gran ballo ottocentesco - Ministero dei beni e delle attività culturali e

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GRAN BALLO OTTOCENTESCO
SABATO 2 LUGLIO, ore 20.00
MUSEO NAZIONALE ROMANO, PALAZZO MASSIMO
LARGO DI VILLA PERETTI, 2
EVENTO ARTISTICO PER LA FESTA DEI MUSEI
Ingresso: 1 euro
Lo Spettacolo-animazione che l'I.S.D. (Istituto Superiore di Danza) propone, si iscrive nelle iniziative culturali
che il Museo Nazionale Romano nella sede di Palazzo Massimo offre al pubblico. Esso presenta una suite di
balli di tradizione ottocentesca accompagnati da musiche dell'epoca e più precisamente di alcuni degli
autori più rappresentativi del romanticismo: Joahnn e Josef Strauss, J. Hoffenbach, G. Verdi. Le suite
proposte offrono un quadro delle danze allora presenti in un Gran Ballo ottocentesco, sia con coreografie
originali e tradizionali, che con coreografie ricostruite. Le danze si svolgeranno nel cortile interno di Palazzo
Massimo e saranno il benvenuto al pubblico. Le danze verranno presentata alle ore 20.15 e ripetute alle ore
21.15 per poter dare la possibilità di assistere ad un numero maggiore di persone, che poi proseguiranno la
loro visita del Museo.
Programma:
Valzer La Périchole di J.Offenbach
Valzer Note di vita quotidiana di J. Strauss
Mazurka tratta da "Il Gattopardo"
Valzer Morgen Blatter di J. Strauss
Quadriglia Francese ( I, III, V figura)
Galop finale
Kermesse con il pubblico presente in danze di animazione
Direzione Artistica
Prof. Susanna Serafini docente di danze storiche
Accademia Nazionale di Danza Roma
…..mi piace immaginare la danza come un filo di un telaio che, con l’aiuto di mani esperte, si riunisce in un intreccio, creando una
trama e trovando un senso al proprio esserci “qui ed ora”, con se stessi, con la propria storia, la propria unicità.
La vita è vista dai Romantici come un fluire continuo, per cui nulla può placare il desiderio d’infinito che
promana dall’animo umano. In particolare la ragione, così esaltata dagli illuministi e dalla cultura del
Settecento, non esaurisce la complessità della natura umana che si esprime anche attraverso il sentimento,
la fantasia, l’immaginazione, le passioni, l’emotività. L’inquietudine che ne deriva determina una nuova
visione della realtà e della vita umana. I Romantici hanno la consapevolezza dell’esistenza di una nuova
sensibilità e di un nuovo orientamento nell’arte: la vita è un desiderio d’infinito e crea un appassionante
percorso in cui ad ogni passo emerge, potente, un’indomita passione per l’umano.
L’esaltazione Romantica della libera e spontanea creatività indirizza il genio artistico a esprimersi in
assoluta libertà e la danza, linguaggio libero dell’anima, rappresenta la bellezza che fa vibrare le emozioni.
L’800 fu il secolo del valzer, della mazurka e della polka. Il valzer portò una vera e propria rivoluzione nella
cultura dei popoli: esso attraversò tutti gli strati sociali e, dovunque, conquistò con la stessa forza i ceti più
umili e le classi aristocratiche. Esso era entrato a far parte delle abitudini del popolo: si sentiva il bisogno di
balli popolari forti, capaci di esprimere le passioni, le emozioni, i giochi dell’amore. Il valzer riportava
l’estasi, l’ebbrezza, il rapimento. Tecnicamente non presentava alcuna differenza d’esecuzione per uomini e
donne, poiché quel che contava non era l’emergere della differenza sessuale, ma la fusione dell’uomo e
della donna nella coppia. L’uomo e la donna nel valzer si fondono in un unico movimento per poter
effettuare la rotazione e acquistare la velocità desiderata, ma spetta sempre al cavaliere l’onere del
condurre
Il valzer si affermò a Vienna all’inizio del secolo XIX con Johann Strauss padre ma il periodo di massimo
splendore come ballo si ebbe con Strauss figlio. Questi, da grande artista qual era, si propose di adattare la
musica del valzer ai valori mondani del suo tempo. Fu presente sporadicamente nelle opere dei grandi
compositori del classicismo viennese Haydn e Ludwig van Beethoven e si impose in ambito colto all’inizio del
XIX secolo, grazie a Johan Nepomuk Hummel e a Carl Maria von Weber. In Francia diventò una forma
classica, pianistica e sinfonica, grazie a Hector Berlioz e Fryderik Chopin. In Russia fu impiegato
correttamente da Cajkovskij, in particolare nei balletti
Rita Ferraro