Danno da Emotrasfusione

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DANNO
DA
EMOTRASFUSIONE
13/07/2016
Castello Angioino Copertino
Dr. F. Valentino
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DANNO DA EMOTRASFUSIONE
• Oggi è sempre più
frequente che il paziente
candidato alla trasfusione
si chieda:
“Questa terapia sarà un
vantaggio o un danno
per la mia salute?”
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QUALI I RISCHI?
• Infettivi
• Immunologici
• Altri (edema polmonare acuto,
emocromatosi, reazioni febbrili non
emolitiche etc.)
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RISCHI INFETTIVI
• Virus - noti: HAV, HBV, HCV, HIV 1-2
- nuovi: HHV-8, HGV, TTV, SEN-V
Parvovirus B19, HTLV I e II
• Batteri: batteriemia del donatore o contaminazione
al momento del prelievo e durante la
manipolazione per la preparazione degli
emocomponenti
• Altri agenti: prioni, protozoi della malaria e della
tripanosomiasi americana
(malattia di Chagas), etc.
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RISCHI INFETTIVI
incidenza
Virus : HBV (1/62.500 sacche)
HCV (1/103.000 sacche)
HIV (1/660.000 sacche)
Batteri : 0,1- 0,4 %
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al 10%
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RISCHI IMMUNOLOGICI
Effetti immunostimolanti:
 anti HLA
 contro antigeni specifici (alloimmunizzazione)
Effetti immunosoppressivi:
 benefici
 dannosi
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RISCHI DA TRASFUSIONE
(da Shot Annual Report 1996-97 U.K.)
Unità trasfusa in
modo errato
Trasm. Infezioni
16%
Porpora post- trasf
2%
47%
16%
7% 7%
5%
Distress polm.
acuto
Reazione trasf.
ritardata
Reaz. trasf. acuta
GVH
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L’ERRORE TRASFUSIONALE ABO
Report su 104 casi di errori trasfusionali di New York,
periodo di rilevazione : 22 mesi (Linden et al., modificato)
Unità di globuli rossi trasfusi
1.784.600
N° di errori trasfusionali
92 (1/19.000)
Trasfusioni ABO incompatibili
54 (1/33.000)
Di cui a esito fatale
3 (1/600.000)
Trasfusioni errate compatibili
Stimate:1/12.000
Proiezione dei dati di NY sul territorio USA: n° di
errori ABO
800 - 900
Errore di identificazione del paziente e/o dell’unità
prima della trasfusione
44%
Errore del flebotomista
12%
Errore della Banca del Sangue
26%
Errori di altri servizi
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18%
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ERRORI NEI VARI STADI DEL
PROCESSO TRASFUSIONALE
Nel Reparto Clinico
(richiesta)
Nel Servizio
Trasfusionale
Nel Reparto Clinico
(trasfusione)
Errore di identificazione del Scambio di campioni o
paziente o scambio di
delle registrazioni o errore
persona
di assegnazione
Sangue trasfuso alla
persona sbagliata per errore
di identificazione del
paziente o delle unità
Errore di trascrizione
dell’anagrafica o di
etichettatura dei campioni
Errore analitico-sierologico
di laboratorio nella
determinazione del gruppo
o nell’esecuzione della
prova di compatibilità
Trasfusione di sangue
omologo a paziente con
unità autologhe a
disposizione
Errore di trascrizione
dell’anagrafica sulla
richiesta
Erogazione di unità
sbagliata
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EFFETTI IMMUNOSOPPRESSIVI
Rapporto tra trasfusione di sangue e neoplasie colon-rettali (Triulzi et Al.)
Studio (nome primo
autore e anno)
Numero pazienti
studiati
Sopravv. a 5 anni
senza recidive nei
trasfusi
Sopravv. a 5 anni
senza recidine nei
non trasfusi
Nathanson, 1985
366
43%
57%
Ota, 1985
207
72%
77%
Corman, 1986
281
58%
79%
Parrott, 1986
517
40%
63%
Burrows, 1987
295
51%
65%
Wirsching, 1988
435
59%
78%
Hermanek, 1989
598
50%
88%
Mecklin, 1989
520
66%
81%
Vente, 1989
212
52%
52%
Beynon, 1989
519
54%
74%
Wobbes, 1989
270
58%
78%
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POSSIBILI MECCANISMI IMMUNOSOPPRESSIVI
INDOTTI DALLE TRASFUSIONI
 diminuzione del numero dei T- helper
 Aumento dei T- suppressor
 Diminuita attività dei N-K
 Sviluppo di anticorpi anti-idiotipo
 Riduzione della immunità cellulo-mediata e della
citotossicità
 Diminuzione funzione dei monociti
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SOTTOPOPOLAZIONI LINFOCITARIE
Th1
T- helper
Th2
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MINCHEFF E MERYMAN
Sangue fresco
Th1
Alloimmunizzazione
Th2
Immunosoppressione
Maggior numero di cellule
mononucleate trasfuse
Sangue conservato
Maggiore percentuale di
molecole HLA solubili
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RISCHI INFETTIVI
Quali strategie?
 selezione dei donatori con criteri sempre più severi
 test di screening più sofisticati (limiti periodo finestra)
 introduzione di nuovi test (NAT)
 leucodeplezione
 riduzione dell’utilizzo di sangue omologo
 trattamento del sangue e dei suoi prodotti per inattivare
gli agenti infettivi che, per varie cause, sono sfuggiti allo
screening oppure considerati clinicamente non rilevanti
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RISCHI INFETTIVI
Strategie: effetto del NAT sul periodo finestra
(Raccoman. 390/97 emessa dal CPMP-C.M. San. 17 del 30-10-2000)
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• HCV = 70-80 gg
13 gg
• HBV = 50-55 gg
30 gg
• HIV = 22 gg
11 gg
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RISCHI IMMUNOLOGICI
Quali strategie?
Il rispetto sempre più preciso e completo della compatibilità
tra donatore e ricevente ha ridotto l’evenienza
dell’immunizzazione verso gli alloantigeni ematici e tissutali
e quindi dei relativi danni sotto forma di reazioni
post-trasfusionali.
Meno confortanti invece sono i risultati per quanto concerne
l’errore trasfusionale (CLERICAL ERRORS)
Quali i rimedi?
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STRATEGIE POSSIBILI E SISTEMI PER LA
PREVENZIONE DELL’ERRORE TRASFUSIONALE
 Proposte di tipo organizzativo
 Proposte di ordine specificatamente immunoematologico
 Dispositivi semplici di sicurezza
 Metodologie, sistemi e strumenti informatici
 Utilizzo di “sistemi a barriera”
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Sistemi a barriera
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Sistemi a barriera
Administration of blood
And blood components
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CONCLUSIONI
La riduzione del rischio trasfusionale continua ad essere una
sfida per gli operatori della medicina trasfusionale.
Oggi è diventata più pressante per due ragioni:
• da un lato si è chiamati a rispondere alle richieste
sempre più esigenti del candidato alla trasfusione di
ricevere una terapia priva di rischi;
• dall’altro c’è la necessità di ridurre i costi della sanità
per le gravi e diffuse difficoltà di ordine economico nella
cura della salute pubblica.
Il traguardo sembra ancora lontano.
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