collaborazione pastorale di paese

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COLLABORAZIONE PASTORALE DI PAESE
SE UNO E’ IN CRISTO, E’ UNA NUOVA CREATURA
Riscoprire il nostro Battesimo (II anno)
26 GIUGNO 2016 ۩
۩ ANNO C
Gesù vuole eliminare il concetto stesso di «nemico»
E si avviò verso un altro villaggio. C'è sempre
un nuovo paese, con altri malati da guarire, altri
cuori da fasciare, altre case dove annunciare
pace. Gesù non cova risentimenti, lui
custodisce sentieri verso il cuore dell'uomo,
conosce la beatitudine del salmo: beato l'uomo
che ha sentieri nel cuore (Salmo 84,6). E il
Vangelo diventa viaggio, via da percorrere,
spazio aperto. E invita il nostro cristianesimo a
non recriminare sul passato, ma ad iniziare
percorsi. Come accade anche ai tre nuovi
discepoli che entrano in scena nella seconda
parte del Vangelo: le volpi hanno tane, gli
uccelli nidi, ma io non ho dove posare il capo.
Eppure non era esattamente così. Gesù aveva
cento case di amici e amiche felici di accoglierlo
a condividere pane e sogni. Con la metafora
delle volpi e degli uccelli Gesù traccia il ritratto
della sua esistenza minacciata dal potere
religioso e politico, sottoposta a rischio, senza
sicurezza. Chi vuole vivere tranquillo e in pace
nel suo nido sicuro non potrà essere suo
discepolo. Noi siamo abituati a sentire la fede
come conforto e sostegno, pane buono che
nutre, e gioia. Ma questo Vangelo ci mostra che
la fede è anche altro: un progetto da cui si
sprigiona la gioiosa fatica di aprire strade
nuove, la certezza di appartenere ad un
sistema aperto e non chiuso. Il cristiano corre
rischio di essere rifiutato e perseguitato, perché,
come scriveva Leonardo Sciascia, «accarezza
spesso il mondo in contropelo», mai omologato
al pensiero dominante. Vive la beatitudine degli
oppositori, smonta il presente e vi semina
futuro. Lascia che i morti seppelliscano i loro
morti. Una frase durissima che non contesta gli
affetti umani, ma che si chiarisce con ciò che
segue: Tu va e annunzia il Regno di Dio. Tu fa
cose nuove. Se ti fermi all'esistente, al già visto,
al già pensato, non vivi in pienezza («Non
pensate pensieri già pensati da altri», scriveva
padre Vannucci). Noi abbiamo bisogno di
freschezza e il Signore ha bisogno di gente
viva. Di gente che, come chi ha posto mano
all'aratro, non guardi indietro a sbagli,
incoerenze, fallimenti, ma guardi avanti, ai
grandi campi del mondo, dove i solchi
dell'aratro sono ferite che però si riempiono di
LITURGIE
Sabato 25
Domenica 26
Lunedì 27
Martedì 28
Mercoledì 29
Giovedì 30
Venerdì 1
Sabato 2
E
INTENZIONI
vita.
ALLE
S. MESSE - P O R C E L L E N G O
18.00 Def. Favotto Egle e Berlese Giovanni; Longhin Donatella; Moro Valerio; Pozzebon Arduino, Aurelia, Rina; 50° Anniversario di Consacrazione Suor Cecilia, Suor Pasqualina, Suor Pierantonia. 08.00 Def. Borsato Angelo
10.30 Per la Comunità MESSA SOSPESA
08.30 Per le anime del Purgatorio; MESSA SOSPESA 08.30 Per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Def. Bruno Visentin MESSA SOSPESA
18.00 Def. Rossi Teresa, Francescato Candida; Rossi Giovanni Battista; Rossi Suor Faustina; Francescato Giovanna Domenica 3
08.00 Def. Zanatta Luigi (Ann.)
10.30 Non c’è la Messa. E’ a Postioma alle 9.30 Domenica 26: XIII Domenica del Tempo Ordinario.
Lunedì 27: Inizia la seconda settimana del Gr.Est.
Mercoledì 29: Santi Pietro e Paolo. Santa Messa alle 8.30 a Postioma
Giovedì 30: Uscita tutto il giorno del Gr.Est. ai Castelli Mantovani.
Domenica 3: Anniversario di Ordinazione sacerdotale di Don Giuseppe. Santa Messa alle 9.30 a
Postioma e a seguire momento conviviale aperto a tutte e due le comunità nel giardino della comunità
(canonica). Santa Messa alle 8. Non c’è la Messa alle 10.30.
ANNIVERSARI DI ORDINAZIONE SACERDOTALE E DI CONSACRAZIONE
RELIGIOSA NELLE NOSTRE COMUNITA’ PARROCCHIALI
Sabato 25: Ore 18.00 Santa Messa per festeggiare e ricordare il 50° Anniversario di
professione religiosa di tre suore della nostra parrocchia: Paulon Suor Cecilia, De Lazzari
Suor Pasqualina, Francescato Suor Pierantonia. Le ricordiamo al Signore.
Domenica 26: Ore 10.30 presso il Tempio Canoviano di Possagno, sarà celebrata la Messa
solenne di ringraziamento in occasione del 60 ° Anniversario di Ordinazione sacerdotale di
Mons. Giuseppe Vardanega. lo ricordiamo al Signore. Chi lo desidera può partecipare alla
Santa Messa. Festeggeremo don Giuseppe nelle nostre due comunità parrocchiali domenica 3
luglio alla Santa Messa delle 9.30 in Chiesa a Postioma; seguirà poi un momento conviviale.
Sarà una celebrazione unica per le due parrocchie.
Domenica 3: Sarà celebrata una Santa Messa a Comunità riunite per festeggiare insieme Don
Giuseppe nel suo 60° Anniversario di Ordinazione Sacerdotale. Nell’occasione sarà presente
anche Alessandro Zorzi, che è stato ordinato diacono permanente e fa servizio nelle nostre
due comunità. La Messa è unica alle 9.30 a Postioma a Comunità riunite. Pertanto le
Sante Messe avranno questo orario: Postioma 9.30; Porcellengo 8,00.
SAGRA PARROCCHIALE: LUNEDÌ 4 LUGLIO ORE 21 AL NOI DI PORCELLENGO INCONTRO DI TUTTI I VOLONTARI DELLA SAGRA PER DEFINIRE L’ORGANIZZAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE. ASPETTIAMO ANCHE NUOVI VOLONTARI CHE VOGLIONO IMPEGNARSI PER LA REALIZZAZIONE DI QUESTO EVENTO. GRAZIE. LITURGIE
Sabato 25
E
18.30
09.00
Domenica 26
10.30
Lunedì 27
Martedì 28
Mercoledì 29
INTENZIONI ALLE S. MESSE – P O S T I O M A
Def. Michielin Rita; Sovernigo Abramo (classe 1945); Miglioranza Umberto e famigliari defunti; Barbara Mattiazzi e nonni Angelo ed Emma; Venturin Antonia e Pontello Gino; Volpato Giuseppe e Zanlorenzi Luciano e Michelon Renata; Rado Gianni; def. Cristiano Dalla Zanna e genitori Def. Famiglie Guadagnin e Martignago; Vivi e defunti di una famiglia; Manzan Guido e Lorenzon Maria; Bertuola Carlo; def. Durante Luigi, Borsato Martino, Maria e Romano (Ann.); Def. Borsato Luigi e Rosa Vivi e defunti famiglie Bianchin; De Conto Giovanni; Urio Giuseppe e Morao Agnese Non c’è la Messa alla sera. Ore 16.30 Funerale MESSA SOSPESA
08.30 Per le famiglie. Def. Bertuola Pietro e Benetti Carmela. Per la Comunità delle suore di Postioma. Giovedì 30
Venerdì 1
Sabato 2
Domenica 3
MESSA SOSPESA
18.00 Rosario
18.30 S. Messa; Def. Pavan Marina, Luigi Visentin
18.30 Def. Basso Antonia e Scremin Albino. Def. Marcuzzo Maurizio 09.30 Def. Benaglio Cristiano; def. Sovernigo Abramo (classe 1945); Def. Girotto 10.30
Giovanni, Mattiazzi Edvige; Def. Pavan Sisto Non c’è la Messa Domenica 26: XIII Domenica del Tempo Ordinario.
Lunedì 27: Non c’è la Messa alla sera perché alle 16.30 c’è il funerale di Visentin Carlo. Inizia la
seconda settimana del Gr.Est.
Martedì 28: Ore 20.45 Incontro del Noi.
Mercoledì 29: Santi Pietro e Paolo. Santa Messa alle 8.30
Giovedì 30: Uscita tutto il giorno del Gr.Est. ai Castelli Mantovani
Domenica 3: Anniversario di Ordinazione sacerdotale di Don Giuseppe. Santa Messa alle 9.30 e a
seguire momento conviviale aperto a tutte e due le comunità nel giardino della comunità (canonica).
Non c’è la Messa alle 10.30.
I N P RE P A RA Z I O N E A D O M E N I C A 2 7 . 0 6 . 20 1 6
Prima Lettura Isaia 66, 10-14 – Salmo Dal Salmo 65 - Seconda Lettura Gal 6, 14-18
Vangelo Lc 10, 1-12.17-20
 Iscrizioni al campo di prima e seconda superiore organizzato dalle collaborazioni di
Paese e Zero Branco sulle Pianezze entro il 3 luglio in canonica.
Il
parroco don Graziano: cell. 3470510594 ‐ tel. E fax 042299014 Email: [email protected] don Giuseppe: 0422.99217 Porcellengo: tel. e fax 0422.484013 ‐www.parrocchiaporcellengo.it Email: [email protected] Postioma: tel. e fax 0422.99014 ‐ www.parrocchiapostioma.it ‐ Email: [email protected] Sacrestia: 334.2812851 ‐ Chiesa del 700: www.chiesa700postioma.it Comunità delle suore Tel. 3885882465 PAPA FRANCESCO IN ARMENIA: «MI INCHINO DI FRONTE ALLA FEDE DEL POPOLO
ARMENO»
«Mi inchino di fronte alla misericordia del Signore, che ha voluto che l’Armenia diventasse la prima Nazione, fin dall’anno 301, ad accogliere il Cristianesimo, quale sua religione». «La fede in Cristo non è stata per l’Armenia quasi come un abito che si può indossare o togliere a seconda delle circostanze o delle convenienze, ma una realtà costitutiva della sua stessa identità, un dono di enorme portata da accogliere con gioia e da custodire con impegno e fortezza, a costo della stessa vita». Queste le prime parole pronunciate da Papa Francesco in terra armena. Atterrato oggi alle 15 (ore locali, le 13 in Italia) all’aeroporto internazionale «Zvartnots» di Yerevan, Papa Francesco è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell’Armenia, Serzh Sargsyan, e dal Supremo Patriarca e Catholicos di Tutti gli Armeni, Sua Santità Karekin II. Dopo l’esecuzione degli inni e gli onori militari, il Santo Padre, accompagnato dal Catholicos, si è trasferito in auto alla Sede Apostolica di Etchmiadzin. Entrati nella Cattedrale, davanti all’altare della Discesa (dell’Unigenito) il Papa e il Catholicos hanno baciato la Croce e il libro dei Vangeli. Poi sull’altare maggiore si sono scambiati un abbraccio di pace. «Grazie, Santità – ha detto subito Papa Francesco ‐, per avermi accolto nella Sua casa; tale segno di amore dice in maniera eloquente, molto più delle parole, che cosa significhino l’amicizia e la carità fraterna». Il mondo attende dai cristiani una testimonianza di «reciproca stima e fraterna collaborazione», ha detto Papa Francesco nel suo primo discorso in terra armena prendendo la parola nella cattedrale della Sede Apostolica di Etchmiadzin. «Il mondo – ha detto il Santo Padre – è purtroppo segnato da divisioni e conflitti, come pure da gravi forme di povertà materiale e spirituale, compreso lo sfruttamento delle persone, persino di bambini e anziani». Da qui l’urgenza di lavorare per l’unità delle Chiese. «Il paziente e rinnovato impegno verso la piena unità, l’intensificazione delle iniziative comuni e la collaborazione tra tutti i discepoli del Signore in vista del bene comune – ha infatti sottolineato Papa Francesco ‐, sono come luce fulgida in una notte oscura e un appello a vivere nella carità e nella mutua comprensione anche le differenze. Lo spirito ecumenico acquista un valore esemplare anche al di fuori dei confini visibili della comunità ecclesiale, e rappresenta per tutti un forte richiamo a comporre le divergenze con il dialogo e la valorizzazione di quanto unisce». Sempre questo spirito di stima reciproca e di collaborazione «impedisce la strumentalizzazione e manipolazione della fede» e «si offre in tal modo al mondo – che ne ha urgente bisogno – una convincente testimonianza che Cristo è vivo e operante, capace di aprire sempre nuove vie di riconciliazione tra le nazioni, le civiltà e le religioni. Si attesta e si rende credibile che Dio è amore e misericordia». «Quando il nostro agire – ha concluso Francesco – è ispirato e mosso dalla forza dell’amore di Cristo, si accrescono la conoscenza e la stima reciproche, si creano migliori condizioni per un cammino ecumenico fruttuoso e, nello stesso tempo, si mostra ad ogni persona di buona volontà e all’intera società una concreta via percorribile per armonizzare i conflitti che lacerano la vita civile e scavano divisioni difficili da sanare».