Il Grande BLUFF dell`assegno di specificità.

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Transcript Il Grande BLUFF dell`assegno di specificità.

CO.NA.PO SINDACATO AUTONOMO VIGILI DEL FUOCO

"nella nostra autonomia la Vostra sicurezza"

Segreteria Provinciale di NAPOLI
Napoli,
10/06/2016
VFC Michele Coppola 3934441180
Uniti si vince, spesso è vero;
soprattutto quando non chiedi soldi al Governo di turno
Chi non combatte ha sempre torto:
tranne quando si è consapevoli di scioperare contro i propri interessi
Il rispetto per l’essere umano è quella considerazione dovuta al
prossimo, ovvero: non prendeteci in giro !!!
Il 15 Giugno 2016, i Sindacati Confederali CGIL, CISL e UIL dei Vigili del Fuoco
(ovvero quei colleghi che in nome della “Funzione Pubblica” stanno svendendo il
CNVVF) scenderanno in piazza a Roma, per un’ azione in cui tutto si chiederà
tranne che l’equiparazione economica degli operativi dei vigili del fuoco agli
altri Corpi in divisa dello Stato.
Il personale operativo
iscritto a tali sindacati avrà il “difficile compito” di richiedere una
partecipazione massima al fine di riempire autobus da portare a Montecitorio, magari invitando
pensionati, discontinui, ecc.. ecc..
Chi sta chiedendo questa mobilitazione del personale sono gli stessi sindacati confederali che da
35 anni, non hanno mai chiesto e nè ottenuto quella equiparazione tanto attesa dal personale
operativo dei Vigili del fuoco, sin dall’istituzione dell’art. 16 della 121/81, per sanare finalmente la
sperequazione retributiva e previdenziale rispetto ad altre forze in divisa dello Stato.
Come di consueto, anche stavolta tutto si farà tranne che chiedere risorse
economiche al Governo in carica per il personale operativo del CNVVF.
A maggior riprova di quanto affermiamo possiamo citare le mancanze di
richieste ufficiali di equiparazione: un’interrogazione parlamentare per esempio od
una richiesta al Sotto Segretario , che CGIL, CISL, e UIL non hanno, a tutt’oggi, mai
presentato nulla ai loro referenti istituzionali per iscritto: da qui il “Grande Bluff del
15 giugno 2016”
Invece di equiparare le retribuzioni dei Vigili del Fuoco agli altri Corpi dello Stato, le
OO.SS. confederali stanno chiedendo di destinare anche al personale amministrativo le poche
risorse economiche messe a disposizione (sempre che esistano, visto che a tutt’oggi ai tavoli
contrattuali non esistono soldi, se non quelli della scorsa contrattazione – cioè quelli dei proventi
aeroportuali del 2009 - che il Governo attuale vorrebbe far passare per nuove risorse) attraverso
l’assegno di specificità, il tutto in nome di un mal interpretato senso di equità.
Sono ancora tanti i colleghi che lasciano mortificare la loro buona fede dai
Sindacalisti Confederali (CGIL,CISL e UIL) l'ultima trovata diffusa un po' ovunque
e che si legge (guarda caso!) su social è che l’assegno di specificità avrà lo stesso
valore di quello funzionale, nulla di più falso !!! (specie se i soldi si danno anche a
chi non rischia la vita) !!!
Il Capo del Corpo ING. GIOMI, il 2 Maggio 2016 presso il Comando di
Salerno ha chiarito una volta per tutte che l’assegno di specificità spetterà anche al
personale impiegato amministrativo, già equiparato agli impiegati amministrativi del
Comparto Sicurezza, mentre quello operativo non percepirà gli scatti funzionali
17/27/32 anni come la Polizia (che per la precisione corrispondono ad un totale
mensile di 275 euro netti), inoltre gli operativi non avranno le stesse indennità
pensionabili (come gli altri Corpi in divisa della Pubblica Amministrazione) per
queste ragioni le future pensioni dei VVF avranno un differenziale di circa 600 euro
in meno ( ad esempio:1550 euro netti mensili per il VVF a fronte di 2100 euro netti
di un Poliziotto).
Lo stesso personale operativo VVF, nonostante la sua rischiosa attività, andrà
in pensione 5 anni più tardi degli altri Corpi in divisa.
Come se non bastassero queste lampanti ingiustizie, i VVF che effettuano turnazioni, percepiscono
1,03 euro l’ora per il supplemento notturno e 2,06 euro l’ora per il “super festivo”, mentre tutti gli
appartenenti al Comparto Sicurezza percepiscono 4,10 l’ora il supplemento notturno e 40 euro lordi
(per una turnazione di 6 ore) quando lavorano nei giorni considerati “super festivi”
Dove erano i sindacati confederali quando hanno consentito che si dessero vita a
tutte queste sperequazioni?! Forse erano troppo impegnati nei loro spot pubblicitari
e propagandistici..
A questo punto nell'attuale situazione economica, e dopo tutte queste prese in
giro, su ben descritte e dimostrabili in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, i
colleghi operativi hanno tutti gli strumenti per prendere atto di chi li rappresenta.
Prenderanno atto del fatto che le richieste di equiparazione affinché siano
realizzabili ed abbiano delle vere risposte, bisogna chiederle in modo ufficiale
come finora fatto esclusivamente dal CONAPO ?
Colleghi non avete nulla a che vedere con chi, in maniera strumentale, vi
sfrutta per tutelare interessi diversi da quelli dei Vigili del fuoco, smettete
di credere alle lusinghe di chi da 35 anni non ha mai speso una parola per
ottenere la piena equiparazione dei Vigili del Fuoco agli altri Corpi dello
Stato e unitevi al CONAPO per rendere ancora più forti le nostre
rivendicazioni.
Chi non lotta ha sempre perso……………. ma chi viene
portato a lottare contro se stesso si castra da solo !!!!!
UFFICIO STAMPA
Vigili del Fuoco: Fp Cgil, ingiustamente assimilati a Forze dell'Ordine,
vogliamo dignità e rispetto
Non invitati ma obbligati a partecipare all'iniziativa del Vaticano per le Forze
Armate
Roma, 28 aprile 2016 - “Siamo infilati in un comparto che non ci appartiene da dieci anni:
quello della sicurezza. Spesso siamo ingiustamente assimilati alle Forze dell'Ordine. Noi
Vigili del Fuoco, però, facciamo un altro mestiere. Non ci occupiamo di sicurezza, il nostro
lavoro è garantire la salvaguardia e la tutela delle vite umane e del territorio dalle calamità
naturali”. È quanto si legge in una nota della Fp Cgil Vigili del Fuoco.
“Per questo - prosegue la nota - non ci siamo affatto meravigliati di non essere stati invitati
all'iniziativa della Città del Vaticano in onore delle Forze Armate e della Polizia di Stato per
l'Anno Santo, che si terrà i prossimi 30 aprile e 1° maggio. Già nel precedente Giubileo del
2000 fu organizzata una giornata interamente a noi dedicata. Stavolta invece, pur non
essendo 'invitati', ci obbligano a riempire un quadrato proprio nello scacchiere delle Forze
dell'Ordine, costringendo i corsisti residenziali delle Scuole Centrali Anticendi e facendo di
loro quello che vuole il Ministero dell'Interno”.
“Ci appare proprio una manovra di palazzo per rimarcare l'assimilazione alle Forze di
sicurezza, che da tempo combattiamo. Rimaniamo degli 'imbucati d'onore', tanto da non
vederci inseriti nei cartelloni e nelle locandine della manifestazione giubilare neanche dopo
l'intervento del Ministero. Vogliamo dignità e rispetto per il nostro ruolo e per il nostro
mestiere, unico nel suo genere. Per questo, continuiamo, e continueremo, a rivendicare
una giusta riorganizzazione del Corpo dei Vigili del Fuoco e una valorizzazione delle
nostre funzioni, mantenendo alto lo stato d'agitazione di tutte e tutti gli appartenenti al
Corpo”, conclude la Fp Cgil Vigili del Fuoco.
A tutte le lavoratrici e i lavoratori del Corpo Nazionale VV.F.
Cari colleghi,
come sapete è in atto il processo di revisione dei Decreti Legislativi 217/05 e 139/06.
Tale possibilità deriva da un emendamento alla cosiddetta legge Madia, fortemente
voluto, e quindi ottenuto, dalla FP CGIL VVF, che per dieci lunghi anni ha sostenuto la completa
inefficacia di due provvedimenti legislativi che hanno prodotto, come unico risultato, un
progressivo ingessamento del Corpo Nazionale, una quasi totale incapacità di gestione
operativa ed amministrativa ed il peggioramento delle condizioni professionali e lavorative di
tutto il personale.
Abbiamo sempre sostenuto che un sistema di regole dettate per legge avrebbe portato ad
un irrigidimento ordinamentale che poco o nulla si addice al lavoro del Vigile del Fuoco ed alla
necessaria flessibilità che occorre per lo svolgimento di un’attività che, per sua stessa natura,
deve avere la possibilità di adeguarsi continuamente e rapidamente ai diversi scenari.
Pertanto, riteniamo di dover ribadire la nostra posizione, da sempre espressa, di completa
contrarietà ad un rapporto di lavoro di tipo pubblicistico riaffermando con forza la necessità di
ritornare alla completa delegificazione del rapporto di lavoro.
La CGIL comunque, essendo da sempre una organizzazione sindacale che non si sottrae
al confronto, ritiene doveroso esprimere le proprie opinioni sulle diverse bozze di articolati che ci
sono state sottoposte, nonché ribadire il proprio punto di vista su come superare le attuali e
future criticità.
Per quanto attiene al D.Lgs. 139/06, nel mentre si apprezza lo sforzo per la definizione
dei compiti del Corpo Nazionale e la valorizzazione della figura del Capo del Corpo, dobbiamo
rilevare che il mantenimento di un doppio vertice, Capo Dipartimento/Capo del Corpo, impedirà
ai VVF di concretizzare quella autonomia tecnica, amministrativa e gestionale coerente con i
compiti e il ruolo che hanno nei confronti dei cittadini e del Paese; per quanto ci riguarda, e per
le ragioni appena esposte l’unificazione del ruolo apicale in capo alla Dirigenza Generale
tecnica del Corpo e la sua sovraordinazione a tutti gli uffici centrali dipartimentali, difesa civile
compresa, resta il nostro principale obiettivo.
Ma se autonomia deve essere, e noi ne siamo convinti da sempre, diventa altrettanto
imprescindibile l’istituzione della Dirigenza Amministrativa quale adeguato terminale di tutte
quelle attività che garantiscono il funzionamento quotidiano di una struttura complessa come è il
Corpo Nazionale.
Apprezziamo anche la migliore definizione dei compiti dei Vigili del Fuoco ma, nel caso di
interventi congiunti con altri Enti ed Organizzazioni, riteniamo ancora insufficiente la
regolamentazione dell’attività di coordinamento e chiediamo, pertanto, di individuare tutti gli
strumenti necessari, anche legislativi, per valorizzare le competenze del personale operativo del
Corpo negli interventi di soccorso tecnico urgente e di protezione civile.
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Riteniamo altrettanto fondamentale completare il percorso di revisione del DPR 76/04
sulla scorta di quanto fino ad ora concordato, sia per quanto riguarda lo sviluppo omogeneo
della componente volontaria del Corpo e la regolamentazione dei rapporti tra personale
permanente e volontario, che per quanto riguarda la gratuità della prestazione.
Chiediamo che il testo sia “ripulito” da tutti quei riferimenti normativi, ma anche lessicali
come “casermaggio”, che sono oramai superati dalle stesse modifiche, che apprezziamo, circa
la denominazione delle nostre strutture come “sedi di servizio”.
Rileviamo che, inspiegabilmente, permangono ancora troppi impedimenti nel riconoscere
al personale con funzioni tecnico amministrative, contabili ed informatiche quella specificità che
deriva dal possesso delle competenze necessarie per garantire una collaborazione concreta ed
efficace nell’attività complessa e delicata che svolge quotidianamente il personale operativo.
Nell’articolo relativo alle abrogazioni, oltre quanto già disposto, riteniamo opportuno
provvedere, nella parte che riguarda la legge 27 dicembre 1941, n. 1570, all’abrogazione della
gerarchia (art. 7, quarto comma), ai compiti di pubblica sicurezza (art. 8, primo comma),
richiamo alle armi (18; 19 e 30). Inoltre, considerando ormai passata la possibilità di essere
chiamato in servizio di leva, gli artt. 17; 21, secondo comma; 25, secondo comma e 107 della
legge 13 maggio 1961, n. 469 – e, infine, l’eliminazione dell’art. 33 della legge 23 dicembre
1980, n. 930 per rimuovere ogni forma di discriminazione nei confronti del personale
amministrativo e tecnico informatico.
Per quanto attiene la bozza di proposta di revisione del D.Lgs. 217/05 riteniamo,
innanzitutto, necessario inserire il riferimento alla legge 7 agosto, n. 124, di delega al Governo
in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, togliendo il riferimento alla legge
30 settembre 2004, n. 252 in quanto, questa ultima, ha esaurito il suo “nefasto”compito.
Riteniamo imprescindibile una drastica riduzione delle qualifiche, proliferate a dismisura
con il D.Lgs. 217/05, che a nulla servono al Corpo Nazionale. Particolare attenzione dovrà
ricadere sul personale amministrativo tecnico informatico, che nel 2005 grazie al D.Lg. 217, fu
demansionato e penalizzato anche economicamente per restituire quella dignità lavorativa che
per dieci anni è stata arbitrariamente sottratta.
Chiediamo che venga indicata nell’articolato l’anzianità necessaria per poter accedere ai
passaggi di qualifica interni, per tutto il personale del Corpo, e la precisazione che detti passaggi
avvengono anche attraverso l’acquisizione di specifici percorsi formativi da definire con
provvedimenti di natura ministeriale o dipartimentale, valorizzando, quindi, non solo l’anzianità,
ma anche il merito e l’impegno del singolo nelle attività lavorative quotidiane, così come la
disponibilità ad accrescere competenze e conoscenza attraverso la formazione.
Esprimiamo assoluta contrarietà alla previsione di utilizzare la sanzione del “richiamo
scritto” quale motivo di esclusione a partecipare alle suddette procedure concorsuali e
chiediamo il ripristino di quanto già precedentemente previsto.
Poiché nel corso di questi anni si sono svolte diverse procedure concorsuali per i passaggi
di qualifica auspicando così la completa normalizzazione della situazione numerica dei Capi
Squadra e dei Capi Reparto, chiediamo con forza l’eliminazione della previsione che il Vigile
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Coordinatore possa, in casi di necessità, svolgere le funzioni di Capo partenza, per le quali non
possiede le necessarie competenze di formazione né, tantomeno, di qualifica, che sono proprie
dei Capi Squadra.
Inoltre, chiediamo di inserire nel settore aeronavigante anche il personale nautico e
sommozzatore. Questo consentirebbe al Corpo di avvalersi della componente specialista in
maniera sinergica e coordinata grazie alla creazione di un’unica area di competenza. Rimarrà
invariata la valorizzazione delle singole caratteristiche e campi di intervento, espresse attraverso
tecniche, attrezzature e mezzi specifici. Alla prima occasione contrattuale sarà quindi necessario
unificare le rispettive indennità rendendole fisse e ricorrenti sul trattamento economico principale.
Esprimiamo apprezzamento sulla previsione di abbassare il livello di “legificazione” del
sistema ricorrendo, ove possibile, a provvedimenti di natura ministeriale o dipartimentale ma, a
questo punto, si deve prevedere un maggior confronto con le Organizzazioni dei lavoratori
attraverso un sistema di relazioni sindacali che superi il “sentito” e consenta una effettiva
condivisione, attraverso tutti gli strumenti di partecipazione sindacale, dei processi di formazione
dei provvedimenti stessi.
Per quanto riguarda il personale tecnico direttivo, l’esperienza maturata negli ultimi anni
ha dimostrato che la collocazione nell’area contrattuale della dirigenza non è mai stato un
traino tale da concretizzare migliori condizioni economiche e professionali, anzi, diremmo che
piuttosto è stato un limite. Far confluire questo personale nell’area non dirigenziale determina, a
nostro avviso l’apertura di spazi, soprattutto contrattuali, in grado di valorizzarne al meglio ruolo
e specifiche funzioni, anche, ed a maggior ragione, attraverso un sistema di partecipazione e
rappresentanza più forte e mirato di quello attuale.
Per quanto attiene, invece, all’istituzione dei ruoli direttivi speciali (sia operativi, che
amministrativi e informatici) chiediamo che questi vengano impostati tenendo conto dei percorsi
formativi e di anzianità di servizio del personale e che, per le posizioni apicali, abbiano le stesse
declaratorie funzionali e le stesse retribuzioni dei ruoli direttivi ordinari (sempre operativi,
amministrativi e informatici); mentre invece il percorso di carriera dovrà necessariamente tenere
conto del titolo di studio, imprescindibile per la prosecuzione nella vice dirigenza e dirigenza.
Riteniamo, quindi, che il ruolo direttivo speciale venga inteso, non tanto come una
condizione straordinaria ad esaurimento, ma la naturale valorizzazione di un lungo percorso
lavorativo, mentre il ruolo direttivo ordinario, al quale si accede per concorso pubblico o interno
e con il requisito del possesso della laurea magistrale, sia il momento iniziale di un percorso
lavorativo che potrà sfociare nella dirigenza.
Chiediamo che venga, finalmente, data attuazione a quella specificità, contenuta nella
Legge 183/10 che, fino ad oggi, si è rivelata soltanto una parola alla quale non sono seguiti i
necessari contenuti. Esigiamo, pertanto, che vengano messi in campo tutti gli sforzi necessari per
il riconoscimento di una indennità di specificità da corrispondere a tutto il personale attraverso
una parametrazione da effettuare in sede di contrattazione decentrata nazionale.
Riteniamo inoltre necessario che vengano gettate le basi per la trasformazione di alcune
delle indennità accessorie in trattamento fisso e continuativo che concorrerà, indipendentemente
dalla presenza in servizio, a formare il trattamento economico fondamentale.
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Siamo perfettamente coscienti di essere in presenza di provvedimenti legislativi e che,
pertanto, gli stessi non fanno parte di alcun sistema di partecipazione sindacale, ma siamo
altrettanto convinti che soltanto con l’apporto dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori
del Corpo Nazionale sarà possibile l’elaborazione di un impianto normativo che superi l’attuale
ordinamento e i danni che lo stesso ha prodotto e, infine, tenuto conto che molte delle cose
proposte trovano una convergenza unitaria tra i Sindacati Confederali auspichiamo che possano
essere accolte dall'Amministrazione.
In conclusione, pur ritenendo la nuova proposta migliorativa rispetto alla precedente,
riteniamo fondamentale venga adeguatamente riconsiderato quanto sopra accennato, poiché,
per quanto ci riguarda, è l’unico modo per consentire al Corpo Nazionale di uscire dalle sabbie
mobili in cui si è impantanato in questi anni e di poter svolgere in modo migliore e più efficace i
propri compiti istituzionali al servizio della cittadinanza.
Roma, 09.02.2016
Coordinatore Nazionale
FP CGIL VVF
Danilo ZULIANI
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