Cammini verso l`autonomia - Caritas diocesana di Trento

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Transcript Cammini verso l`autonomia - Caritas diocesana di Trento

Codice modulo 006193
Da allegare alla “Domanda di valutazione proposte progettuali di servizio civile universale provinciale”
(legge provinciale 14 febbraio 2007 n. 5, art. 21bis)”
SCHEDA PROGETTO
ENTE
1 ) Ente proponente il progetto o capofila
CARITAS ITALIANA SCP0026
2.1) Se c’è coprogettazione, indicare il/i partner____________________________________
2.2) Se c’è ATS, indicare il/i partner_____________________________________________
(allegare l’impegno alla formalizzazione dell’ATS prima dell’avvio del progetto)
CARATTERISTICHE PROGETTO
3) Titolo del progetto:
CAMMINI VERSO L'AUTONOMIA: percorsi di sostegno
z
4) Tipo finanziamento:
X
□
□
A) Totalmente finanziato PAT
B) Parzialmente finanziato
C) Totalmente autofinanziato
5) Data avvio progetto:
01/06/2016
6) Durata progetto (in mesi)
12
7) Numero dei giovani da impiegare nel progetto: ___1__
7.1) Numero posti senza vitto e alloggio: 1
7.2) Numero posti con solo vitto: 0
7.3) Eventuale numero posti con vitto e alloggio: 0
11) Numero ore di servizio settimanali dei giovani, ovvero monte ore complessivo (con
inserimento ore minime settimanali):
30
5
12) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 5, massimo 6):
Specificazione del numero di giornate a settimana per lo svolgimento delle ore minime
settimanali: _________________________________
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
13) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto:
N.
1
Definizione della
sede di attuazione
del progetto
Caritas diocesana di
Trento/Centro di
Ascolto
Indirizzo
Cod.
ident.
Sede
Via Giusti, 11
79287
Comune
Trento
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
N.
Vol.
per
sede
1
Nominativi degli OLP
Cognome e Nome
TAPPARELLI MARIA
Data di nascita
22/03/1975
C.F.
TPPMRA75C62L378E
14) Descrizione del progetto
(max 36.000 caratteri, spazi inclusi, ovvero 20 cartelle editoriali tipo):
a.
l’analisi del contesto, che descriva le caratteristiche del contesto, i destinatari
ultimi e le relative esigenze rilevate, l’operatività già in atto, il ruolo del progetto di
servizio civile;
La Caritas diocesana è l’organismo pastorale, con il compito di animare le comunità
ecclesiali al senso di carità verso le persone e le comunità in situazione di difficoltà e al
dovere di tradurlo in interventi concreti. Lo Statuto assegna all’organismo pastorale Caritas
il compito di servire tre principali ambiti di azione pur mantenendo un mandato unitario di
servizio e animazione: 1. la promozione caritas; 2. la promozione umana; 3. la promozione
della mondialità.
La prima, la Promozione Caritas, si richiama alla natura stessa della Caritas e si dota di tre
strumenti pastorali ad hoc, per raggiungerne gli scopi:
- il Centro di Ascolto diocesano
- l’Osservatorio delle povertà e delle risorse
- il Laboratorio promozione Caritas
Il Centro di ascolto della Caritas diocesana è il luogo privilegiato (perché consegnato dalla
tradizione e confermato dall’esperienza) in cui si intessono relazioni con i poveri, maestri e
pulpito del parlare e dell'agire di ogni Caritas.
All’interno del Centro di ascolto diocesano operano sia volontari che collaboratori retribuiti.
Nel Centro di ascolto gli operatori e volontari lavorano in équipe. Periodicamente si
confrontano su come supportare le diverse persone incontrate. Questo permette di
armonizzare i criteri di intervento e rendere omogeneo lo stile di lavoro.
Questo servizio fa dell'ASCOLTO il suo MODO PROPRIO di azione. Il suo "fare" prevalente è
l'ascolto, cuore della relazione di aiuto, dove chi ascolta e chi è ascoltato vengono coinvolti,
con ruoli diversi, in un progetto che, ricercando le soluzioni più adeguate, punta a un
processo di liberazione della persona dal bisogno.
Dall'Ascolto e dall’Accoglienza della persona conseguono le altre funzioni specifiche:
1. Presa in carico delle storie di sofferenza e definizione di un progetto di "liberazione".
2. Orientamento delle persone verso una rilettura delle reali esigenze e una ricerca delle
soluzioni più indicate e dei servizi più adeguati presenti sul territorio.
3. Accompagnamento di chi sperimenta la mancanza di punti di riferimento e di
interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento, mettendo in contatto la
persona con i servizi presenti sul territorio ed attivando tutte le risorse possibili.
4. Prima risposta per i bisogni più urgenti, sempre attraverso il coinvolgimento delle
comunità parrocchiali e del territorio.
Nel concreto, il Centro di Ascolto di Trento, si occupa e gestisce al suo interno diversi tipi di
servizi:
- Ascolto e accompagnamento delle persone che chiedono aiuto al Centro.
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
- Magazzini e altri servizi: è un ambito che comprende diversi servizi di carattere materiale
(preparazione e distribuzione pacchi viveri, raccolta e selezione vestiario).
- Servizio di domicilio ai fini dell'iscrizione anagrafica.
- Servizio Carcere: un piccolo gruppo di volontari, entra in contatto annualmente con circa
180 detenuti del carcere di Spini di Trento. Questi sono tra le persone più in difficoltà tra i
reclusi, quelli con una rete sociale e familiare debole o inesistente. I volontari ogni
settimana entrano in contatto con loro grazie a dei colloqui e portando alcuni beni di prima
necessità.
- Credito Solidale: rivolto a persone e famiglie in difficoltà economica temporanea e
straordinaria e con difficoltà ad accedere al sistema bancario, che se in possesso di requisiti
prestabiliti possono ottenere prestiti contenuti erogati dalle Cassa Rurali di Aldeno e Cadine
e Rovereto.
- Orientamento al lavoro: è un'operatività straordinaria del CedAS per rispondere al bisogno
emergente di disoccupazione. E' un attività straordinaria che si svolge su appuntamento e
con persone segnalate dall'equipe.
Il progetto SCUP al CedAS si colloca quindi a sostegno, supporto e contributo per
l'innovazione delle attività principali del Centro; oltre che come luogo ove comprendere la
crisi attuale attraverso l’esperienza diretta dell’ascolto delle persone, conoscere il mondo
dell’orientamento al lavoro tramite le attività di accompagnamento mirate, sperimentare
l’accompagnamento ed il sostegno relazionale a singoli e famiglie nella gestione economica
e della casa. Tale esperienza vuole, oltre a far conoscere al/la giovane queste dimensioni,
anche e di conseguenza far crescere il/la ragazzo/a attraverso l’esperienza diretta,
permettendogli anche di sviluppare nuove attitudini e creatività personali.
b. la definizione delle finalità e degli obiettivi (misurabili, almeno in parte) del
progetto del/la giovane, che sono sostanziati nel percorso formativo proposto e
che devono essere coerenti con le finalità del SCUP e con le caratteristiche
specifiche dei/delle partecipanti definite dalla richiesta di proposte progettuali:
Il progetto vuol far crescere il/la giovane al valore sociale dei propri talenti da mettere a
frutto e a disposizione del proprio futuro e di quello delle persone che vivono in situazione
di disagio. L'esperienza SCUP diventa così occasione di crescita personale ma anche di
servizio a chi nella società fa più fatica, permettendo al/la giovane di comprendere il valore
del proprio stare "in società" da adulto/a. Si prevede pertanto di coinvolgere il/la giovane
nelle attività principali del Centro d'Ascolto al fine di sviluppare anche nuove metodologie
operative.
OBIETTIVI:
INDICATORI:
1. Incrementare l'attività di accompagnamento e - numero di utenti seguiti
supporto di percorsi singoli e mirati verso l'autonomia, - numero di percorsi individuali
di accompagnamento attivati
delle persone seguite dal Centro di Ascolto
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
2. Supportare i volontari e giovani del gruppo Altr'Uso, - numero di volontari attivi
nella raccolta e selezione indumenti, attraverso la
presenza in magazzino vestiario il martedì pomeriggio.
E gestire la logistica e organizzazione degli spazi e delle
attività per tutto ciò che si svolge nel magazzino il
martedì pomeriggio.
3. incrementare l'attività ordinaria di Segreteria e - numero di colloqui quotidiani
Ascolto del Centro.
del CedAS
- numero di utenti seguiti
4. Supportare l'attività di Orientamento al lavoro per gli - numero di percorsi individuali
di orientamento al lavoro
utenti: ricerca lavoro, stesura curriculum vitae,
attivati
preparazione a colloqui di selezione
c. i/le giovani da coinvolgere (modalità e criteri di selezione)
Al fine di permettere al/la giovane di fare l’esperienza più idonea possibile alla propria
persona e in rapporto al contesto in cui si dovrà inserire, si ritiene opportuno verificare
l'idoneità del/della candidato/a in base al sistema di selezione proposto e accreditato da
Caritas Italiana, mediante le seguenti attività:
1) valutazione dei titoli di studio;
2) dinamiche di gruppo: incontro a cui partecipano tutti i candidati al progetto. Tale
incontro ha come obiettivo: la conoscenza più approfondita dei candidati nella
sperimentazione di dinamiche di gruppo, attraverso un'attività di confronto ed
esposizione in gruppo.
3) colloquio individuale, che cercherà di valutare: la conoscenza del progetto specifico;
la condivisione degli obiettivi del progetto; la disponibilità all'apprendimento;
l'interesse e impegno a portare a termine il progetto; l'idoneità allo svolgimento
delle mansioni.
La non partecipazione a questi ultimi due appuntamenti comporta l’esclusione dalla
selezione.
Per stilare la graduatoria, i candidati saranno valutati lungo una scala espressa in 110 punti
derivante dalla sommatoria dei punteggi massimi ottenibili sulle seguenti scale parziali:
- valutazione dei titoli di studio, professionali, altra formazione extra-scolastica, altre
conoscenze certificabili: max 12 punti;
- valutazione esperienze pregresse: max 23 punti;
- colloquio e corso informativo e dinamiche di gruppo: max 75 punti
Al fine di valutare queste voci è richiesto al candidato di fornire dettagliato curriculum
vitae. Oltre a questo percorso non sono richiesti altri requisiti particolari se non il desiderio
di mettersi in gioco, la condivisione del progetto e la disponibilità alla flessibilità.
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
d. le caratteristiche professionali e il ruolo dell’OLP (tutor) e di tutte le figure che
affiancheranno i/le giovani durante lo svolgimento del progetto;
Ruolo delle figure:
Professionalità
OLP:
Tapparelli
Maria
Responsabile
del servizio:
Ticchi Simona
Volontari del
Centro
d’Ascolto
Responsabile
SCUP in
Caritas:
Scoz Anita
Volontari del
Servizio
Credito
Caratteristiche professionali e ruolo
da 10 anni Operatrice del Centro di Ascolto, affinando competenze e
capacità in materia di ascolto, orientamento, accompagnamento di singoli
e famiglie in difficoltà, affiancamento di singoli e famiglie nella gestione
del bilancio familiare, segretariato sociale, pratiche e adempimenti
burocratici per situazioni di fragilità e bisogno. Segue le attività di
affiancamento e formazione dei volontari dell'ascolto; ed è referente
amministrativo nell'ambito del progetto “Ridare Speranza” rivolto a coloro
che maggiormente sono stati colpiti dalla crisi occupazionale offrendo
opportunità lavorative presso strutture Caritas/Fondazione Comunità
Solidale.
Già OLP di 3 progetti di SC presso il Centro d’Ascolto Caritas, e 2 SCUP; ha
già frequentato il corso di formazione per OLP Provinciale nell’anno
2012/2013.
Ruolo: OLP, tutor dell’attività del/la giovane, colloqui settimanali e mensili,
definizione e supervisione delle attività con il giovane e la responsabile del
CedAS, gestione SCUP, attività di monitoraggio e valutazione del progetto
Assistente Sociale, responsabile del Centro di Ascolto della Caritas
Diocesana di Trento.
Ruolo: responsabile delle attività del Centro d’Ascolto, formazione ,
accompagnamento e tutoraggio dei volontari del Centro d’Ascolto.
Supervisione, accompagnamento, conduzione casi singoli di persone in
difficoltà. E coordinamento attività del Centro d’Ascolto. Supervisione
presenza volontari e attività generali dei volontari e del giovane in SCUP.
Volontari
Ruolo nel Centro d’Ascolto: Accoglienza, primi colloqui individuali,
anamnesi del caso, Segretariato sociale, supporto nell’ adempimento di
pratiche burocratiche, orientamento, accompagnamento nella ricerca sul
campo, risposta al bisogno individuato, accompagnamento in attività
mirate, indicazione ed accompagnamento (ove necessario) per l’accesso ai
servizi.
Educatore professionale sanitario; Ufficio Promozione e Sensibilizzazione:
responsabile del volontariato.
Ruolo: progettazione e monitoraggio del progetto di SCUP; supervisione
attività generali, formazione, accompagnamento dello SCUP e dei giovani
Volontari
Ruolo nel Servizio Credito Solidale: colloqui individuali, anamnesi del caso,
supporto nell’ adempimento di pratiche burocratiche, accompagnamento
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
Solidale
Direttore
Caritas
diocesana
Trento:
nel tempo del prestito.
laureato educatore professionale, gestisce, coordina e dirige tutte le
attività della, offre linee guida generali da seguire e detta orientamenti
di operativi e comunicativi.
Calzà Roberto
Operatrice
attività
di
volontariato
giovanile
Formatori
Sociologa, segue i vari percorsi e attività di sensibilizzazione su diverse
tematiche (povertà, carcere, servizio, volontariato ...) presso le
scuole/gruppi di catechesi, gruppi giovanili. Fa parte dell’Ufficio
Promozione e Sensibilizzazione di Caritas, collabora alla stesura del
rapporto diocesano dei servizi Caritas.
CALZA’ ROBERTO: laureato educatore professionale sanitario è direttore
della Caritas diocesana di Trento. Attività di formazione per i contenuti:
l’ente di riferimento, e la progettazione sociale.
ANITA SCOZ: Laureata Educatrice professionale sanitario, responsabile dei
progetti di promozione del volontariato giovanile e adulto per la Caritas
diocesana di Trento dal 2006. Attività di formazione per i contenuti: il
servizio.
TICCHI SIMONA: laureata Assistente Sociale, da 15 anni è responsabile di
Centri d’Ascolto Caritas. Attività di formazione per i contenuti: Le aree del
bisogno; La rete sociale e le risorse nel territorio; La relazione d’aiuto.
Tramite acquisizione esterna di formatori per temi specifici quali: sicurezza
del luogo lavoro; la relazione d’aiuto.
e. le modalità organizzative, dove si descrivono le modalità di svolgimento del
progetto e la connessione con le altre attività dell’organizzazione:
Durante il percorso dei 12 mesi quotidianamente il/la giovane affiancherà le operatrici e i
volontari per la realizzazione delle attività. Ciascuna attività è pensata e proposta
nell’ottica di diventare un luogo di apprendimento, dove acquisire saperi tramite le
pratiche espletate. Il/la giovane sarà quindi coinvolto/a, con graduale autonomia, in alcune
specifiche attività di seguito descritte:
Obiettivo 1 Incrementare l'attività di accompagnamento e supporto di percorsi singoli e mirati
verso l'autonomia, delle persone seguite dal Centro di Ascolto
Attività
Azioni
Risorse
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
- Elementi base di tecniche di
• Aiutare l'assistito nel processo di
ascolto e comunicazione
rieducazione e reintegrazione alla vita
- Elementi di psicologia
sociale e familiare
relazionale
• Attivare relazioni e comunicazioni di
- Funzioni, organizzazione e
aiuto con l'utente, la famiglia e i servizi
articolazione territoriale dei
socio- sanitari competenti
servizi pubblici
- Nozioni di economia
• Fornire informazioni e sostegno per
familiare e di organizzazione
attivare prestazioni ed interventi
delle attività domestiche,
connessi ai diritti di cittadinanza
della rete dei servizi
1. interventi di
• Orientare ed accompagnare l'utente ai
territoriali e di emergenza
relazione con
servizi socio-assistenziali
- gestione del budget familiare
l'assistito volti a
• Realizzare interventi che promuovono
- Nozioni elementari di
promuovere
relazione e comunicazione
l'autosufficienza della persona nelle sue
attività di
- Principali risorse della
attività quotidiane, favorendo la sua
relazione sociale
comunità territoriale:
auto-stima
associazioni di promozione
• Supportare la persona nelle occasioni di
sociale, cooperative sociali,
incontro e relazione sociale, anche fuori
volontariato ed altre forme
dal contesto domestico, in modo da
di associazionismo
mantenere attiva la sua relazione e il suo - analisi del contesto familiare
e sociale
interesse con il mondo esterno
• Valutare il proprio lavoro e rilevare i
bisogni di sviluppo di competenze per un
continuo miglioramento professionale
da Repertorio figure Professionali regione Toscana
Figura: Addetto all'assistenza di base. Settore di riferimento: servizi socio- sanitari.
Ambito di attività: produzione di beni e servizi
Connessione con Operatività cardine del CedAS: l’accompagnamento, con orario
le
attività prevalentemente pomeridiano o su appuntamento: Accompagnamenti
dell’organizzazione mirati di alcuni casi singoli o nuclei familiari
Obiettivo 2: Supportare i volontari e giovani del gruppo Altr'Uso, nella raccolta e selezione
indumenti, attraverso la presenza in magazzino vestiario il martedì pomeriggio. E gestire la
logistica e organizzazione degli spazi e delle attività per tutto ciò che si svolge nel magazzino il
martedì pomeriggio.
Attività
Azioni
Risorse
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
1.affiancare i volontari
nell'attività di selezione e
raccolta vestiario
Selezionare gli oggetti in
base alla presenza o meno
di difetti al fine di
categorizzarli secondo gli
standard qualitativi (prima
scelta, seconda scelta, etc.)
2. gestire la logistica e
organizzazione degli spazi e
delle attività per tutto ciò
che si svolge nel magazzino
il martedì pomeriggio.
• Individuare la categoria
d'appartenenza dell'oggetto, in
base alla presenza o meno di
eventuali difetti
e, nel caso essi siano presenti, alla
loro tipologia
• Capacità Riconoscere le
caratteristiche dei prodotti finiti in
base agli standard qualitativi
• Razionalizzare l'ambiente di
lavoro, disponendo gli strumenti
ed organizzando gli spazi, al fine di
ottimizzare il processo di selezione
- Limiti fisici del vestiario
al fine di individuare gli
oggetti da scartare
definitivamente
- Organizzazione dell'area
di lavoro al fine di
ottimizzare le operazioni
di selezione
- Standard qualitativi
stabiliti dall'azienda al
fine di individuare i
parametri da rispettare
per classificare i prodotti
da Repertorio figure Professionali regione Toscana
Figura: Tecnico della selezione e classificazione dei prodotti finiti.
Settore di riferimento: artigianato artistico.
Ambito di attività: produzione di beni e servizi
Connessione con
Operatività settimanale del magazzino del CedAS: martedì pomeriggi dalle
le attività
14:00 alle 17:30
dell’organizzazione accoglienza indumenti portati dalle persone, selezione, smistamento.
Obiettivo 3: incrementare l'attività ordinaria di Segreteria e Ascolto del Centro.
- inserimento dei dati/anagrafiche in OsCar (programma informatico di raccolta dati condiviso a
livello delle Caritas del Triveneto)
- Supporto nella gestione del servizio di domicilio ai fini dell'iscrizione anagrafica, consistente nel
monitorare che tutti i beneficiari rispettino l'impegno a passare per il ritiro della propria
corrispondenza
- Inserimento dati e compilazione modulistica per il servizio ai detenuti del carcere di Trento, di
fornitura di vestiario e prodotti per l'igiene personale
- Supporto nella gestione dell'attività del "Credito Solidale"contattando gli utenti che hanno
preso appuntamento per verificare che si presentino all'appuntamento e successiva conferma
ai volontari.
Attività
Azioni
Risorse
• Adottare strumenti informativi e
pacchetti applicativi per la gestione
1.Trattamento
automatizzata dell’archiviazione delle
documenti
presenze
- sistemi di archiviazione dati
• Applicare tecniche di archiviazione,
- tecniche per il back up dei
registrazione e aggiornamento di
dati
documenti e cartelle personali
applicare procedure di
• Comprendere ed applicare disposizioni e
protocollazione documenti
procedure per il trattamento dei dati
- Principali tecniche di data
sensibili dell’ospite
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
2. Acquisizione,
archiviazione e
registrazione di
interventi
•
Gestione flussi
informativi e
comunicativi
•
•
•
Utilizzare tecniche di controllo logicoformale della qualità dei dati gestiti
• Rilevare anomalie di contenuto e/o di
sistema individuando modalità di
correzione in relazione ai vincoli e alle
regole del contesto di riferimento
• Adottare tecniche di elaborazione e
aggiornamento documentale (manuali
d'uso, procedure ed istruzioni)
• Adottare procedure per il mantenimento
storico ed evolutivo della banca dati
mining
- Principi di archiviazione del
dato
- Elementi di progettazione
dei Data Base
- Funzionamento di almeno
uno dei principali sistemi
operativi: Windows, Unix,
Linux, OSx, ecc.
- principali elementi in
materia di tutela e rispetto
della privacy
confermare appuntamenti,
raccogliere informazioni
comunicare variazioni
Tratto da Repertorio qualifiche Emilia Romagna
Profilo: tecnico nella gestione ed elaborazione dati AREA PROFESSIONALE: Amministrazione e
controllo d'impresa
- Supporto logistico e organizzativo al servizio “Ascolto”
Attività
Azioni
Risorse
• Decodificare il contesto sociale
1.aumentare le
attraverso
l'osservazione
dei
prestazioni del
- Strumenti e tecniche di analisi e
vincoli e delle risorse sussistenti.
servizio
rilevazione dei bisogni: colloqui
• Comprendere
bisogni
ed
supportando
individuali e di gruppo, interviste,
aspettative
del
tessuto
sociol'attività dei
questionari.
culturale
di
riferimento.
Il rapporto individuo-società:
volontari;
processi di marginalizzazione e
• Individuare le diverse tipologie di
devianza.
utenza dell'area di intervento.
Metodologie della ricerca sociale:
• Identificare il sistema di reti
analisi territoriale, analisi dei dati,
relazionali e strutturali di tipo
la ricerca di intervento, …
socio-assistenziale esistente e - Tecniche di comunicazione e
potenziale.
relazione con l'utente.
- Principali tecniche della relazione
• Identificare disagi e bisogni
2. Offrire una
d'aiuto.
individuali non dichiarati
prima risposta
esplicitamente.
ai bisogni
• Comprendere la domanda
primari ed
dell'utente tenendo conto delle
emergenti delle
risorse valorizzabili.
persone in
• Orientamento e
accompagnamento alla rete dei
difficoltà,
servizi presenti sul territorio.
attraverso
• Individuare le informazioni
l'attività di
necessarie all'utente per orientarsi
ascolto del
nella rete territoriale dei servizi.
Centro;
• Adottare le modalità più adeguate
ad agevolare l’utente all’accesso ai
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
servizi.
• relazione di aiuto.
Tratto da Repertorio qualifiche Emilia Romagna
Profilo: mediatore inter-culturale AREA PROFESSIONALE: Erogazione servizi socio-sanitari
Connessione con
Operatività giornaliera del CedAS: tutte le mattine dal lunedì al venerdì
le attività
dalle 08:45 alle 11:30
dell’organizzazione accoglienza persone stato di bisogno, ascolto, indicazioni possibili soluzioni,
aiuti materiali o orientamento ad altri servizi.
Obiettivo 4: Supportare l'attività di Orientamento al lavoro
stesura curriculum vitae, preparazione a colloqui di selezione
Attività
Azioni
• Identificare strumenti ed applicare
tecniche di analisi e rilevazione di
attitudini, comportamenti, interessi,
motivazioni, ecc.
• Interpretare esigenze e bisogni
dell'utente relativamente ad interessi,
1. Diagnosi risorse
motivazioni, propensioni al lavoro
personali e
tenendo conto del percorso scolasticopotenzialità
lavorativo sviluppato
dell'utente
• Accertare attitudini personali, capacità
e conoscenze dell'utente non palesate
né certificate, quali risorse da
valorizzare e spendere nei diversi
contesti lavorativi
• Individuare ambiti di competenze di
natura personale e professionale da
sviluppare coerentemente con gli
obiettivi professionali definiti
• Scegliere e strutturare materiali
informativi a supporto di iniziative di
divulgazione ed orientamento
• Decodificare e trasferire all'utente
elementi conoscitivi circa opportunità
e caratteristiche della realtà
2. Informazione
economico-produttiva provinciale e
orientativa
regionale, trend occupazionali, ruoli e
posizioni lavorative, luoghi e condizioni
di lavoro, ecc.
• Individuare referenti del sistema
formazione/lavoro cui rivolgersi per
incontri di approfondimento,
selezione, ecc.
• Selezionare le informazioni più
adeguate a sostenere azioni di
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
per gli utenti: ricerca lavoro,
Risorse
• Tecniche e strumenti di
rilevazione e valutazione
delle competenze e
sviluppo delle risorse
personali dell'individuo.
• Metodologie per la
conduzione di colloqui
individuali e di gruppo con
finalità orientative.
• Tecniche di comunicazione
e relazione con il cliente.
• Caratteristiche delle
professioni e dei contesti
lavorativi in cui sono agite.
• Principi di organizzazione
aziendale: processi, ruoli e
funzioni.
• Mercato del lavoro locale,
trend produttivi ed
occupazionali.
• Offerta del sistema
dell'istruzione e formazione
professionale.
• Principi di base di economia
e sociologia del lavoro.
• Principali riferimenti
legislativi e normativi in
materia di regolazione del
mercato del lavoro,
istruzione e formazione
attivazione nei confronti di soggetti del
sistema lavoro e/o della formazione
professionale.
• Tradurre aspirazioni personali e risorse • Principali tipologie di
professionali in ambiti di interesse da
contratti lavorativi e
circoscrivere e sviluppare
relative caratteristiche.
• Individuare opportunità di inserimento
e reinserimento lavorativo in relazione • Regole e modalità per
l'avvio e l'esercizio del
alla condizione personale e
lavoro autonomoprofessionale dell'utente
• Ideare percorsi individualizzati di
imprenditoriale.
sostegno lavorativo in funzione delle
• Principali software
3. Progettazione
specifiche condizioni personali ed
applicativi e servizi webpercorsi di
esigenze professionali dell'utente
sostegno
based per la gestione dei
• Scegliere strumenti e metodologie
lavorativo
servizi di orientamento.
idonee a stimolare e potenziare le
• Lingua inglese.
abilità personali dell'utente da
• Principi comuni e aspetti
impiegare per finalità concordate e
definite
applicativi della legislazione
• Favorire l'assunzione di atteggiamenti
vigente in materia di
di apertura e predisposizione ad
sicurezza.
apprendere, mobilitando energie
• La sicurezza sul lavoro:
cognitive ed emotive
regole e modalità di
4. Orientamento
• Innescare processi di conoscenza e di
comportamento (generali e
sviluppo
consapevolezza del sé e di
specifiche).
espressività
riconoscimento di bisogni e
personale
motivazioni
• Sostenere lo sviluppo di capacità
comunicative e relazionali per
un'efficace trasmissione e
valorizzazione delle competenze
possedute
• Stimolare capacità decisionali e di
problem solving, a supporto di scelte e
situazioni complesse
da Repertorio qualifiche Emilia Romagna
Profilo: Orientatore AREA PROFESSIONALE: Progettazione ed erogazione servizi di sviluppo delle
persone
Connessione con
Operatività straordinaria del CedAS per rispondere al bisogno emergente
le attività
di disoccupazione: l’orientamento al lavoro, con orario prevalentemente
dell’organizzazione pomeridiano o su appuntamento: Accompagnamenti mirati di alcuni casi
singoli valutati dall’equipe
Diagrammi di GANTT
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
ATTIVITÀ
Obiettivo 1
PERIODO DI REALIZZAZIONE (in mesi)
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
Obiettivo 3
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
inserimento dei
dati/anagrafiche in OsCar
(programma informatico di
raccolta dati condiviso a livello
delle Caritas del Triveneto)
Supporto nella gestione del
servizio di domicilio ai fini
dell'iscrizione anagrafica,
Inserimento dati e
compilazione modulistica per
il servizio ai detenuti del
carcere di Trento, di fornitura
di vestiario e prodotti per
l'igiene personale
Supporto nella gestione
dell'attività del "Credito
Solidale"contattando gli utenti
che hanno preso
appuntamento
Supporto logistico e
organizzativo al servizio
“Ascolto”
Obiettivo 4
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Gen
Feb
Mar
Apr Mag
interventi di relazione con
l'assistito volti a
promuovere attività di
relazione sociale
Obiettivo 2
affiancare i volontari
nell'attività di selezione e
raccolta vestiario
gestire la logistica e
organizzazione degli spazi e
delle attività per tutto ciò
che si svolge nel magazzino
il martedì pomeriggio.
Diagnosi risorse personali e
potenzialità dell'utente
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
Informazione orientativa
Progettazione percorsi di
sostegno lavorativo
Orientamento sviluppo
espressività personale
f. il percorso formativo del/la giovane, quello di monitoraggio e quello di
valutazione del progetto:
Durante il servizio civile al/alla giovane verrà proposto un percorso formativo composto
dalla formazione generale, a cura della struttura competente, e da una formazione
specifica, a cura dell’ente proponente il progetto, finalizzata a consentire al/alla giovane
l’acquisizione delle informazioni e conoscenze necessarie all’espletamento delle attività del
progetto e come modi messi a disposizione del giovane per acquisire le risorse stesse.
In questo percorso formativo rientrano anche le attività di monitoraggio e valutazione
sullo svolgimento del SCUP in linea con le modalità indicate dai “Criteri per la gestione” ex
art. 19 della LP 14 febbraio 2007, n. 5, approvati con deliberazione della Giunta provinciale
n. 2343 del 22.12.2014. Tale metodologia infatti è inerente al modo di intendere il percorso
di SCUP di questo progetto, ovvero come un percorso di crescita e formazione personale
attraverso le attività descritte.
La formazione specifica viene proposta attraverso diverse tipologie di incontri:
- incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede di realizzazione del
progetto, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità richieste al/la giovane;
- incontri periodici di verifica e programmazione insieme all’OLP, alla responsabile
della sede di realizzazione del progetto e ai volontari che operano in essa; al fine di
confrontarsi sui casi, sulle difficoltà incontrate e per trasmettere i contenuti
formativi affinché il/la giovane possa raggiungere gli obiettivi previsti;
- incontri di supervisione periodici: fornire al/la giovane la possibilità di esternare il
proprio vissuto emotivo in ordine al rapporto con gli utenti e con gli operatori del
centro;
- incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto;
- autoformazione: spazi e tempi dedicati allo studio e all'approfondimento di
tematiche nuove o di particolare interesse attraverso la lettura di libri, riviste,
articoli inerenti;
- processi di affiancamento: imparare facendo. Attraverso l'affiancamento all'OLP
nelle attività del progetto il/la giovane potrà apprendere diverse metodologie,
approcci e capacità.
- Processi di osservazione: l’osservazione mirata di alcune attività; osservazione come
azione intenzionale atta a descrivere il più possibile fedelmente le caratteristiche di
un determinato evento, di un comportamento, di una situazione e delle condizioni
in cui si verifica.
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
possibile partecipazione a eventi formativi rivolti agli operatori dei centri;
incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza
del/la giovane.
Inoltre, al fine di aumentare nel/la giovane le conoscenze e competenze specifiche
dell’ambito di progetto, verranno proposti diversi contenuti, accanto all’accompagnamento
ed affiancamento personale stabile, alla formazione sul campo e all’incontro con esperti.
I Contenuti previsti dalla formazione, che saranno a cura del personale dell’ Ente e di altri
soggetti che collaborano a vario titolo con l’ente, sono:
L’ente di riferimento
- Storia, mission, obiettivi dell’ente Caritas diocesana e FCS
Le aree del bisogno
- Presentazione dei bisogni espressi dal territorio (incontri specifici tematici)
- Lettura dei dati statistici raccolti nel rapporto annuale Caritas
- L’incontro con il povero
- Gli stranieri
La rete sociale e le risorse nel territorio
- La struttura del welfare ed il concetto di sussidiarietà
- Funzioni, organizzazione e articolazione territoriale dei servizi socio-assistenziali
- Conoscenza del territorio e dei servizi socio-assistenziali
- Presentazione dei centri coinvolti nel progetto ed i loro relativi servizi offerti
- Il lavoro di rete
La relazione d’aiuto
- I diritti della persona umana e la loro tutela
- Elementi base di tecniche di ascolto e comunicazione
- Fondamenti della relazione d’aiuto
- La gestione del colloquio (definizione e aspetti costitutivi)
Bilancio familiare
- Nozioni di economia familiare e di organizzazione delle attività domestiche, della
rete dei servizi territoriali e di emergenza
- gestione del budget familiare
- Nozioni elementari di relazione e comunicazione
Il servizio
- Il senso e le motivazioni del mettersi a servizio, la storia del Servizio Civile
- Cittadinanza attiva e responsabile, solidarietà e sussidiarietà
Orientamento alla ricerca Lavoro
- strumenti e metodi per la ricerca lavoro quali: redigere curriculum vitae, utilizzo email per rispondere ad annunci di lavoro e inviare candidature spontanee,
conoscenza e consultazione dei siti internet dedicati, stesura della lettera di
presentazione
- organizzazione e monitoraggio della ricerca attiva del lavoro
- il valore della ricerca lavoro come percorso di approfondimento del progetto
educativo individualizzato
Sicurezza del luogo di lavoro
-
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
Numero di ore di formazione previste durante il servizio:
60 ore annue totali
g. le risorse (umane, tecniche, strumentali e finanziarie aggiuntive) impiegate:
Al fine di permettere al/la giovane di raggiungere gli obiettivi previsti dal progetto,
rispondere alle sue aspettative personale e permettere al/la giovane di poter vivere al
meglio l’esperienza nel progetto. L’ente proponente prevede di impiegare, al fine di
accompagnare, affiancare, supportare il/la giovane, le seguenti risorse umane:
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•
OLP
Responsabile SCUP in Caritas
Responsabile Centro d’Ascolto
Operatrice del CedAS
Direttore Caritas
Formatori
Segretario Caritas
Volontari dei servizi Caritas
Al fine di permettere al/la giovane di poter eseguire al meglio i compiti affidati e nel
rispetto delle sue capacità, l’ente mette a disposizione le seguenti risorse tecniche e
strumentali:
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sedi per l’ascolto
•
postazioni PC e accesso a internet
•
materiale di cancelleria
•
telefono e fax
•
mezzi di trasporto dell’ente o pubblici
•
sale per l’equipe
•
sale per riunioni
•
materiale di studio (libri, ricerche, pubblicazioni …).
Al fine di raggiungere gli obiettivi individuati, il progetto prevede l’impiego di risorse
finanziarie aggiuntive destinate a:
1. attività di formazione specifica:
rimborso spese relatori esterni
2. risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto:
Mezzi di trasporto di servizio (manutenzione, benzina,)
TOTALE
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
€ 600,00
€ 500,00
€ 1.100,00
h. la declinazione delle conoscenze acquisibili, sia in termini di formazione alla
cittadinanza responsabile sia di formazione specifica finalizzata anche al
riconoscimento delle competenze acquisiste (eventuali riferimenti a tirocini e
crediti formativi riconosciuti).
Questo progetto si vorrebbe inserire nella vita del/la giovane come un esperienza di
formazione e crescita.
Attraverso l’esperienza dello SCUP, la partecipazione alle diverse attività , la formazione, la
capacità personale del singolo di mettersi in gioco ed in discussione, sarà possibile acquisire
da una parte un bagaglio di abilità trasversali, ovvero da spendere in tutti gli aspetti della
vita quotidiana, e dall’altra delle capacità più professionali. Inoltre questo progetto prevede
la possibilità della sperimentazione della validazione delle competenze in uscita o
competenze professionali da spendere in campo lavorativo.
Abilità personali trasversali acquisibili:
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Aprirsi agli altri,
comunicare con precisione,
acquisire senso critico,
rispettare e accettare il punto di vista degli altri,
avere fiducia in sé e negli altri
Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetto, in relazione ai propri compiti e ai
risultati da raggiungere
Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari
Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
Controllare la propria emotività rispetto a dinamiche che possono instaurarsi con i
volontari o con i clienti
Lavorare in team per produrre risultati collettivi
Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur
nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi
Collaborare
I principi del bene comune e la responsabilità civile
La cittadinanza
Capacità professionali:
•
•
Capacità relazionali: Capacità di integrazione con altre figure/ruoli professionali e non;
relazionarsi correttamente e professionalmente con i clienti; Lavorare in team per
produrre risultati collettivi; Elementi teorici e pratici di base sulla relazione d’aiuto.
Capacità di organizzazione e programmazione del lavoro: Assumere le necessarie
decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure
già calibrati e condivisi; gestire e programmare la propria agenda degli
appuntamenti/incontri.
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015
Approvato con determinazione del dirigente n. 179 di data 22 maggio 2015