Agesc, per una scuola davvero “buona”

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CHIESA TRENTINA
29 maggio 2016
vita trentina
15
LA SERA DEL PRIMO GIUGNO PARTENZA DAL CENTRO MISSIONARIO
A piedi con i giovani in Pinè
i rinnova per l’ottava edizione il pellegrinag- voratori nella parte conclusiva. Chi vuol rientrare
gio a piedi di circa 20 chilometri da Trento a dopo Civezzano può prenotare un servizio pulSMontagnaga
di Pinè nella notte del primo giugno. lman. L’invito è rivolto anche ai giovani profughi
L’invito della diocesi (vi partecipa anche il vescovo
Lauro) è rivolto a tutti ma in particolare ai giovani
per la conclusione dell’anno pastorale, scolastico
e accademico. Un cammino di preghiera e di ascolto che avrà inizio alle ore 20 a via San Giovanni Bosco presso la sede della Caritas, del Centro Missionario e del Centro di Salute Mentale. Novità di quest’anno è l’attenzione alle diverse fasce di età: la
terza media fino alle Laste, i ragazzi delle superiori dalle Laste a Civezzano, giovani universitari e la-
ospiti delle comunità parrocchiali.
La partecipazione è gratuita ma si invita a versare un contributo di 5 € (se si utilizzasse il pullman per il ritorno – prenotazione obbligatoria –
vengono chiesti altri 7 € per sostenere le spese).
È necessario portare con sé: scarpe comode,abbigliamento di ricambio, torcia elettrica, qualcosa da mangiare e bere lungo il tragitto
poncho o kway. Altre informazioni sul sito della
Pastorale giovanile.: www.diocesitn.it/giovani
IL 5 GIUGNO CON I MALATI
Domenica 5 giugno, come già anticipato, si tiene
invece il pellegrinaggio diocesano con ammalati e
anziani nel più noto santuario “di casa nostra”.
L’ufficio diocesano sottolinea che l’invito è rivolto
a tutti, ammalati e sani, nell’auspicio che tutte le
comunità si facciano carico dell’iniziativa appoggiandosi per il trasporto ai gruppi di valle di Ospitalità Tridentina. L’appuntamento a Montagnaga è
alle 9.30 per camminare fino alla Comparsa dove
alle 11 l’Arcivescovo Lauro Tisi per la prima volta
presiederà l’Eucaristia. Alle 14.30 la processione
eucaristica e la benedizione degli ammalati.
La sosta al santuario
delle Laste, prima tappa
all’uscita dalla città
foto Gianni Zotta
I VERTICI DELL’ASSOCIAZIONE GENITORI A TRENTO PER IL CONSIGLIO NAZIONALE
Agesc, per una scuola
davvero “buona”
n fine settimana intenso
per i genitori delle scuole
cattoliche ritrovatisi a
Trento per il convegno
nazionale Agesc aperto a Palazzo
Geremia da un incontro con le
autorità cittadine e le voci della
coralità trentina, rappresentate dalla
corale “Torre Franca”.
Il servizio educativo reso dalle scuole
cattoliche trentine (presenti con i
propri responsabili) è stato ribadito
dal sindaco Alessandro Andreatta e
dall’arcivescovo Lauro Tisi che ha
collocato l’impegno dei genitori
dentro la prospettiva della comunità
educante e del servizio.
A fare gli onori di casa il presidente
provinciale Michele Cristoforetti che
ha visto premiato l’impegno del
gruppo trentino: in due anni si è
raddoppiato il numero degli iscritti
all’Agesc nei cinque istituti cittadini. Il
presidente nazionale Roberto
Gontero e l’assistente ecclesiale don
Mion hanno guidato i lavori mettendo
l’accento sulla corresponsabilità
educativa, tra famiglia, prima agenzia
educativa e scuola, tra associazioni
del mondo scolastico cattolico e
paritario, e le istituzioni. “Il momento
non è facile – si è detto - 500 scuole
cattoliche chiuse nell’ultimo anno, il
25% di abbandono scolastico e il 40%
U
di giovani che non lavora sono dati
che devono far riflettere non solo il
mondo delle famiglie e il sistema
scolastico, ma anche quello della
politica”.
Secondo l’Agesc nazionale, che
riconosce nel Trentino
un’amministrazione che vuol
rimanere attenta al servizio pubblico
delle scuole paritare (si spera anche in
Il tavolo dei relatori al consiglio
nazionale Agesc, al quale è
interventuo anche
l’arcivescovo Lauro Tisi
futuro!), in Italia la libertà di educazione
in Italia non trova concreta applicazione,
benché sancita dalla Costituzione, da
molte leggi successive e dalle direttive
europee. Siamo al 47° posto per libertà di
educazione su 136 Paesi nel mondo. “E’ più
che mai necessaria una concreta
determinazione politica– ha affermato il
presidente Roberto Gontero - senza la quale si
ingenera superficialità ed esclusione. Andare
controcorrente per vivere una vita che non
delude, un valore che vorremmo condividere
con tutti i genitori. Per noi la democrazia è la
ricerca di dialogo con tutti. Vogliamo
ricostruire con la politica quei ponti che Papa
Francesco non si stanca mai di
promuovere.”
Le preoccupazioni ma anche le attese nei
confronti della riforma della “Buona
Scuola” sono state sviscerate anche negli
interventi di don Sergio Castellini,
delegato salesiano alla scuola e da
Virginia Kaladich, presidente nazionale
della FIDAE. Nei lavori proseguiti dopo la
visita al Museo diocesano, il Consiglio
nazionale ha esaminato alcune modifiche
statutarie e avviato due iniziative nel
campo della formazione.
A Trento si è anche annunciata l’iniziativa
che mercoledì 25 maggio ha poi portato
le sigle dell’associazionismo scolastico
alla Camera dei deputati per un convegno
in cui è stato chiesto al governo “un atto
di coerenza politica, realizzata
nell’applicazione e nel rispetto della
gerarchia dei valori: persona, famiglia,
scuola, Stato”.
Un altro nodo è quella disabilità: “Negli
ultimi 10 anni gli alunni disabili sono
aumentati del 62% nelle scuole paritarie.
Lo Stato ha promesso mille euro a
disabile, ma quando arriveranno? E
soprattutto: basteranno?”
l
la Madonna secondo Francesco
ei giorni scorsi una persona
mi ha chiesto: perché il Mese
di maggio è dedicato alla Madonna? Bella domanda! Perché? Non
ci sono certo motivi liturgici; infatti,
questo periodo di solito corrisponde
al tempo pasquale che ci invita a
guardare in particolare a Cristo risorto e al dono dello Spirito Santo. Certamente un tempo da trascorrere in
compagnia di Maria, come avvenne
nel Cenacolo in quei cinquanta giorni. L’origine del mese di maggio dedicato alla Madre di Gesù è piuttosto recente (dal 1600 circa) ed è tipicamente italiana. Tale devozione è da collegare alla realtà primaverile di questo
periodo, in cui la vita e la natura rinascono. Una dimensione tipicamente
femminile, nel senso vero e buono del
termine. Tempo in cui sbocciano le rose e tanti altri fiori, ma anche in cui
sbocciano gli amori! La bellezza femminile della donna, esaltata da sempre in questa stagione, trova un suo
sviluppo anche nel culto alla grande
donna che è Maria di Nazaret. Donna
in cui trovano simbolo, espressione e
modello tutte le dimensioni femmini-
N
li: donna, vergine, fidanzata, madre, sposa, figlia, sorella, compagna,…
Si sta volentieri con lei nel mese di maggio; come si sta bene con la propria ragazza, con la sposa, con la mamma e, direbbe Papa Francesco anche con le nonne! Anche nella Chiesa – è il richiamo di
questo Papa – occorre imparare a star bene con la donna, con le donne; una presenza qualificata e importante in tutta la
vita di Gesù, come appare dai Vangeli e
nell’esperienza della prima comunità cristiana. Scriveva Papa Francesco nella
Evangelii Gaudium: (n. 103): “La Chiesa
riconosce l’indispensabile apporto della
donna nella società, con una sensibilità,
un’intuizione e certe capacità peculiari
che sono solitamente più proprie delle
donne che degli uomini. Ad esempio, la
speciale attenzione femminile verso gli
altri, che si esprime in modo particolare,
anche se non esclusivo, nella maternità.
Vedo con piacere come molte donne condividono responsabilità pastorali insieme con i sacerdoti, danno il loro contributo per l’accompagnamento di persone,
di famiglie o di gruppi ed offrono nuovi
apporti alla riflessione teologica. Ma c’è
ancora bisogno di allargare gli spazi per
Il femminile in Maria di Nazaret
una presenza femminile più incisiva nella
Chiesa. Perché «il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita
sociale; per tale motivo si deve garantire
la presenza delle donne anche nell’ambito lavorativo» e nei diversi luoghi dove
vengono prese le decisioni importanti,
tanto nella Chiesa come nelle strutture
sociali”. E poi aggiunge (n. 104): “Di fatto, una donna, Maria, è più importante
dei vescovi”.
In un suo discorso al Centro Italiano Femminile del 25 gennaio 2015, lo stesso Papa al riguardo ha affermato:“Se nel mondo del lavoro e nella sfera pubblica è importante l’apporto più incisivo del genio
femminile, tale apporto rimane imprescindibile nell’ambito della famiglia, che
per noi cristiani non è semplicemente un
luogo privato, ma quella Chiesa domestica, la cui salute e prosperità è condizione
per la salute e prosperità della Chiesa e
della società stessa. Pensiamo alla Madonna: la Madonna nella Chiesa crea
qualcosa che non possono creare i preti, i
vescovi e i Papi. È lei l’autentico genio
femminile. E pensiamo alla Madonna
nelle famiglie. A cosa fa la Madonna in
una famiglia. La presenza della donna
nell’ambito domestico si rivela quanto
mai necessaria, dunque, per la trasmissione alle generazioni future di solidi
principi morali e per la stessa trasmissione della fede”. Tutto questo per molti di
noi è legato al ricordo del mese di maggio, cioè di un momento di preghiera col
Rosario e poi del gioco sulle vie e le piazze del paese, tra ragazzi e ragazze, ai primi tepori primaverili dopo l’inverno, sotto lo sguardo attento e premuroso delle
nostre mamme. Nella sua ultima Esortazione Apostolica Amoris Laetitia, dopo i
due Sinodi sulla Famiglia, il Papa stesso
sembra ricordare la sua mamma e la sua
nonna, come presenze femminili significative nella sua esperienza; egli scrive (n.
174): “Di fatto, «le madri sono l’antidoto
più forte al dilagare dell’individualismo
egoistico. Sono esse a testimoniare la
bellezza della vita». Senza dubbio, «una
società senza madri sarebbe una società
disumana, perché le madri sanno testimoniare sempre, anche nei momenti
peggiori, la tenerezza, la dedizione, la
forza morale. Le madri trasmettono spesso anche il senso più profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei
primi gesti di devozione che un bambino
impara. Senza le madri, non solo non ci
sarebbero nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del suo calore semplice e profondo. Carissime mamme, grazie,
grazie per ciò che siete nella famiglia e
per ciò che date alla Chiesa e al mondo»”.
Siamo grati anche noi a tante mamme, a
tante donne, che con tratto femminile
anche oggi ci portano a scoprire Maria
come una donna coraggiosa, che non ha
avuto paura di restare donna, autenticamente donna, in tutti i momenti della vita di quel Figlio straordinario, da Nazaret
a Betlemme, da Cana a Gerusalemme.
dongi
(5 – fine. Le altre puntate
nei precedenti numeri)