documento 15 maggio 5D - Istituto superiore sassuolo elsamorante

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
Via Selmi, 16 – 41049 Sassuolo (MO) - tel 0536/881162 – fax 0536/870225
Cod.Fisc. 93038920364 – Pec: [email protected] – E-mail:
mois01600a@istruzione .it
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
DEL 15 MAGGIO 2016
CLASSE 5^ D
DIPLOMA PROFESSIONALE
SERVIZI COMMERCIALI
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
1
INDICE
A:
1.Elenco dei candidati
2.Consiglio di Classe
3. Presentazione profilo professionale
4. Obiettivi trasversali del Consiglio di Classe
5. Relazione di presentazione della classe
6. Iniziative di particolare rilievo e attività svolte dalla
classe
7. Modalità di verifica e di valutazione
B:
1. Prospetto relativo alle attività di alternanza scuolalavoro e valutazione
C:
1. Prospetto informativo sulle prove scritte d’esame con
allegati
(simulazioni 1°,2°,3° prove)
2. Colloquio
3. Elenco lavori individuali di ricerca
D:
1. Prospetto informativo analitico per ogni disciplina:
- Italiano
- Storia
- Matematica
- Tecnica professionale dei servizi commerciali
- Applicazioni gestionali
- Tecnica della comunicazione
- Diritto
- Inglese
- Francese
- Educazione fisica maschile e femminile
- Religione
2
A.1
Elenco candidati
ARUTA PATRIZIA
BARONE GLORIA
BOYE EUNICE MORKOR
CAPUOZZO PASQUALE
CASTELLINI ANDREA
FORCHIGNONE SALVATORE
GIORDANO FRANCESCA
GRECO SAMUEL
GUDILENKOVA DOMINIKA
JARMOUNI ZINEB
KODUAH VIVIANA TWENEBOAH
MEDICI MARCO
MISELLI FABIO
MISELLI MATTEO
PETTINATO ANDREA
PLEPCI GIULIA
3
A.2
CONSIGLIO DI CLASSE
COGNOME E NOME
DOCENTE
Prof.ssa Maria Grazia
Casali
Prof.ssa Maria Grazia
Casali
Prof.ssa Maria Grazia
Casini
Prof.ssa Loretta
Gagliardelli
Prof.ssa. Provvidenza
Fullone
DISCIPLINA
ORE SETTIMANALI
Italiano
4
Storia
2
Sostegno
18
Tecnica professionale dei
servizi commerciali
8 (6+2*)
Applicazioni gestionali
2*
Prof. Gianluca Tramuto
Matematica
3
Prof.ssa Cristina
Gualandri
Inglese
3
Prof. Laura Iacono
Francese
3
Prof.ssa Simona Lonero
Tecniche di
Comunicazione
2
Prof. Michele Toto
Diritto
4
Prof.ssa Ginia Rossi
Educazione Fisica
femminile e maschile
2
Prof. Mirko Bertolini
Religione
1
Le ore contrassegnate con * sono di compresenza
4
A.3 – PRESENTAZIONE PROFILO PROFESSIONALE
Il tecnico della gestione aziendale possiede competenze polivalenti e flessibili,
derivanti da interventi formativi diretti allo sviluppo di un’ampia cultura di base e di
abilità logico espressive che gli consentono di essere elemento attivo e consapevole
nel sistema azienda. Le competenze che possiede scaturiscono dall’integrazione delle
tre aree caratterizzanti il percorso di studi: area di base, area di indirizzo e stage. Le
sue conoscenze, abilità e competenze sono l’espressione di una discreta preparazione
di base e di una professionalità all’altezza delle trasformazioni che l’economia sta
subendo a livello sia di distretto che nazionale. Dato che il contesto economicoproduttivo generale evidenzia incessanti e rapidi cambiamenti non solo nel campo del
lavoro, ma anche negli usi, nei consumi, nelle abitudini di vita, si determina il rapido
superamento delle nozioni e delle abilità di ordine esecutivo e si impone la necessità
di acquisire grande flessibilità e capacità di adattamento.
A.4 - OBIETTIVI TRASVERSALI DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Il Consiglio di Classe ha lavorato nell’intento di rendere lo studente soggetto attivo
del processo di formazione. Ha individuato, nello svolgimento della propria funzione
formativa, i seguenti obiettivi:
 favorire negli studenti l’assunzione delle proprie responsabilità e l’acquisizione di
un comportamento consapevole e corretto;
 favorire lo sviluppo della capacità di collaborare e di cooperare nello svolgimento
di uno o più compiti;
 stimolare una partecipazione attiva, autonoma e costruttiva;
 favorire lo sviluppo di un efficace metodo di lavoro in classe e nello studio
domestico;
 favorire lo sviluppo di capacità professionali operative;
 favorire la precisione nell’organizzazione e nell’esecuzione del proprio lavoro;
 favorire la capacità di operare scelte autonome anche in contesti non noti.
5
A.5 - RELAZIONE DI PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe è composta da 17 alunni: 9 ragazze (di cui una marocchina, due del Ghana,
una albanese e una moldava) e 8 ragazzi; inoltre presenta due alunni certificati, di cui
una non sosterrà l’esame, in quanto viene biennalizzata la classe quinta. Le ragazze di
origine straniera possiedono un livello di conoscenze linguistiche della lingua italiana
di livello B2. Per gli studenti che presentano situazioni particolari sono stati elaborati
documenti appositi.
Due alunni si trovano a sostenere l’esame per la seconda volta, per mancata
ammissione nell’anno precedente, mentre i restanti si trovano a sostenere l’esame per
la prima volta.
Il gruppo si è costituito nell’anno scolastico 2013/2014 dalla fusione di due classi
seconde, per formare una classe terza, in origine più numerosa (22 alunni) che si è
ridotta via via dopo il conseguimento del diploma di qualifica, diventato di
competenza regionale proprio allora, per non ammissione alla classe successiva ed
per altri studenti che si sono ritirati. Durante il quarto anno (15 studenti ammessi) non
si sono avute altre riduzioni ma l’integrazione di due ragazze, che non avendo
frequentato non sono state ammesse alla classe successiva. All’inizio del quinto anno
si è avuto l’inserimento di due studenti, che avevano già frequentato la classe quinta,
ma con esito negativo.
E’ opportuno rilevare, nel triennio, un certo turn-over di docenti che ha coinvolto
quasi tutte le discipline, quali italiano, diritto, inglese, francese, matematica, ad
eccezione di Tecnica professionale dei servizi commerciali; tale situazione non ha
contribuito a creare una adeguata continuità.
L’atteggiamento della maggioranza degli allievi si è rivelato poco costruttivo e il
dialogo educativo, pur essendo stato improntato su un rapporto di collaborazione e di
rispetto reciproco, non ha fatto registrare progressi, sia relativamente ai rapporti
interpersonali che all’acquisizione delle diverse competenze disciplinari fondamentali
per affrontare al meglio l’esame di maturità. Molteplici sono state le strategie
didattiche e gli interventi utilizzati per rendere fruibili i contenuti proposti, il che ha
determinato una rimodulazione degli obiettivi didattico formativi previsti nella
programmazione progettata all’inizio dell’anno scolastico, consentendo così anche
agli alunni maggiormente bisognosi di studio, un recupero seppur parziale, delle
difficoltà di base. Si è così insistito su un lavoro di rafforzamento delle abilità sulla
correttezza dell’esposizione orale e sull’acquisizione di una terminologia adeguata e
di indirizzo, mirate allo sviluppo della capacità logiche e critiche. I risultati
conseguiti, tuttavia non sono stati pienamente rispondenti agli obiettivi didattici
prefissati, sia in termini di crescita personale che di competenza disciplinare.
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Nel corso dell’anno gli alunni non sempre si sono dimostrati corretti ed educati nei
rapporti interpersonali e nel generale rispetto delle regole della scuola. Molti dei
componenti della classe avevano comunque già mostrato una discreta maturità
personale e buone competenze sociali, come verificato durante gli stage aziendali
effettuati nelle classi terza, quarta e quinta, ottenendo delle ottime valutazione (cfr.
riepilogo valutazioni stage classe quinta).
Solo alcuni studenti sono discretamente motivati nell’apprendimento e
adeguatamente impegnati sia nel lavoro a scuola che a casa anche se la partecipazione
nelle varie discipline non è stata per tutti attiva e partecipativa. Per quanto riguarda i
livelli di apprendimento, gli obiettivi raggiunti, confrontati con il livello di partenza
di ogni studente, presentano nella gran parte dei casi una evoluzione sufficientemente
positiva, anche se sul generale livello di sufficienza.
Una parte degli alunni si è mantenuta su livelli apprezzabili per tutto l’anno scolastico
sia per quanto riguarda il lavoro individuale che per quanto concerne il
raggiungimento degli obiettivi trasversali quali la partecipazione e il rispetto delle
scadenze; a questo si aggiungono come obiettivi formativi quelli specificati nelle
singole discipline perseguiti tenendo conto nella metodologia, nei contenuti degli
obiettivi dell’area di indirizzo e dell’attività di stage.
Tali obiettivi sono stati raggiunti dalla quasi totalità della classe.
In ogni caso la valutazione rimane complessivamente accettabile con punte di livello
buono; inoltre non vanno dimenticati i giudizi generalmente di apprezzamento
espressi dai referenti aziendali degli stage aziendali concernenti le attività di
alternanza scuola-lavoro, come ricordato anche in precedenza.
In base ai risultati raggiunti si rilevano i seguenti livelli nella generalità delle
discipline:
- diversi studenti evidenziano diffuse insufficienze, in particolare nell’area tecnica di
indirizzo, matematica e nell’area linguistica.
- solo una piccola parte del gruppo classe ha raggiunto gli obiettivi, nel complesso, in
modo accettabile
- un gruppo più ristretto di studenti si attesta su un livello buono di preparazione con
uno sviluppo più sicuro di capacità di rielaborazione e di autonomia.
Per gli studenti che presentano situazioni particolari sono stati elaborati documenti
appositi.
7
CONTINUITA’/DISCONTINUITA’ DIDATTICA
DISCIPLINA
CLASSE III D (2013/14)
DOCENTE
CLASSE IV D (2014/15)
DOCENTE
Italiano
Prof.ssa Paola Pagliara
Prof.ssa Raffaella Cattinari
Storia
Prof.ssa Paola Pagliara
Prof.ssa Raffaella Cattinari
Tecnica professionale dei
servizi commerciali
Prof.ssa Marcella Lami –
Prof.ssa Loredana Leggieri
prof.ssa Loredana Leggieri
Prof.ssa Loretta
Prof.ssa Loretta
Gagliardelli
Gagliardelli
Applicazioni gestionali
Prof.ssa. Addolorata Bruno Prof.ssa. Addolorata Bruno
Matematica
Prof. Antonio Vestuti
Prof. Antonio Pecoraro
Inglese
Prof. Pasquale Ferro
Prof.ssa Annamaria Patti
Francese
Prof.ssa Lucia Chimenti
Prof.ssa Silvia Papi
Tecniche di
Comunicazione
Prof.ssa Rachele Ferrara
Prof.ssa Simona Lonero
Diritto
Prof. Andrea Dellapasqua
Prof.ssa Edy Lettera
Educazione Fisica
femminile e maschile
Prof.ssa Ginia Rossi
Prof.ssa Ginia Rossi
Religione
Prof. Mirko Bertolini
Prof. Mirko Bertolini
Sostegno
A.6
INIZIATIVE DI PARTICOLARE RILIEVO E ATTIVITÁ SVOLTE DALLA
CLASSE
Il consiglio della classe 5 sez. D nel corso dell’attuale anno scolastico ha promosso
iniziative a carattere extra curricolare che, in stretta relazione con i programmi
disciplinari, hanno consentito agli alunni di ampliare il loro bagaglio culturale,
integrando la loro partecipazione con esperienza diversificate.
8
10/05/2016
PROGETTO PROF. VEZZALI
FACOLTA’ PSICOLOGIA UNIMORE
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
GIORNO
ATTIVITA’
LUOGO
29/09/2015
CERSAIE
BOLOGNA FIERE – BOLOGNA
DAL 17/11/2015 AL 28/01/2016
PROGETTO DI CONFINDUSTRIA
CERAMICA “CUSTOMER
RELATIONSHIP MANAGEMENT”
LIV.2 (solo per alcuni studenti)
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
DAL 09/11/2015 AL 21/11/2015
STAGE FORMATIVO (PROGETTO
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO)
SEDI DELLE AZIENDE
25/11/2015
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE
DONNE
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
09/12/2015
PROGETTO “I VOLTI DELLE
DIPENDENZE”
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
17/12/2015
RAPPRESENTAZIONE TEATRALE
“TRILOGIA DEL RIDICOLO AMORE
OVVERO SCHERZO DI NATALE”
TEATRO TEMPLE – SASSUOLO
03/02/2016
PROGETTO “PREVENZIONE DEL
DISAGIO ALIMENTARE”
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
06/02/2016
PROGETTO SUL MELANOMA
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
PROGETTO “IL LAVORO IN TEAM” CON
17/02/2016
DOTT.MUSSINI, PRESIDENTE DI
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
PANARIA GROUP
18/02/2016
VISITA UNIMORE
UNIVERSITÀ’ DI MODENA
DAL 29/02/2016 AL 05/03/2016
VIAGGIO D’ISTRUZIONE A
BARCELLONA
BARCELLONA
07/03/2016
PRESENTAZIONE PROGETTO
PROTEZIONE CIVILE
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
02/04/2016
PROGETTO PROTEZIONE CIVILE
PARCO AMICO - SASSUOLO
07/04/2016
INCONTRO CON VOLONTARI AVIS
12/04/2016
PROGETTO GUIDA SICURA
AUTOPORTO –SASSUOLO-
04/05/2016
“GIOCHI DI CA’ MARTA”
TORNEO SPORTIVO SCUOLE
SUPERIORI - SASSUOLO
11/05/2016
PROGETTO PROF. VEZZALI
FACOLTA’ PSICOLOGIA UNIMORE
ISTITUTO MORANTE – SASSUOLO
ISTITUTO MORANTE - SASSUOLO
si evidenziano le iniziative programmate entro la fine dell’anno scolastico
18/05/2016
INCONTRO VOLONTARI ADMO
ISTITUTO MORANTE –SASSUOLO
25/05/2016
INCONTRO REF. SERVIZIO
POLITICHE LAVORO
ISTITUTO MORANTE –SASSUOLO
9
A.7
MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE
Il Consiglio di Classe ha deciso di effettuare le valutazioni tenendo in considerazione
il livello di partenza della classe. Tale livello è stato accertato attraverso prove di
ingresso ed altri tipi di monitoraggio.
Si è proceduto a verifiche formative in itinere in alcune discipline e sommative, per le
quali sono state utilizzate, oltre alle tradizionali verifiche orali e scritte anche
tipologie diverse quali prove strutturate, semi-strutturate, questionari a risposta
multipla e a risposta aperta.
La gamma dei voti utilizzata dal Consiglio di Classe è quella compresa, almeno
nominalmente, dall’1 al 10; il Consiglio di Classe ha inoltre adottato i criteri di
valutazione riportati nella griglia della pagina successiva.
I livelli di sufficienza sono stati fissati in corrispondenza del raggiungimento degli
obiettivi minimi definiti in itinere a seconda delle difficoltà delle verifiche effettuate.
Nel caso in cui tali livelli minimi non siano stati raggiunti da un congruo numero di
studenti, sono stati effettuati recuperi in itinere.
Per ulteriori elementi riguardanti la valutazione si fa riferimento ai prospetti
informativi analitici per ogni disciplina.
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CORRISPONDENZA TRA LIVELLI DI CONOSCENZA E VOTI
CONOSCENZA
Livello
zero
Voto
1/2
Non ha
conoscenze
Primo
Livello
Voto
3/4
Ha conoscenze
frammenta-rie
Secondo
Livello
Voto 5
Conoscenze
piuttosto
superficiali e a
tratti
frammenta-rie
Terzo
Livello
Voto 6
Conosce gli
argomenti ma
non in modo
approfondito
Quarto
Livello
Voto 7
Possiede
conoscenze che
gli consentono
di non commettere erro-ri
nell’esecuzione
di compiti
complessi
COMPRENSIO
NE
Non comprende
il senso di una
domanda e/o di
una
informazione
Non comprende
appieno il senso
di una domanda
e/o di una
informazione
Coglie solo
parzialmente gli
aspetti di una
domanda o di
una
informazione
Non sa
organizzare le
informazioni
anche se ne
coglie il senso
Comprende e
organizza
autonomamente
le informazioni
giustificandole
Quinto
Conoscenza
Livello
completa
Voto 8/9
Organizza
autonomamente
e, se opportunamente stimolato,
deduce
conoscenze
nuove
Sesto
Livello
Voto
9/10
Organizza
autonomamente
e deduce
conoscenze
nuove
Conoscenza
completa e
approfondita
APPLICAZIONE
Non è in grado di
applicare le
conoscenze anche
in contesti noti
Commette gravi
errori
nell’applicazione
delle conoscenze
in contesti noti e
già conosciuti
ANALISI E
SINTESI
Non sa scomporre
nelle sue parti un
argomento e non sa
mettere in relazione
o schematizzare
Commette gravi
errori nella
composizione di un
argomento nelle sue
parti e spesso non è
in grado di mettere in
relazione o
schematizza-re
ESPRESSIONE
Non conosce la
terminologia
adatta
Non sa usare la
terminologia
adatta e/o
commette gravi
errori che
oscurano il
significato del
discorso
Commette errori
non gravi
nell’applicazione di
regole o
procedimenti
Deve essere guidato
per individuare
relazioni e
ricomporre sintesi
Non sempre usa il
lin-guaggio
appropriato ma gli
errori oscurano il
significato
Sa applicare le
conoscenze solo se
guidato senza
commettere gravi
errori
Sa effettuare analisi
parziali e semplici,
manca di precisione
nell’esecuzione di
analisi e sintesi
Possiede una
terminologia
accettabile ma
l’esposizione non
è fluente
Sa applicare
autonomamente e
correttamente le
conoscenze in
contesti noti
Riesce a svolgere
compiutamente
analisi e sintesi
nonostante qualche
incertezza
Si esprime con
chiarezza e
terminologia
appropriata
L’analisi è
approfondita e la
sintesi è sempre
corretta ed opportuna
Usa la lingua in
modo appropriato
L’analisi è
approfondita e la
sintesi è sempre
corretta e opportuna;
propone valutazioni
personali ed
autonome
Usa il linguaggio
specifico in modo
disinvolto,
appropriato e
corretto
Applica
autonomamente le
conoscenze talvolta
anche in situazioni
nuove e complesse,
senza errori né incertezze; segue procedure autonome
Applica autonomamente le conoscenze anche in
situazioni nuove e
complesse, senza
errori né incertezze;
segue procedure
autonome
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B.1
AREA DI SPECIALIZZAZIONE – STAGE
PROFILO PROFESSIONALE
L’operatore della gestione aziendale è una figura professionale capace di intervenire
attivamente nella gestione amministrativa.
Al termine del corso di studi possiede conoscenze, abilità e competenze che lo
mettono in grado di operare in aziende industriali-commerciali , in aziende private e
pubbliche.
ATTIVITA’ ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
La 5°D ha seguito un percorso di ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO , finalizzato
al diploma di Tecnico Professionale dei Servizi Commerciali, di durata triennale.
L’Alternanza scuola lavoro è stata introdotta a seguito della riforma degli Istituti
professionali ed è una metodologia innovativa di apprendimento in quanto
costituisce un’occasione di integrazione tra l’attività scolastica e il contesto
lavorativo.
L’Alternanza permette, quindi, di superare la visione che ritiene la scuola come
luogo di apprendimento teorico e il mondo del lavoro concentrato solo sull’attività
pratica. Talvolta gli studenti non sono consapevoli delle loro capacità e delle loro
inclinazioni personali ed inoltre non sempre colgono l’importanza degli insegnamenti
curricolari.
Le attività di stage offrono agli studenti la possibilità di osservare personalmente la
realtà lavorativa del territorio, traendo informazioni e imparando ad elaborare il
proprio progetto di vita.
Prima, durante e al termine dei periodi di stage sono stati realizzati appositi incontri
con il tutor scolastico allo scopo di favorire una presa di coscienza dell’importanza
dell’esperienza di stage, fornire informazioni sulla documentazione, illustrare le
norme di comportamento da osservare e monitorare l’andamento dell’esperienza in
azienda; al rientro a scuola si sono svolti momenti di riflessione e discussione di
gruppo sugli esiti e su eventuali criticità riscontrate.
L’Alternanza scuola-lavoro è stata realizzata grazie alla collaborazione di aziende del
territorio, associazioni di categoria (CNA, Lapam, Confesercenti), associazioni
sindacali e studi professionali.
12
ORE DI STAGE
320 ore suddivise tra terzo (80), quarto (160) e quinto anno (80).
Gli alunni hanno, inoltre, svolto il Corso di Formazione Generale sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro previsto dal D.Lgs 81/2008 art.37, comma 2 con test finale e rilascio
dell’attestato, per una durata complessiva di 4 ore.
Gli alunni hanno svolto un’attività di reporting /feed back nel periodo post stage,
volta al confronto e condivisione delle diverse esperienze lavorative.
MODULI e ATTIVITA'
Attività di Pre stage / Post stage
Stage classe 3^ - 4^ - 5^
TOTALE
DURAT
A in ore
10
320
330
COMPETENZE ACQUISITE DURANTE LO STAGE
a) di base
 Conoscenza delle lingue straniere
 Competenze informatiche
b) tecnico-professionali
 Gestione delle informazioni e delle tecniche ipertestuali
 Competenze di comunicazione
c) trasversali
 Capacità di allacciare rapporti interpersonali
 Capacità di ascolto
 Capacità di esprimersi con chiarezza e precisione per fornire informazioni in
maniera corretta ed il più possibile esaustiva a fronte di richieste dettagliate
anche in lingua straniera
Attraverso il Progetto Alternanza è possibile:
 attuare modalità di apprendimento flessibili favorendo gli stili di
apprendimento individuali;
 arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con lo
sviluppo di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
13
 favorire l'orientamento degli studenti e valorizzarne le vocazioni personali e gli
interessi;
 realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative
con il mondo del lavoro e la società civile;
 correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del
territorio.
CONTENUTI DEL PERCORSO FORMATIVO
L’Alternanza permette, quindi, di superare la visione che ritiene la scuola come luogo
di apprendimento teorico e il mondo del lavoro concentrato solo sull’attività pratica.
Talvolta gli studenti non sono consapevoli delle loro capacità e delle loro inclinazioni
personali ed inoltre non sempre colgono l’importanza degli insegnamenti curricolari.
Le attività di stage offrono agli studenti la possibilità di osservare personalmente la
realtà lavorativa del territorio, traendo informazioni e imparando ad elaborare il
proprio progetto di vita.
Il percorso di Alternanza svolto dalle attuali classi quinte si è così articolato:
- TERZO ANNO: attività di stage della durata di 80 ore (corrispondenti a due
settimane di scuola).
- QUARTO ANNO: attività di stage della durata di 160 ore (corrispondenti a quattro
settimane di scuola).
- QUINTO ANNO: attività di stage della durata di 80 ore (corrispondenti a due
settimane di scuola) svolte nei mesi di Ottobre – Novembre 2015.
VALUTAZIONE
Per la valutazione globale dello stage si fa riferimento alla media della valutazione
raggiunta nei 3 anni , il cui punteggio comprende sia la prova d’esame, sia la
valutazione dei moduli e degli stage.
Con riferimento al quinto anno l’attività relativa al Progetto Alternanza scuolalavoro ricade nella valutazione delle discipline di Tecniche di comunicazione e
Tecniche professionali dei servizi commerciali, con un peso del 10%.
La documentazione relativa al progetto, ai contenuti ecc.. è a disposizione della
Commissione d’Esame presso la segreteria dell’Istituto.
Ai sensi della normativa vigente, la valutazione dello stage, ha partecipato alla
determinazione del credito scolastico, secondo le modalità previste dal Collegio
Docenti
Si riportano le valutazioni dello Stage del quinto anno:
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STAGE V ^D ANNO SCOLASTICO 2015-16 COORDINATORE
PROF.TOTO M
NOME ALUNNO/A
ARUTA PATRIZIA
BARONE GLORIA
AZIENDA
ISTITUTO COMPRENSIVO
SASSUOLO 3 SUD " F.RUINI"
SASSUOLO, RAPP. LEGALE
MARIA GRAZIA AVALLONE NATA
A NAPOLI IL 07/09/1961; p.IVA:
93036680366
TUTOR
LUMETTI MARIA
ANTONIETTA
ORE VALUT
80
100
EMILCERAMICA SPA RAPP.
LEGALE: MAIOCCHI LUCA NATO A
BASCHIERI
MONZA IL 24/05/1959; P.IVA:
STEFANO
01016070367
80
100
BOYE E. MORKOR
COMPUTERS TECNOLOGIES SAS
; P. IVA: 02143040356;
RAPPRESENTANTE LEGALE :
CHIRICO LORENZO NATO A
SASSUOLO IL 26/02/1978
POLISANO
DANIELE
80
94
CAPUOZZO
PASQUALE
CASTELLINI
ANDREA
CGIL CAMERA DEL LAVORO P.IVA
CARBONE
: 80007850367 RAPPRENTANTE
TEODORA
LEGALE CANCILLA FRANCESCO
NATO IL 16/05/1953 A TRABIA
80
SOLGARDEN SOCIALE SCARL
RAPPRESENTANTE LEGALE
GIOVINI ENZO NATO A
FORMIGINE IL 22/08/1962 P.IVA :
02500760364 REA: 307609
76
GHINELLI
DANIELA
100
98
FORCHIGNONE S.
PALESTRA WELNESS FITNESS
CENTER RAPP. LEGALE:
GAMBARELLI MILENA NATA A
BAISO IL 12/08/1952 P.IVA
02621610357
GAMBARELLI
MILENA
80
100
GIORDANO
FRANCESCA
OFFICINA GIMEC SRL, RAPP.
LEGALE INDULTI GIOVANNI NATO
AMAROTTI
A SASSUOLO IL 09/03/1965; P.IVA:
Guerrina
02500440363
80
100
GRECO SAMUEL
FONTANA SRL RAPP.LEGALE
FONTANA GIOVANNI NATO A
FORMIGINE IL 27/08/1958; P.IVA:
02348520368
FOLLI
VALERIANO
80
70
GUDILENKOVA
DOMINIKA
STUDIO MEDICO BARINI;
RAPP.LEGALE BARINI CLELIA
NATA A LA SPEZIA IL 18/04/1963
P.IVA: 02271100360
BARINI CLELIA
68
100
15
NOME ALUNNO/A
JARMOUNI ZINEB
AZIENDA
STUDIO LICITRA RAPP.LEGALE
LICITRA SALVATORE GIOVANNI
NATO A RAGUSA IL 29/07/1955
P.IVA 00777290362
TUTOR
FETTAH SARA
ORE VALUT
80
100
KODUAH VIVIANA
MEDICI MARCO
EVOLUZIONI CERAMICHE SRL
RAPP.LEGALE: FRASCARI
ADRIANO NATO A
CASTELLARANO IL 30/08/1941;
P.IVA: 02476120353
AUTOSCUOLA DENEGRI, RAPP.
LEGALE DENEGRI MANUELE
NATO A SUZZARA IL 21/03/1958;
P.IVA:
SANTARELLI
ALESSANDRO
76
88
DENEGRI
ISABEAU
80
100
MISELLI FABIO
MISELLI MATTEO
IMMOVILLI CRISTINA NATA A
MODENA IL 08/02/1965 P..IVA
03284040361
MISELLI CERAMICHE SRL RAPP.
LEGALE MASINI ORIELE NATO A
SASSUOLO 01/02/1937 P.IVA:
02129350365
IMMOVILLI
CRISTINA
80
MISELLI
ROBERTO
78
100
78
PETTINATO
ANDREA
CEFAP SERVICE SNC DI LUIGI
FORLIANO NATO A MATERA IL
18/10/1961 P.IVA 01975570357
PLEPCI GIULIA
STUDIO LICITRA RAPP.LEGALE
LICITRA SALVATORE GIOVANNI
NATO A RAGUSA IL 29/07/1955
P.IVA 00777290362
BARBIERI
FEDERICO
80
FETTAH SARA
80
100
100
16
C.1
TIPOLOGIA DELLE PROVE
TIPO DI PROVA
DISCIPLINA O DISCIPLINE COINVOLTE
 Analisi e commento di un testo in prosa o in poesia
 Sviluppo di un argomento in forma di saggio o di
PRIMA PROVA:
articolo di giornale
Tipologie adottate
 Tema su un argomento storico
 Tema su un argomento di ordine generale
Sono state proposte simulazioni del tema d’esame di TPSC
SECONDA PROVA:
presentate in forma il più possibile simile alle prove
Tipologie adottate
ministeriali.
Il Consiglio di Classe, tenuto conto del curricolo di studi e
degli obiettivi generali e cognitivi definiti nella propria
programmazione didattica, ha proposto,vuoi per la centralità
delle discipline, vuoi per i legami concettuali che le
interessano, per entrambe le simulazioni prove con quesiti
TERZA PROVA
riguardo le discipline:
Diverse tipologie
 Inglese
proposte
 Diritto
 Matematica
 Tecnica della comunicazione
Per la stesura delle prove è stata utilizzata la tipologia B.
2 simulazioni di prima prova con relativa griglia di
valutazione
2 simulazioni di seconda prova con relativa griglia di
ALLEGATI
valutazione
2 simulazioni di terza prova con relativa griglia di
valutazione
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1^ simulazione di prima prova
Ministero dell’Istruzione
dell’Università e della Ricerca
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI
ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giuseppe Ungaretti, Lucca (da L’Allegria)
Edizione: G. Ungaretti, Vita d’un uomo. Tutte le poesie, a cura di C. Ossola, Mondadori, Milano 2009, p.
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A casa mia, in Egitto, dopo cena, recitato il rosario, mia madre ci parlava di questi posti.
La mia infanzia ne fu tutta meravigliata.
La città ha un traffico timorato e fanatico.
In queste mura non ci si sta che di passaggio.
Qui la meta è partire.
Mi sono seduto al fresco sulla porta dell’osteria con della gente che mi parla di California
come d’un suo podere.
Mi scopro con terrore nei connotati di queste persone.
Ora lo sento scorrere caldo nelle mie vene, il sangue dei miei morti.
Ho preso anch’io una zappa.
Nelle cosce fumanti della terra mi scopro a ridere.
Addio desideri, nostalgie.
So di passato e d’avvenire quanto un uomo può saperne.
Conosco ormai il mio destino, e la mia origine.
Non mi rimane più nulla da profanare, nulla da sognare.
Ho goduto di tutto, e sofferto.
Non mi rimane che rassegnarmi a morire.
Alleverò dunque tranquillamente una prole.
Quando un appetito maligno mi spingeva negli amori mortali, lodavo la vita.
Ora che considero, anch’io, l’amore come una garanzia della specie, ho in vista la morte.
Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1888, da genitori emigrati da Lucca ed è
morto a Milano nel 1970. Nel 1912 lasciò per sempre l’Egitto. A Parigi approfondì la sua
preparazione letteraria e conobbe personalmente importanti artisti e scrittori. Partecipò alla
guerra mondiale come soldato semplice. Risalgono a quell’epoca le poesie raccolte ne Il Porto
Sepolto, 1916 e poi confluite, insieme ad altre, in Allegria di Naufragi, 1919. La poesia che si
propone raggiunse la redazione definitiva nel 1936, attraverso diverse stesure a partire dal 1919.
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1. Comprensione complessiva
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo.
2. Analisi del testo
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2.3
2.4
2.5
2.6
Soffermati sugli aspetti linguistico-lessicali della poesia e, in particolare, sugli aggettivi.
Spiega l’espressione “La mia infanzia ne fu tutta meravigliata” (2).
Individua gli elementi che caratterizzano la città (3-5).
Il poeta evoca una scoperta che lo terrorizza (7). Quali le ragioni del “terrore”?
Il poeta contrappone agli “amori mortali” (18) “l’amore come una garanzia della specie” (19).
Spiega la contrapposizione.
Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
Sulla base dell’analisi condotta, proponi una tua interpretazione complessiva della poesia e
approfondiscila con opportuni collegamenti ad altri testi di Ungaretti o a testi di altri autori.
Alternativamente, puoi fare riferimento alla situazione storico-culturale dell’epoca o a situazioni del
nostro tempo, sviluppando i confronti che ti interessano.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Amore, odio, passione.
G. KLIMT, Il bacio, 1907-08
G. DE CHIRICO, Ettore e
Andromaca, 1917
P. PICASSO, Gli amanti, 1923
«Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa,
c’era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata
da un giovine, scellerato di professione, uno de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con
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l’alleanze d’altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il
nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava
un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio,
allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall’empietà dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La
sventurata rispose.»
Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42
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«Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’
suoi gli facevano perdere l’anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo.
Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua
andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi
alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa tornava a tentarlo:
- Sentite! le disse, non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo!
- Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci.
Ei come la scorse da lontano, in mezzo a’ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la
scure dall’olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si
arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di
papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all’anima vostra! balbettò Nanni.»
Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880
«Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a
invaderla.
– Ma vieni!
Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l’afferrò per i polsi, la trascinò per un piccolo tratto;
poi la strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso l’abisso.
– No, no, no...
Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò indietro anelando e tremando.
– Sei pazzo? – gridò con l’ira nella gola. – Sei pazzo?
Ma, come se lo vide venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più
acre e trascinata ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò
l’anima di terrore.
– No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti...
Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d’impietosirlo.
– Un minuto! Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami!
Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere, perdendo terreno, vedendo la morte.
– Assassino! – urlò allora furibonda.
E si difese con le unghie, con i morsi, come una fiera.
– Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su l’orlo dell’abisso, perduta.
Il cane latrava contro il viluppo.
Fu una lotta breve e feroce come tra nemici implacabili che avessero covato fino a quell’ora nel profondo
dell’anima un odio supremo.
E precipitarono nella morte avvinti.»
Gabriele D’ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894
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«Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In quella
memorabile sera egli poteva credere d’essersi mutato ben due volte nell’intima sua natura. Era sparita la
sconsolata inerzia che l’aveva spinto a ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l’entusiasmo che lo
aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all’infuori di quella
soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava, non quella
ch’egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la seconda
volta ch’ella passava per un letto d’amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l’aveva saputo da lungo
tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si era sottomessa. –
Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola, illuminata da pallidi riflessi
lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché l’avrebbe dovuta prendere? Il tutto
mancava d’importanza.»
Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a ed. 1898)
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2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?
DOCUMENTI
«“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe,
presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un
rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora.
Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana
alimentazione. Pochissimi sanno davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo
disorganizzato”. Il 95 per cento, continua l’esperto, dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma
poi l’80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia
carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla settimana; il 45 per cento
consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre, poi, mangia pesce appena una volta
alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. “Dobbiamo modificare le nostre
abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone,
proprio come una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.»
Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile 2011
«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO [...] ha
iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale
dell’umanità). [...] La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e
tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la
conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta
Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio,
costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di
pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in
rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita)
è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è
alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un
notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per
il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei
mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.»
CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it
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«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è il cibo. Se il
cibo è energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare.
[…] Il vero problema è che da un lato c’è una visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e
allevamenti intensivi altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica,
che dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste. Una visione
meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per
questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e
prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato. […]
Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è una merce non importa
se lo sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire.
Ma il cibo non funziona così.»
Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” - 9 giugno 2010
«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra
forma fisica. [...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi
mangia svolgendo altre attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più
propenso ad esagerare con le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente
introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso quello
di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non mettere su chili di
troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare l’attenzione su quello che si sta
consumando.»
Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it
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3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Destra e Sinistra.
DOCUMENTI
«Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento
rispetto all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala moderata e quella estremista,
tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire
schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti: a)
all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più
importante, tanto da essere diventato un’astratta categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e
situazioni storiche diverse è il giacobinismo; b) al centro-sinistra, dottrine e movimenti insieme egualitari e
libertari, per i quali potremmo oggi usare l’espressione «socialismo liberale», per comprendervi tutti i partiti
socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e movimenti insieme
libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre reazionarie per
la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’eguaglianza, si attestano e si arrestano
sull’eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare
imparzialmente la legge; d) all’estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo
sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.»
Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli editore, Roma 1994
«Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale della politica nei
nostri giorni. Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali. Nel primo senso infatti, il modello di
riferimento è sempre di tipo bipolare. Laburisti e conservatori, democratici o repubblicani, gollisti o socialisti,
liberaldemocratici o socialdemocratici: la struttura binaria della politica nelle liberaldemocrazie d’occidente
sembra un dato acquisito. E dunque la scelta tra destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra e centro-sinistra è
invocata come l’inevitabile evoluzione di ogni sistema. Ma anche il pensiero critico verso il modello liberale
si è sempre svolto all’insegna dell’invocazione di un dualismo che ricalca i termini di destra e di sinistra. Il
marxismo si fonda sulla lotta di classe e sulla contrapposizione tra proletariato e borghesia, capitalismosocialismo o democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi nel bipolarismo tra nord e
sud del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del nazionalismo, della destra
classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da Schmitt nell’opposizione tra amico e nemico. La
politica nasce a partire da quel conflitto. Da noi la matrice cattolica ha temperato entrambe le posizioni,
marxista e nazionalista, ma ha anche temperato il bipolarismo liberale. Il «centro» come luogo di mediazione
e di purificazione del conflitto, nasce da noi nell’ambito di una visione cattolica, ecumenica, fondata sull’et et
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e non sull’aut aut. Ma la secolarizzazione, la scristianizzazione della società italiana, conduce a due effetti
opposti: la ripresa forte del bipolarismo tra destra e sinistra o la neutralizzazione della politica e dunque del
conflitto, attraverso un nuovo luogo di mediazione e di depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra.
Questo nuovo luogo di spoliticizzazione è rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico. Attualmente
la nostra democrazia è aperta ad entrambe le ipotesi.»
Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore, Firenze 1995
«Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile riconoscere, per chi
fosse disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le stesse divisioni valoriali che sono
presenti in tante altre democrazie. Se destra e sinistra significano qualcosa, infatti, esse indicano posizioni
diverse su due problemi: le libertà economiche e i diritti civili. Quanto al tema economico, la destra
predilige normalmente la libertà rispetto alla eguaglianza e la sinistra l’eguaglianza rispetto alla libertà: la
destra è, in materia economica, più «liberale» e la sinistra più «socialista». In tema di diritti civili, invece,
le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si tratti di matrimoni fra omosessuali o di concessioni di
diritti agli immigrati) e la destra è più «tradizionalista». Questa divisione fra una destra liberale e
tradizionalista e una sinistra socialista e libertaria la si ritrova ovunque nel mondo occidentale.
Variamente declinata a seconda delle specificità storiche di ciascun Paese.»
Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011
«La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica dell’Italia repubblicana
fino al 1992 (con la non secondaria eccezione del consociativismo), una caratteristica ereditata dal conflitto
fra fascismo e antifascismo; mentre nell’Italia liberale si è manifestata in maniera radicale in pochi casi
critici: nel conflitto fra Cavour e Garibaldi e negli anni immediatamente successivi, nella crisi di fine secolo,
nel primo dopoguerra. A questi
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dell’Università e della Ricerca
casi si devono aggiungere le quattro volte (1878, 1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di
sinistra contrapposti alla destra. Ma di norma la contrapposizione mancò perché questa esaltava la lotta
politica che invece i detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare. È vero che col
socialismo si affermò una sinistra di classe che, in quanto tale, era intrinsecamente contrapposta alla destra.
Ma la natura di classe e, nelle intenzioni, rivoluzionaria del socialismo e poi del comunismo non costituì mai
una reale alternativa di potere. Quasi sempre destra e sinistra sono state entrambe deboli e si sono confuse fra
loro nella maggioranza parlamentare, secondo la fisiologia del sistema politico nel quale si governava stando
al centro, e spesso secondo le sue degenerazioni trasformistiche. Talvolta destra e sinistra si sono confuse
nella stessa persona: tipico, ma non unico, è il caso di Giolitti che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la
sua consueta politica di sinistra, di allargamento delle basi sociali dello Stato, usando strumenti di destra,
cioè gli umori conservatori, di norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e la burocrazia,
conservatrice quasi per definizione. In alcuni casi la confusione fra destra e sinistra ha acquistato un carattere
diverso, si è realizzata con l’uso che la prima ha fatto della seconda, per allargare l’egemonia e consolidare il
potere. I due casi più importanti sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al trasformismo ereditato da
Depretis, la tradizione garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la sua formazione e il suo
temperamento di rivoluzionario. Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva alla destra un carattere
particolarmente aggressivo (evidente nel fascismo) perché, privata degli ideali umanistici che ne costituivano
e ne costituiscono l’essenza, sopravviveva solo nei suoi comportamenti variamente sovversivi.»
Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Enrico Fermi, fisico.
«Due dati ci permettono di valutare l’importanza del campo di ricerca aperto da Enrico Fermi con il suo
lavoro. Il primo riguarda i premi Nobel, una misura rozza ma efficace dell’importanza di un determinato
settore della ricerca scientifica e dei progressi in esso conseguiti: più di dieci Nobel per la fisica sono stati
attribuiti a scoperte relative alle interazioni deboli. Se Fermi non avesse ottenuto il Nobel per le sue ricerche
sui neutroni ne avrebbe ben meritato uno per la scoperta delle interazioni deboli. Una seconda valutazione
dell’importanza della scoperta di Enrico Fermi si può dedurre dal fatto che oltre la metà degli esperimenti
attualmente in corso o in preparazione con acceleratori di particelle — al CERN di Ginevra, al Fermilab di
Chicago, a Stanford come a Frascati come a Tsukuba in Giappone o a Novosibirsk in Russia — sono dedicati
a studiare vari aspetti delle interazioni deboli. La stessa prevalenza degli studi sulle interazioni deboli si
riscontra nei programmi sperimentali dei grandi laboratori sotterranei, come quello italiano del Gran Sasso,
quello giapponese di Kamioka, ed altri ancora nel Canada e negli Stati Uniti. La teoria di Fermi delle
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interazioni deboli è ormai confluita nella più generale teoria delle particelle elementari che va sotto il nome di
“Modello Standard”. […] È però importante ricordare che la teoria di Fermi mantiene ancora oggi il suo
valore, sia per la validità delle soluzioni proposte sia come stimolo per una serie di ricerche che hanno
impegnato i fisici per quasi settant’anni, e che ancora li impegneranno nei decenni a venire. In questa teoria si
riflette la grandezza di Fermi, la firma di un grande maestro.»
Nicola CABIBBO, Le interazioni deboli, in Carlo BERNARDINI - Luisa BONOLIS (a cura di), Conoscere Fermi
nel centenario della nascita 29 settembre 1901 - 2001, Editrice Compositori, Bologna 2001
«Enrico Fermi nasce a Roma nel 1901. La sua produzione scientifica inizia nel 1921 e termina con la sua
morte nel 1954. All’inizio della sua attività, la fisica conosce due sole forze fondamentali della natura, la
gravitazione e l’elettromagnetismo, e due sole particelle elementari costituenti la materia, i nuclei di
idrogeno (protoni) e gli elettroni. A metà degli anni Cinquanta le forze fondamentali sono diventate quattro,
con l’aggiunta delle interazioni nucleari forte e debole, e le particelle elementari note sono ormai una
trentina. In poco meno di trent’anni la concezione della materia subisce un mutamento così radicale e
inusitato da rendere tale periodo, per la rapidità e la quantità delle conoscenze acquisite, forse unico nella
storia del pensiero scientifico occidentale. Le ricerche di Fermi segnarono profondamente questo trentennio,
non solo per la quantità e l’importanza dei risultati ottenuti ma soprattutto per il loro ruolo storico. Esistono
infatti traguardi scientifici di enorme valore che giungono al termine di lunghe e pazienti ricerche e che
coronano un ben definito progetto iniziale, ma ci sono anche scoperte apparentemente meno straordinarie
che obbligano a inattese risistemazioni del sapere acquisito, scardinano principî metodologici e conoscenze
unanimemente accettate e imprimono alla ricerca direzioni nuove e del tutto impreviste. Nel suo itinerario di
scienziato […] Fermi raggiunse entrambi gli obiettivi.»
Giuseppe BRUZZANITI, Enrico Fermi. Il genio obbediente, Einaudi, Torino 2007
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«Dalla lettura dei giornali di qualche settimana fa avrai probabilmente capito a quale genere di lavoro ci
siamo dedicati in questi ultimi anni. È stato un lavoro di notevole interesse scientifico e l’aver contribuito a
troncare una guerra che minacciava di tirar avanti per mesi o per anni è stato indubbiamente motivo di una
certa soddisfazione. Noi tutti speriamo che l’uso futuro di queste nuove invenzioni sia su base ragionevole
e serva a qualche cosa di meglio che a rendere le relazioni internazionali ancora più difficili di quello che
sono state fino ad ora. I giornali hanno pubblicato un certo numero di dettagli sul lavoro di questi ultimi
anni e tali dettagli, naturalmente, non sono più segreti. Ti interesserà sapere, se non lo sai già dai giornali
italiani, che verso la fine del 1942 abbiamo costruito a Chicago la prima macchina per produrre una
reazione a catena con uranio e grafite. È diventato d’uso comune chiamare queste macchine «pile». Dopo
la prima pila sperimentale molte altre ne sono state costruite di grande potenza. Dal punto di vista della
fisica, come ti puoi immaginare, queste pile rappresentano una ideale sorgente di neutroni che abbiamo
usato tra l’altro per molte esperienze di fisica nucleare e che probabilmente verranno usate ancora di più
per questo scopo ora che la guerra è finita.»
Lettera di Enrico Fermi a Edoardo Amaldi del 28 agosto 1945 (in Edoardo A MALDI, Da via Panisperna all’America,
Editori Riuniti, Roma 1997)
«Vorrei discutere con voi la crisi che la scienza attraversa da due anni a questa parte. In larga misura
questa crisi è dovuta all’improvvisa consapevolezza, di parte dell’opinione pubblica e del Governo, del
tremendo ruolo che la Scienza può avere nelle cose umane. L’importanza di questo ruolo era già nota.
Ma il drammatico impatto portato dalla costruzione della bomba atomica lo ha portato nella pubblica
consapevolezza in maniera così vivida che gli scienziati si sono trovati, inaspettatamente e talora contro
la propria volontà, ad essere sotto i riflettori […] C’è una grande penuria di uomini di scienza ben
preparati […] Ora le iscrizioni di studenti nei dipartimenti scientifici sono tornate a essere abbondanti.
Spero che ben pochi di questi studenti siano attratti dal nuovo fascino che la scienza ha acquistato. La
professione del ricercatore deve tornare alla sua tradizione di ricerca per l’amore di scoprire nuove
verità. Poiché in tutte le direzioni siamo circondati dall’ignoto e la vocazione dell’uomo di scienza è di
spostare in avanti le frontiere della nostra conoscenza in tutte le direzioni, non solo in quelle che
promettono più immediati compensi o applausi.»
Discorso tenuto da Enrico Fermi nel 1947 (in Giulio M ALTESE, Ritorno a Chicago: Enrico Fermi e la nascita della
fisica delle alte energie nel secondo dopoguerra (1946-1954), in Atti del XXI Congresso Nazionale di Storia della
Fisica e dell’Astronomia, Dipartimento di Fisica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS), 6, 7 e 8
giugno 2001)
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
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Lo storico Eric J. Hobsbawm definisce Secolo breve gli anni che vanno dall’esplosione della prima guerra
mondiale fino al collasso dell’URSS. A suo giudizio, “la struttura del Secolo breve appare come quella di un
trittico o di un sandwich storico. A un’Età della catastrofe, che va dal 1914 sino ai postumi della seconda
guerra mondiale, hanno fatto seguito una trentina d’anni di straordinaria crescita economica e di
trasformazione sociale, che probabilmente hanno modificato la società umana più profondamente di
qualunque altro periodo di analoga brevità. Guardando indietro, quegli anni possono essere considerati come
una specie di Età dell’oro, e così furono visti non appena giunsero al termine all’inizio degli
anni ’70. L’ultima parte del secolo è stata una nuova epoca di decomposizione, di incertezza e di crisi – e
addirittura, per larghe parti del mondo come l’Africa, l’ex URSS e le ex nazioni socialiste dell’Europa
orientale, un’Età di catastrofe”.
Il candidato valuti criticamente la periodizzazione proposta da Hobsbawm e si soffermi sugli eventi che a
suo parere caratterizzano gli anni ’70 del Novecento.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».
Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla
“fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” proposto dall’industria
televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog,
ecc.).
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
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2^ simulazione di prima prova
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e
della Ricerca
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005.
Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche,
anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle
tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto
definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle,
senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo
umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non
occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte.
Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure
dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume dopo
la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini
in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di
appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo.
Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era
invalicabile,
– almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché
era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto.
L’ignoto, perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell’Est,
così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della
guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa
realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato
contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più
o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela
straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si
mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e
piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte,
mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale
parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo.
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Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della
letteratura del “mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali.
1.
Comprensione del testo
Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.
2.
Analisi del testo
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
3.
Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo.
Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo.
Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo.
Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”.
Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
Interpretazione complessiva e approfondimenti
Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris
e/o di altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali.
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della Ricerca
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Individuo e società di massa.
DOCUMENTI
Lascia o raddoppia?, 28 marzo 1956
Renato GUTTUSO, Calciatori, 1965
Andy WARHOL, Marilyn Monroe, 1967
«Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo
proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari
(contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la
repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal
Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque
affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni
della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne
all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le
strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza
materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della
televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture
originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè
– come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si
accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del
consumo. Un edonismo neo- laico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle
scienze umane.»
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Pier Paolo PASOLINI, 9 dicembre 1973. Acculturazione e acculturazione, in Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975
«La mattina del 15 luglio 1927 ero rimasto a casa, non ero andato come al solito all’Istituto di Chimica nella
Währingerstrasse. Nel caffé di Ober-Sankt-Veit mi misi a leggere i giornali del mattino. Sento ancora
l’indignazione che mi travolse quando presi in mano la “Reichspost” e lessi un titolo a caratteri cubitali: “Una
giusta sentenza”. Nel Burgenland c’era stata una sparatoria, alcuni operai erano rimasti uccisi. Il tribunale aveva
assolto gli assassini. L’organo di stampa del partito al governo dichiarava, o meglio strombazzava, che con quella
assoluzione era stata emessa una “giusta sentenza”. Più che l’assoluzione in quanto tale, fu proprio questo
oltraggio a ogni sentimento di giustizia che esasperò enormemente gli operai viennesi. Da tutte le zone della città
i lavoratori sfilarono, in cortei compatti, fino al Palazzo di Giustizia, che già per il nome incarnava ai loro occhi
l’ingiustizia in sé. La reazione fu assolutamente spontanea, me ne accorsi più che mai dai miei sentimenti.
Inforcai la bicicletta, volai in città e mi unii a uno di questi cortei. Gli operai di Vienna, che normalmente erano
disciplinati, avevano fiducia nei loro capi del partito socialdemocratico e si dichiaravano soddisfatti del modo
esemplare in cui essi amministravano il Comune di Vienna, agirono in quel giorno senza consultare i loro capi.
Quando appiccarono il
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della Ricerca
fuoco al Palazzo di Giustizia, il borgomastro Seitz, su un automezzo dei pompieri, cercò di tagliar loro la strada
alzando la mano destra. Fu un gesto assolutamente inefficace: il Palazzo di Giustizia andò in fiamme. La polizia
ebbe l’ordine di sparare, i morti furono novanta. Sono passati cinquantatré anni, eppure sento ancora nelle ossa la
febbre di quel giorno. È la cosa più vicina a una rivoluzione che io abbia mai vissuto sulla mia pelle. […] Quel
giorno tremendo, di luce abbagliante, lasciò in me la vera immagine della massa, la massa che riempie il nostro
secolo. […] Quel giorno era stato dominato dal tremendo fragore delle urla, urla di sdegno. Erano urla micidiali,
alle urla rispondevano gli spari, e le urla diventavano più forti ogni volta che le persone colpite crollavano al
suolo. […] Non molto tempo dopo, le urla si trasferirono nelle vicinanze della Hagenberggasse. A meno di un
quarto d’ora di strada dalla mia camera, a Hütteldorf, dall’altra parte della valle, si trovava il campo sportivo del
Rapid, sul quale si giocavano le partite di calcio. Nei giorni di festa vi accorreva una gran folla, che non si
lasciava sfuggire una sola partita di quella celebre squadra. Io non ci avevo mai badato gran che; il calcio non mi
interessava. Ma una delle domeniche dopo il 15 luglio, era un giorno altrettanto afoso, mentre stavo aspettando
visite e tenevo aperta la finestra, sentii, all’improvviso, le grida della massa. Pensai che fossero urla di sdegno;
l’esperienza di quel giorno terribile era ancora a tal punto radicata in me che per un attimo rimasi sgomento e
cercai con lo sguardo il fuoco da cui quell’esperienza era stata illuminata. Ma il fuoco non c’era, sotto il sole
brillava la cupola dorata della chiesa dello Steinhof. Tornai in me e mi misi a riflettere: quelle urla dovevano
venire dal campo sportivo. […] Le urla di trionfo erano state causate da un goal, e venivano dalla parte dei
vincitori. Si sentì anche, e suonò ben diverso, un grido di delusione. Dalla mia finestra non potevo vedere nulla,
me l’impedivano alberi e case, la distanza era troppa, ma sentivo la massa, essa sola, come se tutto si svolgesse a
pochi passi da me. Non potevo sapere da quale parte venissero le grida. Non sapevo quali erano le squadre in
campo, i loro nomi non li avevo notati e neanche cercai di appurarli. Evitai perfino di leggere la cronaca sportiva
sul giornale e, nella settimana che seguì, non mi lasciai coinvolgere in discorsi sull’argomento. Ma durante i sei
anni che trascorsi in quella stanza, non persi occasione di ascoltare quei suoni. Vedevo la folla affluire laggiù, alla
stazione della ferrovia urbana. […] Non mi è facile descrivere la tensione con cui seguivo da lontano la partita
invisibile. Non ero parte in causa perché le parti neanche le conoscevo. Erano due masse, questo era tutto ciò che
sapevo, due masse ugualmente eccitabili, che parlavano la medesima lingua.»
Elias CANETTI, Il frutto del fuoco. Storia di una vita (1921-1931), Adelphi, Milano 2007 [ed. originale tedesca 1980]
«L’uso politico delle tecniche e dei media pone in discussione le tradizioni dell’umanesimo europeo con i suoi
valori di dignità e libertà (ristretti, certo, finora, alle élite), minacciando di introdurre nuove forme di
pianificato assoggettamento gregario. Esiste cioè il rischio di creare uomini e donne d’allevamento, procurando
loro la soddisfazione, in termini soprattutto quantitativi, di bisogni primari e secondari cui per millenni la
maggior parte dell’umanità non aveva avuto pieno e garantito accesso (cibo, sesso, divertimento).
L’acclimatazione a questo sistema di potere e di cultura si paga però con l’anestetizzazione e la banalizzazione
dell’esperienza, anche a causa dell’inflazione dei desideri così scatenata e del corrispondente bisogno di gestire
le inevitabili frustrazioni. Nello stesso tempo, se esercitato in forme non oligarchiche, lo stesso uso delle
tecniche e dei media spalanca enormi potenzialità, consente a tutti di scaricare le fatiche più pesanti e ripetitive
sulle macchine, di uscire dalla morsa dei condizionamenti sociali, di far fruttare l’eredità culturale delle
generazioni precedenti (che cambia molto più rapidamente di quella biologica), di disancorarsi da ruoli fissi, di
acquisire consapevolezza, cultura e informazione su scala mondiale e di conseguire una più duratura
soddisfazione.»
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Remo BODEI, Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002
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Ora il chiarore si fa più diffuso.
Ancora chiusi gli ultimi ombrelloni.
Poi appare qualcuno che trascina
il suo gommone.
La venditrice d’erbe viene e affonda
sulla rena la sua mole, un groviglio
di vene varicose. È un monolito
diroccato dai picchi di Lunigiana.
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Quando mi parla resto senza fiato,
le sue parole sono la Verità.
Ma tra poco sarà qui il cafarnao
delle carni, dei gesti e delle barbe.
Tutti i lemuri umani avranno al collo
croci e catene. Quanta religione.
E c’è chi s’era illuso di ripetere
l’exploit di Crusoe!
Eugenio MONTALE, Sulla spiaggia, da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, Milano 1973
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della Ricerca
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Stato, mercato e democrazia.
DOCUMENTI
«Il problema centrale del capitalismo fondato sulla libera impresa in una democrazia moderna è sempre stato
quello di riuscire a bilanciare il ruolo del governo e quello del mercato. Ma, nonostante molta energia
intellettuale sia stata spesa nel tentativo di definire il campo di manovra appropriato a ciascuno di essi,
l’interazione fra i due rimane una fonte di fragilità fondamentale. In una democrazia il governo (o la banca
centrale) non può semplicemente permettere che le persone soffrano un danno collaterale per lasciare che la
dura logica del mercato si esprima. […] Dobbiamo anche riconoscere che una buona economia non può essere
separata da una buona politica – e questa, forse, è la ragione per cui un tempo la teoria economica era nota
come economia politica. L’errore degli economisti è stato credere che, una volta sviluppato un forte telaio di
istituzioni all’interno di un Paese, le influenze politiche al suo interno si sarebbero stemperate e il Paese si
sarebbe emancipato per sempre da una condizione «in via di sviluppo». Ma dovremmo ora ammettere che
istituzioni quali i regolamentatori hanno influenza soltanto finché la politica è ragionevolmente ben bilanciata.»
Raghuram G. RAJAN, Terremoti finanziari, Einaudi, Torino 2012
«Tra tutte le scuse che sentiamo accampare per giustificare il mancato tentativo di mettere fine a questa
depressione, c’è il ritornello che viene ripetuto costantemente dagli apologeti dell’inazione: “Dobbiamo
focalizzarci sul lungo termine, e non sul breve”. [...] Concentrarsi unicamente sul lungo termine significa
ignorare l’enorme sofferenza che sta causando l’attuale depressione, le vite che sta distruggendo
irreparabilmente mentre leggete questo libro. I nostri problemi di breve periodo – sempre che una depressione
giunta al quinto anno rientri in questa definizione – stanno intaccando anche le prospettive di lungo termine, su
diversi canali. [...] Il primo è l’effetto corrosivo della disoccupazione di lungo termine: se i lavoratori che
hanno perso il posto da tempo si considerano inoccupabili, si determina una riduzione di lungo termine nella
forza lavoro del paese, e quindi nella sua capacità produttiva. La situazione dei neolaureati costretti ad accettare
dei lavori in cui non sono necessarie le loro competenze è abbastanza simile: con il passare del tempo
potrebbero ritrovarsi, quantomeno agli occhi dei potenziali datori di lavoro, declassati a lavoratori generici, e il
loro stock di competenze andrebbe definitivamente perduto. Il secondo è il calo degli investimenti. Le imprese
non spendono grosse somme per accrescere la propria capacità produttiva […]. […] Ultimo problema, ma non
certo per importanza: la (pessima) gestione della crisi economica ha mandato in fumo i programmi finalizzati a
garantire il futuro.»
Paul KRUGMAN, Fuori da questa crisi, adesso!, Garzanti, Milano 2012
«Gli americani sono arrabbiati. Sono arrabbiati con i banchieri che hanno contribuito alla crisi finanziaria,
senza pagarne le conseguenze. Sono arrabbiati per l’incapacità del sistema politico che ha incolpato i banchieri,
ma non è stato in grado di tenerli sotto controllo. Sono arrabbiati con un sistema economico che arricchisce
ulteriormente i ricchi e abbandona i poveri al loro destino. Sono arrabbiati perché l’ideale di un “governo del
popolo, dal popolo e per il popolo” sembra sparito dalla faccia della Terra. […] Fortunatamente gli Stati Uniti
possiedono nel loro DNA i geni per intraprendere una riforma. Diversamente da molti altri Paesi, gli americani
condividono una grande fiducia nel potere della concorrenza che […] genera enormi benefici. Per sostenere il
sistema abbiamo bisogno di più, e non di meno, concorrenza. A differenza di altri Paesi in cui il populismo è
sinonimo di demagogia e di dittature autocratiche, l’America ha una positiva tradizione populista volta a
proteggere gli interessi dei più deboli nei confronti del potere opprimente delle grandi imprese. Non è un caso
che le leggi antitrust siano state inventate negli Stati Uniti.»
Luigi ZINGALES, Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro un’economia corrotta, Rizzoli, Milano 2012
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«Un libro fin troppo ricco di intelligenza e di provocazioni intellettuali, quello appena uscito di Giorgio
Ruffolo col contributo di Stefano Sylos Labini, Il film della crisi. La mutazione del capitalismo […]. […] La
tesi centrale del libro è che la crisi in cui sono immersi i Paesi occidentali nascerebbe dalla rottura di un
compromesso storico tra capitalismo e democrazia. La fase successiva a questa rottura – cioè quella attuale –
può essere definita come l’Età del Capitalismo Finanziario e costituisce la terza mutazione che il
capitalismo ha attraversato dall’inizio del secolo precedente. La prima fase è un’Età dei Torbidi, che si è
verificata tra l’inizio del secolo e lo scoppio della seconda guerra mondiale. La seconda fase è costituita
dalla cosiddetta Età dell’Oro: un sistema di intese fra capitalismo e democrazia fondato nell’immediato
secondo dopoguerra su due accordi fondamentali, il Gatt (oggi Wto-World Trade Organization) che
riguardava la libera circolazione delle merci, cui faceva da contrappeso il controllo del movimento dei
capitali, che assicurava un largo spazio all’autonomia della politica economica. Il secondo accordo è
appunto quello di Bretton Woods, sul controllo dei cambi e le garanzie da movimenti incontrollati dei
capitali, grazie all’aggancio monetario al metallo giallo e automaticamente, di converso, al dollaro.
Secondo i due saggisti, la terza
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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università
e della Ricerca
fase, con la rottura dell’Età dell’Oro, si produce con la liberazione dei movimenti dei capitali nel mondo
[…]. Inizia l’Età del Capitalismo Finanziario ampiamente descritta nelle sue varie fasi e interventi, dominati
dall’indebitamento pubblico e privato alimentato dall’illusione di vivere in «un sistema nel quale i debiti non
si rimborsano mai». Per i critici la rappresentazione di questa fase del saggio si presterebbe a più di una
osservazione. Mi limiterò ad indicare una mancanza che indebolisce alla base il paradigma ruffoliano. Chi
sarebbero i soggetti - Capitalismo e Democrazia - che darebbero vita a questo scontro epocale? Chi
concretamente li rappresenta? I grandi gruppi finanziari contrapposti ad una fantomatica Democrazia? […]
Ora, se è vera e convincente l’analisi della dittatura finanziaria nell’epoca delle traversie che tendono ad
allargarsi a tutti i continenti, come non cercarne le radici, anche ideologiche, nel fallimento precedente? In
particolare nel crollo dell’illusione fondante del sistema socialista di regolare l’offerta, la domanda e il
livello dei prezzi attraverso la pianificazione quinquennale totalitaria. Una idea che pervase la pratica e la
teoria dei partiti che al socialismo si rifacevano e il cui dissolversi si contaminò nel magma della
globalizzazione, attraverso la libera circolazione degli uomini e dei capitali e nella unificazione in tempo
reale dei sistemi internazionali attraverso la mondializzazione e l’informatica.»
Mario PIRANI, Il nuovo capitale, “la Repubblica” - 1° dicembre 2012
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Omicidi politici.
DOCUMENTI
«Il 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico, e la moglie furono uccisi in un
attentato compiuto da studenti bosniaci mentre erano in visita a Sarajevo, capitale della Bosnia. Vienna attribuì
la responsabilità dell’attentato al governo serbo e gli inviò un ultimatum al quale seguì, il 28 luglio, la
dichiarazione di guerra ed il bombardamento di Belgrado. La Russia proclamò la mobilitazione generale a
sostegno dello Stato balcanico; a questo atto rispose la Germania dichiarando guerra contemporaneamente alla
Russia (1 Agosto) ed alla Francia (3 agosto).»
Rosario VILLARI, Storia contemporanea, Laterza, Bari 1972
«Le elezioni si tennero nell’aprile 1924 e si svolsero all’insegna dell’intimidazione e della violenza nei
confronti degli avversari politici e di un ritorno di fiamma dello squadrismo. Ciò malgrado, i risultati non
corrisposero alle speranze di Mussolini: se il «listone» fascista ebbe la maggioranza dei voti e dei seggi,
grazie al meccanismo della legge, nelle regioni dell’Italia settentrionale e nelle grandi città operaie ottenne
un numero di suffragi minore di quello delle liste d’opposizione. La denuncia del clima di illegalità e di
sopraffazione, in cui le elezioni si erano svolte, venne fatta con grande passione e coraggio alla Camera dal
deputato socialista Giacomo Matteotti il 30 maggio 1924. Pochi giorni dopo, il 10 giugno, il coraggioso
parlamentare era rapito e il 16 agosto la sua salma era ritrovata in una macchia della campagna romana.
Parve per un momento che il vuoto dovesse farsi attorno al governo, la cui complicità nell’assassinio ben
pochi mettevano in dubbio. […] Il 3 gennaio 1925 Mussolini si presentò alla Camera per assumersi tutta la
responsabilità del delitto Matteotti e per sfidarla provocatoriamente ad avvalersi della facoltà di metterlo
sotto stato d’accusa. La Camera, non accettando il guanto di sfida che le veniva lanciato, segnò
praticamente la propria condanna a morte e lo Stato liberale cessò definitivamente di esistere.»
Giuliano PROCACCI, Storia degli italiani, vol. II, Laterza, Bari 1971
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«Passato nella leggenda storica come un apostolo della coesistenza, in realtà Kennedy fu il presidente che,
dopo il sostegno dato all’invasione degli esuli castristi a Cuba, pose le premesse per la trasformazione della
difficile situazione del Vietnam in una guerra terribile e per un impegno statunitense che doveva in seguito
assumere proporzioni gigantesche. […] In politica interna, nonostante i propositi espressi nell’ideologia della
Nuova Frontiera, i risultati raggiunti da Kennedy furono piuttosto modesti. Tutta una serie di misure relative
all’educazione, alla riforma fiscale, alle cure mediche per gli anziani, alle assicurazioni sociali, all’agricoltura
vennero bloccate dall’opposizione repubblicana e conservatrice. […] Kennedy agì invece con risolutezza per
assicurare l’integrazione civile dei negri nel Sud (nel 1962 si ebbero disordini razziali nel Mississippi); ma la
sua impostazione era essenzialmente giuridica-formale, e ignorava il problema sostanziale della
discriminazione sociale generale a danno dei negri vigente in tutti gli Stati Uniti. Comunque, al di là dei suoi
limiti, Kennedy con la sua ideologia “progressista” aveva suscitato contro di sé una forte opposizione da parte
di conservatori, specie del Sud, e forze di Destra. E cadde vittima di queste opposizioni. Decisosi ad un viaggio
in vista delle prossime elezioni presidenziali, cui intendeva ripresentarsi, proprio nel Texas, dove le opposizioni
erano più tenaci, il 22 novembre 1963 venne ucciso a Dallas in un attentato, senza che mai si accertasse o si
volesse accertare chi fosse responsabile della sua organizzazione, che trovò certamente complicità ad altissimi
livelli.»
Massimo L. SALVADORI, Storia dell’età contemporanea, Loescher editore, Torino 1976
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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università
e della Ricerca
«Giovedì 16 marzo 1978. Primo giorno del sequestro Moro. Alle 9.03 in via Fani a Roma, un commando
delle Brigate rosse tende un agguato al presidente della Dc, Aldo Moro, che è appena uscito di casa e sta
andando alla Camera accompagnato da cinque uomini di scorta. I brigatisti fanno strage delle guardie del corpo
(Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino, l’unico che è riuscito a metter mano alla
pistola, e Francesco Zizzi) poi rapiscono Moro e si dileguano. […] Martedì 9 maggio 1978.
Cinquantacinquesimo giorno del sequestro Moro. Aldo Moro è stato ucciso. Le Brigate rosse l’hanno
trucidato con una raffica al cuore: nel suo corpo almeno undici colpi d’arma da fuoco. Il cadavere del
presidente della Dc è infilato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Michelangelo Caetani,
una piccola strada nel cuore della vecchia Roma, a un passo da via delle Botteghe Oscure (dove c’è la sede del
Pci) e non lontano da piazza del Gesù (dove c’è quella della Dc). Il corpo, rivestito con gli stessi abiti che
indossava la mattina del 16 marzo, è rannicchiato con la testa contro la ruota di scorta, la mano sinistra sul
petto, insanguinata. L’auto è lì dal mattino: una donna ha notato tra le otto e le nove due persone, un uomo e
una donna, che la parcheggiavano. Solo dopo le 13, però, le Br telefonano a uno dei collaboratori di Moro:
«Andate in via Caetani, c’è una Renault rossa, troverete l’ultimo messaggio». Il telefono era sotto controllo, un
commissario capo della Digos va subito sul posto, e immediatamente dopo altra polizia, i carabinieri, le
autorità, il ministro dell’Interno Cossiga. Per aprire l’auto intervengono gli artificieri: si teme che i terroristi
abbiano collegato alle serrature un ordigno esplosivo. La radio dà la notizia pochi minuti dopo le 14.»
I 55 giorni del sequestro Moro, a cura di Roberto Raja, in «Corrieredellasera.it»
(http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=moro)
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: La ricerca scommette sul cervello.
DOCUMENTI
«“Se vogliamo realizzare i migliori prodotti dobbiamo investire nelle migliori idee”. Con queste parole il
presidente americano Barack Obama illustra dalla Casa Bianca il lancio del progetto “Brain” ovvero una
“ricerca che punta a rivoluzionare la nostra comprensione del cervello umano”. Lo stanziamento iniziale è di
100 milioni di dollari nel bilancio federale del 2014 e l’intento del “Brain Research through Advancing
Innovative Neurotechnologies” è di aiutare i ricercatori a trovare nuovi metodi per trattare, curare e perfino
prevenire disordini cerebrali come l’Alzheimer, l’epilessia e i gravi traumi attraverso la definizione di
“fotografie dinamiche del cervello capaci di mostrare come le singole cellule cerebrali e i complessi circuiti
neurali interagiscono alla velocità del pensiero”. Tali tecnologie, spiega un documento pubblicato dalla Casa
Bianca, “apriranno nuove strade all’esplorazione delle informazioni contenute ed usate dal cervello, gettando
nuova luce sui collegamenti fra il suo funzionamento e i comportamenti umani”. L’iniziativa “Brain” (cervello)
è una delle “Grandi Sfide” che l’amministrazione Obama persegue al fine di raggiungere “ambiziosi ma
realistici obiettivi per l’avanzamento della scienza e della tecnologia” in cooperazione con aziende private,
centri di ricerca universitari, fondazioni e associazioni filantropiche al fine di assicurare agli Stati Uniti la
leadership sulla frontiera della scienza nel XXI secolo.»
Maurizio MOLINARI, Obama, 100 milioni di dollari per “mappare” il cervello, “LA STAMPA.it BLOG” – 02/04/2013
41
«Il cervello umano riprodotto su piattaforme informatiche, per ricostruirne il funzionamento in linguaggio
elettronico. Obiettivi: trovare una cura contro le malattie neurologiche e sviluppare computer
superintelligenti. È l’iniziativa Human brain project (Hbp), che la Commissione europea finanzierà
attraverso il bando Fet (Future and emerging technologies). Hbp è stato scelto, insieme a un’altra proposta
(progetto Graphene), in una lista di 6 presentate 3 anni fa. Il finanziamento Ue appena assegnato coprirà la
fase di start up (circa 54 milioni di euro per 30 mesi), ma la durata prevista degli studi è di 10 anni, per un
investimento complessivo pari a 1,19 miliardi. Al progetto, coordinato dal neuroscienziato Henry Markram
dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna - partecipano 87 istituti di ricerca europei e internazionali, di
cui 5 italiani […]. Il progetto […] prevede di raccogliere tutte le conoscenze scientifiche disponibili sul
cervello umano su un solo supercomputer. Mettendo insieme le informazioni che i ricercatori hanno
acquisito sul funzionamento delle molecole, dei neuroni e dei circuiti cerebrali, abbinate a quelle sui più
potenti database sviluppati grazie alle tecnologie Ict, l’obiettivo è costruire un simulatore dell’intera attività
del cervello umano. Una specie di clone hi-tech. Un modello con 100 miliardi di neuroni - precisano gli
esperti - permetterebbe di studiare possibili terapie per contrastare malattie come Alzheimer, Parkinson,
epilessia e schizofrenia. Il patrimonio di dati, messi a disposizione su piattaforme avanzate, sarà offerto agli
scienziati di tutto il mondo. L’intenzione di Human Brain Project, in pratica, è costruire l’equivalente del
Cern per il cervello.»
“Il Sole 24 Ore Sanità” - 28 gennaio 2013 (http://sanita.ilsole24ore.com)
42
Ministero dell’Istruzione, dell’
Università e della Ricerca
«Come che sia, abbiamo imparato più cose sul cervello e la sua attività negli ultimi cinque decenni
che nei precedenti cinque millenni, anche se alcuni, soprattutto in Italia, non se ne sono ancora
accorti. Il momento attuale è estremamente favorevole. Perché? Perché si è realizzata una
convergenza pressoché miracolosa di tre linee di ricerca sperimentali illuminate da una linea di
ricerca teorica, convergenza che ha fatto germogliare quasi all’improvviso una serie di studi e che ha
prodotto una serie di risultati degni di essere raccontati. La prima linea di ricerca è rappresentata
dalla cosiddetta psicologia sperimentale. Se si vuole studiare l’essere umano, è necessario porgere
delle domande e ascoltare le relative risposte, dobbiamo insomma metterlo alla prova. In parole
povere, occorre uno studio psicologico. Il fatto è che la psicologia sperimentale è molto lenta: per
arrivare a una qualche conclusione ci vogliono decine di anni; se fosse rimasta l’unica linea di
ricerca, ci avrebbe fornito indicazioni senz’altro preziose, ma saremmo ancora lì ad aspettare. Per
fortuna, contemporaneamente si è registrata l’esplosione della biologia, soprattutto della genetica e
della biologia molecolare e, un po’ più tardi, della neurobiologia. Lo studio del sistema nervoso e, in
particolare, del cervello sono d’altra parte fondamentali per la comprensione approfondita delle
facoltà mentali e psichiche. In un caso come nell’altro, si tratta di scienze né nuove né inattese. La
terza linea di ricerca, invece, non era assolutamente attesa. È una linea relativamente nuova e come
sbocciata dal nulla: un regalo del cielo o, meglio, della fisica moderna. In inglese questo campo di
ricerca si chiama brain imaging o neuroimaging, in francese si chiama neuroimagerie, in italiano
non ha ancora un nome. Qualcuno parla di neuroimmagini, ma il termine rende poco l’idea. È
comunque la più incisiva delle tre linee, quella che ha dato un vero e proprio scossone all’intero
settore di indagine e gli ha impartito un’accelerazione inusitata. Parliamo della visualizzazione
dell’attività cerebrale mediante l’uso di macchine, il cui nome è oggi a tutti familiare: tomografia ad
emissione di positroni (PET), risonanza magnetica nucleare e funzionale (RMN e fMRI). Queste
tecniche strumentali permettono di guardare dentro la testa di un essere umano vivo e vegeto, mentre
esegue un compito.»
Edoardo BONCINELLI, La vita della nostra mente, Editori Laterza, Roma-Bari 2011
«Forme di organizzazione centralizzata della ricerca, anche piuttosto complesse, sono note almeno
dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo. Il modello odierno di organizzazione e
finanziamento della ricerca scientifica, caratterizzato dall’impegno diretto dello Stato, dalla
pianificazione generale dell’impresa scientifica in funzione delle esigenze nazionali e dallo sviluppo
della cooperazione internazionale, si definisce però nel periodo a cavallo delle guerre mondiali, per
trovare una diffusione amplissima nel secondo dopoguerra. Nei successivi decenni, la
complessità crescente dei bisogni della società e lo sviluppo della ricerca hanno comportato una
ridefinizione del modello organizzativo basato sul ruolo centrale dello Stato, aprendo all’ingresso di
nuovi soggetti, come le industrie private e le associazioni dei pazienti.»
Fabio DE SIO, Organizzazione e finanziamento della ricerca, in RIZZOLI LAROUSSE,
Novecento. La grande storia della civiltà europea, Federico
Motta Editore, Milano 2008
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
In economia internazionale l’acronimo BRICS indica oggi i seguenti Paesi considerati in una
fase di significativo sviluppo economico: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica.
Premesse le profonde differenze intercorrenti fra le storie di ciascuno di tali Paesi, il candidato
illustri gli aspetti più rilevanti della vicenda politica di due di essi nel corso del ventesimo
secolo.
43
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
Fritjof Capra (La rete della vita, Rizzoli, Milano 1997) afferma: «Tutti gli organismi macroscopici,
compresi noi stessi, sono prove viventi del fatto che le pratiche distruttive a lungo andare falliscono.
Alla fine gli aggressori distruggono sempre se stessi, lasciando il posto ad altri individui che sanno
come cooperare e progredire. La vita non è quindi solo una lotta di competizione, ma anche un
trionfo di cooperazione e creatività. Di fatto, dalla creazione delle prime cellule nucleate,
l’evoluzione ha proceduto attraverso accordi di cooperazione e di coevoluzione sempre più
intricati».
Il candidato interpreti questa affermazione alla luce dei suoi studi e delle sue esperienze di vita.
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua
non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
44
GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PRIMA PROVA
Candidato: _________________________________________________
Tipologie
testuali
Indicatori
Tipologia A:
analisi
testuale
Punteggio
massimo
attribuito
all'indicatore
Rispetto della
consegna e sviluppo
della traccia
Tipologia B,
C, D:
saggio breve
o articolo di
giornale,
tema storico,
tema
generale
Classe:___________
Livelli di
valore/valutazione
Punteggio
corrispondente ai
diversi
livelli
Voto
attribuito
Gravemente insufficiente
1
Insufficiente
Quasi sufficiente
5
2
2,5
Sufficiente
Più che sufficiente
3
3,5
Discreto
4
Buono
4,5
Ottimo/Eccellente
5
Gravemente insufficiente
Tutte le
tipologie
Comprensione,
conoscenza,
analisi/sintesi,
applicazione dei
contenuti
1
Insufficiente
Quasi sufficiente
2
3
Sufficiente
5
3,5
Discreto
4
Buono
Ottimo/Eccellente
4,5
5
Gravemente insufficiente
Tutte le
tipologie
Correttezza
ortografica, lessicale
e morfosintattica
Insufficiente
1,5
Quasi sufficiente
4
Sufficiente
Capacità di
elaborazione critica,
originalità,
approfondimenti
personali
Totale
2,5
3
Buona/adeguata
Tutte le
tipologie
1
3,5
Sicura/autonoma
4
Assente
0
Sufficiente
0,5
1
Buona
1
Voto/
15
15
N.B. Eventuali arrotondamenti alla cifra superiore
Voto complessivo attribuito alla prova: _______/15
Sassuolo, ____________________________
I COMMISSARI
___________________________
45
PRIMA SIMULAZIONE SECONDA PROVA
8 febbraio 2016
TECNICA PROFESSIONALE DEI SERVIZI COMMERCIALI
Anno Scolastico 2015/16
A) Le scritture di assestamento rappresentano una fase importante ; il candidato
dopo aver spiegato le finalità che si attribuiscono a tali registrazioni ed aver
descritto in generale tali scritture, tratti le scritture di assestamento da eseguire
con riferimento alle seguenti voci:
 personale dipendente
 rimanenze di magazzino
 immobilizzazioni materiali e immateriali
 crediti commerciali e crediti inesigibili
 pagamento anticipato di fitti non coincidenti con l’esercizio finanziario
 pagamento posticipato di interessi su mutui
La trattazione deve essere supportata con opportuni esempi con dati a scelta.
B) Il bilancio d’esercizio fornisce informazioni fondamentali sulla consistenza
patrimoniale e sull’andamento finanziario ed economico di un’impresa e deve
essere redatto secondo principi contabili corretti.
Il candidato illustri i vari documenti che compongono il bilancio d’esercizio e
descriva i
principi fondamentali di redazione dello Stato patrimoniale e del
Conto economico.
C) Il candidato successivamente esamini quanto segue:
Stato patrimoniale al 31/12/20..
€
Passività
€
20.000 A) Patrimonio netto
 Capitale
2.700.000
 Riserve
906.000
 Utile dell’esercizio
618.000
 Utili
portati
a
6.300
nuovo
B) Immobilizzazioni
B) Fondi per rischi e
60.000
I) Immobilizzazioni immateriali
163.500 oneri
II) Immobilizzazioni materiali
5.120.70
III)
Immobilizzazioni
0
finanziarie
233.000
Attività
A) Crediti verso soci per
versamenti ancora dovuti
46
C) Attivo circolante
I) Rimanenze
II) Crediti
III) Attività finanziarie(di cui
16.500 esigibili oltre l’esercizio
successivo)
IV) Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti
Totale
C) TFR di lavoro
200.100 subordinato
116.500
70.000 D) Debiti
(di cui debiti a breve
3.600 scadenza 156.300)
89.400 E) Ratei e risconti
6.016.80 Totale
0
201.000
1.500.000
25.500
6.016.800
Conto economico
A) Valore della produzione (+)
Importi in euro
7.725.000
B) Costi di produzione (−)
6) materie prime
4.399.000
7) per servizi
400.000
9) per personale
800.000
10) ammortamenti svalutazioni
500.000
11) variazione rim materie prime
– 150.000
13) altri accantonamenti
200.000
14) oneri diversi di gestione
250.000
= Differenza tra valore e costi di produzione
6.399.000
C) Proventi e oneri finanziari (±)
− 196.000
E) Proventi e oneri straordinari (±)
− 100.000
= Risultato prima delle imposte
Imposte sul reddito dell’esercizio (−)
= Utile dell’esercizio
1.326.000
1.030.000
− 412.000
618.000
Dalla Nota integrativa si possono trarre le seguenti informazioni:
- i risconti attivi ammontano a 9.400 €;
- la scorta di sicurezza di materie prime è pari a 5.100 €;
- tra i fondi per rischi e oneri figurano 10.000 € che si riferiscono a uscite che si
verificheranno oltre l’esercizio successivo;
47
- per l’esercizio successivo sono previste dimissioni di dipendenti ai quali
spettano 50.000 € di T.F.R.;
- l’utile d’esercizio viene così ripartito: 5% riserva legale, 10% riserva statutaria,
10% riserva straordinaria e il resto agli azionisti come dividendo;
Il candidato, dopo aver riclassificato lo Stato patrimoniale secondo criteri
finanziari e il Conto economico a valore aggiunto, proceda alle seguenti analisi
per indici e all’interpretazione dei risultati ottenuti:
- Analisi patrimoniale
- Analisi finanziaria
- Analisi della redditività
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso della calcolatrice non programmabile.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del
tema.
48
SECONDA SIMULAZIONE SECONDA PROVA
11 aprile 2016
TECNICA PROFESSIONALE DEI SERVIZI COMMERCIALI
Anno Scolastico 2015/16
La contabilità gestionale è un importante documento tramite il quale vengono
raccolti, analizzati e verificati i dati inerenti ai costi e ai ricavi delle imprese. Il
candidato commenti la frase approfondendo in particolare la classificazione dei costi
e i due metodi di tenuta della contabilità mettendo l’accento sui vantaggi e gli
svantaggi degli stessi.
Il candidato sviluppi quindi, i due seguenti punti.
A) Un’impresa industriale realizza un prodotto assemblando componenti che
vengono prodotti all’interno dell’azienda stessa. In un reparto vengono
fabbricati ogni anno 45.000 componenti che comportano il sostenimento dei
seguenti costi: materie prime 30.000 euro, manodopera diretta 45.000 euro,
ammortamento macchinari 7.500 euro, costi fissi generali del reparto 50.000
euro. L’impresa riceve l’offerta da parte di un fornitore per l’acquisto del
componente al prezzo unitario di 1,75 euro.
- valuta la convenienza o meno ad acquistarlo esternamente anziché
produrlo direttamente, tenendo conto che il reparto (compresi i
macchinari) non può essere destinato ad altre produzioni.
- Valuta la convenienza make or buy nel caso di un fornitore che offra il
componente al prezzo unitario di 1,38 euro.
B) L’analisi di break even è uno degli strumenti più efficaci di cui un’azienda
dispone nel
controllo di gestione.
Il candidato, dopo aver approfondito questo argomento, calcoli il punto di equilibrio
della Delta spa,
un’azienda industriale monoprodotto, utilizzando i dati seguenti:
prezzo unitario di vendita 26.500 euro
costi variabili unitari 9.200 euro
costi fissi annuali 12.200.000 euro
quantità annuale prodotta e venduta 750 unità
Al fine di mantenere la leadership di mercato anche in futuro, la direzione
dell’azienda deve scegliere una tra le seguenti alternative:
1) sostituzione parziale degli impianti di produzione, con conseguente riduzione di
1.200 euro dei costi variabili unitari. Questo investimento comporta, però, un
aumento a 13.000.000 di euro dei costi fissi annuali. La quantità prodotta e venduta
rimane invariata.
49
2) riduzione del prezzo unitario di vendita a 24.000 euro per poter vendere 900 unità
all’anno. A causa delle conseguenti ulteriori attività di marketing, necessarie per
conquistare nuovi mercati di sbocco, i costi fissi annuali aumenteranno di 200.000
euro.
Il candidato esegua i relativi calcoli, metta a confronto i risultati in forma tabellare ed
esprima alla direzione aziendale la raccomandazione scelta, motivandola.
La trattazione deve essere integrata con dati opportunamente scelti.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Sono consentiti la consultazione del Codice Civile non commentato e l’uso di
calcolatrici tascabili non programmabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse tre ore dalla dettatura del
tema.
50
ISTITUTO DI ISTRUZIONESUPERIORE
‘ELSA MORANTE’
Via Selmi, 16-41049 Sassuolo (MO)
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA
Candidato ____________________
MACRO
1
DESCRITTORI
Individuazione
Gravemente
delle richieste e
insufficiente
coerenza con la
traccia
Correttezza e
Gravemente
completezza delle insufficiente .
informazioni
Articolazione dei
Gravemente
contenuti
insufficiente
Qualità della
Gravemente
comunicazione
insufficiente
Correttezza dei
Gravemente
calcoli ( o
insufficiente
elaborazione
originale e
personale, se non
fossero presenti
richieste di calcoli)
TOTALE
PUNTEGGIO
•
•
•
5
1,5
2
2,5
3
insufficiente
sufficiente
discreta
ottima
insufficiente
sufficiente
discreta
ottima
insufficiente
sufficiente
discreta
ottima
insufficiente
sufficiente
discreta
ottima
insufficiente
sufficiente
discreta
ottima
10
12,5
15
7,5
A seconda della tipologia della prova da svolgere (un unico punto, più punti...) la tabella può
essere applicata sull'intera traccia o per ogni richiesta della prova ministeriale.
Anche i macro descrittori possono essere modificati qualora non rispondano
coerentemente alla traccia proposta.
Per il quinto descrittore si deve sottolineare quello utilizzato: o correttezza dei calcoli o elaborazione
originale e personale)
PUNTEGGIO PROVA _______________/15
51
**************
4 aprile 2016
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
1^ SIMULAZIONE TERZA PROVA DI MATEMATICA
1) Determina il dominio della funzione
x2 - 9x +14
e fornisci una interpretazione
3- x
grafica.
PUNTEGGIO …./15
5x + x - 3x
e fornisci una interpretazione grafica.
-2x5 + 5x3 +1
6
2) Calcola lim
x®+¥
5
2
PUNTEGGIO …./15
3) Determina e rappresenta graficamente le intersezioni con gli assi cartesiani della
x2 - 3x + 2
seguente funzione y =
x- 7
PUNTEGGIO …./15
52
4 aprile 2016
I.I.S. ELSA MORANTE – SASSUOLO (MO)
Simulazione di TERZA PROVA - TECNICHE DI COMUNICAZIONE:
NOME E COGNOME:
………………………………………………………………………………………
Rispondi alle seguenti domande, utilizzando le 10 righe che trovi sotto
1) Teorie di organizzazione del lavoro: descrivi le caratteristiche della teoria di Taylor
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
______________________________________________________________________
2) Elenca almeno tre forme di comunicazione aziendale esterna e descrivile
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
______________________________________________________________________
3) Quali sono le fasi di vita del prodotto? Descrivile brevemente
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
_______________________________________
53
Istituto Istruzione Superiore “E. Morante”
Anno Scolastico 2015 – 2016
I simulazione di Terza Prova – 4 aprile 2016
INGLESE
Nome e Cognome ……………………………………………………… Classe 5D
Answer the following questions (max. 8 lines per question)
1. Define what transport is. Then, list the factors that must be considered when
choosing the appropriate means of transport.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
2. Why has air transport increased in recent years? What kind of products is generally
transported by air?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
3. What are containers? What are the advantages introduced by their use?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
54
I.I.S. “ “ELSA MORANTE”SASSUOLO
SIMULAZIONE TERZA PROVA DI DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA CLASSE V° D
ALUNNO/A…………………………………….
DATA: 04/04/2016
1) Dopo aver definito il contratto di factoring, descrivi quali sono i modi possibili di cessione dei
crediti.
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2) Definisci il contratto di somministrazione e descrivi i tipi di somministrazione.
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
3) Spiega quali sono i poteri del datore di lavoro nel contratto di lavoro subordinato
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
55
2 maggio 2016
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
2 ^ SIMULAZIONE TERZA PROVA DI MATEMATICA
NOME_____________
COGNOME_______________
1) Determina il dominio della funzione
y=
CLASSE________
4+ x
e fornisci una interpretazione
x2 - 3x
grafica.
PUNTEGGIO …./15
x - 4x -1
e fornisci una interpretazione grafica.
x5 + 2x3 - 3
3
2) Calcola lim
x®+¥
2
PUNTEGGIO …./15
3) Determina e rappresenta graficamente le intersezioni con gli assi cartesiani della
x2 - 3x
seguente funzione y = 2
x + x-2
PUNTEGGIO …./15
PUNTEGGIO TOTALE …./15
56
I.I.S. ELSA MORANTE – SASSUOLO (MO)
Simulazione TERZA PROVA - TECNICHE DI COMUNICAZIONE:
2 maggio 2016
Nome: …………………………………..
Classe: ………………
Rispondi alle seguenti domande, utilizzando le 10 righe che trovi sotto
1) Le forze di Porter: elencale e spiegale brevemente
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
______________________________________________________________________
2) Quali disturbi della comunicazione impediscono all’emittente (azienda) di far giungere il
proprio messaggio al ricevente (consumatore)?
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
______________________________________________________________________
3) Cosa si intende per fidelizzazione del cliente e perché è conveniente per l’azienda?
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
Voto: …………………….
57
Istituto Istruzione Superiore “E. Morante”
Anno Scolastico 2015 – 2016
II simulazione di Terza Prova – 2 maggio 2016
INGLESE
Nome e Cognome ………………………………………………………… Classe 5D
Answer the following questions (max. 8 lines per question)
1. How have methods of banking changed over the years? List the advantages of
using ATMs.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
2. “The customer is seen as the beginning and the end of the business cycle”. Explain
this statement, referring to the diagram of the marketing concept.
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
3. What is market research? What is its main purpose? What are the main methods of
market research?
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………
58
I.I.S.“ELSA MORANTE” SASSUOLO
SIMULAZIONE TERZA PROVA DI DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA CLASSE V° D
ALUNNO/A…………………………………….
DATA: 02 /05/2016
1)Dopo aver definito il contratto di leasing, spiega la differenza tra il leasing finanziario e il leasing
operativo
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2) Dopo aver definito il contratto di trasporto, parla della responsabilità del vettore nel trasporto di
cose.
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
3) Nel contratto di lavoro subordinato, descrivi quali sono gli obblighi del datore di lavoro.
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
59
ESAME DI STATO 2016
COMMISSIONE N. ___
TERZA PROVA SCRITTA
DISCIPLINE COINVOLTE: Inglese, Diritto, Matematica, Tecniche di Comunicazione
TIPOLOGIA: B(12 quesiti a risposta singola) DURATA DELLA PROVA: 150 minuti
CANDIDATO: ______________________________________________CLASSE: 5C
INDICATORI
Prova non compilata- Conoscenze, competenze e
organizzazione assenti
Conoscenza dei contenuti
p.7
Competenza dell’uso corretto del
lessico/correttezza nei calcoli
p. 5
Capacità di organizzare le conoscenze in base
alle richieste
p. 3
Punti
DESCRITTORI
1
Conosce pochi argomenti e in modo lacunoso
1-2
Conosce alcuni degli argomenti indispensabili
3-4
Conosce gli argomenti indispensabili
5
Conosce un buon numero di argomenti in modo abbastanza
approfondito
6
Conosce tutti gli argomenti in modo approfondito
7
Esposizione quasi assente
1
Esposizione scorretta e povertà lessicale/linguaggio
specifico non sempre adeguato.
2
Correttezza e lessico accettabili/linguaggio specifico
abbastanza appropriato.
3
Esposizione generalmente corretta/linguaggio specifico nel
complesso appropriato.
4
Esposizione ricca ed originale/linguaggio specifico
appropriato.
5
Organizzazione quasi assente
1
Organizzazione superficiale
2
Organizzazione articolare ed aderenza alla consegna
3
INDIRIZZO:TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI
Sassuolo, ____ / ____ / 2016
I COMMISSARI
___________________________ ___________________________
VALUTAZIONE_______ /15
IL PRESIDENTE
___________________________
___________________________ ___________________________
___________________________ ___________________________
60
I.I.S. “ELSA MORANTE”
ANNO SCOLASTICO 2015-2016
TECNICO DEI SERVIZI COMMERCIALI
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA
Candidato:……………………………………………………………………… Classe…………
Materia: ………………………………………………….
INDICATORI
DESCRITTORI
Quesito bianco – nessuna conoscenza
Punti
1
Conosce pochi argomenti e in modo lacunoso
1-2
Conoscenza dei contenuti Conosce alcuni degli argomenti indispensabili
p. 7
3-4
Competenza dell’uso
corretto del
lessico/correttezza nei
calcoli
p. 5
Capacità di organizzare
le conoscenze in base
alle richieste
p. 3
Q.1 Q.2 Q.3
Conosce gli argomenti indispensabili
5
Conosce un buon numero di argomenti in modo
abbastanza approfondito
6
Conosce tutti gli argomenti in modo approfondito
7
Esposizione manchevole
1
Esposizione scorretta e povertà lessicale/linguaggio
specifico non sempre adeguato.
2
Correttezza e lessico accettabili/linguaggio specifico
abbastanza appropriato.
3
Esposizione generalmente corretta/linguaggio specifico
nel complesso appropriato.
4
Esposizione ricca ed originale/linguaggio specifico
appropriato.
5
Nessuna organizzazione
1
Organizzazione superficiale
2
Organizzazione articolare ed aderenza alla consegna
3
Punteggio finale
61
I.I.S. “ “ELSA MORANTE”SASSUOLO
VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA D’ESAME
Candidato …………………………………………………………..
VALUTAZIO
NE
1° QUESITO
VALUTAZIONE
2° QUESITO
VALUTAZIONE
3° QUESITO
GEOGRAFIA
…./15
…./15
…./15
……./…….
INGLESE
…./15
…./15
…./15
……./……
COMUNICAZIONE
DIRITTO/
ECONOMIA
…./15
…./15
…./15
……./…….
…./15
…./15
…./15
TOTALE
COMPLESSIVO
……./……..
MATERIA
PUNTEGGIO
DEI TRE
QUESITI
…………….
TOTALE COMPLESSIVO
PUNTEGGIO ATTRIBUITO= __________________________ = ………/15
12
62
C2 :
COLLOQUIO
Il Collegio dei docenti, preso atto della normativa vigente, in particolare dell’art. 4
del Regolamento attuativo D.P.R. 323/98 di cui il comma 5 chiarisce gli obiettivi del
colloquio: “..il colloquio tende ad accertare la padronanza della lingua, la capacità di
utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle nell’argomentazione e di discutere
ed approfondire sotto i vari profili i diversi argomenti. Esso si svolge su argomenti di
interesse pluridisciplinari attinenti ai programmi ed al lavoro didattico dell’ultimo
anno di corso” e dell’ art. 16 dell’O.M. 37 del 19/05/14 che segnala le fasi dello
stesso e chiarisce lo spazio da riservare all’area professionalizzante negli Istituti
Professionali,
constatato
quanto risulta difficile la piena attuazione delle suddette disposizioni, vista la positiva
esperienza degli anni precedenti e le sollecitazioni in merito del Ministero
decide
di effettuare, anche in questo anno scolastico e nell’ultimo scorcio di quadrimestre, la
simulazione del colloquio medesimo per trarre spunti utili sia ai fini della corretta
conduzione dello stesso sia della possibile individuazione di parametri di riferimento
idonei ad una valutazione più rispondente alle esigenze dell’esame.
Le simulazioni di colloquio saranno seguite da momenti di riflessione che vedranno
coinvolti docenti e studenti per individuare i nodi problematici ed i passaggi cruciali e
per mettere a fuoco le modalità idonee per effettuare i collegamenti richiesti.
Il periodo successivo il 15 Maggio verrà riservato alla effettuazione di simulazioni
complete, anche dal punto di vista dell’aspetto valutativo; in tale sede verrà
sperimentata l’allegata griglia di valutazione.
Il Consiglio di Classe pertanto, uniformandosi alle decisioni collegiali, ha
programmato una simulazione di colloquio su base volontaria entro la fine dell’anno
scolastico
63
64
C. 3
Elenco candidati
TITOLO DELLA TESINA
ARUTA PATRIZIA
LA TV DEL PASSATO E DEL PRESENTE
BARONE GLORIA
MAFIA CAPITALE
BOYE EUNICE MORKOR
GHANA E LA SUA INDIPENDENZA
CAPUOZZO PASQUALE
GIORNALE
CASTELLINI ANDREA
FORCHIGNONE SALVATORE
GIORDANO FRANCESCA
GRECO SAMUEL
GUDILENKOVA DOMINIKA
JARMOUNI ZINEB
KODUAH VIVIANA TWENEBOAH
WALL STREET
LA NASCITA DEL FOOTBALL
THE VIDEOGAMES
L’AUTOMOBILE
LA FOLLIA
L’ISLAM
UGUALIANZA SENZA DISTINZIONE
MEDICI MARCO
U.S. SASSUOLO CALCIO
MISELLI FABIO
REALTA’ VIRTUALE
MISELLI MATTEO
IL FUTURISMO
PETTINATO ANDREA
PUBBLICITA’ E MARKETING
PLEPCI GIULIA
LA VIOLENZA SULLE DONNE
I titoli
65
D:
PROSPETTO INFORMATIVO ANALITICO PER
OGNI DISCIPLINA
• Italiano
• Storia
• Matematica
• Tecniche Professionali dei Servizi Commerciali
Applicazioni gestionali
• Tecniche di comunicazione
• Diritto
• Inglese
• Francese
• Educazione Fisica maschile e femminile
• Religione
66
IPSSCT “ ELSA MORANTE”
RELAZIONE FINALE CLASSE V D a.s. 2015/2016
DISCIPLINA: ITALIANO
DOCENTE: PROF. M.GRAZIA CASALI
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe, nel corso dell’anno scolastico, ha presentato una certa discontinuità
nell’attenzione durante le lezioni, nello studio, nell’impegno scolastico individuale, manifestando
scarso interesse alle lezioni e un’applicazione inadeguata rispetto alle potenzialità, raggiungendo
una preparazione sufficiente, in alcuni casi ,discreta e buona in altri, ma superficiale e mnemonica.
Per quanto riguarda i colloqui orali, essi procedono in modo non sempre sicuro
nell’esposizione, causa la scarsa capacità di rielaborazione dei contenuti e a componenti caratteriali
particolarmente emotive, che potrebbero accentuarsi in sede di Esame di Stato
Per quel che concerne la produzione scritta, permangono, in alcuni studenti, dei limiti
nell’apporto e nella rielaborazione personale con l’aggravante di difficoltà espositive ed errori
diffusi.
Nel complesso gli studenti hanno risposto positivamente alle sollecitazioni del docente,
malgrado la partecipazione non sempre attenta in classe.
TESTO ADOTTATO : LM2 LETTERATURA MODULARE IL NOVECENTO
AUTORE: MARTA SAMBUGAR – GABRIELLA SALA’
EDITORE: LA NUOVA ITALIA
PROGRAMMA SVOLTO
MODULO 1: L’età del Decadentismo
 Il Decadentismo: cornice storico-culturale e temi.
 Giovanni Pascoli: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Letture e analisi da “Myricae”: Lavandare e X agosto.
 Gabriele D’Annunzio: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Letture e analisi da “Il Piacere”: Il ritratto di un esteta: Andrea Sperelli; da “Alcyone” :La
pioggia nel pineto.
MODULO 2: Il romanzo della crisi
 La nascita della psicanalisi e l’influsso sul romanzo del ‘900.
 Italo Svevo: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
67

Lettura da “ La coscienza di Zeno”: L'ultima sigaretta.
Luigi Pirandello: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Lettura da “ L’umorismo” : Il sentimento del contrario.
“Novelle per un anno” : La patente
MODULO 3 : La scrittura
 Esercitazione sul saggio breve in preparazione dell’Esame di Stato
MODULO 4: La poesia del ‘900
 Giuseppe Ungaretti: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Lettura da “ L’Allegria” : Veglia, Sono una creatura, Mattina.
MODULO 5: La poesia del ‘900
 L’ermetismo: caratteri generali.
 Eugenio Montale: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Letture da “Ossi di seppia” : Limoni
MODULO 6: La letteratura del secondo dopoguerra
 La narrativa tra le due guerre: cenni.
Primo Levi: la vita, il pensiero, la poetica e le opere.
Lettura da “ Se questo è un uomo” : Considerate se questo è un uomo.
CONOSCERE
Le caratteristiche principali dei movimenti letterari presentati.
La vita, il pensiero,la poetica e le opere degli autori studiati.
La trama e le caratteristiche principali delle opere da cui sono tratti i brani letti.
Le caratteristiche principali del testo poetico del ‘900.
SAPER FARE
 Utilizzare il linguaggio specifico in modo sufficientemente appropriato e corretto.
 Analizzare un testo in prosa.
 Parafrasare e analizzare un testo poetico.
 Collegare i testi ai temi e alle caratteristiche degli autori.
 Esporre i contenuti trattati in modo chiaro.
 Rielaborare autonomamente i contenuti affrontati anche attraverso la costruzione di schemi.
METODOLOGIA E STRUMENTI
La lezione è stata svolta in modo frontale, illustrando gli aspetti fondamentali degli argomenti e
utilizzando una didattica ispirata alla ricerca delle problematiche essenziali affrontate e risolte
attraverso il dialogo, il confronto e l’argomentazione, per stimolare gli studenti verso un continuo
dialogo formativo finalizzato ad un apprendimento critico e dinamico.
I contenuti sono stati anche problematizzati, la lettura e l’analisi dei testi ha permesso la ricerca dei
temi attraverso il testo stesso sviluppando la riflessione e il ragionamento. Sono stati utilizzati anche
schemi, domande guida e mappe concettuali.
68
Lo strumento fondamentale di lavoro è stato il libro di testo seguito come punto di riferimento
costante durante la trattazione degli argomenti. In alcuni casi sono state fornite fotocopie per i testi
non presenti e sintesi o schemi per guidare lo studio.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Verifiche scritte:
 Esercitazioni per la prima prova dell’Esame di Stato suddivise per tipologia.
 Simulazione della prima prova dell’Esame di Stato con tipologia a scelta del candidato.
Verifiche orali:
 Monitoraggio dell’apprendimento, delle conoscenze e delle competenze.
 Esposizione su argomenti richiesti alla fine dei moduli rilevanti nell’analisi di un testo e in
domande a risposta aperta volte a rilevare la comprensione del testo, delle sue tematiche e la
conoscenza dell’autore.
L’assegnazione dei voti è avvenuta sulla base della conoscenza dei contenuti, del livello di
rielaborazione ed approfondimento degli argomenti, sull’uso di una terminologia tecnica adeguata e
della capacità di effettuare collegamenti tra i vari argomenti. La valutazione delle prove è avvenuta
utilizzando i seguenti criteri:

Gravemente insufficiente ( voto 1-2) Mancanza di elementi minimi fondamentali.

Insufficiente ( voto 3-4) Livello di preparazione lacunoso, con numerosi e gravi errori.

Mediocre ( voto 5) Livello di preparazione incompleto, con errori non particolarmente
gravi.

Sufficiente (voto 6) Livello di preparazione con informazioni di tipo manualistico
(corrispondenti agli obiettivi minimi) con lievi errori.

Discreto ( voto 7) Livello di preparazione che manifesta l’acquisizione diligente di
informazioni essenziali, esposte con terminologia appropriata e una sufficiente capacità di
collegamento.

Buono ( voto 8) Livello di preparazione che denota conoscenza precisa degli argomenti e
capacità chiara e fluida, con soddisfacenti capacità di collegamento.

Distinto ( voto 9) Livello di preparazione caratterizzato da capacità di rielaborazione
personale e critica, di approfondimento con esposizione sicura e appropriata. Prove
complete e eccellenti.
69

Ottimo ( voto10 ) Livello di preparazione che denota capacità di collegamento e utilizzo di
conoscenze attinte da ambiti pluridisciplinari, con sicura padronanza della terminologia.
Prove complete, approfondite e personalmente rielaborate.
Al fine di individuare con maggior precisione i livelli di apprendimento e incoraggiare gli
allievi, in fase di valutazione il docente si è avvalso anche dei mezzi voti.
Nella valutazione finale si è tenuto conto anche della continuità dell’impegno, della
partecipazione al dialogo educativo, della capacità di autocorrezione.
OBIETTIVI PREFISSATI E REALMENTE RAGGIUNTI.
E’ risultato che per la maggior parte della classe lo studio è mnemonico e discontinuo, spesso
limitato all’argomento della verifica.
Per quanto riguarda gli obiettivi cognitivi in riferimento all’educazione letteraria si ritiene che la
classe:
-
abbia acquisito le linee generali della storia letteraria;
-
abbia potenziato la capacità di riconoscere nei testi letterari le caratteristiche formali e
tematiche;
-
sia avviata all’interpretazione critica e consapevole della realtà culturale del proprio tempo.
Per alcuni alunni risulta, tuttavia, difficile collocare il testo in un quadro di confronti e
relazioni riguardanti altre opere dello stesso autore o di altri autori e stabilire il rapporto tra
produzione letteraria e contesto storico-culturale in cui essa si situa. Pochi alunni sanno
riconoscere le caratteristiche formali o le tematiche storicamente connotate del testo letto,
mentre quasi tutta la classe è in grado di leggere un testo e rispondere in modo adeguato e
preciso a domande di comprensione.
Riguardo, invece, l’educazione linguistica quasi tutta la classe è in grado di produrre testi
scritti di tipo diverso, in particolare testi espositivi e argomentativi (tema d’attualità e saggio
breve).
*******************
70
IPSSCT “ ELSA MORANTE”
RELAZIONE FINALE CLASSE V D a.s. 2015/2016
DISCIPLINA: STORIA
DOCENTE: PROF. M.GRAZIA CASALI
TESTO ADOTTATO : IL NOVECENTO E OGGI
AUTORE: VITTORIA CALVANI
EDITORE: A.MONDADORI SCUOLA
PROGRAMMA SVOLTO
MODULO 1: L'età dei nazionalismi.
 La belle époque e società di massa: gli anni difficili di fine Ottocento; l'ottimismo del
Novecento e la Belle époque; la "società dei consumatori", la catena di montaggio e la
produzione in serie.
 Venti di guerra: vecchi rancori e nuove alleanze;Industriali junker e militari.
 La prima guerra mondiale: lo scoppio della guerra, l'illusione di una" guerra-lampo", la
guerra di trincea, l'Italia dalla neutralità al Patto di Londra, il dibattito tra neutralisti ed
interventisti e l'entrata in guerra,il fronte italiano, l'intervento degli Stati Uniti,una
rivoluzione determina l'uscita della Russia dal conflitto,la resa della Germania.
MODULO 2: L'età dei totalitarismi.
 Una pace instabile: la Conferenza di Parigi e il ruolo degli Stati Uniti, i "14 punti"di
Wilson, il principio di autodeterminazione, il Trattato di Versailles e l'umiliazione della
Germania, l'insoddisfazione dell'Italia, la fine dell'impero austro-ungarico, il crollo
dell'impero ottomano e la nascita della Turchia, il fallimento della Conferenza di Parigi.
 La Rivoluzione russa e lo stalinismo: la rivoluzione di febbraio e il governo borghese, il
dinamismo dei soviet e le speranze di pace, Lenin e la Rivoluzione di ottobre, la pace di
Brest-Litovsk e le rinunce territoriali, la guerra civile, dalla dittatura del proletariato alla
dittatura del Partito comunista sovietico, la N.E.P. (nuova politica economica),
l'industrializzazione a tappe forzate di Stalin e la strage dei kulàki, i piani industriali
quinquennali, costruzione di un mito, dalle "purghe" al Terrore come sistema di governo, lo
Stato totalitario.
 Il fascismo: la nuova dignità delle masse popolari, i timori del ceto medio, il Biennio rosso, i
ceti medi emergenti e la "vittoria mutilata", la fondazione dei Fasci di combattimento, la
nascita del fascismo l'illegalità mascherata da legge e ordine, la nascita del Partito
comunista, la Marcia su Roma. Mussolini al governo, le elezioni del 1924, l'assassinio
Matteotti, l'identificazione tra Stato e Partito, dal fascismo "movimento" al fascismo di
"regime, il Concordato con il Vaticano", successi ed insuccessi della politica economica di
Mussolini, la conquista dell'Etiopia e la nascita dell'impero.
 La crisi del 1929:il crollo di Wall Street, il pensiero di Keynes e il New Deal.
71
 Il nazismo:le radici di una tragedia:il Trattato di Versailles, Adolf Hitler: da Vienna a Mein
Kampf, il programma politico di Hitler, H. vince, poi perde, poi stravince, la nazificazione
della Germania, i successi di H. in campo economico e sociale, la purificazione della razza,
vittorie politiche all'estero, la svolta del '38: Mussolini vassallo del Fuhrer, l'Anschluss
dell'Austria e la Conferenza di Monaco, La Polonia e il Patto Molotov-Ribbentrop.
MODULO 5: La Seconda guerra mondiale.

-Le ragioni del conflitt0 -L’asse Roma Berlino -L’espansionismo hitleriano-l’avanzata
tedesca--L’olocausto e il dominio nazista--La svolta della guerra.
CONOSCERE
 Conoscere il contesto storico politico e socio economico di fine ‘800.
 Comprendere le trasformazioni politiche, economiche e sociali di fine ‘800.
 Conoscere il linguaggio specifico della materia.
 Conoscere le cause che portarono al conflitto.
 Conoscere le alleanze e le fasi della guerra.
 -Lo scenario europeo dopo la Prima Guerra Mondiale
 -La crisi del 1929.
 -La nascita dei regimi totalitari.
 -Individuare le cause della seconda guerra mondiale e gli schieramenti coinvolti.
METODOLOGIA E STRUMENTI
La lezione è stata svolta in modo frontale, illustrando gli aspetti fondamentali degli argomenti e
utilizzando una didattica ispirata alla ricerca delle problematiche essenziali affrontate e risolte
attraverso il dialogo, il confronto e l’argomentazione, per stimolare gli studenti verso un continuo
dialogo formativo finalizzato ad un apprendimento critico e dinamico.
I contenuti sono stati anche problematizzati, la lettura e l’analisi dei testi ha permesso la ricerca dei
temi attraverso il testo stesso sviluppando la riflessione e il ragionamento. Sono stati utilizzati anche
schemi, domande guida e mappe concettuali.
Lo strumento fondamentale di lavoro è stato il libro di testo seguito come punto di riferimento
costante durante la trattazione degli argomenti. In alcuni casi sono state fornite fotocopie per i testi
non presenti e sintesi o schemi per guidare lo studio.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Verifiche scritte:
 Esercitazioni per la prima prova dell’Esame di Stato suddivise per tipologia.
 Simulazione della prima prova dell’Esame di Stato con tipologia a scelta del candidato.
72
Verifiche orali:
 Monitoraggio dell’apprendimento, delle conoscenze e delle competenze.
 Esposizione su argomenti richiesti alla fine dei moduli rilevanti nell’analisi di un testo e in
domande a risposta aperta volte a rilevare la comprensione del testo, delle sue tematiche e la
conoscenza dell’autore.
L’assegnazione dei voti è avvenuta sulla base della conoscenza dei contenuti, del livello di
rielaborazione ed approfondimento degli argomenti, sull’uso di una terminologia tecnica adeguata e
della capacità di effettuare collegamenti tra i vari argomenti. La valutazione delle prove è avvenuta
utilizzando i seguenti criteri:
Gravemente insufficiente ( voto 1-2) Mancanza di elementi minimi fondamentali.
Insufficiente ( voto 3-4) Livello di preparazione lacunoso, con numerosi e gravi errori.
Mediocre ( voto 5) Livello di preparazione incompleto, con errori non particolarmente gravi.
Sufficiente (voto 6) Livello di preparazione con informazioni di tipo manualistico
(corrispondenti agli obiettivi minimi) con lievi errori.
Discreto ( voto 7) Livello di preparazione che manifesta l’acquisizione diligente di informazioni
essenziali, esposte con terminologia appropriata e una sufficiente capacità di collegamento.
Buono ( voto 8) Livello di preparazione che denota conoscenza precisa degli argomenti e
capacità chiara e fluida, con soddisfacenti capacità di collegamento.
Distinto ( voto 9) Livello di preparazione caratterizzato da capacità di rielaborazione personale
e critica, di approfondimento con esposizione sicura e appropriata. Prove complete e
eccellenti.
Ottimo ( voto10 ) Livello di preparazione che denota capacità di collegamento e utilizzo di
conoscenze attinte da ambiti pluridisciplinari, con sicura padronanza della terminologia.
Prove complete, approfondite e personalmente rielaborate.
Al fine di individuare con maggior precisione i livelli di apprendimento e incoraggiare gli
allievi, in fase di valutazione il docente si è avvalso anche dei mezzi voti.
Nella valutazione finale si è tenuto conto anche della continuità dell’impegno, della
partecipazione al dialogo educativo, della capacità di autocorrezione.
73
OBIETTIVI PREFISSATI E REALMENTE RAGGIUNTI.
E’ risultato che per la maggior parte della classe lo studio è mnemonico e discontinuo, spesso
limitato all’argomento della verifica.
Per quanto riguarda gli obiettivi cognitivi in riferimento all’educazione letteraria si ritiene che la
classe:
-
abbia acquisito le linee generali della storia letteraria;
-
abbia potenziato la capacità di riconoscere nei testi letterari le caratteristiche formali e
tematiche;
-
sia avviata all’interpretazione critica e consapevole della realtà culturale del proprio tempo.
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
Via Selmi, 16 – 41049 Sassuolo (MO)
PROGRAMMA DI MATEMATICA
ANNO SCOLASTICO 2015/16
CLASSE V D
DOCENTE: Prof. Tramuto Gianluca
TESTO ADOTTATO
Autore: I. Fragni – G. Pettarin
Titolo: “Matematica in pratica” – Volume 4-5
Editore: CEDAM scuola
DESCRIZIONE DEI CONTENUTI
Ripasso delle disequazioni
Disequazioni di primo e secondo grado intere e fratte.
Le funzioni
Definizione di funzione e terminologia (variabile indipendente, variabile dipendente, immagine,
controimmagine, dominio, codominio).
Definizione di funzione matematica.
Grafico di una funzione: definizione. Grafico per punti di una funzione.
Classificazione delle funzioni matematiche.
Determinazione dell’insieme di esistenza di una funzione razionale e irrazionale intera e fratta.
Intersezione di una funzione razionale e irrazionale intera e fratta con gli assi cartesiani.
Segno di una funzione razionale e irrazionale intera e fratta.
74
I limiti delle funzioni di una variabile
Concetto intuitivo di limite, concetto intuitivo di limite destro e sinistro.
Definizione di limite finito di una funzione per x che tende a un valore finito o infinito.
Definizione di limite infinito di una funzione per x che tende a un valore finito o infinito.
Interpretazione grafica dei casi suddetti.
Le funzioni continue
Definizione di funzione continua in un punto e in un intervallo.
Il calcolo dei limiti di funzioni razionali intere e di funzioni razionali fratte.

Le forme indeterminate del tipo    per le funzioni razionali intere e per le funzioni razionali

fratte.
I punti di discontinuità di una funzione: definizione. Punti di discontinuità di I specie, di II specie e
di III specie: definizioni e rappresentazione grafica.
Asintoti verticali e orizzontali: definizioni e rappresentazione grafica.
Grafico di una funzione
Classificazione di una funzione, determinazione del dominio, intersezione con gli assi,
comportamento agli estremi del dominio e ricerca di eventuali asintoti orizzontali e verticali,
rappresentazione grafica delle informazioni ottenute.
METODI STRUMENTI E TECNICHE DI INSEGNAMENTO
L’esigenza di conciliare, da una parte, un riesame consapevole delle procedure di calcolo studiate,
dall’altra la proposizione di temi concettualmente impegnativi ma comunque indispensabili per la
comprensione del comportamento di una funzione matematica, seppur elementare, hanno reso
indispensabile una alternanza di tecniche di insegnamento: la scoperta guidata al fine di pervenire
ad una nozione almeno intuitiva degli strumenti fondamentali, la lezione frontale per una
sistemazione formale di quanto intuito. Ogni lezione frontale, della quale comunque la
partecipazione e il dialogo con gli studenti ha sempre costituito il nucleo centrale, è stata preceduta
da un richiamo ai temi affrontati le lezioni precedenti, ad esempio mediante la correzione di esercizi
assegnati, e si è conclusa con un riepilogo di quanto trattato chiarificatore dei temi centrali. Ogni
argomento è stato introdotto, dopo avere recuperato gli indispensabili prerequisiti, minimizzandone
il numero, per problemi, invitando gli studenti a ricercare una soluzione con i soli strumenti a
disposizione, facendo attenzione alla generazione di errate deduzioni o di incompleti processi
induttivi. Di ogni argomento è stata posta in luce la finalità e sottolineata l’utilità e la strumentalità
nella direzione del comportamento grafico di una funzione, principale obiettivo didattico; di
conseguenza sono stati privilegiati, nelle unità incentrate sui limiti, gli esercizi rilevanti sotto tale
aspetto. Le valutazioni, espresse nei modi specificati in seguito, hanno verificato i soli obiettivi
esposti nel piano di lavoro e comunicati agli studenti, si sono accentrate in particolare sul saper fare,
hanno avuto funzione educativa nella correzione degli errori e nell’impostazione del conseguente
recupero e premiante per gli studenti che pur in possesso di insufficienti prerequisiti sono pervenuti
ad una comprensione intuitiva, seppur formalmente non corretta delle basi dell’analisi
infinitesimale.
75
OBIETTIVI DISCIPLINARI RAGGIUNTI
Gli obiettivi cognitivi della disciplina, inizialmente inseriti nel piano di lavoro, sono stati in larga
misura individuati, in considerazione di carenze nei prerequisiti, tra gli apprendimenti elementari ed
intermedi.
Si è privilegiato il saper fare alla descrizione delle conoscenze.
Gli obiettivi inerenti la memorizzazione, la riproduzione e la descrizione delle conoscenze
raggiunti, in modo fortemente differenziato e talora parziale dalla maggioranza degli studenti sono:
 La conoscenza dei termini, dei simboli e delle definizioni: funzione, dominio, codominio,
grafico, classificazione delle funzioni.
 La conoscenza della nozione intuitiva di limite e di limite sinistro e limite destro.
 La conoscenza dei termini, dei simboli e delle definizioni: asintoto orizzontale e verticale.
Per quanto concerne l’esecuzione di regole e di procedimenti formali e l’applicazione delle
conoscenze nelle risoluzione di semplici esercizi, sono stati raggiunti, con le limitazioni
precedentemente espresse i seguenti obiettivi:
 La determinazione del dominio di una funzione algebrica razionale o irrazionale con
f ( x)
f ( x)
particolare riferimento a funzioni di equazione y =
o y=
con f(x) e g(x)
g( x)
g( x)
polinomi di primo e secondo grado.
 L’individuazione dell’intersezione con gli assi di una funzione.
 La risoluzione di limiti di funzioni razionali intere, razionali fratte anche nella forma
indeterminata
¥
per le funzioni razionali fratte, o ∞ − ∞ per le funzioni razionali intere
¥
interpretando graficamente i risultati ottenuti con particolare riferimento a risultati che individuano
la presenza di un asintoto.
STRUMENTI DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione è stata formulata sulla base di verifiche scritte ed interrogazioni orali.
Si è sempre
privilegiata la verifica delle capacità operative rispetto alle conoscenze, le quali, se non suffragate
dall’applicazione, sono espresse in maniera riproduttiva ed acritica.
Per le verifiche scritte è stata
assegnata valutazione sufficiente a prove in cui fosse presente una sostanziale correttezza
nell’impostazione degli esercizi proposti.
Durante le verifiche orali si sono accertate, oltre che le
conoscenze, la capacità di applicazione dei contenuti.
La valutazione sufficiente è stata pertanto
attribuita ad alunni che affrontassero in modo sostanzialmente corretto esercizi proposti e che
dimostrassero di conoscere le definizioni e le regole precedentemente elencate.
PROFILO DELLA CLASSE
La classe è composta da 17 alunni, 9 ragazze e 8 ragazzi.
Nella classe è presente 2 ragazzi certificati, G. S., seguito da un docente di sostegno, che ha seguito
una programmazione per obiettivi minimi, C. I., seguita da un docente di sostegno, che seguirà una
programmazione differenziata; due alunni DSA, C. A. e M. F.. Per questi alunni non sono stati
predisposti modelli di programmazioni personalizzate.
La classe, durante il primo periodo, non ha evidenziato problemi di dialogo e di socializzazione, ha
dimostrato però scarso interesse per la materia e in conseguenza un insufficiente impegno ai doveri
scolastici e alla partecipazione alle lezioni.
76
Per molti alunni scarsa è l’applicazione allo studio, in particolar modo manca del tutto il lavoro a
casa, quindi anche le prime valutazioni hanno dato esito non omogeneo; pochi alunni hanno buone
capacità, mentre per altri sono emerse lacune.
Alla fine del primo quadrimestre 6 studenti non ha raggiunto la sufficienza, mentre gli altri hanno
mostrato una preparazione sufficiente.
Nel secondo quadrimestre, invece, la maggior parte degli allievi ha ceduto sul piano dell’impegno,
creando notevoli difficoltà nell’avanzamento della programmazione, per cui si è cercato di
sintetizzare i concetti più importanti e di esporre le tematiche nella forma più elementare possibile.
La classe non ha mostrato interesse nel recupero, non è riuscita a produrre un impegno adeguato,
per cui i risultati sono stati soddisfacenti solo per alcuni.
Nel secondo quadrimestre gli studenti, in generale, non hanno confermato un atteggiamento
corretto. Tuttavia, i rapporti con alcuni di loro sono stati, nel complesso, sereni e cordiali.
TECNICA PROFESSIONALE DEI SERVIZI COMMERCIALI A.S. 2015/2016
DOCENTE: GAGLIARDELLI LORETTA
DOCENTE DI COMPRESENZA: FULLONE PROVVIDENZA ELENA MARIA
LIBRO DI TESTO: TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI
per il quinto anno
AUTORI: BERTOGLIO & RASCIONI
ED. TRAMONTANA
A) PROGRAMMA
MODULO 1: LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO








L’inventario di esercizio
Le scritture di assestamento
Le scritture di completamento
Le scritture di integrazione
Le scritture di rettifica
Le scritture di ammortamento
Le scritture di epilogo e chiusura: cenni
Il patrimonio netto finale
MODULO 2: IL BILANCIO D’ESERCIZIO
UNITA’ DIDATTICA 1: IL BILANCIO D’ESERCIZIO


Dalla contabilità al bilancio d’esercizio
Il bilancio secondo la normativa civilistica
77






Principi di redazione e postulati di bilancio
Il contenuto del bilancio d’esercizio
La nota integrativa: cenni
La relazione sulla gestione: cenni
Il bilancio in forma abbreviata
Il bilancio con i dati a scelta
UNITA’ DIDATTICA 2: L’ANALISI PER INDICI










L’interpretazione e la rielaborazione del bilancio
La rielaborazione dello stato patrimoniale
L’analisi della struttura finanziaria dell’impresa
La rielaborazione di conto economico
L’analisi per indici
L’analisi economica
L’analisi patrimoniale
L’analisi finanziaria
L’interpretazione degli indici
Il cash flow con metodo indiretto
UNITA’ DIDATTICA 3: LE IMPOSTE DIRETTE A CARICO DELLE IMPRESE







Il sistema tributario italiano
Il reddito di impresa
La determinazione del reddito fiscale: la svalutazione fiscale dei crediti; la valutazione
fiscale delle rimanenze; ammortamento fiscale delle immobilizzazioni; il trattamento fiscale
delle plusvalenze; costi non deducibili e il riporto agli esercizi successivi.
IRAP e suo calcolo
IRES e suo calcolo
Il versamento delle imposte e la dichiarazione unica (cenni).
MODULO 3: LA CONTABILITA’ GESTIONALE
UNITA’ DIDATTICA 1: I METODI DI CALCOLO DEI COSTI
2.
3.
4.
5.
6.
La contabilità gestionale
La classificazione dei costi
L’oggetto di calcolo dei costi
Il direct costing
Il full costing
78
UNITA’ DIDATTICA 2: I COSTI E LE DECISIONI AZIENDALI
A.
B.
C.
D.
I costi variabili e i costi fissi
La break even analysis
I costi suppletivi
Il make or buy
MODULO 4: LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE AZIENDALE
UNITA’ DIDATTICA 1: LA PIANIFICAZIONE, E LA PROGRAMMAZIONE E IL
CONTROLLO AZIENDALE





La pianificazione e la programmazione aziendale
L’analisi ambientale e previsionale
L’analisi aziendale: punti di forza e punti di debolezza
La definizione di obiettivi e strategie e la redazione dei piani
Il controllo di gestione
UNITA’ DIDATTICA 2: IL BUDGET E IL REPORTING








I costi di riferimento
I costi standard: cenni
Il controllo budgetario: cenni
Il budget economico
Il budget finanziario
I limiti del budget
L’analisi degli scostamenti
Il reporting: cenni
UNITA’ DIDATTICA 3: IL BUSINESS PLAN E IL MARKETING PLAN


Il business plan: cenni
Il marketing plan: cenni
B) METODI DI INSEGNAMENTO
A. Lezioni frontali: introduzione di carattere generale, esposizione dei concetti teorici,
sistemazione dei risultati emersi dalla discussione, approfondimenti di carattere pratico e
tecnico.
B. Le lezioni partecipate: domande stimolo, scoperta guidata, lettura – analisi – commento in
classe, risoluzione di casi con applicazione delle conoscenze acquisite.
79
C. Lavoro individuale e di gruppo: svolgimento di temi utilizzando le notizie raccolte da più
fonti.
D. Esercitazioni a casa e in classe
C) STRUMENTI DI INSEGNAMENTO
Oltre al libro di testo, che ha accompagnato tutti i passaggi del percorso formativo, si sono utilizzate
altre pubblicazioni ( riviste economiche, quotidiani ….) e CD forniti dalla casa editrice allo scopo
di approfondire i diversi argomenti.
Per completare argomenti di natura legislativa, è stato utilizzato il Codice Civile.
D) CRITERI DI VALUTAZIONE
Sia durante il Primo Quadrimestre, sia durante il Secondo, le prove di Valutazione sono state di
natura formativa e sommativa:
Le prove sono state sia Orali, sia Scritte. Per quanto riguarda le prove scritte si sono assegnati tests
a risposta aperta, test a risposta chiusa, vero/falso, a scelta multipla, collegamenti, risoluzione di
problemi, temi (alcuni dei quali svolti a casa).
Durante le ore di compresenza sono state svolte esercitazioni nel laboratorio di informatica.
Con riferimento alla valutazione sommativa e in particolare agli elementi non cognitivi, sono stati
considerati altri fattori quali: la partecipazione, la continuità nell’impegno, il rispetto delle
scadenze, la frequenza, la capacità di comunicare i contenuti con un linguaggio il più possibile
appropriato.
La scala di misurazione dei risultati adottata è stata la seguente: dal tre al nove, utilizzo del due per
elaborati non svolti.
Sono state effettuate due simulazioni di seconda prova.
E) OBIETTIVI RAGGIUNTI
Il programma è stato completamente svolto, nel rispetto dei tempi e dei contenuti precisati in sede
di pianificazione all’inizio dell’anno scolastico.
OBIETTIVI DI SAPERE
1. Conoscere i contenuti più importanti di ciascun modulo affrontato (come descritto nel
programma)
OBIETTIVI DI SAPER FARE
2.
3.
4.
5.
Compilazione di documenti (Conto economico, Stato Patrimoniale, …), di tabelle, …
Riclassificazioni con calcolo degli indici
Esame dei risultati emersi
Applicazione di tecniche di calcolo.
ESITI:
Il percorso scolastico della disciplina nei cinque anni è stato caratterizzato da una continuità
didattica; la classe ha iniziato la classe prima con il percorso del progetto di Simulimpresa,
conclusosi nell’anno scolastico 2013/2014, con l’esame di qualifica. Tale progetto, ha comportato
il terzo anno di studi, un taglio al programma della materia per la realizzazione del progetto di
SIMULIMPREA, a discapito dell’approfondimento dei principi della contabilità generale. Lo
scorso anno, nel primo quadrimestre, si è svolto il programma di recupero del terzo anno,
80
limitando, in alcuni casi, gli argomenti del quarto anno ai nuclei essenziali necessari per il
raggiungimento degli obiettivi minimi.
Lo scarso impegno, che per diversi studenti è stato inesistente, durante il periodo estivo, ha
comportato diverse difficoltà all’inizio dell’anno scolastico, per il generale livello della classe al di
sotto della preparazione minima per affrontare la classe quinta.
Le lacune diffuse mostrate da diversi studenti, all’inizio dell’anno scolastico, hanno determinando
un forte rallentamento nello svolgimento del programma, specie nel primo quadrimestre. L’attività
di ripasso, del programma svolto l’anno precedente, in particolare la parte di redazione ed analisi
del bilancio di esercizio, ha impegnato quasi l’intero primo quadrimestre.
Per quanto riguarda il generale andamento della classe nell’anno, la maggior parte degli alunni ha
partecipato con scarso interesse al dialogo educativo con un livello di attenzione piuttosto
discontinuo, così come per l’attività di studio e di lavoro a casa; solo per pochi alunni la
partecipazione è stata attiva e non limitata all’attività di verifica.
Costante è stata per quasi tutti la frequenza scolastica, si segnalano solo alcuni casi di frequenza
discontinua al limite dell’ammissibilità del percorso scolastico. Frequenti, invece, risultano i ritardi
brevi e le entrate posticipate alla seconda ora.
I livelli di preparazione e conoscenza raggiunti sono in definitiva eterogenei anche se quasi
accettabili. Si evidenzia un ristretto gruppo di alunni che ha raggiunto livelli quasi discreti e in
qualche caso anche buoni e che mostra di conoscere la disciplina in modo approfondito e di essere
in grado di svolgere e risolvere in modo autonomo esercitazioni anche complesse legate alle
problematiche aziendali; un altro gruppo che ha raggiunto risultati appena accettabili; un terzo
gruppo, che ha mantenuto livelli di profitto decisamente insufficienti. Rimangono, tuttavia, per
molti studenti difficoltà nella capacità di organizzare autonomamente lo studio e nell’affrontare gli
esercizi applicativi senza l’aiuto dell’insegnante dimostrandosi prevalentemente abituati ad uno
studio mnemonico dell’”ultima ora”, non supportato da un adeguato lavoro domestico, per i quali è
stato difficile abituarli ad un approccio più maturo e consapevole degli argomenti di studio;
situazione che, nonostante le diverse attività di recupero svolte, potrebbe pregiudicare l’esito del
giudizio finale per il conseguimento del diploma.
Per quanto riguarda lo svolgimento del programma, causa la disomogeneità della classe per quanto
riguarda l’impegno e la partecipazione, pur essendo stato svolto nella sua globalità, la trattazione di
alcuni argomenti si è limitata ai nuclei essenziali necessari per il raggiungimento degli obiettivi
minimi, senza particolari approfondimenti.
Il comportamento, per alcuni studenti, al limite dell’accettabilità e di forte disturbo delle lezioni,
ha contribuito al rallentamento delle lezioni, con continue interruzioni; si vedano al riguardo i
diversi richiami annotati sul registro.
Comportamento poco corretto tenuto anche durante le lezioni di recupero, organizzate dalla scuola
con altro docente.
- L’impegno della classe non è stato nel complesso uniforme, infatti se pochi alunni si sono
impegnati in modo serio e costante, per altri lo studio è stato discontinuo e non particolarmente
approfondito, specie nel lavoro domestico, e per altri prettamente scolastico e solamente nelle ore
di scuola.
- Il lavoro domestico è stato molto spesso disatteso, salvo sporadici casi.
- L’interesse per la disciplina si è dimostrato solo per pochi accettabile e la partecipazione alle
lezioni non sempre è stata attiva e costruttiva da parte di molti.
- Il comportamento non sempre corretto e di disturbo, hanno contribuito ad ottenere,
81
Profitto globale non pienamente sufficiente, ma accettabile secondo gli obiettivi minimi della
disciplina.
Per una quantificazione più precisa si fa riferimento alle valutazioni espresse in sede di Consiglio
di Classe.
TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE
CONTENUTI
CONOSCENZE/ABILITA'
TEMPI
(comprese le ore
di laboratorio)
MODULO 1
BILANCIO E FISCALITÀ D'IMPRESA
Unità 1
Il bilancio civilistico
Inventario d'esercizio e scritture d'assestamento
Normativa sul bilancio d'esercizio
Stato patrimoniale
Conto economico
Analizzare e interpretare la normativa civilistica sul bilancio d'esercizio
Redigere il bilancio d'esercizio di una società di capitali
45
Unità 2
L'analisi di bilancio
Bilancio riclassificato
Analisi di bilancio per indici
Cash flow
Riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico
Calcolare i margini della struttura patrimoniale
Calcolare gli indici di bilancio più significativi
Analizzare la Situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa
80
Unità 3
Le imposte dirette a
carico delle imprese
Imposte a carico dell'impresa
Reddito fiscale
Variazioni fiscali al reddito di bilancio
IRES -IRAP
Liquidazione e versamento delle imposte
Riconoscere gli elementi che determinano il reddito fiscale
Determinare il reddito fiscale e le imposte dirette a carico delle società
Rilevare in P.D. la liquidazione e il pagamento delle imposte dirette a carico
delle società
MODULO 2
LA CONTABILITA GESTIONALE
Contabilità gestionale
Unità 1
I metodi di calcolo dei co Classificazione dei costi
Metodi di calcolo dei costi: direct e full costing
sti
Unità 2
I costi e le decisioni
aziendali
Individuare le funzioni e gli strumenti della contabilità gestionale
Classificare i costi aziendali
Applicare i metodi di calcolo dei costi
Break even analisys
Costi suppletivi: cenni
Analisi differenziale (scelte make or buy)
30
35
10
Calcolare e rappresentare graficamente il punto di equilibrio
Risolvere problemi di scelta aziendale basati sulla contabilità gestionale
MODULO 3
STRATEGIE AZIENDALI, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE
Pianificazione strategica Programmazione aziendale
5
Unità 1
La pianificazione, la
Riconoscere il ruolo della pianificazione e della programmazione aziendale
e programmazione il
controllo aziendale
Unità 2
Il budget e il reporting
aziendale
Funzione e tipologie di budget
Rendiconto finanziario: cenni
Reporting aziendale: cenni
45
Identificare le diverse tipologie di budget e riconoscerne la funzione nella
82
Unità 3
Il business plan e il
marketing plan
programmazione aziendale
Redigere i budget settoriali, il budget economico,
il budget degli investimenti e il budget di tesoreria.
Effettuare l'analisi degli scostamenti*
Principi e strumenti per la costruzione del business plan e del marketing plan –
cenni*
2
Contribuire alla redazione del business pian e alla predispostine di piani di
marketing strategico *
*Gli argomenti contrassegnati con asterisco, verranno svolti entro il termine delle lezioni
Ogni modulo prevedeva un’attività in laboratorio con utilizzo del computer di analisi ed
esercitazione. Risulta sviluppato solamente il modulo 1, a seguito di sospensione dell’attività
laboratoriale, per comportamenti scorretti degli studenti e scarsa attenzione al lavoro da svolgere.
All’inizio del mese di marzo, a seguito di ripetuti richiami e per un fatto grave di comportamento,
concretizzatosi nella cancellazione della cartella dei files del docente, elaborati e resi disponibili
agli studenti, quale materiale integrativo, si è ritenuto indispensabile e doveroso sospendere
l’attività di laboratorio.
Prof.ssa Loretta Gagliardelli
Prof.ssa Provvidenza Fullone
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
Programmazione e relazione sulla classe QUINTA D
Anno scolastico 2015/2016
Docente: Simona Lonero
Disciplina: Tecniche di Comunicazione
A) TECNICHE DI COMUNICAZIONE – PROGRAMMA 2015-2016
Modulo n. 1. Principali teorie sulla comunicazione e organizzazione aziendale.
Argomenti
 L’organizzazione scientifica del lavoro:
Taylor e Ford.
 L'importanza del fattore umano nella
comunicazione aziendale. La Scuola delle
relazioni umane (Mayo)
 Le teorie motivazionali
 Le ricerche di Herzberg.
 Le teorie della leadership
 Il toyotismo.
Libro di testo: pagg. 194-195
Da: G. Colli e G. Pietroboni, Le nuove
pratiche comunicative, Clitt, Roma
2012
pagg. 196-203
Modulo n. 2. La comunicazione efficace in azienda
Argomenti
- La comunicazione interna all'azienda:
83




strumenti e finalità del passaggio di
informazioni
Comunicazione esterna: strumenti e finalità
del passaggio di informazioni
Le caratteristiche del mezzo di
comunicazione.
La scelta del mezzo: New media e media
tradizionali
La comunicazione disfunzionale: il mobbing.
Dispensa sull’argomento fornita dal
docente
Modulo n. 3. La fidelizzazione della clientela.
Argomenti
 Il prodotto: definizione e classificazioni.
Ciclo di vita. Politiche di prezzo
 Le strategie aziendali e le cinque forze di
Porter.
 Le tecniche e le strategie della
comunicazione.
 Il rapporto tra comunicazione e strategie di
marketing.
 Le tecniche di fidelizzazione.
 Il customer care.
Libro di testo: pagg. 346- 348
Pagg. 350-352
Pagg. 354 - 363
Modulo n. 4. Struttura dei processi comunicativi
Argomenti
 I processi comunicativi e la segmentazione
del mercato.
 Il targeting: definizione e scelta del mercato
obiettivo.
Libro di testo: Pagg. 366-374
Modulo n. 5. La strategia di comunicazione pubblicitaria
Argomenti
 L’agenzia pubblicitaria
 Il briefing
 La copy strategy
 La pianificazione pubblicitaria
 Il caso Benetton
G. Colli, Punto Com, Clitt, Roma 2012
Pagg. da 123 a 135
Pag. 98-100
84
Bibliografia:
LIBRO DI TESTO
Pietro Boccia, Tecniche di Comunicazione, team working e customer satisfaction, Ed.
Simone per la Scuola, Napoli 2012
Integrazioni dai seguenti testi:
G. Colli e G. Pietroboni, Le nuove pratiche comunicative, Clitt, Roma 2012
G. Colli, Punto Com, Clitt, Roma 2012
Altri materiali:
Storytelling Barilla tra on e off line Di Monica Crippa, Redazione Brandforum.it
Schemi, riassunti e integrazioni a cura del docente
B) METODI DI INSEGNAMENTO
1. Lezioni frontali per l’introduzione degli argomenti, ad inizio unità didattica, e in
conclusione dell’unità per riassumere dare organizzazione agli argomenti
2. Lezioni partecipate: domande per aprire una discussione guidata, esame di casi
specifici legati alla materia
3. Lavoro individuale a casa
4. Esercitazioni in classe
C) STRUMENTI DI INSEGNAMENTO
Il libro di testo, come elemento guida della formazione, integrato da materiali provenienti da
altri testi della materia, articoli di esperti, riassunti, schemi e mappe concettuali prodotti dal
docente
D) CRITERI DI VALUTAZIONE
Le prove di valutazione durante l’anno sono state sia di natura formativa che di natura
sommativa.
Sono state verificate le competenze e i contenuti acquisiti con prove di natura orale, scritta,
ed esercitazioni a casa con valutazione.
Nella valutazione formativa è stata considerata la partecipazione in classe alle lezione,
l’impegno continuativo, il rispetto delle scadenze, l’uso di un linguaggio appropriato alla
materia.
La scala di valutazione usata è stata dal 2 al 9.
Sono state effettuate due simulazioni di terza prova d’esame.
__________________________________________________________________________
E) OBIETTIVI RAGGIUNTI
Il programma è stato complessivamente svolto, nel rispetto dei tempi e dei contenuti
pianificati ad inizio anno
OBIETTIVI DI SAPERE
 Conoscere i contenuti e concetti principali di ogni unità didattica svolta
85
OBIETTIVI DI SAPER FARE
 Conoscere gli elementi fondamentali della comunicazione di un prodotto
 Conoscere gli elementi fondamentali del ciclo di vita del prodotto, e delle sue
caratteristiche
 I concetti fondamentali di target, segmentazione del mercato, politiche di prezzo
 La pubblicità e le sue caratteristiche
 La comunicazione in azienda, gli aspetti disfunzionali (il mobbing) la comunicazione
esterna all’azienda: concetti e strumenti delle pubbliche relazioni, funzionamento del
processo creativo della comunicazione pubblicitaria
ESITI
La classe si presenta non sempre costante nello studio, e spesso distratta. Interessata quando
la lezione è partecipata, in alcuni suoi elementi, talvolta poco attenta quando si tratta di
seguire una lezione frontale. I gruppi nei quali è suddivisa la classe presenta esiti di studio
molto differenti, del resto l’impegno studio durante l’anno non è stato costante, come anche
l’attenzione e la partecipazione durante le lezioni. Complessivamente però, l’interesse per la
materia è stata discreta, con un profitto globale più che sufficiente, anche se poco costante. Il
rapporto col docente discreto, sebbene l’attenzione sia stata in calo durante la seconda parte
dell’anno.
LA DOCENTE
SIMONA LONERO
PROGRAMMA DI DIRITTO ED ECONOMIA POLITICA ANNO SCOLASTICO 2015/16
CLASSE V^ D
DOCENTE: PROF. MICHELE TOTO
TESTO ADOTTATO: SOCIETA E CITTADINI OGGI 2 ” Corso di diritto ed economia politica
per il quinto anno degli Istituti professionali servizi commerciali”
AUTORE: SIMONE CROCETTI
EDITORE: TRAMONTANA
ORARIO SETTIMANALE: QUATTRO
PROSPETTO RIASSUNTIVO :
-
Programma svolto al 15 maggio 2016
Obiettivi raggiunti
Metodologia e strumenti
Verifica e Valutazione
86
A) PROGRAMMA SVOLTO
MODULO 1 : IL CONTRATTO
Unità 1
I l contratto in generale
-
Il contratto: definizione, analisi dell’art 1321 del codice civile;
L’autonomia contrattuale e la rappresentanza
Gli elementi essenziali e gli elementi accidentali;
Invalidità di un contratto: nullità e annullabilità; rescissione e risoluzione
Classificazione e categorie dei contratti( tipici e atipici, bilaterali e plurilaterali, onerosi e
gratuiti, a effetti obbligatori/a effetti reali).
MODULO 2: I PRINCIPALI CONTRATTI COMMERCIALI TIPICI
Unità 1
Il contratto di compravendita
-
Contratto di compravendita: definizione, caratteristiche;
Gli effetti della vendita: la posizione del venditore e del compratore;
Unità 2
La locazione
- La locazione in generale: nozione e caratteristiche;
- Le principali obbligazioni del locatore e del conduttore;
- Cenni su alcuni tipi di contratti di locazione ( la locazione finanziaria, la locazione di cose
mobili, la locazione degli immobili urbani ).
-L’affitto
Unità 3
Il comodato e il mutuo
-
Definizione di comodato e caratteristiche ( gratuito, reale , unilaterale);
Definizione di mutuo e caratteristiche.
87
Unità 4
Il mandato
-
Il contratto di mandato: definizione;
Differenza tra mandato speciale e mandato generale;
Mandato con e senza rappresentanza;
Le obbligazioni del mandatario e del mandante;
Modalità di estinzione del mandato
Unità 5
Il contratto di somministrazione
-
Il contratto di somministrazione a prestazioni periodiche o continuative di cose;
Le principali obbligazioni del somministrato e del somministrante;
La clausola di esclusiva.
MODULO 3: I PRINCIPALI CONTRATTI D’IMPRESA
Unità 1
Il contratto di trasporto
-
Il contratto di trasporto: caratteri generali;
Il trasporto di persone e il trasporto di cose;
Responsabilità del vettore nel trasporto di persone e nel trasporto di cose.
Unità 2
Il contratto di assicurazione
-
Il contratto di assicurazione: definizione e caratteristiche
I tipi di assicurazione
I soggetti coinvolti nel contratto di assicurazione
Unità 3
88
Il contratto di leasing
-
Il contratto di leasing: definizione e funzione pratica;
Il leasing finanziario e il leasing operativo;
Le opzioni finali dell’utilizzatore.
Unità 4
Il contratto di factoring
-
Il contratto di factoring: definizione e caratteristiche;
La cessione dei crediti pro soluto e pro solvendo: differenze
Unità 5
I contratti di pubblicità e marketing
-
Definizione di contratto di pubblicità e marketing
Unità 6
La sponsorizzazione
-
Definizione di sponsorizzazione
L’abbinamento; il pool; la sponsorizzazione in senso stretto
MODULO 4: IL LAVORO SUBORDINATO E I PRINCIPALI CONTRATTI DI LAVORO
Unità 1
Il lavoro subordinato
-
Il lavoro subordinato e il lavoro autonomo: definizione e differenze;
La retribuzione: definizione e modalità di calcolo( a tempo, a cottimo, mista, a
provvigione, partecipazione agli utili,);
-
I tipi di contratti di lavoro subordinato:
il contratto di apprendistato, il contratto di somministrazione di lavoro, il contratto di
lavoro a tempo parziale, il lavoro ripartito, il lavoro a chiamata, il lavoro occasionale e
accessorio ; il contratto di lavoro a termine e indeterminato; il jobs act o contratto a tutele
crescenti( brevi cenni)
89
Unità 2
La costituzione del rapporto di lavoro
-
I contratti collettivi e i contratti individuali;
I soggetti del rapporto di lavoro subordinato: i dipendenti e il datore di lavoro
Categorie di prestatori di lavoro subordinato: operai, impiegati, quadri e dirigenti;
La procedura per l’assunzione;
Il periodo di prova;
La durata del rapporto di lavoro;
Unità 3
Lo svolgimento del rapporto di lavoro
-
Obblighi del lavoratore;
Diritti del lavoratore;
Gli obblighi del datore di lavoro;
I poteri del datore di lavoro
Gli obblighi del datore di lavoro in materia di sicurezza e lavoro
B) OBIETTIVI RAGGIUNTI
L’esito dell’azione didattica risulta diversificato, data l’eterogeneità dei livelli di partenza sotto
l’aspetto cognitivo.
Nel corso dell’anno gli alunni, in generale, hanno evidenziato sufficienti capacità accompagnato da
un modesto impegno. I risultati delle verifiche, sia orali che scritte, sono stati in media più che
sufficienti e in qualche caso buoni. Qualche studente ha manifestato maggiori difficoltà sul piano
delle capacità espressive soprattutto per quanto riguarda le prove orali. Pochi studenti hanno
evidenziato una certa difficoltà nello studio e di conseguenza, nella preparazione. Molteplici sono
state le strategie didattiche e gli interventi utilizzati per rendere fruibili i contenuti proposti, il che
ha determinato una rimodulazione degli obiettivi didattico formativi previsti nella programmazione
progettata all’inizio dell’anno scolastico, consentendo così anche agli alunni maggiormente
bisognosi di studio, un recupero seppur parziale, delle difficoltà di base. Si è così insistito su un
lavoro di rafforzamento delle abilità, sulla correttezza dell’esposizione orale e sull’acquisizione di
una terminologia adeguata. Quasi tutti gli alunni hanno frequentato le lezioni con una certa
continuità. Tuttavia, non tutti gli alunni si sono distinti per una partecipazione attiva e interessata
alle lezioni con un costante impegno e curiosità.
Si considerano raggiunti i seguenti obiettivi:
90
CONOSCERE
La nozione del contratto in generale.
La struttura, i caratteri e la discuiplina dei singoli contratti tipici e atipici.
Il lavoro dipendente e la riforma del mercato del lavoro
SAPER FARE
Utilizzare correttamente il linguaggio giuridico ed economico.
Esporre i contenuti trattati in modo chiaro.
Stabilire relazioni tra i concetti studiati e la realtà quotidiana.
Leggere e comprendere, semplici testi normativi e altre fonti d’informazione.
Rielaborare autonomamente i contenuti affrontati anche attraverso la costruzione di schemi .
C) METODOLOGIA E STRUMENTI
La lezione è stata svolta in modo frontale illustrando gli aspetti fondamentali degli argomenti ed
utilizzando una didattica ispirata alla ricerca delle problematiche essenziali affrontate e risolte
attraverso il dialogo, il confronto, e l’argomentazione, per coinvolgere gli studenti in un continuo
dialogo formativo, finalizzato ad un apprendimento critico e dinamico.
I contenuti sono stati riuniti in settori tematici affini e complementari al fine di evidenziare i
collegamenti tra i diversi argomenti trattati anche attraverso l’uso di schemi, mappe e riassunti.
Inoltre si è cercato di sollecitare l’analisi di riscontri tra le questioni di diritto, la realtà quotidiana
generale e le esigenze tipiche degli studenti. Una parte delle lezioni è stata dedicata per potenziare
negli alunni l’uso di un linguaggio tecnico-giuridico e consolidare gli aspetti fondamentali degli
argomenti proposti. Il recupero si è svolto in itinere e attraverso l’attivazione dello sportello
didattico pomeridiano.
Il libro di testo è stato seguito solo come riferimento(guida) per la trattazione degli argomenti.
L’insegnante ha, tuttavia, predisposto degli appunti per gli argomenti trattati durante l’anno
scolastico per permettere agli studenti di semplificarne gli aspetti fondamentali.
D) VERIFICA E VALUTAZIONE
Nel corso dell’anno scolastico sono state svolte prove di verifica sia scritte che orali con valore di
valutazione sommativa e formativa. Al termine di ogni modulo sono state somministrate verifiche
con domande aperte, quesiti a risposta singola o verifiche strutturate su ogni unità didattica.
L’assegnazione dei voti è avvenuta sulla base della conoscenza dei contenuti, del livello di
rielaborazione ed approfondimento degli argomenti, sull’uso di una terminologia tecnica adeguata e
della capacità di effettuare i collegamenti tra i vari argomenti. La valutazione delle prove è avvenuta
utilizzando apposite griglie e tenendo presente i criteri stabiliti dal consiglio di classe e dal collegio
docenti.
91
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
Via Selmi, 16 – 41049 Sassuolo (MO)
PROGRAMMA DI INGLESE
ANNO SCOLASTICO 2015 – 2016
CLASSE 5D
DOCENTE: Prof.ssa Cristina Gualandri
TESTO ADOTTATO: M. Cumino, P. Bowen, Next Generation – Business in the digital
age, Petrini.
OBIETTIVI PROGRAMMATI E RAGGIUNTI
In fase di programmazione, individuati i livelli di partenza, erano stati programmati i
seguenti obiettivi minimi:
 acquisizione di un linguaggio specifico appropriato (registro commerciale);
 miglioramento della capacità di esporre argomenti di studio;
 saper rispondere a semplici domande sugli argomenti affrontati;
 comprendere testi di carattere commerciale;
 conoscere le regole e i codici che regolano i rapporti di tipo commerciale.
Questi obiettivi sono stati raggiunti in modo sufficientemente adeguato da un buon numero
di alunni, considerando i livelli di partenza e l’impegno individuale di ciascuno; altri hanno
rivelato un impegno discontinuo, una partecipazione poco attiva, attenzione e frequenza
saltuarie. Evidenziano perciò una preparazione non del tutto sufficiente, difficoltà sia nella
produzione scritta che orale. Mostrano difficoltà nel gestire un’esposizione autonoma in
lingua e tendono alla memorizzazione di frasi.
La maggior parte degli studenti sa comprendere le idee principali sia di argomento
generico che commerciale; sa esprimersi in modo abbastanza corretto, anche se non
molto autonomo, su argomenti di studio.
CONTENUTI
MODULO 1 – THE ENGLISH LANGUAGE
 The History of English: Old English, Middle English, Modern English (pp. 40 – 41
del libro di testo)
 The Spread of English: the New World, Australia, the British Empire (pp. 42 – 43 del
libro di testo)
 English around the world: English as Lingua Franca (pp. 44 – 45 del libro di testo)
 What is Pidgin?: definitions of Pidgin and Creole, differences between the two
(fotocopia fornita dall’insegnante)
 Varieties of English (pp. 48 – 49 del libro di testo)
 A Super Pidgin (fotocopia fornita dall’insegnante)
MODULO 2 – BANKING AND THE STOCK EXCHANGE
 Banking: Banking today, Remote banking (pp. 256 – 257 del libro di testo)
 ATM – Automatic Teller Machine (fotocopia fornita dall’insegnante)
 Fraud (fotocopia fornita dall’insegnante)
 The Stock Exchange (pp. 266 – 267 del libro di testo)
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MODULO 3 – TRANSPORT
 Transport: definition, types and choice of transport (p. 262 del libro di testo)
 Transport by land: road transport, pipelines, railways (p. 263 del libro di testo)
 Transport by air and advantages of air transport (p. 264 del libro di testo)
 Transport by water: main types, packaging (p. 265 del libro di testo)
MODULO 4 – MARKETING
 Marketing basics: kinds of market, what is marketing?, the marketing concept,
market segments (pp. 104 – 105 del libro di testo)
 Market research: methods of market research (p. 106 del libro di testo)
 The marketing mix – The four Ps: product and price, promotion, place (pp. 107 –
110 del libro di testo)
 Online marketing (p. 111 del libro di testo)
 The history of advertising (fotocopie fornite dall’insegnante.
METODOLOGIA
Si è utilizzato un approccio che fosse il più possibile comunicativo, cercando di usare la
lingua come strumento espressivo per abituare gli alunni a interagire con naturalezza. Si è
reso, comunque, quasi sempre necessario ricorrere all’uso della lingua italiana.
I diversi argomenti affrontati sono stati preceduti e seguiti da attività che favorissero la
comprensione e l’interesse e si è lavorato in modo tale da sviluppare la capacità di
cogliere i punti essenziali attraverso domande, sottolineature di parti del testo, schemi
riassuntivi, mappe concettuali, finalizzate al raggiungimento di una rielaborazione
personale.
Lo sviluppo dell’abilità di scrittura ha avuto come obiettivo la produzione di risposte,
corrette e pertinenti, a domande su testi di comprensione o argomenti di studio, in
preparazione alla Terza Prova (tipologia B, domande a risposta chiusa).
Si è anche cercato di colmare le più evidenti lacune grammaticali soprattutto per quanto
concerne l’uso e la formazione dei tempi verbali.
MEZZI E STRUMENTI
Accanto al libro di testo è stato utilizzato materiale preso da altri testi specialistici o
rielaborato dalla docente per approfondire o trattare argomenti non reperibili in esso; sono
stati utilizzati anche riassunti e schematizzazioni dei vari argomenti affrontati.
ESITI
Il livello di preparazione raggiunto dagli alunni risulta piuttosto eterogeneo: alcuni hanno
raggiunto discreti risultati, la maggioranza si assesta sulla sufficienza mentre permangono
lacune per un piccolo gruppo.
La classe ha partecipato alle lezioni mostrando sufficiente interesse, ma non sempre
impegnandosi adeguatamente, limitando l’impegno solo ai momenti di verifica, che nella
maggioranza dei casi hanno affrontato con puntualità per quanto riguarda le prove scritte,
ma con qualche rinuncia o ritardo per quanto riguarda l’orale.
La conoscenza linguistica può, nel complesso, ritenersi adeguata per un buon numero di
alunni, anche se permangono carenze grammaticali che emergono soprattutto quando
devono utilizzare la lingua in modo autonomo.
Nell’esposizione orale, quasi sempre mnemonica, la maggior parte degli studenti ha
raggiunto risultati nel complesso sufficienti.
93
Permangono difficoltà dovute a lacune pregresse per un gruppo di alunni: alcuni di essi
hanno mostrato scarso impegno nel superarle, altri, nonostante l’impegno, faticano nella
comprensione di testi e hanno difficoltà sia nella produzione scritta che nell’esposizione
orale.
MODALITA’ DI VERIFICA
Le verifiche hanno rispecchiato la modalità prevista per la Terza Prova dell’Esame di Stato
(tipologia B, domande a risposta chiusa).
L’esposizione orale è stata valutata mediante il coinvolgimento e la partecipazione degli
alunni durante l’attività didattica, con lo svolgimento di esercizi adeguati e valutando la
capacità di relazionare sugli argomenti di studio.
CRITERI DI VALUTAZIONE
I criteri su cui ci si è basati per la valutazione del percorso di apprendimento sono:
1. livelli di partenza;
2. capacità e competenze personali;
3. grado di autonomia raggiunto nelle tecniche operative individuali.
La valutazione delle prove scritte ha tenuto conto della pertinenza e della correttezza
formale delle risposte e, per la valutazione delle domande a risposta aperta,
dell’organizzazione formale, della comprensione delle istruzioni e quindi dell’aderenza alla
traccia, della sequenza logica delle frasi, della correttezza grammaticale e dell’uso del
lessico specifico.
Il criterio di sufficienza adottato è stato l’aderenza alla richiesta, la produzione di una
risposta comprensibile, con un linguaggio di base complessivamente corretto, la
conoscenza dei contenuti nelle loro linee essenziali.
Le verifiche espositive, sia scritte che orali, sono state valutate secondo la seguente
griglia.
1. GRAVEMENTE INSUFFICIENTE: comunicazione incomprensibile o nulla.
2. INSUFFICIENTE: comunicazione approssimativa e scarsa conoscenza dei
contenuti.
3. SUFFICIENTE: comunicazione quasi sempre chiara nonostante alcuni errori
fonologici / ortografici, grammaticali e lessicali. Conoscenza essenziale dei
contenuti.
4. DISCRETO: comunicazione abbastanza chiara e corretta con buona conoscenza
dei contenuti.
5. BUONO: comunicazione efficace e incisiva; sporadici errori; complete e
approfondite le conoscenze dei contenuti e capacità di fare collegamenti.
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
SASSUOLO (MO)
Programma di FRANCESE
Classe V sezione D
a.s. 2015/2016
OBIETTIVI MINIMI IRRINUNCIABILI:
-
Comprendere i punti chiave di un discorso orale a carattere tecnico e/o generico
Saper sostenere una conversazione utilizzando funzioni e strutture semplici, adeguate al contesto e
sufficientemente corrette formalmente
Saper cogliere i contenuti essenziali di un testo tecnico e/o generico utilizzando appropriate tecniche
di lettura
Saper riassumere i contenuti fondamentali di un testo tecnico e/o generico producendo un testo
coerente e coeso
Ricercare dati e/o informazioni particolari
Rispondere a domande referenziali e/o inferenziali relative a testi generici o tecnici.
Trasporre in L1 il significato di testi letti, prestando attenzione alla precisione della
terminologia specifica e salvaguardando l’intenzione comunicativa del testo
METODOLOGIA DIDATTICA DELLA DISCIPLINA
Si è utilizzato un approccio comunicativo integrato con tutte le strategie che si sono rese necessarie ed
opportune per coinvolgere gli studenti e favorire la comunicazione.
Il metodo adottato è stato reso flessibile in relazione al tipo di obiettivo da perseguire, ai tempi e alle
esigenze degli alunni.
La riflessione grammaticale, quando possibile, ha seguito un procedimento induttivo
Sono state utilizzate le seguenti attività didattiche:
- esercitazioni guidate e libere per l’acquisizione di lessico, strutture e funzioni basilari
- lettura intensiva ed estensiva
- strategie di apprendimento
- strategie di collaborazione.
Gli strumenti di lavoro utilizzati per stimolare la curiosità e l’interesse degli allievi e favorire il
raggiungimento degli obiettivi fissati sono stati seguenti:
- libri di testo in adozione
- articoli tratti da varie risorse su internet
- mappe concettuali e schemi
- strumenti audiovisivi
- esercizi di vario tipo forniti dall’insegnante
STRUMENTI DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione è stata attuata attraverso verifiche periodiche in itinere e alla fine di ogni modulo di tipo
oggettivo e soggettivo, formative e sommative.
La valutazione, coerente con gli obiettivi e la metodologia proposta, ha tenuto conto del livello di partenza,
dei progressi, della partecipazione, dell’impegno dimostrato nelle attività proposte in classe.
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TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA
Verifiche scritte con domande a risposta aperta, scelta multipla, Vero o Falso, matching, completamento di
frasi, interrogazioni individuali, interventi spontanei degli studenti o richiesti.
Si sono svolte:
- prove orali per accertare la capacità di comprensione e produzione orale;
- prove scritte della durata di un’ora, per accertare la capacità di comprensione e produzione scritta.
ATTIVITA’ DI RECUPERO/SOSTEGNO
Le strategie di recupero in itinere sono state attuate ogni qualvolta se ne è rilevata la necessità.
ARGOMENTI SVOLTI:
MODULO N. 1: le marketing
COMPETENZE ·
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)

Saper descrivere le caratteristiche della comunicazione commerciale ed istituzionale
facendo le dovute distinzioni tra le due, essere in grado di descrivere la pubblicità
individuandone i fondamenti, saper descrivere il marketing e le sue caratteristiche,
esprimere l’incertezza.
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti

La comunicazione di un’azienda, la comunicazione commerciale ed istituzionale, la
pubblicità, il mercato, il marketing, il congiuntivo presente dei verbi del I e II gruppo, dei
verbi être, avoir, devoir, pouvoir, vouloir, savoir, venir, tenir, partir.
MODULO N. 2: les banques et la bourse
COMPETENZE
· Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)
· comprendere cos’è una banca e saper descrivere i diversi tipi di istituti bancari e le tipologie di operazioni
bancarie, comprendere cos’è la borsa, il suo funzionamento e i principali tipi di prodotti finanziari
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti

La banca, i diversi tipi di banca, le operazioni bancarie, la borsa, perché investire in
borsa, la redditività e i rischi degli investimenti in borsa, le azioni, le obbligazioni e gli
OPCVM, il CAC40 e la borsa di Parigi
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MODULO N. 3: La logistique
COMPETENZE
· Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)
· saper utilizzare il lessico specifico per descrivere le caratteristiche della logistica e dei trasporti
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti
La logistica e il trasporto, il contratto di trasporto, l’assicurazione
MODULO N. 4: la réclamation
COMPETENZE
· Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)
·
saper individuare le formule corrette per scrivere e rispondere ad una lettera di
réclamation.
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti
La réclamation suite à une erreur de facturation, la demande de prorogation d’échéance et de tarifs, la
demande et le rappel de paiement.
MODULO N. 5: L’import-export
COMPETENZE
· Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)
· saper individuare con il lessico specifico le caratteristiche dell’import-export
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti
·
la dogana, l’importazione, l’esportazione, gli Incoterms
MODULO N.6: L’histoire
COMPETENZE
· Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi
· Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Descrizione di cosa l’alunno deve SAPER FARE (performance)
· saper descrivere i principali elementi della prima guerra mondiale, il ruolo svolto dalla Francia nella
seconda guerra mondiale, e i cambiamenti politici e sociali fino alla Francia attuale
STRUTTURA DI APPRENDIMENTO
Contenuti
La Francia tra le due guerre, la politica della Francia dal 1945 a oggi.
LIBRI DI TESTO ADOTTATI
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- Hatuel Domitille, Commerce en Action, Eli, Recanati, 2013
RELAZIONE SULLA CLASSE 5° D
Prof. ROSSI GINIA
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
La classe, ad inizio anno scolastico, si è presentata con un livello di partenza eterogeneo: la
maggioranza degli alunni ha evidenziato discrete abilità, alcuni sufficienti, altri scarse. Grazie,
però, ad un impegno e un interesse abbastanza costanti, buona parte delle difficoltà sono state
superate.
Gli obiettivi preventivati sono stati raggiunti, in diversi casi, con un livello di preparazione
buono, per il resto della classe con un livello di preparazione discreto e solo per alcuni sufficiente.
Il programma effettivamente svolto è il seguente:
GINNASTICA FORMATIVA: esercizi di riscaldamento generale, esercizi di potenziamento
generale, esercizi di mobilizzazione e di allungamento, esercizi di coordinazione neuro muscolare.
ATLETICA LEGGERA: corsa di resistenza, corsa veloce, getto del peso.
GIOCHI SPORTIVI:
Pallavolo: fondamentali e partita;
Calcio a cinque: partita;
Basket: fondamentali.
GINNASTICA CON ATTREZZI: esercizi con piccoli ostacoli, esercizi con palloni medicinali,
esercizi con funicelle, esercizi con piccoli manubri.
Le metodologie utilizzate sono state fondamentalmente tre: lavoro individuale, ad ogni
alunno viene richiesta un'esecuzione precisa secondo direttive impartite dall'insegnante, lavoro
individualizzato, dove ad ogni alunno viene richiesto il raggiungimento di un obiettivo preciso,
ma con possibilità di scegliere un percorso personalizzato per il raggiungimento dello stesso, e
infine lavoro di gruppo, in cui ad un gruppo di alunni viene richiesto il raggiungimento di un
obiettivo comune, ogni alunno pur avendo funzioni diverse dagli altri, lavora con questi in sinergia.
Le verifiche e la valutazione sono state fatte tenendo conto in primo luogo dell'impegno
profuso e della partecipazione regolare e costruttiva alle lezioni ed in secondo luogo dei risultati
effettivamente raggiunti ( intesi come prestazione atletica effettivamente quantificabile).
Si è cercato inoltre di portare gli alunni a considerare il semplice miglioramento del proprio
livello di partenza già come un risultato molto positivo, dando spazio dunque non solo al mero
miglioramento delle capacità motorie, ma pure all'accrescimento dell'autostima e della sicurezza di
sé.
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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“ELSA MORANTE”
Via Selmi, 16 – 41049 Sassuolo (MO) - tel 0536/18.44.577 - Fax (0536) 18.44.577
Cod. fisc.: 93038920364 - web: www.elsamorantesassuolo.it - E-mail: [email protected]
Anno scolastico 2015 - 2016
Insegnante: MIRKO BERTOLINI
Materia: Religione Cattolica
Classe V D
Presentazione della classe nella disciplina
In questa classe 15 alunni su 17 si avvalgono dell’IRC. I ragazzi hanno dato un contributo
positivo alle lezioni, rendendo il dialogo e gli argomenti interessanti per lo sviluppo delle
tematiche a loro presentate; il loro interesse è stato costante e il profitto buono. Si è notato
però, verso il finire dell’Anno scolastico, una certa rilassatezza e svogliatezza, che ha
rallentato lo svolgimento del programma, senza dubbio anche per il posizionamento infelice
dell’ora di Religione.
Obiettivi raggiunti
Ci si era prefisso sin dall’inizio di raggiungere la capacità collaborativa, di discussione, la
responsabilizzazione nei confronti dei propri doveri, le abilità operative autonome ed un
comportamento serio e corretto nell’ambito scolastico. La capacità di comprendere il
significato positivo e culturale del cristianesimo e dell’esperienza religiosa in genere nelle
sue diverse manifestazioni soprattutto nelle tematiche etiche e morali nel mondo
contemporaneo.
Tutti gli alunni hanno dimostrato una poco adeguata capacità di collaborazione e
partecipazione.
Metodologia
La preferenza per la lezione frontale, con libera partecipazione alla discussione da parte
degli studenti, è dovuta anche al numero degli alunni.
Valutazione
Capacità di rielaborazione personale dei contenuti trasmessi e Verifiche orali di ogni singolo
alunno al termine di ogni quadrimestre.
Programma svolto
Il corso si è proposto di affrontare alcune tematiche di rilievo nell’esperienza dei giovani in
questo delicato momento dell’età evolutiva. Si è inserito inoltre un breve percorso inerente
al Diritto matrimoniale e di storia delle religioni:
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Il fenomeno religioso
 Il fenomeno religioso: di cosa si tratta?
 Il Cristianesimo base della società europea
Appunti di etica








Il senso della vita
Rapporto morale – responsabilità
La famiglia
Il matrimonio
Clonazione
Eutanasia
Aborto
Pena di morte
Appunti di morale sessuale
 Cattolici e sessualità
 Morale, Peccato e perdono
 Omosessualità
 Rapporti prematrimoniali e anticoncezionali
 Le Religioni a confronto sui temi della sessualità
La Dottrina sociale
 La Dottrina sociale della Chiesa
 I principi della Dottrina sociale
 Chiesa e società
Chiesa e mondo moderno






La secolarizzazione
La Chiesa e i diritti dell’uomo
Il demonio
Aspetti della demonologia
Le sette sataniche
Mondialismo e sette
Sassuolo (MO) 1° maggio 2016
Il Docente
Prof. Mirko Bertolini
100
COGNOME E NOME
DOCENTE
Prof.ssa Maria Grazia Casali
Prof.ssa Maria Grazia Casali
Prof.ssa Angela Casini
(sostituisce Allocca Michele)
Prof.ssa Loretta Gagliardelli
Prof.ssa. Provvidenza Fullone
Prof. Gianluca Tramuto
Prof.ssa Cristina Gualandri
Prof. Laura Iacono
Prof.ssa Simona Lonero
DISCIPLINA
FIRMA
Italiano
Storia
Sostegno
Tecnica professionale
dei servizi commerciali
Applicazioni gestionali
Matematica
Inglese
Francese
Tecniche di
Comunicazione
Prof. Michele Toto
Diritto
Prof.ssa Ginia Rossi
Educazione Fisica
femminile e maschile
Prof. Mirko Bertolini
Religione
Sassuolo, 14 maggio 2016
Il Dirigente Scolastico
Rita Turrini
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