Senza titolo - UOC Pneumologia San Pietro Vernotico (BR)

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Transcript Senza titolo - UOC Pneumologia San Pietro Vernotico (BR)

AMBULATORIO DI DIAGNOSI E CURA DEI DISTURBI
RESPIRATORI NEL SONNO
U.O.C. di PNEUMOLOGIA e RIABILITAZIONE RESPIRATORIA “A. BLASI”
Giorni e orari di apertura:
Dal Lunedì al Venerdì dalle 08,00 alle 12.30
La prenotazione/accesso all'ambulatorio
•
Visita pneumologica………….cod 0017 (prima), cod 00171 (controllo);
•
monitoraggio cardio-respiratorio notturno completo………..Cod. 8917;
•
ossimetria notturna…………….cod 89655;
•
titolazione della pressione di CPAP con dispositivo auto-tarante…………cod 9391;
•
adattamento a ventilazione non invasiva………….cod 9391
La prenotazione per utenti esterni può essere effettuata tramite CUP.
È richiesta l'impegnativa SSN. Presentarsi con il tesserino sanitario ed eventuali esenzioni ticket
Tempi
Attesa per l'accesso
Prestazioni programmate ( non urgenti)
Le prestazioni programmate hanno tempi di attesa
variabili da 1 a 6 mesi.
Le urgenze differibili
Vengono espletate entro 7 giorni (impegnativa SSN con dicitura urgenza) previa presentazione al
CUP e presa in carico.
Attesa per la prestazione (in sala d'attesa)
Le prestazioni vengono effettuate secondo l'orario di appuntamento.
I tempi variano, a seconda delle prestazioni richieste, da un minimo di 10' ad un massimo di 60'.
In caso di elevata afferenza di prestazioni urgenti, non programmabili nè prevedibili, questi tempi
potrebbero subire ulteriori variazioni.
Equipe
Responsabile dell’Ambulatorio: dott. Felice Gadaleta
Fisioterapisti:
M.R. Capone, M. R. Ricciato
Telefono Ambulatorio: 0831/670383
Sede: Ospedale San Pietro Vernotico: Reparto Pneumologia – Primo Piano (lato Radiologia).
L’attività clinica/strumentale eseguita presso il Nostro Ambulatorio risulta particolarmente dedicata
alla diagnosi e cura dell’OSAS, delle alterazioni respiratorie in sonno associate alle patologie
polmonari (BPCO ) o extra-polmonari come scompenso cardiaco cronico, ictus, malattia di Parkin-
son, malattie neuromuscolari (Slerosi Laterale Amiotrofica, Distrofia Mucolare ect).
Presso il nostro Ambulatorio è possibile eseguire:
▪ monitoraggio cardio-respiratorio notturno completo eseguito sia in aria ambiente (finalità
diagnostica) che durante ventilazione non invasiva (verifica di efficacia, definizione dei
parametri pressori terapeutici). Contestualmente alla procedura di montaggio del poligrafo si
esegue raccolta dei dati anamnestici e antropometrici del paziente con particolare attenzione
alla storia ipnologica, compilazione dei questionari specificamente codificati per la
valutazione della sintomi respiratori durante il sonno e per la valutazione delle comorbilità.
▪ monitoraggio incruento della saturazione arteriosa eseguito sia in condizione basale (aria
ambiente e respiro spontaneo) sia durante OTLT o ventilazione meccanica (valutazione del
compenso dello scambio gassoso durante terapia).
▪ Sedute di adattamento a ventilazione non invasiva.
▪ Procedure di titolazione della pressione di CPAP mediante metodica auto-tarante. La
procedura prevede: addestramento del paziente all’utilizzo del dispositivo, selezione ed
identificazione della maschera di ventilazione che viene contestualmente testata dal paziente
per verificare il comfort del device e la sua tolleranza; utilizzo del dispositivo auto CPAP per
tre giorni consecutivi a domicilio, la terza notte si procede a montaggio di poligrafo
necessario per l’identificazione della pressione terapeutica di CPAP.
▪ Visite di follo-up dei pazienti affetti da disturbi respiratori in sonno posti in terapia
ventilatoria non invasiva. Dopo impostazione della terapia con dispositivo CPAP/Bilevel i
pazienti eseguono visita di controllo entro circa tre mesi dall’inizio della ventilazione non
invasiva domiciliare. Se necessario (scarsa aderenza alla NIV, intolleranza al modello di
interfaccia selezionato e prescritto, insufficiente grado di addestramento del paziente ecc)
vengono programmati incontri ravvicinati nel tempo finalizzati ad ottimizzazione della
terapia.
COSA SONO I DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO?
Il sonno, modifica profondamente la respirazione con conseguente riduzione della ventilazione
polmonare. Durante tale condizione, infatti, si verifica una generale caduta del tono muscolare che
coinvolge, ovviamente, anche i muscoli della gabbia toracica e delle alte vie aeree interessati nei
meccanismi della respirazione. Inoltre, la posizione supina, generalmente assunta durante il sonno,
determina una riduzione dei volumi polmonari. Bisogna infine ricordare che la ventilazione
polmonare si modifica anche per la fisiologica riduzione del metabolismo basale durante il sonno.
Le patologie più comuni caratterizzate da alterazioni respiratorie durante il sonno possono essere
distinte in:
patologie delle vie aeree superiori, come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS);
patologie polmonari, come BPCO, asma bronchiale, fibrosi cistica;
patologie extra-polmonari come scompenso cardiaco cronico, ictus, malattia di Parkinson, malattie
neuromuscolari, patologie diaframmatiche, deformità della gabbia toracica;
patologie del centro respiratorio, come sindrome delle apnee centrali idiopatica, obesità/ipoventilazione, ipoventilazione alveolare idiopatica.
Sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS)
Fisiologicamente il sonno induce uno stato di rilassamento della muscolatura dell’organismo. In
condizioni patologiche la perdita del tono muscolare risulta eccessiva, le pareti delle vie aeree
superiori (ipofaringe), iniziano a vibrare producendo in questo modo il ben noto fenomeno del
russamento. Un' ulteriore perdita del tono muscolare può determinare un vero e proprio collasso
delle pareti delle vie aeree superiori sino all’interruzione parziale (ipopnea ostruttiva) o completa
(apnea ostruttiva) del respiro. L’apnea ostruttiva nel sonno (OSA) risulta essere un disturbo
estremamente frequente rappresentando il più diffuso e conosciuto tra i disturbi respiratori nel sonno
. Si stima che interessi il 24% della popolazione di sesso maschile ed il 9% della popolazione di
sesso femminile di mezza età.
Quando le apnee ostruttive durante il sonno si associano alla comparsa di sintomi si parla di
sindrome delle apnee ostruttive durante il sonno (OSAS).
Tale patologia risulta molto frequente, i più recenti dati di letteratura (Studio HypnoLaus 2015)
mostrano una prevalenza per le forme moderato-severe che oscilla dal 23,4% ( nelle femmine) al
49.7% ( nei maschi,). Si stima che in Italia i pazienti affetti dall’OSAS siano circa due milioni.
Sintomatologia
I sintomi principali associati all’OSAS sono: sonno non ristoratore, cefalea associata al risveglio
mattutino, insonnia, eccessiva sonnolenza diurna con difficoltà a mantenere un adeguato stato di
vigilanza. Il sintomo della sonnolenza può presentarsi, senza preavviso, in svariate circostanze della
vita quotidiana: alla guida di un autoveicolo, durante le attività lavorative, guardando la TV,
leggendo un libro o un giornale, al termine di un pasto, ect. In presenza dei sintomi citati è
consigliata l’esecuzione di uno studio del sonno presso un Centro specializzato. Va ricordato che i
sintomi associati all’OSAS sono aspecifici, possono dunque essere l’espressione di altre condizioni
morbose, (neurologiche, psichiatriche, cardiologiche ect) che devono essere indagate ed escluse
prima di iniziare una eventuale terapia specifica. Bisogna inoltre considerare la presenza di altre
condizioni morbose come l’obesità, l’ipertensione arteriosa sistemica. Tali patologie possono
associarsi alla presenza di apnee ostruttive durante il sonno.
Diagnosi
L’indagine strumentale considerata gold standard per fare diagnosi di OSA è la polisonnografia. Si
tratta di un esame non invasivo che consiste nella registrazione, durante una notte, di tutti i parametri
cardiaci e respiratori, dello stato di ossigenazione del sangue dell’attività cerebrale e del tono
muscolare. E’ possibile giungere ad una diagnosi di OSA anche mediante l’esecuzione di indagini
meno sofisticate (monitoraggio cardio-respiratorio notturno), che non prevedono l’applicazione di
sensori elettroencefalografici ed elettromiografici per lo studio del sonno. La scelta della metodica
più opportuna da utilizzare deve necessariamente essere fatta da un medico esperto in medicina del
sonno. La diagnosi di OSA può facilmente essere eseguita ambulatorialmente con sistemi portatili, il
paziente, dopo aver posizionato il sistema di registrazione, va a dormire al proprio domicilio.
L’assistenza del personale esperto, è richiesta solo per il montaggio e la rimozione dei sensori e
senza necessita’ di ambienti dedicati.
Terapia
La scelta terapeutica più appropriata per il controllo delle apnee ostruttive durante il sonno deve
necessariamente tener conto di diversi fattori tra cui l’entità del disturbo respiratorio in sonno, la
gravità dei sintomi associati, l’aderenza del paziente alla terapia proposta. L’indicazione terapeutica,
inoltre, deve essere considerata in quei pazienti con OSA che, pur asintomatici, risultino
contestualmente affetti da patologie cardiologiche e/o neurologiche di particolare severità come
l’infarto acuto del miocardio, l’ictus-cerebri. Il controllo delle apnee ostruttive durante il sonno in
queste categorie di pazienti riduce il rischio di recidiva di eventi di natura ischemica.
Molto utile può risultare, innanzitutto, seguire un corretto stile di vita ed una buona igiene del sonno:
evitare, per esempio, l’assunzione di alcolici soprattutto se nelle ore serali, l’utilizzo di sedativi
prima di andare a dormire, praticare un regolare esercizio fisico, smettere di fumare e, in presenza di
eccesso ponderale, ridurre il peso corporeo.
CPAP: si tratta fondamentalmente di un dispositivo capace di generale un flusso di aria continuo in
grado di impedire meccanicamente il collasso delle pareti nelle vie aeree superiori evitando dunque
il prodursi di un evento apnoico. Tale metodica rappresenta la prima scelta terapeutica nel
trattamento dell’OSAS.
Dispositivi orali: si tratta di apparecchi che, inseriti nella cavità orale, aumentano la pervietà delle
vie aeree superiori riducendo il numero degli eventi respiratori o, nel migliore dei casi, consentendo
una piena stabilizzazione delle vie aeree durante il sonno. L’indicazione terapeutica è in questo caso
limitata a casi selezionati e dopo valutazione specialistica (otorinolaringoiatra e/o odontoiatra esperti
in disturbi respiratori nel sonno).
Terapia posizionale: consiste nell' applicazioni di dispositivi (device posizionali) che consentono al
paziente di mantenere un decubito laterale durante il sonno. La metodica risulta utile nel controllo
degli eventi respiratori di natura ostruttiva strettamente correlati alla posizione supina (OSAS
posizionale).
Chirurgia: la chirurgia può rappresentare un opzione terapeutica da adottare in presenza di evidenti
alterazioni anatomiche delle vie aeree superiori verosimilmente coinvolte nel meccanismo
patogenetico delle apnee. L’efficacia terapeutica è variabile, la chirurgia è da considerarsi,
pertanto, un approccio terapeutico indicato in un numero limitato e ben selezionato di pazienti che
dovranno essere opportunamente valutati da personale medico esperto nel settore.