Giudicarie star in televisione su Mediaset, La7 e RaiDue

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Trento
TRENTINO MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
il progetto » L’ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
«Il Brennero non sarà un’altra Idomeni»
Intervista degli studenti del Prati a Giuseppe Zorzi, consigliere esperto negli affari euroregionali della Provincia
di Federico Dossi
e Enrico Carraro
◗ TRENTO
La tratta Innsbruck-Trento da
qualche mese non è più la stessa. Addio passaggio rapido della frontiera, addio trasporto di
merci senza dogane. Al segnale del capotreno salgono in vettura decine di poliziotti in cerca di immigrati irregolari. I
rapporti e la solidarietà vacillano, insieme a quella giovane
istituzione, l’Euregio, che negli ultimi anni ha sempre più
unito l’Austria all’Alto Adige e
al Trentino. Abbiamo intervistato Giuseppe Zorzi, docente
di storia e filosofia a Trento e a
Innsbruck, già presidente della fondazione Alcide Degasperi e oggi anche consigliere
esperto negli affari euroregionali della Provincia di Trento,
all’interno del progetto “Gect
Trentino - Alto Adige - Tirolo”.
Da anni attraversa più volte a
settimana il valico del Brennero e lo ha visto trasformarsi da
frontiera a semplice luogo di
passaggio e oggi ancora in
frontiera.
Lei si sposta molto in treno
fra Trento e Innsbruck. Cosa
è cambiato?
Non è che il viaggiatore un
giorno al Brennero abbia visto
improvvisamente un muro. Il
cambiamento c’è stato, però:
dapprima sono aumentati i
controlli di polizia sui treni,
poi è via via subentrata la percezione di una frontiera
anche "fisica". Per chi, come
me, ha una certa età, questa
sensazione di ritorno al passato non è stata piacevole.
Probabilmente il numero
di migranti in transito dalla
frontiera resterà elevato; l’Austria prevede di applicare
controlli molto severi. Si rischia la nascita di un campo
profughi simile a Idomeni?
No, non penso. Del resto a
tutt'oggi noi non ci stiamo misurando con moltitudini in
transito. È vero però che da
parte austriaca, pur a fronte di
un’oggettiva pressione ad est
nelle settimane passate, e di
una mancata risposta congiunta della Ue, si è voluto dare un segnale sul Brennero, come se si fosse già in piena
emergenza. Così si sono creati
più problemi che soluzioni,
anche nei confronti degli stes-
si altoatesini.
Da febbraio il presidente
della Provincia Rossi ha voluto avvalersi di lei negli affari
euroregionali, tra Trento, Bolzano e Innsbruck, ma anche
tra Roma, Vienna e Bruxelles.
Perché è così importante questa Euroregione?
Perché in un mondo sempre più globalizzato ma anche
sempre più alla ricerca di identità territoriali, questa rende
più forti e strategici tutti e tre i
“Laender” che la compongono. E perché oggi, i problemi
complessi non si risolvono indossando una casacca bianca
oppure una nera e andando allo scontro, ma aprendo insieme “terze vie” capaci di unire
le forze migliori su un progetto
comune in grado di creare futuro.
Dopo anni di impegno per
valorizzare questo progetto,
il risultato è messo a rischio
dalla nuova politica austriaca?
Se si fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate pochi
giorni fa su Repubblica dal leader della destra austriaca Strache, riguardo una possibile autodeterminazione
dell’Alto
Adige, ebbene, obiettivamente sì. Certo, come dimostra l’at-
Gli studenti austriaci: «Il muro è sbagliato»
«Sono certo che un nuovo muro verso l’estero sia un passo nella
direzione sbagliata». Così risponde Julian Kraus, studente di 17 anni,
austriaco, quando gli chiediamo un parere sul Brennero. A settembre
ha partecipato a un importante gemellaggio, voluto dall’Eure gio, tra
il Liceo Classico Prati di Trento e l’Akademisches Gymnasium di
Innsbruck. Assieme a Julian, nel progetto di gemellaggio, c’era anche
Tobias Piegger che ha sottolineato come la barriera al Brennero
«sarebbe una grave separazione tra noi austriaci tirolesi e l’Italia»,
anche dal punto di vista storico.
Entrambi hanno spiegato che l’esistenza di un’unione tra Trentino,
Alto Adige e Tirolo, rappresentata dall’Euregio sia più che positiva
visti anche gli scambi a cui hanno partecipato: «Oltre ad alcune
differenze culturali – ci dicono - abbiamo soprattutto notato molte
cose in comune». Certo i loro punti di vista, lontani da ciò che ci
saremmo aspettati, lasciano stupiti, poiché si distaccano da
quell’immagine di un’Austria egoista che ci siamo fatti in questi
ultimi tempi. Non mancano però delle precisazioni: «I controlli non
sono del tutto insensati - prosegue Tobias - soprattutto per garantire
un’immigrazione ordinata». Garantire sì, dunque, accoglienza ai
migranti, ma solo dopo controlli molto selettivi. (e.c./f.d.)
Beppe Zorzi, consigliere esperto negli affari euroregionali della Provincia
tuale crisi politica a Vienna dopo le dimissioni del cancelliere Faymann, anche in Austria
larghi settori della politica sono chiamati ad una forte azione di rinnovamento.
Il progetto del Gect prevede anche la collaborazione
fra università e scambi fra licei. I giovani assumono dun-
que un ruolo centrale per
mantenere vivi i rapporti euroregionali?
Qui sta uno dei perni della
strategia del Gect. Si vincerà
questa grande sfida solo se si
avrà il coraggio di innovare, garantendo ad esempio un’adeguata autonomia alle scuole. È
inoltre essenziale la qualità
della relazione personale tra
docenti, studenti e funzionari,
superando le pur necessarie
procedure burocratiche. Perché il cuore della nostra autonomia è la responsabilità personale e collettiva. A maggior
ragione, un giorno, a noi più
anziani sarà chiesto anche
questo: “quanti giovani hai sa-
puto far crescere in tanti anni
di lavoro?”. E per rispondere
mi viene da citare uno dei padri dell'Europa, Jean Monnet:
"Non sono né pessimista né ottimista. Sono determinato".
SCUOLA
promozione turistica
Giudicarie star in televisione
su Mediaset, La 7 e RaiDue
◗ TRENTO
In virtù di un investimento
congiunto tra gli enti coinvolti, il territorio provinciale è in
vetrina sui principali canali
televisivi nazionali. All’interno della campagna di comunicazione sul mercato Italia,
una specifica attività è stata
progettata per le Giudicarie,
grazie a un’azione di comarketing
tra
Trentino
Marketing, Comunità delle
Giudicarie ed enti turistici
dei quattro ambiti coinvolti:
Apt di Comano, Apt Madonna di Campiglio Pinzolo Val
Rendena, Consorzio per il tu-
rismo Giudicarie Centrali e
Consorzio turistico Valle del
Chiese.
La scelta è ricaduta su una
pianificazione televisiva che
interessa il popolare show di
Canale 5 “Caduta Libera”,
l’intera programmazione di
La7 e la trasmissione di RaiDue “Sereno Variabile”.
In onda dal 15 al 21 maggio
sulla rete Mediaset, all’interno del quiz di Gerry Scotti,
sette telepromozioni da 40 secondi ciascuna, posizionate
nel momento di principale
ascolto, alle 19.40, col conduttore a fare da testimonial
del Trentino e delle quattro
zone accomunate dal legame
col Parco Naturale Adamello
Brenta e con le Dolomiti. Oltre alle telepromozioni, che
ogni giorno raggiungono una
media di 5 milioni di telespettatori, sono pianificati 14 billboard-brand video da cinque
secondi sul Trentino, due per
puntata.
Su La7, dall’8 maggio al 5
giugno, sono stati pianificati
30 spot al giorno da 30 secondi ciascuno, distribuiti su tutta la giornata, comprese la fascia dei telegiornali e quella
del prime time, la prima serata: si tratta di immagini del
territorio e delle attività che è
Gerry Scotti durante uno dei messaggi promozionali per le Giudicarie
possibile svolgervi accompagnate da un parlato, con circa 11 milioni di contatti previsti. Per quel che riguarda
“Sereno Variabile”, le puntate dell’11 e del 12 giugno saranno a loro volta dedicate ai
quattro ambiti trentini, con
riprese in programma prprio
nel corso di questa settimana. L’investimento complessivo è di circa 330 mila euro,
ripartito tra Trentino Marketing e gli altri soggetti che
hanno aderito al progetto.
(m.cass.)