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DOMENICA 15 MAGGIO 2016
Posta Elettronica: [email protected]
Telefono: 029302364
ANNO 19
N. 36
Lo Spirito che 'riporta al cuore' ogni
parola di Gesù
Di padre Ermes Ronchi
Lo Spirito Santo che il Padre manderà vi insegnerà ogni
cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Lo Spirito, il
misterioso cuore del mondo, il vento sugli abissi
dell'origine, il fuoco del roveto, l'amore in ogni amore,
respiro santo del Padre e del Figlio, lo Spirito che è Signore
e dà la vita, come proclamiamo nel Credo, è mandato per
compiere due grandi opere: insegnare ogni cosa e farci
ricordare tutto quello che Gesù ha detto.
Avrei ancora molte cose da dirvi, confessa Gesù ai suoi.
Eppure se ne va, lasciando il lavoro incompiuto. Penso all'umiltà di Gesù, che non ha la
pretesa di aver insegnato tutto, di avere l'ultima parola, ma apre, davanti ai discepoli e
a noi, spazi di ricerca e di scoperta, con un atto di totale fiducia in uomini e donne che
finora non hanno capito molto, ma che sono disposti a camminare, sotto il vento dello
Spirito che traccia la rotta e spinge nelle vele. Queste parole di Gesù mi regalano la
gioia profetica e vivificante di appartenere ad una Chiesa che è un sistema aperto e
non un sistema bloccato e chiuso, dove tutto è già stabilito e definito.
Lo Spirito ama insegnare, accompagnare oltre, verso paesaggi inesplorati, scoprire
vertici di pensiero e conoscenze nuove. Vento che soffia avanti.
Seconda opera dello Spirito: vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Ma non come un
semplice fatto mnemonico o mentale, un aiuto a non dimenticare, bensì come un vero
"ri-cordare", cioè un "riportare al cuore", rimettere in cuore, nel luogo dove di decide e
si sceglie, dove si ama e si gioisce. Ricordare vuol dire rendere di nuovo accesi gesti e
parole di Gesù, di quando passava e guariva la vita, di quando diceva parole di cui non
si vedeva il fondo.
Perché lo Spirito soffia adesso; soffia nelle vite, nelle attese, nei dolori e nella bellezza
delle persone. Ognuno ha tutto lo Spirito che gli serve per collaborare ad una terza
opera fondamentale per capire ed essere Pentecoste: incarnare ancora il Verbo, fare di
ciascuno il grembo, la casa, la tenda, una madre del Verbo di Dio. In quel tempo, lo
Spirito è sceso su Maria di Nazareth, in questo tempo scende in me e in te, perché
incarniamo il Vangelo, gli diamo passione e spessore, peso e importanza; lo rendiamo
presente e vivo in queste strade, in queste piazze, salviamo un piccolo pezzo di Dio in
noi e non lo lasciamo andare via dal nostro territorio.
Unioni civili, ora e sempre resilienza
Francesco D'Agostino (da Avvenire)
Tranne rare eccezioni, i fautori delle «unioni civili» sono esultanti: la definitiva
approvazione, a colpi di fiducia prima al Senato e poi alla Camera e dunque senza un
sacrosanto e libero dibattito nelle sedi proprie, del disegno di legge Cirinnà-Lumia appare
ai loro occhi alla stregua di un evento storico, di un primo e decisivo passo verso il
necessario allargamento dell’orizzonte dei diritti umani.
Per converso, tranne anche in questo caso rare eccezioni, coloro che al riconoscimento
legale delle unioni di fatto (eterosessuali od omosessuali che siano) si sono opposti nelle
più diverse maniere manifestano sentimenti di sconcerto e ancor più di desolazione, propri
di coloro che non possono non riconoscere la sconfitta. Sconfitti sono anche coloro che, in
particolare da queste pagine, avevano auspicato una «via italiana» alla regolazione
«solidale», ma limpidamente «non matrimoniale» dei rapporti tra persone dello stesso
sesso. E alla presa d’atto che una battaglia è stata perduta si unisce il timore che, rotta
pure questa "diga", quel che resta del matrimonio come istituzione civile venga travolto,
con esiti per alcuni insanabilmente negativi, per altri apocalittici, per tutti seri e, in certa
misura, drammaticamente imprevedibili.
È facile prevedere, invece, quali saranno le prossime mosse di ambedue gli schieramenti:
per il primo la partita da giocare sarà quella dell’approvazione della stepchild adoption nelle
unioni tra persone dello stesso sesso, anticamera della legalizzazione di una pratica
sconvolgente come la maternità surrogata (che in barba al limpido divieto vigente in Italia
una serie di sentenze giudiziarie ha cominciato a "istillare", goccia a goccia, nel nostro
ordinamento) e della definitiva assimilazione "egualitaria" delle unioni gay a quelle
coniugali. Per il secondo si potrebbe far riferimento allo slogan (sia pur nato e usato in ben
altro contesto) resistere, resistere, resistere.
Le possibilità di fare resistenza da parte di chi lotta per la famiglia – che molti definiscono
"tradizionale" e che noi, Carta vigente alla mano, preferiamo chiamare "costituzionale" –
possono essere diverse e utilmente creative. Pare altrettanto utile, però, segnalare con
franchezza che non appaiono tali la prospettiva – evocata da alcuni – di una battaglia
referendaria per abolire totalmente la nuova legge né quella di fare appello all’obiezione di
coscienza di quanti saranno chiamati a registrare (non a celebrare, come qualcuno
pretenderebbe) le unioni civili previste e regolate dalla legge: non è questa la strada
maestra lungo la quale sviluppare un impegno "contro" nessuno, "per" la famiglia e "per"
un umanesimo che custodisce l’originalità della persona.
Chi è convinto – come chi scrive – che al di là di variabili tutto sommato estrinseche il
matrimonio e la famiglia hanno un fondamento non meramente storico-politico, ma
antropologico-strutturale, recepirà con sofferenza e preoccupazione gli stravolgimenti di cui
l’uno e l’altra soffrono a causa della secolarizzazione. Ma si dichiarerà anche convinto che
matrimonio e famiglia sono incredibilmente "resistenti" e resilienti e che supereranno la
prova della secolarizzazione, se è vero, come è vero, che il bene umano può essere
aggredito e stravolto, ma non può essere vittoriosamente confutato o meno che mai
definitivamente soppresso. Per chi invece è ottimisticamente convinto del contrario, gli anni
che stiamo vivendo sono quelli di una colossale sperimentazione della possibilità di dar vita
e consistenza a nuove relazioni interpersonali parafamiliari e a giochi senza frontiere,
inevitabilmente e pesantemente funzionali al mercato, sulle frontiere della vita nascente e
dell’utilizzazione (e frammentazione) dei corpi umani.
Noi siamo chiamati a essere testimoni di una di queste sperimentazioni, forse la più
estrema, anche se, per nostra fortuna, a basso portato di violenza diretta. Non possiamo
distrarci: dobbiamo osservare, valutare, giudicare e, ogni volta che sarà necessario (e nel
caso dell’affitto dei corpi di donna necessario già è), condannare in modo conclusivo e
inappellabile le illusioni di chi pensa di poter prima decostruire politicamente e poi
ricostruire ideologicamente il contesto della famiglia. Ma soprattutto, come questo giornale
ha scritto e riscritto anche negli ultimi mesi, non possiamo che vivere in modo buono e
giusto la famiglia. Nessuna legge, anche quella peggio costruita, può impedircelo, nessuna
regola può chiuderci la via, nessuna norma – oggi come ieri – può davvero impedirci la
resistenza, questa necessaria resilienza.
Fra meno di un mese avremo l’Ordinazione sacerdotale e la Prima S. Messa di don
Gilbert; stiamo allestendo una semplice abitazione presso l’istituto san Michele dove
risiederà. Come già sapete la sua famiglia è nelle Filippine e non potrà essere presente
neanche a questo momento particolare: siamo noi la sua famiglia! Chi desidera
contribuire si rivolga in segreteria parrocchiale o lasci una libera offerta nell’apposita
cassetta situata in fondo alla chiesa parrocchiale. Potremo così permettergli di andare
a trovare i suoi genitori da Sacerdote che da cinque anni non vede. Grazie.
Viviamo la settimana
dei GRUPPI d’ASCOLTO DELLA PAROLA nelle case
DOMENICA 15
16 – 20 maggio ore 21.00
PENTECOSTE - SOLENNITA’ DEL SIGNORE
Letture: At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,1-11; Gv 14,15-20 D.L. III Sett.
FESTA DIOCESANA DELLE GENTI A RHO
11.00
15.00
LUNEDI’ 16
GENITORI E BAMBINI PRIMA COMUNIONE: ritrovo nel
cortile parrocchiale e poi in Chiesa per le ore 11.30
CELEBRAZIONI DELLE CRESIME in Chiesa S. Vittore per i
ragazzi e le ragazze della nostra comunità.
Celebra Mons. Gian Paolo Citterio
Feria liturgica
21.00 S. ROSARIO CITTADINO: Effige Maria Addolorata – L.go Mazzini
21.00
MARTEDI’ 17
LECTIO DIVINA ECUMENICA all’Eremo – via De Amicis 18
Feria liturgica
15.00
16.45
GRUPPO D’ASCOLTO DEL POMERIGGIO: incontro nel Salone Parrocchiale.
PRIMA COMUNIONE – 2° GRUPPO: S. Confessioni in Chiesa S. Vittore
20.45
S. ROSARIO NEI CORTILI: via Porta Ronca 19
MERCOLEDI’ 18
Feria liturgica
15.00
CAMMINO GIUBILARE MOVIMENTO TERZA ETA’ DECANALE: ritrovo angolo
C.so Europa/Via Legnano per il cammino penitenziale fino al Santuario
della B.V. Addolorata per la recita del S. Rosario. Presiede don Giuseppe
Vegezzi, Prevosto e decano di Rho.
20.45
21.00
S. ROSARIO NEI CORTILI: via Porta Ronca 72 e via Ponchielli 15
DIRIGENTI POLISPORTIVA: incontro nel Salone Parrocchiale con il Prevosto
e don Giuseppe Tedesco
GIOVEDI’ 19
20.45
Feria liturgica
S. ROSARIO NEI CORTILI: via Martinelli 35
VENERDI’ 20
Feria liturgica
20.45
SABATO 21
S. ROSARIO NEI CORTILI: via Piave 36 e via Volta 60
Feria liturgica
21.00
DOMENICA 22
“L’ESTRO ARMONICO” concerto a cura dell’Istituto Musicale Rusconi per
flauto e violino in Auditorium Maggiolini – via De
Amicis 15 - Rho
SS. TRINITA’ - SOLENNITA’ DEL SIGNORE
Letture: Gen 18,1-10a; Sal 104; 1Cor 12.2-6; Gv 14,21-26
11.00
OFFERTE
Chiesa:
per carità: 500
per benedizioni
ceneri: 50 - 100
GENITORI E BAMBINI PRIMA COMUNIONE: ritrovo nel
cortile parrocchiale e poi in Chiesa per le ore 11.30
ORATORIO SAN CARLO
Lunedì 16/5 apertura iscrizioni
Oratorio Estivo 2016
Venerdì 20/5 incontro diocesano
degli animatori con l’Arcivescovo
Da Venerdì 20 a domenica 22/5
vita comune in Casa Betel per i
Preadolescenti
VEGLIA ECUMENICA
DI PENTECOSTE
VENERDI 20 MAGGIO ORE
21.00
IN CHIESA S. CROCE
DI MAZZO