Lettera presentazione candidatura

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Carissimi,
vi scrivo per presentarmi e per condividere con voi i motivi della mia candidatura a rappresentante
dei Dottorandi in Senato Accademico. Come saprete nei giorni 18 e 19 maggio si terranno le
elezioni per il rinnovo della componente studentesca negli organi dell'Ateneo. Per i dottorandi, ma
più in generale per le figure in formazione e lavoro all'interno dell'Università, si tratta di
un'occasione importante per incidere nelle scelte dell'Ateneo. In particolare mi rivolgo ai
dottorandi e agli specializzandi che condividono la condizione di essere al tempo stesso studenti e
lavoratori.
Ho iniziato il mio dottorato quest’anno nel Corso di dottorato in Giurisprudenza del Dipartimento di
Diritto Pubblico, Internazionale e Comunitario. Nel corso della mia esperienza universitaria sono
stato rappresentante degli studenti nel Consiglio di Dipartimento di Diritto Pubblico, Internazionale
e Comunitario e nel Consiglio di Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza. Come
rappresentante mi sono impegnato per migliorare la didattica del mio corso, ho preso parte a
diverse iniziative per la tutela del diritto allo studio a Padova e ho contribuito all’organizzazione di
numerosi incontri culturali, informativi e ricreativi rivolti agli studenti della nostra Università.
Con l’inizio del dottorato sono entrato a far parte dell’ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di
ricerca Italiani) perché credo che i precari della ricerca in Italia debbano essere maggiormente
tutelati e che il loro ruolo debba ancora essere riconosciuto adeguatamente. Ho scelto l’ADI perché
penso che questi obiettivi possano essere raggiunti solo attraverso il nostro impegno comune.
Come associazione abbiamo espresso un rappresentante in Senato Accademico nel 2012 e nel
2014, ottenendo importanti risultati, dall’abolizione totale delle tasse di iscrizione per i dottorandi
senza borsa, al rafforzamento della tutela di maternità e paternità dei dottorandi, all’introduzione
della possibilità di sospendere il dottorato per frequentare il TFA, fino al contrasto al precariato con
la richiesta di incrementare le posizioni di ricercatore a tempo determinato bandite dall’Ateneo.
Crediamo infatti che il nostro impegno vada al di là delle singole categorie, in un’Università
che sempre più utilizza le figure in formazione come strumento per coprire le carenze di
personale, ormai uno dei principali problemi della nostra generazione di studiosi.
Mi candido in Senato Accademico perché credo che meritiamo di essere rappresentati in modo
trasparente e indipendente, libero da logiche partitiche.
Perché la mia candidatura, pur partendo da un’associazione di dottorandi, è aperta a tutte le
componenti universitarie: dottorandi, assegnisti, specializzandi e studenti, nella convinzione
che dalla condivisione di un percorso comune passi un miglioramento delle condizioni di tutti.
Perché è dalle Università, dal nostro luogo di lavoro e di studio, se di qualità, se ben amministrate
e adeguatamente finanziate, che passerà la via che porterà l’Italia fuori dalla crisi e darà un futuro
degno alla nostra generazione.
Giovanni Comazzetto
Lista 2 “ADI – Associazione Dottorandi Italiani”