21 maggio 2016 - Bel Paese Web

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1 Primo piano
13 febbraio 2010
21 maggio 2016
GUARDIE MEDICHE ADDIO:
AL LORO POSTO MEDICI DI
FAMIGLIA E PRONTO SOCCORSO
Alessandro Chizzini
pag. 10
1
Primo piano
NELLA GRECÌA SALENTINA
RIVIVE L’ANTICA TRADIZIONE
DELLA CRANÀRA
Federica Miggiano
pag. 11
Periodico
d’informazione del Salento
Anno XV n. 591
21.05.2016
Foto: Lipsticksandwich.com
Sulle tracce
dell’etichetta
Il sequestro avvenuto a Gallipoli di oltre un quintale di prodotti ittici sprovvisti di etichettatura segue di pochi
giorni l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia sull’aumento esponenziale dell’importazione di pesce da Paesi
extraeuropei, dove le norme sul trattamento dello stesso sono più “elastiche” delle nostre. Ma i problemi non
finiscono qui: oltre alla lista nera di prodotti esteri a rischio tossicità, non tutti sanno che in due pizze su tre è
utilizzato concentrato di pomodoro cinese e mozzarella made in Lituania
ALL’INTERNO
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21 maggio 2016
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21 maggio 2016
Editoriale
Un Paese
sotto processo
OPINIONI
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di Andrea Colella
Sui temi della salute e dell’ambiente, a noi tanto
cari, negli ultimi tempi la Comunità Europea ha assunto (fortunatamente) nei confronti dell’Italia un
atteggiamento da “cane da guardia”, talvolta intervenendo con delle “tirate d’orecchie” e altre volte con il pugno di ferro del diritto comunitario. A molti non sarà sfuggita in questi giorni la notizia della decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo
di processare il nostro Paese con l’accusa di non
aver agito in maniera responsabile al fine di proteggere la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto
dagli effetti negativi delle emissioni dell’Ilva.
In particolare all’Italia è stato contestato il fatto di
aver consentito al colosso siderurgico di continuare
ad operare grazie ai vari decreti “Salva Ilva”. Tutto questo mentre proprio a Taranto si è svolta la
prima udienza del processo per presunto disastro
ambientale che vede tra gli imputati i fratelli
Riva, proprietari dell’impianto, e l’ex governatore
della Puglia, Nichi Vendola.
Dove la politica e la giustizia di casa nostra non arriva o arriva con molto ritardo, giunge prontamente
la lezione dall’alto della Comunità Europea che ci
ricorda che, quando le prove a carico sono drammaticamente reali e inconfutabili, non c’è ricatto
occupazionale o economico che tenga. Il disastro
di Taranto, di cui anche noi in Salento subiamo le
conseguenze a causa dei venti che, quasi senza
accorgerci, ci recapitano a domicilio le polveri sottili, come se non bastasse l’inquinamento già presente nel nostro territorio.
Ben venga dunque un processo contro lo Stato italiano per aver consentito un simile disastro. Dispiace soltanto che sia la Comunità Europea a doverci dare l’ennesima lezione di civiltà.
Belpaese
tornerà in distribuzione
il 4 giugno 2016
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Shuttle aeroporto, un’odissea
per turisti e salentini
Trovo incomprensibile l’enfasi
attorno al collegamento su
gomma tra l’aeroporto di
Brindisi e l’ospedale “Perrino”: probabilmente in tanti
non hanno compreso come
funzionerà. Altro che velocità e certezza dei tempi, è
un’opera inutile che non migliora in alcun modo i collegamenti: decine di milioni di
euro gettati alle ortiche mentre il Salento e il suo aeroporto resteranno sconnessi.
Provo a spiegare in dettaglio
il percorso tipo di un turista
che, ipotizziamo, intenda rag-
giungere Santa Maria di Leuca per una vacanza utilizzando lo “shuttle”. Atterrato
a Brindisi, con i suoi bagagli
sale su un autobus (lo shuttle)
che, dopo aver passato sette
semafori e altri tre incroci, incidenti e traffico permettendo,
giunge non alla stazione di
Brindisi, ma ad una stazioncina accanto all’ospedale
“Perrino”, lungo la SS7 Appia. Qui, nel bel mezzo del
nulla, il nostro ospite scende
dall’autobus, prende i suoi bagagli e attende un treno per la
stazione centrale di Brindisi.
Arrivato alla stazione di Brindisi scende dal treno e sale su
un altro treno per la stazione
di Lecce. Arriva a Lecce dopo
aver cambiato già tre mezzi
diversi, scende nuovamente e,
se vuole proseguire, attende
una fantastica littoria a gasolio degli anni ’60 che, in
“solo” un’ora e mezzo, lo
condurrà a Gagliano del
Capo. Giunto lì, problemi
suoi. Magari per Leuca farà
l’autostop.
Andrea Caroppo
Consigliere regionale
La lucerna
a cura di
fra Roberto Francavilla
“O sacro convito, in cui
Cristo è nostro cibo. Si
perpetua il memoriale
della sua passione, l’anima è ricolma di grazia e
ci viene dato il premio della gloria futura”.
Amici di Belpaese, dopo la festa di Pentecoste celebriamo la festa del Corpus Domini, nella quale siamo soliti uscire dalle chiese per la famosa
processione, molto sentita e attesa nei nostri paesi.
Questa festa è stata istituita per ricordare il prodigio avvenuto a Bolsena nel 1265: un prete pellegrino dalla Francia a Roma, alla tomba dei SS
Apostoli Pietro e Paolo, si fermò presso la chiesa di Santa Cristina sul lago di Bolsena. Mentre
celebrava la Santa Messa, fu assalito dal dubbio
intorno alla presenza reale di Gesù nell’ostia consacrata. Alle parole “il pane di Cristo che spezzo
sia per me il cibo di vita eterna”, dall’ostia santa spezzata uscì del sangue che bagnò tutto il corporale. Questo panno inamidato e insanguinato
si trova oggi nella cattedrale di Orvieto chiamata appunto “del Corpus Domini”. In occasione di
questa festa le strade dell’antico borgo medievale
di Orvieto vengono addobbate con la celebre “infiorata”.
Cari amici, questa festa vuole richiamarci alla fede
nella presenza reale di Gesù nel sacramento dell’Eucarestia. Ma Papa Francesco ci esorta a non
fermarci alla sola Eucarestia, piuttosto a preoccuparci di credere in Gesù, nascosto non solo
“sotto i veli che il grano compose” ma dietro il volto di ogni persona, specialmente i poveri, gli ammalati e i bambini.
In un tempo nel quale si garantiscono i diritti per
tutti, non dimentichiamo di garantirli anche a
quanti facilmente vengono esclusi e dimenticati. L’Eucarestia, per noi cristiani, non è solo la Santa Messa della domenica, ma è avere presente
Cristo Gesù in ogni persona che incontriamo, perché lui stesso ci ha detto: “Quello che fate al più
piccolo, l’avete fatto a me”.
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A cura di Diletta Pascali
21 maggio 2016
Comunicazione
da indossare
SUCCEDEVA
IL 21 MAGGIO
Nel 2000 l'Arma dei Carabinieri viene elevata a rango di
Forza Armata. Prima che ciò avvenisse, era solo la prima
arma dell’Esercito Italiano.
Nel 2003 un violento terremoto colpisce la costa Nord
dell’Algeria, seminando morte e distruzione, per un totale di oltre 2.000 vittime.
Nel 2010 è stata costruita in
laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un Dna
sintetico e in grado di dividersi
e moltiplicarsi proprio come
qualsiasi altra cellula vivente.
Il risultato è stato ottenuto negli Stati Uniti, nell'istituto di
Craig Venter.
Post-it
curiosità dal mondo
Inventata da due amici la maglietta dotata
di numerose icone che possono aiutare a comunicare anche con chi parla una lingua
completamente diversa. Hanno battezzato la maglietta Iconspeak, con riferimento alle icone disegnate su di e al gioco di
parole con “I can speak”, “So parlare”.
Tatuaggi botanici
L’illustratrice e tatuatrice ucraina Rita Zolotukhina
sceglie di tatuare sulla pelle dei suoi clienti delle creazioni botaniche: piante, fiori, foglie e felci. Per realizzarli prende delle vere foglie piene
di inchiostro, le stampa sulla pelle e poi tatua in
base a quell’impronta.
Trend giapponese
Metropolitana top!
La stazione della metro più bella d'Europa si trova a Napoli. Toledo
si aggiudica infatti la medaglia d'oro per il suo fascino unico. E'
stata aperta nel 2012 in seguito a lavori durati per diversi anni.
Proprio durante l'opera di realizzazione sono stati rinvenuti nel
sottosuolo importanti reperti archeologici.
Sono state pensate per chi
non ha tempo, voglia o
soldi per fare una pedicure: direttamente dal
Giappone arrivano le collant con le unghie stampate. C’è l’imbarazzo della
scelta, si trovano fantasie
di ogni tipo, dalle classiche
a quelle a tema Disney.
Naturalmente
imperfetti
Cibi in via
d’estinzione
La caramella ROSSANA è stata di sicuro
la più odiata o amata da chi ha più di 30 anni!
La Nestlé (ora proprietaria della Perugina) ha deciso di non produrla più, sollevando una sorta di
insurrezione degli abitanti di Perugia.
Dipinti in bustina
Renagade firmata Lapo Elkann
Ruby Silvious ha trasformato le bustine di tè usate
in vere e proprie opere d’arte in miniatura. “363
giorni di tè” è il progetto dell’artista e graphic designer filippina ma residente a New York. Ha utilizzato 363 bustine da infuso usate per creare il suo
diario visivo del 2015, condividendolo sui social
media.
La mappa dei pirati di ''Uncharted 4: A Thief's End'', uno dei
titoli più attesi dell'anno per Playstation, è stata incollata dai
maestros di Garage Italia Customs di Lapo Elkann sulla carrozzeria di una speciale Jeep Renegade.
Per vederla, però, deve fare caldo perché in condizioni ambientali normali una vernice termocromica di colore nero la
cela alla vista.
La catena Loblaws in Canada,
aveva già sperimentato la linea
“Naturally Imperfect”, ma ora
ha ampliato la gamma e l’ha
fatta entrare in modo costante nella propria offerta
commerciale. Il successo
dell’iniziativa infatti è stato
notevole anche grazie al
fatto che i prodotti con
questo marchio sono venduti con uno sconto del 30%.
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in copertina
Sulle tracce dell’etichetta
Il sequestro avvenuto a Gallipoli di oltre un quintale di
prodotti ittici sprovvisti di etichettatura segue di pochi
giorni l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia
sull’aumento esponenziale dell’importazione di pesce
da Paesi extraeuropei, dove le norme sul trattamento
dello stesso sono più “elastiche” delle nostre
A cura di Alessio Quarta
Un quintale di pesce sequestrato
perché privo di etichetta e multe
per 11mila euro: è l’esito dei controlli dei giorni scorsi da parte dei
militari della Guardia Costiera di
Gallipoli, effettuati in mare, lungo il tratto costiero e presso gli
esercizi commerciali di raccolta,
distribuzione e vendita di prodotti
ittici. E questo è solo l’ultimo caso
da cui vien fuori una fotografia di
ciò che arriva sulle tavole delle nostre case, nei ristoranti, nelle pescherie, nei locali pubblici.
Oltre un quintale di materiale ittico sequestrato soltanto nell’ultima operazione della Guardia
Costiera, con diverse sanzioni
amministrative inflitte a causa
dell’assenza totale di etichettatura alla vendita di prodotti che non
dovevano essere pescati perché
protetti, come la cosiddetta “cozza penna”, o pericolosi per la salute umana, nel caso nel limone di
mare, organismo che vivendo sul
fondale marino raccoglie una serie di sostanze nocive. In particolare, nel corso del 2015 sono stati ben 229 i provvedimenti amministrativi indirizzati ad attività
operanti nel nord Salento e 165
verso quelle del sud Salento, grazie ai controlli delle forze dell’ordine effettuati in tutti i periodi del-
l’anno.
Insomma, tracciabilità zero, etichetta poco trasparente, pesce
congelato poi trattato chimicamente e venduto come fresco,
specie protette pescate in barba
alle norme di legge: non sono spot
positivi per “accalappiare” nuovi
clienti, specie in un territorio
come il Salento che, negli ultimi
anni, ha puntato sulla qualità
dell’offerta turistica per attirare
gente da tutto il mondo.
Un problema che non è esclusivo
del nostro territorio, ma che coinvolge l’intero sistema Italia, dove
l’eccellenza alimentare e culinaria
dovrebbe essere normalità. Coldiretti Impresa Pesca mette in
guardia dalle specie che troviamo
vendute come prodotto italiano:
dal pangasio del Mekong rifilato
al posto della cernia al filetto di
brosme spacciato per baccalà,
fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come
sogliola. Altre specialità non propriamente della casa sono: il polpo del Vietnam, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il
pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i
gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è per-
messo un trattamento con antibiotici vietatissimi in Europa in
quanto pericolosi per la salute.
Una sferzata di ottimismo po-
trebbe, però, arrivare dalla decisione degli ultimi giorni del Parlamento europeo di aumentare e
migliorare i controlli a garanzia
dell’utente finale. Nello specifico,
si invita la Commissione a sfruttare appieno il potenziale del codice a barre del DNA.
“Il comparto pesca è in crisi, questo favorisce le pratiche illegali”
Da Coldiretti Puglia emerge un quadro drammatico frutto di politiche sbagliate: un terzo delle aziende ha chiuso
e la conseguenza è stata un aumento del 76% di importazioni di prodotti ittici dall’estero
La questione, ovviamente, riguarda anche
il pesce della nostra Regione. Le Asl, comprese le importanti attività di informazione, e i Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri sono al lavoro tutto l’anno per proteggere i consumatori da frodi, pericoli per
la salute e informazioni false o ingannevoli.
E proprio quello ittico sembra il comparto in cui le maglie sono più larghe e per il
cliente è più difficile districarsi tra specie
spacciate come tipiche del posto, prodotti
congelati e una serie di irregolarità su cui,
con una certa puntualità, si abbatte la mannaia della sanzione. Non è tutto negativo,
va detto, ma occorre prestare molta attenzione.
A lanciare l’allarme è direttamente il numero uno di Coldiretti Puglia, Gianni
Cantele, secondo cui “la scarsa conoscen-
za delle specie ittiche ci impone di lavorare sulla promozione al grande pubblico delle eccellenze dei nostri mari. Inutile dire che
la Puglia riveste in tale direzione un ruolo
di prim’ordine, soprattutto dal punto di vista del cosiddetto ‘pesce povero’ che, oltre
alle qualità nutrizionali e alle straordinarie
caratteristiche organolettiche, gode di un
rapporto qualità/prezzo a tutto vantaggio
dei consumatori. La pesca non soddisfa i
mercati dell’Unione e circa la metà dei consumi di pesce del vecchio continente dipendono dalle importazioni dall’estero”.
Dato, quest’ultimo, in continua crescita. Gli
ultimi riscontri parlano di un +76% delle
importazioni di pesce da Paesi extraeuropei. Segnale di una crisi del settore quasi irreversibile, che dura oramai da trent’anni.
Un’analisi lucida delle cause e degli effetti
la fornisce Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia. “Il settore della pesca in Puglia ha subito le ripercussioni di pratiche
sempre più illegali e nocive per la salute
umana -sottolinea Corsetti- quali per esempio l’uso via via più frequente del ‘catodo’,
un prodotto chimico che, spruzzato sul pesce, lo farebbe sembrare fresco come appena
pescato, anche quando invece non lo è perché importato dall’estero. La crisi del settore ha causato la perdita del 35% dei posti lavoro e la chiusura del 32% delle imprese, tutto questo a causa di una governance debole ed incapace di gestire una politica di ripresa. Un mercato che aumenta,
ma che è sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante
dall’attività della pesca è da anni in calo e
quella dell’acquacoltura resta stabile, non
riuscendo a compensare -conclude il direttore di Coldiretti- i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura”. Ed
è chiaro che in uno scenario così fragile l’import straniero ci sguazzi.
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in copertina
“I consumatori devono imparare
a pretendere garanzie sui cibi”
Un’evoluzione di tipo culturale è quello che occorre secondo Antonio Moscaggiuri di Federconsumatori Lecce,
il quale ricorda che i controlli vengono effettuati ma non sempre sono sufficienti
Della questione tracciabilità e del
problema dell’etichettatura ne abbiamo parlato con Antonio Moscaggiuri, presidente provinciale di
Federconsumatori. Parola chiave:
il salto culturale che il consumatore finale, in primo luogo, deve
compiere per capire che cosa sta
comprando e se è tutto in regola
o meno, magari facendo delle domande sull’origine del prodotto
senza timori reverenziali al commerciante.
Moscaggiuri, i controlli degli ultimi giorni della Guarda Costiera
di Gallipoli hanno acceso nuovamente i fari sulla mancanza di
tracciabilità dei prodotti, specie nel
mercato ittico. Qual è la posizione di Federconsumatori in merito?
Sulla tracciabilità noi insistiamo
da sempre. Gran parte delle nostre
battaglie sono rivolte proprio in
questo senso. Prendiamo ad esempio due argomenti all’ordine del
giorno, che sembrano distanti tra
di loro eppure sono inerenti la materia: il primo è il cosiddetto Ttip,
il trattato internazionale che stanno cercando di camuffare come
scambio tra Europa e America, se
passasse saremmo nei guai, tutto
verrebbe modificato a proprio
uso e consumo. Pensiamo alla
carne e a tutti gli alimenti altamente reperibili, spesso “rivitalizzati” con prodotti chimici: que-
sto avviene soprattutto nella grande distribuzione e lì bisogna stare molto attenti. I controlli vengono effettuati, ma non sempre
sono sufficienti.
Il secondo argomento?
Basta guardare quello che è successo di recente alla festa di san
Pizza regina del made
in Italy? Ormai non più
Nicola a Bari con gli ambulanti
abusivi. La loro filosofia era:
“Noi siamo abusivi punto e basta,
tu non mi puoi controllare gli alimenti”. Diventa una sorta di concorrenza sleale: un dentice in pescheria viene venduto a 15 euro,
poi da un’altra parte lo trovi a 5
euro. Il consumatore va educato
a guardare bene la tracciabilità,
deve fidarsi dei locali che forniscono un minimo di garanzia.
Quindi, innanzitutto si tratta di
una crescita culturale che il cliente deve fare?
Soprattutto quello. Basti pensare
a cosa succede con i saldi. Bisogna
partire dal principio che conoscere
è un diritto: solo perché mi informo, sono pignolo, non devo essere respinto; è un mio diritto sapere. Molte volte vengono da
noi, riceviamo segnalazioni di fregature, finché questo avviene per
l’abbigliamento ci limitiamo a
dire di stare attenti; sugli alimenti però ci arrabbiamo di brutto.
Altra questione sul tavolo della discussione è quella relativa ai locali
di ristorazione che non sempre indicano la tracciabilità dei prodotti
che offrono al cliente.
Qui abbiamo un problema serio.
Noi forniamo al turista spiagge
bellissime, posti straordinari, alberghi a cinque stelle, poi i turisti
vanno a visitare un paesino e
“Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa”, cantava
Pino Daniele. Peccato che due pizze su tre siano fatte
con concentrato di pomodoro cinese e mozzarella lituana
Sotto la lente d’ingrandimento, oltre ai prodotti elencati in precedenza, sono andati a finire altri generi
alimentari che, uniti, contribuiscono alla creazione di uno dei marchi
di fabbrica per eccellenza della cucina italiana, vale a dire la pizza. Stiamo parlando del concentrato di
pomodoro cinese, dell’olio tunisino
e della mozzarella lituana, tanto per
fare gli esempi più eclatanti. I numeri, d’altronde, sono schiaccianti:
+ 279% di importazioni di olio dalla Tunisia, + 379% di concentrati di
pomodori e in due pizze su tre la
mozzarella è made in Lituania.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe
Lucia, titolare della storica pizzeria
“Zio Giglio” a Lecce, per capire qual
è effettivamente la situazione nel
comparto: “Sono già tre anni che noi
facciamo la tracciabilità dei nostri
prodotti. A dire che utilizziamo
solo prodotti italiani sarebbe una
presa in giro: il 90% dei prodotti che
usiamo sono non italiani perché le
eccellenze italiane vanno esportate
all’estero. Tutti quanti parlano di
made in Italy, ma di autenticamente italiano c’è rimasto ben poco. Uno
dei rischi principali relativi al comparto ristorazione -sottolinea Luciaderiva dal concentrato di pomodori: sughi e salse vengono addizionati
con questo concentrato cinese. Attenzione, non vuol dire che tutto ciò
che viene da fuori Italia è sempre un
prodotto non controllato, dobbiamo stare attenti a come viene lavorato e a come viene conservato. La
tracciabilità e l’etichettatura sono le
cose più importanti per chi fa ma-
nipolazione di alimenti. Noi ai
clienti forniamo la carta d’identità
dei prodotti, come per le farine: 70%
nordamericana e 30% europea”.
Il vulnus legislativo principale risiede
nella difformità di controlli tra i diversi Paesi, la crisi economica ha fatto il resto andando a privilegiare
mercati esteri dove i generi alimentari potevano essere acquistati a
prezzi ridotti. L’esempio perfetto è
quello della mozzarella importata
dalla Lituania. “La cagliata non è al-
tro che latte cagliato fuori dall’Italia, il che vuol dire che ci sono controlli diversi dai nostri. Per 30 anni
abbiamo mangiato mozzarelle con
cagliate dalla Germania e dall’Olanda; ora, per abbattere i costi,
le importano dalla Bielorussia e
dalla Lituania. I nostri politici dovrebbero puntare i piedi, bisogna
bloccare queste irregolarità a livello istituzionale, mettere dei paletti,
la legge dovrebbe essere chiara e uniforme per tutti”.
vengono “avvelenati” perché ci
sono ristoranti in nero, senza licenza, oppure hanno due-trecento posti a sedere e un cuoco con
un aiuto cuoco, in questo caso bisogna andare a controllare le
scorte perché se tu hai un frigorifero da 200 e devi avere scorte per
500 come le conservi le cose se
non hai le celle frigorifere? È la
conservazione degli alimenti il
problema principale. E poi si servono da tutto il mondo, in 48 ore
arrivano cibi da ogni luogo e non
tutto è controllato. Per fare un
esempio, io non posso pensare di
pagare olio extravergine di oliva
al supermercato a 2 euro.
La black list degli
alimenti provenienti
dall’estero
Fra tanti prodotti di qualità provenienti dall’estero, va detto, si fanno strada
anche quelli pericolosi, che possono arrecare danni alla salute umana. A finire all’indice sono, ad esempio, i broccoli dalla Cina, il prezzemolo dal Vietnam, il basilico dall’India, melagrane,
fragole e arance dall’Egitto. Sono solo
alcuni dei generi alimentari su cui, in
seguito alle analisi effettuate dall’Efsa
(Agenzia Europea per la Sicurezza alimentare), sono stati riscontrati residui
chimici, micotossine, additivi e coloranti
al di fuori dalle norme di legge.
Maglia nera del primato alla Cina che
già nel 2015 aveva superato tutti per
notifiche sui prodotti alimentari irregolari:
su un totale di 2.967 allarmi per irregolarità, il 15% riguardava materiale proveniente dal Paese asiatico. E non è per
nulla rassicurante che Pechino, nello
stesso anno, abbia praticamente quintuplicato (+379%) le esportazioni di
concentrato di pomodoro, ben 67 milioni di chili, equivalente a quasi il 10%
della produzione nazionale di pomodoro
fresco. Sul bancone degli imputati finiscono anche il peperoncino thailandese e i piselli keniani, ma le incognite sono comunque tante.
I problemi, fanno sapere da Coldiretti, riguardano anche la frutta dal Sudamerica come i meloni e i cocomeri
importati dalla Repubblica Dominicana, che sono fuori norma per l’impiego di insetticidi come Spinosad e Cypermethrin. Allarmante, infine, il caso
del Marocco: qui a risultare irregolari
sono menta, arance, clementine, fragole,
cetrioli, zucchine, aglio, olio d’oliva e pomodori da mensa. Tutti generi alimentari importati che hanno messo in ginocchio il comparto nazionale, ma qui
a preoccupare, soprattutto, è l’uso
reiterato e incontrollato di pesticidi pericolosi per la salute umana.
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Guardiemedicheaddio:alloro posto
medicidifamigliaePronto Soccorso
Il Governo vuole abolirle per dare vita alle Aggregazioni Territoriali Funzionali, ma non sono pochi
i dubbi sui reali effetti di questa riforma sul servizio sanitario (in particolare quello pugliese)
A cura di Alessandro Chizzini
La sanità resta uno dei temi caldi dell’attività politico-amministrativa, sia regionale che
nazionale. E lo è ancora di più dopo la pro-
posta presentata dal Governo Renzi, che sta
facendo discutere gli addetti del settore. Il
Ministero della Salute sta infatti pensando
Un’Aggregazione Funzionale Territoriale ogni 30mila
abitanti: questa la proposta del Ministero della Salute
Se dovessero realizzarsi le previsioni del Governo e
della Fimmg, verrebbero risolti tanti dei disagi e delle criticità sofferte dagli utenti del sistema sanitario; se invece dovessero concretizzarsi gli effetti temuti dall’Anaao-Assomed, e da chi mostra perplessità
sulla riforma, allora l’assistenza sanitaria italiana potrebbe rischiare il collasso. E il nostro territorio potrebbe rappresentare un’ottima base di misura di
quelle che saranno le conseguenze.
D’altronde la provincia di Lecce è stata oggetto negli ultimi anni di ben note e discusse riforme in ambito sanitario che, tra le altre cose, hanno depauperato il territorio di diverse strutture ospedaliere. Ad
oggi, la provincia di Lecce conta circa 80 Guardie
mediche e quasi 700 medici familiari, che dovran-
no fondersi nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali. Il progetto prevede che ogni Aft fornisca assistenza
ad un bacino di utenza non superiore a 30mila abitanti. E con una popolazione di circa 900mila persone, il territorio provinciale potrebbe contare su 30
aggregazioni e, come sottolineato, una fase importante della proposta del governo riguarda la strutturazione geografica.
Volendo esaminare la situazione sotto un particolare punto di vista, questo progetto potrebbe misurare a sua volta l’attuale livello del servizio sanitario provinciale; se la riforma dovesse avere i risultati
sperati dal Governo, allora, forse, il contestato piano di riordino approvato dalla Regione Puglia dimostrerebbe quanto meno di continuare a reggere.
di chiudere le Guardie mediche ed unificarle
ai medici di famiglia, dando così vita alle Aggregazioni Territoriali Funzionali: questi
nuovi soggetti dovranno fornire l’assistenza medica di base dalle 8 alle 24, mentre nelle restanti otto ore sarà attivo solo il 118.
La proposta è stata inserita nell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di
medicina generale del Comitato di settore
Stato-Regioni. Secondo il Governo si tratta di una soluzione che migliorerà l’efficienza
del servizio di assistenza sanitaria ai cittadini e della stessa idea è anche la Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale).
Il parere è però tutt’altro che unanime, tanto è vero che la proposta governativa non
trova il favore dell’Anaao-Assomed, l’associazione nazionale che raccoglie medici e
dirigenti del servizio sanitario nazionale. Secondo quest’organismo la chiusura delle
Guardie mediche notturne non solo non migliorerà l’assistenza sanitaria ma, al contrario, porterà disagi, uno tra tutti l’intasamento dei Pronto Soccorso: dovendo fare a
meno del medico, i cittadini sarebbero costretti a rivolgersi al 118 anche per patologie non gravi o che comunque non necessiterebbero del ricovero. Nelle ore notturne,
quindi, il 118 dovrebbero sia occuparsi delle emergenze, sia di visite e prescrizioni per
situazioni mediche più leggere.
Totalmente opposto è invece il parere della Fimmg, secondo la quale la concretizzazione di questa proposta consentirebbe ai pazienti di avere più medici disponibili durante
la giornata, coprendo soprattutto due fasce
orarie, dalle 8 alle10 del mattino e il primo
pomeriggio, che registrano la più bassa disponibilità e, parallelamente, il più alto flusso di utenti verso il Pronto Soccorso nel corso della giornata.
Contro questa riforma si è mosso anche il
popolo della rete con una petizione online
In arrivo i nuovi
“ambulatori territoriali”
Una volta dato il via alla riforma e alla formazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, uno dei
successivi passi più immediati sarà l’istituzione degli ambulatori territoriali, che diventeranno la
sede operativa delle stesse Aft. Per 16 ore al giorno, dalle 8 alle 24, medici, infermieri, tecnici, specialisti e in generale tutte le figure operanti nel settore medico offriranno qualsiasi tipo di assistenza che non renda necessario il ricovero in ospedale. Le funzioni di questi nuovi centri includeranno
però anche aspetti tecnici quali prenotazioni di visite specialistiche e pagamento del ticket, quest’ultimo da effettuarsi direttamente nell’ambulatorio del medico a cui ci si rivolge.
Ciò che il Governo si aspetta da tali strutture è la
risoluzione di uno degli annosi problemi della sanità italiana: attraverso la predisposizione di percorsi diagnostici e terapeutici, questi centri potranno,
nelle intenzioni, sfoltire le liste di attesa e offrire
quindi all’utente la garanzia di tempi certi e, soprattutto, brevi.
rivolta al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a dimostrazione che ad essere preoccupati non sono solo gli addetti ai lavori, ma anche i cittadini, che subiranno direttamente gli effetti, positivi o negativi che
siano, di questa riforma. La petizione segue
l’idea della Anaao Assomed ribadendo che
“questa situazione provocherà disfunzioni
nell’assistenza medica molto gravi, con gli
operatori stretti tra l’obbligo di intervento
immediato in emergenza ed il pericolo di
commettere omissioni di soccorso se costretti
ad interventi molto differiti nel tempo”.
La qualità generale del servizio di assistenza sanitaria è quindi il fulcro di un dibattito appena nato e che è destinato ad evolversi.
D’altronde, il progetto è ancora in fase embrionale; fondamentale sarà la sua strutturazione geografica, dalla quale deriveranno
gran parte degli effetti della riforma. E la provincia di Lecce si presenta come un’area tra
le più delicate.
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primo piano
21 maggio 2016
Nella Grecìa Salentina rivive
la tradizione della cranàra
Calimera
e i suoi craunàri
Dal 23 al 29 maggio presso la Contrada del Mantovano a Calimera avrà luogo una suggestiva rievocazione
dell’antico metodo della produzione del carbone dalla legna di ulivo
Tra Calimera e Martignano, in contrada
Madonna del Mantovano torna una delle più
attese feste tradizionali, che edizione dopo edizione, continua a fare breccia in misura sempre maggiore nei cuori di giovani e meno giovani. Si tratta della festa della Cranàra, in programma da 23 al 29 maggio prossimo,
un’iniziativa pensata per far rivivere il passato e riappropriarsi delle proprie radici, restituendo visibilità all’antico mestiere del carbonaio, cifra del tessuto economico del comune griko.
Per comprenderne appieno la storia di questa
antica tradizione, ci siamo rivolti proprio a chi,
un po’ perché figlio d’arte, sa bene cosa vuol
dire costruire una cranàra, Luigi Gemma,
membro della Pro Loco di Calimera (ente organizzatore dell’evento) e grande conoscitore del complesso mondo dei carbonai. “La cranàra, ovvero la carbonaia utilizzata per produrre carbone vegetale dagli scarti della legna
d’ulivo -racconta Gemma- era costituita dagli arbusti e dalle radici (rize) che la macchia
mediterranea regalava al territorio spontaneamente, tutti raccolti grazie al sudore e alla
fatica dei cosiddetti macchialùri, ossia i lavoratori della macchia. Ma dare vita alla Cranàra non è una cosa da tutti -sottolinea-. La
prima cosa da fare è conficcare nel terreno un
grosso palo di legno, foro centrale della carbonaia, e disporre tutto intorno la legna fino
a realizzarne quasi un cumulo. Il materiale raccolto dev’essere poi ricoperto con fascine e terra umida, per impedire che il fuoco che brucia all’interno si spinga fuori. Il cuore vero e
Da lunedì 23 maggio sarà quindi possibile rivivere e riabilitare l’antica tradizione di costruire,
accendere e gestire la “cranàra”, ossia la carbonaia impiegata proprio per preparare il carbone.
Sì, perché gli abitanti di Calimera, intorno agli
anni Cinquanta, cercarono attività lavorative che
si adattassero al territorio.
Di fatto i calimeresi erano in passato costretti a
svolgere attività marginali in agricoltura, a causa
della povertà del suo feudo. La produzione del
carbone dall’utilizzo di legname di bosco diventò
così la principale attività dei craunàri, i carbonai
e venditori ambulanti di carbone che avevano un
santo protettore tutto loro, San Biagio. Dopo una
sorta di bonifica della macchia mediterranea, caratterizzata da ulivi, corbezzoli e altre piante tipiche della terra grika, si è pensato di dare vita a
un vero e proprio mercato di carbone, che comprendeva ovviamente sia le fasi di produzione sia
quelle di commercio. L’attività dei carbonai era,
inoltre, diffusa anche in altri territori limitrofi: si
pensi alla Calabria, dove veniva, però, impiegato
il legno di castagno, diverso per ovvie ragioni, dal
legno di ulivo, materiale privilegiato per questo
tipo di lavoro. È tuttavia certo che i produttori più
esperti di carbonella artigianale fossero proprio
i carbonai calimeresi.
Federica Miggiano
Foto di Salvatore Tommasi
proprio della cranàra si accende sfilando il palo
e gettando nel foro centrale braci ardenti, aiutandosi con scarti di legna, ossia le sfundatùre, per ravvivare il fuoco”.
Ma come ha appunto fatto notare lo stesso
Gemma, è necessario assicurarsi non solo la
presenza, ma anche la quantità necessaria di
ossigeno per favorire e agevolare la lenta, ma
costante combustione. Perciò si tappa il foro
al centro con il tampànu, un pezzo di legno,
e si praticano dei fori laterali (circa 5 o 6, a
seconda della grandezza della struttura) ovviamente ad altezze differenti, per garantire
l’ossigeno in tutta la collinetta (la cranàra, appunto). “Governarla, come si può immaginare,
non era così semplice -continua Gemma- era
necessario, infatti, seguire l’andamento del fuoco giorno e notte. Per questo motivo i carbonai
si ritrovavano a dormire spesso in capanne di
rami e frasche, una sorta di ricoveri, chiamati ambràkki”.
La festa comincerà, dunque, lunedì 23 maggio proprio con l’allestimento della struttura
della cranàra. Sarà quindi possibile vedere coi
propri occhi l’esperienza di chi ha nel sangue
questo mestiere e nel cuore le proprie radici.
Martedì 24 avverrà la vera e propria accensione della cranàra e mercoledì 25 si continuerà
ad alimentarla. Giovedì spazio anche alla cultura, grazie all’incontro con l’autore di Sarakostì, il professor Salvatore Tommasi. Venerdì
27 alle 18.30 si terrà un’esibizione equestre e
a seguire Marrukeddha (Luigi Marra) e Ta
Zzematàri in concerto. Sabato 28 si esibiranno
i Folkalore mentre domenica 29 i Malarazza
Ensemble. Ovviamente il tutto condito da pietanze tipiche del territorio, per gustare, non
solo con gli occhi, le antiche tradizioni grike.
Federica Miggiano
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21 maggio 2016
lecce
Fuori le auto dal centro storico:
continua la raccolta delle firme
Oltre 1.500 adesioni (su 3mila necessarie per il referendum) giunte nello scorso fine settimana
Siamo alle solite! Le macchine nel
centro della città creano disagi a
vari livelli a cittadini, commercianti ed anche, non da meno, ai
turisti.
La necessità di un cambiamento
parte, come sempre, dal basso
mentre gli amministratori, votati dagli stessi cittadini che ora protestano, fanno le orecchie da
mercante. Infatti, già dallo scorso fine settimana è stata attivata
una raccolta firme per un referendum propositivo per la chiusura del centro storico alle auto.
Il successo di tale raccolta è stato strabiliante con circa 1.500 adesioni, e pensare che ne occorrono
3mila affinché il referendum sia
presentabile. Il merito è dal comitato “Decidi tu” a cui aderiscono 15 associazioni (il Forum
“La Salute in tutte le Politiche”,
Fiab-Lecce Cicloamici, Uisp Lecce, Adoc, Lecce Bene Comune,
Associazione Fondo Verri, Ruotando, Veloservice, WWF Lecce,
Legambiente, Nuovo Centro Storico, Comitato per le Periferie, Impronte Giovani, Lecce sei Tu,
Pro-loco Lecce e Sinthesi - Strategie per l’innovazione sociale) oltre a singoli cittadini che hanno
voluto dare il proprio sostegno.
All’iniziativa hanno recentemente aderito anche Italia Nostra e legambiente, come annunciato da
Ernesto Mola del comitato Forum
“La Salute in tutte le Politiche”.
Oltretutto, questo sarebbe il primo referendum propositivo della storia della città. Le adesioni
sono arrivate anche da parte di
commercianti e cittadini noti
come, ad esempio il dj Maurizio
Macrì, il commerciante di via Fazzi Gianni Binucci e ha firmato anche il professore Ferdinando Boero, ordinario di zoologia, biologia marina ed ecologia all’Uni-
versità del Salento. E a questa seguiranno anche altre iniziative nei
prossimi giorni.
Certamente è il caso che i leccesi
cambino le loro abitudini nel
cercare parcheggio all’esterno del
centro storico; un’altra soluzione
sarebbe quella di decentrare gli uffici del Comune anche perché, si
sa, sarebbe un miracolo vedere arrivare gli inquilini di Palazzo Carafa in modalità “S.T.”, ovvero
“suole e tacchi”.
Gian Piero Personè
Vigili del fuoco: “Non siamo
un Corpo di serie B”
Con “Cortili aperti” Lecce svela i suoi tesori nascosti
Un appuntamento imperdibile per
tutti gli appassionati che domenica
22 avranno la possibilità di
visitare oltre 30 dimore storiche
Domenica 22 maggio prenderà il via l’atteso
evento “Cortili Aperti” che da ben 22 anni
coinvolge l’intera città di Lecce, facendone
scorgere luoghi e anfratti difficilmente visitabili. Si tratta dei palazzi storici, che nascondono al loro interno scrigni meravigliosi: i nobili leccesi quando costruirono le loro dimore misero in primo piano l’architettura del proprio giardino, inserendo fontane, statue, panchine, aiuole fiorite. La visita di questi luoghi
sarà accompagnata da eventi musicali, culturali
ed artistici di vario genere.
Quattro gli itinerari previsti per visitare oltre
30 dimore storiche (che saranno aperte al pubblico in mattinata dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16.30 alle 21) tra cui i palazzi Casotti, Adorno, Maremonti, Guido, Gorgoni, Martirano, Tinello, Palmieri, Palombi,
Rollo, Apostolico-Orsini, Ferrante Gravili, del
Seminario, Andretta, Brunetta, Guarini, Bernardini, Cezzi-Tamborino, Castromediano,
Vernazza, Morisco d’Ape e Carrozzini, l’Istituto d’arte “Pellegrino”, la casa a corte Protonobilissimo, la chiesa di San Lucio e Dimora
Muratore.
Previsti interventi musicali a cura della prof.
Maria Eugenia Congedo del Conservatorio di
Lecce. Si ascolteranno i cori di voci bianche
Esplode anche a Lecce la protesta dei Vigili del fuoco aderenti al sindacato di categoria Conapo, che
mercoledì 18 hanno organizzato un sit-in di fronte agli uffici della Prefettura. Una delegazione, composta dai segretari provinciale Giancarlo Capoccia e regionale Gianni Cacciatore, è stata ricevuta dai funzionari della prefettura, ai quali gli stessi hanno consegnato un documento contenente
le richieste specifiche, che sarà poi inviato al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
Oggetto della protesta è la disparità di trattamento
rispetto ad altri Corpi dello Stato, in riferimento alle
retribuzioni medie e alle tutele previdenziali. Tutto
questo nonostante i continui rischi ai quali i pompieri si espongono nello svolgimento del proprio
dovere. “Si aggiunga -affermano i segretari del Conapo- la grave carenza di personale (mancano circa 3mila Vigili del fuoco in Italia su un organico di
30mila) e l’età media del personale è di circa 48
anni, troppo elevata e poco compatibile con la prestanza richiesta e un numero di infortuni crescente.
Il personale è fortemente demotivato”.
“Nova Artistudium” e Cinciallegre; interverranno vari gruppi, come Mattia Manco,
Bianca Berry, AnimAcusticA, Evening Class
Jazz, Drink and Cigarettes, Stefano Pellegrino Jazz Group, Salente sax ensemble, Locomotive giovani e il Trio Gagliardi, Coluccia
e De Lorenzo. Vi saranno anche esposizioni
di vari artisti contemporanei locali, come Marrocco e Pignatelli.
Gian Piero Personè
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21 maggio 2016
maglie
Giovanni Impastato incontra
gli studenti del “Mattei”
Una giornata all’insegna della lotta all’illegalità quella di lunedì 23
maggio (anniversario della strage di Capaci) con protagonisti il
fratello di Peppino Impastato e gli alunni magliesi
Incontro importante quello di lunedì 23
maggio, giorno del 24° anniversario dalla strage di Capaci: alle 10.30 l’IISS “Enrico Mattei” ospita, presso la propria aula magna, Giovanni Impastato (nella foto), fratello del giovane Peppino, giornalista, attivista e poeta, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 per aver scelto, contro il volere della sua famiglia coinvolta
profondamente nelle dinamiche del mafia siciliana, la via della legalità e della denuncia
pubblica. L’incontro di Impastato con gli studenti delle quinte classi dell’Istituto è realizzato in collaborazione con Libera, coordinamento di associazioni e gruppi impegnati per
il rispetto della legalità e si inserisce in un percorso dal titolo Cento passi verso la legalità,
coordinato dalla professoressa Giusy Perrone.
Gli studenti avranno modo di conoscere da
vicino la figura di Peppino Impastato, attraverso la testimonianza del fratello. Il suo racconto contro l’indifferenza e la sua testimonianza saranno i riferimenti per la conoscenza
di questa straordinaria figura, vittima della
mafia, che continua a rimanere viva nella memoria di tanti, e in modo particolare dei giovani, e a costituire un riferimento e un esempio importanti.
Di questi giorni la fiction Rai sulla vita di Fe-
licia Impastato, madre di Peppino e Giovanni, che dopo l’uccisione del figlio ha fatto della sua casa un luogo di testimonianza e della sua vita una battaglia contro la mafia e contro i mandanti dell’omicidio di Peppino: Badalamenti e Palazzolo. Giovanni Impastato ha
affiancato la sceneggiatura e la regia di questa fiction, con l’intento di far conoscere all’Italia e agli italiani la verità sulla vicenda del
fratello e sull’opera della madre.
“L’antimafia comincia dal basso”, ha dichiarato recentemente Giovanni Impastato. Ed
è per questo che l’IISS “Mattei” si è posto il
dovere di diffondere la cultura dell’antimafia,
della lotta al crimine e all’illegalità attraverso l’iniziativa di questo progetto educativo.
Patrizia Miggiano
Allievi promossi a pieni voti
Saggio finale per gli
allievi di MusicAbile
Ennesimo trionfo per i ragazzi del Soccer Club Auxesia di Maglie.
Dopo la conquista del primo posto nel campionato provinciale,
gli Allievi di mister Antonio Piccinno hanno posto la ciliegina sulla torta di una stagione a dir poco trionfale, liquidando per 3-1
anche la Vi.Lu Casarani (doppietta di Colluto e gol di De Santis), capolista dell'altro girone, nello spareggio valevole per l'accesso al campionato regionale che disputeranno a partire dal
prossimo ottobre. Un traguardo mai come in questo caso meritatissimo: miglior difesa, miglior attacco, 17 vittorie in 19 incontri, una sola sconfitta, titolo di capocannoniere del torneo (De
Santis). Numeri impressionanti per una squadra che dopo un torneo ad Otranto tra qualche giorno, avrà il classico “rompete le
righe” per poi ritrovarsi, probabilmente, già questa estate per alcuni stage di allenamento in vista del campionato di ottobre.
Domenica 22 maggio alle 18.30 presso l’Auditorium “Cezzi” appuntamento con il saggio finale della XII edizione di MusicAbile, laboratorio di
musicoterapia a cura della sezione Fidapa di Terra d’Otranto, che da gennaio a maggio di quest’anno ha visto impegnati a Maglie un gruppo misto di ragazzi diversamente abili e normodotati.
Al saggio saranno presenti, oltre alle autorità locali, anche Eufemia Ippolito rappresentante
BPW International presso il Consiglio d’Europa e
past president Fidapa Nazionale, Fiammetta
Perrone, presidente Fidapa del Distretto Sud-Est,
e Rosa Vulpio vicepresidente Fidapa del Distretto Sud Est.
Un’estate a ritmo di danza
Un’occasione imperdibile per gli
appassionati di danza classica,
moderna e contemporanea dai
7 anni in su.
Dal 14 al 17 luglio prossimo si
svolgerà a Maglie presso la
sede di Dimensione Danza con
la direzione artistica di Lina Chiriatti in collaborazione con Centro Danza Deha di Irene Catalano e Centro Danza Coreos di
Cesaria Conte uno stage che
vedrà la partecipazione di docenti del calibro di Steve La Chance (coreografo internazionale di modern jazz, nella foto), Rosanna Brocanello (direttrice artistica del Centro
e della compagnia Opus Ballet
di Firenze) e Silvia Humaila (ex
prima ballerina del Teatro di Timisoara e docente di danza
classica).
Lo stage, dal titolo “Maglie
Estate in danza”, è aperto a
tutte le scuole di danza e ad allievi a partire da 7 anni di età.
In particolare sabato 16 luglio
si terrà anche un’audizione per
accedere alla scuola di formazione dell’Opus Ballet.
Per informazioni e iscrizioni: 347.5392275
(Lina Chiriatti), 328.9480939 (Irene Catalano)
e 339.1233439 (Cesaria Conte).
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tricase
La letteratura in Armonia
Fino al 29 maggio a Palazzo
Gallone e Palazzo Comi ospiti
d’eccezione per la seconda
edizione del festival “Narrazioni
in Terra d’Otranto”
Sbarca per il secondo anno di seguito nella
città di Tricase il Festival “Armonia - Narrazioni in Terra d’Otranto”, la kermesse letteraria realizzata dall’associazione culturale
Diotimart in collaborazione con la Libreria
Idrusa, che anche in questa edizione promette
incontri con autori di calibro nazionale, laboratori di scrittura e momenti musicali. Un
calendario di appuntamenti ricco, che avrà
come teatro Palazzo Gallone; ogni giorno
sino al 29 maggio ospiti eccellenti come Jeffery Deaver, Walter Veltroni, Giovanni Impastato (fratello di Peppino, il giornalista assassinato dalla mafia nel 1978), Edoardo
Nesi, Giuliana Sgrena, Federica Bosco, Gianrico Carofiglio e Bruno Tognolini incontreranno i lettori
nel segno della
grande narrativa italiana e internazionale.
Inoltre focus
sulla saggistica consentiranno di affrontare
temi attuali e di rilievo quali la legalità, la lotta alla mafia e il rapporto fra donne e religione.
Il Festival “Armonia” è un invito anche per
ragazzi con uno spazio dedicato, “Armonia
Kids,” dove si alterneranno ospiti d’onore
come Bruno Tognolini, Daniela Morelli,
Paolo D’Altan e Laura Rota. Gli autori di
questa sezione incontreranno i piccoli pazienti
del Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Panico” di Tricase. Un’interazione positiva quella generata dall’evento letterario che coinvolge
anche fattivamente il suo pubblico, grazie ad
un laboratorio di scrittura ambientato a Palazzo Comi e organizzato dalla Scuola di scrittura “Molly Bloom” a cura di Leonardo Colombati, protagonista insieme al cantante
Mauro Ermanno Giovanardi, già voce dei La
Crus, del recital Dietro la curva del cuore.
Il Festival nasce da un’idea di Michela Santoro, titolare della libreria Idrusa di Alessano e di Andrea Cacciatore, con la collaborazione della professoressa Valeria Bisanti. Il
Festival che si avvale della direzione artistica dello scrittore Mario Desiati, già dal nome
intende creare un legame tra il territorio salentino (con i numerosi talenti locali di cui
è espressione) e autori di spicco nazionale:
“Armonia” infatti trae spunto dall’opera Spirito d’armonia del poeta e mecenate Girolamo Comi. Info: 349.6415030.
M. Maddalena Bitonti
alessano
La rinascita del Monastero di Santa Barbara
Nuova vita per il piccolo monastero dell’anno Mille dedicato a Santa Barbara in
agro di Montesardo, che proprio alla fine
del mese di maggio vedrà l’inaugurazione
ufficiale dopo un iter durato vent’anni. La
singolare vicenda del pregiato tempio religioso nasce nel 1996, allorquando il Comune di Alessano lo acquistò da privati che lo adibivano a deposito agricolo,
portando alla luce un ciclo pittorico di
affreschi angioini e post-giotteschi, che
lo rende un esempio d’arte medievale
come pochi. Misteriosa e affascinante è
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Maglie (Le) - Tel. 0836.428565
Le richieste di pubblicazione e di preventivi dovranno essere indirizzati alla forza vendita della Edizioni
Belpaese srls oppure direttamente a: Edizioni Belpaese srls - Via N. Ferramosca, 113 - 73024 Maglie
(Le) - Tel. 0836.428565
la storia del minuscolo convento annesso,
rara testimonianza di monachesimo
femminile, strappato dal degrado e divenuto sala multimediale affidata alla
parrocchia di Montesardo.
Dopo anni di impegno e sinergia tra il Comune e GAL “Capo Santa Maria di Leuca”, l’intervento di ben due Soprintendenze e team di esperti, la vicenda giunge al capolinea. A fine mese il sindaco
Osvaldo Stendardo, il presidente del GAL
Rinaldo Rizzo, il vescovo della Diocesi di
Ugento Vito Angiuli insieme ai rappre-
Foto di Luigi Nicolardi
sentanti della Soprintendenza ai Beni
Culturali di Bari e Lecce, restituiranno alla
comunità l’importante testimonianza
(M.M.B.)
storica.
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nardò
21 maggio 2016
Amministrative 2016, corsa
a quattro per Palazzo Personè
Il sindaco uscente Marcello Risi (centrosinistra) se la vedrà con Antonio Vaglio (centrodestra),
Pippi Mellone (civiche) e Massimo De Marco (Movimento 5 Stelle)
Quattro candidati a sindaco, 19 liste, 450
candidati al consiglio comunale. Questi
i numeri delle amministrative 2016. A sfidarsi saranno il sindaco uscente Marcello
Risi (centrosinistra), Antonio Vaglio
(centrodestra), Pippi Mellone (civiche) e
Massimo De Marco (Movimento 5
Stelle). Si vota il 5 giugno ma il ballottaggio appare inevitabile. Nessun candidato, infatti, sembra avere i numeri per
spuntarla al primo turno. Stesso “film”
del 2011, quando il sindaco lo si decise
al ballottaggio: Risi ebbe la meglio contro la candidata del centrodestra Antonella Bruno.
Quattro i candidati a sindaco, come si diceva, e le analogie col 2011 forse finiscono qui. All’epoca a contendersi la poltrona erano l’attuale primo cittadino
Marcello Risi (candidato col centrosinistra ma senza il Pd), Antonella Bruno
(centrodestra), Giancarlo De Pascalis (liste civiche e Pd) e Alfredo Ronzino (Movimento 5 Stelle). Oggi la Bruno e De Pascalis non si sono ricandidati, mentre l’ex
5 Stelle Ronzino è in corsa per un seggio
in consiglio comunale con Marcello
Risi.
Vediamo invece gli scenari odierni: Marcello Risi, avvocato 49enne, è l’uomo da
battere: ha dalla sua parte sei liste, compreso il “suo” Pd che nel 2011 al primo
turno appoggiò De Pascalis. A sfidarlo
si ritroverà Antonio Vaglio, già sindaco
per tre mandati: 1994-1998, col centrodestra; 2002-2007 e 2007-2010, con
il centrosinistra. Il veterinario 64enne stavolta si ripresenta agli elettori col centrodestra (i “Conservatori e Riformisti”
di Raffaele Fitto, “Fratelli d’Italia” e due
civiche). Altro candidato, il 32enne Pippi Mellone: il giovane avvocato conta sul-
l’appoggio di ben otto liste civiche (tra cui
la discussa “Forza Nardò”, ritenuta
una “fotocopia” di Forza Italia). Corrono
da soli invece gli attivisti del Movimento 5 Stelle, candidando a sindaco l’ingegnere 47enne Massimo De Marco. I grillini proveranno così a mettere piede per
la prima volta in consiglio comunale.
Oltre alle presenze, in questa tornata elettorale fanno molto rumore le assenze. In
particolare quella dell’Udc, che non è riuscita a presentarsi alle elezioni con il proprio candidato sindaco, Flavio Maglio,
per carenze formali nella presentazione
della lista. A nulla è servito il ricorso al
Tar, rigettato, dei giorni scorsi. Maglio
con i suoi ha però raggiunto un accordo con Antonio Vaglio: sosterrà quest’ultimo conquistando, in caso di vittoria, il ruolo di vicesindaco.
Stefano Manca
poggiardo
“Un Piano per la sicurezza dei cittadini”
L’assessore all’Ambiente Antonella Pappadà illustra nuovi elementi del Piano
di localizzazione dei ripetitori telefonici approvato nelle scorse settimane
Come abbiamo avuto modo di raccontare, il Comune di Poggiardo ha
oggi in dotazione uno strumento
importantissimo e atteso da tempo. Il Consiglio comunale ha approvato il Piano di localizzazione
delle antenne, con il quale sono
stati individuati i siti presso i quali in futuro potranno essere posizionate le cosiddette stazioni radio
base, cioè le antenne delle varie
compagnie telefoniche. Le zone
prescelte sono di proprietà comunale e adiacenti al centro abitato.
Il piano è stato fortemente voluto
dall’assessore all’Ambiente Antonella Pappadà, che
ne ha seguito dall’inizio l’iter di realizzazione. “Con la
società incaricata di redigere il Piano -afferma l’assessore-, il Comune di Poggiardo si è accertato che
i valori delle frequenze emesse dalle antenne tutt’ora
presenti sul territorio comunale non fossero superiori
ai limiti stabiliti dalla legge. I controlli effettuati, inoltre, verranno poi costantemente ripetuti anche nei
prossimi anni e in questo modo il Comune ha mes-
so a disposizione aree pubbliche
dove collocare e/o spostare gli impianti”.
Il cosiddetto Piano, prima dell’approvazione in Consiglio comunale, è stato presentato alle Associazioni ambientaliste di Poggiardo e Vaste invitate a partecipare
e il Comitato Ambiente Salute e Territorio nella persona del presidente, l’ingegnere Carluccio ha fornito il proprio contributo in tal senso. “Questo strumento -conclude
l’Assessore- ci consente di tutelare la salute dei cittadini limitando
l’impatto che deriva dall’esposizione ai campi elettromagnetici, posto che queste antenne sono equiparate alle opere di urbanizzazione
primaria e quindi non se ne può impedire l’installazione”. “Ritengo doveroso -aggiunge il sindaco Giuseppe Colafati- ringraziare, oltre all’assessore Pappadà, il Consiglio Comunale per aver consentito alla
nostra città di dotarsi di uno strumento così importante per la pianificazione sostenibile e per la pro(A.C.)
tezione dei cittadini”.
Arte espressione di fede e di solidarietà
“Arte espressione di fede” è un progetto on line nato
da pochi mesi con la finalità di offrire ai credenti la
possibilità di acquistare a condizioni vantaggiose quadri e bomboniere con ritratti d’autore di personaggi fondamentali cristianità quali Gesù di Nazareth,
la Vergine Maria, Giovanni Paolo II, san Pio da Pietrelcina, Papa Francesco, santa Lucia, santa Cecilia e Natuzza Evolo, contribuendo, attraverso la donazione di parte del ricavato della vendita degli stessi, al progetto dell’Opera San Giustino Onlus, comunità
fondata a Roma da don Antonio Coluccia (originario di Specchia) per accogliere a aiutare coloro che
vivono ai margini e nella sofferenza.
Don Antonio, già protagonista della nostra copertina del 15 giugno 2013, grazie alla legge n. 109 del
1996 è riuscito a convertire un bene confiscato alla
mafia in un centro di accoglienza per senzatetto.
L’Opera Don Giustino Onlus si ispira agli insegnamenti
di don Giustino M. Russolillo, fondatore dei Padri Vocazionisti, per il quale “il servire in modo disinteressato
il prossimo è la via che più di tutte avvicina a Dio e
rende la persona spiritualmente più elevata”.
I quadri e le bomboniere sono visionabili e acquistabili all’indirizzo www.arteespressionedifede.com.
Per info sull’Opera Don Giustino Onlus: www.operadongiustino.it.
Marcello Risi
Antonio Vaglio
Pippi Mellone
Massimo De Marco
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21 maggio 2016
speciale volley Maglie
Betitaly Maglie, avanti
tutta con Giandomenico
L’accordo è stato siglato: il team rossoblù si tiene ben stretto
il coach romano per il suo quarto campionato in B1
Foto di Pino Cavalera
Calato il sipario e spenti i riflettori
sulla stagione regolare, in B1 femminile resterà in memoria la grande
cavalcata della Betitaly Maglie, l’eccellente quarto posto in classifica e
il bottino di 50 punti, frutto di 16 vittorie e 10 sconfitte, delle quali ben 6
collezionate nelle prime 9 gare del
campionato, troppe per non incidere sul risultato finale. Se non fosse
stato per quello sciagurato avvio, si
può esser certi che uno dei tre posti
nei play-off, sfuggiti alla fine per due
soli punti, sarebbe toccato di diritto
al team rossoblù, che dal 19 dicembre scorso, con l’arrivo di Emiliano
Giandomenico in panchina, è ripartito di slancio con un motore nuovo iniziando una rimonta incredibile, macinando punti su punti e diventando di fatto la squadra da battere.
Era naturale che i progetti futuri del
sodalizio magliese non potessero
quindi prescindere dall’artefice di
questa straordinaria impresa e la
notizia tanto attesa non ha tardato ad
arrivare: Emiliano Giandomenico resta stabilmente in panchina anche
nella prossima stagione, di comune
accordo con il massimo dirigente rossoblù. “Continuare un’esperienza
che si è rivelata entusiasmante mi
rende particolarmente felice -confessa il tecnico romano-. Maglie è
una bella piazza per lavorare bene e
si è creato da subito un feeling particolare con la società, che mi ha permesso di esprimermi al meglio in
un’annata speciale, nella quale abbiamo messo in mostra una bella pallavolo. Il presidente Andrea Bavia
vive questo sport da poco, ma ha saputo dimostrare grandi doti imprenditoriali e umane, che unite ad
una umiltà davvero rara nel lo sport,
mi hanno fatto capire che ero nel posto giusto, con le persone giuste, per
parlare di futuro. Così come ho potuto contare su un direttore sportivo
competente e disponibile che mi ha
fornito un supporto costante e di livello e su dirigenti seri e appassionati,
con i quali si è lavorato all’unisono.
A questo si aggiunga il grande entusiasmo che ho avvertito intorno a
noi -prosegue Giandomenico-. La stima e l’affetto dei tifosi, i loro pressanti inviti a restare, hanno avuto il
loro peso, gratificandomi molto e
spingendomi ad accettare la proposta di continuare il lavoro iniziato”.
Si guarda già avanti e l’unità di intenti con la dirigenza è un punto fermo. Due gli aspetti cruciali: intensificazione del lavoro sui giovani,
qualità della formazione tecnica.
“Riserveremo grande impegno per
sviluppare e migliorare il nostro serbatoio giovanile, creando una struttura tecnica sempre più efficiente, in
grado di dare a tutti la possibilità di
praticare la pallavolo e al tempo stesso di offrire alle giovani salentine più
promettenti un’opportunità per sviluppare al massimo le proprie potenzialità -aggiunge il quarantunenne allenatore romano-. Dalla prossima stagione sarò anche direttore
tecnico del settore giovanile e farò del
mio meglio per mettere a frutto
questo importante percorso di crescita, coinvolgendo anche altre belle realtà dell’hinterland. Il tutto di
pari passo alla migliore strutturazione dello staff dirigenziale e tecnico, già avviata quest’anno. A questo proposito intendo ringraziare
tutti i miei collaboratori, a cominciare dal mio vice Luca D’Amico,
per le nottate passate a studiare video e dati a non finire e per avermi
offerto un preziosissimo aiuto; alla
mental coach Alessandra Mattioni
per l’elevata competenza messa al
nostro servizio, che ci ha permesso
di fare un salto di qualità importante individualmente e come gruppo;
al fisioterapista Francesco Ciardo,
per la immensa disponibilità e professionalità dimostrata, riuscendo
a gestire e risolvere numerose problematiche fisiche; all’assistant coach
Fabio Cozzetto che si è impegnato
con dedizione e sacrificio; al preparatore Vincenzo Ascione per l’eccellente lavoro svolto con le atlete”.
Infine non può certo mancare un
pensiero al prossimo campionato, il
quarto in B1 della compagine magliese. “Confermarsi sui livelli della
stagione appena conclusa non sarà
certo facile -conclude Giandomenico-. Sappiamo però che nello sport
come nella vita è importante avere
dei sogni, magari anche grandi, tanto da non perderli mai di vista mentre si perseguono e crederci con forza. Proprio come faremo noi”.
22
21 maggio 2016
3,2,1…Via di corsa
verso l’estate
Sole, spiagge e mare sono
alle porte, ma per la maggior parte di uomini e
donne l’avvicinarsi della prova costume significa un aumento di stress
e preoccupazioni che si
sommano a quelli accumulati durante la vita
quotidiana. Anche per le
dive dello star system che
non sono sempre perfette in bikini la temutissima
prova costume è vissuta
con crescente stress, ansia e preoccupazione: scopriamo allora insieme
come affrontare al meglio la “faticosa” prova
con il proprio corpo e i
piccoli segreti ai quali ricorrere per sentirsi più
in forma e star bene con
se stessi.
Con l’avvicinarsi dell’estate arriva la voglia di
scoprirsi ma l’inverno e i
vestiti pesanti ci hanno
lasciato la pelle secca, fragile e soprattutto spenta.
Non solo! Qualche chiletto in più col freddo si è
accumulato sulle cosce e
sul giro vita così che ora
necessitiamo di una remise en forme di tutto rispetto (e possibilmente
anche veloce) per poter
mettere in mostra il nostro corpo.
La prima regola fondamentale è quella di affidarsi ad esperti del benessere che sappiano in-
dividuare le cause di quei
chili in più e proporre i rimedi più adatti in base
alle nostre esigenze. Abbiamo chiesto al beauty
terapist Antonio Sorrento (nella foto) cosa ne pensa in merito ed analizzando i vari step abbiamo
capito che obbligatori in
questo percorso sono sicuramente le “nuove e
buone abitudini”: massaggi, nuove texture da
far “assaporare” a viso e
corpo e tanta costanza, il
tutto necessariamente accompagnato da una buona dieta detossinante:
molta frutta e verdura di
stagione, grandi abbuffate di pesce, carne bianca e
carboidrati nei limiti di
due volte a settimana e almeno due litri di acqua al
giorno. Questo è certamente un buon inizio, ma
per consolidare i risultati, occorrono trattamenti
e prodotti giusti.
Ci affidiamo allora agli
esperti del “Tempio del
Benessere” di Maglie, i
quali ci rivelano che in
campo estetico le novità
del momento sono i trattamenti di liposcultura
effettuati con ultrasuoni e radiofrequenza, una
vera e propria “bomba”
contro cellulite, cuscinetti, pelle a buccia
d’arancia, adipe localizzata e quindi chili in più,
si tratta di tecniche particolarmente sofisticate
e non invasive che rimodellano il corpo e producono risultati immediati e
di tutto rispetto, ai quali
ovviamente poter accostare i tradizionali massaggi linfodrenanti e anticellulite, crioterapia,
pressoterapia, bendaggi
sia a caldo che a freddo,
thermoliposlim ossia trattamenti a raggi infrarossi; il tutto volto ad elimi-
nare liquidi in eccesso e
adipe localizzata,e per il
tono muscolare non possono ovviamente mancare i miracolosi trattamenti
di Elettroslim e Tonup.
“Attrezzati per i miracoli”
è il famoso motto che
contraddistingue questa
importante squadra di
esperti e consulenti di
bellezza e benessere. Non
ci manca altro allora che
fidarci degli utili consigli
e segreti svelatici per arrivare un po’ più sereni e
preparati all’estate.
Il “Tempio del Benessere”
è a Maglie in via Gallipoli n. 64.
www.tempiobenessere.com.
Info: 0836.483654.
inSalute
Supplemento a Belpaese n. 591 del 21 maggio 2016
Coordinamento editoriale: Diletta Pascali
Pilates è benessere
Eliminare lo stress e tonificare il proprio corpo per una prova costume impeccabile è possibile grazie a
questa disciplina -adatta a tutte le età- che unisce i vantaggi dello yoga e della ginnastica posturale
Lo sport allontana le malattie e praticarlo con
costanza aiuta a ridurre i dolori articolari e
la stanchezza; in particolare, quando arriva
la primavera e la “prova costume” si avvicina, abbiamo bisogno di intensificare la nostra attività fisica per tonificarci e rimetterci in forma. Oggi tra le discipline sportive più
seguite spicca il pilates, una pratica trasversale che unisce i principi dello yoga e della
ginnastica posturale ed è adatta a tutte le età
e utile per il benessere psicofisico.
In particolare il pilates aiuta e favorisce la tonicità dei nostri muscoli per avere un ventre
piatto e scolpito, ma per ottenere risultati tangibili sul nostro corpo non basta un allenamento di un paio di mesi, dobbiamo impegnarci durante tutto l’anno! È importante
avere sane abitudini, camminando, usando
poco l’automobile che spesso accentua posture sbagliate, cercando di seguire una corretta alimentazione ricca di fibre, frutta e verdura e praticare sport. Lo stress della vita
quotidiana si manifesta anche nel nostro fisico e la concentrazione che richiede una pratica sportiva è utile perché non solo tiene allenato il corpo ma anche la mente. Ci aiuta
a scaricare, a mandare via le ansie e le preoccupazioni, è un momento che dedichiamo
solo a noi. E il corpo sa come ringraziarci,
ristabilendo un equilibrio così non solo fisico ma anche mentale.
Il pilates parte dal core dalla power house,
quella zona del nostro corpo che, per dirla
in breve, coinvolge i muscoli addominali, i
fianchi, i glutei e il pavimento pelvico. Lavorando bene per rinforzare la power house, lavoriamo meglio con tutto il corpo, raggiungendo maggiori risultati ma soprattutto rendiamo il nostro centro forte e stabile
per affrontare tutti i movimenti. Dunque se
desideriamo rimetterci in forma possiamo cominciare da subito, modificando le nostre abitudini quotidiane, mangiando bene e ricominciando a muoverci raggiungendo a piedi la palestra più vicina per praticare un’ora
di sano pilates. Scegliere di volersi bene è già
un punto di partenza importante per prepararsi all’estate e ad una nuova fase della
vita.
Stefania Cosi
Esperta in comunicazione e fitness
notizieinpillole
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21 maggio 2016
inSalute
Caffè contro i cattivi odori
I fondi di caffè hanno il potere di assorbire i cattivi odori all'interno del frigorifero. Con alcuni cucchiai in un piccolo contenitore di vetro gli odori sgradevoli scompariranno in un attimo. Vale anche per scarpiere e sgabuzzini. Sempre a proposito
di odori poco piacevoli, basta strofinarsi le mani con la polvere di
caffè dopo aver pulito il pesce o tagliato aglio e cipolle e immediatamente l’odore svanirà.
Mamma ansia
Un elevato livello di ansia è ereditario,
ma buona parte delle ragioni per cui le
persone sono ansiose dipende dal
comportamento dei genitori. I bambini hanno maggiori probabilità di diventare ansiosi quando i loro genitori
li criticano direttamente, si mostrano
dubbiosi ed emotivamente freddi nei
loro confronti.
Mirtilli rossi per curare
la vescica
Lo yoga “arrabbiato”
Contro l’infezione alla vescica, il succo di mirtilli è la giusta soluzione. La sua forte acidità e il suo contenuto di proantocianidine, impediscono ai batteri come l’Escherichia
Coli di aderire alle pareti dell’apparato urinario. La dose
giornaliera consigliata è di almeno 200 ml.
Yoga e rabbia sono normalmente agli antipodi:
la natura stessa dello yoga è nella ricerca ascetica della meditazione. Eppure a Calgary, in Canada, l’ultima moda è lo “rage yoga“, lo yoga arrabbiato, dove alle normali posizioni della
disciplina vengono unite urla, parolacce
e birra, in modo che i partecipanti possano esprimere la propria rabbia.
Calamita per il mal
di schiena
Dagli Stati Uniti arriva
Lumo Lift, un prodotto
che elimina il problema
del mal di schiena alla
radice avvisandoci quando stiamo assumendo
una posizione poco corretta attraverso una leg-
gera vibrazione. Il dispositivo è infatti composto da un computersensore, da posizionare
sotto i vestiti, e da una
piccola calamita. Non
poteva mancare una app
abbinata.
Perché non sentiamo
il battito del nostro cuore?
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, il cervello esclude di proposito questa sensazione, filtrando
appositamente lo stimolo ed impedendone una percezione
consapevole, in modo che possiamo concentrarci sugli input
che arrivano dall'esterno
del corpo.
Sognare
di essere
inseguiti
E' senza dubbio il sogno
più comune. In questo
caso stiamo rivivendo
una frustrazione o una
sfida incontrata durante la veglia. Ci sono poi
tre variabili: se a inseguirci è un umano, stiamo sfuggendo da qualche responsabilità. Se lo
fa un mostro, siamo dotati di talento grezzo
che non riusciamo a
trasformare concretizzare. Se a seguirci è un
animale, significa che
nella vita vissuta abbiamo difficoltà a trattenere un impulso
istintivo.
Olfatto sbagliato
Alcune persone hanno un
senso dell’olfatto distorto,
che farebbe percepire
loro gli odori erroneamente o scambiarli con altri. Questo disturbo ha un
nome: parosmia. E c’è
anche la fantosmia: la
percezione nell’ambiente di odori inesistente dei
quali non è presente alcuna molecola. Odori
fantasma, appunto.
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inSalute
21 maggio 2016
I benefici inaspettati
dei pistacchi
Da Zio Giglio pizze, panini
e crostini davvero speciali
Un recente studio eseguito da un gruppo di ricercatori
spagnoli suggerisce che il consumo di pistacchi potrebbe contribuire ad abbassare i livelli di zucchero
ed insulina nel sangue, normalizzando nel contempo il profilo lipidico (cioè la quantità di colesterolo buono e cattivo presente nel sangue) dei soggetti affetti da pre-diabete, una condizione caratterizzata da un livello di glucosio nel sangue superiore
alla norma (ma non così elevato da determinare un
diabete conclamato). I grassi sono una fonte di calorie molto importante per una dieta equilibrata, tanto che dovrebbero idealmente costituire circa il 2530% delle calorie ingerite ogni giorno. La frutta a
guscio costituisce una fonte importante di grassi buoni, tanto che nella piramide alimentare della dieta mediterranea ne viene consigliato un consumo frequente,
quasi quotidiano. I pistacchi, oltre a possedere il
quantitativo calorico più basso, dispongono di una composizione in
acidi grassi (o lipidi) particolarmente
favorevole, poiché il rapporto di monoinsaturi e polinsaturi (cioè i
grassi 'buoni”) risulta essere
particolarmente vantaggioso.
Costituiscono
anche
una
fonte preziosa
di fitosteroli
(un composto
di origine vegetale in grado di
inibire l'assorbimento del colesterolo a
livello intestinale), vitamine, minerali, fibre e antiossidanti,
tutti nutrienti essenziali per il mantenimento di
Quando la tradizione sposa l’innovazione, il risultato -specie se
parliamo di cibo- è spesso degno
di nota. E lo è ancora di più se
questo “matrimonio” è avvenuto
presso una realtà imprenditoriale
tra le più conosciute nel capoluogo salentino: Zio Giglio, che
da 17 anni delizia il palato di giovani e adulti con le sue specialità
di rosticceria presso la sua sede
principale in via San Domenico
Savio e nella nuova sede in via Santa
Maria del Paradiso (a due passi da Porta
Rudiae), quest’ultima dedicata allo street
food.
Nel corso del tempo Zio Giglio ha ampliato l’offerta dei propri prodotti, proponendo ad esempio una linea di cibi gluten
free; adesso, dopo circa 12 anni di sperimentazioni, Giuseppe Lucia e il suo staff
sono lieti di offrire ai propri clienti l’intera
gamma di pizze, panini e crostini realizzati con un impasto grezzo a basso indice
glicemico, con un picco glicemico inferiore del 30% rispetto agli impasti tradizionali. Nello specifico l’indice glicemico
è un sistema di classificazione numerica
utilizzato per misurare la velocità di digestione e assorbimento dei cibi contenenti
carboidrati e il loro conseguente effetto
sulla glicemia (ovvero il livello di glucosio
un ottimale stato di salute. Grazie alla presenza di
vitamina E, luteina, beta-carotene e catechine, oltre
a migliorare l'efficienza cardiaca e la resistenza vascolare, favorirebbero l'afflusso di sangue ai genitali
con benefici per la funzionalità sessuale sia maschile
che femminile. Il quantitativo ideale di pistacchi da
consumare giornalmente è costituito da trenta
grammi (circa 49 pistacchi).
Tra i maggiori produttori di pistacchi al mondo ci
sono l'Iran, la California e la Turchia. Parlando di
sicurezza alimentare, è sempre consigliabile scegliere prodotti provenienti da Paesi in cui sia severamente
controllata la qualità e la sicurezza di cibi ed alimenti.
Un rischio concreto per la frutta a guscio è la presenza di aflatossine, ovvero di microtossine estremamente cancerogene prodotte dalle muffe che crescono su certi
tipi di vegetali.
BURRO, CI PIACE VEG E HANDMADE
al mattino vi piace spalmare una bella fetta di pane tostato di burro e marmellata? Se siete alla ricerca di un’alternativa vegetariana o semplicemente
vi va di sperimentare gusti nuovi, potete provare il burro di arachidi, ma
anche quello di mandorle e di nocciole. Si tratta di creme ottenute frullando
la frutta secca, di per sé molto ricca di olio, insieme a miele o zucchero.
una golosità a cui difficilmente si riesce a resistere.
gli americani lo mangiano spalmato sul pane, da solo o con sopra un velo
di marmellata o insieme alle banane o altra frutta, per colazione, ma anche come spuntino e merenda. ma il burro di noccioline regala grandi soddisfazioni anche da solo, gustato al cucchiaio, direttamente dal barattolo. certo, si tratta di un alimento calorico e spesso le versioni industriali contengono molto olio (spesso di palma). prepararne una versione più sana
a casa, però, non è difficile.
Burro d’arachidi
american Style
Ingredienti
* 500 g di arachidi sgusciate
(circa 600 g da intere)
* 30 grammi di olio di semi d’arachidi
* 1 cucchiaino di zucchero di canna
* 1 cucchiaio di miele o sciroppo di agave
* 1 pizzico di sale
Fondete il burro a bagnomaria. Frullate
i cracker nel mixer con 20 g di foglie di
rucola lavata. Sempre frullando, versate
Presso la storica pizzeria e rosticceria di Lecce è disponibile
una innovativa linea di alimenti realizzati con un impasto
grezzo a basso indice glicemico
a filo il burro fuso, finché il composto
sarà ben omogeneo. Mettetelo sul fondo di uno stampo a cerniera di 18 cm
di diametro foderato di carta da forno;
compattatelo con il dorso di un cucchiaio. Mettete in frigo per almeno 1
ora. Ammorbidite la gelatina in acqua
fredda per 10 minuti. Scaldate 1/3 della panna a fiamma bassa, unite la
gelatina strizzata e fatela sciogliere,
mescolando. Con il frullatore a immersione, lavorate lo stracchino con la
panna rimasta e 1 pizzico di sale e
pepe, in modo da ottenere una crema
soffice. Incorporate il composto di
panna e gelatina filtrato con un colino.
Versate la crema di stracchino nello
nel sangue): per limitarne al massimo gli
sbalzi, occorre infatti assumere cibi con un
basso indice glicemico, una scelta questa
che è fondamentale per il benessere di chi
è affetto da diabete, ma che si rivela molto
utile anche per chi pratica regolarmente
attività sportiva o ha scelto di seguire una
dieta bilanciata.
La linea di prodotti realizzati con questo
nuovo impasto sono già disponibili
presso tutte le sedi di Zio Giglio. Ma le novità non finiscono qui: oggi è possibile degustare panini e pizze realizzati
interamente senza lievito, caratteristica
questa sempre più richiesta non solo dai
leccesi ma anche dai turisti stranieri che,
con l’arrivo della bella stagione, non mancano di fare visita alla capitale del Barocco
per ammirare le sue bellezze e -perché nodegustare le sue specialità tipiche.
stampo e trasferite in frigo per almeno
6 ore. Mettete la torta in un piatto da
portata. Arrotolate le fette di prosciutto 1 per 1 e disponetele sulla torta. Terminate con le foglie di rucola rimaste.
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21 maggio 2016
inSalute
Ecografia del piede
e della caviglia:
ecco tutti i vantaggi
Il dottor Silvano Giuri, medico radiologo ecografista presso lo Studio
Radiologico Alemanno di Maglie, spiega i benefici dello studio ecografico
del piede quando la sola radiografia non riscontra alterazioni
Il dolore alla caviglia o al piede è un sintomo molto diffuso causato da varie situazioni come traumi,
alterazioni artrosiche e degenerative, sovraccarico
funzionale (ad es. stazione eretta prolungata) sino alle
patologie flogistiche e neoplastiche.
Tra le più diffuse patologie che interessano questo
distretto anatomico vi sono le tendiniti acute e
croniche, fra cui la tendinopatia del tendine di
Achille e la fascite plantare che affliggono molte persone con dolore persistente dietro o sotto
al calcagno (talalgia) che si può estendere a tutta la pianta del piede.
Il più delle volte la radiografia non riscontra alterazioni ossee, mentre l'ecografia riveste invece un ruolo determinante nell’inquadramento
della malattia studiando l’integrità dei tendini e mettendo in evidenza eventuali lesioni
complete o parziali e la presenzadi patologia
infiammatoria acuta e cronica che può culminare con la formazione del cosiddetto
“sperone calcaneare”, espressione di una
sofferenza tendinea inserzionale cronicizzata.
Oltre al tendine d’Achille ed al fascio
plantare, l'ecografia permette di valutare in maniera eccellente tutti i restanti
tendini della caviglia e del piede, evidenziando anche la presenza di eventuali patologie associate tipo borsiti o
versamenti articolari.
In definitiva per molte sindromi
dolorose è necessario affiancare all'esame radiologico di base
del piede e/o caviglia anche una
ecografia che
consentirà di
giungere ad una
diagnosi più preci-
sa ed instaurare così il trattamento terapeutico più
efficace.
Dottor Silvano Giuri
DIVENTARE MAMMA
#Bastatacere contro
gli abusi in sala parto
Prosegue su Twitter e Facebook la campagna
di sensibilizzazione che dà voce alle donne che hanno
subìto maltrattamenti, fisici o psicologici, in ospedale
Lo scorso aprile è nata una campagna sui social network dal titolo #Bastatacere, per dar voce alle
donne che sono state maltrattate
in sala parto o che hanno subìto
abusi. Tantissime da ogni parte
d’Italia hanno accolto l’invito a rendere pubblica la propria esperienza: da chi durante il travaglio, lamentandosi dei forti dolori, si sente rispondere “Ti è piaciuta la bicicletta? Ora pedala!”,
ad abusi psicologici sulla partoriente che “non sa spingere”, “se
il bambino muore è per colpa
tua”.
È lo sfogo di tante donne e madri
che, nel momento più bello e
gioioso della propria vita, sono state umiliate, derise, insultate, in balìa di ostetriche e medici che hanno agito mettendo al primo posto
la propria comodità e i propri interessi, causando traumi fisici e psichici alla donna. Troppo spesso gli
operatori sanitari usano e sfruttano l’emotività e la vulnerabilità delle partorienti, sentendosi onnipotenti, praticando delle manovre,
spesso non raccomandate dall’OMS, semplicemente perché
“così è la prassi” e senza tenere
conto della volontà e del benessere della donna.
La campagna nasce anche per sostenere la proposta di Legge
avanzata l’11 marzo scorso dall’onorevole Adriano Zaccagnini
per mettere in pratica i fondamentali diritti umani delle donne
e dei neonati, per la promozione
del parto fisiologico, per riconoscere l’esistenza della violenza
ostetrica e dichiararla reato.
Da ostetrica ho toccato con mano
questa realtà: sono stata obbligata
a praticare episiotomie non necessarie, ho visto colleghe impedire alle donne di muoversi durante il travaglio, di bere e mangiare, ho visto medici praticare ripetute manovre di Kristeller come
degli “aiutini”, donne rimproverate di lamentarsi troppo e donne
insultate per aver scelto di partorire in casa. Per questo ho deciso
di essere un’ostetrica diversa: nei
miei corsi mi piace informare le
coppie perché siano in grado di
fare scelte consapevoli nel pieno
dei loro diritti e soprattutto, oggi,
assisto i parti a domicilio. Partorire con dignità non può e non deve
essere un privilegio.
Francesca Spertingati
Ostetrica
_áãÄá=É=ë~åç=çòáç
Alla fine dell’anno scolastico, anche i bambini sono stanchi. Hanno bisogno di recuperare e, compatibilmente con i propri impegni lavorativi, bisognerebbe tenerne conto. Anche a loro, proprio come a noi
adulti, piace molto svegliarsi più tardi del solito, fare colazione senza
correre, godersi la propria cameretta e i propri giochi. Anche i bambini, insomma, hanno bisogno di un po’ di “sano” ozio. Più i bambini sono piccoli, più bisogna osservarli e guidarli da vicino; più crescono
e più si può, e si deve, lasciargli autonomia senza smettere mai, però,
di offrire loro sempre nuove possibilità di crescita.
27
21 maggio 2016
inSalute
Informazioni pubblicitaria
Nei sempre sotto controllo:
i consigli del dermatologo
Il dottor Massimo Gravante spiega l’importanza del monitoraggio costante dei nei al
fine di prevenire l’insorgenza del melanoma, la cui incidenza nella popolazione
(soprattutto le donne di età compresa tra i 25 ed i 30 anni) è in costante aumento
Considerati a seconda dei casi antiestetici o, al contrario, decorativi, i nei sono
elementi cutanei che necessitano di un costante monitoraggio. D’altronde, i nei suscitano da sempre molta apprensione, soprattutto in alcune credenze popolari
del passato: basti pensare che il “marchio
di Satana”, che consentiva agli inquisitori
di condannare una donna per stregoneria, altro non era che un semplice neo.
“Oggi i nei -spiega il dermatologo Massimo Gravante di Poggiardo- possono essere descritti, senza generalizzare, come
delle formazioni normali ed innocue
della pelle che però possono trasformarsi in un melanoma; è quindi importante
conoscere i propri nei e tenerli sotto
controllo, perché questa è la migliore forma di prevenzione. E il monitoraggio è
possibile grazie alle moderne strumentazioni e tecniche di indagine. Particolare
attenzione va riservata ai nevi displastici -sottolinea Gravante-: sporadici o familiari, sono di colorito non uniforme, di
forma e dimensioni variabili e rappresentano un costante fattore di rischio per
il melanoma; devono pertanto essere
asportati ed esaminati istologicamente oppure attentamente monitorati nel tempo”.
D’altronde, l’incidenza del melanoma è
elevata: “Questa patologia -spiega Gravante- rappresenta il 5% dei tumori della cute. L’incidenza nella popolazione
caucasica è aumentata negli ultimi cinquant’anni ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tumore, rappresentando la
prima causa di morte nelle giovani donne. Con un’incidenza di circa 13 casi ogni
100mila persone, il melanoma è oggi al
settimo posto tra i tipi più diffusi di tumore maligno, soprattutto fra le donne di
età compresa tra i 25 ed i 30 anni, superando quello mammario”.
Il melanoma
La patologia può originare sia da un neo
preesistente, sia comparire ex novo sulla nostra pelle o sulle mucose, ma può interessare anche occhio, meningi o altre
sedi in cui siano presenti i melanociti. Esistono fattori di rischio genetici ed ambientali. I primi sono la familiarità per melanoma e nevi displastici, la pelle chiara
che si scotta al sole, gli occhi ed i capelli chiari, la presenza di un numero elevato
di nei (più di venti), la presenza di nei congeniti grandi (maggiori di 3-5 cm), l’aver
già sofferto di un melanoma. Tra i fattori
ambientali sono importanti le esposizioni
solari intermittenti ed acute e le ustioni
solari, specie in età infantile. Le lampade solari, inoltre, aumentano il rischio di
Massimo Gravante
melanoma dal 25 al 75%.
Il melanoma può comparire su cute
sana o su un neo preesistente, e in questo ultimo caso si ricorre alla regola dell’ABCDE, ovvero asimmetria (le due
metà del neo non presentano la stessa forma), bordi (sono irregolari), colore (è policromo: marrone, grigio, blu, rosso),
dimensioni (sono maggiori di 5 mm) e
evoluzione progressiva (la lesione tende
a crescere e raddoppia in 3-6 mesi). Da
sottoporre a visita i nei “solitari”, quelli
che sanguinano spontaneamente e i nei
che “danno segno di sé”.
Quando controllare i nei
È importante, soprattutto dopo i vent’anni, controllarsi da soli (ogni 3/6
mesi), con l’ausilio di uno specchio o di
un familiare, esaminando ogni punto del
nostro corpo comprese le zone più nascoste (palmo delle mani e pianta dei piedi orecchie, solchi glutei, cavi ascellari, inguine e regioni genitali). È importante ri-
correre al dermatologo se si hanno molti nei superiori a 5-6 millimetri, se compare un nuovo neo o se si modifica un neo
preesistente. “Queste sintetiche informazioni -spiega ancora Gravante- non devono essere né motivo di allarme, né servire per l’autodiagnosi, ma sono utili per
controllarsi e ricorrere al dermatologo nel
sospetto di una di queste modificazioni”.
L’intervento del dermatologo
Il dermatologo utilizza oggi la videodermatoscopia in epiluminescenza digitale, che consente di avere una immagine ingrandita del neo sospetto e di guardarci ‘dentro’ per visualizzare alcune
peculiari caratteristiche. Offre poi la possibilità di archiviazione, trasmissione telematica dell’immagine e consente così
di seguire e confrontare nel tempo la lesione. Si comprende, quindi, come questa tecnica, in mani esperte, consenta un
aumento delle diagnosi precoci, con
conseguente netto incremento degli indici
di sopravvivenza.
L’asportazione chirurgica a scopo precauzionale non è invece pericolosa, ma
rappresenta la procedura diagnostica decisiva di una lesione sospetta, in quanto,
attraverso il fondamentale esame istologico (da fare sempre), né consente la diagnosi definitiva. “Se il compianto Bob
Marley avesse compreso in tempo, che il
nero sotto l’unghia del suo alluce era un
melanoma e ne avesse accettato l’amputazione, forse -conclude Gravante- sarebbe
ancora qui a deliziarci con la sua straordinaria musica”.
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21 maggio 2016
Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
Al via l’ottava edizione del
“Maggio Musicale Salentino”
Da venerdì 20 a domenica 22 maggio il Teatro Paisiello ospita il festival diretto da Gianluca Milanese
Giunge all’ottava edizione il
Festival “Maggio Musicale Salentino” diretto dal M° Gianluca Milanese, project manager
Simona Ciullo. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Aulos è patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Provincia di Lecce,
Comune di Lecce, AGIMUS
Salento, Conservatorio “T. Schipa”, Università del Salento,
Centro Studi “S. Castromediano e G. Rizzo”.
Ad inaugurare venerdì 20 maggio la prima delle tre serate
nella splendida cornice del Teatro Paisiello di Lecce è il cantante salentino Antonio Ancora, ex Aram Quartet, con il concerto di presentazione del suo
nuovo disco Chiamalamerica,
con cui racconta in musica la
sua scoperta del Nuovo Mondo.
Sabato 21 sarà la volta del concerto dal titolo Musica a sud est,
omaggio alla figura del percussionista Pierangelo Colucci a distanza di un anno dalla sua
scomparsa. Entrato nel 1985 a
far parte del gruppo di Eugenio
Bennato e successivamente al
fianco di Beppe e Concetta Barra, Pierangelo Colucci è diventato con pieno merito un punto di riferimento artistico per la
musica etnica suonando, tra gli
altri, con i Dervisci a Baghdad,
ma anche con Glen Velez e Nabil Kaiat, considerati fra i migliori percussionisti al mondo.
Il concerto vedrà la partecipazione di artisti della scena della musica tradizionale salentina,
tra i quali i musicisti che insieme a lui hanno dato vita, nel
corso della sua carriera, ai gruppi di ricerca musicale riportando in auge la musica popolare
del sud Italia, tra i quali Imma
Giannuzzi (Arakne Mediterranea, nella foto), Roberto Licci
(Ghetonia), Francesco Del Prete, Roberto Chiga (Demotika
Orkestar) e Vincenzo Gagliani
(Orchextralarge).
Foto: Emanuele Perucca Orfei
Il Festival si concluderà domenica 22 maggio con il concerto
dell’Ensemble Le Armoniche
Stravaganze dal titolo La musica nelle corti europee tra XVII
e XVIII secolo, in cui verranno
eseguiti brani del repertorio barocco in maniera filologica con
strumenti del tempo. Fondato
da Anna Aurigi e Francesco
Scarcella, L’Ensemble Le Armoniche Stravaganze nasce in
seno alle attività del Dipartimento di Musica Antica del
Conservatorio “T. Schipa” di
Lecce, con l’intento di riscoprire, studiare e divulgare la musica
rinascimentale e barocca, in
particolar modo quella di area
meridionale.
Vi confluiscono le esperienze e
le suggestioni di musicisti professionisti nel settore delle esecuzioni storicamente informate,
cambiando l’organico in funzione del repertorio affrontato
ed utilizzando strumenti antichi
o copie filologiche. L’Ensemble
si è esibito in molte città italiane ed europee riscuotendo entusiastici consensi di pubblico e
di critica.
L’inizio dei concerti, introdotti
da Ludovico Malorgio, è fissato per le ore 21. L’ingresso è gratuito.
L’estate arriva prima, nel Salento. E quando
arriva porta con sé, nella domenica più bella di primavera, la festa più bella dell’anno:
“The Right Way”. L’ultima edizione (questa è
la quarta) ha visto la partecipazione di oltre
mille persone, ma saranno molte di più domenica 22 maggio, dalle 18 in poi, in una via
Oberdan chiusa al traffico nel tratto che va da
via Braccio Martello a Piazza Mazzini.
Patrocinato dal Comune di Lecce, Camera di
Commercio e Confcommercio e intessuto,
come una stoffa preziosa, su un’idea di Daniele Bianchi sviluppata con Alessandro Corasaniti e Bruno Barillari, l’evento conta sull’amicizia e la collaborazione di tutti coloro che
hanno Piazza Mazzini e dintorni nel cuore, che
vuole tornare a essere il motore pulsante della città. Appuntamento, quindi, a tutti gli amici di The Right Way domenica 22 maggio con
un fashion show di moda e gusto presentato da Max Baccano e Miss Kia, che a partire
dalle 21 si trasformerà in uno street party movimentato dalle sonorità inconfondibili di
Maurizio Macrì e Dario Lotti.
Per accedere alla festa è necessario iscriversi
al sito Therightwayshow.com.
A cura di Diletta Pascali
feste&sagre
BORGOINFESTA - VOCI DI TERRA
BORGAGNE, 3-4 giugno
La seconda edizione del secondo decennio di Borgoinfesta, che si terrà nella piccola comunità di
Borgagne (frazione di Melendugno) il 3 e 4 giugno, si racconta come un ritorno alla terra, all’agricoltura e alle buone pratiche tramandateci
dai nostri nonni. I volontari dell’associazione
‘Ngracalati hanno inaugurato lo scorso anno
una direzione nuova e innovativa denominandola,
non a caso, “Voci di terra” e continuano a far sentire l’antica e sempre viva voce delle nostre radici anche nella 12esima edizione che elimina palchi e stand rumorosi in favore della semplicità di
The Right Way Show,
a Lecce la festa più
cool è per strada
uno spazio, quello della piazza Sant’Antonio e delle caratteristiche corti vicine, dove le persone potranno incontrarsi dinamicamente dialogando attraverso quello che offre la comunità: la musica,
la lettura di versi, il cibo da strada, la scultura, la
pittura.
Nel preserata, intorno alle 18.30, ci sarà spazio per
due workshop in collaborazione col Comune di
Melendugno: lo stage di artigianato a cura di Bruno De Carlo, artigiano di Borgagne, si terrà a Sant’Andrea venerdì 3 giugno mentre il giorno successivo metteremo “Le mani in pasta” presso Cor-
te Nocera a Borgagne imparando dal vivo le tecniche della pasta fatta in casa in un vero e proprio
laboratorio esperienziale.
Poi, a partire dalle 21, spazio alla musica ma in una
veste tutta nuova: ad ospitare i diversi set saranno delle caratteristiche api sonanti che, disseminate lungo Piazza Sant’Antonio e le principali vie
del borgo, faranno risuonare nella tiepida aria di
giugno gli strumenti e le voci di artisti locali e non
che hanno scelto di sposare il progetto degli ‘Ngracalati vivendone appieno l’esperienza.
Come già accaduto nelle ultime edizioni, anche
i bambini avranno il loro ruolo nella manifestazione con un contributo frutto della loro fantasia.
Quest’anno i bambini delle scuole elementari e
medie parteciperanno con le “Carriolerranti”, un
vero e proprio contest dal fine solidale che metterà alla prova la creatività dei piccoli partecipanti.
29
21 maggio 2016
ARTE
SABATO 28
Il mondo visto da Nespolo
LECCE, ex Convento dei Teatini - ore 18.30
Vernissage della personale di Ugo Nespolo: tra carte, acquerelli e intarsi su legno, sono più di quaranta le opere che fino al 30 giugno saranno visibili gratuitamente da chiunque voglia conoscere da vicino
i lavori di uno straordinario artista contemporaneo.
a cura di Claudia Mangione
TEATRO
SABATO 21
A come Srebrenica
MAGLIE, Corte De’ Miracoli
ore 21
Prosegue il viaggio nelle “Storie delle donne-Visioni al femminile” della rassegna teatrale curata da Massimo Giordano, che il 21 maggio (ore 21)
e il 22 maggio (ore 17.30 e 21)
porterà gli spettatori a rivivere
la memoria storica della guerra in Bosnia con lo spettacolo
A come Srebrenica, di e con
Roberta Biagiarelli, attrice sola
sul palco che, diretta da Simona Gonella, diventa narratrice e protagonista della storia. Info e prenotazioni:
348.6717334.
EVENTI
SABATO 21
La Praja inaugura l’estate gallipolina
GALLIPOLI, Praja - ore 22
Riapre i battenti la Praja di Gallipoli. Icona dell’estate salentina, da diversi anni il club di Baia Verde, con la sua inaugurazione, segna l’inizio ufficiale della stagione ed è tutto pronto per una notte che si preannuncia già memorabile: allestimenti, dj, pr, animazione e, per l’occasione, la consolle affidata al celebre dj Mauro Ferrucci (nella foto).
MUSICA
DOMENICA 22
TEATRO
SABATO 21
Ti racconto a Capo
CORSANO, Associazione “Idee a Sud Est”
Giunta al suo settimo anno la residenza teatrale “Ti racconto a Capo”, organizzata dall’Associazione “Idee a Sud Est” in
collaborazione con Nasca Teatri di Terra e con la direzione artistica di Ippolito Chiarello, riapre le iscrizioni. C’è tempo fino
al 9 luglio per aderire al bando. “Terra rossa” è il tema di quest’anno. Info: www.tiraccontoacapo.it.
MUSICA
GIOVEDÌ 2
House Concert con
Giacomo Barriera
Mascarimirì
dance hall party
MAGLIE, Silence - ore 19.15
Torna in concerto alla Scuola di
Pianoforte Silence, in via Roma
n. 123 a Maglie, Giacomo Barriera, giovane e talentuoso pianista originario di Lequile. Il
programma prevede: Bach/Busoni Toccata in Do maggiore:
preludio, intermezzo e fuga
BWV 564 F. Liszt; Rapsodia
Ungherese n 12, Rachmaninov;
Momenti musicali op.16.
L’ingresso è gratuito e si accede solo su prenotazione scrivendo all'indirizzo [email protected].
TRICASE, Porto - ore 17
In occasione della Festa della Repubblica il molo di Tricase Porto si animerà di concerti e dj live set. Un programma ricco con alcuni dei
nomi più importanti del panorama italiano made in Sud
in uno scenario straordinario,
a due passi dal mare. Protagonisti dell’evento Als Project, Skarlat e Mascarimirì
(nella foto). Selezioni musicali
curate da Dilinò Etno Sound
System. Ingresso libero.
Info: www.dilino.com.
EVENTI
MERCOLEDÌ 1
Suoni e sapori del Salento
OTRANTO, centro storico - ore 18
Il 1° e 2 giugno arriva a Otranto la prima edizione della rassegna
enogastronomica “Suoni e sapori del Salento” per una due giorni
alla scoperta delle eccellenze salentine. Un evento che unisce le
sonorità salentine con Anima Lunae (nella foto), Uccio Aloisi Gruppu, e Scazzacatarante a più itinerari enogastronomici, tra stand di
degustazione di vini salentini, birre artigianali e prodotti tipici locali.
30
21 maggio 2016
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Rankin
Lele
Foto Giulio Rugge
Il tratto principale del tuo carattere.
Sapermi adattare ad ogni situazione.
Penso ci sia una soluzione per affrontare tutto.
Il tuo principale difetto.
Forse a volte sono ingenuo e dico sempre sì a tutti.
La qualità che preferisci in una donna?
Deve essere intelligente, onesta, semplice e pronta a tutto! In più sexy, beddra e presciata!
E in un uomo?
Deve essere generale e soldato, maestro e ogni giorno allievo.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Semplicità e onestà, cortesia e generosità.
Cos’è la felicità?
La felicità è vivere e lavorare, e inventare tante cose per fare stare felici le persone. Inventare una canzone
o un ritornello buono è una grande
felicità.
L’ultima volta che hai pianto?
L’altro giorno.
Di cosa hai paura?
Ho paura della guerra. Sono stato in
molti posti difficili grazie al mio lavoro, ad esempio a Sarajevo, e ho visto con i miei occhi quali sono i suoi
effetti devastanti.
Canzone che canti sotto la doccia?
Di solito il nuovo motivo che ho in
mente dalla sera prima.
Musicisti o cantanti preferiti?
Duke Ellington, Domenico Modugno, Carosone, Ornella Vanoni, Dennis Brown, Super Cat, Beenie Man,
Ella Fitzgerald.
Poeti preferiti?
Cecco Angiolieri, Kahlil Gibran,
Pablo Neruda.
Autori preferiti in prosa?
Calvino, De Cataldo, Bodini.
Libri preferiti.
Da cosa nasce cosa, Dal cucchiaio alla
città.
Attori e attrici preferiti.
Totò, Mastroianni, Sofia Loren, Alberto Sordi, Monica Vitti, Cucinotta, Nicole Kidman.
Chi potrebbe interpretarti sul grande
schermo?
Non ho idea, dicono che assomiglio
a Vincent Cassel.
Film preferiti.
Non ci resta che piangere, Nuovo
Cinema Paradiso, Roma città aperta, Uccellacci e uccellini, Rockers.
I tuoi pittori preferiti.
Paolo Uccello, Arcimboldo, Rosso
Fiorentino, Pontormo, Toulouse
Lautrec, Gauguin, Van Gogh,
Direttore Responsabile
Andrea Colella
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Cantante, autore, produttore, promoter e graphic designer, originario di Trepuzzi, è tra
i principali esponenti della seconda generazione di cantanti e selecta raggamuffin salentini. Cresciuto nello studio musicale dei Sud Sound System, che frequenta sin da
quando era piccolo, nonostante la giovane età vanta una storia artistica di tutto rispetto. A 12 anni fonda insieme a Papa Leu la “2 Lele Posse” e la loro prima esibizione
ufficiale, datata 1994, avviene proprio durante un concerto dei Sud Sound System. Nel
1995 l’incontro col dj giamaicano Ruff Rider, che ribattezza artisticamente il duo in Rankin Lele e Papa Leu, segna il loro ingresso ufficiale nel panorama reggae salentino. Il
2000 è l’anno della svolta: il duo, infatti, arricchitosi della presenza della cantante Marina, collabora a Salento Showcase 2000 dei SSS proiettandosi in una dimensione nazionale. Nel 2006 incidono il primo album, Comu passione, in cui brani come Rimanite
cu mie e Notte salentina diventano subito delle hit. Presenti anche in Salento Showcase
2007 con L’unicu Rimediu, fondano a Trepuzzi con Luca Manno, Antonio “Fossa” Miglietta e Dario “Mat D” Guidotti l’etichetta discografica “Adriatic Studio”, dando il via
a una serie di importanti lavori discografici, da Move Up e Cridime a Internationally,
il nuovo disco di Richie Stephens e della Salento Ska Nation Band, di cui Lele fa parte.
Magritte, M. C. Escher, Picasso, Vermer, Roy Lichtenstein, Caravaggio.
Il colore che preferisci.
Rosso.
Se fossi un animale, saresti?
Un delfino.
Cosa sognavi di fare da grande?
L’architetto o il designer. Poi il cantante.
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
Quello col dj giamaicano Ruff Rider.
La persona a cui chiederesti consiglio
in un momento difficile?
A mia madre e a mio padre, e forse
anche a Lorenzo, uno dei miei fratelli.
Quel che detesti più di tutto.
Le imposizioni.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Poco.
Piatto preferito.
Pummidori scattariciati con lo spunzale e le uova, accompagnati dal pane
fatto in casa delle mie zie di Leverano.
Il profumo preferito.
Quello del mare.
Il fiore che ami.
Orchidea.
La tua stagione preferita?
Primavera.
Anno XV - n. 591
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Il paese dove vorresti vivere?
Mi piace l’Etiopia, ma anche l’Australia, e Vienna è una città che ho nel
cuore. Paese salentino top: Giuggianello.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Epoca bizantina o Risorgimento.
Personaggi storici che ammiri di più.
Leonardo, Brunelleschi, Marcus Garvey, Malcolm X.
Personaggi storici detestati.
Hitler, Mussolini, Franco, Mengele.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Farei.
Chi è il tuo eroe vivente?
Mio padre.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Costruire una casa per la mia famiglia.
Il tuo rimpianto più grande?
Non essere andato all’Università e non
essermi ancora fatto una famiglia.
Cos’è l’amore?
È una felicità immensa che ti fa
scoppiare il cuore e fare cose inimmaginabili.
Stato attuale del tuo animo.
Be positive!
Il tuo motto.
“Out of many one!”.
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dette inserzioni e comunicazioni.
Periodico associato all’Unione
Stampa Periodica Italiana
Tessera n. 14594
21 maggio 2016
Drink&Food
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A cura di
Diletta Pascali
BAVARESE ALLE FRAGOLE
ingredienti preparazione
Per 10 persone
•200 ml di latte fresco
•½ bacca di vaniglia
•1 kg di fragole fresche
•3 tuorli d’uovo
•½ limone
•18 gr di gelatina in fogli
•105 gr di zucchero
•500 ml di panna fresca
(più 150 ml per decorare)
•1 pizzico di sale
•30 gr di zucchero al velo
www.giallozafferano.it
Incidete mezza bacca di vaniglia e raschiate con la punta di un coltellino per estrarre i semini. Prelevate la scorza del limone e unite i due aromi nel pentolino con
il latte: scaldate a fuoco dolce fino a sfiorare il bollore poi spegnete. Intanto sbattete i tuorli in una ciotola capiente, aggiungete 65 g di zucchero semolato a pioggia continuando a mescolare e un pizzico di sale. Lavorateli fino ad ottenere un
composto omogeneo. Versate il latte scaldato, filtrandolo con un colino. Mescolate e ponete la crema a cuocere a bagnomaria a fuoco basso, sempre mescolando. Quando la crema sarà pronta lasciatela raffreddare e copritela con pellicola. Mettete in ammollo i fogli di gelatina in acqua molto fredda per almeno
10 minuti. Tagliate a pezzi le fragole ben lavate e cuocetele in padella con 40 g
di zucchero semolato a fuoco dolce, coperte con un coperchio. Frullate e setacciate
la purea ottenuta, trasferitela in un pentolino e rimettetela sul fuoco dolce. Scolate e strizzate i fogli di gelatina e scioglieteli nella coulis di fragole, mescolate
con una frusta per farli sciogliere completamente, fate intiepidire il composto,
e unitelo alla crema inglese mescolando. A parte montate la panna (non troppo
ferma) e unitela alla crema di fragole amalgamando bene il composto: dovrà risultare fluido, cremoso e omogeneo. Prendete uno stampo da ciambella e bagnate
l'interno con dell'acqua fredda e versate delicatamente il composto. Copritelo
con della pellicola e ponetelo in frigo per almeno 4-6 ore (meglio sarebbe prepararlo la sera prima). Preparate poi la panna montata con lo zucchero a velo e
ponetela in una sac-à-poche e in frigorifero fino al momento dell'utilizzo. Trascorso il tempo necessario, estraetela dal frigo, immergete lo stampo fino al bordo in acqua calda per qualche secondo e poi capovolgete delicatamente su di un
piatto da portata. Decorate a piacere con ciuffetti di panna.
32
21 maggio 2016