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«Possiamo pianificare il nostro futuro con chiarezza e saggezza
solo quando conosciamo il percorso che ci ha portato al presente».
[Adlai Ewing Stevenson JR]
PROGRAMMA DI GOVERNO 2016 | 2021
COALIZIONE DI CENTROSINISTRA
Carissime cittadine, carissimi cittadini,
ho accettato la “sfida” alla candidatura a sindaca alle prossime amministrative a Chioggia perché amo le salite, ma soprattutto per amore della mia bellissima città. Voglio mettermi in gioco fino in fondo per impedire che Chioggia continui a cadere nel baratro del
disinteresse e della cattiva amministrazione. La scelta è motivata dalla necessità di poter
ricostruire insieme a voi un rapporto di fiducia nelle azioni politiche.
La politica è in grado di incidere, è in grado di produrre un cambiamento e deve avere la
capacità e la responsabilità di poter migliorare la qualità della vita. La politica, per come
la intendo io, è fatta di valori e condivisione che mettano al primo posto le persone. Ciò
implica l’attivazione di pratiche partecipative che coinvolgano i cittadini nei processi decisionali. La trasparenza, in quest’ottica, è funzionale ad una maggior consapevolezza dei
cittadini.
Dobbiamo recuperare la dimensione più corale del nostro vivere cittadino, dobbiamo
avviare un welfare partecipato, dobbiamo promuovere un dialogo costruttivo di comunità cercando di anteporre alle appartenenze culturali, alle provenienze di partito, alle
storie individuali, il desiderio di rilanciare, insieme, la grande domanda di cambiamento.
Chioggia ce lo impone.
Governare questo tempo significa porre al centro la coerenza, la serietà e l’impegno:
metto a disposizione questo. La sfida è far diventare Chioggia il terreno ideale delle
buone pratiche e della politica sana. Avverto la necessità di costruire un nuovo patto
tra cittadini, che intenda sviluppare la coesione sociale, con rispetto verso il territorio e
l’individuo. Costruire quindi tavoli di confronto con tutti, per condividere obiettivi, ma
soprattutto modalità di attuazione.
Voglio una politica fondata su logiche di relazione. I progetti e l’operatività devono seguire una logica di sistema, attraverso una visione d’insieme. Il vero cambiamento è la
partecipazione attiva di tutti i cittadini. Una migliore coesione cittadina ci consentirà anche maggior prontezza ed efficacia nell’agire nella Città Metropolitana.
“Non possiamo pensare che le cose cambino se continuiamo a fare sempre le stesse”,
diceva Eistein. Questo programma è stato elaborato sulla base di incontri, di tavoli, di
momenti di confronto con esperti, associazioni, gruppi organizzati, forze produttive, persone che ho incontrato.
Il filo conduttore che ha portato alla stesura di questo programma è stato l’ascolto e la
condivisione di una passione, che è anche il nostro obiettivo: far diventare Chioggia e la
sua gente una città sempre più bella, vivace, stimolante, accogliente e vivibile!
Chiedendo il vostro aiuto,
Barbara Penzo
La politica ha dimostrato negli ultimi anni una debolezza e un’incoerenza sempre più
evidenti perdendo così di vista il suo originario ambito di intervento: il servizio al cittadino. Sono i chioggiotti, per primi, ad essere chiamati in causa e a guidare la città verso un
nuovo futuro che prima di tutto dovrà essere partecipato e condiviso.
Un’amministrazione intelligente, dinamica ed efficiente è quella concepita e costruita a
misura di cittadino, in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni reali espressi dalla
società, prendendosi cura delle fasce più deboli e disagiate, come in ugual modo sostenere e valorizzare il ruolo delle famiglie.
Chioggia, purtroppo, in questi anni ha perso molto del proprio prestigio, del suo bagaglio culturale, artistico e imprenditoriale, e più in generale della propria identità: ciò ne
ha segnato un lento ed inesorabile declino verso uno stato di maggior isolamento. Riteniamo innanzitutto che sia necessario e possibile invertire questa tendenza e riportare i
cittadini a sentirsi fieri ed orgogliosi di essere chioggiotti e a tornare a vivere la città nella
sua interezza come luogo di aggregazione, di relazione e di appartenenza. Perciò attraverso il rafforzamento della coesione sociale e la fiducia della comunità significa operare
affinché le politiche, le istituzioni e gli investimenti incentivino la ripresa produttiva ed
occupazionale, definiscano un rapporto sostenibile tra lavoro e ambiente, promuovano
la vita culturale e la dimensione pubblica della cittadinanza.
Per raggiungere questi fini che concorrono a realizzare la qualità stessa della democrazia
vi è la necessità di un profondo cambiamento e rinnovamento di modalità e della visione
di governo delle classi dirigenti, politiche ed economiche della città al fine di superare le
sterili divergenze e discordie per puntare uniti a conseguire il bene comune.
È necessaria una spinta collettiva enorme, che coinvolga tutte le componenti della nostra società. Di conseguenza dobbiamo puntare decisamente verso un miglioramento
dell’attività amministrativa che rispetti l’efficienza dei servizi, la sobrietà, l’impegno, la
trasparenza e il sostegno all’innovazione.
Vogliamo avviare una partita per unirci e giocare in squadra, tutti quanti, col territorio,
per guadagnare insieme il nostro futuro. Siamo una comunità dalle grandi risorse, usate
poco e male.
Come in un partita di calcio tutti i giocatori in campo hanno un ruolo importante e fondamentale per vincere; insieme individuano le migliori strategie di difesa, di attacco e di rilancio o rimessa in gioco. Questo in realtà è il reale cambiamento che vogliamo proporre
ossia un impegno comune e una massima e piena condivisione delle azioni più consone
a favorire una migliore qualità di vita ad ogni cittadino.
Ciò che deve essere tutelato e difeso sono i beni comuni. L’ambiente, il territorio, il suolo,
l’acqua, il verde e il paesaggio, il patrimonio culturale e i diritti sociali garantiti dalla nostra Costituzione. Il diritto alla salute, anzitutto, diritto al benessere, il diritto all’istruzione,
il diritto alla parità di genere, il diritto alla sicurezza, il diritto all’occupazione. Difendere il
lavoro, da parte dell’Amministrazione, è un dovere civile e sarà in cima alle nostre priorità.
Nella nostra azione politico-amministrativa improntata al rinnovamento, è necessario agire d’attacco nei confronti di ciò che si è dimostrato, nel tempo, poco funzionale e inadeguato alle reali necessità. In primo luogo, la burocrazia, o, meglio, la degenerazione della
burocrazia che, attraverso la moltiplicazione di leggi, regolamenti, interpretazioni e cavilli, blocca tutti: blocca gli amministratori, blocca i professionisti, blocca gli imprenditori,
blocca i semplici cittadini che vorrebbero anche solo migliorare casa propria. Appunto
per questo diventa indispensabile coordinare i settori e i servizi dell’amministrazione così
da riorganizzare il lavoro in maniera complementare a seconda delle competenze e non
a “camera stagna” come avviene ora. Una nuova e migliore organizzazione consentirà
di sviluppare una più efficace e serena operatività; solo così i dipendenti comunali potranno sentirsi valorizzati nelle loro competenze e nelle loro potenzialità. Attacco quindi
alla settorializzazione e rilancio di una maggiore collaborazione e comunicazione interna.
L’amministrazione deve inoltre dialogare e collaborare fattivamente con le realtà territoriali: quelle economiche, quelle associazionistiche, quelle del volontariato. Attacco
quindi alla mancanza di sinergie trasversali e rilancio della promozione di una coprogettazione con il territorio.
Chioggia deve andare più veloce e per farlo ha bisogno della partecipazione di tutte le
parti rappresentative e attive della città in una logica di welfare partecipato e condiviso.
Necessita di una amministrazione avveduta, di funzionari efficienti e di una comunità attiva, partecipe e critica dei processi che si sviluppano in città.
Dobbiamo quindi fare un passo avanti e rilanciare il gioco. Lo schema che ci permetterà
di raggiungere un eccellente risultato sarà sostenuto dalla capacità di unire, da un lato,
e connettere, dall’altro. Connettere attraverso sistemi digitali, infrastrutturali, formativi,
culturali. Facciamo tante cose, a Chioggia, pubblici o privati che siamo, ma spesso non
riusciamo a metterle insieme per mostrare le nostre qualità e il nostro valore. Questo
significa cambiare lo schema di gioco degli ultimi decenni e costruire una mentalità associativa, cooperativa e sinergica. In questa azione vanno poste al centro tutte quelle politiche giovanili, sociali, educative, culturali e di sviluppo economico che da troppo tempo
attendono a Chioggia di essere incrementate e potenziate.
IL TERRITORIO, IL VERDE,
I RIFIUTI, L’AMBIENTE,
I BENI PUBBLICI E L’ENERGIA
Il nostro comune deve riscoprire il gusto del bello e per l’amministrazione significa
farsi carico di intervenire sulle manutenzioni e sul decoro urbano assumendolo come
impegno prioritario e non residuale. Recuperare il gusto del bello significa rendere
gli spazi pubblici più curati per dare valore alle ricchezze che abbiamo. La città va
curata attraverso la riqualificazione delle aree maggiormente abbandonate e degradate, dove si riscontrano riduzione o totale chiusura delle attività commerciali. La
città va resa maggiormente accessibile attraverso servizi ed infrastrutture per meglio
collegare in termini di sicurezza le frazioni dal centro storico.
L’ambiente e il territorio sono beni preziosi e non riproducibili. Un modello di sviluppo volto al consumo del territorio è del tutto incompatibile con tale presupposto, soprattutto in un angolo di terra, come il nostro, incastonato tra mare, fiumi e
laguna. Riteniamo fondamentale passare dal consumo di suolo alla riqualificazione
ambientale e alla rigenerazione urbana; vogliamo migliorare l’efficienza energetica degli edifici, ricordandoci che per sviluppo sostenibile intendiamo un progresso
ecologicamente compatibile, economicamente durevole e socialmente partecipato.
La città compatta. Vorremmo parlare delle nostre frazioni di Valli, Piovini, Sant’anna,
Cavanella D’Adige, Ca’ Bianca, Ca’ Pasqua, Ca’ Lino, Punta Gorzone, Cavana in termini di quartieri, dove ogni agglomerato sia il pezzo di un unico puzzle, con le stesse
dignità e prerogative.
Intendiamo prioritariamente effettuare un censimento dei fabbricati inutilizzati (pubblici, privati, produttivi, abitativi, terziari), promuovere politiche volte alla riqualificazione energetica, ristrutturazione e recupero dell’esistente e dei contenitori dismessi, salvaguardia del territorio non costruito, prevedendo meccanismi premianti
o disincentivanti e la possibilità di demolire e ricostruire.
L’acqua. Quando pensiamo al nostro territorio, lo pensiamo sempre galleggiante
sull’acqua. Nelle innumerevoli immagini che i nostri fotoamatori pubblicano in rete
troviamo sempre l’acqua dei canali, della laguna, del mare e dei fiumi. Una risorsa
come l’acqua deve essere comune denominatore di tutte le nostre politiche, in primis quelle del turismo, della pesca, della portualità e dell’occupazione.
COSE DA FARE
Territorio
1. Opposizione totale e in tutte le sedi all’impianto GPL mediante azioni politiche,
amministrative e legali, poiché pericolosa per i residenti delle aree limitrofe e
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dannosa per le attività portuali;
Attenzione al comparto dell’edilizia: l’amministrazione deve offrire obiettivi chiari che il settore edile possa cogliere, nonché compiere uno sforzo di semplificazione normativa e sburocratizzazione per definire tempi certi. Il comparto
dell’edilizia locale è composto soprattutto dalla micro impresa artigiana che va
tutelato e stimolato, mettendo a disposizione della città i Piani Particolareggiati
per il recupero dei centri storici di Chioggia e Sottomarina, un Piano per l’arredo
urbano ed una rivisitazione di tutto l’ambito lungo il Canal Vena con l’obiettivo di
riqualificare una zona di Chioggia strategica per la formazione di attività di commercio artigianale, magari anche con la concessione di plateatici sullo specchio
acqueo per la ristorazione;
Riattivazione, in maniera partecipata, degli iter amministrativi del PAT (Piano di
Assetto del Territorio), del PUT (Piano Urbano del Traffico) e del PUM (Piano Urbano della Mobilità), puntando alla valorizzazione delle aree turistiche, della aree
residenziali e delle aree produttive con i servizi più opportuni;
Predisporre un team con competenze trasversali dedicato alle aree demaniali:
rinnovo delle concessioni e permessi a costruire;
Massima attenzione alla vocazione e all’identità del territorio: l’acqua come elemento principe, che offre opportunità al turismo, alla pesca, alla portualità;
Rivedere il Regolamento Edilizio Comunale ed aggiornare la Norme Tecniche di
Attuazione del Piano Regolatore Generale;
Recuperare, in maniera partecipata, la vitalità dei quartieri e delle frazioni, favorendo iniziative di aggregazione sociale, culturale, sportiva e di intrattenimento
in luoghi idonei.
Ambiente e verde pubblico
1. Tutela del verde urbano, con censimento alberi monumentali, piano organizzativo di manutenzione, piantare un albero per ogni bambino nato secondo quanto
disposto dalla legislazione nazionale che conferma l’obbligo per ogni comune
sopra i 15.000 abitanti di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato; celebrazione della Giornata Internazionale dell’albero;
2. Attenzione all’educazione ambientale promuovendo attività di sensibilizzazione e
formazione nelle scuole pubbliche in collaborazione con CEA, FAI, SLOW FOOD
e con le associazioni ambientaliste presenti nel nostro territorio;
3. Adozione di un regolamento del verde ed in particolare di criteri di trasparenza
partecipazione d informazione per quanto concerne eventuale e correttamente
motivata e giustificata rimozione di alberi;
4. Istituzione della Consulta dell’ambiente;
5. Realizzazione di orti urbani a gestione sociale;
6. Facilitare concessioni per la cura degli spazi verdi alle associazioni di volontariato
presenti a Chioggia;
7. Prevedere un piano di parchi pubblici che preveda adeguata e costante manutenzione e cura del verde, apertura quotidiana regolarizzata, necessaria illuminazione, videosorveglianza, aree attrezzate per i bambini e aree attrezzate per i cani.
Pianificare eventi e giornate di sensibilizzazione all’interno dei parchi;
8. Continuità nell’azione di supporto al canile comunale;
9. Regolazione il traffico diportistico del Canale Novissimo e di Canal di Valle, in
sinergia con gli enti preposti, tutelando gli argini dell’erosione dovuta al moto
ondoso;
10.Censimento e piano di bonifica e smaltimento dell’amianto presente negli edifici
del Comune di Chioggia;
11.Sinergia e constante monitoraggio partecipato tra residenti delle frazioni, pubblica amministrazione e Consorzi di Bonifica per i programmi dei lavori da attuare di
competenza di quest’ultimo;
12.Dare concretezza alle azioni previste all’interno del PAES per un maggiore uso
di energia pulita e rinnovabile negli edifici pubblici per favorirne la scelta anche
negli edifici ad uso domestico, commerciale e produttivo.
WELFARE, DEMOGRAFIA,
TERZO SETTORE E SANITÀ
Rifiuti
1. “Chioggia sentinella dei fiumi”: collaborazione con le amministrazione comunali
costiere venete interessate dai fiumi per i rifiuti spiaggiati chiedendo alla Regione
Veneto di attuare la direttiva regionale ove i costi dello spiaggiato risultano a
carico del bilancio regionale;
2. Continuazione del progetto di raccolta e differenziazione dei rifiuti raccolti in
mare in sinergia con gli enti preposti (Ministero Agricoltura e Pesca, Distretto Alto
Adriatico, Regione Veneto) e con gli operatori della pesca;
3. Costruire una comunità post-incenerimento, che preveda la riduzione della produzione dei rifiuti e l’aumento della percentuale di riciclo e riuso;
4. Migliorare il servizio di pulizia urbana.
Chioggia deve avere grande sensibilità e impegno per un welfare efficace. Devono
essere realizzate iniziative volte allo sviluppo economico e culturale, in quanto strumenti opportuni di rimozione del disagio sociale. Ma dobbiamo far fronte anche a
sfumature diverse: l’età media aumenta e il calo demografico si fa sempre più vistoso. A tutto ciò bisogna rispondere con l’efficace organizzazione dei servizi welfare
della nostra città. Organizzazione che deve diventare un servizio strutturato attorno ai principi cardine del welfare europeo, riconoscendo l’universalità dei bisogni e
garantire uguaglianza ed equità nell’esigibilità delle prestazioni. Le risorse messe a
disposizione dovranno essere congrue alle esigenze, ed individuare, ove necessario,
modalità innovative di erogazione. Attenzione prioritaria verrà data ai bambini, alle
persone disabili, agli anziani, all’integrazione sociale, alle pari opportunità, alle politiche abitative per le famiglie più disagiate. Avremo come saldi riferimenti la centralità della persona, il sostegno alle famiglie, la capacità di ascolto ed orientamento,
spingendo sul radicamento territoriale.
Al centro del nostro mandato è posta la promozione della salute, per la quale già
oggi possiamo mettere in pratica poche ma concrete azioni.
Oggi i sistemi sanitari, il nostro compreso, sono tutti oggettivamente di fronte ad
una sfida estremamente impegnativa: da un lato, ci sono un aumento e una diversificazione dei bisogni di salute dei cittadini; dall’altro si registra una difficoltà crescente
a mantenere il livello delle risorse pubbliche disponibili. Siamo al cospetto di un
profondo cambiamento culturale, dove consapevolezza e partecipazione sono elementi sempre più richiesti, e di un altrettanto deciso cambiamento sociale, segnato
da fenomeni come l’invecchiamento della popolazione, la cronicità delle patologie,
le nuove fragilità e vulnerabilità legate alla disoccupazione e al crescente peso della
povertà.
Beni comuni
1. Attivazione della Conferenza dei Servizi, in sinergia col Comitato “Forte San Felice”, per valutare le migliori strategie di recupero del Forte e dell’area verde
circostante;
2. Rivalutare il centro storico di Sottomarina (soprattutto la parte storica che porta
alla diga e al Forte) attraverso segnaletica e indicazioni, attivando processi di vitalità residenziale e attrazione turistica;
3. Attuare, in maniera partecipata, il piano dell’arredo urbano e dell’illuminazione
cittadino, consultando i residenti e gli operatori commerciali dei singoli quartieri
e dedicando particolare sensibilità alle aree storiche con capacità di attrazione
turistica;
4. Completamento del Censimento di tutti i beni patrimoniali del Comune.
COSE DA FARE
Welfare
1. Costituzione della Consulta del Volontariato e del Walfare: mettendo in sinergia
l’esistente, si vede cosa manca, si diminuiscono gli sforzi doppi e si aumenta l’efficenza;
2. Mantenimento della misure in supporto alle famiglie in difficoltà economica: dare
continuità e maggiore consistenza al “bonus bebè”, al “bonus libri” e i contributi
ai pendolari;
3. Attivare forme innovative di erogazione e nuove forme di contributi sociali, come
la Borsa Lavoro, che permettono di accedere a contributi offrendo in cambio
prestazioni di lavoro;
4. Diffondere una cultura di accoglienza e inclusione delle persone straniere resi-
denti nel nostro territorio;
5. Applicare il welfare di comunità: introdurre, a fianco dell’erogazione strutturata
di servizi alla persona, il rafforzamento della coesione sociale attraverso forme di
partecipazione e corresponsabilità dei cittadini e delle organizzazioni intermedie. Sarà sempre più una programmazione che metterà i quartieri e le frazioni al
centro dell’analisi condivisa delle necessità e dei desideri e della costruzione di
progetti e soluzioni a misura degli abitanti;
6. Il Bilancio Sociale di Comunità: redigere con gli attori pubblici o a valenza pubblica che operano nel settore. Non vogliamo costringerlo nessuno a cambiare
politiche o aree d’intervento, ma vogliamo coordinarle, leggerle insieme, e poi
valutarle coi cittadini, pubblicamente, ogni anno;
7. Pianificazione di una strategia per invertire il calo demografico, che comporti una
residenza veloce a prezzo di mercato, agevolazioni fiscali sugli affitti, politiche
occupazionali efficaci e attrazione turistica.
Pari opportunità e diritti civili
1. Gettare le basi per un’educazione alla diversità, alla tolleranza, all’integrazione
sociale delle minoranze, contribuire a formare una sensibilità più moderna, promuovere valori più ricchi e più vari; passare quindi dalla cultura della “tutela della
donna” alla “valorizzazione della soggettività femminile”;
2. Contrasto ad ogni forma di sessismo e promozione di una democrazia di genere;
3. Continuità al progetto “civico donna” rafforzando le azioni previste in tema di
sensibilizzazione cittadina alla violenza di genere e in tema di servizi di ascolto e
consulenza delle vittime;
4. Diffondere una cultura di accessibilità delle persone diversamente abili nella quotidianità delle reazioni affettive, sociali, educative, lavorative. In particolare lavorare sul tema delle barriere architettoniche migliorando su tutto il territorio l’accessibilità per i diversamente abili e per tutte le persone con difficoltà motorie.
Terza età
1. La popolazione sta invecchiando rapidamente. Significa che i servizi sanitari e
sociali a favore della terza età vanno implementati e strutturati affinché siano facilmente fruibili per tutti. Per questo il welfare di comunità dovrà porre grande
attenzione per i servizi agli anziani nei singoli quartieri;
2. Valorizzare l’esperienza degli anziani, artigiani, artisti, maestri e altri talenti attraverso iniziative pubbliche e premi annuali di riconoscenza;
3. Rafforzare le linee di trasporto pubblico urbano dirette all’ospedale e ai centri
storici
4. Prestare maggior attenzione alla manutenzione e alla cura delle strade, delle calli
e ai marciapiedi onde evitare pericolose cadute;
Casa
1. Avviare un censimento di tutti gli immobili del Comune di Chioggia per dare risposte chiare, trasparenti ma soprattutto concrete alle fasce deboli e vulnerabili
della città;
2. Affrontare emergenza abitativa facendo squadra con tutti i soggetti portatori di
interesse locali coinvolgibili valutando l’opportunità di accedere a fondi che permettano interventi strutturali e di sostegno;
3. Mettere in campo azioni di housing sociale di qualità e partecipata, ove gli obiettivi sono raggiunti dalla sinergia tra residenti, amministrazione pubblica e la figura
del Gestore Sociale;
4. Le politiche abitative previste negli strumenti urbanistici tengano conto dei luoghi di aggregazione sociale e sportiva.
5. Continuo dialogo con gli enti preposti per un costante adeguamento della struttura ospedaliera e della permanenza dei servizi e delle schede ospedaliere;
6. Implementazione dell’educazione scolastica e percorsi formativi in tema di alimentazione e sport;
7. Dialogo costante con medici di famiglia, che hanno il polso della situazione in
tema di necessità del malato, possono garantire alla pubblica amministrazione
e agli enti preposti una visuale aggiornata e in costante evoluzione sui servizi da
erogare, in particolar modo alle fasce più deboli;
8. Dedicare attenzione ai servizi offerti all’infanzia: dalla qualità degli asili nido presenti sul territorio al numero di posti offerti dagli stessi, fino ai servizi dedicati nei
quartieri nei luoghi di aggregazione sociale e attraverso i pediatri;
9. In questi anni è stato compiuto uno sforzo collettivo notevole per adeguare il
nostro ospedale agli standard regionali. Si è lavorato molto sulla struttura di accoglimento degli utenti, migliorando di conseguenza tutta la parte delle opere
murarie, potenziando il Pronto Soccorso, le sale chirurgiche e le sale dei servizi
ambulatoriali. Possiamo affermare di disporre di un quadro medico, infermieristico e tecnico all’altezza, delle future sfide della sanità. a fronte di un ospedale
migliorato, sia nelle attrezzature che nell’attività alberghiera, si riscontra però un
continuo ridimensionamento del personale, con il rischio che ci produca una perdita di efficenza e tempestività dei servizi erogati. Per questo seguiremo tutte le
iniziative legislative della Giunta Regionale in tema di aggregazione delle ASL ed
in particolare ai finanziamenti da erogare al nostro sistema sociosanitario;
10.Verrà posta grande attenzione all’attuazione delle schede ospedaliere, affinché
diventi no realtà l’Ospedale di comunità e Hospice, presso l’IPAB;
11.Rafforzamento di tutte le attività di assistenza territoriale: dalla medicina di base,
all’assistenza domiciliare.
LEGALITÀ E TRASPARENZA
Anche la legalità si declina in diverse forme, per questo è importante proseguire
nelle politiche di monitoraggio costante e scientifico dei fenomeni di illegalità, infiltrazione mafiosa e criminalità organizzata in sinergia tra amministrazione, scuola e il
tessuto economico e associativo del territorio. Per sensibilizzare su queste tematiche
è importate incentivare percorsi di educazione che, in collaborazione col sistema
scolastico coinvolgano i giovani per renderli cittadini più consapevoli e diffondere l’idea di legalità come corresponsabilità; oltre a realizzare iniziative, incontri con
esperti e percorsi divulgativi nelle scuole.
COSE DA FARE
1. Applicazione della legge nazionale che regola la rotazione degli incarichi manageriali a rischio corruzione;
2. Massima trasparenza su tutti gli atti pubblici e i bilanci;
3. Rendere maggiormente accessibile ed aggiornato il portale web dell’amministrazione comunale;
4. Predisporre un ticket di ingresso per pratica presso ufficio urbanistica finalizzata
ad una maggior trasparenza nei tempi e nella gestione;
5. Attività di promozione della legalità nella scuole, in collaborazione con associazioni locali e nazionali.
SICUREZZE
La città dovrebbe essere resa sicura consentendo ai cittadini di viverla serenamente
anche grazie alla realizzazione di iniziative di carattere pubblico che portano sempre
più la gente a vivere la comunità. Ciò nonostante la richiesta del cittadino di risolvere
un problema di disagio legato a situazioni illecite o di degrado, deve avere pertanto
risposte concrete, perché la sicurezza è un elemento importante della qualità della
vita nelle nostre città.
Il tema della sicurezza va però considerato ad ampio spettro e si sovrappone a quello
della “percezione di insicurezza”: La sicurezza riguarda diversi temi: i rischi di dipendenza per i giovani ma non solo, la marginalità ed esclusione sociale, la sicurezza
nell’ambito abitativo, la fragilità e la violenza sulle donne, il gioco d’azzardo, l’incidentalità stradale, i furti, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la criminalità. Ciascuno di
questi aspetti merita un’azione di prevenzione, contrasto e controllo forte e mirato.
COSE DA FARE
1. Costruzione mappa delle situazioni di degrado e delinquenza ed attivazione di
iniziative che ne aumentino la vitalità di quelle aree;
2. Nella rigenerazione dei quartieri, porre risalto al tema della videosorveglianza e
dell’illuminazione notturna delle aree urbane a rischio.
3. Censimento delle aree videosorvegliate da privati cittadini e previsioni di particolari scontistiche sulle imposte locali a chi mette a disposizione le registrazioni del
proprio impianto alla Pubblica Sicurezza in caso di necessità;
4. Organizzare e sostenere l’attività della Polizia Locale, ripensandone una nuova e
più consona collocazione e prevedendo l’esternalizzazione dei servizi amministrativi favorendo una maggior presenza di Vigili Urbani nel tessuto territoriale;
5. Coordinamento costante con Forze di Polizia;
6. Adesione dell’amministrazione al forum europeo della sicurezza urbana;
7. Monitoraggio costante delle dipendenze dal gioco, in collaborazione con gli enti
preposti e azioni contro l’usura;
8. Costante monitoraggio delle strade provinciali e statali, con segnalazione tempestiva di situazioni di degrado e pericolo agli enti preposti alla manutenzione;
9. Partecipazione all’Comitato Unità contro l’Isolamento, con particolare riferimento alla messa in sicurezza della Statale 309 - Romea. In concerto con gli organi
preposti, trovare soluzioni concrete e praticabili per l’alleggerimento del traffico
pesante sulla Statale 309 - Romea.
START UP E LAVORO
Obbiettivo primario e centrale di questa futura amministrazione sarà creare e sostenere le condizioni per il rafforzamento e il rinnovamento del tessuto economico e
produttivo, al fine di ridare lavoro a coloro che l’hanno perso e dare risposte ai tanti,
troppi giovani inoccupati e disoccupati. La pubblica amministrazione deve diventare
uno strumento di facilitazione e promozione di nuove opportunità e nuove occupazioni.
Bisognerà adottare misure per rendere attrattiva Chioggia al fine di rilanciare nuovi
investimenti ed attività inerenti sia al comparto commerciale, artigianale, dei servizi
alla persona e alla cultura. Nel rispetto delle competenze comunali si dovrà intervenire nel settore delle esenzioni di imposte ed oneri comunali, tutto ciò per facilitare
l’insediamento di attività produttive; per incentivare l’avvio di nuove attività commerciali ed artigianali; inoltre mettere in azione bandi ed incubatori per favorire imprese giovanili nel campo dei servizi, avviare altresì la semplificazione amministrativa
per diminuire i tempi di attesa delle pratiche di autorizzazione, infine promuovere
incentivi per il recupero del patrimonio edilizio.
Obiettivo ambizioso e da condividere con il territorio nel suo complesso, è inoltre
quello di costruire opportunità di mercato per passare dalla concorrenza di prodotto
alla competizione sostenibile del territorio favorendo:
• l’accesso al credito
• riducendo il costo amministrativo e burocratico
• investendo nella formazione professionale
• l’accesso ai mercati
• aumentando la progettazione europea e l’acquisizione di finanziamenti europei
attraverso personale specializzato multiprofessionale e in collaborazione con le
università.
COSE DA FARE
1. Prevedere, ove possibile, progetti finalizzati alla destinazione di patrimonio immobiliare pubblico e privato alle micro imprese di giovani e di donne valorizzando talenti, creatività ed innovazione e contemporaneamente sostenendo la
crescita di attività produttive e dell’occupazione;
2. Politiche di sostegno alla creatività e l’innovazione dell’impresa, in concerto con
le categorie economiche cittadine;
3. Costituzione di un gruppo di lavoro con esperti del settore (cultura, turismo, pesca e agroalimentare) sia istituzionali sia privati per un’approfondita analisi delle
risorse e delle attività già presenti e di quelle da potenziare;
4. Partecipazione a progetti e finanziamenti regionali e/o comunitari;
5. Realizzare il Job Cafè e/o sportello informagiovani: sportello per l’accompagnamento al lavoro e la progettualità di formazione professionale personale;
6. Essere parte della nuova “programmazione europea 2014-2020”, attivando un
team all’interno della pubblica amministrazione, continuamente aggiornato, in
grado di reperire fondi e redigere progetti per il reperimento di finanziamenti
pubblici e privati;
7. Nel settore agricolo e della pesca, è necessario razionalizzare la filiera logistica
per ridurre i costi di accesso al mercato. È necessario continuare a promuovere
l’internazionalizzazione delle imprese e la filiera corta non solo per semplificare il
rapporto con il consumatore ma per mantenere il presidio del territorio. Prodotto
enogastronomico e tipicità locali stanno assumendo un valore sempre più forte
nella diversificazione dell’economia rurale ed importante nella caratterizzazione
e definizione di un’offerta innovativa, ma rispettosa della tipicità rurale locale. Le
produzioni tipiche e la loro elaborazione in piatti della tradizione di un territorio
possono infatti rappresentare uno straordinario strumento di destination marketing, unitamente ad altri prodotti turistici specifici, studiando un apposito brand
di prodotti made di Chioggia.
BUONA AMMINISTRAZIONE
e PARTECIPAZIONE
La burocrazia si struttura intorno a regole, procedimenti, ruoli e anche il Comune contribuisce, con i suoi regolamenti, alla complessità del quadro normativo. La “cattiva”
burocrazia produce proteste, costi, delegittimazione. Per questo motivo, è prioritario operare una incisiva semplificazione dei procedimenti amministrativi attraverso il
coinvolgimento e il contributo propositivo e fondamentale di chi quotidianamente
utilizza quegli strumenti: ovvero il personale comunale. Solo incrociando le aspettative (ora mortificate) e le esigenze di chi vive un rapporto con l’amministrazione comunale “da fuori” con chi gestisce i procedimenti “da dentro” sarà possibile intervenire
efficacemente e non solo con buoni propositi.
I cittadini devono essere al centro delle decisioni: su Chioggia devono poter decidere i cittadini chioggiotti, attraverso nuove forme di partecipazione, da un lato, e
momenti di discussione e confronto, dall’altro. Vogliamo stimolare la partecipazione,
attraverso il coinvolgimento e l’ascolto dei cittadini, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. Solo se l’amministrazione sarà in grado di accorciare le distanze con i cittadini
e le imprese, ascoltando e dando risposte nei tempi giusti, si instaurerà un rapporto
di fiducia e di collaborazione reciproca che consentirà di alimentare una dimensione
di comunità, di orgoglio e di senso civico.
COSE DA FARE
1. Riorganizzare e riprogrammare i settori della pubblica amministrazione che risultano lacunosi in termini di tempo, modo e qualità del servizio erogato al cittadino
puntando quindi ad una organizzazione efficace ed efficiente dei servizi alla persona;
2. Prevedere un piano di valorizzazione dei dipendenti pubblici per poter consentire
loro la massima espressione in termini di competenze e professionalità;
3. Rendere gli uffici comunali più accoglienti ai cittadini e agli stessi operatori pianificando, se necessario, trasferimenti in altre strutture più adeguate;
4. Prevedere attività formative mirate per consentire ai dipendenti pubblici una maggiore, costante ed aggiornata preparazione su modalità e strumenti innovativi;
5. Individuare e promuovere nuove modalità di lavoro che permettano approcci
multi agenzia e multi professionali;
6. Rivedere il Regolamento comunale per ridare più snellezza ed efficacia all’organizzazione della macchina comunale puntando altresì al taglio delle spese superflue;
7. Costituire un gruppo di lavoro dedicato alla semplificazione, che coinvolga anche
il personale interno, oltre che attori esterni, affinché si raggiungano risultati percepibili per i cittadini e per il monitoraggio degli stessi;
8. Creare un ufficio pianificazione affiancato al SUAP al fine di velocizzare le pratiche
dei cittadini e delle imprese;
9. Attivazione sportello “Catasto Light” presso il Municipio con un protocollo di
intesa tra Comune e Agenzia delle Entrate Regionale;
10.Apertura sportello “C.C.I.A.A.” previa attività di concerto con la Camera di Commercio Delta Lagunare;
11.Prevedere all’interno del regolamento comunale organismi intermedi di partecipazione cittadina nei processi decisionali (consulte, commissioni), favorire gli
interventi nelle Commissioni e nei Consigli Comunali. Attivare percorsi, ove già
non esistano, che portino alla costituzione di Comitati di Frazione, da ritenersi
soggetti di dialogo valido e qualificato;
12.Attivazione del Bilancio Sociale: partecipato, discusso e veritiero;
13.Il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali incontrino mensilmente i residenti
di un quartiere, creando un tavolo di confronto e di aggregazione sociale, e facendo in modo che annualmente siano visitati tutti i quartieri;
14.Partecipazione cittadina sul futuro degli immobili in disuso: Arena Eleonora Duse,
teatro ex Cinema Astra, Colonia Turati, Corte Salasco.
POLITICHE GIOVANILI
Sarà fondamentale investire concretamente sul protagonismo giovanile, stimolandone la partecipazione alla vita della città, attraverso un potenziamento dei percorsi
di cittadinanza attiva e volontariato messi in atto dal circuito Carta giovani ed investendo sulle proposte e sulle sperimentazioni praticate dai giovani all’interno di un
Centro di Aggregazione Giovanile.
COSE DA FARE
1. Prevedere e sostenere eventi per i adolescenti: tornei sportivi, eventi musicali e
cinematografici, caffè letterari, in collaborazione con enti e associazione esistenti
nel territorio;
2. Prevedere, nel Bilancio Sociale, una voce dedicata alle politiche giovanili;
3. Prevedere percorsi formativi scuola/lavoro, in collaborazione con le categorie
economiche cittadine;
4. Investire sui giovani in termini di maggior partecipazione, maggior consapevolezza e maggior responsabilità attraverso una loro rappresentanza, dando concretezza ai principi sanciti dalla Carta Europea di partecipazione dei giovani alla vita
locale;
5. Continuazione e implementazione dell’attività del Consiglio Comunale dei Ragazzi;
6. Trasformare il Centro di Aggregazione Giovanile affinché funga da recettore dei
loro bisogni, luogo di occupazione del tempo libero e soggetto interzonale di
connessione delle realtà già esistenti sul territorio;
7. Prevedere percorsi formativi nelle scuole medie superiori che colleghino i giovani
agli studiosi locali, circa discipline locali quali l’enogastronomia tipica, le particolarità del territorio, la storia locale, etc;
8. Limitare l’esodo invernale dei nostri giovani verso i luoghi del divertimento, favorendo la nascita di locali di intrattenimento al chiuso.
MOBILITÀ, TRASPORTI
Promuovere un’efficiente e sostenibile mobilità è responsabilità e compito del servizio mobilità; ma garantirne la sostenibilità è responsabilità del servizio ambiente. Si
tratta di conciliare esigenze diverse: facilitare l’accesso agli esercizi commerciali (che
nel nostro territorio ha un tessuto fortemente diffuso) e ai siti di lavoro e di studio
(che spesso sono fuori Chioggia, obbligando molti al pendolarismo), garantendo
bassi livelli d’inquinamento veicolare, la sicurezza stradale e la velocità di spostamento. Oggi occorrono nuove politiche per ridare forma e qualità a Chioggia, favorendo
la scelta del trasporto pubblico (che a Chioggia sta subendo una forte diminuzione
di servizio e utenti), per avviare un futuro meno legato all’automobile, più ecologico
e sostenibile, che si realizzi attraverso l’utilizzo del trasporto pubblico e una fitta rete
di percorsi ciclabili. In merito a questi ultimi è necessario portare a termine quei percorsi rimasti incompiuti ma necessari per realizzare itinerari funzionali.
COSE DA FARE
1. Perseguire l’obbiettivo della mobilità sostenibile favorendo ed incentivando l’uso
dei mezzi pubblici e delle piste ciclabili, creandole dove assenti, potenziandole
ove presenti e collegandole tra loro;
2. In connessione con le nuove vocazioni del centro storico, e quindi tenendo conto
delle funzioni antiche e nuove a esse connesse, procedere alla redazione di un
piano della mobilità sostenibile;
3. Modificare il rapporto tra la spesa a Bilancio destinata alla viabilità veicolare e
quella destinata alla mobilità ciclo-pedonale;
4. Disincentivare l’uso dell’auto propria per i piccoli spostamenti;
5. Attuazione di un progetto sperimentale per la mobilità elettrica, attingendo ai
finanziamenti FESR;
6. Prevedere parcheggi scambiatori agli ingressi della città, prevalentemente in
chiave turistica;
7. Studiare, prevalentemente in chiave turistica, un piano per la mobilità su acqua,
che ad oggi garantisce cospicui finanziamenti UE;
8. Mettere in sicurezza sull’attraversamento pedonale della Statale 309 - Romea a
Valli e Sant’anna, attraverso installazione del semaforo intelligente;
9. Prolungare la pista ciclabile da Sant’Anna a Cavanella, già presente nel PRG;
10.Avviare una pianificazione ordinaria per la manutenzione il manto stradale della
città di tutti i quartieri di Chioggia;
11.Sistemazione della pista ciclabile di Valli, attualmente in stato di abbandono;
12.Mettere in sicurezza attraversamento pedonale della Statale 309 - Romea a Cavanella d’Adige, soprattutto l’attraversamento verso il cimitero.
CONNESSIONI, INFRASTRUTTURE E RETI
Connessioni sono tutti quei pezzi di politiche pubbliche che uniscono e integrano
brani di società e di economia, valorizzandoli in una chiave di apertura, d’innovazione, di svecchiamento, d’internazionalizzazione. Vediamone alcune. Della Statale
309 - Romea abbiamo già parlato nel capitolo delle infrastrutture: dobbiamo invece
ritornare con decisione a chiedere il secondo ingresso a Sottomarina, dando dignità a via Barbarigo, collegato all’Arzerone e quindi alla Monselice Mare. Ma anche
di tutte quelle connessioni necessarie: dall’attrazione turistica verso l’asse dell’A4 a
quelle dei paesi del nord Europa, dai collegamenti ferroviari che sono necessari alle
infrastrutture leggere che collegano vie d’acqua.
COSE DA FARE
1. Un porto pieno di container: è l’unica maniera che abbiamo per ottenere la ferrovia. Chioggia deve quindi avere un ruolo di primissimo piano nell’ideazione e
realizzazione del porto off-shore. Accelerazione dello scavo dei canali portuali;
2. Avviare un dialogo costante e fecondo con le istituzione preposte per le opere
leggere in laguna, dando seguito alla legge regionale sugli ittiturismi e ad altre
attività legate all’acqua e alla sua fruizione, tutelando l’ecosistema della laguna e
dei fiumi;
3. Mantenere un ruolo attivo nella costruzione della città metropolitana al fine di
migliorare la qualità di vita del nostro territorio;
4. Realizzare progetti strategici capaci di accedere ai fondi europei destinati alle
città metropolitane;
5. Adeguamento servizi primari al resto della città, come fognature e banda larga;
6. Presenza significativa nei tavoli e costante dialogo con i soggetti preposti alla
realizzazione dello scalo portuale fluviomarittimo.
SCUOLA
Offrire un domani migliore alle nostre generazioni, significa oggi garantire loro percorsi educativi di qualità ed innovativi. Sulla scuola dovrà esserci un amministrazione
presente non solo per garantire ambienti decorosi e funzionali ma anche per offrire
il giusto supporto tecnico, formativo e progettuale . Il ruolo dell’istruzione e della
cultura è particolarmente importante se si vuole accompagnare un cambiamento
radicale con la costruzione di un modello di cittadinanza e di sviluppo etici e respon-
sabili.
La scuola è un motore fondamentale di coesione e controllo sociale, di partecipazione delle famiglie, di sviluppo culturale e ambientale.
E necessario costruire una progettualità che metta la centro l’infanzia e la famiglia
nella loro complessità e incrementare il raccordo tra soggetti pubblici e soggetti
privati per attivare politiche di integrazione e di programmazione dei servizi rivolti
all’infanzia. Centrale sarà l’attenzione alla sfera 0-6 anni, fase della crescita fondamentale per il buon esito degli apprendimenti. La qualità e la competenza offerta dai
due servizi di Asilo Nido presenti nel nostro territorio accanto all’altissima professionalità dei medici Pediatri che operano nella nostra ASL e la competente e creativa
progettualità delle associazioni territoriali potrebbero fornire interventi di supporto
alla genitorialità sia in termini di conciliazione tempi vita e lavoro sia in termini di consulenza educativa e formazione.
COSE DA FARE
1. Predisporre un piano pluriennale realistico ed inderogabile delle necessarie ed
urgenti manutenzioni delle strutture scolastiche pubbliche presenti nel territorio
comprendendo gli spazi adibiti ad attività sportiva;
2. Garantire un trasporto pubblico urbano e extraurbano puntuale, sicuro ed economico agli studenti;
3. Proporre ed accompagnare metodologicamente genitori, insegnanti e direzioni
alla realizzazione del progetto “piedibus” quale esempio di significativa partecipazione attiva e di coinvolgimento di tutti gli attori;
4. Introdurre nella mensa scolastica l’utilizzo dei prodotti locali a filiera corta così da
garantire costi inferiori, assicurare la tracciabilità e promuovere qualità e genuinità dei nostri prodotti;
5. Dedicare attenzione ai servizi offerti all’infanzia: dalla qualità degli asili nido presenti sul territorio al numero di posti offerti dagli stessi, fino ai servizi dedicati nei
quartieri nei luoghi di aggregazione sociale e attraverso i pediatri;
6. Riprendere, in collaborazione con le associazioni sportive del territorio, l’iniziativa
“giochi della gioventù”;
7. Riproporre la “Rassegna cinematografica” agli studenti della scuole medie e superiori della nostra città;
8. Valutare l’opportunità dell’apertura pomeridiana delle strutture scolastiche con
attività di laboratori creativi e/o recupero scolastico attraverso progettualità condivise con le associazioni presenti nel territori;
9. Sostenere ed implementare progetti di alternanza scuola-lavoro;
10.Creare rete tra i ragazzi delle scuole superiori e le organizzazioni di volontariato
locali, perché sono occasioni di formazione e sensibilizzazione alla cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva, nonché di socializzazione e di scambio
esperienziale;
11.Promuovere bandi e concorsi finalizzati ad una maggior sensibilizzazione a temi
ambientali, interculturali e/o legati alla corretta alimentazione e all’uso di prodotti
a km 0;
12.Potenziare la presenza universitaria in città, favorendo l’espansione del ciclo di
studi di biologia marina e provando ad attivare una presenza della università veneziana;
13.Valorizzare le esperienze locali nelle tesi degli universitari chioggiotti.
CULTURA E
INDUSTRIA CULTURALE
È importante proseguire anche nell’attività di promozione delle associazioni
culturali attraverso una cabina di regia tra Tavole della cultura e il Fondo per la
Cultura. Chioggia gode dell’attività di numerosi attori culturali importanti che
vanno sostenuti nei loro ambiti di pertinenza. È ovvio che l’impegno culturale
da parte dell’Amministrazione deve intersecare sempre più il turismo. Pertanto
va realizzata una connessione fra patrimonio storico-artistico e artigianato, industria dell’ospitalità, enogastronomia di qualità, creando eventi che portino
visitatori in città.
Occorre ora individuare percorsi culturali “dentro” la città e “oltre” la città per
costituire un vero e proprio sistema turistico, attribuendo all’OGD le funzioni di
coordinamento e programmazione strategica nei campi della cultura, del turismo e della promozione del territorio, nonché delle politiche europee ed internazionali, con l’obiettivo di creare una cabina di regia che orienti le proposte
di incoming e che valuti il rapporto investimenti/presenze turistiche. A questo
scopo, pensiamo si debba rafforzare la collaborazione fra soggetti pubblici e
soggetti privati e legare l’offerta culturale al territorio nel suo complesso, includendovi le tipicità agroalimentari, artigianali, del benessere e delle particolarità
territoriali.
COSE DA FARE
1. Investire nella cultura e nella sua valorizzazione puntando ancora una volta
sull’innovazione come possibile strada per combattere la disoccupazione.
Auspicabile favorire e avviare possibili collaborazioni con le università del
territorio veneziano e padovano;
2. Predisporre un “polo museale” in grado di collegare tra loro, in termini di
contenuti e promozione, le diverse realtà museali presenti nel territorio. A
tal proposito potrebbe essere funzionale un ente terzo che funga da regia e
coordinamento unico alle proposte e che in modo più organico e condiviso
possa promuoversi in eventi ed iniziative. Chioggia può e deve diventare
il palcoscenico della cultura con ovvie ricadute sul piano economico della
città;
3. Mettere in sinergia il sistema culturale con quello turistico e quello economico;
4. Creare rete con i grandi attori dell’industria culturale di preminente importanza;
5. Trovare nuovi spazi per la biblioteca comunale, che deve essere vissuta anche come momento di divulgazione culturale;
6. Trovare una nuova collocazione per l’archivio storico, più consono alle esi-
genze dei fruitori;
7. Difesa e tutela delle rassegne e degli eventi esistenti e dei loro enti organizzatori,
mettendo a loro disposizione uno strumento di marketing comunale moderno ed
efficace;
8. Promozione del Palio de la Marciliana, considerandolo evento principale di attrazione turistica, implementandolo con nuove risorse umane ed economiche;
9. Ideazione e realizzazione della Pinacoteca Comunale;
10.Ridefinizione dei luoghi culturali, trovando, in maniera partecipata, la loro vocazione ed il loro uso ideale.
SPORT
Lo sport, oltre che attività ludico-motoria, costituisce un fondamentale strumento di
formazione e prevenzione della salute, crescita culturale, integrazione e socializzazione per chi lo pratica, in particolar modo bambini e giovani, perché si sviluppa in
un contesto di conoscenza e rispetto delle regole e degli altri, di sana competizione,
di solidarietà: tutti elementi che si aggiungono alla funzione di pratica di un corretto
stile di vita. Due le direttrici sulle quali puntare: da un lato aumentarne la promozione, soprattutto nelle scuole, e mantenere saldo e costante il rapporto con l’associazionismo sportivo, così vivace e numeroso; dall’altro salvaguardare le condizioni
idonee alle diverse discipline di cui Chioggia è ricchissima, attraverso un’adeguata
manutenzione degli impianti sportivi, in gestione diretta o in concessione, col ruolo
di controllo nelle mani del Comune. Grazie alla pratica sportiva, inoltre, crescono
fenomeni di relazione fra giovani di diversa estrazione ed origine.
COSE DA FARE
1. Pieno sostegno alle associazioni di tutte le discipline sportive presenti a Chioggia
soprattutto a quelle rivolte ai bambini, giovani, ai diversamente abili, agli anziani ;
2. Prevedere accordi con le Federazioni sportive finalizzati alla massima diffusione
dello sport nelle scuole e nel contesto cittadino;
3. Porre radici alla progettualità di una cittadella dello sport;
4. Istituire la Consulta delle attività sportive;
5. Potenziare le attività sportive d’acqua già presenti (SUP, vela, surf, kitesurf, kayak)
e favorire quelle che non o poco presenti (nautica offshore e radiocomandata,
moto d’acqua, sci nautico);
6. Particolare attenzione al mondo della subacquea: un settore fortemente dedito
alla tutela del mare, che attrae un turismo di qualità e ad alta capacità di spesa.
Rilancio del Parco marino delle Tenue e realizzazione di una mappa delle aree di
interesse subacqueo, in concerto con le associazioni locali;
7. Il Lusenzo come luogo da dedicare allo sport: pensare alla chiusura dell’anello pedonale e ciclabile con attrezzature idonee alle attività sportive come camminata,
corsa. Dedicare uno spazio acqueo del Lusenzo alle attività degli sport acquatici;
8. La Borsa dello Sport: prevedere azioni di sostegno diretto alle famiglie con redditi
bassi a parziale copertura delle spese di iscrizione all’attività sportiva degli atleti
più piccoli;
9. Sviluppare una cultura dello sport attraverso iniziative di promozione quale “settimana dello sport”;
10.Piano di manutenzione ed uso degli impianti sportivi nei vari quartieri, concedendoli in gestione alle associazione sportive;
11.Verifica delle tariffe delle utenze nei luoghi dello sport e concertazione per ottenere tariffe agevolate per le società sportive che usano gli impianti comunali;
12.Reperimento risorse per la copertura ed il riscaldamento della piscina comunale.
Rilancio deluso da parte della cittadinanza e degli istituti scolastici;
13.Aumentare le capacità attrattive e di ospitalità, mettendo Chioggia in un circuito
nazionale ed internazionale di eventi sportivi.
SVILUPPO ECONOMICO
In un periodo di crisi e forti difficoltà per gli Enti locali, solo una proficua ed efficace
capacità di concertazione favorisca l’utilizzo di tutte le risorse, locali, regionali, statali
e comunitarie che possono riattivare l’economia del nostro territorio. La politica ha
bisogno di una visione aperta e di capacità progettuali di medio lungo periodo. Sarebbe miope soffermarsi esclusivamente nella gestione dell’emergenza.
Per questo è indispensabile uno sforzo comune di sistema. Un lavoro di squadra
nel rispetto dei relativi compiti e ruoli. Significa al contempo valorizzare le capacità
dell’impresa diffusa e delle istanze del mondo del lavoro. Una realtà che per meglio
espandersi e migliorare, creando così sviluppo e posti di lavoro, ha il bisogno di innestarsi in un tessuto urbano adeguato dove una rete infrastrutturale efficiente dia
garanzia di esito positivo. Perciò diventa necessario avere una visione nuova ed unitaria delle politiche urbane al fine di dare le giuste risposte ai bisogni e alle richieste
che promanano dal mondo delle imprese e del lavoro.
TURISMO
Il concetto del turismo è in continua evoluzione, mentre noi siamo fermi. Sono cambiate le esigenze del turista, come è cambiato il modo di fare turismo. Per questo
bisogna offrire un prodotto in linea con le richieste, in linea con la concorrenza. Per
questo bisogna iniziare a guardare la qualità dell’offerta, cominciare a pensare ad
un turismo destagionalizzato ossia che non si concentri ai soli mesi di giugno, luglio
e agosto, ma che invece sia capace ad attrarre visitatori e vacanzieri almeno per sei
mesi all’anno. Spostiamoci dal solo turismo balneare e pensiamo al turismo diportistico, culturale, enogastronomico, congressuale.
Bisogna lavorare sul marketing della nostra città. È imprescindibile il ruolo dell’OGD
nella costruzione di un ufficio marketing della città attraverso un’azione coordinata di
tutti i soggetti operanti nel settore.
COSE DA FARE
1. Studio, con le categorie e gli attori esistenti, dell’offerta turistica locale. L’OGD è
il luogo in cui definire strategie di comunicazione, ricerca di finanziamenti e studio
del brand;
2. Destagionalizzazione dell’offerta turistica, pensando la stagione primaverile e
quella autunnale come periodi ideali per ospitare eventi culturali e sportivi ad alta
capacità attrattiva. Trovare partner significativi per la realizzazioni degli eventi;
3. Realizzazione dell’ufficio IAT, pensandolo esso stesso come attrazione turistica.
Presso lo IAT il visitatore dovrà “vivere il riassunto di Chioggia”, secondo i 5 sensi:
gusto, tatto, udito, vista e olfatto;
4. Realizzazione dello “IAT diffuso”: un gruppo di ragazzi di Chioggia presidierà i
luoghi dell’ospitalità nei momenti più opportuni per promuovere il territorio e le
le attività;
5. Transitare da un solo turismo balneare ad un turismo diportistico, culturale, enogastronomico, ecc;
6. Valorizzazione di un turismo sostenibile, legato all’idea di ambiente come strumento di attrazione turistica;
7. Implementare l’offerta turistica per la fascia giovanile dando possibilità agli operatori dell’intrattenimento di agire nel rispetto di tutti;
8. Prevedere pedonalizzazioni nelle zone di maggior attrattività turistica in concomitanza di eventi significativi;
9. Sviluppo del turismo lento valorizzando le risorse ambientali come il Bosco Nordio, promuovendo l’apertura di strutture ricettive, segnaletica adeguata, piste
ciclabili;
10.Connettere Chioggia a forme di turismo studentesco, congressuale e religioso;
11.Sostegno al settore della nautica da diporto e alle attività acquatiche connesse.
PESCA
Nel nostro territorio estrema rilevanza riveste il settore della pesca, attività dinamica e vitale per l’economia della nostra comunità. Pur non avendo il nostro Comune
competenze dirette per questo particolare comparto, la pesca a Chioggia deve e
sarà seguita con estrema attenzione. L’assessorato alla pesca sarà punto di riferimento dei pescatori e delle cooperative, affiancandole e sostenendole in tutti i tavoli
organizzati dalle autorità competenti. Pesca di mare, pesca di laguna e tutto l’indotto
coinvolto e di riferimento dovranno essere soggetto dei benefici derivanti dai cospicui contributi messi a disposizione dalla Comunità Europea e sui quali puntare.
Unione Europea, Ministero, Regione, Distretto Alto Adriatico, Gruppi di azione costiera e associazioni di categoria saranno gli organismi con i quali l’amministrazione
si relazionerà costantemente.
COSE DA FARE
1. Riavviare il processo finalizzato allo spostamento del Mercato Ittico di Chioggia
in luogo consono alle esigenze dei pescatori e degli operatori, tenendo conto anche della tempistica e della scarsità di risorse economiche a disposizione
dell’amministrazione pubblica;
2. Porre particolare attenzione all’ecosistema marino puntando ad abbattere l’inquinamento dei fiumi;
3. Creare un brand di identificazione del prodotto locale. Favorire la nascita di imprese legate alla trasformazione e commercializzazione del pescato in quarta e
quinta gamma;
4. Affrontare il tema della pesca sostenibile e della mobilità elettrica su acqua;
5. Superare il GRAL, avendo come obiettivo il rapporto diretto tra le cooperative di
pesca in laguna e la Città Metropolitana;
6. Potenziare le attività complementari alla pesca in laguna come pescaturismi e
ittiturismi;
7. Realizzazione del punto di sbarco pubblico a punta Poli;
8. Attivazione del servizio di controllo al mercato ittico.
ARTIGIANATO
L’artigianato a Chioggia è cuore pulsante, vivo e dalle grandi prospettive di sviluppo. L’amministrazione comunale sin da subito sarà a fianco degli artigiani, avviando
e completando prima possibile tutti quei progetti già stesi ed attualmente arenati,
utili per rilanciare questo strategico comparto economico, ricco di competenze. L’attenzione dovrà essere specifica per le aziende del settore edile, ma anche alle altre
categorie dell’artigianato, ed in particolare all’artigianato tradizionale.
COSE DA FARE
1. Procedere con l’approvazione dei Piani Particolareggiati dei Centri Storici;
2. Favorire interventi di micro-credito per la ristrutturazione e la manutenzione degli
3.
4.
5.
6.
immobili nel centro storico e nei centri urbani delle frazioni, incentivando di fatto
lo sviluppo occupazionale nel comparto artigianale, in special modo nelle figure
di artigianato di servizio e nell’edilizia;
Tenere conto, in fase di stesure del Bilancio Sociale, delle esigenze dell’artigianato;
Predisporre, con le varie associazioni di categoria e studi professionali, la possibilità di sgravi e agevolazioni fiscali per l’accesso al credito a favore delle piccole
imprese;
Ideazione e realizzazione di percorsi atti a promuovere la nascita di imprese artigiane specializzate nel settore della nautica;
Con l’Istituto professionale locale, organizzare corsi per attività artigianali tradizionali oggi quasi scomparsi.
PORTUALITÀ
Come scritto nell’ultimo Rapporto sulla società, l’economia e il territorio clodiense,
sottoscritto dalla Fondazione della Comunità Clodiense, nel 2013 il volume delle
merci complessivamente movimentato dal porto di Chioggia è stato di oltre 1,6 milioni di tonnellate. Rispetto agli altri porti dell’Adriatico, movimentiamo solo il 2%,
collocandoci al quinto posto, su sei, nel sistema portuale del Nord est italiano. Pur
non avendo competenze specifiche, l’amministrazione comunale deve attivarsi nelle
sedi preposte per il rilancio del porto, in termini mercantili e crocieristici.
COSE DA FARE
1. Presenza significativa nei processi di unione con il porto di Venezia in unica autorità portuale;
2. Presenza significativa nei tavoli decisionali a favore del porto off-shore;
3. Dare continuità all’attività del porto passeggeri, integrandola con la dinamica realtà veneziana e ricercando quindi una tipologia di navi passeggere che si adattino alle caratteristiche del nostro scalo portuale.
COMMERCIO
È noto che il settore del commercio risenta in particolare modo della diminuita capacità di spesa delle famiglie, dovuta alla negativa congiuntura economica nella quale
viviamo. La tendenza va invertita, dobbiamo iniziare a correre. Se da un lato vanno
rilanciate le occasioni di richiamo ed uso dei locali dismessi (vedi capitoli dedicati)
dall’altro ne vanno ideate di nuove, che potranno rappresentare un primo importante volano di ripresa. Eventi culturali, sportivi, enogastronomici affiancheranno assieme alle attività commerciali, la mia stagione Amministrativa. Altra significativa ope-
razione da realizzare velocemente è l’uso dei contributi messi a disposizione per il
rilancio dei centri storici, il rilancio dell’arredo urbano e l’adeguamento delle attività
commerciali.
COSE DA FARE
1. Riattivare il centro storico di Chioggia per favorire la permanenza e la nascita di
nuove imprese commerciali, perfezionandole in chiave turistica;
2. Attivazione di strategie aventi come obiettivo la realizzazione del Centro Commerciale Naturale;
3. Pensare alcuni luoghi e piazze come contenitori capaci di ospitare eventi, esposizione e mercati, da realizzare in sinergia con partner significativi.
AGRICOLTURA e FILIERA CORTA
L’orticoltura storica e tradizionale settore “marinante” sta segnando il passo. La fuga
dagli orti dei giovani ne testimonia le difficoltà di sviluppo e di prospettiva. A causa
della globalizzazione, dello sviluppo infrastrutturale e delle problematiche economiche, gli operatori del settore hanno visto le famiglie ridurre i consumi o, laddove marginalmente vi siano, fare acquisti prediligendo il basso costo, anche a scapito della
qualità e la salubrità dei prodotti. Anche l’ortomercato sta sempre più perdendo la
propria identità, non rigenerandosi e non riuscendo a frenare l’emorragia dei conferimenti, determinato sia nelle quantità e, soprattutto, dal prezzo. La poca diversificazione dei prodotti conferiti e il timido slancio dato al prodotto del radicchio IGP, ne
frena ulteriormente la prospettiva. La politica del rilancio del mercato orticolo, favorito finalmente dalla messa in opera delle celle frigo e la spinta dell’amministrazione
comunale nel favorire le coltivazioni diversificate dei prodotti orticoli, potrà rappresentare il primo vero rilancio del settore. Altro importante impegno sarà quello di
mettere in rete il nostro mercato con gli altri mercati del distretto triveneto, creando
così i presupposti per un importante polo agroalimentare. L’offerta diversificata e la
messa in rete telematica dei nostri prodotti potrà rappresentare una importante leva
di marketing.
COSE DA FARE
1. Puntare sulla valorizzazione delle produzioni tipiche locali, con la creazione di un
brand legato alla qualità dei prodotti locali;
2. Realizzare eventi ed iniziative (fiere, festival ecc) enogastronomici per promuovere i nostri prodotti locali;
3. Piano strategico per favorire la commercializzazione dei prodotti locali secondo il
modello del “km 0” e della filiera corta;
4. Ripensare, alla luce delle trasformazioni avvenute, ad una diversa gestione del
Mercato Orticolo di Brondolo;
5. Accedere ai fondi regionali e/o comunitari previsti dal PSR (Piano di Sviluppo
Rurale);
6. Aprire un dialogo costruttivo e progettuale con le associazioni di categoria presenti nel territorio chioggiotto.
Amministrare al meglio la propria città
significa avere una visione di quello che si vuole realizzare,
una visione di quello che sarà il suo futuro,
una visione di quella che sarà una Chioggia migliore.
La Chioggia che vogliamo è una città
in cui i cittadini partecipano in modo attivo
alle decisioni riguardanti la propria vita e
a quelle del territorio in cui vivono.
La Chioggia che vogliamo è
un polo di attrazione per le imprese e
di sviluppo di nuove metodologie
di lavoro che consentano la piena occupazione.
La Chioggia che vogliamo è
più snella a livello burocratico e
permette la soluzione dei problemi
in tempi rapidi e certi.
La Chioggia che vogliamo è ecosostenibile e
rispetta l’ambiente ed è efficiente
nell’erogare i servizi alle persone
che ne hanno bisogno.
La Chioggia che immaginiamo noi
è la stessa Chioggia che vorresti tu:
una Chioggia migliore!
Barbara Penzo