vas_galia_11 - URP Regione calabria

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COMUNE DI PIZZO CALABRO
Provincia di Vibo Valentia
RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE
VARIANTE allo STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE per la Realizzazione di una Struttura Turistico
Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA” - ditta “GENCO Carmela & Figli S.r.l.”
Il Committente
Il Tecnico
Arch. Francescantonio TEDESCO
Arch. Francescantonio TEDESCO
Via Giovanni SPADOLINI - Condominio “SMERALDO” – Località Moderata Durant
89900 Vibo Valentia - Tel. 0963/991423 cell. 347/0723561
1. INTRODUZIONE
II presente documento rappresenta il Rapporto Ambientale di Screening per la Verifica di
Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) di una Struttura Turistico
Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”, nel Comune di Pizzo Calabro (VV) in in Località
“Galìa”.
Il progetto rientra tra quelli da assoggettare a V.A.S. ai sensi dell’art. 20 comma 2 lettera b del
Regolamento Regionale n. 3/2008 e s.m.i.
L’elaborato contiene le informazioni e i dati necessari alla verifica degli effetti significativi
sull’ambiente, sulla salute e sul patrimonio culturale, elaborate in riferimento ai criteri per la
determinazione dei possibili effetti significativi, dettati dall'Allegato E del
Regolamento
Regionale n. 3 del 04/08/2008.
Il lavoro muove dai riferimenti normativi e metodologici cui segue un richiamo al progetto che
la committenza intende attuare mettendo in luce gli aspetti relativi agli impatti che la
realizzazione determinerà sulle varie componenti ambientali.
A conclusione del rapporto è stato elaborato un profilo degli impatti che la realizzazione
della Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA” comporta e delle possibili
mitigazioni, ai fini della coerenza con gli obiettivi di sostenibilità.
Nel presente documento vengono meglio dettagliate quelle componenti ambientali che risultano
meno approfondite nella Relazione d’Incidenza Ambientale, allegata alla presente e di cui è
parte integrante, per la specificità dello stesso documento che riserva maggiore attenzione alle
variabili biotiche (flora, vegetazione, fauna, habitat, ecosistema).
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
La Valutazione Ambientale di Piani e Programmi che possono aver un impatto significativo
sull’ambiente è stata introdotta dalla Direttiva 2001/41/CE, con la finalità di garantire un
elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni
ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi,
assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. A
livello nazionale la direttiva CE viene recepita dal D.Lgs. n. 152/2006, recante “Norme in
materia ambientale” e successivi decreti correttivi ed integrativi, introducendo in particolare al
Titolo II della Seconda Parte dello stesso (così come integrato e modificato dal D.Lgs. n.
4/2008) la definizione di Valutazione Ambientale Strategica come “il processo che comprende lo
svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del rapporto ambientale, lo
svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti
delle consultazioni, l’espressione di un parere motivato, l’informazione sulla decisione ed il
monitoraggio”. La Regione Calabria, con Deliberazione di Giunta regionale n. 535 del 4/8/2008
ha approvato il “Regolamento regionale delle procedure di Valutazione di Impatto ambientale, di
Valutazione ambientale strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate
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Ambientali”, successivamente modificato in relazione alla VAS con la D.G.R. 31/3/2009, n. 153
che definisce in maniera puntuale contenuti e procedure da attivare.
•
Direttiva Europea
L'obiettivo generale della Direttiva europea 2001/42/CE, che rappresenta il
riferimento
principale per la normativa sulla V.A.S., è quello di "...garantire un elevato livello di protezione
dell'ambiente
e
di
contribuire
all'integrazione
di
considerazioni
ambientali
all'atto
dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo
sostenibile, ... assicurando che ...venga effettuata la valutazione ambientale di determinati
piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente" (art. 1).
La Direttiva stabilisce che "per «valutazione ambientale» s'intende l'elaborazione di un rapporto
di impatto ambientale, lo svolgimento delle consultazioni, la valutazione del
rapporto
ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale e la messa a disposizione delle
informazioni
sulla
decisione...".
Per
"rapporto
ambientale"
si
intende
la
parte della
documentazione del piano o programma "... in cui siano individuati, descritti e valutati gli
effetti significativi che l'attuazione del piano o programma potrebbe avere sull'ambiente,
nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o
programma".
•
Normativa Nazionale
A livello nazionale la Direttiva Europea è stata recepita formalmente il 1 agosto 2007, con
l'entrata in vigore della parte II del D.Lgs 152/2006 (V.I.A., V.A.S. e I.P.P.C.).
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Tale norma fornisce indicazioni principalmente sulla valutazione a livello di pianificazione
statale, rinviando alle norme regionali la regolamentazione del percorso di valutazione per la
pianificazione a livello degli enti locali.
Per quanto riguarda la V.A.S. è previsto un Giudizio di Compatibilità Ambientale con indicazioni
procedurali solo parzialmente definiti; la definizione completa viene rimandata al recepimento
del Decreto da parte delle Regioni. Peraltro il 24 luglio 2007 il Consiglio dei Ministri ha
approvato uno schema di legge sulla medesima materia, con contenuti differenti rispetto a
quelli precedenti preceduta dall'iter parlamentare ordinario.
•
Normativa della Regione Calabria
La Regione Calabria ha provveduto, con il Regolamento Regionale n. 3 del 04/08/2008
«Regolamento regionale delle procedure di Valutazione di Impatto ambientale, di Valutazione
ambientale strategica e delle procedure di rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali»,
pubblicato sul BUR Calabria n. 16 del 16 agosto 2008, Parti I e II, a specificare utilmente alcuni
passaggi della procedura prevista per un corretto svolgimento della VAS. Successivamente, con
deliberazione n. 153 del 31 marzo 2009, la Giunta Regionale approvava delle modifiche al
suddetto Regolamento Regionale per cui il testo definitivo della legge è pubblicato sul BUR
Calabria n. 8 del 30 Aprile 2009.
•
Ambito della Disciplina
Per quanto riguarda la Valutazione Ambientale Strategica, la versione definitiva del 31 marzo
2009 stabilisce all’ Art. 20 - Oggetto della disciplina che:
1. La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e i programmi che possono avere
impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale. Sono sottoposti a VAS secondo le
disposizioni del presente regolamento, i piani e programmi di cui ai commi da 2 a 4, la cui
approvazione compete alla Regione Calabria o agli enti locali.
2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i
programmi:
a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori
agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e
delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della
pianificazione territoriale
destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per
o
della
l'approvazione,
l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli
allegati A e B del presente regolamento;
b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti
designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli
classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della
flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai
sensi
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dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e
successive modificazioni.
3. Per i piani e i programmi di cui al comma 2 che determinano l'uso di piccole aree a livello
locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi di cui al comma 2, la valutazione
ambientale e' necessaria qualora l'autorità competente valuti che possano avere impatti
significativi sull'ambiente, secondo le disposizioni di cui all'articolo 22.
3-bis. L'autorità competente valuta, secondo le disposizioni di cui all'articolo 22, se i piani e i
programmi, diversi da quelli di cui al comma 2, che definiscono il quadro di riferimento per
l'autorizzazione dei progetti, possono avere effetti significativi sull'ambiente.
4. Sono comunque esclusi dal campo di applicazione del presente regolamento:
a) i piani e i programmi destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale caratterizzati da
somma urgenza o coperti dal segreto di Stato;
b) i piani e i programmi finanziari o di bilancio;
c) i piani di protezione civile in caso di pericolo per l'incolumità pubblica.
•
Procedure
Il R.R. n. 3/2008 e s.m.i. prevede due differenti procedure:
1. La Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica.
2. La Valutazione Ambientale Strategica.
La Verifica di assoggettabilità a VAS, ai sensi dell'art.22 del R.R. n.3/2008, si applica ai piani
ed ai programmi, di cui al comma 2 dell'art.20 del R. R. n. 3 del 04/08/2008, laddove
comportino l'uso di piccole aree a livello locale o per le modifiche minori dei medesimi piani e
programmi; la valutazione preventiva ambientale è necessaria qualora l'autorità competente
valuti che possano avere impatti significativi sull'ambiente.
Tale procedura prevede la trasmissione, su supporto cartaceo e informatico, di un rapporto
preliminare da parte dell'autorità procedente all'autorità competente che, in accordo con
l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e
trasmette loro il rapporto preliminare redatto secondo i criteri dettati dall'allegato E del
succitato Regolamento
dell'autorità
Regionale. La procedura si
competente, del provvedimento
di
conclude con
verifica che
l'emissione, da parte
assoggetta
o esclude il
piano/programma dalla valutazione, anche con eventuali prescrizioni.
La procedura di VAS è disciplinata dagli articoli 23, 24, 25, 26, 27 e 28 del R.R. n.3/2008.
Sulla base di un rapporto preliminare sui possibili impatti ambientali significativi scaturenti
dall'attuazione del piano/programma, il proponente e/o l'autorità procedente entrano
in
consultazione con l'autorità competente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale al
fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto
ambientale.
Sulla base dei pareri e dei contributi pervenuti, il proponente o l'autorità
procedente
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provvedono alla stesura del rapporto ambientale secondo i criteri contenuti nell'allegato F
del
R.R. 3/2008. Tale procedura prevede, oltre alla consultazione preliminare, una consultazione
successiva sul rapporto ambientale ed una sintesi non tecnica dello stesso. La consultazione è
diretta ai soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato; essa è avviata
attraverso la pubblicazione di un avviso sul BUR Calabria e la messa a disposizione della
documentazione attraverso deposito cartaceo presso le sedi delle autorità, competente e
procedente, nonché la pubblicazione dello stesso materiale sui propri siti web. La procedura si
conclude
con
l'emissione
di
un
parere
motivato
da
parte
dell'autorità
competente.
Cronoprogramma per procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
•
Cronoprogramma relativo alla Verifica di Assoggettabilità
Ai sensi dell'art. 22 del R.R. 3/2008 e s.m.i. la Verifica di Assoggettabilità è regolamentata dal
seguente cronoprogramma:
1.
L'Autorità procedente trasmette all'Autorità competente, su supporto cartaceo ed informatico, un
Rapporto Preliminare comprendente una descrizione del piano e le informazioni e i dati
necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente facendo riferimento ai seguenti
criteri come riportati nell'allegato E, del R.R. n.3 del 4 agosto 2008 e s.m.i.: Caratteristiche del
piano o del programma, tenendo conto dei seguenti elementi:
1. In quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed
altre attività o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni
operative o b attraverso la ripartizione delle risorse.
2. In quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli
gerarchicamente ordinati.
3. La pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni
ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.
4. Problemi ambientali pertinenti al piano o al programma.
5. Rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa Comunitaria nel
settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla
protezione delle acque).
Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in
particolare, dei seguenti elementi:
1. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti.
2. Carattere cumulativo degli impatti.
3. Natura transfrontaliera degli impatti.
4. Rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti).
5. Entità
ed
estensione
nello
spazio
degli
impatti
(area
geografica
potenzialmente interessate).
6. Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:
e
popolazione
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• delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale
• del superamento dei livelli di qualità ambientale dei valori limite
• dell’utilizzo intensivo del suolo
• Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
7. L'Autorità competente, in collaborazione con l'Autorità procedente, individua i soggetti
competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare
per acquisirne il parere. Il parere è inviato entro trenta giorni all'Autorità competente e
all'Autorità procedente.
8. L'Autorità
competente, sentita l'Autorità
procedente, tenuto conto dei
contributi
pervenuti, entro 90 gg. dalla trasmissione degli elaborati di cui al punto 1, dopo avere
opportunamente verificato se il piano ha impatti significativi sull'ambiente, emette il
provvedimento di verifica, assoggettando o escludendo il piano dalla VAS.
9. Il risultato della verifica di assoggettabilità comprese le motivazioni viene reso pubblico.
•
Fonti utilizzate
Per la redazione del presente elaborato si sono utilizzate come fonti:
• elaborati della pianificazione a livello regionale, provinciale e settoriale;
• ortofoto (Google Earth 2008 / Live Search 2008 Microsoft Corporation);
• relazione tecnica Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”
• planimetrie progettuali Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”;
• relazione Geologica;
• sito web della Regione Calabria e ARPACAL;
• altre fonti di potenziale interesse reperibili sul web.
3. QUADRO PIANIFICATORIO E PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO
Tavola dei Vincoli
4. IL CONTESTO AMBIENTALE
•
Introduzione
Nel presente capitolo è fornita una descrizione del contesto ambientale del territorio del
Comune di Pizzo Calabro in riferimento a 10 tematiche e/o componenti.
•
Componente Ambientale “Acqua”
La componente ambientale “Acqua” riveste un ruolo di primaria importanza nella definizione del
contesto ambientale del Comune di Pizzo Calabro ed in particolare sono prioritari gli aspetti che
coinvolgono la pianificazione dell'uso della risorsa idrica.
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Diversa è la situazione dei liquami provenienti da campagna e contrade che non sono depurati e
possono confluire sul suolo o in acque superficiali.
Dall’analisi dei dati forniti dall’amministrazione comunale e relativi all’anno 2010 risulta che
sulla fornitura annua circa il 90% viene consumato per usi civili (utenze domestiche, utenze di
servizio, utenze pubbliche gratuite) il resto è destinato alle utenze industriali ed agricole.
Le principali problematiche relative alle risorse idriche riguardano:
la regimazione idrica in alcune aree;
l'impatto dell'attività agricola (concimazione, irrigazione e diserbo) sulla qualità delle
risorse idriche sotterranee;
attività potenzialmente più inquinanti (allevamenti ittici e zootecnici, agricoltura intensiva,
ecc.).
•
Tematica ambientale “Beni Culturali, Archeologici, Architettonici, Paesaggistici”.
Il paesaggio naturale e quello costruito rappresentano una delle più importanti risorse del
territorio comunale, all’interno del quale sono presenti caratteri ambientali degni di tutela e
valorizzazione.
Le
principali
peculiarità
naturalistiche
del
territorio
comunale
sono
state
riconosciute
ufficialmente sia recentemente con l'inserimento dei fondali della città nel Parco Marino
Regionale ”Fondali di Capo Cozzo - S. Irene - Vibo Marina - Pizzo Calabro - Capo Vaticano –
Tropea”. Sullo sfondo dei fondali in alcuni periodi (tra ottobre e dicembre), risultano splendide e
suggestive le imnagi~ii dell'arcipelago delle isole Eolie con in primo piano il vulcano di Stromboli
in perenne attività. L'istituendo Parco Marino Regionale ha lo scopo, non solo di preservare gli
ambienti marini più affascinanti della costa tirrenica, serbatoio di varietà e ricchezza,
l’inestimabile tesoro sommerso, e preservare per l’inestimabile suggestione del paesaggio e per
l'ingente ricchezza di natura e biodiversità. Caratteristica peculiare di questi fondali è la
presenza di secche rocciose con andamento subparallelo alla costa. Incantevole è il degrado
roccioso: la secca infatti muore sul fondale sabbioso, franando bruscamente. Innumerevoli sono
i buchi, gli anfratti, gli archi naturali e le spaccature nella roccia. L'area presenta un alto grado
di vulnerabilità, per pesca a strascico anche sotto costa, ancoraggi non su boe fisse,
inquinamento organico da scarichi di impianti fognari a mare. E' presente, sui fondali, uno degli
esempi più belli di flora e fauna mediterranea. Caratterizza i fondali una estesa prateria di
Posidonia climax, ad alta biodiversità, importante nursery per pesci anche di interesse
economico, e per la salvaguardia delle coste dall'erosione. Ma vi troviamo anche praterie di
margherite di mare, spirografi, spugne, ecc. L'area marina, nella stagione primaverile e
autunnale, è zona di passaggio di numerose specie pelagiche, tonni, ricciole, palamite nonché di
delfini e stenelle, e sono state avvistate anche tartarughe marine della specie Caretta caretta.
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•
Tematica ambientale “Clima”
Nella tabella seguente sono riportati i principali dati climatici del comune di Pizzo Calabro:
Un fattore positivo è che l’area, sulla quale dovrà sorgere l’insediamento, viene costantemente
investita dalle correnti che apportano una notevole quantità di Iodio marino nonché una
continua brezza marina che mitiga soprattutto i periodi più afosi o ricchi di umidità.
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•
Tematica ambientale “Energia”
Sotto il nome di risparmio energetico si annoverano varie tecniche atte a ridurre i consumi
dell'energia necessaria allo svolgimento delle diverse attività umane. Il risparmio può esse
ottenuto sia modificando i processi energetici in modo che ci siano meno sprechi, sia utilizzando
tecnologie in grado di trasformare l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente, sia
ricorrendo all'auto-produzione.
Il
fabbisogno
di
energia
di
una
determinata
area
geografica
necessario
per
riscaldamento/raffrescamento degli ambienti interni degli edifici è espresso da un indicato
denominato Grado Giorno (GG). In particolare Grado Giorno rappresenta la somma, estesa tutti
i giorni di un periodo annuale convenzionale, delle differenze tra la temperatura convenzionale,
fissata in Italia a 20°C e la temperatura media esterna giornaliera. Un valore basso indica
temperature esterne prossime alla temperatura fissata per l'ambiente interno. Al contrario
valori elevati indicano differenze maggiori rispetto alla temperatura ottimale e quindi necessità
di periodi di riscaldamento/raffreddamento prolungati.
Pizzo Calabro con 880 gradi giorno, si colloca nella zona climatica B
Risulta importante, ai fini del risparmio energetico, incoraggiare una efficiente progettazione
dell’involucro edilizio e favorire l’utilizzo di sistemi di generazione dell’energia da fonte
rinnovabile (quali ad esempio i tetti fotovoltaici).
•
Componente/tematica ambientale “Flora, Vegetazione, Fauna e Biodiversità”
La componente/tematica ambientale “Flora, fauna e biodiversità” è senza dubbio estremamente
presente e pertanto necessita di un’analisi di contesto approfondita.
Il patrimonio naturalistico ed ambientale costituisce una delle risorse fondamentali del Comune
di Pizzo; notevole è la ricchezza di biodiversità grazie alla varietà di ambienti presenti e alla
posizione del territorio.
Il territorio comunale si caratterizza, a monte, dai rilievi collinari dove prevale la macchia
mediterranea, habitat naturale per molte specie di volatili, con prevalenza di una grande
quantità di uccelli, oltre cento specie diverse, tra cui il Falco Pescatore, il Falco di Palude,
l’Airone bianco maggiore, l’Airone Rosso, l’Airone cenerino, la Garzetta, il Cormorano, il
Gabbiano Corallino, il Germano reale, lo Svasso Maggiore. Qui questi uccelli e altre specie come
anatre, gallinelle d’acqua, il Martin pescatore, trovano il luogo ideale per la nidificazione.
Quest’area è nella rotta di transito dei grandi flussi migratori di uccelli, in primavera e in
autunno si possono osservare grandi storni che si fermano per una sosta, mentre in inverno si
riscontra la maggior presenza di uccelli migratori. Qui gli appassionati del birdwatching ma
anche i semplici amanti della natura troveranno il luogo ideale dove osservare nella quiete della
valle gli uccelli posati sull’acqua o rannicchiati sugli alberi, cogliendo ogni sfumatura dei loro
vivaci colori.
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Nelle zone dove l’orografia del territorio lo consente, sono diffuse le coltivazioni agricole,
soprattutto colture orticole. Lo scenario naturale che fa da cornice alla marina di Pizzo Calabro è
di altissima qualità e suggestione; esso è connotato dalle colline caratterizzate dalla fauna e
dalla flora mediterranea, reso ancor più suggestivo dalla bellezza intrinseca delle cristalline
acque del Tirreno.
•
Tematica ambientale “Inquinamento Atmosferico”
Il Piano di Tutela della qualità dell’aria della Regione Calabria classifica il territorio in zone
omogenee. Il criterio guida per la zonizzazione del territorio, è stato quello di identificare le aree
omogenee del territorio regionale che presentano un livello di criticità simile rispetto ai fattori
determinanti che influiscono sulla qualità dell’aria. In particolare sono stati analizzati i seguenti
elementi territoriali:
- Caratteristiche dell’uso del suolo (desunte dal Corine Land Cover);
- Suddivisione del territorio per fasce altimetriche;
- Infrastrutture (strade, porti ed aeroporti) e poli industriali;
- Informazioni statistiche sui comuni della regione (densità di popolazione per comune).
- Risultati ottenuti dalla disaggregazione provinciale dell’inventario delle emissioni che va dal
1990 al 2005.
La zonizzazione ha interessato l’intero territorio regionale. La Regione Calabria, con il supporto
tecnico di ARPACAL (che si è avvalsa del materiale elaborato da ISPRA relativamente alla
disaggregazione provinciale dell’inventario delle emissioni e alla rete di monitoraggio della
qualità dell’aria) e del MATTM, ha elaborato una metodologia finalizzata alla ripartizione
amministrativa del territorio in base alle cause o fattori determinanti che possono influire sul
regime di qualità dell’aria.
La zonizzazione è stata effettuata attraverso la conoscenza delle sorgenti di emissione e
della loro dislocazione sul territorio, tenendo conto:
- dell’orografia;
- delle condizioni meteoclimatiche;
- della distribuzione della popolazione;
- delle caratteristiche del parco veicolare;
- della presenza di insediamenti produttivi;
- della presenza di infrastrutture (porti, aeroporti, autostrade, strade extraurbane).
La valutazione della distribuzione spaziale delle fonti di pressione ha fornito elementi utili ai fini
dell’individuazione delle zone del territorio regionale con caratteristiche omogenee per stato e
pressione. Per costruire un indice complessivo volto a rilevare il livello di pressione esercitato
sulla ì qualità dell’aria si è tenuto conto di sette determinanti:
1. distribuzione della popolazione (densità di popolazione);
2. presenza di porti;
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3. presenza di aeroporti;
4. presenza di strade (autostrade, extraurbane);
5. caratteristiche del parco veicolare;
6. presenza di insediamenti industriali;
7. orografia.
Il territorio oggetto di studio non presenta particolari fattori di pressione in merito alle emissioni
in atmosfera né per quanto attiene l’inquinamento elettromagnetico o acustico.
Il comune di Pizzo Calabro ricade in Zona D “Zona collinare e di pianura senza specifici fattori di
pressione”
Illustrazione: Zonizzazione tratta da il Piano di Tutela della Qualità dell’aria della
Regione Calabria.
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•
Tematica ambientale “Popolazione e salute”
La popolazione del comune di Pizzo Calabro risulta, dai dati Istat 2015, pari a 9.293 abitanti. La
superficie comunale è di circa 22,89 kmq con una densità abitativa risulta di 406,02 abitanti per
kmq di superficie.
La popolazione residente si trova concentrata principalmente nel centro del paese. La zona
marina è invece quella di maggiore presenza di strutture turistico-ricettive e minore la
residenza stabile, dove, durante il periodo estivo, si registra un notevole incremento delle
presenze.
Il
rischio antropogenico scaturisce (direttamente o indirettamente)
da
attività
umane
potenzialmente pericolose per l'ambiente e la vita umana. Atteso che, come si dirà meglio in
seguito, non sono presenti nell’area oggetto di studio né nel suo hinterland stabilimenti
industriali a rischio d incidente rilevante, comunemente annoverati tra i fattori che determinano
rischio antropogenico, considerato che i rischi derivanti da siti contaminati saranno trattati
descrivendo la specifica componente ambientale "siti inquinati", si vuole qui ricordare che
molteplici attività umane, anche le più ordinarie, se non accompagnate da una gestione corretta
e da attività di controllo, possono provocare rischi cosiddetti "antropogenici". Tra queste
ricordiamo la coltivazione di cave, lo sbancamento dei versanti, l'appesantimento gravitativo dei
pendii derivante dall'urbanizzazione, l'ostruzione o la riduzione della sezione degli alvei fluviali,
il prelievo indiscriminato di inerti in alveo ed ancora l'emungimento incontrollato delle falde
sotterranee, l'irrazionale sistemazione dei corsi d'acqua o addirittura il loro intubamento, etc.
Queste attività, unite a fattori predisponenti intrinsechi al territorio comprendenti gli aspetti
geomorfologici, litologici, strutturali, giaciturali, idrogeologici, di resistenza, di alterazione e
degradazione fisico chimica delle rocce, possono essere causa di dissesto idrogeologico
assecondando o, comunque accelerando, quella che è la naturale propensione al dissesto del
territorio calabrese.
•
Tematica ambientale “Rifiuti”
La tematica ambientale “Rifiuti” rivesta un ruolo secondario nella definizione del contesto
ambientale del Comune di Pizzo Calabro, anche se le sue implicazioni di natura socio-economica
potrebbero essere rilevanti. In tale contesto l’attenzione è limitata agli aspetti legati alla
raccolta differenziata da eseguirsi nel Comune.
Il territorio comunale è privo di discarica comunale e la raccolta dei rifiuti solidi urbani viene
smaltita in un sito autorizzato sito in Lamezia Terme.
•
Componente ambientale “Rumore”
Il territorio oggetto di studio non presenta particolari fattori di pressione in merito alle emissioni
in atmosfera né per quanto attiene la componente ambientale rumore.
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Il comune di Pizzo Calabro ricade in Zona D “Zona collinare e di pianura senza specifici fattori di
pressione”, zonizzazione tratta dal Piano di Tutela della Qualità dell’aria della Regione Calabria.
•
Componente ambientale “Suolo e Sottosuolo”
I principali elementi da considerare nell’inquadramento del contesto ambientale relativamente
alla tematica/componente ambientale “Suolo, sottosuolo, rischio” sono le caratteristiche fisiche
dei suoli, le condizioni di uso dei suoli e i rischi che minano l’integrità dei suoli (inondazioni,
frane, mareggiate ed erosione costiera,). Tali elementi presentano un forte livello di
interrelazione che, spesso, produce effetti negativi e determina condizioni di elevata criticità.
Per la sicurezza del territorio pertanto è necessario intervenire per prevenirne le cause di
degrado e di abbandono, pianificando e realizzando determinate opere, ovverosia interventi
sistematori idraulico-agrario ed idraulico-forestale, in grado di attenuare i fenomeni che
possano causare l’instabilità del territorio.
Per contro, la definizione e l’attuazione di politiche e buone prassi di gestione sostenibile della
risorsa suolo, quali, ad esempio, la limitazione dell’uso dei suoli sottoposti a vincoli di natura
idrogeologica, costituiscono risposte di notevole efficacia alle molteplici minacce cui la risorsa
suolo è sottoposta.
L’area in esame ricade nel settore occidentale del Comune di Pizzo Calabro, subito a nord del
centro abitato, ad una quota di circa 5 mt s.l.m. e risulta essere caratterizzata da un assetto
sub-pianeggiante, dolcemente degradante verso mare e con una generale pendenza lievemente
sviluppata. L’assetto geomorfologico di questa porzione di terreno, è legato all’azione di
deposito operata da antichi corsi d’acqua mentre, la composizione dei materiali trasportati,
corrisponde alla composizione geolitologica dei bacini idrografici di competenza di ciascun corso
d’acqua.
Da un rapido esame della Carta Geologica della Calabria si può facilmente osservare come i
materiali
trasportati
derivino
prevalentemente
dal
disfacimento
del
complesso
acido-
metamorfico. All’azione morfologica primaria, di origine fluviale, ha fatto seguito, lungo la fascia
costiera, un azione di tipo eolico che ha portato alla genesi dell’attuale formazione continentale.
Dall’analisi cartografica del P.A.I. (Piano Stralcio di bacino per l’assetto Idrogeologico), mentre
nei dintorni si collocano delle aree a rischio frana, all’interno dell’area in oggetto si evince la
totale assenza di prescrizioni e/o limitazioni e/o vincoli legati al Rischio Frane, che rimangono
confinate immediatamente al di fuori.
Da una valutazione globale, la categoria topografica del sito è da uguagliarsi a T1, essendo la
porzione significativa di territorio caratterizzata da una inclinazione <15%.
I diversi livelli litostratigrafici, risultano avere potenze variabili ed assetto della stratificazione
sub-orizzontale; pertanto, limitatamente alle profondità investigate con prove D.P.S.H.,
nell’area in oggetto di formazione Olocenica risulta essere litostratigraficamente costituita da:
-
Strato superficiale sabbioso limoso, dello spessore medio che oscilla tra 1.40 e 2.40 mt;
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-
Sabbia limosa, litotipo mediamente compreso tra i -1.70 m dal p.c. ed i circa -3.40 m dal
p.c.;
-
Sabbia con ghiaia debolmente limosa, livello compreso in media tra i -3.40 m dal p.c. ed i
circa -6.70 m dal p.c.;
-
Sabbia e ghiaia debolmente limosa, litotipo presente dai circa -6.70 m dal p.c. fino ad oltre i
-7.60m dal p.c..
E’ fatto obbligo, dunque, provvedere alla realizzazione di opere di canalizzazione, drenaggio ed
allontanamento delle acque selvagge che, ad oggi non regimentate, vi scorrono in esso.
Si fa presente che, l’area in esame ricadendo all’interno dei 300 mt dalla linea di battigia del
mare, e come tali sono sottoposte a Vincolo Tutorio Indiretto di carattere paesaggistico, ai sensi
dell’art.n°142 comma 1 lettera a) del Testo Unico in materia paesaggistica e ambientale D.lgs
n°42 del 22/01/2004.
5. La VARIANTE allo STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE per la Realizzazione di una
Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”
•
L’area di intervento
E’ sita su un pianoro in località “Galia” e si accede tramite strada comunale.
•
Specifiche catastali
Foglio di Mappa n°17 particelle n°140, n°644, n°337, n°645, n°647, n°635, n°634, n°633,
n°631, n°622, n°628, n°675, la cui estensione complessiva è di mq. 8˙268,00.
•
Specifiche urbanistiche
L’intera superficie ricade in Zona Omogenea “G3”- Sistema dei parchi e Percorsi Attrezzati,
Campeggi ed Attrezzature Balneari -, all’interno dello Strumento Urbanistico Vigente nel
Comune di Pizzo (VV). Ad oggi la stessa area a seguito della Delibera di Consiglio Comunale n°7
del 30/03/2015 sono cosi Urbanisticamente, per effetto anche dell’adozione del QTRP dalla
Consiglio Regionale della Calabria con Delibera n°300 del 22/04/2013, sono state variate per
come di seguito: le particelle che ricadevano in zona omogenea “G3”, con detta deliberazione
sono state equiparate alle Zone “F” mantenendo i parametri, gli indici e i contenuti della loro
originaria destinazione urbanistica, ovvero Zona Omogenea “G”, Sottozona “G3”- Sistema dei
parchi e Percorsi Attrezzati, Campeggi ed Attrezzature Balneari.
Premesso quanto sopra, la proposta Progettuale in essere, proposta in Variante allo Strumento
Urbanistico, si prefigge la trasformazione d’uso dell’area all’interno della Stessa Zona
Omogenea, richiedendone la Variazione della sottozona da “G3” in “G2”, è verrà realizzato nella
piena Conforme Urbanisticamente ai parametri della Zona Omogenea “G2” oggi equiparata alla
zona Omogenea “D” (il tutto per come disposto dalla delibera di Consiglio Comunale n°7 del
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30/03/2015), fatta eccezione della sola Deroga richiesta per l’estensione territoriale, deroga da
richiedere obbligatoriamente per come già richiesta in quanto il comparto d’intervento non è
estendibile, per conformazione e delimitazione di strade pubbliche del lotto.
Vincoli
•
Unico Vincolo che insiste sull’area in cui si vuole Realizzare VARIANTE allo STRUMENTO
URBANISTICO VIGENTE per la Realizzazione di una Struttura Turistico Ricettiva denominata
“Hotel Resort GALIA”, area ricadete all’interno dei 300 mt dalla linea di battigia del mare, è il
Vincolo Tutorio Indiretto di carattere paesaggistico, ai sensi dell’art.n°142 comma 1 lettera a)
del Testo Unico in materia paesaggistica e ambientale D.lgs n°42 del 22/01/2004.
6. L’OPERA E LE COMPONENTI/TEMATICHE AMBIENTALI
Introduzione
•
Il R.R. n.3 del 04/08/2008 delle Procedure di Valutazione di Impatto Ambientale prevede
all'Art. 22 (All. E) che nel Rapporto Ambientale Preliminare siano valutati i seguenti aspetti
connessi all’opera da realizzarsi:
probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;
carattere cumulativo degli impatti;
natura transfrontaliera degli impatti;
rischi per la salute umana o per l'ambiente;
entità ed estensione nello spazio degli impatti;
valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa delle speciali
caratteristiche naturali o del patrimonio culturale e del superamento dei livelli di qualità
ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo;
impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale.
Nei paragrafi successivi sono stati individuati e valutati gli impatti che il progetto potrebbe
avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale e, per ciascuno di essi, sono state descritte le
misure previste per ridurre, compensare, mitigare od eliminare gli effetti ambientali negativi.
L’analisi degli aspetti ambientali è stata sviluppata in riferimento alla fase di cantiere ed a
quella di esercizio.
L’apertura del cantiere è l’intervento che può risultare di più forte impatto sull’ecosistema e sul
paesaggio, indipendentemente dall’opera che deve essere eseguita.
La tabella seguente mette in relazione gli elementi di possibili impatti determinati (con X in
maiuscolo quelli più significativi) attraverso le opere necessarie alla sua piena attuazione
riferibili agli interventi programmati, a prescindere dalle possibili specifiche progettuali. I
possibili elementi di impatti sono stati individuati nelle fasi di costruzione e di esercizio.
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Categoria di
Pressioni attese
pressione
Sbancamenti ed escavazioni
Asportazione dei suoli Consumi
idrici
Consumi energetici
Ingombri fisici nel sottosuolo
Occupazione di suolo con materiale di accumulo
Volumi fuori terra delle opere
Muri perimetrali / Recinzioni
Emissioni di polveri e gas inquinanti da parte del traffico
Emissioni di polveri derivanti da attività di scavo Emissioni
acustiche prodotte dal transito dei mezzi Emissioni acustiche
prodotte dalle attività di cantiere Emissione da riscaldamento
Scarichi idrici periodici
Inquinamento luminoso
Consumi
Ingombri
Emissioni
x
Aumento della produzione di rifiuti
Introduzione di specie vegetali alloctone
Aumento presenze umane indotte
Interferenze
Fase
Cantiere Esercizio
X
X
X
x
X
x
X
X
X
X
X
X
X
x
X
x
X
x
X
X
x
x
X
La tabella seguente evidenzia come i maggiori disturbi avvengano prevalentemente in fase di
costruzione.
Si è stabilito di considerare tutti gli aspetti ambientali e le potenziali interferenze con
l’ambiente legati al tipo di intervento da realizzare.
Sono così stati esaminati:
1.
Atmosfera (Aria-Clima)
2.
Acqua
3.
Suolo e Sottosuolo
4.
Flora, vegetazione e fauna
Paesaggio
5.
6.
7.
Assetto demografico e socio-economico
Energia
8.
Generazione di rumore
Rifiuti
9.
Rischio
d’incidenti
in
relazione
alle
sostanze e tecnologie utilizzate
10.
•
Aumento della pressione antropica
Componenti /tematiche ambientali, fattori d’impatto e mitigazioni
6.2.1 Atmosfera
Con riferimento alla caratterizzazione atmosferica e climatica, la realizzazione dell’intervento in
oggetto non può in alcun modo condizionare tali caratteristiche nell’area vasta.
Le emissioni in atmosfera più significative saranno limitate alla fase di cantiere, in seguito
all’innalzamento di polveri dovute al movimento dei mezzi ed alle lavorazioni effettuate, in
modo particolare gli interventi relativi alla demolizione dei manufatti esistenti nell’area in
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esame e le operazioni di scavo dei terreni di sedime dei fabbricati, che
comunque
rappresentano uno scompenso di natura temporanea.
I gas di scarico emessi dalle macchine operatrici sono di scarso rilievo. Durante le fasi di
costruzione non è previsto l'impiego di macchine che implicano la produzione di elevato calore,
né di sostanze chimiche volatili e dannose per l'uomo o per l'ambiente, per cui è da escludere a
priori ogni possibilità di inquinamento atmosferico. Inoltre sia gli automezzi, che i restanti
veicoli a motore presenti nel cantiere, saranno in regola con le norme sull’abbattimento
dell’inquinamento atmosferico.
Non sono previste lavorazioni che potranno produrre inquinamento atmosferico di nessun tipo.
In fase di esercizio un’attività turistico - alberghiera provoca emissioni in atmosfera derivanti
dall’impianto termico, di climatizzazione e dall’impianto di ventilazione delle cucine; sono
emissioni che possono ritenersi non significative e che saranno trattate secondo la normativa
vigente in materia. Altre possibili emissioni derivano dall’incremento del traffico veicolare lungo
le strade di accesso al sito che si produrrà. Il traffico veicolare subirà un aumento poco
significativo e le locali infrastrutture stradali sono certamente idonee a sostenere l’incremento
del traffico.
In definitiva l’intervento non richiede un potenziamento dei sistemi infrastrutturali dell’area
vasta già esistenti quali strade, porti e aeroporti.
Mitigazioni
La riduzione dell’innalzamento di polveri nell’aria si avrà procedendo alla bagnatura del terreno
in tutte le aree di cantiere utilizzate, dove circolano i mezzi, soprattutto nei periodi di
prolungata siccità. Sulle piste ed aree sterrate si dovrà limitare la velocità massima dei
mezzi con l’eventuale utilizzo di cunette artificiali o di altri sistemi equivalenti al fine di
limitare il più possibile i volumi di polveri che potrebbero essere dispersi nell’aria. Allo scopo
di evitare diffusione di polveri sull’asse stradale, l’area di cantiere sarà delimitata con rete in
poliestere di altezza non inferiore a 2,5 m a maglia fitta poggiata su pali in ferro infissi nel
terreno.
Al fine di prevenire la possibilità di inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni degli
impianti tecnologici saranno impiegate le migliori tecnologie volte al contenimento
delle
emissioni di origine civile da processi di combustione: si prevede l’installazione, nelle varie
unità immobiliari, di caldaie a condensazione e a bassa emissione di NOx, e di apparecchiature
e tecnologie adatte all’abbattimento degli agenti inquinanti. I locali destinati a cucina, anche se
tutti dotati di vano finestra, saranno dotati di tubazioni di sfogo filtranti per l’eliminazione dei
fumi e dei vapori con scarico sulla copertura del fabbricato. Tutte le canne di scarico si
prolungheranno per almeno un metro al di sopra del tetto.
Per limitare l’uso delle auto private, sarà premura dei titolari del villaggio predisporre un
servizio di collegamento per accompagnare gli ospiti in visite guidate o per
l’eventuale
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shopping; tutto ciò al fine di sensibilizzare il turista ad un uso più razionale dell’automobile, in
modo da scongiurarne l’utilizzo una volta arrivati nella struttura e sistemate le automobili negli
apposti spazi destinati a parcheggio.
È bene osservare che il proponente curerà i collegamenti fra l’aeroporto e la
stazione
ferroviaria, mediante navette di proprietà della struttura turistica.
La riduzione dell’inquinamento dovuto ai gas di scarico delle vetture sarà attuata mediante la
messa a dimora, negli spazi verdi e nelle aree verdi di proprietà, di specie vegetative dalle
caratteristiche antinquinamento in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica e
resistenti allo smog da traffico veicolare.
6.2.2 Acqua
Per quanto riguarda l’idrologia superficiale, le modalità di svolgimento del cantiere non
prevedono interferenze dirette con il reticolo idrografico superficiale (nell’area di progetto sono
comunque assenti ricettori idrici di qualche significato, come riportato nella
relazione
geologica) e con il regolare deflusso idrico.
L’approvvigionamento idrico in fase di esercizio prevede l’allaccio alla rete comunale per
l’adduzione a scopo potabile.
Si prevede un attento utilizzo delle risorse idriche, nel caso particolare saranno riutilizzate le
acque bianche per irrigare il verde all’interno del complesso.
Tutto ciò comporterà un impatto negativo trascurabile e, sotto altri aspetti, avrà un impatto
molto positivo in considerazione del fatto che il nuovo impianto di essenze arbustive ed
arboree contribuirà a diminuire il rischio di desertificazione dell’area.
Il deflusso superficiale delle acque meteoriche che investono l’area in oggetto e le zone
all’intorno, si realizza in maniera diffusa su ampie superfici sotto l’impulso fondamentale dei
gradienti topografici naturali.
Le peculiarità litilogico-granulometriche del sottosuolo, da cui derivano gli alti valori
di
permeabilità, sono alla base dell’elevata capacità d’infiltrazione delle acque piovane nel
sottosuolo. Da ciò deriva il basso tempo di ristagno in superficie delle acque dopo eventi
meteorici di maggiore intensità. I deflussi incanalati restano invece affidati al sistema di
drenaggio della zona che convoglia le acque meteoriche verso il vicino mare Tirreno.
Non si prevede l’immissione di sostanza inquinante o non, in corpi idrici superficiali né in falda,
con i lavori da realizzare. Nessuna possibilità di alterare le caratteristiche fisiche dei corpi idrici
superficiali e profondi. Non vi è pertanto possibilità di inquinamento delle acque superficiali o
sotterranee, né potranno essere modificati il chimismo in generale e il pH in particolare.
La condotta fognaria di accesso al collettore sarà del tipo sigillato con tubazione di ventilazione
alla testata di ogni tratto fognario. I liquami convergono in una vasca di grigliatura e
pretrattamento e da questa, mediante impianto di sollevamento, riportati nella
pubblica posta sulla strada di piano.
condotta
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Mitigazioni
È fondamentale evitare qualunque forma di inquinamento e spreco delle risorse idriche. La
presenza dell’allaccio alla rete comunale di smaltimento delle acque nere prodotte dalla
struttura, garantisce l’assoluta protezione della falda acquifera.
Saranno utilizzati idonei sistemi di razionalizzazione dell’erogazione dell’acqua per il risparmio
idrico (riduttori di flusso alle fontane, installazioni di vaschette per wc a duplice getto, ecc.).
Saranno utilizzati prodotti biodegradabili per le ordinarie pulizie.
Le acque meteoriche provenienti dallo sgrondo dei pluviali dei fabbricati saranno raccolte in
apposita vasca interrata e riutilizzate per l’irrigazione della vegetazione presente nel villaggio.
Saranno attuate soluzioni per evitare l’impermeabilizzazione delle superfici onde favorire
l'assorbimento delle acque meteoriche nel sottosuolo, con posa in opera di materiale di
calpestio drenante per le aree destinate a parcheggio e attraverso un sapiente utilizzo delle
ampie zone a verde previste.
Una particolare attenzione deve essere riservata ad un altro potenziale fattore di inquinamento
delle acque, rappresentato dall’uso di pesticidi e di concimi in quantità non adeguate. A tale
fine sarà evitato qualsiasi utilizzo di prodotti chimici che possano inquinare la falda acquifera.
6.2.3 Suolo e Sottosuolo
Per la caratterizzazione geologica, geomorfologica e geotecnica dell’area d’intervento, si
rimanda alle relazioni specifiche allegate al progetto dell’intervento.
L’impatto sulle componenti suolo e sottosuolo è causato dalle azioni necessarie
alla
realizzazione delle strutture, con le modifiche che l'intervento proposto causerà sulla
evoluzione dei processi geodinamici esogeni ed endogeni determinate dalle azioni di progetto
necessarie al collocamento degli edifici ed alla fruibilità dell’area. Gli interventi proposti,
progettati coerentemente rispetto alla destinazione urbanistica prevista dal PRG vigente, non
produrranno effetti negativi in termini di pericolosità geomorfologica e idraulica; il materiale
di
risulta,
ove
non
riutilizzato,
sarà
adeguatamente
smaltito
secondo normativa. La
rimozione permanente di porzione del suolo sarà limitata alla zona d’ingombro dei manufatti,
con conseguente aumento della superficie impermeabilizzata, per le altre aree sarà recuperata
la situazione dei luoghi presente originariamente e/o saranno effettuati interventi migliorativi
e conservativi a livello naturalistico.
La scelta progettuale di non intervenire con un’edificazione unica, ma di realizzare una serie
di costruzioni che si integrano bene nel contesto
paesaggistico,
con
una
maggiore
propensione al verde, è in linea con la programmazione dello sviluppo urbanistico previsto
nel P.R.G..
Mitigazioni
Relativamente alla sottrazione e copertura del suolo saranno adottate misure di cautela,
soprattutto durante la fase di cantiere, quali:
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le installazioni di cantiere saranno situate sulle aree interessate da
categorie
vegetazionali di minore qualità ambientale (minore naturalità); l’installazione di recinzioni
provvisorie potrà risultare utile allo scopo;
saranno limitati i movimenti dei mezzi d’opera agli ambiti strettamente necessari alla
realizzazione delle opere e degli interventi;
sarà conservato il primo strato di terreno rimosso nei lavori di sbancamento e movimento
terra, particolarmente ricco di semi, radici, rizomi, microrganismi decompositori, larve e
invertebrati, per il suo successivo riutilizzo nei lavori di mitigazione e
ripristino
naturalistico.
Relativamente alla circolazione e del drenaggio delle acque superficiali e dell’equilibrio idrico
sotterraneo saranno adottate le seguenti misure:
realizzazione della pavimentazione dell’area a parcheggio utilizzando materiale
di
calpestio drenante per favorire l'assorbimento delle acque meteoriche nel sottosuolo,
permettendo il drenaggio locale delle acque meteoriche e lo sviluppo del manto erboso.
Verranno rispettate tutte le prescrizioni di cui al parere art. 13 della L. 64/74 rilasciato dalla
REGIONE CALABRIA, - Servizio Tecnico Regionale n° 10 di Vibo Valentia.
Saranno favoriti interventi di manutenzione e recupero finalizzati alla difesa del suolo, alla
messa in sicurezza delle aree interessate da fenomeni di instabilità idrogeologica, ricorrendo
preferibilmente alle tecniche dell’ingegneria naturalistica, alla protezione di eventuali margini
boscati e al controllo delle specie infestanti, oltreché alla salvaguardia e rigenerazione delle
specie floro-faunistiche.
6.2.4 Flora, vegetazione e fauna
L’obiettivo è quello di escludere in modo certo gli effetti negativi della maggior parte delle
modifiche sugli habitat e le specie di interesse comunitario e di individuare adeguate ed efficaci
misure di mitigazione per poche altre che potrebbero teoricamente diminuire la coerenza
ecologica del sito.
A tale scopo è stato eseguito un accurato studio floro-vegetazionale e faunistico con lo scopo di
identificare tutte quelle specie che sono effettivamente presenti ovvero che, applicando il
principio di precauzione, potenzialmente potrebbero trovarsi nell’area in oggetto o perché la
loro presenza è stata segnalata nell’area vasta, o perché comunque presentano habitat
compatibili con le caratteristiche del territorio.
Sono state quindi incrociate le caratteristiche bio-ecologiche delle specie identificate con i
fattori di modificazione e, conseguentemente, per ciascuna delle specie è stato valutato
l’impatto ambientale derivante dalla realizzazione dell’intervento in oggetto. Tale valutazione
è stata quindi classificata secondo la seguente classe di valori:
Positivo: assenza di perturbazioni ed apporto di cambiamenti favorevoli
Nullo/Trascurabile: assenza di perturbazioni o perturbazioni trascurabili a carico degli
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habitat o delle specie prioritari
Negativo medio: perturbazione reversibile sul medio o sul lungo periodo, oppure
degrado (= perdita) di habitat prioritari per superfici modeste
Negativo alto: degrado di habitat comunitari per superfici estese, perturbazione
irreversibile a carico di specie o popolazioni ornitiche prioritarie.
In conclusione, lo Studio valuta che le modificazioni indotte dal progetto in esame
comporteranno impatti di scarsa rilevanza o, tutt’al più, di rilevanza medio bassa sia nella
componente floro-vegetazionale che in quella faunistica nel loro complesso.
Quindi, identificate le cause principali di incidenza negativa, lo Studio suggerisce una serie di
misure che consentono non solo di mitigarne gli effetti, ma addirittura di migliorare lo stato
ambientale attualmente riscontrabile.
6.2.5 Paesaggio
Per paesaggio si intende “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle
popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro
interrelazioni” (da art. 1, comma “a” della Convenzione Europea del Paesaggio - Firenze, 20
ottobre 2000).
Il D. Lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) definisce il paesaggio come “una
parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle
reciproche interrelazioni” (art. 131, comma 3).
Il paesaggio è passato da una concezione eminentemente estetica ad una che mette in
evidenza il suo valore di patrimonio naturale e storico, viene pertanto considerato un bene
culturale. Nella società attuale il paesaggio ha preso una connotazione anche di
risorsa
economica, soprattutto in relazione al settore turistico.
L’approccio analitico allo studio del paesaggio può avvenire pertanto in due modi differenti:
uno che analizza gli aspetti estetici e percettivi, l’altro prende in considerazione gli aspetti
naturali quali la geomorfologia, la pedologia, la fitosociologia, l’agronomia. A tal fine è utile
ricordare come il D.P.C.M. 27 dicembre 1988 prescriva che la qualità del paesaggio sia
determinata attraverso le analisi concernenti “il paesaggio nei suoi dinamismi spontanei,
mediante l’esame delle componenti naturali” e le “condizioni naturali e umane che hanno
generato l’evoluzione del paesaggio”.
La normativa nazionale, quindi, riconosce il valore del paesaggio in quanto patrimonio storico e
culturale di una popolazione e che gli stessi tratti del paesaggio contribuiscono ad affermare
l’identità della popolazione residente e la propria appartenenza, ma anche a sottolineare le
differenze esistenti.
I possibili impatti su questa componente derivano principalmente da:
introduzione di nuovi ingombri fisici e/o nuovi elementi
escavazioni e/o movimentazione di terra e svolgimento attività edilizie: anche in questo
caso comportano un impatto visivo.
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Ciò può comportare un impatto visivo, che dovrà essere valutato nella definizione della
localizzazione e delle modalità di costruzione dei manufatti, nonché nella scelta di interventi di
inserimento paesaggistico.
Una valutazione oggettiva dell’impatto visivo è, ad oggi, un problema ancora aperto, poiché
abbastanza complicato effettuare valutazioni di tipo quantitativo. La percezione del paesaggio,
infatti, è personale e riflette i propri particolari interessi e la propria educazione.
È necessario, pertanto, effettuare valutazioni di impatto soggettive, come l’analisi delle “azioni
visuali” introdotte dal progetto nel contesto paesaggistico e la modifica della “struttura
paesaggistica” originaria.
L’area interessata dal progetto è ubicata in località Galia del comune di Pizzo Calabro in
provincia di Vibo Valentia, su un promontorio che si affaccia sul mar Tirreno.
Il progetto è compatibile con gli usi del suolo circostanti e non avrà un’influenza visiva
significativa sull’area vasta.
Per quanto attiene alla modifica della “struttura paesaggistica” originaria, il progetto proposto
si inserisce in un contesto fortemente antropizzato e il successivo ripristino dell’area andrà a
migliorare l’attuale destinazione d’uso e stabilità del suolo. Il ripristino finale dell’area con
specie autoctone favorirà processi di rinaturalizzazione e aumento della biodiversità.
L’intervento non andrà a modificare i valori paesaggistici presenti nell’area, andandosi ad
integrare nel paesaggio esistente ed utilizzando metodologie costruttive e materiali compatibili
con le caratteristiche dei luoghi.
I fabbricati in progetto sono costituiti da tipologie costruttive basse e ben mimetizzate nella
vegetazione, che non interferiscono con le visuali prospettiche dell’area né tantomeno
rappresentano una barriera alla percezione visiva del paesaggio. In tal modo non producono un
impatto dirompente nel contesto paesaggistico limitrofo.
Il ricorso alla piantumazione di essenze autoctone assicurerà una completa schermatura
dell’impianto turistico, rispetto ai punti di maggiore visibilità.
Mitigazioni
La volontà di ridurre il più possibile l’impatto visivo e paesaggistico delle strutture risulta
evidente dall’analisi degli elaborati di progetto, che rivelano un elevato grado di integrazione
dell’intervento con il paesaggio circostante ed il rispetto della morfologia del luogo.
Si tratta, quindi, di scelte progettuali che manifestano una notevole coerenza con le esigenze
di salvaguardia dell’area e anticipano il ricorso ad eventuali misure di mitigazione.
Particolare attenzione è stata riservata alla scelta dei materiali da costruzione, che mira alla
ricerca della migliore integrazione possibile del manufatto con l’ambiente circostante, alla
sistemazione del verde ed alla messa a dimora di piante tipiche del luogo, che assicureranno
una completa schermatura delle strutture, rispetto ai punti di maggiore visibilità.
Al fine di migliorare la qualità naturalistica del sito particolare attenzione è stata posta nella
scelta delle essenze vegetali da utilizzare nelle aree verdi che si andranno a realizzare e per
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quelle già esistenti. In tal senso si utilizzeranno specie autoctone di provenienza locale per
contrastare gli effetti di erosione genetica e, quando necessario, specie esotiche (agrumeti) di
basso impatto ambientale e paesaggistico e di accertata non invasività.
Nella progettazione e realizzazione del verde si è tenuto conto oltre che degli aspetti estetici
anche di quelli funzionali ambientali (riduzione del rumore, polveri,
mascheramenti degli
edifici, ecc.) e quelli funzionali naturalistici (continuità ecologica, introduzione di elementi di
naturalità diffusa, ecc.).
6.2.6 Assetto demografico e socio-economico
L’intervento è localizzato nel territorio costiero, affacciato sul Mar Tirreno, del Comune di Pizzo
Calabro (VV). La popolazione del comune di Pizzo Calabro risulta, dai dati Istat 2015, pari a
9.293 abitanti. La superficie comunale è di circa 22,89 kmq con una densità abitativa risulta di
406,02 abitanti per kmq di superficie.
L’intervento produrrà sul sistema produttivo locale benefici indotti sul mercato lavorativo
dall’attività edilizia e dei servizi.
Essendo l’intervento a carattere turistico-residenziale non andrà ad incidere od a modificare in
maniera negativa i livelli socioeconomici dell’area vasta.
Il turismo è un settore di grande rilievo perché fornisce uno strumento privilegiato per
sensibilizzare il grande pubblico sulle questioni di rispetto dell’ambiente
e
del patrimonio
storico e culturale e perché presenta un forte potenziale, atto a sostenere attività economiche
e tradizionali e migliorare la qualità di vita di ognuno di noi.
Il turismo inoltre si conferma come un settore ad alta occupazione e “occupabilità” e come
tale, è prioritario che tuteli il patrimonio sul quale fonda la sua attività sviluppandosi
coerentemente ai principi di “sostenibilità”.
In particolare, i paesi europei dell’area mediterranea dovrebbero ripensare i propri modelli di
sviluppo territoriale e turistico, innovare il proprio prodotto turistico, affermando la propria
identità e diversità culturale e valorizzando i prodotti e le risorse umane ed economiche locali,
nella direzione chiara della sostenibilità sociale, economica ed ambientale del turismo e di una
riqualificazione ambientale del territorio.
Le azioni per lo sviluppo di questo settore devono oggi sempre più ispirarsi ai dettami del
“turismo sostenibile”, un turismo che deve essere esercitato in maniera corretta e deve
basarsi, come richiesto dalla Carta Mondiale per il Turismo Sostenibile, sulla tutela delle risorse
naturali, il recupero di beni storici e culturali e lo scambio di conoscenze fra turisti e
popolazione locale.
Tutto ciò richiede una serie di azioni coerenti, integrate e concertate che favoriscano la
partecipazione di tutti gli attori interessati e la ripartizione delle responsabilità secondo una
logica d’azione fondata su un’ottica di lungo periodo e finalizzata a rafforzare l’efficacia della
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difesa dell’ambiente e dell’industria stessa del turismo.
Occorre sviluppare il turismo prendendo in considerazione le pressioni antropiche ed il carico
ambientale che ne consegue: incremento nei consumi di acqua e di energia, aumento della
produzione di rifiuti e delle emissioni inquinanti in atmosfera, congestione dovuta al maggior
traffico, perdita di territorio destinato ad accogliere le infrastrutture. È opportuno quindi che il
turismo si sviluppi coerentemente con i principi di “sostenibilità” rendendo più uniforme la
distribuzione dei flussi turistici e sviluppando una coscienza ambientale sia nella popolazione
locale sia nella popolazione turistica, favorendo anche quelle forme di ricettività a basso
impatto ambientale come ad esempio l’agriturismo.
Promuovere alternative sostenibili per il turismo stagionale di massa riducendo le punte e
distribuendo le presenze turistiche nell’arco di tutto l’anno, valorizzando la complementarietà e
le sinergie del turismo con gli altri settori economici, promuovendo lo sviluppo e l’uso di un
turismo culturale, ecologico e rurale compatibile con l’ambiente.
L’intervento accoglie in larga misura le linee guida di politica turistica da parte della pubblica
Amministrazione, riferendoci in particolare alla esigenza più volte espressa di privilegiare e
sostenere gli interventi di carattere produttivo in particolare quelli improntati ad un’alta qualità
dell’offerta che prenda in considerazione strutture Turistiche di alta qualità, con adeguati
servizi che possono classificare tali strutture analoghe alle tipologie da 5 stelle. Obiettivo del
progetto è quello di fornire alternative insediative integrate e compatibili con i caratteri dei
luoghi in cui saranno collocati. Ciò comporta il rigetto dei modelli massificanti e porta a
inventare nuove forme di organizzazioni residenziali corrispondenti alle suggestioni ed ai valori
del territorio.
Gli interventi proposti sono quelli che, senza alterare l’identità, sono in grado di generare
occasioni di ammodernamento e rivitalizzazione in un armonico rapporto tra i
processi
insediativi, l’urbanizzazione e la tutela ambientale del territorio.
Da non sottovalutare i risvolti socio-economici derivanti dalla realizzazione delle opere, che si
tradurranno in sviluppo locale e benefici sia diretti che indiretti; in un comune come Pizzo
Calabro le attività economiche connesse al turismo rappresentano un settore di primaria
importanza per lo sviluppo economico e sociale, in grado di incidere positivamente anche
sull’aumento delle capacità occupazionali.
Mitigazioni
Si tratta di uno sviluppo di attività turistiche che non richiede grandi strutture ricettive.
Ci sarà un’attenuazione degli squilibri territoriali riducendo la domanda di spostamenti verso
località già fortemente condizionate da uno sviluppo turistico stagionale come quello della zona
di Tropea.
L’intervento è calibrato in base alle capacità di carico dell’area.
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6.2.7 Energia
L’impianto Elettrico di Illuminazione e di servizio (Prese, interruttori, etc.), nonché l’impianto di
Climatizzazione e Condizionamento (Termico), per l’intera struttura, saranno realizzati in
conformità alle Normative Vigenti in Materia, e sarà realizzato, sulla copertura del Fabbricato
destinato a servizi, un impianto ad energia pulita, fotovoltaico di Kw. 200, a basso impatto, che
garantirà oltre al fabbisogno dell’intera Struttura, l’illuminazione delle opere Pubbliche che si
realizzeranno quali opere sostitutive e da cedere al Comune, nonché, la rimanente sarà immessa
in rete, contribuendo cosi al fabbisogno Energetico Nazionale.
Mitigazioni
Al fine di ridurre i consumi di materie prime e l’inquinamento conseguente per la produzione di
energia elettrica e per le immissioni delle centrali termiche, nella progettazione si è tenuto
conto della possibilità di utilizzo di sistemi e tecnologie finalizzate al risparmio energetico.
Gli edifici da realizzare saranno muniti di adeguato isolamento termico in modo da ottenere le
più elevate classi energetiche, si ricorrerà all’isolamento delle parti strutturali esposte e dei
ponti termici, saranno installati infissi con taglio termico e vetri basso emissivi. Le finiture
esterne saranno realizzate con materiali che rendano l’involucro edilizio impermeabile
all’acqua, ma che consenta nello stesso tempo la traspirabilità.
Le murature di tamponamento saranno realizzate a cassa vuota, con due pareti in laterizio ed
isolante interposto costituito da pannelli di polistirolo espanso di adeguato spessore;
le
strutture confinanti con l’esterno (pilastri e travi) saranno isolate mediante l’applicazione di
pannelli isolanti in sughero espanso o con pannelli rigidi di
cemento-legno; l’isolamento dei
solai sarà realizzato con appositi massetti di sottofondo di tipo termoisolante; i manti di
copertura saranno realizzati con travi in legno, tavolato di abete dello spessore minimo di mm
25, barriera al vapore, pannelli isolanti in poliuretano espanso e sovrastante manto di tegole.
Gli impianti di riscaldamento saranno del tipo autonomo con caldaia murale esterna, realizzati
con colonne montanti e collettori di piano, aventi rete di distribuzione costituita da tubature di
rame isolato e radiatori a colonna in ghisa. Sui radiatori saranno installate valvole
termostatiche
programmabili,
mentre
nelle
varie
zone
termiche
saranno
installati
cronotermostati ambiente per la programmazione nelle 24 ore. Le caldaie, per il riscaldamento
e per l’acqua calda sanitaria, saranno del tipo a condensazione e a bassa emissione di NOx.
L’impianto di riscaldamento/acqua calda sanitaria e l’impianto elettrico, saranno integrati con
l’inserimento di pannelli solari e/o fotovoltaici posizionati direttamente su coperture di strutture
orizzontali o a falda. L’illuminazione esterna sarà realizzata adottando sistemi ad elevata
efficienza (es. lampade ai vapori di sodio ad alta pressione), con corpi illuminanti totalmente
schermati,
in
cui
lampada
è
completamente
incassata
in
una
armatura
montata
orizzontalmente, che impedisce la propagazione di radiazioni luminose verso l’alto o al di sopra
della linea dell’orizzonte.
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6.2.8 Generazione di rumore
Nella zona dove dovrà realizzarsi l’intervento in progetto non sono presenti fonti sonore fisse e
quelle mobili sono costituite dal normale traffico veicolare delle strade
s
carrabili.
L’inquinamento acustico, in fase di costruzione, è dovuto essenzialmente al funzionamento
delle macchine operatrici destinate al movimento terra ed al trasporto di materiale. Si assume
che le lavorazioni siano limitate ai normali orari di cantiere, che non si effettueranno
lavorazioni notturne o in giorni festivi, che si eviteranno la coincidenza temporale e di vicinanza
delle fasi lavorative particolarmente rumorose, per cui l’impatto è da ritenersi
poco
significativo.
I problemi legati all’inquinamento
l’inquinamento acustico in fase di esercizio
esercizio delle strutture turisticoalberghiere come del tipo in progetto sono minimali, ma comunque le attività connesse
saranno programmate in modo da minimizzare gli impatti sonori, nel rispetto dei limiti e delle
indicazioni
icazioni previste dalle legislazioni di settore.
Mitigazioni
In fase di cantiere la generazione di rumore deve essere considerata un fattore temporaneo
relativo essenzialmente alla fase di costruzione e di completamento delle opere. Sarà evitata
l’esecuzione
one dei lavori nei periodi che potrebbero
potrebbero comportare un maggior disturbo; le
lavorazioni saranno limitate ai normali orari di cantiere, non si effettueranno lavorazioni
notturne o in giorni festivi, si eviteranno la coincidenza temporale e di vicinanza delle fasi
lavorative particolarmente rumorose che saranno comunque eseguite nelle tarda mattinata e
nel tardo pomeriggio, si utilizzeranno macchine a ridotta emissione di rumore specialmente alle
alte frequenze, a norma di legge.
Saranno realizzate una serie di barriere vegetali che fungono da ostacolo alla propagazione
delle onde sonore sia all’interno che all’esterno dell’insediamento.
6.2.9 Rifiuti
In fase di cantiere, la produzione di rifiuti può riguardare essenzialmente le terre di scavo e i
materiali inerti prodotti nel corso dei lavori di costruzione delle opere in progetto.
Le terre di scavo saranno riutilizzate in loco per il rimodellamento del terreno, coerentemente
con la morfologia originaria e la predisposizione delle aree destinate a verde. I materiali
materia inerti
saranno smaltiti tramite conferimento a terzi autorizzati ai sensi delle disposizioni vigenti.
In fase gestionale, però, la produzione di rifiuti può rappresentare uno degli effetti rilevanti che
l’attività ricettiva può indurre nel territorio.
In particolare, i rifiuti prodotti riguardano:
rifiuti da imballaggio: carta e cartone, vetro, plastiche, legno, alluminio;
scarti organici: resti del bar e del ristorante, manutenzione del verde;
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materiali di consumo: carta fotocopiatrici, toner stampanti,
s
lampade.
Mitigazioni
Garantire una corretta gestione del ciclo dei rifiuti prodotti nel polo turistico è fondamentale ai
fini del conseguimento degli obiettivi di conservazione. I rifiuti, se non opportunamente
trattati, possono essere causa di inquinamento diffuso.
A partire da tali considerazioni sono state previste una serie di misure di mitigazione sia in fase
di cantiere che in quella di esercizio.
In fase di cantiere sarà particolarmente curato l’allontanamento di residui e sfridi
di
lavorazione, imballaggi dei materiali, contenitori vari; il materiale di risulta non riutilizzabile,
sarà adeguatamente smaltito secondo normativa.
Si adotteranno accorgimenti per evitare lo sversamento accidentale sul terreno di oli,
combustibili, vernici, prodotti
otti chimici in genere, tramite l’impermeabilizzazione delle superfici a
rischio con teli adeguati da rimuovere a fine lavori; tutte le acque derivanti dalle suddette
superfici, sia di lavaggio sia di prima pioggia, dovranno essere convogliate in apposita vasca
per essere successivamente inviate a idoneo impianto di smaltimento.
Relativamente alla fase di esercizio del villaggio sono state preventivate una serie di azioni,
quali:
Predisposizione di spazi adeguatamente dimensionati e sicuri dal punto di vista
vist igienicosanitario, per il deposito temporaneo dei rifiuti fino al passaggio del mezzo di raccolta.
Dislocazione in tutta l’area del complesso turistico di cestini e bidoni, adeguatamente
“mascherati” e segnalati, per eliminare i rischi di abbandono incontrollato
inc
dei rifiuti
nell’area e migliorare la capacità di intercettare tutte le tipologie di scarti.
Predisposizione di idonei spazi per il conferimento differenziato delle frazioni rivalorizzabili
dei rifiuti, compresa la frazione organica.
Promozione
presso
i
villeggianti
della
raccolta
differenziata
anche
mediante
la
distribuzione di depliant informativi in modo da sensibilizzarli e coinvolgerli fattivamente.
6.2.10 Rischio d’incidenti in relazione alle sostanze e tecnologie utilizzate
I possibili impatti su
u questa componente derivano principalmente da:
-
rischi di crolli, incidenti sul lavoro, incidenti ambientali.
I rischi potenzialmente
mente presenti in un’attività edilizia sono relativi soprattutto a crolli dei fronti
di scavo e alle normali attività di realizzazione delle opere. L’impresa esecutrice dei lavori
dovrà attenersi al rispetto della normativa sulla sicurezza dei cantieri edili (L. 81/2008 e
s.m.i.). Per le opere in progetto non vi sono correlazioni significative da porre in evidenza
sotto il profilo
o rischio incidenti ambientali. Non vi sono, infatti, fasi o processi produttivi, né
uso
di sostanze pericolose o tecnologie da essere meritevoli di attenzione ai fini della
determinazione degli impatti potenziali da ricondurre eventualmente al rischio incidente
inc
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rilevante di cui alla direttiva 96/82/CE e relativo D.Lgs. attuativo n. 334 del 17 agosto 1999,
modificato dal D.Lgs. 238/2005.
Mitigazioni
L’area sarà opportunamente recintata e munita di cartelli di segnalazione pericolo e divieto di
accesso alle persone non autorizzate.
Per quanto riguarda la tutela della salute dei lavoratori si utilizzeranno gli appositi dispositivi di
protezione individuale (D.P.I.), per come previsto dalla legislazione vigente (D.L.vo 81/08 e
s.m.i.).
6.2.11 Aumento della pressione antropica
Per la natura e gli scopi per cui il progetto verrà realizzato, esso ha la potenzialità di introdurre
un grande numero di ospiti, che potrebbero causare disturbo alle specie, perdita di habitat,
effetti congiunti con le altre componenti ambientali.
In particolare, nel periodo estivo, il sovraccarico di utenti dei servizi tecnologici potrebbe
comportare
sia
dei
problemi
per
lo
smaltimento
delle
acque
di
scarico
che
per
l’approvvigionamento idrico.
Non essendo la lottizzazione di dimensioni considerevoli, ed essendo stato progettato il sistema
degli impianti sulla base di valori sovradimensionati rispetto a quanto prevedibile, si può
ritenere che questi due aspetti nel caso in esame non comportino particolari rischi per il
contesto ambientale.
Potrebbe rilevarsi invece l’incidenza dell’aumento del carico antropico sulla spiaggia: da anni,
ormai, numerosi studi hanno dimostrato che l’erosione costiera può essere anche legata al
sovraccarico della presenza umana.
Occorre preliminarmente dire che il numero di nuove presenze indotto dall’attività ricettiva non
è elevato. Non è prevista la realizzazione di alcune opere di attracco (moli, banchine etc.)
che possano modificare il naturale andamento delle correnti o influire sulla flora e fauna
marina.
I fenomeni erosivi dunque potrebbero essere addebitati alla sola frequentazione da parte dei
bagnanti; il passaggio delle persone sul litorale può comportare problemi legati al calpestio,
allo spostamento ed all’asportazione dello strato sabbioso, andando ad incidere sull’equilibrio
ambientale del sistema costiero.
La presenza umana andrà ad incidere anche con la pulizia delle spiagge e aree limitrofe.
Mitigazioni
La pressione antropica è un fattore debitamente considerato sia in fase di ideazione del
progetto che di definizione del piano di gestione delle attività del polo turistico; rappresenta,
infatti, l’aspetto più critico legato alla realizzazione di un centro turistico e che, in quanto tale,
è stato affrontato in maniera più approfondita.
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Le misure di mitigazione pensate a questo proposito, relative essenzialmente alla fase di
esercizio del centro turistico, hanno lo scopo di incentivare comportamenti eco-sostenibili tra
gli operatori turistici e i turisti tramite: attenzione allo spreco idrico ed energetico, riduzione
dei consumi di carta ed imballaggi, raccolta differenziata dei rifiuti, azioni di informazione
relativa al
rispetto ed
al
mantenimento dello stato naturale, della conservazione e
miglioramento di flora, fauna, habitat e paesaggio, strutture informative per il corretto accesso
ed uso della spiaggia.
Le aree naturali protette presenti all'intorno, saranno favorite, ai fini della loro opportuna
valorizzazione e corretta fruizione, dalla realizzazione dell'insediamento turistico in questione,
che costituisce al tempo stesso strumento di diffusione per la migliore conoscenza delle
caratteristiche e dei valori naturalistici dell'area, attraverso la popolazione turistica attratta
prevalentemente nella stagione balneare, nonché struttura logistica di accoglimento per lo
sviluppo anche del turismo naturalistico, non strettamente legato alla stagione
estiva
propriamente detta. In tale ottica, diventa fondamentale la modalità di gestione di tali strutture
turistiche, nonché la specifica formazione degli operatori e del personale, che dovrà
necessariamente essere orientata anche alla conoscenza e alle opportunità di valorizzazione
delle peculiarità naturalistiche dell'area, in modo da ampliare la gamma dei servizi da proporre
alla popolazione turistica, senza incidere negativamente sulla conservazione e tutela delle
stesse emergenze ambientali oggetto di protezione.
All'interno del centro turistico saranno realizzate delle iniziative volte alla descrizione delle
caratteristiche ambientali del comprensorio con particolare riferimento alle specie di fauna e
flora presenti nell'area. Saranno predisposti pannelli informativi riportanti l'illustrazione
fotografica delle specie di fauna e flora maggiormente presenti e relative minacce, la
descrizione degli habitat, nonché norme comportamentali per la tutela e la conservazione
(divieti).
Al fine di salvaguardare soprattutto gli ecosistemi litoranei, sono state previste delle modalità
di accesso alla spiaggia che utilizzano percorsi esistenti e consolidati, di minore qualità
ambientale.
7. COERENZA DEL PIANO CON OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’
L' "analisi di coerenza" verifica la congruenza tra gli obiettivi/azioni perseguiti dal piano in
oggetto con un sistema di riferimento assunto, definito da un insieme di obiettivi di
sostenibilità sovraordinati.
L'insieme dei criteri utilizzati per le valutazioni di sostenibilità deriva da documenti nazionali
specifici. La scelta dei documenti presi a riferimento è stata effettuata in funzione del loro
grado di completezza e della possibilità di contestualizzare i contenuti alla realtà del Comune di
Pizzo Calabro. In Italia il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo sostenibile è
dato dalla Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE "Strategia d'azione ambientale per lo
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sviluppo sostenibile in Italia, promossa a seguito della prima strategia dell'UE in materia di
sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio europeo di Goteborg (2001) e completata dal
Consiglio europeo di Barcellona del 2002.
Presupposti della strategia erano quelli che “la protezione e valorizzazione dell'ambiente vanno
considerati come fattori trasversali di tutte le politiche settoriali, delle relative programmazioni
e dei conseguenti interventi” e che “le pubbliche amministrazioni perseguiranno gli obiettivi
previsti nel precedente comma nei limiti delle risorse finanziarie autorizzate a legislazione
vigente e degli stanziamenti di bilancio destinati allo scopo".
Principali obiettivi della Delibera CIPE
1. conservazione della biodiversità
2. protezione del territorio dai rischi idrogeologici
3. riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione
agricola e forestale
4. riequilibrio territoriale ed urbanistico
5. migliore qualità dell'ambiente urbano
6. uso sostenibile delle risorse naturali
7. riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta
8. miglioramento della qualità delle risorse idriche
9. miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica
10. conservazione o ripristino della risorsa idrica
11. riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti
Per definire il quadro di coerenza si sono utilizzate matrici a doppia entrata, in cui i gradi di
congruità sono espressi qualitativamente attraverso la seguente legenda.
GRADI DI COERENZA ASSUNTI
Coerenza piena
++
Coerenza parziale
+
Coerenza da verificare nelle successive fasi di attuazione
?
Non coerente
-
Non confrontabile
Matrice di Coerenza tra Obiettivi/Azioni specifiche della
denominata “Hotel Resort GALIA” e obiettivi di Sostenibilità
Struttura
Obiettivi di sostenibilità (Del. CIPE)
Turistico
Ricettiva
Coerenza
1. conservazione della biodiversità
++
2. protezione del territorio dai rischi idrogeologici
++
3. riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione
agricola e forestale
-
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4. riequilibrio territoriale ed urbanistico
++
5. migliore qualità dell'ambiente urbano
++
6. uso sostenibile delle risorse naturali
++
7. riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta
-
8. miglioramento della qualità delle risorse idriche
9. miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica
++
10. conservazione o ripristino della risorsa idrica
11. riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti
-
Per ogni esito derivante dall'incrocio tra obiettivo/azione di piano e Obiettivo di Sostenibilità
assunto sono state esplicitate di seguito le relative interferenze, sviluppando approfondimenti
qualitativi sui possibili vantaggi e sulle linee di impatto generale potenzialmente derivanti
dall'attuazione degli interventi.
Coerenze positive [ ++ / + ]
L’intervento proposto, per dimensioni, ubicazione e tempi di attuazione, non interferisce con
altri progetti e non preclude lo svolgersi di altre attività nelle vicinanze; vista inoltre
l’ubicazione, inserita in una zona residenziale consolidata, si configura come
naturale
completamento del tessuto urbano. Inoltre la cessione di un’ampia area per il parco pubblico e
la realizzazione di nuovi parcheggi offriranno, da un lato una maggior qualità dell’ambiente,
come verde fruibile, e dall’altro un miglioramento del traffico cittadino.
Coerenze problematiche [ -/ ? ]
Come ogni nuovo insediamento residenziale, anche quello in oggetto comporterà una maggior
produzione di rifiuti e di un nuovo consumo energetico.
•
Considerazioni finali
Alla luce dell’analisi effettuata è possibile affermare che la realizzazione in oggetto comporta
dei disturbi all’ambiente in gran parte reversibili e mitigabili con opportuni accorgimenti.
In relazione ai possibili impatti derivanti da emissioni dei mezzi di trasporto (SOx, NOx, COx),
dal rumore, dal sollevamento di polveri con conseguente dispersione delle stesse lungo la
viabilità: si attueranno le precauzioni
di sicurezza
previste dalla legge ed opportuni
provvedimenti quali la periodica annaffiatura delle aree in caso di tempo secco e la pulizia con
spazzatrici della viabilità (in particolare quella esterna all’accesso), che consentiranno di
minimizzare gli impatti negativi generati.
Nei confronti delle attività presenti nelle zone limitrofe si provvederà a limitare l’occupazione
delle aree di stretta pertinenza evitando di intralciare il regolare svolgimento delle attività nelle
aree confinanti.
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Esclusione di fasi di lavorazione notturne possono essere un ulteriore intervento di mitigazione
per non arrecare disturbo durante la fase realizzativa.
Ovviamente verrà eseguito un adeguato stoccaggio dei rifiuti prodotti in fase di allestimento
dell’area e di cantiere.
Le installazioni provvisorie e le opere accessorie saranno smantellate al termine dei lavori e si
provvederà al recupero ambientale di tali aree, ripristinando o migliorando la situazione ante –
operam.
La raccolta differenziata dei rifiuti avrà lo scopo di mantenere separate le frazioni riciclabili
(non solo per tipologia, ma anche per quantità) da quelle destinate allo smaltimento in
discarica per rifiuti inerti, ottimizzando dunque le risorse e minimizzando gli impatti creati
dall’intervento.
In relazione alle componenti analizzate e agli impatti riscontrati, possono essere previste in
fase di esercizio, misure mitigative e compensative di potenziali impatti.
Per quanto concerne gli aspetti naturalistici, agronomici e paesaggistici, tra le azioni volte a
contrastare o abbassare i livelli di criticità indotti dall’esistenza dell’opera, si sottolinea la
particolare importanza della creazione di ecosistemi capaci di compensare la perdita di valori
naturalistici del territorio provocati della presenza del complesso residenziale.
A questo scopo si prevedono azioni di conservazione, manutenzione del sito con piantumazioni
di essenze autoctone.
Riguardo
le
specie
vegetali
da
prediligere
per
interventi
di
rinaturalizzazione
o
di
completamento dell’area, le stesse dovranno presentare aspetti di compatibilità con le
caratteristiche ecologiche e fitoclimatiche dell’area vasta. Basando le scelte su questo principio
si giungerà così alla creazione di un ecosistema più stabile e all’ottimizzazione delle risorse
impiegate
con
un
minore
dispendio
economico.
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7.1.1 Indicazioni di compatibilizzazione
Vengono
di
dell’intervento
seguito
in
richiamati
oggetto,
i
principali
identificando
impatti
le
potenziali
relative
attesi
indicazioni
dall'attuazione
generali
di
compatibilizzazione.
Gli effetti sull’ambiente legati alla realizzazione possono, in sintesi, essere così riassunti:
Effetti Positivi Attesi
Riqualificazione urbanistica dell’area
Effetti Negativi Attesi
Aumento del consumo di risorse (energia e acqua) e
di generazione di inquinanti (inquinamento da
riscaldamento) rispetto all'attuale assetto
Aumento e riqualificazione di ampia area verde ad Potenziale esposizione della popolazione insediata
uso pubblico
nelle
zone
limitrofe
a
fattori
di
disturbo
(prevalentemente
rumore
e
inquinamento
atmosferico)
Aumento della disponibilità di parcheggi di zona
Consumo di suolo ed incremento delle superfici
impermeabili
Miglioramento della viabilità esistente attraverso Aumento della produzione di rifiuti legato al nuovo
la realizzazione dei nuovi parcheggi
che insediamento residenziale
favoriscono la diminuzione degli spostamenti
Allacciamenti di gas, energia, acqua e fognatura
nel rispetto di tutte le norme e prescrizioni
Indicazioni di Compatibilizzazione
La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”dovrà prevedere tutti i
provvedimenti tecnici necessari al massimo contenimento dei consumi di risorse ambientali
La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”dovrà prevedere tutti i
provvedimenti tecnici per la massima riduzione della generazione di inquinanti e di riduzione del
carico sulle reti dei servizi
Le previsioni progettuali dovranno prevedere il massimo di dotazioni di verde e di aree permeabili
Gli allacciamenti di gas, energia elettrica, acqua e fognatura (come previsto) dovranno rispettare tutte le
norme e prescrizioni
La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel Resort GALIA”comporta l’incremento delle
superfici impermeabili. Per ridurre tale impatto negativo si propone l’impiego di materiali permeabili
(ove compatibile) per le pavimentazioni, la previsione di sistemi di reinfiltrazione in loco delle acque
meteoriche (non di prima pioggia)
Accantonamento e riuso del suolo decorticato e formazione di fasce vegetazionali filtro (arboreoarbustive), con finalità ecosistemiche e paesistiche.
Le fasce vegetazionali proposte lungo i fronti individuati dovranno essere formate con elevate densità di
alberi ed arbusti autoctoni
Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da una elevata qualità formale (morfologia ed
estetica) finale degli edifici per contribuire alla riduzione dell’impatto paesistico
Utilizzo di illuminazione esterna, in conformità ai criteri antinquinamento luminoso ed a ridotto consumo
energetico
Saranno inoltre adottate misure di cautela, soprattutto durante la fase di cantiere,
finalizzate a:
ripristinare le aree destinate a verde eventualmente danneggiate dai lavori con il
suolo integro originale. A tale scopo si avrà cura durante lo sterro di mettere da parte
lo strato più superficiale del suolo (30-40 cm di profondità), più ricco di humus,
nutrienti minerali, organismi del suolo e semi di vegetali dai quali potrà iniziare lo
sviluppo della copertura vegetale.
assicurare la rimozione ed il corretto smaltimento dei rifiuti.
Arch. Francescantonio TEDESCO
Via Giovanni SPADOLINI - Condominio “SMERALDO” – Località Moderata Durant
89900 Vibo Valentia - Tel. 0963/991423 cell. 347/0723561
7.1.2 Misure di rinaturazione e di miglioramento ambientale
Saranno eseguiti numerosi interventi di rinaturalizzazione per consolidare ed ampliare
l’assetto dell’habitat esistente, sia in relazione alla struttura, che alla composizione delle
fitocenosi naturali.
Nelle azioni di ripristino della vegetazione saranno utilizzate specie autoctone, di provenienza
locale ed idonee alle condizioni stazionali. Ciò garantisce la salvaguardia del patrimonio
genetico, in quanto ogni specie è costituita da diverse popolazioni, ognuna con patrimonio
genetico specificatamente adattato alle condizioni ambientali locali. L’intervento migliorerà lo
stato attuale della flora nell’area in esame, poiché in tutta l’area del progetto si provvederà
ad una opportuna sistemazione del verde ed alla messa a dimora di piante tipiche del luogo
riferibili alla serie della vegetazione potenziale, con essenze autoctone (erbacee, arbustive,
arboree) come leccio, roverella, olivo, fico, agrumi, oltre ad
essenze di
macchia
mediterranea come mirto, lentisco, corbezzolo, siepi di rosmarino, ecc..
Queste specie arbustive hanno funzione di colonizzazione del terreno nudo, protezione per
gli alberi e rifugio per lo sviluppo di specie erbacee e basso arbustive; rivestono, inoltre, un
ruolo di grande importanza per la produzione di bacche e piccoli frutti appetiti da
ornitofauna, micromammiferi ed invertebrati che contribuiscono alla disseminazione delle
specie stesse ripristinando un elevato livello di biodiversità nel popolamento floro-faunistico
del sito.
Particolare attenzione è stata posta nella scelta di essenze adatte a fornire sostentamento
alle eventuali specie di ornitofauna che attraversano l’area, quindi abbondanti fioriture in
primavera e bacche di frutta nel periodo autunnale ed invernale, compatibilmente alle
condizioni climatiche locali.
Per tutti gli interventi di sistemazione a verde, si farà ricorso all’approvvigionamento del
materiale genetico ecotipico, rivolgendosi a vivai specializzati che trattino germoplasma e
piante autoctone.
Nella progettazione del verde, pertanto, si è tenuto conto oltre che degli aspetti estetici
anche di quelli funzionali ambientali (riduzione del rumore, polveri, mascheramenti degli
edifici, ecc.) e
quelli
funzionali
naturalistici
(continuità
ecologica,
introduzione
di
elementi di naturalità diffusa, ecc.).
In sintesi un intervento di questo tipo produrrà un impatto migliorativo su di un areale a
scarsa
naturalità e sull’intera catena trofica.
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8. CONCLUSIONI
Il turismo di massa è in “crisi” in quanto ci si rende conto che esso genera un elevato
sfruttamento delle risorse ambientali e naturali del territorio con conseguente degrado
dell’ambiente e decadenza delle tradizioni e delle culture locali soppiantate dai gusti e
dalle tendenze dettate dalla globalizzazione.
Obiettivo del progetto è quello di fornire alternative insediative integrate e compatibili
con i caratteri dei luoghi in cui saranno collocati. Ciò comporta il rigetto dei modelli
massificanti e porta a inventare nuove forme di organizzazioni residenziali corrispondenti
alle suggestioni ed ai valori del territorio.
Gli interventi proposti sono quelli che, senza alterare l’identità, sono in grado di
generare occasioni di ammodernamento e rivitalizzazione in un armonico rapporto tra i
processi insediativi, l’urbanizzazione e la tutela ambientale del territorio. Con riferimento ai
criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi, di cui all'allegato E del R.R.
n.3 del 4 Agosto 2008 e s.m.i, dalla documentazione esaminata e dagli studi condotti
risulta che:
Criteri dell' allegato E, del R.R. n°3 del 4
Criticità
agosto2008 e s.m.i.
Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare dei seguenti
elementi :
In quale misura il piano o il programma stabilisce La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel
un quadro di riferimento per progetti ed altre Resort GALIA” è conforme al PRG vigente e non
attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la genera effetti a scala territoriale, essendo
natura, le dimensioni e le condizioni operative o finalizzato esclusivamente ad un’area turisticoattraverso la ripartizione delle risorse
residenziale
In quale misura il piano o il programma influenza La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel
altri
piani
o
programma
inclusi
quelli Resort GALIA” non interferisce con altri Piani o
Programmi e non crea scenari differenti da quelli
gerarchicamente ordinati
proposti,in quanto l’ambito risulta già oggi
edificabile ed è conforme al PRG vigente
La pertinenza del piano o del programma per La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel
l'integrazione delle considerazioni ambientali, in Resort GALIA” non è caratterizzato da ricadute
particolare al fine di promuovere lo sviluppo ambientali negative, né tantomeno ostacola lo
sostenibile
sviluppo sostenibile del territorio
Problemi ambientali pertinenti al piano o al
Non si ravvisano particolari problematiche di
programma
carattere ambientale
Rilevanza del piano o del programma per La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel
l'attuazione della normativa Comunitaria nel Resort GALIA” si caratterizza per l’attenzione nei
settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi confronti delle matrici ambientali, sostanziandosi
connessi gestione dei rifiuti o alla protezione delle in un progetto coerente con le disposizioni in
acque)
materia di tutela dell’ambiente
Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in
particolare, dei seguenti elementi:
Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli
Non si rilevano particolari effetti negativi o
impatti
irreversibili sull’ambiente
Carattere cumulativo degli impatti
Assente
Natura transfrontaliera degli impatti
Non
vi
sono
effetti
attesi
di
natura
transfrontaliera, l’opera da realizzare ha carattere
locale
Rischi per la salute umana o per l'ambiente
Trattandosi di un’area residenziale non si
prevedono rischi né per la salute umana ne per
l’ambiente
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Entità
ntità ed estensione nello spazio degli impatti
(area geografica e popolazione potenzialmente
interessate)
Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe
essere interessata a causa:
L’entità e l’estensione ha una incidenza ridotta
rispetto alle potenzialità dell’area vasta
delle speciali caratteristiche naturali o del
patrimonio culturale
Sul sito non si rilevano emergenze naturalistiche
né tanto meno si configura come luogo di
tradizione del patrimonio culturale comunale
del superamento dei livelli
ambientale dei valori limite
La Struttura Turistico Ricettiva denominata “Hotel
Resort GALIA” non comporta superamenti dei
livelli di qualità ambientale o del valore limite
degli stessi
di qualità
c) dell’utilizzo intensivo del suolo
L’insediamento proposto non comporta l’utilizzo
intensivo del suolo
Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come
protetti a livello nazionale, comunitario o
internazionale
Non sono previsti impatti su aree o paesaggi
protetti
In ragione di quanto fin qui
ui esposto, ed in particolare, visto:
il risultato della valutazione del piano e degli impatti che questo potrebbe avere,
effettuata in un’ottica squisitamente di Sostenibilità Ambientale;
la scarsa rilevanza gli impatti delle modificazioni indotte sia nella
nella componente florovegetazionale che in quella faunistica nel loro complesso;
le misure di mitigazione previste per eliminare gli eventuali effetti negativi ma, anche,
la realizzazione di ulteriori misure di rinaturalizzazione volte a migliorare lo stato
ambientale attualmente riscontrabile;
SI PROPONE L’ESCLUSIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE IN VARIANTE ALLO
STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA
TURISTICO RICETTIVA DENOMINATA “HOTEL RESORT GALIA” DALLA PROCEDURA
DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS), DI CUI AGLI ART.13-18
ART.13
DEL
D.LGS. 152/06 ED ART. 22 DEL R.R. 3/2008.
ELENCO ALLEGATI
PROGETTAZIONE per la Realizzazione di una STRUTTURA TURISTICO RICETTIVA DENOMINATA “HOTEL
RESORT GALIA” in località “GALIA
GALIA” del Comune di Pizzo (VV), in Variante allo Strumento Urbanistico Vigente,
Vigente
cosi composta: