relazione di sintesi sulla qualita` delle acque sotterranee profonde

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Transcript relazione di sintesi sulla qualita` delle acque sotterranee profonde

Sezione Provinciale di Ravenna
Servizio Sistemi Ambientali
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48100 Ravenna
Tel. 0544 210611
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RELAZIONE DI SINTESI SULLA QUALITA’
DELLE ACQUE SOTTERRANEE PROFONDE
DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
ANNO 2003
a cura di S. Giaquinta
LA RETE DEI POZZI PROFONDI E LE ATTIVITÀ DI MISURA.
Dopo la revisione 2002 della Rete Regionale di Controllo delle Acque Sotterranee su
base idrogeologica e statistica (nell’ambito del Progetto SINA), anche nel 2003 i prelievi
semestrali e le campagne di misure piezometriche sono stati eseguiti regolarmente sulla rete
revisionata e rinnovata, composta da un totale di 64 pozzi dei quali:
13 campionati per sole analisi chimiche/batteriologiche
25 campionati per analisi chimiche/batt. e misura piezometrica
26 per sola misura piezometrica
Dei 64 pozzi, 11 si trovano nel comprensorio faentino, 13 nel lughese e 41 nel
ravennate. Sarebbe certamente opportuno potere incrementare il numero dei pozzi studiati nel
faentino e nel lughese, ma dagli archivi del Servizio Tecnico di Bacino (ex SPDS) della
Regione non è stato possibile individuarne altri sufficientemente documentati. Nel 2003
purtroppo ha cessato l’attività il pozzo RA4201, a Ravenna,.
Nella nuova rete regionale, con l’intento di razionalizzare i costi dei monitoraggi, si
sono distinti i parametri del monitoraggio qualitativo in quattro profili analitici, in sintonia
con la storia delle analisi pregresse, la funzione di ciascun pozzo e la vulnerabilità della zona.
Il profilo “completo” (per 8 pozzi) comprende una serie molto ampia di parametri; a due pozzi
si è applicato un profilo “parzialmente semplificato” ed ai rimanenti il profilo “semplificato”,
che comunque contiene ben 28 parametri.
Le quattro tabelle seguenti elencano i parametri (o le famiglie di parametri) analizzati.
Parametri analitici del profilo completo
Livello piezometrico
Temperatura acqua
pH
Conducibilità a 20°C
Durezza
Bicarbonati
Calcio
Cloruri
Magnesio
Potassio
Sodio
Nitrati
Solfati
Ione Ammonio
Ferro
Manganese
Ossidabilità (Kubel)
Nitriti
Alluminio
Antimonio
Argento
Arsenico
Bario
Berillio
Boro
Cadmio
Cromo totale
Cromo VI
Fluoruri
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
Selenio
Zinco
1-2 Dicloroetano
Tricloroetilene
Tetracloruro di carbonio
Percloroetilene
Cloroformio
Metilcloroformio
Monobromodiclorometano
Dibromoclorometano
Alaclor
Atrazina
Metolaclor
Molinate
Propazina
Simazina
Terbutilazina
Cianuri
Fenoli
Benzene
I.P.A.
E. coli
Aeromonas
Parametri analitici del profilo parzialmente semplificato
Livello piezometrico
Temperatura acqua
pH
Conducibilità a 20°C
Durezza
Bicarbonati
Calcio
Cloruri
Magnesio
Potassio
Sodio
Nitrati
Solfati
Ione Ammonio
Ferro
Manganese
Ossidabilità (Kubel)
Nitriti
Arsenico
Boro
Cromo totale
Fluoruri
Nichel
Piombo
Rame
Selenio
Zinco
1-2 Dicloroetano
Tricloroetilene
Tetracloruro di carbonio
Percloroetilene
Cloroformio
Metilcloroformio
Monobromodiclorometano
Dibromoclorometano
Cianuri
Fenoli
I.P.A.
E. coli
Aeromonas
Parametri analitici del profilo semplificato
Livello piezometrico
Temperatura acqua
pH
Conducibilità a 20°C
Durezza
Bicarbonati
Calcio
Cloruri
Magnesio
Potassio
Sodio
Nitrati
Solfati
Ione Ammonio
Ferro
Manganese
Ossidabilità (Kubel)
Nitriti
Arsenico
Boro
Cromo totale
Fluoruri
Nichel
Piombo
Rame
Zinco
E. coli
Aeromonas
La Figura 1 che segue riporta il riepilogo dei pozzi monitorati nel 2003 con la
classificazione ai sensi del Dlgs.152/99 dei relativi dati. I trend delle piezometrie, indicatori
“estemporanei” di eccesso di sfruttamento, sono stati sostituiti con informazioni più complete:
la classificazione quantitativa attribuita è quella calcolata ex novo con il contributo dei nuovi
dati piezometrici (fino al 2002) mediante le modellizzazioni attivate per il Piano Regionale di
Tutela delle Acque. In estrema sintesi, ai sensi del Decreto è stato valutato il deficit idrico nei
corpi acquiferi profondi o di conoide esistenti, sull’intero territorio regionale suddiviso in
celle elementari di 1 kmq: in presenza di surplus o di non deficit idrico si assegna la classe
quantitativa A; in presenza di deficit non superiore a 10.000 mc/anno (per kmq) la classe B
(indice di sovrasfruttamento modesto); con deficit superiori la classe quantitativa C (indice
di sovrasfruttamento eccessivo). La classe viene qui attribuita al piezometro presente in quella
cella.
Come di consueto, quando possibile, pozzi piezometrici e pozzi “qualitativi” vicini
sono “accoppiati” tra loro e valutati congiuntamente. Si ricorda che il suddetto decreto
classifica oltre alla quantità (con le tre classi A, B, C) anche la qualità delle acque
sotterranee, in 4 classi a qualità calante, più la classe 0 caratterizzata da anomalie chimiche di
origine sicuramente naturale geologica. La combinazione delle due classificazioni fornisce poi
lo stato ambientale.
Nella generalità dei pozzi classificabili la presenza di elevate concentrazioni
ammoniaca e/o di ferro di sicura origine geologica fanno interpretare una apparente classe
qualitativa 4 come una classe 0. Di conseguenza, quando è presente anche la classificazione
quantitativa (se di tipo A) la classe quali-quantitativa è di tipo 0A, e lo stato ambientale
risulta quindi “Naturale particolare”. E’ stato attribuito lo stato “Naturale particolare” anche
ad un pozzo con caratteristiche analoghe ma con lo stato quantitativo B, che è stato
espressamente evidenziato in giallo (RA1701, Faenza – Case Colombara). Di seguito si
commentano singolarmente i pozzi con particolari evidenze.
RA1302 (Campiano), RA8401 (S.P. in Campiano), RA3300 (PortoFuori) e RA2401
(CasalBorsetti Sud) presentano, più o meno come negli anni precedenti, cloruri in quantità
corrispondente alla classe 4. Sembra ragionevole presumere che siano da collegare
all’ingressione profonda di acque geologiche marine, ma suggeriscono anche il dubbio di
finestrature dei pozzi al livello del freatico.
Più complessa risulta la condizione ambientale del comprensorio pedemontano, verso
Faenza e Castel Bolognese. In generale si osserva una condizione di sovrasfruttamento a
monte ed attorno alla via Emilia (classe C), presumibilmente in associazione con i prelievi
acquedottistici, ma forse non solo. Verso valle segue una
zona circoscritta di
sovrasfruttamento meno intenso (classe B) che scende fin poco oltre l’autostrada, ed infine
verso Nord si trova la classe A di sostanziale equilibrio quantitativo. Sono stati classificati
con lo stato “Scadente” RA9000 (Sarna), RA1500 (CastelBolognese – Prati di Sopra) e
RA7700 (Castel Bolognese), rispettivamente 4C, 2C e 4C per sovrasfruttamento e/o presenza
di nitrati infiltrati nell’acquifero. Non è stato confermato la concentrazione elevata di nitrati a
Solarolo nel 2002. A Sarna va segnalato che si tratta di un pozzo praticamente in subalveo, e
la presenza di nitrati è praticamente inevitabile data la loro presenza nel fiume.
Il complesso delle osservazioni evidenzia uno stato di sofferenza dell’acquifero di
conoide.
Abbiamo classificato con “Buono”, che però significa che l’impatto è modesto, non
assente, i pozzi RA4701 (Mezzano, 2A), RA6501 (S.Bartolo, 2A), RA7800 (Faenza via
Chiarini, 2A ), eccezione in conoide, RA8500 (Faenza –Cosina, 2A ) e RA8900 (Faenza – via
Oberdan, 2A ).
Dal punto di vista delle sostanze di cui alla Tab.21/Allegato 1 del Dlgs.152/99 sono
stati riscontrati i seguenti elettroliti, in concentrazioni di poco superiori ai rispettivi limiti:
- Boro (limite 1 mg/l): nei pozzi RA6001, RA3402, RA4102, RA5304, RA0901, RA2301,
RA2401, RA3000, RA 8101, RA3600, tutti più o meno costanti nel tempo, tutti nella fascia
costiera, interpretati come componenti naturali di acque antiche.
- Fluoro (limite 1,5 mg/l): nei pozzi RA6501 e RA5304 relativamente costieri, ad andamento
incostante. Per RA6501 la presenza di fluoro naturale comporterebbe lo stato “Naturale
particolare”, ma si è preferito ignorare questo contributo per lasciare in evidenza il leggero
incremento in nitrati
- Zinco (limite 3 mg/l): nel pozzo RA8401, costiero ed incostante.
Date le localizzazioni e la storia pregressa non si ritiene che queste sostanze indichino
inquinamenti in corso o pregressi. Va tuttavia prestata attenzione a Fluoro e Zinco. Non si
confermano invece gli altri contaminanti evidenziati nel report 2002.
Figura 1 - Riepilogo della classificazione quali-quantitativa dei pozzi profondi 2003.