«Rsa, accorpare per ridurre i costi e dare più servizi»

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Transcript «Rsa, accorpare per ridurre i costi e dare più servizi»

- mercoledì 11 maggio 2016 -
l'Adige -
Pagina: 18 -
L’APPELLO DEI SINDACATI
«Rsa, accorpare
per ridurre i costi
e dare più servizi»
Dall’ipotesi originaria, contestata, dell’assessore Luca Zeni
di creare un’unica Rsa provinciale, ad un ripensamento
complessivo del welfare per
gli anziani, che vuol dire: prevenzione, assistenza domiciliare, sostegno alle famiglie,
servizi sul territorio integrati alle Rsa che, laddove è utile, saranno unificate per una
gestione più efficiente, in una
dimensione di vallata. In quattro incontri, coordinati da un
consulente della Bocconi, assessorato, Comuni e Upipa (in
rappresentenza delle Apsp)
hanno ipotizzato alcune prime soluzioni di riforma che
saranno illustrate la prossima
settimana al Consiglio delle
autonomie locali. Sul punto
interviene il sindacato: «L’attuale articolazione territoriale delle aziende di servizi alla persona va assolutamente
semplificato. Gli accorpamenti, comunque, dovranno essere pensati e realizzati tutelan-
do i servizi alle famiglie e agli
anziani, in tutti i territori». Per
Cgil Cisl Uil, la riorganizzazione è una strada obbligata se
il Trentino vuole continuare
ad erogare servizi di qualità.
Allo stesso tempo, però, questa non deve ridursi ad una
semplificazione del quadro
territoriale, sguarnendo le periferie di importanti punti di
riferimento per il supporto alla terza età. «Servono scelte
coraggiose – incalzano Andrea
Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti – che siano in grado
di produrre significative economie nelle voci di spesa non
fondamentali». I tre segretari
chiedono anche impegni precisi sulla destinazione dei risparmi, perché la riorganizzazione non si traduca in una
mera operazione per far cassa. «Le risorse risparmiate dovranno essere destinate a
creare e mantenere servizi in
tutti i territori, con livelli di
eccellenza e capillarità».
- mercoledì 11 maggio 2016 -
T R E N T I N O - Pagina: 20 -
«Rsa, attenti alle unioni»
◗ TRENTO
Gli accorpamenti delle case di riposo sono «inevitabili», pur salvaguardando «i livelli occupazionali sia del personale amministrativo sia degli addetti ai servizi di assistenza. Non dovranno
essere i dipendenti a subire gli
effetti di questo processo». Lo affermano i segretari di Cgil, Cisl e
Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti. «Una semplificazione è l'uni-
ca strada per recuperare risorse
da investire sul territorio per servizi di qualità ad anziani e famiglie», scrivono i tre segretari in
una nota. Secondo i sindacati la
riorganizzazione è una strada
obbligata se il Trentino vuole
continuare ad erogare servizi di
qualità. Allo stesso tempo, però,
questa non deve ridursi a una
semplificazione del quadro territoriale, sguarnendo le periferie
di importanti punti di riferimento per il supporto alla terza età.
- mercoledì 11 maggio 2016 - CORRIERE DEL TRENTINO - Pagina: 5
Rsa, sì dei sindacati alla razionalizzazione
Cgil, Cisl e Uil: «Ma vanno tutelati assistenza e personale. In tutti i territori»
l
TRENTO «L’attuale articolazione
territoriale delle aziende di
servizi alla persona va semplificata. Gli accorpamenti, comunque, dovranno essere
pensati e realizzati tutelando i
servizi alle famiglie e agli anziani, in tutti i territori, e il personale». Cgil, Cisl e Uil del
Trentino rilanciano sulla razionalizzazione delle aziende
di servizi alla persona. A livello
provinciale è appena terminata l’istruttoria per la riforma
(Corriere del Trentino di ieri).
Una delle soluzioni possibili
verte sulle fusioni a Trento,
Rovereto e nelle comunità.
La riorganizzazione, per le
tre sigle sindacali, è una strada
obbligata se il Trentino vuole
continuare ad erogare servizi
di qualità. Allo stesso tempo,
però, questa non deve ridursi
ad una semplificazione del
quadro territoriale, sguarnendo le periferie. «Servono scelte
coraggiose che siano in grado
di produrre significative economie nelle voci di spesa non
fondamentali» incalzano Andrea Grosselli, della segreteria
Cgil, e i segretari Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil).
I tre sindacalisti chiedono anche impegni precisi sulla destinazione dei risparmi, affinché la riorganizzazione non si
traduca in un’operazione per
far cassa. «Le risorse rispar-
miate dovranno essere destinate a creare e mantenere servizi in tutti i territori, con livelli di eccellenza e capillarità. Di
fronte ad una popolazione in
progressivo invecchiamento è
questa l’unica strada se non si
vuole compromettere la qualità dell’assistenza a famiglie ed
anziani». Tra le priorità anche
quella di contenere gli effetti
della compartecipazione a carico degli utenti qualificando
l’assistenza domiciliare sul territorio, anche in vista dell’aumento del numero di anziani.
Per questa ragione, alla vigilia della discussione nel Consiglio delle autonomie, le tre
confederazioni auspicano che
gli amministratori assumano
una visione lungimirante e
non vincolata da ragionamenti di mero campanilismo per
giungere ad una drastica riduzione dei consigli di amministrazione.
Cgil, Cisl e Uil pongono infine l’accento sulla questione
del personale. «La razionalizzazione — concludono i tre
segretari — dovrà in ogni caso
salvaguardare i livelli occupazionali sia del personale amministrativo sia degli addetti
ai servizi di assistenza. Non
dovranno essere i dipendenti
a subire gli effetti di questo
processo».
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