Rassegna stampa - Science South Tyrol

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Fonte: L'Adige | Data: 08/05/2016 | Pagina: 41 | Autore: TOMMASO GASPEROTTI | Categorie: Unibz
TERRITORI
Veronica Martini, 25 anni, si è laureata alla facoltà
di design e arte di Bolzano. Il suo lavoro è diventato
un libro sulla terra in cui è nata: «Ora l’apprezzo»
«Un tempo volevo solo andarmene via. Parlando
con la gente ed esplorando i luoghi più affascinanti,
ho saputo riscoprire la bellezza di questa zona»
La Vallarsa diventa una tesi di laurea
Leggende, storia e personaggi del «Grande bosco»
raccontati attraverso parole, disegni e fumetti
TOMMASO GASPEROTTI
VALLARSA - Un tempo la Vallarsa era chiamata il «Grande
Bosco». Un nome che le veniva dato per la ricchezza di legname, in passato trasportato
a valle lungo il Leno per essere venduto. Da quello stesso
nome, Veronica Martini, 25 anni, ha preso ispirazione per la
sua tesi di laurea conseguita
poche settimane fa presso la
Libera Università di Bolzano,
Facoltà di design e arti. Più che
una tesi, nel senso tradizionale del termine, è un album illustrato, suddiviso in otto capitoli, che racconta in maniera
originale e creativa la Vallarsa,
dalla sua struttura territoriale
alle feste di paese, dai personaggi «storici» all’incredibile
varietà di flora e fauna. «Il Grande Bosco», questo appunto il
titolo del libro, è una piccola
guida sulle storie e i segreti della Vallarsa. «Ho scelto l’antico
nome della valle perché oggi il
bosco ha ripreso il sopravvento a scapito delle zone coltivate ma soprattutto perché è un
elemento che accomuna la valle nella sua interezza», spiega
Veronica che vive a Piano di
Vallarsa, una delle frazioni più
lontane da Rovereto. L’idea di
narrare, attraverso il disegno,
il proprio territorio testimonia
il forte legame con la sua valle, anche se come rivela la designer non è sempre stato così: «Qualche anno fa non vedevo l’ora di andarmene, ma inaspettatamente ho riscoperto
la bellezza della mia valle: fer-
Nella foto
a sinistra
Veronica Martini
A destra due
pagine del libro
mandomi a parlare con la gente ed esplorando i luoghi più
affascinanti, ho imparato tantissimo e mi sono appassionata come mai prima d’ora». Il manuale - «un pratico strumento
che introduce in modo semplice e chiaro un piccolo mondo
che non molti conoscono» - è
un tesoro di storie e simpatiche illustrazioni pensato per i
più piccoli, ma in realtà adatto
a tutti, anche a turisti e amanti della montagna. «Sono partita intervistando gli anziani,
chiedendo loro se si ricordas-
sero qualche leggenda o fiaba
- svela Veronica - ma poi, andando avanti nella ricerca, ho
deciso di raccontare la Vallarsa in tutte le sue sfaccettature». A partire dallo stemma comunale nel quale due orsi si abbeverano alla fontana di Parrocchia. «Parlando con gli storici, ho scoperto che non c’è
un’interpretazione univoca sul
significato di quel simbolo, e
così ho deciso di fantasticarci
sopra e inventare un fumetto»,
rivela. Dallo stemma si passa
alla geografia con le 42 frazio-
Documento generato da Chiara Passarini il 09/05/2016 alle 08:35:12
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ni, sparse sui due versanti del
Leno, mappate sia con il nome
in italiano che in dialetto. Il capitolo seguente è dedicato alle prime famiglie e ai costumi
storici. «Ho recuperato vecchi
atti di vendita e affitto di malghe e da lì ho estrapolato i nomi delle antiche famiglie della
Vallarsa», racconta Veronica.
Sfogliando ancora il libro, ecco le rappresentazioni delle
principali sagre, da quella dell’Assunta all’antica fiera di San
Luca, dove si commerciava il
bestiame, dalla Ganzega del Bo-
sco al recente festival internazionale «Tra le rocce e il cielo».
Un’altra sezione è dedicata ai
personaggi che hanno reso unica la Vallarsa. Ecco allora che
compare il ritratto di Aldina
Martini, presidente del Museo
etnografico, Enrica Rippa, prima e unica donna sindaco, don
Bepo, el Kenedi e il coro Pasubio. «Per il capitolo su flora e
fauna mi sono fatta aiutare da
un guardaboschi - prosegue la
giovane - e vicino ad ogni disegno di pianta o animale ho indicato il nome dialettale e cim-
bro». Infine, Veronica ha creato un percorso didattico sul
sentiero che da Raossi va ad
Arlanch, attraversando la «Busa», ideale per stimolare la fantasia dei più piccoli. «Questi libro è dedicato a tutti gli abitanti della Vallarsa e a chi ama e
sa cogliere ogni giorno nuovi
angoli di questa piccola valle»,
conclude la giovane artista che
ha già contattato Comune e Apt
per la promozione del libro. Intanto, quest’estate, terrà alcuni laboratori artistici per tutti
i bambini.
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