COMUNICATO IPASVI FIRENZE

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Transcript COMUNICATO IPASVI FIRENZE

Giornata
Internazionale
dell'Infermiere:
Una
professione e i suoi alti e
bassi...
Oggi é la Giornata Internazionale degli Infermieri, un giorno
di unione per tutti gli infermieri del mondo che credono nella
propria professione. Un giorno in cui mediaticamente veniamo
considerati, e dunque un giorno in cui le nostre riflessioni
devono essere portate direttamente in campo, nelle piazze e
nei telegiornali.
La professione infermieristica ha una storia molto combattuta,
tenuta in vita da ordini monastici, e (stando alle storie
sulla professione, meno ufficiali) per una fase, anche da
prostitute. Una professione che però nasce ufficialmente dalla
mente di una donna, che porta scienza ed evidenze nel processo
di assistenza e che infine fa due grandi doni: un nome ed un
identità. Quella donna si chiama Florence Nightingale e la sua
storia inizia in Crimea. Sul campo di battaglia riesce a
dimostrare quanto sia essenziale “prendere in cura il
paziente” e non semplicemente “curarlo”.
Grazie ad alcune modifiche organizzative, basate su dati
epidemiologici, riesce a ridurre la mortalità, tanto da
divenire un istituzione nel campo dell’infermieristica
bellica. Dai suoi studi, nasce la figura infermieristica, una
delle professioni più importanti del mondo.
Ogni giorno migliaia di infermieri prestano assistenza con
professionalità e passione, garantendo una processo
assistenziale impeccabile, addendo insostituibile per un
risultato positivo. E laddove la salute di qualcuno ha
inesorabilmente danneggiato il proprio essere, l’infermiere è
li. Non abbandona mai il paziente. Si sostituisce in prima
persona a tutte le limitazioni causate dalla malattia e presta
assistenza tecnico-professionale.
Una professione di cui esserne sicuramente fieri di farne
parte, ma che oltre alle gioie ci da molti dolori.
In Italia l’infermiere viene ancora visto come portaborsa del
medico ma quali sono le cause?
1. Una prima causa è da attribuire a noi stessi, cosi
stretti e fedeli a quel mansionario e all’essere
manovalanza del medico. Persone che su Facebook
combattono per la professione, ma che di persona sono
agnellini dati in pasto ad un branco di medici.
2. I Media. Nessuno parla del turno di 12 ore in cui
abbiamo salvato la vita e garantita la sopravvivenza
dei nostri pazienti. Combattendo contro turni senza
diritto di riposo ed infermieri portati allo stremo da
politiche aziendali che speculano sulla salute dei
propri dipendenti e dei pazienti. Una notizia però
mandata in onda da un programma diretto da una
giornalista ignorante ed un Cecchi Paone che da sfogo
alle sue più intime deficienze, riesce a fare scoop.
3. Gli Ordini Professionali che proteggono il proprio
potere. Un esempio lampante è quanto accaduto a Bologna,
dove infermieri che seguivano protocolli infermieristici
redatti in collaborazione con più associazioni mediche
di emergenza/urgenza e che promettevano di prestare un
soccorso specializzato riducendo le tempistiche e
aumentando le possibilità di sopravvivenza del paziente,
sono stati denunciati per abuso di professione. Una
guerra fratricida che ci ha costretti a tensioni sociali
e lavorative solo a causa di signorotti politicanti che
hanno anche dimenticato l’essere medico.
4. Tafferugli di professione. La nostra professione si
affaccia in un mondo politico sempre più vicino alla
vetta nazionale e questo sembra far uscire da ognuno dei
concorrenti un sentimento guerrigliero nei confronti dei
propri colleghi. Sindacati, Collegi e Giornali online
infermieristici tutti contro tutti. Una sfida senza
pietà che mira a danneggiare l’immagine dell’altro.
5. La mancanza di lavoro. Avrei voluto almeno oggi non
tirare in mezzo un argomento cosi spinoso, ma
diciamocela tutta, un infermiere può sentirsi
soddisfatto solo se può esprimere la propria
professionalità. Questa situazione ci ha portato a dover
accettare lavori deprofessionalizzanti e di farci
calpestare dai pescecani che in Italia ci spolpano con
voracità. Accettiamo tirocini, finti part-time o finte
libere professioni, sperando che anche noi, un giorno,
potremmo entrare nel SSN accompagnati dalla solita
frase: “almeno lo stipendio è sicuro”.
Non siamo tutto questo, o in teoria non è parte della nostra
identità. Siamo professionisti, ogni giorno ci prendiamo cura
dei vostri cari ed amici. Li guidiamo in un percorso pieno di
ostacoli, mostrando la via migliore per affrontare le prove
che la malattia gli pone giornalmente.
Auguri a tutti gli Infermieri da parte di TheNursingPost
COMUNICATO IPASVI FIRENZE:
Giornata
internazionale
dell’infermiere:
la
situazione
a
Firenze
Il
Collegio Ipasvi tra dati,
evoluzione e prospettive nel
quinquennio 2015-2020
Firenze, 10 maggio 2016 – Sono ben 6710 gli infermieri a
Firenze. I dati, aggiornati a marzo 2016, vedono tra questi
6313 professionisti italiani, divisi fra infermieri pediatrici
(82), infermieri (6129) e assistenti sanitari (102). I
restanti si dividono fra comunitari non italiani (396) ed
extracomunitari (286), tutti infermieri. L’età media degli
infermieri è di 46 anni, mentre gli assistenti sanitari si
attestano intorno ai 50 e gli infermieri pediatrici sui 49.
È in questo contesto che si inserisce la Giornata
internazionale dell’infermiere, in programma il prossimo 12
maggio. Il programma è stato presentato stamani in Consiglio
regionale alla presenza di: Danilo Massai, presidente Collegio
Ipasvi di Firenze; Abukar Aweis Mohamed, consigliere Collegio
Ipasvi Firenze referente cooperazione; Cristina Fassio,
segretaria Ipasvi Firenze; Paolo Bambagioni, consigliere
regionale Pd; Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd;
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S; Manuel Vescovi,
consigliere regionale Lega nord; Paolo Sarti, consigliere
regionale Sì – Toscana a sinistra. Tutti i consiglieri della
3^ Commissione, al di là delle differenze politiche, hanno
evidenziato l’importanza della figura dell’infermiere e il suo
ruolo sociale. Presenti anche i rappresentanti sindacali
Giancarla Casini per la Cgil e Leonardo Martelli per la Cisl.
La Giornata internazionale dell’infermiere si celebra a
livello mondiale ma a Firenze ha un significato speciale: la
manifestazione intende infatti celebrare Florence Nightingale,
nata proprio nel capoluogo toscano il 12 maggio 1820 e
considerata la fondatrice dell’infermieristica moderna.
Attraverso il suo approccio pionieristico, Florence dette
all’infermieristica un’impronta scientifica. Per l’occasione
il Collegio Ipasvi di Firenze, presenta il proprio programma
2015-2020 condiviso dall’area vasta Prato-Pistoia. Il punto
cardine su cui verte il progetto di “Evoluzione della
professione infermieristica in Toscana 2015-2020” è il
raggiungimento di “migliori risultati di salute per gli
individui, le famiglie e le comunità attraverso la prestazione
di servizi infermieristici competenti, culturalmente sensibili
e basati sull’evidenza”.
Un obbiettivo perseguito attraverso attività volte ad
affrontare i fattori che ostacolano la professione
infermieristica nella sua capacità di contribuire
efficacemente al rinnovo dell’assistenza infermieristica nei
piani strategici della regione Toscana come le carenti
condizioni di lavoro, la mancanza di partecipazione nel
decision-making e le limitate opportunità di sviluppo
orizzontale di carriera.
Azione etica, rilevanza, consapevolezza e partnership. Sono
questi, secondo il progetto di Ipasvi, i principi guida
relativi
ai
valori
fondamentali
dell’assistenza
infermieristica pubblica e privata che gli organi di governo
regionale e gli enti ordinistici della professione devono
seguire. L’azione etica si traduce nel progettare e fornire
servizi assistenziali basati su equità, integrità, correttezza
e rispetto del genere e dei diritti umani; la rilevanza
riguarda la necessità di sviluppare servizi sanitari e sociosanitari guidati dai bisogni si salute, dall’evidenza e dalle
priorità strategiche valorizzando l’infermieristica; la
consapevolezza richiama l’adozione di modelli con approccio
flessibile da implementare con il coinvolgimento delle
comunità, delle aziende e delle organizzazioni di liberi
professionisti; la partnership si riferisce all’esigenza di
lavorare insieme su obiettivi comuni, agire in collaborazione
e supportare gli sforzi reciproci.
Obbiettivi chiave. Restando la necessità di seguire principi
guida utili per una condotta coordinata fra governo regionale
e gli enti ordinistici, ci sono degli obbiettivi che il
Collegio Ipasvi di Firenze ritiene necessario raggiungere, che
passano dal dare il proprio contributo al potenziamento dei
sistemi e dei servizi sanitari, attraverso modelli di servizi
condotti da infermieri che sono alla base della riforma
dell’assistenza sanitaria pubblica e privata alla
partecipazione alla politica e pratica infermieristica con
gli infermieri impegnati a giocare un ruolo proattivo nel
garantire che le politiche sanitarie, i piani e le decisioni
riguardanti le loro professioni siano specifici per la Regione
e rispettino i principi della leadership inclusiva, della
governance efficace e della pratica regolamentata. Altri
argomenti riguardano la formazione e sviluppo di carriera, con
il miglioramento delle capacità istituzionali per
l’inserimento e la produzione di professionisti adeguatamente
competenti per fornire servizi completi incentrati sulla
persona, e la gestione dell’esercizio professionale
infermieristico che chiama in causa i responsabili delle
scelte politiche a creare un ambiente favorevole affinché
l’infermieristica risponda ai bisogni di salute che cambiano.
Altro obbiettivo è la creazione di partnership per i servizi
infermieristici, attraverso la collaborazione attiva e
sistematica tra gli enti, i servizi, i professionisti e le
associazioni dei cittadini.
Programmi per il 2016. Numerose sono le ipotesi di obiettivi e
programmi per il 2016, che saranno affrontati con programmi di
ricerca, progettazione strategica, linee guida, protocolli
intesa e si potranno meglio realizzare se gli infermieri
troveranno l’orgoglio di essere partecipi attivi alle
politiche della loro professione:
– Sostenere programmi per abbattere varianze createsi a
seguito della revisione del Sistema Sanitario Toscano
– Sostenere l’infermieristica sui Lea e percorsi assistenziali
– Sostenere i percorsi di valorizzazione (standard
professionali, criteri di valorizzazione)
– Sostenere assunzioni e modelli organizzativi su innovazione,
genere, fine carriera lavorativa
– Sostenere i livelli di professionalità e sicurezza sul
lavoro
– Sostenere la comunicazione esterna con cittadini
– Istituire percorso infermieri in altri Paesi
– Perfezionare il ruolo nella cooperazione internazionale
– Istruire relazioni con Cooperative di area socio – sanitaria
– Estendere programmi di co-realizzazione con associazioni di
cittadini
– Istituire i corsi di alta formazione in etica e bioetica e
di infermieristica forense
– Estendere la collaborazione altri ordini ed associazioni
professionali
– Istituire un comitato permanente che regoli i rapporti con
le università
– Rafforzare la presenza del Collegio IPASVI di Firenze nelle
Commissioni del Consiglio Sanitario al fine di valorizzare le
eccellenze presenti nel territorio provinciale.
INFERMIERI E MASS MEDIA:
Quando
una
strumentalizzazione mediatica
attacca una professione
Cosa rara è sentire parlare degli infermieri in TV, ma quando
accade, non succede mai per mettere in luce i problemi che
affronta ogni giorno la professione, ma solo e sempre per
essere attaccati. Stupidi ancor di più sono i nostri colleghi
infermieri, che quando si ritrovano sotto attacco, invece che
schierarsi e formare un fronte unito, sputano sentenze su chi
in realtà li difende. Vedi tutte quelle “testate
giornalistiche” definite tali solo perché registrate al
tribunale da chissà quale giornalista prestanome, ma gestite
interamente da persone che mirano a farsi spazio facendo
demagogia.
Ebbene si, la politica ora è basata interamente sul
giornalismo, cosa che si nota quando a seguito dei fatti di
Bologna (LINK) si inscena una grande accusa mediatica nei
confronti degli infermieri
Giornalmente i nostri colleghi portano avanti in modo
ECCELLENTE un sistema sanitario allo sbando, gestito da
dirigenti medici corrotti ed incompetenti che dovrebbero
ringraziare i sottopagati e maltrattati infermieri se la loro
era di dirigenza incompetente non li ha ancora portati dietro
le sbarre.
Ebbene si, siamo il cuore pulsante della sanità e per quanto
il popolo non lo voglia ammettere, siamo noi che mandiamo
avanti tutto il carro, mandando avanti pazienti, ricerca e
portafogli dei signori medici.
Dopo il fatto dell’ennesima infermiera killer (problema che
secondo noi si dovrebbe evitare già nel momento della
formazione universitaria) ci siamo resi conto che la notizia
per motivi celati doveva essere fatta rimbalzare su tutte le
testate giornalistiche. Ma ora si scopre che ancora non ci
sono prove. Solo sospetti.
Non ci sorprende che quando si tenta di parlare dei turni
estenuanti e del rischio di commettere errori sulla pelle dei
pazienti, nessuno ne parla ma quando c’è da mettere in scena
un teatrino con killer, pazienti deceduti e la classica
collega che dice “era una persona normalissima” la notizia
rimbalza in ogni dove. Il motivo sta nell’italiano e nella
natura dell’uomo, che, invece di disprezzare questi gesti, ama
sentirne parlare in TV ed ascoltare ore ed ore di talk-show
dementi, che di informazione ne fanno veramente poca. (Vedi
Tagadà su La7 ed le castronerie dette dalla conduttrice
Panella)
Questa situazione ci mette in condizione di sospettare che
qualcuno possa strumentalizzare gli accadimenti avvenuti
finora, per mettere in cattiva luce la nostra professione che,
proprio in questi giorni, stava per fare un passo avanti,
liberandosi in parte della figura del medico. Una lobby
conosciuta per avere “introiti secondari” da case
farmaceutiche e avere una buona forza politica in parlamento.
TAGADÀ: Concesso spazio alle
Federazione IPASVI per la
replica, in diretta il 29
marzo, alle ore 14.20
TAGADÁ, REPLICA IPASVI IN DIRETTA SU LA7 MARTEDÌ 29 MARZO
DALLE ORE 14.20
Dopo la netta presa di posizione assunta dalla Federazione
Ipasvi e la pressione esercitata da numerose società
scientifiche e dagli stessi infermieri sui social network, la
redazione della trasmissione tv ‪#‎Tagadá‬ ha invitato la
presidente Barbara Mangiacavalli per replicare alle
dichiarazioni lesive della professionalità e della dignità
degli infermieri andate in onda il 18 marzo scorso.
Siamo felici che il movimento di indignazione venutosi a
creare tra gli infermieri, dopo le enormi sciocchezze cariche
di ignoranza dette in trasmissione, abbia fatto aprire gli
occhi alla redazione di La7, tanto da invitare la presidente
Barbara Mangiacavalli per avere una replica in diretta. Siamo
sicuri che ci rappresenterà con soddisfazione. Speriamo questa
volta, che la trasmissione darà piú spazio rispetto a quello
dato da quegli spilorci di Ballarò (13 secondi di presenza per
la Presidente, senza adeguata presentazione).
6 consigli per ridurre il
rischio di tumore al seno
Secondo l’oncologo Francesco Cognetti, direttore della
Divisione oncologia medica dell’Istituto Tumori Regina Elena,
che partecipa all’incontro “Proteggere il seno: prevenzione e
diagnosi” promosso da Atena Donna a Roma a favore della
prevenzione ci sono 6 regole d’oro per ridurre il rischio di
tumore al seno.
1. Per diminuire il rischio di incorrere in un tumore al
seno bisogna fare una dieta bilanciata e si deve evitare
di prendere peso. Il sovrappeso infatti e’ un fattore di
rischio.
2. Nell’alimentazione è bene mangiare pochi grassi animali
e fare attenzione agli zuccheri: l’apporto calorico in
zuccheri deve essere infatti equilibrato e non eccessivo
– Fare attività fisica anche se non a livello sportivo,
come ad esempio le passeggiate, fa benissimo. – Per
prevenire il tumore e fare in modo di effettuare una
diagnosi precoce bisogna sottoporsi allo screening
3.
4.
5.
6.
mammario dai 40 fino almeno ai 75 anni.
Se ci si ammala è bene ricorrere immediatamente a centri
specialistici, che hanno una grossa esperienza sulla
cura di questa patologia.
Bisogna distinguere l’ereditarietà dalla familiarità nel
tumore al seno. La familiarità e’ più comune quando ci
sono due-tre persone in famiglia che hanno questa
malattia.
L’ereditarietà consiste nella trasmissione di alcuni
geni che predispongono per l’insorgenza del tumore e che
determinano incidenza molto alta nella vita: fino al
70-80% delle donne che hanno questa mutazione possono
andare incontro alla malattia.
Tutte e due le cose mettono a rischio, ma in chi ha un
gene mutato questo rischio e’ molto superiore. Le donne
che hanno le mutazioni sono soggette a programmi
specifici per la diagnosi precoce, che non sono quelli
abituali, con controlli più frequenti e diverse tecniche
che non solo la mammografia – L’autopalpazione e’
consigliata,anche se non è un esame sicuro, in un
intervallo tra un esame di screening e un altro.
This is Nursing - VIDEO
In questo video del Royal College of Nursing possiamo vedere
la magnifica professione dell’infermiere. Dagli occhi del
paziente si vede come questa figura permea la vita delle
persone, dal primo momento in cui aprono gli occhi fino
all’ultimo istante.
INFERMIERE SCOLASTICO: Il
cambiamento
inizia
nelle
scuole...
Una lettera circolante sui social ha attirato la nostra
attenzione. Il messaggio originale criticava la Senatrice
Silvestro per non aver risolto una determinata situazione. Noi
vediamo, invece, una versione differente. Ma procediamo per
gradi.
La lettera (riportata qui in basso) riprende un tema
importante, ovvero la gestione di bambini affetti da patologie
croniche che richiedono un supporto che sia sanitario ma che
attualmente è ancora gestito dai maestri e professori.
Una responsabilità che non è richiesta nel profilo
professionale dell’insegnante e, di conseguenza, fa si che i
professionisti si assumano responsabilità che vanno al di la
delle
proprie
competenze.
Questa lettera riapre un caso messo nel dimenticatoio (Emma
Bonino lo aveva riproposto nel 2010 LINK) ovvero la necessità
di avere un Professionista Sanitario nelle scuole, per poter
dare un adeguato primo soccorso e poter gestire al meglio
alunni con patologie croniche. Un sorvegliante sanitario VERO,
che si occupi di tutte le tipologie di problematiche dei più
piccoli.
Alcune nazioni, hanno già da decenni inserito un infermiere
nell’organico scolastico, dislocando in questo modo molti più
professionisti e avendo una copertura capillare anche del
territorio.
Ritornando però alla nostra idea riguardo questa problematica,
crediamo che il cambiamento debba partire direttamente dalle
scuole. Ogni Maestro e Professore dovrebbe, infatti,
dichiarare la sua condizione e rifiutarsi di prendere
responsabilità che si allontanano da quelle previste dal
proprio profilo. Questo farebbe emergere una difficoltà a
garantire la gestione e la sorveglianza dei nostri bambini con
conseguente necessità di affidare questo compito a dei veri
infermieri.
"Stage
formativo
professionalizzante
come
badante, richiesta laurea
Triennale
ed
Iscrizione
IPASVI" il web si infuria
Un Utente sul gruppo di Facebook INFERMIERI… ha segnalato a
tutti i suoi colleghi uno degli annunci più ridicoli e
scandalosi mai esistiti. Stando a quando scritto nell’annuncio
si offre uno stage “professionalizzante” come badante. I
requisiti minimi sono Laurea in Infermieristica e Iscrizione
al Collegio IPASVI. Vi riportiamo quanto scritto
nell’annuncio.
Si offre uno stage formativo professionalizzante della durata
di 6 (sei) mesi per la qualifica di badante; requisito
professionale obbligatorio infermiere professionale con
iscrizione IPASVI; impiego minimo part-time 30 ore/settimana;
possibilità di un contratto di apprendistato della durata di
3 (tre) anni; età massima 30 anni non compiuti; esperienza
non richiesta; automunita.
Contratto di lavoro: Stage
Stipendio: €500,00 /mese
Licenza o certificazione richiesta:
patente di guida
Istruzione richiesta:
Laurea breve
Per vedere l’annuncio basta collegarsi su indeed e ricercare
“infermiere badante” per vedersi apparire questo annuncio:
Un qualcosa di terribile dal punto di vista professionale. Nel
frattempo noi abbiamo deciso di inviare l’articolo e il link
in questione al nostro Collegio di appartenenza. Vi invitiamo
a fare lo stesso.
ISS: Nella Terra dei Fuochi
sempre più morti di tumore,
anche fra i bambini
L’istituto Superiore della Sanità pubblica l’aggiornamento del
rapporto dei 55 Comuni definiti dalla Legge 6/2014 come ‘Terra
dei Fuochi’. Un bollettino di guerra, una guerra che uccide
lentamente e non fa distinzione tra adulti e bambini.
”Si osservano eccessi di bambini ricoverati nel primo anno
di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema
nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14
anni”.
”La mortalità generale è in eccesso – si legge nel Rapporto –
rispetto alla media regionale, in entrambi i gruppi di
Comuni, sia tra gli uomini che tra le donne”. Inoltre, ”i
tumori dell’apparato urinario risultano in eccesso nei Comuni
della Provincia di Napoli in entrambi i generi, con un
maggiore contributo ascrivibile al tumore della vescica; la
mortalità e le ospedalizzazioni per quest’ultima patologia
risultano in eccesso anche tra gli uomini dei Comuni della
Provincia di Caserta”
Troppe morti, troppe vittime di un gioco camorristico che
aveva come unico obiettivo quello di arricchirsi. Una camorra
che ha ucciso i propri cittadini, anche quelli più piccoli.
ROMA:
All'ospedale
San
Camillo i pazienti dormono
per terra!
Al San Camillo di Roma è emergenza letti, emergenza materassi,
e chi più ne ha più ne metta.
La
struttura
è
attualmente
inadatta
a
gestire
questa
situazione ma prova in ogni modo a reagire al collasso
inevitabile. La dirigenza afferma che le pratiche di far
dormire i pazienti a terra è un escamotage temporaneo ma i
sindacati sembrano non essere d’accordo. Stando a quanto
affermato in Repubblica e nel sito Tgcom i pazienti sono
costretti a dormire accanto a pazienti deceduti e nei piani
adibiti all’accoglienza dei senzatetto, sembrano esserci i
prima feriti a causa delle baruffe per la supremazia dei
materassi.
Dal sito TGCom
Video estratto Dal Sito TGcom
ASST
Bergamo
Ovest:
Mangiacavalli eletta nuovo
Direttore Socio Sanitario
Qualche giorno fa sul sito ufficiale della federazione IPASVI
potevamo leggere:
La nuova Direzione Strategica dell’ASST Bergamo Ovest si è
presentata alla stampa. Il Direttore Socio Sanitario, Barbara
Mangiacavalli, sarà una pedina strategica nell’integrazione
dell’Ospedale verso il territorio
Questa mattina la nuova Direzione Strategica dell’ASST
Bergamo Ovest, di cui la presidente Ipasvi Barbara
Mangiacavalli come già annunciato (VEDI) è direttore
sociosanitario, si è presentata alla stampa.
Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale, ha illustrato ai
presenti, il suo curriculum vitae aperto ai cambiamenti e
alle nuove sfide, una tra tutte quella dell’applicazione
della nuova Legge Regionale n.23/2015.
La Legge vede le ASST chiamate ad una forte riorganizzazione
ed integrazione tra Ospedale e Territorio.
I primi giorni serviranno alla Direzione per capire
l’organizzazione attuale, conoscere i Direttori e i
Responsabili dei Servizi, rilevare i bisogni della
cittadinanza e degli utenti per poi decidere le strategie
erogative dei vecchi e nuovi servizi socio-assistenziali: per
i primi risultati, appuntamento tra 100 giorni.
Interessante novità che dimostra come la professione
Infermieristica stia crescendo negli ultimi anni.
Un mondo senza infermieri...
LECCE: Infermiere narcotizza
paziente e le ruba gli anelli
Si chiama Emanuele Sabato l’infermiere di Lecce di 40 anni che
è stato arresto con l’accusa di rapina aggravata, peculato e
detenzione di sostanze stupefacenti, l’accusa è di
aver addormentato una paziente con le benzodiazepine al solo
scopo di derubarla.
E’ accaduto nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale “Vito
Fazzi” di Lecce ai danni di una donna
osservazione in seguito a una caduta.
ricoverata
in
Con la scusa di pulire l’ago di una siringa per il prelievo
di sangue della mattina successiva, l’uomo, l’unico operatore
di sesso maschile, di turno in reparto nella fascia serale,
ha iniettato un medicinale nella donna mediante agocannula.
Successivamente la donna ha riferito alla polizia di aver
sentito un lieve bruciore e di essere subito precipitata in
un sonno profondo, per lei non abituale. Le analisi condotte
hanno in effetti riscontrato la presenza di benzodiazepine.
La paziente dopo quella strana situazione e rendendosi conto
di aver perduto alcuni anelli ha nutrito alcuni dubbi poi
alimentati da una parola di troppo detta proprio
dall’infermiere, infatti, quando la donna, chiedendo aiuto,
gli ha raccontato di non aver ritrovato al risveglio un anello
in oro che portava al dito anulare, con rubino incastonato con
piccoli diamanti, l’operatore avrebbe risposto usando il
plurale: “Sono ricordi, no? Hanno un valore affettivo”.
In seguito alla perquisizione delle forze dell’ordine in casa
dell’arrestato. Non solo. L’infermiere custodiva anche alcune
fiale di benzodiazepina riservate a uso esclusivo ospedaliero.
Ora gli inquirenti indagano su altri episodi segnalati in
passato dal dirigente del reparto.
Fonte: LeccePrima
PROFESSIONE:
Il
Veneto
aumenta le competenze agli
OSS
a
discapito
degli
Infermieri
La deliberazione della giunta regionale veneta n.1122 del
25/08/2015 uscito sul Bur n. 85 del 4 settembre 15 ripropone
nuovamente la questione relativa alla formazione dell’OSS e la
sua definizione nell’ambito sanitario e socio-sanitario.
Ma vediamo quali sono alcuni dei compiti assegnati agli OSS
senza rispettare quelle che sono le normative nazionali:
Aiuto nell’autocateterismo
le medicazioni previste per le gastrostomie
i SNG
le tracheostomie
le tecniche di tracheobroncoaspirazione
l’uso di macchinari come il ventilatore meccanico.
Uno scandalo, che permetterebbe agli OSS non
inseriti in profili professionali (e con un
sistema di formazione poco uniforme in ambito
nazionale), di usare macchinari complessi e di
eseguire procedure complesse a discapito della
sicurezza.
Allibiti da questa situazione, speriamo che l’Italia si svegli
e capisca che i giovani infermieri porteranno le loro
competenze altrove lasciando una carenza di professionalità in
un sistema sanitario nazionale allo sbando.
Aspettiamo che la Federazione, i Collegi e i Sindacati si
esprimano in merito.
PROFESSIONE:
Infermiere
salernitano
vince
in
tribunale. ASL pagherá 10
anni di Collegio
In Italia si sa, il sistema giuridico è un po un opinione e
giornalmente i ricorsi persi da alcuni vengono vinti da altri.
Quando
una
questione
sembra
chiusa
ecco
che
qualcuno
interpreta la giustizia diversamente arrivando a conclusioni
differenti. Un sistema che, a mio dire, mette in dubbio la
celebre frase “la legge è uguale per tutti” che evidentemente
ha bisogno di un aggiustamento :
“la legge potrebbe
necessariamente”
essere
uguale
per
tutti,
ma
non
In questo caso un ricorso accolto da un Giudice di Salerno ha
permesso ad un infermiere dipendente ASL di vedersi romborsare
10 anni di quota Collegio.
Una situazione interessante che
ora pone dei dubbi su quanto
detto negli scorsi mesi.
Aspettiamo notizie…
Qui di seguito potete trovare la comunicazione ufficiale del
sito di FISI FIALS:
Il ricorso presentato da un Infermiere della ASL di SALERNO
sul pagamento della iscrizione all’albo degli Infermieri
dovuto, secondo la FISI FIALS, dall’ASL è stato accolto dal
Giudice del Tribunale di Salerno che ha ingiunto alla stessa
ASL di pagare le somme versate dal dipendente negli ultimi
10 anni al Collegio IPASVI di SALERNO. Infatti secondo una
recente sentenza (n. 7776 del 16 aprile 2015) della Sezione
Lavoro della Corte di Cassazione in cui si prevede che per la
quota di iscrizione al relativo albo professionale sia
“funzionale allo svolgimento dell’ attività” di questi
professionisti presso l’ente, sia a carico dell’ente. ” E’
un atto di giustizia che è stato riconosciuto grazie ad un
Giudice che ha compreso interamente la vicenda, e, grazie
anche all’avv. Gianfranco Annunziata del foro di Salerno che
è riuscito a spiegare il diritto vantato dal dipendente.”
Dichiara Rolando Scotillo , Responsabile della FISI FIALS,
che chiosa “ora i dipendenti Infermieri della ASL di SALERNO
possono rivolgersi al nostro legale per il riconoscimento del
diritto al rimborso delle quote versate negli ultimi 10 anni
al Collegio IPASVI tramite la nostra struttura sindacale che
mette
a
disposizione
una
apposita
mail
(
[email protected]) su cui ogni dipendente Infermiere
potrà inviare richieste di chiarimento ed avviare la
procedura di rimborso.”