Qui - Teatro Libero

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Transcript Qui - Teatro Libero

PRESENTE FUTURO 2016
creazione contemporanea
XI edizione
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editoriale
Giovedì 9 e Venerdì 10 giugno, ore 21.15
Sabato 11 e Domenica 12 giugno, ore 21.15
LE GIOCATRICI
UNA VITA A MATITA
concept e regia di Emilia Guarino
coreografie di e con Federica Aloisio, Roberto Galbo, Emilia Guarino, Federica
Marullo, Alexandre Vella e Sabrina Vicari
testi di Roberto Galbo ed Emilia Guarino
audio e luci di Gabriele Gugliara
musiche di Angelo Sicurella e Daniele Crisci
video di Manuela Di Pisa
produzione Pettifante, Palermo
in collaborazione con Diaria
Il presente è osceno, non si scorgono sponde cui
approdare col proprio bagaglio di desideri di giustizia e
pace e di progetti per il domani.
L'assenza di obiettivi alti verso cui correre costringe
a fermarsi, non a ripiegare, a ritirarsi, ma a cercare
qualcosa di saldo da cui riprendere a camminare.
Essere fermi è stasi apparente, perché anche crescere è
un movimento, anche se verticale.
In questo spettacolo partiamo da noi, perché
“noi” è quello che abbiamo. Guardarsi, ascoltarsi,
riconoscersi come una parte mobile e permeabile di una
collettività solidale è quello che possiamo per sfuggire
all'individualismo.
Partire da noi significa tornare in certi luoghi della
memoria, al ricordo delle bambine e dei bambini che
siamo stati, a quelle persone, suoni, giochi che fanno
riaffiorare pezzi di storia all'improvviso come schiaffi o
carezze. La memoria procede a salti alogici. La memoria
trasforma il passato, lo deforma e lo piega, ma anche
così, confusa e piena di lacune, raccontare la propria
storia fa sentire vicini.
progetto Menelik | Palermo-Milano
di e con Quinzio Quiescenti e Lorenzo Covello
luci di Petra Trombini
voci fuori campo di Elisa Gallucci e Stefania Ventura
produzione AC Quintoequilibrio - Torino
in collaborazione con FormicolaTeatro e Piccolo Teatro Patafisico
*spettacolo vincitore del Minimo Teatro Festival
“Ogni anno nel mondo vengono festeggiati, all’ incirca,
7 miliardi di compleanni e 21 milioni di non compleanni
tra cui il più celebre quello del Cappellaio matto.
In seguito a studi di diversi istituti internazionali
di ricerca, tra cui l’OMS, sono venuti alla luce dati
preoccupanti relativi ai consumi e agli incidenti dovuti
alle feste di compleanno“.
Un laboratorio improbabile, due tute bianchissime,
come oggetto di studio: il compleanno. Due ricercatori,
sulla base di dati scientifici e statistici, sono alle
prese con la sperimentazione delle giuste formule
e tecniche per evitare catastrofi e sprechi durante i
festeggiamenti.
Pop corn e trombette, oggetti stereotipi di una ritualità
fatta di forma e non di sostanza, sono gli strumenti
di questi bizzarri ricercatori che danno così il via a una
serie di esperimenti tra l’assurdo e il reale, raccontati
con acrobazie, parole e piccoli gesti. Le candeline
accese, il cui numero aumenta di anno in anno sulle
nostre torte, raccontano i desideri e la vita che scorre
tra ambizioni, sogni, perdite e aspirazioni.
Un’ indagine sulla natura umana e i suoi aspetti
agrodolci, che si compongono di gioia e malessere,
felicità e nera tristezza. In questo mescolarsi di
surrealtà, rigore scientifico e corpo prende così forma
“una vita a matita” che, attraverso uno slittamento di
significato, mette in luce lo svuotamento del rito e il
contrasto tra la festa e la tempesta che si incontrano
ogni anno in questo giorno speciale.
“PRESENTE/FUTURO” si consolida come
imprescindibile appuntamento di tarda primavera
dedicato alla scena contemporanea delle arti
performative, con una particolare attenzione alle
realtà under35, in connessione con le generazioni
immediatamente successive (perché il limite di età
non diventi un limite e un confino da riserva indiana).
Un equilibrio tra teatro e danza che quest’anno, per
l’undicesima edizione, propone delle prime assolute
a fianco ad alcuni progetti che, invece, ritornano a
Palermo per consolidare un rapporto con il pubblico
e la città. Nutrita la presenza siciliana e palermitana:
quest’edizione ha privilegiato la fervente scena
contemporanea dell’Isola, dopo una lunga selezione
a seguito del bando di selezione che ha visto la
partecipazione di numerose candidature.
Inoltre, quest’anno, una delle creazioni selezionate
è figlia della sinergia che Teatro Libero ha avviato
con il Minimo Teatro Festival del Piccolo Teatro
Patafisico, nello spirito di una particolare attenzione
all’importanza del fare rete per la crescita culturale e
progettuale del territorio.
Luca Mazzone
Teatro Libero Incontroazione
STAFF
direzione artistica Beno e Luca Mazzone
direzione amministrativa Giacoma Chiappara
promozione / scuole Annamaria Guzzio
progetti di formazione Lia Chiappara
rapporti con il pubblico Fiorenza Dado
staff tecnico: Gabriele Circo, Mario Villano
servizi amministrativi Giuseppe La Vardera
Ministero dei Beni
e delle Attività
Culturali e del
Turismo
21 e 22 maggio
CARNE MACINATA EXTRA
di Luigi Rausa
Ludwig - Milano
in collaborazione con AC Morphosis - Siracusa
24 e 25 maggio
BEING BACK
di Giovanna Amarù
Compagnia Nuda Veritas - Palermo
26 e 27 maggio
SERĂ BISERICĂ
di Giacomo Guarneri
Ac Santabriganti | La Pentola Nera
co-produzione CISS
28 e 29 maggio
HABITS/ ONE WOMAN CLICHÉ SHOW
di Vera Mormino e Ilenia Romano
AC Arteria Mediterranea - Palermo
Compagnia Zappalà Danza - Catania
D
C
7 e 8 giugno
L’INCUBO
di Ersilia Lombardo
Compagnia Prese Fuoco - Palermo
9 e 10 giugno
LE GIOCATRICI
di Emilia Guarino
produzione Pettifante - Palermo
in collaborazione con DIARIA
11 e 12 giugno
UNA VITA A MATITA
progetto Menelik
di Quinzio Quiescenti e Lorenzo Covello
AC Quintoequilibrio, Torino
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Biglietti
Intero €10 | ridotto under30 €8
Promozione 4 o più spettacoli €5
teatro libero incontroazione
teatro d’arte contemporanea
Centro di Produzione teatrale riconosciuto dal MIBACT
Salita Partanna, 4 (Piazza Marina) | 90133 Palermo
T. +39 0916174040 F. +39 0916173712
www.teatroliberopalermo.it
XI EDIZIONE
PRESENTE
FUTURO 2016
creazione contemporanea
TEATRO | DANZA | CIRCO CONTEMPORANEO
compagnie under 35 e dintorni
dal 21 maggio al 12 giugno 2016 | ore 21.15
Sabato 21 e Domenica 22 maggio, ore 21.15
Martedì 24 e Mercoledì 25 maggio, ore 21.15
Giovedì 26 e Venerdì 27 maggio, ore 21.15
Sabato 28 e domenica 29 maggio, ore 21.15
Martedì 7 e Mercoledì 8 giugno, ore 21.15
CARNE MACINATA EXTRA
BEING BACK
SERĂ BISERICĂ
HABITS
ONE WOMAN CLICHÉ SHOW
L’INCUBO
drammaturgia e regia di Luigi Rausa
con Alessandro Aiello e Giuseppe Lo Piccolo
aiuto regia Giuliana Di Stefano
luci Michele Ambrose
scene e suoni Mattia Pirandello | Costumi Luisa Urso
Video Bernardo Giannone | Foto Fausto Brigantino
produzione Ludwig Officina linguaggi contemporanei - Milano
in coproduzione con Teatro Informale
in collaborazione con AC Morphósis - Siracusa e TMO
Due persone lasciano il proprio paese per emigrare in
una grande città occidentale, una città straniera, dove
si ritrovano a convivere in un sottoscala di un palazzo
borghese in condizioni di miseria palpabile. Le motivazioni
che hanno spinto i due alla partenza sono differenti come
differenti sono le loro estrazioni sociali. Uno è un operaio
in cerca di fortuna economica, l’altro un anarchico fuggito
per ragioni politiche (almeno così pare). L’incontro e la
convivenza forzata tra queste due persone così diverse
è come una lunga miccia che piano piano si consuma
in scontri dialettici, racconti del passato, menzogne
e rivelazioni che inevitabilmente raggiungeranno
un’esplosione che manderà in frantumi le certezze di
entrambi. L’esplosione è l’inizio della crisi... o l’inizio della
vita...
operetta triste sul ritrovamente amoroso
regia e coreografia di Giovanna Amarù
con Antonio Stella e Giovanna Amarù
luci Marco Sciveres
produzione Studio LIRA | Compagnia Nuda Veritas, Palermo
con il sostegno dello Shauspielhaus Bochum
in coproduzione con Pottporus
Being Back costituisce la seconda tappa della
“Trilogia della luce”, progetto di ricerca coreografica
sull’incidenza significante del Nome, del Volto e del
Tempo. Lo spettacolo, imperniato sulla tematica del
“Volto” ripercorre ed evoca il mito di Orfeo ed Euridice.
Qui Euridice è immaginata come una bambola dagli
occhi dipinti e chiusi, in un asettico inferno. Una
bianca stanza con pavimento di spine, dove l’attesa
si consuma e si espande attraverso un sentire
trafelato, quasi grottesco, nella danza meccanica
d’un tempo fisso, uguale. Una voce radiofonica recita
Bing, visionaria descrizione di un non luogo dove un
corpo è misurato nella sua immobilità, come se una
seconda natura dell’essere lasciasse intravedere
un’uscita da quell’ ”altrove dove da sempre se no si
saprebbe”. Ed Orfeo infine di ritorno e di spalle giunge
per condurre l’amata alla luce. Eterno cantore e nuovo
Chisciotte, gioca eroicamente la partita a scacchi che
è dipartita dalla morte. Nel respiro il primo soffio, la
corsa felice di un cavallo azzurro o sognato. Ciascuna
mossa è una misura di spazio, di regina o re, di torre o
alfiere se la scacchiera è il punto. Ma a nessun viso è
concesso vedere, il mistero è nel sembiante, la storia
nel sacrificio buffo e nel mancato riscatto di un amore
sfumato.
di Giacomo Guarneri
un progetto a cura di Santa Briganti
con Simona Malato, Fabrizio Ferracane, Chiara Muscato, Marcella Vaccarino
regia Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino
scenografia Giacomo Guarneri
luci Petra Trombini
progetto e organizzazione Peppe Macauda
supervisione Andrea Burrafato
consulenza scientifica Alessandra Sciurba
produzione Santa Briganti | La Pentola Nera
co-produzione CISS
con il sostegno di Flai CGIL
Giacomo Guarneri scrive una drammaturgia attenta
che porta in scena il dramma delle campagne del
ragusano. È estate, quando due donne rumene,
Alina e Nicoleta iniziano a lavorare per l’azienda a
conduzione familiare di Zio. Producono pomodori
in un podere isolato nelle campagne, recintato
e inaccessibile. Non ci sono occhi, non ci sono
testimoni per raccontare la brama di un uomo che
vorrebbe “un poco di amore” e che riversa le sue
morbose attenzioni verso le due donne, una idealista
l’altra pragmatica. L’incontro di tre diverse solitudini
genera una dimensione claustrofobica, dove il ricatto
più o meno esplicito genera rifiuto e consenso,
sacrificio o abuso, intimidazioni, rimorsi. S'innesca
un processo di reazioni a catena. L'uomo familiarizza
con la sua tensione all'assoggettamento, le donne
mettono in atto complesse strategie volte alla
sopravvivenza. Ogni personaggio ha le sue ragioni,
il suo passato che riaffiora, e una disperazione che
somiglia ora all'amore ora alla morte.
di Vera Mormino e Ilenia Romano
HABITS
regia e disegno luci di Giovanna Amarù
scenografia Fabiana Ruiz Diaz
ONE WOMEN CLICHÉ SHOW
di e con Ilenia Romano
produzione AC Arterìa Mediterranea Amedì, Palermo
Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza, Catania
HABITS è uno spettacolo di circo contemporaneo che
mescola corda aerea e gioco d’attore. È un viaggio
intimo lungo quel percorso che unisce e separa
l’individuo e la società. Racconta di una metamorfosi,
che porta l’individuo a liberarsi di quelle abitudini che
è assuefatto ad accettare in quanto “animale sociale”,
per inoltrarsi verso un percorso di autoconoscenza
profondo. Habits è la stanza di una donna nella quale
avviene la graduale trasformazione ad essere umano.
Creazione frutto di un progetto di residenza presso
la Central de Circ di Barcelona. Vera Mor intraprende
la carriera di artistica circense nel 2006, formandosi
al Flic, all’Espace Catastrophe di Bruxelles, presso il
Gravity Circus Centre di Londra.
CLICHÉ è la cruda e inesorabile etichetta di qualcosa
che collettivamente è ritenuto banale, scontato,
spesso fastidioso. Eppure, lo stesso cliché nasce
da visioni, costumi, atteggiamenti, norme etiche,
pensieri condivisi negli anni e nei secoli, nell’arte come
nella vita, di cui è specchio. Diventa dunque un vero e
proprio archetipo. OneWomeneClichéShow è un primo
tentativo di esorcizzare lo stereotipo attraverso una
sorridente affermazione e accettazione dell’essere
cliché vivente, del “sono e non vorrei”, del “non sono e
vorrei essere”, del “vorrei ma non posso”, del “devo ma
non voglio eppure posso”.
di Ersilia Lombardo
con Chiara Muscato
regia Ersilia Lombardo
produzione Compagnia Prese Fuoco, Palermo
in collaborazione con Compagnia Ersilia Lombardo, Palermo
Una stanza chiusa. Una donna dorme profondamente.
Inizia ad agitarsi, a mormorare sommessamente delle
parole incomprensibili, accennando un lieve sorriso. La
vediamo incastrata in una minuscola e fredda sedia, che
la accoglie come un angusto ed improbabile grembo
materno. La sentiamo farfugliare una sequenza di
numeri, poi il brusco risveglio. Confusa e arruffata, non
riconosce il luogo in cui si trova, non si riconosce. Non
ricorda nulla, ma qualcosa le invade la mente come un
virus. Il cervello è in crash. Solo la sequenza numerica
ritorna, conficcata nel cranio come una vite che gira
a vuoto. Numeri, solo numeri. Cosa le è accaduto?
Dove finisce il sogno e comincia l’incubo? Una donna
come tante, senza un motivo apparente, si ritrova
involontariamente catapultata in una appiccicosa
ragnatela di quesiti e misteri. Un'indagine tortuosa fuori
e dentro di sé.
“Che cosa ho? Una sequenza di numeri interpretabile
in infiniti modi e maniere. Un nome...”.
Un enigma che
nasce e si consuma in una stanza chiusa, una prigione
senza finestre e dalle pareti scure e incombenti, un
non-spazio senza via di fuga. La stanza di un labirinto
in cui non si puo far altro che stare, attendere, sperare di
intravedere una soluzione. La risposta potrebbe essere
terribile, o catartica.
Ersilia Lombardo