finestre-aperte-2016-02 - Centro Beata Maria Bolognesi

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Transcript finestre-aperte-2016-02 - Centro Beata Maria Bolognesi

Finestre aperte
Periodico del Centro Beata Maria Bolognesi Onlus attore
della causa di canonizzazione della Beata Maria Bolognesi
Anno XXV n. 2 / 2016
E-mail: [email protected]
SITO internet: www.mariabolognesi.com
Pagina Facebook: Beata Maria Bolognesi
EDITORIALE
a cura di Maria
Bertilla Franchetti
Novità
in diocesi
Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Quadrimestrale.
In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta.
I
l mistero della Pasqua introduce a vita nuova e suggerisce l’amore di Dio oltre ogni umana prospettiva. Ancora con l’animo commosso per quanto sperimentato
nel cuore della fede, sentiamo il dovere di raccogliere
e testimoniare tutto il bene ricevuto dalla Provvidenza in questo tempo.
È il caso di ringraziare il vescovo emerito mons. Lucio Soravito De Franceschi, alla guida
della diocesi di Adria-Rovigo
per dodici anni, che ci ha salutati causa raggiunti limiti di età.
Non dimentichiamo il ruolo da
Stemma del vescovo
lui svolto per la beatificazioDe Franceschi.
ne di Maria Bolognesi e anche
la gioia che trasmetteva ogni
sua parola nel contesto di quell’evento, celebrato il 7
settembre 2013. Anzi, il motto che lo accompagnò nel
servizio pastorale – Gaudete in Domino semper (“Rallegratevi nel Signore, sempre”) – costituisce un ineffabile rimando all’esistenza di
Maria Beata, la quale mai provò,
seppur attraverso difficoltà e ostacoli, il senso dell’abbandono e
dello sconforto.
Stemma del vescovo
Pierantonio Pavanello.
“Rallegratevi
nel Signore,
sempre”
Mons. Lucio Soravito De Franceschi
Dipinto della Beata, 1977.
S
ommario
Finestre aperte
Periodico del Centro Beata Maria Bolognesi Onlus attore
della causa di canonizzazione della Beata Maria Bolognesi
n. 2 / 2016
Anno XXV n. 2 / 2016
E-mail: [email protected]
SITO internet: www.mariabolognesi.com
Pagina Facebook: Beata Maria Bolognesi
EDITORIALE
a cura di Maria
Bertilla Franchetti
Novità
in diocesi
Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Quadrimestrale.
In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta.
I
l mistero della Pasqua introduce a vita nuova e suggerisce l’amore di Dio oltre ogni umana prospettiva. Ancora con l’animo commosso per quanto sperimentato
nel cuore della fede, sentiamo il dovere di raccogliere
e testimoniare tutto il bene ricevuto dalla Provvidenza in questo tempo.
È il caso di ringraziare il vescovo emerito mons. Lucio Soravito De Franceschi, alla guida
della diocesi di Adria-Rovigo
per dodici anni, che ci ha salutati causa raggiunti limiti di età.
Non dimentichiamo il ruolo da
Stemma del vescovo
lui svolto per la beatificazioDe Franceschi.
ne di Maria Bolognesi e anche
la gioia che trasmetteva ogni
sua parola nel contesto di quell’evento, celebrato il 7
settembre 2013. Anzi, il motto che lo accompagnò nel
servizio pastorale – Gaudete in Domino semper (“Rallegratevi nel Signore, sempre”) – costituisce un ineffabile rimando all’esistenza di
Maria Beata, la quale mai provò,
seppur attraverso difficoltà e ostacoli, il senso dell’abbandono e
dello sconforto.
“Rallegratevi
nel Signore,
sempre”
Mons. Lucio Soravito De Franceschi
Stemma del vescovo
Pierantonio Pavanello.
Al nuovo vescovo mons. Pierantonio Pavanello rivolgiamo il fervido augurio di scoprire la ricchezza di doni
spirituali che segnò e distinse la laica mistica, la prima
del Polesine. Una donna nascosta, umilissima, scelta da
Dio per una grande e trasversale missione, attualmente
più conosciuta in altre città e regioni, nonché all’estero, che nel suo ambiente originario, Rovigo appunto. In
Dipinto della Beata, 1977.
1 Editoriale
di Maria Bertilla Franchetti
3 Grazie, Maria!
di Giuseppina Giacomini
3Agenda
a cura della Redazione
5 Finalmente sacerdote
a cura della Redazione
6 Il carisma della Beata
di Pierandrea Gusella
Il nuovo vescovo Pierantonio Pavanello.
8 Il grande mistero Trinitario
di Silvana Gullo
9 Sante Messe e preghiere
a cura di Rosetta Menarello
10 Le tentazioni
a cura della Redazione
10 Come ottenere l’indulgenza plenaria
a cura della Redazione
11 Sms - Mails - Lettere in redazione
a cura della Redazione
12Rimembranze
di Alba Dentelli
13 “Una voce dentro l’anima”
di Carla Cavallaro
14Un inno alla vita
a cura della Redazione
Direttore Responsabile: Maria Bertilla Franchetti
Direttore: Giuseppina Giacomini
In redazione: Luciano Faraon, Maria Bertilla Franchetti, Silvana Gullo,
Pierandrea Gusella, Maria Rosetta Menarello, Paola Munaro
Sede e Redazione: Centro Beata Maria Bolognesi Onlus - Via G. Tasso, 49
45100 Rovigo - Telefono e fax: 0425.27931
Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92 del 30/07/1992
Grafica: Roberto Chillon
Stampa: Papergraf.it S.r.l. - Piazzola sul Brenta (Pd)
Per offerte: Conto corrente postale 26145458
2 – Finestre aperte n. 21
attesa di poter accogliere il neopresule presso il nostro
Centro, nutriamo intanto la calda fiducia che Maria
Beata dal Cielo continua a intercedere per la Chiesa universale e particolare, per il mondo intero, per i sentieri
e desideri di ciascuno... e ciò grazie alla sua incommensurabile generosità di preghiere e di offerte (da leggersi
pure come “sofferenze donate”) quando muoveva i passi
su questa terra e Gesù la istruiva associandola alla sua
stessa “sete di anime”.
Un ringraziamento speciale rivolgiamo quindi a mons.
Daniele Peretto (peraltro
già vicepostulatore della Causa), che ha diretto il periodico Finestre
Aperte con impegno, sollecitudine e competenza. A lui auguriamo di
sentire sempre la nostra
vicinanza e di sostenerci
con il suo ricordo nella
S. Messa.
Il periodico – a partire dal presente numero – è affidato alle mie
cure come “direttore responsabile”. Un compito,
Mons. Daniele Peretto.
questo, che esige discernimento e dedizione. Mi
appello quindi alle preghiere dei lettori e di quanti ci seguiranno, così da poter svolgere il servizio in modo attento e degno di far
rifulgere sempre più la figura e la santità della nostra
Maria Bolognesi.
■
E
Testimonianze
Grazie, Maria!
di Giuseppina
■F
edeli in preghiera
in chiesa e in cimitero
22 del mese
ore 16.30
Recita del Santo Rosario
al Centro Beata
Maria Bolognesi
(C.B.M.B.)
30 del mese
ore 10.30 (festivo):
S. Messa al Tempio cittadino
“Beata Vergine del Soccorso”
20 Maggio
ore 16.30
Il Centro ricorda la Prima
Comunione della Beata
4 Giugno
ore 16.00 - Duomo di Vicenza
ordinazione presbiteriale di
don Marco Ferrari
Ma
ria B ol
o
Assemblea di fedeli
alla chiesa - Tempio cittadino
della “Beata Vergine del Soccorso”.
Rovigo
esi - onlu
nt
gn
Il bisogno di portarsi sulla tomba
di Maria fu particolarmente sentito
Incontro di preghiera
al Centro Beata
Maria Bolognesi
(C.B.M.B.)
Ce
S
ono numerose le persone che
ritengono che Maria Bolognesi sia passata sulla terra dando una non comune testimonianza
delle virtù evangeliche.
Queste persone che la conobbero in vita e tante altre che sentirono
parlare di lei, non mancarono di onorare la sua salma, portandosi sulla sua tomba, in cimitero di Rovigo,
fin dal 1980 – anno della morte –
per recitare una preghiera, portare
fiori, chiedere grazie o esprimere la
loro gioia per il bene ricevuto, attraverso l’intercessione di questa umile figlia della terra polesana.
Poiché la salma di Maria fu subito deposta in terra, tra le fosse
comuni del cimitero di Rovigo, era
facile vedere spuntare, tra il ghiaino
bianco, bigliettini vari, con invocazioni di favori celesti.
La gente, ignorando le leggi del
diritto canonico, che vieta il culto e
la venerazione delle persone, anche
se morte in odore di santità, sentì
fortemente il bisogno di ringraziare
Maria anche in questo modo: ai piedi di una semplice croce di legno,
che caratterizzò e contraddistinse
subito la sua tomba, volle posare
anche dei cuori o delle rose lavorate
in ferro o rame.
Nel corso del 1989, i cuori e
le rose (27 pezzi in tutto), per disposizioni dello stesso postulatore,
padre Tito M. Sartori, furono prelevati dal cimitero e portati nella casa
di Via Giovanni Tasso, in attesa di
eventuali disposizioni, da parte della autorità ecclesiastica.
Prima della beatificazione, tali
ex voto sono stati rinchiusi in due
bacheche all’interno dello spazio
riservato alla Beata nella chiesa di
Bosaro.
1°
Mercoledì
del mese
s
■…
attribuzione
di grazie …
Giacomini
Agenda
ro Beat
a
La fed
Aiutaci ad aiutare chi suona
e bussa
al Centro Beata Maria Bolognesi Onlus
chiedendo la carità
Dona il tuo 5 x 1000
con la prossima dichiarazione
dei redditi 2016
indicando il codice fiscale
del Centro
93020210295
Maggio - Agosto 2016 – 3
L
a fede
Fedeli raccolti in preghiera durante
una visita alla tomba della Beata nel
cimitero di Rovigo.
tato sia nei bigliettini del cimitero,
sia sul librone sopra menzionato, ma riteniamo di dover sorvolare su queste “confidenze” tra cuori che si cercano, si trovano e si
amano.
Bellissimo, poi, riscontrare come tante persone, dopo essere venute una prima volta sulla tomba di
Maria per chiedere aiuto, ci ritornano per ringraziarla.
da tante persone che provenivano, in gruppo
o singolarmente, anche da lontano.
I momenti più significativi per una preghiera comune, ebbero
luogo nelle giornate in
cui si desiderava ricordare – come si continua
a fare – l’anniversario
della nascita (21 ottobre) e
quello della morte (30 gennaio).
Queste persone, che arrivavano a Rovigo, servendosi del pullman
o della macchina, prima di recarsi in chiesa per assistere alla
S. Messa di suffragio, si recavano
insieme sulla tomba di Maria.
La preghiera, dapprima silenziosa, diventava comune, con la recita
ad alta voce di qualche Gloria ed
Ave Maria. Durante questi momenti
di grande emozione e commozione,
alcune persone mi dichiararono di
sentire in loro tanta pace e serenità,
quella stessa serenità che Maria era
solita trasmettere a loro, quand’era
in vita.
Da segnalare, anche se poco frequente, il rinnovarsi del fenomeno
del profumo. L’episodio più eclatante risale al 21 ottobre 1989. Il
delicato, ma intenso, profumo, avvertito simultaneamente da decine
di persone, durò a lungo e si estese
tutto intorno alla tomba. In molti,
4 – Finestre aperte n. 2
poi, l’impressione di
trovarsi in una stanza chiusa, “davanti
un muro impregnato di essenza di
rose”.
È chiaro che la figura di
Maria ha in sé una particolare forza di attrazione; è certamente
una volontà superiore, che chiama
queste anime a pregare
perché Maria interceda per loro;
riteniamo corretto questo giudizio,
perché intorno alla vita di Maria è
stato fatto sempre tanto silenzio.
Molte persone, infatti, la ricordano per la sua bontà, per il suo
altruismo, per le sue sofferenze
fisiche, non certamente per la sua
vita mistica, ancora avvolta nel silenzio, secondo lo stesso desiderio di Maria.
■L
a sua umiltà premiata
Poiché dal 15 aprile 2008 la salma di Maria Bolognesi riposa nella
chiesa parrocchiale di San Sebastiano a Bosaro – suo paese natale –
le varie richieste di grazie sono consegnate ad un libro situato accanto
al suo tumulo luminoso.
Sarebbe bello poter fare una
rapida carrellata di quanto ripor-
■Q
uali grazie vengono
chieste?
Una breve sequenza: la pace del
cuore, la pace in famiglia, la salute,
il lavoro, la buona riuscita di interventi chirurgici, il superamento di
esami all’università o alle scuole superiori, la difesa del matrimonio, il
dono di una maternità …
Potrei procedere, ma preferisco
fermarmi in modo particolare su
quest’ultima richiesta, perché nel
corso di 36 anni dalla sua morte,
Maria ha continuato e continua ad
intercedere per la “vita”, così come
era solita fare durante il suo breve
tratto di esistenza terrena.
Questo atteggiamento di Maria, nei confronti della vita, credo
lo si possa cogliere maggiormente
in un fatto prodigioso, risalente al
2 febbraio 1994, verificatosi a Padova, presso la Clinica Pediatrica,
sul corpicino morente di Marco
Ferrari.
In quel giorno, il cuore di Marco cessò di battere! I medici della
rianimazione – mentre i famigliari
pregavano intensamente la Serva di
Dio Maria Bolognesi – proseguirono con un massaggio cardiocircolatorio che durò ben due ore.
Questo prodigioso ritorno alla
vita di Marco, senza conseguenze
negative o danni di alcun tipo – rigorosamente documentato e sottoposto a vari giudizi sia in àmbito
... Finalmente ... Sacerdote ...
I
l 4 Giugno a Vicenza ci sarà l’ordinazione presbiteriale
del diacono Don Marco Ferrari:
Al novello Sacerdote giunga il nostro augurio: “Il
Signore ti dia la grazia di svolgere in pieno la Sua volontà
e ti dia anche tutti gli aiuti necessari per compierla”.
In comunione di preghiera Ti preghiamo di benedirci.
La Redazione
Il volto raggiante di Marco Ferrari; e a sinistra
il cardinale Amato saluta la folla convenuta
per la beatificazione.
diocesano che romano – ha spalancato a Maria le porte della sua
beatificazione, che ha avuto luogo a
Rovigo il 7 settembre 2013.
Prima di firmare questa relazio-
N
ne chiedo ai lettori che ci seguono
su Finestre Aperte di testimoniare eventuali favori ricevuti per intercessione della Beata Maria Bolognesi,
notificandoli al Centro.
el corso del 1994 mi sono imbattuta nel “caso” Maria Bolognesi … per una via strana e misteriosa, è intervenuta a
sanare la malattia di un mio nipotino di 2 anni, Marco, proprio nel
momento in cui la situazione clinica sembrava irrimediabilmente
compromessa; e questo nonostante nessuno avesse sollecitato il
“suo “ aiuto perché a quel tempo di lei conoscevamo ancora ben
poco. Da allora per me e per la mia famiglia è stato un chiaro
obbligo, oltre che naturalmente un grande onore, prendere contatto con il Centro Maria Bolognesi, dove abbiamo trovato fonti
documentarie nonché fonti “viventi”, che ci hanno introdotto
nella conoscenza di quella donna meravigliosa ed eccezionale.
E che Maria fosse davvero una creatura d’eccezione lo si
Speriamo che la sua Canonizzazione si possa realizzare anche
tramite una delle vostre testimonianze, debitamente firmate e documentate.
■
può capire parlando con Zoe Mantovani che per ben 25 anni
ha vissuto al suo fianco … Da tutto questo emerge la storia di
una vita intessuta di preghiera e d’amore, di dedizione totale ai
poveri e agli ammalati, di sacrifici, umiliazioni e sofferenze incredibili e di doni mistici ancor più incredibili, mediante i quali Gesù
le si faceva vicino e la associava alla Sua opera redentrice fino a
renderla anche fisicamente partecipe della Passione con il dono
delle stigmate. Una vita di santità vissuta all’insegna del silenzio,
del nascondimento che però non le ha impedito di raggiungere
tante persone in vita e tante altre (o forse di più) dopo morte.
Ma perché parlo di questo? Potrei rispondere: perché non
si deve tacere il bene ricevuto, perché il bene per sua natura è
diffusivo. Accanto a questo, però, devo aggiungere che avverto
la necessità, e non sono la sola, che il bene sia fatto conoscere
anche attraverso un impegno serio e preciso …
Tale mio impegno di diffusione sarà fatto nei modi e nei
tempi più opportuni: il Signore, infatti, non smette mai di far
breccia nei cuori contorti delle sue creature scegliendo strade
antiche e nuove, una delle quali, tra le più sicure, è la testimonianza offerta dai migliori tra noi, i SANTI.
Carla Ferrari
Padre Tito M. Sartori con Marco Ferrari (Padova 23
settembre 2004 - Apertura del processo “Super miro”).
Maggio-Agosto 2016 – 5
L
a fede
Intervista al Presidente
Il carisma della Beata
di Pierandrea
Gusella
R
iportiamo in questo numero del nostro periodico la
prima parte dell’intervista
al presidente del Centro Luciano
Faraon, sull’incontro con Maria
Bolognesi.
In quale anno è nato?
“Sono nato il 19 giugno 1945 da
genitori cattolici praticanti.
Mia madre era la casalinga che
lavorava in silenzio impegnata più
che mai non solo nella famiglia, ma
anche all’assistenza di mie due cugine rimaste orfane da piccole per la
morte di entrambi i genitori.
Il testamento morale di mio padre è stato quello di essere prima il
sig. Faraon e dopo l’avv. Faraon.
Ciò significava seguire il suo
insegnamento di aiuto al prossimo, visto che lui, come presidente
degli uomini di Azione Cattolica,
era sempre in prima linea e dava
l’esempio.
Sono cresciuto nella mia fede
cristiana grazie a sei anni in semi-
nario presso gli Oblati di Maria
Immacolata a partire dalla quinta
elementare.
La mia famiglia era molto povera all’origine ed in ogni caso non
avevo maturato il diritto di proseguire gli studi perché non ero il
primogenito e quindi per giungere
al diploma dovevo andare a lavorare a Porto Marghera in bicicletta. Scuola alla sera fino alle 22.30,
quindi a casa una cena con quello
che era rimasto e studio fino alle
due di notte ed alle sette di nuovo
in bicicletta.
Anche la laurea in giurisprudenza è stata guadagnata lavorando e
studiando, con l’aiuto di mia moglie che alla fine ha battuto la tesi
di laurea.
Ho seguito l’insegnamento di
mio padre e sono stato sempre impegnato nel sociale, soprattutto in
difesa dei più deboli.
Solo alcuni cenni sul mio volantariato: durante il terremoto del
Friuli e di quello dell’Irpinia; primo
presidente del Movimento per la
Vita della Provincia di Venezia, Avis, fondatore dell’AIVEG (associazione internazionale vittime errori
giudiziari). Tralasciando altri impegni sociali, alla fine, come Saulo, mi
sono trovato a fare il presidente del
Centro Beata Maria Bolognesi ora
Onlus.
Non amo parlare di me e quindi mi fermo qui perché potrebbe
essere superbia: posso dire che mi
sono sempre preoccupato di non
nascondere i talenti che Dio mi ha
donato, temendo di doverne rendere conto.
Debbo la possibilità di impegnarmi nel sociale grazie alla pazienza di mia moglie che talvolta
mi rimprovera di pensare sempre
prima agli altri e …”.
Come ha conosciuto la figura e
il carisma della beata Maria Bolognesi?
“È stata la Provvidenza che mi
ha mandato attraverso un amico
La sede del Centro Beata Maria
Bolognesi (via G. Tasso 49 - Rovigo).
Sotto, la cartina per raggiungerci.
6 – Finestre aperte n. 2
L’avvocato Luciano Faraon
nel suo studio.
e cliente della Diocesi di Rovigo
il caso disperato di un uomo
che si era visto la famiglia distrutta dal comportamento non certo
conforme al Vangelo di un sacerdote.
Ora a riguardo al fatto sopraindicato, mi sembra di aver vissuto
e vivere quello che la Beata Maria
Bolognesi aveva sofferto per causa
di sacerdoti infedeli; in merito possiamo leggere la pubblicazione di
Padre Tito M. Sartori Storia di un
processo.
Maria Bolognesi non era ancora
stata proclamata Beata ed io proprio
non conoscevo niente della sua esistenza e tanto meno del suo carisma.
Ma la Provvidenza mi ha dato
la grazia di assistere alla cerimonia
della sua Beatificazione e quindi
passo passo mi sono ritrovato ad
occupare la carica, che in spirito di
servizio, ora svolgo.
Mi sono subito reso conto che
pur nella pochezza rispetto al carisma della Beata, molte esperienze di
vita e di sofferenza mi accomunano
a lei”.
Quale è, secondo Lei, il “nesso”
tra il carisma mistico e quello cari-
tativo nella testimonianza vivente
della beata Maria Bolognesi?
“Ho capito che la Beata Maria
Bolognesi è stata occultata e silenziata fino alla sua Beatificazione;
in questi pochi anni ho pure avuto la sensazione che ci sia paura
del suo carisma e di quello che si
può scoprire dalla lettura del suo
“Diario”.
Mentre tutto il mondo discute e
scrive sui “segreti di Fatima”, i segreti che si trovano nel diario della
Beata Maria Bolognesi sono stati silenziati, come quello che abbiamo
trovato nel diario della stessa del 10
gennaio 1960; in quel giorno Gesù
disse a Maria “Pregate per la santificazione dei sacerdoti e per le stragi da
suicidi”!
Dopo il clamore di questa notizia, quando è stata pubblicata, nessuno sembra più ricordarselo, non
avendo capito la necessità di pregare e far pregare per la santificazione dei sacerdoti. Solo attraverso la
santità dei sacerdoti che diffondono
la cultura della “Misericordia”, può
essere distrutta la cultura dell’egoismo e della morte.
Non bisogna quindi aver paura
di approfondire il carisma mistico
nella Testimonianza vivente della
nostra Beata perché, se si trova in
noi la presenza di Dio che riceviamo attraverso i sacramenti e la fedeltà ai comandamenti, la carità
verso il prossimo diventa una necessità contagiosa.
Ricordo l’ultimo incontro con
Sebai Ezzedine, il tunisino divenuto “serial killer” delle vecchiette con
14 vittime in Puglia, perché vittima
di pedofilia da chi gli doveva insegnare il Corano; dopo aver saputo
che la Corte di Cassazione – a seguito di una perizia svolta dall’équipe guidata dal Prof. Vincenzo Mastronardi – mi ha chiesto “Mi porti
una Bibbia, perché solo i cristiani
mi hanno aiutato”.
Conviene quindi essere “contagiati” dal carisma mistico di Maria
Bolognesi, perché poi la carità verso
il prossimo sarà solo un “automatismo di vita” ”.
Come la Beata è stata ed è martire?
“La conoscenza della Beata nel
nostro territorio è limitata, salvo
poi scoprire dei suoi devoti in America Latina. Desidero evidenziare che sono poche le persone
che sanno che la stessa era portatrice di stimmate come San Padre
Pio.
La sofferenza delle stimmate ha
trasformato Maria in una martire
vivente e compartecipe per tutta
la vita della Passione redentrice di
Cristo.
Il martirio quotidiano della sofferenza fisica porta anche ad una
crescita quotidiana nella santità in
un crescendo giornaliero dell’amore
verso Cristo che esplode nella carità
verso il prossimo.
La sofferenza della Beata era anche nel rapporto quotidiano con chi
avrebbe dovuto esserle di esempio
come i sacerdoti che, avendo paura
della santità della stessa, preferivano vivere nella quotidianità di una
fede di facciata più che di convinzione.
Confrontarsi infatti con il martirio quotidiano della sofferenza di
Maria Bolognesi avrebbe significato essere contagiati dalla sua santità e costretti a diventare Santi”. ■
(Continua sul prossimo numero)
Maggio - Agosto 2016 – 7
D
ove nasce l’arcobaleno
La famiglia di Nazareth
Il grande mistero Trinitario
a cura di
Silvana Gullo
La Sacra Famiglia a Nazareth.
■ Il ruolo della madre
Maria, la Madre, sapeva che le tenebre
avrebbero presto rapito l’amato pargolo, il
dodicenne fanciullo servizievole al tavolo del
falegname previdente, il Maestro guaritore
di storpi e di ciechi, di indemoniati, l’amico
di tutti: i favoriti, gli ultimi e i peccatori. Ma il
Grande Sogno sarebbe stato spezzato dall’atroce condanna della crocifissione sul Golgota, con la caduta nel sepolcro gelido del
Salvatore del mondo.
■ Il dono del padre al figlio
obbediente
A
nche oggi quel focolare domestico, la famiglia di Nazareth, arde e si irrora di gesta e idee creatrici, di intenzioni pure e di castità, la sua fiamma mai si spegne perché
l’epicentro di fulgore ha avvio e potenza nel Sacro Cuore di
Cristo Dio! Il Sangue Preziosissimo di Gesù versato durante
la circoncisione, l’agonia nell’orto degli ulivi, la flagellazione,
la coronazione di spine, l’ascesa al calvario, la crocifissione, la
ferita al costato, è impegno e dedizione, amicizia e sacrificio
per noi eletti destinati. Quanta tenerezza nell’Immolazione
dell’Innocente Figlio dell’Uomo! E come ci ha desiderato e sa
amare il Signore le Sue creature imperfette! Grazie a questo
sacrificio, anche le nostre ferite e le miserie offerte alla causa
del Risorto, recano sollievo in cristalli di rugiada, offrendo una
sponda di pace a chi si è allontanato dal Corpo Divino. L’errante, senza Cristo, viaggia perso, con le membra lacerate e
staccate dall’Origine e geme e languisce, deprivato del Suo
perdono. La realtà domestica, sopra raccontata, è nucleo vivido, che glorifica e contempla il Padre Indulgente. È energia
che rimanda l’immagine-icona della sublime ed eccelsa unità
di amore integro e verginale.
■ Il tepore della casa di nazareth
Lasciamoci avvolgere dalle Sue atmosfere e dalle Sue
dottrine; l’anelito di Maria e di Giuseppe era il poter vivere
con il Figlio di Dio, una storia davvero avvincente e straordinaria, di gioia e di patimenti, di gloria e di morte.
8 – Finestre aperte n. 2
Il terzo giorno dalla sepoltura dell’Innocente, quale gioiello smeraldino e diadema
di coralli e zaffiri per ogni uomo e donna, i cuori umani hanno
assaporato la luce della Resurrezione e il creato è stato avvolto in tutta la Sua tenerezza.
■ Il progetto condiviso della Trinità divina
Nel petto di Dio Padre, dell’Unigenito e dello Spirito Santo, dal profumo di gelsomini e di rose, fremeva un unico desiderio e un soave motivo: redimere l’umanità tutta e infondere in ogni uomo e donna l’afflato divino. Il gusto del bene
e il garbo della giustizia. Non solo, anche la partecipazione
di Maria col suo “si” e l’obbedienza del padre putativo, hanno
permesso che si realizzasse quel disegno di incommensurabile amore per noi. ■
Lettore, ora fermati
e respira in pace
I
nsieme e in armonia, sforziamoci di tendere al Mistero
Trinitario, irrorandone gli effetti dei Suoi attributi nella
vita personale e parentale, nei fratelli vicini e lontani, nella vicenda che stiamo attraversando, scolpendo le pagine
della storia; qualunque missione essa sia e nel tempo e nel
luogo dove siamo stati collocati! Scrivi appunti sul cuore
e incidi nel diario della memoria le seguenti note:
Il verbo si è incarnato nella vergine maria!
mi illumino ...d’immens
o
Al Centro Beata Maria Bolognesi
Sante Messe e preghiere
a cura di
■ Momenti di presenza divina
A
“
vvicinarsi a Dio” è un’espressione che sovente si usa in
modo impreciso o perlomeno inadeguato rispetto a
quanto essa significhi realmente poiché noi siamo parte di
Lui. Lo teniamo dentro di noi, fin dal nostro esistere nel ventre
di nostra madre. E Lui permane in noi in modo più o meno
“visibile” in ogni attimo della nostra vita. Dio è con noi e si
esprime con modalità che non sempre siamo capaci di comprendere …
Credo comunque che il
momento più forte di questa
Presenza sia, senza dubbio, la
Santa Messa per il valore affettivo che sprigiona ogni parola
pronunciata ed ogni gesto
compiuto dal celebrante, nel
corso dell’evocazione del sacrificio di Gesù.
A cominciare da:
- Il Signore sia con voi!
- E con il tuo Spirito ...
Rosetta Menarello
Riunirsi è un momento che rinnova sentimenti anche un
po’ infantili, quelli che si provavano quando, bambini, ci si
preparava per la Messa della domenica.
L’azzurro variegato delle pareti concilia il raccogliersi
del cuore preparandolo ad un incontro che le voci oranti
all’unisono sottolineano e suggellano.
Il patto tra Dio e l’uomo si compie ancora una volta in un
succedersi di invocazioni, preghiere e promesse che si materializzano come contrappunti di una sinfonia Divina.
Ma di certo il momento più
forte è la Comunione che accoglie i commensali intorno alla
Mensa del Padre.
E il Corpo di Cristo diventa
Cellula della nostra anima e contatto indissolubile con il Padre.
Si fa nutrimento per continuare a vivere… e a farci vivere.
■ Il soffio vitale
della Beata
Il grande ritratto di Maria
Bolognesi sorride dolcemente come se finalmente il suo
sogno si fosse realizzato: accogliere tanti figli intorno al Padre
■S
infonia di voci
che li attendeva …
E per questo straordinario
concordi
Mistero noi non siamo più quei
È questo il sentimento che
nomi, quelle persone, quei consi prova assistendo alle Sante
notati con i quali siamo visibili
Messe che vengono periodicae riconoscibili ma diventiamo
mente celebrate nella piccola
UNICO SPIRITO, ALITO VITALE
cappella del Centro Beata Maria
impressoci al momento della
Un classico disegno rappresentante
Bolognesi.
Creazione. Liberi da ogni limite
la Madonna di Lourdes con Bernardette.
Diverse le personalità dei
terreno, pure essenze, unico reSacerdoti officianti e differenti
spiro di eternità …
le emozioni che, come fedeli, si provano dinanzi all’altare, a
E ci ritorna … dacci oggi il nostro pane quotidiano …
due passi da una statua della Vergine di Lourdes, che sembra
È così che si compie il miracolo anche in questa cappella,
vegliare, con materna tenerezza, sui presenti.
con la stessa solennità di un tempio dove la folla si fa unica
È sicuramente fondamentale la personalità del sacerdote voce ed unico abbraccio.
che ci accoglie e con noi onora questo luogo in cui la Beata
A tutti i sacerdoti che si succedono nelle celebrazioni
ha vissuto, sofferto, gioito, pensato e forse desiderato che in un sincero grazie, poiché ci donano il respiro della loro vocaqueste stanze si riunissero tante persone che desiderano as- zione e l’intensità della loro Fede, affinché diventi germoglio
■
saporare l’amore di DIO.
pronto a rifiorire come in nuove primavere.
E qui si realizza l’abbraccio,
l’accordo che ci fa dichiarare la
nostra fratellanza di fronte a LUI.
Maggio-Agosto 2016 – 9
P
iccole riflessioni
Crescita cristiana
Le tentazioni
a cura della
Redazione
D
al diario della Beata Maria, alla data 1949,
riportiamo quanto segue:
“Oh Gesù che dall’alto dei cieli dai forza di
vincere in ogni tentazione, sono tua, sono la tua
serva; per Te vivere, per Te morire. La tua mano mi
tenga stretta stretta”.
Dopo queste espressioni molto convincenti e piene di speranza, o meglio, certezze, desidero ricordare che lo stesso Gesù fu assalito
dalle tentazioni di Satana anche durante la sua
santissima Passione; assalito dentro l’anima e
anche satana lo tentò e assalì servendosi di uomini perversi, che lo tormentarono.
Nello sforzo quotidiano che ci deve interessare per la nostra crescita cristiana, ahimè
con altrettanta quotidiana frequenza, anche
noi siamo tentati. Soprattutto dallo scoraggiamento!
Nelle tentazioni, che ci disorientano, ci sia di guida e di
conforto il brano evangelico della prima domenica di Quaresima.
Chi è di Cristo e – realmente e faticosamente – si industria
in ogni modo di assomigliargli, è esposto alle trame oscure
del nemico, del diavolo.
“Appena un’anima si accende di amor di Dio, subito satana
si precipita per turbarla”.
Satana, nella sua sfrontatezza, osa attaccare Gesù tentandolo a suon di citazioni bibliche, strumentalizzando ai suoi
perversi fini la Sacra Scrittura. Gesù, che è Dio, ricacciò la tentazione con la stessa Parola di Dio.
Satana va fulminato (anche) con la stessa parola di Dio!
Disegno della tentezione “Non di solo pane vive l’uomo”.
L
Pensiero
a missione è annuncio e testimonianza, giustizia e
solidarietà, pace e rispetto del creato, dialogo tra le
religioni, ascolto e incontro con l’altro: è Cristo Gesù.
Raoul Follereau
Senza, ovviamente, strumentalizzarla.
Come il santo tempo di Quaresima, così ogni altro momento dell’anno liturgico sia occasione propizia per accostarci con umiltà e assiduità alla Parola di Dio.
Di essa ci dobbiamo nutrire, perché “non di solo pane
vive l’uomo, ma di ogni parola che esce da Dio”.
Suscipe
Come ottenere l’indulgenza plenaria
È
concessa in occasione del Giubileo al cristiano che segue questi comportamenti:
– Accostarsi con cuore contrito al sacramento della Penitenza.
– Recarsi in pellegrinaggio in una delle grandi basiliche
giubilari, a Roma, in Terra Santa e nelle chiese designate in ogni diocesi. In queste chiese si deve partecipare
alla Messa, oppure ad un’altra preghiera: Lodi, Vespri,
10 – Finestre aperte n. 2
Via Crucis, Rosario, Adorazione o preghiera personale concluse col “Padre
nostro”, la Professione di fede, la Preghiera a Maria. La preghiera va recitata
secondo le intezioni del Papa.
– Impegnarsi in opere di carità e penitenza che esprimano la conversione del
cuore.
■
sms - mail - letter
Piccoli e grandi pensieri
Sei vicina a noi
a cura della
C
ari lettori e amici della Beata,
desidero rendere questa testimonianza: il 27 febbraio
2016, mio cognato Antonio ha avuto un incidente; durante la
pulizia di un lavandino usando acido muriatico, è stato investito
da un ritorno di acido, riportando bruciature su camicie e pantaloni; ma quello che era più importante: il viso e gli occhi.
Portato all’ospedale, i medici erano molto preoccupati per
rischio di perdita della vista.
Ho subito pregato e chiesto aiuto alla Beata Maria, e oggi i
medici sono ottimisti perché la vista non è persa.
Continuo a pregare la Beata Maria e le dico grazie …
Carissimi amici, vi invio questa offerta perché accendiate
una candela sulla sua tomba.
Grazie, grazie, cara Maria!
(Maria Teresa)
C
ara beata Maria Bolognesi, ho scoperto di te poche ore
fa in televisione a Matrix. Vorrei anch’io affidarmi a te per
la malattia di mio padre. Fatta una biopsia polmonare e una
biopsia al colon, aspetto gli esami istologici e spero che Tu
interceda per una guarigione, sono disperata perché anche
mia madre è affetta da un tumore al colon. Ho molta fede e
spero che non sarò abbandonata. Grazie.
(Rosa)
B
eata Maria, dolcissimo angelo che dal Cielo mi proteggi
ed aiuti, una cara amica, Marzia, sta affrontando momenti
dolorosi e, a pochi giorni dal ricovero, già le hanno iniziato la
chemioterapia. Ti prego, mia cara Beata, fa’ che la cura non
le sia troppo penosa ed aiutala a superare nel modo migliore,
con fede e speranza, questa croce che, quasi senza preavviso,
si è trovata a portare sulle spalle. Grazie, te l’affido con amore.
(Ines)
B
eata Maria, santa figura che conforta i miei momenti più
oscuri, ti chiedo di avvolgere con il Tuo immenso amore
misericordioso tutti coloro che soffrono e che si sentono soli,
fragili, indifesi… Beata Maria del dolce sorriso, permettimi di
abbracciarti forte forte: mi sento come un bimbo bisognoso
di tutto, eppure so che ho tanto, tantissimo e che è solo un
desiderio infantile il mio… È così bello però stringersi a Te
e con Te, audacemente, accarezzare il volto del Crocifisso e
tergere le lacrime alla sua mamma Maria, madre celeste vestita delle virtù più preziose. Grazie, con fede e amore Ti ringrazio, beata Maria, tenera amica del cuore.
(Ninine)
C
ara Maria, sorella in Cristo ti raccomando Liliana, lontana
dalla fede, perché possa, dentro il Suo disegno, trovare la
conversione.
Francesco di Ruggiero
C
arissima beata e santa Maria Bolognesi, “dal Conservatorio di musica di Foggia” Ti ringrazio per tutti i canti
del tuo canto gregoriano “Veni pater pauperum”: Alleluja!!!
(Pierandrea)
notizia breve
Pellegrinaggio con la Beata Maria
C
ari lettori, volete aiutare i poveri che bussano al nostro Centro?
Ecco cinque modi per farlo e che vi proponiamo. Si
tratta della consegna di:
• francobolli
• tappi
• monetine (centesimi)
• alimenti di prima necessità a lunga conservazione
• vecchie lire non convertite in euro.
Per chiarimenti telefonare al: 3406162504.
Redazione
■
S
i è svolto lo scorso lunedì 25 aprile il pellegrinaggio al santuario - basilica di Lendinara, organizzato dal nostro Centro Beata
Maria Bolognesi Onlus.
Per motivi tipografici,
con il prossimo numero del
periodico riporteremo alcune impressioni di chi vi ha
■
partecipato.
Maggio-Agosto 2016 – 11
E
A
ritroso nel tempo
Sempre vicino a me
Rimembranze
di
Alba Dentelli
M
i chiamo Alba Dentelli e sono nata a
Crespino (Ro) nel 1940. Abitavo lungo la strada che Maria Bolognesi percorreva per andare in paese e la rivedo sempre
come se fosse ieri, mentre passava in bicicletta con il suo vestito nero, lungo fino
alle caviglie, fatto da lei stessa, come ci
raccontava.
A sette anni ho ricevuto la Prima Comunione e la Cresima e da allora ho un
ricordo personale di lei, oggi Beata, perché
un giorno, passando, chiese a mia madre
di portarmi con lei in chiesa insieme ad altri bambini. Così per merito suo ho potuto
fare tutti i primi “nove venerdì del mese” la
mattina presto alle 7:30, prima della scuola.
Poiché già faceva il presepe in casa
sua, come premio mi regalò una delle
casette di cartone fatte con le sue mani.
Era sempre serena, dolce, sorridente e
disponibile con tutti e questo non l’ho
mai dimenticato.
Il nostro parroco in quel periodo era
mons. Armando Tenani e anche a lui ero
molto affezionata, poiché mi ha aiutata a capire molte cose; allora non si leggeva la Bibbia, però quello che mi ha
spiegato è rimasto in me come insegnamento spirituale,
che mi ha accompagnato negli anni. Ricordo che seguiva
anche Maria, che lo aiutava. Il sacerdote che mi battezzò, don
Bassiano Paiato, fu il primo direttore spirituale di Maria.
Maria con uno dei suoi vestiti neri lunghi e con in
mano un libro. Sotto a sinistra, papa Francesco
presenta la Bibbia.
■V
orrei raccontare degli episodi
significativi che riguardano
Maria.
Uno dei miei zii, Pietro Libanori, mi parlava molto bene di lei e mi raccontava di
quando Maria andava a pescare nel canale
per aiutare la sua poverissima famiglia: lei
sola prendeva i pesci, mentre gli altri uomini sulla riva non pescavano nulla.
Un altro mio zio, Mario Benà, aveva una
sorella sposata con uno della famiglia Piva.
Mi raccontò che questa sua sorella, Odilia,
smise di camminare e neanche i medici sapevano cosa fare per lei.
Un giorno Maria andò a trovarla e pregò
insieme a lei; quando i familiari entrarono
nella grande cucina, trovarono Maria e Odilia
che correvano intorno al tavolo e rimasero
sbalorditi. Da quel giorno Odilia ricominciò a camminare normalmente.
Ora vivo a Roma e mi spiace non poter venire a Crespino
per motivi di salute.
Maria però la invoco sempre nelle mie preghiere e la
sento vicina, come quando da bambina mi portava con
■
sé. […]
R
Dal diario di Maria
riportiamo dal Diario di Maria, in data 9 giugno
1942, solo la parte finale della guarigione di Odilia,
avvenuta in presenza della figlia e di altre persone.
“A Gesù che importa delle ore e del tempo! Siete
gente di poca fede e volete le grazie, fede, fede.
L’ammalata inferma si alza e corre dicendo:
– Sono guarita, sono guarita, sto bene, vado a casa
a piedi e di corsa.
Corri cara e vai.
Alla sera mi portarono due pani perché li assaggiassimo: il pane era gustoso più di tutto il pane fatto in tanti
anni; l’ammalata stessa è andata dietro al pane”.
■
12 – Finestre aperte n. 2
microfono apert
O
Riflessioni ...
“Una voce dentro l’anima”
di
N
on c’era titolo più suggestivo e significativo!
Giuseppina ha voluto farci dono di questo
meraviglioso libro. In esso c’è tutta la santità della
Beata Maria Bolognesi; una pubblicazione proposta al lettore per far conoscere in modo sempre più
intenso la “nostra” Beata Maria.
C’è un profondo sentimento in questo libro, acceso ora dai colori caldi della gioia di vivere, ora dalle
intenzioni più vere e immediate che scaturiscono limpide e sincere dall’ animo e dalla Fede di Giuseppina.
L’autrice ha voluto raccontarci il suo vissuto con la Beata,
privilegio di poche persone, e lo ha fatto con cuore sincero,
con dolcezza infinita, con immediatezza espressiva in modo
particolare nelle sue composizioni poetiche che rivelano una musicalità interiore, perché sanno cogliere i momenti più
dolci e più densi di sensazioni, trasmettendole al lettore con
delicatezza che accarezza il cuore.
Si percepisce in “UNA VOCE DENTRO L’ANIMA” una lunghissima storia d’Amore Divino, unito non solo all’amore fraterno - umano terreno con Maria, perché Giuseppina, con la
voce dell’anima, dialoga ancora con la “sua” Maria e ce lo fa
capire, con semplicità di cuore, e ci incoraggia affinché anche
noi, con fede, possiamo e sappiamo soffermarci più spesso
a guardare verso il Cielo e, raccolti nel silenzio, a cogliere la
fragranza dell’amore di Dio attraverso o come la Beata Maria.
In questo stupendo libro, che non dovrebbe mancare in
nessuna famiglia, Giuseppina ha decantato quest’Anima Santa con tutto l’amore del suo grande cuore, con devozione
profonda, con ammirazione.
La Beata Maria, scrive Giuseppina, umile, buona, semplice,
ricolma d’amore verso il suo Gesù e verso tutti i fratelli, ha donato
sempre frutti e fiori, perché divenne albero generoso e rigoglioso.
Il Suo Amore dunque è come il profumo di un fiore! C’è
qualcosa di più naturale e di più semplice, di più bello e di più
profumato dei fiori? L’Arte della Natura è infinitamente semplice e molteplice: la Natura crea in tutti i colori e in tutte le
forme, senza fine. Ecco, allora, che Giuseppina, con uno stile
inconfondibile, ha dipinto queste stupende pagine, certa di
farne un DONO all’uomo, piccolo o grande che sia, felice o
dolorante, perché quest’uomo senta di essere amato, protetto, aiutato dalla Beata Maria.
Giuseppina è sempre riuscita ad accogliere ed a custodire, nel suo grande cuore, tutto ciò che la Beata Maria le
raccontava. Gli avvenimenti che Maria prevedeva sarebbero
successi nel futuro. Mi piace riportare alcune righe, di pag. 51,
seguite da una breve poesia di attualità di Giuseppina.
Carla Cavallaro
Maria ci invita ancora ad essere: dolci, remissivi, docili, ma soprattutto responsabili; ci sollecita
ad essere calmi, ad alzare più spesso gli occhi al
Cielo, a guardare con amore quella coperta scura, ma piena di colori, che ci sta proteggendo
e ci proteggerà soprattutto quando il Sole – a
causa dell’insipienza degli uomini – si oscurerà
tanto che la Luna non potrà più mandare la
sua luce sulla terra.
Maria, sapendo di trovare in me una penna docile, mi invita a lanciare un caldo appello a tutti gli
uomini, soprattutto a quelli che hanno in mano il potere.
Ascoltiamo questa ardente supplica:
Uomini del Potere
… lasciate il vostro posto
Se stanchi siete, fermatevi
togliete anche la veste e
all’ombra di una quercia
camminate scalzi
che sempre ha riparato
tra l’erba e i prati in fiore.
il corpo che riposa…
Bevete l’acqua fresca
che sempre ha dissetato
il labbro che si accosta
per spegnere l‘arsura.
Se forse avete fame
prendete anche la frutta.
È tempo ormai
di renderle giustizia…
Grazie, Giuseppina, per tutto ciò che hai espresso, per la
gioia che mi hai trasmesso nel leggere e rileggere queste pagine ricche d’Amore Universale.
Pensando alla tenerezza del tuo cuore che sa innalzarsi
verso il Cielo per essere sempre più accanto a Dio per mezzo
della nostra Beata Maria Bolognesi, auguro che il tuo lavoro,
sempre dedicato con passione e amore presso il Centro Maria Bolognesi, possa continuare ancora per molto tempo con
lo stesso entusiasmo che lo caratterizza.
■
L
e Sue riflessioni poetiche mi hanno fatto conoscere in
modo nuovo e profondo la cara nostra Beata.
Grazie di cuore, con la mia Benedizione.
✠ Alfredo Vescovo Magarotto
L
’ho letto ben quattro volte e, se mi è consentito usare un
aggettivo non in linea con la spiritualità, direi che è affascinante. Rita G.
Maggio-Agosto 2016 – 13
R
iflettori accesi su...
Giornata Mondiale della Poesia
Un inno alla vita
a cura della
S
Redazione
abato 19 marzo 2016, nel salone principale del
Conservatorio F. Venezze di Rovigo, si è tenuta, nell’ambito della Giornata Mondiale della Poesia, la IX edizione del “Premio di Poesia” organizzata dal Centro Beata Maria Bolognesi; un
pomeriggio all’insegna dell’arte nel ricordo luminoso della prima Beata del
Polesine.
La manifestazione ha visto premiate le
poesie risultate vincitrici ex-aequo di tre iniziative diverse tenutesi nel corso del 2015,
dai seguenti temi: “Una poesia per la vita nascente”, “Una poesia per la luce”, “Una poesia
per la madre”, tutte promosse dal periodico
Finestre Aperte.
Uno speciale filo conduttore tiene legati
insieme questi tre temi, che si capiscono meglio se li associamo all’idea di quel “cordone ombelicale”
che lega a sé il cuore di ogni figlio con quello della propria
madre.
Questo cordone, che
alimenta il nascituro, è e
diventa soprattutto per
la donna pressante invito
a non spezzare ciò che la
Mano dell’Altissimo ha donato, ossia il germe di una
nuova vita; questa vita si
espande e cresce nel buio
del grembo materno, perché la Luce dell’Altissimo
è percepita dall’anima del
nascituro, insieme al calore che gli infonde sicurez-
Da sinistra,
il presidente del conservatorio
prof. Fausto Marchiori,
il presidente del Centro
Beata Maria Bolognesi
avv. Luciano Faraon,
e il presidente della giuria
Paola Munaro.
Sopra,
il libro con la raccolta
delle poesie.
14 – Finestre aperte n. 2
za, ovvero la certezza di non essere solo.
Risuonano nel nostro intimo le tante
espressioni piene di tenerezza che la Beata ha saputo infondere nel cuore di mamma Giuseppa, quando la vedeva preoccupata e stanca per la nuova vita che
pulsava dentro il cuore … e la mamma
mise al mondo, dopo la primogenita, altri sette figli.
Ci basti, in questo contesto, sapere
che Maria – per una particolare missione da svolgere in terra – fu e resta
per tutti un vero angelo consolatore.
Ancora bambina di circa sei anni, lei
vide la Luce dell’Altissimo, che infuse nel suo cuore tanto calore e tanto
amore.
E concludiamo con una bellissima frase della nostra
Beata, che così si è espressa: Il Signore ha messo nel mio
cuore un soffio d’infinito ed un grande bisogno d’amore
che solo Lui può saziare.
I due musicisti della serata, il maestro Pierandrea Gusella
e il maestro Stefania Lorusso..
Ecco perché Maria seppe donare a tutti la stessa “tenerezza” di Dio, quella “tenerezza” di cui ci parla molto
spesso papa Francesco, che ce lo dimostra in mille modi
nei suoi gesti spontanei, quali un sorriso, una carezza, un
segno di croce sulla fronte, un bacio …
Anche in Maria, questa tenerezza non poté mai venir meno, neppure quando calunnie, maldicenze e difficoltà gravarono sulle sue spalle come macigni: quel
prossimo che la stava umiliando era pur sempre un figlio di Dio, ovvero un fratello da aiutare e amare ancora
di più.
Singolare la richiesta di una grazia che Maria chiese
Prossima tematica CONCORSO POESIE:
UNA POESIA PER “il ponte”
scadenza: 30 maggio 2016
max 30 versi, in un’unica copia, con generalità e autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc) a:
Centro Beata Maria Bolognesi
Via G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo
tel. e fax: 0425.27931
[email protected]
al Signore nel giorno della sua Prima Comunione:
… di amare tutti, anche
i nemici…!
Se anche noi saremo
in grado di mettere in pratica ciò che ci viene proposto da papa Francesco
e dalla Beata, potremo dare inizio a un movimento
capace di “rinnovare” profondamente la società in
cui viviamo, sprofondata
com’è da tanta violenza e
da tanta indifferenza.
Ciò che conta ed è
essenziale per “seminare tenerezza”, è rendersi “prossimo” l’uno con
l’altro, attraverso la preghiera e la condivisione; solo in questo modo
il progetto d’amore che
Dio ha per le sue creature – ovvero la loro felicità –
non potrà essere vanificato proprio da noi, perché capaci di allontanare dal nostro orizzonte tanti pregiudizi
e di accettare le inevitabili sofferenze che tutto questo
comporta.
■
Risultato
“Concorso poesia La pace”
C
ome nel recente passato, abbiamo la gioia di comunicare i risultati dell’ultimo concorso avente per tema “La pace”. Non essendoci una graduatoria di merito,
presentiamo in ordine alfabetico i nomi e la provincia di
provenienza dei poeti, ai quali vanno il nostro plauso e il
nostro grazie per la fedeltà dimostrata in vari modi, nel
corso degli anni:
Romano ArmandoRoma
Stefano CarantiRovigo
Laura FassonVicenza
Alessandra FerrariRoma
Giuseppe GentiliTerni
Monica SchiaffiniGenova
Massimo ScottiVicenza
Menzione speciale:
Rocco SantorsolaSalerno
Maggio-Agosto 2016 – 15
... e Gesù disse:
Ricevete
lo Spirito
Santo!
Dipinto di Maria, 1975.