Sulla strada – Rassegna stampa 12 maggio 2016 PRIMO

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Sulla strada – Rassegna stampa 12 maggio 2016
PRIMO PIANO
Disastro doloso, truffa e falso: 21 indagati per i lavori sull’A3 Salerno-Reggio
Si va dal disastro doloso alla concessione di lavori in sub appalto senza
l’autorizzazione della Stazione Appaltante, come anche dalla truffa aggravata ai
danni di un ente pubblico per il pagamento dello smaltimento dei rifiuti di
lavorazione attestato con documenti falsi, per finire al falso materiale ed ideologico
commessi nel redigere la contabilità dei lavori.
12.05.2016 - Queste le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Vibo Valentina alle 21
persone indagate in relazione a presunte irregolarità nell’esecuzione dei lavori sull’autostrada
A/3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto di otto chilometri che è compreso tra gli svincoli di
Mileto, nel vibonese, e quello di Rosarno, nel reggino, e che già da ieri i finanzieri hanno
proceduto a mettere sotto sequestro preventivo insieme ad una parte della Strada Provinciale
58, in corrispondenza del viadotto sul fiume Mesima, ad una strada interpoderale in uso al
cantiere e a tutte le aree di rispetto adiacenti allo stesso percorso dell’A/3.
Sotto inchiesta funzionari Anas, progettisti e titolari delle ditte che hanno eseguito i lavori, otto
dei quali calabresi: Maurizio Aramini, di Taurianova (Rc) sebbene residente a Roma; Giovanni
Fiordaliso, di Reggio Calabria; Consolato Cutrupi, di Reggio Calabria; Salvatore Bruni, di
Catanzaro; Francesco Caruso, di Cosenza; Antonio Cannatà, di Cinquefrondi (Rc); Pietro Lo
Faro, di Decollatura (Cz); Maria Stella Orecchio, di Soriano Calabro (Vv).
E poi: Gregorio Cavalleri, di Dalmine (Bg); Vincenzo Musarra, di Verdello (Bg); Marco Angelo
Broso, di Sergnano (Cr); Gianfranco Vasselli, di Viareggio (Lu), anch’egli residente nella
capitale; Angelo Dandini di Anagni (Fr); Fabrizio Tragna, di Agrigento ma residente a Palermo;
Settimio Branchi di Roma; Giovanni Parlato, di Salerno e residente a Roma; Paolo Campanella
di Castelluccio Inferiore (Pz); Marcello Ranalli di Giulianova (Te); Carla Rota di Almè (Bg);
Alessandro Rossi, di Castiglion Fibocchi (Ar); Dino Laporini, di Filattiera (Ms).
I DETTAGLI DEL SEQUESTRO Il sequestro rappresenta un primo sviluppo di un’indagine
eseguita in ordine alla progettazione ed esecuzione dei Lavori per l’ammodernamento del
Tronco 3 della Salerno-Reggio Calabria, al confine tra le provincie di Vibo e Reggio. Secondo gli
inquirenti, i tecnici e funzionari responsabili della progettazione non avrebbero sottoposto il
progetto relativo alla realizzazione dei Viadotti sul fiume Mesima, corredato da uno specifico ed
aggiornato studio idraulico (gli elaborati risalirebbero al 1999) e redatto secondo le norme di
attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico, al parere dell’Autorità di Bacino della Calabria,
considerata l’interferenza del nuovo tracciato autostradale con il Fiume Mesima tra gli svincoli
di Serra e Rosarno. S sarebbe dunque dichiarato come valido e cantierabile il Progetto
Esecutivo dei lavori, nonostante i dati in possesso documentassero l’esistenza, sulla zona, del
massimo grado di rischio idrogeologico (l’R4).
La mancata acquisizione dei pareri avrebbe così portato alla realizzazione di strutture che sono
ritenute inadeguate rispetto all’attuale situazione idrica-idraulica del fiume e, soprattutto, alla
mancata predisposizione delle opere di difesa contro lo scalzamento dei viadotti autostradali.
I lavori eseguiti, inoltre, avrebbero determinato le condizioni per il verificarsi di fenomeni di
esondazione del Mesima, con conseguente inondazione delle strade attigue durante fenomeni
atmosferici importanti, e come già avvenuto nelle il 23 e 24 marzo di quest’anno.
Il provvedimento di sequestro è stato adottato, in via d’urgenza, dalla Procura in
considerazione del fatto che, dicono gli inquirenti, “appare evidente la necessità di intervenire
sia per la risoluzione delle gravi problematiche emerse e così eliminare il pericolo concreto e
attuale di esondazione del fiume Mesima, sia per evitare l’aggravarsi delle stesse”. Non è stata
prevista dall’Autorità Giudiziaria, comunque, la chiusura del traffico autostradale.
Fonte della notizia: cn24tv.it
NOTIZIE DALLA STRADA
Parma: l’incidente stradale e il cinismo da smartphone
12.05.2016 - Pochi giorni fa, a Parma, si è verificato un grave incidente stradale: una signora,
in bici, ha cercato di sorpassare un bus cittadino che svoltava a sinistra ed è stata investita,
rimanendo stritolata sotto una ruota anteriore con un braccio ed una gamba. Urlava disperata,
per il dolore, terrorizzata. Eppure, di fronte ad un tale tragico spettacolo, tanti spettatori hanno
rivelato cinismo, indifferenza, sfrontatezza, curiosità morbosa. Mentre molte persone
cercavano di spingere di lato il bus per liberare la povera donna, molti giovani hanno sfoderato
l’onnipresente smartphone e, con un sorriso ebete e infame, filmavano la scena, scattavano
foto, si facevano selfie con lo sfondo del bus. Un altro scemetto, con l’approvazione delle
compagne di classe, sciorinava canzoni e battute volgari. Una ragazzetta, appena uscita da
scuola, fingeva un imminente svenimento, ma nel frattempo, ha avuto modo di chinarsi per
fotografare, in maniera morbosa, il fondo dell’autobus, con la donna ancora incastrata. Tornata
a casa, potrà postare la foto sul suo profilo FB, su Twitter, su Instagram. Questa è la mejo
gioventù de noantri! Ma, qualche giorno dopo, ho letto una notizia che mi ha alleggerito lo
sdegno. Una 19enne moldava, Olesea, si è precipitata dalla donna ferita, è stata con lei fino
all’arrivo dell’ambulanza, tenendole la mano e parlandole. Dopo, però, si è accorta che qualche
infame le aveva rubato il cellulare. E’ pur vero che le scene di certi incidenti sono
raccapriccianti, in pochi le sostengono. In un incidente di moto, mi era caduto un lembo di
fronte su un occhio, pareva che mi fosse schizzato dall’orbita, sanguinavo come un bue.
Nessuno aveva avuto il coraggio di rialzarmi, se non un paio di persone dallo stomaco forte.
Però, erano altri tempi, nessuno mi aveva immortalato con una foto o si era fatto un
autoscatto sulla scena dell’incidente.
Franco Bifani
Fonte della notizia: italians.corriere.it
Milano: investe una ragazza, la crede morta e si butta sotto il treno
L’automobilista aveva 28 anni: era ubriaco ed è scappato. Lei non si era fatta nulla
di Gianni Santucci
11.05.2016 - Mancano pochi minuti alle 3 della notte tra il 23 e il 24 aprile scorsi, una ragazza
sta attraversando la strada in piazzale Baiamonti, vicino al cimitero Monumentale di Milano. È
sulle strisce pedonali, gira la testa e si accorge soltanto di una luce abbagliante che si avvicina:
una macchina la travolge; la ragazza finisce sul cofano, poi contro il parabrezza, che si
frantuma; il suo corpo viene sbalzato 15 metri in avanti. L’investitore scappa. Gli investigatori
della Polizia locale iniziano subito, la notte stessa, le indagini sul «pirata della strada». Meno di
10 ore dopo, al mattino, ricevono però una telefonata dai carabinieri di Arcore: un ragazzo, 28
anni, si è suicidato buttandosi sotto un treno all’altezza di Usmate-Velate, il suo paese, appena
fuori Milano.
Era stato lui a travolgere la giovane: era ubriaco, forse credeva di averla uccisa. È scappato: e
così non ha saputo che lei se l’era cavata con qualche livido e una prognosi di 20 giorni. Un
testimone dell’incidente ha raccontato: «L’auto ha superato a destra un’altra macchina, andava
molto veloce, e a quel punto ha investito la donna». Da quel momento, le storie di questi due
giovani si sono separate. La ragazza era uscita con amici per festeggiare un nuovo contratto di
lavoro. Dopo l’investimento, è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda; i medici
hanno fatto radiografie e controlli e alla fine, alle 5, un dottore ha detto: «È un miracolo».
Perché l’incidente è stato drammatico, l’impatto violentissimo. «A giudicare dalla dinamica —
dice un investigatore — il giovane alla guida può aver creduto di averla uccisa, o che le
conseguenze fossero comunque gravissime». D. S., 28 anni, laureato in economia, non aveva
mai
avuto
a
che
fare
con
la
giustizia.
Una sola volta era stato denunciato, proprio per guida «in stato di ebbrezza». Anche lui, la sera
del 24 aprile l’aveva passata con amici: sono stati loro ad ammettere che «sì, avevamo bevuto
un po’ troppo». Dopo l’incidente, D. S. percorre ancora qualche centinaio di metri in macchina,
poi parcheggia e si allontana a piedi. Intorno alle 3 e mezza un’ambulanza lo nota davanti alla
stazione Garibaldi, sembra molto confuso, di certo è ubriaco: lo portano in un altro pronto
soccorso, quello del Fatebenefratelli, dove viene registrato per «abuso alcolico», ma non ha i
documenti (o quanto meno non li mostra ai medici). Intorno alle 5 si riprende e si allontana. In
quel momento gli investigatori del Radiomobile hanno già trovato l’auto, identificato il
guidatore, avvertito i carabinieri della zona dove risiede. Provano con insistenza a chiamarlo,
ma per tutta la notte il suo cellulare resterà muto: nessuno è così riuscito ad avvertirlo che la
ragazza stava bene.
Il comandante della Polizia locale di Milano, Antonio Barbato, ha seguito le indagini ed è stato
molto scosso dalla vicenda: «Oltre che ribadire di non mettersi al volante dopo aver bevuto,
dico di fermarsi sempre, dopo qualsiasi incidente. Noi scopriamo quasi il cento per cento dei
“pirati della strada” e la fuga non può che peggiorare le cose». Poco dopo le 11 del mattino, 24
aprile, D. S. si è buttato sotto un treno diretto a Lecco. Nessuno saprà mai cosa abbia fatto
dopo aver lasciato l’ospedale. Dato che la ragazza ha avuto una prognosi sotto i 40 giorni, non
sarebbe neppure stato incriminato secondo la nuova legge sull’«omicidio stradale».
Fonte della notizia: milano.corriere.it
Incidenti stradali Basta disegni fai da te
L’invenzione di un romano: "Così finiranno equivoci e scarabocchi". Arrivano gli
adesivi per semplificare le denunce di sinistri
di Alberto Di Majo
11.05.2016 - Faticate a disegnare anche la classica «O» con il bicchiere e venite presi dal
panico se dovete raffigurare un incidente stradale sul modulo per ottenere il risarcimento dei
danni? Le cose potrebbero cambiare presto. Un romano di 48 anni, Massimiliano Restivo, che
lavora in un negozio di materassi, ha avuto un’intuizione che potrebbe semplificare la vita agli
automobilisti. Ha inventato un blocchetto di piccoli disegni adesivi, a colori, da attaccare sulla
denuncia dell’incidente. «Usciva da un pacheggio», «cambiava corsia», «invadeva la
carreggiata senza dare precedenza», «tamponava», «invadeva la corsia di senso opposto»,
«non osservava il segnale di precedenza o semaforo rosso», «sorpassava e svoltava a destra»
(o a sinistra), «non osservava il segnale di precedenza», «retrocedeva» e tante altre situazioni
comuni che provocano incidenti stradali sono raffigurate nei disegni che si applicano sul
modulo Cid, la convenzione d’indennizzo diretto che consente, in caso di accordo tra gli
automobilisti coinvolti, una liquidazione più veloce dei danni. Non è un caso che il suo autore,
che ha fondato la Cid Assistance srl, abbia chiamato il blocchetto di adesivi «Cid Ok». Tutto è
cominciato da un incidente. «Avevo ragione ma non sapendo disegnare - racconta Restivo abbozzai uno schizzo che fu male interpretato dall’assicurazione e, dunque, benché avessi
pienamente ragione non ottenni l’intero risarcimento. Ci rimasi male e pensai che c’era un
modo per evitare questi problemi». Ecco come è nata l’idea. «Mi sono detto: se raccolgo le
situazioni più frequenti denunciate nei Cid e predispongo dei disegni adesivi, anche gli
automobilisti che, come me, non sono degli artisti, potranno cavarsela e avere il risarcimento
che gli spetta». Non c’è voluto tanto tempo per costruire un blocco con una decina di pagine
pieno di disegnini e poche semplici istruzioni. Uno strumento che potrebbe diventare
importante per le assicurazioni. «In alcune relazioni dell’Ania viene spiegato che spesso le
compagnie subiscono delle frodi perché i disegni vengono modificati» ricorda Restivo. C’è
anche l’altra faccia della medaglia: «Ho parlato con una cinquantina di assicuratori e mi hanno
confermato che otto volte su dieci i disegni realizzati dai loro clienti non si capiscono e creano
problemi per la liquidazione dei danni». Tempo fa Restivo ha anche consegnato agli uffici
dell’associazione che raccoglie le compagnie assicurative il suo blocchetto «Cid Ok». «Hanno
mostrato un certo interesse che però non ha portato alla decisione di adottare questi adesivi.
Mi hanno fatto i complimenti per l’intuizione ma niente di più. Eppure se le assicurazioni
distribuissero ai loro clienti questo blocchetto, penso che gli semplificherebbero la vita». Pur se
non «sposato» dalle assicurazioni, il blocco con gli adesivi si può richiedere on line al sito che
Restivo ha messo in piedi (www.cidok.it). Costa 5 euro e può essere già utilizzato. Ai coinvolti
in un incidente basterà scambiarsi i dati e riconoscersi come veicolo A o B (le macchinine nei
disegni), poi attaccare l’adesivo corrispondente nello spazio che si trova sul modulo di denuncia
del sinistro e mettere la propria firma. Un’idea che non eviterà gli incidenti ma che di certo
alleggerirà l’umore (e i compiti) degli automobilisti che non sanno disegnare.
Fonte della notizia: iltempo.it
SCRIVONO DI NOI
Napoli, la guerra della Polizia Stradale a WhatsApp: pioggia di multe
NOLA 12.05.2016 - WhatsApp al volante, pericolo costante. Una cattiva e dilagante abitudine
quella di chattare, scambiare foto e inviare messaggi vocali attraverso una delle applicazioni
più social. Ma non solo. C'è la notifica del gruppo di cucina, l'appuntamento per la partita, il
compleanno segnalato da facebook, l'amico da retwittare, la foto carina di instagram da
postare. Sarebbe un mondo virtuale, ma diventa troppo spesso pericoloso per chi si imbatte
nel cerchio compulsivo del social network. Tanti, troppi automobilisti letteralmente rapiti dal
dover comunicare ad ogni costo mentre si è alla guida: spesso e volentieri questa mania
provoca litigi, rallentamenti, incidenti (in alcuni casi anche gravi). Una situazione in precipitosa
ascesa che è oggetto di controlli sempre più serrati e capillari da parte della polizia stradale di
Nola, coordinata dal primo dirigente Carmine Soriente.Anche questa settimana nel corso dei
controlli sulla sempre trafficata strada statale 7bis sono fioccate le infrazioni e la relative multe
per gli indisciplinati al volante: oltre 20 le persone in poche ore di verifiche delle pattuglie - che
si sono viste appioppare un verbale da 161 euro e decurtare 5 punti dalla patente di guida
(come prevede l'articolo 173 del codice della strada). Una media in costante e vertiginosa
ascesa che fa dell'uso del telefonino alla guida uno dei problemi più sentiti e che più allarma i
rappresentanti delle forze dell'ordine. Un comportamento ormai senza controllo: per tante
multe e controlli severi che si fanno, ce ne sono altrettanti che sfuggono e che sono la tra le
cause più ricorrenti di tamponamenti sulle strade del nolano, molte delle quali a scorrimento
veloce e a doppia corsia dove basta poco per invadere la carreggiata opposta come la strada
statale 7bis e la via Nazionale della Puglie. Usare il cellulare alla guida, secondo studi recenti
dell'Aci e dell'Istat, rallenta i tempi di reazione di circa il 37% mentre l'utilizzo della cannabis
ritarda del 21% e il consumo di alcolici, entro i limiti di legge, del 13%.In pratica usare il
telefonino per inviare o leggere un messaggio o una notifica mentre si guida sarebbe molto più
rischioso che guidare sotto l'influenza di alcool e droghe, anche perché per farlo bisogna
staccare le mani dal volante (anche se c'è chi lo fissa al centro dello sterzo), si deve distogliere
lo sguardo per circa 5 secondi per leggere il testo e pensare alla eventuale risposta.Stando alla
ricerca, chi spedisce o scrive messaggini mentre guida avrebbe inoltre il 91% di possibilità di
sbandare con l'automobile, contro il 35% dei consumatori di cannabis. Se per mandare un
messaggio ci vogliono circa dieci secondi (per prendere il cellulare, sbloccarlo, aprire
l'applicazione e scrivere il testo mentre per un selfie ce ne vogliono 14), il conducente perde di
vista la strada per un tratto di circa 300 metri, in cui può succedere davvero di tutto: sbagliare
curva, finire contro mano, investire un pedone o un ciclista, finire contro un palo. E tutto
questo per non perdere una notifica. Una vera ossessione. Un'ebbrezza tecnologica - come la
definiscono i ricercatori - che può essere fatale. E dal mondo virtuale al guaio reale il passo è
davvero breve.
Fonte della notizia: ilmattino.it
Bari, carro funebre sequestrato durante il recupero di una salma: non aveva
assicurazione
L'episodio è avvenuto sulla Conversano-Polignano, dov'era intervenuta la polizia
stradale dopo un incidente mortale. A insospettire gli agenti l'utilizzo di una cassa
mortuaria non in regola
12.05.2016 - E il servizio funebre fu interrotto all’improvviso. E’ accaduto nei giorni scorsi
durante una situazione a dir poco critica, ovvero il recupero delle salme di due giovani morti in
un incidente automobilistico, quando l’impresa funebre intervenuta sul posto si è vista
sequestrare il mezzo perché sprovvisto di assicurazione e revisione. L’episodio è avvenuto sulla
strada Conversano-Polignano, dove la polizia stradale di Castellana Grotte ha sequestrato il
mezzo e comminato una sanzione a un’impresa funebre di Noci. A destare l’attenzione della
polstrada la circostanza che l’impresa di onoranze funebri nocesi si era presentata sul luogo
dell’incidente mortale non con le casse di recupero che, ai sensi di legge, devono essere in
metallo o pvc bensì con una cassa in legno, evidentemente di fortuna. E’ stato allora, infatti,
che gli agenti della polizia stradale hanno deciso di verificare la regolarità della
documentazione dell’impresa, accertando così che il mezzo era senza assicurazione già da tre
mesi e che, dulcis in fundo, il carro funebre non era stato nemmeno sottoposto a revisione.
Con il risultato che la polizia stradale si è vista costretta a interrompere le operazioni di
recupero delle salme, in attesa del servizio di un’altra impresa funebre.
Fonte della notizia: bari.repubblica.it
Controlli della Polizia Stradale a Pastena e Torrione: sanzioni e sequestri
Nel corso dell'operazione, sono stati anche individuati due veicoli di provenienza
furtiva che dopo gli accertamenti, sono stati restituiti ai legittimi proprietari
11.05.2016 - Polizia Stradale di Salerno in azione, sotto la direzione del Primo Dirigente Grazia
Papa. Nel pomeriggio di ieri, gli agenti hanno effettuato una imponente operazione per
contrastare la circolazione di veicoli privi di copertura assicurativa. Controlli, dunque, nei
quartieri di Torrione e Pastena: 74 veicoli sono stati fermati, procedendo alla contestazione di
66 verbali, di cui 15 con il sequestro dei veicolo e la sanzione amministrativa di 848 euro. Nel
corso della meticolosa operazione, sono stati anche individuati due veicoli di provenienza
furtiva che dopo gli accertamenti, sono stati restituiti ai legittimi proprietari.
Fonte della notizia: salernotoday.it
Auto, il 20% viaggia senza assicurazione
Tante le vetture sprovviste della copertura rc intercettate dalle pattuglie della
stradale. E aumentano gli incidenti con fuga
MASSA 11.05.2016 - La polizia stradale aumenta i controlli e saltano fuori decine di
automobilisti che viaggiano senza l’assicurazione o con la revisione da fare. E i mezzi vengono
fermati, mentre fioccano multe di diverse migliaia di euro. Con un calcolo approssimativo si
può dire che due vetture su dieci fermate non sono in regola. Il 20 percento. Dato
preoccupante. Le verifiche riguardano anche le macchine parcheggiate, perché le pattuglie
attraverso la targa risalgono alla copertura rc auto grazie alla banca dati. E per chi viene
trovato non in regola sono dolori perché dopo il sequestro per poter riottenere il mezzo oltre
che pagare l’assicurazione bisogna saldare una pesantissima sanzione (dagli 800 euro ai
tremila euro). Non conviene, insomma; ma molte volte gli automobilisti (e pure i camionisti) lo
fanno perché non hanno i soldi per pagare la polizza e siccome hanno bisogno di viaggiare si
prendono i rischi del caso. E gli aneddoti su chi viene trovato in fallo si sprecano. Come
quando una volante della polizia ha intercettato un’anziana signora, con abito elegante e
costoso, mentre percorreva il centro a bordo di un’utilitaria. L’hanno fermata per un normale
controllo e consultando il computer hanno scoperto che la macchina era sprovvista
dell’assicurazione da oltre un anno. L’agente si è avvicinato al parabrezza e ha notato che il
tagliando esposto era palesemente ritoccato. Così ha fatto scendere la donna e le ha chiesto
spiegazioni. Lei ha detto che a occuparsi del rinnovo era stato il figlio, chiedendole anche
centinaia di euro per regolarizzare la cosa. Ma c’è pure il camionista fermato che ha mostrato
un contrassegno che non risultava nella banca dati. Era contraffatto con lo scanner, un lavoro
perfetto che senza lo scrupolo del poliziotto non sarebbe stato scoperto. Ma il fenomeno più
preoccupante è quello dei microincidenti. Auto che ne tamponano altre e poi scappano, oppure
che investono animali e non si fermano (prima un cane e poi un gatto nelle ultime 48 ore).
L’altro ieri una macchina di grossa cilindrata ha speronato una macchina nei pressi della
stazione e invece di assincerarsi delle condizioni di chi si trovava nella vettura ha accelerato e
ha fatto perdere le proprie tracce. Chi scappa lo fa per due motivi: non vedersi aumentare
l’assicurazione e soprattutto perché non ha la rc auto. I microincidenti con fuga sono in
continuo aumento. Almeno il venti per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Ed è
un malcostume - quando ci sono vittime invece è un reato - che preoccupa le forze dell’ordine.
Tanto che polizia e carabinieri quando si trovano di fronte a indagini del genere cercano in tutti
i modi di trovare i pirati: proprio per far capire a chi è al volante che è tolleranza zero nei
confronti di chi fa il furbetto per non pagare il danno provocato. C’è poi il capitolo gite sicure
che la polstrada sta seguendo con particolare attenzione e con risultati davvero soddisfacenti.
Nelle ultime due settimane le pattuglie coordinate dal comandante Serafina Di Vuolo hanno
fermato due pullman che non erano in regola: in un’occasione l’autista è riuscito ad avere i
documenti e l’attrezzatura che mancava ed è ripartito, nell’altra invece era la revisione che non
era stata fatta e questo ha fatto saltare la vacanza con sommo dispiacere di una scolaresca di
un istituto di media inferiore. La pattuglia a quel punto ha improvvisato una lezione di
sicurezza stradale terminata con gli applausi da parte dei ragazzi. Dall’inizio dell’anno sono più
di duecento le verifiche e sono tante quelle dove vengono riscontrate delle lacune.
Fonte della notizia: iltirreno.gelocal.it
PIRATERIA STRADALE
Investe un uomo e fugge: pirata della strada rintracciato e denunciato
Genova 12.05.2016 - Ha investito un pedone con la sua auto e si è dato alla fuga. E’ successo
dopo la mezzanotte a Genova, all’altezza del civ. 2 di via Fereggiano. La pattuglia della
Municipale dopo alcune testimonianze, ha però rintracciato la macchina del presunto
investitore in cima a via S.Moro, con danni evidenti riconducibili all’incidente. Il ferito, un uomo
trentacinquenne di origine cilena, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale S.Martino,
dove è stato poi ricoverato. Non è in pericolo di vita ma ha una prognosi di 30 giorni per ferite
alla testa e agli arti inferiori. Alle 3 l’investitore è stato fermato dalla pattuglia e denunciato per
omissione di soccorso.
Fonte della notizia: genova24.it
Contromano con lo scooter investe un'auto e una ragazza e poi si allontana
12.05.2016 - Intervento della Polizia Municipale per un movimentato episodio avvenuto nella
via Vittorini a Cagliari. Uno studente a bordo di uno scooter avrebbe percorso contromano la
strada finendo contro un' auto. Dopo un acceso scambio con l'automobilista che era al volante
sarebbe ripartito e avrebbe investito una studentessa di 14 anni che è stata trasportata in
ospedale per un trauma addominale. Il giovane sarebbe caduto dallo scooter e una volta
rialzatosi si sarebbe allontanato.
Fonte della notizia: unionesarda.it
VIOLENZA STRADALE
Dopo l'incidente, la rissa tra le auto in coda: identificati gli aggressori
La rissa, dopo l'incidente stradale. Sempre più spesso si riscontrano episodi di inutile
litigiosità stradale a seguito di mancato rispetto del codice della strada o piccoli
incidenti stradali
12.05.2016 - La rissa, dopo l'incidente stradale. Sempre più spesso si riscontrano episodi di
inutile litigiosità stradale a seguito di mancato rispetto del codice della strada o piccoli incidenti
stradali. Ed è quanto capitato giovedì mattina in via Cesenatico, nella frazione cesenaticense di
Borella. E' qui che è avvenuto un incidente stradale: un'autovettura, fuori controlli, è finita
contro una cancellata. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco
e due pattuglie della Polizia Municipale di Cesenatico per i rilievi e la regolazione della viabilità,
dato che si erano formati consistenti incolonnamenti. Per fortuna non si sono riscontrati feriti
gravi. Poco prima dell'arrivo delle pattuglie però un camionista di 35 anni che si trovava in
coda nei pressi del luogo dell'incidente è venuto a diverbio con due uomini, a piedi, presenti li
vicini (tutti e tre erano assolutamente estranei all'incidente stradale). Gli animi si sono
surriscaldati e dalle parole si è passato alle vie di fatto. L'automobilista ha avuto la peggio e si
è dovuto recare al pronto soccorso di Cesena con lesioni e traumi facciali. I due uomini che lo
hanno picchiato si sono dileguati attraverso i campi prima dell'arrivo degli agenti, i quali però,
rinforzati dall'intervento di un'ulteriore pattuglia, dopo una breve indagine, sono ora sulle loro
tracce avendoli sostanzialmente identificati. Sottolinea il comando della Polizia Municipale: “Si
vuole ora evidenziare come la litigiosità stradale stia arrivando a livelli preoccupanti e come
questo deprecabile episodio abbia comportato un intenso impegno per gli agenti che
contemporaneamente hanno dovuto disciplinare il traffico, eseguire i rilievi dell'incidente ed
occuparsi delle indagini per l'identificazione dei due aggressori: un impegno portato a termine
con grande professionalità e capacità operativa”.
Fonte della notizia: cesenatoday.it
CONTROMANO
Savona, paura in piazza Marconi: auto contromano travolge due pedoni
Forse un malore a provocare l'incidente che poteva avere conseguenze ben più gravi
di Federico De Rossi
Savona 12.05.2016 Poteva avere conseguenze ben più gravi l’incidente stradale avvenuto
questa mattina in Piazza Marconi a Savona, quando intorno alle 11:00 un Range Rover ha
imboccato la piazza savonese in contromano, colpendo due pedone e andando a distruggere un
palo della segnaletica stradale. Al volante del mezzo un conducente di circa 60 anni, che
potrebbe aver accusato un malore improvviso. Sul posto sono intervenuti i militi della Croce
Bianca. L’autista della vettura è stato accompagnato in ospedale per le cure del caso: feriti
anche due pedoni colpiti dall’auto, che sono finiti anch’essi al San Paolo di Savona per gli
accertamenti medici. Della ricostruzione dell’esatta dinamica incidente si stanno occupando i
carabinieri: secondo le prime informazioni sembra che il conducente del Range Rover stesse
percorrendo piazza Marconi quando, poco prima di immettersi in via Brignoni, ha
improvvisamente perso il controllo dell’auto. A quel punto ha centrato in pieno l’ultima vettura
parcheggiata sul lato sinistro della piazza per poi piombare sul marciapiede, dove sono stati
colpiti due pedoni e abbattuto un palo della segnaletica stradale. Infine l’auto è tornata,
contromano, in via Dei Mille, finendo per schiantarsi nell’aiuola spartitraffico all’incrocio con
corso Italia. Nella carambola, solo per una circostanza fortuita la vettura non ha provocato
feriti gravi e maggiori danni.
Fonte della notizia: ivg.it
INCIDENTI STRADALI
Incidente in A14, traffico bloccato fra Castel San Pietro e Bologna. Un morto
Un camion che proveniva da nord ha sbandato e invaso la corsia opposta
Bologna, 12 maggio 2016 - Una persona è morta oggi pomeriggio in un incidente avvenuto alle
15,30 sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, nel tratto compreso tra Bologna San Lazzaro e
Castel San Pietro verso sud. Un camion che proveniva da nord e andava verso Ancona, ha
perso il controllo ed è finito sulla corsia opposta, perdendo il carico che aveva a bordo, quattro
bobine di lamiera. Altri tre camion ediverse auto sono finite sui detriti del new-jersey demolito
nel salto di corsia. Il tratto fra Castel San Pietro e Bologna è stato chiuso per consentire le
operazioni di soccorso, e poi riaperto. Alle ore 17 si registrano circa 5 chilometri di coda.
Fonte della notizia: ilrestodelcarlino.it
Tragedia a Busnago, madre di famiglia muore schiacciata dal Suv sulla rampa del
garage
Vittima una donna di 53 anni, madre di 4 figli. Freno a mano tirato male: l'auto è
precipitata dalla rampa
di ANTONIO CACCAMO
Busnago (Monza Brianza), 12 maggio 2016 - Il freno a mano tirato male o malfunzionante:
muore schiacciata dalla sua stessa auto sul corsello di casa. La vittima aveva 53 anni. La
tragedia è avvenuta tra le 12.30 e le 13 sulla rampa di accesso ai box della sua abitazione, una
bella e grande villetta bianca in via Lombardia 37. La donna, Romanella L., madre di 4 figli, è
morta sul colpo. I soccorritori del 118 hanno trovato il corpo senza vita tra una delle due pareti
che delimitano la rampa e il Suv Chrysler che l’ha uccisa. I contorni di questo indicibile
dramma sono da definire. La donna è scesa nel box a prendere l’auto. E’ uscita in marcia
indietro e ha lasciato il suv sulla ripida rampa di accesso al garage. Poi è scesa per chiudere il
box lasciando la portiera lato guidatore aperta.Mentre tirava giù la porta qualcosa deve essere
andato storto. Forse il freno a mano azionato non completamente, forse un guasto: fatto sta
che la macchina si è messa in movimento su quella discesa, travolgendo la donna e
schiacciandola contro il muro. Da un a prima ricostruzione è probabile che quando ha visto il
suv andare verso di lei come un mostro gigantesco si è messa a correre per cercare di risalire
nell’abitacolo e fermarlo. E a quel punto che portiera deve averla colpita. A dare l’allarme è
stato il marito della donna, imprenditore nel campo assicurativo, persona molto conosciuta in
paese per il suo impegno nella parrocchia. L'uomo era in casa e si è insospettito nel sentire il
motore dell’auto accesso. A quel punto è sceso nel box e ha scoperto l’orrore. Una volta
dato l’allarme posto sono arrivate un’ambulanza e un’automedica i vigili del fuoco di Vimercate
e Gorgonzola, i carabinieri di Trezzo sull’Adda a cui è affidato il compito di ricostruire quanto è
successo. Il personale medico non ha potuto fare altro che accertare il decesso della
donna. Adesso sull’incidente indagano i carabinieri della Compagnia di Vimercate, che hanno
avvisato il magistrato di turno e ora dovranno accertare le cause dell’incidente. Per ora solo
ipotesi che dovranno essere provate da un esame approfondito della meccanica dell’auto. Per
verificare magari la tenuta del freno a mano. Resta la tragedia immensa che ha segnato per
sempre una famiglia felice e un intero paese. Una famiglia cattolicissima, praticante. Marito e
moglie tutte le mattine erano seduti in chiesa pronti a seguire la messa delle otto e mezza. Lui
è molto attivo nella Parrocchia San Giovanni Evangelista. Una famiglia conosciuta e apprezzata
in paese. Presa a modello da tanti. Fuori dall’abitazione scene di strazio dei vicini. La donna
lascia 4 figli: il più piccolo ha 12 anni il più grande 22.
Fonte della notizia: ilgiorno.it
Cinisello, muore investito da un'auto: ciclista o pedone?
Giallo in Fulvio Testi: due auto si scontrano e una finisce per travolgere un anziano
di ROSARIO PALAZZOLO
Cinisello Balsamo (Milano), 12 aprile 2016 - Non ha ancora un nome l’uomo rimasto ucciso in
un incidente avvenuto nel primo pomeriggio lungo il tratto cinisellese del viale Fulvio Testi. Si
tratta di un ciclista o di un pedone di oltre 70 anni che si trovava forse in sella a una bicicletta
di colore blu chiaro o forse a piedi. E’ stato travolto da un’auto mentre era fermo nello
spartitraffico del viale Fulvio Testi, all’altezza dell’incrocio con via Ferri, in attesa che il
semaforo diventasse verde per attraversare verso Cinisello. L’incidente è una terribile fatalità.
Due auto, una Clio e un Doblò, si sono scontrate all’incrocio, e il Doblò è stato spinto verso lo
spartitraffico dove ha travolto l'anziano colpendolo con la fiancata sinistra. L’auto si è poi
ribaltata, finendo la sua corsa lungo il viale. Il ciclista o pedone è stato sbalzato oltre il guard
rail, tra le erbacce dello spartitraffico del viale, probabilmente morto sul colpo. Sul posto sono
intervenuti i lettighieri del 118 e gli agenti della Polizia locale che hanno eseguito i rilievi. I due
automobilisti coinvolti sono stati trasportati in ospedale sotto choc. Da qui il giallo sulla vittima,
perché i due conducenti non ricordano più nulla dello scontro. C'è una bici sul luogo dello
schianto ma non è detto che fosse dell'uomo travolto. Per Cinisello si tratta del primo caso di
omicidio stradale, dall’entrata in vigore della norma. Se saranno riscontrate responsabilità di
guida, qualcuno dovrà rispondere dell’incidente secondo le nuove norme.
Fonte della notizia: ilgiorno.it
Incidente a Mortegliano, gravemente ferito un giovane
Un ragazzo di 19 anni è stato ricoverato all'ospedale di Udine dopo lo scontro tra due
auto
12.05.2016 - Un giovane di 19 anni è rimasto gravemente ferito in seguito a un incidente
stradale avvenuto nella notte a Mortegliano. Due auto, una Mercedes e una Lancia si sono
scontrate all'incrocio tra via Martini e via Trento: l'impatto ha provocato il grave ferimento del
ragazzo che è stato trasportato all'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Nessuna
conseguenza, invece, per l'altro automobilista, un uomo di Padova. La dinamica del sinistro è
al vaglio della Polizia intervenuta sul posto assieme ai sanitari.
Fonte della notizia: udinetoday.it
Carambola tra i guard-rail, grave una donna. Code in E45
Nello schianto è rimasta gravemente ferita una donna, che è rimasta incastrata nel
rottame di una vettura, che è sbalzata da un lato a l'altro della carreggiata
12.05.2016 - Un grave incidente stradale ha paralizzato la circolazione nella corsia sud
dell'E45, quella in direzione Roma. Nello schianto è rimasta gravemente ferita una donna, che
è rimasta incastrata nel rottame di una vettura, che è sbalzata da un lato a l'altro della
carreggiata tra guard-rail e new jersey centrale. L'incidente si è verificato intorno alle 11,30
nel tratto di E45 compreso tra Borello Sud e Bivio Montegelli, a poca distanza dall'uscita di
Bivio Montegelli, nel territorio comunale di Roncofreddo. La donna è stata trasportata con un
codice di massima gravità all'ospedale “Bufalini” di Cesena. Sul posto, per i rilievi della
dinamica e per la gestione della viabilità, si sono portati gli agenti della Polizia Stradale di
Bagno di Romagna. Presenti anche i vigili del fuoco, per i soccorsi del caso. Notevoli le
ripercussioni sul traffico: l'E45, infatti, è rimasta chiusa in direzione sud.
Fonte della notizia: cesenatoday.it
Incidente stradale tra via Sgambati e Zandonai, due feriti
I conducenti, entrambi uomini, sono stati portati in ospedale per le cure mediche.
Altri sinistri in via Sicilia e Fileni. La Polizia Municipale ha compiuto i rilievi
di Leonardo Delle Noci
SAN BENEDETTO DEL TRONTO 12.05.2016
– Altra mattinata difficile per la viabilità
sambenedettese, quella del 12 maggio. Intorno alle 10.30 tra via Sgambati e Zandonai a San
Benedetto del Tronto, un’Audi e una Mercedes si sono scontrati. Uno dei veicoli è finito contro
una cancellata del pontino a causa dell’impatto. I conducenti, due uomini, sono stati portati in
ospedale tramite ambulanza per le cure mediche. I Vigili Urbani sambenedettesi hanno
compiuto i rilievi. Intorno alle 9.30 si sono verificati sinistri anche in via Sicilia e Fileni ma
fortunatamente si sono registrati solo danni ai veicoli (tra cui alcuni in sosta). La Polizia
Municipale è intervenuta per entrambi gli episodi.
Fonte della notizia: rivieraoggi.it
SBIRRI PIKKIATI
Monza, forza un posto di blocco e tenta di investire gli agenti
E' iniziato tutto intorno alle 17 di mercoledì pomeriggio quando un 41enne non si è
fermato all'alt di una pattuglia della Polizia Locale. Dopo l'inseguimento è scattato
l'arresto
MONZA 12.05.2016 - Ha forzato un posto di blocco senza fermarsi all'alt intimato dagli agenti
della Polizia Locale in via Lario, ha cercato di investire le forze dell'ordine, ha speronato più
auto per assicurarsi la fuga e infine, come se niente fosse, ha imboccato il vialetto della sua
abitazione e ha provato a far perdere le sue tracce.
L'INSEGUIMENTO - "Non vi avevo riconosciuto" ha poi provato a giustificarsi con gli agenti
della polizia locale il fuggitivo una volta bloccato e arrestato. Tutto è iniziato intorno alle 16.30
di mercoledì pomeriggio quando B.G., alla guida di una Fiat Punto gialla con il telefono cellulare
alla mano, non si è fermato a un controllo della polizia locale all'altezza del ponte sulla
Valassina. L'uomo ha tentato di investire un agente e poi è fuggito via a bordo della vettura in
direzione di Piazzale Virgilio.
BLOCCATO - Quando l'auto era ormai ferma e il 45enne sembrava non avere altre vie di
scampo, l'uomo ha iniziato a tamponare la pattuglia della locale e le vetture che aveva attorno
per assicurarsi lo spazio necessario a riprendere la marcia. Gli agenti hanno così infranto,
pistola alla mano, il finestrino della Punto e hanno estratto le chiavi dal quadro per impedire
che il fuggitivo potesse riprendere la fuga.
Fonte della notizia: today.it
Monza, tenta di investire vigilessa: arrestato
Inseguimento per le strade della città
di DA.CR.
Monza, 12 maggio 2016 - Ha tentato due volte di ammazzare un agente puntandolo con la sua
macchina, ha sferrato un pugno in faccia a una vigilessa, ha deliberatamente colpito una
decina di altre vetture per aprirsi una via di fuga, ha bruciato un semaforo rosso rischiando di
investire i pedoni, ha addirittura imboccato una pista ciclabile con la sua Fiat Punto gialla. Un
41enne di Monza è stato arrestato ieri nel tardo pomeriggio in via Montelungo senza che il
caso potesse sfociare in tragedia solo grazie alla freddezza di due pattuglie della Polizia locale.
Per farlo uscire dalla sua macchina con cui si era rifugiato nel garage di casa è stato necessario
sfondare il finestrino e resistere ai pugni sferrati appunto a una vigilessa.
Fonte della notizia: ilgiorno.it