Seduta del 22.03.16 - Area Vasta Emilia Nord ( AVEN

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Transcript Seduta del 22.03.16 - Area Vasta Emilia Nord ( AVEN

Commissione del Farmaco dell’Area Vasta Emilia Nord
Modena, marzo 2016
Alla c.a. Componenti della Commissione del farmaco dell’Area Vasta Emilia Nord
Loro Sedi
OGGETTO: Verbale riunione 22/03/2016 della Commissione del Farmaco dell’Area Vasta Emilia
Nord
Presenti: Maria Barbagallo, Corrado Busani, Giovanni Maria Centenaro, Carlo Coscelli, Alessandro De Fanti,
Anna Maria Gazzola, Sergio Maccari, Giorgio Mazzi, Carlo Missorini, Antonio Musolino, Alessandro Navazio,
Aurelio Negro, Giovanni Pedretti, Italo Portioli, Simonetta Radici, Saverio Santachiara, Franco Valzania.
Assenti: Angelo Benedetti, Carlo Cagnoni, Luigi Cavanna, Giorgio Cioni Giuseppe Longo, Giovanni Pinelli,
Roberto Quintavalla, Nilla Viani.
Era inoltre presente il Dr. Marco Marietta, ematologo responsabile dell’U.O.S. Malattie della coagulazione
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena.
Per la Segreteria Scientifica della CF AVEN erano presenti: Silvia Borghesi, Lisa Daya, Roberta Giroldini,
Bettina Marconi, Maria Cristina Pastorelli, Anna Zuccheri.
La riunione si è tenuta il 22 marzo 2016 alle ore 14.30 presso la Sala 1 della Unità di Logistica Centralizzata
dell’AUSL di Reggio Emilia, via Vertoiba 10/A - Reggio Emilia, con il seguente ordine del giorno:
I.
Approvazione del verbale della riunione del 23 febbraio 2016
II.
Valutazione delle richieste di inserimento dei fattori ottavi turoctocog alfa e simoctocog
alfa: interverrà il Dr. Marco Marietta, ematologo responsabile dell’U.O.S. Malattie della
coagulazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena;
III. Rivalutazione del parere sospeso in merito alla richiesta di inserimento di rivastigmina
transdermica al dosaggio 13,3 mg;
IV.
Presentazione delle decisioni assunte dalla CRF nella riunione di febbraio 2016 ai fini della
valutazione dell’inserimento in PT AVEN;
V.
Varie ed eventuali
Inizia la discussione degli argomenti all’ordine del giorno:
I. Approvazione del verbale della riunione del 23 febbraio 2016
Il verbale viene approvato all’unanimità dai presenti.
II. Valutazione delle richieste di inserimento dei fattori ottavi turoctocog alfa e simoctocog alfa
- Simoctocog alfa (Nuwiq®), polvere + solvente ev 250 UI, 500 UI, 1000 UI, 2000 UI, classe SSN
A p HT – RR
- Turoctocog alfa (Novoeight®), polvere + solvente ev 250 UI, 500 UI, 1000 UI, 1500 UI, 2000
UI, 3000 UI, classe SSN A p HT – RR (medico specializzato nel trattamento dell'emofilia e della
malattia di Von Willebrand operante nei centri identificati dalle Regioni)
PARERE FAVOREVOLE AD INVIARE LE RICHIESTE DI INSERIMENTO IN PTR
Simoctocog alfa e turoctocog alfa sono due nuovi fattori VIII da DNA ricombinante, entrambi autorizzati
mediante procedura centralizzata EMA (simoctocog alfa nel luglio 2014 e turoctocog alfa nel settembre
2013).
Simoctocog (Nuwiq®) è commercializzato in Italia a carico del SSN da giugno 2015 (GU n.125 del 1/6/2015)
nei dosaggi 250 – 500 – 1000 – 2000 UI.
Turoctocog alfa (Novoeight®) è commercializzato in Italia a carico del SSN da 2014 (GU n.190 del
18/8/2014) nei dosaggi 250 – 500 – 1000 – 1500 - 2000 UI – 3000 UI.
Quando iniettato in un paziente emofilico, il fattore VIII si lega ai fattori di von Willebrand endogeni presenti
nel flusso ematico del paziente. Il complesso del fattore VIII/fattore di von Willebrand è costituito da due
molecole (fattore VIII e fattore di von Willebrand) che presentano funzioni fisiologiche differenti. La forma
attiva del fattore VIII agisce come cofattore per l’attivazione del fattore IX, accelerando la conversione del
fattore X nella corrispondente forma attiva. Il fattore X attivato converte la protrombina in trombina. La
trombina, poi, converte il fibrinogeno in fibrina permettendo così la formazione di un coagulo.
1
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Analogamente agli altri fattori VIII da DNA ricombinante (rFVIII) disponibili in PT AVEN, anche questi due
fattori possiedono l’indicazione terapeutica nel “Trattamento e profilassi degli eventi emorragici in pazienti
con emofilia A. Possono essere usato in tutte le fasce d'età; la sicurezza e l'efficacia di questi due fattori VIII
nei pazienti non trattati in precedenza (PUPs) non sono state ancora stabilite”.
Per quanto riguarda la posologia, come agli altri FVIII ricombinanti disponibili occorre distinguere tra:
- trattamento al bisogno: il calcolo della dose necessaria di fattore VIII si basa sulla considerazione empirica
che 1 UI di fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attività plasmatica del fattore VIII di circa il 2%
dell'attività normale o di 2 UI/dl. La dose necessaria viene determinata servendosi della formula seguente:
I. Unità richieste = peso corporeo (kg) x aumento di fattore VIII desiderato (%) (UI/dl) x 0,5 (UI/kg per UI/dl)
II.Aumento di fattore VIII previsto (% del normale) =
2 x UI somministrate peso corporeo (kg)
La scheda tecnica di entrambi i farmaci riporta anche una tabella nella quale sono elencati alcuni degli
eventi emorragici possibili ed il suggerimento del relativo dosaggio da impiegare.
- profilassi:le dosi consuete sono di 20-40 UI di fattore VIII per kg di peso corporeo a intervalli di 2-3 giorni.
In alcuni casi, soprattutto nei pazienti più giovani, potrebbero essere necessari intervalli di
somministrazione più brevi o dosi più elevate.
Entrambi devono essere conservati in frigorifero (2°- 8° C); turoctocog alfa può essere conservato a
temperatura ambiente ≤ 30°C per un singolo periodo di tempo non superiore a 6 mesi. Una volta che il
prodotto è stato preso dal frigo, non deve essere conservato in frigorifero nuovamente.
In PT AVEN sono disponibili i seguenti FVIII:
- plasmaderivati:
ƒ Emoclot® 500 UI e 1000 UI
ƒ Fanhdi® 500 UI e 1000 UI
ƒ Haemate P® 500 UI e 1000 UI
- DNA ricombinante: di seguito si riporta una tabella comparativa con le principali caratteristiche dei FVIII
disponibili in PT AVEN e in azzurro dei due nuovi FVIII oggetto della valutazione:
p.a.
octocog alfa
moroctocog alfa
octocog alfa
turoctocog alfa
simoctocog alfa
Nome
commerciale
Helixate®
Refacto®
Advate®
Novoeight®
Nuwiq®
Molecola
intera
B-delete
intera
B-delete
B-delete
terza
terza/quarta
quarta
cellule ovariche di
criceto cinese (CHO)
cellule ovariche di
criceto cinese (CHO)
cellule renali
embrionali umane
Plasma-free e
Albumina-free
Plasma-free e
Albumina-free
Plasma-free e
Albumina-free
Generazione
seconda
terza
cellule renali di
criceto neonato
(BHK)
Sieroalbumina
umana
cellule ovariche di
criceto cinese
(CHO)
Plasma-free e
Albumina-free
Processo di
purificazione
Cromatografia a
scambio ionico e di
immunoaffinità;
solvente/detergente
; ultrafiltrazione
Cromatografia a
scambio ionico e
di immunoaffinità;
solvente/detergen
te; nanofiltrazione
Cromatografia a
scambio ionico e di
immunoaffinità;
solvente/detergente
Cromatografia a
scambio ionico e di
immunoaffinità;
solvente/detergente;
nanofiltrazione
Cromatografia a
scambio ionico e di
immunoaffinità;
solvente/detergente;
nanofiltrazione
Stabilizzatore
Albumina-free
Albumina-free
Albumina-free
Albumina-free
Albumina-free
Linea cellulare
Additivi nel
mezzo di coltura
I FVIII da DNA ricombinante possono essere a molecola intera oppure con delezione del dominio B, in
quanto il dominio B non partecipa al processo di coagulazione: dai dati disponibili sembra evidente che tale
modifica comporti maggiore facilità di espressione nelle cellule di mammiferi e aumentata stabilità anche in
assenza di agenti stabilizzanti.
Simoctocog alfa e turoctocog alfa non sono inclusi nel Prontuario Terapeutico Regionale, ma sono inseriti tra
le opzioni terapeutiche che i clinici possono selezionare all’atto della prescrizione nel database regionale per
la prescrizione dei farmaci per l’emofilia A: per questa ragione sono state registrate delle erogazioni di
questi farmaci da parte delle Aziende Sanitarie AVEN.
Per quanto concerne i prezzi, turoctocog alfa e simoctocog alfa hanno lo stesso prezzo ex-factory del
prodotto Advate (250 UI: 162,5 €/flac – 500 UI: 325 €/flac – 1.000 UI: 650 €/flac – 1500 UI: 975 €/flac
[non disponibile per simoctocog alfa] – 2.000 UI: 1.300 €/flac – 3.000 UI: 1.950 €/flac [non disponibile per
simoctocog alfa]). I prezzi indicati non sono comprensivi di IVA.
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Simoctocog alfa:
è una proteina purificata che possiede 1440 amminoacidi: la sequenza degli amminoacidi è simile alla forma
da 90 + 80 kDa del fattore VIII del plasma umano (vale a dire, con delezione dominio B). E’ prodotto con la
tecnologia del DNA ricombinante nelle cellule 293F di rene embrionale umano (HEK) geneticamente
modificate.1,2
Per una piena attività del FVIII è necessaria la solfatazione della tirosina in tutti i sei siti: in assenza di
solfatazione a livello della tirosina 1680, il FVIII ha un’affinità per il VWF ridotta di 5 volte.
Gli altri siti di solfatazione della tirosina all'interno del FVIII sono richiesti per un’interazione ottimale con la
trombina.
I potenziali vantaggi, confermati in vitro, derivanti dall’utilizzo di simocotocog alfa sono:
- mancanza di epitopi non-umani del FVIII
- buon profilo farmacocinetico con una emivita media di 17,1 ore (ipotizzabile una terapia di profilassi
“personalizzata” ).
Analisi delle evidenze disponibili:
Nel dossier EMA sono riportati i tre principali studi registrativi di simoctocog alfa:
GENA-01 (terapia on-demand), GENA-08 (profilassi) e GENA-03. Nessuno di questi studi è stato pubblicato.
Tutti i pazienti arruolati erano stati precedentemente trattati con altri FVIII (ovvero non sono ancora
disponibili studi su PUPs = Previously Untreated Patients). 1,2
GENA-01:studio di fase II, multicentrico, che ha arruolato 22 pazienti già trattati con FVIII (PTPs) di età
compresa tra 12 e 65 anni.
Endpoint primario: profilo di farmacocinetica di simoctocog alfa in termini di FVIII:C in confronto con
Kogenate FS.
Endpoint secondari:
ƒ Recupero incrementale di FVIII:C
ƒ Immunogenicità
ƒ Efficacia di trattamento degli episodi emorragici
ƒ Efficacia nella profilassi chirurgica
ƒ Sicurezza e tollerabilità
Principali risultati:
9 Simoctocog si è dimostrato bioequivalente a un rFVIII FL già autorizzato (Kogenate FS)
9 Non ci sono state differenze significative tra i risultati dei test cromogenico e «one stage»
9 Nessun inibitore
Per quanto riguarda l’efficacia nel 94,4% dei casi il trattamento degli episodi di sanguinamento ha avuto
successo (60,3% eccellente e 34,1% buono) ; il 96,7% di tutte le emorragie è stato gestito con 1 (90,3%) o
2 (6,4%) infusioni. Dose mediana per infusione: 30 UI/kg.
GENA-08:studio di fase III, multicentrico, che ha arruolato 32 pazienti già trattati con FVIII (PTPs) di età
compresa tra 12 e 65 anni.
Endpoint primario: valutazione dell’efficacia del trattamento profilattico, del trattamento delle emorragie e
della profilassi chirurgica.
Endpoint secondari:
ƒ Recupero incrementale di FVIII:C
ƒ Immunogenicità
ƒ Profilo di sicurezza.
Principali risultati:
non è stata riscontrata alcuna emorragia grave o potenzialmente mortale.
Il 50% dei pazienti (16/32) non ha avuto episodi emorragici in corso di profilassi. Tra i pazienti che hanno
avuto sanguinamento, il 34,4% ne ha avuto uno solo.
5 pazienti hanno fatto registrare il 75% di tutte le emorragie.
Il trattamento delle emorragie è stato valutato efficace (eccellente/buono) nel 100% dei casi
GENA-03:studio di fase III, multicentrico, che ha arruolato 59 pazienti pediatrici già trattati con FVIII (PTPs)
di età compresa tra 2 - 12 anni.
Endpoint primario: valutazione dell’efficacia del trattamento profilattico e del trattamento delle emorragie.
Profilo di sicurezza:
negli studi registrativi sono stati trattati oltre 135 pazienti PTPs, tra cui 59 bambini con meno di 12 anni; la
maggior parte di essi per più di 50 ED: 272 eventi avversi sono stati riportati da 79 pazienti; di questi 12 EA
sono stati considerati gravi (emicrania, infezioni tratto respiratorio superiore, infezione correlata al device).
Non sono stati documentati eventi avversi gravi correlati al farmaco.
Non sono stati rilevati nei nè inibitori nè anticorpi non-inibitori.
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Turoctocog alfa:
è una proteina purificata costituita da 1445 aminoacidi con una massa molecolare di circa 166 kDA. E’ un
fattore VIII della coagulazione umano ricombinante con dominio B troncato (il dominio B è costituito da 21
aminoacidi del dominio B nativo) senza alcuna altra modificazione nella sequenza aminoacidica. È ottenuto
attraverso la tecnologia del DNA ricombinante da cellule di ovaio di criceto cinese (CHO) e preparato senza
l'aggiunta di alcuna proteina (esogena) umana o animale sia durante il processo della coltura cellulare, sia
durante il processo di purificazione, sia nella formulazione finale. 3
Quando attivata questa glicoproteina presenta la stessa struttura molecolare del fattore VIII umano e
cambiamenti post-traslazionali che sono simili a quelli della molecola plasma derivata; il sito di solfatazione
di Tyr1680 (lunghezza totale nativa), importante per il legame con il fattore di von Willebrand, è pienamente
solfatato.5
Analisi delle evidenze disponibili:
Nel dossier EMA sono riportati i tre principali studi registrativi di turoctocog alfa: NN7008-3543
(GuardianTM1), lo studio pediatrico N7008-3545 (GuardianTM3) e l’estensione dello studio N0078-3568.4,6,7
Tutti i pazienti inclusi in questi studi erano stati precedentemente trattati con altri FVIII (ovvero non sono
ancora disponibili studi su PUPs = Previously Untreated Patients).
GuardianTM1: studio di fase III, multicentrico, in aperto, con l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’efficacia di
turoctocog alfa nella profilassi e nel trattamento dei sanguinamenti durante gli interventi chirurgici e nel
periodo prima/dopo l’intervento in pazienti adolescenti e adulti (12 – 65 anni) affetti da emofilia A (FVIII
activity < 1%). 6
Endpoint primario: incidenza della formazione di inibitori del fattore VIII.
Principali risultati: sono stati arruolati 150 pazienti (24 adolescenti e 126 adulti) con emofilia A grave, già
trattati con FVIII; 146 pazienti (97%) ha concluso lo studio. Tutti i pazienti hanno assunto in profilassi
turoctocog alfa per almeno 6 mesi ovvero almeno 150 giorni di esposizione al farmaco (exposure days= ED)
nel corso dello studio.
Endpoint primario: nessun paziente ha sviluppato inibitori del FVIII. 100 pazienti (67%) hanno riportato 225
eventi avversi, per la maggior parte dovuti a somministrazione non corretta del farmaco, errata tecnica di
utilizzo del farmaco o overdose (12%), emicrania (10%) e naso faringiti (8%).
Trattamento degli episodi di sanguinamento:
in totale sono stati trattati 499 episodi emorragici in 105 (70%) pazienti: di questi 67 episodi si sono
verificati nella popolazione degli adolescenti e 432 negli adulti.
La maggior parte degli episodi di sanguinamento sono stati spontanei (67%) e nel 90% dei casi si è trattato
di episodi non gravi (mild or moderate). Il trattamento dei 499 episodi emorragici è stato considerato un
successo (excellent or good response) nel 81% (403) dei casi.
Utilizzo in profilassi: l’utilizzo medio di turoctocog alfa in profilassi è stato di 404 UI kg/mese (dose media
31,5 UI /kg).
Circa l’84% dei pazienti è entrato nella estensione dello studio con la somministrazione trisettimanale del
farmaco.
GuardianTM3: studio di fase III multicentrico, in aperto, con l’obiettivo di valutare la sicurezza, l’efficacia e il
profilo farmacodinamico di turoctocog alfa nella profilassi e nel trattamento dei sanguinamenti nella
popolazione pediatrica (< 11 anni) affetti da emofilia A (FVIII activity < 1%). 7
Endpoint primario: incidenza della formazione di inibitori del fattore VIII.
Principali risultati:
Sono stati arruolati 63 pazienti (31 bambini tra 0 e 5 anni e 32 bambini tra 6 e 11 anni) con emofilia A
grave, già trattati con FVIII; 146 pazienti (97%) ha concluso lo studio. Tutti i pazienti hanno assunto in
profilassi turoctocog alfa per almeno 60 giorni di esposizione al farmaco (exposure days= ED) nel corso dello
studio.
Endpoint primario: nessun paziente ha sviluppato inibitori del FVIII. 32 pazienti hanno riportato 83 eventi
avversi: naso faringite (7,9%), infezioni del tratto respiratorio superiore (7,9%), eventi associati alla non
corretta somministrazione/utilizzo del farmaco o overdose (8%).
Trattamento degli episodi di sanguinamento:
in totale sono stati trattati 126 episodi emorragici in 41 (65%) pazienti: si è trattato, per la maggior parte
dei casi, di episodi dovuti a cause traumatiche (67%).
Il trattamento dei 126 episodi emorragici è stato considerato un successo (excellent or good response) nel
92% dei casi.
Utilizzo in profilassi: l’utilizzo medio di turoctocog alfa in profilassi è stato di 462 UI kg/mese (dose media
36,8 UI/kg).
Circa l’84% dei pazienti è entrato nella estensione dello studio con la somministrazione trisettimanale del
farmaco.
Il profilo di farmacocinetica di turoctocog alfa è simile a quello dei degli altri FVIII con cui i pazienti arruolati
nello studio erano stati trattati.
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Di seguito sono riportate in sintesi le principali osservazioni emerse durante la discussione:
- simoctocog alfa e turoctocog alfa sono due FVIII ricombinanti immessi in commercio da meno di due anni,
con un prezzo/flacone sovrapponibile a quello dei rFVIII già disponibili. Sono già prescrivibili in quanto
presenti tra le opzioni terapeutiche selezionabili nel database regionale RER per la prescrizione dei farmaci
per l’emofilia A;
- sono disponibili dati solamente sui pazienti già trattati in precedenza con FVIII (PTPs), mentre la sicurezza
e l'efficacia di questi due fattori VIII nei pazienti non trattati in precedenza (PUPs) non sono state ancora
stabilite: sono in corso studi su questa popolazione di pazienti i cui risultati saranno disponibili non prima
di due anni;
- le evidenze a supporto dei due farmaci, derivanti da studi multicentrici in aperto su PTPs, non fanno
emergere differenze in termini di efficacia e sicurezza tra loro e rispetto ai rFVIII utilizzati già da tempo,
anche se non sono attualmente disponibili studi di confronto diretto.
Per tale ragione, come già discusso in passato, non essendo emerse negli anni differenze tali da definire
chiaramente il ruolo in terapia dei rFVIII disponibili e da consentirne la valutazione dei reali vantaggi, i
presenti auspicano che la CRF prenda in considerazione la possibilità di effettuare una gara in concorrenza
che consenta di ottenere, accanto ad un potenziale risparmio economico, anche una minore eterogeneità
nella terapia dell’emofilia A;
- da un punto di vista logistico, alcuni componenti della CF AVEN sottolineano che in caso di inserimento in
PTR/PT AVEN di simoctocog alfa e turoctocog alfa occorrerà prevedere un percorso ad hoc per la gestione
degli emoderivati per l’emofilia A con il coinvolgimento anche dell’Unità Logistica Centralizzata AVEN, in
considerazione del numero elevato di prodotti commercio e relativi dosaggi.
Pertanto, a fronte del fatto che non sono emerse differenze significative nella profilassi e nel trattamento
degli episodi emorragici tra simoctocog alfa e turoctocog alfa e tra questi due nuovi rFVIII e quelli disponibili
in commercio da tempo e nemmeno differenze in termini economici, i presenti concordano che esistono i
presupposti per creare una gara in concorrenza per l’acquisizione dei rFVIII in modo tale da ottenere una
ottimizzazione della gestione dei prodotti e un potenziale risparmio economico a livello regionale
la CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE ad inviare alla CRF la richiesta di inserimento in PTR
auspicando la possibilità di procedere ad una gara di acquisizione in concorrenza a livello regionale.
Bibliografia
Nuwiq®. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. Fonte: FarmaDati. [accesso: marzo 2015]
Nuwiq EPAR 2014
Novoeight®. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. Fonte: FarmaDati. [accesso: marzo 2015]
Novoeight EPAR 2013
Thim L, Vandahl B, Karlsson J, et al. Purification and characterization of a new recombinant factor VIII (N8). Haemophilia 2010;16:349–
59.
6. Lentz S.R. et al. Results from a large multinational clinical trial (guardianTM1) using prophylactic treatment with turoctocog alfa in
adolescent and adult patients with severe haemophilia A: safety and efficacy. Haemophilia 2013; 19: 691–697.
7. Kulkarni R. et al. Results from a large multinational clinical trial (guardianTM3) using prophylactic treatment with turoctocog alfa in
paediatric patients with severe haemophilia A: safety, efficacy and pharmacokinetics. Haemophilia 2013; 19: 698–705.
1.
2.
3.
4.
5.
III. Rivalutazione del parere sospeso in merito alla richiesta di inserimento di
rivastigmina (Exelon®), 30 cerotti transdermici 13,3 mg/24 h, A RRL (neurologo, geriatra,
psichiatra), Piano Terapeutico, PHT, NO6DA03 APPROVATO
La rivastigmina è disponibile in compresse per uso orale e cerotto transdermico ed è indicata nel
“trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer da lieve a moderatamente grave”.1 E’ prescrivibile nel
rispetto dei criteri definiti dalla Nota AIFA 85 e mediante Piano Terapeutico redatto dai clinici neurologo,
geriatra, psichiatra che svolgono la loro attività nei “Centri UVA” delle Aziende Sanitarie.
In PT AVEN il cerotto di rivastigmina è stato inserito a dicembre 2009 con le stesse limitazioni con cui è
presente in PTR (v. verbale CF AVEN riunione del 10 dicembre 2009) nei dosaggi allora disponibili: 4,6
mg/24 h e 9,5 mg/24 h. Il dosaggio da 4,6 mg/24 h è da utilizzarsi per il trattamento iniziale, quello da 9,5
mg/24 h per il trattamento di mantenimento.1
I dosaggi 4,6 mg/24 h e 9,5 mg/24 h del cerotto transdermico di rivastigmina sono in commercio in Italia
dal 2008; hanno perso il brevetto nel marzo 2013 e sono presenti nella lista di trasparenza.
In base alle condizioni negoziali concordate con AIFA dalla ditta produttrice, con il nuovo dosaggio vengono
concesse gratuitamente 4 confezioni/paziente (= 4 mesi terapia) per l’inizio della terapia.
Nell’aprile 2014 la CF AVEN aveva discusso questo nuovo dosaggio (v. verbale CF AVEN riunione del 15
aprile 2014) esprimendo alcune perplessità relativamente alla possibilità di inserire il dosaggio 13,3 mg/h
del cerotto di rivastigmina in PT AVEN. Di seguito sono riportate in sintesi le principali osservazioni emerse
durante la discussione:
- analogamente agli altri studi che hanno consentito la registrazione dei farmaci per il trattamento
sintomatico della malattia di Alzheimer in generale ed in particolare della rivastigmina, l’efficacia relativa
dei due dosaggi di questo cerotto è stata valutata mediante la variazione del punteggio su scale che
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misurano le capacità cognitive e l’abilità nello svolgimento di attività quotidiane. Si tratta tuttavia di un
esito surrogato, che non misura il carico assistenziale per chi assiste i pazienti con malattia di Alzheimer
un esito, invece, rilevante dal punto di vista clinico in una patologia degenerativa a carattere progressivo
dove i trattamenti disponibili non sono in grado di arrestare la progressione del danno degenerativo;
- uno studio indipendente condotto nell’ambito dell’NHS britannico ha dimostrato che il trattamento con
anticolinesterasici non riduce il carico assistenziale per il caregiver né il tasso di istituzionalizzazione a 3
anni nei pazienti con malattia di Alzheimer, esiti rilevanti dal punto di vista dell’impatto sociale della
malattia;3
- in base ai risultati dello studio registrativo i pazienti hanno avuto un declino meno rapido delle capacità
cognitive in seguito al passaggio al dosaggio superiore del cerotto di rivastigmina, ma il declino vi è
comunque stato e, almeno per una delle due scale utilizzate (ADAS-cog), il punteggio a 48 settimane non
presentava differenze statisticamente tra i due dosaggi;
- nella pratica, il cerotto sembra essere preferito alla formulazione orale di rivastigmina in quanto più facile
da utilizzare da parte del caregiver (si applica e non necessita della collaborazione del paziente per essere
assunto);
- nella richiesta di inserimento non è riportata una percentuale di pazienti che sono potenzialmente trattabili
con questo nuovo dosaggio, ovvero che presentino un peggioramento della patologia dopo almeno 6 mesi
di trattamento con il dosaggio 9,5 mg/24 h. Nello studio registrativo circa il 50 % dei pazienti che
concludono la fase in aperto (48 sett con 9,5 mg/24 h) dimostra un peggioramento funzionale e cognitivo
tale da rendere necessario un aumento del dosaggio a 13,3 mg/24 h.
Pertanto era stato stabilito di sospendere il parere in attesa che un Gruppo di lavoro AVEN di neurologi e
geriatri definisca il ruolo in terapia dei farmaci disponibili con indicazione nel trattamento delle demenze.
A distanza di due anni, la Segreteria Scientifica ne ha riproposto la valutazione in quanto dall’analisi dei dati
derivanti dal Flusso AFO e dal Flusso AFT è emerso che il cerotto transdermico 13,3 mg/h viene precritto ma
in misura minore rispetto a quanto inizialmente ipotizzato al momento della commercializzazione: viene
riservato solo ai pazienti che non rispondono alla terapia con il cerotto 9,5 mg/h per almeno 6 mesi e che
sono in grado di tollerare questo dosaggio più elevato.
Si tratta pertanto, ad oggi, di un utilizzo mirato ai pazienti affetti da demenza di Alzheimer moderatamente
grave, che non sono in grado di assumere la terapia orale.
La nuova ricerca bibliografica effettuata per reperire nuove evidenze a supporto ha consentito di reperire:
- una RS Cochrane che ha preso in considerazione l’utilizzo di rivastigmina in capsule e in formulazione
transdermica per il trattamento dell’Alzheimer: l’analisi dei dati ha riguardato essenzialmente i dosaggi per
os 6 mg e 12 mg verso placebo ed il cerotto 9,5 mg/24 h verso placebo, pertanto non è può essere presa
in considerazione per la valutazione odierna;4
- un’analisi dei dati derivanti dall’ACTION study allo scopo di identificare se esistono dei fattori prognostici
utili alla stabilizzazione/miglioramento della patologia e se la risposta al trattamento precoce possa essere
favorevole nel lungo termine. I risultati dimostrerebbero che in una popolazione selezionata di pazienti il
dosaggio 13,3 mg/24 ore può costituire una ulteriore opzione terapeutica. 5
Pertanto tenuto conto del fatto che il dosaggio 13,3 mg/24 ore, analizzando i dati di consumo 2015, viene
riservato solo ai pazienti che non rispondono alla terapia con il cerotto 9,5 mg/h per almeno 6 mesi e che
sono in grado di tollerare questo dosaggio più elevato, trattandosi quindi di un impiego mirato
la CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’inserimento in PT AVEN di rivastigmina 13,3 mg/24 ore.
Bibliografia
1. Exelon®. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. Fonte: FarmaDati. [accesso: marzo 2015]
2. Cummings J et al. Randomized, double blind, parallel group, 48-week study for efficacy and safety of a higher dose rivastigmine patch
(15 vs 10 cm2) in Alzheimer's diseas. Dement Cogn Disord 2012; 33:341-53.
3. Courtney C et al.; AD2000 Collaborative Group. Long-term donepezil treatment in 565 patients with Alzheimer’s disease (AD2000):
randomised double-blind trial. Lancet 2004; 363:2105-15.
4. Birks JS et al. Rivastigmine for Alzheimer’s disease. Cochrane Database of Systematic Reviews 2015, Issue 9. Art. No.: CD001191. DOI:
10.1002/14651858.CD001191.pub4.
5. Farlow M.R. et al. Evaluating Response to High-Dose 13.3 mg/24 h Rivastigmine Patch in Patients with Severe Alzheimer’s Disease. CNS
Neuroscience & Therapeutics 2015; 21 (2015) 513–519
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IV. Presentazione delle decisioni assunte dalla CRF nella riunione di febbraio 2016 ai fini della
valutazione dell’inserimento in PT AVEN.
- Insulina glargine biosimilare (Abasaglar®), soluzione iniettabile sc 100 UI/ml cartucce 3 ml e
penne pre-riempite 3 ml, A RR p (h-t) APPROVATO
La CF AVEN, in accordo con la decisione assunta dalla CRF, ha espresso PARERE FAVOREVOLE
all’inserimento in PT AVEN del biosimilare dell’insulina glargine, attendendo le considerazioni del gruppo di
lavoro sul diabete cui è stato affidato il compito di valutare il ruolo in terapia del farmaco e delle modalità di
switch tra originator e biosimilare, anche mediante la stesura di un documento specifico da sottoporre alla
CRF per approvazione.
- Ranolazina (Ranexa®), compresse RP 375 mg, 500 mg e 750 mg, A RR p (h-t)
APPROVATA NUOVA MODULISTICA RER
Ranolazina originariamente classificata da AIFA in A/PT/PHT è stata recentemente rinegoziata, eliminando il
piano terapeutico (GU 276 del 26.11.2015).
In considerazione:
ƒ dell’assenza di nuovi dati che dimostrino l’efficacia clinica del farmaco e in particolare dei risultati negativi
del recente studio RIVER PCI ,
ƒ delle raccomandazioni delle principali LG internazionali (LG Americane 2012 e LG ESC 2013),
ƒ dell’esperienza clinica,
ƒ dell’entità dell’utilizzo in termini di consumi regionali degli ultimi 3 anni, per Area Vasta e per Azienda
sanitaria, anche in relazione all’andamento prescrittivo nazionale del 2014,
la CRF ha accolto le modifiche introdotte da AIFA circa la prescrivibilità dei medicinali a base di ranolazina,
con superamento del Piano terapeutico regionale e dei Centri prescrittori, riservandone la prescrizione a
specialisti aziendali di ambito cardiologico e ponendo la dispensazione del farmaco in esclusiva erogazione
diretta attraverso la compilazione di un Modulo di richiesta.
La prescrizione attraverso il modulo di richiesta servirà sia per l’erogazione del farmaco sia per monitorare
gli elementi di appropriatezza definiti nel DocPTR n. 123. La decisione verrà rivalutata tra 6 mesi alla luce
del monitoraggio dei consumi.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’adozione della nuova modulistica RER per la
prescrizione della ranolazina e verrà messa a disposizione sul sito web AVEN nella sezione “Piani Terapeutici
e Schede di Prescrizione” della Commissione del Farmaco AVEN.
- acido neridronico (Nerixia®), concentrato per soluzione ev flac 100 mg, H RNRL12 (internista,
ortopedico, oncologo, radioterapista, reumatologo) e soluzione im 25 mg, A RR APPROVATO
Indicazioni valutate:
Adulti: osteogenesi imperfetta, malattia ossea di Paget, algodistrofia
Bambini (< 18 anni): osteogenesi imperfetta
La CRF ha deciso di inserire acido neridronico in PTR per le indicazioni registrate sopra riportate,
sottolineando che l’uso di questo bifosfonato per via i.m. nel trattamento dell’osteoporosi è da considerarsi
un uso off label, non giustificato in quanto sono disponibili, per il trattamento dell’osteoporosi in pazienti ad
alto rischio di fratture, altri bifosfonati che presentano prove di efficacia e sicurezza ed hanno ottenuto la
registrazione e la rimborsabilità SSN per tale indicazione terapeutica.
La CRF ha assunto la decisione sopra riportata dopo aver preso in esame in particolare le prove di efficacia e
sicurezza per le indicazioni terapeutiche: osteogenesi imperfetta e algodistrofia considerando che non sono
disponibili altri trattamenti farmacologici registrati per queste indicazioni.
Per quanto riguarda l’indicazione nel trattamento della Malattia di Paget, ha ritenuto di rendere disponibile
una ulteriore opzione terapeutica rispetto ai farmaci già disponibili per questa patologia.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’inserimento in PT AVEN di acido neridronico in accordo
con le decisioni della CRF.
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- Ibrutinib (Imbruvica®), capsule 140 mg, H RNRL, farmaco innovativo, registro su piattaforma
web AIFA, L01XE27 APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO GReFO
- Idelalisib (Zydelig®), compresse 100 mg e 150 mg, H RNRL, farmaco innovativo, registro su
piattaforma web AIFA, L01XX47 APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO GReFO
La CRF ha valutato una nuova indicazione per i principi attivi idelalisib e ibrutinib, con le raccomandazioni
elaborate dal GReFO: “trattamento di pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica (CLL) in prima linea in
presenza della delezione del 17p o la mutazione TP53 per i quali una chemioimmunoterapia non è
appropriata.”
Idelalisib + rituximab: “Nei pazienti adulti con leucemia linfatica cronica [LLC], con presenza di delezione
del cromosoma 17p o mutazione di TP53, non idonei alla chemioimmunoterapia, idelalisib in associazione a
rituximab può essere utilizzato in prima linea (in pazienti selezionati, ben informati e motivati)” .
Raccomandazione POSITIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità bassa e
rapporto benefici/rischi favorevole.
Ibrutinib: “Nei pazienti adulti con leucemia linfatica cronica [LLC], con presenza di delezione del
cromosoma 17p o mutazione di TP53, non idonei alla chemioimmunoterapia, ibrutinib può essere utilizzato
in prima linea (in pazienti selezionati, ben informati e motivati)”
Raccomandazione POSITIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità bassa e
rapporto benefici/rischi favorevole.
Indicatore di monitoraggio complessivo per i due farmaci: poiché i due farmaci competono per la
stessa indicazione terapeutica, tipologia di pazienti e linea di terapia e considerato che per entrambi i
farmaci è stata formulata una raccomandazione positiva debole, il Panel ha deciso di formulare una stima di
uso atteso complessiva dei due farmaci per i pazienti con LLC, recidiva o refrattaria, dopo almeno una linea
di terapia.
Il numero dei pazienti candidabili al trattamento con idelalisib+rituximab o con ibrutinib corrisponde a circa
250 pazienti/anno in Emilia Romagna.
Il panel concorda che, nell’uso prevalente e in assenza di specifiche condizioni/comorbidità, (ad es:
coagulopatie per ibrutinib e problematiche epatiche per idelalisib) il clinico nella scelta del farmaco debba
tener conto del rapporto costo/opportunità.
La prescrizione è vincolata alle Unità Operative di Ematologia.
A tale proposito vanno considerati i seguenti costi, ricavati dai prezzi/confezione riportati nelle offerte
presentate dalle Ditte produttrici alle Aziende sanitarie:
Idelalisib:
Idelalisib 150 mg x 2/die + rituximab (375 mg/m2 la 1° somministrazione e 500 mg/m2 le successive 7
somministrazioni) per 8 somministrazioni, poi si prosegue con idelalisib 150 mg x 2/die:
Idelalisib 150 mg x 2/die: 93,3334 €/die (+ IVA 10%)
Rituximab 375 mg/m2 : circa 1.500 €/somministrazione (calcolato 1,7 m2 di superficie corporea)
Rituximab 500 mg/m2 : circa 3.000 €/somministrazione (calcolato 1,7 m2 di superficie corporea)
Il primo anno di trattamento costa: circa 34.000 € (+ IVA 10%) per idelalisib + 22.500 € (+ IVA 10%) per
rituximab. Il secondo anno solo idelalisib: circa 34.000 € (+ IVA 10%) per idelalisib.
Ibrutinib:
Ibrutinib 140 mg x 3/die: 141,54366 €/die
Il primo anno di trattamento costa: circa 51.400 € (+ IVA 10%) per ibrutinib.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’allargamento delle indicazioni registrate di ibrutinib ed
idelalisib (uso in associazione con rituximab) al trattamento di pazienti adulti con leucemia linfocitica cronica
(CLL) in prima linea in presenza della delezione del 17p o la mutazione TP53 per i quali una
chemioimmunoterapia non è appropriata. L’uso dovrà avvenire secondo le raccomandazioni prodotte dal
GReFO. La prescrizione è vincolata alle U.O. di Ematologia.
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- Ibrutinib (Imbruvica®), capsule 140 mg, H RNRL, farmaco innovativo, registro su piattaforma
web AIFA, L01XE27 APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO GReFO
- Temsirolimus (Torisel®), conc. per soluzione ev 30 mg, H OSP, Registro su piattaforma web AIFA
La CRF ha valutato una nuova indicazione per ibrutinib, con le raccomandazioni elaborate dal GReFO:
“trattamento di pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivato o refrattario”:
Ibrutinib: “Nei pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL), refrattario o recidivato, dopo 1 linea di terapia,
ibrutinib può essere utilizzato (in pazienti selezionati, ben informati e motivati)”.
Raccomandazione POSITIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità bassa e
rapporto benefici/rischi favorevole.
Temsirolimus: “Nei pazienti con linfoma mantellare (MCL), refrattario o recidivato, dopo 1 linea di terapia,
temsirolimus NON deve essere utilizzato (se non in casi eccezionali opportunamente documentati)”.
Raccomandazione NEGATIVA FORTE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità moderata e
rapporto benefici/rischi sfavorevole.
Indicatore di monitoraggio per i due farmaci
Sulla base delle raccomandazioni formulate per i pazienti con linfoma mantellare (MCL), refrattario o
recidivato, dopo una linea di terapia, il numero atteso dei pazienti da trattare è di circa 40 trattamenti/anno
con ibrutinib. Mentre per temsirolimus non ci si aspetta che ci siano pazienti che potrebbero beneficiare dal
trattamento se non in casi eccezionali opportunamente documentati.
Tali raccomandazioni superano quelle precedentemente formulate dal GReFO relativamente a temsirolimus,
pertanto il DocPTR n. 158 “Raccomandazioni evidence based: Temsirolimus nel Linfoma a cellule mantellari
refrattario e/o recidivante” viene eliminato dal PTR.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’allargamento delle indicazioni registrate di ibrutinib al
trattamento di pazienti adulti con linfoma mantellare (MCL) recidivato o refrattario e alle decisioni inerenti
temsirolimus, sulla base delle raccomandazioni prodotte dal GReFO.
- Ramucirumab (Cyramza®), conc. per soluzione ev 100 mg e 500 mg, H OSP, Registro su
piattaforma web AIFA
APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO GReFO
La CRF ha stabilito di inserire ramucirumab in PTR e approva le raccomandazioni elaborate dal GReFO:
- ramucirumab in associazione a paclitaxel: “Nei pazienti con carcinoma gastrico avanzato o con
adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, in progressione dopo precedente chemioterapia con
platino e fluoropirimidine, ramucirumab in associazione con paclitaxel potrebbe essere utilizzato”.
Raccomandazione POSITIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità moderata e
rapporto benefici/rischi favorevole.
- ramucirumab in monoterapia: “Nei pazienti con carcinoma gastrico avanzato o con adenocarcinoma
della giunzione gastro-esofagea in progressione dopo precedente chemioterapia con platino e
fluoropirimidine, per i quali il trattamento in associazione con paclitaxel non è appropriato, ramucirumab in
monoterapia NON dovrebbe essere utilizzato”.
Raccomandazione NEGATIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità bassa e
rapporto benefici/rischi incerto.
- ramucirumab in pazienti con Performance Status ≥ 2: “Nei pazienti con carcinoma gastrico avanzato
o con adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea con progressione della malattia dopo precedente
chemioterapia con platino e fluoropirimidine, con PS>2, ramucirumab in associazione con paclitaxel o in
monoterapia NON deve essere utilizzato se non in casi eccezionali opportunamente documentati”.
Il panel ha deciso all’unanimità di formulare una raccomandazione NEGATIVA FORTE in considerazione
della mancanza di evidenze nel setting di pazienti considerato.
Indicatori di monitoraggio per il farmaco
Sulla base delle raccomandazioni formulate il numero atteso dei pazienti da trattare e le loro caratteristiche
sono i seguenti:
- ramucirumab in associazione a paclitaxel in pazienti con PS 0-1 che non hanno già effettuato una terapia
con un taxano e che sono in grado di tollerarlo: circa 70 trattamenti/anno;
- ramucirumab in monoterapia in pazienti con PS 0-1 per i quali il trattamento in associazione con paclitaxel
non è appropriato: circa 10 trattamenti/anno;
- ramucirumab in associazione a paclitaxel o in monoterapia in pazienti con PS ≥ 2: non ci si aspetta che ci
siano pazienti che potrebbero beneficiare dal trattamento se non in casi eccezionali opportunamente
documentati.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’inserimento in PT AVEN di ramucirumab. L’uso dovrà
avvenire secondo le raccomandazioni prodotte dal GReFO.
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- Regorafenib (Stivarga®), compresse rivestite 40 mg, A RNRL, Registro su piattaforma web AIFA
APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO GReFO
La CRF ha incluso in PTR regorafenib nel trattamento dei GIST non resecabili o metastatici, dopo
progressione di malattia o intolleranti al trattamento precedente con imatinib e sunitinib e approva le
raccomandazioni elaborate dal GReFO:
- regorafenib nei pazienti con Performance Status 0-1: “Nei pazienti affetti da tumore stromale
gastrointestinale (GIST), non resecabile o metastatico, in progressione o intolleranti a imatinib e sunitinib,
con PS 0-1, regorafenib NON dovrebbe essere utilizzato”.
Raccomandazione NEGATIVA DEBOLE formulata sulla base di evidenze considerate di qualità bassa e
rapporto benefici/rischi incerto.
- regorafenib nei pazienti con Performance Status ≥ 2: “Nei pazienti affetti da tumore stromale
gastrointestinale (GIST), non resecabile o metastatico, in progressione o intolleranti a imatinib e sunitinib,
con PS > 2, regorafenib NON deve essere utilizzato” .
Il panel ha deciso all’unanimità di formulare una raccomandazione negativa forte in considerazione della
mancanza di evidenze nel setting di pazienti considerato.
Indicatori di monitoraggio per il farmaco
Sulla base della raccomandazioni formulate, nei pazienti con tumore stromale gastrointestinale (GIST), non
resecabile o metastatico, in progressione o intolleranti a imatinib e sunitinib, il numero atteso dei pazienti da
trattare e le loro caratteristiche sono i seguenti:
- regorafenib nei pazienti con PS 0-1: circa 10-12 trattamenti/anno.
- regorafenib nei pazienti con PS ≥2: non ci si aspetta che ci siano pazienti che potrebbero beneficiare del
trattamento, se non in casi eccezionali opportunamente documentati. La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’allargamento delle indicazioni di regorafenib per il
trattamento dei GIST non resecabili o metastatici, dopo progressione di malattia o intolleranti al trattamento
precedente con imatinib e sunitinib. L’uso dovrà avvenire secondo le raccomandazioni prodotte dal GReFO.
- Natalizumab e Fingolimod: con i relativi provvedimenti pubblicati nella G.U. n.38 del 16.02.2016
(natalizumab) e nella G.U. n. 96 del 27.04.2015 (fingolimod), AIFA ha negoziato le estensioni di indicazioni
terapeutiche sottoriportate. In precedenza l’utilizzo dei due farmaci per tali indicazioni terapeutiche avveniva
in regime SSN per l’inclusione delle stesse negli elenchi della L. 648/96, da cui a seguito della negoziazione
sono invece ora escluse.
Natalizumab (Tysabri®), sol. iniettabile ev 300 mg, H OSP, registro su piattaforma web AIFA
APPROVATO
Indicazione terapeutica: “come monoterapia disease-modifying nella sclerosi multipla recidivanteremittente ad elevata attività nei seguenti gruppi di pazienti:
- pazienti adulti di età uguale o superiore a 18 anni con un'elevata attività della malattia nonostante la
terapia con interferone-beta o glatiramer acetato. Tali pazienti sono definiti come pazienti che hanno
fallito nella risposta ad un ciclo terapeutico completo ed adeguato (di solito, almeno un anno di
trattamento) con un interferone beta o glatiramer acetato. I pazienti devono avere avuto almeno 1
recidiva nell'anno precedente mentre erano in terapia e devono presentare almeno 9 lesioni iperintense in
T2 alla risonanza magnetica (RM) cerebrale o almeno 1 lesione captante Gadolinio. Un paziente nonresponder può anche essere definito come un paziente che presenta, rispetto all'anno precedente, un
tasso di recidive invariato o aumentato o che presenta recidive gravi; oppure
- pazienti adulti di età pari o superiore ai 18 anni con sclerosi multipla recidivante remittente grave ad
evoluzione rapida, definita da due o più recidive disabilitanti in un anno e con 1 o più lesioni captanti
Gadolinio alla RM cerebrale o un aumento significativo del carico lesionale in T2 rispetto ad una
precedente RM effettuata di recente.”
Fingolimod (Gilenya®), capsule rigide 0,5 mg, A RRL Nota AIFA 65, registro su piattaforma web
AIFA APPROVATO
Indicazione terapeutica: “in monoterapia, come farmaco modificante la malattia, nella sclerosi multipla
recidivante-remittente ad elevata attività nei seguenti gruppi di pazienti adulti:
- pazienti con un'elevata attività di malattia nonostante il trattamento con almeno una terapia disease
modifying. Questi pazienti possono essere definiti come coloro che non hanno risposto ad un ciclo
terapeutico completo ed adeguato (normalmente almeno un anno di trattamento) con almeno una terapia
disease modifying. I pazienti devono avere avuto almeno 1 recidiva nell'anno precedente mentre erano in
terapia, e presentare almeno 9 lesioni iperintense in T2 alla RM cerebrale o almeno 1 lesione captante
gadolinio. Un paziente non responder può anche essere definito come un paziente che presenta, rispetto
all'anno precedente, un tasso di recidive invariato o aumentato o che presenta recidive gravi, oppure
- pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente grave ad evoluzione rapida, definita da due o più
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recidive disabilitanti in un anno, e con 1 o più lesioni captanti gadolinio alla RM cerebrale con un aumento
significativo del carico lesionale in T2 rispetto ad una precedente RM recentemente effettuata.”
La CRF ha recepito le estensioni delle indicazioni terapeutiche di natalizumab e fingolimod.
La prescrizione dei due farmaci deve avvenire attraverso il registro web AIFA, in attesa dell’attivazione del
quale occorre compilare le corrispondenti schede cartacee. Il Documento PTR n. 271 “Linee guida
terapeutiche n. 10: "Farmaci per la cura della sclerosi multipla con particolare riferimento a dimetilfumarato,
teriflunomide, alemtuzumab", è stato di conseguenza aggiornato (pag. 6-7).
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’allargamento delle indicazioni di natalizumab e
fingolimod.
- Glatiramer acetato (Copaxone®), soluzione per iniezione sc 40 mg/1 ml in siringa, A RRL p (h-T),
Nota AIFA 65, PT RER L03AX13
La CRF ha inserito nel Piano terapeutico regionale Documento PTR N. 262 il dosaggio da 40 mg di glatiramer
acetato, come opzione terapeutica che può consentire la riduzione della frequenza delle somministrazioni del
farmaco.
- Adalimumab (Humira®), soluzione iniettabile sc 40 mg in tutte le formulazioni in penna e siringa
disponibili, HRRL (reumatologo, internista), registro su piattaforma web AIFA (limitatamente
all’indicazione SpAa – non Rx) APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO del GdL Farmaci
Biologici in Reumatologia
Indicazione valutata: “trattamento dei pazienti adulti affetti da spondilite anchilosante attiva grave in cui la
risposta alla terapia convenzionale non è risultata adeguata.
Trattamento dei pazienti adulti affetti da spondiloartrite assiale grave senza evidenza radiografica di SA ma
con segni oggettivi di infiammazione rilevati da elevati livelli di Proteina C Reattiva e/o RMN, che hanno
avuto una risposta inadeguata a, o sono intolleranti a farmaci antinfiammatori non steroidei.”
- Certolizumab (Cimzia®), soluzione iniettabile sc 200 mg/1 ml in siringa, H RRL (reumatologo,
internista), registro su piattaforma web AIFA (limitatamente all’indicazione SpAa –non Rx)
APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO del GdL Farmaci Biologici in Reumatologia
Indicazione valutata: “trattamento di pazienti adulti con spondiloartrite assiale attiva grave, che include:
Spondilite anchilosante (SA): adulti con spondilite anchilosante attiva grave che hanno avuto una risposta
inadeguata o che sono intolleranti ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Spondiloartrite assiale senza evidenza radiografica di spondilite anchilosante (SpAa-non Rx): trattamento di
pazienti adulti con spondiloartrite assiale attiva grave senza evidenza radiografica di spondilite anchilosante
ma con segni obiettivi di infiammazione rilevati tramite livelli aumentati di proteina-C reattiva (PCR) e/o
risonanza magnetica per immagini (RMI),che hanno avuto una risposta inadeguata o che sono intolleranti ai
FANS.”
- Golimumab (Simponi®), soluzione iniettabile sc 50 mg/0,5 ml o 100 mg/1 ml in siringa o penna
preriempita, H RRL (reumatologo, internista) APPROVATO CON RACCOMANDAZIONI D’USO del
GdL Farmaci Biologici in Reumatologia
Indicazione valutata: “trattamento della spondilite anchilosante grave in fase attiva, negli adulti che non
hanno risposto in modo adeguato alle terapie convenzionali.”
La CRF ha deciso di:
ƒ inserire in PTR le estensioni di indicazioni di adalimumab, certolizumab e golimumab per la terapia delle
spondiloartriti assiali attive gravi in pazienti adulti.
ƒ approvare ed inserire in PTR il Documento Linee Guida terapeutiche n. 11: “Trattamento farmacologico
della spondilite anchilosante e delle spondiloartriti assiali non radiografiche nell’adulto, con particolare
riferimento ai farmaci biologici”, elaborato dal Gruppo multidisciplinare sui Farmaci Biologici in
Reumatologia, che entra quindi a far parte integrante del PTR.
L’uso dei farmaci infliximab, etanercept, adalimumab, certolizumab e golimumab, nell’ambito di tale
patologia, dovrà pertanto avvenire in accordo con le raccomandazioni espresse dal Gruppo di lavoro nel
DocPTR n. 277.
La CF AVEN ha espresso PARERE FAVOREVOLE all’inserimento in PT AVEN delle estensioni delle indicazioni
terapeutiche di adalimumab, certolizumab e golimumab secondo le raccomandazioni del Gruppo di Lavoro
regionale.
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V. Varie ed eventuali
Conclusione della valutazione do omalizumab e puntualizzazione della proposta da portare
all’attenzione della CRF.
omalizumab (Xolair®), siringa 150 mg/1 ml per uso s.c., A RRL (dermatologo, allergologo,
pediatra), Piano terapeutico AIFA cartaceo, PHT, R03DX05
L’estensione delle indicazioni terapeutiche di omalizumab al trattamento dell’orticaria cronica spontanea
(CSU) nei pazienti (adulti ed adolescenti) che non hanno risposto adeguatamente alla terapia con
antistaminici H1 è stata valutata nella riunione di febbraio 2016 (v. verbale CF AVEN della riunione 23
febbraio 2016).
La CF AVEN, tenuto conto delle prove di efficacia e sicurezza disponibili e delle decisioni riguardo alle
modalità di prescrizione del farmaco definite da AIFA durante la negoziazione, aveva osservato che
contestualmente alla valutazione del farmaco definitiva da parte della CRF:
- è importante l’individuazione dei Centri prescrittori. Infatti, la diagnosi di CSU richiede competenze
diagnostiche specifiche;
- andrebbe definito a partire dal template AIFA un Piano terapeutico regionale in cui:
o meglio specificare i test da eseguire ai fini della diagnosi differenziale rispetto ad altre forme di orticaria
(ad esempio sarebbe opportuna l’esecuzione di uno screening immunologico);
o elencare le terapie a cui il paziente è già stato sottoposto e la risposta ottenuta.
Poiché ai fini della prosecuzione del trattamento in ambito SSN è richiesta la rivalutazione della risposta
dopo la 3° dose di OMA 300, si propone che il Piano terapeutico abbia validità per le prime 3 dosi di
omalizumab e che venga predisposta una scheda di prosecuzione da compilarsi solo per i pazienti che hanno
risposto al farmaco e completano il ciclo di trattamento.
Nella riunione odierna la CF AVEN ha:
- rinnovato la richiesta che vengano individuati i Centri prescrittori, tenuto conto delle competenze specifiche
necessarie alla diagnosi della CSU;
- proposto che, in analogia a quanto inizialmente previsto per l’indicazione nel trattamento dell’asma, le
richieste di utilizzo di omalizumab per il trattamento della CSU vengano inviate per la valutazione alle
Commissioni locali (CF AV/NOP per AVEN)
- elaborato una check list da mettere a disposizione dei Centri prescrittori/delle Commissioni locali che
puntualizza il percorso seguito per la diagnosi della CSU, a supporto delle singole richieste;
- approvato una bozza di Piano terapeutico da proporre alla CRF ai fini della elaborazione di un Piano
terapeutico regionale per la prescrizione del farmaco.
Le proposte sopra riportate verranno portate all’attenzione della CRF nella prima riunione utile.
La riunione è terminata alle ore 17.45.
Redazione a cura della Segreteria Scientifica
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Commissione del Farmaco dell’Area Vasta Emilia Nord - Segreteria Scientifica
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