Il Fatto Quotidiano - michele cito

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22 » SECONDO TEMPO
C’
Il libro
Tutto
o niente
l
Marco e Sara
Tardelli
Pagine: 180
Prezzo: 18 e
Editore:
Mondadori
» ANDREA SCANZI
è l’urlo di Munch. C’è quello
di Roger Waters in Careful
With That Axe, Eugene. E poi
c’è quello di Marco Tardelli.
“Il mio urlo è durato 7 secondi (...) Quei 175 fotogrammi
mi hanno regalato un posto
nella storia nel calcio”. Sono
parole del diretto interessato, raccolte dalla figlia giornalista Sara per un’autobiografia – Tutto o niente (Mondadori Strade Blu) –che esce
oggi e si lascia leggere tutta
d’un fiato. Otto capitoli: Urlare, Sognare, Crescere, Impar are, Corr ere, V ince re,
Cambiare, R ic o m i n c i a r e .
Centosessantasette pagine
in prima persona, con intermezzi – rari – della figlia che
aiutano a inquadrare la dimensione umana di un campione vero: “Da dove cominciare? Forse dall’imbarazzo
di mettere d’accordo tre
‘mogli’. Una volta ci siamo
ritrovati a bordo piscina per
passare qualche giorno insieme, con mia madre, Stella
e Laura. Lui mi ha lanciato
con lo sguardo una disperata
richiesta d’aiuto, e io, prendendolo in giro, gli ho detto.
‘Hai voluto la bicicletta? Adesso pedala’”. Quell’urlo al
Bernabeu, per Tardelli, è
stato gioia e dolore: “Una
scossa elettrica che ha cancellato la mia vita”. Il libro,
non a caso, comincia proprio
da quel momento. “Da allora, per molto tempo sono
stato ostaggio di quell’urlo
(..) La mia carriera, i miei sacrifici e la mia storia sono
spariti dentro quell’urlo”.
Poi, dopo qualche anno, la
riconciliazione: “Oggi posso
dire che quell’urlo è stato la
cosa più bella che ho fatto,
dopo i miei figli Sara e Nicola ”. Carattere non facile,
Tardelli. Toscanaccio di Capanne di Careggine, il comune meno popolato della provincia di Lucca, sul versante
orientale delle Alpi Apuane.
Tardelli si mette a nudo con
moderazione, trovando il
coraggio di raccontare fatti
| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 19 Aprile 2016
BIOGRAFIE Marco Tardelli: gioie, amori e liti di un campione
Sette secondi per un urlo
capace di cambiare la vita
tutti i pazzi genialoidi, chiosò così: “Questa non mi era
mai capitata, mi segue anche
in panchina”.
NOTEVOLI i tanti aneddoti: le
privati (spesso dolorosi) e
ammettendo di avere a volte
trascurato momenti irripetibili, in nome del mantra “la
squadra viene prima di tutto”. Dal libro si scoprono
molte cose, non di rado inattese: per esempio il calciatore che più lo ha messo in difficoltà. Non Pelé, incrociato
quando O Rei era ormai al
crepuscolo (ma pur sempre
Pelé). Non Platini, affrontato ad Argentina ’78 prima di
averlo come compagno alla
Juve. No: la sua kryptonite
era Nicola Ripa (“Mi ha castigato in Serie C, quando
giocava nella Sambenedettese, e in Serie A, con il Fog-
Quel gol
nella storia
La rete di Tardelli ai Mondiali ’82 Olycom
Gli aneddoti Le tre mogli
e la liaison con Moana, la volta
in cui rischiò di azzoppare Rivera,
le sfide nello spogliatoio bianconero
Fino alla “kryptonite” Nicola Ripa
gia”). Tardelli sapeva creare
e sapeva marcare. A volte
pure troppo. Rischiò di azzoppare per sempre Rivera,
dopo appena nove secondi
di partita. A a inizio carriera
prese così tanto alla lettera
l’imperativo dell’allenatore
– “Non perderlo mai di vista” – da seguire Zigoni persino quando l’avversario si
avvicinò alla panchina per
dare la collanina al massaggiatore. E Zigoni, incline alla
battuta fulminante come
sfide di “f igagg ine” ne llo
spogliatoio bianconero tra
Oscar Damiani (“v estiva
all’ultimo grido e arrivava
sempre con in mano Vogue”)
e il permalosissimo Franco
Causio; gli scazzi con Mario
Sconcerti e Gianni Brera; la
liaisoncon Moana Pozzi, che
imbarazzò un po’ tutti tranne suo figlio Nicola. “Da ragazzino si avvicinava a mia
madre e le diceva: ‘Nonna,
hai visto tuo figlio con la pornostar…’, e mia madre: ‘Stai
zitto, schifoso’. E lui a insistere: ‘Io sono contento, me
ne vanto’, e lei lo inseguiva
con la scopa”. Si sorride
(“Va’ a vestirti adeguatamente, tagliati i capelli, togli
collanina e braccialetto e
torna da me”: così lo incenerì
Boniperti quando si presentò alla Juve). Si soffre (la
scomparsa del secondo figlio Benjamin, la perdita di
Scirea appresa da Sandro
Ciotti alla Domenica Sportiva, la notte maledetta
dell’Heysel). Si rivivono,
stavolta da dentro gli spogliatoi, le attese; le sconfitte
(poche, nel suo caso); le vittorie (tantissime, nel suo caso). Un bel libro, in punta di
penna e – anche se asserirlo
pare un ossimoro, visto il
protagonista – per nulla urlato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INIZIATIVA “Modus vivendi”, nata dal gruppo Facebook “Billy, il vizio di leggere”, spinge all’acquisto di libri di qualità
» FRANCESCO MUSOLINO
C
Ernaux
ritrovata
L’appello è
a supportare “Il posto”, un testo scritto
dall’autrice francese nel 1983
e ora
ripubblicato
ome siamo potuti
passare da L’insostenibile leggerezza
dell’essere a Cinquanta sfumature di grigio?”. Precipitando da Milan Kundera a E.
L. James, è possibile cambiare le carte in tavola, facendo entrare nelle classifiche di vendita un libro d’autore, partendo dal passaparola social? Questo è l’obiettivo di Modus legendi, l’iniziativa partita ieri (e valida
sino al 24 aprile) tramite un
appello su Facebook, per rivoluzionare le classifiche di
vendita, spingendo all’acquisto de Il posto di Annie
Ernaux.
OVVERO un delizioso libro,
scritto nel 1983, da una delle
autrici più importanti della
letteratura francese, dimenticata per decenni nel
nostro Paese e riportata in
auge dalla casa editrice romana L’Orma editore di
Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi che ne stanno
ripubblicando l’opera (a
maggio è atteso L’altra figlia). Un progetto ambizio-
Andate e compratene tutti: complotto
dei lettori per ribaltare le classifiche
so, un grido di dolore sull’editoria italiana, firmato da
Angelo Di Liberto e Carlo
Cacciatore, i creatori di Billy, il vizio di leggere, un gruppo chiuso su Facebook che
conta oltre diecimila membri.
I GIOVANI creatori della pa-
gina – restii a divulgare informazioni biografiche (Di
Liberto nel 2014 ha pubblicato La stanza del presepe.
Una storia di Giovanni Falcone con Due Punti edizioni) – sono intenzionati a
stravolgere il mondo editoriale italiano. Billy, il vizio di
leggere (niente a che vedere
con l’omonima trasmissione Rai) è nato nel 2011, puntando a creare lettori consapevoli. “La gente non sa leggere – afferma al telefono
Angelo Di Liberto – o meglio, legge ma spesso non
comprende e nella giungla
editoriale italiana che sforna oltre sessantamila novità
l’anno, come possono emer-
Book
bombing
Annie Ernaux:
a maggio si
attende il suo
“L’altra figlia”
gere i libri di qualità?”. Dietro la rabbia tangibile
(“Dobbiamo cambiare le cose, l’Italia è ostaggio delle latrine televisive”) emerge un
profilo impegnato: “Billy è
un modo di guardare a sé
stessi attraverso la lettera-
tura, una riflessione partendo dai libri”. E scorrendo la
fitta time line del gruppo, emerge un dialogo quotidiano con gli utenti, moderato
da Di Liberto e Cacciatore,
tenendo alla larga i troll agguerriti e ogni forma di autopromozione editoriale.
Adesso, dopo anni di confronto, Modus legendi, punta a creare un fenomeno editoriale scommettendo
sulla rete, per valorizzare i
libri di qualità e donare loro
forza commerciale con un
acquisto condiviso. Modus
legendi avrà la forza necessaria per fare centro? “Oggi
–afferma Di Liberto –bastano tre mila copie per entrare
in classifica ma nessuno sa
quali siano le 900 librerie
monitorate. Per questo invitiamo tutti, sino al 24 aprile,
a comprare una copia cartacea de Il Posto”.
Una coraggiosa scommessa, quasi un’utopia, in
un paese in cui i lettori forti
non esistono più. “Noi ab-
biamo già vinto. Abbiamo
colonizzato Facebook, il
nulla della rete, parlando di
letteratura. Modus legendi,
in fin dei conti, serve a ridicolizzare le classifiche di
vendita ufficiali”.
OGGI SONO diecimila utenti
ma fra cinque anni cosa dobbiamo aspettarci da questa
realtà nata in rete? “Bil ly
vuole diventare l’ago della
bilancia del mercato editor ia le ”. Ma non temete le
pressioni del mondo editoriale, il rischio di venire ostracizzati o fagocitati dal
meccanismo? “Le pressioni
sono già arrivate ma non voglio parlarne – continua Diliberto con un filo di amarezza –noi abbiamo le spalle
larghe”. E per il premio Strega fanno il tifo per Luciano
Funetta e il suo Dalle rovine,
edito da Tunué. “Ma quando mai s'è vista vincere una
piccola casa editrice indipendente allo Strega?”.
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