Replica di Umberto Franciosi, segretario generale Flai Cgil Emilia

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Transcript Replica di Umberto Franciosi, segretario generale Flai Cgil Emilia

Replica di Umberto Franciosi, segretario generale Flai Cgil Emilia Romagna, in
merito ad articolo pubblicato sulla Gazzetta di Modena del 10 aprile 2016 “Sfilano
in 300 contro gli sfruttatori”, firmato da Agnese Facchini.
La manifestazione indetta dal sindacato Si Cobas a Castelnuovo Rangone, nel pomeriggio di
sabato 9 aprile scorso, è largamente condivisibile per ciò che riguarda le denunce di
sfruttamento dei lavoratori coinvolti, in false cooperative, tramite discutibili appalti, non
sempre rispettosi della legge di questa Repubblica.
Ciò che non posso più sopportare sono le continue critiche che vengono avanzate ai
sindacati confederali che, da mesi, i rappresentanti dei Si Cobas, gli vomitano contro!
Ovviamente loro possono avere le opinioni che vogliono, a livello nazionale e generale,
sull’operato dei sindacati confederali ma, sulla vicenda delle false cooperative nel distretto
delle carni modenese, devono informarsi meglio e smetterla di accanirsi contro la Cgil e, per
quanto riguarda il sottoscritto, la Flai Cgil.
Prima cosa che dovrebbero fare è quella di distinguere l’operato della Flai Cgil da quello delle
altre organizzazioni sindacali Cisl e Uil. Seconda cosa è sufficiente fare una ricerca su Google
per trovare centinaia di informazioni sulle denunce, lotte e scioperi che la Flai modenese e
regionale ha fatto e proclamato in oltre dieci anni.
E’ sufficiente andare sul sito internet www.nuovocaporalato.it ed avere la pazienza di
leggere per rendersi conto del continuo lavoro che, la Flai Cgil, ha svolto e continua a
svolgere da molti anni. Lavoro svolto da funzionari e delegati che non scaricano la colpa
della loro inefficacia, nel produrre risultati, su altri come, appunto, i Si Cobas cercano di fare
nei confronti della Flai Cgil, addirittura accusandoci di essere conniventi con quelle situazioni
di caporalato.
Adesso basta: il nemico non è la Cgil ma chi quei lavoratori li sfrutta con false cooperative,
controllate spesso direttamente o indirettamente dalle imprese committenti. Il nemico è
anche l’indifferenza delle istituzioni e delle associazioni datoriali, prima fra tutte
Confindustria, ma, purtroppo, anche di larga parte dell’opinione pubblica.
La Flai Cgil, con i suoi delegati, ha inoltrato oltre 80 segnalazioni alle competenti autorità e
continuerà a farlo, come continuerà a mobilitare i lavoratori, anche con scioperi e
manifestazioni come, appunto, per rinfrescare la memoria un po’ a tutti, il 26 maggio 2006.
La Flai Cgil lavorerà, come sempre, con i soliti strumenti democratici, come ha dimostrato
nella vertenza Castelfrigo insieme a tutta la Cgil di Modena. Lavoreremo con serietà e
responsabilità, senza scaricare colpe a nessuno come fa il Si Cobas che non riesce a dare
risposte e soluzioni a chi rappresenta.
Bologna, 10 aprile 2016
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