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Giovedì 14 Aprile 2016
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Il premier blinda la legge elettorale. E sul referendum: c’è il rischio che gli italiani votino contro di me
Renzi: non cambio l’Italicum
Tempa Rossa, indagato De Filippo. Antimafia, occhi su Roma
DI GIAMPIERO DI SANTO
ED EMILIO GIOVENTÙ
È
convinto che al referendum sulle riforme
costituzionali approvate martedì in via
definitiva dalla camera dei
deputati vinceranno i sì che
confermeranno le scelte contenute nella legge firmata
dal ministro delle Riforme
e dei rapporti con il parlamento Maria Elena
Boschi. Sottolinea
che la consultazione
in programma a ottobre non «deve essere
un plebiscito, ma non
sarò io a farlo». E spiega che se «la sinistra
del Pd vuole cambiare l’Italicum», cioè la
legge elettorale tanto
contestata, lui non
ci pensa per nulla. Il
premier Matteo Renzi nel giorno del lutto
per la morte di Gianroberto Casaleggio
e della sfilata del
mondo pentastellato
e più in generale del
mondo politico e no a
Milano, dove oggi si
tengono i funerali del
leader politico scomparso e ieri è rimasta
per tutta la giornata
aperta la camera ardente, è volato da Teheran a Milano e da Milano
a Roma per accordi internazionali, per il Salone del Mobile e infine per rispondere
alle domande del popolo
dei social network nel corso
dell’appuntamento on line
#Matteorisponde. Domande
anche sullo stipendio del
presidente del consiglio, alla
quali Renzi non si è sottratto: «Io prendo tra i 100.000
e i 105.000 euro lordi, 5.500
netti al mese. In totale un
po’ meno di un parlamentare, ma è un ottimo stipendio,
perché oltre all’indenità c’è
l’orgoglio di servire il proprio
paese», ha detto. Orgoglio,
ma certo non tranquillità,
perché il presidente del consiglio ha dovuto incassare
una notizia piuttosto negativa sul fronte delle inchieste:
il caso Tempa Rossa che ha
già indotto il ministro dello
Sviluppo economico Federica Guidi alle dimissioni, ha
portato la Procura di Potenza
a iscrivere nel registro degli
indagati il sottosegretario
del ministero della Salute
Vito De Filippo con l’accusa
di «induzione indebita». Per
favorire la segretaria Mariachiara Montemurro, candidata alle elezioni amministrative del 2014 e anche lei
indagata, De Filippo avrebbe
chiesto al sindaco di Corleto Perticara (Potenza) di fare
campagna elettorale per la
giovane candidata. In cambio lui si sarebbe adoperato
per «intercedere» con l’Eni e
favorire l’assunzione del figlio della sindaca. L’Eni, a
Corleto, gestisce l’impianto
petrolifero di Tempa Rossa.
E anche sul fronte delle riforme il presidente del consiglio
non pu; stare sereno, Le opposizioni hanno cominciato
a raccogliere le firme per il
referendum, con il dichiarato
obiettivo di mandare a casa il
governo. A organizzare l’ini-
ti altri paesi c’è e da noi non
ancora prevista». Sul referendum costituzionale il numero
uno di palazzo Chigi è stato
netto: «La riforma è un gigantesco passo avanti, porta
l’Italia nel futuro, è una delle
grandi belle notizie di questa
settimana, anzi di questi due
anni. Secondo me al referendum confermativo di ottobre
vinceranno i sì, perché bisogna votare sul nuovo senato,
Siria e Yemen, la Libia, teatro cruciale e fondamentale
per noi».La cooperazione tra
Italia e Iran, ha proseguito
il premier, è politica e istituzionale ma anche economica:
«Dobbiamo essere operativi,
bisogna correre, come corrono i treni italiani e le aziende
che sono qua e hanno progetti
concreti. Siamo arrivati per
primi dopo le sanzioni perché
pensiamo che tra di noi ci sia
un rapporto innanzitutto di amicizia e di
volontà comune di futuro». Renzi ha inoltre
annunciato che il ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan
«organizzerà una
missione sul settore
del credito insieme al
sottosegretario Ivan
Scalfarotto e ad alcune delle principali istituzioni finanziarie».
Roma, l’Antimafia
controllerà le liste
Vignetta di Claudio Cadei
ziativa è stato il capogruppo
di Sinistra italiana alla camera, Arturo Scotto. Che
ha ricevuto la disaponibilità
di M5S, Forza Italia e Lega
Renzi da Teheran
a Milano, a Roma
«La lotta politica non può
prendere in ostaggio il paese
e le sue prospettive, aveva
già detto Renzi, giunto nel
primo pomeriggio di ieri in
visita al Salone del Mobile di
Milano. «Non voglio perdere
tempo a parlare» delle cose
che non vanno, spiega Renzi,
«voglio cambiare le cose che
non funzionano. L’impegno è
fare le riforme, continueremo
ad andare in quella direzione. Con la riforma di martedì
rendiamo più semplice il paese, ma queste riforme devono
collegarsi a un punto chiaro:
smettiamo di parlare male
dell’Italia». Renzi ha parlato
anche di giustizia: «Quando
pensiamo che la giustizia
dovrebbe funzionare meglio
pensiamo una cosa vera,
come quando diciamo che la
pubblica amministrazione
dovrebbe sprecare meno. Noi
stiamo lavorando per ridurre
questi problemi». Il premier,
nel corso di #Matteo risponde si è detto fiducioso sulla
possibilità che entro aprile
si firmi la legge sulle unioni
civili. «Sarà un gran giorno,
di festa», ha detto. «potremo
firmare una legge che in tan-
sulle regioni, sui tagli alla
burocrazia, e non su me. Ma
se non ce la facciamo, è giusto
che si vada a casa», ha detto.
Il premier ha fatto partecipare alla diretta anche il segretario della Presidenza del
consiglio, Tommaso Nannicini, che ha annunciato: «Il
decreto per il bonus di 500
euro ai 18enni è pronto, ci
sarà un market place online
con un’app, ci si potrà registrare e fare un voucher»».
Nannicini e Ranzi, insieme,
hanno aggiunto che il gettito incassato con la voluntary disclosure oscilla tra i 3
e i 4 miliardi e ha spiegato
che grazie a queste misure è
stato possibile mettere due
miliardi sulla riforma degli
ammortizzatori sociali. In
mattinata Renzi, che martedì
aveva incontrato a Teheran il
presidente iraniano Hassan
Rohani, è intervenuto al Business forum organizzato nella capitale dell’Iran: «Dobbiamo affrontare insieme le sfide
geopolitiche», aveva dichiarato, «c’è la convinzione profonda che il ruolo che può giocare
l’Iran dopo la fine delle sanzioni è geopolitico e strategico
per la regione e non soltanto
per la regione. Se riusciamo a
potenziare e attuare l’accordo
politico sul nucleare potremo
dare un messaggio di stabilità in tutta l’area». Tra le sfide
più importanti da affrontare,
Renzi ha ricordato le «crisi
umanitarie spaventose» di
La commissione Antimafia ha intenzione
di fare un lavoro di
valutazione delle liste
per le amministrative
del 5 giugno, nei comuni precedentemente sciolti per mafia,
in quelli sciolti e mai
tornati a votare, come
Platì in Calabria e nei comuni
che hanno avuto la commissione d’accesso e che oggi
hanno il commissariamento ordinario, come Roma. Si
tratta, nel complesso, di una
decina di comuni. Lo ha reso
noto ieri la presidente della
commissione Antimafia, Rosy
Bindi, che ha precisato di
aver avuto mandato all’unanimità di elaborare una proposta in tal senso all’ufficio
di presidenza. «C’è stata in
ufficio di presidenza una
sostanziale unanimità sulla
relazione che ho illustrato
la volta precedente e che è
sostanzialmente pronta», ha
detto Bindi. «Si denunciano
due dati di fatto che sono
per noi segno di particolare
preoccupazione: sono proprio
le amministrazioni locali il
primo varco delle mafie nelle
pubbliche amministrazioni,
nei rapporti con la politica
anche nell’economia. Quindi
il nostro allarme è particolarmente forte».
Migranti, Tusk:
l’Ue si prepari a offrire
solidarietà all’Italia
L’Unione europea deve
prepararsi a offrire solidarietà all’Italia per prevenire
i probabili prossimi aumenti
dei flussi di migranti in arrivo
dalla Libia, ha detto, il presidente del Consiglio europeo
Donald Tusk al parlamento
europeo riunito in sessione
plenaria a Strasburgo. «La
rotta balcanica non è l’unica
di cui dobbiamo preoccuparci,
è allarmante vedere quanti
migranti si preparano a utilizzare la rotta del Mediterraneo centrale. È necessario
mostrare solidarietà all’Italia
ora per evitare uno scenario
come quello dei Balcani in futuro», ha dichiarato.
Al Sisi: Regeni non è stato
ucciso dai servizi segreti
Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi ha negato che siano stati i servizi
segreti egiziani a organizzare l’omicidio del giovane
ricercatore italiano Giulio
Regeni ucciso al Cairo dopo
essere stato torturato. Al
Sisi ha spiegato che Regeni
è stato ucciso da «gente malvagia che vuole mettere in
imbarazzo il paese a livello
internazionale. Il problema
tra Egitto e Italia l’hanno
creato i media».
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PILLOLE
di Pierre de Nolac
Renzi: «La lotta politica
non può tenere
in ostaggio il paese».
Anche perché non ci sono
soldi per pagare il riscatto.
***
Renzi: «La pubblica
amministrazione
dovrebbe sprecare
di meno».
Bisogna prima capire
qual è l'effetto
e quale la causa.
***
Roma, amministrative
sotto il controllo
antimafia.
Tanto la criminalità
è al di sopra.
***
Roma tra i comuni
sotto osservazione.
I soliti guardoni.
***
Meno coltivazioni ogm
nel mondo.
La dieta è di moda.
***
Nuovo codice etico
per i deputati.
Quello precedente
se lo sono mangiato.