relazione cc apr2016

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Transcript relazione cc apr2016

Relazione
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dell’Esecutivo Nazionale
Comitato Centrale
Catania 14 APRILE 2016
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Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione
20123 Milano, via Lanzone 2 – Tel 02 80 66 131 – Fax 02 86 78 78
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Care Colleghe, cari Colleghi componenti l’80° Comitato Centrale, buongiorno!
Vi ringrazio per la partecipazione, a nome mio personale, dell’Esecutivo Nazionale, degli oltre settemila Agenti
iscritti al Sindacato Nazionale Agenti, nonché a nome di tutti i Colleghi, che noi qui oggi sentiamo di
rappresentare durante i lavori di quello che continua ad essere il cuore pulsante della più grande Associazione
di rappresentanza della Categoria, ovverosia il Comitato Centrale SNA.
Permettetemi altresì di ringraziare tutto lo staff della struttura SNA, coinvolto direttamente nell’opera di
riorganizzazione ed efficientamento magistralmente condotta, su mia delega, dalla vicepresidente vicario Elena
Dragoni, sui dettagli della quale vi intratterrò nel prosieguo della relazione. Riorganizzazione che ha permesso
un recupero di risorse ed un miglioramento del servizio garantito ai nostri Iscritti, senza precedenti.
L’anno 2015 si è concluso con risultati, in termini di raccolta complessiva premi in Italia, in linea con le
previsioni. I premi delle imprese di assicurazione nazionali e delle rappresentanze per l’Italia di imprese extra
europee sono stati pari ad € 147 miliardi, con una crescita, in termini omogenei, del 2,5% rispetto all’anno 2014
(dati ANIA). L’incremento è il risultato di un aumento dei premi del settore vita (+4,0%) e di una diminuzione di
quelli danni (-2,4%). L'incidenza dei premi totali (vita e danni) sul Prodotto Interno Lordo è lievemente
cresciuta, passando dall' 8,9% nel 2014 al 9% nel 2015.
Nel dettaglio, sempre con riferimento alle imprese nazionali ed alle rappresentanze di imprese extra-europee,
nel 2015 la raccolta premi nei rami vita ha sfiorato i 115 miliardi (in aumento del 4% rispetto al 2014); si tratta
del valore di raccolta più elevato mai registrato nel nostro Paese. Tuttavia, si nota come la spinta propulsiva dei
rami vita, durante il 2015, abbia subito un evidente rallentamento:
INCREMENTO % RACCOLTA RAMI VITA
35
29,9
30
25
22
20
15
10
4
5
0
anno 2013
anno 2014
anno 2015
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L’incremento del 4% registrato nel 2015, segue infatti lo straordinario risultato produttivo del 2014 (+29,9%) e
quello, notevole, del 2013 (+22%).
Lo scorso anno, la raccolta premi nei rami danni delle imprese nazionali ed extraeuropee in Italia è stata pari a
32 miliardi (dati ANIA), con un calo del 2,4% rispetto al 2014. Il decremento, preoccupante, risulta dalla somma
algebrica della diminuzione registrata nel settore auto, i cui premi hanno registrato una flessione del 5,3% (nel
dettaglio: -6,5% nel ramo r.c. auto e veicoli marittimi e +2,9% nel ramo corpi veicoli terrestri), con il lieve
aumento dei rami danni non-auto (+0,8%).
Per il ramo r.c. auto, si tratta della quarta variazione negativa consecutiva: dal 2011 al 2015 i premi sono
diminuiti di circa il 20% e il volume premi del 2015 (pari a 14,2 miliardi) è tornato ai livelli di quindici anni fa (nel
2000 la raccolta premi era pari a circa 14 miliardi);
variazione % raccolta Rami Danni
2,00%
0,80%
1,00%
0,00%
-1,00%
-2,00%
-3,00%
-2,40%
-4,00%
-5,00%
-6,00%
-7,00%
-6,50%
anno 2015
tot danni
-2,40%
Auto
-6,50%
non Auto
0,80%
tot danni
Auto
non Auto
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Premi in costante calo, dunque, in linea con quanto accaduto negli ultimi anni e previsto dal Sindacato
Nazionale Agenti, con provvigioni conseguentemente diminuite per le Agenzie, che continuano ad essere
vittime di inadeguate politiche commerciali di grandi e grandissime Compagnie, sempre più autoreferenziali e
sempre meno “market-oriented” (Azienda che nel pianificare la propria produzione tiene conto delle richieste e
delle esigenze che si manifestano sul mercato, tra i consumatori; l'azienda market oriented non tiene conto
soltanto della maggiore o minore qualità del prodotto offerto ma, sulla base di dati che le vengono forniti,
tenterà di fornire il bene o il servizio che più efficacemente può soddisfare le esigenze dell'acquirente finale).
Gli Agenti devono svincolarsi dalla morsa costituita da una raccolta premi Auto in calo e da un aumento dei
costi gestionali che non accenna ad arrestarsi e che in parte deriva dalla riduzione del premio medio RCA. A
parità di portafoglio, infatti, con un premio medio diminuito del 20% circa negli ultimi cinque anni, il numero
dei “pezzi” gestiti in Agenzia sarà aumentato di almeno il 25%. Un esempio numerico potrà risultare utile a
comprendere più facilmente la dinamica di crescita esponenziale dei costi gestionali:
n° polizze RCA in Ptf
Premio medio RCA
PTF tot RCA
1000
500
500.000
1250
400
500.000
+25%
-20%
0
Ne consegue che gli Agenti che sono riusciti a mantenere invariato il loro portafoglio RCA hanno dovuto
incrementare notevolmente il numero dei Clienti (“pezzi”) e quindi i loro costi agenziali, mentre gli altri, tutti gli
altri, hanno visto diminuire considerevolmente il loro portafoglio e, dunque, i loro ricavi provvigionali. Ciò ha
compresso, molto spesso annullato, la redditività agenziale a livelli talmente bassi da mettere in pericolo la
sopravvivenza di migliaia di nostre imprese agenziali.
Nel frattempo, le Compagnie leader hanno incrementato i loro già ottimi risultati economici e con esse la gran
parte delle Imprese assicuratrici operanti nel nostro Paese. Alcuni esempi: Generali ha chiuso il 2015 con un
utile netto di 2,03 miliardi di euro, in crescita del 21,6% rispetto agli 1,67 miliardi del 2014; UnipolSai chiude
con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 711,3 milioni di euro, (utile 2014 € 739,5 milioni); Il gruppo
Allianz vede crescere anche nel 2015 il proprio utile netto (+6,3%), a 6,6 miliardi di euro (nel solo ramo danni il
gruppo bavarese ha registrato in Italia un aumento del 15,4% dell'utile operativo a oltre 1,07 miliardi di euro).
Nota di colore: il presidente del consiglio di gestione, Oliver Baete, in occasione della prima conferenza di
bilancio annuale in cui ricopre questo incarico, ha affermato che in Allianz “Per il 2016 prevediamo un utile
operativo pari a 10,5 miliardi” (dati soldionline.it, Repubblica.it).
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In sintesi: prosegue la crisi di redditività degli Agenti e prosegue la fase espansiva, straordinariamente
favorevole, degli utili delle Imprese assicuratrici che rappresentiamo o delle quali, sarebbe meglio dire con un
linguaggio moderno ed in linea con l’attuale impianto normativo europeo, distribuiamo i prodotti sul mercato.
Come ho avuto più volte modo di rappresentare, gli Agenti si trovano davanti alla necessità non più
procrastinabile di avvicinarsi al cliente disponendo del più ampio ventaglio di prodotti possibile. Ciò è oggi
permesso dal combinato disposto del divieto di patti di esclusiva tra Agente ed Impresa (Legge Bersani/Bersanibis) e dalla libertà di collaborazione tra tutti gli Intermediari professionali (Legge Fioroni-Vicari). E ciò è oggi
garantito anche dalla recente istruttoria dell’Antitrust, che grazie a SNA –che l’ha richiesta ed ottenuta- ha
liberato, speriamo per sempre, questa Categoria dagli antistorici patti di fidelizzazione, dagli insopportabili
limiti di utilizzo delle tecnologie agenziali, dall’opprimente “patto trilatero” e da altri lacci e lacciuoli che per
decenni ci hanno impedito di riorganizzare le nostre microimprese secondo le nostre necessità.
Non è certo seguendo pedissequamente le indicazioni di chi ci vede già relegati al ruolo di meri venditori porta
a porta, o ci confonde con uno dei tanti “point of sale” dell’Impresa, che sapremo riassumere la centralità che
meritiamo nel mercato dell’intermediazione assicurativa!
Dobbiamo riorganizzare le nostre Agenzie, dobbiamo rinforzarle anche con supporti tecnologici gestiti in
autonomia, elevarne la professionalità e la capacità di offrire prodotti adeguati alle effettive esigenze dei nostri
clienti. Solo così potremo far crescere e fidelizzare la nostra clientela. E dobbiamo farlo noi! Spetta all’Agente
valutare, da buon imprenditore, come gestire la propria agenzia, come intrattenere la propria clientela, quali
prodotti sottoporre e quale livello di servizio garantire, assumendosene la responsabilità!
E poiché per farlo necessitiamo di risorse adeguate, credo sia giunta l’ora di aprire un confronto con le Imprese
sui margini di contribuzione! Ridiscutiamo con le Mandanti le tabelle provvigionali, tra le più basse tra i Paesi
europei più simili al nostro, e con esse la remunerazione dei servizi resi, spesso gratuitamente, dalle agenzie, ad
esempio per la gestione dell’archivio, per l’apertura e la definizione dei sinistri, per l’emissione degli atti
contrattuali (cartacei e non). E’ evidente che su questo fronte, la parola non potrà che passare ai Gruppi
Aziendali Agenti, ai quali è rivolto questo grido di allarme, questa richiesta di aiuto. Al Presidente del Comitato
dei GAA, il neo-eletto Dario Piana ed al suo vice Salvatore Palma, ai quali va il nostro ringraziamento per la
disponibilità dimostrata nell’accettare i difficili incarichi con l’augurio di poter svolgere le reciproche funzioni
con la massima sinergia e, quando possibile, condivisione, chiedo la cortesia di sensibilizzare tutti i Gruppi
affinchè il tema possa essere presto affrontato collegialmente. Così come chiedo loro di contribuire affinchè il
Sindacato possa essere prontamente messo al corrente di nuovi accordi aziendali, o di singole iniziative
aziendali concordate o meno con il GAA interessato, potenzialmente in grado di compromettere gli interessi
collettivi degli Agenti. Ci deve essere possibile intervenire tempestivamente, meglio se congiuntamente, per
porre in essere ogni utile azione a difesa della Categoria!
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Fatta questa lunga, doverosa premessa, riassumerò –per sommi capi- i passaggi salienti dell’attività di questo
Esecutivo Nazionale che ne attestano la coerenza con la linea politica espressa dal Congresso, coerenza sulla
quale il Comitato Centrale è tenuto a vigilare.
Come noto, al primo posto tra gli strumenti per difendere la nostra centralità distributiva, SNA ha posto
l’ampliamento dell’offerta-prodotti agenziale, combinato al necessario equilibrio di bilancio di medio-lungo
termine, ottenibile anche attraverso la stabilizzazione dei costi agenziali, tra i quali risulta prevalente quello del
personale. Per questo continuiamo a considerare fondamentale il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro per i dipendenti delle Agenzie, sottoscritto nel novembre 2014 con Fesica/CONFSAL e Confsalfisals.
Esso rappresenta un risultato storico, che ha interrotto un lungo periodo di rivendicazioni, scontri,
incomprensione ed immobilismo. Con il nuovo CCNL SNA2014 abbiamo restituito alla Categoria, tra l’altro, la
necessaria autonomia ed indipendenza negoziale, sottraendola al ricatto incrociato delle Imprese e della
“triplice sindacale”. Ad un anno e mezzo dalla sua sottoscrizione, il nuovo CCNL non ha originato alcun
provvedimento sanzionatorio definitivo a carico di Agenti. Sul piano contributivo, esistono alcune contestazioni
dell’Inps che stiamo seguendo con la massima attenzione, al fianco degli Agenti coinvolti, riguardanti singole
posizioni. Per i Colleghi eventualmente colpiti da analoghi provvedimenti, SNA ribadisce l’impegno a tutelarli
sindacalmente e legalmente, con il supporto dei più autorevoli esperti del settore. Per quanto riguarda
propriamente la legittimità del nostro contratto collettivo di lavoro, che per mesi è stata messa in dubbio da
esperti improvvisati e da noti quanto superficiali esponenti di alcune Rappresentanze agenziali, esiste una sola
vertenza giudiziaria, intrapresa da Fisac-Cgil davanti al Giudice del Lavoro di Napoli, che in primo grado si è
conclusa con esito a noi favorevole (il Ricorso ex art. 28 di Fisac-Cgil è stato respinto) ed il cui secondo grado si
è recentemente concluso nuovamente con esito a noi favorevole.
Abbiamo più volte sottolineato come il contenimento del costo del lavoro entro limiti tollerabili e l’introduzione
di elementi di flessibilità nel CCNL di riferimento del settore, abbiano permesso alle Agenzie italiane di
salvaguardare tra l’altro i livelli occupazionali e questo dovrebbe essere accolto, dai nostri dipendenti e da tutti
i Colleghi, come un importante traguardo raggiunto!
Lascia perplessi notare invece come questi aspetti fondamentali della questione non siano stati presi in
considerazione dalle sigle minoritarie dei lavoratori agenziali e degli Agenti, che dieci giorni dopo la
sottoscrizione del CCNL SNA/2014, contratto leader del settore, hanno siglato tra loro un diverso contratto
collettivo di lavoro, la cui formulazione ed i cui aspetti principali sono fermi al 2005, nonostante in questi dieci
anni le nostre Agenzie abbiano subito una trasformazione epocale. In ogni caso, grazie a questa iniziativa
giudiziaria intrapresa da Fisac/CGIL, possiamo oggi riaffermare con convinzione quanto abbiamo sempre
sostenuto:
“L'ammissione alle trattative sindacali - si legge nella sentenza - costituisce un obiettivo da conquistare sul
campo, attraverso la capacità del sindacato di imporsi, nel confronto con la controparte datoriale, come
interlocutore in grado di imporre la propria capacità di rappresentanza e di tutela delle posizioni dei lavoratori
nell'interesse dei quali esso agisce”.
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tratto dal sito istituzionale di Fesica-Confsal e Confsalfisals:
Confsal Fisal e Fesica Confsal accolgono con grande piacere la notizia della sentenza emessa dal Giudice del
Lavoro del Tribunale di Napoli il 15 marzo 2016 in merito all’opposizione presentata da Fisac Cgil contro
l’applicazione del CCNL SNA 2014, rigettandola. E’ la seconda sconfitta subita dalla Fisac Cgil dopo il rigetto del
ricorso per comportamento antisindacale – a suo dire consistente nell’applicazione del CCNL ritenuto illegittimo
– pronunciato dal Tribunale del Lavoro di Napoli dell’agosto 2015. Si consolida, dunque, anche sul piano
giurisprudenziale, la certezza che il contratto ormai noto come CCNL SNA 2014 è stato legittimamente
sottoscritto sulla base di un indiscutibile principio di libertà sindacale che esclude che possa configurarsi un
obbligo delle aziende a trattare con un qualsiasi sindacato e viceversa. Il CCNL di riferimento è il contratto
collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle agenzie di assicurazione in gestione libera firmato da SNA, il
Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, da CPMI Italia, confederazione Piccola Media Industria e Impresa
Italiana rappresentata dal Presidente Nazionale Pietro Marano, da FESICA CONFSAL Rappresentata da Bruno
Mariani e CONFSAL FISALS Rappresentata da Filippo Palmeri É consolidato dalla giurisprudenza che l’obbligo a
trattare con le associazioni dei lavoratori maggiormente rappresentative, non sussiste. L’ interesse delle
associazioni sindacali ad essere presenti durante le trattative per il rinnovo di un contratto collettivo è
soggettivo, essendo la materia in questione rimessa esclusivamente all’ autonomia negoziale (Cass. sez. un.
96/444, 90/1677, 86/1700 e molte altre). L’ eventuale esclusione di un sindacato dalle trattative (ovvero la
conduzione delle trattative su tavoli separati) non costituisce un comportamento antisindacale. In questo caso,
poi, a comprovare questa libertà, sono le trattative che si sono raggiunte con il CCNL che hanno portato alla
stipulazione di due diversi contratti Collettivi intercorsi tra diverse associazioni di datori di lavoro e di lavoratori
che, avendo autonomia di negoziare, hanno deciso di separarsi giungendo ad altrettante convenzioni valide ed
efficaci tra le parti aderenti.
Il Giudice aveva già dato atto di come la stessa difesa delle OO.SS. ricorrenti abbia dovuto ammettere che
Fesica/Confsal e Confsal/Fisals non sono “sindacati di comodo”, “non si può sostenere che soltanto le sigle
sindacali con maggiore rappresentatività (tra le quali comunque ed in ogni caso rientrano Fesica/Confsal e
Confsal/Fisals) a detta della ricorrente, possano legittimamente stipulare contratti collettivi e definire
trattamenti retributivi dacché l’art. 39 Cost. garantisce la piena libertà sindacale” e non costituisce condotta
antisindacale l’applicazione da parte di un iscritto SNA del CCNL sottoscritto dall’Associazione di categoria alla
quale appartiene (SNA). Fin dalla genesi di tale stipula Fesica Confsal e Confsal Fisals assieme allo SNA si sono
ritrovate a dover fare i conti con un atteggiamento reazionario il quale a quanto pare continua a premere sul
discorso della legittimità di rappresentare i propri iscritti sottoscrivendo CCNL ambiti dalla ‘grande’ intesa. Il
risultato finale è che il lavoratore non viene nemmeno considerato in quanto l’istanza presentata si concentra
su quello che sta più a cuore alla ricorrente: lo screditamento di quel fastidioso CCNL al quale non è riuscita a
partecipare al tavolo della trattativa. La ‘pericolosità’ dell’applicazione di questo contratto desta una
preoccupazione talmente forte da far pensare, anche in sede giudiziaria, che si sta perdendo di vista quale
dovrebbe essere la vera natura di un ricorso a difesa dei diritti del singolo lavoratore che si rivolge ad
un’organizzazione sindacale per far valere i propri diritti….(omissis)
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Anche sul fronte del Fondo Pensione Agenti professionisti di assicurazione (FONAGE), nelle occasioni di
confronto democratico e nella discussione politica che hanno caratterizzato l’anno appena concluso, sono
emerse forti, chiare, inequivocabili, le linee guida per lo sviluppo dell’azione sindacale deliberata dal Congresso.
L’avvenuto commissariamento di FONAGE, insieme alla roboante campagna mediatica di disinformazione,
irresponsabilmente messa in atto da qualche Collega-agente ansioso di mantenere una visibilità ormai
impiegata quasi esclusivamente a supporto della strategia delle Imprese, hanno costretto il Sindacato a ripetuti
interventi istituzionali, mediatici e tecnici, con notevole dispendio di risorse, umane ed economiche.
Le logoranti, a volte snervanti e spossanti pressioni attuate nei confronti di questo Esecutivo e dei singoli
Componenti affinchè SNA sottoscrivesse il piano ANIA di distruzione del Fondo prima, ed il piano-fotocopia
elaborato dal Commissario di Fonage poi, avrebbero potuto comportare l’immediata trasformazione del nostro
Fondo Pensione in un insieme di “pip” a contribuzione pura, con conseguenze irreversibili sul trattamento
pensionistico di tutti noi, attivi e pensionati. Queste “pressioni” paventavano, quale possibile conseguenza
della mancata sottoscrizione da parte SNA dei suddetti piani di riequilibrio, il fallimento di Fonage, o la sua
messa in liquidazione coatta amministrativa.
Non finirò mai di ringraziare chi, insieme a me, ha tenuto duro, non ha ceduto alle pressioni né ai ricatti che ci
sono stati e continuano ad esserci, non ha avuto paura ed ha continuato a credere nella forza della Categoria,
mettendo al primo posto, prima di tutto, la difesa dei reali interessi degli Agenti. Mi riferisco a molti di voi in
sala, cari Colleghi, ma anche e soprattutto a questa squadra dirigente nazionale che non ha avuto
tentennamenti; momenti di riflessione, si, ma tentennamenti e paura mai! Ed un ringraziamento, penso di
poterlo rivolgere a nome di tutti gli Agenti italiani, ad Elena Dragoni, Corrado Dimarino, Tiziana Belotti, Paolo
Bullegas, Michele Languino, Francesco Libutti, Andrea Lucarelli, Agnese Mazzoleni, Angela Occhipinti,
Giuseppe Rapa, Alberto Testa.
La vicenda FONAGE è stata più volte oggetto di approfondimento, sia a livello di Comitato Centrale che di
Congresso Nazionale, per cui penso si possa ritenere sufficientemente conosciuta da tutti voi. Quel che forse
non sapete ancora, è che la situazione del Fondo, in quest’anno di gestione commissariale, nonostante le
terribili previsioni della Cassandra (*ved.pag.11) di turno, non solo non è precipitata, ma è nettamente migliorata.
Da indiscrezioni che possiamo ritenere attendibili, pare infatti che l’anno 2015 di FONAGE chiuda, secondo i
criteri del consueto bilancio civilistico, con un avanzo di gestione (“utile”) di oltre settanta milioni di euro
(avanzo/utile anno 2014 = € 18.618.140,51; avanzo/utile anno 2013 = € 24.913.159,66). Al solo scopo di fornire
un dato utile ed interessante, aggiungo che nel 2014 (ultimi dati ufficiali disponibili): le quote versate dalle
Imprese e dagli Agenti quale contribuzione sia ordinaria che integrativa, nonché i contributi per le spese della
gestione amministrativa del Fondo, hanno comportato ricavi per Fonage per € 53 Milioni circa, mentre le
pensioni erogate complessivamente sono state di € 57 Milioni circa (prima del “taglio”). Si legge, nel bilancio di
Fonage: “La differenza tra i contributi incassati e le uscite per pensioni e riscatti di posizioni contributive viene
ampiamente coperto dai rendimenti della gestione patrimoniale”. Ed infatti, le plusvalenze derivanti
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principalmente dalla negoziazione dei titoli in portafoglio, sono state, nel 2014, pari ad oltre 32 Milioni di euro
(dati ufficiali Fonage).
Altra indiscrezione ritenuta attendibile è che molto probabilmente il commissariamento di FONAGE terminerà a
breve, si dice entro qualche mese. Quasi certamente senza alcuna trasformazione del regime del Fondo, ma
con una serie di interventi sulle prestazioni che sarebbero finalizzati a permettere la ripresa della normale
operatività ed a garantire l’equilibrio tecnico attuariale di medio e lungo periodo. Verrebbe così rimesso in
bonis FONAGE e sarebbero ripristinati gli Organi statutari.
Al riguardo vi invito caldamente a leggere il parere pro-veritate recentemente acquisito da SNA e depositato ad
integrazione del ricorso presentato al Presidente della Repubblica, contro il commissariamento di FONAGE.
Secondo gli autorevoli prof. Alberto Floreani (professore di economia degli intermediari finanziari presso l’Università Cattolica
di Milano) e prof. Roberto Moro Visconti (dottore commercialista, revisore legale dei conti, professore di finanza aziendale
presso l’Università Cattolica di Milano) il piano di riequilibrio di FONAGE dovrebbe tenere conto del fatto che “la
gradualità e ragionevolezza del risanamento sono strettamente correlate con l’ottica di riequilibrio (recovery) di
medio-lungo periodo, anche al fine di considerare l’eventuale miglioramento futuro dell’attuale contesto
congiunturale, nonché il contributo dei nuovi ingressi”.
Nel documento acquisito, si legge inoltre che “tenuto conto dell’attuale scenario di riferimento, a livello
europeo, il deficit medio dei fondi pensione appare del tutto fisiologico e non peculiare… il valore corrente del
patrimonio (attivo) del FPA risulta superiore rispetto al valore contabile… l’effettivo squilibrio del FPA al 31
dicembre 2014 risulta tendenzialmente in linea con il deficit medio dei fondi pensione a livello europeo e
italiano, tenuto conto dell’attuale contesto macro-economico… le misure ipotizzabili di recovery del FPA,
dovendo necessariamente essere improntate alla tutela dei beneficiari aderenti, dovrebbero ispirarsi a criteri
graduali, progressivi, ragionevoli e in un’ottica di medio-lungo periodo (come avviene peraltro in diverse altre
realtà europee)…”.
Nel prezioso studio si afferma altresì che “il contributo degli sponsor risulta imprescindibile, in caso di necessità,
al fine di contribuire positivamente al riequilibrio dei fondi pensione. Il supporto dello sponsor può essere
realizzato con diverse modalità, prevalentemente attraverso contributi patrimoniali per ripianare parzialmente
o totalmente il deficit o incrementi nella contribuzione. Inoltre, il supporto dello sponsor in caso di squilibrio
patrimoniale può essere enforceable, cioè obbligatorio, e illimitato (unlimited), obbligatorio e limitato, non
enforceable o assente”.
Gli studiosi proseguono: “la base legale o contrattuale per il supporto dello sponsor può essere prevista da
specifiche norme di legge, da accordi collettivi o dallo statuto del fondo. …. L’assenza di obblighi legali o
contrattuali al supporto dello sponsor in caso di squilibrio non significa però che tale opzione non debba essere
perseguita per il riequilibrio. Le pratiche dei fondi pensione a riguardo sono molto varie ma non vi è dubbio
come il supporto dello sponsor sia estremamente diffuso nell’ambito dei fondi pensione europei e rappresenti
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una strada da intraprendere e perseguire da parte degli organi di governo e delle fonti istitutive del fondo prima
di far gravare, in ultima istanza, su aderenti e beneficiari l’onere del riequilibrio stesso…”.
Gli estensori del parere, infine, evidenziano come “la capacità di garantire le prestazioni promesse ai propri
aderenti rappresenta uno degli elementi cardine per aumentare il grado di fiducia verso il sistema di previdenza
complementare. A maggior ragione, ciò vale per il FPA, che coinvolge l’industria assicurativa, la quale ha nello
sviluppo della previdenza complementare uno dei propri principali interessi a livello strategico”.
Come non condividere questa tesi?!
Teniamo presente che l’industria assicurativa italiana accantona utili, anche quest’anno, per oltre 4 Miliardi di
euro (anno 2015, fonte: dati ANIA), che ha accantonato utili per 6 Miliardi di euro l’anno precedente (anno 2014, fonte:
dati ANIA), per 5,2 Miliardi di euro nel 2013 e per 5,8 Miliardi di euro nel 2012. Non c’è che dire, si tratta di un
settore florido, con ampio margine di redditività e di questo non possiamo che rallegrarci. Sarà anche merito
degli Agenti, o no?!
L’importo complessivamente erogato da FONAGE, ogni anno, per tutte le pensioni degli Agenti, vecchiaia ed
invalidità e per i superstiti, è di circa 57 Milioni (prima dei “tagli”), cifra che corrisponde più o meno all’ 1,4%
dell’utile netto realizzato dalle nostre Mandanti in un anno di esercizio! Al netto dei contributi versati, lo
squilibrio annuo del Fondo è di circa 4 Milioni di euro, cifra corrispondente allo 0,1% dell’utile suddetto.
RISULTATO NETTO SETTORE ASSICURATIVO IN ITALIA
valori in miliardi di euro
7
6
6
5,8
5,2
5
4
4
3
2
1
0
RISULTATO NETTO
anno 2012
anno 2013
anno 2014
anno 2015
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(*)= La sindrome di Cassandra è una patologia che porta a formulare sistematicamente previsioni avverse circa
il proprio o altrui futuro. Ciò denota una tendenza psicologica maniacale che spesso denota depressione da
parte del paziente. Il nome della patologia deriva dal mito di Cassandra. Quella di Cassandra è una sindrome da
fine del mondo tipica dei passaggi di crisi culturali. Come nella vicenda della mitica profetessa troiana
condannata a non essere creduta, la previsione apocalittica esibisce anzitutto una singolare struttura prolettica:
è la rivelazione stessa che, mentre annuncia la catastrofe, la rende ineluttabile per cause connesse, in definitiva,
non al problema in sé ma ai modi della comunicazione e delle dinamiche dell'organizzazione sociale.
La sindrome di Cassandra contiene in sé complesse tendenze (auto/etero) colpevolizzanti, sullo schema della
personalità corporativa e delle dinamiche vittimali del capro espiatorio e della sostituzione vicaria. Simile ad un
eroe cosmico, il cui sentire esprime una sua misteriosa comunione con le più profonde energie collettive, la
cassandra attira su di sé la punizione proponendosi come sostituto espiatorio a nome della collettività; fa leva
sulle paure collettive e accentua i caratteri apocalittici della propria predicazione allo scopo di rendere più
promettente l'offerta salvifica di sé.
Richiamando l'attenzione sulla propria persona, e distogliendola, in definitiva, dal problema incombente e da
una possibile soluzione preventiva, la cassandra mitizza i contorni del problema stesso celandone le vere
dimensioni storiche e politiche. Il complesso esita in una profonda frustrazione per l'incapacità di agire
tempestivamente ed efficacemente: Cassandra finisce per distruggere se stessa; mentre trova conferma della
propria ideologia di salvezza, provoca, proprio per questo, la catastrofe collettiva annunciata
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Dal tema pensioni, passiamo al tema strettamente connesso Agenti-Pensionati. Proprio a loro, che come noto
qualcuno addirittura definisce “zaini da portare sulle spalle” e qualcun altro vorrebbe “estromettere dalle
decisioni in quanto non più funzionali all’incremento delle vendite”, in coerenza con quanto condiviso un anno
fa abbiamo dedicato diverse riunioni. Abbiamo cercato di far giungere loro qualche parola di sostegno, qualche
concreto gesto di solidarietà.
Ricorderete certamente che durante i lavori del Comitato Centrale di Ferno-Malpensa del 26 aprile 2015,
abbiamo pensato ad un gruppo di persone di supporto alla terza età, al quale poter dare vita coinvolgendo
Colleghi meno giovani di comprovata esperienza, fedeltà e generosità sindacale. Gruppo d’opera,
coordinamento, nucleo, che potrebbe rappresentare all’Esecutivo, con cognizione di causa, le necessità dei
nostri Agenti-Anziani e costituire tra l’altro occasione di incontro, di socialità e dialogo, per tutti i nostri Colleghi
in quiescenza, “Colleghi Pensionati, che a volte possono avere bisogno anche solo di sentirsi (ancora) parte di
una Categoria, di un gruppo, di una squadra, che non li ha espulsi né dimenticati e non ha nessuna intenzione di
farlo!” (tratto da: Relazione dell’Esecutivo Nazionale – Comitato Centrale Ferno 26/4/2015).
Bene, vi dico con piacere che: ci siamo quasi! Grazie alla preziosa collaborazione di alcuni Coordinatori regionali
e di alcuni Presidenti provinciali, qualche settimana fa abbiamo dato vita al primo Nucleo territoriale AgentiPensionati, a Fermo, nella Regione Marche, riuscendo a testare una modalità di approccio a questo target di
Colleghi che sarà presto messa a disposizione di tutti i Coordinamenti regionali e di tutte le Sezioni provinciali
interessate. Lo schema prevede un contatto diretto con gli Agenti Pensionati della zona, a cura della Sezione
provinciale competente, l’organizzazione di uno o più eventi dedicati ed una scontistica mirata. Vi
intratterremo presto in merito, con tutti i dettagli del caso.
Alla riunione di Fermo dell’8 marzo scorso hanno partecipato sia i colleghi operativi sia i colleghi pensionati,
iscritti e non allo SNA, perché si è ritenuto che analizzare la questione congiuntamente sia un primo grande
passo per raggiungere un’unità di intenti e una condivisione degli obiettivi, affinché in modo coeso si possa
contribuire a modificare lo stato attuale delle cose. A conclusione della partecipata assemblea, i presenti hanno
tra l’altro spontaneamente steso e sottoscritto una mozione, contenente la richiesta urgente di: 1. immediata
ripresa della gestione ordinaria del Fondo Pensione Agenti professionisti di assicurazione, con il ripristino della
normale operatività degli Organi statutari; 2. sospensione dell’iniqua ed inappropriata decurtazione del 40%
delle pensioni effettuata dal Commissario straordinario del FONAGE.
Credo sia utile ripetere, per chi ancora avesse qualche dubbio, che “non abbiamo nessuna intenzione di
diventare, come qualche “utile idiota” ha ipotizzato nelle proprie logorroiche informative “Urbi et Orbi”, il
Sindacato dei Pensionati. Sapete bene che l’età anagrafica delle centinaia di nuovi iscritti che stanno giungendo
ogni mese è piuttosto bassa, rispetto alla media e che conseguentemente non corriamo certo questo pericolo.
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Desideriamo però rimarcare con forza che intendiamo essere anche il Sindacato dei nostri Pensionati e,
auspicabilmente, il porto sicuro al quale, anche i nostri nonni, i nostri padri, i nostri ex soci ed ex Colleghi
potranno sempre approdare in caso di bisogno!” (tratto da: Relazione dell’Esecutivo Nazionale – Comitato Centrale Ferno
26/4/2015).
Per quanto riguarda le tematiche più generali, cioè la difesa delle prerogative professionali e dei diritti
collettivamente acquisiti dagli Agenti, coerentemente con gli impegni assunti in Congresso questo Esecutivo
Nazionale ha coinvolto ripetutamente i Gruppi Aziendali Agenti, al fine di presidiare la contrattazione di primo
livello. Come noto, ne è scaturito un documento, deliberato dal Comitato dei Presidenti di GAA, di impegno –da
parte di ciascun singolo Gruppo- a non trattare argomenti “di primo livello” in sede aziendale.
Successivamente, abbiamo costituito un Gruppo di Lavoro, coordinato dal vicepresidente nazionale Corrado
DiMarino, con il compito di analizzare e valutare gli spazi di possibile negoziazione sulle principali tematiche
riguardanti l’ANA vigente. Del Gruppo di Lavoro fanno parte anche il Presidente del Comitato GAA Dario Piana
ed il vicepresidente Salvatore Palma. Questo nuovo strumento sinergico a nostra disposizione, è il frutto di un
leale confronto svolto lo scorso anno con l’allora Presidente del Comitato GAA Roberto Fresia, che ringrazio
sinceramente per la grande sensibilità dimostrata e per l’impegno profuso.
Al fianco di Roberto Fresia, all’epoca, aveva contribuito alla realizzazione di questa sinergia il suo Vice, Dario
Piana, che oggi nella nuova veste di suo successore saprà certamente apportare, con lealtà e determinazione, il
necessario dinamismo a questo Gruppo di Lavoro.
Il nostro rapporto con i singoli GAA e con il Comitato dei Presidenti di GAA ha continuato ad essere trasparente
e costruttivo. Anche su questo fronte abbiamo cercato di mantenere fede, sempre in modo sinergico, alla linea
politica deliberata dal Congresso nazionale. In qualche circostanza siamo stati chiamati ad intervenire, con
decisione, per limitare gli effetti dannosi di singoli comportamenti che possono compromettere il necessario
equilibrio di ruoli o danneggiare i diritti acquisiti della Categoria agenziale intervenendo su istituti di primo
livello o su prerogative professionali inalienabili. Non siamo mai intervenuti per fini strumentali o con secondi
fini, ma sempre e solo per il bene degli Agenti ed a tutela degli interessi della Categoria!
Ed a proposito di Gruppi Aziendali Agenti, colgo l’occasione per ribadire quanto già espresso in Congresso
Nazionale e cioè che questa dirigenza non è intenzionata a favorire la nascita di Rappresentanze sindacali
all’interno dei singoli Gruppi Agenti, anche perché il fenomeno rischierebbe di contribuire ad un’ulteriore
frammentazione della Categoria. Corre tuttavia l’obbligo di segnalare come iniziative di questo genere siano
comunque in fase di spontanea sperimentazione, specie in quei Gruppi Aziendali nei quali la volontà dei
numerosi iscritti SNA è stata piegata al desiderio del Presidente pro-tempore di aderire ad Anapa (o di adesione
bi-partisan). Nel caso questa tendenza dovesse consolidarsi, esamineremo da vicino e con la dovuta attenzione
ogni aspetto della questione, coinvolgendo naturalmente gli Organi del Sindacato statutariamente preposti.
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Osserviamo con attenzione il fenomeno dei Gruppi Agenti che aderiscono a SNA e contemporaneamente ad
ANAPA, a volte per decisione del solo Presidente pro-tempore o del suo Direttivo. Poiché i numeri parlano
chiaro, ed il rapporto Agenti iscritti SNA/Agenti iscritti ANAPA è più o meno di 9 a 1, c’è da chiedersi in base a
quale scrupolo “politicamente corretto” un GAA possa oggi sostenere che la doppia iscrizione sia una forma di
rispetto degli equilibri interni del GAA medesimo!
Come già emerso in Congresso, riteniamo che questa scelta non sia la migliore, nell’interesse dei Colleghi,
anche perché aderire ad ANAPA significa contribuire economicamente alla sopravvivenza di un’Associazione
che, nei fatti, ha dimostrato un’evidente, inquietante, inammissibile contiguità politica con l’ANIA sui principali
temi che ci contrappongono alle Imprese.
L’elevato livello di scontro con le Imprese su alcuni temi fondamentali come l’ANA, le indennità di fine
mandato, la rivalsa, il Fondo Pensione Agenti, non permettono di tollerare a lungo forme di ambiguità al nostro
interno! Abbiamo bisogno di stare uniti, abbiamo necessità di sapere su chi possiamo contare, nel superiore
interesse degli Agenti che tutti noi rappresentiamo!
Riprendendo l’argomento anticipato all’inizio di questa relazione, mi preme segnalare come sia stato dato
seguito all’impegno di migliorare la struttura e l’organizzazione interna del Sindacato. Partendo da una serie
di analisi, svolte anche con l’ausilio di esperti del settore, siamo intervenuti sulla disposizione del personale, sui
flussi interni ed abbiamo rinforzato lo staff amministrativo con l’inserimento di alcune stagiste, che ci
auguriamo possano presto integrarsi definitivamente con il personale di Via Lanzone.
Scorrendo il documento che trovate nella vostra cartella, intitolato “Indagine preliminare soddisfazione
Associati SNA sui servizi della struttura”, scoprirete come sia stato meticoloso il lavoro di analisi che ci ha
permesso di mettere in atto interventi ben calibrati, mirati ed efficaci, partendo dalla conoscenza dei problemi
ed adottando metodologie scientifiche per risolverli.
Per quanto attiene alla parte più materiale del progetto, gli interventi di ristrutturazione del fabbricato di
proprietà del Sindacato e di riqualificazione delle postazioni di lavoro del personale, sono quasi terminati. Vi
sarà sufficiente recarvi presso la Sede di Milano, per rendervi conto immediatamente della qualità del lavoro
svolto e dei lusinghieri risultati ottenuti. Abbiamo valorizzato l’immobile, che costituisce un importante asset
patrimoniale del nostro grande Sindacato, migliorando l’ambiente lavorativo del nostro staff, rispettando gli
impegni di spesa assunti dall’Esecutivo Nazionale e rispettando le tempistiche previste.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento dei lavori di riqualificazione delle risorse umane (personale), lo
schema seguente, elaborato dal nostro consulente preposto, fornisce una chiara sintesi degli obiettivi
prefissati:
(segue schema)
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L’intervento consulenziale ("Progetto struttura") presso la struttura SNA di Milano avviato alla fine del 2014
aveva come richiesta il miglioramento del funzionamento della struttura sotto l’aspetto della professionalità
dell’efficienza e della qualità. Esso intendeva rispondere sia a problemi di efficienza che di razionalizzazione
della struttura
Esso si è dato i seguenti obiettivi:
1) Valorizzazione delle professionalità interne della struttura
2) Sviluppo organizzativo della struttura
3) Efficienza della struttura
4) Miglioramento della qualità del servizio agli associati
5) Leadership : miglioramento degli strumenti di governo della struttura da parte della direzione stessa della
struttura, nonché dell'Esecutivo
Metodologia generale:
sia la rilevazione delle lacune della struttura sia la definizione degli obiettivi da perseguire sono state formulate
e condivise mediante coinvolgimento a più riprese di tutti i membri della struttura, nonché del Vicepresidente
vicario di SNA, Elena Dragoni.
La linea di fondo è stata quella procedere in maniera graduale in modo da non sconvolgere le normali attività
della struttura.
Alcune attività sono state più specificamente progettate e condotte dal Vicepresidente stesso e dal Direttore
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E veniamo ora all’argomento centrale del nostro Ordine del Giorno: il bilancio consuntivo del Sindacato e
quello preventivo, che sarete chiamati ad approvare.
Per i dettagli tecnici, le singole partite ed i criteri ragioneristici permettetemi di rimandarvi all’ormai noto,
autorevole e disponibile rag. Borboni, dello studio commercialista Della Frera Borboni & Associati, al quale
ormai da tempo è stata affidata la redazione del bilancio e la sua asseverazione, che interverrà dopo di me.
L’aspetto che vorrei evidenziare, ancora una volta, è che l’attenzione –a volte maniacale- che questa squadra di
Esecutivo Nazionale ha riservato alle finanze del nostro Sindacato, ha finalmente prodotto i risultati voluti ed
ha consolidato l’inversione di rotta rispetto al passato.
Abbiamo messo in sicurezza, spero definitivamente, i conti del Sindacato, attraverso la razionalizzazione della
spesa, uno stringente controllo dei costi, una spending review generalizzata ed il ricorso a sponsorizzazioni e
contratti pubblicitari, che lo strumento operativo “SNAS Srl”, la testata online www.snachannel.it e la ritrovata
visibilità SNA hanno permesso di concretizzare.
Alcuni dati salienti non sfuggiranno alla vostra attenzione:
TOTALE PROVENTI E RICAVI DA ATTIVITA’ TIPICHE
Inizio presidenza Demozzi
Risultato Gestionale dell'esercizio (- perdita / + utile)
inizio presidenza Demozzi
anno 2010
anno 2011
2.596.422,00
2.438.557,00
anno 2012
2.453.359,00
anno 2013
2.104.468,00
anno 2014
2.089.724,00
anno 2015
2.188.240,90
anno 2010
- 290.291,04
anno 2011
- 130.178,00
anno 2012
+ 51.620,30
anno 2013
+ 34.329,00
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anno 2014
+ 32.903,00
anno 2015
+ 147.421,30
Il calo degli iscritti, che ha costantemente caratterizzato SNA negli ultimi 7 anni (nel 2007 erano 8.837, nel 2009
7.727 e nel 2012 6.865), ha comportato un notevole ridimensionamento dei ricavi, scesi da € 2.596.422,00 del
2010 a € 2.089.724,00 del 2014. Tuttavia la riduzione più che proporzionale della spesa, messa in atto con
particolare incisività fin dall’anno 2012, ha permesso di riequilibrare il bilancio del Sindacato e di ritornare ad
accantonare risorse, seppure limitate, nonostante l’anzidetta riduzione delle entrate, fin dal primo anno della
mia presidenza (anno 2012). Questo, senza ridurre i servizi offerti agli Iscritti, che al contrario sono stati
ampliati e senza rinunciare all’attività di tutela ed assistenza di stampo prettamente sindacale, che è cresciuta
notevolmente.
Nell’anno 2015, lo straordinario afflusso di nuove iscrizioni al Sindacato che abbiamo registrato (oltre 800
nuove iscrizioni delle quali 133 sono state conteggiate di competenza dell’anno 2016), la realizzazione di alcune
sopravvenienze attive e la sensibile riduzione del numero dei “morosi”, hanno permesso l’incremento delle
entrate da € 2.089.724 ad € 2.188.240,90. A questo dato positivo si è aggiunto un ulteriore contenimento dei
costi di esercizio e la stabilizzazione del costo del personale, ottenendo il risultato finale di € 147.421,30 di
avanzo di gestione (“utile”).
Non vi sfuggirà che detto risultato è stato ottenuto dopo aver effettuato gli accantonamenti di Legge, oltre
all’accantonamento di € 55.595,48 per Ristrutturazione del Sindacato, di € 10.000,00 per Accantonamento
Funzionamento Sindacato, di € 25.000,00 per Accantonamento Azioni Sindacali e di € 60.000,00 per
Accantonamento Vertenze.
Come vedete, il Sindacato Nazionale Agenti gode di buona salute! Stiamo creando le condizioni, anche
economiche e patrimoniali, affinchè gli Agenti italiani possano continuare a contare anche in futuro sulla loro
storica Associazione di rappresentanza!
Chi verrà dopo di noi troverà, come si suol dire, “fieno in cascina” e di questo Colleghi, dobbiamo tutti essere
orgogliosi!
Ripeto per l’n-esima volta: la nostra linea politica è coerente e determinata, senza tentennamenti o facili
cedimenti al volere dei poteri forti. Abbiamo ritrovato la forza di opporci ai soprusi, di dire NO davanti alle
ingiustizie e questo significa, per tutti noi, avere dignità, responsabilità e senso del dovere.
Abbiamo percorso le impervie strade della giustizia, della politica e della contrattazione collettiva, restituendo
agli Agenti spazi operativi e libertà professionali che sembravano perduti per sempre… Abbiamo smascherato
chi per acquiescenza, per scetticismo, per pura pigrizia o per l’incapacità di indignarsi e di intervenire per
impedire ingiustizie e soprusi, si è colpevolmente schierato con le Imprese, cercando di ostacolarci nell’opera
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di tutela sindacale della Categoria. Abbiamo contrastato e contrastiamo chi cerca di diffondere notizie false e
tendenziose, che creano artificiosamente ostilità fra i Colleghi, funzionale alla divisione del fronte sindacale ed
al tentativo maldestro di indurre la Categoria agenziale ad accettare supinamente le strategie, per noi a volte
mortali, delle Imprese.
Abbiamo ridimensionato le ambizioni di chi cercava di annacquare la linea politica del Sindacato Nazionale
Agenti, di trasformarlo in qualcosa di diverso inseguendo improbabili riforme statutarie ispirate ad ideologie
dimostratesi, alla prova dei fatti, totalmente inaffidabili sul piano sindacale.
Abbiamo ridato autorevolezza ai nostri Organi statutari ed al Sindacato nel suo complesso. Non abbiamo
sottovalutato alcun suggerimento né alcuna critica, come potete constatare, traendone sempre spunto di
riflessione e facendone occasione di ulteriore miglioramento. Abbiamo rispettato i vincoli di bilancio, messo in
sicurezza le finanze del Sindacato. Ancora una volta ci presentiamo a voi, Colleghi membri del Comitato
Centrale SNA, con la serenità di chi agisce con coerenza, con determinazione, con lealtà e con i conti a posto.
Anche a nome dell’Esecutivo Nazionale vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon lavoro.
18
Claudio Demozzi
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