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ebbraioAnno
del Trib. di
Vibo· Aut.
Valentia
n. ·1/14
del 01/07/2014
Responsabile: Francesco
BarrittaResponsabile:
Anno412015
n.21···Aut.
gennnaio/febbraio
2015
Aut.
Trib.
di Vibo
Valentia
n. 1/14 delDirettore
01/07/2014
Direttore
Francesco
Barritta
··n.
marzo/aprile
2016
del
Trib.
di Vibo
Valentia
n. 1/13
del 14/01/2013
Direttore
responsabile:
Francesco
Apriceno
RICADI
È PRONTA
PER LE ELEZIONI?
INCONTRIAMO
IL
INCONTRIAMO
IL
SINDACO
SINDACO
RODOLICO
RODOLICO
pag. 2 - marzo/aprile 2016
editoriale
RICADI È PRONTA
PER LE ELEZIONI?
di Francesco Apriceno
Da questa domanda parte la nostra riflessione. Già si conosce la data probabile
(5 giugno) per lo svolgimento delle elezioni amministrative che daranno al Comune
un nuovo consiglio comunale dopo quello
sciolto nel 2014 per infiltrazioni mafiose.
Sono passati più di due anni di commissariamento, il territorio è alle prese con
varie emergenze, tra strade dissestate,
acqua sporca, discariche abusive, opere pubbliche in fase di realizzazione e
quant’altro, ma nessuno si è fatto avanti
con determinazione ed ha ufficializzato la
candidatura. Solo qualche indiscrezione e
nulla più.
Questo dato deve far riflettere un po’
dal momento che, come immaginiamo,
i “giochi” e gli intrighi politici relativi alla
definizione delle candidature non manchino. Tuttavia, non ci saremmo aspettati
questo: che le forze politiche si trincerassero dietro un silenzio pressoché assoluto. Ci aspettavamo qualcuno disposto
a metterci la faccia dal primo minuto, a
I
Ricad nforma
mettere sul banco i temi sulla base dei
quali aggregare un movimento di opinione che potesse scuotere le coscienze
della società civile, che riaccendesse gli
entusiasmi e la “primavera ricadese” del
2016 dopo il lungo “inverno” trascorso
in attesa e con la speranza che qualcosa
cambiasse, Ci aspettavamo che, a questa
data, si potesse intravvedere una proposta politica chiara che mirasse a riscattare il Comune dall’onta dello scioglimento
per infiltrazioni mafiose e a rilanciare la
progettualità sospesa.
Una nuova Ricadi può essere pensata soltanto mettendo da parte interessi
personali e mere ambizioni di carriera
politica. I soliti giochi politici, le alleanze
dell’ultima ora, le amicizie pre-elettorali
dell’ultimo mese non possono produrre un reale cambiamento, ma soltanto il
raggiungimento dello scopo di vincere le
www.ricadinforma.it
elezioni.
La vera politica è fatta di programmazione, di preparazione alla soluzione di
problematiche nonché alla realizzazione
di progetti innovativi e Ricadi avrebbe bisogno di tutto ciò, di persone che si spendano e mettano a disposizione le proprie
competenze per risollevarne le sorti e per
far decollare questa realtà molto importante dal punto di vista turistico e quindi
economico. Infine, un ultimo interrogativo è d’obbligo, dal momento che non abbiamo ancora avuto modo di apprendere
dai commissari i risultati del lavoro svolto.
Saranno riusciti a bonificare effettivamente il Comune dalle ingerenze della
criminalità organizzata? Quali sono, da
questo punto di vista, le aree di maggiore
criticità all’interno della macchina amministrativa e burocratica comunale? Quali
azioni hanno intrapreso per risanare la
situazione dell’Ente nei punti elencati
nella relazione allegata al decreto di scioglimento?
Sappiamo qualcosa sul loro operato
dalle motivazioni del decreto di proroga
dello scioglimento da 18 a 24 mesi, ma
aspettiamo di conoscere il quadro globale
della situazione del Comune da parte degli stessi Commissari e magari di ricevere
segnali di speranza per il futuro di questo
martoriato territorio.
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tecnologia
CRYPTOLOCKER:
CASI A RICADI
di Simone Tocco
CryptoLocker è un virus comparso per la
prima volta nel 2013. Facente parte della
“famiglia” dei Ransomware, infetta i sistemi
operativi Windows criptando (quindi rendendo illeggibili) i file della vittima e richiedendo quindi un riscatto per la decriptazione. CryptoLocker si diffonde generalmente
tramite allegati di email spesso provenienti, in modo apparente, da istituzioni o fornitori di servizi.
La comunicazione contiene quindi un file
compresso in formato.ZIP che racchiude
al suo interno un eseguibile spesso camuffato da nomi che fanno pensare ad altro
(es. fattura.pdf.exe, bonifico.pdf.exe ecc).
Al primo avvio, il virus si impossessa della
macchina invocando la sua esecuzione ad
ogni accensione del PC. Dopo aver generato una chiave di crittografia molto robusta
inizia a crittografare i file presenti sul disco
rigido.
Dopo aver terminato la sua operazione,
CryptoLocker darà informazioni su come
effettuare il pagamento in modo anonimo
utile a “riavere” accesso ai propri file. Se-
I
Ricad nforma
condo la nota casa di produzione Antivirus
Symantec, il 3% degli infettati ha effettuato il pagamento della somma richiesta, ma
spesso non hanno comunque riavuto i propri file crittografati.
Tentare di recuperare i file in modo autonomo è pressoché impossibile. L’algoritmo
di crittografia utilizzato infatti, è estremamente robusto al pari di quelli utilizzati dagli organi bancari o in ambito militare. L’unica soluzione efficace si dimostra quindi la
prevenzione.
pag. 3 - marzo/aprile 2016
nabili senza eseguire gli allegati contenuti.
Mail che hanno come oggetto l’invio di
un documento (fatture, bollette o altro)
raramente vengono trasmesse in formati
compressi quale.ZIP. Spesso, inoltre, il testo contenuto nel corpo della mail è scritto
in Italiano palesemente tradotto con strumenti automatici e ricco di errori.
Anche nel territorio di Ricadi ci sono stati svariati casi di contagio e la prevenzione
sull’argomento viene spesso sottovalutata
rischiando quindi, di esporre alla perdita
definitiva documenti importanti che possono arrecare seri danni ad un privato o ad
un’azienda.
ricadesi fuori
DA RICADI
A MILANO…
PER AMORE!
di Maurizio Pantano
Effettuare periodicamente copie di backup o utilizzare specifici antivirus per
CryptoLocker è l’unica strada percorribile
per mantenere al sicuro i propri file. Anche
il buon senso gioca un ruolo fondamentale. Molte delle mail che contengono virus
sono facilmente individuabili quindi elimi-
Nella nostra rubrica “Ricadesi Fuori” abbiamo spesso incontrato gente
emigrata prevalentemente per esigenze lavorative o per ragioni legate ad
un’esperienza di studio. Stavolta abbiamo preferito analizzare una storia un po’
diversa, un insieme di partenze e viaggi
per ragioni sentimentali, che culmina in
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pag. 4 - marzo/aprile 2016
un soggiorno a Milano lungo una vita. La
persona in questione è Olimpia Pontoriero, “Lina” per gli amici, che ha scelto di
raccontare la sua bellissima esperienza di
vita al Nord Italia, nonostante la sua infanzia e la sua adolescenza a Ricadi siano
state memorabili.
Lina nasce a Ricadi l’11 giugno 1959.
La sua famiglia è molto numerosa, ha
quattro sorelle tra cui: Maria, che vive a
Muggiò (MB), Franca, che vive a Coccorino, Caterina e Antonella, che vivono
rispettivamente a San Nicolò e a Ricadi.
Durante la sua infanzia, che certamente
rappresenta il periodo che più l’ha legata alla vita del paese, Lina trascorre le
giornate giocando spensierata con altri
bambini per le vie di Ricadi, in particolare
in via Schioppo, dove all’epoca vi erano
numerose famiglie. Il gioco che è in voga
in quegli anni è la Siloca, che consiste nel
tracciare sull’asfalto dei riquadri contenenti dei numeri e saltarci all’interno a
turno.
Anche la sua adolescenza trascorre a
Ricadi, dove Lina frequenta il liceo linguistico; diplomatasi, all’età di 18 anni lascia
il paese per recarsi a Messina, dove intraprende gli studi universitari.
Dopo pochi mesi conosce Michele
Famà, un giovane ragazzo originario
di Lampazzone, rientrato in paese per
I
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Bar-Caffetteria in zona Brera a Milano,
a ridosso dei palazzi che storicamente
ospitano le più importanti testate giornalistiche nazionali. Il locale è aperto ormai
da 35 anni e la vita lavorativa che vi è attorno è certamente parecchio sacrificante per una famiglia, anche in virtù della
crisi economica degli ultimi anni.
Tuttavia Lina è rimasta molto legata a Ricadi. A 18 anni non avrebbe mai
immaginato di dover emigrare, quando
all’epoca si viveva di spensieratezza e si
era ricchi. Il legame con la propria terra è
rafforzato dal fatto che appena le è possibile fa visita al paese, cioè durante le feste natalizie o pasquali, d’estate, talvolta
nei fine settimana o addirittura in concomitanza della festa di Sant’Antonio (il 13
Giugno).
L’appello lanciato da Lina ai giovani ricadesi è quello di rimanere nella propria
terra e di assumere un atteggiamento
imprenditoriale, al fine di creare iniziative atte a sfruttare al massimo le potenzialità del territorio, con l’auspicio che si
possa creare occupazione per un anno
intero e non per la sola stagione estiva.
Per realizzare ciò a Ricadi è necessario
prendere esempio da chi è andato a vivere fuori, dove nell’ambito lavorativo sono
all’ordine del giorno l’umiltà, la costanza,
Attualmente la famiglia gestisce un la serietà e la professionalità.
trascorrere le feste natalizie. Scoppia il
classico “colpo di fulmine”: Lina abbandona l’Università per seguire Michele a
Milano, dove egli è in cerca di lavoro. Ben
presto i due si sposeranno (v. foto) e dalla
loro unione nasceranno rispettivamente
Marco (nel 1981) e Stefano (nel 1990).
Difatti, alla domanda “Qual è stato il motivo reale della sua emigrazione?”, Lina ci
confida che: “A differenza di mio marito,
andato a Milano in cerca di lavoro, io ho
seguito il mio cuore”.
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religione
LA CHIESA DI
SAN PAOLO A
CIARAMITI
I
ne dell’antica più piccola, fu edificata verso
la metà dell’800 dal parroco Don Raffaele
Pugliese e completata da Don Vincenzo
Loiacono. Dal punto di vista architettonico
è molto elegante, decorata con stucchi in
gesso dai fratelli Gangemi di Polistena.
di Michele Giuliano
In questo numero presentiamo la Parrocchia di Ciaramiti dedicata a San Paolo. A
tal proposito va detto che questa è l’unica
parrocchia della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea dedicata al Santo.
La chiesa di Ciaramiti vanta una incantevole posizione geografica, infatti essa si
presenta agli occhi dei viaggiatori provenienti da Lamezia Terme come uno scrigno
dorato sulla collina che da Santa Domenica
s’innalza verso Brattirò, domina tutta la
valle fino alla spiaggia di Formicoli. Non è
un eccesso di benevolenza dire che Ciaramiti è uno dei paesi più belli del comune di
Ricadi.
Il panorama mozzafiato che ci offre dalla
piazzetta antistante la chiesa di San Paolo
è più unico che raro! Spazia dal golfo di Lamezia alle Isole Eolie fino alla cima dell’Etna. Le casette intorno alla Chiesa fanno da
cornice come un nido di aquila e di notte
sembra di osservare un albero di Natale
colorato posto in cima ad una montagna.
L’attuale chiesa di Ciaramiti, in sostituzio-
pag. 5 - marzo/aprile 2016
Ricad nforma
zionare, le statue più antiche sono state
portate nelle varie parrocchie circostanti
dai fedeli. Nella chiesa di Ciaramiti troviamo anche un quadro molto bello della Madonna di Romania, opera dei fratelli Bagnati di Tropea.
Nel 1986-87 la Chiesa è stata restaurata
dai fedeli, molto orgogliosi delle loro tradizioni e dell’edificio di culto sito nel loro paese. Sono stati effettuati interventi quali il
rifacimento del pavimento in marmo, la pitturazione interna, sicché tutto è diventato
più bello, elegante, invitante alla preghiera!
libri
“RIME CALABRESI”
DI EGIDIO
TOMASELLO
di Carmelina Pontoriero
Nella cupola si possono ammirare gli affreschi raffiguranti i 4 evangelisti, attribuiti
ai Ruffa di Tropea. La statua di San Paolo,
recentemente restaurata da Reginaldo
D’Agostino, è di epoca remota, forse proveniente dal monastero basiliano di Brivadi
del ‘800 d.C.
Quando il monastero ha smesso di fun-
“Caru mulinu u tempu iu accussì! / E io na
mma scurdai sta puisia… / quando di subba
a timpa cu fi fi, / era u signali chi chjiamava
a ttia.”
Si possono racchiudere le radici, la quotidianità, la semplicità e la bellezza della
propria terra in versi? La risposta è tra le
pagine di un libro, “Rime calabresi”, l’ultima
opera di Egidio Tomasello, edita da Thoth.
Quella di Tomasello è una ricerca del de-
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La Nostra Specia
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pag. 6 - marzo/aprile 2016
sueto, di ciò che è andato perduto. Una ricerca che lo porta a conferire valore al nostro dialetto, farlo rivivere nelle sue radici
latine, greche e arabe.
È l’autore stesso a spiegare questa sua
sete di vocaboli dialettali: “Ho ripescato e
cercato tra gli anziani, parole e significati
che non sono più usati dai giovani, i quali
quantunque parlino il nostro dialetto correttamente non conoscono certi termini,
I
Ricad nforma
[email protected]
segno ormai di una deriva dovuta in un
certo senso alla “civilizzazione” ed inglesizzazione, tramite i molteplici mezzi di
informazione e di comunicazione. Per fare
un esempio tangibile, riporto una parola
in disuso, ma che una mia zia anziana usa
spesso, e cioè: “sugna mesti”; sono riuscito
a scomporla e decifrarla, e non è altro che il
succo di quel latino, che tanto ci appartiene, ovvero: signum est; che tradotto letteralmente significa: è segno, vuol dire che. Il
dialetto è la nostra madre lingua […] Esso è
come un buon bicchiere di vino, invecchiato naturalmente! Deve rimanere in bocca
quel dolce e quell’aspro, per cui ognuno
possa ridire: “Ancora un po’ per piacere!””
I versi di Tomasello consentono un tuffo
nella nostra lingua, il dialetto ricadese. Sì
perché i dialetti variano di paese in paese,
a volte di frazione in frazione. Così tra una
parola e un’altra Tomasello ci racconta dei
panorami mozzafiato di cui si può godere a
Ricadi: “Ed è na jojia i subba a sta muntagna, guardandu puru Capu Vaticanu; chistu è nu postu pi cu avi gnagna… di quantu
bellu è, parri cchjiù chjianu (Ed è un godimento dell’anima da sopra questo monte,
guardando pure Capo Vaticano; questo è
un posto per chi ha cervello… per quanto è
bello, ti viene da parlare molto piano).”
Così anche la libertà viene cantata attraverso la descrizione di una scena, un
cagnolino che si tuffa in acqua e riprende
il bastone che il suo amato padrone gli lancia: “La soi felicità pari evidenti, ca da catina
cchjiù non è ligatu, e puru si stavota arrizza
i denti… dici o patruni: ancora! C’haiu hiatu.”
Gli elementi della natura si intrecciano
ai miti e ai luoghi della Calabria, le nuove
abitudini a quelle antiche dei nostri padri;
Tomasello riesce a cantare tutto quello che
i suoi occhi vedono, e da queste immagini
impresse nella sua mente ricava versi semplici ma disarmanti che arrivano a toccare
le corde più profonde dell’anima del lettore, risvegliando in lui ricordi, emozioni,
sensazioni.
La nebbia (“s’alza la nebbia e si abbassa
il calore, il vento forte spinge boschi ed
onde”), il porto di Gioia Tauro (“Fermanu
nta ssu portu randi i Gioi, tutti ssi scatuluna
di lamera, arriva tuttu cchijiu chi nno bboi,
macari puru droga a Calimera”), la religione, l’invidia, i colori della nostra terra, gli
oroscopi, Vulcano, l’amicizia, la vecchiaia,
l’inverno del 2015 con la sua pioggia incessante, i meravigliosi versi dedicati alla nostra Torre Marrana (“La turri saracina tutta
tonda, scarnata du martempu e di scavati,
guarda li scogghji e guarda puru l’unda, chi
sentineji soi disarmati”).
I temi trattati da Tomasello sono i più diversi e prendono un arco di tempo lunghis-
look fashion. capelli. estetica. stylist. make-up
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pag. 7 - marzo/aprile 2016
Ricad nforma
simo, che va dal mito alla società odierna. sentimento artistico.
Un mix perfetto che il poeta calabrese sa
intrecciare con arte e fantasia. Quella di
Tomasello è una sfida: mettere la vita su
carta, dipingerla in versi poetici dialettali.
Una sfida che vince pienamente nella bellezza disarmante della sua poesia.
arte
SAVERIO MUSCIA
di Ilaria Giuliano
Restauratore di professione e pittore
“per un momento di relax”, come mette in
chiaro lui stesso, utilizza nei suoi dipinti
non solo colori a tempera, ma anche vari
materiali e tessuti come jeans, esprime il
suo massimo trasporto artistico nella scultura. Per realizzare sculture usa diversi
materiali, come il gesso, l’argilla, il ferro,
ecc. Tuttavia, il materiale che predilige in
assoluto è sicuramente il legno, dal quale
riesce a realizzare vere e proprie “storie
di vita”. Ad esempio scene di vita contadina, il librarsi nell’aria di uccelli, il pesce che
va controcorrente, senza seguire la massa,
per seguire e proteggere i propri ideali.
Insomma, tutte allegorie, se così vogliamo definirle, della nostra vita. Ed è proprio
questo che si apprezza nelle sue sculture:
l’artista riesce, in modo diretto, a spiegare
Stocco di Mammola
Per la nostra rubrica sull’aspetto artistico e creativo di Ricadi, abbiamo incontrato
un altro protagonista del mondo dell’arte.
Una persona che, come ogni bravo artista
appassionato, riesce ad esprimere con il
suo estro e con la sua creatività tutta la sua
passione e il suo punto di vista del mondo:
Saverio Muscia. Originario di Tropea, classe 1949, Muscia vive da tanti anni a Santa
Domenica con la sua famiglia.
Frequenta per un po’ di tempo l’istituto
d’arte a Vibo Valentia, per poi lasciare e
continuare a nutrire e coltivare la sua vena
artistica da autodidatta. C’è da dire che Saverio Muscia proviene da una famiglia di
artigiani, falegnami, e quindi sin da piccolo
ha potuto subito mettere in pratica il suo
talento naturale, riuscendo a modellare un
materiale come il legno secondo il proprio
dal 1987 gli Artigiani della Qualità
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Qualità
e raccontare il concetto di libertà. Si allontana dalle linee rigide e classiche della scultura, fino a incamminarsi su un percorso
dinamico, in movimento.
Le opere di Saverio Muscia non si fermano mai. L’opera scolpita racconta una storia
da cui si trae e si approfondisce un pensiero: l’uomo non si ferma mai, è attivo, mobile e fattivo, sempre pronto a esprimere il
senso della natura umana, la ricerca della
libertà. Saverio Muscia partecipa, da tanti
anni, a diverse manifestazioni artistiche, a
eventi come biennali presso Lamezia Terme, Monterosso Calabro e Siderno.
Inoltre, ha esposto le sue opere anche
a eventi culturali e artistici, quali mostre a
Tropea oppure fiere a Roma, nella provincia di Napoli, partecipando anche ad esposizioni in altre città d’Italia, come Trento e
Piano di Sorrento. Un artista a tutto tondo
e un artigiano restauratore molto umile e
“ligio” al dovere di esprimere prontamente
I
Ricad nforma
pag. 8 - marzo/aprile 2016
www.ricadinforma.it
e Giuseppe Naccarato, due ingegneri partnership – tra cui Ansa, Tim, Federculture, Assoturismo, i maggiori aeroporti
dell’UniCal di Cosenza.
italiani ecc. – ViaggiArt sta diventando uno
strumento indispensabile per pianificare
il proprio viaggio nel Bel Paese, partendo
dall’offerta culturale. Attraverso la mappa
l’utente può geolocalizzarsi, scoprire i beni
culturali che lo circondano ed avere tutte
le info necessarie per pianificare il proprio
viaggio, creando itinerari personalizzati.
Grazie all’accordo tra il Comune di Ricadi
e ViaggiArt, i beni culturali e paesaggistici
del territorio verranno mappati e (ri)scoperti. Chi sceglierà di visitare Ricadi ed il
suo comprensorio potrà, con un semplice
ViaggiArt opera come una bussola digi- click, scoprire e raggiungere la Torre Martale, dove l’utente/viaggiatore - utilizzan- rana, il belvedere di Capo Vaticano, i musei,
do l’app e/o il portale viaggiart.com - viene le chiese, i monumenti ed i vari luoghi d’ingeolocalizzzato e guidato alla scoperta teresse. Integrando tutti i servizi turistici
dell’immenso patrimonio culturale italiano, offerti. Tutto in un’unica app, garantendo
troppo spesso sconosciuto e poco valoriz- un’importante promozione turistico-cultuzato. Musei, monumenti, beni paesaggisti- rale di Ricadi e le sue bellezze. Una vera e
ci ed architettonici; eccellenze del made propria innovazione turistica nel panorama
in Italy, eventi culturali, ristoranti, hotels, nazionale.
Mi preme sottolineare il ruolo – essenservizi turistici, mobilità e guide: tutto in
territorio
un’unica app. L’Italia intera a portata di click ziale – di un cittadino ricadese sempre
attento alla promozione del proprio terrisul proprio dispositivo mobile.
Dopo essere stata premiata per due torio: Francesco Mangialavori. Grazie alle
anni consecutivi come miglior startup tu- sue splendide foto ed ai suoi testi, verrandi Enzo Scordo ristica italiana, l’app di Viaggiart – gratuita no realizzate le schede tecniche (in italiano
e disponibile per IOs, Android e Windows ed inglese) di tutti i luoghi d’interesse del
ViaggiArt è un’idea made in Calabria, Phone - è stata inserita tra le migliori tra- comprensorio di Ricadi. Un contributo –
sviluppata da due calabresi Stefano Vena vel app d’Europa. Grazie ad importanti quello di Francesco - volontario e gratuito,
il suo ardore per l’arte, preparato e risoluto
a rinnovarsi e sperimentare, con l’intento
di accrescere e “sfamare” la sua passione
per l’arte. Alla fine della nostra chiacchierata con un così bravo esponente dell’arte, di
cui Ricadi si avvale, gli chiediamo un monito
e un appello alle generazioni di giovani per
spronarli a seguire i propri sogni.
“Avere il coraggio di nutrire e coltivare le proprie passioni, secondo la propria
personalità e indole - ci risponde in modo
convinto - non copiare nessuno, ma essere
sempre pronti a imparare dagli altri, per
essere stimolati. L’importante è seguire
qualcosa che esce da noi stessi, e non le
mode del momento. E, infine, non pensare
al successo immediato che deve arrivare
e all’aspetto esclusivamente economico.
Bisogna fare ciò che si sente, rispettare il
proprio essere”. D’altronde, l’arte è sentimento. E con le sue meravigliose opere, Saverio Muscia rappresenta appieno questa
concezione di vita.
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pag. 9 - marzo/aprile 2016
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“CALABRIA (1836)”
L’INEDITO GALLY
di Bettina Rayer
Nell’ampio e variegato repertorio di
tanti escursionisti stranieri, che soprattutto a partire dal Settecento percorsero
la nostra penisola e le isole adiacenti, in
particolare la Sicilia, è caduto nell’oblio il
diario di Henry Gally Knight, registrato in
The Normans in Sicily: being a Sequel to
“An architectural tour in Normandy”, pubblicato a Londra, per i tipi di John Murray,
nel 1838.
Tra la folta schiera dei viaggiatori del
Grand Tour vi fu, infatti, Henry Gally
Knight (1786-1846), studioso inglese di
arte e architettura medievali, politico, poeta, poligrafo e viaggiatore. L’illustre viaggiatore visitò la Sicilia per due mesi, dal 24
agosto sino il 27 ottobre del 1836; eccetto una breve ma significativa escursione in
Calabria dal 3 al 7 settembre, il cui racconto viene pubblicato nelle lingue inglese,
francese e tedesca, e – per la prima volta
– nella traduzione italiana di Massimiliano
Benincasa.
Quelli del Gally Knight sono appunti di
estremo interesse che, editi da Meligrana Editore, curati da Nicola D’Agostino
e introdotti da Pietro De Leo, delineano
un inusuale e significativo ritratto della
Calabria di indubbio valore storico e artistico-monumentale, arricchendo così le
annotazioni odeporiche vergate dai suoi
contemporanei in un frangente nodale
per la storia europea e del nostro Paese,
avviato – non senza contrasti e dilemmi –
a raggiungere l’Unità: un sogno non ancora profondamente raggiunto, nonostante
il legame istituzionale, ritoccato e rivisto
nel corso dei secoli.
sport
PASSIONE
PER LA DANZA E
PER IL BENESSERE
FISICO: LA ROMY’S
DANCE STUDIO
d o v e a b i t a l ’e s t a t e
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+39 0963663302
attiva fin dall’ottobre del 2009 ed è composta da circa sessanta tesserati di varie
età. Gestita con amore dalla giovane insegnante Romina Trecate, la scuola di danza è
situata in via Gesuini nella frazione di Santa
Domenica di Ricadi.
L’origine di questo progetto è riconducibile all’autentica passione dell’istruttrice
Romina Trecate per il mondo della danza,
nonché al suo percorso artistico e professionale in questo settore. Appassionata
di ginnastica artistica già da bambina e, in
particolare fin dal 1988, Romina Trecate
ha maturato tante esperienze pratiche e
di fondamentale importanza, ottenendo
risultati alquanto straordinari in diverse
gare di danza artistica.
di Pasquale Scordamaglia
“Ci sono delle scorciatoie per la felicità, e la danza è una di queste” scriveva la
scrittrice, giornalista e sceneggiatrice Vicki Baum; una riflessione, la seguente, che
descrive alla perfezione lo spirito con cui è
stata concepita la Scuola di danza e ginnaDopo tanti anni di perfezionamento, si
stica artistica “Romy’s Dance Studio”. Fon- trasferisce a Cosenza presso l’ADAC, l’Acdata con l’acronimo di A.S.D. (Associazione cademia delle Belle Arti Coreografiche. Lì
Sportiva Dilettantistica), questa realtà è inizia a frequentare i corsi di danza moder-
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Fitness”; una moderna forma di aerobica
che si esegue a passo di danza latina. La
suddetta disciplina è nata negli Stati Uniti
ed è stata ideata dal ballerino colombiano
Alberto Perez.
na, classica, Hip Hop e contemporanea. In
seguito, sempre a Cosenza, si iscrive alla
Scuola di Ginnastica Artistica “Olympian’s”,
sotto la preziosa guida dell’istruttore ed
esperto Sandro Mangiarano. Nel corso di
tale esperienza, inoltre, frequenta dei corsi
che le permettono di ottenere l’importantissima e significativa qualifica di Insegnante di Fitness, di Step e di Aerobica.
L’epilogo di queste esperienze professionali e personali, in tal senso, ha favorito
la costituzione e la crescita della Scuola di
Danza “Romy’s Dance Studio, ma soprattutto la conoscenza del sodalizio in ambito
locale e nazionale. Molteplici e alquanto
apprezzati, sono i corsi che l’istruttrice Romina Trecate offre ai suoi allievi. In particolare, per i bimbi dai tre anni in su, si applica
la divertente pratica del “Gioco Dance” che,
sempre attraverso l’attrazione del gioco, risulta essere un buon mezzo per avvicinare
i bambini alla danza.
Non mancano neanche i balli di gruppo,
i corsi di danza classica-moderna, di contemporaneo, di Aerobic Dance, di Ginnastica Artistica e Ritmica, di Jazz, Step e G.A.G.
(Gambe Addominali Glutei). A questi si
aggiungono anche i corsi della disciplina
Hip Hop che, oltre a mettere in movimento
tutto il corpo e garantire l’uso della gestualità, mettono in risalto la bellezza e l’amore
per la danza. Tra le attività praticate va sicuramente menzionato il famoso “Zumba
Nello specifico, si tratta di una ginnastica
aerobica piuttosto intensa e che permette
di bruciare fino a 1.000 calorie in un’ora,
avendo anche dei reali benefici sul metabolismo. In relazione a questa moderna
disciplina, l’A.S.D “Romy’s Dance Studio”
include anche tre specifiche categorie di
Zumba Fitness: il corso di “Zumba Sentao”,
di “Zumba Step” e di “Zumba Kids”.
La scuola di danza, inoltre, con e senza
animatori, mette a disposizione la propria
sala per feste di compleanno, anniversari,
feste di laurea ecc. Non pochi sono stati i
riconoscimenti che l’A.S.D. “Romy’s Dance
Studio” ha ottenuto fin dalla sua nascita.
Circa due anni fa, la scuola di danza ha partecipato alle Gare Nazionali di Roma, dove
le allieve più adulte si sono classificate al
primo posto nella categoria “Hip Hop”. Un
anno dopo, nel 2015, il gruppo ha partecipato alla medesima iniziativa che si è svolta
presso la città di Lamezia.
In tale occasione, alle ragazze della
scuola di danza “Romy’s Dance Studio”, è
stato meritatamente riconosciuto il primo
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posto nella categoria delle “Danze Coreografiche”, mentre le bambine si sono
classificate al primo posto nella categoria
“Hip Hop”. Inoltre, qualche anno prima, le
ginnaste hanno preso parte alle gare nazionali di Ginnastica Artistica di Rimini. Va
sottolineato, anche, che l’A.S.D. “Romy’s
Dance Studio” partecipa ogni anno alle
gare regionali che si svolgono a Cosenza.
Come se non bastasse, a partire da ottobre
2016, l’istruttrice Romina Trecate avvierà
un nuovo corso di “Real – Ball Fitness”, un
allenamento cardio che brucia grassi ed è
tanto efficace quanto divertente.
Con la preparazione di originali coreografie, la suddetta attività si esegue tramite
l’uso di una palla e migliora la concentrazione, il tono muscolare e l’equilibrio. Per ulteriori info è possibile contattare il numero
349 808 4304 o l’indirizzo e-mail [email protected]
scuola
LA LETTURA
NELLA SCUOLA
di Carmelina Pontoriero
“Nessun vascello c’è che, come un libro,
possa portarci in contrade lontane”. Così
Emily Dickinson descriveva la magia dei libri e la bellezza della lettura.
condividi con #ricadinforma
La lettura offre al bambino un canale
alternativo di conoscenza, che va oltre
l’esperienza diretta. Favorisce la comprensione di sé e del mondo circostante, allarga
la mente stimolando il bambino alla scoperta e all’esplorazione. La lettura sviluppa
l’immaginazione, la fantasia, la creatività, la
curiosità, amplia la memoria e potenzia le
capacità logiche e astrattive. Infine, essa
stimola lo sviluppo del linguaggio, arricchisce il vocabolario, migliora la qualità lessicale e permette al bambino di sperimentare le sue emozioni attraverso le avventure
dei protagonisti dei libri, anche le emozioni
più complesse e difficili da gestire.
È proprio questo in cui crede l’Istituto
Comprensivo di Ricadi: nell’importanza
della lettura. Non come imposizione, non
come obbligo ma come piacere.
Stimolare il desiderio alla lettura è proprio lo scopo del progetto portato avanti
dall’IC di Ricadi, “Il piacere di leggere”.
Il progetto coinvolge tutti i gradi dell’IC,
dalla Scuola dell’Infanzia, passando per la
Scuola Primaria e fino alla Scuola Secondaria di Primo Grado. “Il progetto parte da un
presupposto: è fondamentale far scaturire
la curiosità e l’amore per il libro ancora prima che il bambino apprenda la tecnica della
lettura. Tale azione, oltre che dalla famiglia,
deve essere svolta dalla scuola, a partire
dalla scuola dell’infanzia. La familiarità con
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il loro contatto, l’esempio dei genitori che
leggono, l’abitudine di raccontare, discutere, scambiare idee e consigli sugli argomenti oggetto di lettura, sono tutte strategie
valide per stimolare i bambini. Per solleticare l’interesse e la curiosità, il libro deve
diventare nelle loro mani uno strumento
magico e allettante, capace di introdurli nel
mondo simbolico che è racchiuso nelle sue
pagine, attraverso la relazione con l’adulto
che lo propone. Un mondo fatto di emozioni, gioie, paure, fantasie, affetti, eventi,
scoperte, come in fondo l’universo stesso
del bambino.”
Nell’ottica del progetto gli insegnanti, nel
corso dell’anno scolastico, hanno programmato una serie di attività volte a promuovere, consolidare, potenziare e sviluppare
l’amore per la lettura. Tutto questo attraverso la produzione di racconti e fumetti,
l’allestimento di una mostra utilizzando il
materiale realizzato, con attività graficopittoriche, con visite presso biblioteche,
con attività di manipolazione e di lettura di
immagini, con visite a mostre e laboratori
artigianali, con attività drammatico-teatrali
e, infine, attraverso una gara di lettura.
Le attività del progetto in questione
sono previste per l’intero anno scolastico
e coinvolgono in modo trasversale tutte le
discipline e i campi di esperienza. Nell’ambito del progetto i ragazzi della Scuola
Primaria e le prime e seconde classi della
Scuola Secondaria di Primo Grado hanno
avuto l’opportunità di vedere al cinema il
capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, Il
Piccolo Principe. Il momento centrale del
progetto sarà il campionato di lettura che
coinvolgerà l’IC di Ricadi.
La referente del progetto, prof.ssa Concettina Restuccia, ci spiega le regole: “La
regola fondamentale è quella di leggere,
leggere e ancora leggere. Saranno proposti i seguenti libri: “Il piccolo principe” per
le classi prime, “Il diario di Anna Frank” per
le classi seconde, “L’amico ritrovato” per le
classi terze della Scuola Secondaria e “Il libro della giungla” per la quinta classe della
Scuola Primaria.
Nel corso del II quadrimestre gli insegnanti supporteranno la lettura dei libri
attraverso la lettura ad alta voce, la verifica che i libri vengano letti, la circolazione
dei libri tra i lettori, ricerche sulle biografie
degli autori e inviteranno gli stessi alunni
a formulare domande sul libro letto e ad
imbucarle in una cassetta della “posta bibliotecaria”. La Commissione del progetto
raccoglierà le domande dai contenitori e
provvederà ad elaborare tante batterie di
domande quante sono le classi coinvolte.
Tra aprile e maggio si svolgeranno le gare
presso i locali della sede centrale dell’Istituto Comprensivo di Ricadi animate da
una coppia di docenti (non di lettere). La
classe che avrà ottenuto il maggior punteggio sarà proclamata “CAMPIONE DI LET-
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[email protected]
il piacere di leggere e, soprattutto, per far turca che li inseguiva facendola insabbiare
scoprire loro quanta magia si può nascon- quindi “gabbandola” (fregandola).
dere dietro le pagine di un libro.
Situata poco dopo Santa Domenica, è
raggiungibile (avendone il permesso) dal
Villaggio Le Playe, di cui fa parte, o da un rispiagge
pido sentiero alle spalle della stazione ferroviaria di S. Domenica oppure a piedi da
Formicoli ma anche da Riaci. Non esistono
servizi di alcun genere per cui si consiglia
di portarsi dietro tutto l’occorrente per il
S. DOMENICA - A STAZIONI/SCALEA
mare, compreso il cibo.
Questa spiaggia molto lunga si trova
esattamente sotto il paese di S. Domenica
ed è raggiungibile a piedi tramite una lunga
scalinata molto comoda, di recente costruzione, da qui il nome “scalea”, oppure attraverso un sentiero ripido e sterrato poco più
a sud della scalinata.
RISCOPRIAMO LE
NOSTRE SPIAGGE
S. DOMENICA - FORMICOLI
La spiaggia di Formicoli, sita nell’omonima baia, è una tra le più accessibili, belle e
grandi della zona di Tropea-Capo Vaticano.
TURA” e riceverà in premio una coppa. La
Scuola dell’Infanzia, invece, produrrà una
serie di fiabe illustrate.
Il viale soprastante, molto capiente per
posteggiare l’auto, è raggiungibile attraversando un piccolo ponticello nei pressi della
stazione ferroviaria di Santa Domenica da
cui prende il nome la spiaggia. È una spiaggia sabbiosa e sassosa abbastanza stretta.
Non esistono servizi di alcun genere per
cui si consiglia di portarsi dietro tutto l’occorrente per il mare, compreso il cibo.
S. DOMENICA - GABBATURCU
A nord di Formicoli e a sud della spiaggia
A Stazioni c’è la spiaggetta detta Passu du
Gabbaturco così detta poiché, all’epoca
delle incursioni saracene, alcuni pescatori
locali ordirono una trappola ad una nave
Attualmente alcune classi della Scuola
Secondaria e della Scuola Primaria sono
impegnate anche in tre Concorsi letterari: Fantacity 2016, Giulietta e Romeo: la
magia dell’amore, Quel fresco profumo di
libertà.”
Un progetto di ampio respiro, una sfida quella che si propone l’IC di Ricadi per
far ritrovare e stimolare nei piccoli alunni
La spiaggia è ubicata poco a sud del paese di S. Domenica e si arriva dalla SP 22
che collega Ricadi a Tropea; il suo accesso è
ben segnalato. La spiaggia si trova alla fine
di una discesa molto ripida ma comoda,
perché poi, alla fine, c’è un grande parcheggio pubblico a pagamento, mentre ci sono
I
visita anche www.drapiainforma.it
anche un paio di parcheggi privati, uno
proprio sulla spiaggia sia per auto che per
camper. È possibile noleggiare barche, pedalò e gommoni e ci sono sia bar che punti
di ristoro. Questa di Formicoli (il cui nome
deriva da Forum Herculis, antico porto
greco-romano di cui sott’acqua restano
ancora delle tracce) è una delle spiagge più
attrezzate della zona. È molto lunga (più di
1 km) e larga con sabbia finissima (anche se
diventa rocciosa e poco praticabile a sud) e
si possono fare lunghe passeggiate a piedi
per ammirare le bellissime falesie di arenaria.
S. DOMENICA - TORRE MARINO
La spiaggia è raggiungibile all’altezza del
villaggio “Stromboli” lungo la SP 22. Si deve
intraprendere una ripida discesa che conduce fino alla spiaggia. La discesa è stretta e non adatta ai camper o ad auto molto
grosse; vista la minima possibilità di parcheggio meglio lasciare l’auto in alto dove
è più facile parcheggiare. C’è una buona
segnaletica turistica che la segnala.
Questa spiaggia prende il nome da una
antica torre di guardia, oggi utilizzata per
abitazione, posizionata su di un belvedere panoramico da dove si può ammirare la
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spiaggia sottostante. La spiaggia è bella e
sabbiosa anche se un po’ stretta ed esiste
un lido ben attrezzato.
sport
CRESCERE
NELLO SPORT
di Antonio La Rosa
Fin dal I sec d.C., il latino Giovenale, autore della celebre frase ‘mens sana in corpore sano’, aveva ben inteso che un individuo
sia un’unità promiscua di corpo e mente:
perciò, è vantaggioso che importanti doti
intellettuali trovino giusta dimora in un
corpo sano e attivo. Ciò, prima di ogni cosa,
è garantito dallo sport.
Ma perché, oggi, lo sport è legato quasi
indissolubilmente alla parola ‘calcio’? A tal
proposito, per conoscere un’altra faccia
delle disparate attività sportive, sottovalutata e per molti ignota, abbiamo intervistato il maestro Antonio La Torre, che si
impegna da molti anni nella promozione
di una nobile disciplina, annoverata fra le
importanti arti marziali, e lo fa anche grazie all’attività svolta nella propria scuola di
karate “Tropheum Karate”.
Sappiamo che Lei, fin da precoce età,
ha cominciato a praticare questo sport
entusiasmante. Come è nata la sua passione per il karate e quali sono state le
più emozionanti soddisfazioni raggiunte?
È proprio così. Fin da piccolo, in modo
naturale, spontaneo, ebbi la percezione
che in me fosse presente una particolare
voglia innata per le arti marziali, che si è
progressivamente sviluppata per via degli
stimoli ricevuti da diversi film, fortemente
in voga alla mia epoca, del quasi leggendario Bruce Lee.
Da lì, ebbi la fortuna di giungere a Milano
e di approcciarmi, di conseguenza, a questa
affascinante disciplina sportiva, soprattutto grazie all’aiuto e al sostegno, fino al
raggiungimento di vari titoli, del mio caro
maestro Stefano.
Nell’arco della mia vita, poi, spinto
dall’impellente passione e dal vivace desiderio di praticare questa attività, ho disputato numerose gare a livello agonistico: tra
le tante cose, sono stato campione a livello
lombardo e ho conseguito altri importanti
titoli in Lombardia, dove, in effetti, si è sostanzialmente articolata la mia emozionante carriera di karateka; infine, in procinto di
prepararmi alla disputa delle gare mondiali
a Pechino, ebbi un fatale problema fisico,
che mi precluse la strada dell’ambita gloria.
Ahimè, fu la cosa che mai avrei voluto vivere: in effetti, quello si profilava come l’anno
propizio, che mi avrebbe potuto offrire il
frutto proibito, della piena realizzazione,
che per molto tempo il mio animo aveva
cercato di pregustare.
Tuttavia, come è tipico di un convinto
animo sportivo, non mi sono dato per vinto: dopo essermi riabilitato, mi sono attivamente impegnato nella promozione del
karate FIJKAM (vale a dire, riconosciuto
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bullismo cui è esposto il genere femminile,
le arti marziali in generale si rivelano un ausilio di non poco conto per la difesa contro
ogni forma di prevaricazione fisica. Tuttavia, non è detto che questa disciplina debba
semplicemente adempire questo obiettivo,
giacché è possibile, con costanza e determinazione, giungere a praticare questa attività atletica anche a livello agonistico.
dalla Federazione Judo Lotta Karate Arti
Marziali), sia a livello agonistico che amatoriale.
Come mai, oggi, il karate è poco conosciuto nel nostro territorio?
Sicuramente le pubblicità, le rappresentazioni cinematografiche e le opinioni comuni - nate nel secolo scorso - hanno contribuito a dare adito a un’interpretazione
erronea di questa nobile disciplina, in particolare nel nostro territorio. Questa visione distorta della natura originaria delle arti
marziali genera l’inesatta definizione del
karate come ‘calci e pugni’ fini a se stessi.
In realtà, oggi, non è affatto così. Le regole
e le norme sono cambiate, garantiscono un
maggiore controllo e una più sana prevenzione dei danni arrecabili e abbinano, a tutto ciò, delle caratteristiche nuove di questa
precisa attività, che non si configura, quindi, come botte da strada gratuite e scaturite da smodata aggressività, ma come una
pratica sportiva figlia del controllo e del rispetto verso l’avversario.
È notorio che il karate, da sempre, rappresenti un’efficace arma per la difesa
personale. Ciò potrebbe essere un incentivo per la pratica dello sport da parte del
genere femminile?
A tal proposito, il karate si rivela uno
sport ad hoc: infatti, con tutte le violenze,
le ripetute aggressioni e le diverse forme di
Quale funzione ricopre, questa disciplina sportiva, nella formazione di ogni
atleta. Può aiutare nella costruzione della propria personalità?
Certamente, il karate influisce parecchio nella definizione e nella formazione
della personalità di ognuno. La peculiarità
di questa disciplina è l’attuazione di un duplice lavoro, improntato a fornire una formazione non semplicemente strutturale e
tecnica, ma anche e soprattutto mentale.
Seguendo questa via, si può pervenire a un
sano equilibrio psicofisico, garante di una
corretta postura e di un’adeguata muscolatura, cui si aggiungono importanti valori
sportivi, all’insegna del rispetto del prossimo, della reciproca condivisione, dell’accettazione della sconfitta come di una
gratificante vittoria e della maturazione di
una sana coscienza, che antepone i rapporti umani a quelli esclusivamente legati alla
competizione sportiva.
Il controllo, inoltre, è uno degli aspetti
educativi più significativi del karate: perciò,
l’importanza di esprimere tutta la potenza
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delle tecniche acquisite non è assolutamente interpretabile come dimostrazione
di violenza, ma come studio razionale di
tutte le potenzialità dell’individuo, che ha
come traguardo l’autocontrollo e l’equilibrio dialettico corpo/mente. Tali obbiettivi
sono la base di un continuo perfezionamento, per fare del karateka un cittadino
responsabile.
Un individuo che si accinge a praticare
questo sport, potrebbe essere favorito
da una particolare predisposizione caratteriale? Insomma, una persona timida, per esempio, potrebbe avere vantaggi nei confronti di una persona sicura di
sé, o viceversa?
Sì. Le arti marziali, in se stesse, riescono
a infonderti una dirompente carica emotiva interiore, che ti spinge a uscire fuori
dai tuoi limiti e a travalicare particolari
inibizioni naturali; con un lavoro assiduo e
propedeutico, questa attività educativa ti
permette di raccogliere ciò che di buono
hai seminato. Pertanto, questo, è un buon
modo per riconoscere i propri limiti e strumenti, ma anche per superare una naturale
predisposizione ad essere schivo e introverso. In poche parole, si tratta di crescere
nello sport.
eventi
IL PREMIO BERTO
RITORNA A RICADI
di Ilaria Giuliano
Sarà sabato 2 luglio la premiazione finale dell’edizione 2016 del Premio Berto e si
terrà nella sua tanto amata Capo Vaticano.
“Riprendendo la tradizione che l’ha caratterizzato fin dalla sua nascita, quest’anno si svolgerà in Calabria, a Ricadi, la finale
del Premio Berto, con la proclamazione e la
premiazione del vincitore. Giuseppe Berto,
I
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nato a Mogliano Veneto, visse gran parte
degli ultimi anni della sua vita proprio in
Calabria, dov’è tuttora sepolto.
Da qui nacque la decisione di unire i due
territori nella valorizzazione della sua figura e della sua opera. La macchina organizzativa, che vede in prima fila il Sistema Territoriale Bibliotecario Vibonese, istituito
dalla Regione Calabria in forma di Associazione tra enti locali della provincia di Vibo
Valentia, è già avviata e presto sarà dettagliato il programma dell’evento. In contemporanea, a Mogliano Veneto si svolgerà un
“Festival Bertiano”, con un programma di
eventi sullo scrittore rivolti alla cittadinanza ed in particolare agli studenti.
Ricordiamo che per inviare la vostra
opera prima di narrativa – redatta in lingua
italiana – c’è tempo fino al 30/04/2016.
Infatti “l’opera deve essere edita e messa in distribuzione nel periodo compreso
tra il 01.05.2015 e il 30.04.2016. Copia
dell’opera, spedita unicamente a cura
dell’editore, pena l’esclusione, dovrà pervenire a ciascun giurato entro e non oltre
il 30 aprile 2016.”
pag. 15 - marzo/aprile 2016
territorio
TASSA DI
SOGGIORNO:
FACCIAMO
CHIAREZZA
di Valeria Muzzupappa
Quella del 2016 sarà la prima edizione di
questo Festival che, nei programmi dell’Associazione Giuseppe Berto, si svolgerà
ogni anno nella regione che non ospiterà la
finale del Premio. Con la pubblicazione del
Bando si apre la partecipazione degli editori all’edizione 2016 del Premio Berto con i
propri autori all’esordio. La Giuria del Premio si riunirà a Milano dopo aver analizzato
le opere presentate per decidere la cinquina del finalisti. Sabato 2 luglio, infine, avrà
luogo la cerimonia di premiazione a Ricadi.”
La giuria per l’edizione 2016 sarà composta da: Antonio D’Orrico – Presidente;
Cristina Benussi; Enza Del Tedesco; Nicola
Fiorita; Mimmo Gangemi; Giuseppe Lupo;
Laura Pariani; Stefano Salis; Alessandro
Zaccuri.
Abbiamo incontrato il Dott. La Rocca,
dirigente dell’ufficio ragioneria del Comune di Ricadi, per rivolgergli qualche
domanda in merito al monitoraggio sugli
incassi e sul modo in cui saranno spesi
gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno.
La tassa di soggiorno è ormai una realtà per il Comune di Ricadi. I commissari
straordinari che reggono l’Ente l’hanno
istituita nel 2014 tra diverse perplessità da parte degli operatori del settore.
Per non pregiudicare i contratti già posti in essere per la stagione turistica del
2014, però, si decise, di comune accordo con gli operatori turistici, di posticipare la sua applicazione all’anno 2015.
Compiuto questo primo anno, viene
da chiedersi: Quanto è stato incassato
dal Comune, vista l’altissima densità di
strutture ricettive? La tassa di soggiorno avrà realmente contribuito al miglioramento dei servizi turistici? Pertanto,
abbiamo rivolto queste domande al di-
rigente dell’Ufficio Ragioneria, Dott. La
Rocca, che ci ha cortesemente fornito
alcuni dati relativi all’imposta.
Innanzitutto, “nel periodo GennaioDicembre 2015 l’incasso totale è stato
di € 515.000”. Ad essere interessate
dall’applicazione della tassa sono state
“tutte le strutture turistico-alberghiere
del comprensorio comunale. Infatti, in
base all’art. 1 del regolamento dell’imposta di soggiorno del Comune di Ricadi, la tassa di soggiorno è stata versata
da tutte le strutture ricettive alberghiere (alberghi, alberghi residenziali, alberghi diffusi, alberghi di turismo rurale,
villaggi albergo, villaggi turistici e campeggi) ed extra-alberghiere (affittacamere, case per ferie, case appartamenti
per vacanze, residence, bed & breakfast,
agriturismi) sulla base del numero di
clienti che hanno alloggiato, almeno per
pag. 16 - marzo/aprile 2016
una notte, nel Comune di Ricadi”.
Riguardo alle tipologie di ospiti che
hanno versato la tassa, La Rocca ci ha
spiegato: “Per rispondere correttamente a questa domanda è preferibile
sottolineare quali sono i soggetti esenti
dal pagamento dell’imposta di soggiorno. Non devono cioè pagare la tassa di
soggiorno: a) guide turistiche b) i minori
entro il quattordicesimo anno di età; c)
coloro che prestano attività lavorativa
presso qualsiasi struttura ricettiva; d)
coloro che prestano attività lavorativa
presso una qualsiasi azienda produttiva
locale; e) i portatori di handicap autosufficienti. f) i portatori di handicap non
autosufficienti con un solo accompagnatore. Tutti gli altri soggetti sono tenuti a
corrispondere al gestore della struttura
alberghiera l’importo indicato in apposito tariffario.”
Abbiamo inoltre chiesto: “È già stato
speso qualcosa di questo importo? Se si,
come?”. Ci è stato risposto: “Dell’importo incassato è già stato speso l’80% del
2015”. Infine, il dirigente ci ha spiegato
qual è stato l’indirizzo specifico relativo
all’impiego di questi introiti: “Per l’ anno
2015, come già ampiamente spiegato
agli imprenditori turistico-alberghieri, ci
si è orientati al potenziamento dei “servizi essenziali” ovvero: manutenzione
degli impianti di depurazione; interventi di ripristino della viabilità stradale e
potenziamento della viabilità pedonale;
manutenzione del servizio idrico; potenziamento dell’illuminazione pubblica
nelle zone non ancora coperte da illuminazione pubblica; abbellimento delle
aree pubbliche tramite arredo urbano;
finanziamento di alcune manifestazioni
culturali estive ecc.
La scelta di indirizzo degli introiti è
stata finalizzata a garantire almeno uno
standard minimo da tempo pregiudicato
da cattiva manutenzione degli impianti
e delle strade. Inoltre è stata progettata
una APP per utilizzo di smartphone, tramite la quale l’utente potrà visualizzare
le bellezze naturalistiche della zona, le
strutture ricettive, i servizi comunali e
dei privati ecc ecc. Uno strumento essenziale per garantire immediata fruibilità delle attrattive naturalistiche,
storiche, culturali e ricreative del comprensorio comunale, ma anche immediata fruibilità da parte dell’utente alle
strutture ricettive presenti nel Comune
di Ricadi”.
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quidi e gassosi” entro le 12 miglia marine
(19 chilometri) delle acque nazionali italiane ma stabilisce anche che gli impianti che esistono già entro questa fascia
possono continuare la loro attività fino
di Domenico Aiello alla data di scadenza della concessione.
Questa concessione può essere proroDomenica 17 aprile si svolgerà il Refe- gata fino all’esaurimento del giacimento.
rendum abrogativo previsto dall’articolo
75 della Costituzione sulla durata delle
trivellazioni in mare, ovvero per l’abrogazione dell’articolo 6, comma 17, terzo
periodo, del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).
Il Referendum è stato promosso da
nove consigli regionali (Calabria, Basilicata, Campania, Liguria, Marche, Molise,
Puglia, Sardegna e Veneto) appoggiati da
numerosi movimenti e associazioni ambientaliste.
Il quesito al quale i cittadini dovranno
In sostanza, il Referendum ci chiede se
fornire la loro risposta è: “Volete voi che vogliamo abrogare il fatto che i pozzi già
sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo autorizzati possano essere sfruttati dalperiodo, del decreto legislativo 3 apri- le compagnie private fino ad esaurimenle 2006, n. 152, ‘Norme in materia am- to del giacimento, ovvero senza limiti di
bientale’, come sostituito dal comma 239 tempo (mentre le norme europee stabidell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, liscono che la concessione non superi il
n. 208 ‘Disposizioni per la
formazione
del
bilancio
annuale e pluriennale dello
Stato (Legge
di
Stabilità
2016)’, limitatamente alle
seguenti parole: ‘per la durata di vita utile
del giacimento, nel rispetto
degli standard
di sicurezza e
di salvaguardia ambientale’?”.
Il comma 17
del decreto legislativo 152
stabilisce che
sono vietate
le nuove “attività di ricerca,
di prospezione nonché di
coltivazione di
idrocarburi li-
ambiente
IL REFERENDUM
SULLE TRIVELLE
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limite dei 30 anni), anche se si trovano
nell’area proibita a queste attività (ovvero entro le 12 miglia marine dalla costa).
In Italia sono attive 66 concessioni
marittime, con 110-130 piattaforme
operative. Di queste, solamente 21 sono
attive entro le 12 miglia e perciò di interesse per quanto riguarda il referendum:
1 in Veneto, 1 nelle Marche, 2 in Emilia
Romagna, 2 in Basilicata, 3 in Puglia, 5 in
Calabria e 7 in Sicilia.
Non ci sono invece dati ufficiali che
permettano di distinguere quanto petrolio proviene dalle 21 concessioni entro le
12 miglia e quanto dalle 45 concessioni
oltre le 12 miglia. Nel caso in cui dovesse
vincere il “Sì”, scadute le concessioni sarà
vietato continuare ad estrarre anche se
i giacimenti non saranno esauriti. Gli impianti delle 21 concessioni di cui si parla
dovranno chiudere tra circa cinque-dieci
anni. Gli ultimi, cioè quelli che hanno
ottenuto le concessioni più recenti, dovrebbero chiudere tra circa vent’anni.
Se dovesse vincere il “No”, le concessioni saranno rinnovate anche oltre la
loro scadenza.
Il dibattito si articola in tre differenti
posizioni: da un lato ci sono i fautori del
“Sì”, fra questi i vari comitati “No-Triv”,
appoggiati dalle nove regioni che hanno
promosso il referendum e da diverse associazioni ambientaliste come il WWF
e Greenpeace, i quali ritengono che le
trivellazioni debbano essere fermate
per evitare rischi ambientali e sanitari e
che il referendum non metterà a rischio
nessun posto di lavoro. Inoltre sono
stati evidenziati i danni al turismo arrecati dalla presenza delle piattaforme.
Tuttavia, una delle ragioni principali che
muove i promotori del “Sì” è puramente
di tipo politico e consiste nel dare un segnale in relazione alla politica energetica
del paese, agli impegni assunti dall’Italia
per limitare le emissioni di gas di serra
che alterano il clima a decidere se puntare sui pochi giacimenti di gas e di petrolio
italiani o piuttosto su altre risorse quali il
turismo, l’agricoltura, i beni culturali che
presuppongono uno sforzo deciso verso
i temi della protezione ambientale.
I critici delle trivelle spiegano infatti
che i giacimenti italiani sono numericamente pochi e del tipo più “sporco”, con
alto contenuto di sostanze sulfuree.
Greenpeace ha pubblicato uno studio
realizzato dall’ISPRA, l’Istituto superiore
per la protezione e la ricerca, che mostra
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come tra il 2012 e il 2014 ci siano stati
dei superamenti dei livelli stabiliti dalla
legge per gli agenti inquinanti nel corso
della normale amministrazione di alcuni
dei 130 impianti attualmente in funzione
in Italia.
Secondo le valutazioni del Ministero
dello Sviluppo Economico, le riserve certe nei nostri fondali marini ammontano a
7,6 milioni di tonnellate di petrolio: stando ai consumi attuali, tali riserve coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole
sette settimane. Sommando le riserve
su terraferma si arriverebbe a circa 13
mesi. Dunque, tali risorse non incidono in maniera significativa sul bilancio
energetico italiano mentre gli effetti
dell’estrazione sono duraturi.
Da un punto di vista prettamente ambientale è necessario inoltre ricordare
che le ricerche in mare sono effettuate
con la tecnica chiamata air gun, “fucile ad
aria compressa”, che consiste nello sparare una serie di bolle d’aria in modo ripetuto e alta frequenza sui fondali, come
esplosioni, per provocare onde d’urto.
Molti studi hanno confermato che l’impatto di questa tecnica sulla fauna marina e sull’intero ecosistema è fortemente dannoso. Nell’alto Adriatico inoltre
c’è il rischio di “subsidenza”: estrarre il
gas provoca un forte rischio che i fondali sprofondino, per la laguna veneta
sarebbe il colpo finale (per questa ragione in quella zona vige una moratoria
sull’estrazione).
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Inoltre, durante la recente conferenza dell’Onu sul clima, a Parigi, l’Italia si è
impegnata a cominciare una “transizione” verso le energie rinnovabili e l’uscita
dai combustibili fossili per contenere il
riscaldamento globale, dunque occorre
fornire un primo e forte segnale che rappresenti l’inizio di questa transizione e il
referendum potrebbe assumere anche
questa valenza.
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Dall’altro lato vi sono i sostenitori del
“No” i quali ritengono che il settore degli
idrocarburi potrebbe, a dispetto di quanto affermato dai promotori del referendum, essere fonte di opportunità d’investimento e ricerca e portare vantaggi in
termini occupazionali ed economici.
Inoltre, i fautori del “No” sostengono che continuare l’estrazione di gas e
petrolio offshore sia un modo sicuro di
limitare l’inquinamento in quanto la produzione nazionale ha evitato il transito
per i porti italiani di centinaia di petroliere negli ultimi anni.
Infine, è necessario fare riferimento alla posizione di coloro i quali invitano all’astensione.
Sul punto bisogna ricordare che affinché
il Referendum possa essere ritenuto valido, è necessario il raggiungimento del
QUORUM, ovvero, il voto è valido solo
se andrà a votare il 50 per cento più uno
degli aventi diritto.
Gli stessi promotori ammettono che
raggiungere il quorum è una sfida difficile
per una serie di ragioni. Innanzitutto sui
media “convenzionali” del Referendum
si parla ben poco mentre l’informazione
sul referendum viaggia soprattutto sul
web e sui social media. In secondo luogo,
come ogni quesito referendario anche
in questo caso vi è poca chiarezza sia rispetto al testo in sé che alla confusione
tra sì e no: vota sì se non vuoi le trivelle,
e viceversa.
Infine non si può non evidenziare che
il Governo ha scelto di non accorpare il
referendum alle elezioni amministrative.
Tale scelta, oltre che dispendiosa per le
casse pubbliche, rappresenta una precisa scelta di campo.
Infatti, nel partito che guida il Governo, si solo levate diverse voci invitano
che a non votare. Tale posizione ha suscitato diverse polemiche: è singolare che
un Governo inviti i cittadini a non esercitare un diritto democratico. Inoltre è
paradossale che molte tra le regioni che
hanno promosso questo referendum
siano governate dallo stesso partito che
a livello nazionale ne ostacola il positivo
esito.
Si rammenta sul punto che, al di là delle differenti opinioni, l’art. 48 della Costituzione Repubblicana stabilisce che
l’esercizio del voto non è solo un diritto
ma un “dovere civico”, a maggior ragione
quando si tratta di un Referendum, che
rappresenta lo strumento più alto della
Democrazia perché consente ad ogni
cittadino di partecipare in maniera diretta all’assunzione delle scelte. Pertanto
non votare significa venire meno ad un
preciso dovere, nei confronti degli altri
ma soprattutto di sé stessi, in quanto cittadini, della propria libertà.
[email protected]
Da questo punto di vista è tutto in
itinere. Nel dettaglio, si attendono le
approvazioni del Ministro per quanto
concerne le convenzioni stipulate con la
Soprintendenza per la musealizzazione
dei Beni archeologici e Paleontologici e
il regolamento. Ma ci sarebbe anche un
altro problema a bloccare e conseguentemente a rinviare l’apertura del Museo.
Mancano infatti i fondi necessari per
l’arredamento e l’allestimento delle sale.
Tale mancanza di fondi dovrebbe impedire di fatto ai commissari di inaugurare l’opera entro la conclusione del loro
mandato. Rebus sic stantibus, si dovrà
attendere l’elezione del prossimo sindaco il quale dovrebbe impegnarsi a reperire i fondi per l’arredamento delle sale
del Museo, per concludere le pendenze
amministrative con il ministero e la Soprintendenza.
cultura
IL MUSEO
PELEONTOLOGICO
DI RICADI
QUANDO APRIRÀ?
di Francesco Apriceno
Il Museo Paleontologico e Archeologico di Ricadi, opera di altissimo valore
culturale e di potenziale indotto economico, sta per diventare una realtà, anche se manca ancora qualche passaggio
fondamentale. Di recente la ditta ha terminato i lavori, riguardanti il recupero
completo della struttura, l’antico Palazzo Fazzari, che si sono svolti nei tempi
previsti. Purtroppo, però, manca ancora
la definizione di alcuni procedimenti burocratici necessari per la realizzazione
concreta del museo.
Naturalmente il prossimo sindaco si
riserverà di decidere a chi affidare la gestione del Museo. Finalmente, dopo un
lungo periodo di gestione commissariale
determinata dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale,
dopo questo periodo di “interregno” le
scelte relative alle varie opere pubbliche e quindi anche al Museo passeranno in mano alla politica a cui si chiede
di portare a termine questa vicenda nel
migliore dei modi e per il bene del territorio che ha bisogno di questi presidi di
cultura e non solo.
attività commerciali
RAPPRESENTANZE
PERRI
di Bettina Rayer
U.C.A.S. di F. Curcio & Co. Agente di commercio gruppo DAC
[email protected] - [email protected]
+39.393.849.8786 - +39.340.137.3958
Rappresentanze Perri è un’agenzia di
commercio che opera nel settore vini-
visita anche www.tropeainforma.it
colo con un approccio consulenziale che
orienta il posizionamento dei clienti/
partner selezionati sulla base di valori
che privilegiano sempre più la qualità,
la valorizzazione del territorio, le filiere
produttive etiche.
Dal 1992 opera per la promozione di
brand e cantine, favorendone la commercializzazione nelle catene della ristorazione, dei bar, delle enoteche specializzate, degli alberghi e della grande
distribuzione.
Oggi si occupa di consulenza strategica
per le imprese che hanno una propensione all’innovazione e all’adozione di
soluzioni adeguate ai cambiamenti e alle
tendenze di mercato.
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L’agenzia dispone di un team di persone specializzate, in formazione continua,
e di un network di consulenti e di expertise di livello nazionale ed internazionale.
Tra le aziende per le quali la Rappresentanza Perri svolge attività di consulenza troviamo oggi realtà che guardano
al terroir e alle produzioni di nicchia della
Calabria:
Cantine Benvenuto. Una giovane azienda fondata dall’agronomo e sommelier
Giovanni Celeste Benvenuto. Il suo slogan è: “la fortuna assiste gli audaci”, motto che l’ha spinto a tornare in Calabria
dall’Abruzzo e di riscoprire il territorio e
il paesaggio incontaminato di Francavilla
Angitola, affacciato sul Golfo di Sant’Eufemia;
Donnici ’99. Rappresenta una realtà
sorta su un importante fondo agricolo,
appartenente ad una illustre famiglia calabrese. La costruzione dei vigneti, a partire dai vecchi impianti, e lo studio delle
aree più vocate ha rappresentato il primo
importante tassello di sviluppo da parte
dell’azienda. Le scelte praticate, in ordine
a vitigni e sistemi di allevamento, hanno
determinato le nuove linee di produzione
di vini dotati di una specifica personalità.
Cantina Val di Neto. Un’azienda nata
nel 1999 ad opera di Nicola Cappa, su
una superficie di grandi dimensioni il cui
obbiettivo primario è quello di produr-
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re vini dal sapore tipico, legati all’antico
territorio del Marchesato di Crotone,
nel rispetto delle tradizioni e della storia che hanno fortemente caratterizzato
dall’epoca della Magna Graecia un tratto
di costa calabrese tra i più belli e suggestivi.
RICADINFORMA
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Autorizzazione dei Tribunale di Vibo Valentia
n. 1/2013 del 14 gennaio 2013
Anno 4 - n. 2 - marzo/aprile 2016
Chiuso in redazione il 5 aprile 2016
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