N° 07 del 29/02/2008

Download Report

Transcript N° 07 del 29/02/2008

P IA G GI N E
Sottoscrizione
per salvare i
faggi
B A T T I PA G L I A
pag. 9
Giacomino:
“Porcheggi”
incustoditi
pag. 2
A L BU RN I
Cm, Pd
autolesionista
rilancia Martino
C A PA C C I O
pag. 7
Consorzio,
Carrano dentro,
Baratta fuori
pag. 11
E BO L I
Cicia: “più
attenzione
a chi ha bisogno
pag. 3
Ann o X n°07 - www.unicosettimanale.it - 29 febbraio 2008 € 1,00
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno -Abb. annuale 25,00€
Cilento
Sotto scacco
di Bartolo Scandizzo
Il settore turistico è in ginocchio.
Quello caseario è allo stremo.
L’agricoltura e il commercio non
hanno sbocchi. Un’intera regione è
sotto scacco a causa di un’emergenza che ha toccato Napoli e Caserta ma che ha contagiato tutta la
Campania Felix.
“Ormai, le disdette negli alberghi, il
rifiuto delle mozzarelle e l’invenduto agricolo non sono dovuti
solo all’immagine dei cumuli d’immondizia, ma al fatto che in giro
per il mondo, la gente è convinta
che qui stiamo vivendo un’emergenza sanitaria.” Così si esprime un
importante operatore turistico di
Paestum.
Pertanto, diventa estremamente
difficile liberarsi dai tentacoli che il
tam tam mediatico ha allungato
sulla Campania e che non ha risparmiato la provincia di Salerno
che, in questa occasione, non è
stata toccata dal problema. Nonostante ciò, i soggetti che dovrebbero reagire e tentare di limitare i
danni, si muovono in ordine sparso
e senza una vera e propria strategia di comunicazione che motivi i
soggetti interessati alla crisi e traduca in interventi operativi le
buone intenzioni che ognuno ha in
animo di mettere in campo. Il
Parco Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano è stato decapitato del suo
presidente prima ancora che potesse cominciare ad uscire dal letargo “commissariale” in cui è
caduto da tempi lontani. L’azienda
di Soggiorno e Turismo di Paestum
si affida alla presentazione della
“Paestum Promotion Card” a nord
della “Linea Gotica”, a Treviglio, per
ribaltare il trend negativo innestato
dalle disdette di prenotazioni che
arrivano ogni giorno nel Cilento. La
Provincia e l’Ept si affidano alle
webcam da istallare in cento siti
d’interesse artistico, naturalistico e
archeologico presenti nel salernitano. I comuni sono impegnati a
garantire le strade pulite e a predisporre siti di stoccaggio provvisori
che garantiscano almeno di non ritrovarsi la “munnezza” per strada
in piena estate. I Consorzi turistici
vanno a Monaco e alla Bit di Milano
più per dovere di cronaca che con
speranze di conquistare mercati.
continua a pag. 3
CAPACCIO
ALBURNI
Castelcivita:
Tedesco sfida
Forziati
L’ADDIO
A VECCHIO
a pag. 9
AGROPOLI
AVVOCATO
AFFERMATO
INNAMORATO
DI
PAESTUM
Domini: ancora
non ho scelto
a pag. 6
BAT
PAG LLIIA
OLO
LO G IC
B AT T IIPAG
A , SV IN
I NC
CO
LO A RC H E O
OLOG
I CO
PERSONAGGI
Ve s s a ,
l’imprenditore
romantico
a pag 10
In edicola al costo
di 1Euro
!
NTO
P
U
IL
Foto di Benedetto Battipede
C’era una volta, tanti anni fa, l’idea di
una città. Un’idea come tante, del
tutto normale. Un’idea realizzabile in
pochi anni in una qualunque città dell’Uganda. Poi vennero i lupi cattivi,
che sappiamo essere cacciatori senza
scrupoli, ma che in quanto a coltivare
idee nemmeno un diserbante. C’era
un’idea, oggi c’è un mostro. Un mostro d’asfalto, ruggine e cemento. Un
mostro che accoglie, alle porte del Cilento, milioni di turisti ogni anno.
Il c’era una volta, ahimé è d’obbligo,
visto che la storia che qui narrata comincia negli ormai lontani anni ’80.
E’, in verità, una storia torbida, fatta
di tangenti, di appalti truccati, di ritardi, sequestri, annunci e promesse
mai mantenute.
Questa è la storia dello svincolo autostradale di Battipaglia e del raccordo con la SS.18.
Un intera generazione ormai è nata
dal giorno della posa della prima pietra, ma di pietre non ne se ne sono posate poi tante altre. La variante (come
è chiamata dai battipagliesi) fu progettata e appaltata sul finire degli anni
ottanta. Pensate che al governo
c’erano Craxi con il pentapartito, in
zona regnavano Paolo Del Mese (Dc)
e Carmelo Conte (Psi). Qualcuno
penserà che almeno a livello locale
non è cambiato poi tanto, entrambi
probabilmente correranno ad Aprile
per un seggio al Senato, ma questa signori - è un’altra storia, ugualmente
raccapricciante, ma comunque un’altra storia.Bene, all’inizio degli anni
novanta, i lavori (che ovviamente non
brillavano per efficienza e celerità)
furono bloccati. Era il Maggio del ’93
e s’era in piena Tangentopoli targata
Di Pietro. Gli arresti che seguirono all’inchiesta sullo svincolo di Battipaglia, crearono un vero terremoto
politico provinciale arrivando fino ai
vertici dell’Anas e facendo saltare
importanti teste di imprenditori e tecnici locali. Qualcuno finì in carcere,
qualcuno scappò e qualcuno non si
accorse di nulla (o fece finta).
Dal ’93 al 2000 il buio. L’epoca Zara
spostò l’attenzione su temi importanti: le foibe istriane, i monumenti ai
bambini mai nati, la riscoperta delle
virtù borboniche e un’approfondita e
seria ricerca sul sesso degli angeli.
Nessuno parlava più della vicenda
dello svincolo e del completamento
dei lavori. Sembrava che quei pilastri
a mezz’aria volessero ambire all’ascesa ultraterrena, e i cittadini pensarono bene di rispettare, in religioso
silenzio, il misticismo dell’opera.
L’utilità dell’opera incompiuta si avvertì all’inizio degli anni novanta,
quando i lavoratori del comparto agricolo bloccarono con i propri mezzi il
raccordo con la Statale 18: tutti videro
allora quello scempio sotto un’altra
ottica… in fondo era servita a qualcosa.
Ancora di più la sensazione di un’utilità perfino sociale di quell’opera si
ebbe nelle Estati seguenti e si ha ancora oggi: col traffico bloccato e il
Sole a picco, la gente è costretta ad
uscire dalle proprie vetture, e vai con
le amicizie e gli amori nati in Variante, e poi foto di rito e bimbi partoriti in stanza d’ospedale con vista
sul luogo del primo incontro. Un
luogo romantico.
continua a pag. 2
ABBONAMENTO ANNUALE UNICO: Italia €25,00, Estero € 90,00 intestato a Calore s.r.l.
su C/c postale 53071494 o C/c bancario EUR IBAN IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585
Il disturbo delle
mediazioni ceppaloniche
di Oscar Nicodemo
Per Raskòlnikov, lo studente squattrinato di “Delitto e Castigo”, la società
è fatta da uomini che conoscono solo
diritti e non hanno doveri, uomini per
la quale la legge non rappresenta nessun valore, poiché essi gestiscono un
potere che quasi coincide con la legge
stessa.
Tutti gli altri sono soltanto dei poveracci, onesti miserabili che formano
un vasto substrato sociale, ai quali la
vita chiede di superare una serie infinita di durissime prove, per poter sperare di affermare la propria
individualità. Se, dalla seconda metà
dell’ottocento, proiettassimo il tormentato personaggio dostoevskijano
negli anni duemila, egli valuterebbe
l’attuale andamento collettivo, allo
stesso modo. Non si fa certo fatica ad
immaginarselo, Raskòlnikov, seduto
davanti ad un portatile, che apprende
da internet le scelleratezze del mondo.
“L’umanità si sarà pure informatizzata, ma resta nelle mani delle carogne”, penserebbe sconsolato.
continua a pag.10
2
Battipaglia
N°07 29 febbraio 2008
Barlotti lascia, si va al voto
Barlotti si è dimesso. Alle ore dieci di
mercoledì 20 febbraio il Sindaco di
Battipaglia ha rassegnato le proprie
dimissioni. Dopo 9 mesi di governo
cade la giunta di Centrodestra. Certamente la giunta di Battipaglia con la
vita più breve dalla riforma del ‘92 ad
oggi. Un amore quello tra Barlotti e la
sua maggioranza che non c’è mai
stato. Troppo diversi, forse. Troppo
impulsivo e passionale il primo, navigati e spregiudicati i suoi alleati. Un
sindaco che ha regnato nove mesi
nella incertezza data dalla netta minoranza con cui è stato eletto nel giugno
scorso. All’ennesimo tentativo di Barlotti di allargare la propria maggioranza al gruppo di Fernando Zara, il
sindaco è caduto, fallendo d’avanti ai
veti del suo intero schieramento consiliare. Nessuno ha voluto accettare le
forzature del Sindaco, ponendolo
d’avanti ad un aut-aut: o con Zara, o
con noi. Alle strette il Sindaco ha
preso atto dell’assenza di una maggioranza e si è dimesso. Il consiglio
comunale previsto per lo stesso giorno
è andato, come previsto, deserto. Si attende ora lo scioglimento dello stesso
e il conseguente decreto che indica le
elezioni alla prossima da utile, cioè il
13 e 14 Aprile
Fin qui la versione ufficiale, ma in politica si sa, non è mai tutto come sembra. Tante le voci che si rincorrono e
tutte con un proprio fondamento.
I soliti ben informati raccontano che
Barlotti abbia deciso di dimettersi, per
correre per un seggio alla Camera dei
Deputati con la lista de “La destra” di
Storace. E’ in realtà, un’ipotesi tutt’altro che da scartare, tanto che in
molti la danno ormai per dato acquisito. Ciò che è certo è che i rapporti tra
Barlotti e Motta ormai non esistono
più. Mesi di tira e molla, di smentite e
scomuniche, di forti contrapposizioni
fino all’eclatante gesto di un Sindaco
disarmato.
Barlotti ha sempre saputo di non avere
i numeri per governare, tentando proprio per questo di interloquire con i
propri avversari: Pd prima, Udeur e
Zara poi. La sua stessa maggioranza,
però, non ha mai digerito queste fughe
in avanti del Sindaco, costringendolo
a tirare i remi in barca in più di una
circostanza.
Nove mesi, o poco più, passati a capire chi dovesse amministrare la città.
Nove mesi passati senza (?) un’amministrazione della città.
Barlotti ha, a suo dire, preferito dimettersi subito, così da poter votare ad
Aprile: vuole evitare un nuovo com-
Porc heggi cust oditi
E il Comune propose l’abbonamento. Lì,
in via Matteo Ripa,‘sto parcheggione oggi
pressoché disabitato che smanettando di
compasso o goniometro risulterebbe al
centro esatto di Battipaglia, adesso cacci
trenta euro mensili, et voilà, ci tieni dentro la macchina per quel cavolo di tempo
che vuoi, permettendoti di fare smorfie
e gnè-gnè-gnè a qualunque ausiliare del
traffico venga ad allungarti il collo sul parabrezza a controllare il biglietto.Alla notizia, mi sono fregato le mani: trenta euro
è un prezzone, parcheggi e te ne vai a
zonzo per il centro per l’intera giornata,
fai shopping, palestra, struscio in piazza, ciclolonga e tutte le processioni in scaletta
per quel giorno: insomma, sei di una libertà illimitata. Poi ho ricordato un piccolo dettaglio: grazie a Dio ho un lavoro.
Fino alle sette, più o meno. Fra traffico e
servizi spiccioli non rinviabili, sarei al centro non prima delle otto. E va be’: due ore
al giorno, perché oltre le dieci il parcheggio non si paga da nessuna parte. E neanche la domenica, per la verità. Comunque,
meglio di niente. Faccio due calcoli, una
media dei giorni a settimana in cui in centro ci vado davvero, il tempo di sosta
standard e tutto quanto: sommo, divido,
elevo al quadrato e mi faccio pure scappare un logaritmo. Ok, al massimo venti
ore al mese. Venti euro in tutto. Ergo:
senza abbonamento risparmio dieci euro.
Poco male, per il Comune sono un’ecce-
zione. Unitamente, per la verità, a una
buona metà degli automobilisti battipagliesi. Quello che però vorrei sapere è se
all’abbonato gli riservano il posto. Importante, questo, perché se no occorrerebbe
chiarire la procedura a parcheggio pieno.
Che si fa, si applica il sistema Lifo e si rimuove la macchina ultima arrivata? O
quella che s’intona peggio con l’arredo
urbano? O la scelta spetta al custode
(c’è?), attraverso uno scientifico e salomonico “amblimblancia, la lincia e lancia…”? E quand’anche gli riservino il
posto, all’abbonato, glielo numerano? Lo
sceglie lui? C’è sovrapprezzo se si vuole
la vista sulla ferrovia anziché su via Rosario? Dilemmi che saranno sciolti in corso
d’opera, immagino. Come si dice: sterc by
sterc. L’altro aspetto da ponderare per
bene è l’impatto sociale. Chi paga un
mese anticipato, s’è detto, a quel punto
parcheggia. Parcheggia sempre. Che si voglia o meno, ci sarà un’impennata d’utilizzo di quel posto del mille per cento.
Gente che va, gente che viene, carrozzine
e palloncini e buste di spesa e manovre,
eccetera. Con l’ovvia conseguenza di un
crescente disturbo alla quiete pubblica:
non della popolazione residente, ma dei
porcelloni in transito. Tutti quelli che ad
oggi quel parcheggio, oltre gli orari a pagamento, lo utilizzano a mo’ del partenopeo Parco della Rimembranza,
ribaltabili abbassati, vetri appannati e vai
missariamento.
Il bilancio della gestione Barlotti è,
per quanto possibile giudicarlo, negativo. La città è ferma, fermissima.
L’economia impantanata, la città
stretta nella morsa del traffico, mentre
aumenta la distanza tra cittadini e amministrazione.
Le responsabilità, è chiaro, non sono
da addossare esclusivamente all’operato del Sindaco, nello svilupparsi
della condizione politica, in gran
parte, ha contribuito proprio il responso elettorale del giugno scorso.
Un Sindaco minoritario fin dalla sua
proclamazione. Fin dal primo consiglio comunale costretto a cercare appoggi ipotetici quanto esitanti: un
primo cittadino che in sostanza aveva
i giorni contati. Il peso della sua debolezza politica (in quanto a numeri)
lo ha schiacciato. Da un lato la corte
ambigua di Zara, dall’altro l’irruenza
e la prepotenza di Motta, hanno fatto
sì che il buon farmacista dal fare cortese, restasse schiacciato in una morsa
mortale. Ad alcuni cronisti Barlotti ha
fatto intendere che sia possibile una
sua nuova candidatura a Sindaco
nelle, a quanto sembra, imminenti elezioni amministrative. Certo è che non
uscirà di scena, questo è quanto trapela anche dal suo enturage. Candidato alla Camera o candidato a
Sindaco: questo il dubbio che dovrà
sciogliere, se in cuor suo non l’abbia
già fatto.
Valerio Calabrese
...di Ernesto Giacomino
col tango, offrendo indisturbati lo spettacolo delle proprie performances alle finestre di una cinquantina di famiglie
circostanti. Già m’immagino le proteste
di coppiette e guardoni: e no, mo’ c’è
troppa gente, ci violate la privacy, e datemi l’indirizzo del garante se non del
Codacons. Così il Comune neanche farà
in tempo a riscuotere le rette dagli abbonati che subito dovrà girarle a questi
altri per pagargli una stanza di motel.
Senza contare l’altra corposa fazione che
a guardiola chiusa (e del tutto indisturbata) è parimenti usa ad utilizzare lo
spiazzo per scopi, per così dire, alternativi.
Scopi terapeutici. Come dire: oltre alle
coppie di fatto, le coppie di fatti. Pure loro,
come no, potrebbero protestare, sai lo
schifo di trovare a terra stecchette infette
di ghiaccioli o chupa chups, o lo spettacolo indegno di bambini a ridere e rincorrersi, e quest’invasione di gente
infame che frena l’economia perché lo
stereo per la macchina lo compra nei negozi e non per strada. In sintesi è sempre
il solito discorso del progresso che non
sempre è benefico in assoluto, di quegli
equilibri delicati che guai a comprometterli con azioni brusche.
Di questo passo finiremo pure col pattugliare le strade, eleggere gente chiara,
apparecchiare una viabilità cristiana e far
rispettare i divieti: cioè, hai visto mai che
ci restiamo secchi?
...continua dalla prima
Lo svincolo
archeologico
Certo, i tempi della giustizia italiana, non diedero prova di grande
efficienza, visto che il dissequestro
del cantiere avvenne appena nel
2001. Anni: 8. Voto: 2.
Il dissequestro, portò lo scompiglio
più totale. Tutti s’agitarono, convegni, dibattiti e proclami si sprecarono sul tema. Lo sconcerto era
evidente: nessuno più si aspettava di
tornare a parlare dello svincolo.
Qualcuno si chiese pure cosa fosse
lo svincolo. Un altro, chiamando
“Chi l’ha visto?”, disse di averlo
visto malandato in una, non meglio
precisata, stazione del Nord. Quella
variante c’era entrata nel cuore ed
ora al solo pensiero di vederla stravolta ci veniva da piangere: in fondo
si sa, in provincia si è abitudinari. E
poi tutti erano infastiditi pel risveglio dal torpore postprandiale: allora
cambiarono canale. L’unico a prendere la cosa sul serio fu il Sindaco
di allora Alfredo Liguori. Negli anni
del suo mandato, Alfredino, andava
avanti e dietro da Roma, tanto che
aveva fatto amicizia con i casellanti
di Roma Sud. Al suo ritorno a Battipaglia andava avanti per una settimana a congratularsi con se stesso
per gli importanti risultati portati a
casa. Importanti. Risultati. Congratulazioni! Poi, piano piano, anche
lui s’è rassegnato: scoprì che quello
che si spacciava per l’alto funzionario dell’Anas era in realtà l’usciere
del Ministero dei Trasporti, che,
quando lo vedeva arrivare col
gruppo di cortigiani, radunava tutti
gli amici del quartiere e insieme
mettevano in atto il goliardico
scherzo ai danni d’Alfredino.
Arriviamo per ragioni di spazio e di
dignità ai giorni nostri. La fortunata
coincidenza dei lavori d’ammodernamento della Salerno-Reggio
spinge Anas, politici e ministri a
prendere in mano la questione dello
svincolo di Battipaglia. Da allora
altri tre o quattro anni di attesa, giusto per rispettare la tradizione.
Lo scorso Dicembre, poi, l’Anas ha
bandito la gara d’Appalto: 30 milioni di euro e due anni di lavoro per
realizzare l’opera. Una soprelevata
collegherà l’uscita autostradale alla
SS.18. Qualcuno così ha intuito a
cosa servissero quei piloni, e giù la
delusione.
Poi il proclama più divertente del
2007. L’autore è Pietro Ciucci, presidente dell’Anas: “oggi si concretizza un impegno preso con i
cittadini prima dell’estate”. Presidente, quale Estate? Quella del
1986?
Ma dico io: a sto punto che fretta
c’è? Aspettiamo ancora un po’.
Qualche lustro di pazienza e anche
Battipaglia avrà il suo sito archeologico. Per di più all’ingresso della
città.
Valerio Calabrese
N°07 29 febbraio 2008
Eboli
3
Il sogno degli ebolitani? Il parcheggio a pagamento
Storia di un sondaggio della Spaccanapoli ebolitana
Disdetto l’appuntamento con il dietologo, l’incontro con l’analista, l’ora
e mezza di palestra, un pò di shopping
a Battipaglia, alcuni ebolitani del centro storico, lunedì scorso, si sono recati nell’aula consiliare. Con quale
obiettivo? Capire il progetto di piazza
Borgo. Ci sono dei residenti così “ottusi”...che non arrivano a capire l’immenso “bene” dell’amministrazione
Melchionda. Al Borgo hanno chiesto
la piazza nuova. E la giunta Melchionda ha fatto di più. Ha previsto
anche un parcheggio sotterraneo.
Che poi non piaccia e non convinca
nessuno, questo è un dettaglio, per la
giunta Melchionda. I cittadini del
Borgo volevano un pò di verde. E la
giunta Melchionda cosa fa? Si rivolge
a una ditta privata per scavare le viscere del Borgo. Giunti di corsa nell’aula consiliare, abbiamo atteso
trepidanti di vedere il progetto contestato. Piccolo fuori programma. Nell’aula Bonavoglia c’erano quegli
“sfigati” della Multiservizi.
Quarantuno operai che hanno creduto
di toccare il cielo con un dito, sbarazzandosi di Scarafino e della Consea.
Quarantuno operai entusiasti, da Natale a Capodanno. Un mese dopo, infatti, sono già senza stipendio. Aula
occupata, il progetto Borgo...il primo
grande progetto della giunta Melchionda che non sia una rotatoria...alleluja...è stato presentato alla città. Il
problema, come sempre, è che la città
non ha risposto. Oltre agli operai della
Multiservizi, c’erano pochi cittadini
del Borgo. C’era qualche associazione vicina all’amministrazione, costretta a spedire mail di approvazione
per un progetto che nemmeno conosce.
E c’erano i consiglieri comunali di
maggioranza, insieme agli assessori
in cerca di prima occupazione. Impegnati a parlare al telefonino, interessati a chiacchierare tra loro, distratti a
fissare il soffitto, annoiati da quel progetto. Il parcheggio sotterraneo. “Il
progetto che cambierà il volto del
centro storico di Eboli”. Ci mancava
solo la colonna sonora di Via con il
Vento...Vespa non ha concesso i diritti. Il primo a prendere la parola è
stato l’assessore ai lavori pubblici, il
socialista Carmine Campagna.
Per sua stessa ammissione, troppo
giovane, come assessore, per giustificare lo scavo di piazza Borgo. Poi è
intervenuto l’ingegnere capo del comune di Eboli. Intervento tecnico,
quello dell’ingegnere La Corte. Di
convincente, ovviamente, non c’era
niente. Le sue solo parole burocratiche. Passaggi, riesami, nulla osta e via
dicendo. Poi sono intervenuti i tecnici
della Socomer. Un architetto, un ingegnere, un avvocato, un economista,
dalla prima
un geologo...ci
mancava solo
la ruspa, e il
quadretto era
completo.
Prima curiosità.
Molti tecnici
non sono ebolitani. Ci può
stare, non facciamo le capre
campanilistiche. Molti tecnici avevano lo
stesso cognome. Ci può stare pure
questo, va, oggi siamo magnanimi di
cuore. Quel che non ci può stare è il
questionario più bestiale che si ricordi
a Eboli. Questi dieci tecnici, quasi
tutti con lo stesso cognome, la qualifica spesso uguale, l’interesse che potete tutti capire, ci hanno propinato
una ventina di domande, con risposte
a dir poco esilaranti. Secondo questo
sondaggio, i cittadini del centro storico saluteranno con i fuochi d’artificio i parcheggi a pagamento in piazza
Borgo. I parcheggi a pagamento
erano il desiderio recondito degli ebolitani.
Lunedì sera lo abbiamo capito.
Almeno a dare retta al sondaggio. Secondo il questionario della mista
equipe Socomer (maschi e femmine),
gli ebolitani del centro storico non ne
possono più, ma proprio più, di girare,
girare, girare, per trovare un parcheggio auto nel centro storico. Quindi,
deduco i 10 tecnici, dalle interviste effettuate a un campione di non si sa
quante persone, gli ebolitani vogliono
più parcheggi a pagamento. Nel cen-
Rettifica
... S o t t o s c a c c o
Gli imprenditori si
leccano le ferite in attesa degli eventi e di
poter accedere alle
“eventuali” provvidenze che regione e
governo, quando ci
sarà, vorranno elargire.
Operai, impiegati, precari, disoccupati …
restano in attesa delle
decisioni altrui pur di
poter programmare il
loro futuro.
Insomma, l’intero mondo in cui viviamo è tramortito, steso al suolo dal
colpo di maglio scagliato dall’imprevidenza di una classe dirigente che
non ha saputo prevenire, non ha imparato ad intervenire nell’emergenza
e ora sembra non sapere che pesci
pigliare per il futuro.
De Gennaro ha garantito che in
cento giorni rimuoverà la “mun-
nezza” dalle strade di Napoli, Caserta
e dintorni.
Ma, sarebbe ora che, chi di dovere, si
preoccupasse di cosa fare per rimuovere le “macerie” economiche
accumulate in ogni azienda turistica,
agricola e commerciale della nostra
provincia.
Bartolo Scandizzo
Lsu del Parco:
impegnati in un solo
corso, finora ...
Altri 10 sono
in programma!
Nell’articolo “Lo spettro della
Campania, del precedente numero di “ Unico”, laddove si asseriva che “i lavoratori Lsu sono
stati, soventemente, interessati
da corsi di formazione”, occorre precisare che, in effetti, si
tratta di un corso del 1996
della durata di quattro mesi (luglio-novembre), organizzato
dalla GEPI-FOPRI.Attualmente,
sono previsti ben 10 corsi di
formazione, da organizzare
nell’ambito dei progetti POR
per lavoratori socialmente utili.
tro storico. E magari interrati, i parcheggi, si? Uguali, uguali a quelli previsti dalla Socomer, si? Ma va, tu
guarda che combinazione. I cittadini
del centro storico non sognano Anna
Falchi, non vogliono un quartiere più
popoloso, non prentendono più sicurezza. Ma vogliono i parcheggi a pagamento. Un solo desiderio.
Un sogno per tutta la vita. Non vogliono sposarsi, accoppiarsi, fare figli,
litigare con Giuliano Ferrara, vedere
l’alba, sospira al tramonto. No. Vogliono i parcheggia a pagamento.
E li vogliono interrati. Ai 10 tecnici
della Socomer grandi lavori (ma in
quanto a questionari, scusate i dubbi,
ma ne abbiamo veramente tanti), ai
tecnici Socomer di nascita e residenza
ebolitana, una domanda nasce spontanea. Ma il sondaggio l’avete fatto
nel centro storico di Eboli o a Spaccanapoli? Ma tutti questi spazi affollati, questa gente stressata, che gira,
gira, gira, per trovare un parcheggio
(necessariamente interrato), nel centro storico di Eboli, ma dove diavolo
l’avete vista? Un problema di affollamento c’era, in estate, con le manifestazioni organizzate dall’ex assessore
Damiano Capaccio.
Il Pd lo ha epurato, Palladino e Sgroia
lo hanno licenziato.
Se vi interessano i dettagli dell’operazione, avete anche un tecnico che ve
la può spiegare. Cancellato Capaccio,
ma quale affollamento nel centro storico avete notato? Ingegnere Danza,
ci rivolgiamo a lei che è il più anziano
del gruppo. Già la domanda sull’affollamento d’auto del centro storico,
un pò puzzava di quesito a risposta indotta. Ma poi quella risposta da nobel
della fantasia fai da te...? Gli ebolitani
sono disposti a pagare i parcheggi, assillati come sono nel trovare un posto
auto. Ma una favoletta così ve la
spernacchiano anche all’asilo (che
non c’è nel centro storico). Immaginate che affollamento. Volevate fare
il parcheggio interrato. Ditelo. Pubblicizzatelo. Ma di grazia, turlupinare
la gente del Borgo, in questo modo
fiabesco, ma nemmeno a Disney
Channel. In quel progetto c’è un interesse privato. I residenti lo hanno capito. E ve lo hanno rinfacciato. E per
scoprirlo ed evitare una figuraccia,
dovevate solo uscire dall’aula consiliare o dai vostri studi professionali e
parlare seriamente con la gente. Noi
ci siamo andati nella piazza che
nuova nuova volete fare. E i residenti
tutti, sono d’accordo. “Ma sulla
piazza nuova, siamo d’accordo”. Il
parcheggio interrato? “Manco per
sogno”. Le risposte le conoscete.
Sono dei cittadini del centro storico
che probabilmente sono sfuggiti al
vostro sondaggio. Pilo sondaggio.
Parcheggio a pagamento?
Egregi ingegneri, architetti, avvocati,
continua a pag. 7
Sele
4
N°07 29 febbraio 2008
Attilio Busillo , per motivi di salute, rinuncia alla candidatura a sindaco per il centro-destra
IL FILO D’ARIANNA
Quasi fatta, invece, per l’ampia Coalizione di centro-Sinistra a sostegno del sindaco
uscente Biagio Luongo
Lettera ad un amico
CAMPAGNA“Il Mattino” e “Il Salernitano martedì 19 Febbraio uscivano con una notizia che sembrava
sicura. Il Centro-Destra, dopo chilometrici incontri, trattative, discussioni, era finalmente arrivato ad una
sintesi dignitosa sotto l’aspetto politico, elettorale e programmatico,
convergendo pure sul nome del Candidato-Sindaco nella persona dell’ingegnere Attilio Busillo, (nella foto)
tecnico in carriera, coniugato e padre
di due figli. Ma ecco che, appena
data la notizia sulla stampa locale,
arriva come un fulmine a ciel sereno,
la doccia fredda. Ce lo ha comunicato lo stesso Busillo nel primo pomeriggio del 19 Febbraio: “Per
motivi strettamente di salute, mio
malgrado, mi vedo costretto a rinunciare”. Ringrazia quanti hanno voluto dargli fiducia e nello stesso
tempo garantisce il suo impegno ed
il suo appoggio incondizionato, sia
pure in seconda linea, al centro-destra, sia a livello locale che nazionale.
Dopo estenuanti incontri
d’area, sembrava che finalmente si
fosse arrivati ad una proposta che
metteva tutti intorno allo stesso ta-
volo, che metteva d’accordo un po’
tutti, tanto che AN addirittura rinunciava alla candidatura di Dario
Luongo (genero di Bruno D’Ambrosio, fratello, a sua volta, della signora
Alba, la madre dell’Attilio-ingegnere), che, a questo punto, potrebbe
ritornare di nuovo in campo con più
forza di prima. Lo stesso imprenditore Liberato Letteriello potrebbe riprendere quota. Staremo a vedere.
Cosa farà l’UDC lo sapremo in questi giorni, quando il Partito di Casini,
rappresentato a Campagna dal pro-
fessore Vito Iuorio, su nomina diretta, “per il tesseramento e per le
trattative con eventuali altre forze
politiche presenti sul territorio”, del
Segretario Provinciale Senatore
Francesco Salzano, dirà la sua sulle
imminenti amministrative 2008.
Chi invece, nello Schieramento avverso, ha già un Candidato certo, il
Primo Cittadino uscente Biagio
Luongo, che già sta raccogliendo
ampi consensi e sostegni da parte,
allo stato attuale, di non meno di 4-5
Liste (la “sua” Maggioranza, una
parte consistente del PD, Liste Civiche, Italia dei Valori, Socialisti, Sinistra Giovanile…). A parte qualche
scampolo e qualche Associazione,
dunque, il Centro-Sinistra locale è
tutto schiacciato sulla sua candidatura, tanto che per i restanti, pochi,
potrebbero essere destinati ad una effimera testimonianza. Un discorso a
parte, mentre andiamo in stampa, va
fatto per “La Sinistra-Arcobaleno”,
che, proprio perché collocato in un
chiaro ambito di Centro-Sinistra, in
questi giorni potrebbe sciogliere la
sua riserva ed avvicinarsi, previo un
chiaro incontro politico e program-
matico, da tenersi nell’immediato,
alla Coalizione capeggiata dal Sindaco uscente. Resterebbe da solo,
quindi, il candidato-sindaco Cosimo
Tartaglia, espresso solo da “Progetto
per Campagna”, perché, contrariamente da quanto scritto da qualche
disinformato, la Sinistra-Arcobaleno, pur essendosi incontrata con
questa associazione e con altri sodalizi, non ha mai avviato nessuna intesa con l’Associazione dell’ex
Assessore ai Lavori Pubblici. Stesso
destino si paventerebbe per l’altro
candidato-sindaco da parte della sua
associazione Roberto Monaco, Presidente del Laboratorio “Campagna
si Rinnova”.
Potrebbe correre da
solo Liberato Solimeo, Presidente
dell’Associazione “La Voce del Cittadino”. Circolano pure i nomi degli
ex Consiglieri DC, degli anni Ottanta, Gelsomino Caponigro, a capo
di un nuovo soggetto Politico “Centristi e Cattolici”, nato lo scorso Agosto, e l’avvocato Vito Ceriale, che si
caratterizza, rivolto ai Giovani in
modo particolare, per la sua peculiare vicinanza al “Sociale”.
Mario Onesti
Cicia: “droga e povertà, sono i punti
delle politiche sociali del Pdz di Eboli
L’assessore Cicia: “Massima attenzione
per coloro che ne hanno maggiormente
bisogno”
Assessore Cicia, lei ha un assessorato particolarmente delicato e di grande rilevanza, su
cui gli occhi sono puntati con
tantissima attenzione. Si sta
facendo tutto secondo quanto
previsto?
Stiamo lavorando tantissimo e i servizi
erogati sono innumerevoli, tanto che
non tutti conoscono il lavoro che c’è dietro le politiche sociali, è evidente che c’è
un problema di comunicazione perché
i cittadini a volte non sanno nemmeno
di avere diritto a questo o quel servizio.
Su questo deficit dovremo concentrarci,
proprio per far sì che la popolazione
venga a conoscenza di tutto ciò che
facciamo e possa così utilizzare, al bisogno, tutti i servizi che quotidianamente eroghiamo. Nonostante le
difficoltà economiche non solo garantiamo i servizi, ma li miglioriamo sempre.
E’ particolarmente sentito il
problema disabili a scuola,
cosa sta facendo per venire incontro alle esigenze di questi
ragazzi?
Noi abbiamo fornito alle scuole personale altamente specializzato per poter
passare dall’assistenza materiale che
veniva data nelle scuole all’assistenza
specialistica; chi si occupa dei disabili,
ora, sa quali sono le metodologie e le
strategie opportune da utilizzare. Un
progetto che non si è pubblicizzato abbastanza, nonostante vi sia stato un notevole investimento, siamo passati da
50.000 euro a 120.000 euro, per non
parlare dell’enorme risvolto occupazionale che questo ha comportato.
Riguardo ai servizio scolastici,
molte mamme chiedono un
potenziamento dell’asilo comunale, i posti sono pochi e le
richieste tante. Si sta facendo
per andare incontro a questi
genitori?
Ci stiamo attivando con una certa urgenza, perché ci rendiamo conto che
non tutti possono utilizzare asili privati,
infatti stiamo trattando per poter affittare la struttura delle suore “Cristo Re”
alla Madonna delle Grazie, per poterne fare un nuovo asilo comunale,
speriamo di riuscire a chiudere un accordo il più velocemente possibile per
venire incontro alle esigenze dei cittadini. Inoltre abbiamo messo in bilancio
l’acquisto di un nuovo scuolabus, perché le domande sono aumentate, per
cui già dal prossimo anno saranno molti
di più i ragazzi che usufruiranno di questo servizio.
Assessore anche alla Pubblica
Istruzione, quali sono le strategie che ha attivato per avvicinare gli alunni alle tradizioni
locali della nostra città?
Innanzitutto ci stiamo attivando per riqualificare tutte le scuole con diversi interventi, ma quello sul quale ci siamo
maggiormente concentrati è il curricolo
locale. Una parte della formazione deve
essere dedicata alla storia e alla tradizione di Eboli, è necessario riavvicinare
i giovani alle proprie radici. Il 90% delle
scuole ha aderito all’iniziativa con entusiasmo e partecipazione e di questo
siamo molto soddisfatti, anche perché
siamo la prima città in tutta la Regione
che ha attivato questa strategia.
Abbiamo sentito parlare di un
nuovo bollettino comunale?
Lei, come assessore alla comunicazione, come intende utilizzarlo?
Non si tratta di un nuovo bollettino, ma
solo di un potenziamento di quello esi-
a cura di Sara De Martino
“Ci hai mai pensato
amico mio!”
Che ne dici hai voglia di fare due
chiacchiere, dopo aver sentito la mia
storia? Adesso tocca a te, dirmi la
tua storia. Sta tranquillo non dirò
niente a nessuno ma tu... tu dimmi la
verità, ti capita di sentirti giù? Stai
tranquillo non è facile ammetterlo,
qui tutti sembrano essere al top,
sembrano brillare e invece tu? Se ti
può essere d’aiuto, sappi che non
tutto e non tutti sono quello che
sembrano. Anche io qualche volta
non mi riconosco in quello che faccio. Tutti vivono momenti difficili,
momenti di crisi, in cui sembra di vivere nel buio totale. Ma spesso ho
pensato che quel buoi, quello smarrimento potevano essere per me
un’opportunità di cambiamento.
Anche perché non possiamo sapere cosa ci riserba il futuro. E da
qui nasce la paura, il dolore che ci
portiamo dentro, anche se a volte
prende le sembianze di una strana
sensazione di nostalgia, adesso dobbiamo fare di tutto per potercela lasciare alle nostre spalle. Proprio in
questi momenti ci si sente deboli e
vulnerabili, per questo dobbiamo
aiutarci a vicenda. Basta iniziare giocare una partita, senza pensare a
vincere o a perdere per poter vivere soltanto un’emozione e dimostrare a tutti di essere all’altezza e di
non avere paura. E perché mai dovresti averne? In fondo tutti hanno
paura. Del resto, a pensarci bene, ci
vuole coraggio ad aver paura, perché è una scelta coraggiosa mostrare i propri sentimenti. Caro
amico, se hai voglia di sfogarti, se hai
bisogno di un consiglio puoi rivolgerti a me, sono qui per ascoltarti.
Antonio Visone
stente. Verrà dato maggiore spazio alla
politica, sarà proposta una pagina per
la maggioranza e una pagina all’opposizione, dove ognuno potrà esprimere
le proprie idee, rispettando sempre il
codice etico. Il tentativo è quello di coinvolgere sempre di più la popolazione in
tutto ciò che facciamo, in quest’ottica
abbiamo chiuso un contratto con Discoradio che seguirà, ma in realtà lo sta
già facendo, tutte le dirette del Consiglio Comunale.
Parliamo del Piano di zona, se
ne sono dette di tutti i colori,
un Piano davvero attaccato da
ogni parte, come si difende?
Non c’è bisogno di difendersi, sono accuse senza senso ed infondate. I comuni che lo scorso anno hanno lasciato
il nostro piano di zona, lo hanno fatto
solo ed esclusivamente per problemi
territoriali, affrontavamo problematiche
diverse e c’era bisogno di progetti diversi. Quando io sono arrivato tutto era
già stato deciso. Attualmente salvaguardiamo tutti i Comuni, da quelli più
grandi a quelli più piccoli e la program-
mazione triennale ci permette di avere
servizi qualitativamente più validi Devo
sottolineare che non abbiamo interrotto
nessun servizio, nonostante la regione
ci abbia tagliato il 50% dei fondi.
Abbiamo la piena fiducia di tutti i comuni, tanto che ogni delibera avviene
sempre all’unanimità. Inoltre abbiamo
pensato di redigere un mensile, in cui
informeremo i nostri utenti sui servizi
erogati, sugli orari, sugli eventi organizzati, sempre in funzione di un coinvolgimento maggiore dei cittadini.
Quali sono le macroaree sulle
quali concentrerà i suoi sforzi?
Saremo concentrati su cinque aree fondamentali. Gli anziani, i minori, i disabili,la povertà e la droga. Si tratta delle
tematiche più presenti sul nostro territorio, ci sono già tre progetti finanziati
sulla droga e sull’alcolismo. Lavoreremo
intensamente su queste direzioni, eliminando tutto ciò che nel corso degli anni
non ha prodotto risultati concreti.
Maria Rosaria Sica
N°07 29 febbraio 2008
Agropoli
5
Antonio Domini sfoglia la margherita
Ancora incerta la collocazione dell’ex sindaco tra De Simone e Lambiase
“Antonio Domini non è il nostro
consigliere di riferimento: non fa
parte nè del direttivo nè degli iscritti
del movimento.”
Con questa secca smentita il neo-segretario di Sinistra Democratica,
Carmine Parisi, smentisce la ricostruzione fatta da “Unico” sul ruolo
ricoperto dall’ex sindaco di Agropoli
nella
nascita di Sinistra Democratica. Nonostante la presenza dei suoi fedelissimi nel direttivo del partito, del
padre-sindacalista tra i probiviri del
nuovo soggetto, Domini junior non
ha ancora sciolto le riserve sulla propria collocazione politica.
Da consigliere comunale sarebbe
membro di diritto del direttivo locale
del partito, purchè dichiari formalmente la propria adesione in Consiglio comunale.
Sebbene le reiterate assenze dal
Consiglio (8 su 9 sedute convocate)
abbiano reso impossibile una comunicazione in seduta al consiglio, non
risulta agli atti nemmeno una nota
indirizzata al Presidente del Consiglio Nino Abate, relativa alla sua
eventuale adesione al partito di Mussi.
Pertanto, quanto affermato dal segretario Parisi
è
formalmente vero.
Ciò non toglie che gli
uomini vicini all’ex
sindaco,
siano entrati
a pieno titolo
nel nuovo soggetto, ma l’assenza di Domini
alla stessa assise cittadina del partito, svoltasi con
la presenza di Giordano e Lambiase, avallerebbe le voci che lo vogliono in una fase attendista, in
attesa che si sciolga la riserva sulla
candidatura del suo referente politico, Andrea De Simone, nella lista
al Senato del Partito Democratico in
quota Bassolino.
Secondo fonti vicine al senatore
uscente, la ricandidatura dello stesso
stopperebbe
il passaggio
di Domini a Sinistra
Democratica, sebbene i forti contrasti con Franco Alfieri non gli permetterebbero
una
“formale
adesione” al PD locale.
La stroncatura del suo mentore politico, invece, lascerebbe libero l’ex
sindaco di cercare un proprio spazio
politico all’interno della futura Sinistra Arcobaleno. La vicenda tuttavia
non sembra così facile dal dirimersi
senza conseguenze.
Non può essere trascurato, infatti
che, tanto i Verdi quanto Rifondazione Comunista, partner di SD nella
Sinistra Arcobaleno, sono parte integrante della maggioranza che sostiene Alfieri e non sembrano
disponibili a fare ponti d’oro all’ex
sindaco, dopo averlo già contrastato
nell’ultima campagna elettorale.
Continua a restare nel cassetto, inoltre, il possibile ricorso ai danni dell’ex sindaco per le sue ripetute
assenze dal consiglio comunale che,
senza una giustificazione plausibile,
ne comporterebbero la decadenza
con l’ingresso nell’assise cittadina
del primo eletto della lista “Popolari
per Agropoli” Raffaele Pesce.
Ancora qualche settimana e poi i
nodi verranno finalmente al pettine.
Antonio Domini resta in attesa e sfoglia la sua margherita: De Simone,
Lambiase, De Simone, Lambiase…
A chi ne conosce la storia fa ridere
immaginarlo in attesa con quel fiorellino in mano…
Vito Rizzo
Scacco agli spacciatori: 810 grammi di cocaina sequestrata
Aperta la caccia ai due corrieri: un torinese e un napoletano
Intorno alle otto del mattino di
lunedì scorso, d’improvviso,
Agropoli si sveglia quasi in una
scena da film: elicotteri, auto
della Guardia di Finanza a sirene
spiegate, in un via vai frenetico
e continuo.
Poi, intorno ad ora di pranzo la
notizia.
”Il sequestro di sostanze stupefacenti più grande che sia mai
avvenuto”, queste le parole del
capitano delle fiamme gialle di
Agropoli. 810 grammi di cocaina
e due clan di pusher avversari. Il
clan Ciao e il clan Romano con a
capo rispettivamente Luigi Ciao
e Alessandro Romano, i leader
dello spaccio di droga tra Agropoli e Capaccio. Ma i movimenti
degli spacciatori erano già seguiti da due anni, grazie alle intercettazioni telefoniche. Infine
si è riusciti ad individuare le dinamiche dell’attività illecita. In
tutto sono coinvolte 15 persone, alcune finite in carcere,
altre agli arresti domiciliari.
L’operazione, dagli agenti della
Finanza è stata denominata
Doppio Scacco: Luigi Ciao
ormai aveva un’attività consoli-
data, riusciva a guadagnare
anche 5 mila euro al giorno,
poi nel 2006 i primi sospetti e
le prime dosi sequestrate. E
così Ciao decide di collaborare con la Finanza, spifferando di tanto in tanto
informazioni sul clan avversario, quello del secondo
“scacco”, con a capo Alessandro Romano, di soli 22 anni.
Naturalmente, Luigi Ciao era
ignaro del fatto che gli agenti
tenessero anche il suo cellulare sotto controllo.
Il leader più giovane, Romano,
ormai era in fase di ascesa e teneva la coca nascosta a casa
della ragazza. I punti ancora da
svelare riguardano un corriere
della droga proveniente da Torino e un uomo residente nel
napoletano. Il procuratore di
Vallo della Lucania, Alfredo
Greco dichiara: ” Il dato è allarmante, Agropoli non è un’isola
felice, è nella morsa degli stupefacenti.”
Nei giorni successivi alla retata
l’aria ad Agropoli è ancora tesa;
le facce degli spacciatori coinvolti non sono nuove, alcuni di
Il comune di Agropoli
istituisce
il catasto degli incendi
E’ stato istituito dal Comune di
Agropoli, con Delibera di Giunta
comunale, il “Catasto degli incendi
boschivi”. Le aree comunali – sia boschive che destinate al pascolo percorse negli ultimi anni da incendi,
inserite nell’elenco predisposto in
base al rapporto del Corpo Forestale, sono state dichiarate inedificabili per un periodo di 10 anni.
L’iniziativa del Comune di Agropoli,
che arriva su proposta dell’Assessore con delega alla protezione civile Franco Crispino, recepisce la
normativa nazionale in materia di
incendi boschivi ed, in particolar
modo, l’attività di prevenzione della
diffusione di roghi. «L’adozione del
catasto degli incendi è un provvedimento di fondamentale importanza
nell’ottica della prevenzione della
diffusione di roghi e per la salvaguardia della vegetazione – commenta l’Assessore, Franco Crispino
– La scorsa estate anche il territorio
di Agropoli è stato purtroppo vittima di un numero incredibile di incendi che hanno distrutto centinaia
di ettari di vegetazione, colpendo
aree tra le più belle del Cilento,
come ad esempio la zona della baia
di Trentova. E’ opportuno, quindi,
mettere in campo tutte le iniziative
possibili per evitare, già dalla prossima stagione estiva, una nuova
emergenza incendi».
In alto gli arrestati del clan di Romano, sotto
quelli del clan Ciao.
In basso i due capi avversari: Alessandro Romano e Luigi Ciao,
loro svolgevano attività normali all’apparenza ed
erano anche conosciuti, altri giravano di sabato sera con auto
tipo Porsche, affiancati da ragazze sempre con abiti griffati.
Veniva già da chiedersi come si
potesse sfoggiare abiti e auto
così costose ad un’età
così giovane!?
La procura di Vallo della
Lucania continua ad indagare. I retroscena sono
ancora tanti, in effetti le
indagini non sono solo rivolte
allo spaccio di stupefacenti, ma
anche all’uso di quest’ultimi in
cambio di favori sessuali o
come “regali di compleanno”.
In paese ormai non si fa altro
che parlare di questi ragazzi ar-
restati; tra le facce attonite
degli spettatori però ci sono
anche sguardi per nulla meravigliati da questo blitz.
Non è una novità che ad Agropoli giri così tanta droga, e non
tutti sono sorpresi dall’accaduto: molti di quei visi coinvolti
nello spaccio sono molto noti e
di sicuro non per gesta eroiche!
DaDeMa
6
a
Altavilla-Albanella
N°07 29 febbraio 2008
Consorzio di Bonifica, Carrano vicepresidente al posto di Ciliberti
Avviata la strategia per neutralizzare Fraiese, Franco e Barlotti
Primo capitolo: Cecilia Baratta allontanata dal consiglio dei delegati.
Così ha voluto Quaglia. Secondo capitolo: perdono e promozione per
Giancarlo Carrano, già sparring partner del vicepresidente Ciliberti.
Acqua passata, dicono oggi entrambi, ed è meglio così. Il 6 di luglio dell’anno scorso Giancarlo
Carrano andò al Saut di Capaccio a
farsi refertare una: “tumefazione
della regione mandibolare e lesione
cervicale sx con abrasione e rossore”
e poi passò per la caserma dei carabinieri per sporgere denuncia per le
lesioni riportate all’interno della
sede del Consorzio di Bonifica, dove
è un eletto nel consiglio: “Non capisci un c...”, gli disse il vicepresidente
Ciliberti e come i maestri di una
volta nelle scolette rurali pluriclassi
passò ad un evidente “abuso di
mezzi correttivi”. Gli mollò un sonoro ceffone. Si tratta di due adulti,
entrambi eletti dagli agricoltori, e
proprietari d’immobili, a loro rappresentanti. Acqua gasata, decisamente frizzante, è il caso di
aggiungere, visto quello che quel
giorno si vide. Acqua passata. Come
i passati scambi d’invettive fra
Aquino e Quaglia. Sì, c’eravamo
tanto odiati, ma ora basta, ci mettiamo una pietra sopra. Però... “con
la dovuta revisione degli atti amministrativi di natura programmatica e
finanziaria già approvati il 29 novembre 2007”, (bilancio di previsione 2008, ecc) . E la testa della
Baratta, che consente a Ciliberti di
rientrare di nuovo nella Deputazione.
LA NUOVA ROAD MAP
E, chiuso il fronte con gli albanellesi, applicando la prima regola della
guerra secondo von Klausevitz, eccolo aprire un fronte con i più temibili Barlotti, Baratta, Enzo Fraiese e
Matteo Franco, i quattro consiglieri
disubbidienti, che vanno accompagnati fuori dalla cabina di guida dell’ente. Questa è la nuova road map
concepita sotto i portici di Capaccio
Scalo. Sì, d’accordo siamo andati
troppo avanti. Urge fare un passo indietro e ricapitolare. Mettiamola così
senza i latinorum che ieri facevano
infuriare il manzoniano Renzo ed
oggi i moderni imprenditori agricoli
che si muovono con il Suv fra i
campi di carciofi: il presidente Pasquale Quaglia era in minoranza nel
consiglio dell’ente e Corrado Martinangelo l’aveva avvertito che non
poteva più ricorrere al trucchetto di
dire che il suo voto valeva doppio.
Regola che, lo sanno anche i bambini, si applica nelle situazioni di parità non invece quando si è – come è
il nostro caso - a meno uno. La
“Casa Rossa”, uno dei pochi edifici
storici di Capaccio Scalo, con questa
situazione di stallo, andava sottratta
alla guida del geometra di Ponte Barizzo, commissariata e di nuovo ri-
mente il mio braccio, nella concitazione
della
discussione, l’ha
colpito
lievemente”, fu allora la
difesa, decisamente
goffa, di Ciliberti.
Per amor della verità subito Quaglia
disse essere dispiaciuto e fece trapelare
la
sua
Sopra Giancarlo Carrano e Luigi Ciliberti.
Sotto da destra Latempa, Marino e Quaglia
chiamati gli agricoltori al voto. Martinangelo l’aveva messo per iscritto
e si preparava a chiederlo alla Regione.
AQUINO E CARRANO,
DUE CHE CONTANO NEL CONTADO
C’era però un’ultima opportunità,
quella auspicata da Martinangelo
come estrema ratio. “Ho detto ai
rappresentanti regionali e provinciali
che si dovevano adoperare perché gli
agricoltori ritrovassero una loro
unità d’indirizzi”, spiega l’assessore
provinciale all’agricoltura. “Trovate
l’accordo”, ordina il “Napoleone” di
San Cipriano. E così è stato. L’assessore sapeva di poter contare sulla
fattiva collaborazione di Carmine
d’Albanella. Ha preso il telefono ed
a memoria ha composto il suo numero. Aquino, di giorno è un solido
e posato commercialista a Matinella
e di sera un politico inquieto nel
paese protetto da santa Sofia, già comunista ed ora Democratico, e quel
più conta, è uno dei delegati della
Provincia nell’ente. E’ anche uno
che – nonostante le ammaccature
prese da Capezzuto – molto conta
nel contado, ha convinto il suo
amico Giancarlo Carrano, un autorevole rappresentante dei campesinos
di Matinella, Cerrina e San Cesareo,
a dare quell’ulteriore possibilità alla
presidenza Quaglia. Pasquale, il geometra – vivaista, l’amico del potente
Mastella ora con problemi di posizionamento, ora può ripartire “con
l’uomo in più” nella partita per dare
più acqua alle colture ma a prezzi
non da acqua della salute, Lete o
Rocchetta che siano. A Giancarlo
Carrano sarà affidata la vicepresidenza che, ironia della sorte, sarà ceduta da quel Luigi Ciliberti che,
come abbiamo già visto, nella mattinata del 9 luglio scorso perse la testa
e gli mollò un sonoro ceffone perché
infastidito dall’attività da “sindacalista” a favore degli agricoltori di Altavilla ed Albanella che protestavano
per via di certe disfunzioni. Seguirono, è noto alle cronache, referti
medici, articoli sui quotidiani, e
“rumor di querele”. “Mi aveva ripetutamente offeso ed involontaria-
disponibilità al “sacrificio” di Ciliberti da sostituire con Carrano. Poi
non se ne è fatto niente per sette
mesi. Ora è tutto dimenticato, nella
vita c’è una stagione per tutto, e
Aquino (e ancora prima Martinangelo) fanno compiere il miracolo
della riconciliazione fra i due che
manco la Madonna e lo Spirito
Santo. Siedono a fianco i due durante la conferenza stampa.
Manca solo l’abbraccio ed il bacio.
Questa è la realtà dell’ultimo capitolo nella storia ottantennale di
un’istituzione dove è passata la più
blasonata dell’aristocrazia terriera, e
non solo, di questo spicchio così importante di provincia salernitana.
Semplice, troppo semplice. Un’altra
campana parla di un accordo raggiunto faticosamente da Aquino e
Carrano con Quaglia, sul quale è arrivato Martinangelo a mettere cappello. E la lettera dei sindaci di
Altavilla, Albanella, Capaccio ed
Agropoli? Richiesta più che legittima la loro. Ad Antonio Di Feo importa
che
sia
completata
l’irrigazione intubata in tutta la piana
altavillese e che la nuova vasca di
sollevamento e di accumulo di
Tempa di Pilato sia utilizzata. De
Castro, l’ultimo ministro dell’agricoltura, ha appena staccato un assegno da sei milioni di euro. Ad
Agropoli ci sono dei lavori sul tratto
terminale del Testene da completare.
E’ difficile pensare che Capezzuto
da Albanella e Iosca da Salerno abbiano potuto dare gratis l’ok sul rafforzamento delle posizioni di
Aquino: è chiaro che c’è dell’altro.
Che cosa? Immaginiamo un sistema
di reciproche convenienze che varrà
la pena di raccontare in un’altra puntata. Quelle di Quaglia passano per
la sostituzione dei “protestanti” Ce-
cilia Baratta (già decisa), poi toccherà a Enzo Fraiese, Matteo Franco
e Gianluigi Barlotti. “Pollice verso”
per gli oppositori: lo statuto del Consorzio dice che non può restare in carica il consigliere che sia in lite con
l’ente. Inutile far valere il diritto alla
rappresentanza dei proprietari consorziati ed all’esercizio del loro
mandato che può legittimamente
portarli all’aspra critica nei confronti
di chi governa. Una regola pacificamente accettata dovunque, ma che
sembra non trovare
spazio nel nostro
Consorzio. Voti
contro in consiglio? Scrivi lettere
o rilasci interviste
ai giornali? Peggio ancora se fai
affiggere dei manifesti. Io, legale
rappresentante dell’ente, adisco alle
vie legali e, mettendoti in lite, ti
sbatto fuori ... Speriamo che sia solo una maldicenza,
sparsa ad arte, e questa paventata
condotta non diventi mai realtà!
Quanto la questione afferisca alla democrazia o non confini piuttosto con
la forzatura delle regole è tutta da
vedere. “Tora, tora, tora”, rispondono i tre, anche loro entrati nella
categoria degli “ultimi giapponesi”
che non hanno capito che la guerra è
finita con un vincitore trionfante,
come chi comanda a Capaccio vorrebbe che tutti, anche certi giornalisti, capissero.
NON VA TUTTO BENE,
MADAMA LA BARONESSA
“Finalmente il Consorzio può tornare a programmare il futuro con serenità
grazie
al
senso
di
responsabilità dei consiglieri Aquino
e Carrano, capaci entrambi di superare certi steccati politici per il bene
del territorio. Un gesto che ho apprezzato moltissimo e per il quale li
ringrazio, poiché, di fatto, ha ridato
stabilità governativa all’Ente. Fin
qui il presidente Pasquale Quaglia.
Che non nega le difficoltà gestionali:
“In tre anni la Regione ci ha tagliato
due milioni di euro di contributi per
le spese gestionali per l’energia elettrica e la tenuta dei canali”. Come se
ne esce? Quaglia scommette tutto
sulla realizzazione di un centro direzionale da far sorgere intorno all’attuale sede centrale e nell’apporto
delle energie alternative. Così come
non dimentica che il Consorzio deve
sostituire larghi tratti delle condutture idriche dell’acquedotto che
porta l’acqua nelle case della vasta
Piana fra Altavilla, Albanella, Capaccio e Giungano. Dove le condotte
che portano l’acqua al rubinetto di
casa sono ancora in cemento
amianto.
Oreste Mottola
Alburni
N°07 29 febbraio 2008
Comunità Montana,
Pd autolesionista
Franco Martino, nuova
designazione alla presidenza
Di nuovo fibrillazioni politiche al
vertice della comunmità montana degli Alburni. L’annunciata
candidatura alla presidenza di
Franco Martino, sindaco di
Aquara ed esponente del Pdl
brlusconiano, ora è cosa fatta.
Pur con un Partito Democratico
e socialisti in possesso della maggioranza dei consiglieri. Nella
nuova giunta entrerebbero
Mario Mottola, Pecori, Resciniti,
D’Amato, Tedesco, Alessandro
Capozzoli e Mari. A questa prospettiva dicono no i consiglieri
Antonio Marino, Donato Manfredi, Ettore Poti, Biagio Marino
e Donato Doto. “E’ incomprensibile – scrivono – che alla comunità montana “Alburni” si stia
varando questa nuova maggioranza sostenuta per il 90% da
consiglieri che fanno capo
al Partito Democratico
mentre viene dagli stessi proposto un presidente espressione di
Forza Italia. Che dei 12 comuni degli Alburni, 11 hanno sindaci di centrosinistra. Perchè
eleggere presidente Martino che
corre per la riconferma ad
Aquara, quando questo comune
potrebbe essere recuperato al
centrosinistra se non ci fosse
questo atteggiamento autolesionista alla comunità montana?
7
Castelcivita, due veterinari si disputano
la guida del paese delle Grotte
Antonio Forziati o
Mario Tedesco? Saranno due veterinari a
sfidarsi il 13 aprile per
guidare Castelcivita. Il
rinnovamento, la pacificazione del paese ed
il rilancio nella gestione delle ominime
Grotte, saranno i temi
della campagna elettorale. Attilio Tancredi,
il sindaco uscente, professore prestigioso e
politico
sfortunato,
passa la mano ad Antonio Forziati, dipendente dell’Asl Sa2,
ma: “pur scoraggiato e Nella foto Mario Tedesco,uomo
deluso dall’esperienza da battere in questa campagna
appena vissuta” starà elettorale
in lista e con Forziati.
Lo stesso farà anche
l’altro “senatore” della
viamente
“equidistante”
politica castelcivitese: Ernesto dagli schieramenti, ma auCantalupo. “I miei amici mi spica l’inclusione di “volti
hanno sfiduciato al buio, non nuovi”. Fra questi è sicurahanno avuto il coraggio di pas- mente Oscar Zonzi, nonosare attraverso una discussione stante l’età non proprio
in consiglio comunale. Ne verde ed una lunga miliprendo atto e passo la mano. Ac- tanza nell’associazionismo
compagnerò lealmente il per- culturale non solo di Castelcorso della lista che scaturisce civita.
da chi mi è stato leale”, dice “Abbiamo liberato alcuni posti
Tancredi. “Nessun commento da in lista proprio per rispondere a
fare, lavoro alla formazione questa richiesta che noi condividella compagine e del nuovo diamo. Tre, quattro caselle, le
programma”, aggiunge Forziati. riempiremo con indicazioni che
Toni decisamente più distesi ci stanno provenendo dalla sodalla controparte.
cietà civile. Alle guerre paesane
In questi giorni stanno concen- diciamo basta con i fatti”. Alla
trati sulla richiesta espressa dalle lista guidata da Mario Tedesco, e
associazioni e dal forum dei gio- che unisce i due tronconi politici
vani per “svecchiare” e “rinno- in partenza più forti, hanno già
vare” e, soprattutto, chiudere con dato la loro adesione Andrea
le rivalità personali che portano Chiumiento, Pasquale Doto,
all’instabilità permanente delle Nicola Gigliello, Ernesto Scaamministrazioni locali. Sulla ramella, Agostino Costantino,
stessa linea è Don Martino, il Felicia Alonzo, Ettore Campagiovane parroco, si dichiara ov- naro e Oscar Zonzi.
Anche Antonio Forziati sta cercando di “intercettare” questa
voglia di nuovo e vuole con sé in
lista alcune note donne dirigenti
scolastiche. “Ha anche detto che
è disponibile a cedere – davanti
ad un paio di figure di sicuro
prestigio – la designazione a
candidato a sindaco”, ci dice un
suo sostenitore.
Ormo
...storia di un sondaggio sulla Spaccanapoli ebolitana
gio sotterraneo?
Ma fateci il piacere...vorremmo
dirvelo alla Totò, ma daremmo
troppa importanza al vostro sondaggio bondiano.
Il vostro sondaggio è così sincero,
che al rione Borgo hanno organizzato una lenzuolata senza precedenti. A Eboli.
Una lenzuolata che deride, straccia
e spernacchia tutte le corbellerie
raccontate nell’aula consiliare. In
assenza di una risposta politica, i
cittadini una proposta ve l’hanno
avanzata.
“Vi ringraziamo per la piazza
nuova, ma per il parcheggio c’è
l’ex scuola elementare Laurìa”.
Di fronte all’osservazione mossa
dall’ingegnere Nicola Melillo e dai
residenti del Borgo, la giunta Melchionda è rimasta muta e frastornata. I cittadini hanno detto:
“scuola Laurìa, non parcheggio su
Marte”.
Lo dovevano sillabare? Perchè
tanti politici silenzi, di fronte a
questa proposta?
Noi un’idea ce la siamo fatta.
Così come i cittadini veri (non
quelli dei fanta-sondaggi) del centro storico.
Dove c’è scritto che per fare una
piazza nuova, in un quartiere ebo-
trova!
OLEANDRI RESORT
Struttura turistico
ricettiva 4 stelle
CERCA
Receptionist da inserire in un
team giovane e dinamico. Si richiede esperienza in posizione
equivalente all’interno di strutture preferibilmente di pari livello,
ottima
conoscenza
dell’inglese scritto e parlato e,
possibilmente del tedesco, dinamicità, predisposizione al contatto con i clienti, motivazione
alla crescita personale. Costituisce requisito preferenziale, ai fini
della scelta delle suddette figure
professionali, il domicilio in provincia di Salerno o province limitrofe.
Barman
Con minima esperienza nel reparto bar in generale, efficienza
ed organizzazione nel settore,
capacità di produrre con qualità
anche nei momenti più intensi di
lavoro. Si richiede minima conoscenza della lingua inglese.
Manutentore
Con capacità di intervenire di intervenire sulla struttura e sulle
attrezzature. Si richiede disponibilità per lavori di facchinaggio,
trasporto bagagli e persone. Costituisce requisito preferenziale
la predisposizione all’adattamento.
continua da pag.3
economisti e Socomer scienziati...la
conoscete via Italia? E’ la strada del
tribunale.
Anni fa, lì, ci hanno messo il parcheggio a pagamento. Per la presenza del tribunale. Il parcheggio
aveva una sua logica precisa.
Il comune doveva incassare i soldi
degli avvocati. Ma la protesta della
gente è stata così violenta, che
nemmeno il parcheggio con il
disco orario, è rimasto, in via Italia.
Ora, voi, vorreste farci intendere
che cento metri più su, in quella
“folle” comunità del Borgo, c’è
gente disposta a pagare il parcheg-
Chi cerca...
litano, bisogna regalare un parcheggio a pagamento a una ditta
privata? Nel vangelo della giunta
Melchionda avete letto questo?
Tra i numeri di un centro storico
che non è di Eboli e la spontanea
lenzuolata dei cittadini, da quale
parte sia la verità, l’hanno capito
tutti.
Pure i dirigenti del Pd, giunti in
aula consiliare, lunedì pomeriggio,
per rispondere al garibaldino appello, a fare un pò di numeri, smarrendo il volteggiar della mano, che
copriva l’immensa valanga di sbadigli.
Francesco Faenza
- FITTASI locali commerciali in via G. Giuliani
mt35 circa.
Info 329 8119990
- AFFITTO, Roccadaspide
centro, locale commerciale anche uso studio,
mq. 48, alto mt. 4,10, nuovissimo tel. 360/754712 0828/941019
- Roccadaspide – FITTASI,
piazza della Concordia,
appartamento di tre vani
più servizi e ampio terrazzo con sottotetto,
senza spese condominiali
completamente ristrutturato. Info: Tel 0828
941177
- VENDESI a Casalvelino
Scalo a 10 minuti dal
mare, appartamento. 140
mq in Parco dei Pini via
Tempone Chiarasso n 26,
composto da tre camere:
cucina, salone, bagno, box
auto tavernetta con accessori e posto auto. €
130.000 trattabili. Tel 333
3832422
Cultura
8
Impronte...
N°07 29 febbraio 2008
Storie di cilentani a Salerno
Pasquale Vessa, un imprenditore romantico
Il personaggio di questa settimana è
Pasquale Vessa, di Ottati, disponibile
e franco già dalle prime battute, trattato dalle cronache locali, compreso
il nostro settimanale Unico, perché
esponente in vista di “Forza Italia”.
Nella rubrica “Impronte” ne tratteggeremo il profilo umano che fuoriesce quando non si intende parlare
solo di politica o di status symbol ma
di quel mondo interiore spesso nascosto dai quotidiani appuntamenti o
dalla routine giornaliera.
C’è da dire che il personaggio Vessa
si sbottona con entusiasmo anche
perché è corroborato spiritualmente
da uno degli eventi più belli che la
vita possa offrire, ovvero la nascita di
un figlio.
Prima di tutto i nostri migliori auguri per il nuovo nato in casa
Vessa…che nome ha dato a suo figlio?
Amerigo, il nome di mio padre venuto a mancare due anni fa. Sono felice ma anche profondamente
commosso perché mio figlio è nato il
7 febbraio, stesso giorno e mese in
cui ho perso mio padre. Mi sembra
un incredibile segno del destino
anche perché questo figlio è stato
estremamente desiderato.
Che tipo di uomo era suo padre?
Mio padre era un operaio edile che ha
fatto grandi sacrifici in Germania…
E lei, invece, che tipo di uomo è?
Ho fatto anch’io bei sacrifici per arrivare alla posizione attuale.
Pensi che, quando i miei amici andavano in discoteca, io riservavo l’energia per i giorni seguenti e controllavo
se pioveva, per essere nella giusta
tempistica che occorre in un cantiere
edile.
Come si definirebbe?
Una persona che si è fatta da sola, ho
dovuto superare tanti ostacoli e diffidenze…
Come è arrivato ad
essere quello che è
oggi?
Dopo la laurea in ingegneria conseguita
collateralmente a lavori in cantieri edili,
mi sono specializzato
in ingegneria ambientale a New York. Iniziai poi a lavorare in
provincia di Salerno, a
Sapri, Postiglione, Sicignano, dall’’80 al
’93, per una mia impresa: la “Vessa costruzioni S.p.a.”.
Nel ’93, però, si cominciò ad avvertire una forte crisi nel settore edilizio
per i gravi fatti di “tangentopoli” e fu
così che “emigrai” nel nord Italia e
precisamente tra Torino, Aosta e Milano. In occasione delle Olimpiadi
del ’96 e del 2004, ho realizzato tutte
le strutture occorrenti, con al seguito
duecento miei operai.
Quali sono gli ingredienti professionali che mette al primo posto?
Serietà, coerenza, grande impegno,
credibilità, che è proporzionale alla
puntualità.
Ho dentro di me uno spirito di pun-
De Masi si insedia alla presidenza del Parco del Cilento
Tarallo: “non c’è incompatibilità ma è un’opportunità”
De Masi si insedia alla presidenza del Parco del Cilento
Tarallo: “doppio incarico
possibile, non c’è incompatibilità ma è un’opportunità”
Il professore Domenico De Masi si è
ufficialmente insediato alla presidenza del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Per “benedirlo” è arrivato il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, mentre Giuseppe
Tarallo, il presidente uscente da
quasi un quinquennio e commissario
da un anno, ha trasmesso le “consegne”. De Masi, che è anche assessoree regionale, ha assicurato che si
organizzerà affinchè l’ente conosca
un veloce rilancio. Opposte le valutazioni sul doppio incarico di De
Masi, c’è chi pensa che così si potrà
finalmente agganciare il vagone del
Cilento ai treni “importanti” di Napoli e di Roma. «Non c’è nessuna
incompatibilità formale tra i due
ruoli». Così il commissario dell’Ente
Parco, Giuseppe Tarallo, replica alle
polemiche sollevate da Salvatore
Gagliano e Marco di Lello sulla nomina di Domenico De Masi a presidente del Parco Nazionale del
Cilento e Vallo di Diano a cui si è aggiunto, qualche giorno fa, l’incarico
di assessore di Palazzo Santa Lucia.
Per il commissario Tarallo, dunque,
non si può parlare di incompatibilità
in quanto per legge De Masi può ricoprire contemporaneamente le
due cariche. Spetterà solo al neopresidente valutare l’opportunità dei
due ruoli per garantire la sua presenza e soprattutto il suo lavoro
negli incarichi affìdatigli: «Sono abituato a pensare in positivo - continua Tarallo - e credo che, al di là
delle polemiche sollevate, queste
sono dettate puramente da motivi
politici. Domenico De Masi sarà in
grado di adempiere perfettamente ai compiti
che gli sono stati affidati».Chiara la posizione
del commissario Giuseppe Tarallo: «L’area
protetta del Cilento e
Vallo Di Diano non
potrà che trarre benefici
dall’arrivo del neo presidente».
Dopo l’insediamento di
De Masi ora si apre la discussione sulla nuova
squadra da formare per
dare smalto alla gestione. E’ facile dedurre
– dall’attivismo di questi
giorni di Tarallo – che si
ripartirà dagli uomini, e
dalle donne, che in questi anni sono stati “promossi”
dal
presidente
–
commissario.
Questo varrà per la necessaria transizione, successivamente De Masi
non rinuncerà ad applicare quelle
tecniche gestionali per le quali è un
celebre accademico di fama. Necessaria attenzione dovrà essere data
anche a quello che è il maggiore
punto debole dell’ente, vale a dire la
comunicazione diretta agli stessi abitanti dell’area protetta.
Oreste Mottola
tualità “lombarda” che mi porto dietro da quando lavoro al Nord.
Che differenza c’è tra mondo politico e mondo imprenditoriale?
La politica è appannaggio di tutti, gli
imprenditori, invece, vengono selezionati dallo stesso sistema economico. Per fare politica si dovrebbero
avere alle spalle esperienze professionali di un certo rilievo…
Come è nata la sua passione politica?
Nell’83, ad Ottati, con un gruppo di
miei amici, creai una sezione Socialista dopodichè, nel ’90, sono stato
sindaco di Ottati per cinque anni;
sono stato uno dei sindaci socialisti
più giovani d’Italia.
Per arrivare ad oggi, due anni fa mi
candidai alla Camera dei deputati ma
non ce la feci per pochissimi voti; intanto ho assunto il ruolo di coordinatore organizzativo provinciale di
“Forza Italia”. Il mio obiettivo è di
abbassare il sistema clientelare e premiare la meritocrazia, passare da
un’economia assistita a una creazione di ricchezza in linea con una fiscalità di vantaggi.
Se avrò la fortuna di approdare in
Parlamento, vorrò applicare delle
aree franche affinché ci sia una compensazione fiscale per le imprese. Lo
scopo è di far fronte ai deficit strutturali e promuovere un sistema burocratico per cui colui che lavora al Sud
dovrebbe avere una serie di vantaggi
fiscali rispetto alle aree del Nord. Ma,
ripeto, l’ intento primario è dare voce
ai talenti con la meritocrazia, per
creare impresa e sviluppo economico.
Adesso che è diventato papà, ha già
pensato a che cosa insegnerà a suo
figlio nel corso degli anni?
Spero di trasferire a mio figlio i valori tramandati dalla mia famiglia,
cercherò di non caricarlo di tensioni
inutili e, come tutti i padri, spero fondamentalmente che stia bene in salute, sia sereno e che un domani dia
senso al suo stare al mondo…
Impegnato com’ è su vari fronti,
avrà poco tempo libero…
Sono uno che non ha troppi vizi,
qualche puntata sporadica al casinò,
pratico sport e vado a cena con gli
amici, mi piace leggere…
Un libro che le è piaciuto particolarmente?
“L’elogio della follia” di Erasmo da
Rotterdam. E’ un libro che rimane
perennemente sulla mia scrivania e
che rivedo volentieri quando ho qualche dubbio in merito a una cosa o
l’altra. Sa perché lo reputo uno dei
migliori? Semplicemente perché
sono convinto che, se nella vita non
possiedi dentro di te una certa dose di
follia, non sarai mai in grado di fare
certe scelte…
Rossella Oricchio
Calore
N°07 29 febbraio 2008
Cervati, una moratoria per il taglio dei faggi
Alla festa della neve sarà lanciata una sottoscrizione per salvarli.
L’Enel ha deciso di far continuare a
vivere 500 alberi risparmiando sulla
stampa delle bollette da inviare ai
clienti. Nel 2008 sarà stampata una
fattura in meno ed è stato conteggiato che mezzo migliaio di alberi
saranno salvati dalla mannaia dei
“boscaioli”.
I “boscaioli”, invece, sono molto attivi a Piaggine, un paese che aveva
ambizioni di diventare la “Cortina
del Sud”. Un luogo dove la gente,
che non vi abita, si reca per assaporare le sensazioni e i sapori che si
sono persi nei luoghi dove vivono.
Una parte della maggioranza consiliare sostenitrice dell’attuale sindaco, Angelo Ciniello, si dice
convinta che non ci sono alternative
ai tagli per recuperare risorse che
non facciano cadere nel dissesto economico il comune.
Il sindaco stesso, una parte della sua
stessa maggioranza e la minoranza,
ritiene che si possano e si debbano
percorrere altre strade per recuperare
i soldi necessari a tirare avanti. A
questi si sono aggiunti anche un
gruppo di cittadini che vogliono lanciare una sottoscrizione per trovare
le risorse che salvino “faggi e casse
comunali”.
Il sentiero è stretto e i tempi ridotti.
Al massimo l’operazione dovrebbe
concludersi entro novembre del corrente anno, per consentire una variazione di bilancio in tempo utile ad
La faggeta del Cervati
evitare il naufragio del bilancio comunale.
Per fare ciò, ammesso che il consiglio decida di incamminarsi in questo stretto sentiero, è necessario
proporre ed accettare una moratoria
che sospenda i tagli programmati.
Poi, in base alla riuscita o meno della
campagna di sottoscrizione, si dovrà
decidere se e dove tagliare.
Ovviamente, c’è anche bisogno delle
disponibilità di chi è ha già proprietario dei faggi avendo partecipato
alle gare indette dal comune…
In teoria, il comune di Piaggine
avrebbe anche la possibilità di reperire direttamente le risorse per evitare i tagli! Basterebbe trovare la
soluzione ai problemi che hanno
bloccato l’avvio dei lavori per la rea-
lizzazione della centrale fotovoltaica
che garantirebbe all’ente locale
somme importanti da inserire tra le
voci di spesa corrente nel bilancio
comunale.
Il 23 e 24 febbraio, sul Cervati e
nelle faggete che gli fanno da corona, sarà celebrata la “festa delle
neve”. È una buona occasione per
lanciare l’iniziativa delle sottoscrizione. Il progetto deve partire da
Piaggine ed i protagonisti devono essere i “Chiainari” stanziali.
Gli oriundi potranno accodarsi ma
deve essere la comunità che ha più
diritti sul territorio ad assumersi
l’onere dei doveri ad essi connessi.
velina
Screening sui tumori per gli ultracinquantenni
Intanto a metà marzo apre la lungodegenza
La popolazione della Valle del Calore, che è prevalentemente anziana,
necessita di una specifica assistenza
sanitaria. Due sono le iniziative, promosse dall’ospedale di Roccadaspide, a sostegno di questa
particolare utenza. Agli inizi di febbraio è partito, presso il nosocomio,
lo screening di massa sulla popolazione del comprensorio per la prevenzione del tumore al colon .
L’indagine diagnostica viene effettuata da Alessandro Bartolini, responsabile
del
servizio
di
endoscopia in collaborazione con il
reparto di chirurgia, diretto da Pantaleo De Luca. Lo screening coinvolge gli ultracinquantenni perché
più predisposti a sviluppare questa
forma di tumore. Sono già numerosi
i cittadini sottoposti alla nuova indagine diagnostica che prevede diverse
fasi. Le prime analisi sono fatte con
un semplice kit, ma in caso di positività, verranno ripetute con strumentazione
più
adeguata.
Dopodichè si procede con uno spe-
cifico protocollo di protocollo di
cure. Ma il vero test resta la colonscopia. Chi aderirà a questo programma, in caso di bisogno, avrà la
precedenza sulle liste d’attesa e sulle
prenotazioni. Lo screening è frutto
di una sinergia tra l’Asl Sa 3 e gli istituti di credito di Capaccio, Aquara e
dei Comuni cilentani. Inizialmente,
però, il programma non includeva
Roccadaspide. Successivamente, il
sindaco Girolamo Auricchio, ha richiesto l’estensione dello screening
nell’ambito del suo comune e dei
15 paesi della Valle del Calore. Per
questo, il primo cittadino aveva
scritto, il 6 novembre, al manager
dell’Asl Sa 3, Donato Saracino e ai
presidenti degli istituti di credito
coinvolti. Dopodichè, Roccadaspide
e la Valle del Calore sono state inserite nello screening di massa. L’altra
iniziativa, mirata all’assistenza sanitaria della popolazione anziana, riguarda l’attivazione del reparto di
lungodegenza e riabilitazione. La
nuova divisione, diretta da Arturo
De Spirito, partirà nella prima metà
di marzo, con 6 posti letto, a cui saranno aggiunti, successivamente,
altre venti unità. Il personale infermieristico in procinto di entrare nell’organico del nuovo reparto
proviene, soprattutto, dal dipartimento di salute mentale. Naturalmente, saranno i pazienti geriatrici,
ma anche i familiari, a trarre vantaggio dall’attivazione della lungodegenza e riabilitazione. Cittadini che,
accompagnati dai congiunti, sono
costretti a recarsi spesso in ospedale per patologie che richiedono
lunghi
periodi
di
cura.
Francesca Pazzanese
9
Roccadaspide.
Ufficio postale aperto
anche di pomeriggio
Roccadaspide conta circa settemilacinquecento abitanti. Il comune si avvale, però, di un solo
ufficio postale di cui usufruiscono i cittadini di tutto il comprensorio. Tant’è che sono tanti
gli anziani che per riscuotere la
loro pensione si recano davanti
all’ufficio postale di buon ora nel
tentativo di evitare estenuanti
file e lunghe attese a cui, però,
sono già rassegnati ed abituati
da lungo tempo. Proprio per evitare le enormi folle nell’ufficio
postale e garantire ai cittadini un
servizio più rapido ed efficiente,
l’amministrazione comunale ha
deliberato la richiesta a Poste
Italiane spa e, in particolare alla
filiale di Sala Consilina, la possibilità di tenere l’ufficio postale di
Roccadaspide aperto anche nel
pomeriggio e lasciando invariati
gli orari applicati negli altri uffici
delle località Acquaviva e Fonte
che, essendo piccole frazioni,
hanno un numero minore di
utenti. La proposta ha ottenuto
già la condivisione sindacale Sll e
Cgil.“A Roccadaspide, come
noto, c’è l’ospedale civile di cui
si servono tutti i paesi circostanti, il Distretto Sanitario, la
sede della Comunità Montana,
diversi istituti scolastici superiori, la sede del Giudice di Pace,
le sedi distaccate di ETR, Enel e
Camera di Commercio pertanto,
garantire un servizio utile come
quello delle poste per più ore al
giorno, è un’iniziativa produttiva
sia per i cittadini sia per i forestieri che eviteranno, così, le solite lunghe e interminabile file
allo sportello postale” ha ricordato il sindaco Girolamo Auricchio. Il primo cittadino ha,
inoltre, ipotizzato il trasferimento dall’attuale sede di via G.
Giuliani, nei locali più ampi dell’ex casa comunale di via Fratelli
del Giudice. Quest’ultima è attualmente in fase di ristrutturazione grazie ad un nuovo
finanziamento elargito dalla Regione Campania nell’ambito del
Progetto Integrato Grande Attrattore Culturale PaestumVelia.
Alessandra Pazzanese
Cilento
10
N°07 29 febbraio 2008
Ecco l’oroscopo cilentano
L e autentic he caratteristic he della “scior ta” di Milena Esposito
Segni di grano
Caratteristiche dei segni:
sono molto socievoli, in amore sono caldi
ed avvolgenti, sul piano professionale preferiscono il lavoro di gruppo e sanno essere simpatici e pieni di entusiasmo, anche
se cercano sempre di primeggiare.
Cavatiello: nati nel mese di luglio
Fusillo: nati nel mese di febbraio
Vescuotto re Pane: nati nel mese di maggio
Pezzella: nati nel mese di settembre
Segni d’uva
Caratteristiche dei segni:
riflessivi e dediti a pensieri meditativi, in
amore sono frizzanti ed effervescenti, a
volte amano la solitudine, a volte preferiscono la compagnia, sono sempre in fermento e prediligono il buio.
Aglianico: nati nel mese di aprile
Primitivo: nati nel mese di marzo
Fiano: nati nel mese di giugno
Per’ e Palummo: nati nel mese di novembre
Segni di spezie
Caratteristiche dei segni:
appassionati e romantici, mettono il sale
nelle loro vita e spesso il pepe, amano i
profumi ed il piccante, a volte hanno bisogno di molto tempo per maturare una decisione, spesso migliorano invecchiando
come i segni d’uva.
Capocuollo: nati nel mese di dicembre
Soppessata: nati nel mese di gennaio
Longa: nati nel mese di ottobre
Sausicchia: nati nel mese di agosto.
PROFEZIE IN ESALAZIONI ETILICHE
CAVATIELLO
Giorno fortunato: il 12
Numeri da giocare: 76 - 33
...continua dalla prima
Pietanza consigliata: ricotta salata di pecora. Luogo da visitare: Rocca Cilento –
Lustra
Questa situazione proprio non la digerite.
Taurasi e Solopaca sono nel vostro segno,
ma non ci resteranno per molto.
Vorrete dimostrare che non siete ottusi, ma
con scarsi risultati. Cercate di non annegare in sughi troppo densi e fregherete facilmente i Per ‘e Palummo.
FUSILLO Giorno fortunato: il 3
Numero da giocare: 2 - 6
Pietanza consigliata : castrato al ragù
Luogo da visitare: Felitto
La Falanghina vi avvia verso un periodo
di produttività, sarete molto costruttivi e
volenterosi. Nei rapporti con i familiari diventerete protettivi ed attenti e questo vi
porterà ad essere molto desiderati soprattutto la domenica. Ottima la forma e l’elasticità, inserite nella dieta più uova. La
Coda di Volpe vi aiuterà nella realizzazione
di una storia importante. Attenti al Capocuollo!
VESCUOTTO RE PANE Giorno fortunato: il 5
Numero da giocare: 21 - 77
Pietanza consigliata : polpettine in brodo.
Luogo da visitare: Giungano
Le situazioni stantie vi turbano a tal punto
che non le reggete più, ma le azioni disperate non risolveranno i problemi: tenete
duro e non mollate. Non annegate nell’alcol i vostri problemi, perché questo vi renderebbe ancora più mosci. Ottimo mese
per le arti e gli studi, soprattutto quelli imbevuti di novità. In amore evitate il Soppressata, che è per voi, peggio dello
sbriciolamento. Ottima intesa con Aglianico e Capocuollo.
PEZZELLA Giorno fortunato: l’11
Numero da giocare: 3 - 1
Pietanza consigliata : mozzarella di bufala.
Luogo da visitare: Cava dei Tirreni
Galluccio e Pallagrello sono dalla vostra:
un mese così è davvero da invidiare. Risolverete nuovi e vecchi problemi, attingerete a nuovi progetti e a nuove attività
con profitto. Vi manterrete caldi e saprete
stupire chi vi circonda e questo vi renderà
irresistibili. Ottimo rapporto con Per ‘e Palummo, Longa e Sausicchia.
State lievitando un po’ troppo e una buona
dieta vi aiuterebbe: eliminate i lieviti ed i
funghi.
AGLIANICO Giorno fortunato: il 14.
Numero da giocare: 41 - 59
Pietanza consigliata : fianchetto ‘buttunato.
Luogo da visitare: Camerota
Se volete provare a scolpire una vera opera
d’arte, o dipingere una tela da galleria o
scrivere il bestseller dell’anno, questo è il
vostro mese. Sarete ispirati e carichi. I rapporti con i segni d’uva saranno ricchi di
travolgente passione. Pesanti quelli coi
Longa e i Sausicchia. Attenzione ai colpi di
testa!
PRIMITIVO Giorno fortunato: il 28
Numero da giocare: 60 - 43
Pietanza consigliata : verza e riso
Luogo da visitare: Magliano Vetere
La famiglia è un impegno pesante, non
sempre facile da digerire, le incomprensioni sono spesso determinate dal vostro
carattere un po’ rozzo.
E’ inutile che vi incastrino in imbottigliamenti, sarete sempre in fermento e riuscirete a stordire ugualmente chi si bea di voi.
Il Sausicchia dei vostri sogni è indeciso, fategli perdere la testa.
di Oscar Nicodemo
... Mediazioni ceppaloniche
zIn verità, questo grande personaggio della letteratura
russa è completamente privo d’ironia, e non riesce a
vedere il lato grottesco delle cose. Quando il potere,
mediante la classe agiata che lo rappresenta, diventa insopportabile ed è difficilmente rovesciabile, non resta che deriderlo per quanto
riesce ad essere buffo. Lo stesso valga per una vita che non va per il verso sperato. Per fortuna, l’immenso romanziere della santa madre
Russia non si è fatto distrarre dall’humor, altrimenti avremmo perduto un capolavoro della cultura mondiale. L’ingiustizia più assurda,
dunque, quella che genera benestanti che violano di continuo la legalità e relega nella disperazione della miseria chi lavora con decoro,
chi viene sfruttato o chi un lavoro non ce l’ha, marchia a fuoco l’esistenza, in questo secolo, come in quelli precedenti. La maniera di
rapportarsi a questa assurda condizione, determina la scelta culturale e il grado di sopportabilità di chi la subisce. Diventare delittuosi,
pensando di farsi giustizia da soli, salvo poi redimersi, è un’amara esperienza che il maestro dell’ottocento, in tema, consiglia di evitare. Confidare nella divina provvidenza resta un’ottima scappatoia solo per chi ha fede. Scegliere di prendersela con “filosofia”, come
si suol dire, per lenire una sofferenza altrimenti intollerabile, assumendo un atteggiamento pronto a far valere le proprie ragioni e capacità, sembra essere la soluzione migliore. Perlomeno, quella più assennata, che farebbe pensare all’opportunità di farsi trovare pronti,
se mai l’onestà intellettuale, che fa scattare la meritocrazia, dovesse, anche solo per un attimo, riattivarsi e regolare le vicissitudini degli
individui. In realtà, quest’ultima, evita ulteriori dispiaceri e, senza dubbio, si fa esteticamente preferire, ma non risolve alcunché. Sono
quelli come il signor Mastella da Ceppaloni, che garantiscono premi e meriti, graduatorie e priorità, funzioni e competenze. Sono i “signorotti” di paese come lui, che dispongono del destino delle persone. La raccomandazione di una di queste sconvenienti “autorità”,
assurge a funzione di una “bolla papale”, che legittima ogni sorta di smidollato a poggiare tronfi fondoschiena su poltrone di comando,
e lancia, nei mestieri più ambiti, egregie mediocrità. Basta leggere i quotidiani della regione per rendersi conto che il giornalismo, talvolta, è fatto per ciabattoni che scrivono. È sufficiente leggere le intercettazioni, rese pubbliche, tra politici e funzionari per prendere
visione di come si assegnino cattedre, posti da primario ospedaliero e ruoli in TV. Non c’è categoria di lavoratori, in ambito pubblico,
s’intende, dagli uffici del catasto alle scuole, dove arroganti incapaci (cosiddetti pacchi raccomandati) sopravanzano i virtuosi, creando
un clima di insofferenza generale che abbassa notevolmente la qualità dei rapporti sociali. La stessa convivenza civile nazionale, particolarmente in questa parte di Sud, viene minata alle basi dall’imperante malcostume delle “spintarelle ceppaloniche”. (L’aggettivo
“ceppalonico” contempla l’aspetto volgare del potere politico). Occorrerebbe invertire una tendenza che sta portando questa regione
ad esprimere una delle società più insensate del mondo. Qui sta succedendo l’inverosimile: l’atteggiamento (politico) della popolazione sta mandando in una sorta di confino le persone per bene e preparate, lasciandosi abbindolare da furbetti di quartiere smaniosi
di contare qualcosa. Ma al di là del cambiamento del quadro della politica, le collettività regionali, a partire da quella del Cilento, degli
Alburni, del basso Sele e del Vallo di Diano, potrebbero, dato l’alto indice spirituale dei luoghi, ripristinare una nobile usanza medioevale
e rinascimentale, oggi ancora molto in voga nel mondo anglosassone: la segnalazione di merito. In pratica, si tratterebbe di instaurare
la “raccomandazione morale”, che consiste nell’evidenziare persone meritevoli a chi è in grado e nelle condizioni di proteggerle da
“mediazioni ceppaloniche”. Raskòlnikov, che è uno psicotico, pensando di purificare la Campania e di agire a fin di bene, avrebbe potuto incendiare Ceppaloni. Ma spesso, come raccontano le mitologie, i protagonisti negativi si rigenerano dalle ceneri.
FIANO Giorno fortunato: Numero da
giocare: 88 - 21
Pietanza consigliata : coniglio con patate
Luogo da visitare: Roccagloriosa
Una persona del Vescuotto re Pane vi stupirà, rivelando la sua vera identità, attenzione alle fregature! Ricorrete, con scarso
successo, al solito fai da te.
Solopaca e Falanghina entrano nel vostro
segno provocando vari disturbi del comportamento, smettete quel sorriso ebete:
tanto non durerà!
PERE ‘E PALUMMO Giorno fortunato: il 7
Numero da giocare: 57 - 31
Pietanza consigliata : pizza di cicoria.
Luogo da visitare: Castellabate
Con Greco di Tufo nel vostro segno e Lacryma Christi nel vostro elemento, le Esalazioni Etiliche renderanno magico questo
mese: sarà per voi un periodo soddisfacente per l’amore, soprattutto per chi è solo
ed intende rimanerci, ma sarà bene non approfittarne troppo: Cavatiello potrebbe fregarvi alla grande!
CAPOCUOLLO Giorno: il 9
Numero da giocare: 45 - 2
Pietanza consigliata : minestra e patate.
Luogo da visitare: Amalfi
Galluccio porterà qualche negatività nella
vita di coppia mentre chi ha un rapporto a
tre starà molto meglio. Potrete avere qualche disturbo tra “capa e noce di collo”, non
preoccupatevi è nella vostra natura. Ottimi
i rapporti con i Vescuotto re Pane, ma cercate, comunque, di non ammosciarli
troppo.
LONGA Giorno: il 16
Numero da giocare: 22 - 54
Pietanza consigliata : spaghetti alla carbonara
Luogo da visitare: Salerno
Sarà un mese particolarmente piccante:
non perdete tempo con l’Aglianico, concentratevi invece sui Sausicchia o il Soppessata, che garantiranno incontri
interessanti e piacevoli. Passione al top. Sul
lavoro, evitate di infilarvi in questioni
troppo complesse: Taurasi non è proprio
dalla vostra parte.
SOPPESSATA Giorno: il 23
Numero da giocare: 69 - 40
Pietanza consigliata: caciotta di capra
Luogo da visitare: Gioi
Per il momento la salute è ottima e garantita da una forma ok. Cercate d’essere poco
affettati o finirete male. La persona seduta
di fronte a voi con un coltello in mano, che
sembra un serial killer, è un serial killer!
SAUSICCHIA Giorno fortunato: il 4.
Numero da giocare: 72 - 5
Pietanza consigliata : broccoli saltati in padella
Luogo da visitare: Laurino
Ciò che volete è a portata di mano, basterà
fare quattro salti con gli amici per ottenerlo.
Il vostro fascino vi aiuterà a sbaragliare la
concorrenza. Mangiate pochi fagioli e non
avrete problemi di cuore.
Siete attratti irresistibilmente, sia dal Fiano
che dai Pere ‘e Palummo, anche se non capite bene il perché, la cosa è comunque
poco rilevante: loro non si cureranno affatto di voi.
N°07 29 febbraio 2008
Capaccio
11
Improvvisa scomparsa dell’avvocato capaccese
Antonio Vecchio, un pò artista e ligio al dovere
Antonio Vecchio, sin da subito, fu un
ammiratore di Tony Blair. Ne era preso
per il piglio, estremamente civile ma deciso, con il quale il laburista inglese affrontava i suoi avversari.
E poi, ne amava decisamente la straordinaria capacità di spolverare la vecchia
burocrazia anglosassone e di conferire
una vitale modernità alla politica. Antonio ne parlava con entusiasmo, molto
prima che questi prendesse dimora al 10
di Downing Street e diventasse, dunque, Primo Ministro. Lo aveva “scoperto”, leggendo riviste economiche
internazionali, quando i maggiori quotidiani italiani dedicavano solo pochissime righe all’astro nascente della “new
international politic”.
Sensibile ai processi evolutivi del
mondo, preferiva informarsi, anche a
costo di una spasmodica ricerca, sugli
eventi e sui protagonisti più significativi che scatenano i cambiamenti so-
ciali. Amante della sobrietà e della bellezza, nelle sue identità più varie, era affascinato dalla cultura classica, di quella
che ha valore universale e conferisce
decenza alla vita dell’uomo. Anche per
questo, aveva sviluppato un senso estetico di straordinario livello: apprezzava
la forma che illumina i contenuti e le finezze stilistiche fuori dall’uso comune.
Intellettualmente onesto, prediligeva
una dialettica leale, nel pieno rispetto
dell’interlocutore. Caratteristica, questa,
che non lo abbandonava mai, tanto nella
professione forense e nelle vesti di figura pubblica, che nella sfera privata.
Simili tratti umani ne facevano una persona con uno spiccato senso del dovere,
educata e cordiale, che lasciava intravedere una coscienza dotata di un certo
non so che di artistico. Un uomo sicuramente molto razionale, che non di
rado si adagiava su un istinto timidamente ribelle, per ribadire a se stesso, e
magari anche agli altri, che lui ricopriva
una carica certamente onorevole, come
quella di Presidente della Bcc, ma che
non interpretava affatto un paladino del
potere.
Sapeva, però, difendersi, e molto bene,
da tutti quelli che ambivano alla sua
poltrona per crearne di nuovi.
Oscar Nicodemo
Incontro tra le Giunte dei due Comuni
Asse Capaccio- Agropoli. Uniti a caccia di risorse Ue
Si rafforza l’asse politico-istituzionale
tra i Comuni di Capaccio Paestum
ed Agropoli. La Giunta comunale
retta dal Sindaco Pasquale Marino e
la Giunta comunale retta dal Sindaco
Franco Alfieri, infatti, si sono nuovamente incontrate, questa volta nella
Città dei Templi, per avviare le attività, di valenza sovracomunale, che i
due Comuni intendo realizzare.
Ad aprire i lavori è stato il Direttore
Generale del Comune di Capaccio
Paestum, Pasquale Silenzio, il quale
ha sottolineato che “l’impegno assunto dal Comune di Agropoli ed il
Comune di Capaccio, il 31 gennaio
scorso, di proseguire nell’attuazione
di iniziative congiunte già avviate,
nonché a costruire nuovi percorsi di
pianificazione e progettazione comune, può effettivamente trasformarsi in un piano operativo se si
affrontano preliminarmente due
questioni, ovvero la progettazione
degli interventi e la riorganizzazione
di soggetti di valenza sovracomunale,
in particolare i Patti territoriali, deputati a coordinare ed attuare poli-
tiche di sviluppo locale”.
Circa il primo punto,
Silenzio ha chiarito
come, soprattutto nell’ambito della programmazione
europea, il primo
tema di discussione
deve essere relativo al
reperimento delle risorse necessarie a finanziare importanti progettazioni. Al
riguardo, Silenzio ha proposto di utilizzare i fondi della Legge Regionale
n. 51 che, sommando le risorse a disposizione dei due Comuni, ammonterebbero, per l’anno 2008, a circa
600.000 Euro. Per quanto concerne
poi le modalità di affidamento degli
incarichi, il Comune di Capaccio può,
tramite la Sistemi Sud, società “in
house” dell’Ente, affidare incarichi
esterni.
Circa il secondo punto, l’avvio della
programmazione 2007-2013 impone
ai Comuni di Agropoli e Capaccio
un’azione comune tesa, nell’ambito
del Patto Territoriale Magna Grecia,
a recuperare quel ruolo di primo
piano che i due Comuni rappresentano nel relativo comprensorio. Il
Comune di Agropoli, nel concordare
con quanto affermato da Silenzio,
sottolinea come, in realtà, le due argomentazioni sono in parte correlate se inserite nell’ambito
dell’iniziativa di programmazione negoziata avviata nell’ambito della programmazione 2007-2013, che è
l’Accordo di Reciprocità Piana del
Sele-Paestum.
Dopo un’ampia discussione, si è
concordato di voler perseguire le
seguenti iniziative:
- procedere nella co-progettazione
di un importante progetto relativo
ad un parco territoriale intercomunale, nella zona di confine San
Marco-Licinella, in cui prevedere l’inserimento di strutture ludiche, per
lo sport ed il tempo libero, compatibili con le strategie della tutela attiva
e dello sviluppo sostenibile. Al riguardo il Comune di Agropoli ha
messo a disposizione un’idea progetto, redatta dall’Ufficio Tecnico
dell’Ente, che potrebbe evolvere in
un progetto preliminare a firma dei
due Uffici Tecnici;
- ove possibile, utilizzare i fondi della
Legge Regionale n. 51 per finanziare
la progettazione citato intervento.
Detti fondi, sommando le risorse a
disposizione dei due Comuni, ammonterebbero, per l’anno 2008, a
circa 600.000 Euro;
- sottoporre il citato progetto all’attenzione del Tavolo Istituzionale
dell’Accordo di Reciprocità Piana
del Sele-Paestum;
- procedere, sul fronte dei servizi, all’elaborazione di un piano di collegamenti intergrati tra Agropoli e
Capaccio.
redAzione
LEGGE NON LEGGE
[email protected]
Un signore
del foro
Antonio Vecchio, un signore del
Foro ci ha lasciato. Predestinato
alla carriera forense, figlio d’avvocato, a ventitre anni è dottore in
Giurisprudenza.
Ventisettenne conferisce a sua
volta il titolo di avvocato. A quarantun anni diviene giovanissimo
patrocinante in Cassazione. Nella
sua carriera giuridica riveste anche
la carica di Vice-Pretore a Capaccio. Professionista stimato e rispettato: nel foro dove il suo
aplomb aveva fatto “giurisprudenza”.
Nell’ambiente tutti lo ricordano
come un professionista discreto e
rispettoso di ogni posizione che
non ha mai tentato di prevaricare o
d’imporre il proprio punto di vista
con arroganza.
Ha sempre tentato la mediazione e
la composizione delle liti ed anche
quando questo risultava impossibile ha saputo mantenere un rapporto sereno con le controparti.
Come imprenditore, è tra i fondatori della cooperativa di prodotti
bufalini “Rivabianca” di cui è poi
diventato presidente.
È stato candidato alla carica di sindaco di Capaccio Paestum ed ha
ricoperto la il ruolo di presidente
del consiglio comunale che ha
retto in modo equilibrato e imparziale.
Nel 1981 fa il suo ingresso in
banca: viene eletto Presidente del
Collegio Sindacale della Bcc di
Capaccio. Nel 1995 entra nell’organo esecutivo quale componente
del Consiglio d’Amministrazione.
Dal 25 aprile 1999 è alla guida
della stessa Banca con la carica di
Presidente che ha ricoperto fino al
momento in cui la prematura
scomparsa lo ha strappato all’affetto di suo moglie, Lisa, dei suoi
amici e parenti.
Lascia molti vuoti che difficilmente potranno essere colmati,
come sarà impossibile incontrare
una persona mite, dal sorriso
dolce, portato più ad ascoltare che
a farsi ascoltare.
Mancherà ai tanti, che lo hanno
avuto come amico e collega, e sarà
difficile rimpiazzarlo come tenace
amante della sua terra, che non ha
mai tradito.
La stessa terra che ora lo accoglierà per riabbracciarlo nell’infinito tempo che resta.
12
Capaccio
N°07 29 febbraio 2008
Paestum in mostra a Treviglio
Rotary Club Paestum
In anteprima: un documentario della Mekanè sul Cilento
Un computer
per Matteo
Si è dato avvio, il giorno 16 e 17 febbraio, all’intesa tra BCC di Treviglio
e Azienda Autonoma di Soggiorno e
Turismo di Paestum.
Il Presidente dell’Azienda, Marisa
Prearo, è stato accolto calorosamente
dai vertici della Bcc di Treviglio e
dalle più alte istituzioni della zona.
Erano presenti il presidente della
banca, Gianfranco Bonacina, il sindaco di Treviglio Ariella Borghi, il
vicepresidente della Provincia di
Bergamo, il conte Grumelli Petrolla,
l’assessore provinciale all’Agricoltura provinciale, Luigi Pisoni, il direttore della Camera di Commercio
di Bergamo, Carlo Spinetti.
L’incontro è stato diretto alla conoscenza del patrimonio archeologico,
storico, ambientale, artistico ed enogastronomico di Paestum e del Cilento.
L’organizzazione al seguito dell’ente
ha visto l’intervento della direttrice
del Museo di Paestum Marina Cipriani, per gli aspetti archeologici,
del funzionario Bruno Bambacaro,
per l’illustrazione di storia ed arte,
della di Barbara Guerra per gli
Gianfranco Bonacina e Marisa Prearo
aspetti legati all’ambiente ed alla
qualità agro-alimentare.
Inoltre, in anteprima, è stato proiettato lo spot ed il film documentario
su Paestum e sul Cilento realizzato
per l’Azienda dalla Mekanè oltre ad
offrire una cena a base di prodotti del
Cilento preparata dallo chef Luigi
C’è bisogno di un’educazione che ci consenta di
conoscere la realtà fino in fondo
Presentazione del libro di don Giussani “Si può vivere così “?
Domenica 2 Marzo alle ore 17,00
presso il Savoy Beach Hotel di
Paestum l’associazione “Il Disegno” presenterà il libro di don
Giussani “Si può vivere così?“. Interverranno come relatori: Antonio Lombardi presidente della
Salernitana Calcio, Jesus Carrascosa, responsabile Internazionale di Comunione Liberazione, don
Carlo Ciocca presidente dell’associazione “Il Disegno”.
Ci si trova davanti a un genere di
libro particolare, una specie di
“romanzo” come spontaneamente dissero i primi cui le bozze
furono date da leggere. In esso la
scoperta della vita come “vocazione” non avviene per deduzione, ma per il mostrarsi di una
esperienza vissuta secondo ragione dentro l’affiliato del Mistero.
Si tratta del percorso di un anno
che don Luigi Giussani ha realizzato in dialogo con un centinaio
di giovani, decisi a impegnare la
propria vita con Cristo in una
forma di dedizione totale al Mistero e al suo destino nella storia:
la Chiesa la chiama “verginità”.
Settimana per settimana i principali contenuti della fede cristiana
e le loro ragioni umane sono stati
svolti prima attraverso una proposta che scaturiva dall’esperienza
dell’Autore
e
poi
dall’appassionante gioco di do-
Balzano.
Notevole importanza ha assunto
l’appuntamento del giorno 17 per la
presenza dell’Azienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo di Paestum all’assemblea straordinaria della BCC
di Treviglio che ha visto la partecipazione di 2.500 soci della banca.
L’appuntamento ha offerto l’opportunità di presentare ai soci della
BCC la città di Paestum e del Cilento ed anticipare loro la nascente
intesa tra BCC di Trevigio ed
Azienda Autonoma di Soggiorno e
Turismo di Paestum.
«Nei prossimi giorni sarà definita la
data per sottoscrivere il protocollo di
intesa tra Azienda e BCC di Treviglio - dichiara Marisa Prearo - La nascita della Paestum Promotion card
è diretta a garantire un’offerta turistica per il soggiorno dei soci della
BCC di Treviglio attraverso una riduzione sul costo del loro soggiorno
a Paestum».
«Gli operatori turistici di Paestum,
informati su tale tipo di promozione
- continua il Presidente - hanno già
manifestato il loro plauso e la loro
adesione all’iniziativa».
Auguri...
mande e risposte che la proposta
suscitava nei giovani, resi consapevoli e determinati nella loro
esperienza di uomini. Lo stile dei
convegni settimanali è stato tutto
quanto trattenuto nella forma del
libro, a testimonianza di una modalità d’approccio al problema
come grosso dilemma umano.
Il libro è un racconto esemplare
in cui la spontaneità, le lealtà e la
serietà nella considerazione della
propria esistenza rendono suggestivo quello che la mentalità comune oblitera e disistima
totalmente se non per qualche
astratta paura.
Sono arrivati Celeste Miglino, Antonio
Miano e Giuseppe Acanfora, figli di soci
del consorzio “Paestum in”a rendere
più interessante il mondo in cui viviamo.
A loro,ai loro genitori,ai nonni ed i parenti
tutti gli auguri sinceri da parte di dei soci,
del Cda e del presidente affinché sappiano
continuare l’opera intrapresa dai loro
nonni e continuata da loro genitori.
Importante iniziativa del Rotary Club
Paestum Centenario in favore di un
bambino impossibilitato a colloquiare
con gli altri. Mediante l’acquisto di una
sofisticata apparecchiatura, il cui
costo è di circa 20.000 euro, il piccolo
Matteo, un bambino di tre anni che
vive a Matinella, popolosa frazione di
Albanella, potrà comunicare con le
persone puntando lo sguardo su una
tavoletta alfanumerica che trasformerà in parole e frasi le lettere da lui
fissate. Gran parte della somma occorrente per l’acquisto della sofisticata apparecchiatura sarà assicurata
da una lotteria che vede in palio un
crociera nel Mar Mediterraneo per
due persone offerta dal direttore generale della MSC Crociere, Domenico Pellegrino. Il sorteggio è previsto
l’8 marzo prossimo, nel corso di
un’apposita serata che si terrà presso
il Savoy Beach Hotel di Paestum. L’iniziativa è stata illustrata ai soci dal presidente del Club, Gianfranco Milillo,
nel corso di una serata rotariana che
ha visto la presenza dello stesso direttore della MSC Crociere, Domenico Pellegrino, il quale è stato
nominato socio onorario del Club.
Inoltre, sono stati ammessi al Club
altri due nuovi soci ordinari: il dottor
Antonio Di Serafino, medico neurologo di Paestum, ed il dottor Giovanni Genovse, medico del Lavoro di
Eboli. Al termine della serata, a cui
hanno partecipato i presidenti dei
Club Rotary di Aversa-Terra Normanna e Sala Consilina-Vallo di Diano,
Pasquale Fossari e Michele Calandriello, il giornalista Enzo Todaro,
presidente dell’Associazione Giornalisti Salernitani, ha tenuto una conferenza su un tema che in questo
periodo è ritenuto particolarmente
scottante: “diritto di cronaca e segreto
istruttorio”. Dopo un rapido excursus
sulla legislazione vigente in materia, il
relatore si è soffermato sull’articolo
21 della Costituzione che consente a
tutti di esprimere liberamente le proprie opinioni spiegando, però, che è
cosa diversa dal raccontare e dall’informare, attività tipica del giornalista,
così come è stato sancito anche dalla
Corte Suprema, chiama a pronunciarsi su questo delicato argomento.
Dopo avere citato molti casi simbolo
del difficile rapporto tra giornalisti e
magistratura ha evidenziato ed auspicato la necessità di raggiungere un
equilibrio.
N°07 29 febbraio 2008
Diano
Antonella Citro inviata dal Rotary a Philadelphia
13
Audizione dei sindaci
del Vallo di Diano
L’iniziativa nell’ambito dei gruppi di studio 2008
Giornalista di Sala Consilina scelta dal Rotary
Club per partecipare al
Programma di Scambio
Gruppi di Studio 2008
presso il Distretto di
Philadelphia (USA)
La Commissione Distrettuale
della Rotary Foundation del Distretto 2100 (Campania, Calabria
e Comprensorio di Lauria) ha
scelto i quattro partecipanti che,
unitamente ad altri coetanei degli
altri distretti rotariani d’Italia,
sono stati inseriti nel Programma
di Scambio Gruppi di Studio
2008.
Avendo superato la rigida selezione prevista dal regolamento,
dal 5 aprile al 4 maggio saranno
ospiti degli amici rotariani del Distretto 7450 di Philadelphia, negli
Stati Uniti.
Si tratta di Antonella Citro (Rotary Club Sala Consilina-Vallo di
Diano), Antonella Chechile (Salerno), Elvia Gregorace (Catanzaro) e Marialuisa Iannaccone
(Avellino).
Il Team sarà guidato da Luciano
De Sanctis, del Rotary Club Scafati-Angri.
Le quattro ragazze hanno già incontrato a Salerno il Governatore
Distrettuale, Giancarlo Calise, il
presidente della Commissione Distrettuale della Rotary Founda-
tion, Michelangelo Ambrosio, ed
il presidente della Sottocommissione Gruppi di Studio, Francesco
Clemente.
Prima della partenza per gli USA,
il Team parteciperà ad un seminario nazionale di orientamento,
programmato per i giorni 2 e 3
marzo prossimi a Bologna perché
possa approfondire la conoscenza
della missione e dei programmi
del Rotary International, un organismo che conta 1.222.000 soci in
168 Paesi.
Soddisfazione per la designazione
di Antonella Citro, laureanda in
Lettere Classiche presso l’Università di Napoli e collaboratrice di
alcuni organi di informazione a
carattere provinciale, tra i quali
“Unico”, è stata espressa dal presidente del Club Rotary del Vallo
di Diano, Michele Calandriello, il
quale ha sottolineato “l’importanza di questa iniziativa della Rotary Foundation che ogni anno
consente a giovani di tutto il
mondo di fare una utile esperienza”.
Calandriello ha poi ricordato che
“già lo scorso anno il nostro Club
aveva ospitato nel Vallo di Diano
un gruppo di giovani statunitensi,
ognuno dei quali aveva frequentato aziende e studi professionali
compatibili con i loro studi”.
Ad Antonella gli auguri della
nostra redazione
In farmacia
Gravi reazioni dai farmaci per l’acido urico!
Ecco il caso di una donna in terapia
antipertensiva con un diuretico che
in seguito alla comparsa di un’iperuricemia (parliamo cioè di una concentrazione di acido urico di circa
8mg/dl) è stata trattata con allopurinolo (Zyloric), 200mg/die.
L’acido urico è una sostanza normalmente presente nel sangue; con il
termine iperuricemia si intende una
condizione asintomatica caratterizzata da un aumento dei livelli di
acido urico (urati) nel sangue tale da
indurre il rischio di precipitazione
degli stessi nei liquidi organici o nei
tessuti. Quando si verifica la precipitazione di tali cristalli con formazione di depositi di urato nelle
articolazioni, si parla di gotta. I termini iperuricemia e gotta, pertanto,
non sono sinonimi in quanto l’iperuricemia non è necessariamente seguita dalla gotta.
Dopo 3 settimane di trattamento la
paziente inizia a lamentare malessere generale, fotofobia, brividi che
si accompagnano alla comparsa di un
eritema al viso e alla parte alta del
tronco, intensamente pruriginoso.
Dopo due giorni, la situazione è peggiorata il medico visitando la paziente nota un esantema rosso-vivo,
un edema palpebrale con congiuntivite e fotofobia, erosioni alle labbra
ed al cavo orale ed in sede genitale.
Sono anche presenti alcune bolle e
aree erose nel contesto dell’esantema. Viene diagnosticata, in seguito
ad un’ulteriore visita specialistica
dermatologica, una sindrome di Stevens-Johnson.
La paziente viene ricoverata e viene
immediatamente sospesa la terapia
con allopurinolo, provvedendo a
monitorare accuratamente la situazione oculare ed a proteggere le
aree di distacco.
Dopo un ricovero di 3 settimane la
paziente si è ristabilita. Nel caso descritto appare evidente come un
“trattamento non necessario” con
allopurinolo per trattare un iperuricemia asintomatica abbia scatenato
la sindrome di Stevens-Johnson.
Ecco quali sono i farmaci che più
spesso danno tale sindrome: sulfa-
midici (Bactrim),
carbamazepina
(Tegretol), fenitoina (Dintoina),
oxicams (Feldene, Brexin…),
allopurinolo
(Zyloric), fenobarbital (Gardenale,
Luminale). I pazienti devono cominciare a mettersi in allarme se compare febbre, malessere, cefalea, mal
di gola, rinorrea e tosse per una settimana o più prima della comparsa
di lesioni cutanee e mucose che si
accompagnano invece a sensazioni di
prurito, bruciore e dolore.
Le lesioni bollose sono diffuse al
viso, al tronco e agli arti, con frequente coinvolgimento delle mucose. In caso di comparsa di
Sindrome di Stevens Johnson o altra
reazione cutanea da farmaci dopo
aver consultato il medico l’unica
cosa da fare è sospendere il farmaco
o i farmaci sospetti.
Alberto Di Muria
[email protected]
Nei giorni scorsi, si è tenuta a Napoli, un tavolo di concertazione tra
la commissione consiliare regionale
sanità e i Sindaci del Vallo di Diano,
per tentare di fare il punto della situazione sui problemi che interessano il presidio ospedaliero di Polla
- S. Arsenio.
All’incontro, promosso dal consigliere regionale Gerardo Rosania, su
richiesta dei sindaci del Vallo di
Diano e prontamente recepito dal
presidente della Quinta Commissione Angelo Giusto, erano presenti
una delegazione dei sindaci, i rappresentanti sindacali Cgil e Ugl, l’assessore provinciale Arenare, il direttore
generale ASL SA/3, il direttore sanitario del presidio ospedaliero Polla
S. Arsenio, la dirigente dell’ASL SA/3
del servizio assistenza domiciliare.
I problemi posti in essere dalla delegazione, riguardano le difficoltà legate alla posizione geografica dei
presidi ospedalieri del Vallo di Diano,
indubbiamente lontani dall’ospedale
di Vallo della Lucania, sede dell’ASL
SA/3. L’oggettiva difficoltà di raggiungere la sede dell’Asl SA3 provoca un
esodo fuori regione, presso il più vicino ospedale S. Carlo di Potenza
che causa un elevato aumento dei
costi per la sanità campana.
E’ stata inoltre sottolineata l’esigenza
di espletare i concorsi per il personale medico e procedere alla stabilizzazione dei precari.
Nella nota presentata dai sindaci al
presidente della Commissione Giusto, venivano anche evidenziate le
necessità di un urgente rinnovamento tecnologico dei nosocomi e
la differenziazione dei due presidi di
Polla, con la collocazione dell’emergenza e della specialistica, spostando
la riabilitazione a S. Arsenio.
Si è parlato anche dell’Hospice di S.
Arsenio che va verso il potenziamento per farne un servizio d’eccellenza per tutta la sanità della
Provincia di Salerno.
Alle fine dell’audizione il presidente
Giusto ha sintetizzato la discussione
chiedendo al Direttore Generale di
tenere conto delle indicazione,
emerse dalla discussione, nella preparazione del nuovo atto aziendale
dell’ASL SA/3.“E’ stato importante
far sentire la voce dei rappresentanti
del Vallo di Diano nelle Istituzioni
Regionali.- dichiara il consigliere Gerardo Rosania- Spesso i territori più
lontani non trovano il dovuto
ascolto nelle scelte regionali. Cercheremo, nelle prossime settimane
di seguire con attenzione le prospettive dei presidi di Polla e S. Arsenio e la vicenda dell’Hospice, in
modo che le richieste più urgenti dei
sindaci del Vallo di Diano e delle rappresentanze territoriali sindacali, trovino risposte immediate”
Capaccio
Luciano Farro
protagonista
nel Pdl
L’avvocato Luciano Farro, Segretario Provinciale di Azione Sociale
con Alessandra Mussolini, è stato
nominato dal Segretario Nazionale, Alessandra Mussolini e dal
Coordinatore Nazionale, Franco
Cardiello, responsabile per la formazione delle liste del “Popolo
delle Libertà”, per conto di Azione
Sociale e per l’intero territorio del
salernitano.
“La politica o la fai o la subisci! dice Farro- Oggi siamo alla vigilia
dell’approvazione di importanti
strumenti che possono cambiare il
volto della nostra Capaccio-Paestum, come, ad esempio, il P.U.C.
(Piano Urbanistico Comunale).
Aspettare la proposta anziché proporre lascerà lo spazio a pochi e
“soliti ignoti” e questo Paese diventerà invivibile, come lo è già
per certi aspetti. Esci allo scoperto,
lotta anche tu, la cosa pubblica è di
tutti.”
Tel 0828.720114 Fax 0828.720859
e-mail: [email protected]
url: www.unicosettimanale.it
Direttore Responsabile
Bartolo Scandizzo
Condirettore
Oreste Mottola
[email protected]
In Redazione
Vincenzo Cuoco, Enza Marandino
Segreteria di Redazione
Gina Chiacchiaro
Tiratura: 5000 copie
Responsabile Trattamento Dati
Bartolo Scandizzo
Iscritto nel Registro della Stampa periodica
del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119
Grafica ed Impaginazione grafica
Abbonamento annuale Italia €25,00
Abbonamento annuale Estero € 90,00
C/c postale 53071494
C/c bancario EUR IBAN IT55 Y083
4276 1400 0401 0040 585
intestato a Calore s.r.l.
Stampa Rotostampa srl Nusco -Lioni (Av)
Tel. 0827 607019
Inscritto all’Unione
Stampa Periodica Italiana
Cultura
14
N°07 29 febbraio 2008
Lettera aperta a Franco Ciociano editore
...di Giuseppe Liuccio
Caro Franco,
tu porti nel cuore e sulla pelle le
stimmate della cilentanità per rapporti antichi e nuovi con il territorio.
Tuo padre fu cittadino insigne di Camerota. Vivi a Cuccaro Vetere con
tua moglie Giovanna, donna dalla intelligenza vivace impegnata con passione nella difficile “missione”
dell’insegnamento, e con le due
splendide figlie, che, per cultura, entusiasmo e gioia di vivere, sono risorse destinate a fecondare di
speranza il futuro della nostra terra
comune.
Il lavoro di avvocato ti impegna nell’agro nocerino-sarnese, dove, tra
l’altro, ha sede la tua casa editrice
“Edizioni dell’Ippogrifo”, che si è affermata nel settore con un catalogo
ricco di titoli e pregevole per autori.
Ed in questa veste hai dedicato attenzione ed interesse al Cilento con
pubblicazioni che aprono finestre su
di una attività preminente per lo sviluppo civile e, soprattutto, economico del territorio: l’enogastronomia
Buona parte sono firmati dall’ottimo
collega ed amico Luciano Pignataro,
che si è imposto con autorevolezza
in un segmento, relativamente
nuovo, ma dai risvolti straordinariamente fecondi di attività fino a qualche decennio fa insperate. Il
territorio dovrebbe essere grato a te
ed a lui per questo impegno di ricerca e di promozione.
E proprio in questa direzione vorrei
sottoporre a te ed ai lettori alcune
considerazioni con l’obiettivo dichiarato di rendere un contributo
utile, di amore e di cultura insieme.
Innanzitutto una premessa.
Da alcuni decenni a questa parte, con
ritmo sempre crescente, il turismo ha
scoperto il Cilento ed ha determinato, nel volgere di pochi anni, uno
sviluppo tumultuoso e caotico, violentando spesso il territorio e sconvolgendo sempre i ritmi di vita e di
lavoro delle popolazioni abituate da
secoli alla pace delle assolate e raccolte marine, dei lindi e silenziosi
centri dell’interno, disseminati a corona sui crinali delle colline, gelosi
custodi della loro storia e delle loro
tradizioni.
E flussi sempre più numerosi di villeggianti hanno affollato le coste e
l’interno attratti dalla bellezza del
paesaggio, dal mare di cobalto, dal
fascino del mito, dalla ricchezza e
varietà dei monumenti, dalla calda
ospitalità della gente.
Il turismo è risaputo vende beni e
servizi.
Ma il turismo è anche e, forse, soprattutto ospitalità.
E spetta proprio ad albergatori, ristoratori e gestori di agriturismo il delicato compito di mettere il turista a
proprio agio, indovinandone e pre-
venendone i desideri, pur rispettandone la privacy. E’ un mestiere difficile; e non c’è spazio per i furbi e
gli improvvisatori, che, ben che
vada, durano lo spazio di una stagione e poi affondano con un danno
di immagine irreparabile per sé e per
il territorio. Ecco perché, caro
Franco, è estremamente meritorio il
lavoro della tua casa editrice per la
qualificazione degli operatori del settore.
Qui da noi è nata la dieta mediterranea conosciuta ed apprezzata in tutto
il mondo. E’ lì la ricchezza dei nostri
giacimenti enogastronomici, che perpetuano da secoli i segreti di un’arte
che sa di greci e di latini, di lucani e
di arabi, di normanni e di longobardi
in un ricco e variegato coktail di originalità tipicamente nostra, tutta cilentana.
Per questo, caro Franco, continua
con le tue pubblicazioni a scavare in
questo scrigno inesauribile di tesori
all’insegna della tradizione tanto autentica quanto nobile.
E, naturalmente, Buon Lavoro!
Giuseppe Liuccio
A Janhor. Il regno perfetto
Il sogno di Raimondo Cammardella
A volte la magia della scrittura sta
nel riuscire a raccontare la complessità con semplicità: compromesso suggestivo che avvolge il
lettore nella storia, e gentilmente lo
porta a riflettere. Il giovane autore
Raimondo Cammardella possiede questa magia, e sapientemente
la distribuisce fra le righe del suo
primo romanzo A Janhor. Racconto
di viaggio (accompagnato dalle belle
‘cartoline’ illustrate dalla giovane
Stefania Morra) che attraversa
l’antico Egitto, la Mesopotamia, la
Fenicia, la Grecia, la Tracia, la Macedonia, la Lidia, l’India, A Janhor guida
i lettori attraverso, e poi via da, e poi
ancora verso questo ‘Mediterraneo
nero’, per riportarli infine ‘a casa’,
soltanto dopo aver scoperto il
senso di un passato fatto di storie
diversificate, a più voci e più tinte.
Janhor, l’isola che dà il titolo al racconto, è un’invenzione dell’autore; è
il “regno perfetto”, come recita il
sottotitolo, in cui non vi è posto per
le iniquità e i soprusi. Lontana da
ogni ideologia dogmatica, la Janhor
di Raimondo Cammardella è l’isola
in cui la politica è riconciliata con
l’etica, perché in essa il meglio di
ogni uomo, il meglio di ogni donna,
lavorano di pari passo per il benessere di tutti.
Ma, più ancora che una meravigliosa
invenzione, quest’isola di oltre tremila anni fa è una meta possibile e
sperata, che può e deve essere raggiunta nel futuro. Raimondo Cammardella traccia una possibile strada
nel presente, suggerendo che l’impegno quotidiano, il rispetto e il dovere sono i tasselli da usare oggi per
costruire il mondo di domani. Questo difficile compito è presentato
con sensibilità e poesia: nelle pagine
di A Janhor i sogni non sono soltanto
dolci ma vuote fantasie, bensì esercizi di immaginazione che aiutano a
vivere, ad agire. I protagonisti del ro-
manzo sono giovani, come l’autore,
il cui sguardo complice e partecipe
è sempre lì, tra le righe.
Accanto ad essi, comprimari nella
storia, due re saggi, due padri: Magnus e Daigres, gli antichi re di Janhor, lontani dall’isola ora
colonizzata dai crudeli Ragnus, ma
determinati nel liberarla e sollevare così la popolazione sottomessa da un giogo crudele e
alienante.
Il motore della vicenda è lo scontro fra questi pur saggi padri e i
loro rispettivi giovani figli: Chefren
e Mehiry. Il primo, chiamato dal
padre a liberare Janhor, non sente
proprio il destino dell’isola e fugge
via, per scoprire, viaggiando, che invece il destino di ogni uomo ed
ogni donna è il suo stesso destino,
da proteggere e curare.
La seconda, pronta a lottare per il
desiderio paterno, è invece ingabbiata nei pregiudizi sulla e contro ‘la
donna’, nei quali non si riconosce e
contro i quali vivrà una piena e più
profonda affermazione di sé e del
suo essere nel mondo attraverso la
lotta per la liberazione dell’isola.
Chefren e Mehiry, durante il viaggio
che li porterà verso Janhor, scopriranno l’intera gamma dei sentimenti
umani: la rabbia, la paura, il dolore
per sé stessi e per gli altri, ma anche
la gioia dell’amicizia, il rispetto, la
trepidazione dell’attesa, la lealtà, la
generosità, la riconoscenza e
l’amore. Cresceranno, alla fine del
viaggio, ma conservando in sé il
bambino e la bambina che sanno sognare.
Ma, accanto a loro, cresceranno
anche i loro anziani padri, così come
crescerà la consapevolezza del popolo di Janhor, chiamato a lottare
per determinare il proprio destino.
Nella postfazione di A Janhor, Raimondo scrive: “ho capito anche che
per camminare non servono le
gambe, si può volare con altre ali; io
scrivo parole e con queste viaggio di
terra in terra, come una caravella.
Per me la felicità è spostarsi da un
luogo all’altro ‘pur senza vento’” .
La scoperta del mondo e la scopertà di sé nell’incontro con gli altri,
con tutti gli altri e tutte le altre, sono
il senso del viaggio di Raimondo.
Verso Janhor, o verso altri lidi, sono
questi i viaggi che, ora e sempre, accrescono l’amore per la scrittura e
la lettura e la passione per la vita. ...
Adesso è d’obbligo correre in libreria o all’ITI “S.Valitutti” per acquistare il romanzo e guidati da
Raimondo, intraprendere un viaggio
sulle ali della fantasia.
Carmela Migliorino
LI FUSIDDI
Si vieni a lo Ciliento nun te perde
no piatto re fusiddi fatti in casa.
E’ na pietanza ca ra tiempi antichi ogni figlia la mbara ra la
mamma.
P’accumenzà se cerne la farina
fatta co saravodda e carusedda,
lo grano re la chiana ca ogni
spica arreglia cuocci gruossi
comm’a nuzzi.
E p’ammassà nce vòno puzi fuorti
re femmene co menne e culi a
poppa.
La vampa re lo fuoco iomba
mbacci e rire re salute inta
l’uocchi. Nc’è chi l’ammassa co
l’acqua mbucata e chi nce mette
pure tre o quatt’ova.
Quann’è cresciuta, la pasta se
spezza a piezzi a piezzi e po’ se
cengoleia co no fierro affilato
nfarenato pe no la fa azzeccà la
pasta mmano.
E lo fusiddo pronto attorcigliato
se stenne nfila nzimma no tumpagno pe lo fa ventulià quacche
mezz’ora, pecchè assucato se
mantene meglio.
Se ncoppolano appena roppo fatti
co no mesale frisco re lessia.
Pe lo zuco?
La carne re castrato cresciuto co
le frasche re montagna e cuotto
chiano chiano a lo tiano pe ore
sane refunnenno acqua nzimma
le pemmarole re bottiglia ca so
cresciute sulo co la cota inta le
terre bone a cerassole, vuddute a
caurara int’austo.
E n’adda mai mancà vasilicoia,
n’addore r’aglio e no pepacchio
forte. Pe la cottura poi s’adda
sta accorte pecchè adda esse
sempe chera iusta.
Lo fusiddo si è cruro nchiomma
ncuorpo; si è troppo scuotto se
face a papocchia.
E quanno è cuotto iusto e s’è
sculato inta na nsalatieri va
cunzato
a strati, co criterio e co pacienza.
Prima lo zuco a cuoppi e po na
vranca re pecorino tuosto ch’è curato pe misi nzimma nu cannizzo
appiso inta lo vuttaro ventuliato.
Po ancora n’ato strato re fusiddi
e l’ato suco e l’ato pecorino; accussì fino a quanno s’è ghiencuta la nsalatieri grossa fino a
l’uorlo.
E poi ài che mangià quanno
l’addore se spanne pe la casa e
ghienche l’aria.
E se nne scenne pe lo cannarone
lo vino tuosto e russo com’a
sango ca nzorra e rire inta lo
bicchieri.
(tratta da: Giuseppe Liuccio:
STIZZE RE SANGO ASSUTE RA
LO CORE”- Galzerano editore)
Divini assaggi
N°07 29 febbraio 2008
A cura di Angelo Zarra
[email protected]
15
Prima rassegna enogastronomica del Cilento
Nei giorni 15-16-17 febbraio si è tenuta presso l’I.P.S.S.A.R di Castelnuovo Cilento la I° Rassegna
Enogastronomica del Cilento, organizzata dall’ “Associazione Cilento
& Dintorni dei Cuochi Cilentani”.
L’evento fa parte delle attività che
l’Associazione Cilento & Dintorni
svolge sul territorio cilentano e tra le
altre cose, prevede iniziative a favore
dello sviluppo e della formazione di
risorse umane per le attività turistiche, tanto da poter istituire nuove figure professionali nell’ambito del
panorama lavorativo del Cilento,
ossia quello di “Esperto delle attività
produttive e turistiche del Cilento”,
ma soprattutto ha lo scopo di preservare la cultura e la tradizione del territorio.
La 1° Rassegna Enogastronomica
del Cilento rientra in un progetto
molto più ampio e articolato che ha
come obiettivo quello di creare un
evento capace di diffondere e preservare “la memoria storica dei piatti tipici” preparati con prodotti propri del
territorio e suscitare un maggiore interesse nei confronti della cultura gastronomica del Cilento.
Alla manifestazione hanno aderito
l’Ente Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano, l’Ept di Salerno, rappresentanti di Associazioni di Categoria, responsabili di attività di
ristorazione e con il patrocinio del
comune di Castelnuovo Cilento, del
comune di Capaccio, del comune di
Agropoli e del comune di Vallo della
Lucania, nonché con il contributo
della Bcc di Capaccio e della Bcc dei
Comuni Cilentani che hanno permesso un’ottima organizzazione.
La Rassegna prevedeva una fase preliminare che ha visto esibirsi i candidati precedentemente selezionati in
base alle loro attitudini professionali
e in base alla loro affinità con il territorio e la cucina tipica. Questi si sono
subito dimostrati attenti e capaci, preparati nel cogliere lo spirito della manifestazione, ossia quello di esaltare
I finalisti della ressegna
le essenze e il significato dei piatti
elaborati.
I candidati hanno potuto accedere
alla fase finale presentando i seguenti
piatti:
1- La zuppa cicciata, preparata dal
concorrente Nicola Abbruzzese, abbinata al vino “Donnaluna 2006”
cantina De Conciliis;
2- Fusilli di Felitto su crema di fagioli del Controne e capperi e alici ,
preparati dal concorrente Gaetano
Iannone e abbinati al “Respiro” cantina Rotolo;
3- Zuppetta di fagioli borlotti su crostone casereccio e dadolata di pomodori del pennolo, preparata da
Armando Polito e abbinata ad un
“Prisciddi “ cantina Cobellis;
4- Foglie e patate con cicoriette selvatiche e polpette di pane povero,
preparata da Maria Luisa De Marco
e abbinate ad un “Kleos “ cantina
Maffini;
5- Tortino di carne di bufalo con pomodorini appassiti con erbette del
Cilento, preparato da Camilla Aulisio al quale ha abbinato un “Aglianico del Cilento” della cantina
Marino;
6- Primavera cilentana preparata da
Carmen Musto, abbinata ad un vino
sfusato del Cilento;
7- Carciofo mari e monti, preparato
da Roberto Caputo, abbinato ad un
“Fiano Paestum” cantina Rotolo;
8- Cavatielli con salsicce e broccoli,
preparati da Generoso Celentano, ai
quali ha abbinato un “Kleos” cantina
Maffini.
Questi piatti, che rispecchiano ampiamente le caratteristiche della cucina cilentana sono stati degustati e
valutati da una giuria composta da
varie figure professionali, infatti
erano presenti la delegazione dell’Amira di Paestum, la delegazione
dell’Ais. Campania sez. Cilento, un
funzionario della Regione Campania,
un rappresentante dell’Ipssar di Castelnuovo Cilento, un esperto enogastronomo, un rappresentante degli
albergatori e un rappresentante
dell’Associazione Cilento & Dintorni
in veste di presidente.
Dopo una attenta, e di non facile valutazione, sono stati ammessi a partecipare alla fase finale la quale
prevedeva la preparazione di un
piatto ex-novo con prodotti tipici del
Cilento resi noti agli stessi solo pochi
minuti prima della preparazione.
Puntualmente sono state aperte le
porte delle dispense, e i concorrenti
hanno potuto scegliere su di un addobbato e ricco paniere delle varie tipicità del Cilento.
Ogni concorrente con occhio critico
ed esperto riempiva man mano il
proprio cesto per realizzare la propria
specialità, salutati dal “Buon lavoro!”
pronunciato da Gigino Gioia, presi-
dente dell’ “Associazione Cilento &
Dintorni”. I piatti proposti sono stati
i seguenti: Cavatielli con carciofi,
salsiccia e scaglie di ricotta salata abbinati ad un “ Fiano Donnaluna
2006” cantina De Conciliis;
Coniglio alle erbette aromatiche con
julienne di carciofi e timballetto di
melanza, abbinato ad un “Fiano” dei
vini del cavaliere; Cortecce con melanzane e carne di vitello podalico,
abbinate ad un “Fiano Paestum” cantina Rotolo; Patate con carciofi e salsiccia di maiale nero abbinate ad un
“Fiano Donnaluna 2006” cantina De
Concillis; Trancetti di coniglio dei
monti cilentani profumato alle erbe
con millefoglie di patate e melanzane
abbinati ad un “rosato I.G.T. 2006”
de i Vini del Cavaliere; Alici di menaica e melanzane m’buttunate abbinati ad un “Fiano di Paestum”
cantina Rotolo; Cavolfiore stufato
con filetto di maiale glassato abbinato ad un “Rosato 2006 Paistos” de
I vini del Cavaliere. Alla fine dopo
una attenta e difficile valutazione la
Giuria di Esperti ha stabilito che: al
1° posto si è classificato il piatto
Coniglio alle erbette aromatiche
con julienne di carciofi e timballetto di melanzane, preparato da
Gaetano Iannone; al 2° posto si è
classificato il piatto Trancetti di coniglio dei monti cilentani profumato alle erbe con millefoglie di
patate e melanzane preparato da
Generoso Celentano; al terzo posto
si è classificato il piatto Alici di menaica e melanzane m’buttunate
preparato da Carmen Musto.
La premiazione è avvenuta nel corso
di un pranzo, preparato per l’occasione da uno staff di tutto rispetto che
comprendeva non solo gli chef socifondatori dell’Associazione ma
anche dei validi professionisti dell’Ipssar che hanno dato un importante contributo per la realizzazione
del menu, composto da: Fresella con
zuppa di fagioli tiepidi con petali di
cipolle al fruttato dei frantoi cilendi Catello Nastro
Cavoli nostri. Mangiare cilentano
La “Dieta Mediterranea” è diventata
“Dieta Pacifica”, non perché ci lasciano mangiare in pace, ma solo
perché sembra quasi trasferita in
altro mare.
Tanti anni fa si mangiava cilentano. La
farina, l’olio, il pane, il miele, il maiale,
veniva prodotto nelle nostre contrade. Ed i sapori erano diversi. Oggigiorno, con la globalizzazione, i
prosciutti non sono più cilentani, e
nemmeno italiani, e nemmeno europei…vengono dall’Argentina. Un
prosciutto su cinque che consumiamo sulle nostre tavole non è italiano. I maiali ed i vitelli arrivano
dalla Germania. Anche i pesci congelati vengono dalla Cina. Quando vai
al supermercato non sai proprio che
pesci prendere!
Pensate che una signora di mia conoscenza che era andata in vacanza
sulla Sila, ha comperato alcuni barattoli di alici sott’olio al peperoncino calabrese che sono veramente
speciali. Con grande soddisfazione li
ha distribuito tra i parenti, ma ha
fatto una brutta figura, perché sull’etichetta, in basso, scritto piccolo
piccolo, si trovava la dicitura “made
in china”. Pure le alici ed il peperoncino calabrese hanno falsificato!
Anche i famosi fichi cilentani, esportati una volta in tutto il mondo,
provengono in massima parte dalla
Turchia Non parliamo della tecnologia poi. Sembra quasi che in Italia
non si produca più niente.Adesso di-
cono che esportano pure il vino ed
hanno cominciato da un vino bianco
della nostra Campania: la Falangina.
Sembra un paradosso, alzare il calice
e fare cin cin con… cin-ese. Già tre
o quattro anni fa scrissi un altro articolo perché comperai in un supermercato
economico
delle
mozzarelle “made in Germany”. Avevano solo due caratteristiche identiche a quella della Piana del Sele: il
colore, perché erano bianche, e la
forma, perché erano rotonde.
A proposito di formaggi lo sapete
che pure il parmigiano viene dall’estero?
E la pizza napoletana che viene dall’Inghilterra? E la bistecca alla fiorentina che viene dalla Francia. Certo ci
sta pure il caviale russo che si produce a Brescia, con allevamenti intensivi. Non so se è buono, ma io
non lo compero prima perché non
mi attira tanto, secondo perché
costa tanto. La globalizzazione, cari
lettori, ha investito tutti i campi.
L’altro giorno mia moglie al mercatino della frutta e verdura ha comperato mezzo chilo di pomodorini
per fare lo spaghetto e quando ha
letto che provenivano dalla Cina ha
protestato che voleva i pachino italiano. Il verdummaro le ha risposto
candidamente: “ Signò, chilli hanno
sbagliato a scrivere: o posto e scrivere Pachino hanno scritto Pechino!”
tani; Cupoletta di melanzane con fusilli del ferretto al ragù cilentano e
fondente di caciocavallo podalico;
Tagliata di bufalo carpacciata con
violetto di Paestum, formaggi Malaspina al ristretto di Aglianico; Tortino di fichi bianchi del Cilento in
salsa lemoncello. Durante la degu
Emilio Coccaro presidente delle
commissioni ha preso più volte la parola per esortare i giovani a non abbandonare il territorio ma renderlo
vivo e partecipe nella crescita di tutta
la comunità. Al termine della Rassegna, il professor Gigino Gioia presidente dell’ “Associazione Cilento &
Dintorni” ha premiato i vincitori consegnando loro le relative coppe e attestati di partecipazione, più un
computer portatile destinato al I classificato. In conclusione, il professor
Gioia ha ringraziato le autorità che
hanno preso parte alla manifestazione, in particolar modo il Dirigente
Scolastico dell’ Ipssar di Castelnuovo
Cilento professor Francesco Passariello.
Angelo Zarra