Elementi conoscitivi sullo stato finanziario dei liberi

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SEZIONI RIUNITE PER LA REGIONE SICILIANA
ELEMENTI CONOSCITIVI
SULLO STATO FINANZIARIO
DEI LIBERI CONSORZI COMUNALI E
DELLE CITTÀ METROPOLITANE
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
I COMMISSIONE – AFFARI ISTITUZIONALI
14 APRILE 2016 - PALERMO
SEZIONI RIUNITE PER LA REGIONE SICILIANA
ELEMENTI CONOSCITIVI SULLO STATO
FINANZIARIO DEI LIBERI CONSORZI
COMUNALI E DELLE CITTÀ METROPOLITANE
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
I COMMISSIONE – AFFARI ISTITUZIONALI
14 APRILE 2016 - PALERMO
INDICE
1
LA SITUAZIONE GESTIONALE DELLE PROVINCE NELLE RELAZIONI DELLA CORTE DEI
CONTI ................................................................................................................. 4
2
CENNI SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 4 AGOSTO 2015, N. 15 .... 6
3
ANALISI DEI DATI : ENTRAT E E SPESE ............................................................. 10
3.1 ENTRATE TRIBUTARIE ....................................................................................................... 10
3.2 TRASFERIMENTI ERARIALI ................................................................................................ 11
3.3 TRASFERIMENTI REGIONALI ............................................................................................... 13
3.4 LE ENTRATE EXTRATRIBUTARIE......................................................................................... 18
3.5 LA SPESA CORRENTE.......................................................................................................... 20
FOCUS: CONSISTENZA E SPESA DI PERSONALE ............................................................................... 23
3.6 CENNI SU ENTRATE E SPESE IN CONTO CAPITALE .................................................................... 25
4
EQUILIBRI DI BILANCIO ....................................................................................... 28
FOCUS: I PIANI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE ........................................... 33
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO PER SINGOLO ENTE ....................................................... 40
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI AGRIGENTO ............................................................................ 41
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI CALTANISSETTA ...................................................................... 44
CITTÀ METROPOLITANA DI CATANIA ........................................................................................... 47
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI ENNA ..................................................................................... 50
CITTÀ METROPOLITANA DI MESSINA ........................................................................................... 53
CITTÀ METROPOLITANA DI PALERMO ......................................................................................... 56
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI RAGUSA ................................................................................. 61
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI SIRACUSA ............................................................................... 63
LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI TRAPANI ................................................................................ 65
3
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
1 LA SITUAZIONE GESTIONALE DELLE PROVINCE NELLE
RELAZIONI DELLA CORTE DEI CONTI
La peculiare situazione di difficoltà gestionale e finanziaria delle Province è stata più volte affrontata
dalla Corte dei conti, nelle sue varie articolazioni.
A livello centrale, particolare attenzione è stata posta, di recente, nel referto della Sezione delle
autonomie su “Il riordino delle Province – aspetti ordinamentali e riflessi finanziari”, approvato con
delibera n. 17/SEZAUT/2015/FRG dell’11 maggio 2015, che ha sottolineato i ritardi nel processo di
riordino – a livello regionale - delle funzioni delegate o trasferite alle Province, in attuazione della
L. n. 56/2014, nonché nella correlata riassegnazione delle risorse finanziarie, umane e strumentali
connesse all’esercizio delle funzioni trasferite, secondo una correlazione fra funzioni e risorse.
In quella sede, è stato osservato che i ritardi nella riallocazione del personale eccedentario secondo le
previsioni della l. n. 190/2014 hanno dato luogo ad un effetto distorsivo nella gestione finanziaria
degli enti in esame, in quanto una parte della spesa, soprattutto di quella per il personale, ha
continuato a gravare su una gestione che, non avrebbe invece dovuto considerarla nel proprio
programma finanziario.
Sulla base degli esiti dei controlli finanziari svolti dalle Sezioni regionali, sono state poste in evidenza
una serie di criticità, consistenti principalmente in: costante tensione sulle entrate, determinata dalla
progressiva contrazione delle entrate derivate, solo parzialmente compensate dal potenziamento di
quelle proprie; vistosi ritardi nell’erogazione dei trasferimenti erariali e regionali e, soprattutto, le
conseguenze delle reiterate manovre sul Fondo sperimentale di riequilibrio – che hanno, di fatto,
annullato la capacità programmatoria delle Province; consistente utilizzo di entrate a carattere
straordinario per il finanziamento di spesa corrente, anche ripetitiva, cui i predetti enti hanno fatto
ricorso per fronteggiare la riduzione dei trasferimenti, nonché l’applicazione, talora integrale,
dell’avanzo di amministrazione – peraltro influenzato dall’elevata mole di residui attivi – per il
conseguimento dell’equilibrio di parte corrente. Di particolare significatività è apparsa l’elevata
consistenza di residui attivi afferenti a trasferimenti statali e regionali risalenti, considerata oramai
l’intervenuta quasi completa riduzione, che, oltre a condizionare l’effettività del risultato di
amministrazione, determina, a causa dei cennati ritardi nell’erogazione e della conseguente scarsa
movimentazione, sofferenze di liquidità cui si correla il reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria
e l’utilizzo, per il pagamento di spese correnti, di entrate a specifica destinazione.
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Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
A livello regionale, tali motivi di preoccupazione hanno trovato ampia conferma in sede di indagine
sullo stato della finanza locale 2013-2014, la cui relazione finale è stata approvata con delibera della
Sezione di controllo n. 207/2015/GEST del 25 giugno 2015.
In tale sede, è stato osservato come la finanza provinciale siciliana, a causa di un quadro gestionale
già in partenza più problematico rispetto ad altre zone territoriali, risulti maggiormente vulnerabile
ai ritardi e alle difficoltà nel processo di riforma delle funzioni di governo di area vasta, al punto da
rendere elevato il rischio di compromissione degli equilibri strutturali di bilancio e, più in generale,
della resa di funzioni e servizi essenziali.
In questo specifico ambito, sono stati particolarmente evidenziati: i consistenti ritardi nel processo
di revisione delle funzioni di area vasta, la progressiva e drastica contrazione delle entrate derivate,
in particolare statali, solo in parte compensate dal potenziamento di quelle proprie, l’elevato grado
di rigidità strutturale della spesa corrente, ma anche la mancata correzione di disfunzioni più volte
segnalate in sede di controllo.
E’ stato, pertanto, auspicato un celere completamento del disegno istituzionale di riforma, che,
attraverso una visione strategica “di sistema” tra i vari livelli di governo e i rispettivi enti ed organismi
di riferimento, sappia coniugare le imprescindibili esigenze di riduzione della spesa pubblica con
l’incremento dei livelli di efficienza ed efficacia dei servizi erogati, e, soprattutto, con la
razionalizzazione del numero complessivo di centri di spesa pubblica, in armonia col processo di
attuazione della legge n. 56/2014 nel restante territorio nazionale.
Il punto di partenza di tale processo è stato individuato nella necessaria correlazione tra funzioni da
garantire, risorse e garanzie di copertura finanziaria.
La sintesi di tale indagine è confluita nella relazione sulla parificazione del Rendiconto generale della
Regione (Sezioni Riunite in sede di controllo, delibera n. 2/2015/SSRR/PARI), i cui contenuti hanno
costituito oggetto di audizione presso la II Commissione permanente dell’ARS in data 30 luglio 2015.
Una prima audizione, specifica sul tema degli enti di area vasta, si era tenuta il 25 febbraio 2015
presso la I Commissione permanente dell’ARS.
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2 CENNI SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE
REGIONALE 4 AGOSTO 2015, N. 15
Ai fini di una compiuta disamina della situazione in cui, attualmente, versano gli enti di area vasta,
bisogna prendere le mosse dalla legge regionale 4 agosto 2015, n. 15, recante “disposizioni in materia
di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane”1, che, nel solco dell’iter già avviato con le leggi n.
7/2013 e n. 8/2014, ha introdotto significative norme per consentire il concreto avvio del processo di
riordino istituzionale in atto, pur con notevole ritardo rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale
con la legge 7 aprile 2014, n. 56.
Con la predetta legge regionale vengono istituiti i liberi Consorzi comunali di Agrigento,
Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, composti dai comuni delle corrispondenti ex
province regionali, nonché quelli di Palermo, Catania e Messina, costituenti le Città metropolitane.
Tali enti territoriali di area vasta sono dotati di autonomia statutaria, regolamentare,
amministrativa, impositiva e finanziaria nell'ambito dei propri statuti e regolamenti, delle leggi
regionali e delle leggi statali di coordinamento della finanza pubblica; i relativi organi di governo
sono eletti con sistema indiretto di secondo grado.
Al fine di delineare la nuova architettura istituzionale, vengono disciplinate le attribuzioni degli
organi di governo, le relative modalità di elezione e le funzioni che dovranno essere garantite,
disarticolate in funzioni proprie (artt. 27 e 28), funzioni conferite dalla Regione (art. 31) ed ulteriori
funzioni, eventualmente attribuite (art. 32).
In una prima fase transitoria, viene disposta, tra l’altro, la provvisoria applicazione dello statuto
dell'ex provincia regionale, nonché il temporaneo utilizzo delle risorse finanziarie, strumentali ed
umane già a quelle alla data di entrata in vigore della legge, con mantenimento dei conseguenti
rapporti giuridici, nell'ambito delle relative dotazioni di bilancio.
L’art. 27, comma 4, prevede che, ai fini dell'individuazione delle risorse necessarie per il
finanziamento delle funzioni “proprie” dei liberi Consorzi comunali ivi attribuite, il Presidente della
Regione, previa delibera di Giunta e sentito le Commissioni Affari istituzionali e Bilancio
dell'Assemblea regionale siciliana, emani uno o più decreti, sulla base di un'intesa con i competenti
organi dello Stato in ordine alla definizione dei reciproci rapporti, allo scopo di assicurare lo
svolgimento dei compiti istituzionali dei liberi Consorzi comunali.
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La legge regionale n. 15/2015 è stata modificata, di recente, dalla legge regionale 1 aprile 2016, n.5.
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Il successivo comma 6 dispone che nelle more dell'adozione di tali decreti, “i liberi Consorzi
comunali continuano ad esercitare le funzioni attribuite alle ex province regionali alla data
dell'entrata in vigore della presente legge, nei limiti delle disponibilità finanziarie in atto
esistenti”.
Col titolo V della legge vengono introdotte una serie di disposizioni urgenti per far fronte alla crisi
finanziaria degli enti intermedi della Regione siciliana, che, in via derogatoria, hanno loro consentito,
per il solo 2015, la predisposizione di un bilancio di previsione esclusivamente annuale e, soprattutto,
l’utilizzo, ai sensi dell'articolo 187 del Tuel, anche in sede di approvazione del bilancio di previsione
2015, dell'avanzo di amministrazione disponibile per garantire il pareggio finanziario e gli equilibri
stabiliti dall'articolo 162 del decreto legislativo n. 267/2000. Su tale norma si riferirà nel prosieguo.
Con il successivo art. 47, viene prevista la possibilità che contributi per il personale precario dei
comuni siano estesi ai liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane, nel limite delle residue
disponibilità, mentre l’art. 48 ha consentito che, ai fini del finanziamento delle quote capitale dei
mutui, possa essere utilizzata una parte delle risorse originariamente assegnate (fino ad un massimo
complessivo di 10 milioni di euro) con il fondo straordinario per la viabilità (30 milioni di euro
complessivi).
Alla stregua di quanto osservato in precedenza, di particolare importanza, ai fini del concreto avvio
del processo di riforma, appaiono alcune norme riguardanti:
-
la definizione dei criteri per la riallocazione delle funzioni e delle risorse finanziarie, umane e
strumentali, la ricognizione delle entrate nonché delle spese necessarie allo svolgimento delle
funzioni attribuite;
-
la determinazione delle dotazioni organiche, l’individuazione del personale in esubero e la sua
eventuale riallocazione;
-
la ricognizione dei posti da destinare a ricollocazione e degli enti ai fini della razionalizzazione.
Orbene, sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti dall’Assessorato regionale delle Autonomie
locali e della Funzione pubblica2, deve constatarsi una perdurante e pericolosa fase di stallo nel
processo di attuazione del disegno di riforma in atto.
In particolare, non risulta ancora costituito l’Osservatorio regionale previsto dall’art. 25 della L.R.
n. 15/2015, omologo dell'Osservatorio nazionale per l'attuazione della Legge n. 56/2014 e previsto
dall'Accordo tra Stato e Regioni sancito nella Conferenza Unificata dell'1l settembre 20143, che è
Nota prot., 4360 del 31 marzo 2016, in riscontro a nota istruttoria prot. Cdc n. 3489 del 22 marzo 2016.
L'Osservatorio nazionale coordina l'attività di riordino delle funzioni e monitora l'attuazione della riforma, in raccordo con gli
analoghi Osservatori regionali. E' presieduto dal Ministro per gli Affari regionali e le autonomie ed è composto dal Sottosegretario agli
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deputato a svolgere fondamentali funzioni ai fini del corretto funzionamento degli enti di area vasta
e della relativa fuoriuscita dal periodo transitorio iniziale.
Tra queste, particolare importanza assume la definizione dei criteri per la riallocazione delle funzioni
e delle risorse finanziarie, umane e strumentali (anche sulla base di parametri perequativi di natura
economico-demografica), nonché la ricognizione delle entrate e delle spese necessarie allo
svolgimento delle funzioni attribuite agli enti di area vasta.
L'istituzione del predetto Osservatorio, che costituiva uno dei primi adempimenti da porre in essere
a seguito della pubblicazione della legge sugli enti di area vasta, non è stata ancora effettuata per
via del procrastinarsi dell’indizione delle elezioni degli organi – ossia i Presidenti dei liberi Consorzi
comunali e i Sindaci metropolitani – chiamati a farne parte4.
A seguito della recente approvazione da parte dell’Assemblea regionale, in data 30 marzo 2016, della
legge regionale 1 aprile 2016, n.5, è stato modificato l’art. 51 della L.R. n. 15/2015, che, nel disporre
l’ulteriore rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta, ha ulteriormente prorogato le
gestioni dei Commissari straordinari dal 30 giugno 2016 al 30 settembre 2016.
E’ da osservare, peraltro, che con il disegno di legge n. 1070/A, approvato dalla I Commissione
permanente dell’ARS nella seduta del 28 ottobre 2015, era stata prevista una modifica testuale
all’art. 25 della L.R. n. 15 che prevedeva lo slittamento del termine da 90 giorni a 150 giorni e,
soprattutto, la possibilità che facessero parte dell’Osservatorio “i legali rappresentanti dei liberi
Consorzi e delle Città metropolitane” (e dunque i Commissari straordinari), anziché,
necessariamente, i Presidenti i Sindaci metropolitani. Tale norma, tuttavia, è stata stralciata in sede
di approvazione.
Il mancato insediamento di questo fondamentale organismo, previsto entro tre mesi da quello degli
organi degli enti di area vasta, determina il rinvio sine die di tutte le fondamentali fasi attuative5,
tese all’individuazione delle funzioni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali, alla
rideterminazione delle dotazioni organiche, nonché all’avvio dei processi di mobilità del personale in
esubero.
Affari regionali e dai rappresentanti dei Ministeri Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Interno, Economia e Finanze, della
Conferenza delle Regioni, dell'ANCI e dell'UPI.
4 Si riporta di seguito l’art. 25, comma 1, della legge :"Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, d'intesa
con la Conferenza Regione - autonomie locali, con decreto dell'Assessore regionale per le autonomie locali e per la funzione pubblica,
in coerenza con l'accordo tra Governo nazionale e Regioni sancito nella seduta della Conferenza Unificata dell'Il settembre 2014 ed il
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 settembre 2014, è istituito l'Osservatorio regionale per l'attuazione della
presente legge, composto dai Presidenti dei liberi Consorzi comunali e dai Sindaci metropolitani, dai rappresentanti dell'Anci Sicilia,
dell'Urps, delle associazioni delle autonomie locali e delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative. Con il medesimo
decreto assessoriale sono stabilite le modalità operative del suddetto organo e le sue eventuali articolazioni interne".
5 Non risulta, pertanto, attuato neppure l’art. 37 della LR n. 15, che disciplina le procedure di rideterminazione delle dotazioni
organiche in relazione alle funzioni attribuite, nonché l’individuazione del personale assegnato agli enti di area vasta e di quello
eventualmente da destinare alle procedure di mobilità.
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Queste Sezioni Riunite, pertanto, non possono esimersi dal manifestare viva preoccupazione per il
ritardo accumulato rispetto ad altre zone territoriali del Paese, in cui risulta quasi del tutto ultimata
la procedura del disegno di riforma previsto dalla legge n.56/20146.
In questo specifico contesto, particolare impatto presenta il recente art. 27 della legge regionale
17
marzo 2016, n. 3, che incentiva nel 2016 l’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale
precario dei comuni, posticipate, a livello nazionale, dall’art. 1, comma 426 della legge n. 190/2014.
In particolare, l’anzidetta norma dispone severe penalizzazioni finanziarie per i comuni che non
utilizzino integralmente le risorse assunzionali disponibili ai fini della conclusione entro il 31
dicembre 2016 dei processi di stabilizzazione, in presenza di risorse assunzionali e di posti disponibili
in dotazione organica7.
Tale norma, pertanto, nelle more della definizione della fase attuativa della riforma, introduce un
significativo e peculiare elemento di novità nelle priorità assunzionali dei comuni, certamente non
privo di conseguenze nell’ipotesi – ampiamente realizzatasi in ambito nazionale – di ricollocazione
del personale in esubero.
Ulteriori elementi di incertezza, a questo riguardo, sembrano scaturire anche dalla mancata
definizione del quadro complessivo delle funzioni da garantire, soprattutto con riferimento a quanto
previsto dagli artt. 25, 31, 32, 36 e 38 della legge n. 15/2015.
In ordine alla correlazione tra risorse e funzioni, bisogna osservare che, allo stato, non risultando
emanati i decreti previsti dall’art. 27, comma 4, della L.R. n. 15 per l’adeguamento delle risorse
finanziarie per lo svolgimento delle funzioni attribuite, continuano ad essere esercitate, in via
provvisoria, le funzioni attribuite alle ex Province regionali nei limiti delle disponibilità finanziarie
in atto esistenti.
6 Dal portale “mobilita.gov.it” emerge che, alla data del 16 novembre 2015, sulla base del DM 14.9.2015, sono state ricollocate
direttamente n. 5575 unità di personale ex provinciale. Alla rilevazione non hanno partecipato tutti gli enti interessati. L’art. 1, commi
760 e seguenti della legge 28 dicembre 2015, n. 208, inoltre, hanno dettato una serie di norme tese a ricollocare una parte del personale
in esubero delle ex Province presso gli uffici giudiziari (il comma 771 prevede l’acquisizione di un contingente di ulteriori 1.000 unità
finalizzato al supporto ai processi di digitalizzazione).
7 Questi ultimi, infatti, sono esclusi dal riparto del fondo di cui al comma 7 dell'articolo 30 della legge regionale n. 5/2014, per il
cinquanta per cento del contributo spettante per i soggetti non stabilizzati nonostante gli spazi assunzionali per il 2016. Dal 2017, la
decurtazione è effettuata per il cento per cento della risorsa assunzionale non utilizzata. Già con riferimento all’art. 1, comma 424,
della legge n. 190/2014, la Sezione di controllo, con delibera n. 119/2015/PAR, aveva ritenuto applicabile tale norma, in linea di
principio, anche agli enti locali della regione, in attesa della definizione del processo di riorganizzazione delle funzioni di area vasta in
Sicilia. Tale opzione interpretativa, improntata ai principi di buon andamento, razionalità ed efficiente impiego delle risorse, evita
che, nella delicata fase transitoria, possano essere avviate procedure di assunzione di personale a tempo indeterminato all’interno degli
enti territoriali senza che sia stato definito con chiarezza il quadro delle attribuzioni di ciascun livello di governo, con il conseguente
rischio di assunzioni non corrispondenti alle effettive esigenze degli enti e di insorgenza di nuovo personale soprannumerario da
ricollocare. Il vincolo assunzionale di cui al comma 424 si pone in relazione a quelle esigenze di coordinamento della finanza pubblica
( art. 117,comma 3, Cost.), rispetto alle quali la stessa Corte Costituzionale ha riconosciuto che devono considerarsi ammissibili gli
interventi del legislatore statale, volti a predeterminare principi fondamentali, che, in quanto tali, non sono in grado di ledere le
prerogative riservate dal legislatore alle regioni ad autonomia differenziata ( ex multis, Corte Costituzionale sentenza n. 237/2014).
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3 ANALISI DEI DATI: ENTRATE E SPESE
Si forniranno di seguito alcuni brevi elementi conoscitivi sull’evoluzione della situazione finanziaria
e gestionale dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane, aggiornata al 31 dicembre 2015.
I dati pluriennali sono tratti dal Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici (SIOPE)8,
che, attraverso apposite codificazioni delle voci di spesa e di entrata9, raccoglie le informazioni su
incassi e pagamenti delle amministrazioni pubbliche.
Tali rilevazioni consentono un esame dei flussi di cassa aggregati (ossia relativi alla competenza e ai
residui) a una data, il 31 dicembre 2015, molto più ravvicinata all’attuale fase gestionale.
L’analisi presterà prioritaria attenzione alla gestione corrente, in quanto particolarmente
problematica.
3.1
Entrate tributarie
L’analisi delle entrate tributarie mette in evidenza i limitati margini della leva fiscale, per via della
determinazione delle aliquote nella misura massima consentita e delle scarse possibilità dell’azione
di recupero evasione fiscale, scaturenti dalla natura stessa dei tributi10.
Il grafico seguente, basato sulle rilevazioni SIOPE, illustra il progressivo decremento delle riscossioni
tributarie nel periodo 2011-2014 (-19,8%), con una lieve ripresa nel 2015 delle due principali imposte,
ossia quella sulle assicurazioni e l’IPT (imposta provinciale di trascrizione), particolarmente
influenzate dall’attuale periodo di crisi economica.
Tra i tributi minori, si segnalano quello ambientale provinciale (cod. SIOPE 1171 e 1172, il cui
gettito nel 2015 è di 13,8 milioni di euro circa) e la TOSAP (cod. 1211 e 1212, il cui gettito complessivo
nel 2015 è di 1,03 milioni di euro circa).
8 In attuazione dell'articolo 28 della legge n. 289/2002. Tale patrimonio informativo è stato da ultimo valorizzato con il D.L. 24 aprile
2014, n. 66, convertito dalla l. 23 giugno 2014, n. 89, secondo cui “I dati SIOPE delle amministrazioni pubbliche gestiti dalla Banca
d’Italia sono di tipo aperto e liberamente accessibili” secondo modalità da definire con decreto del Ministero dell'economia e delle
finanze e nel rispetto delle prescrizioni del Codice dell’amministrazione digitale (cfr. art. 14, co.6-bis, l. 31 dicembre 2009, n. 196,
introdotto dall’art. 8, co. 3, D.L. n. 66/2014). Il campione dei dati SIOPE è integrale.
9 La codifica, prevista dall'articolo 28 della legge n. 289/2002 (legge finanziaria per il 2003) al fine di garantire la rispondenza dei conti
pubblici alle condizioni dell'articolo 104 del trattato istitutivo della Comunità Europea e delle norme conseguenti, qualifica i flussi dei
pagamenti e degli incassi e ne consente aggregazioni significative per tipologia.
10 L’art. 1, comma 26, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), al fine di contenere il livello complessivo della
pressione tributaria, in coerenza con gli equilibri generali di finanza pubblica, ha sospeso, per l'anno 2016, l'efficacia delle leggi regionali
e delle deliberazioni degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e delle addizionali attribuiti alle regioni e agli enti
locali con legge dello Stato rispetto ai livelli di aliquote o tariffe applicabili per l'anno 2015. Tale sospensione non si applica per la
TARI dei comuni e per gli enti locali che deliberano il predissesto (articolo 243-bis del Tuel), o il dissesto (art. 244 del Tuel).
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Grafico 1 – Enti di area vasta – Entrate tributarie per risorsa
Fonte: Banca d’Italia, banca dati Siope
3.2
Trasferimenti erariali
Il nuovo sistema di finanziamento per le ex Province, delineato dal D.lgs. n. 68/2011 (RC auto e
imposta provinciale di trascrizione, compartecipazione al gettito IRPEF, compartecipazione alla
tassa automobilistica regionale, Fondo sperimentale di riequilibrio, ulteriori tributi provinciali
previsti dalla legislazione vigente), risente fortemente della progressiva riduzione dei trasferimenti
statali operata per effetto delle manovre di finanza pubblica, a partire da quella prevista dall'art. 14,
comma 1, del D.L. n. 78/2010, nonchè dai diversi provvedimenti aventi ad oggetto il Fondo
sperimentale di riequilibrio provinciale.
Tale Fondo, istituito in via provvisoria dall'art. 21 del D.Lgs. n. 68/2011, nelle more dell’attivazione
di quello perequativo previsto dal successivo art. 23, mira a realizzare, a decorrere dal 2012, una
devoluzione progressiva e territorialmente equilibrata del nuovo sistema di fiscalità locale incentrato
sull'autonomia di entrata.
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Esso è alimentato dal gettito della compartecipazione provinciale all'Irpef, la cui aliquota è
determinata in misura tale da compensare la soppressione – a decorrere dal 2012 - dei trasferimenti
erariali e dell'addizionale provinciale all'accisa sull'energia elettrica.
La sua consistenza ha subito una progressiva erosione per via dei seguenti interventi normativi:
l'art. 28, comma 8, del D.L. n. 201/2011, che ha previsto, a carico delle Province, una
riduzione, per l'anno 2012 e per quelli successivi, del Fondo sperimentale di riequilibrio,
ovvero, laddove istituito, di quello perequativo, nella misura di 415 milioni di euro;
l'art. 16, comma 7, del D.L. n. 95/2012, che ha disposto un’ulteriore riduzione del Fondo di
500 milioni di euro per l'anno 2012, di 1.000 milioni per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e di
1.050 milioni a decorrere dall'anno 2015;
l’art. 1, comma 121, della L. n. 228/2012, che ha rimodulato i predetti tagli in misura pari a
1.200 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2013 e 2014, ed a 1.250 milioni di euro a decorrere
dal 2015.
Nel 2015, le risorse da Fondo sperimentale di riequilibrio ammontano solamente ad euro
2.055.858,6211.
La drastica flessione delle entrate da trasferimenti erariali è constatabile nel grafico seguente, in cui
le riscossioni delle entrate da trasferimenti statali (competenza e residui) passano, nel quadriennio
2011/2014, da 184,3 milioni di euro a 7,2 milioni di euro nel 2014 (-96%).
Nel 2015, invece, le riscossioni subiscono una forte lievitazione (151 milioni di euro), dovuta
principalmente all’erogazione straordinaria di trasferimenti erariali pregressi alla Città
metropolitana di Palermo (110,4 milioni di euro) e ai liberi Consorzi di Trapani (25 milioni circa, più
ulteriori 5 per ristoro danni evento bellico libico ex art. 3, comma 6 bis, DL n. 2/2014) ed Enna (3,4
milioni).
Al netto di queste poste straordinarie, le riscossioni complessive nel 2015 sono pari a 7.2 milioni di
euro.
Il grafico seguente mette in evidenza, nel 2015, i due diversi andamenti.
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Fonte, Assessorato delle autonomie locali, cit.
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Grafico 2 - Enti di area vasta - Trasferimenti erariali
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su banca dati Siope
La velocità di riscossione, pari ad un rassicurante 98,5 per cento nel 2014, è superiore alla
corrispondente media delle regioni a statuto speciale (92,6%) e, soprattutto, nazionale (63,4%)12.
3.3
Trasferimenti regionali
A seguito della soppressione del Fondo autonomie locali, cambia il quadro dei trasferimenti anche
per le ex Province regionali, per le quali l’art. 7 della L.R. n. 5 del 2014 prevede, per l'anno 2014, un
contributo di parte corrente e uno in conto capitale pari a 10 milioni di euro ciascuno. L’art. 58 della
L.R. n. 21/2014 ha integrato tali risorse con ulteriori 9,15 milioni, per un totale di 19,15 milioni di
parte corrente e 10 di parte capitale.
Successivamente, l’art. 9 della L.R. n. 9 del 2015 ha mantenuto, per il triennio 2015/2017, il predetto
contributo di parte corrente complessivo di 19,15 milioni di euro annui, cui si aggiunge, per il 2015
(art. 10), un ulteriore finanziamento di 30 milioni di euro per interventi straordinari sulla viabilità
secondaria.
Inoltre, con l’art. 4, comma 10, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, conv. in L. n. 44/2012, è stato
disposto il reintegro del minor gettito provinciale derivante dalla cessazione dell’applicazione
12
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
13
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
dell’addizionale dell’accisa sull’energia elettrica, il cui riparto è avvenuto per il 2014 con DDG n. 375
del 15 ottobre 2014 e per il 2015 con DDG n. 77 del 26 marzo 2014.
Le tabelle seguenti, elaborate sulla base dei dati forniti in sede istruttoria dall’Assessorato regionale
delle autonomie locali e della funzione pubblica, forniscono in dettaglio le erogazioni per singolo ente,
nel periodo 2014/15, in relazione alle diverse normative regionali di riferimento.
Tabelle 1 e 2 – Enti di area vasta – Erogazioni regionali per ente
ANNO 2014
DESTINATARI
NORMATIVA
PROVVEDIMENTO
LIB. CONS. di Agrigento
LIB. CONS. di Caltanissetta
LIB. CONS. di Catania
LIB. CONS.di Enna
D.A. n.381 del
12.8.2014 e
D.D.G.n. 444 del
20.11.2014
comma 1, art.7 della
l.r. n.5/2014
LIB. CONS. di Messina
LIB. CONS.di Palermo
LIB. CONS.di Ragusa
LIB. CONS. di Siracusa
LIB. CONS. di Trapani
Totale
Provincia di Agrigento
Provincia di Caltanissetta
Provincia di Catania
Provincia di Enna
Provincia di Messina
Provincia di Palermo
Provincia di Ragusa
Provincia di Siracusa
Comma 10 dell’art. 4
del decreto legge 2
marzo 2012, n. 16,
convertito con
modificazioni dalla
legge 26 aprile 2012, n.
44
D.D.G. n. 375 del
15.10.2014
Provincia di Trapani
Totale
ASSEGNAZIONE
€ 3.051.738,03
€ 2.836.028,32
€ 2.554.934,81
€ 4.823.967,51
€ 1.972.332,28
€ 5.350.420,09
€ 4.215.536,80
€ 1.894.133,44
€ 2.450.908,72
€ 29.150.000,00
€ 3.811.103,80
€ 2.288.115,89
€ 10.995.966,70
€ 1.376.294,43
€ 7.131.785,55
€ 11.841.874,01
€ 4.204.481,19
€ 4.512.124,18
€ 3.912.866,23
€ 50.074.611,98
OGGETTO
Asseganzioni di
parte corrente e per
la copertura della
quota capitale delle
rate dei mutui accesi
per spese di
investimento
Reintegro dei minori
introiti derivanti
dall'abrogazione
dell'addisionale
comunale e
provinciale
sull'accisa energia
elettrica
Fonte: Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica
DESTINATARI
NORMATIVA
ANNO 2015
PROVVEDIMENTO
LIB. CONS. di Agrigento
LIB. CONS. di Caltanissetta
art.9 l.r. 9/2015 e
comma 1, art.10 della DD.DD.GG.nn.383,
l.r.9/2015 e comma
384 e 385 del
1,art.48 della l.r.
31/12/2015
15/2015
LIB. CONS. di Catania
LIB. CONS.di Enna
LIB. CONS. di Messina
LIB. CONS.di Palermo
LIB. CONS.di Ragusa
LIB. CONS. di Siracusa
LIB. CONS. di Trapani
Totale
Provincia di Agrigento
Provincia di Caltanissetta
Provincia di Catania
Provincia di Enna
Provincia di Messina
Provincia di Palermo
Provincia di Ragusa
Provincia di Siracusa
Comma 10 dell’art. 4
del decreto legge 2
marzo 2012, n. 16,
convertito con
modificazioni dalla
legge 26 aprile 2012, n.
44
D.D.G.n. 77 del
26.3.2015
Provincia di Trapani
Totale
ASSEGNAZIONE
OGGETTO
€ 4.788.958,33
€ 4.101.032,98
€ 8.614.060,14
€ 6.238.403,93
€ 4.770.455,63
€ 8.318.415,71
€ 3.828.847,41
€ 4.197.128,07
€ 4.292.697,80
€ 49.150.000,00
€ 3.811.103,80
€ 2.288.115,89
€ 10.995.966,70
€ 1.376.294,43
€ 7.131.785,55
€ 11.841.874,01
€ 4.204.481,19
€ 4.512.124,18
€ 3.912.866,23
€ 50.074.611,98
Asseganzioni di
parte corrente, per
la copertura della
quota capitale delle
rate dei mutui accesi
per spese di
investimento e per
programma di
interventi di
viabilità secondaria
Reintegro dei minori
introiti derivanti
dall'abrogazione
dell'addisionale
comunale e
provinciale
sull'accisa energia
elettrica
Fonte: Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica
14
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Da ultimo, le assegnazioni per il 2016 sono state regolate dall’art. 26 della L.R. 3/2016, che, in sintesi,
conferma per l'esercizio finanziario 2018 l’autorizzazione la spesa di 19,15 milioni di euro per le
finalità dell'articolo 9 della l. r. n. 9/2015, destinando la spesa di 1,15 milioni di euro per l'esercizio
finanziario 2016 ai servizi socio-assistenziali essenziali.
Con riferimento al fondo per investimenti, determinato in 9 milioni di euro, la norma dispone la
prioritaria destinazione al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui –
ordinariamente finanziate con entrate correnti - accesi per il finanziamento di spese di investimento
dei liberi Consorzi con accertate difficoltà finanziarie che abbiano realizzato e dimostrato misure di
contenimento della spesa.
Sugli effetti distorsivi di tale previsione, derogatoria rispetto alle previsioni del Tuel, questa Corte
ha reiteratamente segnalato il rischio di ulteriore espansione della spesa corrente e del suo grado di
rigidità, difficilmente conciliabile, anche in termini prospettici, con le prescrizioni della legge n. 243
del 2012, attuativa del principio costituzionale del pareggio di bilancio13.
Tali considerazioni sono a fortiori estensibili ai successivi commi 4 e 5, i quali, dopo aver disposto,
sempre per l'esercizio 2016, la destinazione di 30 milioni di euro ai liberi Consorzi comunali per la
realizzazione di investimenti a valere sui fondi del Piano di Azione e Coesione (PAC) 2014-2020
(Del.CIPE n. 10/2015), prevedono, in considerazione della situazione eccezionale di criticità
finanziaria del sistema degli enti locali, la possibilità che tali finanziamenti – in conto capitalepossano essere destinati al pagamento delle quote capitale delle rate di ammortamento dei mutui
accesi per il finanziamento di spese di investimento, come detto ordinariamente finanziate con
entrate correnti.
Il grafico seguente, elaborato su dati SIOPE, illustra in modo eloquente l’incremento delle riscossioni
(conto competenza e residui) dei trasferimenti regionali nel periodo 2011/2015, con valenza quasi
compensativa dei minori introiti dei trasferimenti erariali.
Le riscossioni dei trasferimenti regionali crescono nel quinquennio in considerazione da 67 a 114,5
milioni circa, mentre le seconde diminuiscono, come peraltro già osservato, da 184,3 milioni di euro
a 7,25 milioni di euro nel 2014 e, al netto delle entrate straordinarie di cui si è detto, a 7,20 milioni di
euro nel 2015.
13
Cfr., da ultimo, Sezione di controllo, indagine sulla finanza locale 2013-14, cit.
15
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Grafico 3 – Enti di area vasta – Trasferimenti correnti
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su banca dati Siope
Conseguentemente, il grado di dipendenza erariale (ossia il rapporto, in termini di competenza, tra i
trasferimenti erariali e le entrate correnti) si riduce drasticamente tra il 2012 e il 2014 dal 12,1
all’1,6% (con punte nelle amministrazioni Enna del 7,8% e di Caltanissetta del 4,4%)14.
Per converso, il grado di dipendenza regionale, anche per la forte flessione delle entrate correnti,
cresce dal 19,7% al 22,5%, a fronte di una media nazionale del 24,7%. Punte massime si registrano
a Siracusa (41,4%) e ad Enna (40,8%)15.
A livello aggregato, è sicuramente constatabile una forte flessione delle entrate derivate, che, in
presenza di scarsi margini di manovrabilità delle entrate proprie e ad invarianza di funzioni e servizi
da garantire, non riesce a coprire strutturalmente la spesa corrente connotata invece da un elevato
grado di rigidità strutturale.
Tali effetti, ove cumulati con la consistente decurtazione dei trasferimenti erariali, danno luogo ad
una decrescita del volume di entrate derivate, che risulta difficilmente sostenibile per le
amministrazioni in esame, in considerazione delle difficoltà a operare manovre di contenimento sul
versante della spesa per via dell’elevato grado di rigidità di quest’ultima.
14
15
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
16
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Questi fattori, come più volte segnalato dalla Corte nelle relazioni sulla finanza locale, danno luogo
a rilevanti squilibri di carattere strutturale.
A differenza di quanto riscontrato in riferimento ai trasferimenti erariali, un fattore di forte
problematicità è, inoltre, costituito dalle tempistiche di erogazione dei trasferimenti regionali, la cui
velocità di riscossione, pur incrementandosi nel triennio 2012/14 (dal 18,8% al 41,2%), permane
molto bassa, ove posta in raffronto (cfr. grafico 4) con le corrispondenti medie nazionali (61% circa
nel 2014) e, soprattutto, delle Regioni a statuto speciale (72%).
Questo risultato, cui si è tentato di porre rimedio con alcuni recenti interventi legislativi16, costituisce
un elemento di forte problematicità ai fini della gestione di cassa, la cui crisi di liquidità in alcuni
finisce per compromettere finanche l’erogazione dei servizi essenziali.
Grafico 4 – Enti di area vasta - Velocità di riscossione dei trasferimenti regionali
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
Si pensi, ad esempio, al comma 3 dell’art. 9 della L:r: n. 9/2015, che prevede la possibilità per l’Assessorato regionale delle autonomie
locali di erogare acconti, a valere sulle spettanze, su richiesta motivata dei liberi Consorzi comunali, al fine di fronteggiare eventuali
situazioni emergenziali.
16
17
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
3.4
Le entrate extratributarie
Nei liberi Consorzi, le entrate extratributarie sono composte principalmente da proventi diversi
(56% circa) in cui confluiscono canoni, rimborsi ed entrate residuali, da proventi dei beni (35%) e da
servizi pubblici (7%)17.
Il grafico seguente, elaborato su dati Siope, illustra un andamento disomogeneo delle riscossioni, con
una certa ripresa nel 2015 (+2 milioni di euro) legata al tentativo di massima valorizzazione in
termini strategici di tale entrata anche da parte delle ex Province, per compensare l’andamento
negativo dei trasferimenti erariali e i limitati margini di manovra delle entrate tributarie.
L’incremento del 2013 si registra principalmente alla categoria V (proventi diversi - cod. 3501/3518),
le cui riscossioni aumentano da 10,5 a 25,3 milioni di euro, con una variazione incrementale
(rivelatasi una tantum) concentrata nei proventi diversi da imprese (cod. 3513) che ammontano
complessivamente a euro 15,95 milioni di euro.
Questi ultimi subiscono una drastica riduzione negli anni successivi, unitamente ai proventi da enti
del settore pubblico (cod. 3512).
Grafico 5 – Enti di area vasta – Entrate extratributarie
Fonte: Banca d’Italia, banca dati Siope
17
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
18
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
In questo ambito, particolare attenzione merita l’incremento pressoché generalizzato, tra il 2014 e il
2015, di entrate da fitti attivi, che testimonia gli sforzi profusi dalle varie amministrazioni al fine di
reperire ulteriori risorse correnti attraverso un più fruttifero utilizzo del proprio patrimonio
disponibile.
Tale incremento, pari a complessivi euro 1.765.103,03 rispetto al 2014 (+50,7%), raggiunge punte
massime, in termini percentuali, ad Agrigento (+271,5%) e ad Enna (+210,1%) e minime a Siracusa
(-82,8%), unico ente con segno negativo.
Tabella 3 – Enti di area vasta – Entrate da Fitti Attivi
(codice siope 3202)
Variazioni
Variazioni %
valore assoluto
€ 1.041.079,15 € 280.267,07 € 760.812,08
271,5%
€ 386.082,39 € 276.822,27 € 109.260,12
39,5%
€ 645.186,46 € 482.005,57 € 163.180,89
33,9%
€ 619.028,73 € 199.612,30 € 419.416,43
210,1%
€ 95.856,90
€ 63.940,31
€ 31.916,59
49,9%
€ 1.102.280,12 € 819.738,29 € 282.541,83
34,5%
€ 889.132,03 € 883.970,17
€ 5.161,86
0,6%
€ 34.767,12 € 202.641,14 -€ 167.874,02
-82,8%
€ 433.658,19 € 272.970,94 € 160.687,25
58,9%
Totale € 5.249.086,09 € 3.483.982,06 € 1.765.103,03
50,7%
Fonte: Banca d’Italia, banca dati Siope
Enti di Area vasta
Agrigento
Caltanissetta
Catania
Enna
Messina
Palermo
Ragusa
Siracusa
Trapani
2015
2014
Gli effetti delle manovre tese alla massima valorizzazione delle entrate proprie sono agevolmente
riscontrabili anche nell’incremento, in termini di competenza, dell’autonomia finanziaria, che passa
tra il 2011 e il 2014 dal 62,4 al 75,3 per cento, attestandosi ben oltre il corrispondente valore medio
nazionale (70,1%)18.
In tale ambito, peraltro, si registra una certa omogeneità di valori tra gli enti in esame, con punte
minime registrate nei liberi Consorzi di Enna (51,3%) e di Siracusa (56,6%) e massime a Palermo
(83,3%) e Catania (80,6%)19.
18
19
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel.
19
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
3.5
La spesa corrente
Per effetto della progressiva contrazione dei trasferimenti erariali, i corrispondenti volumi di spesa
subiscono un ridimensionamento, sia pur entro i limitati margini consentiti.
Il grafico seguente, che rielabora i dati SIOPE 2011/2015 relativi ad incassi e pagamenti (competenza
e residui), evidenzia chiaramente la presenza di volumi di spesa che, sebbene fino al 2013 contenuti
al di sotto di quelli di entrata, finiscono per porsi, nel 2014, ben al di sopra di questi ultimi, con una
forbice tra pagamenti ed incassi di 30,7 milioni di euro. Nel 2015, anche per via delle entrate una
tantum di cui si è detto, gli incassi ritornano superiori ai pagamenti.
L’inclinazione della retta rossa relativa alla spesa, mette in luce un trend di progressiva riduzione,
anche se molto lenta per via dei limitati margini di comprimibilità della stessa, dovuti ad impegni
duraturi, quali quelli sul personale ed al rimborso degli oneri connessi all’indebitamento.
La presenza di un’elevata rigidità della spesa ha ridotto significativamente i margini di successo dei
difficoltosi tentativi – da parte dei commissari straordinari – di revisione qualitativa della stessa (cd.
“spending review in senso stretto”) ed ha imposto, nel tempo, veri e propri tagli a servizi prima
garantiti.
Sul punto, si riferirà diffusamente più avanti.
Grafico 6 – enti di area vasta – entrate e spese correnti
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su banca dati Siope
20
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
In questo specifico contesto, particolare rilevanza assume anche il cd. “contributo di finanza
pubblica”, ossia il concorso delle ex Province al contenimento della spesa pubblica, introdotto
dall’art. 47, commi da 1 a 7, del D.L. n. 66/2014 e dall’art. 1, commi 418 e 419, della L. n. 190/2014
e successive modificazioni.
Con la legge n. 11/2015, di conversione con modifiche del D.L. n. 192/2014 (c.d. mille proroghe),
l'ammontare del concorso al risanamento della finanza pubblica per le Province e le Città
metropolitane delle Regioni Sicilia e Sardegna è stato determinato in 100 milioni di euro.
Sulla base dell'intesa raggiunta nella seduta della Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali del 31
marzo 2015, è stata determinata la quota di riduzione della spesa corrente (ovvero il contributo alla
finanza statale) assegnata a ciascun ente di area vasta, ai sensi dell'art. 1, comma 418, della legge n.
190/2014.
La tabella seguente illustra l’ammontare del contributo in questione, pari complessivamente, nel
2015, ad euro 115.572.341,73.
La sostenibilità di tale contributo diverrà particolarmente difficile nel biennio 2016-2017, in cui è
previsto un progressivo incremento ai sensi all’art. 1, comma 418, della legge n. 190/2014.
Tabella 4 – Enti di area vasta - Contributo alla finanza pubblica
D.L. 95/2012 e
D.L. 78/2010
Ente di area vasta
DL 66/2014 art. 47,
comma 2, lett. a-b-c
€ 1.750.748,68
AGRIGENTO
L.190/2014, art. 1
comma 418
€ 5.879.747,06
Totale
€ 7.630.495,74
€ 2.037.275,46
€ 4.067.281,61
€ 6.104.557,07
€ 10.558.365,67
€ 13.378.928,97
€ 23.937.294,64
€ 628.489,58
€ 3.335.391,58
€ 3.963.881,16
€ 11.011.694,00
€ 7.234.048,51
€ 14.578.061,34
€ 32.823.803,85
RAGUSA
€ 1.531.189,26
€ 1.944.856,76
€ 4.573.970,80
€ 8.050.016,82
SIRACUSA
€ 4.025.169,88
€ 3.232.905,23
€ 5.888.490,64
€ 13.146.565,75
TRAPANI
€ 3.851.854,08
€ 1.663.945,46
€ 5.555.330,45
€ 11.071.129,99
€ 20.419.907,22
€ 29.050.635,35
CALTANISSETTA
CATANIA
ENNA
€ 8.844.596,71
MESSINA
PALERMO
Totale
€ 57.257.202,45 € 115.572.341,73
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dai singoli Enti
Ai fini di un’analisi qualitativa della spesa, il grafico seguente, elaborato su dati SIOPE, mette in
raffronto, per ciascun ente, i settori in cui si riscontra una maggiore concentrazione di risorse: la
spesa di personale, da un lato, e, dall’altro, quella per prestazioni di servizi e per trasferimenti (codici
SIOPE 1552, 1569, 1571, 1583).
21
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Al fine di consentire una comparazione, i dati sono rapportati alla popolazione residente.
Grafico 7 – enti di area vasta – spese correnti per principali interventi
Fonte: Banca d’Italia, banca dati Siope
Come la corte ha rilevato anche in passato, la diversa distribuzione delle risorse tra i principali fattori
della produzione risente principalmente del diverso assetto organizzativo delle varie amministrazioni
e del diverso contesto socio - economico.
Appare evidente, ad esempio, la situazione della Città metropolitana di Catania, la cui spesa per
acquisizione di servizi all’esterno (euro 27,60) risulta evidentemente superiore a quella di personale
(euro 22,79), ossia del principale fattore della produzione nella gestione in economia.
Consistenti livelli di spesa pro capite per servizi si registrano anche nei liberi Consorzi di Siracusa
(euro 23,16 p.c) e Trapani (euro 18,74, cui si sommano ulteriori 11 euro per trasferimenti alle
aziende). Ciò è indicativo di un assetto organizzativo marcatamente orientato all’esternalizzazione.
Per converso, il libero Consorzio di Enna, che peraltro presenta costi di personale pro capite più
elevata (euro 61,83 p.c.), registra una spesa per servizi piuttosto contenuta (euro 7,76 p.c.).
Si collocano al di sopra della media regionale (euro 35,45 pro capite) le amministrazioni di Enna
(61,83 p.c.), Messina (48,16 p.c.), Caltanissetta (44,68 p.c.), Ragusa (43,96 p.c.) e Siracusa (41,13
p.c.).
22
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Tutte le amministrazioni, inclusa la Città metropolitana di Catania, hanno una spesa di personale pro
capite superiore – in alcuni casi multipla – rispetto alla corrispondente media nazionale, pari ad euro
22,9.
Il libero Consorzio di Enna presenta un valore quasi triplo rispetto alla predetta media nazionale,
mentre si attesta su un valore più che doppio la Città metropolitana di Messina, cui si avvicinano
anche le amministrazioni di Caltanissetta e Ragusa.
Ciò impone, necessariamente, un approfondimento.
Focus: consistenza e spesa di personale
L’andamento della consistenza media del personale dirigente e non dirigente degli enti di area vasta
risente non solo degli specifici divieti di assunzione di personale a tempo indeterminato, introdotti
dall’art. 16, commi 1 e 9, D.L. n. 95 del 2012 (successivamente ribaditi per i soli enti ubicati nelle
Regioni a statuto ordinario, dall’art. 4, comma 9, del D.L. n. 101 del 2013, dall’art. 3, comma 5, del
D.L. n. 90 del 2014, dall’art. 1, commi 420 e ss. della legge n. 190/2014), ma anche, in termini generali,
delle difficoltà di programmare i propri fabbisogni stabili di personale nelle more di un processo di
riordino istituzionale deputato ad individuare le funzioni e i servizi da garantire.
La tabella seguente, basata su dati SICO forniti dall’Assessorato regionale delle autonomie locali,
con rilevazione aggiornata al 18 marzo 2015, evidenzia nel triennio 2012/14 una riduzione
generalizzata di personale dipendente (-6,4%) che appare più marcata per quello con qualifica
dirigenziale (-35%), soprattutto a tempo determinato (-85,2%).
La consistenza del personale non dirigenziale a tempo indeterminato diminuisce da 5347 a 5105 (4,5%), mentre quello a tempo determinato passa da 656 a 540 (17,7%).
In questo contesto, si segnala anche la presenza di personale precario che, sulla base dell’ultimo
censimento condotto dall’Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica,
ammonterebbe complessivamente a 559 unità, in relazione alle varie normative regionali di
riferimento.
23
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Tabella 5 – Enti di area vasta – Consistenza personale dipendente
AG
Dirigenti tempo indeterminato
ME
PA
4
11
2
2
1
5
-
personale tempo
indeterminato
537
385
711
283
962
personale tempo determinato
139
12
-
108
98
689
404
723
400
10
5
10
-
1
-
526
374
695
277
Dirigenti tempo indeterminato
Dirigenti tempo determinato
personale tempo
indeterminato
personale tempo determinato
RG
17
SR
TP
Totale
10
2
2
73
3
9
5
27
1.197
405
570
297
5.347
109
1
1.071
1.323
419
4
10
15
8
3
2
2
-
-
-
2
1
6
943
1.157
402
574
296
5.244
581
189
656
493
6.103
67
139
11
-
107
97
-
-
-
189
543
675
391
705
390
1.050
1.172
410
579
488
5.860
Dirigenti tempo inderteminato
8
5
10
4
9
12
8
3
2
Dirigenti tempo derteminato
-
1
-
2
-
-
-
1
-
4
514
353
682
274
917
1.109
399
568
289
5.105
Totale 2013
2014
EN
11
Totale 2012
2013
CT
5
Dirigenti tempo determinato
2012
CL
11
personale tempo
indeterminato
personale tempo determinato
Totale 2014
61
138
11
-
105
97
-
-
-
189
540
660
370
692
385
1.023
1.121
407
572
480
5.710
Fonte: Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica
La riduzione generalizzata degli organici trova conferma anche nei dati di spesa.
Analizzando le aggregazioni SIOPE nel periodo 2012/2015, la spesa complessiva di personale si
decrementa da 170,6 milioni di euro del 2012 a 141,1 milioni di euro nel 2015 (-17,3%).
Ciononostante, il raffronto tra i livelli di spesa media di personale pro capite a livello nazionale e
quelli dei singoli liberi Consorzi - 22,9 euro pro capite a fronte di una media regionale di 35,34 euro
p.c. - testimonia l’anomalia dei volumi di spesa sostenuti dagli enti siciliani rispetto al restante
territorio nazionale.
La causa di tale differenza è da cogliere, principalmente, nel mancato avvio, in Sicilia, del processo
di razionalizzazione delle unità di personale tra i vari livelli di governo, in stretta correlazione con
l’effettivo esercizio delle funzioni da svolgere, e ciò quale effetto dei consistenti ritardi nell’attuazione
della L.R. n. 15/15 collegati all’insediamento degli organi elettivi.
Il ridimensionamento organico e della correlata spesa, prescindendo da una logica complessiva di
riassetto del comparto, risulta, allo stato, legata a cause volontarie, ed in particolare ai
pensionamenti del personale dipendente.
Dalle stime dell’Assessorato, risulterebbe che nel quadriennio 2015/2018 è prevista una possibile
riduzione della consistenza complessiva, per via dei pensionamenti attesi, pari al 29 per cento.
24
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Grafico 10 – Enti di area vasta – Spesa per il personale
Spesa per il personale
(Totale pagamenti Cod. Siope 1101, 1102, 1103, 1104, 1105, 1106, 1109, trend 2012-2015)
€ 200.000.000,00
€ 180.000.000,00
€ 170.613.117,05
€ 160.763.521,68
€ 160.000.000,00
€ 151.872.447,14
€ 141.189.977,17
€ 140.000.000,00
€ 120.000.000,00
€ 100.000.000,00
€ 80.000.000,00
€ 60.000.000,00
€ 40.000.000,00
€ 20.000.000,00
€ 0,00
2012
2013
2014
2015
Fonte: Corte dei conti, banca dati Siope
Lo stentato avvio, in concreto, del processo di riordino delle funzioni di area vasta rischia di avere
ricadute molto pesanti sui già deteriorati equilibri di bilancio dei liberi Consorzi, per via di quella
mancata attivazione delle procedure di rilevazione delle dotazioni organiche, degli eventuali esuberi
e della ricollocazione del relativo personale eccedente, altrove già portate a termine con successo
Nell’ottica di un processo di riordino gestito attraverso una visione strategica “di sistema”,
particolare importanza assume anche la razionalizzazione complessiva degli enti, per alcuni dei quali,
peraltro, non risulta attuata la riforma di settore prevista a livello nazionale.
3.6
Cenni su entrate e spese in conto capitale
Negli enti di area vasta le entrate del titolo IV fanno registrare un trend di costante decremento, pari
al – 70 per cento, passando, in termini di cassa, da 83,18 milioni di euro del 2011 a 25,35 milioni di
euro del 2015.
25
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Il calo è imputabile principalmente alla flessione dei trasferimenti di capitale dallo Stato (titolo IV,
categoria 2), parzialmente compensato dai contributi in conto capitale da parte della Regione, nel
cui ambito si collocano quelli previsti dall’art. 7, comma 1, della L.R. n. 5 del 2014 (10 milioni di
euro).
Ad essi si aggiungono quelli per il programma straordinario di interventi sulla viabilità secondaria
di cui all’art. 10 della L.R. 7 maggio 2015, n. 9, pari a 30 milioni di euro.
La presenza di incassi complessivi di ammontare inferiore a tale importo può essere spiegabile alla
luce della deroga contenuta nell’art. 48 della L.R. n. 15/2015, che, per l'esercizio finanziario 2015, ha
consentito un’assegnazione parziale di tali risorse, nel limite massimo di 10 milioni di euro, quali
“contributi in conto capitale” ai liberi Consorzi comunali da destinare al pagamento della quota
capitale delle rate di ammortamento dei mutui assunti dagli enti per il finanziamento di spese di
investimento, ordinariamente finanziate con entrate correnti.
Risultano modesti anche i proventi da alienazioni immobiliari, precedentemente oggetto
d’incentivazione premiale da parte della Regione, che molti Commissari straordinari hanno cercato
di reperire per il ripiano del deficit di parte corrente.
Grafico 8 – Enti di area vasta – Entrate Titolo IV Riscossioni
Fonte: Banca d’Italia, banca dati Siope
26
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Per effetto dei reiterati divieti legislativi di nuovo indebitamento, lo stock di debito, nonostante le
anticipazioni previste dal DL n. 35/2013 e n. 66/2014, presenta un andamento decrescente, passando
tra il 2012 e il 2014 da 277,4 a 267,4 milioni di euro20.
Il progressivo decremento delle entrate in conto capitale e la loro parziale devoluzione a copertura
del disavanzo corrente, assottiglia ulteriormente i volumi di spesa per investimenti, che, in termini
di competenza, assorbono il 6 per cento della spesa finale21.
In termini di cassa, i pagamenti complessivi, nel periodo 2011/2015, passano da 140,7 a 55,1 milioni
di euro, con una flessione del 61%.
In molti casi, la spesa in conto capitale -peraltro particolarmente importante ai fini dell’auspicata
ripresa economica - si attesta ben al di sotto della soglia minima per la manutenzione – e in alcuni
casi, addirittura, per la stessa messa in sicurezza – dell’ingente patrimonio destinato a bisogni
primari della collettività (in primis, strade ed edifici scolastici).
Grafico 9 – Enti di area vasta – Spesa per investimenti
Fonte: Corte dei conti, banca dati Siope
20
21
I dati esposti, tratti dalla banca dati Sirtel, non includono la Città metropolitana di Catania, non presente nella rilevazione.
Fonte: Corte dei conti, banca dati Sirtel, esercizio 2014.
27
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
4 EQUILIBRI DI BILANCIO
Nelle relazioni annuali sulla finanza locale, questa Corte, ponendo in evidenza il progressivo
deterioramento del sistema di finanza pubblica provinciale, ha espresso crescente preoccupazione per
la tenuta degli equilibri di bilancio e, negli ultimi anni, per la stessa continuità nella resa delle
funzioni e dei servizi essenziali22.
Tra i principali aspetti problematici, analizzati anche nei precedenti paragrafi, si segnalano, a titolo
esemplificativo:
la drastica riduzione dei trasferimenti erariali e regionali;
gli scarsi margini di incremento delle entrate proprie;
il rilevante contributo alla riduzione della spesa pubblica, peraltro in progressivo incremento nel
2016 e 2017;
l’elevato ammontare di crediti di dubbia esigibilità che si ripercuotono sul finanziamento del
fondo crediti di dubbia esazione;
l’elevata incidenza della spesa di personale, anche per via della mancata ricognizione delle
funzioni da garantire e della conseguente rideterminazione della dotazione organica;
l’elevato grado di rigidità della spesa corrente e conseguente scarsa comprimibilità della stessa
attraverso politiche di spending review;
la permanenza di specifiche disfunzioni (ad esempio, elevata mole di residui attivi, irregolarità
contabili ai servizi per conto terzi, ecc., evidenziate in dettaglio negli appositi approfondimenti
per singoli Enti)23 ripetutamente segnalate dalla Sezione in sede di controllo finanziario, cui non
è stato posto adeguato rimedio.
In un conteso così delicato, particolarmente difficile è risultato l’impatto gestionale di alcuni vincoli
di finanza pubblica, tra cui, in primis, il rilevante contributo alla riduzione della spesa pubblica
richiesta agli Enti siciliani (oltre 115 milioni di euro nel 2015, peraltro in progressivo incremento nel
2016 e 2017).
Gli effetti di tale misura di coordinamento della finanza pubblica, attuativa di un disegno di riforma
istituzionale ormai avviato da tempo, si sono rivelati sicuramente meno problematici nelle restanti
regioni, per via delle azioni di risanamento e di razionalizzazione della spesa medio tempore poste in
essere.
Cfr. Sezione di controllo per la Regione siciliana, indagine sulla finanza locale 2013-2014, cit.
In quest’ultimo contesto rientra anche il fenomeno, reiteratamente segnalato, dell’elevata mole di residui attivi e degli squilibri,
nella gestione residui, ai servizi per conto terzi, con conseguente rischio che ad una parte di crediti ivi contabilizzati possa corrispondere
ad una massa debitoria occulta, legata ad entrate fittizie da riscuotere a fronte di spese già effettuate. Il fenomeno, più volte segnalato,
risulta in progressiva riduzione. Dai dati Sirtel 2014, i residui attivi alla voce residuale del cap 5 (“altre per servizi per conto terzi)
ammontano a 25,3 milioni a fronte di corrispondenti residui passivi per 10,8 milioni.
22
23
28
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Al fine di effettuare un’analisi quanto più possibile ravvicinata all’attuale fase gestionale, si
esamineranno di seguito i dati al 31 dicembre 2015, richiesti in sede istruttoria ai singoli enti.
Trattandosi di dati di pre consuntivo, in quanto tali non definitivi, la relativa lettura impone
particolare cautela.
Orbene, come si evince dal prospetto seguente, nel 2015, nonostante il disavanzo corrente
complessivo, pari ad euro -67.405.793,00 l’equilibrio corrente risulta raggiunto in sede previsionale
mediante l’applicazione dell’avanzo di amministrazione24, per effetto della deroga prevista dall’art.
46 della L.R. n. 15/201525.
Tale fonte di entrata, insuscettibile di utilizzo duraturo nel tempo e dunque extra ordinem, non è
idonea a far fronte a squilibri strutturali tra entrate e spese, come quelli in esame, i quali postulano,
semmai, rimedi aventi la stessa natura.
Nei precedenti paragrafi si è più volte rilevata l’esiguità strutturale delle entrate correnti per far
fronte alla copertura di volumi di spesa così elevati e scarsamente comprimibili.
Tali considerazioni trovano peraltro conferma nelle segnalazioni di grave squilibrio finanziario che i
responsabili di servizi finanziari dei liberi Consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina,
Palermo e Trapani hanno inoltrato alla Sezione di controllo di questa Corte ai sensi dell’art. 153,
comma 6, del Tuel, per i cui contenuti si rinvia agli approfondimenti per singolo Ente.
Tabella 6 - Enti di area vasta – Risultato di parte corrente e modalità di copertura
(dati di pre-consuntivo esercizio 2015)
Agrigento
Fondo Pluriennale vincolato alla parte
corrente
Entrate Tributarie
Entrate da Trasferimenti
Entrate Extratributarie
Caltanissetta
Enna
Equilibrio di parte corrente
(I=D+E+F-G+H)
Palermo
Ragusa
Siracusa
Trapani
€ 350.461,99
€ 1.964.362,48
€ 1.544.203,93
€ 11.269.547,00
€ 1.339.239,33
€ 8.602.174,18
€ 24.232.976,57
€ 8.156.151,81
€ 1.256.020,97
€ 15.280.756,09
€ 7.031.981,23
€ 799.576,97
€ 73.379.892,25
€ 18.967.436,15
€ 3.428.730,95
€ 8.817.069,64
€ 9.939.936,53
€ 1.463.990,92
€ 41.527.156,78
€ 13.430.552,94
€ 3.582.814,36
€ 69.047.677,38
€ 18.888.553,07
€ 3.563.135,61
€ 20.062.826,17
€ 9.082.608,86
€ 1.839.436,46
€ 22.922.524,27
€ 16.579.844,81
€ 1.137.024,60
€ 96.126.521,34 € 22.185.359,57
€ 60.084.728,01 € 102.768.913,06 € 32.324.110,82 € 35.068.528,57 € 49.241.567,86
€ 127.147,69
€ 36.878.596,66
€ 28.276.207,69
€ 115.191.711,00
€ 21.309.399,35
€ 64.758.447,38
€ 115.210.689,44
€ 32.393.356,86
€ 26.000,00
€ 658.575,34
€ 0,00
€ 699.633,57
€ 4.594.506,68
€ 1.080.464,21
€ 354.903,10
€ 836.855,09
€ 575.250,86
€ 5.387.907,21
€ 716.523,09
€ 1.228.288,39
€ 3.238.124,86
€ 717.422,39
Saldo di Parte Corrente (D=A-B-C-C.1-D) -€ 2.244.690,64 -€ 5.299.635,61 -€ 24.453.096,87
Utilizzo avanzo di amministrazione per spese
correnti (E)
Entrate di parte capitale destinate a spese
correnti in base a specifiche disposizioni di
legge o dei principi contabili (F)
Entrate di parte corrente destinate a spese di
investimento in base a specifiche
disposizioni di legge o dei principi contabili
Entrate da accensione di prestiti destinate a
estinzione anticipata di prestiti (H)
Messina
€ 1.098.083,99
Totale Entrate (A) € 35.496.761,11 € 24.210.398,28
Recupero disavanzo amministrazione
Esercizio precedente (B)
Spese Correnti (C)
Fondo Pluriennale Vincolato per spese
correnti (C.1)
RIMBORSO PRESTITI (Quota capitale) (D)
Catania
€ 1.851.611,76
€ 36.435.185,94
€ 43.370.070,84
€ 2.082.031,17
€ 6.863.272,95
€ 1.902.109,86
-€ 540.196,44 -€ 10.496.514,44 -€ 16.760.365,45 -€ 1.268.719,22 -€ 3.448.688,54 -€ 2.893.885,79
€ 1.730.567,35
€ 4.946.229,30
€ 24.453.096,87
€ 118.593,93
€ 11.589.691,78
€ 27.332.311,00
€ 0,00
€ 514.123,29
€ 353.406,31
€ 0,00
€ 427.062,80
€ 0,00
€ 1.988.306,68
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 1.413.000,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 5.460,29
€ 12.560.252,23
-€ 1.268.719,22
-€ 319.822,66
€ 1.847.992,13
-€ 1.600.696,41
€ 6.326.780,96
€ 3.432.895,17
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dai singoli Enti
Nella tabella non sono riportati i dati dell’avanzo utilizzato dalle amministrazioni di Siracusa e Messina, in quanto non
comunicati o non confermati nell’ammontare.
25 Come ricordato in precedenza, l’art. 46 della L. r. n. 15/2015, per consentire il pareggio finanziario, ha previsto, per il solo 2015,
due norme derogatorie, ossia:
a)
la predisposizione di un bilancio di previsione solo annuale;
b)
la possibilità di utilizzare, anche in sede di approvazione del bilancio di previsione, l'avanzo di amministrazione.
24
29
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Il risultato di amministrazione, nel 2015, trae origine dal riaccertamento straordinario dei residui,
condotto ai sensi dell’art. 3 del D.lgs. n. 118/2011 per dare attuazione al principio della competenza
finanziaria potenziata26.
Tale operazione, conseguente al definitivo recepimento a livello regionale, a decorrere dal 2015, della
riforma dell’armonizzazione contabile (art.1 della legge regionale 10 luglio 2015, n. 12), è stata, in
molti casi, conclusa dopo l’entrata in vigore della legge regionale 4 agosto 2015, n. 15 (il cui art. 46
consentiva, in via straordinaria, l’utilizzo dell’avanzo per il pareggio finanziario).
La tabella seguente illustra, per ciascun ente, il risultato di amministrazione all’esito della predetta
operazione di riaccertamento straordinario.
Tabella 7 - Enti di area vasta – Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione alla data del
riaccertamento straordinario dei residui al 31.12.2014
Agrigento
R IS ULT A T O D A ' M M IN IS T R A Z IO N E A L 3 1 D IC E M B R E
2 014 D E T E R M IN A T O N E L R E N D IC O N T O 2 014 ( a)
RESIDUI A TTIVI CA NCELLA TI IN QUA NTO NON CORRELA TI A D
OB B LIGA ZIONI GIURIDICHE P ERFEZIONA TE (b)
RESIDUI P A SSIVI CA NCELLA TI IN QUA NTO NON CORRELA TI A D
OB B LIGA ZIONI GIURIDICHE P ERFEZIONA TE ( c) (1)
RESIDUI A TTIVI CA NCELLA TI IN QUA NTO REIM P UTA TI A GLI
ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIB ILI (d)
RESIDUI P A SSIVI CA NCELLA TI IN QUA NTO REIM P UTA TI A GLI
ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIB ILI (e)
RESIDUI P A SSIVI DEFINITIVA M ENTE CA NCELLA TI CHE
CONCORRONO A LLA DETERM INA ZIONE DEL FONDO
P LURIENNA LE VINCOLA TO (f) (7)
(***) FONDO P LURIENNA LE VINCOLA TO ( g)=(e)-(d)+(f)
R IS ULT A T O D ' A M M IN IS T R A Z IO N E A L 1 G E N N A IO 2 015
D O P O IL R IA C C E R T A M E N T O S T R A O R D IN A R IO D E I
R E S ID UI ( h) =( a) - ( b) +( c) - ( d) +( e ) +( f ) - ( g)
37 .5 63 .02 0,66
Caltanissetta
3 7.35 7.0 20 ,16
Catania
(in sperimentazio ne)
139 .181.84 6,4 0
Messina
Palermo
5 .18 3.115 ,4 8
Enna
3 1.3 05 .93 3,13
92 .26 4.50 8,3 7
Ragusa
3 56 .125 ,4 9
Siracusa
24 8.0 42 ,7 2
Trapani
15.20 7.6 49 ,2 2
(-)
2.900.059,27
499.718,63
5.338.038,04
5.247.613,70
1.904.370,45
172.405,74
475.236,81
(+)
19.568.184,75
2.690.586,35
11.338.066,54
6.121.624,93
52.047.389,86
6.542.653,94
2.541.882,00
421.892,86
(-)
625.450,82
1.063.451,36
8.963.812,69
33.824.884,58
7.047.353,00
333.794,89
0,00
8.270.459,39
(+)
13.284.941,35
2.562.006,38
11.427.694,70
40.430.939,45
49.362.818,99
39.991.082,40
21.348.661,46
24.083.164,21
(+)
2.635.881,84
960.320,39
4.678.693,34
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
(-)
15.295.372,37
2.458.875,41
7.142.575,35
6.606.054,87
42.315.465,99
39.657.287,51
21.348.661,46
15.812.704,82
11.183 .143 ,9 8
32 .17 9.9 44 ,3 6
142 .40 7.52 7,7 8
5 4.23 1.146 ,14
39 .5 47 .88 7,88
139 .181.84 6,4 0
6.72 6.3 73 ,6 9
2.314 .68 7,91 15.62 9.5 42 ,0 8
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dai singoli Enti
Queste Sezioni Riunite, rinviando qualsiasi giudizio all’esito del contraddittorio con i singoli enti
interessati, si limitano in questa sede ad esprimere riserve sull’affidabilità dei risultati di
amministrazione utilizzati per il pareggio finanziario.
Il prospetto seguente, inoltre, illustra la composizione del risultato di amministrazione al 31
dicembre 201527, distinto in fondi liberi, fondi vincolati28, fondi destinati agli investimenti (costituiti
Tale principio, come noto, prevede la necessaria imputazione delle poste contabili attive e passive all'esercizio in cui le obbligazioni
- giuridicamente perfezionate - vengono a scadenza
27 In base all’art. 186 Tuel, tale risultato è pari al fondo di cassa aumentato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi, ma non
comprende le risorse accertate che hanno finanziato spese impegnate con imputazione agli esercizi successivi, rappresentate dal fondo
pluriennale vincolato determinato in spesa del conto del bilancio.
28 Costituiscono quota vincolata del risultato di amministrazione le entrate accertate e le corrispondenti economie di bilancio:
a) nei casi in cui la legge o i principi contabili generali e applicati individuano un vincolo di specifica destinazione dell'entrata alla
spesa;
b) derivanti da mutui e finanziamenti contratti per il finanziamento di investimenti determinati;
c) derivanti da trasferimenti erogati a favore dell'ente per una specifica destinazione determinata;
d) derivanti da entrate accertate straordinarie, non aventi natura ricorrente, cui l'amministrazione ha formalmente attribuito una
specifica destinazione.
26
30
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
dalle entrate in c/capitale senza vincoli di specifica destinazione non spese) e fondi accantonati29 (che
comprendono gli accantonamenti per passività potenziali30 e il fondo crediti di dubbia esigibilità31).
E’ appena il caso di segnalare che, qualora il risultato di amministrazione non sia sufficiente a
comprendere le quote vincolate, destinate e accantonate, l'ente viene a trovarsi in situazione di
disavanzo di amministrazione (art. 187 del Tuel).
Tabella 8 - Enti di area vasta – Prospetto di mostrativo del risultato di amministrazione al 31.12.2015
(dati di pre-consuntivo esercizio 2015)
Agrigento
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
Parte accantonata
Parte vincolata
Parte destinata agli investimenti
Parte disponibile
di cui ripianato in 30 anni
Totale disavanzo 2015
Caltanissetta
Catania
Enna
€ 58.116.531,30 € 36.176.717,11 € 107.477.239,60 € 12.648.477,31
€ 10.763.484,29
€ 11.966.533,26
€ 3.543.553,44
€ 31.842.960,31
€ 13.636.162,18
€ 2.820.634,93
€ 1.471.598,35
€ 18.248.321,65
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 107.477.239,60
€ 3.388.439,16
€ 3.649.662,99
€ 2.625.583,43
€ 2.984.791,73
Messina
Palermo
-€ 880.010,44 € 117.417.819,48
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
-€ 880.010,44
-€ 880.010,44
€ 54.045.672,97
€ 4.444.702,87
€ 45.632.731,87
€ 13.294.711,77
Ragusa
Siracusa
€ 4.706.453,65
€ 4.264.789,36
€ 5.337.250,89
€ 257.764,19
-€ 5.153.350,79
€ 3.687.283,06
-€ 1.466.067,73
Trapani
N.P. € 14.271.210,61
N.P.
N.P.
N.P.
N.P.
Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dai singoli Enti
La tabella n. 8 illustra chiaramente la progressiva erosione registrata dalla posta dell’avanzo di
amministrazione disponibile, che, a prescindere dalle riserve sulla sua attendibilità, in alcuni casi
(Città metropolitana di Messina e libero Consorzio di Ragusa) risulta in atto esaurita32.
Questo fattore contribuisce a rendere ancora più problematico il mantenimento degli equilibri nel
2016, in considerazione anche del previsto ulteriore incremento del contributo alla finanza pubblica
e della persistente elevata incidenza della spesa di personale.
La natura strutturale dei menzionati fattori di squilibrio e le tempistiche fisiologicamente necessarie
per la loro soluzione inducono a nutrire scarso ottimismo, soprattutto per alcuni enti, ai fini della
resa continuativa di funzioni e servizi essenziali.
Come puntualmente affermato dalle stesse amministrazioni nelle segnalazioni inoltrate ai sensi art.
153, comma 6, Tuel, infatti, la peculiare natura degli squilibri rende non risolutivo il ricorso a
Le quote accantonate del risultato di amministrazione sono utilizzabili solo a seguito del verificarsi dei rischi per i quali sono stati
accantonati. Quando si accerta che la spesa potenziale non può più verificarsi, la corrispondente quota del risultato di amministrazione
è liberata dal vincolo.
30 Il fondo rischi è costituito sulla base di un’analisi qualitativa e quantitativa del contenzioso e degli oneri che si stima ne conseguano
in relazione al grado di probabilità di soccombenza o in caso di sentenza non definitiva.
31 Tra le quote accantonate vi è il fondo crediti di dubbia esigibilità, che vincola una quota dell'avanzo di amministrazione.
Nel bilancio di previsione è stanziata un’apposita posta contabile, denominata "Accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità"
il cui ammontare è determinato in considerazione della dimensione degli stanziamenti relativi ai crediti che si prevede si formeranno
nell'esercizio, della loro natura e dell'andamento del fenomeno negli ultimi esercizi precedenti.
L'accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità non è oggetto di impegno e genera un'economia di bilancio che confluisce nel
risultato di amministrazione come quota accantonata. A seguito di ogni provvedimento di riaccertamento dei residui attivi è
rideterminata la quota dell'avanzo di amministrazione accantonata al fondo crediti di dubbia esigibilità
32 Tale risultato, pertanto, mal si presterebbe ad un eventuale nuovo utilizzo – sempre per deroga legislativa – nell’esercizio 2016. A
riguardo, l’art. 1, comma 756, della legge n. 208/2015 prevede, per tale esercizio, che le province e le città metropolitane:
a) possano predisporre il bilancio di previsione per la sola annualità 2016;
b) al fine di garantire il mantenimento degli equilibri finanziari, possono applicare al bilancio di previsione l'avanzo libero e
destinato.
29
31
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
procedure di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243 bis del Tuel, che, oltre a
presupporre un’esaustiva ricognizione delle passività, postulano, sul piano logico, la capacità degli
enti di far fronte al passivo accumulatosi.
32
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Focus: I piani di razionalizzazione delle società partecipate
A livello nazionale, l’articolo 1, commi 611 e 612, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015)
ha introdotto rilevanti novità in materia di società partecipate, con la finalità di assicurare, in sede di coordinamento
della finanza pubblica, il contenimento della spesa e il buon andamento dell'azione amministrativa.
A tal riguardo, in un quadro normativo complessivamente teso ad incrementare il livello di responsabilizzazione dei
soci pubblici nella gestione delle proprie partecipate, la citata norma impone l’avvio, a decorrere dal 1° gennaio 2015,
di un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni direttamente o indirettamente possedute dagli
enti locali e dalle altre amministrazioni ivi indicate, tale da consentirne la riduzione entro il 31 dicembre 2015, e
disponendo a tal fine che i Sindaci e gli altri Organi di vertice delle amministrazioni definiscano e approvino, entro il
31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle stesse, il quale esponga le modalità e i tempi di
attuazione del processo in uno all’indicazione dei risparmi da conseguire.
Tale documento va trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ed inoltre, per
espressa previsione normativa, deve essere corredato da un'apposita relazione tecnica e pubblicato nel sito internet
istituzionale dell'amministrazione procedente.
La normativa in esame si colloca nel solco di una serie di precedenti disposizioni (l’art. 3 della legge 244 del 2007,
l’art. 6 del D.L. n. 78 del 2010, l’art. 6 della legge n. 135 del 2012, gli artt. 11 e 11bis del d.lgs. 118/2011 e l’art. 1 della
legge n. 47 del 2013) comunque volte ad arginare la proliferazione indiscriminata di tali organismi partecipati e a
ricondurne l’utilizzo nell’alveo delle reali necessità istituzionali degli enti.
In quest’ottica, un forte incentivo per l’attuazione dei processi di razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche è
rappresentato anche dalle procedure di mobilità del personale introdotte dall’art. 1, commi 563-568, della legge n.
147 del 2013.
Con deliberazione n. 61/2016/INPR, la Sezione di controllo per la Regione siciliana, sulla base dei piani pervenuti, ha
formulato alcune osservazioni di tipo metodologico e contenutistico ai fini di una corretta interpretazione della
normativa in esame.
Muovendo da questi presupposti, l’intera revisione degli assets societari, prescindendo da una logica meramente
adempimentale, deve necessariamente inquadrarsi nell’ambito di una visione strategica complessiva che tenga in
primaria considerazione le finalità indicate dal legislatore, ossia:
L’eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie
finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione delle stesse;
La soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori
superiore a quello dei dipendenti;
L’eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle
svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di
33
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
L’aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;
Il contenimento dei costi di funzionamento, mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di
controllo nonchè delle strutture aziendali, anche attraverso la riduzione delle relative remunerazioni.
Nell’ambito del processo di riordino delle funzioni di area vasta, il legislatore regionale, con l’art. 40 della L.R.
04/08/2015, n. 15, rubricato “Razionalizzazione di enti”, ha per di più previsto per i liberi Consorzi comunali e le
Città metropolitane l’obbligo di inviare all'Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica
una ricognizione di tutti gli enti, le agenzie, gli organismi, comunque denominati, da loro partecipati, controllati
o vigilati, individuando quelli che esercitano funzioni in tutto o in parte coincidenti con le funzioni loro attribuite.
Inoltre, ai fini del contenimento della spesa pubblica, ha disposto che i predetti enti di area vasta, entro otto mesi
dalla data di entrata in vigore della legge - ossia entro il 7 aprile 2016 - procedano alla dismissione delle proprie
quote di partecipazione in società non strategiche per l'erogazione dei servizi di interesse generale, al verificarsi, in
via alternativa, di una delle seguenti condizioni:
a) le quote siano complessivamente inferiori al dieci per cento del capitale sociale;
b) le società abbiano un numero di dipendenti inferiori a tre unità di personale;
c) le società abbiano chiuso gli ultimi tre esercizi di bilancio in passivo;
d) le spese per il personale, il costo degli organi amministrativi e di gestione, le consulenze esterne di tali società
superino il cinquanta per cento delle spese correnti dell'ente.
A tal fine, ha ritenuto già in partenza strategiche le quote e le partecipazioni nelle società aeroportuali ed ha
imposto il divieto di costituire nuove società partecipate, al di là di quelle previste per legge regionale.
In attuazione delle normative sopra richiamate, tutti i liberi Consorzi comunali hanno trasmesso alla Sezione di
controllo il piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o
indirettamente possedute, corredato della relativa relazione tecnica.
Si forniscono di seguito i contenuti sintetici dei piani, che saranno oggetto di controllo da parte della competente
Sezione in contraddittorio con gli enti interessati, unitamente agli estremi del provvedimento commissariale di
approvazione.
Libero consorzio di Agrigento
Delib. Comm.le N. 49 del 26.03.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
34
Nome società
Consorzio universitario prov di Agrigento
PROG.ECO S.r.l.
S.R.R. ATO N.11 Agrigento provincia ovest
S.R.R. “ ATO N.4 Agrigento provincia est
G.E.S.A. AG 2 S.p.A.
dedalo Ambiente AG3 s.p.a.
SO.GE.I.R. ATO AG 1
CONSORZIO DI AMBITO DI AGRIGENTO S.I.I.
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
X
72,17
X
88,00
5,00
5,00
10,52
10,00
10,52
10,40
liquidazione
/fallimento
Obbligatoria
X
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero consorzio di Caltanissetta
Determ. Comm.le N.22 del 31.03.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
Nome società
ATO CL 1 SPA
ATO CL 2 SPA
SRR ATO 3 Caltanissetta provincia nord SCPA
SRR ATO 4 Caltanissetta provincia sud SCPA
Caltanissetta service in House Providing srl
Gal Terre del Nisseno
Quota
già in liquidazione
Mantenimento dismissione
partecipazione
o fallimento
X
X
100
2,22
X
X
X
X
Città metropolitana Catania
Delib. Comm.le N. 39 del 31.03.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Nome società
Agenzia provinciale per l'energia e l'ambiente (APEA) srl
Pubbliservizi s.p.a.
GAC riviera etnea dei ciclopi e delle lave sccarl
Gal Etna s.c.a.r.l.
GAL Kalat scarl
Gal terre dell'Etna e dell'Alcantara
Mercati Agro Alimentari Sicilia (MAAS) s.p.a.
SAC Società Aeroporto Catania S.p.a.
SIE servizi idrici etnei S.p.a.
Società degli interporti siciliani Spa
Quota partecipazione Mantenimento dismissione
100
X
99,5
X
3
X
1,6
X
3,03
X
10,42
X
2,07
X
12,5
X
7,86
10,01
X
non espresso
X
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
35
Nome società
Agenzia di sviluppo integrato
Etna Speed Autodromo e avidromo di Belpasso
Sviluppo Taormina Etna
Banca di credito cooperativo Luigi Sturzo di Caltagirone
Canvention Bureau Etneo
Il sole dell'Etna, agenzia per lo sviluppo dell'agricoltura catanese
Aciambiente
Catania Ambiente
Joniambiente
simeto ambiente
Kalat Ambiente
SRR Catania Provincia sud
SRR Catania Provincia Nord
SRR Catania area metropolitana
Quota partecipazione Mantenimento dismissione
0,94
9,12
1,3
0,95
100
80,18
-
già in liquidazione
o fallimento
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero consorzio di Enna
Delib. Comm.le. N. 15 del 22.06.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
Nome società
Quota partecipazione Mantenimento dismissione
1 società consortile a r.l. Gal Rocca di cerere
X
20
2 società consortile a r.l. Distretto turistico Dea di Morgantina
X*
10,93
3 APEA Agenz prov.le per l'Energia e l'Ambiente - soc.cons.le a r.l.
X**
87,5
* dichiara che il recesso sarà senz'altro esercitato una volta coclusi i finanziamenti in corso
** la naturale scadenza è il 31/12/2015
non espresso
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
Nome società
Quota partecipazione Mantenimento dismissione
già in liquidazione
o fallimento
X
SRR Enna Provincia ATO 6
Società consortile Ato idrico 5
società Ato EnnaEuno s.p.a.
Sicilia Ambiente s.p.a.
CE.SI.S. centro Sicilia s.p.a.
Multiservizi s.r.l.
vigilanza Venatoria ed ambientalista srl
Società consortile a.r.l. GAL Terre del sole
X
X
X
X
X
X
X
Città metropolitana di Messina
Delib. Com.le n. 56 - CC del 19.05.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
36
Nome società
Sogas s.p.a.
Sogepat s.r.l.
centro mercantile s.c.p.a.
progeta s.p.a.
GAL Nebrodi s.c.a.r.l.
Gal Castell'Umberto scrl
GAL Valle Alcantara s.c.a.r.l.
Innovabic s.r.l.
ATO Me 1 s.p.a.
ATO Me 2 s.p.a.
ATO Me 3 s.p.a.
ATO Me 4 s.p.a.
ATO Me 5 s.p.a.
nettuno s.p.a.
Feluca s.p.a.
Multiservizi s.r.l.
Vigilanza venatoria s.r.l.
Soc.consortile Taormina Etna a r.l.
Quarit s.c.p.a.
SRR Messina Provincia
SRR Area Metropolitana
SRR Isole eolie
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
14,96
12,25
6,01
37,5
9,38
20
12,05
33
5
10
1,66
10
10
59,49
20
4,86
6,51
2
4
0,05
0,05
0,05
già in liquidazione
o fallimento
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
Nome società
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
24 Consorzio Apem
25 Ass.ne Ente Teatro
26 centro per lo sviluppo del turismo culturale per la Sicilia
già in liquidazione
o fallimento
X
X
non espresso
non espresso
Città metropolitana di Palermo
Delib. Comm.le n. 15 del 31.07.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Nome società
Palermo Energia s.p.a
GESAP s.p.a.
Ag.program. Gest.territ. Valle del Torto e dei Feudi s.r.l.
Gac golfo di Termini I. soc.consortile
soc. degli interporti siciliani s.p.a.
SO.SVI.MA. s.p.a.
Stazione consorziale sperimentale di granicoltura
distretto turistico golfo di Castellammare scarl
consorzio Terre di Corleone e dell'Alto Belice
Fondazione Sant'Elia
GAL ISC Madonie
Tecla
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
100
41,33
12,5
8
6,56
4,58
8,26
5,62
16,08
100
€ 10.000
€ 8.000
non espresso
X
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
mantenere sino approvaz.riforma province
X
X
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
37
Nome società
SRR Palermo Provincia est scpa
SRR Palermo Provincia Ovest
SRR Palermo Area Metropolitana
servizi comunali integrati
Alto Belice Ambiente s.p.a.
COINRES
ecologia e ambiente
Alte madonie ambiente s.p.a.
Palermo convention Bureau soc.coop.consortile
Teatro Massimo Stabile privato soc.cons.a r.l.
Ag. Per l'energia sostenibile soc.cons.a r.l.
EX.T.R.E.ME. Soc.cons a r.l.
ISIDA
Monreale s.r.l.
consorzio gest.area marina protetta Capo Gallo
Quota
già in liquidazione
Mantenimento dismissione
partecipazione
o fallimento
5
5
5
10
10
10
10
10
2,27
15
95,19
0,23
3,83
40
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero consorzio di Ragusa
Determ. Commis.le N. 2558 del 01.12.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
Nome società
so.svi. S.r.l.
C.A.S. consorzio autostrade siciliane
Film Commission "Ragusa" Fondazione
distretto turistico degli Iblei - ass.ne
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
non espresso
X
X
X
X
13
0,354
65
-
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
Nome società
1 SRR ATO Ragusa
2 ATO Ragusa Ambiente s.p.a. in liquidazione
Quota
già in liquidazione
Mantenimento dismissione
partecipazione
o fallimento
5
8
X
X
Libero consorzio di Siracusa
Delib. Com.le N.7 del 31.03.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Nome società
GAL Leontininoi
Gal Eloro
GAL Val D'Anapo
GAL Natiblei
GAL Hyblon Tukles
consorzio Area Marina protetta Plemmirio
consorzio universitario Archimede
consorzio di Vendicari di Noto
Siracusa risorse s.p.a.
SAC società Aeroporto Catania S.p.a.
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
30
9,48
8,54
1,78
0,48
100
12,5
non espresso
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
38
Nome società
CO.SVI.S. a r.l.
consorzio per il potenziamento Univ.Catania
ATO SR 1 s.p.a.
ATO 8 SR servizio idrico
ATO SR 2 s.p.a.
Quota
già in liquidazione
Mantenimento dismissione
partecipazione
o fallimento
-
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero consorzio di Trapani
Delib. Comm.le n. 3 del 30.03.2015
Partecipazioni oggetto del piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
Nome società
1 soc.per la gestione aeroporto Pantelleria GAP s.p.a.
2 Funierice service s.r.l.
Quota
Mantenimento dismissione
partecipazione
2,66
50
non espresso
X
X
Partecipazioni escluse dall'analisi nel piano operativo di razionalizzazione delle partecipate ex L 190/2014
N°
1
2
3
4
5
6
7
8
39
Nome società
Quota
già in liquidazione
Mantenimento dismissione
partecipazione
o fallimento
AGRITURPESCA S.r.l.
100
Terra dei Fenici S.p.a.
10
Belice Ambiente S.p.a.
10
Eurobic del Mediterraneo scarl
51
consorzio Trapani sviluppo
SRR Trapani Provincia Nord
5
SRR Trapani sud
5
consorz. gest.ne e ripop. ittico fascia costiera tirrenico occid.le *
* partecipazione stabilita per disposizione normativa LR 31/1974 e 32/2000
X
X
X
X
X
X
X
X
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO PER SINGOLO ENTE
40
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Agrigento
Situazione 2015
Al 31/12/2015 il quadro riassuntivo della gestione finanziaria, sulla base dei dati inviati ed asseverati dall’Ente, presenta
la sotto indicata situazione contabile:
QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA
GESTIONE
RESIDUI
COMPETENZA
Fondo di cassa al 1°
========== ==========
gennaio
===
===
RISCOSSIONI
7.167.625,78
60.282.285,91
PAGAMENTI
6.186.350,96
61.863.066,80
FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE
TOTALE
740.956,31
67.449.911,69
68.049.417,76
141.450,24
RESIDUI ATTIVI
72.386.472,36
8.626.322,64
81.012.795,00
RESIDUI PASSIVI
3.175.292,15
17.055.671,58
20.230.963,73
Fondo pluriennale vincolato per spese correnti
Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31
DICEMBRE
26.000,00
2.780.750,21
58.116.531,30
Di seguito si riporta la composizione del risultato di amministrazione al 31/12/2015. I vincoli attribuiti dall’Ente,
essendo interventi finanziati in passato da avanzo libero, possono essere svincolati e confluire nella parte disponibile.
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE PRE-CONSUNTIVO 2015
Parte accantonata di cui:
Fondo crediti di dubbia
esigibilità
Fondo rischi contenzioso
€ 10.763.484,29
€ 1.604.484,29
€ 9.159.000,00
Parte vincolata di cui:
€ 11.966.533,26
Vincoli da legge
€ 266.708,65
Vincoli da trasferimenti
€ 131.369,66
Vincoli da mutui
€ 107.509,75
Vincoli attribuiti dall'Ente € 11.460.945,20
Parte destinata agli investimenti
€ 3.543.553,44
Parte disponibile
€ 31.842.960,31
L’avanzo effettivamente utilizzato per gli equilibri di parte corrente risulta pari a euro 1.730.567,35.
Situazione 2014
Il Libero Consorzio comunale di Agrigento ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2014, in data
14/05/2015, riportando al 31/12/2014, un avanzo di amministrazione pari a 37.563.020,66 euro.
41
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
Per effetto dell’art. 3, comma 7, del d.lgs 118/2011, corretto ed integrato dal d.lgs. 126/2014, l’Ente ha provveduto ad
operare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al fine di adeguare questi ultimi, risultanti al 1° gennaio
2015, al principio generale della competenza finanziaria. A conclusione del processo di riaccertamento straordinario dei
residui risultano le seguenti risultanze contabili: 1) residui passivi eliminati al 01 gennaio 2015 e re-impegnati con
imputazione agli esercizi 2015 o successivi (parte corrente € 2.414.827,06 e di parte c/capitale € 10.870.114,29); a) spesa
corrispondente alle gare formalmente indette che si prevede esigibili nel 2015 e negli esercizi successivi, i cui impegni sono
stati cancellati in assenza dell’obbligazione formalmente costituita di parte capitale € 2.635.881,84. 2) Residui attivi
eleminati alla data del 1 gennaio 2015 e riaccertati con imputazione agli esercizi 2015 e successivi (parte corrente €
177.000,82 parte capitale € 448.450,00).
Il fondo pluriennale vincolato da iscrivere nell’entrata del bilancio 2015 è pari a € 15.295.372,37 (di cui: € 2.237.826,24
di parte corrente e € 13.057.546,13 di parte in c/Capitale). Mentre il totale dei residui attivi e passivi eliminati
definitivamente in quanto non correlati a obbligazioni giuridiche attive perfezionate è pari a € 22.468.244,02 (di cui:
Residui attivi cancellati € 2.900.059,27 e residui passivi cancellati € 19.568.184,75).
La predetta operazione, oggetto della deliberazione del Commissario straordinario n. 74 del 18/06/2015, ha prodotto al
1/1/2015 un nuovo risultato di amministrazione pari a 54.231.146,14 euro. Per effetto degli accantonamenti per Fondo
crediti di dubbia esigibilità, fondo rischi contenzioso in essere ed i vicoli attribuiti dall’ente nonché da quelli previsti per
legge, si determina un valore positivo disponibile pari a € 31.424.733,60.
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
La situazione finanziaria dell’Ente è stata oggetto di controllo da parte di questa Sezione che, già in relazione al
rendiconto 2013, aveva rilevato:
•
la permanenza di un elevato volume di residui attivi di parte corrente, la cui vetustà impone adeguate politiche
prudenziali sul conto di bilancio, in particolare con riferimento ad entrate del titolo II e III, antecedenti il 2009,
pari a € 65.240.151,00, con un elevata incidenza sull’avanzo di amministrazione;
•
il disallineamento tra residui attivi e passivi; più nel dettaglio, si evidenzia come tale disallineamento è
determinato in prevalenza dalla parte in conto capitale: i residui passivi del titolo II (circa euro 51.844.490,84)
superano infatti i residui attivi, relativi ai titoli IV e V delle entrate, (euro 15.441.420,10). Tale circostanza, in
presenza di un esiguo ammontare di cassa (euro 1.003.400,13), appare come possibile indice di criticità nelle
procedure di pagamento dei debiti dell’Ente, con conseguenze sul rispetto dei vincoli inerenti il “Patto di
Stabilità”.
•
la scarsa movimentazione dei residui attivi del titolo III (€ 695.792,36) provenienti da anni antecedenti al 2009,
associata alla mancata adozione del provvedimento di riaccertamento dei residui attivi e passivi, in ossequio al
disposto di cui all’art. 228, comma 3, del TUEL;
•
la presenza di debiti fuori bilancio riconosciuti nell’esercizio 2013, in misura pari a € 245.191,46 e nel biennio
2011/2012 (anno 2012 - € 762.107,00; anno 2011 - € 869.472,00). Tuttavia il quadro debitorio dell’ente resta assai
incerto, non essendo stata fornita una relazione sulla ricognizione rigorosa e puntuale delle situazioni debitorie
42
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
e sulle passività potenziali in corso di formazione, come indicato nel quesito istruttorio formulato da questa
Sezione;
•
la presenza di un eccessivo carico di debiti di parte corrente da pagare, derivanti da impegni di spesa assunti
negli esercizi precedenti. Alla data del 31/12/2013, infatti, i residui passivi (somme impegnate e non pagate) del
titolo I (spese correnti) ammontano ad euro 14.794.134,88 (dei quali euro 1.865.568,75 per impegni assunti da
oltre 5 anni);
•
la mancata attivazione di procedure per la tempestiva acquisizione dagli organismi partecipati delle
informazioni contabili necessarie alla valutazione della attività svolta degli stessi, anche al fine del rispetto
dell’art. 6, comma 4, del D.L. 95/2012 e delle possibili refluenze sugli equilibri dell’ente, nonché l’assenza di
concrete misure correttive, nonostante la criticità sia stata accertata negli esercizi precedenti;
•
il mancato rispetto delle disposizioni normative in materia di contenimento delle spese per il personale, ai sensi
dell’art. 1, comma 557 della legge 296/2006 e la mancata rideterminazione della dotazione organica ai sensi
dell’art. 6, comma 1, del D.Lgs. n. 165/2001;
•
la mancata osservanza del limite di cui al comma 28, art. 9, del D.L. n. 78/2010 e s.m.i., relativo all’obbligo di
riduzione della spesa di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione
coordinata e continuativa, in rapporto alla medesima spesa sostenuta nel 2009 (incidenza del 95,81% a fronte
di un obbligo legislativo di riduzione del 50%);
•
non è stato trasmesso l’allegato per la valutazione di eventuali criticità connesse alla spesa per il personale.
La quasi totalità dei predetti profili di criticità erano già stati oggetto di pronuncia di accertamento della Sezione
relativamente al rendiconto 2012 (delibera. n. 116/2015/PRSP).
Segnalazioni ex art. 153, comma 6, del Tuel
L’Ente ha trasmesso 2 segnalazioni.
Nella prima (25/05/2015) si evidenzia un differenziale negativo tra entrate correnti e spese correnti pari a € 7.580.000,00
e si rileva che le spese per il personale in atto sostenute sono ormai incomprimibili con le effettive risorse disponibili e
devono essere necessariamente ridotte ulteriormente nel rispetto dei vincoli contrattuali e normativi. In tale segnalazione
si sottolinea altresì il concreto rischio per l’Ente del ricorso alla stato di dissesto ai sensi dell’art. 244 del TUEL.
Nella seconda segnalazione (29/2/2016) viene evidenziata la situazione finanziaria della gestione corrente dell’esercizio
2016, rappresentando un totale delle entrate di € 35.886.682,49, a fronte di spese correnti per € 38.143.588,11, un
contributo al risanamento della finanza pubblica di € 5.907.069,31 con uno squilibrio di parte corrente di - 9.026.829,93
euro.
Contributo agli obiettivi di finanza pubblica
Riguardo al contributo agli obiettivi di finanza pubblica, l’Ente ha comunicato che tale contributo:
•
per l’esercizio finanziario 2015 è pari a complessivi euro 7.630.495,74, così distinto: € 5.879.747,06 (ex legge n.
190/2014) ed euro 1.750.748,68 (ex D.L. n. 66/2014).
•
per l’esercizio 2016, è stimato in euro 13.537.565,05, così distinto: euro 11.759.494,12 (ex legge n. 190/2014) ed
euro 1.778.070,93 (ex d.l. n. 66/2014).
43
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Caltanissetta
Situazione 2015
Dal preconsuntivo 2015 si rilevano i seguenti dati:
-
saldo di parte corrente negativo pari a -5.299.635,61;
-
l’applicazione, per la copertura del disavanzo di parte corrente, dell’avanzo di amministrazione presunto per un
importo pari a 4.946.229,3 euro e di entrate di parte capitale destinate a spese correnti per 353.406,31 euro;
-
l’equilibrio finale, come risultante dal prospetto della verifica degli equilibri, risulta pari a 2.053.879,3,
determinato interamente dal saldo positivo di parte capitale.
Situazione 2014
Il risultato di amministrazione al 31.12.2014, ante riaccertamento straordinario dei residui, ammonta ad euro
37.357.020,16. Di seguito si riporta il quadro riassuntivo della situazione della gestione finanziaria, che ne evidenzia le
modalità di formazione e la composizione.
Situazione a seguito del riaccertamento dei residui:
In sede di riaccertamento straordinario dei residui , operato con delibera commissariale n. 69 del 25 novembre 2015, sono
stati cancellati:
- residui passivi per euro 2.690.586,35, in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate;
- residui attivi per euro 499.718,63, in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate;
Sono stati altresì cancellati residui passivi per l’importo di euro 2.562.006,38, re-imputati ad altri esercizi in cui saranno
esigibili, e residui attivi 1.063.451,36 anch’essi re-imputati ad altri esercizi;
- il fondo pluriennale vincolato è stato quantificato in euro 2.458.875,41;
44
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
- la parta accantonata è pari ad euro 12.036.162,18;
- la parte vincolata, è pari ad euro 1.572.949,94 e infine, la parte destinata agli investimenti è pari ad euro 0.
L’avanzo disponibile, dopo il riaccertamento straordinario dei residui è pari a euro 25.938.775,76.
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
Con riferimento ai precedenti cicli di monitoraggio relativi all’ente in esame, si rappresenta come la Provincia di
Caltanissetta sia stata oggetto di specifiche pronunce della Sezione sia per il rendiconto 2012 (deliberazione n.
282/2014/PRSP) che per quello dell’anno 2013 (n. 180/2015/PRSP).
Le criticità riscontrate sono principalmente riconducibili alla elevata incidenza della spesa per il personale su quella
corrente (61% circa nel 2013, prevalentemente ascrivibile alla progressiva riduzione delle assegnazioni di parte corrente)
e ai ragionevoli dubbi sull’effettiva riscuotibilità di un residuo attivo di elevato ammontare (circa 45 milioni di euro)
relativo a crediti risalenti nel tempo vantati nei confronti dello Stato.
Ulteriori criticità segnalate dalla Sezione relativamente al rendiconto 2013, sono il consistente disavanzo della gestione
corrente (pari a -3.363.954,88 euro) e della gestione complessiva (-4.620.409,83 euro) nonché il ricorrente riconoscimento
di debiti fuori bilancio nel triennio 2011-2013 (euro 978.371,02).
Nel corso di tutti i richiamati cicli di controllo, l’Ente ha costantemente rappresentato, nelle memorie prodotte in
occasione delle adunanze, la sussistenza di gravi pericoli per il mantenimento degli equilibri di bilancio e l’insostenibilità
delle funzioni assegnate alle ex Province regionali a fronte dei drastici tagli operati per effetto delle leggi statali (in
particolare art. 47, commi 1 e 2, del d.l. n.66 del 2014 ed art. 1, comma 418, della legge n. 190 del 2014).
Eventuali segnalazioni ex art. 153, comma 6, del TUEL
Nelle numerose note di segnalazione (da ultimo, prot. n.4360 del 21 maggio 2015; prot. 1995 del 24 febbraio 2016; prot.
n. 3207 del 16 marzo 2016), il responsabile del servizio finanziario ha ripetutamente rappresentato, anche agli Assessorati
regionali competenti ed al Ministero dell’Interno, attraverso l’allegazione di analitici prospetti esplicativi,
<<l’insostenibilità della manovra riferita al triennio 2015-2017(…)>>, dimostrando come le risorse finanziarie disponibili
<<(..) non consentono di dare copertura finanziaria a spese imprescindibili quali le utenze, i servizi di manutenzione
ordinaria garantiti dalla società in house, i servizi di vigilanza, i servizi destinati agli alunni con handicap, consorzio
universitario, istituto musicale etc.>>. Ha inoltre segnalato che <<le minori risorse finanziarie disponibili per l’anno 2015
non permetteranno il rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno>>.
Si evidenzia infatti come i trasferimenti correnti dello Stato siano passati dai circa 13,4 milioni di euro del 2010 ai circa
722.000 euro del 2014.Viene inoltre segnalata la difficile situazione di cassa per il mancato pagamento da parte del
Ministero dell’Interno di trasferimenti erariali regolarmente assegnati dal 1993 al 2004 con leggi statali (i circa 45 milioni
di cui sopra), per i quali si riferisce essere in corso il recupero giudiziario mediante ricorso per decreto ingiuntivo (cfr.
nota prot. n.4360 del 21 maggio 2015).
Il responsabile del servizio finanziario, nella descritta cornice normativa ed allo stato dei mezzi finanziari disponibili,
rappresenta l’impossibilità di predisporre il documento di programmazione per l'esercizio 2016, nel rispetto dei vincoli di
finanza pubblica relativi al pareggio di bilancio.
45
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
L'Ente – si ribadisce, da ultimo, anche nella nota di segnalazione datata 16 marzo 2016 - <<(…)si trova in una situazione
di squilibrio strutturale indotto unicamente dalle disposizioni normative introdotte a decorrere dall'esercizio 2014, a seguito
delle quali il contributo richiesto per il risanamento della finanza pubblica incide in misura consistente sull'ammontare
complessivo delle entrate proprie (entrate proprie pari a circa 16 mln di euro a fronte di un contributo richiesto pari ad euro
10.171.838,68 per l'anno 2016 ed €euro14.239.120,29 per l'anno 2017) nonché dalla legge di riforma delle ex Province che ha
mantenuto in seno ai Liberi Consorzi Comunali e/o Città Metropolitane le funzioni ed i servizi precedentemente assegnati senza
però prevedere adeguate risorse finanziarie per il loro svolgimento>>.
Si rappresenta che le misure correttive, da individuare, determineranno inevitabilmente un forte impatto anche nei
confronti degli attuali livelli occupazionali, atteso che le risorse finanziarie disponibili non consentono nemmeno di
garantire la copertura finanziaria dei soli costi relativi al personale dipendente, come si evince dal prospetto fornito
dall’ente nella segnalazione del mese di marzo 2016.
PARTE ENTRATA
Entrate tributarie
€ 15.280.756,09
Trasferimenti correnti da parte della
€ 4.564.144,21
Regione
Entrate extra-tributarie
€ 799.576,97
Totale Entrate Correnti
€ 20.644.477,27
PARTE SPESA
Intervento 01 - Personale
€ 12.713.231,69
Intervento 07 - Imposte e tasse
Contributo al risanamento della finanza
pubblica
TOTALE SPESE
€ 939.033,39
€ 23.824.103,76
SQUILIBRIO
-€ 3.179.626,49
€ 10.171.838,68
Nella medesima nota vengono poi elencate le stesse misure correttive (dismissione delle quote di partecipazione in società
o enti, chiusura delle sedi decentrate, alienazione del patrimonio immobiliare disponibile, riduzione dei servizi etc.) da
avviare con urgenza. Tanto anche in ossequio alla previsione dell’art. 27, comma 6, della legge regionale n. 15 del 2015,
che dispone: << nelle more dell’adozione dei decreti di cui al comma 4, i Liberi consorzi comunali continuano ad esercitare le
funzioni attribuite alle ex province regionali alla data di entrata in vigore della presente legge, nei limiti delle disponibilità
finanziarie in atto esistenti>>.
Va infine segnalata la presenza, in atti, di una nota (prot. n. 1980 del 24 febbraio 2016) con cui il Commissario
Straordinario richiede al Dirigente dei servizi economico finanziari, a seguito delle segnalazioni dei gravi squilibri, ex art.
153, comma 6, del TUEL, <<(…)ogni notizia utile in merito ad eventuali misure correttive da doversi adottare
tempestivamente al fine di garantire, ove possibile, il ripristino degli equilibri di bilancio nel breve/medio periodo, tenuto conto
altresì di quanto disposto dagli artt. 243 bis e successivi del TUEL, con riferimento alla procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale>>.
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Città metropolitana di Catania
Situazione 2015
La città metropolitana di Catania è in regime di sperimentazione dell’applicazione dell’armonizzazione contabile a
partire dall’esercizio 2012. Conseguentemente, ha adottato l’atto di riaccertamento straordinario dei residui nell’anno
2013 con la deliberazione n. 39 del 27/12/2013.
Allo stato attuale, i dati da preconsuntivo 2015 forniti dall’Amministrazione a seguito di richiesta istruttoria avviata da
questa Sezione di controllo rappresentano come, a fronte di entrate pari a € 96.126.521,34, risulti un saldo di parte
corrente negativo di € 24.453.096,87 con pari utilizzo dell’avanzo di amministrazione per spese correnti.
Va precisato che nella prima risposta istruttoria (nota n.3735 del 30.03.2016) la città metropolitana di Catania aveva
segnalato un utilizzo, nell’esercizio 2015, di un avanzo di amministrazione proveniente dall’esercizio precedente per €
103.952.366,36. Nella successiva nota di risposta (nota n. 4165 dell’11/04/2016) l’Ente fa presente che l’avanzo di
amministrazione applicato è in realtà di € 61.405.323,03 e che il dato riportato nel quadro generale riassuntivo non è
corretto. L’Ente riferisce di essere in attesa di un intervento tecnico da parte dell’azienda che fornisce l’assistenza al
software per risolvere il problema.
Situazione 2014
Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2014 è pari a quello al 1° gennaio 2015 dopo il riaccertamento straordinario
dei residui (€ 139.181.846,40).
La parte accantona è pari a € 71.316.746,03 e la parte disponibile a € 67.865.100,37
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
La situazione finanziaria dell’Ente è stata oggetto di controllo da parte di questa Sezione che, già in relazione al
rendiconto 2013, aveva rilevato:
1.con riferimento agli equilibri di bilancio, il superamento del parametro n. 1 di deficiarietà strutturale per un
disavanzo di gestione pari ad euro 27.637.147,08 proveniente per euro 22.044.452,03 dalla gestione corrente e per
euro 5.592.695,03 dalla gestione in c/capitale e il consistente disallineamento tra entrate e spese a carattere non
ripetitivo (rispettivamente pari ad € 157.266,84 e ad € 24.157.807,41) imputabile quasi esclusivamente a “sentenze
esecutive ed atti equiparati” pari ad euro 23.292.615,48;
2.relativamente alla gestione di cassa, il disallineamento tra il fondo di cassa al 31.12.2013 da conto del tesoriere (€
81.215.471,76) e da scritture contabili (€ 79.929.019,35) imputabile a pagamenti regolarizzati nel 2014 per euro
1.266.452,41 “per incapienza nello stanziamento di cassa del 2013”;
3. il mantenimento, nel conto del bilancio 2013, di elevati residui che hanno destato particolari perplessità in ragione
del fatto che il Libero Consorzio di Catania si trovava in regime di sperimentazione ex art. 36 del D.lgs. 118/2011,
ed in particolare: dei residui attivi del titolo II riferiti alle annualità precedenti al 2009, pari a euro 17.051.297,32
(che incidevano per circa il 52% sul totale delle entrate da trasferimenti correnti) e dei residui attivi e passivi
attinenti ai servizi c/terzi per i quali è emerso il notevole disallineamento sia nel totale (pari a € 26.794.283,38 al
Titolo VI delle entrate ed € 12.682.596,20 al Titolo IV della spesa) che per singolo esercizio di riferimento.
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Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Particolare attenzione è stata rivolta ai residui riferiti alle annualità precedenti al 2009, pari rispettivamente ad
euro 18.375.192,16 e ad euro 6.566.797,66. Con riferimento alla gestione dei residui, è stato segnalato, inoltre,
l’assenza di motivazioni circa le ragioni del mantenimento o cancellazione dal conto del bilancio in sede di
riaccertamento degli stessi;
4. con riferimento alla situazione debitoria dell’ente:
a) il superamento del parametro n. 5 di deficitarietà strutturale per la presenza, nell'esercizio 2013, di un
consistente ammontare di debiti fuori bilancio riconosciuti (€ 32.633.223,46) e da riconoscere pari a euro
3.200.000;
b) la violazione degli artt. 193 e 194 del Tuel per avere l'ente finanziato, in esercizi precedenti, debiti fuori bilancio
in assenza del preventivo riconoscimento da parte dell'organo consiliare;
c) l’esistenza di procedimenti di esecuzione forzata per euro 80.095,67. Relativamente ai pignoramenti è stato
segnalato l’impropria allocazione alle partite di giro, voce “altre per servizi c/terzi”, di pignoramenti per euro
62.575,66 in c/impegni e per euro 300.120,68 in c/pagamenti;
d) l’assenza di informazioni in merito ai debiti da contenzioso;
e) l’incompletezza delle informazioni in merito all’effettiva posizione creditoria/debitoria nei confronti delle
numerose società partecipate, atteso che l’ente aveva trasmesso la nota informativa di cui all’art. 6, comma 4,
del D.L. 95/2012 limitatamente a 7 organismi partecipati a fronte di 28 partecipazioni e che tra le
partecipazioni societarie di cui non risultava trasmessa la nota informativa, quattro erano maggioritarie
(APEA s.r.l. – 100%; PUBBLISERVIZI s.p.a. – 99,5%; IL SOLE DELL’ETNA s.p.a. – 80,18% e TERRA
E COLORI s.c.m.p.a. – 79,50%);
5. il non corretto utilizzo dei capitoli afferenti i servizi conto terzi, con possibili refluenze sul calcolo del saldo
finanziario rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno. In particolare, oltre ai pignoramenti di cui
sopra, è stata segnalata la non corretta allocazione alle partite di giro delle seguenti voci:
a. “anticipazioni a terzi” per euro 254.222,20;
b. “terzi” per euro 47.343,96;
c. “regolarizzazioni” per euro 1.263.856,39.
Eventuali segnalazioni ex art.153, comma 6, del Tuel
Non sono pervenute segnalazioni ex art. 153, comma 6, del Tuel. E’, tuttavia, pervenuta una nota da parte del
Commissario straordinario (nota n. 2134 del 24/03/2015) circa le forti criticità segnalate dal Ragioniere generale sul
bilancio di previsione 2015-2017 in grado di comprometterne gli equilibri finanziari, tra cui in particolare:
a) le notevoli difficoltà da parte dell’Ente di corrispondere allo Stato i contributi di cui all’art. 1, comma 418, della
legge 190 del 2014;
b) la riduzione delle riscossione delle entrate da RCA;
c) il mancato rispetto del patto di stabilità nell’esercizio 2014 con una sanzione stimata in €23.665.000,00;
d) le difficoltà ad alienare i beni immobili;
Riguardo al contributo agli obiettivi di finanza pubblica, nell’anno 2015, l’ente ha comunicato l’importo complessivo di
38.167.959,22 euro così distinto:
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Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Contributo per incapienza sui trasferimenti erariali
14.230.664,58
Contributo finanza pubblica 2015 dl 66 del 2014 art 47 comma 2 lett a
10.532.965,43
Contributo finanza pubblica 2015 dl 66 del 2014 art 47 comma 2 lett b
13.708,26
Contributo finanza pubblica 2015 dl 66 del 2014 art 47 comma 2 lett c
11.691,98
Contributo finanza pubblica 2015 L 190 del 2014 art 1 comma 418
13.378.928,97
Totale 38.167.959,22
49
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Enna
Situazione 2015
Dai dati di preconsuntivo 2015 si ricavano le seguenti informazioni principali sui risultati dell’esercizio:
- un saldo di parte corrente negativo pari a euro 540.196,44;
-l’utilizzo di avanzo di amministrazione, per spese correnti, per un importo di euro 118.593,93;
-il risultato della gestione riporta un saldo di euro 5.460,29;
-il risultato di amministrazione, è pari ad euro 12.648.477,31.
Situazione 2014
Per quanto riguarda l’esercizio 2014, il risultato di amministrazione viene quantificato in euro in euro 5.183.115,48 come
segue;
RISULTANZE
RESIDUI
COMPETENZA
Fondo di cassa al 1° gennaio 2014
TOTALE
7.743.770,30
Riscossioni
10.777.685,75
16.452.625,59
27.230.311,34
Pagamenti
9.513.119,22
20.128.664,74
29.641.783,96
Residui attivi
29.917.144,65
6.302.043,16
36.219.187,81
Residui passivi
29.916.411,30
6.451.958,71
36.368.370,01
Fondo cassa al 31 dicembre 2014
5.332.297,68
Avanzo di amministrazione
5.183.115,48
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
In sede di riaccertamento straordinario dei residui sono stati cancellati:
- residui passivi per euro 11.338.066,54, in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate;
- residui attivi per euro 5.338.038,04, in quanto non correlati ad obbligazioni giuridiche perfezionate;
Sono stati altresì cancellati residui passivi per l’importo di euro 11.427.694,70, re-imputati ad altri esercizi in cui saranno
esigibili, e residui attivi 8.963.812,69 anch’essi re-imputati ad altri esercizi;
- il fondo pluriennale vincolato è stato quantificato in euro 7.142.575,35;
- la parta accantonata è pari ad euro 3.388.439,15;
- la parte vincolata, è pari ad euro 3.649.662,99 e infine, la parte destinata agli investimenti è pari ad euro 1.201.344,14.
L’avanzo disponibile, dopo il riaccertamento straordinario dei residui è pari a euro 2.943.697,70.
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
Nella nota di conclusione di istruttoria relativa al rendiconto dell’esercizio 2012 si sono rilevate le seguenti criticità:
1.
la presenza di due parametri obiettivi che mostrano valori deficitari:
•
volume dei residui attivi relativi ai titoli I e III provenienti dalla gestione di competenza superiore al 42% delle
entrate dei medesimi titoli;
•
volume dei residui attivi relativi ai titoli I e III provenienti dalla gestione dei residui superiore al 65% delle
entrate dei medesimi titoli;
2.
l’insorgere di debiti fuori bilancio, integralmente corrispondenti alla categoria di cui all’art. 194 comma 1 lett. e) del
TUEL;
50
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
3.
la mancanza di una ricognizione e di un costante monitoraggio delle società partecipate e la mancata asseverazione
e verifica dei dati contabili relativi ai rapporti credito/debito con gli organismi partecipati, prevista dall’art. 6,
comma 4, del d.l. n. 95/2012;
4.
l’elevata incidenza della spesa per il personale sulla spesa corrente pari al 63,68%.
Nella nota di conclusione di istruttoria relativa al rendiconto dell’esercizio 2013 si sono evidenziate alcune criticità che
erano già presenti nell’esercizio precedente, riguardanti i debiti fuori bilancio e la situazione relativa agli organismi
partecipati. Si riscontra anche un’alta percentuale della spesa del personale rispetto alla spesa corrente (59,59%)
leggermente in diminuzione rispetto al dato del 2012, con violazione del parametro di deficitarietà relativo al volume
complessivo di tali spese rapportato al volume complessivo dei primi tre titoli dell’entrata.
Eventuali segnalazioni ex art.153, comma 6, del Tuel
Alla Corte sono pervenute due segnalazioni, da parte del responsabile del servizio finanziario dell’ente, di squilibrio
pregiudizievoli per gli equilibri di bilancio, ai sensi del sesto comma dell’art.153 del Tuel, e risultano emesse in data 12
maggio 2015 e in data 27 maggio 2015 (quest’ultima costituisce integrazione alla precedente, in relazione alle intervenute
disposizioni della legge di stabilità regionale, pubblicata in GURS n.20 del 15 maggio 2015).
In tali comunicazione viene, in buona sostanza, segnalato come, in applicazione degli obblighi di riduzione della spesa
corrente di cui al comma 418 della legge 190/2014 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato - Legge di stabilità 2015), nonché di quelli derivanti dal D.L. 66/2014 che impone l'ulteriore riduzione della spesa
corrente di euro 628.489,58 -da riversare allo Stato, quantificati con Decreti del Ministero dell'Interno del 28 aprile 2015,
con una maggiore riduzione rispetto a quella già applicata nel 2014 di euro 79.628,38.
Il concorso richiesto alla ex- Provincia Regionale di Enna, viene quantificato, per l'anno 2015, in euro 3.335.391,58
(giusto comunicato del 03/04/2015 del Ministero dell'Interno), per il 2016 in euro 6.670.783,16 e per il 2017 sarà di euro
10.006.174,14.
Tale riduzione, porterebbe secondo l’ente “inesorabilmente allo stato di dissesto dal quale sembrerebbe impossibile uscirne,
stante l'impossibilità di poter ipotizzare un bilancio stabilmente riequilibrato non avendo margini dal lato delle entrate e
imponendo, comunque, la legge 190/2014, l'obbligo di ridurre la spesa corrente, senza possibilità per l'ente di finanziare
diversamente, ove possibile, il contributo a favore dello Stato”.
L'ente non è in grado di incidere sulla leva fiscale nella considerazione che tutti i tributi sono già stati applicati
nell'aliquota massima consentita dalla legislazione di riferimento (RCA 12,5%, IPT 30% e Tributo Ambientale 5%).
La seconda segnalazione, nel rappresentare ulteriori fattori di squilibrio discendenti ad avviso dell’ente dalla legge di
stabilità regionale ( con una minore disponibilità di risorse per gli equilibri correnti di euro 1.927.932,00 che incrementano
lo squilibrio finanziario già segnalato con la nota precedente da euro 3.862.000,00 ad euro 5.789.932,00) ribadiva
l’impossibilità di dare copertura finanziaria a qualsiasi tipologia di spesa non necessaria per evitare danni patrimoniali
gravi e certi all'ente e che risulta compromessa, altresì, la capacità finanziaria per la spesa del personale dipendente che
dovrà, comunque, essere ridotta ulteriormente, nel rispetto dei vincoli contrattuali e normativi.
Nella successiva nota del 22 febbraio 2016, l’Ente così riassumeva gli importi da riversare allo stesso per le norme di
contenimento della spesa pubblica ed i conseguenti riflessi sui propri equilibri di bilancio:
51
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Norma di contenimento
spesa pubblica
Contenimento
spesa
pubblica D.L. 66/2014
Contenimento
spesa
pubblica Legge 190/2014
Totale somme da riversare
allo Stato per prelievo
forzoso
52
Anno 2015
(importo da riversare)
Anno 2016
(importo da riversare)
Anno 2017
(importo da riversare)
628.489,58
628.489,58
628.489,58
3.335.391,58
6.670.783,16
10.006.174,14
3.963.881,16
7.199.272,74
10.634.663,72
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Città metropolitana di Messina
Situazione 2015
Dai dati di preconsuntivo 2015 si ricavano le seguenti informazioni principali sui risultati dell’esercizio:
- un saldo di parte corrente negativo pari a euro 10.496.514,44;
- l’utilizzo di avanzo di amministrazione, per spese correnti, per un importo di euro 11.589.691,78;
il saldo di cassa e il fondo di cassa ammontano a 30.981.510,40;
- il risultato di amministrazione è negativo e pari a 880.030,44 euro.
Situazione 2014
Il Libero Consorzio comunale di Messina ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2014 riportando, al
31/12/2014, un risultato di amministrazione pari a 31.305.933,13 euro.
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
Per effetto dell’art. 3, comma 7, del d.lgs 118/2011, corretto ed integrato dal d.lgs. 126/2014, l’Ente ha provveduto ad
operare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al fine di adeguare questi ultimi, risultanti al 1° gennaio
2015, al principio generale della competenza finanziaria. La predetta operazione ha prodotto al 1/1/2015 un nuovo
risultato di amministrazione pari a 32.179.994,36 euro.
Per effetto degli accantonamenti ai fondi e dei vincoli di varia specie, si è determinato un valore della parte disponibile
pari a 8.910.857,54.
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
La situazione finanziaria dell’Ente è stata oggetto di controllo da parte di questa Sezione che, già in relazione al
rendiconto 2013, aveva rilevato:
1.
la violazione di quattro parametri di deficitarietà, che determinano una situazione di deficitarietà strutturale
dell’ente, e segnatamente:
-
A) valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di valore assoluto al 2,5 per cento
rispetto alle entrate correnti (€ 12.093.811,60 > € 1.443.055,06);
-
B) volume complessivo delle spese di personale a vario titolo superiore al 173,07 % del volume complessivo delle
entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III (soglia del 38%);
-
C) consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio superiore al 13,76 % rispetto ai valori
di accertamento delle entrate correnti (soglia 1%);
-
D) esistenza di procedimenti di esecuzione forzata pari al 0,97% delle spese correnti (soglia 0,5 %);
2.
in merito agli equilibri di bilancio:
-
A) disavanzo di competenza per un importo di € 16.030.652,27, di cui € 13.526.905,56 riferito alla parte corrente,
dovuto, secondo quanto riferito dall’Organo di revisione, ai minori accertamenti di entrata;
53
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
-
B) disavanzo della parte corrente del bilancio pari a € 13.526.905,56, parzialmente coperto con l’utilizzo
dell’avanzo di amministrazione (pari a € 13.507.204,69), con un tendenza in notevole aumento rispetto all’esercizio
precedente in cui risultava un utilizzo pari a € 5.092.326,98;
3.
con riferimento alla gestione dei residui, assoluta mancanza di movimentazione con riguardo ai residui attivi
vetusti dei titoli I e III ed un perdurante disallineamento tra residui attivi e passivi precedenti al 2009 allocati alle
partite di giro;
4.con riguardo alla situazione debitoria:
-
A) sussistenza di debiti fuori bilancio per un importo pari a € 7.944.374,76, notevolmente aumentati rispetto al
2012 (in cui erano pari a € 1.286.750,25) di cui € 36.185,73 riferiti alla tipologia di cui alla lett. e) dell’art. 194 del TUEL;
-
B) presenza di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere pari a € 4.343.977,29;
-
C) ammontare complessivo di contenzioso in cui l’Ente è coinvolto (€ 18.246.092,94, di cui € 2.416.282,00 per
cause in cui l’Ente è convenuto in opposizione a decreto ingiuntivo);
-
D) sussistenza di pignoramenti subiti dall’Ente per € 269.313,34;
5.in merito alle spese per il personale, mancata adozione del provvedimento di verifica degli effettivi fabbisogni di
personale e di quello di ricognizione del personale ai sensi degli articoli 6, comma 1 e 33 del d.lgs. 165/2001; elevata
percentuale di incidenza della spesa di personale sulla spesa complessiva dell’Ente pari al 66,9% con una tendenza
peraltro in aumento rispetto all’esercizio 2012; mancato rispetto dell’art. 9, comma 28, del d.l. n. 78/2010, atteso che
risulta una percentuale d’incidenza del 199,84%.
I profili di criticità sopracitati erano già stati oggetto di pronuncia di accertamento della Sezione in relazione al
rendiconto 2012.
Segnalazioni ex art.153, comma 6, del Tuel
La provincia di Messina, con nota n. 19010 del 1.6.2015, ha trasmesso una segnalazione, rilevando che, nonostante l'Ente
abbia intrapreso tutte le azioni volte alla riduzione delle spese correnti suscettibili di revisione (fitti passivi, costo servizio
assistenza e trasporto disabili, spese energetiche), la gestione corrente presenta ancora difficoltà finanziarie causate dai
tagli ai trasferimenti sia regionali che nazionali, e per ultimo dalla legge di stabilità statale che impone alle Province e
alle Città Metropolitane un contributo al contenimento della spesa pubblica attraverso una corrispondente riduzione
delle spese correnti di 1 miliardo di euro nel 2015, di 2 miliardi di euro nel 2016 e di 3 miliardi di euro a decorrere dal
2017. La Direzione Centrale della Finanza Locale del Ministero degli Interni con comunicato del 03/04/2015 ha reso noto
l'ammontare del concorso delle Province e delle Città metropolitane.
Il concorso al contenimento della spesa pubblica di cui all'art. l comma 418 della L.190/2014 richiesto alla ex Provincia
Regionale di Messina, inteso come obbligo alla riduzione della spesa corrente, ammonta ad € 8.844.596,71 per l'esercizio
2015, ad € 17.406.709,82 per l'esercizio 2016 e ad € 25.968.822,83 per l'esercizio 2017.
Nella riferita segnalazione, si rappresenta come, dalle previsioni di spesa e di entrate per l'esercizio 2015, si determina
uno squilibrio pari ad € 10.788.622,87 ipotizzando un ammontare di trasferimenti ordinari regionali pari a quelli
dell'armo precedente e limitando le previsioni di spesa a quelle indispensabili per garantire il funzionamento senza
garantire pertanto l'assolvimento delle funzioni e dei servizi essenziali, in atto ancora assegnati alle ex province regionali
54
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
siciliane e prevedendo una sanzione per il mancato rispetto degli obiettivi del patto di stabilità 2014 pari al 20% dello
sforamento.
55
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Città metropolitana di Palermo
Situazione 2015
L’ente ha trasmesso i dati del preconsuntivo, dai quali è possibile ricavare le seguenti informazioni:
- un saldo di parte corrente negativo pari a euro 16.760.365,45;
-l’equilibrio di parte corrente è stato raggiunto con l’utilizzo di avanzo di amministrazione per un importo di euro
27.332.311,00 e con entrate di parte capitale destinate a spese correnti per euro 1.988.306,68 in base a disposizioni di
legge;
-il risultato di amministrazione sarebbe pari ad euro 117.417.819,48, di cui solo euro 13.294.711,77 costituiscono parte
disponibile.
L’ente ha altresì chiarito che il notevole incasso registrato nel 2015 per trasferimenti correnti dello Stato, per un totale
di euro 110.634.076, va attribuito all’accordo transattivo in virtù del quale il Ministero dell’interno ha versato tutti i
contributi erariali perenti.
Inoltre, l’amministrazione ha comunicato che nel triennio 2013 - 2015 non si è proceduto ad alcuna stabilizzazione di
personale.
Situazione 2014
Il risultato di amministrazione per l’esercizio finanziario 2014 è stato quantificato in euro 92.264.508,37. Si riporta il
quadro riassuntivo della situazione della gestione finanziaria che ne manifesta la composizione:
GESTIONE
RESIDUI
Fondo di cassa al 1° gennaio
COMPETENZA
TOTALE
=============
=============
33.678.340,22
RISCOSSIONI
26.790.792,25
75.026.401,10
101.817.193,35
PAGAMENTI
27.754.948,03
91.138.102,81
118.893.050,84
FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE
16.602.482,73
PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre
0,00
DIFFERENZA
16.602.482,73
RESIDUI ATTIVI
167.325.679,71
36.009.676,60
203.335.356,31
RESIDUI PASSIVI
99.770.934,92
27.902.395,75
127.673.330,67
DIFFERENZA
75.662.025,64
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
AVANZO (+) O DISAVANZO (-)
92.264.508,37
- FONDI VINCOLATI
46.817.630,35
- FONDI PER FINANZIAMENTO SPESE
IN CONTO CAPITALE
- FONDI DI AMMORTAMENTO
- FONDI NON VINCOLATI
0,00
0,00
45.446.878,02
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
Si riportano le risultanze del riaccertamento straordinario dei residui effettuato con deliberazione commissariale n. 83
del 31 luglio 2015 ai sensi dell’art. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 118 del 2011, così come corretto ed integrato dal
decreto legislativo n. 126 del 2014:
56
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE 2014 DETERMINATO NEL RENDICONTO 2014 (a)
RESIDUI ATTIVI CANCELLATI IN QUANTO NON CORRELATI AD OBBLIGAZIONI GIURIDICHE
PERFEZIONATE (b)
92.264.508,37
(-)
1.904.370,45
(+)
52.047.389,86
RESIDUI ATTIVI CANCELLATI IN QUANTO REIMPUTATI AGLI ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIBILI (d)
(-)
7.047.353,00
RESIDUI PASSIVI CANCELLATI IN QUANTO REIMPUTATI AGLI ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIBILI (e)
(+)
49.362.818,99
RESIDUI PASSIVI CANCELLATI IN QUANTO NON CORRELATI AD OBBLIGAZIONI GIURIDICHE
PERFEZIONATE ( c)
(1)
RESIDUI PASSIVI DEFINITIVAMENTE CANCELLATI CHE CONCORRONO ALLA DETERMINAZIONE DEL
FONDO PLURIENNALE VINCOLATO (f)
(7)
(+)
FONDO PLURIENNALE VINCOLATO g) = (e) -(d)+(f)
(2)
(-)
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 1° GENNAIO 2015 - DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI
RESIDUI (h) = (a) -(b) + ( c) - (d)+ (e) + (f) -(g)
42.315.465,99
142.407.527,78
Composizione del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015 - dopo il riaccertamento straordinario dei residui (g):
Parte accantonata
(3)
Fondo crediti di dubbia e difficile esazione al 31/12/….
Fondo residui perenti al 31/12/…. (solo per le regioni)
Fondo ……..al 31/12/N-1
(4)
4.905.163,88
(5)
Totale parte accantonata (i)
42.140.509,09
7.000.000,00
54.045.672,97
Totale parte vincolata (l)
8.358,28
8.358,28
Totale parte destinata agli investimenti (m)
41.683.042,93
Totale parte disponibile (n) =(k)-(i)- (l)-(m)
46.670.453,60
Parte vincolata
Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili
Vincoli derivanti da trasferimenti
Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui
Vincoli formalmente attribuiti dall'ente
Proventi codice della strada
Se (n) è negativo, tale importo è iscritto tra le spese del bilancio di previsione 2015
(6)
Suscita perplessità la quantificazione esigua dei vincoli, ferma restando l’esigenza del contraddittorio con l’ente.
Il risultato di amministrazione, che, dopo il riaccertamento straordinario, è pari ad euro 142.407.527,78 al 1° gennaio
2015, si è ridotto al 31 dicembre 2015 ad euro 117.417.819,48 secondo i dati del preconsuntivo.
I risultati del triennio 2012 – 2014
Si reputa opportuno riportare un prospetto sui principali saldi del triennio 2012 - 2014:
57
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
2012
Risultato di gestione
Saldo di parte corrente
Saldo di parte capitale
Fondo di cassa iniziale
Fondo di cassa finale
2013
2014
-25.633.452,77
6.178.466,84
-31.811.919,61
68.057.317,96
52.270.403,24
-8.998.334,34
-6.933.956,44
-2.064.377,90
52.270.403,24
33.678.340,22
-8.004.420,86
169.168,41
-8.173.589,27
33.678.340,22
16.602.482,73
68.497.355,16
35.470.226,95
63.714.030,57
39.414.835,17
92.264.508,37
92.264.508,37
Anticipazione di tesoreria
Anticipazione D.l. 35/2013 ex art.1co.13
Risultato di amministrazione
Avanzo vincolato/accantonato
Si riporta il seguente prospetto ove sono segnati i parametri fissati dal D.M. 18 febbraio 2013, che non sono stati
rispettati:
2012
2013
2014
n.1 Valore negativo del
risultato contabile di
x
gestione
n.2 Volume dei residui
passivi titolo I
n.3 Volume complessivo
delle spese di personale
x
parametri deficitarietà
x
x
n.4 Consistenza dei debiti
di finanziamento
n.5 Consistenza debiti
fuori bilancio
n.6 anticipazioni di
tesoreria
n.7 procedimenti di
esecuzione forzata
n.8 Ripiano squilibri di cui
all'art. 193
Con riferimento agli esiti del controllo finanziario espletato dalla Corte, si fa presente che nella deliberazione
n.124/2015/PRSP sono state constatate le seguenti criticità relativamente al rendiconto dell’esercizio 2012:
•
il superamento del parametro n. 6 di deficitarietà strutturale definito dal D.M. del 18/02/2013, essendovi un
volume complessivo delle spese di personale rapportato al volume complessivo delle entrate correnti, desumibile
dai titolo I, II e III, superiore al 45 per cento a fronte di una soglia del 38 per cento;
•
il risultato negativo della gestione di competenza pari a euro 25.633.452,77 e una differenza negativa di parte
capitale di euro 31.811.919,61;
58
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
•
in merito ai debiti fuori bilancio: la presenza di debiti riconosciuti per euro 345.381,00 e in attesa di
riconoscimento per euro 454.584,00; per questi ultimi non risultano individuati i mezzi di finanziamento; l’assenza di tempestività nel riconoscimento dei debiti fuori bilancio;
•
in merito agli organismi partecipati: -la presenza di disallineamenti contabili di debiti e crediti; la presenza di
società in costante perdita d’esercizio; -la mancata approvazione dei bilanci degli esercizi 2010, 2011 e 2012 di
talune società; - la mancata adozione da parte della Gestione commissariale e liquidatoria della società
COINRES dei provvedimenti inerenti i bilanci degli esercizi 2007, 2008 e 2009, frattanto annullati dal
Tribunale; -gli elevati trasferimenti a favore delle società partecipate;
•
l’accollo di un mutuo ipotecario pari a euro 1.170.862,00 assunto dall’Immobiliare Strasburgo s.r.l.,
relativamente a un immobile acquisito dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, successivamente trasferito all’ente;
•
in ordine alla spesa per il personale: l’elevata incidenza sulla spesa corrente pari al 56,80 per cento, cresciuta
rispetto all’esercizio 2011; - il mancato adeguamento alle disposizioni previste dal comma 28, art. 9, del decreto
legge n. 78 del 2010 convertito dalla legge n. 122 del 2010
Nella deliberazione n. 370/2015/PRSP relativa al rendiconto dell’esercizio 2013, la Corte ha rilevato le seguenti criticità:
•
in relazione ai residui: -un elevato volume dei residui attivi e passivi della gestione conto capitale, sorti in esercizi
antecedenti il 2009; -lo squilibrio tra residui attivi e passivi della gestione servizi conto terzi, sorti in esercizi
antecedenti il 2009; -la presenza di notevoli residui passivi del titolo III antecedenti il 2009;
•
debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento al 31 dicembre 2013 per euro 1.051.864,20; debiti fuori bilancio
riconosciuti ex art. 194 lett. a) TUEL nel 2013 per un importo pari a euro 2.397.709,28;
•
in merito agli organismi partecipati: -le perdite di talune società; la presenza di numerosi organismi in
liquidazione, inattivi o per i quali non risultano informazioni sull’esercizio 2013; la presenza di organismi
operativi solo nel 2013;
•
l’elevata incidenza della spesa per il personale sulla spesa corrente pari al 51,05 per cento;
•
la presenza di un contenzioso di notevole importo, in cui l’amministrazione è parte; inoltre, l’ente (in base a
sentenze esecutive) è obbligato a pagamenti per l’importo di euro 800.000 circa.
Segnalazioni ex art. 153, comma 6 del TUEL
Occorre evidenziare che con nota del 16 marzo 2015, acquisita al prot. CdC n. 2007 del 18 marzo 2015, l’amministrazione
ha proceduto alla segnalazione di fatti idonei a pregiudicare gli equilibri del bilancio 2015 – 2017. L’ente ha comunicato
che il notevole concorso alla finanza pubblica ha reso molto difficile la copertura di spese indispensabili, determinando
un deficit di oltre 26 milioni di euro. Si è precisato che le risorse finanziarie disponibili (86,3 milioni di euro), al netto del
contributo da versare allo Stato (31,7 milioni di euro) e, quindi, pari a 54,6 milioni di euro, non avrebbero consentito di
coprire gli oneri derivanti dalle spese di personale (43 milioni di euro), rimborso di mutui (3,7 milioni di euro), fitti passivi
(10,6 milioni di euro), pari complessivamente a 57,3 milioni di euro. Sarebbero rimaste prive di copertura finanziaria
talune spese imprescindibili quali le utenze (8,4 milioni), quelle dei servizi della partecipata Palermo Energia s.p.a. (6,4
milioni di euro), i servizi destinati agli alunni con handicap (5,7 milioni di euro) e quelle necessarie per la manutenzione
minima di scuole e strade. La medesima nota segnala un calo del gettito dell’imposta sulle assicurazioni (RC Auto) nella
misura dell’8 per cento circa.
59
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Con comunicazione ex art. 153 del TUEL del 21 marzo 2016, prot. n. 21472, acquisita al prot. CdC n. 3659 del 25 marzo
2016, l’amministrazione ha comunicato il persistere della grave situazione di squilibrio finanziario derivante
esclusivamente dal forte impatto delle nuove misure di finanza pubblica che hanno ridotto le risorse per le ex province.
L’ente ha precisato che nell’anno precedente vi è stato l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per assicurare
l’equilibrio; ha aggiunto che nel 2016 il ricorso all’avanzo, in assenza delle necessarie disposizioni legislative in tema di
funzioni e di risorse, non assicurerebbe nel medio periodo l’equilibrio. A tale comunicazione è allegata la nota prot.n.
4317 del 21 gennaio 2016, nella quale la direzione “bilancio” dell’ente osserva che le misure di carattere eccezionale
progressivamente assunte (bilancio solo annuale, applicazione dell’avanzo destinato, salvaguardia degli equilibri
contestualmente all’approvazione del bilancio) nel 2015 hanno reso possibile la copertura dei servizi indispensabili ma
non hanno consentito il rispetto del patto di stabilità; in relazione al 2016 l’ufficio sottolinea che la presenza delle criticità
determinerebbe uno squilibrio di oltre il 50 per cento delle entrate correnti, che nel medio periodo precluderebbe la
realizzazione dell’equilibrio.
60
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Ragusa
Situazione 2015
Il prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione per l’esercizio 2015 riporta un valore pari a 4.706.453,65 euro
che, per effetto degli accantonamenti pari complessivamente a 4.264.789,36 euro, dei vincoli di varia natura per
5.337.250,89 euro e della parte destinata agli investimenti per 257.764,19 euro, determina un risultato disponibile
negativo (-5.153.350,79). L’ente prevede di ripianare la somma di 3.687.728, 06 euro nei successivi 29 anni e, pertanto,
l’ulteriore disavanzo che si viene a determinare è pari a 1.466.067,73 euro.
Situazione 2014
Il Libero Consorzio comunale di Ragusa ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2014, in data 29/05/2015,
riportando al 31/12/2014, un avanzo di amministrazione pari a 356.125,49 euro.
RISULTANZE
Fondo di cassa al 1° gennaio 2014
Riscossioni
Pagamenti
Fondo cassa al 31 dicembre 2014
Residui attivi
Residui passivi
Avanzo di amministrazione
RESIDUI
COMPETENZA
€ 13.786.197,69
€ 12.498.681,94
€ 30.579.554,71
€ 29.421.990,16
€ 50.430.498,09
€ 51.742.417,84
€ 6.888.456,69
€ 7.655.601,75
TOTALE
€ 0,00
€ 44.365.862,40
€ 41.920.672,10
€ 2.445.190,30
€ 57.318.954,78
€ 59.408.019,59
€ 356.125,49
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
Per effetto dell’art. 3, comma 7, del d.lgs 118/2011, corretto ed integrato dal d.lgs. 126/2014, l’Ente ha provveduto ad
operare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al fine di adeguare questi ultimi, risultanti al 1° gennaio
2015, al principio generale della competenza finanziaria. La predetta operazione, oggetto della deliberazione del
Commissario straordinario n. 97 del 21/09/2015, ha prodotto al 1/1/2015 un nuovo risultato di amministrazione pari a
6.726.373,69 euro.
Per effetto degli accantonamenti ai fondi e dei vincoli di varia specie, si è determinato un valore negativo pari a
3.814.430,75 che il Libero Consorzio comunale di Ragusa prevede di ripianare in 30 anni per quote annuali di 127.147,69
euro.
A seguito del predetto riaccertamento straordinario una parte dei residui di parte corrente e di parte capitale da
rendiconto 2014 è stata eliminata definitivamente ed un’altra re-imputata; in particolare, sono stati re-imputati residui
passivi di parte corrente per 1.573.034,22 euro e di parte capitale per 38.418.048,18 euro, contestualmente residui attivi
di parte corrente per 233.794,89 euro e di parte capitale per 100.000,00, con conseguente determinazione del fondo
pluriennale vincolato iscritto in entrata del bilancio 2015, parte corrente, per 1.339.239,33 euro e parte in conto capitale,
per 38.318.048,18 euro e nella spesa del bilancio 2015, parte corrente, per 354.903,10 euro e parte in conto capitale, per
14.230.254,63 euro. L’iscrizione in bilancio 2015 di tali poste, considerato anche il recupero pro-quota del disavanzo
(127.147,69 euro) ha così determinato un disequilibrio di parte corrente pari a 1.268.719,22 euro.
61
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
La situazione finanziaria dell’Ente è stata oggetto di controllo da parte di questa Sezione che, già in relazione al
rendiconto 2013, aveva rilevato:
1.la presenza di una condizione strutturale di crisi di liquidità atteso il consistente ricorso ad anticipazioni di tesoreria
ancora da restituire al 31/12/2013 per € 1.684.809,39, con conseguente aggravio di spesa per interessi passivi nel 2013
pari a € 27.574,32;
2. il mancato rispetto di due dei dieci parametri obiettivi di cui al D.M. del 18/02/2013, in particolare:·il volume
complessivo delle spese di personale a vario titolo, rapportato volume complessivo delle entrate correnti desumibili dai
titoli I, II e III, superiore al 38%;·
l’esistenza, al 31 dicembre, di anticipazioni di tesoreria non rimborsate,
superiori al 5%delle entrate correnti;
3. l’assenza di informazioni in merito all’ammontare di eventuali debiti fuori bilancio ancora da riconoscere al 31/12/2013
e a quello di eventuali contenziosi dell’Ente, considerato che non è pervenuta, congiuntamente al questionario
consuntivo 2013, la nota del revisore contenente le predette informazioni;
4.l’elevata incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente pari, nel 2012 e nel 2013, rispettivamente al 59,3% e
al 59,6% circa, in presenza di proroghe di contratti a tempo determinato;
5. il mancato contenimento della spesa per la contrattazione integrativa del personale non dirigente, per l’anno 2013;
Eventuali segnalazioni ex art.153, comma 6, del Tuel
Non sono pervenute segnalazioni ex art. 153, comma 6 del Tuel.
Contributo agli obiettivi di finanza pubblica
Riguardo al contributo agli obiettivi di finanza pubblica, nell’anno 2015, l’ente ha comunicato l’importo complessivo di
euro 8.050.016,82 euro, distinto come segue:
a) D.L. 95/2012 (Spending Review), € 1.531.189,26;
b) D.L. 66/2014, art.47, comma 2, lett. a-b-c, € 1.944.856,76;
c) Art.1, comma 418, Legge 23 dicembre 2014, n.190, € 4.573.970,80.
62
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Siracusa
Situazione 2015
L’Ente non ha fornito i dati richiesti, relativi al prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione per l’esercizio
2015.
Situazione 2014
Il Libero Consorzio comunale di Siracusa ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2014, in data
31/10/2015, riportando al 31/12/2014, un avanzo di amministrazione pari a 248.042,72 euro.
RISULTANZE
RESIDUI
COMPETENZA
TOTALE
€ 18.306.668,12
Fondo di cassa al 1° gennaio 2014
Riscossioni
€ 19.986.104,44
€ 29.843.776,63
€ 49.829.881,07
Pagamenti
€ 22.701.496,64
€ 38.407.478,35
€ 61.108.974,99
Residui attivi
€ 32.370.177,15
€ 20.422.033,10
€ 52.792.210,25
Residui passivi
€ 41.750.616,00
€ 17.821.125,73
€ 59.571.741,73
Fondo cassa al 31 dicembre 2014
€ 7.027.574,20
Avanzo di amministrazione
€ 248.042,72
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui
Per effetto dell’art. 3, comma 7 del d.lgs 118/2011, corretto ed integrato dal d.lgs. 126/2014, l’Ente ha provveduto ad
operare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al fine di adeguare questi ultimi, risultanti al 01 gennaio
2015, al principio generale della competenza finanziaria. La predetta operazione, oggetto della deliberazione del
Commissario straordinario n. 15 del 13/10/2015, ha prodotto al 01/01/2015 un nuovo risultato di amministrazione pari a
2.314.687,91 euro, avendo comportato la cancellazione dei residui attivi e passivi, ai quali non corrispondevano
obbligazioni perfezionate e scadute alla data del 1° gennaio 2015 (corrispondentemente pari a euro 475.236,81 e a euro
2.541.882,00), la conseguente determinazione del fondo pluriennale vincolato, quale differenza tra residui passivi e attivi
eliminati ma re-imputati al 2015 e/o agli esercizi successivi la variazione del bilancio di previsione annuale 2015
autorizzatorio, del bilancio pluriennale 2015-2017 autorizzatorio e del bilancio di previsione finanziario 2015-2017
predisposto con funzione conoscitiva, la re-imputazione delle entrate e delle spese cancellate a ciascuno degli esercizi in
cui l'obbligazione è esigibile, ed infine l'accantonamento di una quota del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015
rideterminato, al fondo crediti di dubbia esigibilità, vincolo di destinazione che opera anche se il risultato di
amministrazione non è capiente o è negativo.
Atteso che il predetto accantonamento è pari a 927.578,42 euro e nessuna quota del risultato viene vincolata, né destinata
ad investimenti, risultano disponibili 1.387.109,49 euro.
A seguito del predetto riaccertamento straordinario una parte dei residui di parte corrente e di parte capitale da
rendiconto 2014 è stata eliminata definitivamente ed un’altra re-imputata; in particolare, sono stati re-imputati residui
passivi di parte corrente per 74.242,69 euro e di parte capitale per 21.274.418,77 euro, con conseguente determinazione
del fondo pluriennale vincolato iscritto in entrata del bilancio 2015 per un importo complessivo pari a 21.348.661,46.
Principali criticità rilevate nell’istruttoria sui rendiconti
La situazione finanziaria dell’Ente è stata oggetto di controllo da parte di questa Sezione che, già in relazione al
rendiconto 2013, aveva rilevato (deliberazione n. 377/2015/PRSP):
63
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
1. la differenza negativa di parte corrente finanziata mediante un cospicuo utilizzo di avanzo di amministrazione, per un
importo pari a 5.407.330,12 euro;
2. la mancata costituzione del fondo di svalutazione crediti ai sensi dell’art. 6, comma 17, D.L. 95/2012, convertito dalla
legge 135/2012, nonché dell’art. 1, comma 17, del D.L. 35/2013;
3. l’elevata consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell'esercizio 2013 pari ad € 16.933.947,98 dei quali
€ 1.399.601,36 per acquisizioni di beni e servizi senza impegno di spesa ex art. 194, lett. e), del Tuel;
4. l’elevato importo del contenzioso: l’Ente, infatti, risulta convenuto o attore in opposizione a decreto ingiuntivo in
contenziosi, per un ammontare complessivo di € 50.439.434,96, e attore/ricorrente per altri contenziosi per €
3.039.043,29;
5. il mancato rispetto dei criteri di cui all’art. 1, comma 557, legge 296/2006, in materia di limiti alla spesa del personale;
6. il mancato contenimento della spesa per la contrattazione integrativa relativa al personale non dirigente e la mancata
costituzione del fondo delle risorse per la contrattazione decentrata per quello dirigente;
7. l’improprio utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi con particolare riferimento ad alcune voci di spesa non
in linea con il principio di tassatività di cui al principio contabile 2. 25, con la conseguenza che la predetta anomalia
possa avere inficiato i dati contabili relativi al rispetto dei limiti di spesa del personale e del patto di stabilità interno,
peraltro rispettato per un valore esiguo (€ 85,00).
Eventuali segnalazioni ex art.153, comma 6, del Tuel
Non sono pervenute segnalazioni ex art. 153, comma 6 del Tuel.
Contributo agli obiettivi di finanza pubblica
In relazione ai contributi agli obiettivi di finanza pubblica, nell’anno 2015, l’importo complessivo comunicato è pari a
13.146.565,75 euro, distinto come segue:
a) Art. 16, comma 7, D.L. 95/2012 e D.L: 78/2010 € €. 4.025.169,88;
b) D.L. 66/2014, art. 47 € 3.232.905,23;
c)
64
Art.1, L. n.190/2014 € 5.888.490,64.
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Libero Consorzio comunale di Trapani
Situazione 2015
L’amministrazione ha trasmesso i dati di preconsuntivo dell’esercizio 2015, dai quali si ricavano le seguenti informazioni:
- un saldo di parte corrente negativo pari a euro 2.893.885,79;
- l’utilizzo di avanzo di amministrazione, per spese correnti, per un importo di euro 6.326.780,96; - il saldo negativo della
gestione corrente pari ad euro 1.248.693,71;
-il risultato di amministrazione, infine, risulterebbe pari ad euro 14.271.210,61 e non vi sarebbero vincoli e
accantonamenti.
Per quanto attiene ad ulteriori profili che incidono sugli equilibri finanziari, l’amministrazione ha evidenziato che nel
2013 si era proceduto all’annullamento delle stabilizzazioni autorizzate nel 2012 in conformità alla deliberazione n.
106/2013/PRSP; tuttavia, con deliberazione commissariale n. 42 del 12 marzo 2015 si è dovuto procedere alla
stabilizzazione di dieci persone in conseguenza della sentenza del TAR Sicilia n. 28/2015.
L’ente ha altresì chiarito che nel 2015 si sono registrate notevoli riscossioni per trasferimenti correnti dello Stato per un
totale di euro 30.230.398,89; in particolare, l’importo di euro 24.974.051,66 riguarda contributi dovuti dallo Stato per il
periodo 1996 – 2006; l’importo di euro 5.000.000, invece, è stato erogato per il “ristoro di danni dell’evento bellico libico”;
l’importo di euro 256,347,23, infine, si riferisce al contributo statale per il fondo nazionale per le politiche e i servizi
dell’asilo.
Situazione 2014
Il risultato di amministrazione per l’esercizio finanziario 2014 è pari ad euro 15.207.649,22.
Si riporta il quadro
riassuntivo della situazione della gestione finanziaria che ne dimostra la
composizione:
GESTIONE
RESIDUI
FONDO DI CASSA AL 1° GENNAIO 2014
COMPETENZA
TOTALE
=============
=============
144.746,27
RISCOSSIONI
5.697.961,80
33.660.448,62
39.358.410,42
PAGAMENTI
11.161.746,98
28.189.961,96
39.351.708,94
FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE 2014
151.447,75
PAGAMENTI PER AZIONI ESECUTIVE NON REGOLARIZZATE
0,00
DIFFERENZA
151.447,75
RESIDUI ATTIVI
37.804.627,62
6.373.289,92
44.177.917,54
RESIDUI PASSIVI
18.254.689,01
10.867.027,06
29.121.716,07
DIFFERENZA
15.056.201,47
AVANZO (+) O DISAVANZO (-)
- FONDI VINCOLATI
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
- FONDI PER FINANZIAMENTO SPESE
IN CONTO CAPITALE
- FONDI DI AMMORTAMENTO
- FONDI NON VINCOLATI
65
15.207.649,22
0,00
6.108.052,90
0,00
9.099.596,32
Corte dei conti | Sezioni Riunite per la Regione siciliana
Situazione a seguito del riaccertamento straordinario dei residui.
Di seguito si indicano le risultanze del riaccertamento straordinario dei residui effettuato dall’ente con deliberazione
commissariale n. 4 del 14 maggio 2015, ai sensi dell’art. 3, comma 7, del decreto legislativo n. 118 del 2011, così come
corretto ed integrato dal decreto legislativo n. 126 del 2014.
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE 2014 DETERMINATO NEL RENDICONTO 2014 (a)
15.207.649,22
RESIDUI ATTIVI CANCELLATI IN QUANTO NON CORRELATI AD OBBLIGAZIONI GIURIDICHE PERFEZIONATE (b)
(-)
RESIDUI PASSIVI CANCELLATI IN QUANTO NON CORRELATI AD OBBLIGAZIONI GIURIDICHE PERFEZIONATE ( c)
(1)
(+)
421.892,86
RESIDUI ATTIVI CANCELLATI IN QUANTO REIMPUTATI AGLI ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIBILI (d)
(-)
8.270.459,39
RESIDUI PASSIVI CANCELLATI IN QUANTO REIMPUTATI AGLI ESERCIZI IN CUI SONO ESIGIBILI (e)
(+)
24.083.164,21
RESIDUI PASSIVI DEFINITIVAMENTE CANCELLATI CHE CONCORRONO ALLA DETERMINAZIONE DEL FONDO PLURIENNALE
VINCOLATO (f)
(7)
(+)
FONDO PLURIENNALE VINCOLATO g) = (e) -(d)+(f)
(2)
(-)
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 1° GENNAIO 2015 - DOPO IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI (h) = (a) -(b) + ( c) (d)+ (e) + (f) -(g)
15.812.704,82
15.629.542,08
Composizione del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015 - dopo il riaccertamento straordinario dei residui (g):
Parte accantonata
(3)
Fondo crediti di dubbia e difficile esazione al 31/12/….
Fondo residui perenti al 31/12/…. (solo per le regioni)
Fondo ……..al 31/12/N-1
(4)
(5)
Totale parte accantonata (i)
Parte vincolata
Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili
Vincoli derivanti da trasferimenti
Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui
Vincoli formalmente attribuiti dall'ente
Proventi codice della strada
-
421.892,86
Totale parte vincolata (l)
421.892,86
Totale parte destinata agli investimenti (m)
6.108.052,90
Totale parte disponibile (n) =(k)-(i)- (l)-(m)
9.099.596,32
Se (n) è negativo, tale importo è iscritto tra le spese del bilancio di previsione 2015
(6)
Si osserva che il risultato di amministrazione, che -a seguito del riaccertamento straordinario- è pari ad euro
15.629.742,08 al 1° gennaio 2015, si riduce ad euro 14.271.210,61 al 31 dicembre 2015.
Ferma restando l’esigenza del contraddittorio con l’ente, suscitano perplessità l’assenza di crediti incerti, la mancanza di
parte accantonata e la quantificazione della parte vincolata.
La situazione del triennio 2012 - 2014.
Si reputa opportuno riportare un prospetto sui principali saldi del triennio 2012 - 2014:
2012
Accertamenti di
competenza
Impegni di competenza
Saldo di competenza
2013
2014
81.436.046,32
60.378.758,96
40.033.738,54
85.113.274,62
-3.677.228,30
59.903.040,91
475.718,05
39.056.989,02
976.749,52
La composizione del risultato di amministrazione nel triennio è riassunta nello schema sottostante:
66
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Risultato di amministrazione (+/-)
di cui:
a) Vincolato
b) Per spese in conto capitale
c) Per fondo ammortamento
d) Per fondo svalutazione crediti
e) Non vincolato (+/-) *
2012
4.721.203,34
2013
8.400.000,15
2014
15.207.649,22
0,00
289.815,69
0,00
0,00
4.431.387,65
0,00
3.002.239,67
0,00
0,00
5.397.760,48
0,00
6.108.052,90
0,00
0,00
9.099.596,32
Si riporta il prospetto ove sono segnati i parametri fissati dal D.M. 18 febbraio 2013, che non sono stati rispettati nel
triennio:
2012
2013
2014
x
x
x
n.1 Valore negativo del
risultato contabile di
gestione
n.2 Volume dei residui
passivi titolo I
n.3 Volume complessivo
delle spese di personale
parametri deficitarietà
n.4 Consistenza dei debiti
di finanziamento
n.5 Consistenza debiti
fuori bilancio
n.6 anticipazioni di
tesoreria
x
n.7 procedimenti di
esecuzione forzata
n.8 Ripiano squilibri di cui
all'art. 193
Con riferimento agli esiti del controllo finanziario espletato dalla Corte, si fa presente che nella deliberazione n.
31/2015/PRSP sono state rilevate le seguenti criticità relativamente al rendiconto dell’esercizio 2012:
•
il mancato rispetto del patto di stabilità interno per l’anno 2012, con uno scostamento del saldo finanziario
rispetto all’obiettivo programmatico di euro 9.229.000;
•
la rilevazione di un disavanzo di competenza di tipo strutturale (nell’anno 2010 pari a euro 5.413.101,96;
nell’anno 2011 pari a euro 7.816.876,48), che nel 2012 ammonta ad euro 3.677.228,30; per l’esercizio 2012 si
registra sia un disavanzo di parte corrente di euro 328.623,63 sia un disavanzo di parte capitale di euro
3.348.604,67 (coperti entrambi mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione);
•
in merito ai risultati di cassa: -un fondo cassa finale pari a zero; -il persistente e sistematico ricorso
all’anticipazione di tesoreria pari nell’esercizio 2012 ad euro 26.327.064,04, di cui una quota pari ad euro
5.477.326,62 non restituita alla data del 31/12/2012;
•
la presenza di debiti certi, liquidi ed esigibili al 31.12.2012 (per appalti di lavori pubblici per euro 620.981,00,
per parte capitale per euro 179.051 e per parte corrente per euro 1.427.597,00) non estinti alla data dell’8
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aprile 2013, nonostante l’adozione delle misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento di cui
all’art. 9 del decreto legge n. 78 del 2009;
•
in merito alle spese per il personale: -il mancato adeguamento alle disposizioni di cui all’art. 9, comma 28,
del decreto legge n. 78 del 2010; -la presenza di assunzioni e proroghe di contratti a tempo determinato per
le quali l’ente si è avvalso della facoltà di proroga oltre i limiti dei 36 mesi, malgrado un’elevata percentuale
di incidenza della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente;
•
in merito agli organismi partecipati: -la presenza di società in perdita nell’ultimo triennio; -la rilevazione di
discordanze tra debiti e crediti reciproci; -l’assenza di informazioni; -la presenza di società con attività
prevalente pressoché analoghe; -i ritardi delle società partecipate nell’approvazione dei bilanci o l’omessa
approvazione degli stessi.
Nella deliberazione n. 330/2015/PRSE, relativa al rendiconto dell’esercizio 2013, la Corte ha accertato: un disavanzo di
parte corrente pari ad euro 888.662,88 coperto attraverso l’applicazione dell’avanzo di amministrazione; -il ricorso
all’anticipazione di tesoreria nel triennio 2011-2013, concessa per un importo di 10 milioni di euro; -la presenza di
pignoramenti presso il tesoriere per euro 177.870,35.
Sono state rilevate le seguenti criticità:
•
l’elevato importo del contenzioso (euro 8.448.600), in cui l’ente è parte, senza che risultino accantonamenti;
•
in merito agli organismi partecipati: -la presenza di discordanze tra crediti e debiti reciproci tra l'ente e le società
partecipate; -la presenza di società con perdite di esercizio emerso dall’ultimo bilancio approvato; la presenza di
società che non hanno approvato il bilancio al 2013.
Segnalazioni ex art. 153, comma 6, del TUEL
Si evidenzia che il 14 aprile 2015 è stata acquisita al prot. CdC n. 2794 una nota del 23 marzo del 2015, a firma del
Responsabile del servizio finanziario e del Segretario generale, denominata “segnalazione situazione di disequilibrio”, con
la quale viene comunicato che, in conseguenza della mancanza di interventi regionali e statali di sostegno, il disequilibrio
finanziario pari quasi a 4,5 milioni di euro ha compromesso la capacità dell’ente di svolgere le funzioni essenziali, sicché
il permanere dello squilibrio potrebbe comportare la necessità di dichiarare il dissesto.
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