Lunari de Valès... quel bel! - Comune di Valeggio sul Mincio

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Transcript Lunari de Valès... quel bel! - Comune di Valeggio sul Mincio

Lunari de Valès... quel bel!
2016
domilasedese
Stampa Cierre Grafica (VR)
Cons
diBac
Verona
delQuadri
COMUNE
VALEGGIO sul MINCIO
A cura di Antonio Bettio e Lino Turrini
Elenco rifiuti Modalità di Raccolta
Abfallliste / List of waste
Abholungsart / Collection procedures
Per informazioni, chiamare il numero
RACCOLTA PORTA A PORTA
SECCO
Conferimento: in sacchi o borse di nylon trasparenti o
semitrasparenti.
PANNOLINI
I pannolini per bambini e anziani vanno vanno esposti con la
raccolta del secco.
UMIDO
Conferimento: sacchi mater-bi, o sfuso nell’apposita
pattumiera verde anti-randagismo.
045/6339811 Uff. Ecologia Comune
328/4209852 Eco-centro di Valeggio
Non utilizzare i sacchi in nylon
per il conferimento della carta!
PLASTICA E LATTINE
Conferimento: in sacchi o borse di nylon.
Utilizza i sacchi in mater-bi
per il rifiuto umido!
CARTA E CARTONE
Conferimento: scatole o sacchetti di carta, o legata in pacchi.
VERDE
Conferimento negli appositi contenitori forniti su richiesta
direttamente all’Ecocentro. Si potrà consegnare 1° bidone
ogni 6 unità o sopra i 400 metri di giardino
VETRO
gli imballaggi in vetro (vasetti, bottiglie e bicchieri) devono
essere collocati nell'apposito bidoncino di colore blu,
fornito a ciascun utente dal comune
INGOMBRANTI / DUREVOLI
Su prenotazione da parte degli utenti
viene effettuato il ritiro gratuito mensile
dei rifiuti ingombranti (ogni 3° lunedi del
mese) e beni durevoli (ogni 4° lunedi del
mese) a domicilio, per concordare le
modalità e i tempi del ritiro contattare il
numero 045 6339811 Ufficio Ecologia
comune di Valegio sul Mincio.
RIFIUTI URBANI PERICOLOSI
Pile e medicinali, negli appositi contenitori.
Secco
Restmüll / Dry Waste
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accendini e penne
carta da alimenti
attaccapanni
bacinelle e secchi
calze di nylon
carta plastificata
carta sporca da solventi e vernici
cosmetici e cotton-fioc
gusci / cover di cellulari
piatti e posate in plastica
giocattoli
guarnizioni uso familiare
lamette usa e getta
lampadine
mozziconi di sigaretta
musicassette, cd, floppy,...
nastri adesivi
negativi fotografici
oggetti multimaterali
pennarelli consumati
pagliette abrasive
pannolini
polveri da aspirapolvere
sacchetti per caffè
sacchetti per alimenti in alluminio
stoviglie rotte
tappi in genere
tubetti da colla
tubetti di dentifricio e simili
videocassette
scarpe e stracci inutilizzabili
spazzole e spazzolini da denti
spugne in genere
Al fine di fornire un servizio efficace, il paese è stato
suddiviso in 2 zone denominate rispettivamente Zona
A e Zona B: ogni zona ha giorni di raccolta diversi.
Zona B: Centro Capoluogo
Zona A: Tutto il resto del territorio
Per qualsiasi informazione contattare l’ufficio Ecologia.
N.B: SI RICORDA CHE PER OGNI TIPOLOGIA DI
RIFIUTO, NELLA RACCOLTA PORTA A PORTA,
È OBBLIGATORIO
POSIZIONARE IL SACCHETTO O IL CONTENITORE
FUORI DALL’ ABITAZIONE LA SERA PRIMA
DELLA RACCOLTA PREVISTA DA CALENDARIO.
Carta
Umido
Biomüll / Organic Waste
> avanzi di cibo
> bucce di frutta
> carne ed ossa
> farinacei in genere
> filtri da tè
> fondi di caffè
> gusci di frutta secca
> pane
> resti alimentari putrescibili
> scarti di verdura e fiori recisi
Verde
Grüne / Green
> ramaglie
> potature di alberi e siepi
> fogliame
> residui dell’orto
> sfalci d’erba
> fiori recisi
Plastica/Lattine
Kunststoff / Plastic
> bicchieri dello yoghurt
> bottiglie di plastica
> cassette di plastica per frutta e verdura
> confezioni di brioches
> confezioni di tortellini
> confezioni in plastica di uova
> confezioni in plastica e polistirolo per verdura
> contenitori in plastica (shampoo, detersivi, ecc.)
> cellophane per alimenti
> sacchetti in plastica
> reti in plastica per frutta e verdura
> vaschette per alimenti in plastica
> vasi per vivaisti (vuoti)
> barattoli di banda per legumi, tonno
> lattine in alluminio
Vetro
Glass / Glass
> bottiglie
> vasetti
> bicchieri
Papier / Paper
> imballaggi in cartone ondulato
> scatole in carta per biscotti, alimenti...
> confezioni in cartoncino per pasta, riso...
> scatole per scarpe, detersivi...
> sacchetti di carta puliti
> cartoncini
> agende, calendari...
> fotocopie, poster e fogli vari
> giornali, riviste, fumetti...
> depliant, pieghevoli pubblicitari
> libri, quaderni e album disegno
> tovaglioli di carta
> cartoni per bevande, latte, succhi, ecc. (es. tetrapack)
Ingombranti
Sperrmüll / Bulk rubbish
> attrezzi voluminosi
> divani e materassi
> grossi secchi e mastelli in plastica
> onduline in vetroresina
> poltrone
> stendini in resina
> tapparelle
> mobilio da giardino in resina
> tubi in PVC
T/F e pericolosi
Toxischer und entzündlicher Abfall und Gefahrenabfall
Toxic, inflammable and hazardous waste
> bombolette spray
> contenitori con simboli o lettere T/F
> contenitori per trielina, solventi,
smacchiatori, insetticidi
Altri
Sonstiges / Other
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>
batterie auto
filtro olio esausti
olii vegetali di friggitura
olii minerali esausti
barattoli di vernice vuoti
Orari Ecocentro
Consigli per gli acquisti
La produzione di rifiuti pro-capite aumenta di giorno in giorno e, nonostante gli
sforzi, le discariche “scoppiano”. Per
questo la raccolta differenziata diventa
la soluzione più razionale, con essa,
possiamo concretamente ridurre i rifiuti
da smaltire in discarica.
Inoltre, per la nostra spesa, cerchiamo di:
- orientarci verso un consumo ecocompatibile;
- scegliere dei prodotti, quando è possibile,
confezionati con minor imballaggio;
- evitare il più possibile prodotti usa e getta;
- acquistare frutta e verdura al banco,
evitando quella preconfezionata o imballata.
Pile e medicinali
Batterien und Arzneimittel
Batteries and medicines
> pile a bottone per orologi, per macchine
fotografiche e per calcolatrici
> pile a stilo o rettangolari
> pile rasoio
> disinfettanti
> pomate
> farmaci scaduti
> fiale per iniezioni
Ferro
Eisen / Iron
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biciclette
caffettiere e pentole
carriole
cerchi per ruote
filo metallico
forni e fornelli
gabbie
onduline in lamiera
reti da letto e recinzione
rottame metallico in genere
paletti per recinzione
scaffali metallici
stendini in metallo
tubi metallici
Beni durevoli
Haushaltsgeräte / Durable goods
>
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>
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>
>
congelatori, frigoriferi e condizionatori d’aria
lavastoviglie e lavatrici
televisori e telecomandi
calcolatrici, monitor PC
microonde, aspirapolvere, Hi-Fi
lettori DVD, cellulari, PC e stampanti
piccoli elettrodomestici
Legno
Holz / Wood
>
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>
>
>
>
>
>
>
bancali in legno
assi
cassette in legno
legname
mobili in genere
porte
finestre prive del vetro
infissi privi del vetro
tronchi
(Info 328 4209852)
VIA PACINOTTI
SALIONZE
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
chiuso
8.00-11.45 / 14.00-18.30
chiuso
14.00-18.45
chiuso
8.00-11.45 / 14.00-17.15
14.00-18.45
chiuso
8.00-11.45 / 14.00-18.30
chiuso
14.00-18.45
8.00-11.45 / 14.00-17.15
fornari secondo (Condo Ciaci)
1 gennaio, il sole sorge alle 8.08, tramonta alle 16.49
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VENDRI otava de nadal
Maria Santissima Madre di Dio
SABO Genar 2016
GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
UQ h 06.31 •
S. Basilio Magno (14.6), S. Bovo
DOMINICA II N.
Ci magna ua el prin de l’an
toca schei tut l’an
SS. mo Nome di Gesù, S. Genoveffa
LUNI
La nee de Genar la carga ‘l granar
S. Ermete e S. Aggeo
MARTI
S. Amelia vergine e S. Edoardo
MERCOLI PASQUETA
Epifania del Signore
SOBIA
FESTA DEL TRICOLORE
Battesimo di Gesù
VENDRI N’aqua de Genar l’è come ‘n ludamar
S. Luciano, S. Severino
SABO
SERATA TEATRO: “Molto piacere”
S. Giuliano, S. Marcellino
DOMINICA I T. O.
GIORNATA MOND. DELL’INFANZIA
Re Magi al Presepio
Viola - impianti sportivi
LN h 02.31 •
S. Aldo eremita
LUNI
S. Igino papa
El salgar el vol piantà de Genar
El gias el masena la tera
MARTI
S. Modesto martire, S. Arcadio
MERCOLI
Ci ol en bel aiar
pianta l’ai de Genar
S Ilario (14.1), S. Leonzio
SOBIA
S. Felice di Nola, S. Dazio, S. Macrina
VENDRI
S. Paolo eremita e S. Mauro
SABO
S. Marcello I papa
GIORNATA MONDIALE DELLE MIGRAZIONI
San Paol eremita, barbo’,
marcante de nee
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DOMINICA II T. O.
15 gennaio, il sole sorge alle 8.02, tramonta alle 17.05
PQ h 00.27 •
S. Antonio abate
LUNI
S. Prisca e S. Liberata
MERCATINO EQUO SOLIDALE
A Mesa ultima: benedisio’ de la sal;
dopo, sul piasal dela cesa, vì brulè e fugasì
OTTAVARIO L’UNITÀ DEI CRISTIANI
Sant’Antoni dala barba bianca,
e no fioca, poc ghe manca
MARTI S. Mario, S. Marta
MERCOLI
San Bastià co la viola ‘n ma
S. Fabiano e S. Sebastiano
SOBIA
Luna de Genar, luna da traasar
S. Agnese (18.1 e 28.1)
VENDRI
S. Vincenzo, S. Atanasio, S. Gaudenzio
SABO
SERATA TEATRO:
“Francesco d’Assisi e Chiara”
S. Emerenziana
DOMINICA III T. O.
L’os par i cagn, le resche par i gac’
LP h 02.46 •
S. Francesco di Sales (29.1)
LUNI S. Paol dei segn
Conversione di S. Paolo apostolo
MARTI GIORN. MOND. DELLA LEBBRA
MERCATINO ANTIQUARIATO
San Paol ciar, scura la candelora,
l’inverno no ‘l fa pù paura
S. Timoteo (24.1) e S. Tito (6.2)
MERCOLI
S. Angela Merici (1.6)
SOBIA
S. Tommaso d’Aquino (7.3)
VENDRI 1° dì de la merla
S. Valerio, S. Costanzo, S. Aquilino
GIORNO DELLA MEMORIA
L’erba de Genar la nbroia ‘l pegorar
Serata danzante AS.LI.PE.VA.
SABO 2° dì de la merla
S. Martina vergine
domenica IV T. O. 3° dì de la merla
S. Giovanni Bosco, S. Geminiano
Ala fine de Genar
gh’é pù galine nel polinar
Storia de Vales
1866 Ricorre quest’anno il 150° anniversario della terza guerra d’indipendenza al termine della quale avvenne
l’unione del Veneto al Regno d’Italia.
La sola Venezia Euganea (con Mantova e Udine) venne annessa nell’ottobre
1866, con la mediazione francese e
dopo un plebiscito.
Valeggio così può riunirsi a Borghetto,
già italiana ancora dal 1859. Tornano
in patria gli esuli e i patrioti fuggiti in
Lombardia e Piemonte.
Alcune scene della vicenda bellica
sono illustrate da Luchino Visconti nel
film Senso, girato a Valeggio nei primi
anni cinquanta del Novecento.
1916 La prima guerra mondiale sul
fronte italiano prosegue per il secondo
anno.
1946 La seconda guerra mondiale è finita da poco; conseguenze immediate
sono il ritorno di deportati e prigionieri dai diversi campi di concentramento, la conta dei danni e l’inizio
della ricostruzione.
L’Italia, con referendum istituzionale
(2 giugno 1946), abbandona la Monarchia e sceglie la Repubblica.
Ricorrono quest’anno il settantesimo anniversario della Repubblica e
dell’istituzione della festa del 1° Maggio.
Antichi mestieri: el cogo
Quando si parla di cucina locale, la
memoria corre ad un articolo di cronaca ove si intervista Cencio, depositario dei segreti gastronomici locali e
decano dei cuochi valeggiani…
In quell’intervista del 1984 “Cencio”
(Vincenzo Marchesini), titolare del
ristorante “Gato Moro” aveva 69 anni
(in precedenza, aveva gestito in via
Giotto, a Borghetto, l’osteria Ortaia).
Figlio d’arte, infatti sua madre era
stata cuoca in un albergo di Valeggio,
durante la naia fu cuoco ad Enna ed
altrove, in Sicilia (1938).
Nel suo locale ha servito personaggi
famosi.
Ricordando Valeggio di un tempo, crocevia di molte strade e terra
di confine tra Veneto e Lombardia,
dobbiamo dire che il paese è rinomato per le sue bellezze (Borghetto,
Villa e Parco Sigurtà, i palazzi, la Valle del Mincio, il Castello Scaligero, il
Ponte Visconteo…)
Luogo di transito e di scambi fra genti, culture ed economie diverse (ha
la fiera ed il mercato da antica data),
Valeggio è famoso soprattutto come la
patria del tortellino (l’ombelico di Venere: secondo la definizione Chioni).
La storia del tortellino viene ricostruita da Vincenzo Marchesini in poche
note: lo hanno portato ed elaborato le
pelarine e le mondine provenienti da
Mantova, Reggio, Modena, Bologna)
Il Sig. Bepi Bertaiola, titolare dell’Antica Locanda, li servì per primo agli
ospiti di passaggio come piatto personalizzato.
Molteplici sono le differenze con
prodotti similari emiliani sia nella
pasta (più fine) di avvolgimento, che
nel ripieno (di carni varie ed arrosto)
e nel condimento.
Se ne parla già dal 1925, a Valeggio,
quando il piatto era servito nei luoghi di sosta preferiti dai postiglioni
che percorrevano le strade postali.
Nei locali pubblici si cucinavano le
trippe, le paparele, il risotto coi fegadign, il brasato di manzo, i pesci di
fiume e di lago (ottimo era il luccio in
bianco), il baccalà alla veronese con
polenta, il lesso con la pearada … e
Gennaio
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
Januar / January
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
raccolta zona a
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Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
sEcco
Restmüll
Dry waste
UMIDO-VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
si offrivano il dolce “Valeggio”, la selvaggina, la frutta, i formaggi, i vini bianchi e
rossi di produzione locale.
Il boom gastronomico valeggiano avvenne ai tempi della ferrovia MantovaPeschiera e negli anni subito dopo la l’ultima guerra, con lo sviluppo del turismo.
Allora era considerato ancora un lusso
pranzare al ristorante: in occasioni particolari e per cerimonie, feste, nozze, battesimi, cresime (soracune)… si festeggiava
in famiglia. In seguito si iniziò a frequentare il ristorante.
Il segreto dei “agnolign” di Cencio, come
egli afferma, non è tanto la ricetta (che
ha origine dalla cucina povera), ma sta
nel cosiddetto “soramanego”, e cioè, friggere e rosolare bene il burro con la salvia,
quindi versare sui tortellini cosparsi di
molto parmigiano grattugiato: ne risulte-
raccolta zona B
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
rà una crema che esalta i sapori delicati
del piatto.
(La nostra cucina, n. 21, inserto speciale.
L’Arena, venerdì 20 gennaio 1984).
Per far la polenta
Per far na bona polenta
el stagnà de ram
nol gà da mancar.
Aqua ben salada
la se mesia pianì pianì
sensa far ‘nbrofadei.
La panara l’è lì pronta che la speta,
però ghe vorà na bela mesoreta
parché la sia cota.
Eco, l’è pronta,
na bela scrioltolada sula panara,
l’è pronta da magnar.
Se po’ gh’è ‘n bo bacalà
l’è na delisia da gustar.
(Sig. ra Bruna Preosti - Fascinelli)
Migole de dialet
a mo torna = da capo, di nuovo
a pôsta = di proposito
a tut canel = a tutta velocità
ace (inf.) = grazie
acêto = accolto
agio = diritto, passaggio, comodità
aio’ = agliato (sapore)
albi = abbeveratoio
alòc = allocco, barbagianni
scarpolì - famiglia fornari (Ciaci) e apprendisti (anni ‘20)
FEBRAR 2016
1 febbraio il sole sorge alle 7.45, tramonta alle 17.28
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LUNI
UQ h 04.29 •
Febrar febrareto, curt e malengreto
S. Verdiana
MARTI La candelora
Presentaz. del Signore
MERCOLI Benedisio’ gola
S. Biagio e S. Ansgario (Oscar)
SOBIA grasa
Ala Madona de la Sariola
da l’inverno sema fora;
ma se pioi o tira vento,
per quaranta dì ghe sema drento
S. Andrea Corsini e S. Gilberto vescovo
VENDRI gnocolar
S. Agata
La legna de salgar
la brusa quando ghe par
SABO
SERATA TEATRO: “Un grande scherzo”
S.Paolo Miki e compagni, S. Dorotea
Giornata per la vita
Sagra ai Foroni - Festa del single
CARNEVALES
DOMINICA V T. O.
S. Teodoro
LUNI pignatar
LN h 15.40 •
SOSOLADA - AS.LI.PE.VA. - al Palazzetto
S. Gerolamo E. (20.7), S. Giovanni di M.
MARTI ultim de carneval
S. Apollonia
MERCOLI Le ceneri
Prin dì de Quaresema - Se magna se magro
Digiuno e astinensa
S. Scolastica
SOBIA
B. V. Maria di Lourdes
VENDRI
GIORNATA DEL MALATO
Se no ghe fuse Genar e Febrar,
S. Eulalia
SABO
tuc’ i faria ‘l pegorar
S. Beatrice
DOMINICA II Quaresima
FESTA DEGLI INNAMORATI
S. Valentino m., SS. Cirillo e Metodio (7.7)
LUNI
S. Faustino e S. Giovita
MARTI
S. Giuliana
PQ h 08.47 •
Ci la misura la dura
e ci la dura la vensi
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15 febbraio il sole sorge alle 7.27, tramonta alle 17.48
MERCOLI
Sette fond. dei Servi della B. V. M. (12.2)
SOBIA
Inizio delle Quarantore
Sinque feste de Febrar
sol disgrasie le pol portar
S. Simeone vescovo
VENDRI
Se magna de magro
S. Corrado e S. Mansueto
SABO
SERATA TEATRO: “Intrighie e destrighi”
Per San Simon se caa le rae e anca i raon
S. Amata
DOMINICA III Quaresima
S. Pier D. (23.2), S. Eleonora
LUNI
FESTA PATRONO PARROCCHIALE
MERCATINO EQUO SOLIDALE
GIORNO DEL BRAILLE
LP h 19.20 •
Cattedra di S.Pietro Apostolo
MARTI
S. Policarpo vescovo (26.1)
A nar se leca, a star se seca
MERCOLI S. Edilberto re
SOBIA
Se Febrar l’è sensa luna,
de do vache vendene una
S. Cesario e S. Vittorino
VENDRI
Se magna de magro
S. Claudiano, S. Alessandro
Serata danzante AS.LI.PE.VA
SABO
Se parla con ci sa, se trata con ci ga
S. Gabriele dell’Add., S. Leandro
DOMINICA
S. Romano abate
LUNI
S. Giusto
GUARDIA MEDICA OSPEDALE:
tel. 045 6338111
Tutti i giorni dalle 20.00 alle 08.00
Pref. dalle 10.00
Fest. dalle 08.00
UTAP: Segreteria tel. 045 6338522
Feriale mattino 08.00-12.30
Feriale pomeriggio 14.30-20.00
Sabato mattino 08.00-10.00
Mesa Quaresema
MERCATINO ANTIQUARIATO
Storia de Vales
Valeggio sul Mincio nella grande
guerra
Nel 1914 gli abitanti di Valeggio,
pressochè tutti cattolici, frequentavano assiduamente la chiesa.
Molto seguite erano le processioni
della Madonna del Rosario e di San
Luigi Gonzaga.
Ma anche le idee socialiste, provenienti dal Mantovano, avevano trovato in paese un certo sviluppo (Mario e Pietro Murari ne erano i principali esponenti).
Pro o contro la guerra? La cittadinanza era divisa in interventisti e
neutralisti.
Un sodalizio certamente interventista era quello del locale Tiro a segno.
Nell’aprile 1915, coi soci della sezione del Tiro a segno di Verona, si
organizzò una marcia dimostrativa a
Custoza e Valeggio.
A mezzogiorno giunsero sotto il Castello Scaligero.
Dalle autorità e dai soci locali del
Tiro a segno fu loro offerto un Vermuth d’onore in Municipio ed il
pranzo al ristorante Gandini (ex albergo Al Sole).
Si era costituito tra le signore del paese un Comitato pro lana, che raccolse
e inviò molte casse di indumenti al
fronte; ne furono promotori i conti
Portalupi, il Comune, la Cassa Rurale Pro Patria, il Circolo cattolico e la
Società Elettrica Valeggiana.
Le colline di Valeggio e il loro dolce
degradarsi verso la Valle del Mincio,
si prestavano ottimamente per le
esercitazioni paramilitari dei giovani
(dai 10 ai 15 anni) del Corpo Giovani
Esploratori Italiani.
Proprio a loro favore la Compagnia
drammatica Oberdan recita al Teatro
sociale della Rocchetta, allora gestito
dalla Società Operaia.
Pure la locale filodrammatica ‘Frates’
si esibisce nel ‘Birichino di Parigi’.
Durante il periodo bellico, Toni Beltrame diresse al Teatro parrocchiale
una compagnia filodrammatica che
intratteneva i soldati di stanza in paese.
Ricordiamo un atto eroico di guerra.
Nell’agosto del 1916, Domenico
Darra (Menego de Guerino), noto
costruttore di calessi, carrozze e ‘barachine’ (barocine), combatteva proprio a fianco di Enrico Toti, l’eroico
bersagliere mutilato ad una gamba,
che ripetutamente ferito, lanciò contro gli Austriaci la sua stampella, non
avendo altro.
Toti, mortalmente ferito, fu soccorso
dal Darra, che, sotto il sibilare delle
pallottole nemiche, lo portò in un
vicino ospedale da campo (Ernesto
Barbieri).
Valeggio, sui fronti della grande
guerra, ebbe a soffrire la perdita di
molti giovani.
Il sindaco Angelo Fossa comunicava alla famiglia, “con tutta la cautela
possibile”, la notizia della morte del
caduto.
1917, Caporetto!
L’incombente pericolo dell’invasione
nemica fece predisporre delle opere
di difesa: sulle colline moreniche circostanti il paese e su Monte Ogheri
furono scavate profonde ma semplici
trincee, cioè prive di camminamenti e di tutti quegli altri accorgimenti
sufferiti.
Dopo feroci combattimenti avvenuti sulle montagne dell’Adamello, sul
Grappa e lungo le sponde del Piave,
la guerra ebbe termine e la pace fu
Febbraio
Per informazioni, chiamare il numero
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Februar / February
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Domenica
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Domenica
Lunedì
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Domenica
Lunedì
sEcco
Restmüll
Dry waste
raccolta zona a
raccolta zona B
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
Antichi mestieri: el scarpolì
Na olta se nasea olenter pepartera, dala
primaera a l’autuno, specialmente i butelec’, ciapando bote, scorsade, ponside e
sinbatiture.
Coi sandai po’ se nasea dapartut: i era doperai soratut par laoro e i era comodi.
A casa le done le doperaa le soare e i supei.
Co le sgalmare se pasaa l’inverno: le ghea
el fer nciodà ‘n ponta a forma de luneta (a
mezzaluna).
Par daquar, o quando pioea, gh’era i stiai
de guma.
Le scarpe, quando le gh’era, le se tegnea sol
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
accolta con vera soddisfazione e grande
festa.
Quel che ne seguì poi è tutta un’altra storia.
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
par le feste.
I scolari sior i ghea la busta de coram par
nar a scola. Qualchedun el doperaa la valisa de carto’.
Quel che se metea ai pe el le vendea el scarpoli ma anca el le giustaa, parché tut se doperaa fin che no l’era propio frust.
A solar le scarpe se nasea dal scarpolì:i tac,
senpre roc’, i era na desperasio’.
Lu el doperaa somensine, rebatign, spago,
cola, pegola, perforatrice … tuc’ destes sul
so banchet.
L’era sentà su na caregheta basa ndo che ‘
laoraa.
Coi fer e le punte el fasea pasar el spago;
co la pegola el stupaa i bus e ‘l rinforsaa
la gaeta par farla durar e no pasese l’aqua.
Par onser el coram el ghe metea del gras.
El doperaa la lìsena par taiar la pel e col
martel el rebatea le broche sula forma de
fer streta ‘n mes ai senoc’.
Col coram el fasea le cinghie (le senge) e i
solign.
El dasea la patina e, co na pesa o na spasola, el lucidaa la pel dele scarpe, propri
come noe.
Dopo è vegnì le frabiche artigiane de scarpe e de tomae (Vaccari, Falca…).
Ades oramai de vec’ scarpolign a Vales no
ghe n’è pù. Se ricorda sol l’ultim scarpolì de
Salionse.
Gh’è restà qualche botega de scarpe en piasa e pochi banchec’ al marcà.
En piasa San Roc gh’è ‘n scarpolì, che l’è ‘n
foresto…
Ma no i è pù le scarpe de pel, o i sandai
bogn de na olta: ades gh’è le scarpe da tenis, che no se sa de cosa i è fate, che le par
grande come dele barche.
ambulanza ospedale - ditta fascinelli (anni ‘20)
1 marzo il sole sorge alle 7.04, tramonta alle 18.08
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MARTI
UQ h 00.12 •
S. Albino
marso 2016
Se de Marso no se ncodega,
de Magio no se sega
MERCOLI
S. Basileo
Se te ol dentar nero,
mostreghe ‘l cul al prin de Marso
SOBIA
S. Cunegonda regina
VENDRI
S. Casimiro confessore , S. Lucio I
SABO
S. Adriano di Cesarea martire (8.9)
DOMINICA V Quaresima
S. Coletta Boylet
Se magna de magro
Ci de Marso ga ancor legna,
l’è mei che i se la tegna
PARCO G. SIGURTà – Inizio stagione
Tulipanomania
Anniversari di matrimonio - Valeggio
LUNI
S. Perpetua e S. Felicita
MARTI
S. Giovanni di Dio confessore
MERCOLI
FESTA DELLA DONNA Ingresso gratuito
per le donne a Parco G. Sigurtà
LN h 02.55 •
S. Francesca Romana
SOBIA
S. Quaranta m. di Sebaste, S. Simplicio
VENDRI
Se Marso buta erba, April buta merda
Se magna de magro
S. Costantino confessore
SABO
De Marso ci no ga scarpe va descalso
S. Teofane, S. Massimiliano
DOMINICA VI Quaresima
S. Rodrigo
MERCATINO EQUO SOLIDALE
Antica sagra di primavera in Ariano
LUNI
S. Matilde regina
MARTI
PQ h 18.04 •
Ci speta le scarpe del mort,
el fa ora a nar descalso
S. Longino - S. Luisa
MERCOLI
S. Eriberto vescovo
Bela coa, bruta caala
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15 marzo il sole sorge alle 6.38, tramonta alle 18.27
SOBIA
FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA
S. Patrizio vescovo
VENDRI
Se magna de magro
S. Cirillo di Gerusalemme
SABO
FESTA DEL PAPà
SAGRA A VANONI - REMELLI
S. Giuseppe
DOMINICA Le Palme
S. Adriano m., S. Ambrogio Sansedoni
LUNI
GIORNATA DELLA GIOVENTU’
PREMIO RONDINI
EQUINOZIO DI PRIMAVERA
L’aqua no la fa miga ‘l mur,
ma la le fa dentar dur
S. Nicola di Flue
MARTI
S. Lea
MERCOLI
LP h 13.01 •
S. Turibio de Mogrovejo
SOBIA Santa
No gh’è vendri sant al mondo,
che la luna de Marso no l’abia fat el so tondo
S. Romolo e Agapito
VENDRI Sant
Annunciazione della B. V. M.
Digiuno e astinensa, se magna de magro
Madona dei famei
Serata danzante AS. LI. PE. VA.
SABO Sant La luna de Marso la segna fin de Setenbre
S. Teodoro vescovo
DOMINICA Pasqua
S. Ruperto vescovo
MERCATINO ANTIQUARIATO
INIZIO ORA LEGALE
LUNI De Pasqua
Se va ‘n canpagna a magnar i oi
DELL’ ANGELO - S. Sisto III papa
MARTI
S. Guglielmo Tempier
MERCOLI
Se se ol arbinar, bisogna pur cuciarse
S. Zosimo
SOBIA
S. Beniamino
UQ h 17.82 •
Mars sut, ma miga masa
Antichi mestieri: el selar
Francesco Murari (detto Chéco, o
Cornelio) (1900-1975) era noto come
sellaio, ma anche come musicista
dilettante: suonava il contrabbasso
con quei da Vales (Vittorio Guerra,
Bepi Benaglia, Bepi Bertaiola,
Cipriani…), come appare in alcune
foto del tempo.
Il figlio Cornelio Murari, che con
i fratelli Gustavo e Roberto ne ha
proseguito il mestiere (selle, poltrone,
materassi, tende), ci racconta del
lavoro del padre.
Strumento principale era una morsa
fissa, a pedali, vecchia di 100 anni,
mostrata con orgoglio e rimasta
ancora oggi.
Altri attrezzi erano: lesina, punte,
aghi, filo, pece (pegola), colla,
mesaluna (un coltello che tagliava e
sagomava pelle o coram alla misura
desiderata)...
La patinatrice serviva per portare
allo spessore desiderato il cuoio da
lavorare.
Con la lesina si rifilava il cuoio e con le
cuciture si assemblavano le diverse parti.
La pelle necessaria era acquistata a
Verona e a Bussolengo e la ferramenta
necessaria proveniva dai Bottacini di
Villafranca.
I sellai realizzavano in cuoio
l’equipaggiamento necessario per i
cavalli: collare, o collana col legnas,
sella, soprasella, sottosella, schenal;
in base alla misura delle bestie cui
erano destinate le selle, erano già
pronti 3 o 4 telai di legno, tanto per
cominciare.
Nell’imbottitura era impiegata la
paglia. Si rifornivano di finimenti i
careter de Vales, che alora ghe n’era na
mota: cinghie del basto e del morso,
sotocoa, paramosche bianco (a coa
de caal), una tela coprirece, corde
di campanelli, che servivano per
poter viaggiare di notte col cavallo.
Si andava per lavoro a Verona, a
Mantova ed altrove.
Si confezionavano anche fruste
(scurie) con manico e treccia, redine
di cuoio (de coram o de coramela),
caesa, brie, paraoc’, portastanghe co
le cinghie tacade ala sela, sotopansa
e sotocoa, braga, frontal, nasal e
musarola, tirador (che serviva ad
aggiungere al tiro altri cavalli)…
Fornivano pure cinghie di cuoio per
macchine operatrici e cuscini per
trattori.
Alla barocina (i la fasea alora Fascinelli,
Darra, Castellazzo, Cressoni detto
Galina…) el selar el ghe metea de sora
la capotina co le so fase.
Carrozze antiche col capitonè,
sfoggiavano i siori: Fiocco, Portalupi.
Bazzoli, Carteri, Gottardi.
Si lavorava anche alla festa par quei
da campagna (e rimaneva poco
tempo per andare a morose).
Stai e ostarie avevano anelli e ganci attaccati al muro per legarvi i cavalli (come
da Venturi in Circonvallazione Sud).
Partecipavano spesso all’esposizione
della fiera de San Valentì a Bussolengo.
Poi sono arrivate le automobili e
sono cambiati gli articoli prodotti:
allora, in paese a Valeggio, le auto si
contavano con le dita di una mano.
(Testimonianza: Sig. Cornelio
Murari)
Le ostarie
Vogliamo ricordare le ostarie, un
tempo presenti sul territorio di Valeggio, come la famosa Ostaria del
Pollo: si tratta di luoghi caratteristici
marzo
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
März / March
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
raccolta zona a
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Martedì
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Domenica
Lunedì
Martedì
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Giovedì
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Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
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Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
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sEcco
Restmüll
Dry waste
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
VERDE
SECCO-UMIDO
VERDE
UMIDO-PLASTICA-LATTINE
SECCO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
nel paesaggio economico-sociale sia del
capoluogo, che delle borgate, esempi di
una cultura oramai perduta. Accenniamo
ad alcune di esse:
Al Castello, inizio Via Zamboni
La Rosa (sorelle Bertoli), Via Zamboni
Ala Colomba, Via A. Sala
Circolo Enal, Via A. Sala
Dal Merlo (ora Bue D’Oro) Via A. Sala
Le Sparasi, Via A. Sala
Berto mantoà (poi da Guli), Via Roma
Le Dore, Via Roma, con telefono pubblico,
Dale Beate (Darra - Ghiri), Via G. Beltrame
El Gilio, Via A. Murari
La Palmina, Via A. Murari
Ostaria Al Sole (Gandini), Via A. Murari
Benaglia, con stallo, fine Via A Murari
Licensì de Bigagnol, C.te. Cittadella
Italia (Al Palpì, Teresì), Via J. Foroni
raccolta zona B
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Le tre culate (ex Enal), Via Castello
I combattenti, corte in Via Castello
Dala Liseta (poi Cavallino), Via N. Bixio
Enal (poi Scorpione) Via IV Novembre
Da Ciocaì, Via Goito
Dala Drosila (ora Borsa), Via Goito
Dale Gnoche (sorelle Molinari), Via S.
Rocco
Da Cipriani, Via S. Rocco
Trattoria Al Pero, con telefono, C.te Custoza
Al Bersagliere (da Bertagnina), Via Bastia
Le Ciabale (ora Central), P.zza C. Alberto
Da Snaider (ora Lepre), Via Marsala
Ostarie e licensì troviamo anche nelle
frazioni ed in altre località ove si poteva gustare del buon vino alla frasca: Salionze (da Bigon, da Luccon, Alla Stella
d’Italia, da Preosti, Fiaschetteria in bor-
go Stazione), S. Lucia ai monti (Balansa,
Belvedere, Grotta), Loc. Vantini (Gino –
da l’osto), Mazzi (Enal, Impero), Loc. Rosetti, Vanoni (da Marastì, poi Colomba),
Remelli (Dopolaoro, Simo’…), Borghetto
(L’Ortaia - da Cencio, Al pesce - Gasparì, Da Bepi), Loc. Ariano (da Barbaro),
Loc. Fenili (Enal), Loc. Gardoni (Circolo
Combattenti)…
Migole de dialet
boscarola = lumaca
braésa = bravura, abilità
braitu = bravura, bizzarria
brasa = brace
brocol = cavolo verza
broda = pastone per maiali
brogna = prugna (frutto)
brognara = albero di prugne
coppia di buoi - loc. pozzi (anni ‘40)
1 aprile il sole sorge alle 6.06, tramonta alle 18.49
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VENDRI
april 2016
Antica sagra al Barozzino
El dì dei cuchi
S. Ugo
SABO
S. Francesco da Paola confessore
DOMINICA Otava
S. Riccardo vescovo
Antica sagra a Borghetto
Antica sagra al Fontanello
LUNI
Tri aprilanti, quaranta dì somilianti
II T. P.
S. Isidoro confessore e dottore
MARTI
De April caa la scala dal fenil
S. Vincenzo Ferrer
MERCOLI
De April la mare de l’inverno
a se scondi sul fenil
S. Pietro M. da Verona
SOBIA
LN h 13.25 •
S. G. Battista de la Salle (15.5)
VENDRI
Tuc’ i dì nasi ‘n cuco: beati ci le pela
S. Dionigi vescovo
SABO
S. Demetrio
Ogni coada la ga el so sbarlot,
tuc’ i gnai i ga el so scagarot
DOMINICA III T. P.
S. Maddalena di Canossa, S. Terenzio
LUNI
Somensa dura, galeta sicura
S. Stanislao (7.5)
MARTI
S. Zeno (21.05), S. Giulio papa
MERCOLI
Ci ol na bona galeta,
a San ‘Se, en se la meta
S. Martino I papa, S. Ermenegildo
SOBIA
PQ h 06.00 •
S. Giustino, S. Abbondio e S. Procolo
VENDRI
S. Annibale
SABO
S. Lamberto
Quando ‘l cuco el taca a cantar,
i morar i taca a butar
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15 aprile il sole sorge alle 5.40, tramonta alle 19.07
DOMINICA IV T. P.
BENVENUTA PRIMAVERA
MERCATINO EQUO SOLIDALE
S. Aniceto papa
LUNI
Marso sut, April bagnà,
beato ‘l bacan che à somenà
S. Emma e S. Galdino
MARTI
S. Emogene
MERCOLI
De April no state sliserir
S. Adalgisa, S. Aniceto
SOBIA
S. Anselmo vescovo
VENDRI
LP h 07.25 •
S. Sotero e S. Caio papi e martiri
SABO
S. Giorgio martire, S. Adalberto
April sparasar, Magio siresar
Chiusi gli Uffici Comunali per festività
S. Fedele da Sigmaringen
MERCATINO ANTIQUARIATO
Prime comunioni a Valeggio
LUNI
FESTA DELLA LIBERAZIONE
DOMINICA V T. P.
S. Marco Ev. patrono di Borghetto
MARTI
S. Cleto e S. Marcellino papa
MERCOLI
Caal che se olta ‘ndrio
el ga poca oia de nar ‘nnansi
S. Zita
SOBIA
S. Pietro Chanel, S. Valeria
VENDRI
S. Caterina da Siena Patr. d’Europa (30.4)
SABO
UQ h 05.30 •
S. Pio V papa (5.5)
SOS AMICA
Servizi alla persona, tutto a domicilio
Tel. 348 8283249 - 329 8268949
Serata danzante AS.LI.PE.VA
L’inverno el finisi co la luna de April
La storia de Vales
3a Guerra d’indipendenza (1866)
Il Presidente del Consiglio Bettino
Ricasoli e la Destra di governo inseriscono l’Italia (1866) nella tensione
esistente tra Prussia ed Austria anche
per prevenire l’azione di forza progettata dalla sinistra mazziniana e da
Giuseppe Garibaldi.
Borghetto era italiana già dal 1859 ed
il mezzo del corso del Mincio segnava il confine.
Valeggio invece era ancora soggetta
all’Austria come Mantova, il Veneto
e Udine.
Nel marzo del 1866 cominciarono a
circolare voci di un prossimo conflitto.
8 Aprile 1866. Berlino. Otto von Bismark, cancelliere tedesco, propone
una alleanza offensiva e difensiva, con
trattato segreto tra Prussia ed Italia
contro l’Impero d’Austria. Essa ha la
durata di tre mesi e non prevede paci
separate.
27 aprile. Inizia la mobilitazione
dell’esercito italiano.
5 maggio. Giunge l’offerta austriaca
del Veneto (ma rifiutata dall’Italia)
tesa a scongiurare la guerra.
Mestieri: el ferar
(il maniscalco)
Il lavoro di maniscalco era importante quando circolavano ancora poche
automobili ed a trottare erano solo i
cavalli…
Berto Mezzani (detto Coco, 19131984) faceva il maniscalco ed era già
in pensione alla fine degli anni ’60,
ma lavorava saltuariamente ancora
nel 1971.
Paolino Mezzani, che ha esercitato
il mestiere di maniscalco ambulante
con furgone e corredo di mascalcia,
descrive il lavoro svolto prima da suo
padre e poi da lui stesso. Ora il figlio
di Paolino continua la tradizione di
famiglia.
Avevano inizialmente in affitto la
bottega de banda ale Pastore, sino al
1954, tra l’osteria e il molino, vicino
a La Torre, poi il locale sotto il castello. Nel 1956, sotto naia, Paolino
aveva chiesto di fare il maniscalco a
Pinerolo, ma, invece, l’hanno inviato
bersagliere a Napoli. Tornato a casa,
ha continuato a ferrare i cavalli e
produceva per tempo, d’inverno, circa 1000-1500 paia di ferri. I ferri di
cavallo pronti da montare in giornata
erano preparati a mano dalle 5 alle 8.
Il fratello Luigi, deceduto da poco, era
un battitore di mazza fenomenale.
Avevano come attrezzi: forgia, tenaglie, fucina, mazza, incudine (ancusen)… L’orario di lavoro iniziava presto e la giornata era assai lunga.
Si ferravano i cavalli mantenendo
“ferro magro interno e ferro grasso
esterno”; per i cavalli più grossi e per
le vacche vi erano le cosiddette ciape
e con l’incastro inglese si fa la pulizia
delle unghie.
Il foro del chiodo dei ferri rotondi è
importante per la bestia, sia per posizionamento che dimensione.
Il ferro, posato ancora caldo, pareggiava l’ongia già limata e preparata e
produceva l’odore dolciastro caratteristico del fumo d’unghia bruciata.
Per trattenere il cavallo durante la
posa vi erano le gabbie apposite (ma
poco usate).
Si ferravano cavalli dei contadini, cavalli dei carrettieri, e cavalli dei siori
(Carteri, Fiocco, Gottardi).
Nel sabato di mercato molti conduttori si fermavano al stal (da Toni, Gandini…), ma andavano sovente anche
aprile
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
April / April
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Venerdì
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Domenica
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Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
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Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
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Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
sEcco
Restmüll
Dry waste
raccolta zona a
raccolta zona B
UMIDO-CARTA
VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
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PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
in campagna. D’inverno si applicavano
ramponi per il ghiaccio o ferri con la barbeta en ponta.
L’assistenza per la ferratura durava circa
20 minuti. Occorre notare che il cavallo,
correndo (come è per Varenne), incrocia
le zampe e può anche ferirsi per cui occorre una giusta ferratura correttiva.
Preparavano pure le parti in ferro degli
aratri: l’olivier di legno (Luca da Posol,
falegname, li costruiva) con barisol, due
ruote e timone: è un aratro ad ala fissa e,
di solito, era di legno di castagno ed aveva una leva di regolazione.
I ferar facevano pure delle vere opere
d’arte in ferro battuto, non saldato, come
la cancellata di Giarindo (sostituita da
pochi anni), posta vicino all’ingresso del
Castello Scaligero.
Fornivano pure la ferramenta dei carec
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
VERDE
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PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
VERDE
SECCO-UMIDO
VERDE
UMIDO-PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
carta
Papier
Paper
UMIDO
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
(sbaril) e dei barocign (le staffe).
Episodi e fatti particolari sarebbero molti
e ineterssanti. Ha partecipato a 10 o 12
gare di mascalcia a livello nazionale, in
Emilia, a Modena ed altrove ottenendo
premi (terso el pu stras), fotografie, medaglie, diplomi e riconoscimenti.
e quela bela taola pareciada…
parea senpre festa!
(Testimonianza: Sig. Paolino Mezzani)
Antica sagra al Fontanello
(Ottava di Pasqua)
La canpana de mesdì
Quando sona la canpana
De mesdì al me paes
I ricordi dentro de mi i va lontà…
E i camina co la me giovinesa.
Ricordi bei de casa mia
quasi quasi sento ancor
l’udor de quel bo’ minestro’
Anca se gh’era l’aqua fresca
al posto del vi…come l’era bel catarse
tuc’ ‘nsieme a mesdì!.
(Sig. ra Bruna Preosti – Fascinelli)
Radunava gli abitanti delle vicine località
(Pasquai, Bonfaini, Tonoi, Momogarì,
Barosì, Fornel, casa Totola, Lansec’…).
I sagraroi arrivavano in bicicletta da
Salionze e dal capoluogo. Si allestivano
stalli a Ca’ Prato e all’osteria del Fontanello.
Attrazioni: banchetto con mandolato,
tiramolla, croccante… cuccagna e ballo
sul seles, talvolta il cancinculo.
1° maggio 1946 - p.zza c. alberto
1 maggio il sole sorge alle 5.14 tramonta alle 19.27
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DOMINICA VI T. P.
S. Giuseppe lavoratore e artigiano
LUNI FESTA DEL LAVORO - 70° anniv.
SAGRA DI S. EUROSIA a S. Lucia dei Monti
ANNIVERSARIO FINE
II GUERRA MONDIALE
S. Atanasio vescovo
MARTI
SS. Filippo e Giacomo (11.5)
MERCOLI
Oia o no oia, Magio el meti la foia
A l’osel ngord ghe crepa ‘l gos
S. Ciriaco e S. Porfirio
SOBIA ASENSA
S. Pellegrino
VENDRI
maGIo 2016
LN h 21.31 •
Ci no se le cata per l’Asensa,
per tut l’an la resta sensa
S. Giuditta
SABO
Ordinazioni presbiterali
S. Flavia
DOMINICA VII T. P.
S. Desiderato v., Madonna di Pompei
LUNI FESTA DELLA MAMMA
VALEGGIO VESTE IL VINTAGE
GIORNATA DELL’EUROPA
S. Geronzio, S. Pacomio
MARTI
L’è pesi de na tonpesta de Magio
S. Antonino vescovo
MERCOLI
S. Fabio
SOBIA
SS. Nereo, Achilleo, Domitilla
VENDRI
Magio fresco e bagnà,
bo per le vegne e anca per el pra
PQ h 19.03 •
B. V. M. di Fatima
SABO
Magio sut, se fa de tut
S. Mattia ap. (24/25.2), S. Bonifacio m.
DOMINICA pentecoste
S. Torquato
LUNI S. Ubaldo vescovo
GIORNATA D. COMUNICAZIONI SOCIALI
MERCATINO EQUO SOLIDALE
Festa della scuola dell’infanzia - Valeggio
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15 maggio il sole sorge alle 4.55, tramonta alle 19.44
MARTI Pellegrinaggio alla Madonna del Frassino
S. Pasquale Baylon
MERCOLI
S. Giovanni I papa, S. Venanzio
SOBIA
Ci ol el pom sbasa la rama,
ci ol la fiola caresa la mama
Celestino V (Pietro di Morrone)
VENDRI
S. Bernardino da Siena
SABO
LP h 23.16 •
Ci dormi coi cagn
el se desmesia coi pulsi
S. Zeno (12.4), S. Cristoforo M., S. Vittorio
DOMINICA VIII T. O.
MERCATINO ANTIQUARIATO
S. Rita da Cascia
LUNI Nprestar e vender i é parent del pianser
S. Desiderio
MARTI
B. V. Maria Ausiliatrice
MERCOLI
S. Beda (27.5), S. Gregorio VII
SOBIA
Corpus Domini: S. Messa al castello
Barbi e rane mai de Magio
S. Filippo Neri, S. Eleuterio
VENDRI
S. Agostino di Canterbury (28.5)
SABO
S. Massimino vescovo
LUNI S. Felice I papa
MARTI
Visitazione della B. V. M.
Serata danzante AS. LI. PE. VA.
Magio ortolà, tanta paia e poc gra
S. Emilio, S. Geermano
DOMINICA IX T. O.
De Magio anca i musi i se fa coragio
UQ h 14.13 •
Segni di sensibilità - Chiusura
I corni i è conpagn dei denc’,
i da’ fastidi fastidi fin che i se ndosa
La storia de Vales
1916 Primo inverno passato in trincea; inizia il secondo anno di guerra
e assai dura diviene la disciplina per i
soldati al fronte.
Non vi è soluzione alla guerra mondiale che si prolunga e si complica:
diventa guerra di posizione e mobilita grandi masse di soldati; al fronte
si costruiscono lunghe ed intricate
trincee dall’una e dall’altra parte.
Diversi sono i fatti d’arme e gli inutili
spargimenti di sangue da ricordare.
11 marzo. Quinta battaglia dell’Isonzo.
26-27 marzo. Terzo convegno degli
Alleati e seconda conferenza di pace
proposta dai partiti socialisti.
Battaglie primaverili avvengono in
montagna (Battaglione Monte Baldo
e Batt. Verona, con la classe del ’96,
sono prima sull’Altissino e poi in Val
di Loppio).
Cadono al fronte Mazzi Domenico
(1915), Dalla Valle Olindo (1915,
Altissimo), Foroni Fortunato di Felice (1915) e Tosoni Emilio Angelo
(1916, Monte Zugna e Vignola).
Avviene la crisi dei comandi della I
Armata con relativo avvicendamento
dei comandanti.
14 maggio. Strafexpedition austriaca
in Trentino.
10 giugno. La controffensiva italiana,
svoltasi tra Adige e Brenta, arresta gli
Austriaci.
4 agosto. Sesta battaglia dell’Isonzo e
conquista italiana di Monte Sabotino
e Monte S. Michele.
Offensiva italiana sul Lagorai.
14 settembre. Settima battaglia
dell’Isonzo.
1 novembre. Ottava e nona battaglia
dell’Isonzo con grandi perdite umane.
Battaglie sul Pasubio (vi si scavano
interminabili gallerie).
Quarto convegno interalleato.
12 dicembre. Tentativo di avviare
trattative di pace.
(Il Baldo, n 7. CTG, Caprino,1996)
Antichi mestieri:
el marangò
Antonio Pavan, valeggiano di adozione, ma nato a Verona, è sanzenato.
Ha imparato il mestiere di falegname (marangò) nella botega del padre,
che non trattava carri e carretti, se
non occasionalemente.
Costruiva soprattutto piccoli mobili
d’occasione: il mungivacca, ad esempio,
è una sedia di legno friulana con spalliera (ne ha fabbricate a centinaia).
Sedie (careghe) e i loro complementi
andavano per la maggiore; ne ha prodotto anche per la Taverna Fregoso
di Garda.
Nella bottega di Antonio tutto funziona ancora, come un tempo: si ricavano ancora le assi dai tronchi secondo lo spessore desiderato.
Legni impiegati sono: platano, siresara, morar…
Il faggio bianco è usato in prevalenza
(al 90 %); il platano, legno leggero (e
magro), che ha quasi la stessa venatura del faggio, è duro abbastanza, ma
spesso viene aggredito dai tarli.
Altri legni sono: morar de lasta, castagno, robinia, rovere, noce super,
nostrana o di Sorrento .
I contadini sovente provvedevano
al legno necessario fornendo cornal
(corniolo) adatto per i denti dei restei.
Si preparava la cola graela, in scaglie,
bollendola in una doppia pignata in
ghisa; scaldavi l’acqua che scioglieva
la colla, che usavi prima che la se sorese (sinò no la tiraa pù).
maggio
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
Mai / May
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raccolta zona a
raccolta zona B
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CARTA
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UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
Ora si usa la Vinavil in confezione, ed è
una signora colla che non presenta i problemi che aveva invece la graela.
Il legno tiene bene il caldo ed isola l’ambiente.
Spesso si tornivano le gambe dei mobili,
in vari modelli, e si sagomavano i bordi.
Produceva tavolini: piccolo, o medio, o
grande (a ripiano semplice, o doppio, o
triplo e con la vite di legno regolabile),
detti anche “cavalier servente”.
Si costruivano scale, ballatoi con ringhiera e colonnine in legno tornito: le colonnine masete (una volta ne sono state prodotte 700 per La Cà).
Pochi erano i serramenti.
Erano invece molte le botti, le brente traasadore, le assi da bucato (as da laar) per
le donne e le barele per le laandare.
El carador costruiva le ruote dei carri (i
ghe pensaa lori), ma, qualche volta, per
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
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PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
VERDE
UMIDO
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
loro si facevano in legno alcuni mozzi di
ruote (con raggi a 4 querte).
Preo e panara erano all’ordine del giorno:
una volta Maseti ne ha voluta una da 80
cm. che poi ha mostrato al mercato.
C’erano articoli che altri non facevano
(ma sempre su modello): rebalse in serie,
assicelle di larice (maschio e femmina)
per pavimenti ad incastro disposti a spina di pesce.
Vi erano poi i bastoni da passeggio, le
“collane” per cavallo (la parte in legno
era poi rivestita in pelle dal sellaio), e i
portanon per cavalli della Ditta Pariani di
Milano.
Normalmente gli acquisti di legname ed
altro materiale necessario avvenivano
presso presso i Dal Gal a Villafranca e i
Giarola a Verona.
La “formica” è venuta dopo, ma già siamo
in tempi più recenti quando le fabbriche
hanno iniziato a produrre in serie.
(Testimonianza: Sig. Antonio Pavan)
Migole de dialet
canalus = trachea
cano’ = parte avariata di salume
canòt = fusto del granturco
canotar = campo di granturco
cantonsì = cantuccio
capola = cappio, nodo
capùs = cavolo cappuccio
carol = tarlo
chiet = calmo
ciacanei = soldi
ciae = chiave
ciapì = molletta
cinada = pagliacciata
cioc = schiocco, scoppio
1 giugno il sole sorge alle 4.40, tramonta alle 20.02
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MERCOLI
GIUGNO 2016
L’è bo come San Giustì
S. Giustino
SOBIA
SS. Marcellino e Pietro, S. Erasmo
FESTA DELLA REPUBBLICA
VENDRI
S. Carlo Lwanga e compagni
SABO
Giugno sensa capel
el te brusa ‘l sarvel
S. Francesco Caracciolo e S. Quirino
DOMINICA X T. O.
LN h 05.01 •
S. Bonifacio vescovo
FESTA DELLE ASSOCIAZIONI
LUNI
S. Norberto vescovo
MARTI
S. Roberto vescovo
MERCOLI
S. Medardo vescovo
SOBIA
SS. Efrem siro (18.6), Primo e Feliciano
Istà no l’è,
se mosche no gh’è
CHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO
FESTA DEL MALATO
E DELL’ANZIANO
VENDRI
S. Asterio vescovo
SABO
S. Barnaba apostolo
XI T. O.
DOMINICA SS. TRINITà
PQ h 11.10 •
GIORN. MOND. CONTRO LAV. MINORILE
Grest: inizio attività estive
LUNI
Sant’Antoni dala barba bianca
fame catar quel che me manca
S. Giovanni da S. Facondo e S. Basilide
S. Antonio da Padova
MARTI S. Eliseo
GIORN. MOND. DONATORI
DI SANGUE
MERCOLI
S. Vito, S. Modesto, S. Germana
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S. Quirico e Giulietta
Ci no ga testa ga ganbe,
e ci ga ganbe fetona
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15 giugno il sole sorge alle 4.35, tramonta alle 20.11
VENDRI
S. Gregorio Barbarigo, S. Ranieri
Schei e roba i scondi la goba
SABO
S. Marco e S. Marcelliano
DOMINICA XII T. O.
S. Romualdo (7.2), S. Giuliana F.
LUNI
LP h 00.59 •
S. Silverio e S. Ettore
MARTI
GIORN. MOND. CONTRO LE
LEUCEMIE
GIORNATA MONDIALE DEL
RIFUGIATO
SOLSTIZIO D’ESTATE
FESTA DEL NODO D’AMORE
Ponte Visconteo
S. Luigi Gonzaga confessore
MERCOLI
S. Paolino di Nola, S. Tommaso More
SOBIA
A stuparghe la boca a’n babalo’
no gh’é asè né bonbas né coto’
Vigilia di S. Giovanni Battista
VENDRI
Natività di S. Giovanni Battista
SABO
GIORN. MOND. SALUTE E
SICUREZZA SUL LAVORO
S. Guglielmo abate
DOMINICA XIII T. O.
S. Giovanni e Paolo martiri, S. Rodolfo
LUNI
Ci patisi conpatisi
4a AMARANTO FEST - Vanoni Remelli
MERCATINO ANTIQUARIATO
UQ h 20.20 •
S. Cirillo d’Alessandria (9.2)
MARTI Vigilia SS. Pietro e paolo
No conta mia ci cori de pù,
conta ci ria prima
S. Ireneo (3.7), S. Attilio,
MERCOLI
SS. Pietro e Paolo apostoli
SOBIA
Santi primi martiri di Roma
TRASPORTO A CHIAMATA
[email protected]
Tel. 045 7951412 - cell. 340 8923317
da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 11.30
San Piero el ria en barca
A ci la toca San Piero la benedisi
La storia de Vales
2 giugno 1946. Si svolge il referendum istituzionale e a Valeggio vincono i sostenitori della Repubblica.
Il primo consiglio comunale di Valeggio sul Mincio che, dopo le elezioni di marzo aveva eletto (6 aprile)
quale Sindaco Dante Tevini (dimessosi per ragioni di salute), si divide
e il 23 luglio la nuova maggioranza
sceglie Ezzelino Marangoni come
Sindaco.
Le forze politiche locali erano state
espresse dalle prime votazioni libere:
DC voti 1772, PSI voti 1308, PCI voti
978.
(da: L. Decò. Valeggio sul Mincio)
Primo Consiglio Comunale (1946)
1 Tevini dr. Dante, 2 Bazzoli Giuseppe, 3 Cressoni Dante, 4 Bianchini Franco, 5 Darra Nicola, 6 Darra
Bruno, 7 Del Bue Dr. Agide, 8 Mazzi
Antonio, 9 Carteri Alessandro, 10
Remelli Andrea, 11 Castioni Angelo, 12 Prati Ennio, 13 Tratta Luigi, 14
Bressanelli Francesco, 15 Marangoni
Noè Ottorino, 16 Fornari Alessandro, 17 Benaglia Attilio, 18 Turrina
Prof. Marcello, 19 Antonini Mario,
20 Giacomelli Giacomo.
La 3a guerra d’Indipendenza
17 giugno. La Prussia dichiara guerra
all’Austria.
19 giugno. Iniziano le ostilità da parte italiana.
Il gen. A. Lamarmora assume il comando dello stato maggiore ed il suo
esercito gode di una superiorità di 3
a 1 sulle forze austriache presenti in
Italia sotto il comando dell’Arciduca
Alberto.
Ma a nulla vale la superiorità numerica degli Italiani rispetto alle forze
allora messe in campo dall’Austria
impegnata su due fronti, a causa della
pessima direzione che alle operazioni ha dato lo stato maggiore corroso,
come era, dalle rivalità esistenti fra i
due capi pessochè autonomi: A. Lamarmora ed E. Cialdini.
20 giugno. L’Italia dichiara guerra
all’Austria-Ungheria ed iniziano le
operazioni senza una adeguata preparazione.
Lo scontro sulle rive del Mincio
23 giugno. Tre quinti dell’esercito regolare sono a ridosso del confine del Mincio, che ci si appresta ad attraversare.
Il comando nominale delle operazioni spetta al Re Vittorio Emanuele
II, ma quello effettivo è di A. Lamarmora, Presidente del Consiglio sino a
pochi giorni prima della guerra.
Iniziano le ostilità sul Mincio e A. Lamarmora conduce il I, II e III corpo
d’armata, mentre E. Cialdini (col IV
corpo d’armata) opera sul basso Po.
24 giugno. Nelle prime ore della notte Lamarmora inizia il passaggio del
Mincio con l’esercito italiano che non
sa ancora dove si trovi il nemico (vi
sono presenti anche dei patrioti e degli
esuli Valeggiani fra i soldati italiani).
Il primo ed il terzo corpo avanzano
verso Verona, Sona e Sommacampagna nell’ordine:
2 div. PIANELL, da Ponti e Peschiera
1“ CERALE, da Monzambano e Valeggio
5 “ SIRTORI, da Valeggio
Riserva del I corpo a Volta
3 div. BRIGNONE, da Pozzolo
7 “ BIXIO, da Massimbona, Malavicina, e Villafranca, seguendo poi la
Giugno
Per informazioni, chiamare il numero
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Juni / June
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
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UMIDO
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PLASTICA-LATTINE
UMIDO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
UMIDO
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
strada per Ganfardine
8 “ CUGIA, da Pozzolo a Remelli, Quaderni e Rosegaferro si dirige a Sommacampagna
16 “ Principe UMBERTO, da Roverbella,
Mozzecane e Villafranca
9 “ di riserva GOVONE, per Sei Vie,
sulla Postumia, si dirige a Quaderni,
Pozzomoretto e Custoza
Brigata di cavalleria SALUZZO, a Quaderni e Rosegaferro
Cavaleggeri di ALESSANDRIA sono distribuiti in squadroni presso le varie divisioni dello schieramento.
Il quartier generale da Goito si trasferisce
a Villafranca.
Inizia la battaglia che culmina con la seconda sconfitta italiana di Custoza.
(L’Arc. Alberto vince contro il gen. A. Lamarmora)
raccolta zona B
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SECCO-UMIDO
UMIDO
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sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Nei i primi scontri sporadici gli Italiani
sono in assetto di marcia e incontrano gli
Austriaci già in assetto di battaglia.
Verso le 8.00 lo scontro, detto di Custoza, si svolge sulle alture presso il Mincio,
da Sommacampagna a Mongabia, Oliosi,
Pernisa, S. Lucia, Gorgo, Monte Croce,
Staffalo, Villafranca.
Verso le 12.00 gli Italiani restano sulle posizioni di partenza a Villafranca e Custoza,
ma arretrano sulle colline valeggiane.
Alle ore 16.00 gli Austriaci occupano le
colline valeggiane e gli Italiani, che avevano tenuto a Custoza (gen. Govone) e Villafranca (senza mangiare e senza rinforzi)
rischiano la sconfitta e l’accerchiamento.
Alle 21.00 la ritirata italiana in pianura
(lungo la Postumia) e oltre il Mincio diviene generale e la sconfitta si trasforma
in disfatta.
I caduti a Custoza e nei dintorni furono
714 italiani e 1170 austriaci, mentre i feriti e i prigionieri risultarono numerosi da
entrambe le parti.
La ritirata italiana è segnata dall’episodio bellico avvenuto alle Sei Vie, l’ultimo
scontro della giornata.
Gli austriaci ritengono per certo il ritorno
degli italiani il giorno dopo, ma questi si
ritirano in Lombardia (dove si svolge ancora qualche breve scontro), ma la guerra
è praticamente terminata e gli Italiani si
ritirano oltre l’Oglio.
Migole de dialet
de fora = fuori
de rife o de rafe = in un modo o nell’altro
dei mondi = enorme
dent de l’oc’ = dente canino
il Sig. Duilio Turello - Stradi (anni ‘50)
luIo 2016
1 luglio, il sole sorge alle 4.39, tramonta alle 20.15
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VENDRI
Preziosissimo sangue di Gesù
Beata l’istà che ogni dì se becola
SABO
Ci vendi fe conpra miseria
Visitazione della B. V. Maria, S. Ottone
DOMINICA XIV T. O.
S. Tommaso Apostolo (21.12)
LUNI
96a ANTICA FIERA DI VALEGGIO
LN h 13.03 •
S. Elisabetta regina di Portogallo (8.7)
MARTI
Quando canta le sigale,
tuc’ i bech i meti le ale
S. Antonio M. Zaccaria
MERCOLI CINEMA TRA LE TORRI
S. Maria Goretti
SOBIA
S. Apollonio e S. Edda
Trista quela casa ndo la galina la canta
e ‘l gal el tasi
VENDRI
S. Adriano III papa
SABO
S. Agostino Zhao Rong e compagni
DOMINICA XV
S. Sette fratelli martiri, S. Rufina
LUNI
S. Benedetto abate (21.3), S. Pio I
MARTI
PQ h 02.52 •
37a SAGRA DI SALIONZE
Putost che le tarme le magna
l’è mei che i osei i becola
S. Giovanni F., SS. Nabore e Felice
MERCOLI
S. Enrico imperatore (15.7)
CINEMA TRA LE TORRI
SOBIA S. Camilo de Lellis (18.7)
VENDRI
D’istà anca i bech i fa late,
d’inverno gnanca le bone vache
S. Bonaventura (14.7)
SABO
B. V. Maria del Monte Carmelo
D’istà tut giuta
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15 luglio, il sole sorge alle 4.50, tramonta alle 19.07
DOMINICA XVI
S. Alessio confessore
LUNI
Medi prest e bati tardi
S. Calogero eremita
MARTI
S. Simmaco papa
MERCOLI
LP h 00.59 •
S. Elia profeta
CINEMA TRA LE TORRI
SOBIA
S. Lorenzo da Brindisi
VENDRI Mai tacarse ale pole seche
S. Maria Maddalena
SABO
S. Brigida (8.10), S. Apollinare v.
DOMINICA XVII
S. Cristina vergine e martire
5a CAMMINATA D’ESTATE SERALE
FIDAS - DONATORI DI SANGUE
MERCATINO ANTIQUARIATO
LUNI
S. Giacomo il Maggiore, apostolo
MARTI
SS. Gioacchino (16.8) e Anna
MERCOLI
UQ h 01.02 •
S. Pantaleone e S. Celestino I papa
SOBIA
S. Nazario e S. Celso, S. Innocenzo I
VENDRI
CINEMA TRA LE TORRI
El bacan par sie mesi el trema dal fret,
quei altri sie dala paura
SS. Marta, Simplicio, Felice II, Faustino
SABO
S. Pietro Crisologo (4.12), S. Abdom
DOMINICA XVIII
S. Ignazio di Loyola
N’aqua a Sant’Ana
l’è mei de na mana
Ricordi. Il soldato
Sembra strano come certe scene del
passato, ritornino alla mente con tutta
la freschezza, il realismo e la vivacità
di allora, anzi nel ricordo, i colori si
accendono e si ricoprono di una poesia struggente che ti lasciano senza
fiato.
Se non l’avessi sperimentato sulla mia
pelle non crederei possibile che una
bambina di pochi anni possa conservare dentro di sé sensazioni ed emozioni più grandi di lei che la patina del
tempo non ha potuto sbiadire, anzi ...
... è una calda mattina di fine estate
del primo dopoguerra, il sole è accecante e la penombra sotto il tendone
davanti all’osteria, è ancora più intensa per il contrasto della luce esterna.
Nonna Adele è venuta dalla campagna “a piedi” portandoci un cesto di
frutta.
Sento ancora oggi il profumo di quelle
primizie della natura che con voluttà
i miei fratelli e io addentiamo senza
preamboli.
I fratellini sono tornati ai loro giochi
appena interrotti, ma io sono rimasta
con mamma e nonna a godere della loro compagnia, sedute ai tavolini
all’ombra benefica della tenda, davanti
al nostro bar.
C’è nell’aria un finto silenzio, il frinire
delle cicale in lontananza, lo scalpitio
stanco di un cavallo che traina una
carrozza su un acciottolato rovente di
sole.
Improvvisamente la nostra attenzione è attratta da due persone che nella luce abbagliante di questa giornata
afosa, stanno attraversando la piazza
per dirigersi verso di noi.
E’ il parroco (Mons. Vito Banterle)
con appresso un soldato, un alpino,
magro, allampanato, lacero, curvo
sotto uno zaino più pesante di lui, con
i capelli colore della stoppa.
Guardo il suo incedere strascicante,
il suo viso smunto, i suoi occhi chiari
brucianti.
Lo fisso con una tristezza infinita e
sento mia nonna Adele che, rivolgendosi a mia mamma, fa un commento al riguardo: “Guarda quel povero
ragazzo come è ridotto ... ah come
vorrei che fosse uno dei tuoi fratelli...”
(I suoi figli, gli zii, sono tutti e due in
guerra, uno disperso in Grecia, l’altro
prigioniero in Germania).
Il soldato ha colto le ultime parole di
nonna e correndole incontro con voce
roca le dice: “Perché…, io... perché
io... non sono forse io, vostro figlio?
Ma... ma mamma non mi conoscete!?...” (In casa dei nonni ci si rivolgeva
ai genitori usando il Voi).
Né mamma né nonna lo hanno identificato.
Io sono frastornata, sento un singhiozzo soffocato, il soldato lascia cadere a terra lo zaino ed è fra le braccia
di nonna.
Li guardo e vedo una donna con il
lungo vestito arricciato in vita e la
crocchia grigia - che nell’abbraccio si
è un po’ allentata - e un soldato avvinghiato a nonna Adele, che non si vergogna di piangere, ripetendo il dolce
nome di mamma ... entrambi ebbri di
una felicità insperata.
(Sig.ra M.Teresa Tosoni in Zorzi)
Antichi mestieri: el straì
Duilio Turello, stradino comunale, è
stato assunto nel 1950.
Per il Comune ha svolto praticamente
tutte le mansioni inerenti alla qualifica
sino alla pensione (intanto si succedo-
luglio
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
Juli / July
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raccolta zona a
raccolta zona B
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SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
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SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
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PLASTICA-LATTINE
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UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
no i Sindaci Noè Marangoni, Nello Gottardi, Giovanni Farinelli, Luigi De Beni e
Luciano Terleth).
Guidava il motocarro comunale a tre ruote (vedi la foto) che trasportava la ghiaia o
la botte dell’acqua.
Lungo le strade la ghiaia, prelevata dalle
cave presenti ai Mazzi, al Narià ed altrove,
veniva ammonticchiata ogni 20 metri per
poi essere stesa all’occorrenza.
D’estate occorreva sbiansar continuamente strade e piazze, che non erano asfaltate,
a causa della polvere.
La cucina popolare di Via Antonio Sala
era divenuta un magazzino del Comune.
Alle Scuole Elementari vi era un altro magazzino comunale.
Nel 1951 fu asfaltata dalle Imprese Generali la strada per Villafranca e Duilio trasportava i materiali necessari al lavoro.
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
UMIDO
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SECCO-UMIDO
CARTA
UMIDO-VETRO
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Con le fiere annuali, svolte presso le scuole, si teneva l’esposizione dei trattori e delle
macchine agricole.
Erano esposti anche i calessi, le barocine
con la riga pitturata su mozzo e i carri
agricoli. Nel cortile delle scuole si tenevano le gare di tiro al piattello. Le aule
ospitavano le mostre di pittura. All’inizio
dell’anno scolatico si consegnava la legna
e ed il carbone per le scuole anche nelle
frazioni (un negoziante aveva l’appalto di
fornitura).
Duilio dirigeva i lavori eseguiti sugli acquedotti comunali (ai Remelli, ai Pozzi, ai
cimiteri ed altrove).
Allora si lavorava a mano, scavando con
piccone e badile sia d’estate che d’inverno.
Ha fatto pure il seppellitore al Cimitero
per più di un anno: vi erano circa 60 defunti ogni anno.
Occorreva anche sbiansar le buche dei gabinetti par le mosche e le sdinsale che infestavano ovunque.
Casualmente una volta, bagnando la piazza con la botte, ha “rinfrescato” delle signore.
Ha svolto innumerevoli commissioni consegnado certificati elettorali ed altri documenti.
Ha seguito i lavori di restauro della sala
consigliare in Comune (lavori allora diretti dall’architetto Avesani).
Ai bambini delle Colonie di Borghetto
portava da mangiare il latte prodotto dalla
fattoria di Giuseppe C. Sigurtà.
Corse ciclistiche si svolgevano ogni anno a
Borghetto, organizzate dall’assessore Dante Cressoni, appassionato sportivo.
(Testimonianza: Sig. Duilio Turello)
ancusen - (incudine)
fabbro - sig. mario molinari
1 agosto il sole sorge alle 5.08, tramonta alle 19.50
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LUNI Madonna della neve
S. Alfonso M. De’ Liguori (2.8)
MARTI
LN h 22.46 •
S. Eusebio di Vercelli e S. Pier G. E.
MERCOLI
agosto 2016
Agosto madura, Setenbre vendema
El do de Agosto l’è la festa dei omegn
CINEMA TRA LE TORRI
S. Lidia di Filippi
SOBIA
S. Giovanni M. Vienney (8.8)
VENDRI Ci vanga la vegna de Agosto
l’enpieni la bota de mosto
Ded. della basilica di S. M. Maggiore
SABO
Ci ol proar le pene de l’inferno,
el faga ‘l ferar d’istà e ‘l careter d’inverno
Trasfigurazione del Signore
DOMINICA XIX
S. Sisto II (6.8), S. Gaetano Thiene
LUNI
S. Domenico (3.8), S. Ciriaco
MARTI
Cori anco’, se gh’è da ciapar,
speta domà, se gh’è da sontarghe
S. Teresa della Croce patrona d’Europa
MERCOLI
PQ h 20.22 •
S. Lorenzo
SOBIA
S. Chiara vergine (12.8), S. Susanna
VENDRI S. Giovanna F. de Chantal (21.8)
SOBIA
Antica sagra di S. Lorenzo al Fornello
CINEMA TRA LE TORRI
No s’à mai vist na cavra a morer de fam
La prima aqua de Agosto
la rinfresca ‘l bosco
S. Ippolito e Ponziano
DOMINICA XX
S. Massimiliano M. Kolbe
LUNI L’Asunta
Assunzione della B. V. Maria
MARTI
S. Rocco, S. Stefano d’ Ungheria (2.9)
FERRAGOSTO Madona de le Grasie
Festa Contrada di S. Rocco
L’è sano come ‘n cornal
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15 agosto il sole sorge alle 5.24, tramonta alle 19.30
MERCOLI
CINEMA TRA LE TORRI
S. Giacinto confessore
SOBIA
LP h 11.29 •
S. Agapito e S. Elena
VENDRI
Le suche che se maura tra le do Madone
i è senpre le pù bone
S. Giovanni Eudes
SABO En bel veder fa ‘n bel creder
S. Bernardo abate e dottore
DOMINICA XXI
4ª MARCIA “SU E SO DAL CASTEL”
Fidas - Valeggiocorre
S. Pio X papa (3.9)
LUNI
B. V. M. Regina, Cuore imm. B. V. M.
MARTI
S. Rosa da Lima, S. Filippo Benizi
MERCOLI 50° Anniv. Suore di Fontafredda
De Agosto l’ua la denta mosto
CINEMA TRA LE TORRI
S. Bartolomeo apostolo
SOBIA
FESTA RINGRAZIAMENTO – S. Lucia
UQ h 05.44 •
S. Ludovico e S. Giuseppe C. (27.8)
VENDRI
S. Zefirino papa
SABO S. Monica (4.5), S. Cesario
DOMINICA XXII
S. Agostino dottore, S. Ermete martire
Vardete dal cul del mul, dai denc del ca
e da ci gà senpre la corona ‘n ma
FESTA D’ESTATE AS.LI.PE.VA.
Alle Colonie di Borghetto
No gh’è caal che no scapusa
MERCATINO ANTIQUARIATO
LUNI
Decollazione di S. Giovanni Battista
MARTI
S. Rosa di S. Maria di Lima
MERCOLI
S. Raimondo Nonnato e S. Aristide
En mancansa de caai trota anca i musi
De Agosto, piso’ a rosto
CINEMA TRA LE TORRI
La storia de Vales
Valeggio sul Mincio nella seconda
guerra mondiale
Come dimenticare “el rudo’”, ossia la
‘ruda dela Sega’ che irrigava i campi
della ‘Sbraida’ attigui al Ponte Visconteo? (vedi foto in Lunari… 2013).
La possente noria, che pescava l’acqua nel Mincio con casse ruotanti
per poi scaricarla in canalette aeree,
venne smantellata durante l’ultima
guerra perché ormai decrepita e pericolante.
Era una gioia vederla vorticare al tramonto tra mille rivoli e spruzzi d’acqua.
Nei mesi caldi di luglio-agosto del
1940 vi era sempre un gran formicolio
di bagnanti al ‘Mens dei pioc’ (Mincio
dei pidocchi), una spiaggetta di fortuna a sud di Borghetto, dirimpetto
alla Colonia Elioterapica ‘Plinio Carteri’. Il sito era molto frequentato dai
militari dell’Ottantesimo reggimento
fanteria allora di stanza a Valeggio,
poi inviato in Russia.
L’argentea traccia del Mincio faceva
da guida agli aviatori statunitensi;
quando passavano, o meglio, sorvolavano Valeggio, lasciavano cadere
sul paese e nei dintorni strisce di carta stagnola, una paglietta argentata
(‘windows’) per confondere la contraerea di Sommacampagna.
Davanti a Palazzo Guarienti partivano le corriere degli aviatori tedeschi,
già equipaggiati, per imbarcarsi poi
al campo di Villafranca sui loro bimotori inviati in azioni di bombardamento notturno.
Una sera ‘Pippo’ (era una vera guerra
di nervi) sganciò alcuni spezzoni sulla cella mortuaria dell’Ospedale Civile di Valeggio distruggendone il tetto; invece una notte del 1944 si Pippo
liberò di una grossa bomba (vista la
‘busa’ che fece vicino alla caserma dei
carabinieri) là dove aveva inizio la
strada del Campagnolo. Tremò allora
tutto Valeggio.
Di notte, in una cantina, si riunirono
cinque partigiani per decidere di far
saltare insieme i forti, ossia le baracche di munizioni di Monte Bianco,
Monte Vento e Monte Mamaor; considerato il danno che ne sarebbe derivato al paese con una simile esplosione, la cosa venne messa ai voti:
Valeggio ne uscì salvo per un punto!
(Testimonianza di Ernesto Barbieri
che cita la zia Rosa Menini).
Ancora bagni di truppe nelle acque del
Mincio. Dal Ponte Visconteo – con un
volo di dieci metri – i biondi teutonici si tuffavano nel sottostante Canale
Virgilio con perfette acrobazie.
Devastante anche per Valeggio fu
lo scoppio occasionale del cantiere
militare di Monzambano l’11 agosto
1944: le mine in partenza saltarono
in aria (erano almeno 30 i vagoni, secondo alcune testimonianze).
Tremendo fu il secondo scoppio:
Valeggio tremò e la nostra chiesa
lamentò la perdita delle sue vetrate
artistiche.
Il giorno prima della liberazione andò
a fuoco il Consorzio Agrario e si combatté nell’Ospedale (24 aprile 1945).
Con la Liberazione e l’arrivo in paese
degli Alleati tornò finalmente la pace
tanto desiderata, accolta con feste e
balli dalla popolazione esultante.
Antichi mestieri: el ferar
(il fabbro)
Molinari Giuliano, fabbro, (el ferar),
racconta i segreti del proprio mestiere.
Già il bisnonno Domenico faceva il
agosto
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
August / August
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raccolta zona a
raccolta zona B
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PLASTICA-LATTINE
UMIDO
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SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
UMIDO
UMIDO-CARTA
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SECCO-UMIDO-VERDE
PLASTICA-LATTINE
UMIDO
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PLASTICA-LATTINE
UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
fabbro in via San Rocco almeno dal 1840.
Carlo, fratello di Domenico era uno dei
garibaldini valeggiani del 1866 durante la
terza guerra d’indipendenza.
Anche il nonno Santo era fabbro.
Giuliano e il padre Mario hanno realizzato morsi e staffe in acciaio per cavalli
da corsa per oltre cinquant’anni. Fabbricavano soprattutto balestre per carrozze
e barocine. La giornata iniziava presto al
mattino e subito si rompeva il carbone e
si accendeva il fuoco della fusina, proprio
dove, in casa sua, ora c’è il soggiorno.
Fornivamo ferramenta per i birocci (i barocign) e per l’agricoltura.
Nel 1920-25, a praticare la saldatura
ossido-acetilenica (dopo aver seguito
la scuola in Verona), a Valeggio c’erano
solo due persone: Mario Molinari e Cipriano Bettio.
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
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sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Facevamo manutenzioni alle falciatrici
(a lame e coltelli). Per i contadini preparavamo le ponte i vomeri degli aratri (le
scartade).
Per i muratori realizzavano attrezzi e
punte.
Eseguivano manutenzioni, per le filande
di Valeggio e dintorni. Fabbricavano le
bacinelle dell’acqua calda.
Pochi erano i lavori in ferro battuto.
Per le abitazioni realizzavano inferriate e
cancelli.
Carlo e Nello Castellazzo, in Via San
Rocco, fabbricavano calessi e birocci ed
avevano 30 lavoranti.
Le barocine sono state la vera scuola per
gli arredatori e i pittori locali (i decoratori). I pitor (e non imbianchini), questi
particolari decoratori, erano artigiani
provetti.
Ancora oggi Giuliano aiuta suo figlio Andrea in officina, ora trasferita da Via San
Rocco nel 1999, in zona artigianale.
(Testimonianza: Sig. Giuliano Molinari)
Antica sagra del Fornello (10 Agosto)
Riuniva le borgate di Casa Totola, i Gasi,
Barosì, Momogarì, Fontanel, Santa Lusia,
Capoluogo…
Modeste le attrazioni (la cucagna…), ma
immancabile l’appuntamento al ballo sul
seles della famiglia Valbusa. Allietavano
la festa i noti suonatori di fisarmonica,
violino, contrabbasso… Erano presenti molti ballerini “paganti” e le ballerine
foreste.
1 settembre, il sole sorge alle 5.45, tramonta alle 19.00
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LN h 11.04 •
S. Egidio, Santi dodici fratelli m.
setenbre 2016
Ci no ponsi no monsi
VENDRI
Ci no pol vendemar,
el se contenta de spigolar
S. Elpidio vescovo
SABO S. Gregorio Magno papa (12.3)
TORTELLINI E DINTORNI
10° MAGICO MONDO GOSPLAY
Parco Sigurtà
DOMINICA XXIII S. Rosalia
LUNI
S. Lorenzo Giustiniani e S. Vittorino
MARTI
Ala luna setenbrina
sete lune se ghe ‘nchina
S. Petronio vescovo
MERCOLI
S. Regina
Egna tonpestada,
par tri ani vendemada
SOBIA
Natività della B. V. Maria, S. Adriano
VENDRI
PQ h 13.50 •
L’é mei far pianser la vegna
che far pianser la bota
S. Pietro Claver, S. Sergio
SABO
S. Nicola da Tolentino e S. Pulcheria
DOMINICA XXIV S. Proto e S. Giacinto martiri, S. Diomede
Antica sagra di Ariano
LUNI
Santissimo Nome di Maria, S. Guido
MARTI
Tuc’ i mister i ga ‘l so cao
e tuc i cai i ga la so coa
S. Giovanni Crisostomo (27.1)
MERCOLI
Esaltazione della santa Croce
SOBIA
Sette dolori della B. V. M.Addolorata
VENDRI
LP h 21.07 •
SS. Cornelio, Cipriano, Geminiano
Ciari a magnar, fis a laorar
PRIMO GIORNO DI SCUOLA
De Luio e de Agosto
bei ‘l vi ec’ e lasa star el mosto
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SABO
15 settembre, il sole sorge alle 6.02, tramonta alle 18.36
S. Roberto B. (13.5), Stimm. di S. Francesco
De Luio e de Agosto
bei ‘l vi ec’ e lasa star el mosto
DOMINICA XXV
36a FESTA DEL TORBOLI’ a Santa Lucia
S. Giuseppe da Copertino e S. Sofia
LUNI S. Gennaro vescovo e compagni martiri
MARTI
SS. Andrea Kim Taegon, Paolo C.
MERCOLI
El ghe dis el bis al tas:
“Mi te dago en pugn sul nas”.
E ghe dis el tas al bis:“Mi te’l dago propri fis”.
A ci no ghe pias el vi,
che ‘l Signor ghe toga anca l’aqua
S. Matteo apostolo ed evangelista
SOBIA
S. Tommaso da Villanova, S. Maurizio
VENDRI
UQ h 11.59 •
S. Pio da P., S. Lino, S. Tecla
SABO
B. V. Maria della Mercede, S. Pacifico
DOMNINICA XXVI
S. Aurelia
LUNI SS. Cosma e Daminano (27.9), S. Giustina
MARTI
S. Vincenzo de’ Paoli, (19.7), S. Eurosia
EQUINOZIO D’AUTUNNO
CHIAMALE BIRRE
Mercato Ortofrutticolo
Quando la suca la se ngrosa,
el manec el se seca
MERCATINO ANTIQUARIATO
Tenca de Magio, lus de Setenbre
GIORN. MOND. DEL TURISMO
MERCOLI
S. Venceslao, S. Lorenzo Ruiz e compagni
SOBIA
SS. arc. Michele, Raffaele, Gabriele (24.3)
VENDRI
S. Girolamo sacerdote dottore
COMUNE DI VALEGGIO SUL MINCIO
Tel. 045 6339800 6370290
POLIZIA MUNICIPALE
Tel. 045 6339818 / 9
A Sant’Eurosia l’è ora de l’ultima segada
L’è mei sudar che tremar
La storia de Vales
La Ghiacciaia
settembre
La Ghiacciaia (vedi foto) fu la prima industria di Valeggio già alla fine
dell’ottocento.
MILITIBUS STRENUIS DE VICO
BORGHETTO
ALEXANDRO MAZZI ALOISII
ALOISIO PASQUALI ADAMI
ALOISIO PEDRONI IOANNIS
ANDREAE TONOLLI JOSEPHI
ANGELO CRESSONI JACOBI
ANGELO OLIOSI J. BAPTISTAE
CAESARI VENTURELLI
FRANCISCI
CHRISTOFORO CRESSONI
JACOBI
CHRISTOFORO CRESSONI
LAURENTII
FRANCISCO CRESSONI JACOBI
GULIELMO CRESSONI JOSEPHI
JOSEPHO PEDRONI JOANNIS
MARCELLO PEZZINI JOSEPHO
PRIMO ANTONIOLI HIERONYMI
VALENTINO TONOLLI JOSEPHI
QUIBUS
FLAGRANTE BELLO
MCMXV . MCMXVIII
DULCE ET DECORUM FUIT
PRO PATRIA MORI
JESUS CHRISTUS
RESURRECTIO ET VITA
A KAL JUN MCMXXIV
Antichi mestieri:
el marmorì, o matonar
Ricordiamo il lavoro svolto dal marmorì (scalpellino) di Valeggio.
Il mestiere, Luigi Fasoli l’ha imparato
dal nonno Umberto (ora il figlio continua la tradizione di famiglia).
Col nonno e lo zio Emilio ha lavorato
in Vicolo S. Carlo Borromeo, in corte
del Cesarone.
Ha iniziato subito dopo le elementari
ad usare ponta e maseta, gli attrezzi
tipici del mestiere.
Allora costruivano rugoi de campagna, ricavati da blocchi di marmo
quadrato, che venivano resi cilindrici e regolari; si facevano d’inverno
(dopo i Santi - Morti) ed avevano da
40 a 60 cm. di diametro. L’ultimo rugol lavorato è stato per Bico (Lodovico) Carteri.
Andavano spesso a bocciardare in
Villa Sigurtà e praticavano dei dentini ai gradini delle scale per abbellirle
e renderle meno scivolose.
Hanno lavorato a mano le pietre, le
lapidi e tanto altro materiale che decora il Parco annesso alla villa:
la “Pietra della giovinezza”, con le
parole dell’iscrizione, ed altre targhe
commemotive; la lapide dedicata a
Giuseppe Carlo Sigurtà; le piramidi e
le palle tonde poste sui pilastri laterali dei cancelli; le lapidi dei cagnolini
nel cosiddetto “cimitero dei cani”.
Dalle Contessine (poi lottizzazione
Ferrini), in occasione di alcuni lavori, hanno scoperto delle palle tonde
di marmo, proprie dei cannoni di
epoca veneta.
Le lapidi cimiteriali erano preparate
d’estate ed in autunno; le parole vi
erano incise sempre a mano e questo
045/6339811
September / September
Borghetto
La lapide posta nel vecchio cimitero,
presso la chiesa, dedicata ai caduti
della grande guerra 1915-18, elenca
14 nomi.
Per informazioni, chiamare il numero
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
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PLASTICA-LATTINE
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UMIDO-CARTA
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SECCO-UMIDO-VERDE
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PLASTICA-LATTINE
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Plastic
era proprio il compito di Luigi.
Si lavorava con la creta su modelli e stampi in gesso. Realizzavano inoltre bassorilievi (Madonne, angeli…) e decorazioni;
Luigi ha frequentato un apposito corso
triennale di arte e scultura in S. Eufemia
di Verona (l’insegnante era di Avesa).
Acquistavano il marmo sulla montagna
veronese (Castion, Negrar, Domegliara):
il filo di acciaio per segare la pietra con
la sabbia fu poi sostituto da dischi e lame
diamantate. Realizzavano vere da pozzo
in pezzi componibili, ma anche intere,
che erano di maggior pregio.
Producevano lavandini in pietra (seciar) e
abbeveratoi (albi) in marmo per le stalle.
Lavoravano con bola e casola dalle 7 del
mattino sino alla pausa di mezzogiorno e
riprendevano poi sino al tramonto, come
i muratori.
raccolta zona B
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Quando sono morti il nonno e lo zio Milio (papà di Davide), per un certo periodo il loro laboratorio si è trasferito provvisoriamente in via Mazzini, poi è tornato ancora in Vicolo S. Carlo Borromeo,
nella corticella in fondo, sulla destra.
Si lavorava già in maniera più moderna,
con attrezzi elettrici (trapano, flessibile,
fresa a rotaia).
Il marmo eventualmente rotto si aggiustava con polvere di tufo, mastice, colla e
gommalacca.
Dopo la lucidatura delle lastre stuccate, si
stendeva la cera per la finitura.
La famiglia Fasoli, in quel settore di produzione, è l’unica presente in Valeggio;
ora il figlio Cesare ne prosegue la tradizione.
(Testimonianza: Sig. Luigi Fasoli)
Tradisione
Antiche sagre di Ariano
(2a domenica di Marzo e 2a domenica di
Settembre)
Richiamavano gente dalle borgate dei
Gusci, Gobin, Frai, Fenilas, Val Beò, Valsegrida, Bertolign, Borghet, Montalt, Paradis, Boneta e altre dal Mantovano.
Talvolta arrivavano la giostrina dei putelec’ e ‘n banchet di balocchi e dolciumi. Immancabile il ballo sul seles presso
l’ostaria da Barbàro.
Al termine veniva eletta la “reginetta”
della sagra.
carrozeria volpi - Anni ‘30 (Sig. Luigi Bonfadelli)
1 ottobre il sole sorge alle 6.22, tramonta alle 18.03
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SABO
LN h 02.13 •
S. Teresa di Gesù B. (3.10), S. Remigio
otobre 2016
Mat ci meti, mat ci no meti
FESTA DEI NONNI
VALEGGIO VESTE IL VINTAGE
Festa del Rosario - Pellegrin. S. Anastasia
DOMINICA XXVII Santi Angeli custodi
LUNI
S. Gerardo abate
Ci magna suche en abondansa,
no garà mai el mal de pansa
MARTI
S. Francesco d’Assisi Patrono d’Italia
MERCOLI
L’è na casa piena de piaghe
quando l’om el se meti el gronbial
e la dona le braghe
S. Placido e compagni
SOBIA
S. Bruno (Brunone) monaco
VENDRI
Tuc’ i va al molì col so sac
B. V. Maria del Rosario
SABO
SS. Dionigi, Sergio, Bacco, Marcello
DOMINICA XXVIII
PQ h 06.35 •
S. Giovanni Leonardi, S. Dionigi
LUNI
S. Francesco Borgia, S. Daniele
MARTI MARCIA DI ASSISI - VALEGGIO
PRODUCE - Mercato ortofrutticolo
Col tamis che se tamisa
se vegnarà tamisai
Divina maternità della B. V. M.
MERCOLI
COLUMBUS DAY
S. Serafino
SOBIA
S. Edoardo re
La prima galina che canta
l’è quela che à fat l’oo
VENDRI
S. Callisto I papa
SABO S. Teresa di Gesù (S. Teresa d’Avila )
DOMINICA XXIX
LP h 06.25 •
S. Edvige, S. Margherita M. A. (17.10)
A santa Teresa, lodole a destesa
MERCATINO EQUO SOLIDALE
GIORN. MISSIONARIA MONDIALE
Cresime a Valeggio
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15 ottobre il sole sorge alle 6.40, tramonta alle 17.35
LUNI
S. Ignazio di Antiochia (1.2)
MARTI GIORN. DELL’ALIMENTAZIONE
RIFIUTO DELLA MISERIA
El piansi el mort
par busarar el vivo
S. Luca evangelista
MERCOLI
S. Laura, S. Paolo della Croce (28.4)
SOBIA
S. Giovanni Canzio e S. Irene
VENDRI
Caal en prest no l’è mai strac
e no ‘l ga mai fam
S. Ilarione, S. Orsola e compagne
SABO
UQ h 21.16 •
S. Donato vescovo
DOMINICA XXX S. Giovanni da Capestrano (28.3)
LUNI
S. Antonio M. Claret (23.10)
MARTI SS. Crispino, Crispiniano, Daria
MERCOLI
A gosa a gosa se finisi la bota
MERCATINO ANTIQUARIATO
Antica sagra ai Mazzi
GIORN. DELLE NAZIONI UNITE
A San Grispì fa festa i scarpolìgn
6° COMPLEANNO DELLA
BIBLIOTECA
S. Evaristo papa
SOBIA
S. Fiorenzo vescovo
VENDRI
S. Simone e S. Giuda apostoli
SABO
A San Simò se caa la raa e anca ‘l rao’
S. Ermelinda
DOMINICA XXXI
RITORNO ORA SOLARE
50° Anniv. Monumento Battaglia S. Lucia
S. Germano vescovo
LUNI
S. Lucilla, S. Quintino
SERATA DANZANTE AS. LI. PE. VA.
LN h 18.39 •
Braghe onte ma palanche pronte
La storia de Vales
3 ottobre. Il trattato di pace fra Austria-Italia è firmato a Vienna: il
Veneto, Mantova e Udine sono dati
all’Italia con la mediazione francese
di Napoleone III. Contemporaneo è
il riconoscimento austriaco del Regno d’Italia.
L’Italia si accolla anche il debito pubblico del Veneto (circa 91 milioni).
16 ottobre. Avviene l’ingresso degli
Italiani in Verona (a Palazzo Carli),
ceduta prima ai Francesi e quindi
all’Italia.
19 ottobre. A Venezia il gen. Karl
Moring, rappresentante austriaco,
procede ufficialmente al passaggio di
consegne al gen. francese Edmond Le
Boeuf al quale subentrano gli Italiani.
21 ottobre. Si svolge il plebiscito di
annessione all’Italia ed interessa il
Veneto, Mantova e Udine.
Valeggio è italiana e si riunisce ufficialmente a Borghetto. Pochissimi
(69) sono i voti contrari all’annessione rispetto ai 2.603.009 abitanti della
regione interessata.
Antichi mestieri: el pitor
(il decoratore)
Luigi Bonfadelli - (pittore e decoratore) è figlio di Vittorio (1912-1999); ci
racconta il mestiere da lui esercitato
ed appreso dal padre.
Un certo Cagaro aveva in Valeggio
una carrozzeria (attualmente al numero civico 10 di via G. Verdi, di
fonte al Consorzio Agrario).
Qui si provvedeva alla verniciatura
delle automobili e dei birocci (barocìgn), come si vede nella fotografia in
cui il ragazzo più piccolo era il bocia .
L’auto di lusso è di fabbricazione tedesca con carrozzeria già in lamiera.
Il padre di Luigi aveva poi rilevato
l’officina e vi lavoravano, tra gli altri,
Oreste Ferrari e Mario Corazzina.
Ha iniziato con la verniciatura delle
carrozzerie.
Allora le auto avevano ancora le
gomme piene.
Vi era un forno, che serviva per
asciugare le vernici ed eseguire i vari
trattamenti.
Il procedimento avveniva a freddo.
La lucidatura era fatta con la pasta
apposita e la pomice: era un trattamento assai lungo ed il processo
durava 15 giorni impiegando 4 o 5
addetti.
Loro decoravano soprattutto birocci
e carrozze.
Vi erano in Valeggio diverse botteghe
di carador: Cressoni detto Gallina,
Fascinelli, Castellazzo (Nello e Carlo
col figlio, che è andato a Verona).
Inviavano i loro prodotti alle varie
esposizioni, sino a Bari, alla Fiera del
Levante.
Il lavoro di verniciatura del biroccio
durava una settimana circa (veniva
dipinto a fondo legno, mentre ferri
e staffe erano del tipo simile al ferro
battuto a mano).
Olio di lino cotto, smalti e vernici apposite erano fatte con terre mescolate
(colori in polvere) e resine.
Il legno era carteggiato e verniciato,
gli smalti stesi sui ferri.
Si praticava la stuccatura con pietra
(gesso) di caolino, olio e vernice, un
impasto ben amalgamato.
Con la spazzolina, la gomma, la pomice e l’acqua si lisciava lo stucco che
veniva duro come ferro.
Le decorazioni erano dei filetti di colore giallo, rosso, blu…
ottobre
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
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Martedì
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sEcco
Restmüll
Dry waste
raccolta zona a
raccolta zona B
VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
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UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
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SECCO-UMIDO-VERDE
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UMIDO
PLASTICA-LATTINE
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UMIDO-CARTA
VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO-VERDE
VERDE
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
è stato girato un filmato, poi trasmesso
dalla televisione, sui lavori dei pitor e degli altri artigiani valeggiani.
Sono poi entrati in edilizia con pochi altri
(è cambiato intanto anche il loro lavoro).
C’erano i lavori di falegnameria, che si
facevano con Tanai: serramenti, porte e
finestre da dipingere (non trattavano i
mobili).
Dalla loro bottega sono passati in tanti,
anche di fuori, che si ritrovano ancora e
fanno la “cena dei pitor”.
Hanno decorato le facciate delle case con
i graffiati e hanno tinto gli interni impiegando pittura con calce viva, terre colorate, smalto e cementite.
Diversi sono i lavori fatti in paese e fuori:
dipingono la Caserma vecchia dei carabinieri; all’Antica Locanda Mincio stendono il fondo base sui pannelli (con te-
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
laio in ferro) impiegati per gli affreschi
di Federico Bellomi: 0,5 cm di spessore
per la calce, poca sabbia, colla di pesce e
olio su panforte; decorano il soffitto della
sala del Consiglio del Palazzo comunale
(ai tempi dell’ arch. Avesani), sotto la direzione delle Belle Arti; nel Palazzo del
Patriota decorano il soffitto dello scalone
(ritoccano le figure di G. Beltrame e G.
Gottardi) e pitturano la Biblioteca; eseguono decorazioni in varie case signorili
con soffittatura di travi in legno.
lavorano presso le Scuole Elementari di
Valeggio, realizzando i disegni all’ingresso (sono state queste tra gli ultimi loro
lavori).
Da notare che la figura del “pitor” è tipica
e caratteristica di Valeggio.
Un tempo nessuno usava far imbiancare
le cucine delle case e ci si arrangiava alla
meglio con della calce sciolta in acqua in
un secchio.
Spray, smalto e cementite hanno dato
degli inconvenienti: producevano crosta,
bolle e muffa.
Per fissare i muri ed evitare l’umidità e le
muffe vi erano diverse tecniche assai efficaci: con pompe apposite si spruzzava la
calce viva; lo sterco di vacca (in campagna) era ottimo per eliminare macchie di
fuliggine dai camini.
Per decorare le pareti si impiegavano dei
rulli (con relativa vaschetta di colore) e
degli stampi del tipo simile al disegno
della tappezzeria.
Tanto per dire: la casa in Verona di F. Bellomi, artista assai noto, l’hanno pitturata
loro.
(Testimonianza: Sig. Luigi Bonfadelli)
scavo canale virgilio -salionze (1929)
1 novembre, il sole sorge alle 7.04, tramonta alle 17.10
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MARTI
I SANTI
noenbre 2016
Sarà quel che Dio orà
Ognissanti
MERCOLI - I MORTI
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Ai Morti se magna i saleti
SOBIA
S. Martino de Porres, S. Silvia
VENDRI
S. Carlo Borromeo, S. Vitale, S. Agricola
COMMEMORAZIONE
CADUTI IN GUERRA
FESTA DELL’UNITà NAZIONALE
SABO
S. Zaccaria profeta
DOMINICA XXXII
PARCO SIGURTà – Chiusura stagione
BANDA MUSICALE ASS. COMB.
S. Leonardo abate
LUNI
PQ h 20.52 •
S. Ernesto abate
MARTI
Santi quattro coronati e S. Goffredo
MERCOLI Dedicazione della basilica lateranense
Castagnata AS.LI.PE.VA.
De Noenbre, bel o brut,
nei canp mori tut
GIORNATA DELLA LIBERTà
SOBIA
S. Leone Magno (11.4), S. Andrea Avellino
RICORDO MARINAI SCOMPARSI IN
MARE E VITTIME MISSIONI DI PACE
VENDRI
S. Martino di Tours
Festa dei bechi - Festa dei famei
SABO
S. Giosafat (14.11), S. Martino I, S. Renato
A San Martì tut el mosto l’è vi
DOMINICA XXXIII - Avv. ambrosiano
S. Diego e S. Omobono
LUNI
S. Giocondo
MARTI
LP h 14.53 •
Pasà l’istà de San Martì,
se vedi el grant e anca el picenì
S. Alberto Magno
MERCOLI L’à olsù far la scoresa
pù grosa del bus del cul
S. Margherita (10.6), S. Geltrude
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SOBIA S. Elisabetta d’Ungheria, S. Gregorio
15 novembre, il sole sorge alle 7.23, tramonta alle 16.52
L’à olsù far la scoresa
pù grosa del bus del cul
VENDRI
Ded. delle basiliche dei SS. Pietro e Paolo
FESTA DELL’UOMO
RICORDO VITTIME DELLA STRADA
SABO
S. Fausto, S. Ponziano
DOMINICA Cristore XXXIV T. O.
S. Felice di Valois e S. Benigno
LUNI
UQ h 09.34 •
Presentazione della B. V. Maria
MARTI
GIORNATA DEL SEMINARIO
MERCATINO EQUO SOLIDALE
CHIUSURA ANNO SANTO MISERIC.
FESTA DELL’ALBERO
Antica fiera de Caalcasele
S. Cecilia: patrona dei cantanti e degli
artisti
S. Cecilia
MERCOLI S. Clemente I, S. Colombano, S. Felicita
SOBIA
La vita l’è ‘n lampo,
el to cul l’è ‘n stanpo
S. Andrea Dung-Lac e c., S. Flora
GIORN. CONTRO LA VIOLENZA
ALLE DONNE
SERATA DANZANTE AS. LI. PE. VA.
VENDRI
S. Caterina di Alessandria
SABO
A Santa Catarina tote drio la to scaldina
S. Pietro d’A. e S. Corrado
DOMINICA I AVVENTO, anno C
S. Massimo vescovo
LUNI
MERCATINO ANTIQUARIATO
El gnal l’è de ci le cata,
l’osel l’è de ci le ciapa
S. Giacomo
MARTI
S. Saturnino
MERCOLI
LN h 13.19 •
S. Andrea apostolo
BIBLIOTECA - tel. 045 7951089
Lun. mar. mer. giov. ven. 14.30 - 19.30
Mer. ven. 08.30 - 12.30
Mer.
20.30 - 22.00
Sab. 08.30 - 12.30
Co le ciaciare no se npasta fritole
La storia de Vales
Ordine del giorno relativo alla prima
sfilata al nuovo monumento ai caduti... Si è stabilito quanto segue:
Tutte le bandiere delle Associazioni
si troveranno alle ore 9 davanti alla
sede del Municipio per formare con
esse e i Presidenti delle Associazioni
la testa del corteo.
L’Associazione Mutilati e l’Associazioni Madri e Vedove seguiranno
immediatamente il quadrato delle
bandiere.
Quindi la musica e le scuole; Associazioni patriottiche, Politiche, Sportive, operaie e popolo si incolonneranno dietro le scuole”.
Ricordi valeggiani
La birichinata del papà
Era una sera d’inverno di tanti anni
fa, come tante altre, anzi no perché
fuori nevicava: era una sera speciale.
Noi abitiamo, anzi abitavamo in una
casa situata nella zona più bella di
Valeggio da cui si domina la vallata
del fiume Mincio, il ponte Visconteo
e Borghetto.
Guardo dalla finestra ed è tutto innevato, la neve scende silenziosa e mi
sembra di sentire il respiro sommesso della terra.
Tutto è magico, alla luce dei lampioni
anche il turbinio della neve sembra
irreale.
Papà e tutti noi fratelli siamo riuniti
in cucina attorno al tavolo, al calduccio. La mamma è morta da poco ma
c’è papà con noi, stranamente silenzioso e triste.
“Ci sono le castagne” dice qualcuno;
“dài, facciamo le caldarroste con un
bel vin-brulé e ci rinfranchiamo e tu,
papà, ci racconti qualcosa”.
Papà è un buon parlatore, con un bel
carattere: è ironico e divertente.
“Raccontaci di quella volta ... “; “No,
raccontaci qualcosa di nuovo, qualcosa della tua giovinezza o della tua
fanciullezza”.
I suoi occhi guardano nel vuoto,
ma poi si rianimano ed hanno una
espressione furbetta, quasi birichina;
poi incomincia a narrare ...
“Era una mattina di giugno, avrò avuto 10 anni, era il tempo della mietitura, i miei genitori (i vostri nonni) e lo
zio Angelo (mio fratello) si erano alzati di buon mattino ed erano già nei
campi, a mietere.
Nonna e zia Rosa (e qualche vicina
che le aiutavano) erano già ai fornelli
in cucina, indaffarate a preparare il
pranzo perché a tavola (mi avevano
detto) ci sarebbero state tante persone.
Serviva il mio aiuto per andare in paese a comperare il pane: ero orgoglioso di questo incarico “da grande .... “:
pensavo che questo era un avvenimento speciale perché il pane, sulla tavola,
c’era soltanto alla domenica e alle feste
comandate.
In quel momento la nonna stava
uscendo con un cestello infilato nel
braccio: portava la colazione agli uomini nei campi.
Infatti dalla tovaglia a quadretti bianchi e rossi che copriva il cesto spuntava il collo di un fiasco ed io sapevo che
sotto quella tovaglia c’erano di sicuro
“polenta brustolà, formaggio e salame”.
Me la ricordo ancora mia mamma, col
suo vestito lungo, arricciato in cintura,
con un grembiule nero con piccoli “pois
bianchi” e i capelli raccolti in una crocchia tra cui si notavano alcuni capelli
grigi. Mentre si incammina per un sentiero tra i campi mi fa una raccoman-
novembre
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
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raccolta zona a
raccolta zona B
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PLASTICA-LATTINE
SECCO
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PLASTICA-LATTINE
SECCO
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VETRO
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SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
dazione: “mi raccomando, cerca di essere
a casa per mezzogiorno e non distrarti in
giro”.
Lei sapeva che ero un birichino e mi distraevo per un nonnulla: per una lucertola che
scappa, una farfalla che vola, un uccellino che canta, ..... perciò l’esortazione della
mamma era opportuna.
Noi abitavamo in “Campagnola” - una frazione che distava circa 3 chilometri dal paese - perciò dovevo camminare di buon passo
per essere di ritorno a mezzogiorno.
Il sole inclemente e la strada sterrata e polverosa non mi facilitavano certo una camminata svelta come avrei voluto, per dimostrare a mamma che ero un ragazzino di
cui si poteva fidare.
Sono arrivato in paese dal fornaio, ho comperato il pane e, con la “sporta di paglia” assai pesante, mi avvio sulla strada del ritorno
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
con un passo un poco più lento di prima. Ma
sulla via, incontro un manipolo di soldati,
con le loro belle divise, con i cappelli con le
loro piume al vento (sono bersaglieri)...
Sono affascinato, voglio seguirli, ma come
faccio con il pane? ...
Mi dimentico dei buoni propositi, mi guardo attorno: in mezzo al campo che costeggia
la strada dove pascolano delle mucche vedo
un cespuglio che sembra fatto opposta per
accogliere il mio prezioso sportone. In un
attimo realizzo cosa fare.
Passo sotto il reticolato perché ho le gambe
troppo corte per scavalcarlo, mi avvicino al
cespuglio vi infilo dentro il mio pane per benino in modo che non si vedesse dall’esterno
e poi, finalmente libero, corro spedito dietro
i soldati che camminavano a passo spedito
al ritmo di una marcetta.
Ero felice come un uccellino ed ero dimen-
tico della mietitura, del pranzo, del pane,
delle promesse ...
Ho attraversato il paese con loro, e li ho seguiti fino a Borghetto; non mi sono accorto
che ho camminato tanto e che il tempo passava inesorabilmente ... , quando dal campanile della chiesetta di Borghetto sento i
rintocchi di MEZZOGIORNO.
Oddio, adesso cosa faccio, mi guardo attorno impaurito, il mio cuore batte ali ‘impazzata, intanto all’ordine: “rompete le righe” i
soldati si sparpagliano.
Ma io che faccio? (Segue)
(Sig.ra M. Teresa Tosoni in Zorzi)
[n. d. r. La formazione di bersaglieri qui
descritta si esercitava nei dintorni di Valeggio prima di essere inviata al fronte
della Grande Guerra]
RAGAZZI DEL ‘99 ALLA LEVA - 1917
dicenbre 2016
1 dicembre, il sole sorge alle 7.44, tramonta alle 16.40
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SOBIA GIORNATA CONTRO L’AIDS
S. Eligio vescovo
VENDRI
Se pioi a santa Bibiana,
pioi per quaranta dì e na stimana
S. Bibiana
SABO
S. Francesco Saverio
DOMINICA II Avv.
S. Giovanni D. (27.3), S. Barbara
FESTA RINGRAZIAMENTO COLDIRETTI - Valeggio - s. Messa
LUNI El ga i pé nela busa
S. Saba e S. Dalmazio
MARTI
Fret no fa se vent no tira
S. Nicola vescovo
MERCOLI
PQ 10.03 •
S. Ambrogio vescovo
SOBIA La Madona
ASPETTANDO NATALE
Amici Fontanafredda
Immacolata Concezione della B. V. M.
VENDRI S. Giovanni Diego C., S. Siro
SABO
Ntant che ‘l gras el cala,
el magro el crepa...
ntant che ‘l magro el cresi,
el gras le s-ciopa
B. V. di Loreto, S. Melchiade
DOMINICA III Avvento
S. Damaso I papa
LUNI
ARRIVA, ARRIVA S. LUCIA
Piazza Carlo Alberto
B. V. M. di Guadalupe, S. Giovanna
MARTI GIORNATA DEL NON VEDENTE
S. Lucia
MERCOLI
LP h 01.06 •
Dentar vec’ l’è ‘n brut mister,
che tuc’ i oria nparar…
S. Giovanni della Croce (24.11)
SOBIA
S. Maria Cr. di Rosa, S. Valeriano
VENDRI S. Eusebio, S. Adelaide e S. Albina
Inizio Novena di Natale
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SABO
15 dicembre, il sole sorge alle 7.58, tramonta alle 16.39
Boca onta no pol dir de no
S. Lazzaro vescovo
DOMINICA IV Avvento
S. Graziano
MERCATINO EQUO SOLIDALE
PRESEPI CORI CONCERTI - Chiesa parr.
LUNI
S. Dario
Riverisco, sior padro’:
a mi le pene e a lu ‘l capo’
MARTI
S. Liberato
MERCOLI
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S. Pietro Canisio (27.4)
SOBIA
Col tenp e la paia se maura anca i nespoi
S. Francesca Cabrini
VENDRI Fin Nadal fret no fa, braghe d’istà;
da Nadal en su fret no fa pù, braghe d’istà
S. Giovanni da Kety
SABO Vigilia de Nadal
S. Delfino vescovo
DOMINICA Nadal
Natività del Signore, S. Eugenia
LUNI
MARTI
S. Giovanni apostolo ed evangelista
MERCOLI
Santi Innocenti martiri
LN h 07.54 •
S. Tommaso Becket
VENDRI S. Eugenio vescovo
SABO Ultim de l’an
S. Silvestro I papa
NOTTE DI NATALE - AUGURI CON
BRINDISI - FIDAS
BUON NATALE!
MERCATINO ANTIQUARIATO
L’è mei poro mi che pori noantri
S. Stefano primo martire
SOBIA
SOLSTIZIO D’INVERNO
A Nadal le suche le va de mal
Na bela giornada d’inverno
l’è come la bela siera dei veci,
a dura en dì
Serata danzante AS. LI. PE. VA
BONA FINE E BON PRINCIPIO!
Comanda le done
Ricordi valeggiani
Mi sembra di avere le ali ai piedi e di
corsa m’avvio sulla via del ritorno; ma
alla prima salita dei giardini mi viene
il fiatone, le mie gambette sono diventate di piombo e mi aspetta almeno il
doppio della strada che era stata programmata.
Intanto il sole é allo zenit, fa sempre
più caldo, e le cicale che nell’andata mi
hanno fatto compagnia, ora diventano petulanti e noiose.
Ogni tanto faccio una corsetta ma
mi sembra di segnare il passo (come
quando si sogna: si corre, si corre e... ti
sembra di restare sempre lì).
Finalmente arrivo a Valeggio e faccio
una scorciatoia come ho visto fare,
qualche volta dai grandi; poi, improvvisamente, ecco la strada per Campagnola.
Mi fermo un attimo per riprender fiato, poi ecco il mio campo ed ecco il Cespuglio; meno male... ci siamo...
A questo punto papà smette di narrare, beve un goccio di vin-brullè e
ci guarda per assicurarsi della nostra
attenzione.
Noi siamo rapiti, anche perché papà
è un bravo parlatore e sa catturare la
nostra attenzione e la nostra fantasia.
Infatti noi ci immedesimiamo in quel
ragazzino vivace, simpatico e sfortunato. Ci scambiamo un’ occhiata
complice e solidale, incitando papà a
continuare il suo racconto.
Allora prosegue:
Dunque dovete sapere, ragazzi, che
mentre passo sotto il reticolato mi
graffio una coscia, ma sono incurante
del sangue perché vedo una mucca con
il muso dentro il cespuglio.
Vado per recuperare la mia sporta...
ma qual ‘é la mia sgradevole sorpresa?... Sì, la borsa c’è, ma vuota del suo
contenuto...
In cambio ci sono briciole sbavate,
erba biasciata e la sporta è a brandelli.
E adesso chi ha il coraggio di presentarsi a casa...?!?
Ormai sono già in ritardo sulla tabella
di marcia.
Mi si è chiuso lo stomaco, il languorino che prima ho avvertito è scomparso
e mi viene da vomitare.
Che fare? Ormai la frittata è fatta!
Mamma come avrà rimpiazzato il
pane? Con la solita polenta, immagino; ma che delusione per i miei genitori, i miei fratelli per gli operai.
Sono molto abbacchiato, ho tirato un
profondo sospiro ed ho estratto dal
cespuglio quello che rimaneva delle
sporta con quelle migole biascicate.
Ho ripreso il cammino e pian piano
sono tornato sui miei passi con tutt’altro spirito.
Ho fatto il viale che conduce al cortile
in punta di piedi per non far notare
il mio rientro, ma mia sorella mi ha
scorto da lontano e mi ha fatto segno
di scappare.
Arrivato davanti alla cucina ho appoggiato a terra la borsa e sono corso
in camera mia.
Mi sono buttato bocconi sul letto
aspettando la giusta punizione che
sono consapevole di meritare.
Salgono dalla cucina i rumori delle
stoviglie, le voci baritonali degli uomini, quelle petulanti delle donne, ma o”
nessuno parla di me.
Ho tutti i miei sensi tesi all’inverosimile per poter captare il giudizio dei
grandi. Ci tenevo tanto a rendermi
utile... e invece...
Ad un tratto le voci zittiscono, gli uomini tornano al loro lavoro, le donne sono
affaccendate in cucina: ma non tutte.
Sento mia mamma (la riconosco dal
dicembre
Per informazioni, chiamare il numero
045/6339811
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sEcco
Restmüll
Dry waste
raccolta zona a
raccolta zona B
UMIDO
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
SECCO-UMIDO-VERDE
UMIDO-CARTA
VETRO
VERDE
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
UMIDO
SECCO-UMIDO
UMIDO
PLASTICA-LATTINE
SECCO
UMIDO-CARTA
VETRO
SECCO-UMIDO
PLASTICA-LATTINE
UMIDO
umIdo
PlastIca
Biomüll
Kunststoff
Organic waste
Plastic
suo ciabattare) che si avvicina al legna io,
sento sfilare da una fascina:... “shhhht...
“o” una stropa.
Ecco, ci siamo, io mi calo i calzoncini e mi
preparo per una giusta dose di “colpi di
stropa”.
Guardo mia mamma che ha una faccia che
non so definire: Brandisce la “stropa” come
un fioretto e la fa scendere con forza sulle
mie gambe e sulle mie natiche. lo mi metto
il dito indice nelle orecchie (per non sentire
il male), mi mordo le labbra, ma non mi lascio scappare neanche un lamento.
Mi giro, le chiedo scusa e, con mia grande sorpresa, vedo che ha gli occhi lucidi.
Mamma non mi risponde ma scende le
scale in silenzio...”.
“Povero papà” - abbiamo commentato
noi ragazzi - e “povera nonna” - ha aggiunto qualcuno.
orari Isola Ecologica sul retro del calendario
carta
Papier
Paper
UMIDO
UMIDO
SECCO
CARTA
UMIDO-VETRO
sacchi e contenitori dei rifiuti vanno posizionati all’esterno
della propria abitazione sul marciapiede o lungo la strada
dopo le ore 21,00 del giorno precedente la raccolta
prevista dal calendario.
Ora papà si alza, si versa un goccio di vino
caldo, va alla finestra e dice: “guardate,
ragazzi quanta neve è scesa... e “guardate
che biancore...”.
Il suo sguardo, però, è assente... , sembra
seguire una ridda di pensieri lontani... ,
alla sua fanciullezza…, alla sua mamma...
Poi si riscuote e: “BUONA NOTTE, ragazzi... , è tardi... domani si va a scuola”.
(Sig. ra M. Teresa Tosoni in Zorzi)
Orasione
… De na mama par so fiola,
parché la sia braa a scola,
de na nona par la so salute,
le malatie la ghi à quasi tute.
Orasione de gente che laora
parché dal lunari se vaga fora,
de du sposini
parché en dì ria dei butini.
Orasione de ci comanda parché
no ghe sia pù le guere,
i è fate par gnente
e le roina la gente.
Orasione d’en putì
parché guarisa el so cagnolì.
LU el scolta tuti,
boni, catii e farabuti
ci credi e ci no credi,
dai paesi caldi a quei fredi.
Tuc’ i ga el so Signor
de pregar e da rispetar,
e pol eser de consolasio’
qualsiasi preghiera dita
con devosio’.
(Sig.ra Rosanna Armani)