03 Monday.indd - Corriere Canadese

Download Report

Transcript 03 Monday.indd - Corriere Canadese

CORRIERE CANADESE • LUNEDI 11S APRILE 2016
3
CANADA
L'ONOREVOLE
JOE VOLPE,
EDITORE
TORONTO - Molti canadesi hanno superato le ultime elezioni federali. Sì, abbiamo avuto un’elezione. Sei mesi fa. Ma la ricerca
dell’anima gemella per qualcuno
sta continuando ancora.
A prescindere dalle singole inclinazioni politiche, i canadesi si
erano stancati del governo conservatore guidato da Harper. In
breve hanno spostato la loro intenzione di voto verso l’Ndp guidato da Mulcair, per poi scegliere alla fine l’opzione dei liberali di
Trudeau. Né gli sconfitti conservatori né il demoralizzato Ndp si
sono rassegnati.
I conservatori (insieme alla
stampa e ai media amici), ragionando ancora sulla batosta ricevuta dagli elettori ai seggi, sono ipocriti nella loro indignazione che il
Paese è sopravvissuto all’evento.
Essi hanno iniziato una campagna
per cercare un messia.
L’Ndp, ancora perplesso che il
Paese non lo abbia scelto per guidare il Canada, ha appena terminato un fine settimana di profonda meditazione costituzionale e
di ricerca del capro espiatorio.
Aderenti di entrambi i partiti si
chiedono amaramente come i canadesi possano essersi sbagliati
riguardo il “movimento” che i loro rispettivi partiti rappresentano.
“Movimento” è una parola pretenziosa.
Thomas Mulcair, ex leader neodemocratico
IL COMMENTO
Addio Thomas, battuto
dal nemico interno nell’Ndp
È un po’ come ascrivere le parole “religione” e “ideologia” a una collezione di decisioni il cui modello di motivazioni di interesse personale è ovvio anche agli osservatori casuali. E chi va alla convention dell’Ndp usa il termine per far sembrare le loro discussioni più sostantive di quello
che in realtà sono.
Per la maggioranza dei canadesi, le politiche federali sono una
serie di occorrenze non collegate.
La geografia ha la tendenza a fare
questo. È difficile per la maggior
parte di noi dare un senso di cosa
è importante agli altri in posti distanti migliaia di chilometri.
Lasciamo questo compito a uomini e donne orientati politicamente capaci di definire lo scopo
della posizione che intendo occupare e il ruolo che loro aspirano
a raggiungere durante la loro ca-
rica, Per fortuna, esistono ancora.
Il resto di noi è troppo indaffarato cercando di tirare avanti la
propria vita.
Occasionalmente - in tempo di
elezioni - noi diamo attenzione ai
temi nazionali.
Quelli che ci definiscono come canadesi sono importanti per
il nostro portafoglio. In quel periodo, tendiamo a preferire politici con un approccio decisamente
pragmatico alla vita.
Noi vogliamo anche che essi abbiano un minimo di coraggio, lo
stomaco per affrontare le critiche
e le diatribe in cambio del privilegio di interpretare le nostre ambizioni collettive e di promuovere i
nostri interessi collettivi.
In questo giace il problema con
l’Ndp federale. Pensatori e critici
all’interno sono i peggiori nemici
di quelli all’avanguardia. Essi sembrano domandare che la loro leadership giustifichi ogni decisione minore con la collezione di discussioni alla convention che essi
passano come “movimento”.
Sembra essere sfuggito a chi va
alla convention che le elezioni riguardano dove i partecipanti vogliano portare il Paese. Le elezioni non sono esercizi che mettono
alla prova se i canadesi sono pronti alla loro intelligenza.
Quando i canadesi hanno desiderio di persone capaci di decidere, di certo non si rivolgono a costituzionalisti di serie B.
Uno di questi mentori (ben conosciuto dai media) del partito ha
così impressionato un intervistatore tv alla convention che il poveretto gli ha chiesto, di punto in
bianco, perché non cercasse di diventare il leader viste le sue credenziali e capacità.
La risposta? Qui parafraso: Ho
visto cosa [noi] giornalisti facciamo ai politici e non voglio essere parte di quello che subisce queste cose. Pollo, ho pensato. Se non
puoi difendere le tue idee perché
noi dovremmo accettarle.
ENGLISH VERSION
Goodbye Thomas: thinkers and critics from within your biggest enemy
The Honourable Joe Volpe, Publisher
TORONTO - Most Canadians have
gotten over the last Federal election. Yes, we did have one. Six
months ago. The soul searching for
some is still ongoing.
No matter one’s political inclinations, Canadians had grown tired
of their Harper-driven Conservative government. Briefly, they
parked their intentions for a replacement with the Mulcair-led
NDP, only to opt for Trudeau’s Liberals in the end.
Neither the ousted Conservatives nor the frustrated NDP have
accepted the results.
Conservatives (and Conservative friendly Press and Media), still
smarting from the beating the public gave them at the polls, are self-
righteous in their indignation that
the country has survived the event.
They have begun a campaign to
seek out a messiah.
The NDP, still perplexed that
the country did not choose them
to lead Canada “out of the wilderness”, just ended a weekend of
constitutional soul-searching and
scape-goating.
Adherents of both Parties wonder rather [too] bitterly, so it
seems, how Canadians could be so
wrong about the “movement” their
respective Parties represent.
“Movement” is a pretentious
word. It is a little like ascribing the
words “religion” and “ideology”
to a collection of decisions whose
pattern of motivating self-interest
is obvious even to casual observers. Yet convention goers a’ la NDP
use the term to make their discussions appear more substantive
than they are.
For most Canadians, federal politics is a series of unrelated occurrences. Geography has a tendency to do that to events. It is difficult for most of us to make sense of
what is important to others in places thousands of kilometres away.
We leave that task to politically oriented men and women capable of defining the purpose of the
position they wish to occupy and
the role they aspire to fulfill during their time in the chair. Thank
goodness, they still exist. The rest
of us are too busy trying to make
a living.
Occasionally – at election time
– we do give some attention to national themes. The ones that define
us as Canadians or are important
to our pocket books. At such times,
we tend to prefer politicians with
a decidedly pragmatic approach to
life.
We also want them to have a little bit of courage, the intestinal fortitude to weather criticism and diatribe in return for the privilege of
interpreting our collective ambitions and advancing our collective
interests.
Therein lies the problem with
the federal NDP. Thinkers and critics from within are the biggest enemy of those in the vanguard. They
seem to demand that their “leadership” justify every minor decision with the collection of convention discussions they pass off as a
“movement”.
It seems to have escaped con-
vention goers that elections are
about where participants want to
take the country. Elections are not
exercises that test whether Canada is ready for their cranial capacity. When Canadians thirst for decision makers, they do not reach for
second tier constitutionalists.
One such outspoken (and well
known to Media types) “mentor”
of the Party so impressed a TV interviewer on the convention floor
that the poor fellow asked him,
point blank, why someone with
such credentials and capacities
wouldn’t seek the Leadership himself.
The answer? I paraphrase: I’ve
seen what [we] journalists do to
politicians and I want no part of the
receiving end. Chicken, I thought.
If you cannot stand up for your
ideas why should we accept them.
SOLO SU APPUNTAMENTO
Siamo lieti di essere al VOSTRO servizio
Presso l’Ufficio di Distretto del Deputato al Parlamento Federale
Francesco Sorbara MP
si terrà una TAX CLINIC per la denuncia dei redditi
GRATUITAMENTE
per i residenti di Vaughan-Woodbridge
FRANCESCO
SORBARA
MP
VAUGHAN-WOODBRIDGE
8633 Weston Road Suite 6A
Woodbridge, Ontario L4L 9R6
Telefono 905-264-6446
Fax: 905-264-8637
DATE ED ORARI
Mar. 19 Aprile
10:00 am - 4:00 pm
Mer. 20 Aprile
10:00 am - 4:00 pm
Email: [email protected]
Twitter: https://twitter.com/fsorbara
Facebook: https://www.facebook.com/
FrancescoSorbaraMP