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Anno 1 - n. 40 - Venerdì 8 aprile 2016 - COPIA GRATUITA
Editoriale
La medicina
e la compassione
S
di Giuseppe Vinci
ul New York Times (uno dei quotidiani più
autorevoli al mondo) del 25 dicembre 2015
(lo scorso Natale) Gavin Francis, medico e
scrittore, si è interrogato su come al Pronto
Soccorso (o, in contesti meno drammatici, dal
medico di base) cambi l’atteggiamento del medico
di fronte a persone che stanno male in conseguenza
di proprie azioni. Aumenta il distacco, si diventa più
freddi e superficiali, insomma si cura meno e meno
efficacemente. In quei casi, racconta Francis, «ho
lavorato duro per mantenere l’empatia; ho riflettuto
sul fatto che coloro che sono andati in overdose, che
si sono intossicati o che hanno commesso azioni
criminali potrebbero non esserselo andati a cercare
più di coloro che si feriscono mentre sciano o fanno
equitazione o di quelli che, per lavoro eccessivo,
presentano palpitazioni cardiache. Ma è difficile.»
Infatti, sappiamo che è più facile diventare empatici,
avvertire la sofferenza altrui e provare compassione,
quando vediamo che la sofferenza è associata a un’ingiustizia, che è la sofferenza di un’innocente. E questo
è giusto, bello, utile, semplice.
Ma diversa è (dovrebbe essere) la posizione di coloro
che curano (medici, psicologi, infermieri, ecc.) e
di coloro che aiutano (insegnanti, assistenti sociali,
educatori, ecc.), perché non esiste cura e aiuto senza
la capacità di sentire almeno un po’ su di sé, attraverso l’empatia e la compassione, la difficoltà dell’altro.
Quelli che curano e aiutano sono (dovrebbero
essere) chiamati a riflettere e a formarsi per superare
l’ostacolo rappresentato dal pensare “se l’è andata a
cercare”, di fronte a chi ha bisogno del loro intervento,
semplicemente perché ciò, impedendo l’empatia e la
compassione, impedisce la cura e l’aiuto efficace a chi
si comporta male perché sta egli stesso male: il tossicodipendente, il delinquente, l’anoressica, ad esempio,
o, in altri campi, il bambino o il ragazzo con disturbo
del comportamento a scuola o nel contesto sociale.
Considerare, in quel momento, quelle persone come
soggette a propri vincoli interni che impediscono loro
di far di meglio per sé e per chi sta intorno, consente
di provare a entrare in contatto più profondo, cioè più
efficace e capace forse di generare un cambiamento.
In questo modo si qualifica il proprio stesso lavoro
e si previene il proprio “esaurimento” (il cosiddetto
burn-out). Si può riuscire anche – ci ricorda lo
stesso autore citato – a praticare quella che Aristotele
chiamava la “giusta compassione”, che non deve
essere troppa (il medico pietoso, che in realtà non
cura) o troppo poca (il medico freddo e distaccato,
che in realtà non cura). La compassione, cioè, rivolta
“alla persona giusta, nella giusta misura, al momento
giusto”. Aristotele non precisa chi è la persona giusta,
quale sia la giusta misura, né quale sia il momento
giusto: tocca a noi di volta in volta stabilirlo, rischiando ogni volta, e correggendoci strada facendo. Senza
vittimizzarci e senza vittimizzare, ma combattendo
– nel nostro interesse – la nostra ignoranza e i nostri
conseguenti pregiudizi.
AMMINISTRATIVE 2016
cronaca
confronto a tre Lancio
di uova
I candidati ufficiali: Ciro D’Alò, Pierluigi Di Palma
e Michele Santoro. Cosa faranno i 5 stelle?
di Raffaella Capriglia
I
l quadro elettorale è in gran parte
già definito. Ci sono tre candidati
ufficiali. Ciro D’Alò, della coalizione “Grottaglie on”, Pierluigi Di
Palma, della coalizione di centrosinistra “Ali e Radici” e Michele Santoro,
della coalizione di centrodestra. Le
prossime settimane ci diranno come
si organizzeranno i 5 stelle grottagliesi, raggruppati in tre meetup (Grottaglie 5 stelle e Futuro a 5 stelle Grottaglie – che, nelle ultime iniziative,
hanno lavorato insieme - e Amici di
Beppe Grillo Grottaglie) e il gruppo
che fa capo al sindaco uscente, Ciro
Alabrese, non confluito nell’alleanza
pro Di Palma. Tra le ultime novità
politiche, l’adesione alla coalizione
“Ali e Radici” de “La Puglia in Più”,
il movimento che fa capo, a livello
nazionale, al senatore Dario Stefano,
continua a pag. 2
“Cari lettori, vi comunico che con questo numero termina la mia collaborazione con Livù
Week. Colgo l’occasione per salutare chi ha avuto il piacere di seguirmi fin qui e per formulare all’Editore, alla Direttrice Responsabile e alla Redazione il mio più sincero augurio per
un futuro sempre più pieno di soddisfazioni.”
Pietro Spagnulo (Satirik)
alla
sede
di Ali
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fra lunedì e martedì
scorsi, il comitato elettorale di Pierluigi Di
Palma, candidato sindaco della coalizione Ali e Radici, di cui fanno parte
Partito Democratico, Area Popolare
(che comprende l’Udc, il Centro Democratico e il movimento Libera….
Mente), La Puglia in Più, Volare Alto,
Comunità Reale.
Delle uova marce sono state gettate
alla base delle serrande della sede, in
continua a pag. 2
CRONACA
A M M I N I S T R AT I V E G R O T TA G L I E 2 0 1 6
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Divisione
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confronto a tre
segue dalla prima pagina
2
rappresentato in giunta dall’assessore Giuseppe Guarini e – invece
- inizialmente nel cartello “centrosinistra grottagliese” pro Alabrese;
nel centrodestra, invece, si struttura,
a Grottaglie, il movimento “Noi con
Salvini”, che sta lavorando “con tutte
le componenti del centrodestra e le
liste civiche a sostegno del candidato
sindaco Michele Santoro e nella prospettiva di costituzione del gruppo
per il progetto politico amministrativo; il nostro movimento – dice il
coordinatore Angelo Gianfrate sarà impegnato per il cambiamento
che migliori le attuali condizioni e
che valorizzi le potenzialità che il
territorio offre, dall’artigianato, al
turismo ai trasporti”. Il nuovo coordinatore grottagliese di “Noi con
Salvini” è Ciro Vitale.
La campagna elettorale entra, intanto, nel vivo, con i primi comizi.
Dopo la vittoria alle primarie, Ciro
D’Alò, candidato sindaco della coalizione “Grottaglie on”, alleanza
composta da Sud in movimento,
Rigererazione, Sel, Sviluppo e territorio, Utopia, Cambiamo Grottaglie, Lega Sud Ausonia e Rifondazione Comunista, ha ringraziato i
2.760 cittadini di Grottaglie che si
sono recati alle urne e gli oltre 1.900
che lo hanno scelto, per correre
alle elezioni di giugno, per la carica di primo cittadino. L’occasione
è stato l’intervento “in Principe di
Piemonte, gremita, con la fontana colorata di blu, per ricordare
la Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo”. D’Alò ha
spiegato che “verrà completato il
programma del cambiamento fatto dai cittadini e con i cittadini,
al quale hanno collaborato tutte le
categorie interessate al futuro della
città”. Non è mancato il confronto
politico, sui temi “caldi”, come l’ospedale e l’aeroporto. Il San Marco,
“non lo hanno fatto chiudere di
colpo – ha dichiarato D’Alò - ma
a poco a poco, come abbiamo da
Lancio di uova alla
sede di Ali e Radici
segue dalla prima pagina
tempo denunciato, lo stanno facendo morire. I servizi sono già
ridotti a dodici ore. Il dg Asl Rossi
– è scritto in un comunicato - è il
braccio esecutivo delle scelte prese
a Roma e Bari dal Pd rappresentato da Emiliano e dal candidato Di
Palma. Ha disatteso gli impegni
presi. Siamo rimasti con la sola,
flebile, speranza del ricorso al Tar
del sindaco Alabrese o che, ancor
meno probabile, il governo bocci
il piano dei tagli alla sanità della
Regione”. Sullo sviluppo dell’aeroporto: “Grottaglie non deve essere
‘dronecentrica’. Va sostenuto il tessuto produttivo sano del territorio,
a partire dai commercianti, artigiani e agricoltori. Siamo progressisti,
per una politica del fare e dello sviluppo. Non poniamo freni agli investimenti, ma vogliamo un piano
ecosostenibile, per un territorio da
anni martoriato dal punto di vista
ambientale e della salute, per scelte scellerate delle amministrazioni
passate. Vogliamo un progresso che
non incida sulla vita delle persone
e sul nostro ambiente”. Secondo il
candidato sindaco della coalizione
Grottaglie on, Grottaglie deve essere “fatta dai giovani e per i giovani.
Una città giusta, che sappia rivalutare il proprio patrimonio storico
e naturalistico. Cultura e turismo
sono davvero al centro del nostro
interesse – ha dichiarato -. Per questo faremo sì che gli operatori del
settore abbiano la possibilità di
mettersi in rete per unire le bellezze
delle gravine, con quelle del centro
storico, la qualità del lavoro dei ceramisti a quella degli operatori turistici, che conoscono più di ogni
altro il valore del nostro territorio”.
Va avanti con l’obiettivo della
“smart city”, la città ad economia
sostenibile, il candidato sindaco di
Ali e Radici Pierluigi di Palma. “L’obiettivo – ha dichiarato nel primo
comizio, in cui ha presentato le sue
linee guida alla città - è far diventa-
re Grottaglie una smart city, ad economia sostenibile. Le parole chiave sono sviluppo dell’aeroporto,
dell’agricoltura e dell’artigianato,
tutela dell’ospedale e dell’ambiente”. Il candidato primo cittadino,
sostenuto da un’alleanza composta da Partito Democratico, Area
Popolare (che comprende l’Udc, il
Centro Democratico e il Movimento Libera...Mente), la Puglia in Più,
Volare Alto e Comunità Reale, ha
inaugurato sabato sera il suo comitato elettorale, in via Parini (oggetto, nella notte tra lunedì e martedì,
di un lancio di uova, stigmatizzato
dallo stesso candidato e dalla coalizione). “La piazza ha risposto con
una presenza ed un entusiasmo che
da anni mancavano in Città – è
scritto in un comunicato -; il candidato sindaco Di Palma ha presentato ai cittadini il progetto politico,
sociale ed economico che sarebbe
possibile realizzare per Grottaglie
con risultati già nel breve termine”.
Tra i temi ricordati nel comizio,
“l’occupazione e della crescita socioeconomica del territorio, come
il rilancio urbano e la promozione
turistica della città, attraverso la costituzione di una smart city sostenibile e il recupero di attività chiave
come la ceramica e l’agricoltura, il
piano di sviluppo del distretto aeroportuale locale, in sinergia con il
porto di Taranto, la tutela ambientale con il freno allo sviluppo della
discarica, la possibilità di recupero
dell’ospedale San Marco, grazie al
dialogo diretto con le forze istituzionali direttamente responsabili”.
Infine, “la volontà - è scritto - di far
sì che Grottaglie possa assumere da
subito un ruolo politico, economico e sociale, centrale nel territorio
ionico e la possibilità di realizzare
l’insieme di questi obiettivi”. I punti di forza – è spiegato nella nota –
sono “l’autorevolezza istituzionale
e la decennale esperienza pubblica
del candidato”.
via Parini, diffondendo un cattivissimo odore all’interno del locale.
“All’indomani della grande partecipazione popolare al comizio di
Pierluigi Di Palma – si legge in una
nota stampa - candidato sindaco
di centro sinistra a Grottaglie, un
atto teppistico presso la sede del
comitato elettorale della coalizione
Ali e Radici tende ad alimentare un
clima poco sereno, teso a compromettere il libero esercizio dei diritti
democratici nel periodo elettorale”.
“Nel denunciare alle forze di Polizia l’incivile azione delinquenziale
che non può e non deve intimorire
nessuno – ha dichiarato lo stesso
Di Palma - richiamo tutte le forze
politiche ed i movimenti partecipanti alla coalizione, in un percorso di lotta e di governo, a rafforzare
l’impegno diretto ad illustrare i
contenuti concreti del programma
elettorale che porterà a breve la
nostra città ad essere riconosciuta
quale positivo modello di sviluppo
economico, sociale e culturale della terra Jonica”.
Numerosi i rappresentanti politici
che dai social hanno chiesto a tutti
i competitor alla prossime amministrative di giugno, di abbassare
i toni, evitando di esasperare gli
animi e riportando il dibattito sul
piano politico.
leggici online
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Gocce di Filosofia
CRONACA
Muore a 46 anni
al pronto soccorso
del San Marco
Avviate le indagini per risalire alla causa del decesso
A
di Anna Rita Palmisani
veva 46 anni Antonella De Icco, la donna morta al
pronto soccorso di Grottaglie lo scorso mercoledì 23
marzo in circostanze ancora da accertare.
A seguito della denuncia presentata dai familiari della quarantaseienne, il pubblico ministero Lopalco ha provveduto
al sequestro della salma e, benché fosse stata già richiesta dagli stessi sanitari del San Marco, anche alla richiesta di autopsia
sul suo corpo, avanzata dall’avvocato della famiglia della donna.
L’esame autoptico, è stato eseguito dal medico legale barese, dr.
Vinci, il quale a giorni comunicherà il risultato dell’autopsia.
Da alcune testimonianze di amici e familiari, si è potuto ricostruire ciò che è accaduto quel mercoledì. Nel pomeriggio del 23
marzo, Antonella De Icco, accompagnata da un’amica, si è recata
al pronto soccorso accusando dolori e bruciori diffusi al torace e
all’addome. Dopo una veloce visita e la costatazione da parte dei
medici che si trattava di un soggetto asmatico, le è stato somministrato del cortisone per via intramuscolare ed è stata dimessa
con codice verde, cioè poco critico.
La donna, però, continuava ad asserire di non sentirsi bene.
Uscita dall’ospedale con l’amica si è fermata in un bar a prendere
una bottiglietta d’acqua e poi ha chiesto alla sua accompagnatri-
ce di riportarla in ospedale perché stava male.
Arrivata nuovamente al pronto soccorso, le sarebbe stato effettua
solo un rx toracico. Poco dopo la donna è deceduta.
Nel giro di pochissimo tempo, sono giunte in ospedale le due
figlie, C.D.T. di 16 anni e T.D.T di 20, con il marito C.D.T. i quali,
vista la situazione poco chiara, si sono rivolti immediatamente
ad un legale. Sul posto sono giunti anche gli agenti del locale
commissariato di polizia, guidati dal dirigente Vincenzo Maruzzella.
I familiari hanno dichiarato di aver potuto vedere il corpo della
loro cara, solo dopo diverse ore rispetto al loro arrivo.
Non è ancora dato sapere o ipotizzare il motivo per cui la donna
sia deceduta. Indiscrezioni raccontano di aver visto del sangue
fuoriuscire dal suo naso, indice di una emorragia. Ma questa
evenienza potrà essere confermata solo dagli esami autoptici.
Il caso De Icco, riporta indietro di 4 anni, quando nel febbraio
del 2012, Vito De Virgilis morì di infarto (scambiato per un attacco di panico) nella sua abitazione, dopo essere stato dimesso
dallo stesso pronto soccorso. Le indagini relative al quel caso
sono ancora in corso. Casualità vuole che anche De Virgilis avesse quarantasei anni, proprio come Antonella De Icco.
Visita dell’arcivescovo
al San Marco
Monsignor Santoro lancia un appello alle istituzioni
di Anna Rita Palmisani
«È
l’anno della misericordia e tra le opere di
misericordia corporali c’è quella di visitare
gli infermi».
Una visita a sorpresa e molto gradita,
quella dell’arcivescovo metropolita di
Taranto, monsignor Filippo Santoro
all’ospedale San Marco di Grottaglie.
Con lui il parroco della Collegiata di
Grottaglie don Eligio Grimaldi e il
parroco della Madonna delle Grazie
don Emidio Dellisanti.
«E’ molto bello – ci ha detto mons.
Santoro - vedere che sia gli ammalati
che i loro parenti cercano un abbraccio, una benedizione, un sorriso. Ed
è proprio questo il nostro compito. In
verità ci danno più loro di quanto noi
diamo. Ciò che offriamo noi, è la presenza di Gesù, vivo, risorto, che si manifesta anche attraverso queste visite».
L’ospedale di Grottaglie, si sa, sta vivendo un momento difficile. Il suo
futuro è ancora oggi un enigma, ma
le decisioni che intanto la Regione sta
prendendo non fanno auspicare per il
meglio. I tagli maggiori della sanità jonica, riguardano proprio il San Marco,
per il quel ci si è mobilitati anche pres-
so il Ministero della Sanità.
«Un messaggio che posso inviare a coloro che decidono per il futuro della
sanità – ha detto Santoro – è che facciano le cose con equità, con giustizia.
Tenendo conto sempre non solo degli
aspetti economico finanziari, ma anche e soprattutto degli aspetti umani,
degli aspetti storici. È necessario valorizzare i posti e gli ospedali che nel
territorio hanno sempre avuto un ruolo grande e fondamentale. Certo, in
una prospettiva di maggiore razionalità, però, senza dimenticare i bisogni
umani che sono i più urgenti e i più
immediati. In modo che il servizio sia
completo: curare la malattia ed avere
uno sguardo intero ed integrale sulla persona. Perché il benessere non è
solo quello fisico, ma è quello del cuore, dell’individuo nella sua totalità. Ciò
che ho visto questa mattina, è stato un
esempio di quanto la gente abbia bisogno di cure da ogni punto di vista.
Tutti mi hanno manifestato la gioia di
questo incontro, di questa visita. E ciò
non può essere sottovalutato».
Il fascino
discreto della
borghesia
D
a cura di Mimmo Annicchiarico
a grande maestro del
surrealismo cinematografico, Luis Buñuel, ci ha
lasciato, quasi 45 anni fa,
un affresco dei vizi di una borghesia
meschina, tutta ripiegata su se stessa e
intenta a mostrare, con la sua ipocrita
gentilezza di costumi, uno spirito di
conservazione davvero imprevedibile,
se si pensa al carattere rivoluzionario,
di cui socialmente era stata, prima,
banditrice e, poi, portatrice.
Del film si è detto che non va considerato una vera e propria denuncia del
mondo borghese contemporaneo, ma,
più semplicemente, un’ironica presa in
giro di questa classe sociale.
Qui, invece, voglio trattare del fallimento (!) della borghesia, a seguito del
tradimento della sua vocazione originaria.
In verità, la borghesia di tradimenti ne
ha inanellati parecchi, lungo il corso
del suo incedere storico. E, mai un ripensamento; meno che mai, un accenno di senso di colpa!
Eppure, non le sono mancati, storicamente, riconoscimenti espliciti e
gratificanti attestazioni di merito sulla bontà primigenia del suo progetto,
finanche da fonti insospettabili, come
può essere quella delle prime pagine
del “Manifesto del Partito Comunista”,
di Marx ed Engels.
La civiltà comunale, espressa nelle
nuove istituzioni politiche, nello slancio impresso all’economia, portata
fuori dalla “curtis”, e nello sviluppo dei
mestieri, come nel trionfo delle arti,
sta lì a testimoniare la capacità che
ebbe la classe borghese di costruire il
nuovo, ispirandosi all’antico, senza fermarsi a distruggere il vecchio.
Fu frutto di una giovinezza che voleva
riempire di vita gli anni, nutrire di fantasia e di sogni le menti, trasformare
i privilegi in diritti civili, abbattere colonne, muraglie e frontiere, alla ricerca
di spazi sempre più ampi di libertà.
Questo nella sua esuberante giovane
età; ma poi?
Ebbene, man mano che il profumo
dell’avventura venne a confondersi
con quello del possesso e il gusto del
“nuovo” con quello del “certo”, ecco
che il calcolo, la convenienza e l’utile
buttarono giù dalla torre, tutti insieme,
idealità e progetti.
Tradire e tradirsi fu un tutt’uno. Gran
parte del capitale accumulato, anziché
investirlo, lo tesaurizzò o, ancor peggio, lo barattò con qualche titolo nobiliare, assecondando l’ambizione di
salire quella stessa scala sociale che si
era prefissata di abbattere. Volle entrare nel gran mondo della aristocrazia,
anche subendo lo sguardo carico di
disprezzo e l’appellativo sarcastico di
“pervenue” (arrampicatrice sociale),
essendo, la sua, una “nobiltà di toga”,
intrufolata tra la “nobiltà di spada”:
quella comprata, questa ereditata.
Venne, in seguito, il tempo di illudere il proletariato, per poi ingannarlo,
spingendolo sulle barricate parigine,
salvo, a vittoria raggiunta, di scipparne
il bottino (Liberté, Égalité, Fraternité),
nonché di ridurre i suoi resti a pura
merce da sfruttare col ricatto occupazionale della “legge bronzea”, ovvero la
regola-capestro che mantiene i salari
sempre vicini ai livelli minimi di sussistenza, per meglio ottimizzare i profitti.
Infine, l’ultimo voltafaccia, quello più
aggressivo, compiuto ai danni della
stessa civiltà umanistica.
Ed ecco, nel deserto dello spirito, nella
più totale dissacrazione della natura e
nella riduzione di ogni valore all’unità di misura del prezzo, stima morale
compresa, dominare incontrastata
- tra stonati canti e urla disperate l’erezione fallica del nuovo totem da
idolatrare, senza più tabù, nei putridi
sepolcri imbiancati delle loro stesse
coscienze ignare, pericolose “portatrici insane” di inarrestabili, virulenti
pandemie.
La borghesia, che aveva promesso a sé
e al mondo intero, un futuro di libertà e di felicità, pur distruggendo ogni
giorno l’utopia della “Città del Sole”,
sostituendola con la realtà di una “Città delle Tenebre”, sembra andare ancora fiera del suo fascino.
Il fascino, per usare un’immagine che
prendo in prestito da un dotto commento al dantesco Canto di Ulisse,
di un mondo borghese che preferisce
all’ardore dell’eroe greco di sfidare le
Colonne d’Ercole l’allegria di quattro
salti in giardino, nelle pozzanghere di
fango.
Insomma, il mondo di... Peppa Pig!
Colora la tradizione
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3
autismo
Che cos’è l’Autismo?
S
di Francesca Vinci
4
econdo il DSM 5 (Diagnostic and Statistical Manual
of Mental Disorders), l’ultima edizione del manuale che definisce i disturbi
mentali, si parla di Disturbi dello
Spettro Autistico quando è presente
un deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione
sociale in diversi contesti, accompagnato da comportamenti, interessi o
attività ristretti e ripetitivi.
Sulle cause del disturbo c’è ancora incertezza, anche se parecchio sappiamo già. Si ritiene che ci sia una componente genetica, e i dati più recenti
suggeriscono con sempre più forza
la possibilità di un danno organico
che si verifica nelle fasi di sviluppo
del sistema nervoso. Uno studio del
2014 ha per esempio osservato alcune anomalie nel cervello di alcuni
bambini affetti da autismo, connessi
a problemi durante lo sviluppo fetale.
Nel 2011, l’Istituto Superiore di Sanità ha emesso delle Linee guida sui
Trattamenti che hanno dimostrato
una qualche efficacia, indicandone
una in particolare, l’ABA (Applied
Behaviour Intervention), che prevede programmi comportamentali di
20-40 ore a settimana rivolti all’età
prescolare, consistenti nell’applicazione intensiva dei principi comportamentali per l’insegnamento
d’abilità sociali (linguaggio, gioco,
comunicazione,
socializzazione,
autonomia personale, abilità accademiche) e la correzione di comportamenti problematici (autostimolazioni, aggressività, autolesionismo,
ossessioni).
Ho avuto la possibilità di lavorare
fianco a fianco con una professionista del settore, utilizzando le tecniche
ABA con un bimbo all’epoca di due
anni e mezzo con diagnosi di Autismo. Il programma meticolosamente
seguito (36 ore settimanali, con alternanza delle tutor, inclusa la mamma)
ha portato risultati significativi: utilizzo adeguato del linguaggio, educazione al contatto visivo, all’interazione sociale, riduzione al minimo di
atteggiamenti stereotipati, aumento
dell’autonomia. Insomma, per farla
breve, questo bimbo (adesso splendido adolescente, curioso e intelligente), inizialmente “incomprensibile” e
chiuso nella sua bolla di solitudine,
cominciò ad avere comportamenti
adeguati al contesto, a fare domande,
a comunicare nel suo modo speciale.
Le peculiarità della sindrome rendono difficile e doloroso il rapporto
della famiglia con il proprio bambino, e costituiscono una fonte aggiuntiva di stress che spesso minaccia la
sopravvivenza dell’unità familiare.
La mancanza di interazione (interpretata spesso dai genitori come un
rifiuto, e quindi poco ricercata), la
fatica e l’impossibilità a svolgere una
vita “normale” (iperattività, problemi
di sonno e di alimentazione - spesso
la casa diventa una prigione spoglia
in cui barricarsi, con porte e finestre
sbarrate), l’angoscia provata nell’osservare l’isolamento e il passare delle
ore a guardarsi le mani o giocherellare con un elastico, la paura e l’ansia
legate a problemi di comportamento
(presenza di episodi di auto o etero
aggressività), l’isolamento sociale e
l’incomprensione sociale (pregiudizi, cattiva informazione, formazione
inadeguata degli operatori sociali) con cui spesso queste famiglie si
scontrano, il dolore e i sensi di colpa che ogni genitore si porta dentro
il cuore per non “esser riuscito” ad
assicurare al figlio una vita serena e
“normale”, come se fosse dipeso da
lui/lei… .
Forse è proprio questo che, secondo
me, è ancora carente nei programmi
di cura del bambino autistico e, più
in generale, dei bambini con gravi
difficoltà comportamentali: l’aiuto
forte ai familiari, genitori e fratelli
del piccolo, esposti a dolori e stress
intensi e ripetuti. L’ascolto e la vicinanza ai genitori, un vero e proprio
lavoro terapeutico con loro, per loro
e per il loro bambino è indispensabile, perché sostiene e incoraggia tutti,
consente l’elaborazione della fatica e
della tristezza che tante volte la malattia comporta, e torna al bambino
come energia per conquistare altri
progressi nelle competenze individuali. Superiamo le nostre difficoltà e cresciamo, noi come i bambini
autistici, solo stando dentro sistemi
relazionali e affettivi che funzionano
sufficientemente bene, e ciò vale per
ogni tipo di difficoltà umana ma particolarmente per quelle più gravi.
INTERVISTA
Rita e Carol
Un incrocio di sguardi
che arrivano al cuore
«M
di Anna Rita Palmisani
amma,
non mi
d e v i
rimproverare,
perché io sono autistico».
«Embè, che significa?»
«Non lo so! Ma io sono autistico e
non mi devi rimproverare».
A Rita le si riempiono gli occhi di
gioia quando parla del suo Carol.
Adesso riesce a sorridere ed ironizzare di una situazione piombata nella
sua vita cinque anni fa. E noi ridiamo
e piangiamo con lei, ripercorrendo
un percorso che non è ancora finito.
Il 2 aprile si è celebrata la giornata
mondiale dell’autismo e Rita ha accettato di raccontarci la sua storia,
affinché questa possa servire per sensibilizzare tutti.
Rita, quando avete scoperto che Carol era un bambino autistico?
«Aveva quasi tre anni quando mi
sono accorta che qualcosa non andava. Non parlava, se voleva qualcosa
non chiedeva nulla, non giocava col
fratellino, non guadava negli occhi
e non riusciva a togliere il pannetto.
A me sembrava chiuso in un mondo
tutto suo. Quando facevo presente
i miei dubbi in famiglia o ai medici,
mi rispondevano che ero troppo apprensiva, che mi stavo preoccupando per nulla e che ogni bambino ha
i suoi tempi. Ma io, da mamma, mi
rendevo conto che non si trattava dei
soliti tempi differenti dei bambini e
che il mio Carol aveva bisogno di un
sostegno differente. Pensai che fosse
sordo, così gli feci fare una visita audiometrica e lì il dottore mi disse che
il bambino aveva bisogno di una visita logopedistica ed una psicologica.
Prenotammo all’Utr, dove mi misero
in lista di attesa per mesi. Intanto, a mando la diagnosi consigliandomi il
causa del pannetto, inizialmente a ricovero in neuropsichiatria infantile
tre anni, non lo presero alla scuola a Bari, dove siamo stati 15 giorni. La
dell’infanzia. Poi, rimasi incinta di situazione lì non è stata semplice, permia figlia e chiesi alle maché io ero incinta di otto mesi e per
estre dell’asilo di tenere Carol in classe per
qualche ora al giorno.
Un giorno i bimbi
uscirono per una gita
con il pulmino, ma
Carol rimase in classe
perché per le maestre
non era gestibile. Fu
allora che chiesi al pediatra di prescrivermi
una visita dallo psicologo. Essendo bloccate
le liste di attesa pubbliche, con mio marito
decidemmo di portarlo a pagamento da un
neuropsichiatra infantile. Lui non ci mise
molto a capire. Disse
per tre volte a Carol:
“Ciao bel bambino,
come stai?”, porgendogli la mano per ricevere risposta, senza però
riuscirci. La terza volta
Carol, che fino ad allora aveva tenuto lo
sguardo basso, alzò la
in foto: Francesca, Carol, Michele
testa guardando in direzione del dottore, per il quale non fare economia, dicevo a mio marito
ci furono dubbi. “Signora – mi disse – di non venire tutti i giorni, quindi mi
suo figlio è autistico”. Il mondo crollò ritrovavo sola ad affrontare giornate
addosso a me e a mio marito».
difficili. In seguito alla diagnosi deCosa avete fatto allora?
finitiva, cominciammo un percorso
«Entrambi eravamo disperati. Io, a con quattro incontri settimanali allo
differenza di mio marito, mi detti SMAIRM, dove siamo stati fortunasubito forza. Tramite un’amica con- ti a trovare terapisti bravissimi che
tattammo lo SMAIRM, dove in poco hanno aiutato molto Carol a protempo visitarono il bambino, confer- gredire. Adesso Carol ha 8 anni ed è
così migliorato che siamo passati da
quattro a tre incontri settimanali. A
scuola ha avuto ottimi insegnante di
sostegno. Il problema sorge ogni volta che lui deve cambiare insegnante
di sostegno. Ma fortunatamente,
fino ad oggi sono stati tutti bravi
ad entrare in empatia con lui. Le
difficoltà sono ancora tante, ma
oggi possiamo dire di riuscire
più facilmente ad affrontarle».
Gli altri figli come vivono la
situazione?
«Quando abbiamo scoperto che
Carol era autistico, le nostre attenzioni si sono focalizzate su di
lui. Michele non aveva problemi
scolastici e cresceva più grande
della sua età. La piccola aveva
pochi mesi, quindi, non comprendeva ancora ciò che stava
accadendo. Un giorno, però,
mi accorsi che Michele aveva
cominciato a scrivere molto
male. Fu allora che chiesi alla
dottoressa che seguiva Carol di
incontrarlo. Dopo aver avuto un
dialogo con lui, la dottoressa mi
disse che Michele aveva bisogno
di essere visto; aveva bisogno
delle attenzioni della mamma.
Ed allora riequilibrammo i rapporti all’interno della famiglia.
Oggi i miei tre figli vivono un
rapporto di amore reciproco,
con gli altri e i bassi di ogni famiglia.
Ma Michele e Francesca, comprendono la situazione di Carol, quindi gli
sono vicini, come gli abbiamo insegnato a fare. Carol, poi, è un bambino
adorabile. All’inizio non è stato semplice far capire che l’autismo di Carol
non era pericoloso per gli altri. Ma
adesso Carol ha tanti amici».
E con suo marito?
«Il nostro rapporto si è fortificato
affrontando le difficoltà insieme. Inizialmente sono stata io a spronare
mio marito. Oggi è spesso lui a darmi
forza nello stesso modo. Per benessere della famiglia, ho dovuto lasciare il
lavoro. Serviva che io seguissi i bambini e questo ha aiutato tutti, anche
se non è facile vivere con un solo stipendio, senza poter ricevere sostegno
dalle istituzioni».
Qual è la sua più grande preoccupazione oggi?
«Come ogni genitore di una bambino
che vive una situazione come quella
di Carol, la mia più grande paura riguarda il “dopo di me”, quando io e
mio marito non ci saremo più. Tutti
ci dicono che stiamo facendo con Carol un ottimo lavoro e che lui riuscirà
ad essere una persona autonoma. Ma
la paura è grande. Tanto da farti arrivare a pensare che quando arriverà
il momento, la cosa migliore sarebbe
quella di andar via insieme. La rete
intorno a noi è forte, ma vorremmo
che le istituzioni ci fossero più vicine».
Che consiglio si sente di dare ai genitori che sono all’inizio del percorso da voi intrapreso?
«Innanzitutto, quello di accettare il
prima possibile il problema. Perché
solo così potrete aiutare vostro figlio.
La diagnosi precoce aiuta ad intervenire per tempo, permettendo ai bambini di raggiungere più facilmente e
per quanto possibile, la loro indipendenza, a riconoscere le sensazioni ed
i sentimenti e a socializzare. Sentirsi
dire da un figlio “ti voglio bene” è la
cosa più bella per un genitore. Sentirselo dire da un figlio autistico infonde una sensazione di tale intensità da
non riuscire a descriverlo».
Teatro
“Leggere per ballare”
A Grottaglie la prima nazionale del balletto ispirato al romanzo “I misteri di Red Maples”
di Sabrina Argese
D
are vita ai protagonisti e mettere in
scena le vicende narrate in un romanzo oggi sono diventate oramai
operazioni di routine, soprattutto
nella nostra epoca basata per lo più
sul visivo: esempi significativi sono le migliaia
di trasposizioni cinematografiche di altrettanti
libri, a partire dai classici fino ad arrivare a quelli
più nuovi.
E se il romanzo fosse un fantasy scritto da un’avvocatessa grottagliese e fosse messo in scena attraverso la forma privilegiata del teatro-danza?
A tal proposito, non occorre nessun “se” : stiamo
parlando di Cira Intermite e del suo romanzo
“I misteri di Red Maples” pubblicato da Giovannelli Editori. Si tratta di un romanzo per ragazzi,
una sorta di romanzo di formazione, che senza
dubbio trova le sue radici nella tradizione favolistica, ma è farcito con un pizzico di magia che
lo rende un fantasy, genere molto apprezzato dai
giovani. L’allegoria e i valori morali di certo non
mancano: è una storia che evidenzia l’importanza della natura e la necessità di non contaminarla
o alterarla in nessun modo. Tematica più adatta
non potrebbe esserci nella nostra Puglia laddove
si ergono sovrani i canali di scarico del mostro
Ilva, come più volte ha voluto sottolineare la
stessa autrice. Proprio le parole di quest’ultima
hanno ispirato il nuovo balletto “Leggere per
ballare” che si terrà il 12 Aprile presso il Teatro
Monticello di Grottaglie (Prima Nazionale).
Questo è un progetto identificativo FNASD ( federazione nazionale associazioni scuole di danza) che ha ottenuto il patrocinio della Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Già da diversi anni,
infatti, sia le scuole di danza che quelle istituzionali aderiscono al progetto LpB ,che ha trovato il
consenso e il sostegno dell’assessore alla cultura,
la Professoressa Maria Pia Ettorre.
<<Non sono totalmente estranea al mondo della
danza,- afferma Cira Intermite,- mia figlia danza e negli anni precedenti ho assistito a rappre-
sentazioni di altri libri, sempre legati allo stesso
progetto. Così parlandone anche con la prof.
ssa Ettorre abbiamo sottoposto il mio romanzo
all’attenzione del presidente della FASND, Rosanna Pasi, la quale dopo essersi consultata con
il regista ha approvato e lo ha scelto come oggetto del progetto di quest’ anno . Ovviamente
questo mi ha riempito di gioia, inutile dirlo>>.
Al progetto vi partecipano due scuole di danza
associate a FNASD : Danza in scena di Milena
di Nardo e Danza Insieme di Rosa Macri; a loro
volta di queste fanno parte due scuole di danza di Grottaglie, “Missione Teatro” di Donatella
Quarta e Accademia di Giovanna Lupo. << Insomma, è anche un’opportunità attraverso cui
valorizzare l’arte locale e il nostro territorio, dato
che il regista e i coreografi sceglieranno i protagonisti all’interno delle scuole di danza del paese
che vi parteciperanno>>, aggiunge l’autrice del
romanzo.
L’ideazione artistica del balletto è a cura di Ar-
turo Cannistrà e Giulia Coliola che si occupano
dal 2003 di questa tipologia di progetti e che fanno parte della Compagnia Aterballetto di Reggio
Emilia. Anche la musica avrà la sua componente
reggiana poiché è a cura del Maestro Francesco Germini. E riguardo questo Cira dice :<<
Hanno cercato di rendermi partecipe, pe quanto possibile (visto che c’è una rilevante distanza
a livello geografico) di tutto: dalle musiche alle
coreografie, dalle proiezioni ai costumi, ma nonostante questi limitati stralci di anteprime , in
realtà sarà una sorpresa per me, come per voi>>.
Dal 12 al 15 Aprile si alterneranno diversi spettacoli, quelli serali per il pubblico e quelli mattutini per le scuole.
Per gli inviti ci si può rivolgere presso la scuola
di danza classica e moderna di Donatella Quarta
situata in via A.Costa o presso la scuola d’arte di
Giovanna Lupo in Corso Europa snc.
Convivialità solidale
Quattro amiche e una cena di beneficienza
Q
uattro amiche, quattro donne, quattro lavoratrici, quattro
mamme…ed un caffè. È nata
così l’idea di organizzare qualcosa di
diverso dal solito. Qualcosa che aggregasse, unendo la convivialità tra amici
e conoscenti alla solidarietà. Qualcosa
che fosse lontano dai freddi contatti dei social e che permettesse ad un
gruppo di persone di potersi scambiare
opinioni con leggerezza davanti ad un
bicchiere di buon vino. Così, grazie alla
collaborazione di alcuni sponsor, Danika Caliandro, Annamaria Intermite,
Isa Caraglia e Emanuela Fiore, hanno
deciso di organizzare un’Apericena, alla
quale hanno aderito una sessantina di
amici. Tutto nella norma, se non fosse
perché l’idea delle quattro amiche, non
si è limitato a questo. Come accennato,
infatti, il contributo dei sostenitori, ha
permesso di poter devolvere le somme donate dagli invitati, alla Onlus
A.I.D.A., un’associazione dedicata ai
bambini che ha avviato a San Giorgio
Jonico, una casa famiglia che si autofinanzia con i fondi ricevuti attraverso il
5 x mille o attraverso donazioni.
L’Apericena si è tenuto lo scorso 1°
aprile e l’offerta è stata consegnata, ai
rappresentanti della Onlus, in occasione della serata.
Tutto ciò è stato possibile perché Roberto Schina, titolare del ristorante Antichi Sapori, ha messo a disposizione il
suo locale e il menù. I vini sono stati
offerti dal punto vendita di Grottaglie
delle Cantine Due Palme e il dessert dal
Bar Sole. Tre sponsor che, rinunciando
al proprio introito, hanno consentito
che il ricavato andasse tutto in beneficienza.
«E’ stata la nostra prima esperienza –
hanno dichiarato le organizzatrici – e
siamo molto soddisfatte del risultato.
Abbiamo voluto provare a mettere
insieme il piacere di stare tra amici in
maniera conviviale e lontani dai social,
e la solidarietà nei confronti di coloro che hanno bisogno di sostegno. E’
stato bello trovare persone che si sono
sin da subito rese disponibili ad offrire
il loro contributo, cominciando dagli
sponsor. Continueremo ad organizzare
eventi che abbiamo questa formula e
presto ci costituiremo in associazione».
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euro e degli oneri fiscali 75,00 euro (con l’opzione del regime dell’imposta sostitutiva pari allo 0,25% dell’importo finanziato). Il finanziamento è concesso a discrezione della Banca
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5
Calcio
ARS ET LABOR:
180’ PER EVITARE L’ULTIMO POSTO
Volge al termine l’avventura del Grottaglie in Eccellenza.
Già ratificata la retrocessione. Con il Novoli l’ultima in casa
D
di Ciro Sanarica
6
opo la pausa pasquale il Grottaglie, che già aveva
matematicamente
accusato la retrocessione in Promozione in occasione della quartultima giornata,
ha perso con onore a Vieste. 3-1
in favore dei foggiani che hanno
affrontato un team ormai ridotto
ai minimi termini come testimoniano i soli tre senior schierati in
campo da mister Passariello. Il
fuggi fuggi generale, ha toccato
l’apice in occasione della trasferta
garganica, ma, nonostante questo,
chi è sceso in campo, ha dato il
massimo, addirittura mettendo in
difficoltà la quinta forza del campionato. Annullato il gol del 2-2, il
3-1 è stato subito al 94’. Un Grottaglie, giovane, in partita fino alla
fine. Il gol di Marinelli. Il merito ad
uno staff tecnico che riesce a donare stimoli ed organizzare un gruppo
giovanissimo. Per la squadra allenata da mister Passariello restano due
partite da giocare e l’unico obbiettivo possibile è quello di lasciarsi
alle spalle il Castellaneta. Un fatto
di onore ma non solo. La cosa potrebbe tornare utile in caso (non
molto probabile ad essere sinceri)
di facoltà di ripescaggio. Mancano solamente due partite alla fine
del torneo di Eccellenza, al quale il
Grottaglie si è affacciato quasi per
caso. Una comparsa che se non fosse per l’importante storia calcistica, soprattutto recente, del club di
via Dei Maratoneti, stridente con
i miseri risultati ottenuti, sarebbe
passata addirittura inosservata. Dal
2001 al 2015, la storia del Grottaglie è stata legata ai massimi cam-
pionati dilettantistici nazionali,
vissuti talora ai vertici, come nelle
stagioni 2001-2002, 2006-2007,
2007-2008. L’ultimo posto nel torneo regionale, dopo quello dell’anno prima in serie D, preceduto a
sua volta da una salvezza strappata
per i capelli (complice anche il ritiro dal torneo del Nardò a cui venne assegnato l’ultimo posto) e da
un’altra retrocessione l’anno prima
ancora, la dicono lunga sull’agonia
sportiva vissuta dal club fondato
nel 1962. Dai record di incasso, in
positivo, dei bei tempi della serie
D, a quelli negativi della stagione
2015-2016, che già “tirava” poco e
che nel suo finale rende addirittura
deprimente la cornice dello stadio
“D’Amuri”, sempre più esigente
di manutenzione straordinaria, sia
per quanto concerne l’infrastruttura, che per quanto riguarda il rettangolo di gioco. In questa cornice
si incastonerà Grottaglie – Novoli,
ultima partita interna della stagione, penultima, prima della trasferta
di Bisceglie.
Volley
VOLLEY CLUB GROTTAGLIE
AD UN PASSO DALLE SEMIFINALI
PLAYOFF
Nell’andata dei quarti di serie D, exploit a Castellana Grotte.
Domenica 10 aprile il ritorno al Campus Campitelli
D
di Ciro Sanarica
opo il secondo posto nel
gruppo C del
campionato
maschile di serie D di pallavolo, il Volley
Club Grottaglie ha iniziato
l’avventura nei playoff di categoria per coltivare il sogno
della serie C. L’impatto con gli
spareggi è stato più che positivo per la squadra allenata da
Giovanni Marasciulli che se la
vede con la BCC Nep Castellana, giunta quarta nel gruppo
B e che per via della peggiore
classifica in regular season ha
dovuto giocare in casa il primo incontro. Troppo netto il
divario venuto fuori durante
il match, con l’unico neo di un
terzo tempo tirato fin troppo
alle lunghe. Il 25-10 ottenuto
nel primo set per i grottaglie-
Grottaglie viale della Costituzione, 2
Info e prenotazioni T 099 5668754
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si ha subito messo in chiaro
le cose e la seconda frazione,
vinta per 25-17, se fa un lato
ipotecava il successo, dall’altro
ha probabilmente contribuito
ad un calo di tensione dei tarantini da un lato ed ad un’impennata di orgoglio dei baresi
dall’altra. Addirittura 33-31 il
punteggio finale del terzo set
che consegna un 3-0 in favore del Volley Club, tale da far
guardare con estrema fiducia
alla conquista della semifinale.
Domenica 10 aprile, il sestetto
grottagliese, gioca il ritorno al
Campus Campitelli, chiedendo
sostegno al proprio pubblico a
partire dalle ore 18.30. Oltre al
successo, la squadra del presidente Giuseppe Quaranta, potrà puntare semplicemente alla
conquista di un set. Infatti solo
perdendo per 3-0 si dovrebbe
dar vita ad un set supplementare. Ma capitan Lenti e soci
entreranno sul rettangolo di
gioco per vincere. Negli altri
tre quarti, la Pallavolo Martina
ha battuto fuori casa la Showy
Boys Galatina per 3-0; e con
stesso punteggio la SS Mesagne ha battuto in casa l’Amatori Volley Bari; il Palo Sporting
Club ha vinto 3-2 con il CTR
Turi.
Invia la tua foto a [email protected]
Foto della settimana
foto Nino Australian Maggi
a cura di Fernando Santopietro.
Bavarese
Ingredienti
Vaniglia mezza stecca
Zucchero 120 g
Colla di pesce 11 g
Uova 90 gr di tuorli
(circa 5)
Panna fresca 350 ml
Latte 300 ml
Preparazione
foto classificata terza al Contest fotografico i riti religiosi della Settimana Santa in Puglia - ediz. 2016
organizzato dal Gruppo Fotografico Cerignola.
Oroscoop
a cura di Buranio
Ariete
Sarete considerati il top del vostro settore, il mentore. Il vostro modus operandi
verrà usato come esempio! Eddaje!
Nisciuno nasce m’parato
Toro
Siete da primo posto. In amore sarete
focosi, sul lavoro avrete gratificazioni
e in amicizia sarete presenti!
Iata a me!
Sagittario
Seembra che la salita sia quasi finita.
Sembra..,dipende da voi e dalla vostra
volontà di dimenticare il dimenticato!
Dalle ca se matrieddo.
Leone
Avete il timone in mano. Ora potete
decidere dove andare. Siete i capitani della vostra nave. Potete dare agli
eventi la direzione migliore!
Dalle mo ca se’ martieddo.
Vergine
Avrete la capacità di mediare e di
riuscire a non farvi saltare i nervi. Positività e comprensione vi renderanno
zen con un karma leggero e positivo..
No muce e no ruce
Gemelli
Chi non fa non sbaglia, ma sbagliando
riuscirete a capire dove e porre rimedi al
danno!!pazienza e perseveranza..
Tutto passa..prima o poi.
La cucchiara canosce li uae dla pignata
Cancro
In fondo siete buoni e pur di non perdere
ciò che vi sta a cuore riuscirete a far finta
di essere stupidi e sopportare chi si prende
gioco di voi.
Aho ca questa capo ete..
Capricorno
Si può fare! Solo se volete e non potete
dovete alzar bandiera bianca. Lottare è
credere a qualcosa per cui sacrificare il
vostro tempo.
La volpe ca non ci rria a ll’uva dice che è
aucia
Acquario
Sarete pacati e ponderati e le soddisfazioni arrivano per tutti nonostante qualche
NO! Impegnatevi per quel progetto
chiuso nel cassetto, potrebbe esser
il momento giusto..
Ma vvetre disse lu cicato..
Bilancia
Gran bel periodo ciumbia!! Continua la
vostra striscia positiva!
Credeteci ancora.
Ghiusa na porta si apre nu purtone.
Scorpione
Tutto fa brodo. Il sunto dei prossimi sette
giorni è questo. Grandi soddisfazioni
ancora no...ma ottimi sorrisi vi danno
forza per ricevere altri schiaffi.
Rocca zampogna pi quanna bisogna
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Ancora indecisi sul da farsi ma con le
idee chiare sul futuro. Bell’enigma che
siete questa settimana. Ogni tanto fermatelo un pensiero!
lu ciuccio ca no vvo o mancia prima o
mancia po’
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Mettete a mollo la colla di pesce in
acqua fredda. In una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero con una
frusta elettrica fino ad ottenere un
composto chiaro e spumoso. Tagliate
la stecca di vaniglia a metà per il lungo e ponetela in infusione nel latte,
che porterete a sfiorare l’ebollizione.
Quando il latte avrà quasi raggiunto
l’ebollizione incorporatelo a filo al
composto di uova e zucchero, avendo cura di farlo passare attraverso un
colino per rimuovere la stecca di vaniglia ed eventuali residui.
Mescolate bene e riportate il composto sul fuoco dolce, mescolando fino
a che avrà raggiunto la temperatura
di 80/82°C. A questo punto togliete
dal fuoco e incorporate la colla di
pesce ben strizzata. Mescolate fino a
che la colla di pesce non sarà completamente sciolta, quindi raffreddate il
composto ponendolo a bagnomaria
in una ciotola più grande contenente
acqua fredda e cubetti di ghiaccio.
Quando la crema si sarà raffreddata,
montate la panna fresca fino a che
sarà “semimontata”, deve quindi iniziare a diventare spumosa ma non
troppo solida. Incorporate la panna
semimontata alla crema con una spatola, facendo movimenti delicati dal
basso verso l’alto per non farla smontare; quando la panna sarà completamente amalgamata e il composto
liscio e omogeneo, ponete il tutto in
uno stampo della capienza da 1,5 litri. Ponete il bavarese in frigorifero
per almeno 5 ore prima di sformarlo.
Per facilitare l’operazione immergete
lo stampo per pochi secondi in acqua bollente prima di capovolgerlo.
Servite il bavarese al naturale oppure accompagnato da frutta fresca a
pezzetti o da una coulis di lamponi o
frutti di bosco!
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Direttore responsabile
Anna Rita Palmisani
Redazione
Pietro Spagnulo, Raffaella Capriglia, Mimmo Annicchiarico, Giuseppe Vinci,
Ciro De Angelis, Francesca Vinci, Salvatore Savoia, Valeria Arcadio, Luigi Magazzino,
Salvatore Carlucci, Fernando Santopietro, Ciro Sanarica, Francesco Burano, Alessandra
Arces, Sabrina Argese, Cosimo Fanigliulo, Mimmo La Cava.
Distribuzione Luigi Daniele, Fabio Monaco.
Editore Indde di Marco Francesco Carrino
via Ennio 155/c - Grottaglie (Ta) T. 099 5668560 - [email protected]
Iscrizione tribunale di Taranto n.04/08 del 21/02/2008
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Litografia Ettorre - Grottaglie (Ta)
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AGENZIA DI GROTTAGLIE
Grottaglie TA
Via Madonna di Pompei, 11
T. 099 5668506
GROTTAGLIE • CONTRADA VIA S.BARBATO
GROTTAGLIE • VIA BATTISTA
In contrada San Barbato, proponiamo in vendita villa indipendente finemente rifinita. La soluzione, si compone di quattro vani ed
accessori, e nello specifico è così suddivisa: zona notte al piano
terra, e zona giorno al piano primo. Ampio giardino pertinenziale
di 3.000 mq circa. Pavimentazione in gres porcellanato, termo
camino, infissi in alluminio, doppio vetro taglio termico, impianto
di riscaldamento termo autonomo, pozzo artesiano, fossa Imhoff.
A pochi passi dal Castello Episcopio, proponiamo appartamento in palazzotto signorile. L’immobile, dotato di 5 locali di media
grandezza per una superficie totale di mq 105 circa, è caratterizzato da un doppio ingresso. Di pertinenza dello stesso vi è
una legnaia/cantina di circa 10 mq; Vi è inoltre, un terrazzino a
livello di mq 22 circa. Buone le condizioni generali.
€ 295.000,00
€ 70.000,00
GROTTAGLIE • VIA CAIROLI
Stabile completamente ristrutturato su più livelli nello specifico cosi disposto: piano primo un ampio vano con cucina
e bagno, piano secondo camera da letto con bagno. Di pertinenza terrazzo, e cantina/tavernetta. La casa si presenta
completamente ristrutturata. Climatizzatori, infissi con doppio vetro, pavimentazione in gres porcellanato, volte a stella.
€ 50.000,00
GROTTAGLIE • VIA CARAVAGGIO
GROTTAGLIE • VIA COLLODI
GROTTAGLIE • COLLODI
In zona residenziale proponiamo appartamento di tre vani ed accessori cosi composto: Ingresso su disimpegno, comoda cucina
abitabile, ampio salone, camera matrimoniale, cameretta, bagno
e ripostiglio. Impianto di riscaldamento termo autonomo, pavimentazione in tavellone granigliato, infissi in legno, abbondante
luminosità favorita da una doppia esposizione. La casa si presenta
attualmente da ristrutturare. Di pertinenza cantina di mq 15.
In zona centrale e servita proponiamo in vendita comodo 4 vani
ed accessori posto al piano primo. Abbondante luminosità favorita da un’esposizione doppia. Completano le comodità della
soluzione un box auto di mq 18 circa ed un posto auto assegnato
in cortile privato.
In zona centrale e ben servita proponiamo soluzione indipendente posta al piano terra, di tre vani ed accessori. L’immobile
dispone di: ingresso in disimpegno, cucina abitabile, ampia sala
da pranzo, due comode camere da letto, bagno, ripostiglio e
pozzo luce calpestabile. Di pertinenza della casa vi è una tavernetta di circa 20 mq; L’immobile necessita di alcuni interventi
di ristrutturazione.
€ 70.000,00
PREZZO RIBASSATO
€ 146.000,00
€ 170.000,00
GROTTAGLIE • VIA D’ALESSANDRO
GROTTAGLIE • VIA FOGGIA
GROTTAGLIE • VIA GIORDANO
Nelle immediate vicinanze del quartiere delle ceramiche graziosa
soluzione indipendente composta da tre ampi locali ed accessori
posta al piano terra. La casa, che presenta le caratteristiche volte
a stella e a botte, è cosi composta: Ingresso su soggiorno, ampia
zona living, camera da letto matrimoniale, ripostiglio e bagno. La
soluzione si presenta completamente ristrutturata, cucina in muratura, videocitofono, pavimentazione in gres porcellanato.
Nelle immediate vicinanze di via La Sorte proponiamo appartamento completamente ristrutturato di due vani ed accessori
composto da: Ingresso in salone, cucinotto, camera da letto,
bagno e ripostiglio. Infissi con doppio vetro, climatizzatori, impianto di riscaldamento termo autonomo.
In zona ben servita ed al contempo a pochi passi da via Marconi, proponiamo appartamento di quattro vani ed accessori
composto da: Ingresso in disimpegno, salone, cucina con
annesso cucinino, tre camere da letto, doppi servizi e ripostiglio. Impianto di riscaldamento termo autonomo, infissi
con doppio vetro, pavimentazione in marmo. La soluzione si
presenta attualmente da ultimare.
€ 68.000,00
€ 65.000,00
€ 70.000,00
GROTTAGLIE • VIA MARANÒ
GROTTAGLIE • VIA UMBERTO I
GROTTAGLIE • VIA XXV APRILE
In zona centrale ma non caotica, e nelle immediate vicinanze di
Nelle immediate vicinanze del castello episcopio proponiamo
in vendita soluzione indipendente completamente da ristrutturare composta da due locali. Volte a botte, pavimentazione in
ceramica.
In prossimità di Piazza Regina Margherita proponiamo due soluzioni poste rispettivamente al piano terra ed al primo piano.
Entrambe le soluzioni presentano le caratteristiche volte a stella,
pavimentazione in tavellone granigliato, impianto di riscaldamento
termoautonomo, infissi in anticorodal. Terrazzo e cantina di pertinenza di proprietà esclusiva. Discrete le condizioni generali.
In tranquilla zona residenziale proponiamo in vendita panoramico 4 vani ed accessori posto al piano settimo.
Abbondante luminosità favorita da un’esposizione doppia.
A completare le comodità della soluzione un comodo box auto.
€ 12.000,00
€ 95.000,00
PREZZO AFFARE
€ 95.000,00
www.grimaldifranchising.it