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Anno III N.2 Anno III N.2
Pagina 2
Libera...Mente in web
Dalla redazione
Dopo il primo fantastico numero, ci siamo riuniti
per organizzare ed inserire nelle pagine digitali
del nostro giornalino i nuovi articoli elaborati dai
vari giornalisti o inviati speciali, ovvero i nostri
compagni. Anche questa edizione tratterà argomenti importanti su cui riflettere: esperienze,
uscite didattiche e attività scolastiche di vario
tipo . Costruire un giornalino ci dà la possibilità
di imparare divertendosi, condividere esperienze
e scoprire realtà curiose e intriganti.
Speriamo che, ancora una volta, Libera…mente in
Web vi lasci senza fiato!
Buona lettura l
La Redazione
Indice
Dalla redazione
Voglia di raccontare
pag.2
Dal convitto con amore pag.3
Diverso è amico
pag.4
Il viaggio d’ istruzione pag 5
Un viaggio indimenticabile pag. 9
Sapevate che
pag. 10
Riflessioni
pag. 11
Divertiamoci un po’
pag.12
Racconto, nella sua semplicità, è una parola molto complessa che, a seconda delle situazioni, può assumere significati molto vari e talvolta originali.
Ma cos'è, effettivamente, un racconto? Beh, a una domanda così, una risposta generica o tradizionalista risulterebbe, forse, un po' troppo banale. Racconto è la prima storia che trovi su un nuovo libro, che divori senza
pietà perdendo la cognizione del tempo; racconto è il nonno
,
sulla sedia a
dondolo, afflitto dagli acciacchi dell'età, che narra ai suoi nipotini sempre la stessa storia, quella dei ragazzi sperduti nel bosco, ed ogni volta
sempre con la stessa partecipazione, lo stesso entusiasmo, lo stesso impegno. Racconto è qualcosa inventato al momento, in cui ci si ingarbuglia
per i troppi colpi di scena, mirati a catturare l'attenzione. Racconto è un
fumetto, per il quale, in un modo o nell'altro, si trova sempre un momento
di pausa. Racconto è un'immagine, con quello che trasmette. Racconto è
un ricordo, che rievoca dentro di noi emozioni passate ma non dimenticate, bensì archiviate allo scopo di riviverle quando ci si sente giù. Racconto
è parlare di qualcosa, aggiungendo dettagli o finti avvenimenti, per rendere la conversazione più appassionante. Racconto è confidarsi con qualcuno
di cui non bisogna temere alcun giudizio. Racconto, infine, siamo noi, che
portiamo avanti la nostra storia ogni singolo giorno, perchè il racconto più
bello è quello in corso, che ancora deve terminare, il racconto di ognuno di
noi, il racconto della propria vita.
Matteo Catalano
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Dal Convitto con amore
“La scuola a bordo” atto terzo.
La nostra scuola , per il terzo anno consecutivo, ha partecipato al
progetto rivolto agli studenti di scuola secondaria di primo grado
per avvicinare i giovani al mondo del mare. La dott.ssa Maria Letizia
Ciavatta, del CNR di Pozzuoli, ci ha illustrato la sua attività di ricerca scientifica e ambientale sul mare e il procedimento per ricavare in laboratorio le molecole dagli animali che possono essere utili
per poi creare nuove medicine. Un esempio è la scoperta della Squalamina , una molecola presente negli squali che ora è usata contro i tumori. La conferenza ci ha incuriosito
e molti di noi le hanno posto una serie di domande interessanti. In conclusione il mare non è solo una fonte
di nutrimento e trasporto ma può anche salvarci la vita!
Luca Stabile
Il Convitto incontra Marilena Imparato
Noi ragazzi delle classi prime siamo andati in teatro per incontrare Marilena Imparato, l'autrice del libro
"Splendore degli abissi", una fiaba che insegna il senso di uguaglianza e di giustizia utilizzando dei personaggi fuori dal comune e che vivono in un mondo del quale noi umani non ci chiediamo mai abbastanza: gli
abissi marini.
Dopo un primo momento di timidezza, abbiamo posto all’autrice i più disparati quesiti:
-Come è nata la tua passione per la scrittura?
Questa mia passione è nata quando ero molto piccola, infatti disegnavo e scrivevo piccole didascalie.
-Quale personaggio della storia ti rappresenta di più ?
Sicuramente Andrea poiché, come me, è molto coraggioso.
-Riguardo agli animali marini presenti nella storia, perchè hai scelto proprio quelli?
In generale mi affascina tutto il mondo animale, ma in particolare quello marino .
-In precedenza hai scritto altri libri ?
Sì, ma solo Splendore degli abissi è stato pubblicato.
-Cosa hai provato mentre scrivevi il libro ? E invece quando lo hai pubblicato ?
Scriverlo è stato bellissimo, ma quando lo ho pubblicato ho provato un emozione magnifica.
-Dai molta importanza ai giudizi negativi?
Sì e per questo cerco sempre di scrivere un libro che mediamente possa piacere a tutti.
-All' inizio del libro hai fatto una dedica a zia Maria, ma cosa rappresenta per te ?
Per me è una persona molto importante poichè ho passato la maggior parte della mia infanzia con lei... era un
po' come la mamma di Luigi e Marcello.
L'incontro si è concluso l’autografo dell'autrice che si è rivelata una persona molto gentile e disponibile
Un piccolo fan, Alfonso Perelli della classe I D, ha donato a Marilena un suo disegno ispirato a "Splendore
degli abissi", dimostrando grande apprezzamento per il
racconto e le immagini
Giovanna Rossi
Clorinda Ferrara
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DIVERSO….è…. Amico
Xenofobie e antisemitismo
NO TO RACISM
Per razzismo non s'intende solo l'odio tra bianchi, neri o
comunque tra etnie diverse, ma anche l'essere intolleranti
nei confronti della diversità in genere, come l'appartenenza
a ceti sociali diversi, religione, cultura, condizioni
economiche, ideali politici:
le discriminazioni in ambito
sociale sono infinite. Il
motivo è che abbiamo paura di quello che non conosciamo anche se oggi si
discute tanto di diversità
e di inclusione. Le nostre
città, le nostre nazioni ospitano sempre più persone provenienti da tutto il mondo: africani, asiatici, sudamericani; e
questo ci spaventa. Nonostante la Costituzione italiana ci
dica che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali” ancora permangono forti pregiudizi. È
compito di tutti, soprattutto dei giovani, capire e far capire che la diversità è ricchezza, è un valore e non
un ostacolo. Tocca a noi, anche se non siamo adulti, nel nostro piccolo, possiamo, magari con il nostro compagno di
banco o di scuola, provare a cambiare le cose.
Come? Tentando di conoscerlo, senza paura!
Idioma Mattia
Marco Esposito
Sarà forse colpa dell’ondata migratoria, o di
quegli allarmismi populistici che la accusano
di stravolgere l’identità culturale del nostro
continente. Fatto sta che in Europa le discriminazioni razziali e religiose continuano a
crescere. Almeno nella percezione dei cittadini. Lo evidenzia un’indagine Eurobarometro,
secondo cui tutti gli indicatori di intolleranza
sono percepiti come in crescita. Il gruppo
socialmente meno accettato sono i musulmani,
ma risulta in forte crescita anche l’antisemitismo. Nella vita vera è difficile quantificare
i casi di antisemitismo, poiché solo alcuni Paesi raccolgono dati ufficiali al riguardo. I Paesi
più toccati, tra le Nazioni che hanno cifre
ufficiali, spicca la Germania, mentre in Italia,
dove si hanno solo quelle non ancora ufficializzate, si contano 86 incidenti. Ma non ha
senso puntare il dito contro un paese o l’altro, poiché l’antisemitismo riguarda tutti gli
Stati membri dell’Unione Europea. Frans Timmersmans, vicepresidente della Commissione
Europea sottolinea che non può esistere
un’Europa senza ebrei e che non bisogna nemmeno sentirsi minacciati dall’imponente afflusso di immigrati musulmani.
Francesco Morra
Antonio De Simone
Cuccioli maltrattati
Frequentemente accadono episodi di maltrattamento i cui protagonisti sono gli
animali. Alcuni sono sottratti alle loro famiglie e rivenduti illegalmente, altri vengono abbandonati, spesso sulle autostrade o strade a scorrimento veloce. Alcuni
cuccioli sono legati per divertimento ad automobili che si spostano ad alta velocità. In alcuni casi intervengono le forze dell'ordine grazie ad alcune denunce
esterne. In casi sfortunati, questi comportamenti inadeguati non vengono scoperti. Alcune specie vengono
vendute illegalmente . Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: le persone buone che cercano di evitare queste tragedie, aiutando gli animali in difficoltà. Infatti, esistono associazioni che proteggono i cuccioli da persone così spregevoli. Proprio una di queste associazioni, nei giorni scorsi , ha inaugurato uno spazio per gli
"amici degli animali" vicino al chiostro di Santa Chiara. Si tratta di un giardino in cui i cani possono giocare in
libertà, senza il rischio di disturbare le persone che non amano il contatto con gli animali. E' un'iniziativa lodevole, perché l'associazione si impegna a curare anche le piante e le aiuole di questo spazio verde. Insomma, i
cuccioli vanno protetti e rispettati senza pericolo di maltrattamenti e sfruttamento!
Gaia Romano
Anna Tambone
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Viaggio d’Istruzione
Alla scoperta di Villa Lante
A ridosso dei monti Cimini, tra verdi e boscose colline ricche
d’acqua sorge villa Lante, luogo ideale per la caccia e il riposo
delle grandi personalità ecclesiastiche. Oggi la villa appartiene
allo Stato italiano che ne cura la conservazione.
La Fontana dei Mori, conosciuta anche come
Fontana del Quadrato, è stata pensata per essere il fulcro simbolico del percorso.
Fontana dei Mori
La Fontana dei Lumini
E' composta di due semicerchi con settanta getti
d'acqua su altrettante tazze
Fontana dei Lumini
Fontana delle Catene, un ruscello che s’insinua
in una tumultuosa discesa fra i gradini di pietra, seguendo il pendio del terreno e formando
piccole e graziose cascate.
Fontana delle Catene
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Viaggio d’istruzione
La Fontana dei Delfini, proprio come suggerisce il
nome, è costituita da vasche degradanti con sedici
delfini ai vertici della base ottagonale.
Alla fine siamo arrivati dove tutto
sgorga ... la Fontana del Diluvio.
Fontana dei Delfini
La massa d’acqua, trasportata con un acquedotto dai
Monti Cimini, ricade dal pendio naturale, nascosto da
arcate a finta roccia, nel bacino in cui nuotano delfini in
peperino e da qui viene incanalata nell’impianto idraulico
per alimentare le altre fontane della villa.
Fontana del Diluvio
Stemma di Viterbo
Chiesa della Santissima Trinità
La chiesa è nota ai cittadini di Viterbo come Santuario della Madonna Liberatrice, perché l’edificio è legato alla venerazione della miracolosa immagine della Vergine, attribuita a Gregorio e Donato d’Arezzo, oggi custodita nella cappella di Sant’Anna. Nella facciata, si mescolano linee barocche e accenti neoclassici. Sul lato
sinistro troviamo il campanile a pianta quadrata, coperto da una cupola, anch’essa a pianta quadrata. Sulla destra della chiesa si apre il portale che da accesso al chiostro rinascimentale.
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Viaggio d’istruzione
La città che muore
Civita di Bagnoregio
Storia, arte, cultura e tradizioni, sono i requisiti fondamentali di un territorio che sembra quasi essersi fermato in un passato ricco di avvenimenti. Civita di Bagnoregio è un borgo medievale di grande suggestione e, posto
in cima ad uno sperone tufaceo ,si erge isolato dai paesi circostanti in mezzo alla valle dei calanchi frastagliata
da mille creste d’argilla. La Civita si raggiunge attraverso un ponte a piedi tra panorami mozzafiato. Passeggiando tra le viuzze del borgo si assapora l’atmosfera di un luogo difficile da dimenticare che lascia un ricordo del
tutto particolare, unico nel suo genere.
La Chiesa di San Donato si trova di fronte
al Palazzo Comunale sulla piazza che era storicamente al centro dell’impianto urbanistico romano
di Civita. La struttura originale aveva un porticato
esterno ed una pianta più corta dell’attuale. L’interno, a tre navate, custodisce un affresco della scuola
del Perugino e uno stupendo Crocifisso
ligneo quattrocentesco della scuola di Donatello a cui
è legata un’antica tradizione.
Chiesa di San Donato
Il Duomo di Orvieto, una delle massime realizzazioni
artistiche del tardo Medioevo italiano, costituisce
un unicum , in cui il sentimento animatore delle grandi
cattedrali del due-trecento, le soluzioni architettoniche degli ordini mendicanti ed i motivi figurativi del
gotico francese trovano una perfetta armonia di volumi e di linee nell'originale superamento della tradizione basilicale romana.
Duomo di Orvieto
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Viaggio d’istruzione
La necropoli
L’area archeologica di Monterozzi svela un po’di quel
mistero che avvolge da sempre gli etruschi, un popolo
che diede vita ad una delle più affascinanti civiltà del
passato. Le pitture funerarie di Tarquinia costituiscono
una vera e propria fotografia dell’epoca che documenta
quel rapporto speciale che gli etruschi avevano con l’aldilà e forniscono preziose informazioni sulla vita quotidiana, in particolare sulla moda dell’epoca, sulle abitudini culinarie, sui passatempi e sullo stile di vita dell’aristocrazia etrusca.
Camere funerarie scavate nel banco di tufo
Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, allestito nel quattrocentesco Palazzo Vitelleschi, ospita una collezione di reperti
etruschi assolutamente straordinaria.
Il nostro viaggio alla scoperta del mondo
etrusco si conclude a sud di Tuscania dove si
trova la Grotta della Regina.
Reportage di Luca Stabile
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Un viaggio….indimenticabile
Non è stato il solito viaggio…. ma qualcosa di più.
Abbiamo conosciuto un altro lato dei professori e dei nostri stessi amici. Attraverso questo viaggio abbiamo
scoperto nuove sensazioni come l’ indipendenza, la fiducia, la paura (quella vera)…
Nel corso di quest’ esperienza siamo maturati tanto; abbiamo compreso a pieno il significato della parola
“responsabilità”.
Siamo diventati più forti affrontando quei piccoli, ma grandi ostacoli che l’ adolescenza ci riserva.
Siamo stati felici, veramente felici! Ci siamo goduti intensamente ogni momento trascorso insieme. Da grandi
ci potremo dimenticare dei luoghi visitati, ma non scorderemo certamente tutte le persone con cui abbiamo
condiviso risate, ansia e guai.
Siamo rimasti molto sorpresi dal comportamento dei professori, che in fondo sono unici e speciali a modo loro.
La professoressa Paone si è dimostrata una persona buona e rispettosa con un gran senso dell’umorismo. Il
professore De Martino è davvero simpatico e iperattivo... è sensazionale. Il professore Michele ,fotografo,
doc, è gentile e tiene ad ogni singolo alunno .
La mitica professoressa Romano è stata una strabiliante scoperta, è sempre sorridente e ha una battuta per
ogni occasione.
La professoressa Piciullo è una seconda mamma per tutti noi, è davvero unica e con questo viaggio ci ha mostrato il suo lato protettivo e divertente… ci riteniamo ragazzi fortunati perché nessuno è come lei e sarà
difficile sostituirla. I nostri amici si sono dimostrati degli ottimi compagni di viaggio e di stanza. Sono successi episodi indimenticabili come le battute squallide sul pullman alle quali nessuno sapeva resistere.
Tutto è iniziato con una semplice battuta e quasi sembrava che fossimo ad una gara: chi più ne ha più ne metta! Quanto ridevano i professori!!
In quel momento avremmo voluto fermare il tempo. “Ragazzi,,,,,è ora di scendere!”
Michela Pellone
Fabiana Varriale
Viaggiare aiuta a crescere
Una tappa molto importante di questo triennio
è stato il viaggio d’istruzione. Nonostante lo
scopo didattico ed istruttivo, per noi, il viaggio è stato un momento non solo di divertimento e svago, ma anche un periodo nel quale abbiamo avuto la possibilità di riflettere su diversi argomenti. E’ stato un’importante occasione di crescita e di maturità. Viaggiare è
anche sinonimo di esplorazione: uscire dalla
propria città è un’ esperienza nuova e inaspettata, anche se non lo sembra. Ovviamente ogni nuova sfida alla
quale andiamo incontro ha i suoi lati positivi e negativi. Un viaggio può incuriosire alcuni, mentre per altri il
distacco dalla famiglia e dalla propria città viene vissuto con timore e paura. Per molti di noi, invece, questa
nuova esperienza è stata del tutto diversa: ci ha permesso di aprirci di più, di conoscere fino in fondo amici e
professori, di crescere e di apprendere anche la storia e le origini di altre città. Nel complesso per noi studenti è stata una tappa importante e incisiva. La prima delle tante che ci aspettano, che affronteremo nel
corso del nostro percorso didattico, per quanto lungo e complesso possa sembrare.
Annamaria Attanasio
Fabrizia Calone
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Sapevate che
Una leggenda della pastiera napoletana
Si dice che la Sirena Partenope, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra
Posillipo e il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera la bella sirena emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo,
allietandole con canti d’amore e di gioia.
Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero
affascinati e rapiti. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso
avessero. Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero bollito nel latte, l’acqua di fiori d’arancio, le spezie, infine lo
zucchero, per esprimere l’indescrivibile dolcezza del suo canto. La Sirena, felice per così tanti doni, si inabissò facendo ritorno alla sua dimora cristallina per deporre le preziose offerte ai piedi degli dei. Questi si
riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava
in dolcezza il canto della stessa sirena.
La leggenda del vulcano siciliano Etna
Un giorno Encelado, fratello maggiore dei giganti, decise di compiere la scalata al cielo per togliere il potere a Giove e comandare in sua vece. Encelado
aveva mani grandi come piazze, barba incolta, sopraccigli folti e grossi come
cespugli, una bocca interminabile che pareva una fornace. Quando si arrabbiava, buttava fuori scintille di fuoco. I giganti minori lo temevano e non
contrastavano il suo volere per paura di vedersi colpire da quelle fiammate
così potenti. Una volta tutti i giganti, per aiutarlo a salire al cielo, posero
uno sull'altro i cucuzzoli dei monti più alti; erano quasi arrivati al trono di
Giove quando questi, irato per tanta arroganza, scagliò con la sua possente
mano un fulmine che fece sprofondare Encelado sotto l’Etna.
Era ancora vivo, ma non poteva muoversi, né riusciva a scuotere la montagna che gli stava sopra: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua furia repressa. Cominciò a buttare fuori dalla bocca
fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cucuzzolo dell'Etna, da cui uscirono emettendo un rombo
violentissimo.
Claudio Cairo
Fabrizio Di Carlo
Ciack, ed è subito arte
Quest’anno c’è stato un grande cambiamento nel corpo docenti, è arrivata
un’insegnante di potenziamento . La professoressa Di Muro è un’insegnante
giovane e molto coinvolgente, cerca di approfondire argomenti di d’arte e
storia e ci affascina con le sue lezioni. Ella trascorre con noi due ore alla settimana e ogni volta ci presenta un argomento di studio che rende piacevole
proiettando sulla LIM numerose diapositive: durante le sue lezioni la nostra
prof. di Italiano ritorna alunna. La prof. Di Muro ci ascolta molto e non ci fa
pesare affatto la lezione, inoltre ci sta aiutando molto a preparare argomenti per l’imminente esame di terza
media. Noi siamo molto interessati alla sua lezione che ci permette di ampliare le nostre conoscenze che potranno tornarci utili al liceo.
Elena Soldi
Nadia Sangermano
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Riflessioni
Come i libri
Ci penso sempre più spesso…
avete mai notato questa somiSono trascorsi poco più di vent'anni eppure, nella mia
scuola, molteplici cambiamenti si sono susseguiti.
Uno di questi è stato quello di estendere anche alle ragazze la possibilità di accedere allo studio guidato e, di
conseguenza, anche i pro e i contro della vita di un semiconvittore sono cambiati. Mangiare con i compagni dopo la
fine delle lezioni, studiare e svolgere i compiti assegnati
insieme creando veri e propri gruppi di studio, partecipare alle attività extrascolastiche... permette di rafforzare amicizia e sentimenti, che vanno al di là di un semplice
rapporto tra banchi di scuola. Un altro fattore da non
sottovalutare è stata l'escalation prepotente della tecnologia nella nostra vita e, quindi, anche nella nostra quotidianità. Prima i ragazzi della mia età, nel tempo libero,
conversavano, flirtavano con le ragazze, organizzavano
scherzi e raccoglievano i propri ricordi nelle pagine di un
semplice diario. Ora è diverso. Ora la maggior parte dei
ragazzi predilige condividere le proprie esperienze sui
social network sperando di ottenere il maggior numero di
likes possibili. Ora con le ragazze non ci si parla quasi più,
l'era del corteggiamento è pressocchè terminata: ha preso piede inesorabilmente una sorta di romanticismo
“telematico”. Infatti, le frasi dette o scritte non portano
più a guardarsi negli occhi, bensì a scrutare un freddo
schermo a led. Fortunatamente ci sono cose che non cambiano mai: divertirsi facendo sport in palestra o all'aperto nel cortile della scuola, coinvolgendo perfino i compagni
più pigri in modo da “stordire”, anche per poco, questo
male che ci sta attanagliando.
Chissà come sarà tra altri vent'anni la mia scuola! Spero
che non finiscano mai i sentimenti e i valori che, da sempre, fanno da cornice nei momenti meravigliosi della giovinezza.
Alessio Barbato
glianza? Libri e persone non
sono poi così diversi. Come un
libro si ha una copertina, vale a
dire il nostro aspetto esteriore, ciò che appariamo agli occhi di chi non ci conosce, e come un libro abbiamo una storia, che è
unica per ogni persona, ciò che ci contraddistingue, ciò che delinea la nostra personalità, ciò
che rappresenta la nostra vita. Ci sono libri
semplici, per
persone molto estroverse, libri
difficili, per chi ha problemi a socializzare, libri
fantasy, per chi vive in un mondo tutto suo, libri
d’avventura, per chi ama le missioni molto pericolose– la “vita” -, libri paranormali, per chi vede
cose che altri non vedono, libri psicologici, per
chi riesce a capire una persona anche soltanto
standole vicino, insomma ce ne sono tantissimi, e
tutti differenti tra loro. Avete mai notato che il
detto “Un libro non si giudica dalla copertina” e
il detto “L’apparenza inganna” sono praticamente
uguali? Sarà capitato a tutti di cominciare a
frequentare una persona per la sua “copertina”,
ma mentre siamo nella nel bel mezzo della sua
“lettura”, ci accorgiamo che questa storia non ci
piace molto. Tuttavia, non possiamo distaccarcene, poiché non possiamo andarcene ignorando
questa persona, proprio come non possiamo interrompere la lettura di un libro, anche se la
trama non ci attira molto. Pensateci, non è tanto
pazza come cosa! Francesca
Francesca Hewa
La vera meraviglia del mondo
La Natura, la vera meraviglia, un dono così bello che non si può descrivere, eppure
pian piano sta “morendo” , perché noi la stiamo inquinando. Le industrie con i loro
gas, con i loro scarti di petrolio, uccidono migliaia di specie di animali. Perché succede? La risposta è semplice.Non siamo capaci di rinunciare alle nostre comodità: automobili, riscaldamento, aerei, wifi, telefonini. Per avere tutto questo ci priviamo dell a
m e r a v i g l i a
d e l
m o n d o :
l a
n a t u r a
Alessandra Mercolino
Pag 12
Divertiamoci un po’
Una Cantica, tanti Inferni.
Sono entrato in contatto con l'opera originale del poeta fiorentino studiandola e, vista la sua importanza e il
suo grande peso non solo nella cultura italiana, ma in quella addirittura mondiale, non immaginavo si potesse,
addirittura in più casi, tentare l'azzardo di riproporla sotto aspetti diversi. Difatti, gli esempi non mancano e
si avvalgono di una grande varietà di mezzi espressivi: dal cinema al fumetto, dal video alla scrittura o al cabaret. Uno dei più celebri, sicuramente tra i più godibili, a mio avviso, è la storia a fumetti apparsa tra il
1949 e 1950 su 5 albi mensili di Topolino, "L'Inferno di Topolino", scritta e sceneggiata da Guido Martina,
con i disegni di Angelo Bioletto. L'opera è strutturata in didascalie e nei classici baloons, le "nuvolette" tipiche di ogni fumetto che si rispetti. Qui l'autore dimostra a pieno la sua straordinaria bravura adottando per i
suoi testi un linguaggio perfettamente attinente a quello dell'Inferno grazie all'uso della terzina e alla scelta
di vocaboli in disuso e non colloquiali.
Come nel primo canto v'ebbi a dire,
in una selva oscura mi trovai
che nel pensier mi fa rabbrividire.
Quivi sospiri, pianti ed alti guai
parole d'ira e suon di man con quelle
si che pareva d'essere in tranvai…
Nel quale il passeger vede le stelle
imperocchè viene compresso al punto
che dalle fauci gli escon le budelle
I personaggi principali sono il povero Topolino nei panni di Dante e la fida guida Virgilio interpretata da
Pippo.
Continua nel prossimo numero.
Matteo Catalano
Colmi
Il colmo per una giraffa?
Essere nei guai fino al collo
Qual è il colmo per un cardiopatico?
Avere un amico del cuore
Qual è il colmo per un fantasma noioso?
Non saper fare battute di spirito
Qual è il colmo per un’ insegnante di matematica?
Dare i numeri
Qual è il colmo per un cameriere?
Non essere alla portata
Francesco Zuccone
Francesco Duraccio
Bruno Cicchetti
I Ragazzi della redazione, Claudio Cairo, Matteo Catalano,
Fabrizio Di Carlo, Francesca Hewa, Riccardo Elena, Luca Stabile,
Elena Soldi, vi danno appuntamento al prossimo numero.
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