Psichiatria, ora interviene la Commissione di vigilanza

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LA STAMPA
SABATO 9 APRILE 2016
.
Cronaca di Torino .57
Sulla Stampa
Retroscena
NOEMI PENNA
a commissione di vigilanza valuterà il prima
possibile la situazione
delle cinque comunità protette
e la presenza dei medici». E’ così che l’Asl To2 reagisce alla notizia data ieri su La Stampa e
alle preoccupazioni mosse dalle associazioni sulla salute dei
cento pazienti psichiatrici ricoverati in cinque strutture diventate private dal primo di
aprile. Stiamo parlando di Althaea di corso Verona 57, Il
ponte di via Cuneo 46, Risso di
corso Brin 5, De Salvia e Salvi
di corso Vigevano 58 e 60, sino
al 31 marzo in gestione mista
pubblico-privato. Un discusso
dualismo, superato con una
convenzione che assegna dal
primo aprile al 31 dicembre l’intera gestione alle società
Esther e Gruppo Igea.
L
Passaggio di consegne
Proprio per questo, la To2 «non
è responsabile delle azioni delle
due società – afferma il direttore Alberti –, a cui abbiamo garantito per un mese la presenza di personale medico e infermieristico per il passaggio di
consegne». Ma a chi? Giovedì si
stavano ancora raccogliendo
curriculum, anche via Facebook. Ieri sera i proprietari delle strutture, Gaetano e Mafalda
Falzone, hanno annunciato la
presenza di sette psichiatri, di
cui cinque nominati direttori
sanitari. Chi sono? «Non possiamo dirvelo, c’è la privacy»,
rispondono.
Medici invisibili
Privacy o meno, questi sette
La sede
Le comunità
protette
sono ospitate
in corso
Vigevano 60
Il cambio di gestione
delle strutture protette,
con il passaggio di consegne ai privati, rischia di creare problemi a medici e pazienti.
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12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
REPORTERS
Nelle comunità protette nessuno sa chi saranno i nuovi medici
Psichiatria, ora interviene
la Commissione di vigilanza
L’Asl Torino 2: “Garantito il personale durante il cambio di gestione”
psichiatri nessuno li ha ancora
visti. Non viene fornito alcun
documento e le stesse persone
che nelle comunità ci lavorano
tutti i giorni dicono che il primo aprile non c’erano, che nei
giorni successivi hanno visto
passare dei medici nuovi ma
nessuno presente per tutte le
ore previste dalla legge. Ovvero 20 per le comunità di tipo B
e 50 ore per le comunità di tipo
A, dove ci sono i pazienti più
gravi, ovvero l’Althaea.
Infermieri garantiti
«I pazienti stanno continuando
le terapie prescritte prima dai
medici dell’Asl», raccontano i
presidenti delle cooperative Altra Mente e Zenith, Antonello
Raciti e Piera Mondo, che si
stanno adoperando per «far
funzionare tutto al meglio e tutelare i nostri posti di lavoro».
Sino al 31 marzo loro erano appaltati direttamente dalla To2,
per offrire educatori, oss e una
parte degli infermieri. Ora sono
in contrattazione con i nuovi
committenti, ovvero le società
Esther e Gruppo Igea, battendosi per «garantire ai pazienti
una continuità». Pare essere
stato trovato un accordo tra le
parti e anche se il contratto non
è stato ancora firmato stanno
continuando a offrire il servizio,
anche infermieristico.
Vuoto per pieno
La convenzione approvata il 18
marzo dalla To2 prende atto
che la spesa presunta dell’Asl
sino al 31 dicembre sarà di
3,872 milioni di euro, ma emerge una contraddizione. Da una
parte Gaetano Falzone afferma che «è convenuto all’Asl stipulare un forfait, così sono riusciti a contrattare con noi una
tariffa pro capite a paziente
più bassa: altrove in Piemonte
le comunità di tipo A raggiungono i 250 euro, da noi appena
179». Dall’altra Alberti, il direttore della To2, sostiene che «il
pagamento verrà erogato solo
sulle presenze effettive». Probabilmente ne ridiscuteranno
alla rendicontazione.
Le verifiche
Altro nodo rimane l’accreditamento del Gruppo Igea, che
nel 2011 ha acquistato le comunità Il Ponte e Althaea. Due
strutture accreditate, non a
Gaetano Falzone ma al vecchio
proprietario, titolare della società Il Ponte. I nuovi proprietari hanno comunicato il passaggio di proprietà all’Asl, ma
sulla convenzione che hanno in
mano, e in quelle nei vari atti
della Regione, non risulta il
Gruppo Igea. «E’ un documento che ci avrebbe dovuto fornire la Regione, a noi mai arrivato. Purtroppo da un anno e
mezzo ci sentiamo vittime di
un attacco da parte della concorrenza e finché non verrà
approvata la nuova Dgr 30, ora
sospesa dal Tar, tutto il sistema sarà in difficoltà».
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LA STAMPA
DOMENICA 10 APRILE 2016
.
Cuneo e provincia .49
CUNEO, IN FUNZIONE DA METÀ MAGGIO
Nuovo reparto di Ematologia
all’ospedale “Santa Croce”
Cerimonia
LORENZO BORATTO
CUNEO
Il nuovo
reparto
è stato
inaugurato
ieri di fronte
ad oltre
duecento
persone
Entrerà in funzione a metà
maggio il nuovo reparto di
Ematologia dell’ospedale
«Santa Croce», inaugurato ieri di fronte a oltre 200 persone. È stato realizzato con fondi
dell’azienda ospedaliera e il
contributo dell’Ail di Cuneo
(associazione contro leucemie
e mieloma) ed è costato 1,8 milioni tra progettazione, tecnologie e arredi: 850 metri quadri al piano terreno dell’ospedale, nel blocco E, il più recente realizzato nel 2009.
Il direttore generale
«Sono serviti 17 anni per progettare il reparto, reperire i
fondi e adeguarsi alle normative - ha detto il direttore generale dell’ospedale Corrado Bedogni -. Sembrano tanti, ma è
stato un processo rapido visti i
tempi della sanità pubblica. Efficienza e funzionalità contraddistinguono la sanità di questa
comunità: i cittadini si prendono cura dell’ospedale».
Vice presidente Ail
La vice presidente nazionale
Ail, Maria Luisa Viganò: «Un
esempio di una sanità pubblica che funziona, lavora bene,
crea sinergie con il volontariato». Il vescovo di Cuneo e Fossano, monsignor Piero Delbosco: «Grazie al lavoro di tutti
questa è un’altra eccellenza
della nostra comunità».
Il reparto ha un sistema di
«sterilità crescente», ovvero
SERGIO LANTERI
Interventi
Da sinistra
Corrado
Bedogni
Mariella
Grasso
Elsa
Morra
condizionamento e filtrazione
dell’aria che diventano assoluti nell’area dedicata ai malati
più gravi, con 5 camere sterili
singole (prima erano 3) simili a
una sala operatoria.
Il direttore Mariella Grasso ha
ricordato i dati del reparto: «Oltre 500 ricoveri l’anno, 14 mila
prestazioni ambulatoriali di cui
2400 infusioni, con l’85% dei pazienti provenienti dal territorio
dell’Asl Cn1, il resto da Cn2, Pie-
monte, regioni limitrofe. Un paziente su 5 ha meno di 44 anni».
Elsa Morra, presidente dell’Ail
di Cuneo ha ripercorso l’attività
dell’associazione dal ‘99, anno
della nascita grazie all’impegno
dei coniugi droneresi Piero ed Elda Rubino, ringraziati con lunghi
applausi. «Senza i 400 volontari spiega - nulla avremmo fatto. Così come è fondamentale chi acquista ogni anno le stelle di natale
e le uova di Pasqua Ail in 120 Co-
muni della Granda. Grazie anche
a Avis, Lilt, Csv per il supporto».
Borse di studio e ricerca
Negli ultimi 12 anni l’Ail ha donato
all’ospedale di Cuneo 735 mila euro per borse di studio, 400 mila
per la ricerca, 180 mila per le
strumentazioni, 160 mila per arredi, progettazione e accreditamento della struttura, oltre ad
aver acquistato e arredato tre
case per parenti dei pazienti (14
posti letto, 1800 pernottamenti
nel 2015). Il reparto ha anche
una sezione trapianti di midollo
e il laboratorio di biologia cellulare e criobiologia, dove si congelano le cellule staminali emopoietiche. C’è poi una criobanca al
«Carle» per conservare le staminali fino a 180 gradi sotto zero.
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Chiesa locale
ALDO
RIBERO
La valle Maira ricorda
l’arciprete don Mattio
ggi Dronero ricorda
con una messa di
ringraziamento la
salita agli onori degli altari di don Bernardo Mattio,
parroco nel capoluogo della val Maira per oltre 40
anni. Con un decreto pontificio il sacerdote dronerese è stato, infatti, dichiarato «venerabile» il 3
marzo scorso. La messa di
oggi alle 9 è presieduta da
monsignor Oreste Franco,
vicario generale della diocesi di Saluzzo, presidente
dell’associazione «Don
Bernardo Mattio» e grande «sponsor» del processo
diocesano che ha introdotto a Roma la pratica
per il riconoscimento delle virtù eroiche del parroco di Dronero.
Domani invece sarà
l’anniversario della morte
del neo-venerabile, deceduto in odore di santità l’11
aprile del 1914. La tomba
di don Mattio è collocata
all’interno della chiesa
parrocchiale di Dronero
dove venne traslata. Analoga celebrazione di ringraziamento si terrà a Saluzzo, in Cattedrale, il 17
aprile, alle 8,30, durante la
messa capitolare officiata
dai canonici. Nel corso
della celebrazione si pregherà in modo particolare
per le vocazioni. Altra cerimonia si terrà il 23 aprile a San Bernardino, par-
O
rocchia di origine di don
Mattio.
La causa per la beatificazione e la santificazione del
sacerdote è adesso legata alla documentazione di eventuali fatti straordinari legati
alla sua vita o alla sua intercessione. Una cosa è certa,
l’arciprete don Mattio, a più
di un secolo di distanza dalla
sua morte, è ancora molto
popolare tra la gente della
valle Maira. Segno che la
sua vita ha lasciato una traccia nella comunità.
In vista della giornata
mondiale per le vocazioni
che si terrà domenica, la
diocesi di Saluzzo organizza
una serata di preghiera per
tutti i fedeli. Si terrà venerdì, alle 20,30, nella parrocchia di Busca nella chiesa
della Confraternita «La Rossa». Nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione vocazionale, inoltre, si organizza per domenica una serata
musicale con la proiezione
di un film dedicato a don
Stefano Gerbaldo , sacerdote di Centallo, per cui è in
corso il processo canonico di
canonizzazione. L’iniziativa
è promossa dall’ufficio per
la pastorale vocazionale in
collaborazione con l’Istituto
Secolare di Fossano delle
Missionarie Diocesane, di
cui don Stefano Gerbaldo è
stato fondatore.
[email protected]
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LA STAMPA
DOMENICA 10 APRILE 2016
.
Cronaca di Torino .53
In breve
Dopo il passaggio dei centri protetti dal pubblico al privato
“Adesso chiudete quelle cliniche”
La Federazione delle comunità psicoterapeutiche contro la convenzione dell’Asl 2
mento viene intestato al legale
rappresentate della gestione.
Come tale, quindi, non si può
ereditare con un passaggio di
proprietà». Nel 2011 il Gruppo
Igea ha acquistato le comunità
Il Ponte e Althaea, fino a quel
momento di proprietà della società Il Ponte, detentore dell’accreditamento. «Quando cambia la proprietà, e comunque almeno una volta l’anno, dovrebbe passare la Commissione di
vigilanza a verificare che tutti i
requisiti vengano rispettati. E
questo doveva accadere anche
il primo aprile. Senza idoneità
le comunità terapeutiche non
possono aprire. Perché loro
si?», domanda. E poi, «perché
l’Asl To2 non ha fatto tutti i controlli necessari? Chi è responsabile di questa mancanza?»
Retroscena
NOEMI PENNA
uelle cliniche dovrebbero essere
chiuse». È questa la
posizione di Sara Cassin, presidente nazionale di Fenascop, la
Federazione nazionale delle
strutture comunitarie psicoterapeutiche nonché ultima direttrice del Coresa, il Consiglio
regionale di sanità e assistenza
che, ai tempi, «diede parere
contrario all’accreditamento
delle comunità protette della
To2, gestite in dualismo fra
pubblico e privato». Stiamo
parlando di Althaea di corso
Verona 57, Il ponte di via Cuneo
46, Risso di corso Brin 5, De
Salvia e Sarli di corso Vigevano
58 e 60, dal primo aprile gestite
privatamente dalle società
Esther e Gruppo Igea di Geatano e Mafalda Falzone.
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3,8
Milioni
Il forfait
dato dall’Asl
ai gestori
privati
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Strutture
Affidate
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Pazienti
Ricoverati,
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REPORTERS
Retroscena
NOEMI PENNA
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Comunità
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due società
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strutture
Nuova gestione
«Una comunità, prima di aprire, dovrebbe avere tutte le carte in regola: autorizzazioni convalidate, tutto il personale assunto con regolare contratto,
direttori sanitari e il benestare
della Commissione di vigilanza.
E invece, nonostante manchino
una serie di requisiti, tutt’oggi
sono attive e stanno ospitando
cento malati psichiatrici», dice
ento pazienti, alcuni malati terminali, ricoverati
in cinque comunità psichiatriche affidate a due società intestate a moglie e marito,
sono privi di assistenza medica.
Questo accade, da venerdì scorso, nell’Asl To2. Che ha sottoscritto una convenzione per la
gestione delle comunità protette Althaea di corso Verona 57, Il
ponte di via Cuneo 46, Risso di
corso Brin 5, De Salvia e Sarli di
corso Vigevano 58 e 60, con le
società Esther e Gruppo Altea.
Comunità che sino al giorno
prima venivano gestite in «tandem» con l’azienda sanitaria.
Una «gestione mista», abolita
dal riordino della rete dei servizi residenziali della psichiatria
piemontese e ora regolata con
questo atto, che sino al 31 dicembre convenziona le due società pagando per la prima volta una retta forfait di 3,8 milioni, incaricandole di dover assumere il personale medico e infermieristico, sino al 31 marzo
«prestato» dal Dipartimento di
salute mentale.
Curriculum su Facebook
Nonostante la convenzione sia
stata deliberata il 18 marzo, nelle cinque strutture mancano gli
psichiatri che dovrebbero rivestire il ruolo di direttore sanitario, autorizzare le cure e la somministrazione dei medicinali ai
cento pazienti psichiatrici attualmente ricoverati. A ieri i
medici della To2 non avevano
ancora fatto alcun passaggio di
consegne e pare che i pazienti
siano gestiti dagli infermieri arruolati da due cooperative, Zenith e Altra Mente, gli stessi
che sino al 31 marzo facevano il
turno di notte, ora coperto dagli
oss. È la Zenith, a nome della
proprietà, a raccogliere i curriculum con un annuncio pubblicato lunedì su Facebook.
Intervenire subito
A lanciare l’allarme «sulle condizioni dei pazienti e i metodi di
La Sarli
La comunità
protetta
di corso
Vigevano 60
è uno
dei centri
psichiatrici
affidati,
con una
convenzione,
dall’Asl 2
a Esther
e Gruppo
Altea:
due società
di fatto
intestate
allo stesso
nucleo
familiare
REPORTERS
L’allarme lanciato dall’associazione Lotta Malattie Mentali
“Psichiatria senza psichiatri
Malati curati dagli infermieri”
Comunità affidate ai privati, ma i medici non sono stati arruolati
selezione degli psichiatri» è
l’Associazione Lotta Malattie
Mentali. «Le comunità protette
dovrebbero dare protezione ai
malati e invece lì ci sono pazienti anche gravi che possono andare in scompenso e hanno bisogno di assistenza», afferma la
presidente Barbara Bosi, che
ha chiesto al direttore della
To2, Valerio Fabio Alberti,
«d’intervenire il prima possibile». La convenzione con le so-
cietà Esther e Gruppo Altea
s’inerisce nell’intricato riordino della rete psichiatrica regionale, seguita da vicino dal consigliere Gian Luca Vignale. «La
To2 è l’unica ad aver avuto prima una gestione mista ora un
convenzionamento temporaneo di due società che ufficialmente non sono accreditate.
Quello di Esther è stato superato con la Dgr 30, Gruppo Altea
non lo è mai stata. Altra anoma-
lia è il pagamento “vuoto per
pieno”: prima la retta era in base ai ricoveri».
Dirigente unico
Unico punto fermo di tutta questa storia pare essere il direttore del Dipartimento di salute
mentale, Elvezio Pirfo, che non
solo ha proposto alla direzione
generale la convenzione, ma è
stato anche incaricato di sottoscriverla, di seguirne la gestio-
ne contabile e individuato come
responsabile dell’esecuzione.
Sempre a Pirfo, in quanto primario della Psichiatria residenziale, spetta il compito di approvare i ricoveri, destinare i pazienti nelle strutture e verificare i programmi riabilitativi. Ed
è ancora a lui che Alberti si è rivolto per chiedere verifiche dopo le segnalazioni. Ma «non ha
evidenziato alcun problema».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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rive:
la lettera della sisull’ormai consolidella doppia fila e
di controlli da parmi viene da sorriio quando porto in
ino qualche amico
l’estero mi vergoquando mi sposto
ente per lavoro soeno arrabbiato e
assegnato. I semao diventati un invie, le corsie riservaubblici sono regoilizzate da mezzi
so vedo auto passso percorrendo le
ate con successiva
amente vietata... il
eriterebbero un
oraggio, altro che
arliamo delle stri-
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tegico. In un quartiere in mano allo spaccio, dove muri e marciapiedi sono vandalizzati da antagonisti e deiezioni canine, l’unica
presenza certa delle forze dell’ordine è li davanti. Suggerisco ai cittadini che ne avessero necessità,
di rivolgersi a questa sede Pd, invece di perdere tempo col 113».
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4EBF4B8ED4EBB12EBCFBF4B6ED949B6DC4F4E9EBE8BEBEC799EBB1 499B!99
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parte il senso di tristezza derivante dalla maleducazione e arroganza delle persone, è l’assoluta assenza di controllo da parte di
chi dovrebbe farlo e quindi la certezza dell’impunità per i maleducati a scoraggiare chi rispetta le
regole e le insegna ai propri figli.
La domanda tipica è: perché loro
lo possono fare?».
G.L.
Una lettrice scrive:
nel 2014 ho smesso di insegnare e
sono andata in pensione con un
assegno di poco superiore a 1500
euro al mese. Ma dall’1 gennaio di
quest’ anno si è ridotto di ben 56
euro. Il taglio è tutto da imputare
al forte aumento dell’ addizionale
fiscale della Regione Piemonte.
Ma non basta, l’altro giorno sono
andata a fare degli esami del sangue e ho pagato 90 euro di ticket.
Come si fa a dire che la pressione
fiscale in Italia non è aumentata?
UN RESIDENTE
basso, le pensioni. È possibile che
con meno di 1500 euro al mese e
con l’ assegno bloccato, non avendo più diritto all’adeguamento al
costo della vita, si venga considerati pensionati d’oro?».
prattutto mi chiedo perché non si
possano mettere totem elettronici all’esterno dell’unica biglietteria aperta, dove chiunque può facilmente prendere il biglietto».
C. T.
A. G. - TORINO
Un lettore scrive:
Un lettore scrive:
porre all’attenzione
un problema che si presenta
spesso alla Reggia di Venaria, ossia le lunghe code che tutti devo-
2 «Vorrei
2 «Il sito più sorvegliato di To-
rino non è la Mole e nemmeno Palazzo Reale, ma è la sede Pd di via
Masserano. Anche a Pasquetta
(naturalmente a sede chiusa) con
Un lettore scrive:
2 «Ha ragione il lettore che ha
scritto per deplorare lo stato vergognoso delle toilette del parcheggio sotterraneo di piazza
Vittorio. Purtroppo non è un caso
isolato tra i parcheggi del Gtt: la
stessa situazione si può verificare
in quello sotto l’Hotel Santo Stefano, così come negli altri di piazza Bodoni e corso Stati Uniti».
LUCIANO RATTO
La denuncia
Venerdì
l’allarme
lanciato
dall’associazione Lotta
Malattie
Mentali
Cassin. Lo scivolamento da
pubblico-privato a solo privato
prevede un mese di accompagnamento da parte dell’Asl To2,
ma a «livello formale è una gestione nuova, anche se non viene trattata come tale». Questo
perché sino al 31 marzo il personale medico veniva fornito dalla To2, la quale appaltava anche
le cooperative Zenith e Altra
Mente per garantire la presenta di educatori e oss. Ma, con la
convenzione partita ad aprile, i
responsabili dell’intero pacchetto sono diventati i Falzone,
che sino a quel momento facevano solo gli albergatori.
Accreditamento
Ad aggravare la situazione che
si è creata con la convenzione
deliberata il 18 marzo da Fabio
Valerio Alberti è dubbia la legittimità dell’accreditamento
delle cinque strutture protette.
«L’accreditamento viene dato
in base ad una serie di requisiti
strutturali, ma anche in base al
servizio che viene offerto - spiega Cassin -. Non si accreditano
solo i muri, tant’è che il docu-
A colpire è che «il Coresa aveva espresso parere contrario
all’accreditamento. Ma la Regione non ha seguito le nostre
indicazioni e si è basata sulle
dichiarazioni fatte dal direttore del Dipartimento di salute
mentale», che oggi come allora
è Elvezio Pirfo. Che, di fatto, ha
proposto «una convezione
anomala per superare una gestione mista non prevista dalla
legge». Insomma, per bonificare una situazione se ne è creata un’altra ancora più complicata. «Perchè non fare tutto
per bene? I proprietari hanno
avuto il tempo per mettersi in
regola prima dell’inizio della
convenzione».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Barriera di Milano
Nelle tasche del pusher
c’erano mille euro
Riforniva il quartiere di
cocaina e crack. Quando è
stato fermato dagli agenti
della Squadra Mobile, all’angolo tra corso Palermo e via
Baltea, oltre a numerose dosi
di varie dimensioni, aveva
con sè il guadagno di una serata di spaccio: quasi mille
euro in contanti nascosti nelle tasche del suo giubbotto.
Waly Cisse, senegalese di 39
anni, è stato anche denunciato per aver ignorato l’ordine
di espulsione del Questore.
Borgo Vittoria
Ladro di assegni
fermato dai carabinieri
Lo hanno arrestato i carabinieri del radiomobile.
Abderrazak Haiba, marocchino di 57 anni, aveva appena derubato una borsa a un
cliente del supermercato
Metro, al 205 di via Paolo Veronese. L’uomo, aiutato da un
complice che è poi riuscito a
fuggire, si era già impossessato di due libretti di assegni,
subito riconsegnati al legittimo proprietario.
Corso Regina
Furto nell’auto
sventato dai passanti
Erano passate le due di
notte quando alcuni passanti hanno notato un uomo, che
frugava all’interno dell’abitacolo di un’auto parcheggiata in corso Regina. Uno di
loro ha subito chiamato il
112. I militari sono riusciti
così a fermare Mustapha Sadraoui, cittadino marocchino di 22 anni, già noto alle
forze dell’ordine per precedenti specifici.
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 11 APRILE 2016
La polemica sulle comunità passate in gestione ai privati
Psichiatria, i medici possono solo guardare
Le tappe
1 Il Diparti-
mento di Salute
mentale dell’Asl
To2 decide di
passare dal
sistema di gestione misto in
vigore da tredici
anni (non previsto dalla legge)
a un sistema di
gestione privata
1 Il nuovo
regime entra in
vigore il primo
aprile ma i privati non hanno
ancora assunto
tutti i medici
necessari e oggi
i pazienti sono
seguiti solo
dagli infermieri
1 Per tampo-
nare la situazione l’Asl To2 invia
nelle strutture i
propri medici
ma impone loro
di limitarsi a
osservare e a
passare le consegne al nuovo
personale
1 L’Associa-
zione lotta
contro le malattie mentali
lancia l’allarme
manifestando
preoccupazione
per la salute dei
cento pazienti
ospitati nelle
comunità
Documento dell’Asl: devono limitarsi al passaggio di consegne con il nuovo personale
NOEMI PENNA
Medici presenti ma non operativi. L’Asl To2 continua a inviare i suoi medici nelle cinque comunità protette di Torino dove
si curano i malati psichiatrici,
ma raccomanda loro di «non
svolgere attività assistenziale»
limitandosi al passaggio di
consegne con il personale delle
strutture private.
Dopo il caso sollevato nei
giorni scorsi - pazienti lasciati
in custodia agli infermieri - un
documento protocollato il 24
marzo dall’Asl To2, inviato dal
direttore del Dipartimento di
Salute mentale Elvezio Pirfo al
direttore generale Valerio Fabio Alberti e alle altre cariche
dell’azienda sanitaria interessate, inclusa la Commissione
di vigilanza, mette nero su
bianco quelle che sono le indicazioni in vista della discussa
convenzione che ha reso private le cinque comunità protette
di Torino, sanando la precedente gestione mista con il
pubblico, non prevista dalla
normativa.
REPORTERS
Nuova gestione
Rapporto esclusivo
«Com’è noto dall’1 aprile verrà
effettuato il passaggio dalla gestione attuale che prevede la
presenza di nostro personale
medico, psicologico e infermieristico alla totale esternalizzazione del servizio delle comunità protette – si legge –. Poiché è stata fatta la scelta condivisa con la Direzione Generale di mantenere un’esclusività di rapporto con tali strutture nel senso di garantire l’ospitalità solo ai pazienti dell’Asl
To2 e vista la particolarità della patologia di cui essi sono
portatori, sempre in accordo
con al Direzione Generale, il
personale attualmente assegnato continuerà a prestare la
propria attività presso le comunità per tutto il mese di
aprile al fine di garantire un
passaggio casi il più tutelato
possibile ed una indispensabile gestione delle preoccupazioni dei familiari».
La comunicazione prosegue così: «Ovviamente il personale non opererà in nulla
rispetto alle competenze specifiche assistenziali e si limiterà a favorire la presa in ca-
Le cinque comunità psichiatriche dal primo aprile sono passate a gestione privata, ma le due società titolari non hanno ancora
assunto tutti i medici necessari con il risultato che i pazienti sono attualmente affidati agli infermieri
Sulla «Stampa»
5
Nei giorni scorsi il caso
delle comunità psichiatriche
dove i malati sono stati lasciati in cura agli infermieri.
100
strutture
pazienti
A Torino ci sono cinque
comunità protette per i
malati psichiatrici
in carico all’Asl To2
I malati psichiatrici
in cura presso
le strutture torinesi
sono un centinaio
Passaggio di consegne
2
Una situazione diversa da
quella raccontata dal direttore
Alberti quando fu sollevato il
problema della mancanza del
nuovo personale medico, che
avrebbe dovuto essere assunto
per tempo dalle società Esther
e Gruppo Igea, che gestiscono
le cinque comunità. Giovedì le
società stavano ancora raccogliendo i curricula.
Fino al 31 marzo i proprietari erano solo «albergatori»,
rico dei pazienti e delle loro
famiglie oltre a fornire tutte
le informazioni anamnestiche e di contesto agli operatori subentranti». Insomma,
gli psichiatri dell’Asl ci sono
ma si limitano a osservare.
ora sino al 31 dicembre, gestiscono in toto le strutture De
Salvia e Sarli di corso Vigevano 58 e 60, Il ponte di via Cuneo 46, Risso di corso Brin 5 e
Althaea di corso Verona 57. Alla segnalazione dell’Associazione lotta malattie mentali,
preoccupata per la salute dei
cento ricoverati, Alberti rispondeva: «Per i pazienti non
è cambiato niente, essendoci
regolarmente i nostri medici».
Presenti sì, ma solo per passa-
re le consegne ai nuovi psichiatri, psicologi e infermieri,
questi ultimi forniti dalle cooperative Zenith e Altra Mente,
i quali raccontano che sono
proprio loro a «occuparsi della
riapertura delle cartelle cliniche dei pazienti, chiuse dai
medici dell’Asl il 31 marzo».
La gestione mista ora accantonata dopo tredici anni ha
destato anche l’interesse della
Corte dei Conti. Lo scorso anno è stato infatti ipotizzato un
danno erariale milionario, a
partire da una segnalazione
del 2014 dall’allora direttore
generale dell’Asl To2, Maurizio
Dall’Acqua. È emersa così la
natura anomala della gestione
mista delle comunità (per legge vanno gestite dal pubblico o
dal privato) che dovrebbe definitivamente terminare l’1 maggio con la riassegnazione del
personale medico pubblico in
altre strutture della To2.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Un lettore scrive:
2 «Ammesso
che tutti
concordiamo sulla necessità
di una miglior conoscenza e
di un maggior rispetto del
codice della strada, mi piace
ricordare, e da qui lanciare
una proposta, quanto accadeva all’inizio degli Anni 60:
scuola elementare Boncompagni, ingresso maschi da
via Le Chiuse, femmine da
via C. Vidua (...non si sa
mai!). Su iniziativa del direttore della scuola prof. Pepe,
ma presumo con la collaborazione di qualche ente pubblico, in quinta elementare il
nostro maestro G. Ravera ci
sottopose all’insegnamento
del codice della strada con
particolare attenzione ovviamente agli aspetti che
maggiormente potevano
coinvolgerci in qualità di pedoni e/o ciclisti. Alla fine del
corso esame generale con
promozione dei migliori al
ruolo di ausiliario al traffico
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le e controviale dove viaggia
la bicicletta?” Sbagliando ho
risposto sicuro viale, pensando ai viali alberati con file di
biciclette che scorrono all’ombra!
«Errori che servono a capire e non dimenticare.
«Non si potrebbe replicare
al giorno d’oggi?».
ANGELO SAMPIERI
Un lettore scrive:
2 «Le forti disparità esistenti nel trattamento pensionistico, nella quasi totalità dei
casi, (con le ben note scandalose eccezioni) sono il risulta-
MARCELLO PREMOLI
Un lettore scrive:
La Stampa dell’altro
giorno: “Preso il ladro accusato di 17 furti: i carabinieri lo
arrestano dopo l’ennesimo
colpo, ma è già libero. Il pm ha
deciso di liberarlo ritenendo
che non ci fossero gli estremi
per una misura cautelare’’.
«Certo, se io non pago le
tasse mi si blocca la macchina, mi arriva addosso Equitalia. E allora cosa pretendiamo
da questo Paese? Siamo allo
sfascio completo.
«Dovremmo solo avere il
coraggio di ammetterlo, abbassare la testa e dire che sì,
siamo senza spina dorsale.
2 «Da
1
(noi dicevamo che eravamo
vigili!) con tanto di paletta e
fascia da indossare per gestire il traffico ogni giorno all’uscita da scuola o durante le
escursioni scolastiche ai vari
musei. Come ci sentivamo importanti in mezzo agli incroci
dall’alto del nostro metro e
venti, vedere le auto fermarsi
al nostro segnale per lasciar
passare la colonna di studenti. Per inciso le nozioni imparate allora le ricordo perfettamente oggi, in modo particolare ricordo l’errore che mi
costò il grado di comandante:
“In un corso alberato con via-
parte del nuovo operatore».
to delle stesse disparità che
esistono nel mondo del lavoro.
Professori universitari e magistrati, in pensione a 73 anni
e con oltre 50 anni di contributi (56 nel mio caso), godono
di pensioni elevate, ma non
certo regalate.
«A ciascuno il suo in base ai
contributi versati; se poi lo
Stato vuole, giustamente, dare un contributo di solidarietà
a quelle più basse, non si vede
perchè lo debba fare solo e
sempre con i soldi dei pensionati e non con i soldi di tutti i
contribuenti.».
PAOLO GALLINARO.
Un lettore scrive:
novembre dello scorso anno ho cambiato gestore
telefonico da Telecom, chiedendo di mantenere il numero
telefonico.
«A distanza di oltre quattro
mesi non ho ancora ottenuto il
trasferimento del numero sul
nuovo operatore. Nel frattempo ho ricevuto tre o quattro
telefonate da Telecom per
propormi nuovi contratti e sapere il nome del nuovo operatore.
«Da notare che in quindici
giorni ho avuto la nuova linea
con il numero provvisorio da
2 «A
UNA LETTRICE INCREDULA
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