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APRILE 2016
Anno 22 - n. 241
(disegno di Sergio Bernasconi: Niguarda anni ‘30)
“Zona Nove” è su www.niguarda.eu (archivio) e su www.zonanove.com (giornale online)
GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA - PRATOCENTENARO - ISOLA
Redazione: via Val Maira 4 (Mi), tel./fax 02/39662281, e-mail: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997
Editore: Associazione Amici di “Zona Nove” - via Val Maira 4, Milano - Stampa: Litosud s.r.l. via A. Moro, 2, Pessano con Bornago (Mi).
Direttore: Luigi Allori. Redazione: Clara Amodeo, Giovanni Beduschi (vignettista), Franco Bertoli, Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Primo Carpi, Valeria Casarotti, Roberta Coccoli, Claudio Dozio, Teresa Garofalo, Antonietta
Gattuso, Sergio Ghittoni, Roberto Lana, Giulia Lazzaroni, Antonella Loconsolo, Angelo Longhi, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Diana Roca, Sandra Saita, Gero Urso. Collaboratori: Laura Albani, Valia Allori, Stefano Bartolotta, Silvia Benna
Rolandi, Maria Piera Bremmi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Daniele Cazzaniga, Augusto Cominazzini, Luca Corbellari, Silvia Cravero, Ivan Crippa, Silvia Faggiano, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro,
Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Franco Massaro, Giorgio Meliesi, Luigi Muzzi, Pamela Napoletano, Antonio Pizzinato, Giovanni Poletti, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Vittorio Sardo,
Dario Vercesi, Norman Zoia. Presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”: Giovanni Poletti. Pubblicità: Flaviano Sandonà (tel. 02/39662281). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866).
La vasca
della discordia
Vasca antiesondazioni al Parco Nord
Forte e chiaro il no dell’Ente Parco
zione di una vasca di laminazione nel Parco nord, in una zona
verde incastonata tra il cimitero
di Bruzzano e i caseggiati di via
Papa Giovanni XXIII in territorio
bressese. Come si sa, la funzione
di tale vasca, assieme ad altre 4
da costruire più a nord - a Senago, Varedo, Lentate e Paderno - sarebbe quella di limitare gli effetti
delle piene del fiume Seveso, accogliendone le acque in surplus prima che esondino con gravi danni,
come è successo tante volte, a Niguarda, Pratocentenaro, Ca’
Granda, Zara, Isola. Un obiettivo
a prima vista assolutamente decisivo, ne sono convinti i sostenitori,
per fare i conti con la furia distruttrice del torrente Seveso. Ma
non tutti sono d’accordo. Come si
può leggere a pag 5, l’Associazione
Amici del Parco Nord, il Comune
di Bresso e i duemila firmatari di
una petizione antivasca temono
che le acque del Seveso portino
con sé rifiuti e inquinamento danneggiando il parco e mettendo a
rischio la salute dei residenti. Soprattutto ora - il 4 aprile l’Ente Parco, gestito dai sette
Comuni confinanti con il Parco
Nord, ha all’unanimità bocciato il progetto di una “vasca fogna” all’interno del nostro polmone verde, contestandone
punto per punto l’impianto che
né salverebbe l’ambiente né sarebbe sufficiente a garantire il
blocco delle esondazioni. Ora.
visto che i cantieri si apriranno a breve scadenza e che è
previsto il loro completamento
tra la fine del 2016 e l’inizio
del 2017, non sarebbe il caso
di mettersi attorno a un tavolo
per cercare di trovare un accordo condiviso che salvaguardi sia la sicurezza sia l’ambiente?
(disegno di Gero Urso)
l Comune di Milano, finanziato
Iprovato
dal governo ha a suo tempo apun progetto per la costru-
KABOBO
Condannato
a 20 anni
pag. 2
CASERMA MAMELI
I cittadini
pag. 4
propongono
PARCO NORD
Le iniziative
di aprile e maggio
pag. 4
GRONDINA
Non c’è accordo
con Bruzzano
pag. 4
INQUINAMENTO
Lo controlla
un dirigibile
pag. 5
24-25 APRILE
Tutte le iniziative
pubbliche
pag. 8
AMIANTO
Per il processo Pirelli
pag. 8
rinviata la sentenza
MARZO ‘16
Come nella vignetta di Gero Urso, per assurdo può succedere di tutto. La Comunità del Parco,
costituita dai Comuni di Milano, Sesto, Cinisello, Bresso, Cusano, Cormano, Novate,
ha detto no alla vasca all’interno del territorio verde. Allo stesso modo la pensano
l’Associazione Amici del Parco Nord e il Comune di Bresso.
pag. 5
1
MARZO ‘15 0
MARZO ‘16
28
MARZO ‘15
La presidente del CdZ 9 Beatrice Uguccioni
fa il bilancio di 10 anni di lavoro
pag. 3
MARZO ‘16
MARZO ‘15
Viva il 71° della lotta di liberazione nazionale
53
1
2
Giovanni Beduschi
ai ragione, o mio incommensurabile tuttologo della matita e inarH
rivabile guerriero del pennello. Tra il progetto di trasformazione di
un rudere simbolo di guerra come la caserma Mameli in un’oasi paci-
fica di verde e servizi e la sua realizzazione ci sono di mezzo le elezioni.
Ma non buttiamo via tutto in un generico conato di pessimismo. C’è chi
vuole continuare con la cementificazione e chi vuole cambiare registro e
Girola, a che punto siamo?
Parla il sindacato
Il 17 aprile il referendum
sulle trivellazioni in mare
oluto da 9 Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria,
Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) il referendum
chiede di scegliere se abrogare la norma - introdotta con l’ultima
legge di Stabilità - che consente alle società petrolifere di cercare
ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalla costa sino all’esaurimento del giacimento. In sintesi, ciò che si chiede è:
volete fermare i giacimenti in attività quando scadranno le concessioni? Se vinceranno i ‘sì’, queste saranno bloccate; se vinceranno i ‘no’, si continuerà a estrarre petrolio e metano. Affinché il responso dei votanti al referendum sia valido deve votare il 50% più
1 degli aventi diritto.
• Le ragioni del sì Le motivazioni principali riguardano: 1) I rischi per la fauna marina, l’ambiente e il turismo. Le proporzioni di
un disastro ambientale in un mare chiuso come il Mediterraneo potrebbero avere influenze gravi sull’occupazione nel turismo e nella
pesca; 2) Ci guadagnerebbero solo i petrolieri: per estrarre petrolio
le compagnie devono versare royalties che in Italia sono le più basse al mondo; 3) Limitare l’estrazione di petrolio e gas ci costringerebbe a non cercare più nocivi combustibili fossili e a percorrere la
strada di una completa decarbonizzazione dell’economia, aumentando la soglia attuale del 40% di consumi elettrici alimentati da
fonti rinnovabili, in linea con gli impegni assunti al vertice mondiale di Parigi sulle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
• Le ragioni del no Le motivazioni principali riguardano: 1)
Bloccare l’uso degli impianti porterebbe a 30 mila licenziamenti
(compreso l’indotto) e, vista la situazione economica, non sarebbe di
grande aiuto all’economia del Paese. 2) Il basso rischio di incidenti:
dal 1950 a oggi ci sono stati pochi incidenti che hanno riguardato
impianti di estrazione; 3) Secondo le stime il petrolio presente nei
mari italiani sarebbe pari a 700 milioni di tonnellate. Il nostro consumo annuale è 58 milioni di tonnellate. Nel 2014 sono stati importati 54 milioni di tonnellate. Avere fonti energetiche nostre ci fa dunque spendere meno, almeno nell’immediato e se tutto va bene.
V
Il picconatore Kabobo
condannato a 20 anni
definitiva la condanna a 20 anni di carcere per Adam Kabobo, il
È
ghanese di 34 anni che nel maggio del 2013 seminò il terrore nelle strade di Niguarda, ammazzando tre passanti a colpi di piccone:
Daniele Carella, 21 anni, Ermanno Masini, 64 anni, e Alessandro
Carolè, 40 anni. Nei giorni scorsi si doveva tenere l’udienza in
Cassazione per discutere il ricorso, ma la difesa ha rinunciato e così
la pena è diventata definitiva. La tesi dell’incapacità totale di intendere e di volere, sempre sostenuta dai legali del ghanese, non era stata accolta né in primo né in secondo grado. Lo scorso gennaio, tra l'altro, per Kabobo è stata confermata anche la condanna a 8 anni per il
tentato omicidio di altre due persone ferite quello stesso giorno.
“Lavaggio a secco” di Ferrari Annamaria
ha cessato l’attività e ringrazia i suoi clienti
Anna
pensare a progetti di riqualificazione umana delle periferie al servizio
dei cittadini. Per capire da che parte stanno i vari candidati sarà quindi utile spulciarne i programmi e votare di conseguenza. (Zorro Nove)
Giorgio Meliesi
n questi mesi abbiamo vissuto nella nostra zona le difficoltà dei lavoratori della Fondazione Don Gnocchi che, dopo l’accordo di “crisi” di
due anni fa, hanno dovuto affrontare nello scorso autunno la decisione unilaterale della Fondazione di disdettare il contratto nazionale della sanità e di applicare un contratto con contenuti economici e normativi piu bassi, il contratto Aiop Rsa. Nella nostra zona si trova la struttura del Girola che fa riferimento alla Fondazione Don Gnocchi e in
questo periodo abbiamo potuto vivere questa situazione di tensione e
crisi dei lavoratori vedendo le bandiere dei sindacati all’esterno della
struttura e i volantinaggi e le manifestazioni che le lavoratrici e i lavoratori, come in altre parti d’Italia, hanno messo in campo.
Oggi, dopo alcuni mesi dalla disdetta del contratto e dalle prime manifestazioni dei lavoratori, chiediamo a Claudio Carotti, segretario della
Fp Cgil di Milano che segue la sanità, a che punto si trova la vertenza
di questi lavoratori: “Dopo la disdetta da parte della Fondazione e del
Ccnl lo scorso dicembre Cgil, Cisl e Uil hanno messo in campo uno sciopero riuscito con una altissima partecipazione - afferma Carotti -. Dopo
questo primo momento eravamo pronti ad aprire una stagione di mobilitazione dei lavoratori e di azioni legali quando nel mese di febbraio
la Fondazione ci ha chiesto di risederci al tavolo. Abbiamo svolto in queste settimane i primi incontri ma vi sono ancora delle importanti differenze per poter riprendere complessivamente la trattativa.”
Ringraziamo Claudio Carotti e prendiamo atto della situazione.
Ovviamente non mancheremo di seguire questa vicenda che coinvolge centinaia di lavoratori e crea sconcerto tra la popolazione per
la particolare attività sanitaria e sociale che la Residenza per
Anziani e i Servizi sanitari svolgono.
I
La vedovella
di via Hermada
e fontanelle dette “vedovelle” (per il filo incessante d’acqua
L
che sgorga paragonabile al pianto di una vedova) sono uno
dei simboli della nostra città. In zona ce ne sono 75 su un totale
di 481. Quella nella foto si trova in via Hermada vicino ai giardini e alla scuola media Cassinis. La prima e la più importante, fatta negli Anni Venti, è in piazza della Scala, è in bronzo
mentre tutte le altre sono in ghisa, dipinte di verde, colore tipico
meneghino e sono in funzione dal 1931. In ogni caso l’acqua che
scende di continuo è buona e sempre fresca!
CRONACA
NERA
di Ortensia
Bugliaro
• Maciachini: maltratta la madre. Arrestato Picchiava la madre,
ma lei non lo aveva mai denunciato. Il 29 marzo, l'ennesima lite.
Stavolta, in realtà, solo verbale. Sentite le urla, una vicina di casa chiama a polizia. Agli agenti la donna, 70 anni, visibilmente sconvolta per
la lite con il figlio, 50 anni, racconta che lui è sempre violento con lei.
Così l'uomo, un pregiudicato ubriacone, viene arrestato per maltrattamenti. (30 marzo)
• Suzzani: ladri scoperti dai vicini si lanciano dal balcone Due
giovani pregiudicati albanesi sono stati arrestati in viale Suzzani dai
carabinieri, mentre tentavano di aprire una cassaforte con il piccone. A
lanciare l’allarme, poco dopo la mezzanotte, sono stati i condomini, svegliati dai violenti colpi. All’arrivo dei carabinieri i due si sono buttati già
dal terrazzo al primo piano, ma sono stati presto fermati. (29 marzo)
• Moreschi: s’impicca a un albero con la camicia In via Carlo
Moreschi, a pochi passi dal pronto soccorso del Niguarda, un 30enne
annoda al ramo di un albero una camicia, utilizzando una manica come cappio, e si lascia andare. Due carabinieri lo salvano: uno lo sorregge dalle gambe l’altro lo libera dalla stretta al collo. Poi il ricovero presso il vicino ospedale. (23 marzo)
• Dramma al Niguarda, dipendente s’impicca in ufficio Un archivista sessantenne trovato impiccato nel suo ufficio nei sotterranei
dell’ospedale. Secondo la Questura si sarebbe trattato di suicidio. Ma
sono ancora ignoti i motivi che avrebbero spinto l'uomo a togliersi la vita. (21 marzo)
• Valtellina/Stelvio: scatta una rissa, cinque vigili feriti Di
fronte alla discoteca Alcatraz, dopo una carambola tra due auto,
alcuni giovani hanno iniziato a insultare prima e aggredire poi
con schiaffi e pugni i vigili intervenuti. Dieci giorni di prognosi per
gli agenti feriti. I tre aggressori sono stati fermati e ora sono ai domiciliari. (13 marzo)
• Bicocca Village: ruba per comprare tre smartphone, arrestato Ruba un portafogli, manomette la carta d'identità della vittima e
prova a pagare tre smartphone con le carte di credito appena trafugate. Ma viene arrestato. È successo tutto in pochi minuti al centro commerciale Bicocca Village. (11 marzo)
• Istria: arrestati per aver clonato 600 bancomat Avevano clonato più di 600 carte di credito e bancomat, ma Angelov Ivan Davidov e
Svetoslavova Tatyana si sono fatti pizzicare dalla polizia postale mentre rimuovevano dallo sportello dell’Unicredit di piazzale Istria la strumentazione elettronica che rubava i codici segreti delle tessere. La polizia postale ricorda che senza il pin della carta di credito o del bancomat i dati della banda magnetica sono inutili. È quindi consigliabile,
quando si preleva con il bancomat, coprire con una mano la tastiera su
cui si digita il pin. (9 marzo)
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DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO
Dal CdZ al Municipio, la presidente Beatrice Uguccioni
fa il bilancio di 10 anni di lavoro
ra circa due mesi i miF
lanesi saranno chiamati a rinnovare le istituzioni
comunali. Oltre al Sindaco
e al Consiglio comunale i
cittadini della nostra zona
voteranno per il nuovo
Municipio di Milano 9 (ex Consiglio di Zona
9). Scadrà quindi il mandato di Beatrice
Uguccioni, attuale Presidente del CdZ 9, cui
abbiamo chiesto un consuntivo della sua attività. Con un occhio anche al futuro.
Che bilancio si sente di fare di questi
10 anni (2 mandati) alla guida della
nostra Zona? Quali i risultati ottenuti? Ci sono obiettivi che non è riuscita
a raggiungere?
Innanzitutto devo dire che è stato un lavoro
di squadra, svolto insieme ai Consiglieri e ai
Presidenti di Commissione che desidero pubblicamente ringraziare. Molti sono stati i progetti - piccoli e grandi - che abbiamo realizzato all’interno dei vari quartieri di cui è composta la nostra vasta Zona che - ricordiamocelo - conta 180 mila abitanti, ossia più di
Bergamo e poco meno di Brescia.
Alcuni progetti sono iniziati anni fa e proseguono tutt’ora: lo sportello Alzheimer, avviato con l’Ospedale di Niguarda e la collaborazione con le associazioni che si occupano di
una patologia così degenerativa; l’Università
della Terza Età; il Consiglio di Zona dei
Ragazzi e delle Ragazze che, partito dalla
Zona 9, si è esteso a tutta la Città; la rivalutazione dell’Auditorium Ca’ Granda che è a
disposizione della cittadinanza per organizzare eventi e che è attualmente utilizzato anche dalla Civica Scuola di Cinema “Luchino
Visconti”, che ha sede proprio nella nostra
Zona. E poi le tante iniziative culturali diffuse nei quartieri, attraverso le quali si è tentato di creare occasioni di incontro e socializzazione, insieme ai commercianti e alle molte e
importanti realtà associative che quotidianamente operano sul territorio. Non posso non
citare, per quanto riguarda Pratocentenaro,
il recupero della struttura di via Val Maira
che da luogo degradato si è trasformato in
centro polisportivo, frequentato da persone
di tutte le età, e l’avvio dei lavori di riqualificazione del mercato coperto così come il percorso che ha portato al recupero della cosiddetta ex Asl di Affori all’interno di Villa Litta
che è ora in fase avanzata di restauro: al termine dei lavori vi sarà una Sala Polifunzionale in cui allestire mostre, organizzare presentazioni di libri, programmare incontri e
assemblee ed anche celebrare matrimoni civili, in un luogo accogliente, circondati del
Parco. Come non segnalare la Casa delle Associazioni realizzata in Bovisasca e i vari orti e giardini condivisi, in cui le persone si possono incontrare. Certamente è da rivendicare la riqualificazione del Centro Sportivo
Ripamonti dopo l’incendio del 2011, ossia dopo che la struttura era stata oggetto di infiltrazioni ‘ndranghetiste e le svariate iniziative sulla legalità. Lo sforzo fatto per il riordino dei nostri quartieri come quando è stata
aperta la fermata della M3 in Comasina sen-
Lorenzo Meyer
za un parcheggio di corrispondenza che invece ora c’è. Voglio anche ricordare che è in atto l’iter che porterà finalmente alla riqualificazione dell’area ex Bovisa Gasometri e della ex Caserma Mameli. E poi il quartiere
Isola con la Casa della Memoria e le sue nuove piazze, luoghi di passaggio e di turismo.
Non mi dimentico certo della questione
Seveso: una parola che quando viene pronunciata fa tremare le vene perché fa pensare alle esondazioni. Ebbene, in questi anni è
stato messo a punto un sistema di allerta e
monitoraggio puntuale, che si sta perfezionando, e che ha visto attivi e presenti in modo coordinato in particolare la Protezione
Civile, la Polizia Locale, i Vigili del Fuoco,
MM ed Amsa. Ciò non basta e per questo sono stati avviati i progetti per la realizzazione
di bacini artificiali.
Naturalmente un mero elenco delle cose
portate a termine in Zona 9 sarebbe molto
lungo e, comunque, incompleto. C’è ancora
molto da fare. Occorre proseguire ancora
più tenacemente con il recupero e il riutilizzo di spazi abbandonati e degradati e la sistemazione per esempio della piscina Scarioni; è necessario una maggiore incisività
su tutta la questione case popolari: la scelta
del Comune di trasferire la gestione del proprio patrimonio a MM è stato un primo passo importante ma serve una svolta perché
le assegnazioni siano più veloci. Sulla sicurezza serve valorizzare il ruolo della Polizia
Locale, potenziarne la presenza nelle strade
e proseguire con l’installazioni delle telecamere collegate con le Forze dell’Ordine. Un
progetto che stiamo valutando in questi
giorni e che potrà essere testato nei prossimi mesi è anche quello del controllo di vicinato. E poi è ancora aperta la partita relativa alla modifica dei percorsi dei mezzi di superficie per garantire i passaggi est-ovest, la
revisione della tracciature delle strisce blu e
la realizzazione di un parcheggio di corrispondenza, per esempio, alla fermata Bignami, per alleggerire l’impatto del traffico in quartiere. Occorrerà continuare a
sollecitare l’assessorato competente perché partano i lavori di abbattimento e ricostruzione della scuola Cassinis e terminino in tempi celeri.
Alle prossime elezioni comunali i
milanesi saranno chiamati a eleggere i Consigli di Municipio che dovrebbero essere dotati di una maggiore autonomia rispetto agli attuali Consigli di Zona. Quali saranno le
principali novità?
I Consigli di Zona sono sempre stati le
Istituzioni più vicine ai cittadini e ad accesso diretto, quelle a cui ci si può rivolgere per
segnalare questioni e proporre progetti. La
legge 56 del 2014, che istituisce le nuove
Città Metropolitane, prevede anche per
Milano la trasformazione delle Zone in
Municipalità. Il cammino verso questa nuova realtà è iniziato qualche anno fa e, ora,
giunge al termine con la modifica dello Statu-
to e del Regolamento comunali e la definizione delle competenze. Alle prossime elezioni si
voteranno i Municipi con un Presidente o
“Prosindaco” e un Consiglio di 31 membri
(compreso il Presidente) e non più di 41 come
è ora. Ci sarà l’elezione diretta del Presidente
o “Prosindaco” del Municipio, come avviene
per i Sindaci dei Comuni; la costituzione di
una Giunta che velocizzerà alcuni passaggi e
sarà ben definito e distinto il ruolo del Presidente del Consiglio e quello del Presidente
(Prosindaco) del Municipio. Nel concreto,
Municipalità vuol dire maggior controllo del
territorio, maggiore autorevolezza, una struttura tecnico-amministrativa dedicata. Tutto
ciò allo scopo di migliorare la qualità della vita dei concittadini, non solo attraverso attività
culturali, sociali e aggregative - anche se necessarie per rendere vivo ogni quartiere - ma
stabilendo le priorità sulle quali investire risorse economiche, umane e capacità politiche.
Si è giunti, così, ad un primo fondamentale
passo verso un nuovo modo di amministrare.
Ci vorranno un paio d’anni per andare a pieno regime ed è evidente che si è solo all’inizio
e che alcuni contenuti potevano essere più coraggiosi ma già dire che saranno i Municipi a
dare gli indirizzi e a individuare le priorità degli interventi da fare, è una piccola rivoluzione. I Municipi si occuperanno in modo diretto
di verde, edilizia scolastica, manutenzione, biblioteche e centri anziani.
Oltre ai risultati politico-amministrativi quale esperienza umana si porta con
sé dopo tanti anni in Consiglio di Zona?
È stata certamente un’esperienza importante e intensa, iniziata quando avevo 35 anni e
i miei tre figli - oggi ormai giovani e adolescenti- avevano 8, 6 e 2 anni. Far quadrare
tutto era piuttosto complicato ma non mi lamento. La mia famiglia mi ha sempre supportata e incoraggiata. È stato un percorso
che mi ha permesso di conoscere molte persone con tutto il loro bagaglio di competenze
e di problematicità, mi ha costretto a considerare più aspetti contemporaneamente, a non
fermarmi a un solo punto di vista, ma a valutare le differenti posizioni per cercare di arrivare ad una visione comune. Mi ha insegnato a prendere decisioni in tempo reale,
ma anche ad ascoltare molto. Una cosa non è
mai cambiata in 10 anni: ogni giorno entro in
ufficio con l’idea di fare alcune cose e poi l’agenda immancabilmente viene stravolta da
nuovi eventi e necessità.
Ha già pensato a cosa farà “da grande”?
Ha intenzione di proseguire nel suo impegno politico a Milano?
Essere Presidente di Zona è un lavoro e un
ruolo che ha il suo fascino e per il quale ringrazio prima di tutto i cittadini e i tanti colleghi e collaboratori, dai quali ho avuto la fortuna di essere sostenuta e aiutata. Con lo
stesso spirito spero di poter ancora svolgere
un ruolo in altri ambiti istituzionali al servizio della mia Città e non nascondo che, con
amici e sostenitori, si sta valutando la candidatura per il Consiglio Comunale.
Elezioni amministrative: acquisto di spazi pubblicitari
n ottemperanza alle leggi 28/2000 e
Icasione
313/2003, la testata “Zona Nove”, in ocdelle elezioni amministrative
2016, è disponibile a pubblicare messaggi e
pubblicità elettorali a pagamento alle medesime condizioni per tutte le formazioni.
Le richieste di inserimento dovranno arri-
vare in redazione all’indirizzo email [email protected] o al numero di telefono
0239662281 e/o 3351348840 una settimana prima della pubblicazione dei numeri al
momento programmati per il 11/05 e il
08/06. Le uscite potranno subire variazioni, una volta resa nota dal governo la data
delle elezioni. In questo caso “Zona Nove”
ne darà subito adeguata comunicazione. A
seguito di un accordo tra le testate per i
candidati sindaci e consiglieri comunali
“Zona Nove” dà l’opportunità di veicolare il
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URBANISTICA
Riqualificazione della caserma Mameli
Ecco le prime idee e proposte dei cittadini
enzo Cislaghi, portaR
voce dell’Osservatorio Mameli, è stato molto
chiaro, sia durante l’incontro pubblico all’Auditorium Ca’ Granda del 23
marzo sia con la nostra
redazione: “L’Osservatorio Mameli partecipa attentamente al piano d’ascolto del
Politecnico di Milano portando il contributo
dei cittadini del quartiere”. Questo ci rassicura sul fatto che si sta facendo tutto il possibile perché questo importante progetto di
riqualificazione tenga conto delle idee e delle necessità dei nostri quartieri e dei suoi
abitanti, presenti e futuri.
Vediamo cosa è emerso dalla prima fase
di percorso condiviso e partecipato, coordinato da Laura Montedoro, docente del
Dipartimento di Architettura e Studi
Urbani del Politecnico di Milano.
Come si sa, il Politecnico è stato incaricato di
accompagnare il procedimento urbanistico
in atto con un processo di progettazione par-
Anna Aglaia Bani
tecipata e di ascolto attivo della Zona e della
cittadinanza per accogliere istanze, auspici e
aspettative rispetto al riuso della parte destinata all’uso pubblico e prefigurare ipotesi
condivise di riuso temporaneo di alcuni spazi ceduti al Comune, nell’attesa della cantierizzazione del progetto definitivo.
Durante l’ascolto dei cittadini sono emerse
criticità e timori, legati allo stato attuale del
quartiere e al progetto di riqualificazione
della caserma. Per quanto riguarda il quartiere oggi si va dalla mancanza di luoghi di
aggregazione alla mancanza di servizi
(quartiere dormitorio), dalla carenza di collegamenti trasversali di trasporto pubblico all’eccesso di offerta commerciale, alla mancanza di uno spazio di lettura aperto 24 ore
su 24. Per quanto riguarda il futuro si va dal
timore di eccessiva offerta residenziale al
mancato completamento della riqualificazione (si veda ad esempio l’ex Manifattura
Tabacchi), dal persistere di servizi inadegua-
ti per il quartiere fino al timore che non si
guardi alla necessità del territorio.
Per quanto riguarda le aspettative emerse dalla cittadinanza si va dalla necessità
di insediare attività che rendano vivibile
l’area durante tutte le ore del giorno alla
realizzazione di alloggi sociali (per studenti e anziani), di un giardino condiviso,
dalla realizzazione di un edificio destinato
al commercio alla realizzazione di una biblioteca e di spazi per le associazioni e infine alla possibilità di insediare un presidio di pubblica sicurezza, magari un
Commissariato di Polizia.
Infine in merito al riuso temporaneo delle
aree, nella fase che precede l’apertura del
cantiere per dare vita al progetto definitivo,
per ora si ipotizzano la realizzazione di un
giardino condiviso e orti urbani, situati all’angolo fra le vie Suzzani e Gregorovius, luogo che quando la caserma era operativa era
destinato al giardino del comandante e di
una “Piazza dei Mestieri” che tanto successo
ha riscosso a Torino.
Strada di connessione viale Monza-Novate
Se non sono d’accordo i cittadini di Bruzzano salta tutto
a mesi seguiamo la vicenda della cosidD
detta Grondina, la strada che dovrebbe
collegare viale Monza a Novate, passando per
la nuova Bicocca, via Ponale, passare sotto
Bruzzano con un tunnel e ridisegnare il sedime di via Giuditta Pasta. Per questo progetto
sono imbufaliti i cittadini di Sesto S. Giovanni,
Giunta inclusa, i residenti della Bicocca e del
quartiere San Giuseppe, anche se per questi
due quartieri la situazione sembra più tranquilla dopo le rassicurazioni dell'assessore
Pierfrancesco Maran. Poi (vedi numero di
marzo) è scoppiato il bubbone dei residenti di
Bruzzano che, in assemblea, si sono schierati
contro il progetto del sottopasso veicolare di
Ferrovie Nord sponsorizzato dal Comune.
Durante l’assemblea il Comitato dei Residenti
di Bruzzano aveva avuto un incontro con i tecnici di Comune, Regione e Ferrovie Nord per
illustrare le loro controproposte che puntano,
come si è già detto, a realizzare strade e infrastrutture utilizzabili solo da un traffico locale
e pedonale, spingendo il traffico di transito
lontano dai quartieri residenziali, come chiedono a gran voce anche i cittadini di Sesto e
degli altri quartieri interessati da questa strada. Come già detto, se salta questa parte di
strada “di scorrimento” salta tutto il progetto.
Michele Cazzaniga
E pare che la “testardaggine” dei bruzzanesi abbia fatto breccia. Di seguito un sunto
del documento sull’incontro presentato dal
Comitato Residenti anticipando che entro
la metà di aprile dovrebbe svolgersi un nuovo incontro pubblico durante il quale perverranno le valutazioni ufficiali delle
Istituzioni coinvolte nella vicenda.
“In merito alla valutazione delle proposte alternative al sottopasso veicolare di “PesaroPantaleoni”, presentate nell’assemblea pubblica del 22 Febbraio 2016 a Bruzzano, il
Comitato ha presentato con maggior dettaglio
le proposte confrontandosi con i tecnici sulla
fattibilità di massima delle alternative. I tecnici dei vari enti si prenderanno circa un mese
ancora per effettuare delle verifiche più dettagliate in modo da arrivare a formulare un’alternativa realmente fattibile sull’asse “Danubio - Dora Baltea” in modo da poter essere confrontata con quella di “Pesaro - Pantaleoni”. La
terza ipotesi consiste invece nel non fare alcun
sottopasso veicolare, qualora entrambe le alternative dovessero risultare “indigeste” al quartiere; con questa ultima ipotesi, con i soldi risparmiati da tale opera (circa 6 milioni di eu-
ro), abbiamo chiesto che venga rivisto in meglio il sottopasso ciclo-pedonale che verrà costruito in via Oroboni in quanto l’attuale progetto, per motivi di costi, non è previsto in asse con via Oroboni (a causa della presenza di
sotto-servizi costosi da spostare) bensì spostato leggermente in direzione nuova stazione,
con la necessità per i pedoni di effettuare un
percorso di attraversamento molto più lungo.
In aggiunta a questo in futuro, qualora ci fosse una reale richiesta, potrebbe essere realizzato il prolungamento di via Morlotti verso la
via Girardengo realizzando di fatto un anello di superficie che, seppur di più lunga percorrenza, agevolerebbe il collegamento tra
Vecchia e Nuova Bruzzano attraverso la direttrice “Morlotti-Girardengo-Pasta”. Come
cittadini ci aspettiamo quindi che il CdZ 9,
una volta ricevute le 3 proposte alternative,
torni nel quartiere a sentire il parere dei cittadini e solo in seguito esprima al Comune il
proprio parere definitivo. Riassumendo quindi le 3 opzioni su cui si sta lavorando sono: 1)
Sottopasso veicolare “Pesaro - Pantaleoni”; 2)
Sottopasso veicolare “Danubio - Dora Baltea”; 3) Nessun sottopasso veicolare + miglioramento progetto sottopasso ciclopedonale di
via Oroboni.”
Mafia a Milano: lo spazio per una risposta corale
è lo spazio per una risposta corale conC’
tro la mafia a Milano. La ricerca, condotta in collaborazione con l’Associazione
Civitas Virtus e supportata dal CdZ 9, presentata da Rocco Sciarrone (sociologo Università di Torino) lunedì 7 marzo e discussa
con Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto di
Reggio Calabria), presso l’Auditorium Ca’
Granda, ne ha evidenziato le basi. All’incontro, erano presenti Civitas Virtus, Comune e
CdZ 9. Con questionari anonimi tra i commercianti di Zona si sono analizzati i comportamenti circa l’infiltrazione mafiosa, il
contesto di legalità e la corruzione. La mafia
è ritenuta una pericolosa forma di criminalità organizzata che causa danni irreversibili all’economia (87,1%), attiva nel traffico
delle droghe, nel controllo degli appalti, nell’edilizia, nell’usura, nelle estorsioni.
Del “pizzo” è stato vittima l’8,4%, il 18,7% conosce una vittima, il 65% lo ritiene un problema rilevante a Milano. Cifre simili anche
per l’usura. I media hanno evidenziato che il
30,3% sarebbe indisponibile a testimoniare
in un processo con imputati mafiosi, ma la
lettura di Sciarrone è diversa. L’82% dei
commercianti reagirebbe: chi con la denuncia, chi chiudendo o trasferendo l’attività, o
rivolgendosi a un’Associazione Antiracket. Il 93,4% ritiene che la diffusione della mafia al nord sia favorita dalla corruzione e il 68,1% dalla disponibilità di politici ed imprenditori, ma il 68,1% ritiene
possibile la sua sconfitta aggredendo la
collusione. Quindi lo spazio di intervento
c’è: i commercianti hanno fornito indicazioni e le Istituzioni dovrebbero adottare
prassi per combattere la corruzione e, insieme alle Associazioni e ai cittadini,
diffondere la conoscenza sugli strumenti
normativi e le risorse già in essere. (Associazione Civitas Virtus)
Cascina aperta al Parco Nord
Tutte le iniziative da aprile a giugno
utte le domeniche, dal 3 aprile al 26 giugno, il
Parco Nord aprirà la Cascina Centro Parco al
pubblico, grazie all’aiuto dei volontari, dei dipendenti e delle Associazioni amiche del Parco, con un tema
specifico con l’obiettivo di vivere sempre di più il nostro magnifico parco. Molte attività prevedono una
donazione a favore del Parco affinché rimanga bello
come è adesso. Per sostenere il progetto “Vivi il
Parco” e per informazione: www.parconord.milano.it. Ecco il programma fino a metà maggio:
• Domenica 17 aprile (Domenica del benessere): Risveglio con il Qi Gong - Massaggi Shiatsu, riflessologia plantare e tuinà - Pratica di Thai Chi e Qi
Gong - Mostra interattiva Welcome to the jungle Mercatino dell’artigianato - Laboratorio naturalistico MicroLab - Storie sotto il Bagolaro e laboratorio
espressivo - Diorama digitale: la foresta pluviale.
• Domenica 24 aprile (Profumo di libertà):
Visite guidate ai Bunker Breda - Spettacolo di voci e
suoni per raccontare l’esperienza delle persone che
in quei giorni erano presenti - Giochi ai tempi di
guerra - Mostra interattiva Welcome to the jungle Mercatino dell’artigianato - Laboratorio naturalistico MicroLab - Storie sotto il Bagolaro e laboratorio
espressivo - Diorama digitale: la foresta pluviale Centro multimediale La Casa del Parco.
• Domenica 1 maggio (Al parco in famiglia):
Risveglio con il Qi Gong - Corsa delle Famiglie Musica e Movimento in famiglia - Massaggi
Shiatsu, riflessologia plantare e tuinà - Pratica Qi
T
Gong - Jam session - Mostra interattiva Welcome to
the jungle - Mercatino dell’artigianato - Laboratorio
naturalistico MicroLab - Storie sotto il Bagolaro e laboratorio espressivo - Diorama digitale: la foresta
pluviale - Centro multimediale La Casa del Parco.
• Domenica 8 maggio (Creativa mente): Mercatino dell’artigianato - Giochi per menti creative - Giochi asinini e trekking a dorso d’asino Massaggi Shiatsu, riflessologia plantare e tuinà Pratica di Qi Gong - Mostra interattiva Welcome to
the jungle - Laboratorio naturalistico MicroLab Storie sotto il Bagolaro e laboratorio espressivo Diorama digitale: la foresta pluviale - Centro multimediale La Casa del Parco.
• Domenica 15 maggio (World Migratory Bird
Day): Risveglio con il Qi Gong - Stazione di inanellamento - Incontri divulgativi con esperti naturalisti
- Misure di anti-bracconaggio - Proiezioni di documentari e attività per bambini e famiglie - Una visita guidata in bici per osservare gli uccelli e ascoltarne i canti - Trattamenti Shiatsu e lezioni di autoshiatsu - Mostra fotografica sulla Balossa - Mostra
interattiva Welcome to the jungle - Mercatino dell’artigianato - Laboratorio naturalistico MicroLab Storie sotto il Bagolaro e laboratorio espressivo Diorama digitale: la foresta pluviale.
Orari delle manifestazioni: aprile dalle 10 alle 18;
maggio dalle 9.30 alle 18.30; giugno dalle 9.30 alle
19. È attivo un servizio bar, ristorante, braceria e gelateria artigianale. (Lorenzo Meyer)
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SEVESO
Vasca di laminazione antiesondazioni al Parco Nord
È arrivato forte e chiaro il no dell’Ente Parco
ul numero scorso scrivevamo dell’“assorS
dante silenzio dell’Ente Parco (costituito
dai Comuni di Milano, Sesto, Cinisello, Bresso,
Cusano, Cormano, Novate Milanese e Città
Metropolitana) che, contrariamente a quanto
fatto dal Sindaco di Bresso, non ha preso posizione in merito alle novità emerse in queste
ultime settimane sulla vasca antiesondazioni
al Parco Nord.” Ebbene, il silenzio è stato rotto con una decisione, sofferta ma fondamentale per la salvaguardia del Parco: la Comunità
del Parco lunedì 4 aprile si è espressa all’unanimità contro la costruzione della vasca dentro il nostro polmone verde.
Il parere negativo dell’Ente Parco è pesante. Ve ne proponiamo le più
significative “bocciature”:
- La vasca può eliminare solo gli
eventi di minore tempo di ritorno, ovvero quelli più frequenti,
mentre l’influenza di tale manufatto per gli eventi maggiori è
estremamente limitata;
- Il Parco non ha mai individuato
alcuna superficie da destinarsi a
bosco con funzione compensativa,
né tale richiesta gli è mai stata
formulata, né si può pensare che il
progetto trasferisca al Parco, in un
futuro più o meno remoto, l’onere
di reperire tali aree, sconvolgendo spazi
già sistemati e resi fruibili al pubblico;
- Gli interventi compensativi, le successive
manutenzioni e il reperimento delle aree a
tal fine necessarie sono a carico del richiedente (colui che vuole costruire la vasca,
ndr)... È evidente quindi che la previsione di
definire successivamente ulteriori superfici
a bosco sia in palese contrasto con le previsioni della richiamata legge;
- Il destinatario dell’autorizzazione deve assicurare, a proprie spese, tutte le cure colturali a
rimboschimenti ed imboschimenti fino all’affermazione della piantagione. La durata di tale periodo è stabilita nei Pif (Piani di indirizzo
forestale, ndr) o, in mancanza, è pari a 7 anni.
La previsione di sole 3 stagioni pare decisamente sottostimata;
- Pare evidente quindi che il principale obiettivo dell'intervento sull’alveo del Seveso non
sia quello compensativo ma di “consentire un
miglior deflusso delle acque” ovvero idraulico; tale scelta risulta confermata dal fatto che
solo in subordine siano state inserite opere di
ingegneria naturalistica peraltro di modestissima estensione;
- I nuovi boschi ammontano a ca. mq 3230
pari all’11,4% dei boschi abbattuti. Oltre
a questo dato palesemente insufficiente va
ricordato quanto previsto dai “Criteri per
la trasformazione del bosco e per i relativi
interventi compensativi” dove si stabilisce
che: “La filosofia alla base della compensazione consiste nel realizzare interventi
di miglioramento del patrimonio forestale
a seguito della scomparsa di un bosco.”
Solo quindi gli interventi di miglioramento del patrimonio forestale e non altre opere potranno compensare la trasformazione di un bosco;
- Per quanto riguarda la pulizia dei sedimenti
contenuti nella vasca di laminazione in nessuno dei documenti facenti parte del progetto ese-
Michele Cazzaniga
cutivo sono state rilevate informazioni (accantonamenti per gli interventi, individuazione
soggetti affidatari, ecc.) tali da assicurare il
reale svolgimento di tali attività ritenute essenziali per la salute.
• No anche dall’Associazione Amici del
Parco Nord. Ecco, una dichiarazione in merito del presidente Arturo Calaminici:
La Comunità del Parco ha decretato la fine del
progetto che prevede la costruzione della Vasca
di laminazione nel Parco Nord. È un grande
successo per tutti coloro che fino ad oggi si sono opposti ad un’opera che avrebbe provocato
distruzione (di quattro ettari di parco, di cui 28
mila mq di bosco) e rischio per la salute di migliaia di cittadini. Ora ci sono, secondo noi, un
problema grande e due opportunità. Il problema riguarda il fallimento del Piano Aipo. Esso
prevedeva, oltre alla vasca nel Parco, un sistema di quattro vasche a monte, per il contenimento di 4,5 milioni di mc di acque del Seveso.
Della vasca di Lentate (1 milione) non esiste
neppure il progetto preliminare; per le vasche
di Paderno (1 milione) e di Varedo (1,5 milioni) è prevista l'unificazione nell’immensa
area dismessa della ex Snia di Varedo: una
fabbrica chimica che per decenni ha depositato sulla sua superficie una quantità incalcolabile di veleni. La bonifica di questa area esige tanti anni e tantissimi soldi: non ci sono né
gli uni né gli altri. Insomma, si sono messi su
un binario morto. Sulla vasca di Senago, infine, è sospeso il ricorso che questo Comune ha
presentato all’Alto Tribunale delle Acque: ricorso molto tosto.
Ci sono anche due occasioni. Fallito il Piano
Aipo, bisogna cercare di capirne anche le ragioni. Di sicuro, una di queste consiste nel fatto
che le vasche sono una soluzione in contrasto
frontale con le caratteristiche del territorio del
Nord Milano, uno dei più urbanizzati, antropizzati e cementificati d’Europa. Un secondo
motivo consiste nel fatto di non aver distinto le
soluzioni d’emergenza da quelle definitive.
Ammesso (e non concesso) che si debbano sopportare queste benedette vasche, per quanti anni le dovremmo subire? Non è stato detto. E
poi, con che cosa si penserebbe di sostituirle?
Non è stato detto. Abbiamo chiesto un Piano
alternativo, semmai complementare, a quello
esistente. Nessuno che ci abbia detto che sbagliamo, ma nessuno ha poi mosso un dito!
La seconda occasione riguarda la vasca nel
Parco Nord. Forse il retro pensiero di quelli che
ieri l’hanno bocciata è di ripresentarla tra
qualche tempo con qualche ritocco! Sarebbe un
grave errore. Ci sono tutte le condizioni, invece,
perché al posto di questa brutta vasca si avvii
un programma di applicazione della Invarianza Idraulica, cioè di gestione corretta della
risorsa acqua piovana, non più trattata come
un difficile rifiuto da smaltire. Abbiamo idee e
proposte, ci sono tante esperienze in Italia e in
Europa e ci sono capacità tecniche anche qui a
Milano, che aspettano solo di essere chiamate
a confrontarsi, a progettare e a compiere un'opera più moderna e civile.
• E no dal Comune di Bresso Infine
una dichiarazione del sindaco di Bresso
Ugo Vecchiarelli:
Bresso dice no al progetto di sistemazione
idraulica e laminazione delle piene del Seveso mediante la localizzazione a ridosso di Bresso della
vasca di laminazione di Milano,
inserita nel perimetro del Parco
Nord. Nella Giunta Comunale
del 4 aprile, in profonda sintonia
con il Parco Nord, abbiamo approvato la delibera n 46, che
esprime parere contrario al progetto di sistemazione idraulica e
laminazione delle piene del Se-veso mediante la localizzazione a ridosso del Comune di Bresso della
vasca di Laminazione di Milano,
inserita nel perimetro del Parco Nord.
Abbiamo già espresso il nostro formale dissenso sulla scelta, effettuata dal Comune di
Milano, di progettare e realizzare una vasca di
laminazione sul proprio territorio, ma posta
all’interno del Parco Nord e in prossimità dell’abitato del quartiere Papa Giovanni. Il 18
febbraio, la nostra contrarietà a questo progetto è stata già anticipata con la diffusione di
una lettera ai residenti del quartiere interessato. Durante un convegno il 3 marzo 2015 Aipo,
su incarico di Regione Lombardia, aveva infatti illustrato il piano di contenimento delle
piene del Seveso (progetto dell’intero sistema
di vasche di laminazione) che a regime
avrebbe definitivamente risolto il problema
delle esondazioni, tuttavia oggi lo scenario
appare radicalmente cambiato. È infatti
previsto il mutamento di sede della vasca di
Paderno Dugnano, una delle vasche su cui si
basava l’intero progetto di Aipo. L’individuazione di una nuova area in un sito industriale dismesso sita tra Paderno Dugnano e
Varedo, comporterà la necessità di bonifica e
ciò determinerà sicuramente ritardi tali da
mettere in discussione tutto il Piano Aipo,
sul quale si basava anche il dimensionamento della vasca di Milano.
L’obiettivo principale del progetto della
vasca di Milano consiste nella realizzazione di un volume di laminazione delle acque del Seveso al fine di ottenere, in fase
transitoria, un miglior grado di sicurezza
idraulica delle aree interessate dalle esondazioni del Seveso (zona Niguarda) in
grado però di eliminare solo gli eventi con
minore tempo di ritorno. Non si comprende come possa essere in grado, in assenza
della correlazione temporale con gli altri
interventi previsti da Aipo lungo tutto il
Seveso (ivi compreso l’invaso di Paderno),
di garantire un apporto risolutivo per
quegli eventi di maggior portata.
Un dirigibile nel cielo della Bicocca
per rilevare l’inquinamento atmosferico e acustico
n dirigibile si è sollevato
U
sopra l’Università Bicocca per studiare l’inquinamento atmosferico e acustico. Esso trasporta una stazione meteo capace di rilevare la temperatura, la pressione, l’umidità relativa, la
velocità e la direzione del
vento. Inoltre, nella sua
“cassetta degli attrezzi” si
trova un fonometro, una sorta di “super-microfono” che
misura la pressione acustica
e che serve a rilevare l’inquinamento acustico in quota: un tipo di rilevazione inedito, visto che sinora non sono mai stati effettuati studi del rumore
ambientale su profili verticali. Sarà
quindi possibile studiare l’andamento
dell’inquinamento acustico rispetto alla
quota, indentificando diverse
fonti di rumore come la strada,
la ferrovia o interi settori della
città, oltre all’influenza dei venti. Il dirigibile, fra i pochi al
mondo utilizzati per questi esperimenti, ha una lunghezza di 14
metri e un diametro di quattro,
contiene circa 90 metri cubi di
elio e può trasportare fino a 50
kg di strumentazioni. Puo raggiungere quote intorno ai due
km, ma non si solleverà oltre i
350 m perché più in alto potrebbe trovarsi sulla scia dell’aeroporto di Linate. La ricerca è
coordinata da Ezio Bolzacchini,
docente di Chimica dell’ambiente, e da Giovanni Zambon, docente di
Acustica ambientale. (Luigi Luce)
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sedie, armadi e cucine.
MOBILI SU MISURA
SANITÀ
Come curare la salute mentale
senza trascurare quella fisica
Piazza Daini: chiuso in CdZ 9 l’esame
del progetto di riqualificazione
Michele Cazzaniga
Al Centro Psico-Sociale di via Livigno 3 corsi di fitness
ed educazione alimentare per i giovani con grave disagio mentale.
opo il primo via libera del 14 gennaio il CdZ 9
D
è tornato a deliberare in data 31 marzo in merito alla riqualificazione di piazza Daini e alle pro-
Monica Landro
blematiche a essa collegate. Ecco cosa si è deciso:
1. Realizzare un passaggio pedonale protetto,
realizzato con castellana lunga, bande sonore, illuminazione e segnaletica adeguata lungo la via
Piero e Alberto Pirelli, in corrispondenza della
piazza dei Daini, che consenta un sicuro attraversamento dei pedoni per raggiungere la scuo-
l benessere fisico e quello mentale sono indubIti,biamente
interconnessi, e questo vale per tutanche per i pazienti psichiatrici. E allora, perché non insegnare anche a loro come rimanere
in forma con dei corsi ad hoc? È quanto hanno
deciso di realizzare nel Centro Psico-Sociale di
via Livigno 3 (una delle sedi della Psichiatria di
Niguarda). Un centro dedicato alla memoria del
professor Angelo Cocchi, per tanti anni alla guida della struttura che per prima in Italia ha iniziato, con “Programma 2000”, un approccio specifico improntato all’individuazione e all’intervento precoce per i disturbi mentali gravi, soprattutto nei giovani. Grazie a questo modello
non si aspetta di trattare la malattia conclamata, ma si cerca di giocare d’anticipo, valutando i
fattori di rischio. Questo modello preventivo ha
fatto scuola, e oggi prosegue dando anche un’attenzione in più al “fitness”, cioè alla forma fisica.
Il responsabile della struttura, Emiliano
Monzani, spiega l’importanza che ricopre il benessere fisico dei pazienti psichiatrici e da qui l’iniziativa di insegnare la cultura del benessere
fin da giovani, superando il pregiudizio culturale, nonché scientifico, che i pazienti psichiatrici
hanno un’aspettativa di vita ridotta di anche 20
anni rispetto a quella della popolazione generale. Probabilmente questo dato si correla - assieme ad altre cause - con le condotte di vita sregolate che accompagnano il disagio mentale, ma in
parte è dovuto anche agli effetti collaterali dei
farmaci che vengono assunti. Non mancano le
evidenze in questo senso che indicano in particolar modo un’associazione con un maggior rischio
per il diabete.
La struttura crea tre gruppi di lavoro. Il primo è
improntato all’attività fisica. I pazienti possono cimentarsi in diversi tipi di sport a cadenza settimanale che vanno dal nuoto al beach volley o al
movimento a corpo libero nel parco che circonda il
centro. Il secondo è dedicato all’educazione alimentare per imparare a scegliere cibi sani. Infine
con lo psicologo si lavora sulla motivazione, perché si sa quanto questa sia una variabile determinante. Nel percorso vengono coinvolti anche i familiari dei ragazzi, perché spesso sono loro a decidere che cosa portare in tavola. Inoltre al progetto collabora un diabetologo.
Info: 800.638.638 (lun-sab: 8- 20) - 02 99.95.99
(lun-sab: 8- 20) - ospedaleniguarda.it.
Al Niguarda si curano i linfomi
con… i tappi di plastica
arte di arrangiarsi è valida anche per la ricerca scientifica contro le malattie. Se non ci credete leggete qui di seguito. Al Niguarda, aiutati
da asili, scuole, aziende, banche e privati raccoglitori, fanno raccolta di tappi di bibite, detersivi,
succhi, latte, dentifrici. Ogni anno ne raccolgono
170 tonnellate, li insaccano e li trasportano fino
alla Plasticarta di Lissone, che ritira e paga. Per
loro infatti i tappi sono merce preziosa (valgono
200 euro alla tonnellata) e sono riciclabili all'infinito. Con i soldi che l’ospedale ne ricava ci paga il
contratto a una ricercatrice, Alessandra Trojani,
che al Niguarda studia i linfomi maligni, e in particolare la malattia di Waldenström.
L’
LAVORI PUBBLICI
“La ricerca costa cara”, dice Enrica Morra, già primario a Niguarda, ora coordinatore scientifico
della Rete ematologica lombarda e presidente
dell’Associazione malattie del sangue, costituita da una rete di pazienti e medici che rende
possibile la “raccolta dei tappi”. “Il dipartimento di Ematologia non ha rapporti con l’università, perciò non accediamo ai fondi per la ricerca. Quindi ci dobbiamo autofinanziare”. Hanno
cominciato con le donazioni dei pazienti guariti, poi sono venuti gli spettacoli, i concerti, le
maratone, le cene di autofinanziamento, gli appelli ai Rotary, infine - evviva l’arte di arrangiarsi! - i tappi di plastica.
la materna da realizzarsi prima dell'apertura
della stessa il prossimo autunno.
2, Prevedere per gli accessi ai condomini di
piazza dei Daini (civici 2-3-4), che risultano in
comune con l'accesso carraio e pedonale della
scuola materna, una regolamentazione dei
medesimi con segnaletica che disincentivi usi
impropri degli spazi al fine di eliminare eventuali conflittualità nei momenti di ingresso e
uscita degli alunni.
Bicocca: finalmente si fa luce
sul quartiere Giolli-Suzzani
Michele Cazzaniga
rocedono alacremente i lavori per realizzare il
P
nuovo impianto di illuminazione pubblica all’interno del quartiere Giolli-Suzzani. Rispetto al
mese scorso ci sono due novità positive: la prima è
che A2A ha potuto rimuovere i pali del vecchio impianto, fatto non scontato viste le difficoltà incontrate in altri quartieri sparsi per la nostra metropoli. La seconda è che verrà illuminato il vialetto
che unisce viale Suzzani, all’altezza della stazione
di bike sharing, all’area giochi interna al quartiere
e che permette di raggiungere la stazione M5 di
Bignami. Inizialmente questi 5 lampioni non erano inclusi nel progetto ma l'impegno dei residenti,
della A2A e di Simona Fregoni, presidente della
Commissione Demanio e Case Popolari del CdZ 9,
ha portato a questo importante risultato.
Un plauso al Comune che si è preso in carico un'area lasciata per 40 anni in stato di abbandono da
Aler e sta investendo importanti risorse per sanare il degrado fin qui accumulato.
Permane la discutibile scelta di Aler di spezzare il
quartiere in tanti condomini, con aree pubbliche e di
pertinenza degli immobili che si intrecciano fra loro:
questo comporta enormi difficoltà ad eseguire i lavori di manutenzione e infinite discussioni sulla competenza degli interventi e sulla ripartizione dei costi.
Errata corrige
Sul numero precedente è stato attribuita erroneamente a Lorenzo Meyer la firma di un articolo in
realtà ricevuto dalla Bocciofila Gesù Divin Lavoratore (non Gente della libertà come pubblicato nel
titolo). Ci scusiamo con i lettori per le imprecisioni e, in Tazebao, pubblichiamo la lettera di un’altra bocciofila, il Centro Santa Monica, che ci presenta le sue numerose attività.
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Visti e fotografati
Immagini di Franco Massaro
Il cane in bianco
GLI APPUNTAMENTI DEL MESE
Il cane e il ramo
FILMS IN
ONA
a cura di Grazia Morelli
a cura di Silvia Cravero
Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente l’uscita del giornale.
Visti nelle sale di Skyline, Multisala Bicocca e cinema Rondinella
l GIOVEDÌ 14 APRILE
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Alle 21.10, Serata danzante.Tutti i giovedì.
Alle 21, Hermada, testo e regia Renato Sarti,
con Alex Cendron e Valentino Mannias. Fino
al 17.
l SABATO 16 APRILE
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Alle 21, Arte e musica a Villa Clerici (via
Terruggia 8/14), Il contrabbasso virtuoso,
Bottesini & Company con Francesco
Siragusa, primo contrabbasso del Teatro alla
Scala.
l VENERDÌ 22 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 17, Resistere, resistere, resistere!, Suite
francese (Saul Dibb). Anche il 24/4 alle
19.115.
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Alle 16, presentazione del libro Una badante
in famiglia. Guida pratica per una buona
convivenza, con l’autrice Giovanna Perucci,
psicologa.
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Concerto pop/rock, con i Mesa
Verde.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 15, Resistere, resistere, resistere!, Cristo
si è fermato a Eboli (Francesco Rosi); alle 18,
Il grande quaderno (János Szász).
Art Action
Via Dante 15/A
Bresso
Alle 18.30, Comics,Tavole da ridere, rassegna
internazionale con 20 artisti. (Orario: 18.3020. Chiuso domenica e festivi). Fino al 12/5.
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.30, Concerto, con A3 Apulia proJet.
l DOMENICA 17 APRILE
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 14.30, Pomeriggio danzante.
l LUNEDÌ 18 APRILE
l SABATO 23 APRILE
l DOMENICA 24 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 17, Resistere, resistere, resistere!, La rosa bianca (Sophie Sholl). Anche il 25/4 alle 19.
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Alle 18,15, Corte storica di via Ornato 7, La
Resistenza in concerto, con il coro antifascista
Suoni e l’Anpi.
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Alle 21, Nome di battaglia Lia, testo e regia
Renato Sarti, con Marta Marangoni,
Rossana Mola,Renato Sarti. Fino al 24/4.
La Casa di Alex
Via Moncalieri 5
Alle 21.10, Corso di danze popolari, con
Cristina Duci.Tutti i lunedì.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 2
Alle 21, Musica leggera, Alex Britti, In nome
dell’amore volume 1
l VENERDÌ 29 APRILE
l MARTEDÌ 19 APRILE
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 2
Alle 21, Chris Cornell, Higher Truth tour.
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 15, Resistere, resistere, resistere!,
Arrivederci ragazzi (Louis Malle); alle 17,
Gramsci ’44 (Emiliano Barbucci) (anche il
22/4 alle 17, il 24/4 alle 15 e il 25/4 alle 17).
l MERCOLEDÌ 20 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 17, Resistere, resistere, resistere!, Terra e
libertà (Ken Loach).
l GIOVEDÌ 21 APRILE
Museo Interattivo
del Cinema (Mic)
V.le Testi 121
Alle 15, Resistere, resistere, resistere!,
Sostiene Pereira (Roberto Faenza); alle 17,
L’ultimo metrò (François Truffaut).
l LUNEDÌ 25 APRILE
Teatro della
Cooperativa
Via Hermada 4
Alle 15, Resistere, resistere, resistere!, Il
conformista (Bernardo Bertolucci).
Alle 21, Il matto 2, spettacolo dei Mercanti di
Storie, scritto e interpretato da Massimiliano
Loizzi. Fino al 7/5.
l GIOVEDÌ 5 MAGGIO
Teatro Arcimboldi
V. dell’Innovazione 2
Alle 20.35, Danza Classica, Matthew
Bourne’s Sleeping Beauty a Gothic Romance.
l VENERDÌ 6 MAGGIO
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Alle 21, Le migrazioni dell’umanità, con
Francesco Cavalli Sforza.
l SABATO 7 MAGGIO
Centro Culturale
della Cooperativa
Via Hermada 14
Alle 21, in collaborazione con l’Associazione
Amici “Zona Nove”, Concerto jazz, con il Hot
Spots Sextet, ospite d’onore Paolo Tomelleri,
all’Auditorium Ca’ Granda.
La regina di cioccolata
• Race ll colore della vittoria (
) Regia: Stephen Hopkins.
Cast: Stephan James, Jason Sudeikis, David Kross, Carice van Houten,
Shanice Banton, Origine: Germania, Canada, Francia, 2016. L’epica
storia del pluricampione del mondo Jesse Owens che, nato povero ma
con un dono atletico straordinario, alle Olimpiadi del 1936 lasciò il terzo Reich senza parole vincendo 4 medaglie d’oro nei 100, nei 200, nella
staffetta 4x100 e nel salto in lungo ed entrando nella leggenda.
• Mister Chocolat (
) Regia: Roschdy Ischdy, Cast: Omar Sy,
Noémie Lvovsky, James Thiérrée, Frédéric Pierrot. Origine: Francia,
2016. Dal circo al teatro, l’incredibile destino del clown Chocolat, il primo artista nero di Francia. Il duo, senza precedenti, che costituì con
Footit divenne molto popolare nella Parigi della Belle Epoque, fino a
quando questioni legate al denaro, al gioco d’azzardo e alla discriminazione razziale rovinarono la loro amicizia e la carriera di Chocolat.
• Il cacciatore e la regina di ghiaccio (
) Regia: Cedric
Nicolas-Troyan. Cast: Jessica Chastain, Chris Hemsworth, Emily
Blunt, Charlize Theron, Sam Claflin, Sheridan Smith, Sophie Cookson.
Origine: Usa, 2016. Molto tempo prima che la lama di Biancaneve trafiggesse la regina cattiva Ravenna, sua sorella Freya era stata vittima
di un terribile tradimento e per questo aveva deciso di lasciare il
Reame. Possedendo il dono di poter congelare ogni suo nemico, la giovane Regina dei Ghiacci si era rintanata in un lontano palazzo innevato, formando una legione di letali cacciatori, tra cui Eric e la guerriera
Sara per scoprire infine che i suoi due prediletti avevano contravvenuto al suo unico dettame: chiudere per sempre il cuore ai sentimenti…
• La macchinazione (
) Regia: David Grieco. Cast: Massimo
Ranieri, Libero De Rienzo, Matteo Taranto, François-Xavier
Demaison, Milena Vukotic. Origine: Italia, 2015. Nell’estate del 1975,
Pier Paolo Pasolini è impegnato al montaggio di uno dei suoi film più
discussi, “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, e nella stesura del romanzo “Petrolio”, un atto di accusa contro il potere politico ed economico dell’epoca. Intanto, da mesi ha una relazione con Pino Pelosi, un
giovane sottoproletario romano che ha legami con il mondo criminale della capitale. Una notte, alcuni amici di Pelosi rubano il negativo
di “Salò” e chiedono un riscatto esorbitante. Il loro vero obiettivo non
sono i soldi, ma uccidere Pasolini.
• Love and mercy (
) Regia: Bill Pohlad. Cast: Elizabeth
Banks, John Cusack, Paul Dano, Paul Giamatti, Jake Abel, Joanna
Going, Kenny Wormald. Origine: Usa, 2014. Melinda lavora in una concessionaria di auto. Un giorno incontra nello showroom un tipo strano
che le viene presentato come Brian Wilson. L’uomo è stato il frontman
nonché l’autore delle canzoni di uno dei gruppi più famosi in assoluto:
i Beach Boys. I due iniziano a frequentarsi e la donna scopre così le ragioni del profondo disagio psichico che Brian sta vivendo. Hanno le loro radici in una gioventù difficile e, allo stato attuale, debbono confrontarsi con le devastanti terapie di uno psichiatra.
• La corte (
) Regia: Christian Vincent. Cast: Fabrice Luchini,
Sidse Babett Knudsen, Miss Ming, Berenice Sand, Claire Assali,
Floriane Potiez, Fouzia Guezoum, Sophie-Marie Larrouy. Origine:
Francia, 2015. Michel Racine è il temuto Presidente di una corte di assise. É molto severo con se stesso e con gli altri. É soprannominato il
“giudice a due cifre”, perché le sue condanne non sono mai inferiori a
dieci anni. Ma ogni cosa viene sconvolta dalla comparsa di una donna,
Ditte Lorensen-Coteret. che fa parte della giuria in un processo per
omicidio. Sei anni prima, Racine si era innamorato di lei, quasi in segreto ed è l’unica donna che abbia mai amato.
mediocre
discreto
bello
imperdibile
(
VIVA IL 71° DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
Le iniziative in zona per il 24-25 aprile, la festa della libertà degli italiani
Angelo Longhi ([email protected])
un aprile ricco di iniziative quello che celebra il 71° anniversario
È
della Liberazione dalla dittatura nazifascista. Le iniziative che illustriamo di seguito hanno il patrocinio del CdZ 9.
• Sentieri partigiani a cura di Olinda Domenica 17 aprile, alle
ore 8, partenza per Pra Princee all’Alpe Cermine (Sondrio) e passeggiata nei luoghi della Brigata Elio Zampiero - Domenica 24 aprile, alle ore 8, partenza per Carona ai Laghi Gemelli (Bergamo). Il ritrovo
per entrambe le camminate è al cancello di Olinda con auto e pranzo a sacc. Info: [email protected]
• Dvd “I carnefici” Domenica 17 aprile, ore 10.30, presso la sala polifunzionale di via Ornato 7, presentazione con Daniele Biacchessi
del Dvd “I carnefici” a cura dell’Anpi di Niguarda, la prima narrazione animata live con tecnica Ldp, tratto dall’opera omonima. Sarà possibile firmare per richiedere il referendum per il no alla revisione costituzionale e per l’abrogazione dell’Italicum.
• “Nome di Battaglia Lia” Dal 18 al 24 aprile rappresentazione al
Teatro della Cooperativa, testo e regia Renato Sarti. Spettacolo basato sulle testimonianze delle partigiane niguardesi, con Marta Ma-
rangoni, Rossana Mola, R. Sarti. Orari:lunedì-sabato h 20.45, domenica h 16 (il giovedì riposo).
• Le iniziative di domenica 24 aprile Alle 18.15, nella corte di via
Ornato 7 a cura del Centro Culturale della Cooperativa “La
Resistenza in concerto” un percorso attraverso i canti per esprimere
i valori della lotta per la libertà con il coro “Suoni e l’Anpi”. Al termine buffet nella corte di Via Ornato 7, prenotazione 02.66114499. Alle
20.15, inaugurazione del nuovo murale di via Hermada 14 dedicato
a Cesarina Rossi, con lo spettacolo “Lia Off: Resistere, oggi come allora”. Marta Marangoni e Rossana Mola, con l’accompagnamento musicale di Fabio Wolf, assieme a cittadini-attori dell’Associazione MinimaTheatralia, danno voce ad alcune testimonianze delle donne
partigiane protagoniste della resistenza di Niguarda. È un’iniziativa
nata dalla collaborazione tra Teatro della Cooperativa, MinimaTheatralia e Anpi Martiri Niguardesi, in collaborazione con Territori Resistenti. Ore 20.45, celebrazione del 71° anniversario della
Liberazione. Corteo per le vie di Niguarda con ritrovo in Via Hermada 14 presso il nuovo murale. Intervento di Sergio Fogagnolo, figlio
di Umberto, che ricorderà la figura di Cesarina Rossi a cui è dedicato il murale, abitante di via Hermada. Posa delle corone alle lapidi dei Caduti per la libertà. Al termine intervento di Roberto
Cenati presidente provinciale Anpi e poi musica e balli con la
Banda degli Ottoni. Sarà possibile firmare per richiedere il referendum per il no alla revisione costituzionale e per l’abrogazione
dell’Italicum.
• Le iniziative di lunedi 25 aprile Alle 9.30, a cura dell’Anpi
Isola, corteo con partenza da piazza Segrino, sotto il monumento
di Carlo Ramous, con posa delle corone alle lapidi dei martiri della dittatura nazifascista e, quindi, sulla tomba di Don Eugenio
Bussa alla chiesa del Sacro Volto. Alle 12.30 “aperitivo partigiano”
presso la Sala 1 maggio in via Sebenico 21. Sempre alle 9.30, con
partenza da Testi 273, giro per Bicocca e Prato per la posa delle
corone alle lapidi dei caduti (comprese quelle dentro la Pirelli e
dentro il deposito Atm di viale Sarca) a cura dell’Anpi PratoBicocca. Alle 14 corteo nazionale che partirà da Porta Venezia alle 14 alla volta di piazza Duomo.
I libri dell’Anpi, ovvero le storie
dei martiri partigiani di Zona 9
Un murale dedicato a Cesarina Rossi
antifascista niguardese
Riccardo Degregorio
Clara Amodeo
e sezioni Anpi della zona
L
9 sono sempre molto attive nella proposta culturale
che si sostanzia sia nella presentazione, negli spazi del
quartiere, di importanti libri
di storia sia nella pubblicazione di testimonianze e ricerche sulla Resistenza.
Tra le più recenti pubblicazioni
c’è “A qualunque costo, dagli
scioperi operai alla Resistenza armata”. Un volume,
curato da Angelo Longhi, presidente della sezione di
Niguarda, che ripercorre la vita di Francesco
Rigoldi, fucilato a Como il 30 dicembre 1944. Si legge nell’introduzione: “Nell’Italia di oggi sembra incredibile che ci sia stato un tempo non lontano in cui
una parte grande della nostra gioventù sentisse gli
ideali di libertà e di giustizia sociale in modo così intenso da arrivare a porre la propria vita a rischio, per
regalare a tutti noi che saremmo venuti dopo un
mondo migliore.” Fu così anche per Francesco
Rigoldi, operaio della Pirelli Bicocca protagonista degli scioperi del ‘43 e ‘44. Sposato, con due bambini, fu
individuato dalle spie fasciste e accusato di aver organizzato, insieme ad altri compagni del Partito
Comunista Italiano, gli scioperi contro la guerra. Fu
prelevato da casa durante la notte, arrestato e deportato, sui vagoni bestiame, verso un campo di lavoro del Terzo Reich. Prima di arrivare al confine,
riuscì a fuggire. Entrò in un gruppo partigiano ma fu
catturato, identificato e fucilato a Camerlata, vicino
a Como, insieme ad altri quattro partigiani. Nel ‘45
la sezione del Pci di Niguarda venne intitolata a lui,
e tale resta anche oggi dopo le varie trasformazioni
del partito. Il libro ripercorre gli anni dal ‘43 e ‘44 a
Milano, gli scioperi, il crollo del fascismo, l’armistizio,
la Resistenza e riporta, oltre alla biografia di Rigoldi,
alcune sue lettere alla moglie, scritte dal carcere di
San Vittore, prima della deportazione, e pochi giorni
prima della sua morte.
Un secondo importante volume, curato da Rossella
De Pietri, Inge Rasmussen e Giuseppe Valota, si intitola “Itinerari della memoria. Per sapere, capire e
non dimenticare. Una guida alle targhe, lapidi, monumenti e storie della Resistenza nella Zona 9”. Gli
autori si sono avvalsi della collaborazione dell’Anpi
di Pratocentenaro e dell’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti) di Sesto San
Giovanni. Si tratta di un grande e importantissimo
lavoro di ricerca che parte dalle oltre 50 lapidi presenti in Zona 9, su cui sono incisi più di cento nomi
di caduti partigiani e di deportati, un vero e proprio
museo a cielo aperto della Resistenza. Partendo da
queste lapidi, i ricercatori hanno ricostruito la storia
di ciascuna delle persone citate riportando le loro
schede biografiche e la precisa indicazione di dove si
trovano le lapidi. Ma la ricerca non si ferma qui. È
completata da una scheda sul campo di Mauthausen, dove furono deportati tantissimi milanesi, e da
altre sulla Val d’Ossola e sul Monte San Martino,
teatri di importanti battaglie partigiane, e su alcuni
comandanti partigiani, nelle cui brigate hanno operato tanti nostri concittadini. E poi riporta alcune testimonianze dirette sugli scioperi del ‘43-44. Un lavoro prezioso che si chiude con alcuni suggerimenti
didattici per i diversi gradi di scuola a cui questo lavoro può essere presentato.
opo “Niguarda antifascista”, la nostra zona si
D
colora di un nuovo murale: nell’atrio del quartiere di via Hermada 8, edificio di proprietà della
Cooperativa Abitare, è stata realizzata un’opera dedicata alla partigiana Cesarina Rossi. Volto storico
di Niguarda che apparteneva ai Gruppi di Difesa
della Donna con sede in via Hermada, qui nel 1944
Cesarina Rossi nascose una donna in fuga dopo l’assassinio del marito, ucciso dai fascisti in piazzale
Loreto: lui era Umberto Fogarolo, ingegnere della
Ercole Marelli, dirigente di Giustizia e Libertà e accusato di essere uno degli organizzatori degli scioperi operai del 1943. A distanza di anni, Cesarina ha
raccontato la sua storia in un’intervista che, conser-
vata all’Anpi di Niguarda, ha permesso di mettere
per immagini una persona e un intero quartiere.
“Furono incredibili le tante donne di via Hermada
come la Cesarina - dice Angelo Longhi, presidente
dell’Anpi di Niguarda - ed è anche grazie all’opera
di donne come lei che è nata la Repubblica. Con
questo senso di gratitudine, insomma, l’Anpi ha voluto ricordare le donne e i lavoratori niguardesi che
abitarono in questi palazzi della cooperativa”.
A realizzare il murale sono stati i Volks Writerz, gli
stessi che in via Graziano Imperatore hanno realizzato (e più volte ripulito) “Niguarda Antifascista”,
mentre i finanziamenti sono stati totalmente a carico dell’Anpi di Niguarda.
Amianto alla Pirelli: rinviata la sentenza. Si va verso la prescrizione?
l giudice Anna Maria Gatto, presidente della V Sezione Penale
Iimputati
del Tribunale di Milano, ha rinviato la sentenza prevista per gli
accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni gravi per la
morte di 24 lavoratori degli stabilimenti milanesi della Pirelli di
Viale Sarca, via Ripamonti e via Caviglia. Gli imputati sono stati
membri del Cda della Pirelli tra 1979 e il 1989 e nel luglio 2015 sono stati tutti condannati per gli stessi reati dal giudice Martorelli
della VI Sezione Penale del Tribunale di Milano per un’altra ventina di casi analoghi.
La mattinata era iniziata alle 9,30 in un’aula affollata per la presenza
di molte vittime dell’amianto e delle associazioni (in particolare del
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel
Territorio). Dopo le repliche del Pm Maurizio Ascione e dell’avv. Laura
Mara, legale delle parti civili, Comitato per la Difesa della Salute nei
Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica, Associazione
Italiana Esposti Amianto, sono intervenuti i legali dei responsabili ci-
vili di Pirelli Tyre S.p.A. e Pirelli & C. S.p.A. che, alla fine della loro replica, hanno chiesto di verificare gli assetti delle varie società del gruppo Pirelli negli anni perché, secondo loro, alcuni dirigenti e lavoratori
morti di mesotelioma non appartenevano alle varie società che si erano integrate o divise. Il giudice, verso le 13,30, ha sospeso la seduta ritirandosi in camera di consiglio e poco dopo le 18 ha letto l’ordinanza
disponendo la nomina di un Consulente Tecnico d’ufficio per verificare
gli assetti societari. Uno degli ex lavoratori presenti ha affermato: “La
Pirelli e i suoi manager considerano i lavoratori solo numeri ed eventualmente un costo da risarcire monetizzando la morte e la salute per
garantirsi l’impunità. Lo stesso vale per i loro avvocati difensori che,
per tutta la durata del processo e con quest’ultimo atto, hanno trattato con cinismo le vittime come numeri, come cose e non come esseri umani!”. Ora, purtroppo, i tempi per ottenere un poco di giustizia per quanto tardiva – si allungano e l’obiettivo rischia di essere vanificato dalla prescrizione che sempre incombe.
• Presentazione del libro “Amianto: morti di progresso” al
Teatro della Cooperativa (via Hermada 8), alle 21.30 del 28 aprile,
in occasione della “giornata mondiale contro l’amianto”, che provoca
4.000 mila morti ogni anno, ed è presente ancora ovunque, nelle tettoie,
nei rivestimenti delle scuole e delle case, nelle intercapedini degli appartamenti, negli ospedali, nelle piscine, negli edifici pubblici. Saranno
presenti gli autori Michele Michelino e Daniela Trollio mentre Marta
Marangoni e Renato Sarti leggeranno alcune pagine del libro. Verranno proiettati due video con testimonianze degli operai della Breda di
Sesto San Giovanni. L’evento è organizzato dal Comitato per la Difesa
della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto Sesto
Giovanni, in collaborazione con il Teatro della Cooperativa.
“Amianto: morti di progresso”, scritto da Michele Michelino (anche nostro collaboratore) e Daniela Trollio racconta le battaglie delle associazioni nella lotta contro il killer amianto. Il libro di 275 pagine oltre che
in libreria si può richiedere al 3357850799. (Michele Michelino)
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L’Isola e le sue piazze - Tutto il mondo dentro la città
Accadde, accadrà all’Isola
• Programma delle celebrazioni del 25 aprile all’Isola Ore 9,30:
Ritrovo in piazza Segrino e costituzione del corteo delle corone; ore
11,30: Omaggio di Anpi ed Ex Allievi alla tomba di Don Eugenio Bussa
nella chiesa del Sacro Volto; ore 12: Conferenza commemorativa e rinfresco partigiano nel Salone 1 Maggio di via Sebenico.
• Autismo In occasione del 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, l’Abilità Onlus di via Pastrengo (assieme
all’’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa e all’Istituto Neurologico Carlo
Besta di Milano) ha organizzato in sala Alessi di Palazzo Marino il convegno “Quale tecnologia per quale autismo? Il progetto Roddi: per giocare, curare, imparare”. Roddi è una piattaforma robotica di gioco che
è stata utilizzata per studiare in maniera multidisciplinare il problema
della relazionalità dei bambini affetti da disturbi dello spettro autistico
con deficit cognitivi di livello moderato o grave. I bambini a cui è stato
diagnosticato un disturbo pervasivo dello spetto autistico rappresentano in effetti il 40% dei bimbi che frequentano i suoi servizi, divisi tra
Spazio Gioco, Centro Diurno, Comunità, Assistenza domiciliare e
“Sabato di sollievo”.
• Decennale del Museo della macchina da scrivere. Festa grande sabato 2 aprile in via Menabrea 10. Giornalisti, amici, la presidente
del CdZ 9 hanno incontrato il fondatore del Museo, Umberto di Donato.
Una breve cerimonia nella quale sono stati ricordati gli eventi più importanti promossi dal Museo. “Durante il decennio 2006-2016 - ha spiegato Di Donato - la raccolta è passata da 200 pezzi a oltre 1600, grazie
alle molteplici donazioni ricevute. Gradualmente la collezione si è anche qualificata con l’assortimento delle macchine da scrivere usate da
personaggi importanti (uomini politici, scrittori, professori universitari,
magistrati). I cimeli vengono mostrati anche fuori sede e valicano frontiere e dogane dei paesi stranieri. Durante gli allestimenti vengono altresì organizzati concorsi di dattilografia per giovani, in cui il vincitore
viene premiato con una vetusta macchina meccanica, chiaramente ancora funzionante.” Io la macchina della mia giovinezza sessantottina
l’ho vista subito! Una gloriosa Antares dall’elegante e inconfondibile guscio di plastica in due tonalità di grigio.
l 30 marzo scorso il progetto “L’Isola e le sue piazze”, è stato finalIRegione
mente oggetto di un seminario pubblico presso la sala Pirelli di
Lombardia. Varato nel 2014 in ottica Expo, il progetto prevede un piano di eventi, percorsi tematici e progetti di decoro urbano,
nonche’ un restyling delle vie del quartiere e tante altre iniziative.
Messo a punto da uno Studio importante di consulenza, la Sec
Relazioni Pubbliche e Istituzionali, è stato condotto in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Distretto Urbano del Commercio
Isola ed è stato finanziato in parti uguali da Regione e Comune per
un ammontare complessivo di 380.000 euro.
Importanti le presenze e e gli interventi “politici”. Mauro Parolini,
assessore allo Sviluppo economico Regione Lombardia, Franco
D’Alfonso, assessore al Commercio Comune di Milano, Pier Vito
Antoniazzi, Presidente Duc Isola, Danilo Maiocchi, direttore generale sviluppo economico di Regione Lombardia, Alessandro Pollio
Salimbeni, direttore delle attività produttive e marketing territoriale del Comune di Milano.
Luca Tamini, professore del Politecnico di Milano, Dipartimento
Architettura e Studi Urbani, ha sottolineato e approfondito gli
aspetti innovativi del bando e tutte le fasi del progetto all’interno
del quale il gruppo di lavoro del Politecnico ha preventivamente
analizzato la geografia urbana ed economica, il patrimonio immobiliare e l’offerta turistica e culturale del Distretto. Mappature, rilievi e osservazioni in diretta, hanno studiato usi tradizionali e usi
possibili dello spazio pubblico. Sono stati illustrati da Michele Zini,
Zpz Partners, gli allestimenti di arredi urbani che hanno abbellito
il Distretto e soprattutto ne hanno favorito una nuova “vivibilità”.
Esempio eccellente le cosiddette “Isole Lilla”, gli spazi pubblici già
ampiamente descritti su questo foglio, che oggi contribuiscono a caratterizzare, anche “cromaticamente”, il quartiere. Antonella
Bruzzese del Politecnico di Milano, Dipartimento Architettura e
Studi Urbani, e Giulia Gerosa del Dipartimento di Design, hanno dal
canto loro esposto i primi risultati di pubblica opinione, incoraggianti,
da parte sia di abitanti storici dell’Isola sia di visitatori occasionali.
“Il successo di questo progetto configura ‘Isola e le sue piazze’ come
un paradigma di aggregazione, valorizzazione della vivacità di
quartiere e incremento della sua attrattività da estendere anche in
altre zone della città ed in altri contesti urbani lombardi”, ha commentato l’assessore Mauro Parolini. “L’iniziativa - ha sottolineato
Pier Vito Antoniazzi, presidente del Duc Isola, ha dimostrato anche
la stretta interazione tra il Distretto Urbano del Commercio e il suo
territorio ed è stata coerente con la politica di rilancio della offerta
commerciale e turistica del quartiere”.
In effetti su queste pagine siamo più volte siamo ritornati sul progetto
e sulle sue “ricadute” di arredo urbano. Come puntualmente poi ribadito negli interventi del seminario, abbiamo anche noi da subito evidenziato come “L’Isola e le sue piazze” potesse diventare laboratorio pilota ed esportabile di pratiche di eccellenza e, insieme, occasione ideale
e irripetibile (l’ Expo viene una volta sola!) di rilancio e di “narrazione”
dei vecchi e dei nuovi volti dell’Isola.
Tra Distretto Commerciale e Quartiere si innescano cioè circuiti virtuosi e reciproci di innovazione sostenibile che la politica deve favorire,
valorizzare, far divenire irreversibili. Come, per altro, abbiamo visto e
sostenuto per altre realtà sussidiarie del territorio. Le associazioni, i
teatri, i circoli politici, le parrocchie, il Consiglio di Zona… E, a dire il
vero, scusandoci se invece ci è sfuggito, abbiamo registrato con qualche
perplessità l’assenza del progetto Centro Civico dagli scenari prospettati negli interventi del seminario.
Previsto un nuovo appuntamento a settembre per le valutazioni
conclusive di questo progetto pilota così importante dal quale scaturirà anche una pubblicazione scientifica a cura dei due
Dipartimenti del Politecnico. (Primo Carpi)
Segrino come Berlino… la città diventa “intelligente”
on è solo questione di design! L’arredo urbano si evolve. Non
N
è più soltanto quello della città ospitale, ma anche quello della città intelligente! E l’Isola è tra i primi quartieri della città a cogliere questa tendenza.
In piazzale Segrino, uno dei suoi nodi più caratteristici, oltre che il bel
monumento bronzeo di Carlo Ramous ai Caduti dell’Isola, convivono
una “isola lilla”, un totem digitale e, da poco, anche una struttura per
il ritiro self service dei pacchi in arrivo.
È qui che nell’aprile 2014 (ma il suo utilizzo comincia ora ad andare
a regime) è stata inaugurata una prima, giallissima, Packstation Dhl
Express italiana. Ovvero una sorta di armadio intelligente per il ritiro self-service di pacchi 7 giorni su 7, 24 ore su 24.
In pratica si tratta di un sistema automatizzato dove si inserisce, o
digitandolo o facendolo leggere su una apposita carta, un proprio codice utente personale e si ritira il pacco che è lì ad aspettarci. Riducendo evidentemente traffico e tempo, con un immediato impatto positivo sulla congestione cittadina, e dando un coerente incoraggiamento alla crescente pratica dell’e-commerce nel nostro stile di vita.
L’idea della pack station in effetti è innovativa. Agevola i residenti, i
pendolari, gli studenti e consente loro di ritirare i pacchi in qualsiasi
momento della giornata alleggerendo così il processo di consegna porta a porta e riducendo il numero di spedizioni non consegnate a causa dell’assenza del destinatario.
In una fase successiva sarà possibile non solo ritirare ma anche
spedire pacchi (ad esempio i resi...). Una prospettiva con grandi
potenzialità visto che in Germania la Dhl ha installato 2.700 di
questi impianti in 1.600 centri urbani (qui in Italia scatterebbe il
discorso interessantissimo della copertura dei piccoli centri della
provincia.) totalizzando 4.5 milioni di utenti registrati al servizio
e 30 milioni di spedizioni l’anno.
Quella di Piazzale Segrino è la prima di una serie di strutture che
verranno posizionate in zone strategiche della città, mirando nel
giro di un paio d’anni a presidiare l’intero territorio nazionale. Si
tratta di un progetto frutto della collaborazione tra Dhl Express e
il Comune di Milano che si inserisce fra le iniziative legate alla sostenibilità ambientale.
• È uscito “Quelli dell’Isola. Racconti e aneddoti del vecchio
quartiere” di Lino Lecchi. Prefazione: a firma di Roberto Marelli,
grande conoscitore della storia di Milano. L’autore: Lino Lecchi, isolano
per più di quarant’anni. Il libro è una raccolta di tante storie sull’Isola
raccontate con uno stile avvincente. Ne sono protagonisti i tanti personaggi che hanno fatto la storia e la leggenda del quartiere, dalla fine
dell’ultimo conflitto mondiale fino ad oggi. Accanto alle figure più note
come Ezio Barbieri, il bandito dell’Isola; l’amato don Eugenio Bussa;
Giovanni Borghi, l’industriale della Ignis, si raccontano la storia del
papà dell’hair stylist Aldo Coppola e della sua bottega in via Borsieri;
di Nello Pagani, il campione di motociclismo; di Luciano Beretta, autore de “I ragazzi della via Gluck”; del “Negrett” che sposò una soubrette
dello Smeraldo; di Egisto, il “Papillion dell’Isola”. Qualche settimana
prima era stato presentato un altro libro, “Crepa”, dell’isolana Caterina
Perali. Un’appassionante romanzo corale che racconta il cambiamento
dell’Isola, durante la riqualificazione di Porta Nuova, attraverso le vicende di un gruppo variopinto di personaggi che abitano in un vecchio
palazzo di ringhiera: le pareti si crepano… e le vite pure!
• Nuove Ecologie Urbane 11 aprile, presso la stazione di Milano
Porta Garibaldi, premio per la migliore idea di design di arredi dedicati alla raccolta differenziata e alla raccolta delle cicche di sigarette, rivolto ai giovani progettisti, per riqualificare la stazione di Milano Porta
Garibaldi. L’iniziativa si chiama “Nuove Ecologie Urbane”, ed è promossa da Green Island Arte, Design, Paesaggio.
APPUNTAMENTI CULTURALI
a cura di Luigi Luce
All’Auditorium
una serata di grande jazz
Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
ffollatissima venerdì 5 febbraio la Biblioteca di via Hermada per
A
la serata dedicata a Louis Armstrong. Grande la partecipazione
per l’argomento ma anche per il modo coinvolgente con cui il relatore, Stefano Bassalti, ha saputo presentare la figura del re del jazz.
“Raccontare la vita di questo straordinario musicista è stata una
grande soddisfazione per me - ci dice Stefano - ma quando si parla di
un artista il miglior modo per farlo conoscere è quello di presentare
la sua opera e quindi nella biografia che ho raccontato ho inserito
pezzi originali suonati da Armstrong e proiettato filmati dell’epoca,
cosa che è piaciuta molto”.
Stefano Bassalti però, e molti in zona lo sanno, non è solo un esperto di
jazz ma anche un valente musicista che avremo presto modo di ascoltare nel concerto di sabato 7 maggio alle 21 presso l’Auditorium Ca’
Granda. L’iniziativa, voluta dall’“Associazione Amici di Zona Nove”, ha
il patrocinio del CdZ 9, ed è gratuita. “È un appuntamento che si ripete da qualche anno. Sarà impostato con una formazione classica - dice
Stefano - tromba, trombone, clarinetto, chitarra, contrabbasso e batteria. Al clarinetto ci sarà Paolo Tomelleri, un grande del jazz italiano, alla chitarra Renzo Luise, un musicista che viene da Genova, al trombone Andrea Andreoli, giovane niguardese di adozione, alla batteria
Massimo Caratta, al contrabbasso Fabio Mazzola e alla tromba io. Il
repertorio sarà improntato al jazz classico, esplorando in particolare lo
stile ‘chicagoano’, che aveva preso piede a Chicago alla fine degli anni
’20 e che ha avuto protagonisti interessanti. Esistono infatti vari stili di
jazz. In tutti gli Stati Uniti si suonava il jazz in modo diverso da luogo
a luogo in base alla cultura, o creola o nera, e i protagonisti si ‘rubavano’ l’un l’altro il modo di suonare creando nuovi stili. A Chicago il jazz
nasce ad opera di un gruppo di giovani bianchi che frequentavano i
college e provenivano da famiglie di alto livello sociale abituate alla musica classica. Queste band si avvicinano con passione al jazz,
lo trasformano e gli danno un’impronta del tutto originale. Negli
anni ‘30, quando nascono le grandi orchestre americane, risulta necessario scrivere i testi e da qui partono i vari studi, i vari stilemi
che hanno agevolato gli arrangiamenti delle varie formazioni. In
una piccola formazione comunque l’arrangiamento nasce spontaneo nel momento in cui si suona insieme e si fa riferimento a una
scuola piuttosto che a un’altra”.
Questa libertà - lo interrompiamo - è molto stimolante, ma esige un
certo affiatamento nel gruppo…
“L’improvvisazione, elemento fondamentale della musica jazz, presuppone anche tanto studio e allenamento.Quando ci si sceglie per suonare si ha già l’idea dello stile che si intende seguire. Sono pochi i musicisti come Tomelleri in grado di affrontare stili diversissimi. Per lo più ci
si orienta verso quello che si sente più vicino alla nostra sensibilità. Per
me suonare è un piacere cui mi dedico nel tempo libero. Ho cominciato a suonare la tromba per puro divertimento, poi ho avuto la fortuna
di incontrare professionisti molto validi, Tomelleri e tanti altri, ed è nato un profondo interesse per il jazz. Che è una musica affascinante, è
una passione molto impegnativa, perché bisogna non accontentarsi
mai e continuare a studiare per migliorare, ma mi rende felice”.
Per il concerto è necessaria la prenotazione presso il Centro Culturale
della Cooperativa di via Hermada, tel 02 66114499.
Il Roberto Gatto Quartet
al Blue Note
oberto Gatto, continuando un
R
percorso di innovazione e sperimentazione che lo contraddistingue
all’interno del panorama jazzistico
europeo, si è presentato al pubblico
del Blue Note il 13 marzo con il
Roberto Gatto Quartet, una formazione composta da alcuni fra i più
interessanti giovani talenti. Nato a
Roma, Roberto Gatto vive ora fra la
sua città natale e New York, continuando un percorso indirizzato all’approfondimento di sonorità sempre nuove. Nella serata al Blue Note, con il pianista Alessandro Lanzoni, il trombettista Alessandro
Presti e il contrabbassista Matteo Bortone, Roberto Gatto ha interpretato un repertorio perfettamente equilibrato fra l’anima più classica del jazz e quella maggiormente sperimentatale del jazz internazionale. In questo modo, è riuscito a creare un percorso musicale basato su autori anche molto diversi fra di loro, avendo sempre ben in
mente le radici tradizionali del jazz in cui l’improvvisazione ha una
parte di grande importanza. (testo e foto di Stefano Parisi)
Al Mic il cinema in onore
della Resistenza
al 19 al 25 aprile, in occasione dell’anniD
versario della Liberazione, presso il Mic
- Museo Interattivo del Cinema, in collaborazione con l’Anpi presenta la rassegna
“Resistere, resistere, resistere!”, dedicata ai
film che affrontano le varie forme di Resistenza in Europa, tematica che ha dato vita
a molteplici capolavori. Fra i film in programma da segnalare “Gramsci 44” di
Emiliano Barbucci, presentato il mese scorso nella sezione Amori a prima vista della XIV edizione del Cinema
Italiano Festival, una storia mai raccontata dedicata all’intellettuale
marxista e all’esilio sull’isola di Ustica. In calendario poi due film recenti: “Suite francese”, tratto da un’opera incompiuta della scrittrice
ucraina Irène Nemirowsky, un melodramma elegante, rigoroso ed essenziale nell’esprimere l’eterna lotta fra ragione e sentimento; e l’ungherese “Il grande quaderno”, tratto dal bestseller di Agota Kristof
“La trilogia della città di K” (1986), e ambientato durante la seconda
guerra mondiale, dove due giovani gemelli sono costretti a misurarsi
con la realtà disumana della guerra.
Fra i film francesi in calendario, “Arrivederci ragazzi” di Louis Malle,
“L’ultimo metrò” di François Truffaut; fra gli italiani “Sostiene
Pereira” di Roberto Faenza, “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco
Rosi e “Il conformista” di Bernardo Bertolucci. Ci sono anche un film
tedesco, “La rosa bianca”di Marc Rothemund, e infine il capolavoro di
Ken Loach “Terra e libertà”.
Al Centro Culturale concerti e conferenze
cco le prossime iniziative organizzate dal Centro Culturale
E
della Cooperativa (via Hermada 14).
• Domenica 24 aprile, alle 18,15, nella corte di via Ornato, “La
Resistenza in concerto”, con il Coro antifascista Suoni e l’Anpi, diretto dal M°. Umberto Mosca. Il nucleo centrale del concerto sarà costituito da canti della Resistenza italiana, a cui si aggiungeranno un canto della guerra civile spagnola, l’inno della Resistenza francese e di
quella greca, canti della Resistenza tedesca. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria (02/66114499-349/0777807).
• Venerdì 6 maggio: torna Francesco Cavalli Sforza, realizzatore di
programmi cinetelevisivi e del sito www.progettogea.com, dedicato a
genetica, energia e ambiente. La serata sarà dedicata a “Le migrazioni dell’umanità”, un tema di attualità poiché la storia dell’Uomo è
quella di una specie in cammino con le migrazioni umane iniziate quasi 2 milioni di anni fa.
• Il 7 maggio, all’Auditorium Ca’ Granda, concerto jazz con l’Associazione Amici di “Zona Nove”. Ospite d’onore, Paolo Tomelleri, clarinettista e sassofonista, personaggio storico del jazz italiano. L’Hot Spots
Sextet prevede, oltre al clarinetto, tromba e cornetta, trombone, chitarra e banjo, contrabbasso e batteria. Per approfondimenti vi rimandiamo all’intervista in questa stessa pagina a Stefano Bassalti. Ingresso
libero con prenotazione obbligatoria (02/66114499 - 349/0777807).
Alla Villa Clerici
un contrabbasso virtuoso
Al Teatro della Memoria
tornano i Duperdu
n nuovo appuntamento sul palcoscenico di Villa Clerici. Giovedì
opo il tutto esaurito di febbraio, in connubio con il grande Nanni
U
21 aprile, alle 21, dopo la lettura guidata del dipinto “Diluvio DSvampa, i Duperdu - Marta Marangoni (voce, flauto dolce) e
Univer-sale” di Gianluigi Uboldi, un eccezionale concerto per con- Fabio Wolf (voce, pianoforte, chitarra, fisarmonica) - tornano “da soli”
trabbasso e pianoforte dal titolo: “Il contrabbasso virtuoso” Bottesini
& Company”. Accompagnato dal pianista Elia Tagliavia, Francesco
Siragusa, il contrabbasso tra i più virtuosi al mondo, primo contrabbasso solista dell’orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica
della Scala, vincitore dei più prestigiosi concorsi internazionali. Filo
conduttore del repertorio sarà la musica di Giovanni Paulo Bottesini
(1821-1889): contrabbassista, compositore e direttore d’orchestra
italiano. La musica di Bottesini avrà come spalla Niccolò Paganini,
con le sue variazioni sul tema del Mosè. Prenotazioni: Centro
Culturale della Cooperativa 02/66114499 - 349/0777807.
domenica 17 aprile al Teatro della Memoria di via Cucchiari 4. Sarà
l’occasione per presentare il nuovo progetto “La canzone è femmina”.
Il recital si propone di esplorare i risvolti più spiccatamente comicoironici legati alle differenze degli universi maschile e femminile. Due
universi differenti accomunati dallo sforzo immane - a volte patetico,
a volte comico - di comprendersi a vicenda. Marta Marangoni e il
Maestro Wolf accompagneranno il pubblico in un pomeriggio tutto da
ridere (inizio spettacolo ore 16) riproponendo i brillanti testi di
Stefano Benni e Franca Valeri e le canzoni indimenticabili di Enzo
Jannacci, Mercedes Sosa, Giuni Russo, Gufi e Mina.
Ad Affori gli anziani vogliono restare “Giovani dentro”
nome dell’associazione è intrigante. Nata nel 2007, ha sede in via
IunalKoerner
5: è il “Teatrino al Rovescio” che - ci spiega Marta Castelli,
delle operatrici - “ha l’obiettivo di favorire l’incontro del teatro con
persone e luoghi periferici rispetto ai circuiti artistici e teatrali classici,
e collabora quindi con scuole, biblioteche, unità di neuropsichiatria per
l’infanzia e l’adolescenza, carceri, centri per disabili, qualsiasi contesto
insomma che richieda un rovesciamento di sguardo, l’andare verso l’altro anziché chiamarlo a sé. Tra le iniziative la collaborazione con la
Bibliolateca di Affori. Ci avevano chiesto di essere partner di ‘Giovani
Dentro’, un progetto pensato per gli over 60. L’idea era creare un comitato, un gruppo di over ‘60 che si facesse portavoce dei bisogni della comunità portando alla Biblioteca le esigenze e le richieste culturali del
quartiere e collaborando anche nell’organizzazione delle attività. Il
‘Comitato Giovani Dentro’ nasce nel giugno 2012 e darà l’avvio a varie
iniziative. Dopo una serie di spettacoli e concerti si sono organizzati incontri interattivi sulla salute, visite d’arte, cineforum. Importante è stato infine il lavoro sulla memoria attraverso interviste agli anziani sui
temi del ‘gioco’ e della ‘festa’ e attraverso laboratori teatrali e letture
animate con tecniche teatrali che insieme, nonni e bambini, hanno attivato sul tema del gioco e dello scorrere del tempo. Contemporaneamente iniziava ‘Over Teatro. Movimenti teatrali tra quartiere e
Biblioteca’, un laboratorio condotto da me e Sara Bigotti. Che c’è
di meglio infatti che far incontrare le persone, far “fare insieme”
in un clima ludico per ottenere il massimo della collaborazione?”
Cosa è accaduto una volta finiti i fondi stanziati dalla Cariplo?
“Il gruppo teatrale ha continuato a trainare il Comitato e a farsi promotore di iniziative culturali. Con i pochi finanziamenti raccolti dalla Biblioteca in questi anni abbiamo quindi potuto offrire al quartiere un workshop teatrale sul cinema, alcuni cineforum, conferenze
d’arte e nel 2015 anche un breve laboratorio di teatro. I fondi erano
davvero scarsi ma il gruppo teatrale ha continuato a lavorare fino allo scorso giugno guidato in modo eccellente da un membro del
Comitato stesso, una persona appassionata ed esperta di teatro che
purtroppo è venuta a mancare. È stata quindi ancora richiesta la nostra collaborazione, ma il problema è sempre però reperire fondi. Il
CdZ 9 ci ha sostenuto ma sono necessari altri finanziamenti per arrivare al 16 giugno, data della performance conclusiva del lavoro che
stiamo realizzando sulla ‘Trilogia della Villeggiatura’ di Goldoni. Noi
contiamo di trovare i fondi per andare avanti e intanto il laboratorio
e il Comitato continuano nel loro impegno. Oggi il gruppo teatrale è
costituito da 15 persone, molte sono le richieste per entrare a farne
parte ma le iscrizioni riapriranno solo a ottobre. Il laboratorio si tiene ogni martedì in via Iseo, in uno spazio del Comune tolto alla mafia, usufruibile gratuitamente da tutti, mentre ogni mese e mezzo circa il Comitato si riunisce in Villa Litta, sede della Biblioteca, per
avanzare proposte”. (Teresa Garofalo - Valeria Casarotti)
Mostre d’arte in zona
• Kasa dei Libri: “100 di questi Shakespeare” Al 4 di Largo De
Benedetti, aperta da Andrea Kerbaker, scrittore e professore della
Cattolica, c’è La Kasa dei Libri (0266989018 o [email protected]) che non è solo una biblioteca ma un luogo dove si legge, si ascolta, si recita, si riflette e si gioca attorno ai libri. Per celebrare Shakespeare in occasione dell'anniversario della sua morte (23 aprile 1616)
la Kasa gli ha dedicato “100 di questi Shakespeare”, una rassegna che
terminerà a fine aprile. Si è partiti da dieci opere del drammaturgo inglese e a ciascuna è stato associato uno dei suoi temi (Macbeth o la malvagità, Amleto o il dubbio, Re Lear o la follia, Riccardo III o la deformità), argomenti su cui si è potuto riflettere guidati da registi, attori,
poeti, scrittori. Ad immergerci nel mondo di Shakespeare hanno anche
contribuito opere di artisti contemporanei: un bosco virtuale degli architetti Matteo Ferrario e Salvatore Virgillito, un fondale del fotografo
Pio Tarantini, una mostra di Lorenzo Perrone, una mostra fotografica
di Graziella Vigo. Di lato un laboratorio per i bambini, che si sono divertiti a ricostruire le ambientazioni shakespeariane. Sabato 23 aprile,
giorno di chiusura della rassegna, la Kasa proporrà una “maratona letteraria” dal titolo “I sonetti e la rosa”. Si leggeranno collettivamente tutti i 154 sonetti di Shakespeare e tra questi quello famosissimo dedicato alla rosa. Alla fine le coppie si scambieranno doni: lei regalerà a lui
un libro, lui ricambierà con una rosa. (Teresa Garofalo)
• BreraBicocca, la ricerca scientifica ispira l’arte Trenta opere
d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Brera e una dell’artista genovese Renata Boero saranno in mostra fino al 21 giugno, dalle
8 alle 20, presso l’Università Bicocca (Edificio U6, piazza dell’Ateneo
Nuovo 1). Gli studenti dell’Accademia, dopo aver partecipato a un ciclo
di lezioni tenute dai docenti del Dipartimento di Psicologia dì Bicocca,
hanno realizzato le opere della mostra, lasciandosi ispirare dalla ricerca scientifica in ambito psicologico. (Lorenzo Meyer)
• I volti della Misericordia Nell’ambito del Giubileo, nella parrocchia San Carlo alla Ca’ Granda, via Val Daone, è stata allestita a cura
di padre A. Sangalli una mostra delle opere del pittore Franco
Vignazia, in particolare (vedi foto sotto) “Gesù incontra l’Emorroissa”.
Si tratta di 18 pannelli situati ai lati dell’altare in cui appaiono i volti
nei quali si è manifestata la misericordia stessa attraverso Gesù, la
Madonna, le vite di particolari santi e alcuni episodi storici di conversione e perdono dei peccatori.(Ortensia Bugliaro-Beatrice Corà)
• Corsi di pittura all’Osservatorio figurale In Via Borsieri 12, nell’atelier dell’Osservatorio Figurale (338 4576147 - [email protected]),
ogni venerdì dalle 20 alle 22 e ogni sabato dalle 11 alle 13, laboratori di
disegno dal vero con modella; poi, dal 26 aprile, ogni martedì e giovedì
sera, corso di disegno e pittura del nudo, con l’accompagnamento del
pittore Claudio Jaccarino. Inoltre, in aprile e maggio resterà aperta la
mostra dei “Dipinti - Claudio Jaccarino”, presso il “Cum Grano Salis”
(ex Circolo Sassetti) di Via Volturno 35. (Roberta Coccoli)
• “Anima e arte”a Niguarda A marzo si è svolta la mostra “Anima
e Arte - Sinergia tra poesia e colore” presso l’Erboristeria Ornato, via
Ornato 55. Manuela Colombo ha introdotto leggendo frasi d’amore ed
evidenziato il “potere delle parole” che nei lavori di Ida Bocchia diventano “vibrazioni che liberano emozioni”. Sono stati letti brani di
Elisabetta Piccirillo, presente anche con alcuni dipinti carichi di energia; le poesie di Renata Maturi che ha esposto anche quadri “digitali”,
Georg Ruzzene ha cantato le sue canzoni e Rosanna Vigani ha presentato dei dipinti a olio. Giuliana Marchesi ha letto le sue poesie e ha portato alcune opere pittoriche, Daniela Protopapa, autrice di graziose nature morte, ha letto brani della zia Principia Bruna Rosco e Rosalba
Utenti ha esposto opere ad acquerello, spatola o acrilico. Molto di tutto
ciò sarà riproposto il 5 aprile nella collettiva di pittura all'Artis Cafè di
Via Maestri del Lavoro. (Roberta Coccoli)
a cura di Antonietta Gattuso
Con il cantiere della Cassinis forse si parte!
opo un lungo periodo di silenzio riguardo all’assegnazione delD
l’appalto per la demolizione e ricostruzione della Cassinis, sembra che si possa partire. L’assessore Rozza ha dichiarato: “L’assegnazione avverrà a fine aprile, contiamo di aprire il cantiere entro
giugno”. Antonella Loconsolo, che ha seguito sin dall’inizio la vicenda, continua a sottolineare che l’opera è improcrastinabile e che serve una soluzione per l’educazione fisica. I ragazzi della Cassinis con-
dividono la palestra con i bambini dela Passerini e l’attività di educazione fisica viene svolta da tutte le classi per la metà del tempo che
si dovrebbe dedicare. La soluzione transitoria più facilmente realizzabile potrebbe essere la stipula di una convenzione con piscine e palestre di Milano Sport. La Cassinis attende la ricostruzione dal dicembre 2013, sin da quando i ragazzi sono stati trasferiti tra il plesso di Passerini e l’ex sede del CdZ in via De Calboli.
W il 25 aprile
il 25 aprile” è il titolo di un progetto dell'Anpi Pratocentenaro
“W
per le scuole di zona per ricordare il 25 aprile 1945, data dello
sciopero generale insurrezionale che portò Milano e il nostro paese alla liberazione dalla dittatura nazifascista e, di conseguenza, alla
Costituzione a alla democrazia. Un traguardo ottenuto con il sacrificio
di tanti, uomini e donne che si opposero alla negazione delle libertà, alla guerra e alla fame. Ricordare dunque le persone e i luoghi della
Resistenza è fondamentale, e in un tempo come quello di oggi in cui dominano intolleranza e discriminazione è bene trasmettere la memoria
soprattutto ai più giovani se vogliamo educarli alla pace, al rispetto, alla solidarietà. Questo l’obiettivo del progetto creato dall’Anpi con il patrocinio del CdZ 9 e in collaborazione con il Centro Filippo Buonarroti
e il Circolo Ferrovieri Martiri di Greco in particolare per gli alunni delle classi quinte della scuola elementare Pirelli.
Nella settimana precedente la ricorrenza della Liberazione Inge
Rasmussen, ex presidente dell’Anpi di Pratocentenaro, affiancherà in
classe l’insegnante per una lezione articolata in tre momenti. Si presenteranno gli avvenimenti più significativi della Resistenza nel nostro
paese per accennare poi alla Resistenza europea attraverso la lettura di alcune lettere di condannati a morte. Dopo una breve sintesi dell’insurrezione nella nostra città e della sua liberazione, con
l’ausilio di Google map si condurranno infine i ragazzi in un percorso virtuale nella zona di Pratocentenaro a conoscere la storia di
combattenti della Resistenza ricordati nelle lapidi del quartiere.
Venerdì 22 aprile l’uscita degli alunni dalla scuola sarà un profluvio di colori e di allegria, un fiume di bambini che inonderanno le
vie sventolando tanti piccoli tricolori.
A tutte le scuole del quartiere l’Anpi suggerisce poi di affrontare attraverso musiche, racconti e immagini il concetto di solidarietà internazionale, tema che il Comitato Internazionale di Mauthausen ha
posto quest’anno come punto di riflessione quanto mai attuale.
Concentrare l’attenzione sulla solidarietà internazionale è infatti necessario per cercare di evitare tragedie come quelle cui assistiamo
ogni giorno, guerre ed esodi che nutrono le nostre paure e ci spingono a chiuderci in noi stessi e nei baluardi eretti intorno ai nostri paesi. (Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
Per i 100 anni Passerini rimettiamoci in... marcia
er il centenario della Passerini tante sono le iniziative che bollono
in pentola. Prima di tutto però occorre creare un ambiente confortevole e allora ecco che genitori, docenti e alunni si sono messi in pista
per effettuare piccoli lavori di manutenzione e poter dare così il via agli
eventi mondani in modo dignitoso. Sabato 23 aprile, infatti, passeremo
una bella giornata in compagnia del campione olimpionico di marcia
1995 Michele Didoni invitando tutti - alunni, genitori, nonni, zii e docenti - a marciare con lui per le vie di Niguarda. Il ritrovo è previsto per
le 9 nel cortile della scuola con ingresso da via Bauer e, dopo un percorso di circa 2,8 km, rigorosamente a piedi, all'arrivo saremo allietati da
un ristoro e dei gadget. Poi Didoni premierà alcune categorie tra cui la
famiglia più numerosa e la classe più rappresentata dell’Istituto
Comprensivo. Sarà possibile dare la propria adesione nel cortile della
stessa scuola di via Passerini.
Info [email protected].
Ricordiamo tra i prossimi eventi, il Concorso Letterario/fotografico che
scade il 30 aprile (info: [email protected] o pagina Facebook
Cento Anni Passerini) e il Corso di rianimazione cardiopolmonare tenuto per la parte teorica da Giovanni Sesana, aperto agli insegnanti e
P
ai genitori che si terrà giovedì 21alle 20.30 e poi giovedì 28 sempre alle 20.30 con la parte pratica (iscrizioni: Roberta Nardella
[email protected]).
La Passerini è una scuola centenaria testimone di migliaia di storie e
orgoglio del quartiere. Per organizzare tutto questo abbiamo bisogno
del vostro aiuto, un piccolo contributo per un grande progetto che rimarrà nel cuore e negli occhi di tutti… passati, presenti e futuri!
Collegandosi al sito buonacausa.org/ cerca la nostra Buona Causa:
“Centi anni Passerini e fai una donazione: ci aiuterà ad avere una scuola migliore! Mille volte grazie! (Associazione Genitori Passerini)
• L’Orchesta AllegroModerato per i Cento Anni della Passerini
L’Orchestra AllegroModerato ha allietato la serata del primo aprile in
un bellissimo e partecipatissimo concerto presso la palestra della
Passerini, svoltosi nell’ambito dei festeggiamenti per il Centenario della scuola. I musicisti hanno allietato il pubblico con il loro repertorio che
spazia dal jazz al pop rock, dal blues alle rivisitazioni di brani classici.
AllegroModerato realizza laboratori orchestrali rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (per informazioni: http://www.orchestraallegromoderato.it.)
La Scuola Tommaseo incontra Giovanni Impastato
rivolto all’ospite precise domande.
"Sono convinto di una cosa, così come ne era convinto Falcone”, sostiene Impastato. “La mafia si può battere perché è costituita da gente in
carne e ossa come noi, però sono anche convinto che per batterla bisogna fare leva soprattutto sul nostro impegno sociale e culturale. Non
dobbiamo delegare il contrasto alle sole forze dell’ordine e ai magistrati ma dobbiamo impegnarci in prima persona. Se all’interno della società prevalesse la cultura della legalità, la mafia non avrebbe più senso di esistere”.
Giovanni Impastato ricorda commosso il fratello: “Peppino è considerato un pioniere in alcune modalità di protesta che oggi hanno molto suc-
cesso, come il circolo della musica che non era altro che un centro sociale attorno al quale era riuscito ad aggregare il movimento giovanile, o
come la battaglia contro la speculazione edilizia. Peppino è stato l’unico a combattere la mafia con l’ironia, l’unico militante antimafia che abbia fatto ridere tutto il Paese alle spalle dei mafiosi”. Dice ancora
Giovanni, fratello-erede di una pesante eredità: “Per me è stata un’occasione di grande riscatto portare avanti l’impegno antimafia e seguire la vicenda giudiziaria di mio fratello fino alla condanna all’ergastolo
dei mandanti del suo omicidio avvenuto 24 anni prima. Bisogna dimostrare che chi denuncia deve poter vivere”. Peppino è ricordato da tutti oggi, anche grazie al film “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana,
inoltre la sua casa è diventata sete dell’Associazione Casa Memoria
Impastato, dove esiste il più importante centro di documentazione sulla mafia al mondo.
In zona Maciachini
il primo teatro dell’infanzia
Il film su Lea Garofalo
presentato alle scuole
25 febbraio, la Scuola Tommaseo ha ospitato Giovanni Impastato,
Itolfratello
della vittima di mafia Peppino Impastato, il quale ha parladi legalità ai ragazzi, che si sono mostrati molto interessati e hanno
i alza il sipario su un nuovo teatro nteramente dedicato ai
l 22 marzo è stato presentato, dal Mic e dall’Associazione
S
bambini. Si trova in zona Maciachini e sarà pronto entro il ICivitas Virtus, alle Scuole di zona 9 presso lo Spazio Oberdan,
2016. Il Teatro per l’infanzia e l’adolescenza, così si chiama, sarà il film dedicato a Lea Garofalo nell’ambito del Progetto sulla
il centro culturale della ormai completata riqualificazione dell’area della ex Carlo Erba. Il progetto, il cui cantiere è in stato avanzato, è dell’architetto Italo Rota, e l’assessore alla Cultura, Filippo
Del Corno, lo ha presentato alla comunità dei cittadini e degli operatori all’ìnizio di marzo.
Legalità “La mafia fa schifo”. Alla proiezione del film hanno partercipato le attrici protagoniste Vanessa Scalera e Linda Caridi,
che i ragazzi alla fine hanno intervistato. Il prossimo appuntamento è fissato per il 21 aprile, presso l’Auditorium Ca’ Granda,
per un incontro con l’ex giudice Gherardo Colombo.
Uno spazio per i videogiochi alla Cassina Anna
ovità alla Biblioteca Cassina Anna:
N
aperta un’area sperimentale per
videogiochi destinata all’intrattenimento di giovani e adulti. Nello spazio allestito nella sezione ragazzi è possibile
prendere in prestito giochi per diverse
console (Ps, Xbox, Wii). Inoltre ci si può
divertire in sede con la nuovissima Ps4,
da soli o in compagnia. I più “maturi”
hanno a disposizione una Ps2, per i vecchi giochi, e numerosi classici degli anni
Settanta, Ottanta e Novanta.
Ma perché un servizio come questo in
biblioteca? “Purtroppo, nel tempo, l’opinione pubblica si è fatta un’idea distorta del videogioco, a causa di informazioni sbagliate e della tendenza degli editori a promuovere i loro prodotti con immagini e campagne aggressive”,
risponde Emanuele Cabrini, di GameSearch, consulente per la realizzazione di questo progetto. “Occorre invece chiarire che il videogioco, oltre a essere una forma di intrattenimento, è uno strumento capace di
emozionare, raccontare storie, far riflettere su importanti temi della vita, come accade per gli altri mezzi di espressione. Penso davvero che le
biblioteche siano luoghi ideali al fine di promuovere il ‘videogioco conscio, consapevole. A questo proposito ritengo opportuno precisare che i
giochi disponibili sono stati valutati attentamente - per garantire la si-
curezza dei contenuti - e selezionati
secondo diversi gradi di complessità”.
I bibliotecari hanno anche predisposto una lista di giochi consigliati che
può essere consultata da utenti, genitori e insegnanti.
Dice Cristina Brambilla, responsabile
della Cassina Anna: “I giochi che si
possono sperimentare sono pensati
per tutti, dai bambini agli adulti, con
un’attenzione particolare alle persone
con disabilità che frequentano abitualmente la nostra struttura. A corredo dei videogames ci sono anche fumetti, libri e film i cui protagonisti sono gli stessi eroi dei giochi preferiti:
un modo nuovo per avvicinarsi alla
biblioteca e per incontrarsi”. L’area videogiochi è aperta ogni lunedì
e giovedì, dalle 15.30 alle 18.30.
• Biblioteca Niguarda, via Passerini, 5, sabato 30 aprile alle 17, “Girovagando per i castelli del Milanese”, i castelli dei
Visconti fra storia, arte e leggenda. Luigi Barnaba Frigoli, autore del romanzo storico “La Vipera e il Diavolo”, ci conduce alla
riscoperta dei castelli del Milanese, vere e proprie fortezze, ma
spesso anche lussuose residenze di potenti signori, primi fra tutti i Visconti. (Fabrizio Ternelli)
Alla Verga si produce
energia pedalando
orte aperte alla media Verga di via Asturie venerdì 4 e sabato 5
P
marzo scorso per ospitare la manifestazione Energiadi, una vera e
propria gara tra scuole Primarie e Secondarie per produrre energia sostenibile… semplicemente pedalando! Infatti alla Verga, come in tutte
le scuole partecipanti, sono state installate speciali bici capaci di trasformare le pedalate in energia pulita. Tante le persone che hanno partecipato: la scuola si è animata di ragazzi, genitori e insegnanti, tutti a
pedalare per produrre energia e vincere la gara con le altre scuole.
La due giorni “energetica” è stata anche l’occasione per divertirsi con il
concerto della Banda dei Vigili che si è svolto sabato mattina e per riflettere e discutere sul difficile lavoro dell’educazione. Sabato pomeriggio, infatti, genitori e docenti hanno partecipato a un incontro con
Raffaella Paggi, preside della Scuola della Fondazione Sacro Cuore di
Milano e mamma adottiva di quattro ragazzi indiani, che a partire dalla sua duplice esperienza educativa ha lanciato tanti stimoli e spunti,
dialogando con i papà e le mamme presenti.
Due giorni ricchi, che hanno fatto vivere una scuola stimolante, una vera “comunità” che costruisce non solo studenti, ma cittadini. Con la parole di Francesco Cappelli, Assessore all’Educazione e all'Istruzione del
Comune di Milano: “Questa importante esperienza è una metafora di
come si costruisce la cittadinanza partendo dall’impegno di tutti.
Quanto più insieme pedaliamo, tanto meglio siamo in grado di soddisfare i bisogni di tutti”. (Associazione Genitori Verga)
La redazione junior
di “Zona Nove”
a cura degli studenti della Cassinis
• E se anche i piccoli fumano? La II D ha deciso di approfondire un argomento spinoso: il vizio del fumo, che lentamente sta
coinvolgendo la maggior parte di noi preadolescenti.Si è infatti
notato un preoccupante aumento dei giovani fumatori, probabilmente sostenuto da esempi negativi tra i genitori e gli insegnanti, con particolare aumento del rischio nel caso in cui a fumare in
famiglia sono fratelli o sorelle più grandi. Anche l’influenza degli
amici è molto forte, quasi quanto quella dei famigliari stretti.
Per affrontare un tale tema e raccogliere dati utili alla riflessione, gli studenti hanno elaborato un questionario che pone i seguenti quesiti: Quanti anni hai? Fumi? Se sì, da quanto tempo?
Pensi di smettere? Queste domande sono state poi distribuite
nelle varie classi in forma anonima, in modo che ciascuno si sentisse libero di dire la verità senza timore di essere riconosciuto.
L’indagine dichiara che, su oltre 100 studenti interpellati, il 10%
fuma da tempo, alcuni ragazzi addirittura da due anni, e la totalità non intende smettere.
Prima dell’indagine la maggior parte di noi immaginava che la
percentuale dei fumatori fosse più bassa di quella poi emersa.
Non sono però mancati quelli che se l’aspettavano più alta e che
hanno indovinato il risultato. Infine, considerando che il questionario è stato distribuito al 40% degli alunni della Cassinis, ci si
chiede cosa sarebbe emerso se si fossero raccolti i dati di tutti. I
ragazzi della II D pensano che la percentuale dei fumatori sarebbe risultata ancora più alta e proprio per questo hanno immaginato alcune proposte per ridurre il rischio del vizio: tra queste affrontare più spesso il problema a scuola, eventualmente con il
supporto un medico, in modo da conoscere meglio le conseguenze di questo brutto vizio e poterne parlarne insieme. (Gli studenti della II D, insegnante: Cinzia Cirillo)
• La Cassinis non deve morire Quando abbiamo iniziato la
prima media eravamo consapevoli che avremmo dovuto lasciare la scuola di via Hermada per trasferirci in Passerini, riadattata per ospitare tutti noi studenti di prima media.
Il nostro ultimo giorno di scuola in via Hermada è coinciso con
l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Era il 20
Dicembre 2013. Quel giorno la nostra classe aveva lezione di arte: sono state due ore fantastiche! Non ci siamo accontentati dei
fogli da disegno, perché avevamo a disposizione intere pareti che
abbiamo riempito di scritte, graffiti, dediche e, soprattutto, delle
nostre firme. Ci siamo divertiti anche a fare i traslocatori trasportando banchi e sedie nell’atrio e guardando i murales che
stavano facendo i nostri compagni delle terze.
Trascorse le vacanze, siamo ritornati a scuola: in via Passerini.
Per alcuni di noi è stato come tornare al passato: potevamo rivedere le nostre vecchie maestre. Le nostre aule erano spaziose e
luminose, grazie alle grandi finestre e al colore verde acqua delle pareti dipinte di fresco; i pavimenti erano tirati a lucido, le sedie nuove e comode. Avremmo dovuto sentirci felici come chi trasloca da una casa vecchia e cadente in una villetta nuova. Invece
non è stato cosi. Ci sentivamo degli estranei. Col passare dei
giorni all’ambiente ci si può anche abituare; quello a cui è impossibile abituarsi è il fatto di essere considerati ospiti che devono
comportarsi con discrezione, facendo sentire il meno possibile la
loro presenza. Come si fa a chiedere a dei ragazzi di undici anni
di trascorrere l’intervallo senza alzare la voce e senza fare un po’
di rumore? Dalle finestre potevamo vedere il campo da calcio,
ma ci era concesso di utilizzarlo solo per brevissimo tempo.
L’anno scorso, in seconda, ci siamo trasferiti nella palazzina di
via De Calboli, già sede del CdZ e poi della Polizia locale. Qua ci
sentiamo più a casa nostra, perché non dobbiamo condividere gli
spazi con nessuno, ma le aree comuni sono poche e anguste. Per
noi che frequentiamo il tempo prolungato l’intervallo dopo la
mensa è quasi cancellato: dobbiamo trasferirci nella sede di via
Passerini, scendere nei sotterranei e fare la fila per mangiare
tutti appiccicati, seduti ai tavoli appena liberati dai bambini delle elementari. Se ci affrettiamo, riusciamo ad affacciarci nel cortile, ma solo per iniziare una partita a pallone subito interrotta,
perché si deve riprendere il lavoro pomeridiano. Il cortile di via
De Calboli è solo uno spiazzo in cemento su cui si affacciano delle abitazioni private. Ci manca tanto il cortile della Cassinis, a ridosso del parco: un’oasi con alberi, un prato, un campetto da calcio, la rete da pallavolo e i tavoli da ping pong sotto il porticato.
Fra qualche mese noi usciremo dalle medie senza la soddisfazione di essere tornati nella vecchia sede ricostruita, consapevoli
però di avere frequentato la Cassinis, di avere fatto parte della
sua tradizione. È vero che una scuola non è fatta solo di aule e
di laboratori, ma soprattutto di persone e di esperienze, tuttavia
anche il luogo e gli spazi sono importanti e la Cassinis aspetta di
rinascere in via Hermada: più bella, più solida, più attrezzata,
accogliente come prima. (Gli studenti della III D, insegnante: Angela Giroletti)
ONA FRANCA
a cura di Sandra Saita
a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi
Il tempo dell’indifferenza
Cruijff, l’Inter e il Milan, la sua “Bestia Nera”
are lettrici, cari lettori, la primavera è un inno alla vita: le
C
rondini ritornano a casa, i fiori si aprono al cielo, due vecchi si
tengono per mano, un bimbo ti sorride... Ecco, questa stagione è
o, quello che vi mostriamo
non è un fotomontaggio.
Johan Cruijff, la cui morte ha
riempito i giornali di “coccodrilli”, ha indossato anche la maglia del Milan. Era il 16 giugno
1981 e il tre volte Pallone d’Oro,
in condizioni precarie a causa di
un’operazione appena subita,
accettò di schierarsi con i rossoneri nella prima edizione del
Mundialito Club. In verità, di
quel Milan-Feyenoord (0-0)
Cruijff giocò solo un tempo per
poi lasciare il posto a Romano,
ma la sua sola presenza fece notizia contribuendo a lanciare il
classico torneo di fine stagione
poi vinto dall’Inter.
Il Milan e Cruijff, tuttavia, si
erano già incontrati molti anni
prima e in un’occasione ben più importante: la finale di
Coppa dei Campioni del 28 maggio 1969, quando l’Ajax,
di cui il giovanissimo olandese stava per diventare il simbolo, si schierò sul campo del “Santiago Bernabeu” per affrontare la squadra capitanata da Gianni Rivera e allenata da Nereo Rocco. Per la prima volta un undici “orange” accedeva a una vetrina così prestigiosa e forse, anche
per questo, pagò dazio. Infatti, nonostante il gioco spumeggiante che praticava e la presenza di ottimi calciatori come Suurbier, Hulshoff e Keizer, per Cruijff&C. non ci
fu nulla da fare. Già dopo sette minuti Pierino la Peste
Prati aprì le marcature, raddoppiando poco prima della
fine del primo tempo. La differenza tra le due squadre
sembrò subito netta e solo quando Vasovic, al 61’, accorciò le distanze su rigore, i Lancieri entrarono veramente
in partita. Proprio Cruijff, con una paio delle sue classiche accelerazioni, mise i brividi a Cudicini sfiorando il
pareggio. Ma l’illusione durò poco perché Angelo Benedetto Sormani, cinque minuti dopo, siglava il 3-1 e poi
ancora Prati, dopo uno splendido contropiede orchestrato da Gianni Rivera, al 74’ fissò il definitivo 4-1.
Il primo tentativo dell’Ajax di entrare nell’empireo del
football si era rivelato un disastro, ma quelli che si affrettarono a seppellire il “calcio totale” degli olandesi dovettero ben presto ricredersi. Tempo due anni e i Lancieri,
sempre guidati da Cruijff, salivano sul gradino più alto
d’Europa battendo il Panathinaikos. Ripresentandosi
poi anche nella finale del 1972 contro - le vie del calcio sono infinite! - i neroazzurri di Milano, che l’anno prima avevano vinto un campionato incredibile sorpassando nelle ultime giornate proprio
i “cugini”. La Grande Inter, che nelle sue fila
vedeva ancora alcuni protagonisti dell’e-
N
popea di Helenio Herrera come
Burgnich, Facchetti, Bedin, Jair
e Mazzola, a cinque anni di distanza dalla sconfitta con il
Celtic del 1967 ritornava sul
palcoscenico della più affascinanate finalissima continentale.
Sarebbe riuscita, la sua granitica difesa, a fermare il gioco a
tutto campo degli olandesi?
Magari vincendo con un gol in
contropiede di Boninsegna?
La speranza di rinverdire gli antichi fasti durò un tempo. Poi, al
48’ e al 77’ proprio lui, Johan
Cruijff, batté Bordon. Finì 2-0
per l’Ajax e Gabriele Oriali, che
quella sera lo marcò a uomo, in
una recente intervista al “Corriere della Sera” ha ammesso
che ai neroazzurri andò pure di
lusso. La Grande Inter, dopo aver scritto pagini memorabili di Storia del calcio, se ne congedava mentre l’Ajax e
Cruijff vi entravano a pieno titolo, anche perché si sarebbero aggiudicati pure la successiva edizione della Coppa
dei Campioni, superando stavolta la Juventus per 1-0.
Nell’ottobre del 1973 Cruijff passò al Barcellona e non
poté quindi prendersi la rivincita con il Milan, che nel
gennaio 1974 venne annichilito per 6-0 dall’Ajax nel ritorno della finale di Supercoppa Europa. Con i rossoneri,
però, Cruijff si sarebbe di nuovo incontrato in veste di allenatore del Barcellona, e in entrambi i casi il Milan si
confermò la “bestia nera” dell’olandese, che perse entrambe le sfide.
Nella prima, la Supercoppa Europea 1989, il Milan di
Arrigo Sacchi pareggiò 1-1 al Camp Neu e al ritorno a San
Siro conquistò la competizione grazie a una punizione di
Chicco Evani. Sicuramente più memorabile, però, fu la seconda, quando il Milan di Fabio Capello, seppur privo di
Costacurta e Baresi, il 18 maggio 1994 rifilò un inaspettato 4-0 ai favoritissimi catalani nella finale di Champions
League. E proprio la faccia incredula di Cruijff dopo i primi due gol rossoneri, entrambi segnati da Massaro, rimase impressa nella memoria di tutti i tifosi del Milan perché, nei giorni precedenti, l’olandese aveva manifestato
un ottimismo eccessivo, forse dettato dal fatto che il suo
Barcellona stava per aggiudicarsi il quarto titolo spagnolo di fila e solo due anni prima aveva già vinto la “coppa con le orecchie”, superando la Sampdoria di
Boskov, Vialli e Mancini. Per la terza volta su tre,
però, il Milan fu fatale all’Immenso Johan
Cruijff. I cui destini, dal quel giorno, non si sarebbero più incrociati con nessuna delle due
squadre meneghine.
a cura di Franco Bertoli
Da vedere: Villa Lonati e il Museo Botanico
roppo intriganti gli articoli apparsi sui
T
numeri di ottobre e novembre 2015 su
Villa Lonati di Via Margaria 1/Via Zubiani 1
(prima del ponte della ferrovia di Via
Benefattori dell’Ospedale) per lasciar perdere
l’occasione delle giornate del Fai del 19 e 20
marzo che permettevano visite guidate al suo
interno! Il colpo d’occhio all’entrata è bellissimo. La Villa, risalente al XV secolo, prima cascina, quindi residenza di campagna e da
qualche anno vivaio comunale, è ora anche
sede del Settore Verde e Agricoltura del
Comune e, dall’ ottobre scorso, ha al suo interno un museo botanico interessantissimo. Gli
attuali settori che possono essere visitati gratuitamente tutti i mercoledì (così come in occasione di eventi a tema), il Percorso d’acqua,
il Frutteto dei Patriarchi con le specie da frutto storiche lombarde, il Labirinto dei Cereali
e le sue 7500 piante, le serre con varietà sia
tropicali che temperate sono estremamente
interessanti sia sotto l’aspetto visivo che no-
tua, guardati attorno, ascolta e la luce di questa nuova primavera entrerà in te. Guardare e ascoltare ci permette di non essere
indifferenti alla gioia e al dolore della vita. Quanto rispetto abbiamo della nostra vita e di quella degli altri? Papa Francesco dice
che si vive la globalizzazione dell’indifferenza. “Zona Franca” non
vive l’indifferenza e vuole questo mese di aprile, con notizie brevi,
ricordare ciò che abbiamo visto e udito.
• 4 marzo: le 4 suore di Madre Teresa di Calcutta trucidate in modo
aberrante, donne al servizio degli ultimi: certo, la morte in difesa dei
poveri non fa politica e ha poca voce.
• 18 marzo: all’ora di pranzo, la notizia è sconvolgente. A Roma una
mendicante chiede l’elemosina, un tifoso di calcio, straniero, spavaldo, si avvicina a lei e nell’indifferenza di tanti (scusatemi) piscia sulla sua persona; ella, con tanta dignità, non dice una parola, forse è impaurita, si alza e si allontana. In Spagna: un gruppo di giovani lanciano monetine sulla piazza e subito 4-5 ragazze, forse nomadi, litigano fra loro buttandosi a terra per prenderle. Gli altri ridono.
Non so se urlare o piangere. Allora scrivo perché questi fatti non possono scivolare via nell’indifferenza, perché noi siamo diversi.
25 aprile 2016: Italia cara da non dimenticare. 1945-2016: 71 anni di
un’Italia libera, sofferta, oggi un po’ arrabbiata. Sono certa, però, che
ai nostri padri, con i grandi valori alla vita che avevano allora, tanti
fatti di oggi non sarebbero passatinella loro indifferenza.
a cura di Franco Massaro
Fiocco rosa in Zona:
è nata Nuvola!
a primavera ha portato una bellissima novità nel “mini
L
zoo” Turati di via Riccardo Bauer. Questo angolo di
Niguarda, che ormai è diventato un punto fisso per bimbi e
nonni nelle loro passeggiate quotidiane, si è arricchito di un
nuovo ospite con l’arrivo di Nuvola, la figlia della pony. Una
sorpresa per i visitatori, ma lo è stata ancora prima, e maggiore, per il proprietario che aveva acquistato l’animale senza sapere della gravidanza. Per questa pony, che dove viveva prima
era anche mal tenuta, non curata, era stato un bel miglioramento arrivare in via Bauer. Ora madre e figlia sono in buone
mani, ben curate e sotto il controllo di veterinaria e maniscalco. Per la gioia di tutti! ([email protected])
zionistico. Ho visto piante di cannella, zenzero, avocado, caffè, tamarindo, scoperto una varietà impressionante di specie diverse di frumento e ammirato sia arbusti impressionanti nelle dimensioni che piantine minuscole
stupende. Una visita da non perdere! In proposito ricordo che i prossimi appuntamenti
saranno il 7, 8, 14 e 15 maggio per le manifestazioni Orticola e Green City Milano, a settembre per il Festival della Biodiversità ed ottobre per la Festa del Mais.
È con immensa gioia
che Emilia
e Luigi Introini
annunciano l’arrivo di
Sofia
che si aggiunge
a Lorenzo
e Chiara Emilia
OO DI
ONA
a cura di Roberta Coccoli
Matisse dagli occhi
diversamente colorati
atisse è un micetto di 1 anM
no, completamente bianco,
arrivato a Milano dalla
Campania quando aveva 2 mesi.
Ha due occhi meravigliosi, di
una bellezza particolare, perchè
uno è azzurro cristallino e uno
giallo oro intenso. Pur essendo
sordo, non mostra alcuna diversità rispetto ad altri gatti. È di
carattere docile e si relaziona benissimo anche con altri gatti o
con cani. È adatto anche a famiglie con bambini, e oltre al normale cibo per mici, ama la pizza, la pasta, le patate e persino
l'insalata! Malgrado la sua sordità, riesce a sentire le vibrazioni: basta battere sul pavimento per catturare la sua attenzione.
È in stallo presso l’“Associazione Coccobello Miao & Bao Onlus”
della nostra Zona, e si affida, dopo i regolari controlli, con chip,
vaccinato, sverminato.
Info: [email protected] - 340/4130114.
DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
A confronto due idee di città, di sicurezza e di amministrazione
Franco Mirabelli (senatore della Repubblica del Pd)
elle campagne eletN
torali, come quella
che stiamo vivendo a
Milano in vista delle elezioni amministrative di
giugno, spesso prevale la
propaganda ed è difficile
riconoscere le differenze
reali che esistono tra gli
schieramenti e i candidati sindaci e consiglieri.
Ma ci sono almeno tre vicende che sono avvenute
in queste settimane che
forse chiariscono cosa separa Beppe Sala, candidato a sindaco del Centrosinistra, lo
schieramento che ha governato la città in questi anni, da
Stefano Parisi, candidato del Centrodestra. Sono tutte vicende che riguardano o tirano in ballo il tema della sicurezza e della legalità.
La prima. In queste ultime settimane si stanno moltiplicando
sui treni di Trenord le aggressioni in particolare contro donne
sole o anziani. Ovviamente la condanna è e deve essere unanime così come la richiesta di maggiori garanzie di sicurezza
sui treni. Purtroppo altrettanto ovviamente Lega e cespugli si
sono impegnati a dare la colpa al Governo, a Renzi ecc.
Speculando come al solito sulle paure. Ma se si guardano i fatti ci si accorge che ciò che accade sui treni della Regione accade più raramente nelle metropolitane. E qui c'è una differen-
za. Per noi il compito della politica è risolvere i problemi dei
cittadini, non usarli. Per questo il comune di Milano e
l’Azienda Tramviaria Milanese (Atm) hanno organizzato un
servizio di vigilanza nelle stazioni e sui vagoni che lavora in
coordinamento con le forze dell’ordine. Chi invece urla e governa Trenord questo non l’ha fatto, preferendo alimentare le
paure anziché dare più sicurezza ai cittadini.
Secondo. In Lombardia il centrodestra e la Lega stanno facendo una battaglia intollerabile contro le libertà religiose. Le recenti leggi, fortunatamente cancellate dalla Corte costituzionale, rendono quasi impossibile la realizzazione di ogni luogo
di culto, non solo delle moschee.
Anche qui ci sono problemi reali: non è più tollerabile, né
per i fedeli né per i nostri quartieri, che si debba pregare in
un garage, in un edificio dismesso o in un cortile creando
disagio e tensioni. Anche qui ci sono due strade: o si definiscono regole chiare che consentano a tutti di poter avere un
luogo di preghiera in città (non solo ai mussulmani, ma anche agli evangelici, ai buddisti ecc.) oppure si solletica la
pancia delle persone indicando negli islamici il nemico di
tutti e di ognuno e si privano di un diritto costituzionale loro e, spesso, molte altre chiese.
Insomma qui la differenza è tra chi pensa che serva riconoscere i diritti di tutti per garantire convivenza e legalità e
chi invece spiega che ci sono cittadini di serie “a” e cittadini di serie “b” a cui bisogna proibire di pregare per non mettere a repentaglio la nostra sicurezza. Qualunque persona
di buon senso, compreso il candidato del centrodestra, capisce che la discriminazione e la violazione di una libertà,
elemento fondante della nostra civiltà laica e democratica,
è una pazzia e rischia di creare ferite e tensioni. Purtroppo
lo stesso Parisi è stato ripreso dalla Lega che gli ha detto
che non ci sarà mai una moschea dove governano loro.
Quindi in quel malaugurato caso avremmo ancora tante
viale Jennner volute dalla Lega e usate dalla Lega per cavalcare problemi che crea invece che risolvere.
Infine nei giorni scorsi l’on. Maristella Gelmini si è fatta riprendere mentre indignata mostrava una multa con alle spalle una fila di auto parcheggiare sul marciapiede. Anche qui capisco, ma non posso condividere, la propaganda qualunquista
contro le multe, ma credo che sia inaccettabile che chi chiede
sempre agli altri giustamente, soprattutto se immigrati, il rispetto delle regole e del principio che non esistono solo i diritti ma anche i doveri, faccia una cosa di questo genere.
Quindi ci sono due idee di legalità, e centra anche questo con
la sicurezza: una, la nostra, che dice che le regole si devono rispettare sempre e tutti se no si mette in discussione un valore fondamentale della convivenza civile; l'altra, la loro, per cui
le regole valgono soprattutto per gli altri e solo se conviene rispettarle, per cui il dovere di pagare le multe, le tasse o evitare che i propri comportamenti mettano in difficoltà altri non
rientra nella loro idea di legalità.
Forse questi tre esempi possono servire a chiarire che in
realtà non siamo tutti uguali, come qualcuno propaganda,
ma si confrontano due idee di città, di sicurezza e di amministrazione: noi vogliamo governare per risolvere i problemi delle persone, anche se non è semplice, altri vogliono
usarli per crearsi facile consenso.
GIURISPRUDENZA
Datore di lavoro insolvente: recuperabili retribuzioni e Tfr in caso di crisi aziendale
Alessia Castellana
ccade frequentemenA
te che il datore di lavoro sia inadempiente
nel pagamento delle retribuzioni e/o del Tfr (c.d.
liquidazione), soprattutto
nei momenti di crisi dell’impresa. In tali ipotesi
si è portati per convenzione a ritenere che non si
riuscirà a ottenere quanto dovuto. È bene invece
sapere che esistono alcuni efficaci strumenti cui i
lavoratori subordinati e i
soci delle cooperative di lavoro possono accedere affinché siano tutelati i loro diritti ed interessi.
Il c.d. “Fondo di garanzia” istituito dall'Inps, infatti, si sosti-
tuisce al datore pagando, sussistendone i requisiti, i seguenti crediti: Trattamento di Fine Rapporto, retribuzioni maturate negli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro, comprensive di ratei di tredicesima e altre mensilità aggiuntive, somme dovute a titolo di prestazioni di malattia e maternità e
contributi al fondo di previdenza complementare. L’intervento del Fondo è previsto anche nell’ipotesi di datore di lavoro sottoposto a procedura concorsuale in altro Stato dell’Unione Europea.
Cosa accade quando il datore non ha i requisiti per essere
sottoposto a una procedura concorsuale (fallimento, concordato preventivo, etc.)? Qualora il preventivo esperimento del
recupero del credito sia stato in tutto o in parte infruttuoso
è possibile comunque richiedere l’intervento del Fondo. Esso
è inoltre garantito anche laddove, in caso di decesso del datore, l’eredità sia giacente e/o sussista altro stato d’incertezza per l’assenza di eredi, rinuncia all’eredità o accettazione
con beneficio d'inventario.
Ulteriore ipotesi di inadempimento del datore si verifica
quando questi ometta di consegnare le buste paga: al lavoratore cessato è preclusa la possibilità di procedere con l’esecuzione forzata o con il deposito di istanza di fallimento, a meno che non si rivolga a un professionista per la ricostruzione
delle stesse, l’elaborazione dei conteggi e il conseguente accertamento dettagliato del proprio credito.
In ogni caso, l’assistenza dello studio legale può contribuire
seriamente a coadiuvare il lavoratore, anche quando il contesto aziendale è ormai gravemente compromesso.
Lo studio è a disposizione per fornire assistenza, nonché ad
avviare, previa elaborazione di preventivo, ogni iniziativa
necessaria. I lettori di “Zona Nove” potranno usufruire di un
primo colloquio gratuito.
Avvocato Alessia Castellana, V.le Premuda 16, Milano,
tel 02.36768630, [email protected].
ODONTOIATRIA
La pubblicità dei dentisti: c’è da fidarsi?
Nunzio M. Tagliavia
n questi ultimi anni, lo scenario nazionale dell’offerta di prestaIduezioni
dentistiche è radicalmente mutato e ha portato a definire
modalità per curarsi i denti: la prima attraverso strutture generalmente grandi con più professionisti, la cui proprietà è spesso
una società con ampia disponibilità economica da permettersi importanti investimenti nella pubblicità. La seconda attraverso studi
dentistici tradizionali con mediamente uno o due professionisti titolari abilitati a esercitare l’odontoiatria. Quest’ultimi per motivi di
disponibilità economica, non possono certo permettersi campagne
pubblicitarie come le grandi strutture, nelle quali vengono anche
coinvolti personaggi noti dei cosiddetti “media”. Questo martellamento pubblicitario mette in ombra gli studi dentistici della secon-
da tipologia, dando l’impressione a priori che le prestazioni nei
grandi centri siano superiori e addirittura più economiche, attraverso un condizionamento. Questo scenario configura un’evidente alterazione dei principi della concorrenza alla pari, solamente per un motivo di disponibilità finanziaria maggiore da
convogliare in un mezzo, quello pubblicitario, che non può dare
mai, in nessun settore commerciale o professionale, informazioni certe sulla qualità dei sevizi erogati. Ancor di più in campo
medico le informazioni certe sulla qualità delle cure non possono essere fornite attraverso il condizionamento pubblicitario,
ma attraverso la conoscenza diretta dei professionisti e della loro fama, spesso attraverso il passaparola. Il consiglio che ne
emerge è di non cadere nella trappola che chi strilli di più sia il
migliore. La scelta di chi curerà i denti è molto delicata e se si è
in procinto di intraprendere delle terapie dentali, è bene recarsi in più strutture, includendo anche studi più piccoli, nel quale
sarà più facile creare un rapporto di fiducia duraturo nel tempo
e, molto probabilmente, risparmiando di più.
Dottor Nunzio M. Tagliavia, Medico Chirurgo Odontoiatra, Medicina Estetica del Viso - Via Luigi Mainoni
D’Intignano 17/a, - 20125 Milano - Telefono 026424705,
Cellulare 3921899921 [email protected], www.dentistalowcost.it, www.fillermilano.com.
NATURA E SALUTE
Stop all’obesità e al sovrappeso!
Paola Chilò
a studi recenti si evince un dato allarmante: in Italia un cittaD
dino su 10 è obeso e a ognuno di essi se ne aggiungono 3 in sovrappeso. Ovviamente tale situazione contribuisce a un aumento
del rischio di malattie metaboliche, diabete, patologie cardiovascolari e quant’altro. Ci stiamo avvicinando al record dei paesi americani dove peraltro, come conseguenza, si rileva un aumento della
dipendenza da farmaci sia per tenere a bada “il grasso”, sia per prevenire o curare le disfunzioni causate dall’obesità. Tutto ciò non fa
che pesare sulla spesa sanitaria sia individuale che pubblica. Ma
perché siamo arrivati a questo? Perché stiamo perdendo il senso
del piacere e il cibo gratifica! Il circuito del piacere è legato alla sopravvivenza e all’evoluzione della specie. In questo periodo storico
nei paesi definiti “civilizzati”, il cibo risulta essere estremamente
disponibile, alla portata di tutti, non eccessivamente costoso, reperibile ovunque, facile, sicuro… persino bello! Basti pensare a quelle
meravigliose torte americane che ultimamente bombardano i sensi (soprattutto la vista), armoniosamente e sapientemente decora-
te dalla nuova figura definita ”cake designer”. Ma il circuito del piacere nella specie umana è molto più ampio; gratificazione è coltivare un piccolo progetto e portarlo a buon fine, è sperimentare una novità al giorno (l’abitudine uccide il piacere), è meravigliarsi di ciò
che abbiamo intorno, è riscoprire le arti seduttive nascoste e seppellite dentro di noi, è ritrovare l’hobby che non coltiviamo più, è risvegliare l’eros che ci abita, è stimarci più di chiunque altro… infatti il primo nemico siamo noi!
Fondamentalmente il cibo anestetizza le paure e fa compagnia.
Ecco perchè a fianco di un valido riequilibrio alimentare alcune volte è necessario un percorso di psicoterapia che sostenga un vero e
proprio processo di cambiamento. Naturalmente dal punto di vista
naturopatico l’alimentazione va valutata in funzione di ogni singolo individuo, considerando anche le eventuali intolleranze presenti
che sono ultimamente una concausa alle resistenze messe in campo dall’organismo nell’ottica di un dimagrimento. Vi sono pertanto
alimenti che possono velocizzare e altri che possono rallentare il
metabolismo, nel caso in cui la ghiandola tiroidea fatichi a lavorare. Le alghe, le patate dolci, le barbabietole, il prezzemolo, il radicchio, i ceci, l’orzo perlato e il pesce sono in grado di stimolare la funzionalità tiroidea. Il tè verde, il caffè verde, e il carcadè sono invece
bevande naturali che aiutano nel regolare e calmare la fame nervosa. I fiori di Bach che possono supportare le difficoltà di una dieta
sono: Agrimony, Chicory, Impatiens e Mustard. Sicuramente l’antidoto migliore al sovrappeso è sviluppare la propria creatività, perché il metabolismo accelera quando ci stacchiamo dalle abitudini,
rivalutiamo gli istinti e ci sentiamo liberi!
Paola Chilò, Naturopata esperta in riequilibrio alimentare con orientamento psicosomatico - Per informazioni o appuntamenti: Tel. 3396055882 - Studio
Naturopatia in Via Terruggia 1, 20162 Milano - e-mail [email protected].
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IL SEMAFORO
DI FULVIO TESTI
Il vostro articolo sul semaforo pedonale pericoloso in Testi riprende
un tema che circa due anni fa avete già trattato: vi avevo informato
di una lettera alla Presidente Uguccioni firmata da molti utenti
del Centro Anziani di via Santa
Monica che segnalavano la pericolosità degli attraversamenti
per gli eccessi di velocità.Vi avevo
informato che la Presidente Uguccioni aveva contattato l’Ufficio
Viabilità e la risposta era stata
che avrebbero fatto la prova di incidentabilità... Cioè gli autovelox
si mettono solo se ci sono morti
non per la prevenzione... poi tutto
si è fermato. Possiamo andare
avanti a scrivere lettere a “Zona
Nove” ma poi a che serve?
Rita Montoli (marzo)
CAOS IN PIAZZA
BELLOVESO
Nella foto 1 parcheggio selvaggio
in pizza Belloveso.
Lettera firmata (marzo)
I PADRONI
DELLA STRADA
Ecco come, nella foto 2, sostano
certe auto in prossimità di un
passaggio pedonale e uno scivolo per disabili
Salvatore Squeo (marzo)
CHI COSTRUIRÀ
ALLA CASERMA?
Sul numero di febbraio avete
pubblicato un articolo molto interessante sulla destinazione futura dell’area della ex caserma
dei bersaglieri di viale Suzzani.
Chiedo cortesemente se sapete
quale sia l’azienda costruttrice
per le nuove abitazioni che avrà in
appalto il terreno.
Lettera firmata (marzo)
• Cassa Depositi e Prestiti, cedute le
aree al pubblico e pagati gli oneri di
urbanizzazione, avrà le concessioni
edilizie e deciderà a chi fare costruire le case oppure venderà direttamente le volumetrie rientrando del
capitale investito.
LA SCUOLA LOCATELLI
UN GRAZIE AI GENITORI
Sono una mamma della scuola elementare Locatelli di via Veglia.
Vorrei attirare la vs attenzione sul
degrado strutturale delle nostre
scuole e ringraziare le 70 persone
tra cui 5/6 insegnanti e 5/6 bambini
che, aderendo all’iniziativa di Lega
Ambiente “Non ti scordar di me...
scuole pulite”, che un giorno sono
arrivate piene di buona volontà, con
stracci e scope e hanno pulito vetri,
banchi, pavimenti, lavagne, muri,
scaffali, imbiancato 2 classi, lavato
le tende di tutta la scuola e pulito
quello che rimane dei pochi bagni
della scuola. È da anni che la scuola
sta attendendo un intervento radicale di ristrutturazione dei bagni,
ma fino ad ora ha ottenuto solo pochi interventi superficiali. Nei mesi
scorsi il Comune, dopo l’ennesimo
problema ai bagni (rottura di un tubo) ha fatto un sopralluogo valutando un evidente cedimento strutturale aveva ritenuto addirittura opportuno di chiudere la scuola.
Questo non è avvenuto in quanto il
dirigente si era impegnato di aprire
i bagni del terzo piano (inutilizzato),
far chiudere tutti i bagni delle colonna di 3 piani compromessa dal cedimento dei tubi e far sistemare quelli dell’altra colonna che non funzio-
1
C’è anche la buona sanità
n un periodo di inefficienze in ambito sanitario, segnalo con
piacere la mia positiva esperienza presso il Cto di via Bignami
a seguito di frattura del malleolo peroneale sinistro, avvenuta in
Turchia il 22.7.2015. Il 4.8.2015 sono stata sottoposta a intervento chirurgico per la riduzione e osteosintesi della frattura con
placca e viti e posso affermare che dal Pronto Soccorso alla Sala
Operatoria, fino alle dimissioni e alla fase riabilitativa, professionalità ed assistenza non mi sono mai mancate neppure quando, per una sopravvenuta infezione sottocutanea in sede di cicatrice chirurgica, ho dovuto sospendere la fisioterapia instraurando sotto il controllo diretto e assiduo del dottor Isidoro
Schilton, un’adeguata terapia farmacologica che mi ha portato
a guarigione. Le costanti e attente cure di tutti i sanitari, completata la fisioterapia, mi hanno pienamente riabilitata ed ora
attendo di essere risottoposta a intervento chirurgico per la rimozione dei mezzi di sintesi, confidando sempre nell’eccellenza
di un servizio sanitario pubblico che, nonostante tutto, ancora
esiste e resiste. Maria Lucia Centofanti (marzo)
I
nano. Bene, tranne la chiusura della colonna di bagni tutto il resto non
è stato fatto!
Lettera firmata (marzo)
L’ERBA DEL VICINO
NON SI CALPESTA
Allego il testo di una denuncia
per come la MM S.p.A. ha distrutto l’aiuola di via Asturie (foto 3). “Nei giardini delle case popolari di via Asturie n° 8 dalla
metà di febbraio la MM S.p.a.,
gestore per conto del Comune,
sta facendo degli ‘interventi
straordinari’ per recuperare alcuni appartamenti vuoti. Da tener presente che la MM Spa, ha
dichiarato su manifesti affissi a
dicembre 2014 su tutte le scale
del caseggiato che ‘la tua casa
merita un grande impegno’.
Grande attesa quindi per vedere qualche miglioramento rispetto alla passata gestione di
abbandono dell’Aler. Ci si potrebbe chiedere: installazione di
ascensori, misure antinfortunistiche, riparazione di citofoni, di
cantine allagate, di termosifoni,
pitture delle scale ecc. Tutte cose segnalate da anni. Nulla di
tutto questo! Il recupero di alcuni appartamenti vuoti e la loro
messa a norma tramite aziende
edilizie esterne ci ha regalato il
passaggio quotidiano dei loro
automezzi sull’aiuola comune
ridotta irrimediabilmente a una
autostrada di fango!
Anabelle Martelli (Lettera firmata)
ne sopra le teste dei residenti,
senza che sia chiesto il loro parere.
Cristiano Ratti (marzo)
LE BOCCIOFILE
DI ZONA 9
In riferimento all’articolo sul giornale di marzo dal titolo sulla Bocciofila Gdl, vorrei precisare che in
zona 9 sono presenti anche altri
Centri sociali, tra cui il Csrc per anziani Santa Monica 4, di cui sono
presidente, in cui si svolgono attività che coinvolgono persone anziane. Il Csrc per anziani Santa Monica 4 offre inoltre numerose altre attività tra cui ginnastica, ballo, laboratori artistici e animazione.
Alberto Oggioni (marzo)
UNA STRADINA
PER RACCONIGI
Allego una foto (la 4) per farvi una
domanda su via Racconigi. Ma
non è possibile aprire una stradina (anche in terra battuta) lungo
il muro che costeggia il prato? Ma
chi va a sedersi su quelle panchine abbandonate? Di sicuro non le
nostre anziane del quartiere.
Andate a vedere dall’angolo di v.le
Suzzani e, se possibile, datemi
una risposta.
Marcella Turroni (marzo)
• Va bene, ma la stradina a che
servirebbe? La
MA CHE FANNO
IN PIAZZA AULENTI?
Abito in vie de Castillia e desidero
segnalare l’uso, secondo me criticabile, che viene fatto di piazza Gae
Aulenti. Da mesi infatti la piazza è
sede di varie iniziative, alcune di rilievo (mostre, dibattiti), altre chiassose e di dubbio gusto. Mi riferisco a
“eventi” come Italia’s got talent o lo
spettacolo di luci organizzato da
Samsung. Spettacoli rumorosi che
richiamano migliaia di persone e
che non hanno niente a che vedere
con la cultura. Mi piacerebbe sapere
chi concede i permessi per queste
iniziative, senza tenere minimamente conto del fastidio causato alle centinaia di famiglie che vivono nei dintorni. Mi piacerebbe sapere perché uno spazio pubblico
venga concesso a privati per organizzare iniziative promozionali
e commerciali che di culturale
non hanno niente. Infine vorrei
saper perché tutto questo avvie-
IN VIA CIRIÉ
SENZA SERVIZI
Siamo inquilini del Comune di
Milano e abbiamo la sfortuna di
vivere in un condominio a gestione mista, dove alcuni hanno comprato l’alloggio. Quindi i servizi
non sono più forniti dal Comune
ma dall’amministratore nominato
dai proprietari. Ciò significa che,
pur pagando quasi 300 euro al
mese di spese condominiali, siamo
abbandonati a noi stessi: le imprese di pulizia scelte dagli amministratori non svolgono il loro dovere. Scale e cortili sono sporchi, i bidoni della differenziata vengono
lavati nel verde comune, lasciandovi residui d’acqua puzzolenti, i
balconi perdono i pezzi, le cantine
sono in condizioni allucinanti, non
c’è servizio di ricevimento delle
raccomandate. Il Comune di
Milano dov’è.
Anna Eboli (marzo)
3
2
4
tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected]
Addio all’attore Riccardo Garrone
L’ultimo saluto alla Bicocca
Lorenzo Meyer
o scorso 16 marzo si sono svolti presso la
L
Parrocchia San Giovanni Battista alla Bicocca i funerali del grande attore Riccardo Garrone. Nato a Roma il 1°
novembre 1926, si era
trasferito nella nostra zona da circa 3 anni insieme alla moglie Grazia
(con lui nella foto). Lo
scorso dicembre era stato
premiato dal nostro giornale con lo “Zonino d’Oro”
per i suoi meriti artistici.
Nato a Roma, in Piazza
Vittorio all’Esquilino, Garrone già da piccolo respira subito aria di spettacolo. Sua nonna aveva infatti un ristorante davanti al Cinema-teatro Manzoni dove recitavano Petrolini, Enrico Viarisio e i
più grandi attori teatrali
napoletani.
Nasce così la passione
per la recitazione che
porta Garrone a frequentare nel 1949 l’Accademia Nazionale d’Arte
drammatica “Silvio D’Amico”. Un anno dopo
è già in tournée teatrale in Sud America con
la compagnia Gassman-Torrieri-Zareschi.
Inizia quindi una carriera di successi durata oltre sessant’anni.
Noto al grande pubblico per la famosa battuta
“E anche questo Natale se lo semo levato dalle
p…” in “Vacanze di Natale 1983” e per la figura
di San Pietro per 18 anni
testimonial di successo
della pubblicità della
Lavazza, Riccardo Garrone è stato innanzitutto
uno dei più importanti
protagonisti del cinema
italiano dei tempi d’oro,
quello di Gassman, Mastroianni, Sordi e Manfredi. Tra gli oltre 200
film da lui interpretati ricordiamo “Signori si nasce” (1960) con Totò,
“L’audace colpo dei soliti
ignoti” (1960),“La ragazza con la valigia (1961) e
“La dolce vita” (1962) di
Federico Fellini, premio
Oscar a Hollywood.
Non bisogna inoltre dimenticare i tanti successi teatrali e il grande
lavoro svolto come doppiatore. Non a caso,
quella di Garrone, era
considerata la migliore voce del cinema italiano. Memorabile la interpretazione di “Dio”
in “Aggiungi un posto a tavola”.
La redazione di “Zona Nove” porge sentite
condoglianze alla famiglia Garrone.
L’Aurelio non c’è più
Circolo Rigoldi del Pd
Aurelio era l’Aurelio. Un comunista vecchio
L’
stampo. Un pezzo del Novecento, quando a
un partito come il Pci si apparteneva, quando la
sezione era la seconda famiglia.
Per anni nell’attuale circolo del Partito Democratico di Niguarda l’Aurelio
apriva la saracinesca la
mattina e la chiudeva la
sera. Era l’Aurelio che tagliava l’Unità per esporla
in bacheca.
Era nato nel 1930, a Salsomaggiore. Alla fine degli anni ‘50 era venuto a
Milano, quartiere di Affori, lasciando la famiglia al
paese, in cerca di un lavoro più continuativo.
Finalmente nel ‘68 aveva
trovato un posto da custode presso la Cooperativa
Edificatrice di Niguarda
che dava diritto anche all’alloggio, così aveva potuto trasferire anche la moglie Luisa e il figlio Roberto a Milano. Dopo qualche anno aveva trovato un lavoro all’Unità, nella storica sede di viale
Fulvio Testi, dov’era rimasto fino alla pensione.
Un motivo di grande orgoglio per lui, comunista
fino al midollo.
Da sempre tutti noi del circolo abbiamo contato su di lui e abbiamo discusso con lui. L’Aurelio aveva un carattere impetuoso e non tollerava che qualcuno giocasse con il Partito o lo
usasse per le sue ambizioni personali. Il Partito veniva prima di tutto. Era sempre il primo a
fare la tessera perché diceva che se gli fosse
successo qualcosa almeno il Partito non ne
avrebbe ricevuto un danno. L’unico che non
toccava niente quando il circolo offriva buffet o
aperitivi, l’unico che alle feste dell’Unità, allo
Gnocco Fritto, non approfittava del servizio ristorazione. I soldi del Partito non si dovevano
sprecare in cose inutili, per nessun motivo.
Abbiamo imparato in
tanti da lui.
Non aveva peli sulla lingua e se gli facevi saltare
la mosca al naso ti mandava a quel paese col suo
colorito vocabolario e il
suo accento emiliano che
non aveva mai perso nonostante i molti decenni
trascorsi a Milano, dove
era riuscito a garantire
alla sua famiglia un futuro e una promettente prospettiva di vita.
L’Aurelio era una persona umile, schiva e aveva
una gentilezza d’animo
che affiorava spesso da
sotto la sua rudezza e la
sua impulsività. Spesso
non si capacitava dei cambiamenti, li criticava
quasi d’istinto salvo poi restare, come aveva imparato a fare fin da giovane, sempre fedele al
Partito, con la P maiuscola, fosse il Pci, il Pds, i
Ds o infine il Pd.
Oggi lo piangiamo in tanti. Lascia un vuoto incolmabile. Ci mancherà la sua rettitudine, la sua
schiettezza, la sua arguzia, le battute fulminanti e
le risate che ci faceva fare strizzandoci l’occhio da
cui balenava la sua scintillante intelligenza.
Una colonna del circolo Rigoldi del Pd a Niguarda
che non c’è più. Un grande abbraccio alla moglie
Luisa, al figlio Roberto e a tutti i suoi cari.
La redazione di “Zona Nove” si associa al lutto.
Dipinti di strada
Beatrice Corà
are della città la propria tela sulla quale
“F
dipingere”. La frase di Blu, grande artista
italiano famoso in tutto il mondo degli “artisti di
strada” fa riflettere e apprezzare, ancora di più
e anche nella nostra zona, i vari graffiti urbani
su muri, saracinesche, centraline, tombini, vasche del Seveso e altro. La “donna di colore”, co-
lora a festa la centralina che si trova in v.le
Zara vicino a p.le Istria. La saracinesca di
un negozio in v.le F. Testi fa primavera e la
rana ravviva anch’essa la quotidianità della
nostra zona. Dal giugno 2015 il Comune ha
messo a disposizione dei writers 100 muri da
dipingere. Bella iniziativa!
NICODOMUS S.I. DI CALLÀ N.
Tel. 0266106087
Fax 0266106486
e-mail: [email protected]
www.nicodomus.it
Bus 42
MM5
Tram 5-7-31