Renzi: “Non siamo - La Voce d`Italia

Download Report

Transcript Renzi: “Non siamo - La Voce d`Italia

Premio Nacional de Periodismo
1950
1950
2015
Anni di Storia...
Fondatore Gaetano Bafile
Anno 67 - N° 64
2015
Anni di Storia...
Direttore Mauro Bafile
Deposito legale: 76/0788
Caracas, venerdì 8 aprile 2016
La Voce d’Italia
www.voce.com.ve
@voceditalia
Belgio, la polizia: “Aiutateci
a identificare l’uomo col cappello!”
Il premier ha affermato che non da alcun peso a chi continua a fare polemica tutti i giorni
Renzi: “Non siamo
il governo delle lobby”
Il Pd tiene alta la guardia con l’occhio alle amministrative di giugno e il referendum costituzionale
di ottobre. Continua a tenere banco l’inchiesta di Potenza. Il progetto per la “banda larga”
(Servizio a pagina 10)
PETROLIO E TRIVELLE
Lite M5s-Pd
sulla sfiducia
ROMA - Contro Renzi e il suo governo il
M5s alza il tiro: non basta la mozione di
sfiducia presentata per cercare di mandare
a casa un esecutivo, che i 5 Stelle definiscono una “combriccola del quartierino”,
e dare “all’Italia un governo legittimato dal
popolo che faccia l’interesse nazionale”.
Ora chiedono l’interrvento del presidente
Mattarella.
(Servizio a pagina 9)
PANAMA PAPERS
I vip italiani
si difendono
(Servizio a pagina 9)
ROMA - Non sarà un’inchiesta a far
cambiare passo o agenda al governo,
perché quell’agenda è dettata dalla necessità di far ripartire il Paese e
non, come vorrebbero far credere le
opposizioni, da lobby e petrolieri.
Matteo Renzi lo dice chiaro e tondo:
- E’ una barzelletta che siamo il governo delle lobby. Ai giochini dei politicanti che continuano tutti i giorni
a fare polemica non prestiamo attenzione. Ci dicono che è un rischio
fare le opere, pubbliche e private. Ma
l’unico rischio è non sbloccarle.
Anzi, sono convinti i renziani, la risposta migliore alle opposizioni che
“provano a trascinarci in un rissa
quotidiana” è dire con ancora più
forza che il governo non rallenta il
passo e ottiene risultati come quelli
sul turismo in crescita.
All’indomani del piano per Bagnoli,
il presidente del Consiglio presenta il
progetto per la banda larga.
(Continua a pagina 8)
CIV- CARACAS
Il rispetto
delle devozioni più care
(Servizio a pagina 2)
VENEZUELA
PRESIDENTE MADURO
NELLO SPORT
“CHAVISTAS”-OPPOSIZIONE
In studio emendamento
per ridurre periodo parlamentare
Scontri violenti di fronte
alla sede del CNE
CARACAS – Anche la Legge di Amnistia, approvata recentemente dal Parlamento, sarà sottoposta all’esame del “Tribunal Supremo de Justicia”.
E probabilmente, come giá accaduto con la Riforma della Banca Centrale, sarà dichiarata incostituzionale.
Il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro,
ha annunciato ieri che è sua intenzione chiedere il parere di costituzionalità alla Corte, poichè
considera La Legge di Amnistia inaccettabile.
Il capo dello Stato, d’altro canto, sta valutando
l’opportunità di presentare alla Corte, per la sua
approvazione, un Emendamento alla Costituzione per ridurre a 60 giorni il periodo del Parlamento attuale
(Servizio a pagina 4)
CARACAS - Scontri fra militanti chavisti
e rappresentanti dell’opposizione si sono
registrati ieri davanti alla sede del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), nel centro
di Caracas, nelle stesse ore in cui l’Assemblea Nazionale discuteva la convocazione
di un referendum per revocare il mandato
del presidente Nicolas Maduro.
Militanti pro governativi hanno attaccato gli oppositori - compresi due deputati - con pietre e bastoni, gridando “Non
passerete!” e “Il centro è chavista”. Negli
incidenti sono rimasti feriti almeno due
giornalisti.
(Servizio a pagina 5)
Accusa choc
dalla Svezia:
“Ibrahimovic alla
Juve era dopato”
Dragi: “La crescita è più bassa del previsto”
(Servizio a pagina 10)
Rif. J - 00089287 - 3
RISCHI SULLA TENUTA DELL’UE
Desde 1953
EL UNICO CAL
ZADO
DE
MUJER
RE DE
OMB
HOMBRE CON N
Calle Bolivia, Edf. Laura, Catia - Caracas
www.calzadoslaura.com e-mail: [email protected]
@clubitaloccs
Pagina 2 | Venerdì 8 aprile 2016
Centro Italiano Venezolano A.C.
www.voce.com.ve
del CIV Caracas
Redazione: Anna Maria Tiziano e Romina Serra / Foto: Luciano Biagioni
La S. Messa dedicata a “Gesù della Misericordia”cede la S. Pasqua
Nel nostro C.I.V. il rispetto
delle devozioni più care
CARACAS.- Attesa, commovente, con immutata
fede da parte di tutti i nostri Soci, è stata officiata
presso il Salone Italia, la “S.
Messa di Gesù della Divina
Misericordia”, con la speciale parteciazione del Gruppo “Coral Betania”. Fondato il 19 Aprile dell’anno
1981, diretto dalla Prof.ssa
Maria Auxiliadora Bianchini in Leon, il Coro, è composto da membri appartenenti alla “Asociacion
Civil Fundaciòn Betania”,
distintasi attraverso il proprio eccellente repertorio
arricchito da diversi stili
musicali. “Coral Betania”,
si dedica con altruismo e
amore a trasmettere gioia
e speranza, offrendo, squisiti programmi, nel corso
di generose manifestazioni presso ospedali, case di
cura, case di riposo per anziani e cerimonie religiose,
prendendo inoltre parte
in manifestazioni importanti sia in Venezuela che
all’estero.
www.civ.com.ve
La squisita “Zeppolata”
di S. Giuseppe
CARACAS.- Tradizioni, usi e costumi di “Casa Nostra”,
possiamo “assaporarli” e “viverli” nel nostro “Centro”,
come lo scorso “dolce” 19 Marzo, che ha concesso ancora una volta, a tutti i Soci, di gustare le meravigliose
“Zeppole di San Giuseppe”.
La simpatica riunione conviviale, si è svolta presso il
Salone Italia,organizzata dal Comitato Dame del C.I.V.
e la Giunta Direttiva.
Nelle foto di Luciano, momenti del “dolcissimo appuntamento”.
IL FATTO
www.voce.com.ve | venerdì 8 aprile 2016
3
BRASILE
Impresa indagata
ammette donazioni
a campagne di Dilma
RIO DE JANEIRO. - La Andrade
Gutierrez, seconda maggior impresa brasiliana del settore edile,
ha ammesso davanti alla magistratura di aver effettuato donazioni legali, ma originarie di tangenti, per le campagne elettorali
di Dilma Rousseff del 2010 e del
2014. Le dichiarazioni, rese dall’ex
presidente dell’azienda, Otavio
Marques de Azevedo, fanno parte
dell’accordo di ‘delazione premiata’ (sconto di pena in cambio di
confessione dei reati) stretto con
il pool di magistrati dell’inchiesta
‘Lava-Jato’ sui fondi neri Petrobras.
In base alle rivelazioni, le donazioni sono state versate utilizzando
mazzette provenienti da fatture
‘gonfiate’ in appalti ottenuti con
la compagnia statale del petrolio,
Petrobras, e con il settore elettrico,
tra cui le opere per la costruzione
della mega-diga di Belo Monte, in
Amazzonia.
Nuovi guai per il presidente della Camera dei deputati brasiliana, Eduardo Cunha, accusato di
nascondere conti all’estero e già
indagato per corruzione e riciclaggio nello scandalo sui fondi neri
Petrobras: l’impresario Leonardo
Meirelles ha rivelato di avere prove
di pagamenti effettuati a favore di
Cunha e pari a 5,1 milioni di dollari.
Le dichiarazioni sono state rese
davanti al Consiglio etico della
Camera, dove è in corso un processo disciplinare contro lo stesso
Cunha che potrebbe annullarne
il mandato. Secondo Meirelles,
ex socio del faccendiere Alberto
Youssef - uno dei principali pentiti
dell’inchiesta ‘Lava-Jato’ -, il denaro sarebbe stato depositato in suoi
conti all’estero che avrebbero avuto come destinatario finale proprio
il presidente della Camera.
Il terremoto innescato dalla
fuga di notizie più grande
della storia finanziaria
e politica ha continuato a
far tremare leader e vip di
mezzo mondo.
La procura argentina ha
chiesto alla magistratura
di aprire un’inchiesta sul
presidente Mauricio Macri
che non ha dichiarato la sua
partecipazione alla gestione
della Fleg Trading Ltd, una
società offshore
appartenente al padre
Panama Papers: Cameron ammette,
aveva quote nella società del padre
Benedetta Guerrera
ROMA. - Dopo giorni di risposte imbarazzate sullo scandalo
Panama Papers il premier britannico David Cameron alla
fine ha ceduto. In un’intervista esclusiva al canale Itv news
ha ammesso di possedere una
quota della società offshore
creata dal padre Ian (scomparso nel 2010), precisando
tuttavia di averla venduta per
“30.000 sterline” poco prima
di diventare primo ministro.
Una scelta strategica, quella
del primo ministro britannico, probabilmente dettata
dalla necessità di uscire al più
presto dal pantano panamense che rischiava di sommergerlo alla vigilia del referendum
sulla Brexit. La ‘confessione’
di 13 minuti arriva alla fine
di una giornata in cui il terremoto innescato dalla fuga di
notizie più grande della storia
finanziaria e politica ha continuato a far tremare leader e
vip di mezzo mondo.
“Sì possedevo delle azioni nella società di mio padre”, sono
le parole pronunciate da Cameron durante l’intervista “e
le ho vendute nel 2010 proprio perché se fossi diventato
primo ministro non volevo
che qualcuno pensasse che
avessi un’agenda segreta”,
scandisce il primo ministro
insistendo di “non avere nulla
da nascondere”. In un chiaro tentativo di mettere fine
alle pressione dei giornali e
dell’opposizione, che dopo
l’intervista ha cominciato a
chiedere le sue dimissioni,
Cameron snocciola numeri e
date.
“Io e Samantha avevamo un
conto in comune e possedevamo 5.000 azioni della Blairmore Investment Trust (la società
del padre, ndr) che abbiamo
venduto a gennaio 2010. Valevano circa 30.000 sterline”.
A proposito di quelle stesse
quote, ha quindi dichiarato di
aver “pagato tasse sui dividendi”, ma non sui “capital gain”,
dato l’ammontare dei profitti
ricavati. In ogni caso, ha assicurato, “sono stato soggetto in
tutto e per tutto alla tassazione britannica, normalmente”.
Fin qui tutto chiaro. Il problema è che Cameron nell’intervista si è rimangiato l’affermazione secondo cui né lui né
la sua famiglia avrebbero mai
beneficiato del fondo offshore
paterno. E ha ammesso anche
di aver incassato 300.000 sterline di eredità alla morte del
padre - un facoltoso broker
finanziario - aggiungendo di
“non sapere” se parte di questo denaro fosse transitato in
precedenza in paradisi fiscali. Il premier ha però ribadito
l’impegno di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei
redditi, impegno che l’opposizione laburista gli rimprovera
d’aver finora disatteso.
Una richiesta rinnovata anche
dal Guardian che pubblica ‘10
domande’ a Cameron, mentre
il Financial Times rivela come
il premier sarebbe intervenuto
in sede Ue in materia fiscale,
favorendo “scappatoie” proelusione. Ad aggravarsi non è
stata solo la posizione di Cameron. E di mezzo c’è un altro
padre.
La procura argentina ha chiesto alla magistratura di aprire
un’inchiesta sul presidente
Mauricio Macri che non ha
dichiarato la sua partecipazione alla gestione della Fleg Trading Ltd, una società offshore
appartenente al padre. Mentre
spunta quella che potrebbe
essere la prima ‘connection’
americana dei Panama Papers,
almeno stando a quanto scrivono il Washington Free Beacon e il Washington Examiner, due pubblicazioni vicine
ad ambienti ultra conservatori
e spesso giudicate poco attendibili.
La connessione potrebbe imbarazzare Hillary Clinton, visto che chiama in causa John
Podesta, il capo della sua campagna elettorale. Secondo i
giornali il Podesta group, cofondato da John e guidato dal
fratello Tony, avrebbe svolto
un ruolo di lobby per la Russian Sberbank, nominata nei
Panama Papers per gli accordi segreti che avrebbero contribuito ad arricchire molti
esponenti dell’inner circle di
Vladimir Putin. Lui, il presidente russo, continua a bollare il caso come “un tentativo
di destabilizzare” la Russia
“dall’interno” ribadendo di
non essere nella lista pubblicata dai media.
Dopo le dimissioni del premier islandese Sigmundur
Gunnlaugsson,
rimpiazzato
dal ministro dell’Agricoltura
Sigurdur Ingi Johannsson, è
stata la volta del presidente
della banca austriaca Hypo
Vorarlberg, Maichael Grahammer e di un consigliere di sorveglianza della banca olandese Abn Amro, Bert Meerstadt.
Intanto mentre il governo di
Panama, dove ha sede lo studio Mossack Fonseca, ha annunciato la creazione di una
‘commissione di esperti’ per
cercare di migliorare la trasparenza nel settore della finanza offshore, è scesa in campo
anche l’Unione europea. “Le
rivelazioni mi hanno scioccato, è immorale, non etico,
inaccettabile, gli importi sono
scioccanti”, è stato l’accorato
commento ai Panama Papers
del Commissario agli affari
economici, Pierre Moscovici
che ha sollecitato la creazione
di una “lista nera” dei paradisi
fiscali il prima possibile.
E’ anche per questo che per
il commissario Ue definisce il
caso “una buona notizia sul
piano politico”. I Panama Papers, è la speranza di Moscovici “rafforzeranno l’azione di
coloro che dicono basta, l’opinione pubblica è il nostro più
forte alleato”.
VENEZUELA
FONDATO NEL 1950
DA GAETANO BAFILE
Direttore
Mauro Bafile - CNP 5.613
bafi[email protected]
A cargo de Berki Altuve
Redazione
Attualità
Angelica Velazco
Romeo Lucci
Yessica Navarro
Arianna Pagano
Desde el Palacio de
Miraflores donde recibiò
las firma en rechazo a Ley
de Amnistía aprobada
por la Asamblea Nacional
(AN). El Presidente
Nicolás Maduro dijo que
estudiará la posibilidad
de recortar el período de
la AN a través de la
enmienda constitucional
Cultura
Anna Maria Tiziano
[email protected]
Venezuela
Berki Altuve
[email protected]
Sport
Fioravante De Simone
fi[email protected]
Redazione di New York
Mariza Bafile (Responsabile)
Flavia Romani
Disegno Grafico
Leonardo Fernández
[email protected]
Redazione Europa
Mariza Bafile (Caporedattrice)
mabafi[email protected]
Giovanna Chiarilli
[email protected]
Laura Polverari
[email protected]
Juan Carlos Bafile
Lorenzo Di Muro
Edizione Digitale
www.voce.com.ve
Alfredo Bencomo
[email protected]
Leonardo Fernández
[email protected]
Concessionaria
per la Pubblicità
Giuseppina Liberatore
[email protected]
Consiglio di Amministrazione
Presidente
Antonio Romani
Consigliere
Amedeo Di Lodovico
Amministrazione
Yoselin Guzmán
[email protected]
La Voce d’Italia è una tribuna aperta a tutti
i lettori senza preclusioni di ordine politico.
Le opinioni dei nostri collaboratori non
rispecchiano necessariamente
quelle del giornale.
www.voce.com.ve
@voceditalia
La Voce d’Italia
Ed. Caracas. Local 2.
Av. Andrés Bello, 2da. transv.
Guaicaipuro Norte
Caracas - Venezuela
Telefax: (0058-0212)
576.9785 - 576.7365
571.9174 - 571.9208
E-mail: [email protected]
“La testata fruisce dei contributi
statali diretti di cui alla legge 7
agosto 1990, n. 250”.
Agenzie giornalistiche:
ANSA, ADNKRONOS, AISE,
GRTV, Migranti Press, Inform,
AGI, News Italia Press, Notimail,
ABN, 9 colonne.
Servizi fotografici:
Ansa, Notimail, Luciano Biagioni,
Emme Emme.
Maduro evaluará propuesta
de enmienda constitucional
CARACAS- El Presidente de la
República, Nicolás Maduro dijo
que estudiará la posibilidad de recortar el período de la Asamblea
Nacional a través de la enmienda
constitucional.
“Escarrá ha lanzado una propuesta,
la voy a evaluar con absoluta seriedad. Si veo que es la posibilidad de
despejar los caminos del golpismo
y de la utilización de la Asamblea
Nacional yo mismo la activaría, si el
pueblo me acompaña”, recalcó.
El mandatario nacional enfatizó
que la ley de Amnistía y Reconciliación Nacional representa “una
declaratoria de guerra”, por lo que
pidió a los ciudadanos “aislar a los
violentos”.
La propuesta fue realizada por el
abogado constitucionalista, Hermann Escarrá, durante su intervención en el acto de rechazo a
la Ley de Amnistía que se llevó a
cabo en Miraflores.
A juicio de Escarrá, el mandatario
nacional tiene la facultad de presentar, ante Consejo de Ministros,
una enmienda sin autorización
del parlamento, pues considera
que está en proceso de “transición”.
“Ya está redactado el artículo único
de esa enmienda debe decir: se reduce a 60 días el periodo constitucional
de los integrantes de la actual Asamblea Nacional”.
Pide al TSJ declara
insconstitucionalidad
Maduro firmó un documento con
el que solicitará al Tribunal Supremo de Justicia (TSJ) declarar la
inconstitucionalidad de la Ley de
Amnistía y Reconciliación Nacional aprobada por la bancada opo-
sitora de la Asamblea Nacional.
Explicó que el documento será
introducido por el consultor jurídico del Palacio de Miraflores y
diputado a la Asamblea Nacional
por el Bloque de la Patria, Elvis
Amoroso.
“Yo quiero la paz, pero con justicia,
y no dejaremos que ellos perdonen a
los criminales porque deben pagar
por su delito”, dijo.
Los Empleados públicos y seguidores del gobierno marcharon
ayer desde la Plaza Morelos hasta
el Palacio de Miraflores, en Caracas, para hacerle entrega al presidente de la República, Nicolás
Maduro, de un documento con
miles de rubricas en rechazo a la
ley que promueve la impunidad,
propuesta por la mayoría legislativa de derecha en la Asamblea
Nacional (AN).
Pagina 4 |
venerdì 8 aprile 2016
CONTRALOR
Activados 3.628 procedimientos
por declaraciones juradas
de patrimonio
CARACAS- El contralor general de la República y presidente del Consejo Moral
Republicano, Manuel Galindo Ballesteros, refirió que en 2015 se recibieron
455.465 casos en esa dependencia, y se
activaron 3.628 procedimientos sancionatorios por incumplimiento en las declaraciones juradas de patrimonio.
Durante la presentación de su informe
de gestión correspondiente al año fiscal 2015, ante el Parlamento Nacional,
el funcionario acotó que la institución
que representa ha estado trabajando
sistemáticamente en la lucha contra la
corrupción.
En cuanto a las actuaciones de la instancia, el año pasado se adelantaron
276 auditorías, exámenes de cuentas y
consultas. Además, se atendieron 1.270
casos dentro del país, entre ellas 278 por
denuncias y 276 actuaciones en el exterior.
Agregó que en 2015 se establecieron
375 sanciones accesorias por responsabilidad administrativa, correspondientes
a inhabilitaciones para el ejercicio de
funciones públicas. Según Galindo, esto
se traduce en un incremento de 781%
en las inhabilitaciones con respecto al
año anterior.
Galindo también abordó la Ley de Amnistía, y aseguró que buscan perdonar
hechos de corrupción tipificados. Apuntó que pronto se pronunciarán sobre
la reforma a la Ley de Contraloría que
procura el Parlamento Nacional. “Si los
actos de corrupción no prescriben no
pueden ser objeto de una Ley de Amnistía”, planteó.
Destacó que 6.026 ciudadanos fueron
capacitados en materia de auditoría del
Estado, control social, control fiscal y
participación ciudadana por parte de la
Contraloría General de la República durante el año 2015.
ADMINISTRACIÓN PUBLICA
Publicada Gaceta Oficial que declara
viernes como no laborables
CARACAS- El presidente de la República, Nicolás Maduro, anunció el miércoles en la noche un decreto especial en el que se
establecen los días viernes de los meses de abril y mayo como
no laborales para la administración pública, con el propósito de
contribuir con el ahorro de energía eléctrica.
Ayer, en Gaceta Oficial Nº 40.880 circuló el decretado del Primer
mandatario Nicolás Maduro como no laborables los viernes para
el sector público, a partir de este 8 de abril y mientras persistan
los efectos del fenómeno climático El Niño sobre la central Hidroeléctrica Simón Bolívar. La declaratoria efectuada en el artículo
tendrá los efectos de la Ley Orgánica del Trabajo, respecto los
trabajadores y trabajadoras de todo el país, relativo a los días feriados.
“La declaratoria de días feriados señalada en este artículo, es
aplicable sólo al sector público”, explica el texto.Se excluyen de
la aplicación de este decreto, las actividades de entes del sector
público que no pueden interrumpirse, de conformidad con lo
dispuesto en el artículo 185 de la Ley del Trabajo.
Las actividades del sector público que conforman la cadena de
alimentación a nivel nacional deberán operar con normalidad.
Ante la medida, varias personalidades de la oposición rechazaron
la medida.
15 años de Experiencia
Venezuela
Italia
Solicitud y legalización de documentos
de Esdo Civil y de Estudios.
Solicitud y legalización de: Estratti di Nascita.
Matrimonio, Morte e Antecedenti Penali.
Apostilla de la Haya.
Traducción a Italiano, Inglés, Francés,
Español y otros idiomas.
Departamento Legal
Aposlle dell’Aia.
Departamento Legal
Asesoria
Asesoria - Redacción de documentos.
Sucesiones
Divorcios y Secesiones.
Derecho de ciudadania
Solicitud y legalización de documentos en
Argentina, Colombia y Mexico.
MEJORAMOS CUALQUIER PRESUPUESTO
Otros países. Consultar
CONSULTA GRATUITA
Caracas
!"
#$%
&'!()*)+/0!(2"+/)!)"+/)!**
e-mail: [email protected]
444678";<&67
Roma
=>?
200*K!8
#$%
&'K)02!(++
e-mail: [email protected]
444678";<&67
VENEZUELA
A cargo de Berki Altuve
El diputado de Primero Justicia señaló que la presidenta del Poder Electoral debe
entregar la próxima semana las planillas respectivas con las cuales se recogerán las firmas
BREVES
Capriles asegura que el 70% del país
quiere el revocatorio
El gobernador del estado Miranda, Henrique Capriles Radonski
aseguró durante una entrevista para Globovisión que la mayor
parte del país está de acuerdo con la salida del gobierno nacional
a través del revocatorio ya que, según él “la cúpula no rectificó
a tiempo”.
Indicó según sus estadísticas que alrededor del 70% desea el revocatorio, pese a que la planilla para activarlo no ha llegado por
el Consejo Nacional Electoral (CNE) “ es el 1% que pide la ley
pero la señora Tibisay Lucena no le ha dado la gana de dar respuestas cuando la solicitamos el pasado nueve de marzo”.
“Como este gobierno no va a cambiar nada hay que cambiar al
gobierno para que podamos dar soluciones a la crisis que atravesamos (...) Esto no es un tema de obsesión personal con el poder,
ni aspiro a la presidencia, quiero mejorar la calidad de vida de los
venezolanos”, comentó.
Insistió que para salir del hueco hay que trabajar y producir, contrario a la medida de librar los viernes en entes públicos por el
ahorro energético.
PDVSA cancela intereses a tenedores
de bonos 2017, 2027 y 2037
Petróleos de Venezuela, S.A. (PDVSA) informa a todos los tenedores de los Bonos PDVSA con vencimientos en abril de 2017,
2027 y 2037 que, de acuerdo con las condiciones preestablecidas en los papeles emitidos el 12 de abril de 2007, el martes 12
de abril de 2016 se efectuará el pago de intereses, correspondientes al semestre terminado en abril de 2016. En este sentido,
todos los poseedores de Bonos PDVSA 2017, 2027 y 2037 deberán dirigirse a su banco custodio o a la institución en donde
adquirieron dichos bonos, para informarse del estado y método
de pago. PDVSA ha dispuesto los números telefónicos (0212)
708.57.27 y 708.30.64 para aclarar cualquier duda y apoyar a
los tenedores de bonos en el cobro de sus rendimientos.
FANB encuentran más de 5 toneladas
de droga en frontera de Zulia
El ministro para la Defensa Vladimir Padrino López, aseguró este
jueves que las Fuerzas Armadas Nacionales Bolivarianas (FANB)
en trabajo conjunto con la Organización Nacional Antidrogas,
para reinagurar el laboratorio de criminalística de la Guardia
Nacional Bolivariana (GNB). Asimismo afirmó que la comisión
antidrogas de las FANB encontraron 5 toneladas de pastas con
base de cocaína en laboratorios ubicados en la línea fronteriza
del estado Zulia, para ver los cultivos se están usando dispositivos tecnológicos a través del satélite Miranda.
J-30576047-0
Machihembradora-Moldurera
ESPECIALIZADOS EN MAQUINAS Y
ACCESORIOS PARA TRABAJAR MADERA
VENTA DIRECTA:
AV. NUEVA GRANADA ENTRE C. PADRE
MACHADO Y C. EL COLEGIO
TLFS.: (0212) 632.1545/3977/0832/4239
FAX: (0212) 632.4626
Combinada
Sierra de cinta
Pagina 5 | venerdì 8 aprile 2016
Aspirador
Guanipa: “Pese a la violencia
logramos entregar carta al CNE”
CARACAS- El diputado
opositor Tomás Guanipa,
parlamentario de la Asamblea Nacional, informó
que lograron entregar una
carta al Consejo Nacional
Electoral (CNE) en la cual
solicitaron, por tercera
vez, un referéndum revocatorio. Sostuvo que lograron vencer la violencia de
quienes querían impedir la
consignación.
En el pronunciamiento,
Guanipa lamentó que al
acercarse a la sede del CNE
oficialistas comenzaran a
lanzar piedras para agredir
a los dirigentes, entre los
cuales se encontraba Jesús
“Chúo” Torrealba y varios
alcaldes.
El legislador aseguró que
“el mecanismo constitucional del referéndum revocatorio está activado”.
Dijo que la presidenta del
poder Electoral debe entre-
gar la próxima semana las
planillas respectivas con
las cuales se recogerán las
firmas.
El diputado sostuvo que el
CNE debe activar el mecanismo constitucional “porque no es su decisión, sino
su deber”. A su juicio, “las
decisiones trascendentes
del país están por encima
de la división y el odio”.
Guanipa exigió a la presidenta del CNE, Tibisay
Lucena que cumpla con su
deber y active el revocatorio “para que el pueblo decida” también estimó que
“no existen ningún tipo
de excusas para aprobar el
mecanismo”, también aseguró que la mayoría que
votó por Maduro, ya no lo
quiere en el poder.
Enfrentamientos
En horas de la mañana de
ayer se registró una situación irregular en las inmediaciones del Consejo
Nacional Electoral (CNE)
debido a que representantes de la Mesa de la Unidad
Democrática (MUD) y sus
seguidores se acercaron a
las inmediaciones a fin de
entregar otro comunicado
en solicitud de las planillas
para activar el Revocatorio.
El diputado opositor representante del estado Carabobo, Marcos Bozo, resultó
lesionado durante los hechos irregulares, también
rompieron la cámara a
periodistas de Notiminuto
Venezuela y a Alejandro
Hernández quien es corresponsal de Runrunes fue
presuntamente agredido
por oficialistas, quienes estaban haciendo cobertura
de la situación en las afueras de la AN.
También fue agredida una
mujer embarazada que se
encontraba en las cercanías
del Parlamento.
“OBITER
DICTA”
Por: Hildegard Rondón de Sansó
“Conocimientos, experiencia y buena voluntad”
Cuando llegué a la relojería para que me
arreglaran mi reloj de pulsera tenía la sensación de que el mismo estaba desahuciado. Días después, encontré al relojero
rebosante de alegría por haber logrado recuperarlo totalmente. Con el entusiasmo
que me embargaba me repetía constantemente que la única manera de tratar las
cosas y de ponerlas a funcionar es: conocimientos, experiencia y buena voluntad,
en una palabra: SABIDURÍA. No se arreglan relojes improvisadamente.
He estado pensando mucho en una frase
que tengo siempre a flor de labios y contra
la cual yo misma algunas veces me rebelo.
Digo que la disfunción de una sociedad y
de un país está siempre directa o indirectamente vinculada con la eficiencia de su
Poder Judicial, ya que si el mismo marcha
mal es como un reloj descompuesto.
Petrica, mi amiga insigne, que ve muy
claramente todos mis errores, me dice
que sufro del mal del súper especialista
que cree que todo está vinculado con las
materias que trata, y es así como el exceso
de profesionalismo me lleva a falsear las
realidades. Me niego a darle la razón esta
vez (porque del resto ella las gana todas)
ya que, cuando opino, como lo estoy haciendo, quien habla, es alguien que estuvo
desde el año 1971 hasta el año 1999 en el
Poder Judicial en Venezuela y desde el año
2001 hasta el año 2004 en la jurisdicción
internacional (Tribunal administrativo de
las Naciones Unidas). Esa experiencia de
tantos años, de tantas sentencias, de tantos casos, es la que me permite decir que
de un Poder Judicial ineficiente derivan
todos los males de un país y que mis múltiples años en la jurisdicción me rebelaron
los dogmas que voy a enumerar:
1.- El Poder Judicial es la fuerza pública
más importante del Estado, porque es el
verdadero guardián de la legitimidad; el
que le da seguridad a la sociedad y al ejercicio de todos los Poderes.
2.- Sin un Poder Judicial autónomo y eficiente, una sociedad no puede progresar,
porque lo que el hombre en forma individual o colectivamente busca en el fondo
de su corazón y, con la razón de su cerebro, es que se dé a cada quien lo suyo, que
se sancione al que daña a los demás; que
se garantice el equilibrado transcurso de la
existencia cotidiana; que exista una medida adecuada para penar las acciones equivocadas; porque sin tener la confianza de
que estamos protegidos por las leyes que
se dictan mediante jueces sabios idóneos
para interpretarlas y aplicarlas carecemos
de paz social.
3.- Que los jueces deben ser elegidos mediante rígidos concursos a través de los
cuales se determine que los vencedores
serán personas honorables; estarán dotados de conocimientos sólidos y bien
fundados, poseerán experiencia y estarán
dispuestos a acrecentarla.
4.- Que los jueces deben ser los autores
de sus propios fallos; que ningún auxiliar, asistente o, relator pueda realizar esta
sacrosanta labor y que, asimismo, y por
ello, es el titular del cargo el que debe estar dispuesto a explicarlos con todos sus
detalles, efectos y consecuencias y que,
si se trata de tribunales colegiados, debe
discutirlos con los restantes colegas. Nada
impide que los jueces tengan secretarios
para auxiliarlos en las labores materiales, y asistentes e investigadores que les
proporcionen las decisiones del Derecho
Comparado, los datos sobre la legislación
extranjera, las sentencias recientes y las
opiniones doctrinarias acreditadas, pero
que no se conviertan en “co-autores” de
los fallos.
5.- Las sentencias de los jueces no pueden
tener la misma fuerza vinculante de las
leyes, pero el legislador deberá actualizar
constantemente la normativa, para contemplar en ella las tesis novedosas, justas
y de avanzada de la jurisprudencia.
6.- El Poder Judicial debe, ser docto, justo,
equitativo y, sobre todo, ajeno a las presiones del mundo político y de la opinión
pública, cuando éstas últimas formen parte de maniobras destinadas a influir sobre
las decisiones fundamentales que deben
ser dictadas.
6
PUBBLICITÀ
Ambasciata d’Italia
a Caracas
venerdì 8 aprile 2016 |
Consolato Generale d’Italia
a Caracas
COMUNICATO INFORMATIVO
Referendum popolare 17 aprile 2016
1. Con decisione del Consiglio dei Ministri adottata il 10 febbraio è stata determinata la data del 17 aprile 2016 per il REFERENDUM
ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro
dodici miglia dalla costa abbiano la “durata della vita utile del giacimento” (referendum popolare per l’abrogazione del comma 17, terzo
periodo, dell’art. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dell’art.
!
2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).
2. ELETTORI RESIDENTI ALL’ESTERO ED ISCRITTI ALL’AIRE
Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico
elettorale al loro domicilio. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato il Consolato circa il proprio indirizzo di residenza.
"#$%$&$!$
un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune
italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende eser%'#$*%!
#+$/#*$"solato anche tramite persona diversa dall’interessato ENTRO I DIECI GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL
4";4<=4'>;4&4?<44''@;4>HKK'&"@&"=?Q="@W&=?44&"=X&W&4'4<<=;@'&Y!$
\$!
3. ELETTORI TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO (MINIMO TRE MESI)
A partire dalle consultazioni referendarie del 17 aprile 2016 gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano
temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, non#^$$$*Y_`
jk*w\<#$$
pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali ENTRO I DIECI GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE
4'4";4<=4'>;4&4?<44''@;4>HKK'&"@&"=?Q="@W&=?44&"=X&W&4'4<<=;@'&Y!
revoca entro lo stesso termine) una OPZIONE VALIDA PER UN’UNICA CONSULTAZIONE. Si fa riserva di
!'%+$/
#*$#$%Yxxx
$*\'#
%!$%$%$$%%*Y"@\
dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure
#>y*k$mento della consultazione elettorale; oppure, essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1
%_|'_`}~\'#$_w_j>;
__Y$$\
#$#Yjw>;__}\$
fornire un apposito modello di opzione che potrebbe essere utilizzato dagli elettori temporaneamente all’estero che intendono ivi esprimere il voto per corrispondenza, non appena disponibile.
"}}w
PUBBLICITÀ
www.voce.com.ve | venerdì 8 aprile 2016
7
Consolato Generale d’Italia
Caracas
esistenza in vita 2016
Nei prossimi giorni saranno nuovamente disponibili presso “Italcambio” i Moduli di Dichiarazione di Esistenza in Vita corrisponw#$*!
&$!$!€&#$!"‚ƒw
#$*!H?@$!
&&#k$Q&
#$„$"…%&"†€X#4Q€"‚H?&"@X4?<4
X4;"='4‡
ˆX@;W=|@>;&'4X@……&=w
>$%H*>$!%‰$‰Š<;@??4X4;"='4‡Š
ˆ
PENSIONADOS "I.N.P.S." - FE DE VIDA AÑO 2016
4‹/‰†$Œ&Œ‹Q‘wk†k$*‹*$
$†
4†$€&k$†"‚†ƒ’w
k*‹†H?@$‘
'k†€&†^Q“
&
†k*„’’“’$"…&
"†k‹Q€"‚
H?&"@X4?<4‰X&”;"='4
ˆˆX@;W=|@K;&'“X@•=w
>$=*€>4?&=?&†–#$Š4—"4><=
X&4;"='4Š
ˆ
8
ITALIA
DALLA PRIMA PAGINA
Renzi, non siamo...
- Il governo è qui per realizzare le opere che
per anni non si sono fatte: è la nostra cifra
costitutiva - rivendica. E in un’intervista al
Tg2 ribadisce che non teme la mozione di
sfiducia annunciata dalle opposizioni:
- E’ il loro mestiere ma non il accontentiamo.
Nessuna preoccupazione, assicurano dal Pd,
per il voto del 19 aprile (i voti dei verdiniani
- sottolineano - non sono tra l’altro determinanti). Così come pochi timori che il referendum sulle trivelle possa raggiungere il
quorum. Nel giorno in cui i presidenti Grasso e Boldrini annunciano che andranno a
votare, Renzi difende l’astensione come scelta legittima e “prevista dalla Costituzione”.
I dirigenti Pd tengono comunque alta la
guardia fino al 17 aprile ma spiegano che il
lavoro è già proiettato sui due delicati appuntamenti successivi: le amministrative
di giugno e il referendum costituzionale di
ottobre.
A Napoli il leader Dem ha sancito con una
pizza con la candidata Valeria Valente il
lancio della campagna per le comunali. La
prossima settimana, subito dopo il via libera definitivo al ddl Boschi i parlamentari Pd
chiederanno il referendum e partirà quella
campagna, con il varo del comitato per il sì.
Ma intanto, l’inchiesta di Potenza continua
a tenere banco nel dibattito politico anche
perché ci sono nuove paginate di intercettazioni, in cui Federica Guidi esprime giudizi
tranchant sui colleghi di governo e nei colloqui del compagno Gianluca Gemelli spunta anche un ‘dossier’ su Graziano Delrio.
- C’è tutto scritto sui giornali, quindi preferisco non commentare - dice il sottosegretario
alla presidenza Luca Lotti (citato come un
ostacolo ai piani del gruppo vicino a Gemelli). La frase sembra tradire quel disappunto
che i parlamentari della maggioranza Pd faticano a trattenere.
- È un enorme ventilatore - osserva un senatore di grande esperienza. Dubbia - sottolinea un deputato - la rilevanza penale delle
intercettazioni: serve uno stop alla pubblicazione degli ascolti non rilevanti prima
del primo grado di giudizio. E nel Pd e nel
governo emerge l’intenzione di accelerare la
riforma del processo penale che è ferma da
mesi al Senato dopo essere passata in prima
lettura alla Camera.
Lo spazio parlamentare per uno sprint (per
i più ottimisti il via libera definitivo entro
l’estate) ci sarebbe. E anche il ministro Andrea Orlando ha invitato a “fare in fretta”.
Non tanto, sottolineano dal Pd, per le norme sulle intercettazioni quanto perché dà
nuovi strumenti ai giudici per accelerare i
processi e arrivare a sentenza definitiva. Renzi, intanto, prepara la successione a Guidi.
Ieri è salito al Quirinale dal presidente della
Repubblica Sergio Mattarella. Ma non è ancora l’incontro decisivo: probabilmente ci
vorrà ancora qualche giorno per il nome del
nuovo ministro dello Sviluppo economico.
E sembra ancora aperta la lista dei ‘papabili’.
In ambienti parlamentari si cita dal viceministro Teresa Bellanova, ai sottosegretari
Claudio De Vincenti e Antonello Giacomelli, a deputati come Francesco Boccia, Matteo
Colaninno, Guglielmo Epifani. Si fa anche
il nome del consulente di Chigi giunto da
Amazon, Diego Piacentini. C’è anche chi,
dopo una visita di Fabrizio Barca a Palazzo
Chigi (ma non per incontrare Renzi) accredita anche l’ex ministro della Coesione territoriale con Monti. Ma i renziani invitano ad
aspettare: la sorpresa dell’ultimo minuto è la
cifra del premier.
venerdì 8 aprile 2016 |
Vertici Rai nella bufera. Dal Pd è arrivato l’ attacco al presidente della Commissione Vigilanza, che sarebbe
rimasto inerte di fronte a quanto accaduto. Il presidente del Senato, Piero Grasso: “Non si banalizza la mafia,
serve serietà”. Rosy Bindi: “Riina jr ha mandato messaggi pericolosi senza essere contrastato dal conduttore”
Rai sotto attacco per Riina jr
Maggioni:”Intervista da mafioso”
Michele Cassano
ROMA - “Una decisione
delicata” l’ha definita il
dg Rai Antonio Campo
Dall’Orto: l’intervista a
Riina jr a Porta a Porta
è stata probabilmente la
prova più difficile da affrontare da quando è a
Viale Mazzini. La tensione si è percepita chiaramente nel corso dell’audizione in Commissione
Antimafia, dove i vertici
Rai sono stati sottoposti
al fuoco di fila dei parlamentari di quasi tutti gli
schieramenti.
Il giorno dopo il clima
non si è rasserenato.
Tutt’altro: sono state
le modalità dell’intervista di Bruno Vespa a
finire al centro dell’attenzione. Il messaggio
mandato dal figlio del
boss, le domande eluse
dall’ospite, la liberatoria
concessa solo alla fine.
Nuove critiche dal presidente del Senato Pietro
Grasso, il fratello di Borsellino ha attaccato Vespa dal blog di Grillo, e,
dopo il dispiacere trapelato dal Quirinale per la
vicenda, a prendere posizione sono stati anche
esponenti governativi.
- Non ho voluto vedere la puntata - ha fatto
sapere il sottosegretario
Luca Lotti.
- Comprendo le emozioni dei parenti delle
vittime di mafia - ha
commentato l’altro sottosegretario Antonello
Giacomelli. La tv pubblica, insomma, è apparsa accerchiata.
- Nel risentire il racconto di Riina jr molte cose
sono
insopportabili.
Non rinnegare la storia
del padre, ad esempio.
In sostanza Riina dà una
intervista da mafioso ha ammesso la presidente Rai Monica Maggioni,
pur sottolineando l’interesse giornalistico all’intervista che rifarebbe lei
stessa e l’assenza di ogni
tipo di negazionismo.
Qualcosa però non ha
funzionato al meglio. E’
mancato, secondo i vertici, un confronto preventivo su un tema così
delicato. Il direttore per
l’offerta
informativa,
Carlo Verdelli, ha dato
il suo via libera dopo
aver visto un prodotto
già pronto, mentre occorreva una valutazione
a monte.
- Per questo - ha spiegato
il dg - dal primo settembre bisognerà riuscire ad
avere una supervisione
che lavori a priori sui
contenuti giornalistici
ovunque essi siano.
Misura
inaccettabile,
secondo i sindacati dei
giornalisti Fnsi e Usigrai, perché “viola la
legge e il contratto di
lavoro”.
Maggioni ha definito “inaccettabile” che
si parli del conduttore
come “portavoce della
mafia”, come fa in Antimafia Lucrezia Ricchiuti
del Pd, e contestato chi
gli attribuisce un “comportamento
mafioso”
come Andrea Vecchio di
Scelta Civica. Ma sono
state le parole del presidente Grasso, ancora
una volta, a fare rumore.
- Non si banalizza la
mafia, serve serietà - ha
detto prima di spiegare
che lui in Rai ha sempre
dato la liberatoria prima di parlare, mentre
a Riina è stata chiesta
solo dopo. Circostanza
confermata da Campo
Dall’Orto che, precisando che l’intervista è
stata “ovviamente gratuita”, ha assicurato che
“le domande erano libere”.
-Le liberatorie si danno
sempre prima perché altrimenti si lascia il pallino in mano a chi la deve
firmare dopo - ha replicato la presidente della
Commissione Antimafia
Rosy Bindi, aggiungendo che “Riina jr è stato
reticente e omertoso, ha
raccontato
menzogne
e ha mandato messaggi
pericolosi senza essere
contrastato dal conduttore”.
Dal Pd è arrivato anche
un attacco al presidente
della Commissione Vigilanza, che sarebbe rimasto inerte di fronte a
quanto accaduto.
ITALIA
www.voce.com.ve | venerdì 8 aprile 2016
DALLA PRIMA PAGINA
Lite M5s-Pd
sulla sfiducia...
“Considerati questi fatti gravissimi
ed eccezionali, il Movimento 5 Stelle ritiene opportuno l’intervento del
Presidente Mattarella”, chiede il Movimento dal blog di Beppe Grillo che
da giorni cavalca l’onda dell’inchiesta
petroli:
“Questo governo non deve più muoversi, non deve più promulgare leggi o
decreti, neppure emendamenti. Ogni
atto che fa è una bestemmia contro il
popolo italiano”.
Ma il Pd non resta a guardare:
- Grillo farnetica - attacca Marco Di
Maio, presidente del gruppo dem alla
Camera che difende il capo dello Stato:
- Da una parte c’è chi insulta chiamando addirittura in causa per incomprensibili ragioni, o meglio solo per
alimentare le polemiche, il presidente
della Repubblica, dall’altra chi, come
noi, lavora ogni giorno per i futuro del
Paese.
Erano mesi che il Movimento non si
rivolgeva più al Capo dello Stato, eletto malgrado il M5s ed accolto tiepidamente in attesa di vederlo alla prova.
Ed anche il pressing lanciato ieri verso
il Quirinale appare più che altro un
modo per tenere alta la pressione sul
governo e sul premier che ha accolto
con un’alzata di spalle la minaccia di
sfiducia delle opposizioni.
“L’Italia è un Paese in macerie non governato da nessuno, ma assoggettato
ad una guerra tra bande. Alla cima della piramide di comando c’è un leader
burattino che riceve ordini da multinazionali, banche e burocrati europei”
attacca il Movimento, mobilitato da
giorni. Prima con l’annuncio della sfiducia, poi con il blitz a Tempa Rossa,
poi con l’ “occupazione” dei corridoi
del Senato per cercare, inascoltati, di
ottenere la calendarizzazione delle
mozioni in Aula prima del referendum sulle trivelle. Altro argomento di
scontro con il governo e con Matteo
Renzi che si augura “fallisca”. Posizione da cui hanno però preso le distanze le maggiori cariche istituzionali
dello Stato: Mattarella non si è ancora espresso ma la seconda carica dello
Stato, Pietro Grasso, ha annunciato
che voterà.
- Il referendum è uno strumento popolare, democratico, costituzionale.
Quindi io certamente parteciperò alla
votazione - ha detto. E anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini,
lancia un suo appello per non scoraggiare l’affluenza: “ognuno vota quello
che vuole”.
- Ma votare è una grande opportunità
e non va persa - dice.
Intanto la sfida dei 5 Stelle su “Trivellopoli” non si arresta: oggi i capigruppo annunceranno nuove iniziative che
intendono intraprendere specificando
anche in quale modo intendono sollecitare il Capo dello Stato.
9
Il governo promette di affilare tutte le armi a disposizione per colpire gli eventuali colpevoli di evasione
o elusione fiscale. Montezemolo: “Non possiedo alcuna società off shore né alcun conto estero”
Panama Papers, vip
italiani si difendono
ROMA - I nomi italiani
finiti nei Panama Papers
sono noti al grande pubblico, Carlo Verdone, Barbara D’Urso, Valentino,
Luca Cordero di Montezemolo. Ma il giorno
dopo le ultime rivelazioni, il coro dei vip tirati in
ballo dalle anticipazioni
dell’Espresso è pressoché
unanime. A Panama non
è stata aperta alcuna società, nessuna impresa ha
mai effettuato attività di
alcun tipo e non è stato
commesso alcun illecito.
Ad intervenire in prima
persona è stato innanzitutto proprio Montezemolo. Il presidente di
Alitalia ha voluto fare
chiarezza intervenendo al
cda di Unicredit (di cui è
vicepresidente).
- Non possiedo alcuna società off shore né alcun
conto estero e, soprattut-
to, - ha sottolineato - non
ho commesso alcun illecito.
I fatti riportati si riferiscono a nove anni fa, periodo
della presidenza di Confindustria, Fiat e Ferrari.
- Allora - ha puntualizzato
ancora - mi furono proposti dai miei consulenti
finanziari
investimenti
che non furono poi mai
realizzati.
Completa estraneità viene rivendicata anche dagli altri personaggi inseriti nella lista.
“Carlo Verdone - scrivono
i legali dell’attore e regista
romano - non è titolare di
nessun conto o proprietà all’estero, neanche per
interposta persona. Naturalmente Carlo Verdone
tutelerà la propria rispettabilità in tutte le sedi
giudiziarie”.
Pronta a tutelare la pro-
pria immagine è anche
la presentatrice Barbara D’Urso, i cui avvocati
spiegano che la società
di cui si parla sulla stampa “era stata aperta ai fini
di un’operazione immobiliare che la Sig.ra d’Urso intendeva compiere
all’estero, che tale operazione non si era poi concretizzata, che la società
era
conseguentemente
sempre rimasta inattiva
e che la società era stata
ufficialmente chiusa nel
2012”.
Il governo promette intanto di affilare tutte le
armi a disposizione per
colpire gli eventuali colpevoli di evasione (reato
punibile penalmente) o elusione fiscale (punibile solo
amministrativamente).
- Chi fosse stato a Panama
per nascondere patrimoni e non abbia mai fatto
il monitoraggio fiscale né
la voluntary disclosure,
- assicura il viceministro
dell’Economia Enrico Zanetti - sarà sottoposto ad
accertamenti. Le sanzioni
sono molto pesanti. Ed è
bene che sia così.
La chance di rientro
dall’estero “a impatto limitato” è infatti stata già
data proprio con la voluntary chiusasi a dicembre scorso. Fino a qualche
tempo fa esisteva l’ipotesi, poi bocciata, di renderla strutturale, ma proprio
per invogliare i contribuenti ad aderire all’operazione nei tempi e nei
parametri stabiliti, l’idea è
stata scartata, così come
quella di una riapertura
dei termini che avrebbe
passato un messaggio di
elasticità e cedevolezza
inverso a quello auspicato.
10
MONDO
venerdì 8 aprile 2016 |
Il presidente della Bce, Mario Draghi,
evoca “interrogativi riguardo alla
direzione in cui andrà l’Europa e alla
sua capacità di tenuta di fronte a nuovi
shock”, mentre la banca centrale si dice
pronta a intervenire nuovamente, anche
con un ulteriore taglio dei tassi.
Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco
ricorda come “senza le misure prese dalla
Bce “la recessione italiana sarebbe
finita solo nel 2017, e l’inflazione
sarebbe rimasta negativa
per l’intero periodo di tre anni”
Draghi, rischi tenuta Ue a shock
La crescita è più bassa del previsto
Domenico Conti
ROMA.- Il presidente della Bce,
Mario Draghi, evoca “interrogativi riguardo alla direzione
in cui andrà l’Europa e alla sua
capacità di tenuta di fronte a
nuovi shock”, mentre la banca
centrale si dice pronta a intervenire nuovamente, anche con
un ulteriore taglio dei tassi. Ma
come in un film già visto, ad
essere precisi lo scorso marzo
quando ai nuovi interventi della Bce seguì una breve fiammata per poi riprendere la discesa,
le borse reagiscono male, guidate da un pesante scivolone
(-2,45%) di Milano.
Gli interventi pianificati della
Bce superano i 1.700 miliardi con gli acquisti di debito
(principalmente pubblico), i
tassi sono negativi e le banche
europee dovrebbero festeggiare un aiuto dalla Bce che
pagherà loro un interesse, se
impiegheranno i suoi prestiti
in altri prestiti all’economia.
Eppure sui mercati serpeggia
un clima di sospetto, come se
un simile attivismo monetario
nascondesse guai in vista. Tanto da oscurare una Bce pronta
a intervenire ancora una volta,
che “non si arrende” - ribadisce
Draghi - a un’inflazione che in
molti chiamano “deflazione”,
e che esorta i governi a intervenire subito contro una disoccupazione giovanile da “generazione perduta”.
Non è solo il presidente della Bce, del resto, a parlare di
shock, usando un termine che
non è proprio rassicurante.
“Se dovessero esserci ulteriori
shock, le nostre misure potrebbero essere ricalibrate nuovamente”, gli fa eco il capo economista della Bce, Peter Praet
avvertendo dei rischi di tassi
così bassi per le banche. E dai
verbali della riunione Bce del
10 marzo, quella del maxi-pacchetto chiamato ‘Qe3’, emerge
che già allora non si era escluso di tagliare nuovamente i
tassi nonostante siano all’osso
SIRIA
L’Isis rapisce 300 lavoratori
BEIRUT.- Sono ore di ansia in Siria per la sorte di 300 lavoratori di una fabbrica di cemento che, secondo i mezzi
d’informazione governativi, sono stati rapiti dall’Isis in un’offensiva lanciata a poche decine di chilometri da Damasco.
Altre fonti, fra cui l’Osservatorio nazionale per i diritti umani
(Ondus), si limitano a dire che i contatti sono stati interrotti
con gli operai, quantificati in alcune “decine”. I 300 lavoratori che si teme siano nelle mani dell’Isis, si trovavano nella
fabbrica di cemento Al Badia, vicino a Dumair, una cittadina
circa 50 chilometri a nord-est di Damasco, sulla strada che
conduce a Palmira, da dove i miliziani dello Stato islamico
sono stati scacciati pochi giorni fa da un’offensiva dell’esercito governativo. Da due giorni i jihadisti hanno lanciato un
attacco nella regione di Dumair, nel tentativo di conquistare
una base aerea e una centrale elettrica, senza riuscirvi. L’Ondus ha detto che 20 militari siriani sono rimasti uccisi nei
combattimenti delle ultime 24 ore, dopo che l’offensiva era
cominciata martedì con l’esplosione di cinque autobomba
guidate da kamikaze che avevano provocato la morte di altri
35 soldati. I combattimenti continuano anche in altre regioni, tra varie forze in campo, nell’intricato mosaico a cui è ormai ridotto il territorio siriano. In particolare a sud di Aleppo,
dove l’esercito conduce un’offensiva contro forze ribelli. Alcuni gruppi dell’opposizione armata stanno invece avanzando a nord della città contro le milizie dell’Isis, nel tentativo di
strappare loro la città di Al Rai, al confine con la Turchia. L’artiglieria turca, da parte sua, ha bombardato obiettivi dell’Isis
in territorio siriano in risposta a un attacco a colpi di mortaio
che stamani ha raggiunto la provincia sudorientale turca di
confine di Kilis ferendo 3 persone.
(il tasso principale a 0,00% e
quello sui depositi a -0,40%).
E il governatore di Bankitalia
Ignazio Visco a un convegno a
Francoforte ricorda come “senza le misure (di Qe) prese dalla
Bce fra giugno 2014 e dicembre 2015 “la recessione italiana
sarebbe finita solo nel 2017,
e l’inflazione sarebbe rimasta
negativa per l’intero periodo
di tre anni”. Certo l’effetto
prolungato di tassi bassi a zero
può pesare su alcune banche
ma quelle della Bce “non sono
scelte bizzarre” ma derivano
dall’allentamento dell’economia2 e l’inflazione attuale e
prospettica. Quando si chiede
quali potrebbero essere questi
nuovi shock, chi è vicino alle
stanze dei bottoni risponde allargando le braccia: i rischi non
sono mai stati così tanti.
La crescita - come avverte il
Fmi - è più bassa del previsto.
La Grecia è ancora una mina
innescata: la ‘review’ del suo
programma doveva essere
completata a ottobre e il negoziato è ancora in alto mare.
L’Europa, nonostante la tregua
in Siria, è lambita da un conflitto che rischia di diventare
incontrollabile. La deflazione è
un rischio concreto e il governatore di Bankitalia, sottolinea
come se alcuni rinnovi contrattuali conclusi di recente in Italia (che prevedono come parte
dei futuri aumenti salariali sia
rivista al ribasso nel caso in cui
il tasso di inflazione si riveli
inferiore alle stime) dovessero
diventare la norma, potrebbero
scattare quegli “effetti secondari” a carattere deflazionistico,
in pratica l’incubo di ogni banca centrale. Il governatore rileva quindi come in un contesto
di inflazione persistentemente
bassa c’è evidenza che le aspettative d’inflazione stiano giocando un ruolo crescente nelle contrattazioni salariali e che quindi
aspettative di inflazione sfavorevoli possano auto-alimentarsi.
E poi la crisi dei rifugiati che
rischia di trasformarsi in problema esistenziale per l’Europa,
e la ‘bomba’ a orologeria del referendum sull’uscita della Gran
Bretagna dall’Ue, con un ‘sì’ alla
Brexit che costerebbe alle banche europee oltre 100 miliardi
secondo stime Bloomberg. Non
è sfuggito a molti osservatori
che le parole di Draghi assomigliano a quelle dei governatori
della Fed, emerse dai verbali
della riunione di marzo che
parlano di “sviluppi economicifinanziari globali che continuano a porre rischi” tanto da far
sfumare una stretta monetaria
ad aprile. Ecco allora che più
alla risposta della Bce o della
Fed, gli investitori stanno prestando attenzione ai loro ragionamenti, a quello che dicono e
(ancora) non dicono. Con un
possibile epicentro ancora una
volta nelle banche, ancora una
volta il settore più penalizzato
sui listini europei, con Francoforte che perde l’1%, Parigi
lo 0,9% e Milano maglia nera
anche ieri, -21% dall’inizio di
un 2016 che dovrebbe essere in
ripresa. Soffrono persino i titoli
di Stato nonostante da venerdì
la Bce abbia accelerato gli acquisti di debito europeo al ritmo di
ben 80 miliardi di euro al mese:
lo spread Btp-bund sfiora i 130
punti base, come se la Bce a
marzo fosse rimasta a guardare.
APPELLO DI BRUXELLES
Aiutateci ad identificare
l’uomo col cappello
Lucia Sali
BRUXELLES. - Lo hanno rintracciato incrocio
dopo incrocio sino a due ore dopo l’esplosione delle bombe all’aeroporto di Zaventem, rientrato a piedi a Bruxelles dopo aver
fatto 10,2 km a piedi. Poi, una volta giunto
appena dietro l’area delle istituzioni Ue, è
sparito nel nulla. Polizia e inquirenti belgi
hanno deciso di chiedere l’aiuto dei cittadini per ritrovare ‘l’uomo col cappello’, lanciando un appello internazionale alla ricerca
di testimonianze e immagini.
Salah Abdeslam, intanto, resta in carcere in
Belgio, e si allontana l’estradizione verso la
Francia: anche se per ora non è accusato
per gli attentati di Bruxelles, dovrà essere
sentito per la sparatoria di Forest. Avvenuta proprio una settimana prima. Dopo oltre
due settimane di indagini, gli investigatori
sono arrivati a un punto morto, all’incrocio tra l’avenue de la Braban&Daggeronne
con la rue du Noyer: è lì che il terzo uomo,
inizialmente identificato come il giornalista
free lance Faysal Cheffou, fa perdere le sue
tracce.
Una zona a qualche centinaio di metri dalla
Commissione Ue, dalla fermata metro Maelbeek, dall’appartamento della rue Franklin
di Cheffou, e anche della Grande moschea
saudita di Bruxelles, spesso in odore di salafismo. Le immagini delle videocamere di
sorveglianza mostrano il complice di Najim
Laachraoui e di Ibrahim El Bakraoui uscire
dall’aeroporto dopo le esplosioni delle 7.58,
passare davanti all’hotel Sheraton di fronte
all’ingresso dello scalo, incrociare diverse
persone che scappano dall’attentato, attraversare il parcheggio delle auto a noleggio
Avis e poi percorrere sempre a piedi tutto
l’abitato di Zaventem. Qui si sbarazza della giacca beige chiaro e resta in maniche di
camicia, di un azzurro chiaro con toppe blu
scuro sui gomiti, che poi rimbocca.
Alle 8.50, le immagini lo inchiodano in ingresso all’incrocio tra la Grote Daalstraat e
la chaussée de Louvain, sempre a Zaventem.
Poi prosegue verso Bruxelles e risale sino
all’incrocio della place Meiser, a Schaerbeek
alle 9.42, da cui continua sulla stessa strada
alle 9.49. Alle 9.50 l’ultima traccia, alla svolta con la rue du Noyer. Sempre al cellulare,
sempre con il cappello in testa, pantalone
scuro e scarpa beige con una grossa suola bianca difficile da non notare. Sempre a
Schaerbeek, a circa 3 km dall’appartamento
da cui è partito in taxi per l’aeroporto e a 2
dall’appartamento in cui sono state confezionate le cinture esplosive per Parigi.
Ancora senza nome, alcuni media ipotizzano sia Mohamed Abrini, amico di Salah e
tuttora ricercato per Parigi, oppure Naim
Al-Ahmed, dal falso passaporto siriano le cui
tracce sono state trovate proprio nell’appartamento di Schaerbeek. Per ora Abdeslam
resta in carcere in Belgio: finora non indagato per gli attacchi del 22 marzo, è però
accusato di tentativo di omicidio per la sparatoria di Forest, prologo del suo arresto tre
giorni più tardi e degli attentati una settimana dopo. E anche per tutti i suoi complici e
conoscenze, dall’ ‘autista’ Mohammed Amri
a uno dei basisti Mohamed Bakkali i magistrati hanno confermato il prolungamento
della detenzione. Intanto sono ancora 57 i
feriti degli attentati tuttora ricoverati, di cui
28 in terapia intensiva.
SPORT
www.voce.com.ve | venerdì 8 aprile 2016
11
FORMULA 1
Retromarcia Fia, da Gp Cina
tornano vecchie qualifiche
ROMA - La lettera sottoscritta da tutti team ha fatto
breccia fra i vertici della Federazione automobilistica internazionale che, di comune accordo con
la Fom (Formula one management), ha deciso di
tornare - già a partire dal prossimo Gp in Cina, sulla
pista di Shangai - al format di qualifiche classico,
diviso in Q3, Q3, Q1, e che era stato in vigore fino
a quest’anno. Si tornerà così definitivamente alle
qualifiche 2015, come auspicato dalle squadre,
che avevano preso negli ultimi giorni una posizione netta nei confronti della Federazione e di
Bernie Ecclestone, firmando una lettera congiunta.
Bocciata l’ultima idea della qualifica con la somma
dei tempi, a Fia e Fom non è rimasta altra scelta
che prendere atto della volontà dei protagonisti di
tornare all’antico. Adesso si attende la ratifica del
Consiglio mondiale sportivo della Fia.
“Zlatan aumentò 10 chili in 6
mesi, impossibile farlo in così
poco tempo” assicura
Ulf Karlsson in un’intervista
che ha fatto enorme clamore
nel paese scandinavo.
Accusa choc dalla Svezia:
“Ibrahimovic alla Juve era dopato”
SCOZIA
I Rangers tornano
in Premier dopo 4 anni
GLASGOW - Il purgatorio è finito per i Rangers
Glasgow che grazie alla vittoria di misura sul Dumbarton, si sono assicurati il ritorno nella Premiership scozzese a quattro giornate dal termine del
campionato. Quattro come gli anni dal fallimento
dei Blues che nel 2012 erano precipitati, a causa
della disinvolta gestione finanziaria della proprietà
dell’epoca, nella quarta divisione scozzese.
La scalata è stata lunga e più difficile del previsto, tre promozioni in quattro anni, ed ecco che
il mondo del calcio ritroverà dal prossimo anno
l’Old Firm, il derby con il Celtic: una delle rivalità
calcistiche più calde, e talvolta violente (anche e
soprattutto per motivi extracalcistici), che esistano.
STOCCOLMA - Zlatan
Ibrahimovic, quando
giocava nella Juventus
si dopava. La pesante accusa arriva direttamente dalla Svezia
dall’ex ct della nazionale di atletica svedese, Ulf Karlsson che in
una intervista al quotidiano Sport Bladet,
si è lasciato andare ad
alcune considerazioni
personali, accusando
sia Ibra sia Albin Ekdal.
IL
RACCONTO
–
“Quando giocava nella Juventus Zlatan ha
preso 10 chili in sei
mesi, secondo me era
dopato, almeno questa
è la mia impressione le parole di Karlsson Sono convinto di quel
che dico. Negli sport
di squadra i controlli
sono meno stringenti
rispetto a quelli che ci
sono nelle discipline
individuali”.
Karlsson fa anche il
nome di un altro svedese che ha giocato
nella Juve, Albin Ekdal:
“Anche lui ha messo
otto chili in quel club,
credo ci fosse questa
cultura, un loro medi-
co è stato sospeso per
mesi. La mia - spiega
- non è un’accusa diretta nei confronti di
Ibrahimovic, il mio è
un discorso generale
sul doping negli sport
di squadra”.
Immediata la reazione
del procuratore di Ibrahimovic, Mino Raiola,
che ha già annunciato iniziative legali nei
confronti di Karlsson:
“Sono tutte falsità - le
parole di Raiola - Forse
è un ex atleta che non
è riuscito ad avere successo ed è geloso, ma
comunque ha commesso un grave errore. Ha
avuto una vita prima
di queste dichiarazioni
e ne avrà una dopo, ma
sta diffondendo falsità.
Zlatan si è sottoposto
ad un sacco di controlli antidoping quando
era alla Juventus, almeno una ventina di volte.
La Juventus mette i suoi
giocatori sotto il microscopio, per cui è ridicolo.
Noi possiamo dimostrare
che quanto dichiarato sia
falso. Zlatan non ha mai
preso un’aspirina in tutti
i club in cui ha giocato”.
RANKING FIFA
Argentina scavalca Belgio, Italia scende al 15º posto
ROMA - Top 10 stravolta, con tanto di cambio
della guardia in vetta,
nel ranking Fifa per nazioni aggiornato ieri:
l’Argentina, infatti, ha
scalzato il Belgio in testa
alla classifica con 1.532
punti contro 1.352;
mentre al terzo posto è
balzato il Cile che sostituisce la Spagna, scivolata al sesto.
Scende anche l’Italia,
dalla 14ª alla 15ª posizione. Tra le altre novità,
da segnalare i 4 gradini
saliti dalla Colombia,
che ora è quarta al posto
della Germania, quinta.
Il nostro quotidiano
Spettacolo
12 | venerdì 8 aprile 2016
A cargo de Berki Altuve
El estreno será el 22 de abril en el Aula Magna de la UCV con una producción
que reunirá más de 40 artistas y músicos de talla nacional e internacional
“El Hombre de la Mancha”
llega a Venezuela
CARACAS- A 50 años de
su estreno en Broadway,
precedido por centenares de representaciones
alrededor del mundo, en
más de 10 idiomas, y tras
ganar innumerables premios, el musical “El Hombre de la Mancha” llega a
Venezuela de la mano de
Escenarte Producciones,
bajo la producción ejecutiva, dirección general y
puesta en escena de Djamil Jassir, para presentarse a partir del viernes 22
de abril en el Aula Magna
de la Universidad Central
de Venezuela, Patrimonio
Cultural de la Humanidad.
La mezcla de historia,
música, baile y poesía,
que condensa esta obra,
la ha llevado a la cúspide
del teatro musical. Con
motivo de la conmemoración, en este 2016, de los
400 años de la muerte de
Don Miguel de Cervantes
Saavedra, el montaje cobra nuevos aires con presentaciones en escenarios
de varias latitudes, incluida Caracas con una puesta en escena a la altura de
Il nostro quotidiano
los mejores espectáculos
del mundo.
La acción se sitúa en España, a finales del siglo XVI.
Cervantes y su criado son
arrojados a una mazmorra
de la Inquisición,acusados
de ofensas contra la Iglesia Católica. En el calabozo, son atacados por sus
compañeros de prisión,
quienes deciden organizar
un falso juicio. Si es encontrado culpable, tendrá
que entregarles todas sus
pertenencias. El escritor
acepta, exceptuando un
bien inesperado que lleva consigo: el manuscrito
inconcluso de su última
novela “Don Quijote de
la Mancha”; como método de defensa propone
escenificarla en la forma
de una obra de teatro.
El “juez”, un compasivo
criminal al que llaman el
“Gobernador”, acepta la
propuesta.
Esta
superproducción
cuenta con el patrocinio
y la especial colaboración
de la Embajada de España
en Venezuela, quien ha
incluido este Musical dentro de la programación
con la que se conmemora este año, a nivel mundial, el IV centenario de la
muerte de Miguel de Cervantes, autor de Don Quijote de la Mancha, segun-
do libro más traducido y
leído en el mundo entero.
Trae de vuelta a los escenarios locales los grandes
musicales, reunirá a más
de 40 artistas y músicos
en escena con una plantilla de talentos de talla
nacional e internacional.
El reparto está integrado
por las primeras actrices
Dora Mazzone y Tania Sarabia; los primeros actores
Cayito Aponte, Juan Carlos Gardié, Aroldo Betancourt y Rolando Padilla,
acompañados de Djamil
Jassir, quien interpreta el
doble papel de Cervantes
y Don Quijote de la Mancha, junto a Gerardo Soto,
Natalia Román y un talento emergente único en el
país.
El musical podrá ser disfrutado desde el 22 de
abril, con funciones los
sábados a las 4:00 PM
y domingos, con doble
función, a las 11:00 AM
y 4:00 PM. Las entradas,
a un precio desde Bs.
850,00, podrán ser adquiridas a través dewww.solotickets.com y en la taquilla del Aula Magna.
El 13 de abril el Banco del Libro abre sus puertas a la iniciativa de FrancaMENTE para realizar el taller “On ne voit bien
qu’avec le coeur”: iniciación al francés a través de la lectura
del libro «El Principito». Este curso tiene como objetivo capacitar al participante en la comprensión y producción escrita
y oral a través de la lectura de capítulos claves de la obra inmortal de Antoine de Saint-Exupéry (1900–1944) en su lengua
original. Durante el taller, los participantes podrán analizar la
gramática francesa y compararla con el español mientras conocen los fundamentos básicos del idioma. Está dirigido a personas de cualquier edad (a partir de los 8 años) que no tengan
conocimientos de francés o iniciados que deseen mejorar su
comprensión del idioma.
Las clases serán los miércoles y los viernes de 2:00 a 5:30 p.m.
y el curso completo tiene un costo de bs. 12.000,00. Las personas que deseen participar en el taller pueden escribir a [email protected] para recibir mayor información.
El Fotógrafo Andrés San Juan
conversa sobre Sudaca Frames
Apasionado por las imágenes, pero aún más por la humanidad detrás del lente, Andrés San Juan es un talentoso fotógrafo
venezolano radicado en Madrid, que llega a Caracas con su
propuesta Guaicaipuro Pop, la calle hecha arte, el día a día
hecho un poster.
De la mano de Cultura Chacao, Andrés la Charla: Sumando
Lectores – Sudaca Frames, presentará el próximo 13 de abril en
una conversatorio sobre su experiencia. Para mayor información acerca de los eventos, visite: http://cultura.chacao.gob.
ve/
Adrián Suárez prende
la fiesta en el Teatro de Chacao
El domingo 24 de abril, a las 5 de la tarde, en el Teatro de Chacao,
el destacado músico Adrián Suárez presenta el espectáculo que
gira en torno al instrumento fundamental en la consolidación de
la llamada “salsa dura”, el trombón. Mostrando toda su riqueza y
evolución acompañado del Conjunto Akene y de invitados especiales como Carlos Sánchez Torrealba, el cuatrista Cheo Hurtado
y los cantantes Edgar “Dolor” Quijada, Marcial Istúriz y Rodrigo
Mendoza, entre otros.
Las entradas están a la venta a través de www.ticketmundo.com
y en las taquillas del Teatro, en la avenida Tamanaco, El Rosal, de
martes a domingo, de 10:00 a.m. a 7:00 p.m.
“No me quittepas” llega al Trasnocho Cultural
CONCIERTO
Gian Faraone celebra los 100 años de Sinatra
Gian Faraone, conocido como el Crooner
de Venezuela regresa a su tierra natal para
rendir tributo al cantante popular más
influyente del siglo XX, Frank Sinatra. Titulado “SINATRA 100”, el show se paseará
por los grandes éxitos de Sinatra, donde
clásicos como “My Way”, “New York, New
York, “Strangers In The Night”, entre otros,
recobrarán vida en la voz de Faraone. El
joven cantante estará acompañado de
una BIG BAND de lujo. Bajo la dirección
musical del maestro Gregory Antonetti,
la banda estará conformada por grandes
músicos venezolanos, entre los que se
destacan, Pedrito López, Gerardo Chacón,
Gustavo Carucí, Jorge Arias, Gerald “Chipi”
Chacón, Rodolfo Reyes, Eric Chacón, Jorge
Rivera, entre otros.
Faraone, quien ha estado residenciado en
BREVES
Realizan taller de Francés
basado en el clásico “El Principito”
la ciudad de Boston por los últimos 8 años,
estrenará el próximo 22 de Abril de 2016
en su show “SINATRA 100”, el Trailer y
el Single promocional de su más reciente
producción titulada, “Dear Sinatra”. Producido entre las ciudades de Boston, Miami y Nueva York, el cantante venezolano
homenajea a quien fue catalogado como
“La Voz”.
“Desde mis inicios en la música, Sinatra
siempre ha sido una de mis grandes inspiraciones. Este proyecto es una piedra en el
zapato que tenía desde hace muchos años
y me genera una gran satisfacción artística
poder llevar a cabo este tributo. Sinatra es
“El Padrino” de los cantantes, “Il Capo di
Tutti Capi”. - comenta Faraone.
Con tan sólo 29 años de edad, Faraone
reinventa los clásicos con sonido propio.
Con un alcance global gracias a su dominio de los idiomas Español, Inglés e Italiano; el cantante combina voz, estilo y carisma, resultando un artista sin precedentes
en el mundo de la música. Grandes melodías de la época dorada recobran vida en la
voz de Faraone, quien vive a través de cada
canción su propia historia, continuando el
legado de una tradición musical que trasciende generaciones.
Con 18 músicos en escena, “SINATRA
100” será un show único donde grandes
músicos venezolanos acompañan a Faraone en un recorrido por el gran legado musical de Frank Sinatra. La cita es el próximo
22 de Abril de 2016 en el Centro Cultural
Chacao a las 7:00PM, junto a una Big Band
dirigida por el maestro Gregory Antonetti
y el inigualable talento de Gian Faraone.
El teatro físico en telas se adueñará del
Teatro Trasnocho a través de “No me
quittepas”, un unipersonal que invita a
la reflexión entre colores y movimientos.
Diego López, actor físico especialista
en telas, es el encargado de dar vida a
este espectáculo en el que representa
a un personaje que vive entre el sí y el
no, lo que se hace común para muchos, sobre todo cuando tenemos claro que la mejor vida es la que estamos
a punto de perder si nos descuidamos
y no tenemos idea de lo que hay que
hacer.
“No me quittepas”toca fibras emocionales con cierto humor e
ironía, pero luego te invita a salir del encierro y a ser el gran súper
héroe, desmitificado, que llevas dentro. Una invitación a reflexionar acerca de la realidad y la forma en la que se confrontan las
adversidades y decisiones.
El espectáculo se estará presentando en una función única en el
Trasnocho Cultural el jueves 21 de abril de 2016 a las 7:00 p.m.
Turismo
13 | venerdì 8 aprile 2016
I borghi più belli e sconosciuti d’Italia
10 piccoli tesori della nostra penisola che vale la pena visitare
medievale e rinascimentale. Le imponenti mura,
i balconcini medievali,
le case, le torri, i palazzi
gentilizi, costituiscono
un insieme armonioso
testimone un passato ricco di storia. Tra gli edifici
Cutigliano
Cutigliano
Questo gioiello, caratterizzato da strette vie e
angoli suggestivi, si trova in provincia di Pistoia (Toscana). La centrale
piazza del Municipio è
dominata dal palazzo
Pretorio. Interessanti la
Chiesa della Madonna
di Piazza e la Chiesa di
Visso
fontana del Tritone nella
piazza principale, ne testimoniano la ricchezza
del patrimonio culturale.
Bova
È uno dei centri più importanti dell´isola gre-
S.Bartolomeo nella quale si possono ammirare
esempi di pittura fiorentina del Seicento.
Visso
Incastonato nell’incantevole scenario naturale
del Parco Nazionale dei
Monti Sibillini (Marche),
vi si respira un’atmosfera
Bova
di pregio, il palazzo dei
Priori, quello dei Governatori e il palazzo del Divino Amore.
Castel di Tora
Si trova a 607 metri di altezza sulla sponda nordorientale del lago del Turano, tra Carsoli e Rieti
(Lazio). La chiesa di epoca barocca di S. Giovanni
Evangelista, il settecentesco palazzo adiacente
alla torre poligonale e la
Sperlinga
canica della provincia
di Reggio Calabria. Antichissima sede vescovile,
ha una Cattedrale la cui
costruzione originaria
risale ai primi secoli d.
c. Le opere più rappresentative sono la Cappella del Sacramento e
la statua della Madonna
"Isodìa" col Bambino,
attribuita a Rinaldo Bonanno (1584). Da non
perdere la chiesa di San
Leo, la chiesa del Car-
mine e quella dell’Immacolata.
Sperlinga
Tra i Monti Nebrodi e le
Madonie, nel cuore della Sicilia centrale, sorge
questo borgo di appena
896 abitanti. Il monumento più caratteristico
è il castello rupestre, in
parte scavato nella roccia in parte costruito sulla stessa roccia intorno
all'anno 1080. Luoghi
d’interesse sono anche
Via Valle e il Bosco di
Sperlinga.
Federico Falsetto,
L’Huffington Post
(Seconda Parte)
Castel di Tora