Le novità - Punto Einaudi Palermo

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Transcript Le novità - Punto Einaudi Palermo

Einaudi Novità
Marzo Aprile 2016
Einaudi Novità
marzo
aprile
2016
Franca Valeri, La vacanza dei superstiti
Giuseppe Culicchia, Io preferisco gli scogli
Nadia Fusini, Vivere nella tempesta
I LIBRI DEL MESE
«I miei ricordi spesso mi fanno ridere»
Franca Valeri
La vacanza dei superstiti
(e la chiamano vecchiaia)
I LIBRI DEL MESE
2
«Improvvisamente ho novant’anni» è l’incipit folgorante di questo libro:
un viaggio giovanissimo nella vecchiaia.
«A distanza, vediamo ogni cosa risolta. Siamo in una comoda poltrona a chiacchierare.
Non so se essere grata al destino di avermi riservato una fin de partie cosí». Seduta
idealmente (ma solo idealmente) su quella poltrona, lo sguardo pronto a spostarsi in un
istante dal passato al futuro, Franca Valeri dà avvio al suo racconto. Una divagazione
sulla vecchiaia (la sua e quella di tutti) infarcita di storie, aneddoti, pensieri bellissimi,
in cui si condensa tutta l’intelligenza e l’ironia di una delle figure piú vitali del nostro
Novecento. A poco a poco, veniamo catturati e scossi: perché la testa di Franca Valeri
non riposa mai, ed è un patrimonio da preservare. Frase dopo frase.
«L’ansia è una malattia incurabile. Può sfociare nel mostruoso (credo che Hitler ne soffrisse)
o limitarsi a riempire di rughe una signora».
«Ho le mie ore di svago, un telefono, anche due, che suonano, delle idee che mi tengono
sveglia insieme a tanti ricordi, la mia testa è come una piazza».
«Sto lí con Roro e i gatti; Paolino con i dieci minuti di grattate, Cocò e Zerlina da
ospitare sui cuscini. È un risveglio regale, mi sento felice di essere una vecchia signora
con quattro soldi e molte bestiole».
«Io non ho il coraggio di dirglielo a quel ragazzo carino, poco piú che ventenne, che
affida le sue idee a quell’oggetto che chiamano computer e ascolta le notizie del suo
amico mediatico in America; come dirglielo che ci è bastato essere molto sicuri delle
nostre idee per entrare in quelle degli altri?»
Franca Valeri è nata a Milano e vive a Roma. La sua lunga carriera teatrale, cinematografica,
radiofonica e televisiva è nota a tutti. Ha pubblicato Il diario della Signorina Snob (Mondadori 1951,
Lindau 2003), Le donne (Longanesi 1960, Einaudi 2012), Le Catacombe (Cappelli 1961), Questa qui,
quello là (Longanesi 1965), Toh, quante donne! (Mondadori 1992, Lindau 2004), Tragedie da ridere
– Dalla Signorina Snob alla vedova Socrate (La Tartaruga 2003), Animali e altri attori – Storie di cani,
gatti e altri personaggi (Nottetempo 2005), Di tanti palpiti. Divertimenti musicali (La Tartaruga 2009).
Per Einaudi ha pubblicato Bugiarda no, reticente (2010 e 2012), L’educazione delle fanciulle (2011,
con Luciana Littizzetto) e le commedie Non tutto è risolto (2011) e Il cambio dei cavalli (2014).
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I LIBRI DEL MESE
SUPERCORALLI • € 16,00 • pp. 130 • 978880623008-1
“
Io vorrei ricordare l’ultima volta che ho fatto l’amore. La prima sí, la ricordo, ma
non ha importanza. L’ultima avrebbe l’importanza di una data. Sarei arrivata a un
tipo di storia: la mia. Una storia che si svolge e di cui non è impossibile trovare gli
estremi. Ma in questo caso sí, manca il racconto. Il racconto di un’ultima volta senza
storia, evidentemente. Forse la memoria allontana tutto il già finito. L’amore ha una
componente eroica, non c’entra con la noia, né con la routine. Ecco perché nella
memoria non c’è la sua fine.
”
Ma quanto siamo stupidi? E soprattutto: come?
Giuseppe Culicchia
Io preferisco gli scogli
Dizionario intemperante dei luoghi comuni
I LIBRI DEL MESE
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«Per lungo tempo, ascoltando le conversazioni sui tram, guardando
i telegiornali, ma anche partecipando a cene di sedicenti intellettuali,
ho raccolto materiale su materiale. L’idea era quella di scrivere una mia
versione del Dizionario dei luoghi comuni, opera consacrata alla Stupidità che
ci attraversa tutti».
Nasce da qui l’idea di questo libro, dove ogni voce – da aborrire a zuzzerellone – si
condensa in una stilettata intelligente o si apre in un racconto piú disteso, un frammento
di comicità pura. Io preferisco gli scogli è un testo che si può leggere come si vuole:
rispettando l’ordine alfabetico o aprendo le pagine a caso, divorandolo in una sola notte
o a poche pillole al giorno. Comunque lo si affronti, ci si vedrà alla specchio, perché è
un ritratto di tutti noi, colti – nei nostri salotti reali o immaginari – a pronunciare frasi
impronunciabili.
«ADDOMINALI Ciò che conta in un uomo oltre alla carta di credito. Io che
colpevolmente non ho mai badato a questo genere di cose, un giorno ho scoperto
che avrei dovuto averceli a tartaruga. Sono subito corso in bagno a specchiarmi e ho
constatato che invece ce li avevo a foca. Avete presente le foche? Ecco, io ne ho una
che dorme beata lí dove dovrebbe esserci una tartaruga. Ora, quanto è tenera una foca
addormentata? Perché svegliarla? E come dirle che dovrebbe sloggiare per far posto a
una tartaruga? Le foche sono animali sensibili. E a quanto sembra, vanno in letargo. Un
letargo lunghissimo, visto che da quando mi sono accorto della mia foca addormentata
sono trascorsi anni. Comunque prima o poi la foca si sveglierà: so che non è morta
perché la vedo che fa su e giú quando respira. E quando si sveglierà, farà posto alla
tartaruga. Forse».
Giuseppe Culicchia è nato a Torino nel 1965. Ha pubblicato Tutti giú per terra (Garzanti 1994, Premio
Montblanc e Premio Grinzane Cavour Autore Esordiente, diventato nel 1997 un film per la regia di Davide
Ferrario), Paso Doble (Garzanti 1995), Bla Bla Bla (Garzanti 1997), Ambarabà (Garzanti 2000), A spasso con
Anselm (Garzanti 2001), Liberi tutti, quasi (Garzanti 2002), Il paese delle meraviglie (Garzanti 2004, Premio
Grinzane Cavour Francia), Ecce Toro (Laterza 2006), Un’estate al mare (Garzanti 2007), Ritorno a Torino
dei Signori Tornio (Einaudi 2007), Torino è casa mia (Laterza 2009), Brucia la città (Mondadori 2009), Sicilia,
o cara. Un viaggio sentimentale (Feltrinelli 2010), Ameni Inganni (Mondadori 2011), Venere in metrò
(Mondadori 2012), Ba-da-bum! (Ma la Mole no) (Feltrinelli 2013), Ma in seguito a rudi scontri (Rizzoli 2014),
Tutti giú per terra. Remixed (Mondadori 2014), E cosí vorresti fare lo scrittore (Laterza 2015), Torino è casa
nostra (Laterza 2015). Ha tradotto, tra gli altri, Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.
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I LIBRI DEL MESE
L’ARCIPELAGO EINAUDI • € 12,50 • pp. 160 • 978880622882-8
“
AMERICA Andarci almeno una volta nella vita ma senza tagliaunghie nel bagaglio
a mano, contando sul fatto che una volta in loco ci si può comprare un intero
arsenale al supermercato.
IMPRESA Di norma come minimo è epica. Tuttavia può anche essere etica.
ALIMENTI Un tempo si mangiavano. Oggi si passano. Ma qui preferirei non
approfondire.
”
La lettura può arricchire di sonorità forti, dense, enigmatiche l’esistenza
di ciascuno di noi
Nadia Fusini
Vivere nella tempesta
I LIBRI DEL MESE
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Un libro sulla lettura e sulla corrispondenza di amorosi sensi con un testo
del cuore che ci accompagna nell’atto quotidiano del vivere.
È la Tempesta di Shakespeare il cuore del libro, ma non solo. Intorno ai temi dell’isola, del
tempo, del mare, dell’incontro con lo sconosciuto affiorano dal testo shakespeariano una
selva di immagini che richiamano memorie di esperienze vissute e di significati incarnati
nella vita. Nella Tempesta di Giorgione c’è il soldato e c’è la donna col bambino in
braccio, c’è la guerra e c’è la tenerezza. C’è l’appena nato, chi lo cura e chi lo custodisce
nell’imminenza del pericolo. Nella Tempesta di Shakespeare c’è la Mirabilis Miranda, la
Bella che ci attrae; e c’è la Bestia Caliban, che ci fa paura, ci spaventa. Viviamo il rischio
del naufragio e siamo premiati col dono della salvezza, patiamo la colpa e riconosciamo
il debito, e con esso la logica della punizione, e la gratuità del perdono. L’isola è infatti il
luogo del salvataggio: qui tutti scampano alla morte. Ma è anche il luogo dove si rimette
in scena il delirio del potere, dove vivere si presenta insieme come una rinascita e una
ripetizione. La Tempesta apre sulle meraviglie del Nuovo Mondo, ma ci trattiene nelle
trame del Vecchio, nelle sue passioni, che volge però verso la commedia (la commedia
della vita umana). Se per questo suo ultimo dramma Shakespeare sceglie di volgere
la trama verso uno scioglimento comico, è appunto perché sceglie la vita, e con essa
non tanto il terrore, ma la pietà, la meraviglia della pietà. Come dice Anna Maria Ortese
a proposito delle «sue» tempeste: «la meraviglia è la pietà. Che l’uomo abbia pietà
dell’uomo è la meraviglia».
Questo nuovo libro di Nadia Fusini è anche un invito a riflettere su quel che significa
vivere nella tempesta: essere cioè coscienti e vigili della tempesta che in sé è l’atto di
vivere. È riconoscerne il dono.
Nadia Fusini insegna Letteratura inglese presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È saggista,
traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha commentato e tradotto tra gli altri Virginia Woolf,
Samuel Beckett e Shakespeare. I suoi ultimi libri sono La figlia del sole. Vita ardente di Katherine
Mansfield (2012) e Hannah e le altre (Einaudi, 2013).
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I LIBRI DEL MESE
FRONTIERE EINAUDI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622595-7
“
Da anni vivo nella Tempesta di Shakespeare, la leggo, la rileggo. Passano gli anni
e io sono qui, immersa in quel che significano la tempesta e il mare e il naufragio
e la salvezza in Shakespeare. E nel tempo osservo che il fatto stesso di esistere
ci espone alla tempesta. C’è un che di ‘tempestoso’ nella vita di tutti.
”
Fernanda Torres
Evan S. Connell
Hans Magnus Enzensberger
Ester Armanino
Martin Amis
Daniele Del Giudice
NARRATIVA
Lo sguardo di una donna su passioni e debolezze
maschili. Senza sconti, ovviamente
Fernanda Torres
Fine
Traduzione di Daniele Petruccioli
Álavaro, Sílvio, Ribeiro, Neto e Ciro. Cinque uomini
della stessa generazione, cinque amici di lunga data
che hanno vissuto l’epoca d’oro di Copacabana:
la liberazione sessuale che regna su una città
edonista, l’esplosione della bossa nova, la vita come
un’ininterrotta festa in spiaggia. Ma nulla dura per
sempre: i tentativi di costruire una famiglia, i piccoli
tradimenti, l’apparizione di farmaci che promettono di
vincere la vecchiaia (soprattutto in campo sessuale…),
la solitudine. Con i suoi cinque ritratti incrociati, e Rio
de Janeiro come sesto personaggio, Fine è davvero
una piccola, scatenata commedia umana, dispaccio
da un’epoca di rivolte e eccessi e racconto del suo
tramonto. Un romanzo malinconico e sensuale, esordio
narrativo di una delle attrici piú amate del Brasile.
«I personaggi di Fine avrebbero fatto la fortuna del
cinema italiano degli anni Sessanta».
«Le Monde»
Fernanda Torres è nata nel 1965 a Rio de Janeiro. Secondogenita di due attori, ha intrapreso a sua
volta la carriera attoriale prendendo parte a numerosi film brasiliani e internazionali. Fine è il suo
primo romanzo.
SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 210 • 978880622240-6
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NARRATIVA
Cinque amici entrano – ognuno a modo suo – nei
scivolosi territori della tarda maturità. L’amore,
il sesso (consumato e desiderato, cercato e
perduto), le donne, le donne, le donne e ancora
le donne. Ma anche la prostata, l’orrore del
decadimento fisico, la morte. Insomma, la vita.
Un classico ritrovato, una gemma preziosa
come Stoner
Evan S. Connell
Mrs Bridge
Traduzione di Giulia Boringhieri
NARRATIVA
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Il racconto di una vita qualsiasi e per questo
unica: come pochi altri Evan S. Connell ha saputo
dipingere anche le piú minute sfumature del cuore
di una donna, come ha fatto con India Bridge.
Eppure sembrerebbero pochi gli eventi «romanzeschi»
nella prosaica vita di Mrs Bridge: preparare la colazione
per i figli, aspettare il marito la sera, riempire con
mille, piccole, necessarie attività il vuoto delle sue
giornate. Man mano che il racconto procede, i capelli si
ingrigiscono, i figli escono di casa, la solitudine aumenta,
quella che all’inizio sembrava quasi una benevola satira
della «brava casalinga» diventa una discesa affettuosa
e partecipata nel mistero dell’esistenza. Pubblicato per
la prima volta nel 1959, Mrs Bridge ha fatto di Connell
un autore di culto, ammirato da generazioni di scrittori
per la sua capacità di fare di ogni frase lo strumento
piú affilato per mostrare la vita e inseguirne il senso.
Una gemma pari a Stoner di John Williams, un classico
ritrovato di un autore paragonato a Roth, Updike e
Richard Yates.
«La signora Bridge è un riflesso di voi e di me, è un
esempio della nostra comune appartenenza all’umanità».
Joshua Ferris
Evan S. Connell (1924-2013) è stato romanziere e poeta. Nel 2009 è stato insignito del Booker
Prize alla carriera. Mrs Bridge è il suo primo romanzo, pubblicato nel 1959. Nel 1990 James Ivory
ne ha tratto un film con Paul Newman e Joanne Woodward.
SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622498-1
In luogo di un’autobiografia, gli anni pericolosi
dell’autore del Mago dei numeri
Hans Magnus Enzensberger
Tumulto
Traduzione di Daniela Idra
Enzensberger ha ritrovato dei suoi appunti diaristici
relativi ai primi anni Sessanta, quando venne invitato in
URSS e ricevuto da Chruščëv. Tre anni dopo il poeta
viaggia fino in Siberia e conosce la giovane donna russa
che diventerà la sua seconda moglie. Viene invitato
negli USA, ma scrive su un giornale un pezzo contro
la guerra in Vietnam, il clima si fa pesante, e decide di
«rifugiarsi» a Cuba. Qui inizia la stesura della Fine del
Titanic, ma si rende conto che i suoi margini di manovra
sono quanto meno limitati e spedisce il manoscritto
in patria. Non arriverà mai a destinazione. Rientra in
Germania, dove si fa coinvolgere nei «tumulti» politici
che scuotono il paese e lo cambiano profondamente.
Di questa fase Enzensberger è un protagonista, ma
anche un osservatore ironico e distaccato. Nell’ultima
parte del libro il poeta si congeda definitivamente dalle
«ossessioni politiche e private degli anni Sessanta»,
rendendo omaggio agli sconfitti e a tutti coloro che
allora sono stati al suo fianco.
Hans Magnus Enzensberger (1929) è il maggiore poeta, saggista e scrittore tedesco
contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi ricordiamo Mausoleum (1979), La fine
del Titanic (1980), Musica del futuro (1997), Piú leggeri dell’aria (2001), Il mago dei numeri (1997,
ripreso anche in ET), Ma dove sono finito (1998 e 2011), Esterhazy (2002), Che noia la poesia (2006),
Il perdente radicale (2007), Nel labirinto dell’intelligenza (2008), Hammerstein o dell’ostinazione (2008 e
2010), Josefine e io (2010), Bibs (2011), I miei flop preferiti (2012), Il mostro buono di Bruxelles (2013),
Chiosco (2013) e Considerazioni del signor Zeta (2015).
SUPERCORALLI • € 18,50 • pp. 200 • 978880622584-1
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NARRATIVA
Gli anni della contestazione raccontati dal grande
intellettuale tedesco: i viaggi in Russia, il rapporto
difficile con la seconda moglie, l’innamoramento
per la rivoluzione cubana, fino agli anni del
terrorismo e della banda Baader-Meinhof.
Anche i rapporti, come le persone, vanno messi
in salvo
Ester Armanino
L’arca
Un bambino con una scatola di ricordi affidata alle
cure di un drago. Due sorelle divise dall’indole e
dalle incomprensioni. Un romanzo poetico sul dirsi
addio e sul potere salvifico della fantasia.
NARRATIVA
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Pietro ha cinque anni e dal giorno alla notte si ritrova
in un luogo strano che assomiglia all’Arca di Noè. Ogni
stanza ha il nome di una coppia di animali, e fuori la
pioggia non sembra aver intenzione di smettere. Cosí
passa le giornate col suo pupazzo a fare da guardiano
al distributore di bevande, e le notti sgattaiola nella
stanza di un vecchissimo signore che gli racconta storie
di draghi e gli insegnerà, al momento giusto, cosa
significa andar via. Nadia e Mario invece, i genitori di
Pietro, nell’Arca cercano solo un modo per prolungare
l’addio. Teresa lí ci lavora, fa l’infermiera, ma non
avrebbe mai immaginato di doversi prendere cura in
questo modo di sua sorella minore, Nadia.
Quando un diluvio inarrestabile si abbatte sulle nostre
vite, dobbiamo pensare a cosa mettere in salvo: i ricordi,
le promesse, la strada percorsa assieme e quella che
percorreremo da soli una volta tornato il sereno. Ester
Armanino trova le parole precise ed emozionanti per
raccontare l’abbandono e il dolore, confermando il suo
talento di scrittrice entomologa dei sentimenti.
Ester Armanino è architetto e vive a Genova. Il suo primo romanzo Storia naturale di una famiglia
(Einaudi 2011) ha vinto il Premio Kihlgren Opera Prima, il Premio Viadana Giovani, il Premio Zocca
e il Premio per la Cultura Mediterranea – sezione Narrativa giovani.
I CORALLI • € 16,00 • pp. 160 • 978880622703-6
Due fratellastri, due narratori poco affidabili,
uno sguardo unico: quello di Martin Amis
Martin Amis
Successo
Traduzione di Federica Aceto
Terry e Gregory, poco piú che ventenni, abitano nello
stesso appartamento londinese, sono fratellastri e
narrano spesso le stesse vicende. Ma le loro voci e i
loro punti di vista sono diametralmente opposti: Terry
è bruttino, stempiato, e non riesce a portarsi a letto una
donna da mesi. Gregory è bello, bisessuale, irresistibile.
Lo stile di Terry è ironico, divertente e spesso volgare,
mentre quello di Gregory è ricercato e a volte pomposo.
Il primo lavora presso un ufficio vendite scalcagnato
con la costante spada di Damocle del licenziamento,
mentre Gregory lavora in una galleria d’arte che lui
ci presenta come superesclusiva. All’interno della
narrazione di dodici mesi di vita londinese si inserisce
il personaggio di Ursula, la diciannovenne sorella dei
due narratori (sorella adottiva per Terry, ovviamente)
che entrambi desiderano. Le cose precipitano, i ruoli
si invertono e alla fine a guadagnarci è il lettore,
travolto dall’«esilarante spiacevolezza» dell’autore
dell’Informazione.
Martin Amis è nato a Oxford nel 1949 e vive fra Londra e New York. È autore di due raccolte
di racconti, sei opere di saggistica e quattordici romanzi. Di lui Einaudi ha pubblicato: Altra gente,
Money, London Fields, La freccia del tempo, L’informazione, Il treno della notte, Cattive acque,
Esperienza, Cane giallo, Koba il Terribile, La casa degli incontri, La vedova incinta, Lionel Asbo,
Il dossier Rachel, La zona d’interesse e le raccolte di saggi Il secondo aereo e La guerra contro
i cliché. Nel 2014 è stato insignito del premio Bottari Lattes Grinzane.
L’ARCIPELAGO EINAUDI • € 14,00 • pp. 200 • 978880619913-5
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NARRATIVA
Rivalità sessuale, odio di classe e amori andati a
male in un’irresistibile commedia che cela sotto la
maestria letteraria dell’autore un’analisi spietata
della miseria umana nella Londra degli anni ‘70.
Il maggiore scrittore italiano degli ultimi trent’anni
Daniele Del Giudice
Tutti i racconti
Prefazione di Tiziano Scarpa
NARRATIVA
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Un autore che ha affascinato negli anni Ottanta
e Novanta i lettori e i migliori critici italiani e
internazionali. E che oggi viene troppo facilmente
dimenticato.
Emmanuel Carrère, intervistato recentemente da un
giornalista italiano, alla domanda «quali scrittori italiani
conosce e apprezza?» ha risposto un solo nome: Daniele
Del Giudice. E cosí per tanti scrittori e critici stranieri
è ancora lui lo scrittore italiano con cui confrontarsi.
In Italia invece le cose sono cambiate rapidamente.
Quando uscivano i suoi libri era un evento per critici e
lettori, oggi nessuno sembra piú ricordarsi di lui.
Questo volume raccoglie tutti i suoi racconti: Nel museo
di Reims (pubblicato in un volumetto a sé), L’orecchio
assoluto, Evil Live, Fuga, Dillon Bay, Com’è adesso, Come
cometa (raccolti in Mania), Il mercante del tempo (raccolto
in In questa luce). Se teniamo presente che la narrativa
breve può essere considerata la quintessenza dell’idea
di letteratura di Del Giudice, all’incrocio fra percezione
e mistero, questo volume è una via naturale per
rileggerlo e rivalutarlo. E la prefazione di Tiziano
Scarpa è la testimonianza di come Del Giudice possa
continuare ad essere un punto di riferimento importante
per uno scrittore delle generazioni successive.
Daniele Del Giudice è nato a Roma nel 1949. Si è trasferito a Venezia nei primi anni Novanta. Ha
pubblicato Lo stadio di Wimbledon (1983), Atlante occidentale (1985), Nel museo di Reims (1988),
Staccando l’ombra da terra (1994), Mania (1997), I-Tigi. Canto per Ustica (con Marco Paolini, 2001),
Orizzonte mobile (2009). Nel 2013 sono stati raccolti suoi scritti dispersi nel volume In questa luce.
LETTURE EINAUDI • € 18,50 • pp. 224 • 978880622689-3
Cesare Viviani
Giancarlo Consonni
William Shakespeare
Georg Büchner
POESIA
TEATRO
Preghiera in forma di poesia
Cesare Viviani
Osare dire
POESIA
16
Una riflessione sulla natura come divinità, alla
quale accostarsi con devozione e con umiltà. Ma
anche il ritorno di un poeta alle forme di una
scrittura dai molteplici significati.
Viviani ha ormai al suo attivo una lunga serie di
libri che hanno fatto la storia della poesia italiana
contemporanea. In questo percorso ha passato varie
fasi variando la sua voce e la forma dei testi. Nei suoi
libri piú recenti aveva optato per una scrittura aforisticoassertiva che affrontava molto direttamente i temi delle
«cose ultime» che piú gli stanno a cuore. Con questa
nuova raccolta, pur non derogando dall’essenzialità degli
argomenti e delle occasioni (il riconoscimento dei limiti
umani, la morte...), è evidente una svolta, o per meglio
dire un ritorno, verso un dire piú allusivo, ambiguo,
sfuggente, a volte enigmatico, sempre sorprendente
per associazioni ed esiti linguistici.
Dunque una rinnovata fiducia nella poesia e,
di conseguenza, nella voce umana, nel dire umano;
nell’accostarsi a ciò che dura piú dell’uomo a patto
di farlo con qualche timore reverenziale, sapendo che
qualsiasi preghiera è un osare, un gesto di presunzione.
Che va fatto nei modi dovuti e con la dovuta, umile
consapevolezza.
Cesare Viviani è nato a Siena nel 1947. Da molti anni vive a Milano. I suoi principali libri di poesia
sono: L’ostrabismo cara (Feltrinelli 1973), Piumana (Guanda 1977), L’amore delle parti (Mondadori
1981), Merisi (Mondadori 1986), L’opera lasciata sola (Mondadori 1993), Preghiera del nome
(Mondadori 1990), Una comunità degli animi (Mondadori 1997), Silenzio dell’universo (Einaudi 2000),
Passanti (Mondadori 2002), La forma della vita (Einaudi 2005), Credere all’invisibile (Einaudi 2009),
Infinita fine (Einaudi 2012). Nel 2003 è uscita negli Oscar Mondadori un’ampia antologia delle sue
Poesie (1987-2002) a cura di Enrico Testa.
COLLEZIONE DI POESIA • € 11,00 • pp. 112 • 978880622776-0
Poesie che dipingono una metropoli dal volto umano
Giancarlo Consonni
Filovia
Giancarlo Consonni è diventato famoso come poeta
dialettale, ma ha scritto anche importanti libri di versi
in italiano. Come questo, ispirato, nella sua sezione
principale, ai mezzi pubblici milanesi (filovie, ma anche
tram). Scene, aneddoti, ricordi, episodi minimi che
tutti hanno vissuto, come quello di slittare di un posto
sui sedili di legno per far sedere un nuovo arrivato,
e «in silenzio ognuno | si prende | il caldo del vicino».
Il contatto fisico con i passeggeri, le chiacchiere con i
conducenti, gli angoli nascosti della città, un buon libro
che ci fa dimenticare di scendere alla fermata giusta.
Con uno stile decisamente lirico, spesso venato di ironia
e plasmato da una cadenza aforistico-epigrammatica,
Consonni fa intravvedere un’idea di esistenza piú
ricca, dove piccoli gesti sono carichi di naturalezza, di
eleganza, di senso. Chiama a raccolta una comunità piú
allargata, fatta di vivi e di morti. E la natura, descritta
con competenza da botanico e zoologo ma con
la passione di un innamorato. La natura, modello
di bellezza e moralità.
Giancarlo Consonni è nato a Merate, in Brianza, nel 1943. Vive a Milano, dove insegna Urbanistica
al Politecnico come professore emerito. Come poeta ha pubblicato varie raccolte sia in italiano
che nel dialetto di Verderio Inferiore, tra le quali spiccano Viridarium (Scheiwiller 1987), In breve
volo (Scheiwiller 1994), Vûs (Einaudi 1997), Luí (Einaudi 2003) e, con lo pseudonimo di Jean-Charles
d’Avec Sommeil, Oblò (LietoColle 2009).
COLLEZIONE DI POESIA • € 9,00 • pp. 80 • 978880621871-3
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POESIA
L’autore ci accompagna attraverso una Milano
che forse non c’è piú ma che è bello ricordare.
E, accanto alla città, un mondo di piante, fiori,
uccelli: maestri di estetica e di etica.
Il capolavoro piú cupo del massimo autore in lingua
inglese torna in una nuova traduzione
William Shakespeare
Macbeth
Traduzione di Paolo Bertinetti
TEATRO
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Da Roman Polanski, che lo portò sugli schermi
dopo l’omicidio di Sharon Tate, a Jo Nesbø, che ne
sta scrivendo una versione ambientata negli anni
Settanta, pochi sono immuni al fascino di un’opera
che vive nel buio dell’inconscio contemporaneo.
Ancora oggi gli attori piú scaramantici si rifiutano di
pronunciarne il nome in teatro e chiamano la tragedia
piú breve di Shakespeare «il dramma scozzese»: si
sussurra che l’autore avesse inserito nel testo delle
«autentiche» formule magiche e che le streghe di
conseguenza avessero manifestato il loro disappunto
per l’indebita appropriazione maledicendo il dramma
per l’eternità. Ambizione, sete di potere, sensi di colpa,
paranoia e sangue, tantissimo sangue impossibile da
lavar via, sono al centro della tragedia che continua
a infestare le sensibilità di molti grandi artisti di ogni
tempo, certamente anche del nostro: dalle versioni
cinematografiche firmate da registi del calibro di Orson
Welles, Akira Kurosawa e Roman Polanski (che diresse
il film subito dopo l’eccidio in cui morí Sharon Tate)
a quella operistica che rovinò la vita a Šostakovič alla
riscrittura che ne sta facendo Jo Nesbø per celebrare i
400 anni dalla morte di Shakespeare, sentiremo ancora
parlare a lungo del «dramma scozzese».
Questa del Macbeth è la terza traduzione shakespeariana di Paolo Bertinetti, dopo l’Amleto (2005) e
La tempesta (2012). Di Shakespeare l’anglista torinese ha curato anche il Sogno di una notte d’estate
(traduzione di Patrizia Cavalli, 2002), Riccardo III (traduzione di Patrizia Valduga, 2002), Re Lear
(traduzione di Emilio Tadini, 2004). Tra i suoi libri: Il teatro inglese del Novecento (1992), Storia del
teatro inglese dalla Restaurazione all’Ottocento (1997), Storia della letteratura inglese (2000), Breve
storia della letteratura inglese (2004), Il teatro inglese. Storie e capolavori (2013), tutti in Pbe.
COLLEZIONE DI TEATRO • € 15,00 • pp. 220 • 978880622984-9
Nuova traduzione del dramma di Büchner in
occasione della messa in scena di Mario Martone
Georg Büchner
La morte di Danton
Traduzione di Anita Raja
La prima rappresentazione della Morte di Danton, scritto
da Georg Büchner nel 1835 a soli ventun anni (sarebbe
morto due anni dopo), avvenne a Berlino nel 1902: ci
vollero settant’anni per iniziare a riconoscere il giusto
valore dell’opera che nel 2016 tornerà in scena in
Italia con la regia di Mario Martone e con protagonisti
Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon. Il dramma
descrive la caduta di Georges Jacques Danton nel
1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien
Robespierre. Danton non crede alla necessità del
Terrore e difende una visione del mondo liberale
e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione
rivoluzionaria; il suo antagonista invece incarna la linea
giacobina, stoica, intransigente, furiosa.
Un dramma che ha diviso per un secolo i critici, incerti
sulle motivazioni dei protagonisti, ha ancora oggi
molto da dirci, affrontando temi come la natura della
rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia,
la classe, il determinismo, il ruolo stesso del teatro.
Georg Büchner nacque a Goddelau, in Assia, nel 1813. Studiò medicina a Strasburgo e a Giessen.
Dopo alcuni anni di fervente attività politica su posizioni molto radicali, che lo costrinsero
nascondersi e a fuggire dalla Germania, andò a insegnare anatomia comparata all’Università di
Zurigo. Ma morí molto giovane, di tifo, nel 1837. I suoi quattro testi teatrali (La morte di Danton,
Lenz, Leonce e Lena, Woyzeck) furono pubblicati postumi. Adelphi ha in catalogo un volume di sue
Opere che comprende il teatro, scritti politici, medici e le lettere.
COLLEZIONE DI TEATRO • € 10,00 • pp. 88 • 978880622979-5
19
TEATRO
L’azione contrappone le figure di Danton e
Robespierre, alfieri di due idee contrapposte
della Rivoluzione ma destinati entrambi a finire
sulla ghigliottina, a pochi giorni di distanza l’uno
dall’altro.
Paul Ginsborg e Sergio Labate
Adriano Prosperi
William Davies
Roberto Esposito
Il razzismo è sbagliato
Mauro Gallegati
Paul M. Cobb
Edith Hall
Jan Tomasz Gross con Irena Grudin’ska Gross
Frank Wilczek
Sabrina Rastelli
Jacques Lacan
Gilles Deleuze
SAGGISTICA
Oggi nessuno pensa a cambiare il mondo e tutti
pensano a non cambiare se stessi
Paul Ginsborg
e Sergio Labate
Le passioni e la politica
Storicamente, la sfera della razionalità e quella delle
passioni sono sempre state separate, ma è evidente
che la politica non è immune dalle nostre passioni.
Non a caso le relazioni politiche (anche a sinistra)
sembrano dominate dalle stesse passioni che vorrebbero
combattere. Perciò è urgente conoscerle per poter
lavorare insieme. Senza dimenticare che esse sono
sempre ambigue e che anche le passioni positive
– la compassione, l’inclusione, l’amore – sono capaci
d’inganni e insidie.
Sapere qualcosa di piú sulle nostre passioni può farci
stabilire connessioni piú solide con la vita politica e
immaginare vie d’uscita dalla disperazione in cui siamo
superando il divario tra le famiglie e la sfera pubblica,
che ha interdetto al lavoro la sua capacità di costruire
legami sociali e che ci incoraggia a perdere il nostro
tempo libero negli stanchi meandri del consumo.
Bisogna immaginare nuove forme e pratiche
comuni perché la politica ridiventi qualcosa per cui
appassionarci e non soltanto qualcosa da cui difenderci.
Paul Ginsborg è stato per molti anni professore all’Università di Cambridge e dal 1992 insegna
Storia dell’Europa contemporanea all’Università degli studi di Firenze. Tra gli ultimi titoli, usciti
tutti per Einaudi, Il tempo di cambiare. Politica e potere della vita quotidiana (2004), La democrazia che
non c’è (2006), Salviamo l’Italia (2010) e Famiglia Novecento (2013).
Sergio Labate insegna filosofia teoretica all’Università di Macerata. Tra le sue opere ricordiamo
La regola della speranza. Didattiche dello sperare (Cittadella 2011) e, con G. Faldetta, Il dono. Valore
di legame e valori umani. Un dialogo interdisciplinare (Di Girolamo 2014).
VELE • € 11,00 • pp. 100 • 978880622797-5
21
SAGGISTICA
In politica le passioni dilagano: il narcisismo che
deborda, l’identificazione troppo facile del rivale
con il nemico, la pretesa di identificarsi con la
verità. Bisogna rompere con questo schema.
La vocazione e la scelta nella Compagnia di Gesú
attraverso i racconti dei gesuiti stessi
Adriano Prosperi
La vocazione
Vite di gesuiti tra Cinquecento e Seicento
SAGGISTICA
22
Storie di conversioni, drammi vocazionali tratti dai
racconti degli stessi giovani futuri gesuiti al centro
dell’analisi di uno dei massimi storici italiani.
La Compagnia di Gesú, nata nel secolo della Riforma e
della Controriforma per combattere le eresie, abolita nel
Settecento illuminista, riportata in vita nell’Ottocento
romantico e reazionario, impegnata infine nelle tragedie
del XX secolo, ha svolto ruoli diversi nel tempo. Ha
accolto personalità tra di loro in vivace contrasto ma
questo non ha impedito che nel corso dei secoli la
parola «gesuita» continuasse a evocare un tipo umano
speciale: sofisticati maestri di finzione e di doppiezza.
Il tentativo di questo libro è ricercare non chi furono
di fatto ma come fu costruita la coscienza dell’essere
gesuiti, cioè membri di un gruppo speciale , di cui si
entrava a far parte grazie alla vocazione, quella che Gesú
nei Vangeli aveva rivolto al giovane ricco. Per creare e
consolidare una speciale coscienza di sé furono richieste
loro ripetute narrazioni della risposta alla vocazione
come momento di rottura con la vita precedente e di
nascita alla nuova e vera vita.
Adriano Prosperi (1939) è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale
Superiore di Pisa. Tra le sue molte opere, ricordiamo: Dare l’anima. Storia di un infanticidio (2005 e
nuova edizione in PBE 2015); Delitto e perdono. La pena di morte nell’orizzonte mentale dell’Europa
cristiana. XIV-XVIII secolo (Einaudi 2013); Il seme dell’intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492
(Laterza 2013).
EINAUDI STORIA • € 30,00 • pp. 300 • 978880622845-3
La nuova religione della nostra epoca:
le nostre emozioni
William Davies
L’industria della felicità
Come i governi e le grandi imprese
ci vendono il benessere
Traduzione di Chiara Melloni
Sempre piú governi e imprese si dedicano a misurare
e a trasformare affetti, emozioni, bisogni e desideri non
solo in oggetti di transazioni commerciali, ma in vere
e proprie risorse: per il mercato, per il marketing, per
la finanza, per il controllo politico, per la riduzione dei
costi dei sistemi sanitari nazionali. Tutto ciò attraverso
una vera e propria «industria delle emozioni e della
felicità» che le gestisce e controlla, grazie all’ausilio
di tutta una gamma di discipline, saperi, apparati e
tecnologie volti ad assicurare il governo delle condotte
e la riduzione delle patologie sociali e delle nuove
forme del disagio sociale.
«Folgorante... spiega come la retorica della competizione
abbia invaso quasi ogni ambito della nostra esistenza».
Evgeny Morozov
William Davies è un sociologo presso il Goldsmiths Insistute di Londra, da anni si occupa di
economia politica, di politiche pubbliche e di storia del liberalismo e del neoliberalismo, su cui
ha pubblicato nel 2014 presso Sage un’eccellente sintesi dal titolo The Limits of Neoliberalism.
Authority, Sovereignty and the Logic of Competition.
PBE I MAVERICK • € 20,00 • pp. 250 • 978880622967-2
23
SAGGISTICA
La prima ricostruzione d’insieme sul modo in
cui la nostra soggettività, e con essa il nostro
benessere e la nostra felicità, sono diventati
uno dei territori fondamentali di esercizio delle
politiche economiche neoliberiste.
Una prospettiva inedita sugli ultimi decenni
di filosofia contemporanea
Roberto Esposito
Da fuori
Una filosofia per l’Europa
SAGGISTICA
24
Un saggio teoretico che ricostruisce le correnti
principali della filosofia continentale dal
dopoguerra a oggi.
Nel Novecento la dislocazione della filosofia europea
fuori dall’Europa ha dato un nuovo slancio alla
disciplina. Infatti, solo uscendo fuori di sé, la filosofia
europea ha potuto riprendersi dopo la crisi degli anni
Venti e Trenta e ricostruire un suo profilo espansivo.
Dopo che ancora con Husserl e Heidegger ha tentato
di «riterritorializzarsi» sulla propria radice greca, prima
l’esodo dei filosofi tedeschi in America, poi il passaggio,
sempre in America, dei filosofi francesi, da Derrida,
a Foucault, a Deleuze, e infine quel che oggi viene
chiamata «Italian Theory», hanno riportato la filosofia
europea al centro dell’interesse internazionale.
La relazione del pensiero con l’esterno non è solo
l’oggetto di questa ricerca, ma anche la cornice teoretica
in cui essa si inscrive. D’altra parte è sempre da fuori
che viene il pensiero, quando si tratta di mettere in
questione una visione delle cose non piú rappresentativa
degli eventi in corso.
Roberto Esposito insegna Filosofia teoretica presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane. Tra le
sue opere: Categorie dell’impolitico (1988); Nove pensieri sulla politica (1993); L’origine della politica.
Hannah Arendt o Simone Weil (1996). Per Einaudi ha curato una raccolta di saggi di Leo Strauss
Gerusalemme ed Atene (1998) e ha scritto: Communitas. Origine e destino della comunità (1998
e 2006), Immunitas. Protezione e negazione della vita (2002), Bíos (2004) , Terza persona (2007),
Pensiero vivente. Origine e attualità della filosofia italiana (2010), Due. La macchina della teologia
politica e il posto del pensiero (2013) e Le persone e le cose (2014).
PBE (FORMATO BIG) • € 22,00 • pp. 250 • 978880622754-8
Un manifesto antirazzista articolato, documentato
e pronto per l’uso
Il razzismo è sbagliato
a cura di Marco Aime
Le ultime elezioni europee hanno confermato
l’avanzata, in molte parti d’Europa, di partiti e
movimenti apertamente xenofobi. Allo stesso tempo nel
nostro Paese si denunciano sempre piú frequentemente
episodi di razzismo, che talvolta si traducono in azioni
violente. Le istituzioni preposte non sembrano volere
o essere in grado di dare risposte chiare, spesso si tende
a minimizzare, a tentare di ridurre a episodio isolato,
quello che invece è l’espressione di un sentimento,
forse mai sopito, che sta emergendo in modo sempre
piú inquietante. Non bastano i buoni sentimenti per
affrontare un mutamento di tale entità della sensibilità
popolare nei confronti di chi viene percepito come
diverso: gli autori di Come smontare un razzista (Clelia
Bartoli, Guido Barbujani, Federico Faloppa e il curatore
Marco Aime), ognuno con le proprie competenze,
offrono strumenti teorici e pratici per confutare le
principali manifestazioni del razzismo, siano esse
istituzionali o scientifiche, storiche, linguistiche o culturali.
Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Presso Einaudi ha pubblicato
tra l’altro Eccessi di culture (2004), Una bella differenza. Alla scoperta delle diversità nel mondo (2009)
e L’altro e l’altrove (con D. Papotti, Pbe 2012). Tra le pubblicazioni di Clelia Bartoli, docente
di Diritti umani nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo: Esilio/asilo. Donne
migranti e richiedenti asilo in Sicilia (a cura di, Palermo 2010) e Razzisti per legge. L’Italia che
discrimina (Laterza 2012). Guido Barbujani insegna Genetica all’Università di Ferrara. Tra i suoi
saggi ricordiamo Lascia stare i santi (Einaudi 2014) e, con P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando
di smettere (Laterza 2008). Federico Faloppa è lecturer di Linguistica italiana nel Department
of Modern Languages dell’Università di Reading. Ha pubblicato, tra l’altro, Parole contro.
La rappresentazione del diverso (Garzanti 2004) e Razzisti a parole (per tacer dei fatti) (Laterza 2011).
PASSAGGI EINAUDI • € 14,00 • pp. 100 • 978880622953-5
25
SAGGISTICA
Una denuncia e un appello fondati non solo su
un nobile ideale umanitario, ma anche su dati
inconfutabili, che supportano l’allarme nei
confronti del pericolo razzismo.
La teoria economica dominante è inutile, incoerente
e fuorviante. Ci vuole un’alternativa: la acrescita
Mauro Gallegati
Acrescita
Per una nuova economia
SAGGISTICA
26
La teoria economica mainstream non ha fatto
nulla per tirarci fuori dalla crisi. Avrebbe
potuto? E come? Indicandoci la stessa via che ci
ha condotto fin qui?
La teoria economica dominante è in profonda crisi. Dai
manifesti degli studenti, alla disaffezione di una parte
sempre piú consistente della professione, al perdurare
di una crisi che la teoria non contempla, si manifestano
sempre piú numerosi i segnali di un collasso imminente.
Ma soprattutto è in crisi perché è falsa, non rende conto
dei fatti: prevede una crescita strutturale e una società
basata sui consumi. Ma effettivamente, lo sviluppo della
tecnologia a bassa intensità di manodopera e la crisi che
ci attanaglia dal 2008 mostrano come la crescita non sia
possibile e come il pianeta non sia in grado di tollerarla.
Bisogna pensare a qualcosa di nuovo: Gallegati parla
del concetto di acrescita. A-crescere significa liberarsi
dall’idea che il PIL misuri la qualità della vita. A-crescere
significa questo: che il benessere non dipende
(soddisfatti i bisogni primari) dalla quantità di merci
a disposizione ma dalla possibilità di godersi la
vita senza compromettere uguale opportunità alle
generazioni future.
Mauro Gallegati è professore di Economia presso l’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona.
È stato visiting professor in molte università tra cui Stanford, MIT e Columbia. È responsabile di
una task force di Inet sulla Grande recessione. La sua ricerca include l’analisi dell’economia come
sistema complesso, fluttuazioni economiche, dinamiche non lineari, modelli di fragilità finanziaria
e agenti eterogenei che interagiscono. È considerato uno dei pionieri della modellistica economica
fondata sugli ABM (modelli ed agenti). Gallegati è noto per i suoi lavori ampiamente citati con
Joseph E. Stiglitz e Bruce Greenwald sulle asimmetrie informative, le crisi finanziarie e gli ABM.
Tra i suoi libri ricordiamo Macroeconomia, fatti, teorie politiche, con D. Delli Gatti (Giappichelli 2013),
e Oltre la siepe. L’economia che verrà (Chiarelettere 2014).
PASSAGGI EINAUDI • € 16,00 • pp. 150 • 978880622709-8
Uno sguardo nuovo e inaspettato sullo scontro tra
la civiltà occidentale e quella musulmana
Paul M. Cobb
La conquista del Paradiso
Una storia islamica delle Crociate
Traduzione di Chiara Veltri
Il saggio considera secondo una nuova, ribaltata,
prospettiva gli scontri tra musulmani e cristiani
durante il Medievo su tutte le sponde del Mediterraneo
musulmano, dalla Spagna alla Siria.
Osservate dal punto di vista dei musulmani medievali,
le Crociate emergono come qualcosa di completamente
diverso dalla pretenziosa retorica delle cronache
europee: diventano un gioco degli scacchi diplomatico
da padroneggiare, un’opportunità commerciale
da cogliere, un incontro culturale che ha plasmato
le esperienze musulmane ed europee fino alla fine
del Medioevo – e, come spesso è accaduto, una contesa
politica sfruttata da ambiziosi governanti che fecero
un uso astuto del linguaggio del jihad.
Paul M. Cobb insegna Storia islamica alla University of Pennsylvania di Filadelfia. Ha pubblicato
numerosi libri e studi, tra i quali la traduzione delle memorie di un arabo testimone delle Crociate
(The Book of Contemplation: Islam and the Crusades; 2008). Vive ad Amherst, Massachusetts.
LA BIBILIOTECA • € 30,00 • pp. 360, con 15 illustrazioni • 978880622892-7
27
SAGGISTICA
Nel 1099, quando i primi crociati arrivarono
trionfanti e insanguinati davanti alle mura
di Gerusalemme, iniziò una presenza cristiana
nel mondo islamico che durò secoli, sostenuta
da ondate successive di nuove crociate
e pellegrinaggi. Ma in che modo i musulmani
medievali compresero questi eventi? Quale
aspetto ha una «storia islamica delle Crociate»?
Le risposte potrebbero sorprendervi.
Libro dell’anno per il «Times Literary Supplement»
Edith Hall
Gli antichi greci
I caratteri di una civiltà
Traduzione di Luigi Giacone
SAGGISTICA
28
Chi erano gli antichi greci? Ci hanno dato la
democrazia, la filosofia, la poesia, la scienza.
Ma cosa ha permesso loro di raggiungere tali vette?
Gli antichi greci erano un popolo geograficamente
eterogeneo la cui civiltà è durata piú di venti secoli –
e che ci ha resi quello che siamo oggi. Edith Hall ci fa
scoprire la civiltà greca in modo inconsueto e rivelatore:
individuando dieci tratti caratteristici, e fondamentali
per la diffusione degli antichi greci nel territorio.
Un popolo curioso, con grandi doti comunicative e
di mentalità aperta, ma anche ribelle, individualista,
competitivo ed edonista. Centrale per la sua identità è
il rapporto con il mare, che è alla base di ogni aspetto
della loro società.
Estremamente documentata, questa elegante
ricostruzione ci svela una civiltà di incomparabile
ricchezza e un popolo di incredibile complessità.
Edith Hall insegna Lettere classiche al King’s College London. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo
Adventures with Iphigenia in Tauris: A Cultural History of Euripides’ Black Sea Tragedy (Charles J.
Goodwin Award of Merit 2014), The Return of Ulysses: A Cultural History of Homer’s Odyssey e Greek
Tragedy: Suffering under the Sun.
LA BIBILIOTECA • € 32,00 • pp. 360, con 15 illustrazioni • 978880622916-0
La depredazione dei beni ebraici durante e dopo la
Seconda guerra mondiale
Jan Tomasz Gross
con Irena Grudin’ska Gross
Un raccolto d’oro
Il saccheggio dei beni ebraici
Traduzione di Ludmila Ryba
Il furto dei beni ebraici durante la Seconda guerra
mondiale genera attenzione quando le banche svizzere
sono costrette a produrre liste di beni «in sonno»,
oppure musei nazionali sono obbligati a restituire beni
rubati. Ma il ladrocinio nei confronti della popolazione
ebraica d’Europa non si limitò a questo. Venne
perpetrato anche dalle popolazioni locali ed è il tema
affrontato con delicatezza da questo libro, che evoca
la profondità e l’ampiezza della Soluzione finale.
La foto da cui parte il toccante racconto di Gross
all’apparenza mostra una scena normale: un gruppo di
contadini in posa dietro al loro raccolto. Ma guardando
con attenzione, quel raccolto è fatto di ossa e resti
umani: siamo a Treblinka, subito dopo la fine della
Guerra, e i «contadini» sono in realtà un gruppo
di «scavatori» polacchi alla ricerca di qualche dente d’oro
sfuggito ai nazisti tra gli 800.000 cadaveri di ebrei che
il campo aveva prodotto.
Lirico e commovente, Un raccolto d’oro accompagna
i lettori in un viaggio attraverso l’Europa che porta alla
luce la distruzione di un’intera società.
Jan Tomasz Gross insegna storia alla Princeton University. In passato ha insegnato a Yale, alla
NYU e a Parigi. Nato a Varsavia da una madre cattolica attiva nella Resistenza polacca e da un
padre ebreo, membro del Partito Socialista. Laureato in fisica all’Università di Varsavia ha militato
nella intellighenzia dissidente in Polonia nel 1968. Gross fu espulso dall’università e arrestato. Nel
1969 emigra negli Stati Uniti, ove ottiene un Ph.D. in sociologia a Yale. Nel 1996 è stato premiato
con l’Ordine al merito della repubblica polacca, un premio assegnato agli stranieri per il loro ruolo
eccezionale di cooperazione tra Polonia e altre nazioni.
EINAUDI STORIA • € 20,00 • pp. 150 • 978880621144-8
29
SAGGISTICA
Una foto apparentemente innocente svela infiniti
orizzonti d’orrore, perpetrati non solo dai nazisti.
Il mondo fisico incarna idee meravigliose?
Frank Wilczek
Una domanda meravigliosa
Scoprire il disegno profondo della natura
Traduzione di Simonetta Frediani
SAGGISTICA
30
Se ha senso considerare il mondo come un’opera
d’arte, possiamo domandarci se sia un’opera d’arte
ben riuscita. Il mondo fisico, considerato come
un’opera d’arte – caratterizzata da simmetria,
armonia, equilibrio, proporzione ed economia – , è
meraviglioso? Un viaggio che da Platone e Pitagora
giunge alla fisica dei giorni nostri.
La bellezza è nel cuore della ricerca scientifica dai
tempi di Pitagora, che fu il primo a sostenere che
«il numero è il principio di tutte le cose», e attraverso
Galileo, Newton, Maxwell, Einstein giunge fin dentro
le acque profonde della fisica contemporanea. Anche
se gli antichi non avevano ragione su tutto, la loro fede
appassionata nella musica delle sfere si è dimostrata
giusta persino a livello dei quanti. Ed è per questo che
Wilczek esplora quanto siano intrecciate le nostre idee
di bellezza e arte con la nostra comprensione scientifica
del cosmo. L’universo stesso, suggerisce Wilczek,
sembra voler incarnare forme belle ed eleganti. Che tale
forza sia l’eleganza pura di numeri, l’opera di un essere
superiore, o una via di mezzo tra le due; in ogni caso,
quando troviamo che il nostro senso della bellezza si
realizza nel mondo fisico, stiamo scoprendo qualcosa
sul mondo, ma anche qualcosa su noi stessi.
Frank Wilczek è Herman Feshbach Professor of Physics al MIT. È stato insignito del Premio
Nobel per la Fisica nel 2004, assieme a H. David Politzer e David J. Gross, per la scoperta della
libertà asintotica in cromodinamica quantistica, originata da ricerche condotte nel 1973, quando
era un giovane dottorando a Princeton. Di padre polacco e madre italiana, Wilczek è uno dei punti
di riferimento della fisica teorica contemporanea, oltre che divulgatore d’eccezione. In Italia ha
pubblicato La musica del vuoto. Indagine sulla natura della materia (2007) e La leggerezza dell’essere.
La massa, l’etere e l’unificazione delle forze (Einaudi 2009).
SAGGI • € 34,00 • pp. 400, con 40 illustrazioni in b/n e 50 a colori • 978880621513-2
Un nuovo volume della «Piccola Storia dell’Arte
Einaudi»
Sabrina Rastelli
L’arte cinese
I. Dalle origini alla dinastia Tang
In questo libro la storia dell’arte cinese è finalmente
svincolata dalla vecchia prospettiva che fino ad ora
l’ha analizzata suddividendola in categorie materiali:
ceramica, giada, bronzo, lacca, pittura, calligrafia,
scultura; isolando le opere e analizzandone soprattutto
l’aspetto stilistico. La stragrande maggioranza delle
opere prese in esame nel primo volume proviene
da siti archeologici che, secondo le piú recenti teorie
in materia, devono essere analizzate nel loro insieme
in modo da contestualizzare i reperti e capirne appieno
i significati dandone un’interpretazione iconologica
corretta.
Ciascuno dei sei capitoli riflette un periodo specifico
della storia dell’arte cinese a partire dall’età neolitica fino
alla conclusione della dinastia Tang (618-907).
Sabrina Rastelli insegna Arte e Archeologia della Cina presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Ha partecipato a vari scavi di forni ceramici in Cina e le sue ricerche vertono sulla tecnologia
della ceramica cinese su cui ha scritto numerosi articoli sia in Italia sia all’estero. Tra le sue
pubblicazioni ricordiamo L’arte e il sacro nella Cina antica (Cafoscarina libreria editrice, 2012)
e Ceramica cinese. Evoluzione tecnologica dal neolitico alle Cinque Dinastie [Cafoscarina libreria
editrice, 2013). Ha contribuito con alcuni saggi alla Grande Opera La Cina. Dall’età del Bronzo
all’impero Han, voll. 1 e 2 (Einaudi, 2013).
PBE MAPPE ARTE • € 34,00 • pp. 300 con 10 illustrazioni in b/n e 70 a colori • 978880621308-4
31
SAGGISTICA
Le opere della grande tradizione artistica cinese
nel loro contesto di produzione e fruizione.
Per la prima volta tradotto, il seminario tenuto
da Lacan tra il 1958 e 1959
Jacques Lacan
Il seminario
Libro VI. Il desiderio e la sua interpretazione
A cura di Antonio Di Ciaccia
SAGGISTICA
32
Un Seminario che illustra il desiderio inconscio
partendo dall’Amleto di Shakespeare, dalla figura
della regina madre: se la consistenza dell’Altro
vacilla, il significante non basta piú a dire tutto
il desiderio e ad assorbire tutta la libido.
Che cosa mostra Lacan in questo Seminario? Che
il desiderio non è una funzione biologica; che non
è coordinato a un oggetto naturale; il suo oggetto
è fantasmatico. Pertanto, il desiderio è stravagante.
È incomprensibile per coloro che vogliono dominarlo.
Ci prende in giro. Però anche se non è riconosciuto,
produce sintomi. Durante l’analisi, la questione è quella
di interpretare, cioè di leggere nel sintomo il messaggio
del desiderio nascosto. Per Lacan, che si spinge oltre
Freud, Edipo non è l’unica soluzione del desiderio,
ne è solo una forma normalizzata; che è patogena
e non esaurisce la direzione del desiderio. Da qui sorge
l’elogio della perversione che chiude il volume: Lacan
le dà il valore di una rivolta contro le identificazioni che
garantiscono il mantenimento della routine sociale.
Jacques Lacan (1901-81), intellettuale, medico, psichiatra, fa la sua comparsa sulla scena
psicoanalitica nel 1936 al XIV Congresso Psicoanalitico Internazionale. Nel 1953 è protagonista
con Daniel Lagache della costituzione della SFP (Société Française de Psychanalyse). Lo stesso
anno segna l’inizio del cosiddetto «Séminaire», che darà nome a una famosa serie di pubblicazioni.
Di Jacques Lacan (1901-81) Einaudi ha pubblicato gli Scritti, numerosi volumi della serie del
Seminario, Della psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità; Radiofonia. Televisione;
I complessi familiari nella formazione dell’individuo; Dei Nomi-del-Padre; Il trionfo della religione
e Altri scritti.
PBE (FORMATO BIG) • € 34,00 • pp. 600 • 978880622427-1
Il cinema secondo Deleuze
Gilles Deleuze
L’immagine movimento
Traduzione di Jean-Paul Manganaro
Una nuova storia del cinema o l’introduzione a una
filosofia della settima arte? Nella prima metà degli anni
Ottanta, dopo aver sezionato e messo a soqquadro
la psicanalisi, la letteratura, la pittura e anche il teatro,
l’autore di Anti-Edipo e di Rizoma prese in esame
ottant’anni di produzione cinematografica, da Griffith
a Scorsese, da Ozu a Bresson, da Murnau a Lang,
da Ford a Godard.
Grazie al suo inedito e affascinante sistema di lettura,
le immagini si trasformano in concetti visivi, i film
in collezioni di segni, i registi in pensatori, spiazzando
la teoretica tradizionale.
Un libro che si è imposto come fondamentale nella
definizione di una nuova estetica cinematografica.
Gilles Deleuze (1925-1995) è uno dei protagonisti piú originali e controversi del pensiero
contemporaneo. L’impatto filosofico-politico che le sue opere hanno avuto sul dibattito degli ultimi
decenni è stato formidabile. Di lui Einaudi ha pubblicato Marcel Proust e i segni (1967 e 2001),
L’Anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia (in collaborazione con Félix Guattari, 1975), La piega. Leibniz
e il barocco (1990 e, in una nuova edizione, 2004), Che cos’è la filosofia (con Félix Guattari, 1996),
Il bergsonismo e altri saggi (2001), L’isola deserta e altri scritti (2007) e Due regimi di folli e altri scritti
(2010).
PBE (FORMATO BIG) • € 30,00 • pp. 300 • 978880622963-4
33
SAGGISTICA
Torna disponibile in libreria il libro che rifondò
non solo il pensiero sul cinema, ma la ridefinizione
del cinema medesimo.
Autore
Giovanni Botero
Autore
Daniel James Cole e Nancy Deihl
Autore
Autore
NARRATIVA
CLASSICI
GRANDI OPERE
L’organizzazione del potere che inaugura l’età moderna
Giovanni Botero
Della ragion di Stato
A cura di Pierre Benedittini e Romain Descendre. Introduzione di Romain Descendre
I MILLENNI
36
La risposta cattolica e controriformista alle teorie di Machiavelli e Bodin
rimane uno dei trattati politici piú importanti della storia europea.
La formula «ragion di Stato», scelta da Botero per il titolo del suo libro, è diventata un
modo di dire conosciuto da tutti, ma la stessa parola «Stato», usata sporadicamente da
Machiavelli e Guicciardini, è stata per la prima volta messa al centro di una teorizzazione
dallo scrittore piemontese: prima di lui si usavano espressioni come Repubblica, Cosa
pubblica, Imperio, Principato. Dalle discussioni su quella che era l’organizzazione di
una comunità si passava a un’idea di potere astratto, a cui dovevano attenersi sovrani e
sudditi. È la nascita dell’assolutismo. Ma è anche la nascita di una visione in cui la politica
è strettamente legata all’economia e alla demografia. Decisamente moderna è la sua
concezione di misurare la potenza di uno Stato dalle variabili economiche, fra le quali
dava la massima importanza allo sviluppo delle attività industriali e commerciali.
Per i re e i capi di Stato europei è stato il vademecum che li ha accompagnati per piú di
un secolo (XVII e inizio XVIII). Ma per i teorici politici, da Hobbes a Montesquieu, è stato
il principale libro di riferimento, sia che venisse approvato sia che fosse contrastato.
Ecco perché Botero è uno degli autori italiani tuttora piú studiati all’estero. E non a caso
la presente edizione critica, che per la prima volta propone l’edizione definitiva del 1598
con tutte le varianti della prima edizione uscita nel 1589, è opera di due studiosi francesi
fra i piú autorevoli nel panorama internazionale degli studi storico-politici.
Giovanni Botero (Bene Vagienna 1544 – Torino 1617) è stato uno dei piú importanti pensatori
politici italiani. Gesuita fino al 1580, poi, uscito dall’ordine, fu consigliere e precettore in casa
Savoia. Tra le altre sue opere spiccano le Relazioni universali, pubblicate quest’anno da Aragno.
37
I MILLENNI
I MILLENNI • € 70,00 • pp. 380 • 978880622594-0
“
Qual sia opera maggiore, l’aggrandire, o ’l conservare uno Stato
Senza dubbio che maggior opera si è il conservare, perché le cose umane vanno quasi
naturalmente ora mancando ora crescendo, a guisa della Luna a cui sono soggette;
onde il tenerle ferme e, quando sono cresciute, sostenerle in maniera tale che non
scemino e non precipitino, è impresa d’un valor singolare e quasi sopraumano.
E ne gli acquisti ha gran parte l’occasione, et i disordini de’ nemici, e l’opera altrui;
ma il mantenere l’acquistato è frutto d’una eccellente virtú. S’acquista con forza, si
conserva con sapienza.
”
In un libro splendidamente illustrato, una parte fondamentale dell’estetica
della vita quotidiana
Daniel James Cole e Nancy Deihl
Storia della moda
dal 1850 a oggi
Traduzione di Maurizio Francesconi
GRANDI OPERE
38
Dagli abiti da tè della Belle Époque al «New Look» di Dior del 1947 fino
alle mode piú vicine a noi: un volume di grande formato e riccamente
illustrato che racconta un secolo e mezzo di moda.
Il volume ripercorre la storia della moda dal 1850 ai giorni nostri. Attraverso un
approccio decennio per decennio, Daniel James Cole e Nancy Deihl esplorano la storia
della moda non solo dal punto di vista estetico, ma in quanto manifestazione vivace
e dinamica delle culture e delle società dell’ultimo secolo e mezzo. Considerando
i cambiamenti cronologici nel vestire di donna, uomo e bambino, il volume esamina
la diffusione degli stili e i meccanismi del loro avvicendarsi; il rapporto tra moda
e arti visive, applicate e performative (danza, musica, cinema e teatro); l’intreccio tra
moda e cultura popolare; l’impatto dei nuovi materiali e della tecnologia; e la crescente
globalizzazione degli stili.
Illustrato con centinaia di fotografie provenienti da musei e riviste del settore, il libro
include approfondimenti sulle icone di moda (dalla contessa di Castiglione ed Edward
principe del Galles a James Bond o Diane Keaton in Io e Annie di Woody Allen) e gli abiti
indossati dalle «persone comuni», fornendo cosí un prezioso strumento per il lettore.
Daniel James Cole insegna Storia della moda al Fashion Institute of Technology di New York.
Disegna inoltre abiti di scena per il teatro, la televisione e il cinema.
Nancy Deihl dirige l’MA program in Costume Studies alla New York University, specializzata
in storia della moda e dei tessuti.
39
GRANDI OPERE
GRANDI OPERE • € 75,00 • pp. 480, con 60 illustrazioni • 978880622748-7
INDICE
Einaudi Novità
Marzo
Aprile
2016
I LIBRI
DEL MESE
41
INDICE
Supercoralli
L’Arcipelago Einaudi
Franca Valeri
La vacanza dei superstiti
p. 2
Giuseppe Culicchia
Io preferisco gli scogli
p. 4
Frontiere Einaudi
Nadia Fusini
Vivere nella tempesta
p. 6
Einaudi Novità
Aprile
2016
NARRATIVA
INDICE
42
Marzo
Supercoralli
Supercoralli
Fernanda Torres
Fine
p. 9
Evan S. Connell
Mrs Bridge
p. 10
Supercoralli
I coralli
Hans Magnus Enzensberger
Tumulto
p. 11
Ester Armanino
L’arca
p. 12
L’Arcipelago Einaudi
Letture Einaudi
Martin Amis
Successo
p. 13
Daniele Del Giudice
Tutti i racconti
p. 14
Einaudi Novità
Marzo
Aprile
2016
POESIA
E TEATRO
43
INDICE
Collezione di poesia
Collezione di poesia
Cesare Viviani
Osare dire
p. 16
Giancarlo Consonni
Filovia
p. 17
Collezione di teatro
Collezione di teatro
William Shakespeare
Macbeth
p. 18
Georg Büchner
La morte di Danton
p. 19
Einaudi Novità
Aprile
2016
SAGGISTICA
INDICE
44
Marzo
Vele
Einaudi Storia
Paul Ginsborg e
Sergio Labate
Le passioni e la politica
p. 21
Adriano Prosperi
La vocazione
p. 22
PBE I Maverick
PBE Big
William Davies
L’industria della felicità
p. 23
Roberto Esposito
Da fuori
p. 24
Passaggi Einaudi
Passaggi Einaudi
Marco Aime (a cura di)
Il razzismo è sbagliato
p. 25
Mauro Gallegati
Acrescita
p. 26
Einaudi Novità
Marzo
Aprile
2016
45
INDICE
La Biblioteca
La Biblioteca
Paul M. Cobb
La conquista del Paradiso
p. 27
Edith Hall
Gli antichi greci
p. 28
Einaudi Storia
Saggi
Jan Tomasz Gross
con Irena Grudin’ska Gross
Un raccolto d’oro p. 29
Frank Wilczek
Una domanda meravigliosa
p. 30
PBE Mappe Arte
PBE Big
Sabrina Rastelli
L’arte cinese
p. 31
Jacques Lacan
Il seminario
p. 32
Einaudi Novità
Marzo
Aprile
2016
INDICE
46
PBE Big
Gilles Deleuze
L’immagine movimento
p. 33
CLASSICI
GRANDI OPERE
I Millenni
Grandi Opere
Giovanni Botero
Della ragion di Stato
p. 36
D. J. Cole e N. Deihl
Storia della moda
p. 38
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EINAUDI
STILE LIBERO
MARZO APRILE 2016
STILE LIBERO, MARZO E APRILE 2016
In un paesino della Norvegia, tanto a nord che il sole non tramonta mai, un uomo è in
fuga per la propria vita. Si chiama Jon Hansen, è un delinquente dal cuore tenero ed è il
protagonista di Sole di mezzanotte, il nuovo thriller di JO NESBØ.
A sei anni dall’ultimo libro, VITALIANO TREVISAN, considerato uno degli autori piú
importanti della letteratura italiana contemporanea, torna con un nuovo, magnifico
romanzo. In Works il lavoro, «condanna» cui l’umanità tutta è destinata, diventa la lente
attraverso cui raccontare la famiglia, il fallimento dell’amore, la vita intera.
C’è una bizzarra squadra di poliziotti che si aggira per Parigi: si ubriacano, disertano
l’ufficio, sono scartati da tutti. Ma il commissario Anne Capestan ha deciso di trasformarli
in una vera unità investigativa. Sezione reietti di SOPHIE HÉNAFF è un giallo divertente
come una commedia, che in Francia ha vinto numerosi premi.
Anche Alby, il protagonista di Cerca di stare calmo, esordio di MATT SUMELL che ha
entusiasmato la critica internazionale, è una specie di reietto. Semialcolizzato e misogino,
ha una voce rabbiosa, tagliente. E un’ironia implacabile.
Internazionale è ormai da tempo il successo di ANNE HOLT, autrice da sette milioni
di copie. Nel nuovo crime La minaccia, la nostra eroina Hanne Wilhelmsen, per quanto
anziana e malconcia, si getta a capofitto in un caso che sembra avere già il suo colpevole
nel fondamentalismo islamico. Convinta però che nessuna pista debba essere esclusa,
l’ispettore di polizia scoprirà risvolti inimmaginabili.
Un’autentica sorpresa è GIACOMO MAZZARIOL, che ci racconta la sua vita con
Giovanni, il fratellino Down, e scrive un libro pieno di grazia, intelligenza e dolcezza. A soli
diciotto anni, Giacomo ha girato un video su e con Giovanni, The Simple Interview, che ha
commosso la rete. Ne hanno parlato le prime pagine dei quotidiani nazionali e la Tv. La
loro storia diventa ora un libro che incanta: Mio fratello rincorre i dinosauri.
Il lusso dei casinò di Las Vegas, il torneo piú importante del mondo e un grande scrittore
con «la faccia da poker». Ne La nobile arte del bluff COLSON WHITEHEAD si siede ai tavoli
da gioco per rivelarci non solo l’America di oggi, ma come funzionano gli esseri umani.
Dall’ossessione per le carte alla passione per la musica. STEPHEN WITT ha scritto,
leggere per credere, la storia definitiva dell’industria musicale contemporanea. L’invenzione
dell’mp3 è stata una vera rivoluzione per le case discografiche, ha cambiato un’epoca. Free
è un libro «provvidenziale», come ha detto Nick Hornby, perché ci racconta per la prima volta
quello che sull’universo della musica pensavamo di sapere, ma non sapevamo.
Buona lettura.
EINAUDI
STILE LIBERO BIG
JO NESBØ
SOLE DI MEZZANOTTE
In un angolo della Norvegia, tra le montagne,
Jon è in fuga. Ma il sole di mezzanotte lo sta
ossessionando. E gli uomini del Pescatore
sono sempre piú vicini.
Agosto 1977. Dopo settanta ore di viaggio e 1800
chilometri percorsi, Jon Hansen scende dalla corriera
a Kåsund, un villaggio della contea Finnmark,
nell’estremo nord della Norvegia. Dice di chiamarsi
Ulf e di essere un cacciatore. Gli abitanti del luogo lo
ospitano nella capanna di caccia della comunità,
senza fare troppe domande. Jon cerca un posto in
cui nascondersi. Nella sua vita precedente lavorava
come spacciatore di hashish e acidi per il Pescatore,
uno dei signori della droga piú feroci di Oslo. Un po’
per pietà, un po’ per disperazione, Jon ha tradito e
ora è braccato. Lo strano paesino in cui si trova potrà offrirgli una possibilità di redenzione? Almeno fino
all’arrivo di quelli che lo inseguono?
2
JO NESBØ è uno dei piú importanti autori internazionali di crime. La sua serie gialla con protagonista il
detective Harry Hole ha venduto oltre 55 milioni di copie nel mondo.
Dopo Sangue e neve,
un’altra magistrale
fiaba pulp e
un irresistibile criminale
dal cuore tenero.
IN LIBRERIA MARZO 2016
€ 16,00 • pagine 180
ISBN 978880621807-2
formato 13,8 x 21,6
3
EINAUDI
STILE LIBERO BIG
VITALIANO TREVISAN
WORKS
«Perché trovo sempre un lavoro?, mi dicevo,
perché non mi lasciano andare alla deriva in
pace? Diventare un barbone. Una delle possibilità che contemplavo. Che contemplo tuttora. Poi non ho coraggio. Mi viene in mente
mio padre, il poliziotto Arturo, e la sua divisa, sempre impeccabile; e mio nonno, la dignità con cui indossava il suo vestito da festa. Assurdità che sempre mi ritornano.
L’origine è un vestito che uno non smette
mai».
Il protagonista ha quindici anni quando, nonostante il
mantra di suo padre sia «non ci sono soldi», gli chiede
in regalo una bicicletta nuova, da maschio, perché girare con quella della sorella maggiore significa essere
preso in giro dai compagni. Per tutta risposta, il padre
lo porta nell’officina di un amico a stampare «teste» di
abbeveratoi per uccelli. Da quel momento inizia una
«carriera» che è un succedersi di false partenze: dal
manovale al cameriere, dal disoccupato al gelataio in
Germania, dal geometra al magazziniere, fino allo
spaccio di droga e al furto.
4
Con lo stile originale e prodigiosamente classico che
ne ha fatto uno degli «autori italiani davvero importanti», come scrisse Stefano Giovanardi, e momenti di
umorismo disincantato, Trevisan racconta il lavoro nel
luogo in cui è una religione, il Nord Est, dagli anni
Settanta, schiacciati tra politica ed eroina, fino al
2002, quando lui viene riconosciuto come scrittore. E
attraverso questa lente, non solo mostra le mutazioni
del nostro Paese, ma scandaglia un’intera vita: la storia di una famiglia (che «è sempre una storia di soldi»),
il fallimento di un matrimonio, i meccanismi di potere
nascosti in ogni relazione.
VITALIANO TREVISAN (Sandrigo, 1960) ha pubblicato per Einaudi Stile Libero I quindicimila passi (2002,
Premio Campiello Francia nel 2008), Un mondo meraviglioso (2003), Shorts (2004, Premio Chiara), Il ponte (2007) e Grotteschi e Arabeschi (2009). Per la
Collezione di teatro Einaudi ha pubblicato Due monologhi (2009) e Una notte in Tunisia (2011).
Il lavoro come
condanna e perdizione,
come metafora
di un’intera esistenza,
in uno splendido
romanzo che conferma
definitivamente
Vitaliano Trevisan
tra i grandi autori
della nostra letteratura.
IN LIBRERIA APRILE 2016
€ 22,00 • pagine 700
ISBN 978880620806-6
formato 13,8 x 21,6
5
EINAUDI
STILE LIBERO BIG
SOPHIE HÉNAFF
SEZIONE REIETTI
Alcolizzati, assenteisti, iettatori. Quelli
che al Quai des Orfèvres non possono piú
mettere piede. Un’accozzaglia di investigatori moralmente discutibili, protagonisti di
una nuova divertentissima serie gialla.
Premio Polar en série al Quais du Polar di
Lione e Premio Arsène Lupin 2015.
Il nuovo capo della polizia parigina ha una grande
idea per migliorare le statistiche e fare un po’ di ordine nei ranghi: prendere tutti gli agenti peggiori e raggrupparli in un’unica brigata. Per poi affidare loro i
casi che nessuno vuole, quelli che sembrano destinati a prendere polvere sulle scrivanie o a essere dimenticati nel buio degli armadi. Ma Anne Capestan,
il commissario che ha il compito di guidare questa
squadra, non ha nessuna intenzione di arrendersi
all’evidenza. Farà dei suoi uomini una vera sezione investigativa, a dispetto di tutto. E con il loro aiuto affronterà due casi insoluti da anni.
6
SOPHIE HÉNAFF è una delle firme di punta dell’edizione francese di «Cosmopolitan». Sezione reietti è il suo
esordio, primo episodio di una serie.
La brigata
di sghembi poliziotti
che ha fatto morire
dal ridere i francesi.
«Con Sezione reietti
Sophie Hénaff
firma un polar brillante
come una commedia
che dissacra il mito
della polizia parigina».
L’Express
IN LIBRERIA FEBBRAIO 2016
€ 18,50 • pagine 350
ISBN 978880622866-8
formato 13,8 x 21,6
7
EINAUDI
STILE LIBERO BIG
MATT SUMELL
CERCA DI STARE CALMO
Perdente, semialcolizzato, maschilista, incapace di contenere la rabbia.
È Alby, uno dei personaggi piú palpitanti e
struggenti degli ultimi anni.
MATT SUMELL si è laureato all’università della California
Irvine. I suoi racconti sono apparsi su «Esquire», «Paris
Review», «Electric Literature». Vive a Los Angeles.
«Una lingua affilata, spassosa e inesorabile».
The New York Times Book Review
Alby ha dentro un vortice di rabbia cosí grande e profondo da finirci completamente risucchiato. Alby si scaglia contro il mondo: prende a pugni la sorella (che se
lo merita) e altre ragazze (che se lo meritano pure loro),
si ubriaca, scatena una rissa dopo l’altra e sputa insulti a vecchiette, bambini, guidatori lenti e a tutti quelli
della sua famiglia. Alby distilla cosí l’angoscia, il terrore, l’umorismo e anche quello strano senso di grazia
che prova all’indomani della morte della madre.
Una voce unica, insolente e divertentissima lega tra loro questi racconti-tassello, trasformandoli in un libro
compatto che ha conquistato la critica internazionale.
A FIANCO DI
Nathan Englander • Per alleviare insopportabili impulsi, Mondadori
David Foster Wallace • Brevi interviste con uomini schifosi, Einaudi Stile Libero
8
«Con il loro umorismo
anarchico e quella
balzana, ingenua
umanità, i racconti
di Sumell rendono
ogni pagina
un’esperienza nuova».
The Guardian
«Divertente fino
alle lacrime».
Wall Street Journal
IN LIBRERIA MARZO 2016
€ 17,50 • pagine 250
ISBN 978880622007-5
formato 13,8 x 21,6
9
EINAUDI
STILE LIBERO BIG
ANNE HOLT
LA MINACCIA
Un attentato nel cuore di Oslo e un Paese che
all’improvviso si scopre vulnerabile. Riuscirà
la vecchia, acciaccata Hanne Wilhelmsen a
stanare i responsabili e a restituire un po’ di
sicurezza ai suoi concittadini?
Una bomba esplode al Centro di cooperazione islamica,
a un paio di isolati dall’elegante appartamento di Hanne
Wilhelmsen nella zona di Frogner, Oslo. I morti sono ventisei, ma l’avvenimento è di quelli che scuotono l’intero
Paese, seminando il panico. I sospetti si concentrano
su alcuni gruppi islamici radicali, in particolare la sedicente organizzazione «Profeta Sanne Ummah», che rivendica l’attentato. Ma per principio Hanne Wilhelmsen
non esclude nessuna pista. E partendo da un vecchio
caso del 1996, rimasto insoluto, scopre una serie di
dettagli che si riveleranno molto piú importanti di quanto chiunque potesse immaginare.
10
ANNE HOLT (1958), avvocato, giornalista e ministro
della Giustizia norvegese dal 1996 al 1997, è una
delle piú importanti scrittrici di gialli scandinavi. È
nata a Larvik e cresciuta tra Lillestrøm e Tromsø, in
Norvegia. Ha vissuto negli Stati Uniti, a Dallas e nel
Maine. Oggi vive a Oslo con la moglie e la figlia. Dalla
sua prima serie, incentrata sui detective Johanne Vik
e Yngvar Stubø, è stata tratta una fortunata serie tv
in arrivo in Italia. Della seconda serie, che ha per protagonista l’ispettore Hanne Wilhelmsen, Einaudi ha
già pubblicato i romanzi: La dea cieca, La vendetta,
L’unico figlio, Nella tana dei lupi, Il ricatto, La ricetta
dell’assassino, Quale verità e Quota 1222.
Ha venduto
sette milioni di copie
nel mondo.
Ecco il suo ultimo crime.
IN LIBRERIA GENNAIO 2016
€ 18,00 • pagine 300
ISBN 978880622975-7
formato 13,8 x 21,6
11
EINAUDI
STILE LIBERO EXTRA
VI PRESENTO MIO FRATELLO.
VA MALE A SCUOLA,
AMA I DINOSAURI
E MI HA CAMBIATO LA VITA.
Un ragazzo di diciotto anni gira
un video con il suo fratellino Down,
e il video incanta il mondo.
La loro storia stupisce, diverte,
lascia senza fiato.
In questo libro Giacomo la racconta.
Ed è una storia felice.
«Giacomo Mazzariol ha girato un video
per raccontare al mondo chi è davvero suo fratello,
oltre il muro della diversità e della sindrome di Down,
e ha fatto migliaia di contatti, commuovendo il web».
la Repubblica
«L’idea di un diciottenne veneto:
raccontare chi è Giovanni,
che ha la sindrome di Down.
Il video conquista prima la sua scuola poi la rete.
Ora potrebbe diventare una serie».
Corriere della Sera
«Una famiglia veramente speciale».
Le Iene
EINAUDI
STILE LIBERO EXTRA
GIACOMO MAZZARIOL
MIO FRATELLO RINCORRE
I DINOSAURI
Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in piú
«Chi è un Down?» chiedono spesso a Giacomo.
«Non lo so, – risponde lui. – Ma posso dirti chi
è mio fratello Giovanni».
Dopo il corto che ha fatto piangere e ridere
la rete, un libro commovente sulla bellezza
di essere unici.
Mi chiamo Giacomo Mazzariol, ho diciotto anni. Vivo in
una cittadina del Veneto con i miei genitori, le mie sorelle Chiara e Alice e mio fratello Giovanni. Io sono il secondogenito, Giovanni è il piú piccolo; ci togliamo sei anni.
Ci sono alcune cose che dovete sapere, di Giovanni. Lui
è uno che, se che va a prendere il gelato e gli chiedono:
«Cono o coppetta?», risponde: «Cono!», e se io gli faccio
notare che poi il cono non lo mangia dice: «Be’, neanche
la coppetta la mangio!» Giovanni è uno che paga, prende il resto e lo butta via con lo scontrino. È uno che ruba il cappello a un barbone e scappa. Che ama i dinosauri e il rosso. Che va al cinema con una compagna di
16
classe, torna a casa e annuncia che si è sposato. Che
balla in mezzo alla piazza, da solo, al suono della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti
cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le
piazze. Per lui il tempo è sempre venti minuti, mai piú di
venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato
via venti minuti. Ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle, e se è inverno e non ne trova, porta loro
foglie secche. Giovanni sa essere estenuante, logorante. Giovanni ha dodici anni e un sorriso piú grande dei
suoi occhiali. È molto meno bravo di me in matematica,
però è piú simpatico. Giovanni ha un cromosoma in piú.
GIACOMO MAZZARIOL ha diciotto anni e vive a Castelfranco Veneto con la sua famiglia. Giovanni è il suo fratello minore.
Ci sono voluti dodici
anni perché Giacomo
imparasse a vedere
davvero suo fratello.
Il racconto in prima
persona di un’avventura
umana straordinaria.
IN LIBRERIA MAGGIO 2016
€ 15,50 • pagine 160
ISBN 978880622952-8
formato 13,8 x 21,6
Il video di Giacomo Mazzariol The Simple Interview
ha suscitato un’enorme emozione in Italia e all’estero.
È diventato virale sul web e ne hanno parlato tutti i giornali.
www.youtube.com/watch?v=0v8twxPsszY
17
EINAUDI
STILE LIBERO EXTRA
COLSON WHITEHEAD
LA NOBILE ARTE DEL BLUFF
Un autore di genio catapultato dentro ai
giganteschi casinò di Las Vegas per partecipare al torneo di poker piú importante del
mondo.
rarlo. La nobile arte del bluff è il resoconto dell’immersione di Whitehead nell’universo dei tavoli da
gioco. E una riflessione caustica e divertente sull’America di oggi, sulla depressione e sulla scrittura.
«Whitehead usa il poker per allargare la
nostra idea di come funzionano gli esseri
umani».
COLSON WHITEHEAD è nato e cresciuto a New York.
Fin dall’esordio con L’intuizionista (Mondadori 2002) si
è distinto come uno degli autori piú interessanti della
nuova scena letteraria americana. Nel 2013 Einaudi
Stile Libero ha pubblicato il suo Zona Uno.
The New York Times Books Review
Colson Whitehead gioca a poker da sempre. Con gli
amici, perlopiú scrittori: piccole poste e pessimi giocatori, con i quali vince facilmente grazie alla sua «faccia da poker». Ma quando una rivista si offre di pagargli l’iscrizione alle World Series di Texas Hold’em di
Las Vegas – il piú importante torneo di poker del
mondo – lo scrittore newyorchese capisce di dover
fare sul serio. Cosí si sottopone a un duro allenamento per poter resistere ai sette giorni di gara che lo
aspettano. Alla tensione, all’adrenalina. Ai buffet dei
casinò. Poi il torneo inizia davvero, e Whitehead si
rende conto che nulla avrebbe potuto davvero prepa-
A FIANCO DI
David Foster Wallace • Una cosa divertente che non farò mai piú, minimum fax
18
«Il modo in cui
Whitehead racconta
il sudicio sfarzo
dei casinò e del gioco
possiede la tragica,
divertita sensibilità
del perdente di classe».
The New Yorker
IN LIBRERIA APRILE 2016
€ 15,50 • pagine 150
ISBN 978880622492-9
formato 13,8 x 21,6
19
EINAUDI
STILE LIBERO EXTRA
STEPHEN WITT
FREE
La fine dell’industria discografica
L’inizio del nuovo mondo musicale
Cosa succede quando un’intera generazione
commette lo stesso crimine?
L’invenzione rivoluzionaria dell’mp3, di cui per lungo
tempo nessuno ha compreso le implicazioni. Il «paziente zero» della pirateria, Dell Glover, un ragazzo nero
impiegato alla Polygram, che mette su un lucroso e illegale mercato di dischi piratati. Poi Doug Morris, il piú
potente manager discografico di tutti i tempi.
Tre storie incredibili e mai esplorate che, intrecciandosi, raccontano il crollo dell’industria musicale. A metà
strada tra inchiesta, saggio e romanzo d’azione, e frutto di diversi anni di ricerche, Free racconta ogni tappa
dell’èra della pirateria: dalle prime piattaforme clandestine alle indagini dell’Fbi e ai successivi processi, fino
a una sorta di legalizzazione che ha permesso a Apple
di trasformare in business il mercato clandestino degli
mp3. Una grandissima rivoluzione del nostro tempo,
partita dalla storia sconosciuta di una manciata di persone.
A FIANCO DI
Walter Isaacson • Steve Jobs, Mondadori
20
STEPHEN WITT è nato in New Hampshire nel 1979 ed
è cresciuto nel Midwest. Si è laureato in matematica nel
2001 e nel 2011 ha preso un master in giornalismo alla
Columbia. Vive a Brooklyn, New York. Questo è il suo
primo libro.
«Una storia indispensabile raccontata
in modo superbo».
Washington Post
«Un libro bellissimo,
provvidenziale,
pieno di informazioni».
Nick Hornby
«Anche per chi non è
un fanatico di musica,
Free è tra le storie
investigative
piú appassionanti
dell’anno».
Vice
IN LIBRERIA MAGGIO 2016
€ 18,00 • pagine 300
ISBN 978880621839-3
formato 13,8 x 21,6
21
EINAUDI
STILE LIBERO
MARZO APRILE 2016
BIG
NESBØ
TREVISAN
HÉNAFF
WHITEHEAD
WITT
EXTRA
MAZZARIOL
SUMELL
HOLT
È vietata la riproduzione di questo documento, sia integralmente che in parte,
nonché la pubblicazione di testi, immagini e qualsiasi informazione in esso contenuti.
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