Maggioranza chiara pro Renzi

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Trento
TRENTINO MARTEDÌ 29 MARZO 2016
il pd a congresso
Gilmozzi in campo con i big in squadra
Olivi «garante» di un accordo largo con Civico e Borgonovo. Con Bozzarelli schierati molti circoli, Agostini e Fronza Crepaz
di Chiara Bert
◗ TRENTO
Nel limbo limaccioso dei contatti e delle trattative, la maggior parte dei big del Pd resta
ancora coperta, in attesa di capire come evolverà la situazione nelle prossime ore, a partire
dall’assemblea di questa sera,
dove l’assessore comunale Italo Gilmozzi - già coordinatore
provinciale nel 2013 - annuncerà se si candida alla segreteria
del partito. La sua decisione è
legata all’accordo con l’area di
Mattia Civico, Michele Nicoletti e Donata Borgonovo Re, che
era pronta a convergere sulla
candidatura del vicepresidente
Alessandro Olivi. Preso atto
che Olivi non si dimetterà dalla
giunta, e quindi non si candiderà, può essere Gilmozzi a garantire l’intesa tra le diverse anime
del partito che per anni si sono
fatte la guerra? «Io ci sono se sul
mio nome ci sarà una condivisione ampia, che non significa
unanimità», chiarisce Gilmozzi, «io per definizione sono governativo, perché penso che un
partito per essere utile debba
governare, ma la scommessa
oggi è cambiare impostazione
rispetto al passato, non escludere, confrontarsi anche con la
parte più movimentista del nostro partito». L’opzione a cui si
lavora in queste ore, con Olivi a
fare da «garante», è un’intesa
larga che passa per un impegno
diretto dei protagonisti nella lista di Gilmozzi (alle primarie
del 29 maggio ci saranno liste
bloccate, non più le preferenze): Olivi in primis, ma anche
Borgonovo e Filippi. Se la convergenza non si troverà, e la minoranza decidesse di correre da
sola, Borgonovo è pronta e Gilmozzi si farebbe da parte.
Manca solo una settimana alla scadenza dei termini per presentare le candidature alla segreteria e ad oggi c’è un solo nome ufficialmente in campo:
quello di Elisabetta Bozzarelli,
30 anni, coordinatrice cittadina
del Pd di Trento, candidata dal
gruppo dei giovani amministratori ma che ha già incassato sostegni di diversa provenienza.
Con lei stanno il capogruppo
provinciale Alessio Manica, il
presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, tanti segretari di circolo (Paolo Mondini di Ala, Paolo Boninsegna di
LE GALASSIE DEL PD
GIULIA ROBOL
ANDREATTA
BETTA
PINTER
CIRCOLI
OLIVI
BOZZARELLI
MIORANDI
AGOSTINI
FRONZA
CREPAZ
MAESTRI
PLOTEGHER
ZENI
OLIVIERI
BORGONOVO
RE
GILMOZZI
TONINI
FILIPPI
Dro, Maria Floretta di Cles), l’ex
sindaco di Rovereto Andrea
Miorandi e l’ex segretario Fabiano Lorandi, Roberto Pinter, ma anche l’ex presidente
del Pd Lucia Fronza Crepaz. E
ieri è arrivato via Twitter l’endorsement di un ex segretario
del partito molto apprezzato,
Maurizio Agostini: «Nel tono e
nelle parole di Elisabetta Bozzarelli risento lo spirito fondatore
del Pd trentino, in bocca al lupo». Al suo fianco si schierano
anche 13 esponenti del circolo
di Rovereto (Egon Angeli, Antonella Bernardis, Lucio Dama,
FERRARI
Giulia Fiorini, Rachele Lorandi,
Lorenzo Manfredi, Nives Merighi, Arianna Miorandi, Erica
Mondini, Lorenzo Passerini
(già collaboratore di Olivi), Marco Piccolroaz, Giuseppina Sarni, Bruna Travaglia): «Il Pd ha
bisogno di tornare alla condivisione dei pensieri e dei valori
piuttosto che alle premiership
individuali, di ricostruire una
relazione vera tra segreteria e
assemblea provinciale e circoli
che rappresentano le istanze
delle valli, di superare divisioni
interne fondate solo su sterili
personalismi, per fare spazio ad
«Maggioranza chiara pro Renzi»
Olivieri: «Due linee al congresso. Chi vota no al referendum è fuori»
Aveva accusato i giovani di essere manovrati da vecchi maggiorenti, ma dopo la candidatura
ufficializzata di Elisabetta Bozzarelli, Luigi Olivieri dice: «È un
fatto positivo perché porta chiarezza, ha evidenziato una linea
politica che io auspico minoritaria nel Pd. Ci dà la possibilità di
fare un congresso vero, un congresso unitario sarebbe stato
una sciagura». L’ex deputato,
che era stato tra i primi sponsor
di Alessandro Olivi, rilancia l’opzione di una maggioranza larga
per garantire «un protagonismo
GIOVANI
MOSANER
l’ex deputato
◗ TRENTO
MANICA
DORIGATTI
forte del Pd»: «Se vogliamo stare
in un partito plurale, bisogna saper stare assieme e ragionare
con persone con cui fino a ieri si
faticava a parlarsi. La presidenza Rossi è nata da una patologia
del Pd, bisogna fare il possibile
per avere nel 2018 quello che ci
spetta come partito di maggioranza relativa».
Olivieri, che ha dato la sua disponibilità, è convinto che siano diversi i nomi che possono
garantire un’intesa politica:
«Olivi sarebbe stato la soluzione, ma se lui non c’è ci sono Civico, Gilmozzi, Maestri, il sottoscritto, la stessa Filippi dovreb-
be farsi avanti».
Per Olivieri la discriminante
su cui costruire le tesi congressuali sarà la posizione del Pd
trentino nei confronti del governo Renzi e delle sue riforme:
«Non siamo il Pd del Voralberg,
non possiamo cavarcela con
due battute dicendo che Renzi è
il premier e il segretario di tutto
il Pd. Non si tratta di un esame
di renzianità, ma occorre esprimersi in modo chiaro in vista
del referendum costituzionale.
E se c’è qualcuno che pensa di
votare no (il riferimento è a Dorigatti, ndr), sarebbe il caso che
ne traesse le conseguenze».
un confronto aperto costruttivo. Il Pd ha bisogno di competenze e impegno, che non sono
appannaggio esclusivo di chi riveste ruoli importanti a livello
provinciale, ma patrimonio diffuso che va valorizzato al meglio».
Alcune dichiarazioni di Bozzarelli («A noi non piace il Pd
dei tatticismi e degli incontri romani») non è piaciuto a Gilmozzi: «Non sino mai stato a Roma
a incontrare nessuno e non faccio cene segrete. Sento gente
per capire se c’è condivisione
sul mio nome». «Sia chiaro - ag-
CIVICO
giunge - che al congresso non ci
sarà la proposta dei giovani e
quella dei vecchi. Da quello che
leggo anche tra i giovani c’è chi
non è convinto della candidatura Bozzarelli (Andrea La Malfa
si è subito smarcato ed è già
pronto a passare con Gilmozzi,
scettici Giacomo Pasquazzo e
Gabriele Hamel, ndr), e tra i
suoi sostenitori ci sono anche
persone non giovani né per età
né politicamente (il riferimento
è a Lorandi e Miorandi, presenti sabato all’incontro che ha deciso di candidare Bozzarelli,
ndr)». Di certo c’è che la mossa
NICOLETTI
dei giovani ha smosso le acque.
E da qui ai prossimi giorni saranno diversi i maggiorenti del
partito che studieranno la situazione per capire come collocarsi. Se i renziani (Giorgio Tonini,
Elisa Filippi) stanno con Gilmozzi, e su di lui dovrebbero
convergere altri nomi di peso
come i sindaci che avevano dato l’ok a Olivi (Andreatta, Mosaner, Betta), l’assessore provinciale Luca Zeni è dato vicino a
Bozzarelli. Ancora incerta la
consigliera Lucia Maestri. La
partita è cominciata.
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