eterna è la sua misericordia

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Transcript eterna è la sua misericordia

b.-Ap
N. 1 Fe
r. 2016
Anno L - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma
eterna
è la
sua misericordia
Domenica Guatteri pf
A
lla luce dell’evento Giubilare
della Misericordia, anche noi possiamo porci la solita domanda: Chi
è Dio? Come si manifesta?
La risposta è scontata. Dio è pazienza fatta tenerezza e misericordia, è
mano provvida che fascia le ferite,
risana, guarisce il corpo e lo spirito.
È Padre e Madre!
“Il suo essere misericordioso trova
riscontro concreto in tante azioni
della storia della salvezza, dove la
sua bontà prevale sulla distruzione
e la punizione”(MV6).
L’amore di Dio è sempre stato, e
sempre sarà, “un amore viscerale,
che proviene dall’intimo come un
sentimento profondo, naturale,
fatto di tenerezza e compassione,
di indulgenza e di perdono” (MV6).
L’amore di Dio Padre, ha trovato
forma e spessore nell’Uomo Gesù,
fatto Carne, fatto Storia, fatto
Tempo e Spazio, di una salvezza
che è per tutti gli uomini, perché
ETERNA è LA SUA MISERICORDIA!
Non è solo, fuoco che arde e non
brucia, come sul monte Oreb, è
Uomo Vivente, in Cristo Gesù, che
dona la sua vita per tutti.
Non è, solo, colonna di luce che guida un popolo infedele nel deserto
arido della vita, è Uomo Glorioso,
che raduna e salva tutti quelli che sostaSOMMARIO
no ai piedi della Croce di vita.
Non è solo, nube che ripara
S
2-3 BLOC-NOTE
e protegge nel pellegrinagNI
O
ZI
CA
O
gio verso la terra promessa,
V
4-5
in Congo
è l’Uomo Misericordioso che
ICALE
LA
E
N
O
guarda e conosce il cuore
ZI
A
CI
6 ASSO
dell’uomo, scruta i pensieri del
7-8 PROFILI
cuore e dona risposte di vita.
Non è solo, serpente innalzato
PICCOLE FIGLIE
sull’asta per essere guardato e
invocato, è Uomo Inchiodato alla
croce che abbraccia e accoglie
il mondo e dona a tutti la vita
eterna.
Non è solo, manna che toglie la
fame di un giorno, è l’Uomo, il
Pane vivo disceso dal cielo, che
sazia ogni vivente.
Non è solo, acqua scaturita dalla
roccia, ma è Sangue e Acqua che
sgorgano da un Cuore trafitto per
colmare la sete di pace e di amore.
Non è solo, brezza leggera, che
avvolge nel silenzio e parla al
cuore arrabbiato e deluso, ma è
Vento Impetuoso, che sconquassa
la vita e la riempie di Spirito Santo.
…perché eterna è la sua misericordia!
Con Agostino Chieppi anche noi
possiamo pregare: “A te mi stringo, o cara Croce, Altare benedetto
intriso tutto del sangue della gran
vittima; io ti adoro… Tu dunque
precedimi nel mio cammino come
una colonna di luce, versami in
cuore l’alto prezzo di mia Redenzione, che mi penetri da capo
a fondo e mi conforti, e fa che
tutti…conosciamo quanto Gesù
ci amò e quanto siamo costati al
suo cuore divino”.
L’alleluia è la gioia di Dio che echeggia
sulla nostra terra.
Ai nostri lettori e lettrici l’augurio
di cantarlo con cuore riconoscente.
Buona Pasqua!
1
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C i troviamo all’interno delle cucine della Comunità Educativa “Santa Maria”
che quest’anno,per camminare con i tempi, vuole proporre ai bambini e ragazzi
ospitati,la gioia e il divertimento di partecipare a un TALENT SHOW.
È nata così la proposta di mettere i nostri bambini e ragazzi ai fornelli.
Si contendono il titolo: la squadra rossa IL SUPER SANTA, le ragazze della Comunità Educativa guidate dall’educatrice Elisa; la squadra verde IL TEAM CEP,
i bambini del Centro Pomeridiano guidati dal­l’educatrice Clara e Gianmarco
operatore del Servizio Civile.
partito il concorso:
“il più grande pasticc…ione”
Dopo essersi costruiti la
loro mascotte, le due
squadre hanno incominciato a sfidarsi ai
fornelli.
Torte,biscotti, salatini, pasticcini… piatti
presentati con grande
simpatia e fantasia dai
nostri bambini e ragazzi
che devono attenersi al
tema preciso che ogni gara richiede… Si preparano scegliendo insieme e scrivendo la loro ricetta per
consegnarla ai giudici almeno due
giorni prima della gara.
Attenti a presentarsi bene e in ordine, puliti e sorridenti davanti a
una severa giuria che
assaggia e valuta non
solo il gusto, ma anche
l’ordine dei cuochi, la
pulizia della cucina, la
presentazione dei piatti.
In ogni gara si può vedere il miglioramento nel
presentarsi puliti, ordinati, con le maniche arrotolate, i capelli raccolti
e con il cappello da cuoco in testa
e… perfino un abbigliamento adeguato per servire i piatti alla giuria!
La giuria ogni volta cambia perché
oltre a Marica, sr Paola e sr Gemma che operano all’interno della
Comunità,vengono chiamate altre
persone a valutare: amici, volontari,
suore, disposti tutti ad assaggiare, e
valutare “senza pietà” i piatti.
Bellissimo è vedere la collaborazione, l’attenzione, il desiderio di fare e
essere protagonisti dei nostri piccoli
cuochi.
Il perdere la gara per pochi punti
diventa uno stimolo per far meglio
la gara successiva.
Le ricette sono sempre un po’ troppo difficili da fare rispetto alle capacità dei cuochi…è proprio il caso di
dirlo: tra il dire e il fare c’è di mezzo
il mare!
Ma cosa importa? Ci stiamo divertendo e tante cose si imparano
facendo!
musica per il cuore
Eugenia Travierso pf
31.10.2015. Trecasali. Un giorno
feriale come tanti altri, ma un giorno speciale per chi sa indossare gli
occhiali tridimensionali. Ci siamo
trovati, noi comunità parrocchiale di
San Secondo, Trecasali e Sissa per un
concerto speciale, eseguito da Marina Mammarella, Sebastiano Airoldi,
Antonio Amadei e Donato Bandini.
Con brani di Vivaldi, Mossehet, Mozart, Albinoni intercalati da pensieri
del Padre Fondatore.
A 150 anni dalla fondazione del nostro Istituto, una torta con 150 candeline cui aggiungere quelle delle
suore che ci guardano dal paradiso…
più tutte le persone che hanno incontrato le suore nel loro servizio…
È un incendio. “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra” (Gesù) Così
all’inizio ci ha detto il parroco di san
Secondo don Nando Soncini. “Dio si
serve delle sue creature per far arrivare la sua grazia e il suo amore”.
Ed ecco la seconda dimensione:
accompagnare. Ci sentiamo solo
compagne di cammino, un po’ come
Tobia che ha avuto bisogno di una
compagnia per trovare quella che
poi sarebbe divenuta sua moglie. La
Compagnia che si fa servizio. Annunciare il vangelo è annunciare l’amore
del Signore, rivelare, mostrare il suo
volto. “Dio nessuno l’ha mai visto,
il Figlio ce l’ha rivelato”. Le suore ci
mostrano il volto di Gesù, il volto di
Dio, il suo cuore misericordioso.
Siamo alla terza dimensione: affascinare. “Siamo qui non per bravura
propria - ha continuato don Nando o perché si abbiano dei superpoteri,
PICCOLE FIGLIE
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ma semplicemente perché “c’è solo
l’amore” che mi ha trafitto il cuore
ed io mi sono lasciata sedurre. Il
pensiero va a Maria di Magdala che
esclama “Rabbunì” davanti al Risorto
che la chiama per nome: è solo questione di cuore!
Ecco, gli occhiali tridimensionali
prendono forma, ma ci vuole una
buona montatura perché non sono
facili da indossare. E una adeguata
montatura la troviamo nelle indicazione di don Agostino Chieppi, si
chiama “dolcezza”!
Scrive il nostro Fondatore: “La dolcezza è una virtù che nella mente è
stima e umiltà, nel cuore è carità e
affetto, nell’esterno è serenità che
riempie l’animo d’indulgenza, tenerezza e comprensione. Le persone
che praticano la dolcezza hanno
l’aria ridente e serena e, al solo
vederle, sembrano offrire il loro
cuore a tutti”.
E per finire: che la festa incominci! Ci siamo ritrovate nei locali
della parrocchia per un piccolo
rinfresco: quattro chiacchiere per
ritrovarci compagni di questo
viaggio.
17 aprile 2016 Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni
Cari fratelli e sorelle,
come vorrei che, nel corso del Giubileo Straordinario della Misericordia, tutti i battezzati
potessero sperimentare la gioia di appartenere alla Chiesa! E potessero riscoprire che la
vocazione cristiana, così come le vocazioni particolari, nascono in seno al popolo di Dio e
sono doni della divina misericordia. La Chiesa è la casa della misericordia, ed è la “terra”
dove la vocazione germoglia, cresce e porta frutto.
Per questo motivo invito tutti voi, in occasione di questa 53ª Giornata Mondiale di Preghiera
per le Vocazioni, a contemplare la comunità apostolica, e a ringraziare per il ruolo della
comunità nel cammino vocazionale di ciascuno.
(dal Messaggio di Papa Francesco)
“guarda il cielo
e conta le stelle se ci riesci”
le Piccole Figlie del Perù
O gni
anno in Perù,
d’estate, cominciano per
i bambini le “vacanze utili”. Le scuole offrono loro
laboratori, perché continuino ad imparare giocando
e sviluppare o rafforzare
le loro attitudini perciò
anche le parrocchie si
aprono a questa esperienza formativa.
A Huacho, che dista due
ore da Lima, la capitale,
dove abitano le Piccole
Figlie, anche i ragazzi dei
settori più lontani dalla
Parrocchia Santuario “San
Josè” de Manzanares hanno potuto vivere le “vacanze utili”
o formative molto vicino alle loro
case, grazie allo sforzo delle stesse
suore e di un gruppo di giovani e
signore volontarie dello stesso settore.
Dal 25 gennaio al 23 di febbraio
ci sono stati corsi di matematica,
lingua, laboratori biblici, lavoretti
vari, canto, cucina, ricamo, danza e
al sabato sport come calcio, palla a
volo e ping pong.
Tutto questo per noi suore è stata
un’occasione per trasmettere il nostro carisma ai piccoli: in modo che
ogni lezione offerta fosse accompagnata da un saluto, un sorriso, uno
sguardo, un momento di ascolto e
orientamento, un abbraccio per la
buona riuscita o una vicinanza per
asciugare le lacrime dopo una caduta; per poter trasmettere alle nuove
generazioni, attraverso i gesti, quanto preghiamo nel Salmo 47: ”Questo
PICCOLE FIGLIE
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è il Signore nostro Dio. Lui
ci guiderà per sempre”.
Sono stati giorni molto
intensi e con una partecipazione di ragazzi
che ci ha fatto ricordare
Abramo quando il Signore gli ha detto: ”Guarda
il cielo, conta le stelle…”
(Gen 15,5). Ogni ragazzo
a conclusione di questo
percorso, avrà in cuore la
gioia di avere scoperto che
è possibile imparare cose
nuove in un ambiente armonico, fraterno e sereno.
Hanno percepito anche
che Qualcuno li ama, crede in loro e per questo li ha colmati
di doni, alcuni dei quali scoperti
durante l’estate scoperta che potrà
continuare durante tutta la vita per
condividerli con gli amici, particolarmente con i più piccoli.
Ringraziamo il Signore che ci ha
permesso di condividere la vita che
lui stesso ci dona in modo che ogni
bimbo e ogni giovane, con il posto
che coprirà nel nostro paese, possa
essere un vero servitore della vita.
Danzare per il Vangelo
CAHI: un agglomerato di
casette (la più parte costruite
in legno) che si arrampicano
fino alle vette delle colline
che circondano la parrocchia.
Si trova alla periferia sud della città di Bukavu ad appena
6 km dal centro.
La gente vive di piccolo commercio, ma la guerra, che
dura dal 1996, ha ridotto
questo popolo alla miseria e
a volte la più nera.
Una zona densamente popolata: la parrocchia conta
150.000 abitanti circa. A fine novembre inizio dicembre le intense piogge
hanno causato importanti frane che
hanno portato via case e persone (si
parla di una trentina di morti di cui
molti bambini).
Come condividere la gioia della fede
in queste situazioni? L’équipe apostolica della parrocchia composta
da sacerdoti e suore, ha pensato di
scegliere la modalità del canto e della danza, così vicini alla cultura della
nostra gente. Lo scopo del modesto
concerto natalizio: ringraziare i cri-
Giovanna Gallicani pf
stiani per la loro generosità nel sostenere la parrocchia nei suoi bisogni più
urgenti e fare loro gli auguri in una
modalità tutta nuova.
Cosi il giorno di Natale alle ore 14 e
30, davanti all’entrata della chiesa
i cristiani si sono affollati, curiosi di
vedere i loro sacerdoti e le loro suore
a cantare e danzare.
Circa due ore di gioia e
serenità! In tutti un grande
desiderio di Pace, Amore e
Riconciliazione secondo il
messaggio natalizio. I cristiani si sono uniti subito al
coro cantando e danzando
tutti insieme al Salvatore
nato a Betlemme. Espressamente abbiamo scelto
canti natalizi conosciuti da
tutti. La notizia si sparse
ben presto al di là della
parrocchia... e per l’occasione anche le nostre suore, novizie
e postulanti sono venute per vivere
insieme l’avvenimento. Contagiare
con l’armonia del canto e della danza
per giungere a danzare la vita…
IL SÌ
5 febbraio 2016. A Nguba, popoloso quartiere di Bukavu, c’è molto movimento questa mattina ; già alle 5.45
novizie, postulanti e suore con secchi,
scope, materiale vario, partono verso
la Chiesa parrocchiale di S. Pietro Claver per preparare la chiesa e la sala di
accoglienza per la festa.
Le nostre quattro sorelle: Edwige,
Salomè, Bernadette e Emerance sono
pronte per pronunciare il loro “SÌ” al
Signore.
“Ma grâce te suffit” «Ti basta la
mia grazia» (2 Cor 12,9) “Avance au
large”“Prendi il largo” (Lc 5,4)
Su questa PAROLA le sorelle, in questi
mesi di preparazione, hanno pregato,
meditato e contemplato! Oggi hanno
obbedito alla PAROLA con un “SÌ”
totale e gioioso.
Alle ore 11 inizia la celebrazione ed
è durata tre ore, arricchita di canti e
danze. Ha presieduto il Vicario generale attorniato da 19 sacerdoti. Le
sorelle hanno emesso la professione
religiosa nelle mani della Madre Alfonsina Mazzi, venuta dall’Italia con
sr Alba Nani anche per la visita canonica alle comunità del Congo.
Dopo la celebrazione ci siamo ritrovati tutti nella grande sala del Collegio
dei Gesuiti per la festa.
L’agape fraterna è stata allietata da
canti e anche da danze eseguite dai
vari gruppi di invitati.
Grazie Signore per il dono di queste
quattro giovani! Che il loro esempio
e testimonianza attiri altri giovani
pronti a dare la vita per il VANGELO.
Abbiamo chiesto alla Delegata sr Brigitte Barhame Mirali di comunicarci i
suoi sentimenti e ci ha scritto questo
messaggio:
“Benedici il Signore anima mia!
Non dimenticare tutti i suoi benefici.”
Con queste brevi parole di ringraziamento vogliamo lodare il Signore per
Maria, per la professione religiosa
delle nostre 4 giovani novizie: Edwige, Salomè, Bernadette e Emerance.
In questa situazione sociopolitica
d’insicurezza, d’incertezza per le
prossime elezioni e di angoscia per il
popolo dell’est del Congo, il Signore
ci ha dato dei momenti di gioia e
di speranza attraverso il dono delle
nostre quattro sorelle. Che possano
con noi diventare un seme di Pace,
PICCOLE FIGLIE
4
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DI QUATTRO GIOVANI CONGOLESI
di Misericordia
e di Riconciliazione per tutto
il nostro popolo e i popoli
confinanti.
Grazie alla Madre Alfonsina
e a sr Alba che
hanno ricevuto i voti delle
sorelle e che
ci hanno incoraggiate ad
andare avanti con forza e coraggio
come ha detto il Fondatore. Grazie
a tutte le nostre sorelle che da vicino
come da lontano hanno fatto sì che
si realizzi questo momento di gioia
e di crescita. Che la Vergine Maria ci
sostenga in tutto.
Riportiamo la testimonianza delle
quattro sorelle neo professe:
SUOR EDWIGE
Ringrazio il Signore che mi ha chiamata nella sua
Misericordia ed ha
voluto che facessi
la mia prima professione in questo
anno della Misericordia.
Mi ha fatto capire che è solo per sua
Misericordia che oggi sono religiosa
e non per mio merito.
Che Lui faccia di me la testimone
della sua Tenerezza,della sua Bontà
e del suo Amore verso i nostri fratelli
e sorelle , i più poveri.
Ringrazio tutta la nostra Congregazione che mi accoglie e mi ha dato
la possibilità di fare il mio cammino
spirituale fino ad oggi. Grazie alle
nostre Madri che hanno
voluto che la professione sia
fatta durante il periodo della Visita Canonica in Congo.
È una grazia speciale che il
Signore ci ha fatto!
Inoltre ho condiviso la mia
gioia con la mia famiglia di
sangue che considera una
grazia il fatto che il Signore ha scelto una dei suoi
membri.
Grazie alle mie consorelle
che mi hanno sostenuta durante il cammino
e che, sono
certa, continueranno a sostenermi con
la preghiera.
Mi affido alla
Vergine Santissima, Nostra
Signora della
Misericordia
e Vergine Fedele, perché
mi insegni a
compiere ogni
giorno la Volontà del suo Figlio
Gesù. Che la grazia del Signore ci
aiuti a prendere il largo per essere
le Testimoni della sua Misericordia,
oggi e sempre.
SUOR SIFA SALOME
“Che cosa renderò
al Signore per il
bene che, mi ha
fatto? Alzerò il
calice della salvezza ed invocherò il
nome del Signore”.
In questa data del
5 febbraio 2016 il Signore ha fatto
per me delle meraviglie, Santo è il
suo Nome.
Con gioia rendo grazie a Dio per
avermi chiamata alla sua sequela e
testimoniare il suo Amore nel segno
del Cuore trafitto, verso i più poveri
e bisognosi.
La nostra spiritualità mi aiuta a vivere unita a Cristo nello spirito del
Fondatore. Ringrazio tutta la nostra
Famiglia religiosa per avermi accompagnata durante il mio cammino formativo, in particolare ringrazio Madre Alfonsina e sr Alba, consigliera,
per essere venute ad accompagnarci e
ad incoraggiarci. Ringrazio il Signore
PICCOLE FIGLIE
5
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per avermi dato delle sorelle con cui
camminare insieme nella formazione.
Grazie a tutte le responsabili della
formazione che mi hanno aiutata ad
arrivare a questo giorno. Con questa
gioia nel cuore mi affido a Maria,
lei che ha saputo vivere la gioia profonda di essere la Madre di Dio: che
interceda per me perché sia sempre
nella gioia di appartenere al Signore
ogni giorno della mia vita. La sua
Grazia mi basti!
SUOR EMÉRENCE
Una grande gioia
erompe dal mio cuore
in questo giorno che
ha fatto il Signore.
Una gioia che non
si può né esprimere
nè paragonare. Sì,
il Signore è sempre
fedele alla sue promesse; che sia benedetto per sempre nella mia vita, Lui
che mi ha consacrata solo per Lui nella gratuità del suo Amore! Grazie alla
nostra Famiglia religiosa che mi ha
accolta, sostenuta ed accompagnata
e per tutto quello che ha fatto e farà
per me. Grazie ad ogni sorella per
l’esempio che mi ha dato nel vivere il
nostro carisma.
SUOR BERNADETTE
Come ricambierò il
Signore per tutto il
bene compiuto nella
mia vita?
Rendo grazie al Signore che mi ha
chiamata in questa
Famiglia Religiosa
per seguirlo.
Grazie a tutta la Congregazione
per tutte le occasioni messe a mia
disposizione per la mia crescita a
tutti i livelli, soprattutto di
avermi donata l’opportunità
di emettere i miei primi voti
in vista di continuare a cercare la volontà di Dio nella
mia vita.
In occasione della mia professione ho provato una
gioia profonda e indimenticabile poiché il sogno che
mi abitava si è realizzato
soprattutto si è concretizzato il mio desiderio di appartenere al Cristo, che è Tutto
per me.
La tombola missionaria alla scuola “Anna Micheli” è una tradizione che
va avanti da diversi anni… ma questa sera è stata particolarmente numerosa
e si respirava un clima familiare e festoso, lo stesso che respiravo tanti anni fa,
quando come mamma partecipavo alle iniziative natalizie.
Un grazie particolare al preside Dottor Giorgio Bellagamba e al Dottor Fabrizio
Scifoni, che è sempre pronto a dare la sua collaborazione ad ogni nostra richiesta; alla numerosa e generosa partecipazione dei genitori e a tutti i collaboratori
Rosanna Antonelli
della scuola.
Maria Panichi
il 17 gennaio è deceduta
all’età di 94 anni.
Se penso a Maria, mi ritorna
alla mente un’immagine di
quando ero bambina e la
incontravo, di ritorno dal
fiume che spingeva una
carriola carica di bucato ap­
pena lavato, era tutta biancheria del­
l’ospedale. La “Maria dell’ospedale”
così era conosciuta in paese. Tutta la
vita lavorando in ospedale, giorno e
notte, fianco a fianco con le suore
“le mie suore” come amorevolmente
le chiamava.
Entrata nell’associazione laicale da
giovane ha sempre nutrito un affetto
speciale per le suore e la congrega­
zione. L’ospedale, le suore, gli amma­
lati erano la sua famiglia, che lei ha
sempre amato, curato e aiutato per
amore di “Gesù e Maria”.
Era iscritta anche al­
l’UNITALSI e al CENTRO VO­
LONTARI DELLA SOFFEREN­
ZA. Una fede profonda che
la portava, con naturalezza,
a donarsi per gli ammala­
ti, per la parrocchia o per
chiunque fosse nel bisogno.
Lei era felice quando pote­
va fare del bene. Felice come una
bambina, quando poteva ospitare a
pranzo i missionari, o quando, dopo
tanto impegno, riusciva bene la festa
del malato, o “l’infiorata” per la pro­
cessione del CORPUS DOMINI.
Col suo lavoro era riuscita a pagare
gli studi ad un seminarista aiutandolo
così a diventare sacerdote.
Gli ultimi anni, quando non era indi­
pendente, li ha trascorsi nella casa di
riposo, poi a giugno, il ritorno nel suo
ospedale (ora R.S.A.) per spegnersi se­
UNA PICCOLA OPERAIA DEL SIGNORE
Fontanellato 18 febbraio 2016. Un giorno vidi una
suora minuta, vestita di bianco, in bicicletta girare per
le vie del Paese, allegra, sorridente, svolazzante e a
tutti quelli che incontrava, diceva con la sua voce inconfondibile: “Buongiorno, sono suor Angiolina!”.
Io come tutti, felicemente sorpresa, contraccambiai il
saluto. Poi la vidi in chiesa, solerte, aiutare il parroco
nella preparazione della Santa Messa; un sorriso per
tutti, una buona parola, una stretta di mano ed in
poco tempo divenne una di famiglia.
La sua presenza in mezzo a noi, pur solitaria, ma in
stretta comunione con la sua Comunità, le Piccole Figlie di Mons. Chieppi, mi portava a ripensare alle consorelle che per cento anni, dico cento, hanno svolto
un servizio umile e prezioso a favore degli anziani ed ammalati, prima nell’ospedale
ubicato nell’attuale Oratorio Parrocchiale e poi nella Casa Protetta “Lorenzo Peracchi”. Quelle bianche ancelle avevano dedicato ogni attimo della loro vita alle cure e
all’assistenza dei deboli e dei poveri. Una sublime missione d’amore, di misericordia
che comporta grandi doti di pazienza, di bontà, di umiltà e di sacrificio.
Suor Angiolina non è stata da meno rispetto a chi l’ha preceduta: ha saputo offrire le
sue attenzioni e le sue preghiere ai più deboli delle nostre famiglie e posso attestare
quanto fossero gradite e rasserenanti le sue visite, il suo portare la S. Comunione
agli infermi, le parole di conforto e di compagnia...
Avendo poi fatto della Casa degli Anziani la propria casa, e dunque a tempo pieno,
suor Angiolina e stata, per tanti anni, sino ad oggi, una presenza lì di servizio e di
animazione spirituale.
Grazie Suor Angiolina, a nome di tutta Fontanellato, non solo per quello che ha
fatto, ma per ciò che è stata tra noi e per ciò che con la sua vita ci ricorda.
Ringraziamo, con lei, la sua amata Congregazione alla quale auguriamo sante e
numerose vocazioni, nell’auspicio che non si “dimentichi” mai di noi.
PICCOLE FIGLIE
6
FEB. - APR. 2016
renamente domenica 17 gennaio. La
sua morte è stata annunciata al paese
con queste parole: “La morte non è
niente, non piangere, sono solo pas­
sata dall’altra parte, è come se fossi
nascosta nella stanza accanto, io sono
con voi e voi siete sempre con me.
Ora riposo nelle braccia del padre”.
Adesso il nostro paese ha 2 angeli in
più in cielo che lo proteggono: Maria
e suor Silvana.
Grazie per tutto il bene che avete
fatto per noi.
Maria Grazia Curzi
Direttore Responsabile
Tilla Brizzolara pf
In Redazione
Angela Giubertoni pf
Domenica Guatteri pf
Anna Ricci pf
Delfina Schianchi pf
Hanno collaborato a questo numero
Eugenia Travierso
Rosanna Antonelli
Maria Grazia Curzi
Sorelle del Congo
Sorelle del Perù
Don Andreas Fassa
Amministrazione
Parma - Piazzale S. Giovanni, 7
Tel. 0521.280311
Fax 0521.235753
Aut. Trib. di Parma n. 387 del 21.1.1986
Redazione:
Via Cima Palone, 14 - Parma
e-mail: [email protected]
Progetto grafico:
Studio Zani (Parma)
Impaginazione e Stampa
Tipografia Pubbliprint Grafica
Traversetolo (Parma)
La Congregazione “Piccole Figlie”
esprime il suo più vivo ringraziamento
a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno
inviato offerte per il presente Giornalino,
l’Hospice, il Congo, il Perù e le tante
necessità a cui la carità ci spinge...
giornata della vita
Sant’Angelo in Vado. 7 febbraio
2016. Abbiamo scelto questa giornata, tanto importante per tutti noi
cristiani, per commemorare, qui a
Sant’Angelo, Suor Silvana Santurini,
nostra Sorella, divenuta Sorella della
gente di questo paese, per il tempo
che le è stato donato dal Signore. Ci
siamo preparati con la preghiera fin
da quando abbiamo capito che non
sarebbe più stata con noi…pochi
giorni prima che se ne andasse in
cielo. Ma oggi è diverso! La Concattedrale si riempie presto per la Messa
delle 10,30. Aspettiamo anche sr
Gladys e alcune sorelle da Parma. La
Celebrazione Eucaristica è una festa
di canti e di fiori, come segno di una
vita che si è donata davvero tutta
nella gioia, motivo vero di un sorriso
costante sulle labbra (sono anche le
parole del Parroco all’Omelia). Al
momento dell’Offertorio insieme ai
doni per l’Eucaristia, vengono offerti
bulbi di giacinti, che al termine ogni
famiglia porterà a casa, da custodire
e coltivare; ecco il segno e la memo-
ria: sr Silvana ha dato questa testimonianza ai piccoli come agli anziani, ai
Vadesi come agli immigrati di questo
Paese, ha coltivato il suo e gli altri
cuori come vuole Gesù e come indica
il Fondatore: amore, amore, santo
amore in tutte le occasioni!
Nel pomeriggio ci si ritrova in Oratorio, altro luogo di Vita di tanti
giovani e bambini. Da più di una
settimana i ragazzi delle diverse
Scuole sono stati invitati a creare un
elaborato sul tema della vita, anche a
costruire un albero genealogico che
può aiutare a capire e ad apprezzare
storie e persone…della vita. Così è
nata la mostra che oggi tutti possono
guardare , dipinta da mani grandi
o piccine, opere d’arte infantile,
comunque belle e tanto colorate.
Anche i pensieri e le lettere scritti a sr
Silvana sono simpatici e commoventi
a un tempo, perché rivolti appunto a
persona vivente.
In salone c’è un angolo preparato
per la preghiera e la riflessione sul
dono della vita, che abbiamo ricevuto
e come tale siamo chiamati a condividere con tanti amici e fratelli. C’è la
presenza di tante famiglie: preghiamo
e cantiamo, Don Davide ci aiuta con
una breve testimonianza alla quale se
ne aggiungono altre brevi, ma significative, su questa nostra Sorella piccola
e ”itinerante”su strade non solo di
pietre ma di cuori.
SR SILVANA SANTURINI
alla Madre lettere in cui si metteva
in evidenza la preziosità della sua
presenza nel paese e si chiedeva con
insistenza che non venisse trasferita
altrove. Molto significativa è la let­
tera del Sindaco, perché esprime i
sentimenti di tutta la popolazione,
evidenziando molto bene le carat­
teristiche del suo prezioso servizio
nel posto. “La Sua consorella, - scrive - attraverso la sua testimonianza
cristiana, serena, seria e oggettiva,
partecipa alla vita parrocchiale in
tutte le varie sfaccettature, poteva
ancora, almeno per un breve periodo, rappresentare un riferimento,
per la sua conoscenza dell’ambiente, della mentalità del luogo e delle
associazioni religiose, parareligiose
e laiche.
Sr Silvana, nonostante i suoi anni,
continua a rappresentare la figura di preziosa collaboratrice nel
campo religioso e sociale, che non
si limita a lavorare nella propria
comunità, ma opera nel paese, per
la gente, tra la gente, nell’oratorio
per i ragazzi, tra i ragazzi, tanto da
poter essere ritenuta per tanti anni,
senza ombra di dubbio, la madre
di tutti, cristiani e non cristiani”.
(30.04.2013).
Un’altra testimonianza, in data 7
maggio 2013, è giunta dal Parroco
della Basilica Cattedrale di Urbino.
Egli scrive: “Dal dicembre 2007 al
novembre 2012, ho collaborato
a fianco di sr Silvana a S. Angelo,
come seminarista, diacono e viceparroco, apprezzandone la ferma
dolcezza e la materna disponibilità
nei più svariati ambiti della vita
pastorale: con i ragazzi in oratorio, con le famiglie, con i poveri in
un sublime esercizio di carità. Da
lei ho imparato molto per la mia
umanità ed il mio ministero. Anche
venendo meno la sua salute fisica,
S. Silvana mai si è persa d’animo
e con una tenacia sostenuta dalla
preghiera (quante volte l’ho vista
in chiesa parrocchiale in adorazione
il giovedì e sempre con il rosario
tra le mani), si è sempre prodigata
nel suo apostolato, apprezzata da
tutti i vadesi, in primis i ragazzi del­
l’oratorio”.
A conferma di quanto passava nel
suo animo di consacrata, leggiamo
una sua confidenza su “L’Amico del
Popolo” del 10 febbraio 1990, in
occasione del suo 25° di Professione:
“La mia vita è stata un’esperienza
d’amore, amore vero, misericordioso, perché Lui mi ha sostenuto, ha
guidato i miei passi, mi ha guardato
con amore di predilezione. Ai giovani soprattutto dico: qui è la vera
gioia; la vita è perdersi nell’amore
che non inganna”.
Molto preziosa e significativa è
stata anche la generosità con cui
Arten di Fonzaso (BL) 22.10.1939
> Parma 21.12.2015
Sr Silvana è salita al cielo la sera del
21 dicembre, a chiusura del suo 50°
di Professione, nella giornata che
ricorda il riconoscimento delle virtù
eroiche di Mons. Agostino Chieppi,
di cui ella era particolarmente devo­
ta. Il tempo del suo travaglio, a cau­
sa di un terribile tumore maligno, lo
ha vissuto pertanto in stretta comu­
nione col Padre Fondatore, da cui
sperava la guarigione o -ciò che più
le premeva- l’aiuto per vivere bene
la volontà di Dio. La sua vita è stata
tutta dedicata: all’educazione dei
piccoli nella scuola materna, ai gio­
vani e ai bisogni di ogni genere nelle
varie comunità in cui ha svolto la sua
missione (Villaminozzo 1976-79, S.
Secondo 1983-87, Limana 1987-99 e
S. Angelo in Vado dal 2006 al 2015).
Nel 2012, forse prevedendo la sca­
denza del suo mandato, giunsero
PICCOLE FIGLIE
7
FEB. - APR. 2016
ha partecipato al servizio ai terre­
motati dove, a S. Giuliano nel 2002,
28 bambini sono stati travolti per il
crollo della scuola e dove tutta la
popolazione era drammaticamente
provata. Il suo servizio, insieme ad
altre cinque suore di altri Istituti,
si protrasse in tutto il 2003 e 2004.
All’inizio del 2015, la malattia, in
graduale e decisivo avanzamento,
rese necessario il rientro in Casa
Madre per poter accedere alle cure
necessarie. Sia lei che i parrocchiani
di S. Angelo speravano che si trat­
tasse di una situazione superabile
e rimasero stretti i rapporti e la
speranza del rientro. Ma diverso era
il disegno di Dio e il 24 novembre si
rese necessario il ricovero all’Hospice
Piccole Figlie, dove sr Silvana colla­
borò con ogni sforzo per non lasciar
cadere la speranza di tornare al suo
servizio. Purtroppo tutti gli sforzi
furono inutili e quando se ne rese
conto si preparò con grande serenità
all’incontro ormai vicino con il suo
Signore.
La sua testimonianza è per noi uno
stimolo grande a uscire dalle no­
stre chiusure, come ci chiede Papa
Francesco, per diventare annuncia­
tori dell’amore misericordioso del
Signore nel nostro mondo. Ed è un
motivo di grande conforto per il
fratello e per tutti quanto l’hanno
stimata e amata, perché ci indica
la strada sicura da lei percorsa per
giungere alla Vita vera, dove ci ri­
troveremo un giorno e che non avrà
mai fine.
Carissima sr Silvana,
ancora non ci sembra vero! Pare di
vederti, instancabile, camminare
svelta verso l’oratorio - senza quasi aver pranzato - col tuo grande
mazzo di chiavi per preparare il
doposcuola ai tuoi ragazzi, per
accendere le stufette nelle aule di
catechismo o camminare lungo il
corso per portare la tua porzione
di viveri per questa o quest’altra
famiglia, per portare l’eucaristia a
questo o quel malato che ne aveva
bisogno: e sempre col sorriso sulle
labbra! Suora contenta di essere
suora. Fedele alla messa quotidiana,
fedele all’adorazione eucaristica
settimanale in parrocchia, instancabile nella carità, sempre. Anche
quando S. Angelo si trovava lacerata da forti divisioni tu c’eri, a creare comunione perché la comunità
ABITARE IL CIELO
> 5.1.2016 Francois Nzikoruriho padre
di sr Georgette
> 2.2.2016 Campanini Olga mamma di sr Anna
Camorali
cristiana e civile non si spaccasse
completamente. Quanti ragazzi hai
portato alla cresima, quanti ne hai
segnati come madre, non importa
se cristiani o di altra confessione
religiosa: sapevi bene che, comunque, fosse anche per tramite della
scuola o degli assistenti sociali, era il
tuo Signore che te li aveva affidati...
Grazie dal più profondo del cuore
per la tua testimonianza.
Quante volte anch’io, seminarista,
diacono, sacerdote mi sono affidato
alla tua materna sapienza umana e
pastorale; mi ricorderò sempre un
grande tuo insegnamento, ereditato da tua mamma lassù ad Arten:
la croce va bagnata, irrigata con
le lacrime, perché possa diventare
lignum vitae. Ed in questi tempi
il Signore, cui nella professione
religiosa hai scelto di donarti completamente, ti ha chiesto ancora di
più: gli hai donato la tua salute, la
tua vista (per poter meglio vedere
con gli occhi del cuore), ma non era
sufficiente. Ha voluto di più: ti ha
chiesto la vita. Sì, il Signore “ti ha
saggiato come oro nel crogiuolo e
ti ha gradito come un olocausto”. E
tu, con S. Paolo continui a ripeterci:
“So a chi ho dato fiducia.
A Gesù tu hai dato tutto, ma ti sei
trattenuta qualcosa, anzi qualcuno
che hai sempre portato con te, dovunque i tuoi superiori ti destinassero: i volti e le storie delle persone
e delle comunità che hai servito.
Tante volte mi hai parlato dei tuoi
giovani di Limana, tante volte hai
ricordato le famiglie di S. Giuliano
... Ora dal paradiso continua a fare
tutto quel bene che hai iniziato
compiere qui, su questa terra, magari aiutata da Grazia, da Ismaele e
da tante altre anime sante che hai
amato con l’amore di Cristo. Sr Silvana, abbiamo ancora bisogno del
tuo aiuto.
SR M. LIDIA BELLENTANI
S. Lazzaro, Mezzano Inferiore e a
Scandiano. Nel 1972 entrò a far
parte della Comunità di Via Po, in
cui fu residente fino al 2004, con il
ruolo soprattutto di sagrestana e
guardarobiera. Durante l’estate si
trasferiva a Misurina a servizio dei
giovani ospiti, o a Berceto durante
la vacanza di Seminaristi e Sacerdo­
ti. Dal 1985 al 2000 ebbe cura della
mensa per le allieve della scuola
per infermiere, che la ricordano con
tanta simpatia e gratitudine. Nel
2004 entrò a far parte della comu­
nità di villa Chieppi, anche qui come
sagrestana e in aiuto dove le era
consentito dall’età e dalla salute.
Non aveva titoli di studio, ma una
maturità umana e spirituale che le
consentiva di essere con tutti una
presenza serena e rasserenante,
disponibile, umile, capace di adat­
tarsi ad ogni situazione, senza mai
mettersi in evidenza. Ciò che rima­
ne nel ricordo di quanti l’hanno
conosciuta è il sorriso semplice e
spontaneo con cui sapeva rendere
sereni i rapporti in comunità e con
le persone esterne.
Gli ultimi anni della sua vita sono
purtroppo stati segnati da una
forma grave di Alzheimer, che ha
reso quasi irriconoscibile la sua ric­
ca e singolare personalità, ma che
certamente non le avrà impedito
l’abbraccio con lo Sposo che ha tan­
to amato e servito con generosità.
Certamente l’avrà accolta con gioia
anche il Fondatore che le sue figlie
le voleva così.
Suzzara (MN) 09.05.1926
> Parma 10.01.2016
Sr Lidia è stata chiamata alla patria
nella domenica in cui la liturgia
riassume il cammino di Gesù dal
Natale alla proclamazione solenne
del Padre: “Questo è il Figlio mio
l’Eletto!”. Un cammino quello di
Gesù contrassegnato dalla piccolez­
za, dal dono di sé, dalla condivisio­
ne silenziosa e serena della vita di
ogni giorno. È venuto per servire e
non ha disdegnato, per 30 anni, la
fatica di un lavoro umile e nascosto.
Sr Lidia ha trascorso la sua lunga
vita di consacrata servendo con se­
rena e generosa disponibilità, mai
in posizione di primo piano, ma
sempre in aiuto, con la preziosità
di una presenza accogliente, dispo­
nibile, qualunque fosse il ruolo che
le veniva proposto dall’obbedienza.
Entrata all’età di 22 anni, fu su­
bito destinata a maturare la sua
formazione di religiosa come aiuto
nella scuola materna e catechista,
in varie comunità del parmense: a
Castellina, Baganzola, S. Secondo,
PICCOLE FIGLIE
8
FEB. - APR. 2016
(Don Andreas Fassa
Parroco della Cattedrale di Urbino,
durante le esequie)