Entità dei danni causati dagli insetti al pioppo

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ENTE NAZIONALE PER LA CELLULOSA E PER LA CARTA
ISTITUTO DI SPERIMENTAZIONE PER LA PIOPPICOLTURA
Giovanni M. Arru
Entità dei danni causati dagli insetti al pioppo
Conferenza tenuta alla Società Agraria di Lombardia il 19 Gennaio 1968,
(estratto dal • BuMettlno dell'Agricoltura • n. 1 del 31-1-1970)
Tipografia
R. FERRARI - MILANO
VIa Burlamacchl. 16
ha con turno medio di 10 anni.
Cadrebbero quindi in taglio ogni
anno 20.000 ha ed altrettanti ne
verrebbero impiantati.
b) L'investimento medio del
pioppeto pari a 300 piante/ha.
Di conseguenza il numero di
piante in piedi sarebbe di circa
60 milioni; ogni anno verrebbero
abbattuti e rimpiantati 6 milioni di pioppi.
c) Il peso medio di ogni pianta
alla fine del turno di 10 anni pari a 5 quintali. Quindi la produzione legnosa sarebbe di 30 milioni di quintali annui ( equivalente a poco meno di 4 milioni
di m 3 ).
d) Il prezzo medio del legname, per piante in piedi di 850
lire/q. Il valore del legname prodotto annualmente (prodotto lordo vendibile) sarà quindi di 25,5
miliardi.
Per consentire la messa a dimora di 6 milioni di piante all'anno, la coltura vivaistica dovrà essere in grado di produrre un numero di pioppelle superiore di almeno il 15% (per compensare
scarti, sostituzioni di fallanze, perdite varie) cioè 6.900.000 pioppelle. Poichè per ettaro di vivaio in
media si coltivano 8.000 pioppelle,
nella stragrande maggioranza dei
casi con ciclo biennale, la superficie vivaistica dovrebbe occupare ogni anno circa 1720 ha ( 860
2
ha di vivaio di lo anno (3) ed altrettanti di vivaio di 2° anno). Se
si attribuisce un prezzo medio di
250 lire per pioppella di due anni
di vivaio si avrà un valore annuale della produzione vivaistica
( 6.900.000 x 250) intorno a 1.725
milioni di lire.
Sui dati sopra esposti verrà calcolata l'entità dei danni causati
dagli insetti alla coltura del pioppo, tenendo separato il vivaio dalla piantagione vera e propria e
ammettendo, per semplicità di calcolo, che i pioppeti italiani
(200.000 ha) siano distribuiti in
10 classi di età, da l a 10 e più anni, ognuna di 20.000 ha.
I) DANNI CAUSATI DAGLI INSETTI AL VIVAIO DI PIOPPO
Il vivaio è una coltura specializzata che richiede a chi la pratica conoscenze tecniche varie soprattutto nel campo della lotta
contro gli insetti. Infatti i danni
causati ad una piantina di vivaio
hanno spesso gravi conseguenze
perchè ne compromettono la commerciabilità.
Gli insetti più dannosi al vivaio
sono la Gemmaiola ( Gypsonoma
aceriana Dup.) (fig. l) il Tarlo vespa (Paranthrene tabaniformis
Rott.) (fig. 2), il Punteruolo (Cryp(3) Il commercio di pioppelle di un anno
di vivaio per piantagioni a scopo industriale interessa una quota assai modesta della
produzione vivaistica che viene pertanto
trascurata.
torhynchus lapathi L.) (fig. 3), la
farfalla bianca (Stilpnotia salicis
L.) e vari Coleotteri defogliatori
dei quali il più importante è la
Crisomela (Melasoma populi L.)
(fig.4 ).
Nella fig. 5 sono riportati i cicli biologici degli insetti nominati
con le date approssimative in cui
devono essere eseguiti i principali
Fig. l. Apice di pioppella al primo anno di
vivaio danneggiato dalla Gemmaiola (Gypsonoma aceriana Dup.). - Fig. 2. Fusto di
pioppella con il tipico ingrossamento in
corrispondenza di una lesione causata dal
Tarlo-vespa (Paranthrene
tabaniformis
Rott.). - Fig. 3. Sezione di tronco di pioppella invaso da larve del Punterolo (Cryptorhynchus lapathi L.). - Fig. 4. Foglie
di pioppella in vivaio danneggiate da larve e adulti della Crisomela (Melasoma populi L.).
trattamenti insetticidi, (indicati
con frecce nere) e quelli meno importanti (indicati con frecce bianche).
Per un programma di lotta razionale si devono fare come minimo 4 trattamenti insetticidi allo
anno, in genere però ne occorrono
di più (talvolta fino a 8); in media se ne fanno 6.
In un vivaio di medie dimensioni (12-20 ha), che produca da
50.000 a 80.000 pioppelle da trapiantare, il costo di ciascun trattamento è di circa 10.000 lire a ettaro.
Bisogna aggiungere che anche
in un vivaio con trattamenti fatti
a regola d'arte ci saranno sempre pioppelle coipite da insetti:
in media si può calcolare che vi
sia il 3% di piante inutilizzabili
ed il 5% di piante che potranno
ancora essere vendute a metà
del loro valore originario di lire 250.
Pertanto i danni causati dagli
insetti al vivaio considerando le
perdite dovute ai loro attacchi ed
il costo dei trattamenti antiparassitari, come risulta dalla tab I, sarebbero dell'ordine di 200 milioni
di lire all'anno.
II) DANNI CAUSATI DAGLI INSETTI ALLE PIANTAGIONI DI
PIOPPO
Gli insetti che attaccano i pioppi messi a dimora possono danneggiare le radici, il fusto, i rami,
3
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Fig. 5. Ciclo biologico degli insetti più dannosi al pioppo in vivaio. I numeri romani indicano i mesi dell'anno, le lettere lo stadio in cui si trova l'insetto: A =
adulto, Ai = adulto ibernante, U = uovo, L = larva, Li = larva ibernante, Pu = pupa. Le frecce nere segnano le date approssimative in cui si fanno i trattamenti
antiparassitari più importanti ,le frecce bianche quelle dei trattamenti meno importanti.
4
le foglie, portando ad una diminuzione del suo valore commerciale, oppure costringono l'agricoltore a sostenere delle spese
per difendere la quantità e la
qualità del legname.
Poichè, come si vedrà meglio in
seguito, i danni interessano prevalentemente le caratteristiche tecnologiche del legname e in misura molto minore la quantità
prodotta, quest'ultima, allo scopo di semplificare i calcoli successivi, viene considerata costante.
Gli insetti dannosi al pioppeto
vengono raggruppati in tre categore: gli xilofagi (volgarmente
detti tarli), i defogliatori e i fitomizi (che succhiano la linfa).
a) Insetti xilofagi
Sono quelli che si nutrono del
legno. In genere nelle piante attaccate dagli xilofagi non si registra una sensibile diminuzione
nella quantità di legno prodotto e,
a meno che non vengano attaccate piante giovani che, indebolite, vengano poi stroncate dal vento, le perdite sono quasi esclusivamente di carattere qualita~ivo.
Esse sono dovute alla presenza
di gallerie a cui si accompagnano
colorazioni indesiderate, deviazioni delle fibre legnose nei processi di cicatrizzazione ed altri difetti che tolgono al legno di pioppo quelle caratteristiche che lo
fanno apprezzare nelle lavorazioni
industriali.
Tab. I - DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DAGLI INSETTI ALLA COLTURA
DEL PIOPPO IN VIVAIO
A) Costo dei trattamenti antiparassitari
nei vivai di I anno
lire
trattamenti
10.000
x6
x 860 ha =
trattamento
ha
nei vivai di II anno
lire
trattamenti
10.000
x6
x 860 ha =
trattamento
ha
51.600.000
51.600.000
Totale A)
103.200.000
B) Perdita per piante rese inutilizzabili dagli attacchi degli insetti
lire
250
pianta
3
piante
x - - 8.000 - - - - x 860 ha =
100
ha
51.600.000
C) Diminuzione di valore delle piante attaccate da insetti
250
lire
5
piante
- - - - x - - 8.000 - - - - x 860 ha
2
pianta
100
43.000.000
=
ha
Totale A + B
+C=
197.800.000 lire
5
Fra gli xilofagi prenderemo in
considerazione soltanto i due più
diffusi e dannosi e cioè la Saperda maggiore (Sa perda carcharias
L.) (figg. 6 e 9) e il Punteruolo
(Cryptorhynchus lapathi L.) (fig.
7). Gli altri, compreso il Perdilegno rosso (Cossus cossus L.), nonostante la pessima fama di cui
godono, hanno importanza molto
minore anche perchè attaccano
piante già danneggiate.
1) Saperda maggiore ( Saperda
carcharias L.).
Questo notissimo e comunissimo insetto è sempre stato considerato come il più dannoso alla
coltura del Pioppo in Italia.
Calcoleremo i danni da esso
causati sommando le spese sostenute per la lotta e la diminuzione
di valore delle piante attaccate.
A) Spese per la lotta
Per la lotta sono oggi in uso due
metodi: si uccidono le larve già
penetrate nel legno mediante l'introduzione nelle gallerie di adatti
insetticidi (mastici, fuscelli antitarlo, ecc.) oppure si combattono
le larve neonate mediante irrorazione sui tronchi di esteri fosforici (Parathion, Metilparathion e
simili).
Il primo metodo necessita di
molta mano d'opera (le piante
vanno infatti esaminate una per
una) però non richiede l'uso di
attrezzature meccaniche e fa risparmiare sulle spese per l'insetticida. La quantità di antiparassi-
6
tari necessaria per questo tipo
di lotta è infatti irrisoria. Secondo prove fatte appositamente, per
trattare un ettaro di pioppeto con
il 20% di piante colpite, con 2
fori di xilofagi ciascuna si richiedono circa 7 ore di lavoro, per un
importo di circa 3.000 lire, ed una
spesa per gli insetticidi di 500 lire
circa per un totale di 3.500 lire/ha.
La lotta con mastici e fuscelli viene eseguita in 50 pioppeti su 100
ed il trattamento è ripetuto in media 7 volte durante il turno di 10
anni.
Il costo della lotta in questo
caso può essere calcolato come
segue:
lire
50
3500 - x - x 20.000 ha x 7 == 245.000.000
ha
100
Nella lotta con esteri fosforici
le spese per l'insetticida sono invece rilevanti, in quanto tutte le
piante vanno trattate, ed è necessario avere a disposizione una irroratrice di notevole potenza. Tuttavia il lavoro risulta molto più
rapido per cui si risparmia in tempo e mano d'opera; inoltre le larve
vengono uccise prima ancora che
abbiano avuto modo di fare danni di rilievo.
In complesso i risultati sono assai migliori, specialmente in caso
di forti infestazioni, però la spesa si aggira intorno alle 30 lire
per pianta, quindi 9.000 lire ad ha,
e cioè quasi il triplo che non col
metodo precedente. Le irrorazioni
con esteri fosforici vengono fatte
su un modesto numero di pioppeti, calcolato intorno al 5%, e
sono di solito limitate a piante
fra il 2° e il so anno dalla messa
a dimora, cioè 4 volte nel turno
di 10 anni.
Fig. 6. Tronco di pioppo fortemente attaccato dalla Saperda maggiore (Saperda
carcharias L.). - Fig. 7. Pioppella stroncata dal vento in corrispondenza di una
lesione causata dal Punteruolo (Cryptorhynchus lapathi L.). - Fig. 8 Tronco aL
taccato dall'Afide lanigero del pioppo (Phloeomyzus passerinii Sign.) - Fig. 9. Sezione di tronco di pioppo gravemente danneggiato dalla Saperda maggiore ..
Fig. 10. Pioppi in filare defogliati da larve della Farfalla bianca (Stilpnotia salicis L.).
7
Tab. II -DIMINUZIONE DI VALORE DEL LEGNAME NEI PIOPPETI ATTACCATI
DALLA SAPERDA MAGGIORE (Saperda carcharias L.)
Su 100 pioppeti esaminati
in 15 la diminuzione del valore era
)) 25
)) 30
15
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))
))
))
))
))
))
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))
))
))
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))
))
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))
3
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))
))
))
))
))
))
))
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))
))
))
))
))
))
l
l
re al danno oggettivo e quanta a
fattori psicologici.
La diminuzione di valore del
legname per attacchi da Saperda
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
maggiore può essere stimata con
una certa precisione soltanto al
momento dell'abbattimento dei
pioppeti. Il calcolo può essere co-
Tab. III - DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DALLA SAPERDA MAGGIORE
(Saperda carcharias L.)
A) Spese sostenute per la lotta:
mediante mastici e fuscelli
lire
50
3500 - - - x - - x 20.000 ha x 7 =
ha
100
245.000.000
mediante irrorazioni con parathion
lire
5
9000 -x-x20.000 hax4 =
ha
100
36.000.000
281.000.000
Totale A)
B) Diminuzione del valore del legname nei pioppeti attaccati
19,8
lire
- x 30.000.000 q x 850 =
100
q
5.049.000.000
Totale A
sì impostato:
19,8% del valore della produzione annua (300 piante/ha x 5 q/
pianta x 20.000 ha = 30.000.000 di
q) x 850 lire/q = 5.049.000.000 di
lire.
Il totale dei danni causati dalla
Saperda carcharias L. ammonta
pertanto a 5,33 miliardi di lire come risulta dalla seguente tab. III.
lO
+ B = 5.330.000.000
(Cryptorhynchus
lapathi L.)
L'insetto danneggia le piantagioni nei primi tre anni dalla messa
a dimora, rendendo le giovani
piante più soggette a rottura sotto l'azione del vento. Negli anni
seguenti i danni dell'insetto diventano meno importanti, salvo
casi particolari.
2) Punteruolo
~
La lotta viene fatta su vasta
scala in tutte le regioni pioppicole (eccetto il Delta Padano dove
l'insetto è, per ora, scarsamente
diffuso) irrorando il tronco delle
piante con antiparassitari a base
di Parathion, Metilparathion e simili. La spesa risulta di circa 20
lire per pianta, quindi 6000 lire
/ettaro.
Nell'anno della messa a dimora,
sul
,,
}}
}}
se le pioppelle provengono da vivai sicuramente non infestati, il
trattamento non è necessario, tuttavia poichè la lotta in vivaio contro l'insetto risulta difficile e non
sempre dà i risultati desiderati,
molti pioppicoltori, per non correre rischi, intervengono anche nel
primo anno.
Dalle nostre indagini risulta che
trattamenti vengono eseguiti:
30% dei pioppeti al I
anno di impianto
70% »
»
» II
40% }}
» III
»
10% }}
» IV
»
»
}}
}}
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e pertanto ogni anno su una superficie complessiva di circa
30.000 ha.
In media, comprendendo anche
i pioppeti trattati, si può valutare
che circa il 3% delle piante vengono stroncate dal vento in ciascuno dei primi due anni dalla
messa a dimora .Dando ad ogni
pianta il valore medio di lire 1000
(comprendente il costo della pioppella, la preparazione del terreno,
la messa a dimora, la concimazione, le cure colturali, etc.) si
avrebbe una perdita di circa 360
milioni che, sommati al costo
della lotta portano il danno causato dal Punteruolo a oltre mezzo
miliardo di lire all'anno come risulta dalla Tab. IV.
Tab. IV - DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DAL PUNTERUOLO DEL PIOPPO
(Cryptorhynchus lapathi L.)
A) Spese per la lotta
lire
6000 - x 30.000 ha =
ha
180.000.000
B) Perdite per piante stroncate dal vento in seguito agli attacchi del Punteruolo
lire
3
piante
1000 - - - x - - x 20.000 ha x 300 - - - x 2 anni =
pianta
100
ha
360.000.000
Totale A + B = 540.000.000
b) Insetti defogliatori
Gli insetti defogliatori sono causa di danno indiretto poichè pri-
•
vano il pioppo di una parte pm
o meno estesa del suo apparato fogliare e di conseguenza fanno diminuire la produzione di legname.
11
Il legno prodotto, di norma, non
perde le sue caratteristiche tecnologiche e non si ha quindi un deprezzamento qualitativo.
La diminuzione di prodotto legnoso è in relazione all'entità della defogliazione stessa, all'epoca
in cui essa si verifica, ed allo
stato fisiologico della pianta defogliata.
Per quanto riguarda le condizioni della pianura padana risulta dai nostri studi che:
l) le piante povere di fogliame e
quelle da poco trapiantate possono essere danneggiate anche da una defogliazione .moderata;
2) le piante che hanno superato
il primo anno dal trapianto
e che sono in buone condizioni
di vegetazione non soffrono
sensibilmente per defogliazioni che interessino fino al SO%
della chioma;
3) una defogliazione totale, se ha
luogo in giugno, causa una perdita del 10-15% dell'incremento annuale, in quanto le nuove cacciate sostituiscono rapidamente le foglie distrutte; se
invece ha luogo in agosto influenza l'accrescimento dello
anno successivo con una perdita che può arrivare fino al
25%. Due defogliazioni totali,
oltre a ridurre più gravemente
l'incremento legnoso, causano
la morte di tutti i rami latera-·
12
li, e perfino di grosse branche,
a cui segue la formazione di
numerosi ricacci lungo il fusto
con danni, in questo caso, anche di natura tecnologica.
Fra gli insetti defogliatori il più
comune e l'unico che risulti pericoloso su vaste superfici e su piante di tutte l'età è la Farfalla bianca (Stilpnotia salicis L.) (fig. 10).
Sono frequenti ma dannosi, di
solito, soltanto sulle piante da poco trapiantate, diversi Coleotteri
Crisomelidi e Curculionidi (Melasoma populi L. in primo luogo, e
talvolta Chalcoides aurea Geoff.,
Phyllobius spp., Polydrosus spp.
etc). Numerosi altri fitofagi si
moltiplicano sporadicamente su
aree limitate.
Per valutare i danni prenderemo
in considerazione soltanto la Stilpnotia salicis ed i Coleotteri Crisomelidi e Curculionidi nel loro
complesso; gli alt1'i insetti causano perdite talvolta sensibili localmente ma trascurabili per la pioppicoltura nel suo insieme.
l) Farfalla bianca (Stilpnotia salicis L.)
L'insetto ha due generazioni all'anno e defoglia i pioppi in maggio-giugno ed in agosto. Le defogliazioni di giugno raramente hanno riflessi economici per cui si
può considerare importante ai fini della nostra indagine soltanto
la defogliazione di agosto.
L'insetto è comune in tutta la
~
Italia. settentrionale dove presenta delle gradazioni, cioè dei cicli
di infestazione, che raggiungono
il massimo in media ogni 6 anni
(da un minimo di 5 a un massimo
di 7). L'area colpita annualmente
può raggiungere anche il 20% della superficie pioppicola ma le defogliazioni totali, o superiori al
50% sono rare. E' stato calcolato
che non più del 2% dei pioppeti
siano gravemente defogliati e che
soltanto l'l% circa venga trattato. Il costo della lotta (che viene
fatta trattando il fogliame con
antiparassitario a base di arseniato di piombo, esaclorocicloesano
tecnico o DDT) è di 7500 lire/ha
circa (25 lire a pianta); la maggior
difficoltà sta nel reperire macchine di grande potenza capaci di
raggiungere il fogliame di alberi
alti 20-30 metri. Considerando
che nei pioppeti fortemente infestati e non trattati la perdita media si aggira sul 10% dell'incremento medio annuale (che è 0,5
q/pianta, quindi 150 q/ha) il calcolo dei danni può essere eseguito
come risulta dalla Tab. V.
Tab. V- DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DALLA FARFALLA BIANCA (Stilpnotia salicis L.)
A) Costo della lotta
B)
lire
l.
7500 - x - 200.000 ha =
ha
100
15.000.000
Perdita di incremento delle piante defogliate
10
q
l
lire
- x 150 - x - 200.000 ha x 850 =
100
ha
100
q
25.500.000
Totale A+ B = 40.500.000
2) Crisomelidi e Curculionidi
Risultano di solito pericolosi
soltanto al primo anno di trapianto, quindi una volta nel turno medio di 10 anni. Dai dati raccolti risulta che circa il 10% dei pioppeti al 1° anno vengono attaccati.
Il costo della lotta è basso, in
quanto essa può essere eseguita
anche con pompe di modesta potenza; in media si aggira sulle 4500
lire/ha (15 lire a pianta). I danni
causati dai Crisomelidi possono
essere calcolati come esposto nella Tab. VI.
fab. VI - DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DA COLEOTTERI CRISOMELIDI
E CURCULIONIDI
lire
10
4500 - x - 20.000 ha= 9.000.000 di lire
ha
100
13
In questo caso i danni vengono calcolati soltanto sul costo della lotta perchè in realtà essa viene sempre eseguita. I pioppicoltori infatti sanno bene che le pioppelle da poco trapiantate non
possono sopportare una defogliazione senza che si secchi la parte
alta delle piante; di conseguenza
le osservano con attenzione e le
curano tempestivamente.
c) Fitomizi o insetti che succhiano
la linfa
Fra gli insetti fitomizi l'Afide
lanigero del Pioppo (Phloeomyzus
passerinii Sign.) (fig. 8) è l'unico
che causa danni di importanza economica su aree relativamente
vaste. Nel Delta padano sono diffuse anche diverse cocciniglie (fra
le quali la più comune è Diaspis
pentagona Targ.) i cui danni sono
però trascurabili.
Afide lanigero del Pioppo (Phloeomyzus passerinii .Sign.)
L'insetto è presente in tutta
Italia, ma è particolarmente dannoso nelle provincie di Novara e
di Vercelli e nel Delta p adano
(provincie di Ferrara e di Rovigo),
dove trova condizioni più favorevoli al suo sviluppo che richiede
umidità atmosferica molto elevata nel periodo estivo.
Fra i pioppi oggi diffusi i cosidetti « caroliniani » (riferibili al
Populus deltoides angulata) sono
resistenti agli attacchi del'Afide
14
lanigero, gli altri sono tutti più
o meno sensibili.
Quando le condizioni ambientali lo permettono, l'Afide lanigero si sviluppa con grande rapidità sulle piante dal 4° anno di trapianto in poi, ricoprendo interamente i tronchi e i grossi rami
con la caratteristica cerosità bianca. In seguito a forti attacchi, si
deve talvolta registrare la morte
delle piante dei cloni sensibili.
I danni causati dall'insetto sono di difficile e complicata valutazione sia perchè raramente le
infestazioni sono uniformi anche
su aree limitate, sia perchè sono
in stretta relazione con la sensi.bilità delle piante attaccate e con
le mutevoli condizioni climatiche
stagionali.
Possiamo valutare che la superficie a pioppeto annualmente infestata dall'Afide lanigero si aggiri intorno al 3% di quella totale, cioè circa 6000 ha. Di solito,
le piante infestate non mostrano
una netta diminuzione dell'incremento legnoso, però, se l'infestazione è grave e prolungata, nelle
aree non trattate, valutabili in circa 1000 ha l'anno, si nota la morte di circa il 2% dei pioppi attaccati. Il legno delle piante morte,
se abbattuto subito, risulterebbe
commerciabile nella grande maggioranza dei casi, sebbene a prezzo ridotto. Purtroppo, solo di rado
i pioppicoltori riescono a recuperare qualcosa, sia perchè di so-
lito muoiono piante isolate, sia
perchè la morte degli alberi passa inosservata per diversi mesi,
verificandosi per lo più nel tardo
autunno o nell'inverno seguenti
l'attacco, per cui il legno va incontro a rapida degradazione.
La lotta contro l'insetto (mediante olii minerali leggeri attivati con esteri fosforici) costa in-
torno alle 40 lire a pianta e viene
fatta in media su circa 2500 ha lo
anno, con variazioni molto ampie
da un anno all'altro a seconda
che l'andamento stagionale sia
favorevole o non allo sviluppo del
fitofago.
I danni causati dall'Afide lanigero possono essere calcolati comè
risulta dalla Tab. VII.
Tab VII - DANNO CAUSATO ANNUALMENTE DALL'AFIDE LANIGERO (Phloeo·
myzus passerinii Sign.)
A) Spese sostenute per la lotta
piante
lire
2500 ha x 300 - - - x 40 - - - =
ha
pianta
B) Perdita di legname nei pioppeti infestati
100
piante
q
lire
1000 ha x 300 - - - x 5 - - - x 850- =
2
ha
pianta
q
30.000.000
25.500.000
Totale A + B = 55.500.000
Nella Tab. VIII sono riassunte
le cifre relative al danno causato
annualmente dagli insetti alla
pioppicoltura italiana.
Questi dati che, come ho avvertito fin dall'inizio, hanno soltanto
un valore indicativo e orientativo,
si prestano ad alcune interessanti
considerazioni.
L'entità dei danni provocati dagli insetti risulta dell'ordine del
22% del valore del prodotto lordo
vendibile dei pioppeti e dei vivai,
e non si discosta di molto da
quella riscontrabile in molte colture agrarie.
Gli insetti più dannosi ai pioppeti, come del resto già noto, so-
no gli xilofagi (volgarmente detti
tarli) ai quali va attribuito circa il
98q,o dei danni. La Saperda maggiore (S. carcharias L.) da sola
causa circa il 90% dei danni. Da
notare che, nel caso di questo
insetto i pioppicoltori spendono
per la lotta una somma relativamente modesta (281 milioni) in
confronto all'entità del danno subito, che supera i 5 miliardi di lire; ciò significa che gli sforzi fatti per combatterlo son del tutto
insufficienti e che i pioppicoltori
potrebbero ritrarre grandi benefici se si impegnassero più a fondo e su vasta scala nella lotta contro la Saperda maggiore.
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