Emilia Romagna. A Piacenza nasce il triage infermieristico per la

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Venerdì 18 MARZO 2016
Emilia Romagna. A Piacenza nasce il triage
infermieristico per la continuità assistenziale
Il paziente che chiama il servizio, parla con un infermiere, che effettua una
precoce valutazione sanitaria e indirizza la persona verso la risorsa più
appropriata per il suo bisogno. L'Ausl: "Si valorizzano le competenze e
l’esperienza maturata dall'infermiere in un ambito, com’è quello
dell’emergenza urgenza, complesso e spesso critico”.
Importanti novità nel servizio per l’utente che si rivolge alla Continuità assistenziale con una telefonata.
Quando il cittadino chiama il servizio di ex guardia medica, parla infatti con un infermiere, che è
chiamato ad effettuare una precoce valutazione sanitaria e indirizzare la persona verso la risorsa più
appropriata per il suo bisogno di salute.
“La novità del ‘triage infermieristico’, scattata in questi giorni, s’inquadra nell’ambito del progetto di
riqualificazione dell’attività del servizio di Continuità assistenziale dell’Ausl di Piacenza e si configura
come un’esperienza pilota in Emilia Romagna”, spiega una nota dell’Ausl in cui si ricorda che “ormai da
oltre un anno l’Azienda Usl di Piacenza ha predisposto un centralino unico, che risponde al numero
0523/343000, che consente di attivare uno dei professionisti in servizio nelle diverse sedi territoriali”.
Ma come funziona nel dettaglio il nuovo servizio? Al cittadino che chiama la Guardia medica viene
richiesto di fornire alcuni dati anagrafici a un operatore tecnico. La telefonata viene quindi passata
all’infermiere di turno: “l’intervento aggiuntivo di questa figura professionale è una garanzia per
inquadrare nel miglior modo possibile il problema di salute della persona che telefona”. Le informazioni
raccolte dall’infermiere saranno poi fornite, tramite una scheda informatizzata, al medico di Continuità
assistenziale competente per il territorio.
“Il filtro dell’infermiere – afferma la Ausl - sarà però prezioso nei casi di maggior gravità: il professionista
potrà infatti far scattare direttamente la segnalazione alla centrale operativa 118 e attivare più
precocemente l’invio di un’ambulanza su posto laddove ne ravvisi la necessità.
Gli infermieri che svolgeranno questa funzione hanno maturato negli anni una grande esperienza come
operatori di centrale operativa 118 e quindi hanno sviluppato competenze per la valutazione telefonica
di problemi sanitari”.
“L’attività di triage si configura come competenza avanzata – evidenzia Mirella Gubbelini, direttore
assistenziale dell’Ausl di Piacenza - come una diversa e più ampia modalità di “presa in carico” del
paziente che permette risposte più incisive e appropriate alle mutate esigenze del contesto sanitario”.
“Nell’ambito della continuità assistenziale, con l’attivazione del triage infermieristico, si mette in campo
una gestione professionalizzante del percorso a ulteriore garanzia del cittadino”.
“Si tratta dell’ultimo tassello del progetto di riqualificazione dell’ex centrale 118 di Piacenza e della rete
dell’Emergenza urgenza territoriale”, fanno notare il direttore Enrica Rossi e il coordinatore Stefano
Nani. “Il triage infermieristico avviato a Piacenza si configura come un’esperienza unica in Regione, che
permette ai nostri operatori di confrontarsi con nuovi obiettivi”.
È una sfida che, conclude la Ausl, “valorizza le loro competenze e l’esperienza maturata in un ambito,
com’è quello dell’emergenza urgenza, complesso e spesso critico”.
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