agenda parlamentare - Rosa Maria Di Giorgi

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Ufficio legislativo
AGENDA PARLAMENTARE
21 - 24 marzo 2016
LEGGI
Provvedimenti approvati definitivamente
-
Ratifiche internazionali
-
Istituzione Giornata vittime immigrazione
pag. 2
DECRETI LEGGE
Situazione dei decreti legge all'esame del Parlamento
pag. 3
SENATO
Scadenze emendamenti e ordini del giorno
pag. 4
Provvedimenti approvati dal Senato e all’esame della Camera
pag. 5
Provvedimenti all'esame dell'Assemblea
pag. 7
Provvedimenti conclusi dalle Commissioni
pag. 8
Calendario delle Commissioni
pag. 10
CAMERA
Provvedimenti approvati dalla Camera e all'esame del Senato
pag. 13
Provvedimenti all'esame dell'Assemblea
pag. 18
Calendario delle Commissioni
pag. 20
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Comunicato 3 marzo (ultima riunione)
-
Stato attuazione programma (al 23 febbraio)
-
Schema d.lgs. nuovo codice appalti (esame preliminare); DPR abilitazione
scientifica naz. per professori universitari (esame definitivo)
pag.21
Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI APPROVATI DEFINITIVAMENTE
(settimana 14 - 18 marzo 2016)
Provvedimento
RATIFICHE INTERNAZIONALI
Contenuto
Nella seduta del 15 marzo la Camera ha approvato definitivamente la Ratifica ed
esecuzione del Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il
Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Panama,
fatto a Panama il 25 novembre 2013, e del Trattato di estradizione tra il Governo
della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Panama, fatto a
Panama il 25 novembre 2013
Dichiarazione di voto finale PD
PAOLA PINNA. Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento che ci apprestiamo a
votare riguarda due importanti Accordi internazionali finalizzati a migliorare la cooperazione
giudiziaria con la Repubblica di Panama. I Trattati in questione vanno ad inserirsi all'interno
della sfera di politica estera italiana tra gli strumenti finalizzati all'intensificazione e
regolamentazione dei rapporti di cooperazione posti in essere dal nostro Stato con i vari
Paesi al di fuori dell'Unione europea. Si tratta pertanto di strumenti vitali, il cui obiettivo
precipuo è quello di migliorare la cooperazione giudiziaria internazionale nonché di rendere
più efficace il contrasto al fenomeno della criminalità, in linea dunque con il programma del
Governo volto al rafforzamento della cooperazione giudiziaria penale per il contrasto del
crimine transnazionale. Il Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale, che si
compone di 26 articoli sancisce, l'obbligo reciproco della cooperazione in tale ambito,
avviando in questo modo un importante processo di sviluppo dei rapporti bilaterali e
favorendo una stretta incisiva collaborazione. Il Trattato di estradizione, composto da 24
articoli, si inserisce nel medesimo contesto di sviluppo dei rapporti fra Italia e Panama
nell'ambito giudiziario penale. L'adozione dell'atto pattizio in materia di estradizione, in
particolare, è stata imposta dalla necessità di disciplinare uniformemente le esigenze di
consegna di persone che sono sottoposte a procedimenti penali o devono eseguire una
pena. La necessità di prestarsi assistenza reciproca in tale settore è determinata non solo
dall'estensione dei rapporti commerciali tra i due Paesi ma anche dalla sempre più
frequente presenza di cittadini dell'uno Stato sul territorio dell'altro. Infine, onorevoli colleghi,
vorrei ribadire che l'adozione di norme puntuali nel settore della cooperazione giudiziaria
agevolerà un ulteriore intensificazione dei rapporti tra Italia e Panama in settori cruciali, a
partire da quello finanziario, economico, commerciale e migratorio. Visti gli aspetti positivi e
significativi del presente disegno di legge e per le motivazioni esposte, annuncio il voto
favorevole del Partito Democratico.
Nella seduta del 15 marzo la Camera ha approvato definitivamente la Ratifica ed
esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il
Consiglio dei Ministri della Bosnia ed Erzegovina sulla cooperazione nel
settore della difesa, fatto a Roma il 30 gennaio 2013
Dichiarazione di voto finale PD
ALESSIO TACCONI. Grazie Presidente. Colleghi, il Memorandum d'intesa che siamo
chiamati a ratificare, è finalizzato ad incoraggiare e promuovere la cooperazione bilaterale
tra le Forze armate dei due Paesi e a consolidare le rispettive capacità di difesa. L'Accordo
inoltre potrà avere riflessi positivi nei settori produttivi e commerciali, esercitando così
un'azione stabilizzatrice nell'intera regione dei Balcani, la cui rilevanza strategica
certamente non può sfuggire a nessuno. La Bosnia ed Erzegovina è candidata a diventare,
in futuro, uno Stato membro dell'Unione europea, una candidatura che l'Italia sostiene con
convinzione e che potrà essere favorevolmente considerata una volta che il Paese avrà
introdotto quelle riforme strutturali che, per una piena integrazione all'Unione, si ritengono
necessarie. Va detto, per inciso, che dal 14 dicembre 2006 la Bosnia Erzegovina fa parte
del cosiddetto partenariato per la pace, il programma che, formalmente istituito durante il
vertice NATO di Bruxelles nel 1994, vuole creare fiducia e cooperazione per il
mantenimento della pace tra la NATO e gli Stati che non hanno ancora aderito all'Alleanza,
praticamente il blocco dei Paesi orientali, alcuni dei quali sono già diventati nel frattempo
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membri dell'alleanza a tutti gli affetti. I contenuti dell'accordo sono omogenei ad altre intese
sulla medesima materia siglate con altri Paesi. Al nostro esame interessano soprattutto
l'articolo 1, che al punto 3, coerentemente con il programma Partenariato per la pace, a cui
ho appena accennato, statuisce espressamente che l'intento della cooperazione è quello di
rafforzare la pace e la stabilità mondiale, e l'articolo 3, che elenca in dettaglio i campi in cui
si dispiega tale cooperazione, dalla politica di sicurezza e difesa alle operazioni umanitarie
e di mantenimento della pace, dal controllo degli armamenti all'organizzazione delle Forze
armate, la loro formazione e il loro addestramento, dalla questione di polizia militare
all'industria della difesa e alle politiche degli approvvigionamenti e ogni altro settore di
reciproco interesse. L'approvazione di questo disegno di legge di ratifica in materia di
cooperazione nel campo della difesa è particolarmente rilevante da un punto di vista
strategico, perché è nostro interesse consolidare la presenza della Bosnia Erzegovina,
come di tutti gli altri Paesi dell'area balcanica, all'interno delle strutture e, soprattutto, dello
spirito dell'Alleanza Atlantica, perché essi possano condividerne le linee comuni di Pag.
55politica estera e di difesa, anche in operazioni umanitarie e di peacekeeping, secondo i
principi ispiratori di cui al all'articolo 1 dell'intesa stessa. Dichiaro perciò che il Partito
Democratico voterà a favore della ratifica.
Nella seduta del 15 marzo la Camera ha approvato definitivamente la Ratifica ed
esecuzione dell'Accordo sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti
studi universitari o di livello universitario rilasciati nella Repubblica italiana e
nella Repubblica popolare cinese, con Allegati, firmato a Pechino il 4 luglio
2005
Dichiarazione di voto finale PD
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Grazie Presidente, rappresentanti del Governo,
colleghi Deputati, nel corso della discussione sia nelle Commissioni che in Aula diversi
colleghi hanno già avuto modo di notare come questo rappresenti un caso in cui la politica
interviene con un certo ritardo su una situazione che di fatto si è già sviluppata. Questo
ritardo sconta forse una scarsa consapevolezza che nell'attuale scenario planetario la Cina
si trova ad occupare una posizione di protagonista, non solo degli affari mondiali. In questo,
che molti storici ed economisti hanno già battezzato «il secolo del Pacifico», il baricentro del
mondo si è progressivamente spostato verso l'Estremo Oriente, che sempre più si presenta
come un'area effervescente dal punto di vista dello sviluppo economico e del commercio
internazionale. L'adeguata comprensione di tale scenario e di tali esigenze contribuisce a
porre le basi per un rapporto di fiducia reciproca con la Cina. Sul piano del rapporto
bilaterale, l'Italia negli ultimi anni si è mossa di più e meglio di altri Paesi suoi competitori. In
linea col tradizionale approccio fondato sulla ricerca della comprensione reciproca, l'Italia ha
sviluppato un solido e regolare dialogo con la Cina. Le visite istituzionali italiane in Cina e
cinesi in Italia, che si sono avute nel corso degli ultimi tre anni, testimoniano di questo
interesse reciproco a rinsaldare ulteriormente il rapporto bilaterale che dal 2004 abbiamo
definito di «partenariato strategico». Da tempo auspichiamo un indispensabile «salto di
qualità» nelle relazioni bilaterali, sia facendo tesoro dei traguardi raggiunti nel campo
dell'interscambio commerciale, sia promuovendo, da un lato, un'ulteriore integrazione
economica alimentata da un flusso bidirezionale di investimenti, e, dall'altro, un più solido
dialogo politico. L'Accordo qui in discussione ha lo scopo di semplificare le procedure
previste per l'immatricolazione degli studenti, anche a fronte dell'incremento della mobilità
tra i due Paesi e, anche in questo caso, chi governa, le istituzioni devono da un lato
prevedere e anticipare, dall'altro adeguarsi rapidamente alla realtà in mutamento. I
partenariati territoriali, gli scambi commerciali, turistici e culturali si stanno articolando in un
fitto partenariato e contribuiscono a estendere progressivamente la complessiva «superficie
di contatto» tra Italia e Cina, e ciò a cominciare dai rapporti «people-to-people» – che i
nostri amici cinesi definiscono come «scambi umanistici». Alla luce di quanto osservato
sinora, si può concludere che l'attrazione in Italia di studenti e imprenditori cinesi è pertanto
diventata una priorità strategica. Nel 2014 i consolati italiani in Cina hanno rilasciato oltre
400.000 visti, a fronte dei 100.000 del 2010, collocando l'Italia al primo posto tra i Paesi
dell'Unione Europea in termine di visti rilasciati in Cina. Tale politica ha permesso agli
atenei italiani di ricevere un numero crescente di studenti cinesi. Anche dal mondo cinese
degli affari sono giunti riscontri molto positivi. La Cina è già il terzo partner commerciale
dell'Italia. Al solido interscambio commerciale, che l'Italia è impegnata a riequilibrare, è stata
affiancata una politica di crescente coordinamento del sistema economico italiano e di
attrazione degli investitori cinesi, che l'accordo oggi in discussione non potrà che migliorare
e potenziare. Pertanto dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.
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ISTITUZIONE GIORNATA
VITTIME IMMIGRAZIONE
Testo approvato
Nella seduta del 16 marzo il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge,
che ha come fine quello di conservare e rinnovare la memoria di quanti hanno perso
la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle
persecuzioni e alla miseria. Viene stabilito che il giorno 3 ottobre è riconosciuta la
Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. La data del 3 ottobre è
stata scelta in ricordo del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa in cui morirono
366 migranti. Vengono organizzate, a tal proposito, cerimonie, iniziative e incontri
anche nelle scuole di ogni ordine e grado.
Dichiarazione di voto finale PD
LO MORO. Signor Presidente, colleghi, sono qui per dichiarare il voto favorevole del
Gruppo del Partito Democratico. Le ragioni di un voto favorevole sono state già espresse
negli interventi assolutamente brillanti e molto ben argomentati dei colleghi del Partito
Democratico, quindi mi potrei rifare a loro. D'altra parte, la stessa relazione e anche la
replica del relatore ci convincono totalmente: dunque gli argomenti sono stati svolti
pienamente in quest'Aula. Colgo piuttosto questa occasione per esprimere il mio pensiero
sulle cose che sono state dette in dichiarazione di voto, che non mi possono lasciare
indifferente per la loro aggressività e perché mi sembrano assolutamente sbagliati gli
argomenti usati e inopportuni gli atteggiamenti adottati da alcuni Gruppi politici. Voglio
ricordare a tutti che questa doveva e vuole essere una giornata contro l'indifferenza; una
giornata in cui l'Italia (quella parlamentare, l'Italia del Governo, l'Italia delle istituzioni),
anche a seguito dello stimolo dato dal Comitato 3 ottobre - che, partendo da Lampedusa,
ha raccolto 30.000 firme - vuole dire una cosa molto semplice: che quei 368 morti in mare
non ci lasciano indifferenti. Certo, di morti in mare prima e dopo ce ne sono stati tanti altri,
quindi noi cogliamo quello che è stato un evento simbolo, nell'accezione che del simbolo ha
dato il collega Manconi. Siamo consapevoli che gli immigrati morti in mare non finiscono il 3
ottobre del 2013. Siamo consapevoli di questo, ma cogliere l'occasione di un evento così
tragico e cercare di sforzarsi, anche in quest'Aula, di ricordare, anche mentalmente, con
l'atteggiamento giusto, quei 368 corpi che sono stati raccolti in mare e sono stati distribuiti
per essere seppelliti in tutta Italia, è un dovere ed è anche l'occasione per un Paese come il
nostro per dimostrare, come ha detto il sottosegretario Pizzetti, il grado di civiltà del Paese
stesso. Questa mattina non stiamo discutendo di politica dell'immigrazione e di flussi
migratori: di questo discuteremo nel pomeriggio. Certo, la politica dell'immigrazione è un
argomento molto vicino a questa Giornata, tant'è che non siamo rimasti indifferenti: il
relatore ha ricordato Mare nostrum con il Governo Letta, io posso aggiungere il
provvedimento successivo, Triton, che è ispirato agli stessi principi, ma tante altre cose
sono accadute anche fuori dalle istituzioni elette. Penso, ad esempio, alla condanna a
trent'anni - che ha retto nelle sue argomentazioni ineccepibili - inflitta allo scafista che è
stato riconosciuto. C'è stata, quindi, un'attenzione molto forte anche da parte della
magistratura che ha portato poi alla condanna degli organizzatori di questo viaggio. Ma
allora di che cosa stiamo parlando? Non stiamo parlando di dividere i morti in mare tra
immigrati ed emigrati; stiamo parlando del dovere di uno Stato come il nostro che, rispetto
ad un'Europa civile, si pone come un Paese in cui la civiltà ha radici molto antiche, fondate
sull'accoglienza, sulla sofferenza e anche sul fatto che il nostro è stato un popolo di
emigranti, come giustamente ricordano tanti. Ci sono momenti in cui bisogna avere la
capacità di ricordare - e si è civili se lo si fa - anche gli eventi di cui sono stati vittime altri.
Forse i presenti erano pochi, ma il dibattito che si è svolto in Aula sull'immigrazione mi ha
fatto soffrire perché mi ha costretto a fare i conti, dentro di me, con un episodio della mia
vita, o meglio con il fatto che la mia vita, e prima ancora quella di mio padre, è stata
condizionata dal fatto che un piroscafo - il Nova Scotia - è stato affondato in mare. Sul quel
piroscafo c'era mio nonno che lasciò una famiglia in cui il più grande era mio padre che
aveva tredici anni. Figuratevi, quindi, se non sappiamo che cosa significa morire in mare o
morire da prigionieri di guerra mentre si veniva portati nei campi di concentramento (o in
altre circostanze). Ci sono momenti in cui, anche accostando i propri sentimenti, i propri
sentimenti di vittime, bisogna avere la civiltà, la lungimiranza e la sensibilità, anche come
Paese oltre che come soggetti, di guardare verso gli altri. In questo momento non stiamo
parlando di emigrazione ma stiamo guardando, con la sensibilità di un Paese che conosce
l'emigrazione e la sua sofferenza, all'immigrazione di altri che, lasciando miseria e guerra, si
sono accostati al nostro Paese. Dov'è allora la contraddizione? Io ho approfittato
dell'ostinata volontà del collega D'Alì di modificare il testo per cercare di dire una cosa molto
importante ai miei occhi, e cioè che c'è una scelta politica di fondo. Non è vero che ci siamo
dimenticati degli emigrati. Nessuno può dimenticarsi degli emigrati e non è un caso che il
Gruppo del PD abbia affidato una delle dichiarazioni più importanti ad un collega che
sull'emigrazione ha costruito la sua storia e la storia della sua famiglia. Essere consapevoli
della sofferenza che provoca l'emigrazione ci rende più ricchi, più sensibili, più accoglienti.
Ci consente, cioè, di avere quel grado di civiltà e di consapevolezza che, davanti
all'episodio di Lampedusa, ci fa aprire non solo il nostro cuore e la nostra sensibilità ma ci fa
considerare quello come un momento fondante della civiltà di un Paese. Ieri, per conto del
Senato, ho accolto alcuni studenti per discutere con loro della Giornata del 17 marzo in cui
si ricorda l'Unità nazionale. Durante il dibattito a quei ragazzi del liceo scientifico Stanislao
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Ufficio legislativo
Cannizzaro di Roma (ai quali ho promesso che li avrei ricordati in quest'Aula poiché sono
stati qui di mattina e non hanno potuto essere salutati dal Presidente) ho posto questa
domanda: hanno senso le giornate della memoria? Ha senso questa Giornata? Ha senso la
Giornata dell'Unità nazionale? Ha senso la Giornata, di cui parleremo subito dopo, in
ricordo delle vittime di mafia? E mi sono sentita dire da tanti di quei ragazzi: «Sì, ha senso,
perché noi la nostra storia spesso non la conosciamo, perché i fatti diventano fatti di
cronaca e di storia tanti anni dopo, e noi delle cose che succedono in Italia sappiamo poco
perché nelle scuole ci avete tolto anche la possibilità di approfondire». Queste giornate
indirizzate all'approfondimento servono allora a questo: a trasmettere il senso di una
memoria che ci rende popolo più civile, soprattutto perché accogliente, perché sofferente,
perché capace di apprezzare e di capire sino in fondo le sofferenze degli altri. Quelle
persone non vanno dimenticate, anche perché la nostra politica ne deve tenere conto e
perché l'educazione dei nostri studenti non può prescindere dal ricordo in queste Giornate.
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Ufficio legislativo
SITUAZIONE DEI DECRETI LEGGE – SENATO
(al 21 marzo 2016)
COMMISSIONE
DECRETO
N°
NUMERO E TITOLO ATTO
SCADENZA
RELATORE
ITER
Tot. N° 0
C (provenienti dalla Camera)
SITUAZIONE DEI DECRETI LEGGE – CAMERA
(al 21 marzo 2016)
COMMISSIONE
DECRETO
N°
NUMERO E TITOLO ATTO
SCADENZA
RELATORE
ITER
Aula - Odg 21/3
18
3606 - Riforma banche
15/4/2016
Sanga (PD)
Inizio esame
Tot. N° 1
S (provenienti dal Senato)
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Ufficio legislativo
SCADENZE EMENDAMENTI E ORDINI DEL GIORNO
(al 21 marzo 2016)
nelle Commissioni
COMMISSIONE
TITOLO
SCADENZA
10 - INDUSTRIA
A.S. 2085 (approvato dalla Camera)
Legge concorrenza
--I subemendamenti vanno presentati ai 7
emendamenti dei Relatori e 1 del Governo
SUBEMENDAMENTI
2 - GIUSTIZIA E
3 - ESTERI
A.S. 1949 (approvato dalla Camera)
Ratifica Convenzione assistenza giudiziaria e
delega riforma c.p.p.
Mercoledì 23 marzo ore 16
1 - AFFARI
COSTITUZIONALI
A.S. 302 e connessi
Lingua italiana dei segni
--Gli emendamenti vanno presentati al
testo unificato predisposto dal Relatore
Martedì 29 marzo ore 13
9 - AGRICOLTURA A.S. 1328 - B (terza lettura)
Competitività settore agricolo
Martedì 22 marzo ore 12
Giovedì 31 marzo ore 12
in Assemblea
COMMISSIONE
TITOLO
SCADENZA
1 - AFFARI
COSTITUZIONALI
A.S. 1870 (approvato dalla Camera)
Terzo settore
--I subemendamenti vanno presentati agli
emendamenti del Relatore e del Governo
SUBEMENDAMENTI
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Lunedì 21 marzo ore 13
Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI APPROVATI DAL SENATO E ALL'ESAME DELLA CAMERA
(settimana 14 - 17 marzo 2016)
Provvedimento
Contenuto
ISTITUZIONE GIORNATA
VITTIME MAFIA
Nella seduta del 17 marzo il Senato ha approvato, con modifiche, il disegno di
legge che prevede il riconoscimento del 21 marzo, data di inizio della primavera e
per ciò simbolo, nell’immaginario collettivo, di rinascita e speranza, quale Giornata
nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. In
occasione del Giornata, al fine di conservare, rinnovare e costruire una memoria
storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, possono essere
organizzate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica,
manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e
di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché iniziative finalizzate
alla costruzione, nell'opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria
delle vittime delle mafie e degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia
recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte
le mafie.
Testo approvato
Dichiarazione di voto finale PD
DIRINDIN. Signor Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare tutti i colleghi e le colleghe che
hanno contribuito, presentando e firmando i disegni di legge e soprattutto lavorando in
Commissione affari costituzionali, a partire dalla Presidente, che ringrazio per l'attenzione
e l'impegno profuso nei confronti di questo provvedimento. Si tratta di un piccolo
provvedimento, di una piccola goccia in un settore che ha bisogno di grande attenzione, di
grande impegno e di grande senso di responsabilità; ma io credo che esso, come tanti altri
provvedimenti, possa svolgere un ruolo importante. Vorrei soffermarmi, nel dichiarare il
convinto voto favorevole del Partito Democratico, soprattutto su alcuni aspetti che non
sono stati toccati in occasione del dibattito, che ho seguito ed apprezzato e dal quale sono
emerse tante questioni. Vorrei dire anzitutto che questo provvedimento istituisce la
Giornata nazionale della memoria e dell'impegno. In primo luogo è il momento della
memoria e dell'impegno, perché la responsabilità e la cultura della legalità partono anche
dal ricordo, dal rispetto e dall'impegno che ne possono derivare, con riferimento alle vittime
innocenti delle tante mafie che in questo Paese intervengono quotidianamente nel
funzionamento dei nostri sistemi. Non è un'altra ricorrenza, vorrei che ce lo dicessimo,
perché, se affrontiamo questo provvedimento pensando che si tratti di un'altra ricorrenza,
di un'altra giornata dedicata a un qualche evento, allora credo che abbiamo già sin da
subito dimezzato e ridotto profondamente il significato di questo piccolo, grande
provvedimento. Non si tratta di una semplice celebrazione o di una liturgia, ma l'istituzione
di questa giornata riconosce, in primo luogo, un'esperienza pluridecennale, che nasce
dalla gente che più ha sofferto per la presenza delle mafie sul territorio nazionale. Noi non
facciamo che riconoscere un'esperienza importante, che si è costruita in questi ultimi venti
anni e che è cresciuta in maniera significativa. Vorrei dare qualche elemento di
conoscenza, rispetto a questa esperienza, che molti di noi conoscono e che forse
qualcuno di noi conosce soltanto in parte. Questa giornata - che viene celebrata il 21
marzo, perché è il giorno in cui si esce dal lungo buio e dal freddo dell'inverno e inizia una
stagione nuova, che risveglia la natura - vuole essere il culmine di un percorso molto
lungo, compiuto dalle associazioni dei familiari, dai gruppi, dalle scuola e da molte delle
organizzazioni che operano almeno dal 1996, per ricordare le vittime innocenti delle mafie.
Questo è un modo per ricostituire, come ricorda lo stesso provvedimento in esame,
«rinnovare e costruire una memoria storica condivisa, in difesa delle istituzioni
democratiche», perché la mafia, oltre che uccidere, indebolisce le istituzioni democratiche.
Ognuno ha dunque il dovere di riflettere e di pensare quali sono gli interventi che possono
essere messi in campo, con senso di responsabilità e impegno, affinché le istituzioni
democratiche non possano essere ulteriormente indebolite. Ho detto che questa non è
l'ennesimo ricorrenza e non si tratta neanche di un solo giorno, come sa chi ha
partecipato, negli anni, a tali iniziative. La prima giornata del 21 marzo, che è stata oggetto
dell'iniziativa dei familiari delle vittime della mafie, nel 1996, si è tenuta a Roma e vi hanno
partecipato circa 2.000 persone. L'anno scorso, l'ultima giornata dalla memoria e dell'
impegno si è tenuta a Bologna, alla presenza di circa 200.000 persone. Chi era presente e chi vuole può andare a vedere ancora i filmati di quell'occasione - ha avuto modo di
comprendere chiaramente quanto diversa sia la partecipazione a quelle iniziative, rispetto
a tante altre, che vengono promosse sul territorio e che non ricevono la stessa attenzione
e lo stesso impegno - gioioso e attento - soprattutto da parte dei giovani. Andate a vedere chi c'era lo ricorderà bene - la quantità di giovani, che, quando si parla di legalità,
partecipano e si impegnano in maniera gioiosa, ma con grande senso di responsabilità.
Abbiamo molto da imparare da queste iniziative, noi che apparteniamo a gruppi politici,
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Ufficio legislativo
che molto spesso fanno fatica, in questo momento, a raccogliere l'attenzione dei giovani. I
giovani, rispetto alla legalità, mettono in campo iniziative, energie e disponibilità, per
discutere e preparare il 21 marzo, e soltanto il fatto di partecipare a quella esperienza ci
consente di capire quanto ciò sia importante. Come ho ricordato, non si tratta solo di un
giorno: ormai da molti anni il 21 marzo è il culmine di un percorso, che inizia il 22 marzo e
finisce il 21 di marzo dell'anno successivo. C'è una serie di iniziative, alcune della quali si
chiamano "Cento passi", ricordando Peppino Impastato: qualcuno dei colleghi avrà
certamente avuto modo di vedere l'omonimo film, che ne ricorda la storia. "Cento passi"
vuol dire anche che ci sono cento e più occasioni, soprattutto nelle scuole, per ricostruire
la storia delle persone vittime innocenti della mafia, per capire che cosa vuol dire cultura
della legalità, per capire perché le mafie si infiltrano nella pubblica amministrazione e
nell'economia, perché riescono a condizionare il comportamento delle persone e,
soprattutto, perché dobbiamo non rassegnarci. Io spero che l'Assemblea, che
probabilmente approverà il disegno di legge in esame a grandissima maggioranza, voglia
anche tener presente quello che sto cercando di far capire, cioè che non è una ricorrenza
se noi capiamo il vero significato del 21 marzo, che non è neanche semplicemente
enunciare i nomi delle vittime. Abbiamo sentito molto parlare in quest'Aula del fatto di
enunciare il nome delle vittime; peraltro chi ha partecipato sa cosa vuol dire vedere decine
di migliaia di persone in silenzio che ascoltano per due ore l'elenco delle vittime della
mafia: lo fanno con rispetto e dignità, pronti subito dopo a realizzare iniziative sempre per
ricostruire la cultura della legalità. Soprattutto però la giornata del 21 marzo vuol essere
testimonianza di quanto di positivo si può fare per diffondere la cultura della legalità. A
questo proposito vi chiedo di lasciarmi raccontare un ricordo. Nel 2009 una giovane
ragazza della scuola di Scampia, quando si preparava il 21 marzo a Napoli, disse: io vivo
in una realtà difficile, non è tutto rose e fiori, ma se c'è qualcosa di buono, perché nessuno
lo racconta? Perché non parlare anche di noi che vogliamo cambiare? Proprio questo
fanno le associazioni, cioè vogliono valorizzare quanto c'è di positivo. Il problema, infatti,
non è solo denunciare e ricordare emotivamente e magari retoricamente chi purtroppo ha
perso la vita per dovere, per impegno o purtroppo per il caso. Il primo problema è
dimostrare che c'è un'Italia che non si rassegna, che vuole fare rete, che vuole costruire
delle sinergie culturali, politiche, organizzative per promuovere la cultura della legalità a
partire dalla ricostruzione delle storie di coloro che hanno perso la vita a causa delle tante
mafie, come si fa nelle scuole in vista del 21 manzo. Credo che questo provvedimento
dovrebbe aiutarci a riflettere affinché non si continui con quello che è stato denunciato da
molti in questa sede come un atteggiamento retorico o semplicemente di denuncia di
quanto effettivamente stiamo osservando nei lunghi anni in cui abbiamo ricostruito la storia
delle vittime delle mafie. Non c'è bisogno di denunciare: a questo pensano già le istituzioni
preposte. Come Parlamento abbiamo il dovere, come stiamo facendo, di raccogliere
un'iniziativa che è partita e cammina con le gambe dei familiari delle vittime delle mafie;
noi arriviamo dopo vent'anni perché, come Parlamento e come Stato, abbiamo bisogno di
dar valore a questa esperienza, di dire che ci siamo e che riteniamo importante dare il
nostro contributo e non lasciare che sia solo la società civile a farlo, perché altrimenti, se lo
facesse solo la società civile, avremmo perso la capacità di rappresentare effettivamente
una parte della nostra società civile. Rendendomi conto che è difficile aggiungere qualcosa
a quanto è stato detto, concludo il mio intervento affermando che molte cose sono state
fatte in questi ultimi anni: sono già stati ricordati molti provvedimenti sul riciclaggio, sul voto
di scambio, sull'anticorruzione perché trasparenza e anticorruzione sono un modo anche
per contrastare i comportamenti delle mafie. Di questo dobbiamo essere tutti consapevoli e
noi siamo fieri di essere riusciti a contribuire a fare qualche piccolo passo avanti che non è
quello definitivo. Qualcuno ha chiesto se questo provvedimento cambierà qualcosa. Non è
certo questo provvedimento che può cambiare in maniera definitiva la situazione ma
comunque contribuisce al risveglio delle coscienze. Risveglio che è importante per creare
l'impegno di ognuno di noi perché se le mafie uccidono, se le mafie esistono, se le mafie
condizionano i mercati, se le mafie si infiltrano nella pubblica amministrazione e fanno
affari a danno dell'interesse generale, dobbiamo dircelo con molta franchezza, è perché
noi non glielo sappiamo impedire. Ognuno di noi non sa fare rete, costruire sinergie e
impegnarsi effettivamente per impedirlo. Accade perché noi glielo permettiamo, perché la
comunità non ha sufficiente capacità di contrastarle, di combatterle e di contrapporre
l'integrità, la buona gestione dentro la pubblica amministrazione e l'interesse generale
rispetto all'interesse particolare o addirittura all'interesse di una piccola parte che vuole
imporre ad ogni costo il suo modo di ragionare. È per questo che abbiamo bisogno di più
attenzione a questi temi. Non dobbiamo pensare che basti approvare questo
provvedimento. Dobbiamo ricordarcelo ogni giorno che abbiamo approvato un
provvedimento per creare impegno nei confronti della legalità. Per questo il Partito
Democratico voterà convintamente a favore di questo provvedimento.
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Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI ALL'ESAME DELL'ASSEMBLEA DEL SENATO
(settimana 22 - 23 marzo 2016)
Nel corso della settimana, l'Assemblea del Senato esaminerà i seguenti provvedimenti:
TERZO SETTORE
(approvato dalla Camera)
A.S. 1870 - A
RELATORE SEN. LEPRI
Stato iter: votazione
pregiudiziale e inizio
discussione generale
Martedì 22 marzo ore 15
Il disegno di legge approvato con modifiche, rispetto al testo approvato dalla
Camera, dalla Commissione Affari costituzionali reca delega al Governo per la
riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile
universale.
"Al fine di sostenere l'autonoma iniziativa dei cittadini, che concorrono, anche in
forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza
attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l'inclusione e il
pieno sviluppo della persona, a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione
lavorativa, in attuazione degli articoli 2, 3, 18 e 118, quarto comma, della
Costituzione, il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi in materia di
riforma del Terzo settore. Per Terzo settore si intende il complesso degli enti
privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche,
solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di
sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono
e realizzano attività di interesse generale, mediante forme di azione volontaria
e gratuita, di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi. Non fanno
parte del Terzo settore le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati, le
associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche. Alle
fondazioni bancarie, enti che concorrono al perseguimento delle finalità della
presente legge, non si applicano le disposizioni contenute in essa e nei relativi
decreti attuativi."
Martedì 22 (ore 15)
Mercoledì 23 (ore 9,30)
7
Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI CONCLUSI DALLE COMMISSIONI DEL SENATO
(aggiornamento marzo 2016)
Provvedimento
Contenuto
RATIFICA INTERNAZIONALE
Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica
italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare
talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con
Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, cosı` come modificata dal
Protocollo del 28 aprile 1978, fatto a Milano il 23 febbraio 2015
(approvato dalla Camera)
A.S. 2125
RELATORE SEN. MICHELONI
MANDATI CONI E
FEDERAZIONI SPORTIVE
A.S. 361 - A
RELATRICE SEN. IDEM
Il disegno di legge, approvato con modifiche dalla Commissione Istruzione, intende
modificare il decreto legislativo n. 242 del 1999 sui limiti al rinnovo dei mandati degli
organi del CONI e delle altre federazioni sportive nazionali.
"Gli organi del CONI restano in carica quattro anni. I componenti che assumono le funzioni nel
corso del quadriennio restano in carica fino alla scadenza degli organi. Il presidente e gli altri
componenti della giunta nazionale, ad eccezione di quelli di cui all'articolo 6, comma 1, lettera
b) (membri italiani del CIO), non possono svolgere più di due mandati. È consentito un terzo
mandato consecutivo soltanto nel caso in cui uno dei due mandati precedenti abbia avuto
durata inferiore a due anni e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie. È in ogni
caso preclusa la permanenza in carica oltre il termine di otto anni. Le previsioni di cui al
presente comma si applicano anche agli organi direttivi delle strutture territoriali del CONI ".
Prevista una disciplina transitoria per chi è in carica, alla data di entrata in vigore
della presente legge, i quali possono svolgere, se eletti, ulteriori due mandati.
COMMISSIONE INCHIESTA
APPALTI PUBBLICI
A.S. 1881 e 1897 - A
RELATORE SEN. FILIPPI
UFFICIALI FORZE ARMATE
(approvato dalla Camera)
A.S. 1809
RELATORE SEN.
SANTANGELO
INTRODUZIONE
DELITTO DI TORTURA
A.S. 10 e connessi - C
Il disegno di legge, approvato con modifiche dalla Commissione Lavori pubblici,
propone di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta, di tipo bicamerale,
con l'obiettivo di analizzare il settore degli appalti pubblici e i fenomeni di corruzione
e collusione ad essi correlati. Vengono affidati alla Commissione specifici compiti di
acquisizione informazioni e notizie, di accertamenti e verifiche. La Commissione
riferisce alle Camere annualmente con singole relazioni o con relazioni generali e
ogniqualvolta ne ravvisi la necessità e comunque al termine dei suoi lavori. Inoltre
procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni
dell'autorità giudiziaria e tutte le volte che lo ritenga opportuno, potrà riunirsi in
seduta segreta.
Il disegno di legge approvato in Commissione Difesa senza modifiche rispetto al
testo approvato dalla Camera, reca modifiche al codice dell'ordinamento militare
(decreto legislativo n. 66/2010), introducendo due nuovi articoli 982-bis e 982-ter, in
materia di limiti di assunzione di incarichi presso imprese operanti nel settore della
difesa da parte di ufficiali delle Forze armate che cessano dal servizio e di dirigenti
civili del Ministero della difesa.
Il disegno di legge è stato nuovamente assegnato in sede deliberante.
Il disegno di legge nuovamente modificato dalla Commissione Giustizia, introduce gli
articoli 613-bis (Tortura) e 613-ter (Istigazione del pubblico ufficiale a commettere
tortura) nel titolo XII (delitti contro la persona), sez. III (delitti contro la libertà morale)
del codice penale. La tortura è configurata come reato e altresì vengono previste
specifiche circostanze aggravanti.
RELATORI SENN. D'ASCOLA
E BUEMI
8
Ufficio legislativo
PROMOZIONE PER LUNGO
SERVIZIO UFFICIALI E
SOTTUFFICIALI IN CONGEDO
ASSOLUTO
Il disegno di legge, approvato con modifiche dalla Commissione Difesa, reca
disposizioni per la concessione di una promozione per merito di lungo servizio agli
ufficiali ed ai sottufficiali delle Forze armate e della Guardia di finanza collocati in
congedo assoluto. Previste delle limitazioni per l'accesso al privilegio.
A.S. 1581 - A
RELATORE SEN. ASTORRE
DISTACCO
COMUNE SAPPADA
A.S. 951 e 1082 - A
Il testo unificato approvato con modifiche dalla Commissione Affari costituzionali
prevede il distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto (provincia di
Belluno) e la conseguente aggregazione alla regione Friuli Venezia Giulia
nell'ambito della provincia di Udine.
RELATRICE SEN. BISINELLA
9
Ufficio legislativo
CALENDARIO DELLE COMMISSIONI DEL SENATO
(settimana 22 - 24 marzo 2016)
COMMISSIONE
PROVVEDIMENTI
▫
in referente: ddl rapporti Stato e Istituto buddista italiano Soka Gakkai; ddl cost.
modifiche Statuto regione Friuli V.G. (seconda deliberazione);
▫
parere schema d.lgs. d.lgs. revisione e semplificazione in materia di prevenzione
corruzione.
▫
in referente: ddl prescrizione del reato (approvato dalla Camera); ddl contrasto omofobia
(approvato dalla Camera); ddl tribunale famiglia; ddl amnistia e indulto; ddl concorso
esterno in ass.ne mafiosa; ddl affidamento condiviso; ddl divorzio diretto; ddl
introduzione reato depistaggio (approvato dalla Camera); ddl modifiche cp e cpp e
ordinamento penitenziario (approvato dalla Camera); ddl regime beni pubblici; ddl
camere arbitrali avvocatura; ddl giustizia telematica; ddl Fondo unico giustizia; ddl
stralcio ratifica Convenzione Aja protezione minori; ddl visita istituti penitenziari; ddl
diffamazione (terza lettura); ddl provvedimento urgenza a tutela minori; ddl contrasto
intimidazioni amministratori locali; ddl reato di negazionismo (terza lettura);
▫
parere schemi d.lgs.: decisioni condanna tra Stati membri UE per nuovo procedimento
penale; scambi Stati membri di informazioni estratte dal casellario giudiziario; sistema
europeo di informazione sui casellari giudiziali.
4 – DIFESA
▫
non sono previste sedute.
5 – BILANCIO
▫
in consultiva: ddl Terzo settore; ddl persone affette da talidomide; ddl aree protette; ddl
concorrenza; ddl legge europea 2015; ddl agrumeti caratteristici; ddl competitività settore
agricolo; ddl agenzia ambientale; ddl scienze geologiche; ratifiche int.li; ddl riordino
protezione civile; ddl cittadinanza - ius soli; ddl lavoro autonomo; ddl politiche spaziali;
ddl raccolta medicinali scaduti;
▫
parere schemi d.lgs.: completamento riforma struttura bilancio dello Stato; gestione
bilancio dello Stato e potenziamento funzione del bilancio dello Stato;
▫
esame atti comunitari.
▫
indagine conoscitiva sistema bancario e tutela risparmio: audizioni rappresentanti:
ASSOSIM; CNCU;
▫
in consultiva: ddl competitività settore agricolo;
▫
in referente: ddl istituzione Comm.ne inchiesta sistema bancario e creditizio; ddl
contrasto finanziamento mine antipersona;
▫
esame atti comunitari:
1 - AFFARI
COSTITUZIONALI
2 – GIUSTIZIA
6 – FINANZE
7 – ISTRUZIONE
8 – LAVORI PUBBLICI
-
istituzione sistema europeo di assicurazione depositi;
-
verso completamento dell'Unione bancaria.
▫
svolgimento interrogazioni;
▫
parere schemi dm: tabella triennale 2015-2017 diffusione
armonizzazione sistemi contabili e bilancio amm.ni pubbliche;
▫
in referente: ddl università straniere in Italia; ddl ricercatori a tempo determinato; ddl
sostegno formazione e ricerca scienze geologiche (approvato dalla Camera); ddl
valorizzazione Festival Verdi di Parma e Busseto; ddl educazione cittadinanza
economica: audizione rappresentanti ANASF; ddl statizzazione ex istituti musicali
pareggiati;
▫
in deliberante: ddl 90° anniversario morte Matteotti;
▫
ufficio Presidenza: audizione Presidente SIAE sulle linee programmatiche della Società.
▫
parere schema d.lgs. contratti concessione appalti pubblici.
10
cultura
scientifica;
Ufficio legislativo
▫
svolgimento interrogazioni;
▫
in referente: ddl competitività settore agricolo (terza lettura): audizione informale
rappresentanti della birra; ddl contrasto sfruttamento lavoro in agricoltura (caporalato):
ddl dieta mediterranea; ddl salvaguardia agrumeti caratteristici (approvato dalla
Camera); ddl coltivazione filiera agroindustriale canapa (approvato dalla Camera);
▫
esame affari: regolare attività pesca in acqua dolce in Italia; nuove tecnologie in
agricoltura; problematiche agricoltura zone prealpine;
▫
in consultiva: esame affare attuazione iniziative Commissione europea sugli aspetti
istituzionali della strategia commerciale UE.
▫
parere schemi d.lgs.: recipienti semplici a pressione; compatibilità elettromagnetica;
strumenti per pesare a funzionamento non automatico; strumenti di misura; pparecchi e
sistemi di protezione in atmosfera potenzialmente esplosiva; materiale elettrico a bassa
tensione;
▫
in referente: ddl riforma concorrenza (approvato dalla Camera).
▫
ufficio Presidenza: audizioni rappresentanti: FISH; FAND; AUCLA; ARPA Onlus;
Coordinamento naz. famiglie disabili gravi e gravissimi; CSA e Coordinamento etico naz.
caregiver sul ddl dopo di noi;
▫
in consultiva: schema d.lgs. completamento riforma struttura bilancio dello Stato.
▫
ufficio Presidenza: audizioni: Società scientifica COMLAS; Società medico giuridica
Melchiorre; Ass.ne Obiettivo Ippocrate; Sindacato it. specialisti medicina legale e
ass.ni; Ass.ne dentisti it.; componente Comm.ne Rischi sanitari Centro
Interuniversitario Scienze attuariali e gestione rischi; prof. Associato Medicina legale
Univ. Padova su ddl responsabilità professionale personale sanitario;
▫
in consultiva: ddl lingua segni; ddl dopo di noi;
▫
in referente: ddl norme varie materia sanitaria;
▫
indagine conoscitiva SSN: audizione direttore esecutivo Agenzia europea medicinali.
▫
ufficio Presidenza: audizioni informali rappresentanti: Federbeton; Coou; Coripet;
Comieco; Assocarta sui contenuti delle proposte direttiva che modificano direttive sui
rifiuti (pacchetto economia circolare);
▫
parere schema DPR disciplina semplificata gestione terre e rocce da scavo: audizioni
rappresentanti: ISPRA; Confartigianato; Rete ferroviaria It.; Confindustria.
▫
in consultiva: schemi d.lgs. strumenti di misura; apparecchi e sistemi di protezione da
utilizzare in atmosfera; messa a disposizione mercato materiale elettrico;
▫
in referente: ddl legge europea 2015.
▫
domanda autorizzazione utilizzazione intercettazioni telefoniche di Silvio Berlusconi
nell'ambito procedimento penale;
▫
verifica elezioni Regione Liguria.
COPASIR
▫
audizione Direttore Agenzia informazioni e sicurezza interna.
COMITATO ITALIANI
ALL'ESTERO
▫
indagine conoscitiva riforma Patronati italiani fuori dall'Italia: seguito esame documento
conclusivo.
DISASTRO
MOBY PRINCE
▫
audizioni: ormeggiatori porto Livorno all'epoca dei fatti.
MORTE ALDO MORO
▫
comunicazioni Presidente e audizione.
INFORTUNI LAVORO
▫
audizione rappresentanti Ass.ne it. Esposti amianto sulla tutela salute e sicurezza siti
industriali exEniChem Val Basento Ottana e Assemini;
▫
audizioni rappresentanti CGIL; CISL e UIL vigili fuoco Marche sulla tutela salute e
9 - AGRICOLTURA
10 – INDUSTRIA
11 – LAVORO
12 – SANITA’
13 – AMBIENTE
14 – POLITICHE UE
GIUNTA IMMUNITA'
11
Ufficio legislativo
sicurezza esposizione fibre amianto personale vigili fuoco.
▫
seguito audizione Ministro interno;
▫
audizione Presidente Regione Lazio;
▫
audizione Prefetto Napoli.
VIGILANZA RAI
▫
esame disposizioni attuazione disciplina comunicazione politica e parità accesso mezzi
informazione per campagne elezione diretta sindaci e consigli comunali 2016.
QUESTIONI
REGIONALI
▫
pareri alle Commissioni;
▫
indagine conoscitiva forme raccordo Stato e autonomie territoriali "sistema conferenze":
audizioni: rappresentanti Conferenza presidenti Assemblee legislative Regioni e
Province autonome e professori.
ENTI GESTORI
▫
indagine conoscitiva gestione risparmio previdenziale: audizione Presidente Ass.ne enti
previdenziali privati.
CICLO RIFIUTI
▫
audizione Presidente Regione Piemonte.
FEDERALISMO
FISCALE
▫
parere schema dm adozione integrazione nota metodologica procedura calcolo e
aggiornamento stima capacità fiscali singolo comune regioni a statuto ordinario.
SEMPLIFICAZIONE
▫
parere schema d.lgs. revisione e semplificazione in materia di prevenzione corruzione.
INFANZIA
▫
indagine conoscitiva minori fuori famiglia: audizione Ministro salute;
▫
deliberazione proroga termine.
ANTIMAFIA
12
Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI APPROVATI DALLA CAMERA E ALL'ESAME DEL SENATO
(settimana 14 - 18 marzo 2016)
Nel corso della scorsa settimana la Camera ha approvato i seguenti provvedimenti che passano
ora all'esame del Senato:
Provvedimento
Contenuto
RATIFICA INTERNAZIONALE
Nella seduta del 15 marzo la Camera ha approvato la Ratifica ed esecuzione
dell'Accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati
membri, da una parte, e l'America Centrale, dall'altra, fatto a Tegucigalpa il 29
giugno 2012
Dichiarazione di voto finale PD
MARCO FEDI. Il provvedimento in esame reca l'autorizzazione alla ratifica e l'esecuzione
dell'Accordo di associazione fra l'Unione europea e i sei Stati centroamericani (Costarica, El
Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama), considerati come un'entità
regionale integrata– requisito questo che l'Unione europea privilegia proprio per la stipula di
accordi di associazione con l'esterno.
L'Unione europea ed i paesi dell'America centrale
hanno firmato un accordo di associazione basato su tre pilastri: dialogo politico,
cooperazione e commercio. Queste tre parti del trattato si integreranno a vicenda in un
approccio complessivo. La parte commerciale contribuirà a creare significative opportunità
d'affari per entrambe le parti. L'accordo è stato firmato nel giugno 2012 e ratificato nel
dicembre dello stesso anno dal Parlamento europeo. Questo accordo avrà un effetto
positivo sul processo globale di integrazione politica ed economica dell'America Centrale e
contribuirà alla stabilità regionale. Si tratta del primo vero accordo di associazione tra due
regioni che sia stato firmato dall'UE. La previsione, ampiamente condivisa, è che grazie
all'accordo gli esportatori europei potranno risparmiare circa 90 milioni di euro l'anno sui
diritti di dogana, mentre i fornitori di servizi europei, quali le telecomunicazioni e i trasporti,
avranno un più ampio accesso al mercato dell'America centrale. Oggi, con l'approvazione
del disegno di legge di ratifica, assolviamo il nostro compito di ratifica nazionale degli
accordi a livello UE. L'integrazione regionale dell'America centrale, iniziata sin dal 1960 con
la creazione del Mercato comune centroamericano, continuata nel 1991 con la nascita del
Sistema d'integrazione centro-americana, assume con questo accordo di associazione
obiettivi non più solo economici ma anche politici. Nella risoluzione approvata dal
Parlamento Europeo, tale accordo va ben oltre l'ambito meramente economico e
commerciale. Si legge nella risoluzione: «l'accordo di associazione con l'America centrale
deve essere considerato un quadro ideale per unire le forze, tra partner di pari livello, nella
lotta contro la disuguaglianza sociale e la povertà, al fine di sostenere uno sviluppo
inclusivo e affrontare le sfide sociali, economiche e politiche tuttora aperte». Tale accordo è
considerato, da entrambe le parti, come un importante contributo dell'UE non solo allo
sviluppo economico della regione, ma anche al processo d'integrazione affrontato negli
ultimi decenni dai Paesi centroamericani. Un segnale evidente, dunque, della volontà
politica degli Stati europei di perfezionare la politica di sostegno alla pace e alla
democratizzazione dell'area. Tale accordo va così a consolidare il dialogo tra l'UE e i Paesi
centroamericani. L'Accordo conta, oltre al preambolo, 363 articoli, e inoltre 21 Allegati,
alcune Dichiarazioni e un Protocollo relativo alla cooperazione culturale. I 363 articoli
dell'Accordo sono raggruppati in cinque parti. Nelle disposizioni generali e istituzionali si
definisce tra l'altro la natura dell'Accordo, fondato sul rispetto dei principi democratici e di
diritti umani fondamentali, nonché sulla promozione dello sviluppo sostenibile nel quadro
degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite e sui principi del buon governo e
dello Stato di diritto, inclusa la gestione corretta e trasparente degli affari pubblici a tutti i
livelli istituzionali, con un particolare sforzo contro la corruzione. Viene comunque
salvaguardata la sovranità di ciascuna delle sei Repubbliche centroamericane nei confronti
di qualsiasi disposizione dell'Accordo in esame. Si passa poi ai profili del dialogo politico tra
Unione europea e America centrale. In questo senso, fra gli obiettivi dell'Accordo, vi è
l'istituzione di un partenariato politico privilegiato fondato sul rispetto e la promozione della
democrazia, della pace, dei diritti umani, nonché sul rafforzamento dell'ONU quale fulcro del
sistema multilaterale e la cooperazione nell'ambito della politica estera e di sicurezza, in
vista anche di iniziative congiunte di comune interesse nelle sedi internazionali appropriate.
Vengono poi analiticamente enunciati settori in cui dovrà strutturarsi il dialogo politico, che
concernono il disarmo e la non proliferazione delle armi di distruzione di massa, la lotta al
terrorismo, i gravi crimini di portata internazionale, i finanziamenti allo sviluppo e le
migrazioni, la cooperazione in materia ambientale e, nel settore economico-finanziario, il
buon governo in ambito fiscale e soprattutto la decisione di negoziare l'istituzione di un
meccanismo comune aperto ad interventi della Banca europea degli investimenti e del
Fondo investimenti dell'America Latina, per contribuire allo sviluppo e alla riduzione della
povertà in America centrale. La parte terza riguarda i molteplici risvolti della cooperazione
13
Ufficio legislativo
tra l'Unione Europea e l'America centrale. Oltre a ribadire l'obiettivo del rafforzamento dello
Stato di diritto, del buon governo e del rispetto dei diritti umani, nel settore della giustizia e
della sicurezza si dà rilievo alla cooperazione per elevare il livello di protezione dei dati
personali ai più rigorosi standard internazionali, favorendo tuttavia la libera circolazione dei
dati stessi tra le Parti dell'Accordo. Specifici articoli sono dedicati alla lotta al narcotraffico,
al riciclaggio di denaro – compresa la possibilità di blocco del finanziamento di attività
terroristiche, al contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, alla lotta alla
corruzione, al contrasto al traffico illecito di armi leggere e alla lotta al terrorismo, da
condurre nel pieno rispetto della sovranità degli Stati, delle pertinenti risoluzioni dell'ONU,
del principio del giusto processo e delle libertà fondamentali delle persone. Per quanto
concerne lo sviluppo e la coesione sociale si afferma la necessità che si accompagnino in
parallelo allo sviluppo economico, e a tale scopo particolare rilievo assume l'azione per la
riduzione della povertà e dell'esclusione sociale, nonché le azioni positive nel campo
dell'occupazione, della protezione sociale, dell'istruzione, della sanità, delle pari opportunità
e, di particolare rilievo per la zona centroamericana, a favore dei diritti e delle libertà
fondamentali dei popoli indigeni.
Per quanto riguarda le migrazioni, l'articolo 49 prevede
la cooperazione delle Parti su tutti i risvolti del problema, inclusi quelli criminali come la
tratta di esseri umani, e anche sulle misure per agevolare il trasferimento delle rimesse
degli emigrati e per ostacolare la fuga dei cervelli dai paesi sulla via dello sviluppo. In
particolare, sono previsti sforzi per conformare le legislazioni delle Parti dell'Accordo alla
Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati e al successivo Protocollo del
1967. Anche in campo ambientale si enunciano i settori oggetto della cooperazione tra le
Parti, tra i quali la lotta all'inquinamento, la prevenzione della riduzione dello strato di ozono
atmosferico, il contrasto alla desertificazione e alla deforestazione, la mitigazione dei
cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità, l'introduzione di incentivi e
tecnologie compatibili con la tutela ambientale, la gestione delle calamità naturali, allo
scopo di ridurre la vulnerabilità della regione centroamericana nei confronti di esse,
rafforzando la capacità delle comunità locali nella gestione del territorio a scopo preventivo
e nelle attività di ripristino e ricostruzione successive ad una calamità. La quarta parte
dell'Accordo, di gran lunga la più estesa, è dedicata al commercio. Viene istituita una zona
di libero scambio in conformità alle normative dell'Organizzazione mondiale del commercio
(OMC), assumendone i relativi diritti e obblighi. Vengono enunciati gli obiettivi commerciali
dell'Accordo, a partire dall'espansione degli scambi di merci tra le Parti mediante la
riduzione o addirittura l'eliminazione degli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio. In
secondo ordine le Parti perseguiranno anche la facilitazione degli scambi di merci
attraverso la semplificazione di procedure doganali e meccanismi di valutazione della
conformità, nonché nel campo delle misure sanitarie e fitosanitarie. Anche gli scambi di
servizi verranno favoriti, conformemente all'articolo V dell'Accordo generale (GATS) sul
commercio di servizi dell'OMC. Verrà inoltre dato impulso all'integrazione economica
regionale attraverso analoghi meccanismi di riduzione e semplificazione tariffaria e
doganale. Verrà anche curato l'allestimento di un ambiente favorevole a un aumento dei
flussi di investimento e facilitate le condizioni di stabilimento di imprese e persone tra i
territori delle Parti contraenti. Si darà corso a una effettiva apertura reciproca dei mercati
degli appalti pubblici. Verrà perseguita una efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale,
tenendo tuttavia conto delle differenze tra le Parti e della necessità del trasferimento di
tecnologie tra le diverse regioni Parti dell'Accordo. Vi saranno infine meccanismi di
risoluzione delle controversie equi ed efficaci. In numerosi articoli della parte quarta
vengono affrontate alcune questioni chiave, come le misure antidumping e compensative,
da adottare conformemente alle regole dell'OMC; le misure di salvaguardia multilaterali e
bilaterali, miranti ad impedire danni all'economia o all'assetto sociale delle Parti dell'Accordo
in conseguenza dei processi di liberalizzazione degli scambi; l'individuazione e
l'eliminazione di ostacoli tecnici al commercio, quali regolamenti specifici, norme e
procedure di valutazione; i servizi di telecomunicazione, finanziari e del trasporto marittimo
internazionale; le indicazioni geografiche, di particolare interesse per il nostro Paese, e le
procedure di risoluzione delle controversie. Consapevoli della sfida che questi accordi ci
pongono, dobbiamo impegnarci come Parlamento per garantire che accanto agli obiettivi,
importanti, essenziali, come gli interessi economici e commerciali dei partner nazionali,
accanto alla lotta al terrorismo internazionale, al narcotraffico ed a tutte le forme di
criminalità, dicevo dobbiamo impegnarci anche per la lotta alla povertà, agli abusi
ambientali, allo sfruttamento, mantenendo alto il livello di guardia su diritti umani,
anticorruzione e buone pratiche di governance. È già possibile cogliere la forte volontà delle
classi democratiche di questi paesi di raggiungere una coesione ed un'integrazione che,
fino ad alcuni decenni fa, non era immaginabile, una coesione raggiunta attraverso la
mediazione del Parlamento centro-americano (ParlaCen), il cui ruolo sottolinea come i
Paesi centroamericani abbiano, di fatto, raggiunto una nuova fase del loro processo di
integrazione. Si tratta di un processo che ha di fronte a sé ancora molta strada, ma che
sicuramente potrà ora avvalersi di questo nuovo quadro giuridico-internazionale di
collaborazione e di scambio. In conclusione, si tratta di un accordo di associazione di
rilevante importanza, ratificato da tutti i Paesi dell'America Centrale e da dodici Paesi
dell'Unione europea. È un Accordo che riveste particolare importanza per l'Italia in ragione
della nostra collocazione nell'area, per rafforzare la cooperazione internazionale, per
migliorare la strategia di sicurezza nella regione, soprattutto in riferimento alla lotta al
narcotraffico, e anche per gli indubbi vantaggi per le esportazioni, in virtù dell'abbattimento
delle tariffe doganali e della presenza di molte aziende italiane nell'area e soprattutto in
Messico. Con questa ratifica ci impegniamo, in questo ramo del Parlamento, a seguirne
14
Ufficio legislativo
l’iter e a monitorarne gli effetti. Auspichiamo pertanto una rapida approvazione del
provvedimento che promuove ulteriormente il dialogo politico e la cooperazione in una
regione di grande interesse per l'Italia. e con questo annuncio il voto favorevole del Partito
Democratico.
AUTO BLU
A.S. 2289
Nella seduta del 15 marzo la Camera ha approvato, con modificazioni, la proposta di
legge che reca disposizioni in materia di acquisto e dismissione delle autovetture
di servizio o di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni. Tra le novità del
provvedimento, il divieto da parte delle amministrazioni pubbliche di acquistare
autovetture e di stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto
autovetture fino al 31 dicembre 2017, anziché 31 dicembre 2015, come previsto
dall'ultima delle leggi di stabilità e il divieto di usare le auto di servizio nel tragitto tra
casa e lavoro.
Dichiarazione di voto finale PD
ANDREA GIORGIS. Presidente, intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo del
Partito Democratico ad una proposta di legge che nel corso dei lavori della Commissione e
poi dell'Aula, grazie al prezioso lavoro di molti colleghi e in particolare del relatore,
l'onorevole Enzo Lattuca, ha assunto un contenuto ragionevole e più equilibrato. Al fine di
razionalizzare la spesa e predisporre un più corretto utilizzo delle autovetture di servizio la
legge che ci accingiamo ad approvare prevede la proroga al 31 dicembre 2017 del divieto
per le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato delle pubbliche
amministrazioni, incluse le autorità indipendenti e la Consob, di acquistare autovetture e di
stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto appunto autovetture. Si tratta di
un divieto – è bene ricordarlo – che fu introdotto dalla legge di stabilità del 2013, poi ripreso
e meglio coordinato dal decreto-legge n. 66 del 2014 e ulteriormente ribadito nell'ultima
legge di stabilità fino al 31 dicembre 2016. Tuttavia, onde scongiurare il rischio che la
proroga del divieto comprometta servizi essenziali, il comma 2 precisa che restano ferme le
disposizioni concernenti le autovetture adibite ai servizi operativi di tutela dell'ordine e della
sicurezza pubblica, della salute e dell'incolumità pubblica, della sicurezza stradale, della
difesa e della sicurezza militare, nonché ai servizi ispettivi relativi a funzioni di carattere
fiscale e contributivo. A questi servizi, in virtù dell'emendamento che abbiamo poco fa
approvato rispondendo così alle giuste preoccupazioni sollevate dall'onorevole Lenzi, si
aggiungono i servizi ispettivi in materia di lavoro, in materia di legislazione sociale e quelli
per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il comma 3 dispone, quindi, che l'utilizzo delle
autovetture di servizio ad uso non esclusivo a disposizione di ciascuna amministrazione sia
consentito solo per singoli spostamenti per ragioni di servizio con esclusione dello
spostamento tra abitazione e luogo di lavoro in relazione al normale orario di ufficio; si tratta
di una misura questa, come è evidente, volta a contrastare possibili ed eventuali abusi. A
questo proposito, e relativamente ai timori ventilati dall'onorevole Palese, vorrei ricordare
che questo disegno di legge non incide sull'articolo 54 del codice penale e che dunque
rimane pienamente in vigore una disposizione che recita che non è punibile chi ha
commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal
pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato
né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Si tratta della
scriminante cosiddetta stato di necessità che, ripeto, questo disegno di legge non intende, e
del resto non potrebbe, in alcun modo modificare. Proseguendo nella disamina del disegno
di legge, il comma 5 estende anche alle regioni, rispettando naturalmente il riparto di
competenze costituzionali, i principi che sono contenuti nel presente disegno di legge e,
quindi, rispettando le indicazioni anche della Corte Costituzionale, definisce principi e criteri
direttivi, ovvero quei principi fondamentali della legislazione quadro che competono appunto
alla legislazione statale. Infine, come è già stato ricordato, il disegno di legge contiene
disposizioni relative al censimento delle autovetture di servizio previsto già nel citato
decreto, che abbiamo più volte sottolineato; dunque un censimento, una ricostruzione
dettagliata della situazione esistente, un contrasto agli abusi e una razionalizzazione della
spesa. Senza cedere alle sirene della facile demagogia ed all'avversione verso ogni forma
di servizio istituzionale, il disegno di legge potremmo dire che mira a contrastare gli abusi e,
distinguendo servizio da servizio, impone un ragionevole e opportuno contenimento della
spesa che prosegue un'azione già da tempo intrapresa da questo Governo e da questa
maggioranza. Per tutte queste ragioni, come ho anticipato, il gruppo del Partito
Democratico voterà a favore.
PRODOTTI ALIMENTARI E
FARMACEUTICI E
LIMITAZIONE SPRECHI
Nella seduta del 17 marzo la Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di
legge reca disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti
alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli
sprechi. Persegue la finalità di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di
15
Ufficio legislativo
Testo approvato
produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari,
farmaceutici e di altri prodotti, attraverso la realizzazione di alcuni obiettivi prioritari.
Previsti incentivi alle donazioni e semplificazione burocratica.
Dichiarazione di voto finale PD
MASSIMO FIORIO. Grazie, Presidente. Ascoltando gli interventi che mi hanno preceduto,
non posso non rilevare che il provvedimento che stiamo per approvare è un provvedimento
coraggioso. In primo luogo è coraggioso perché ha la consapevolezza, al di là della
ricchezza e della sua articolazione, che è una norma che non basta a se stessa, ma che è il
primo capitolo di un lungo racconto in cui gli autori devono essere i tanti componenti della
società. In questo senso, chi dice che di più andava fatto, forse ha anche ragione, ma il
grande merito del lavoro condotto nella Commissione competente, che ha coinvolto tutte le
forze politiche e ha visto un grande lavoro della relatrice, sta anche nel fatto di non essersi
paralizzati di fronte alla mole di dati, numeri e cifre, che, se certamente consegnano un
quadro del fenomeno così complesso e articolato, dall'altro rischiano di inibire l'iniziativa
politica. In secondo luogo, questa legge ha il coraggio di rispondere alla grande
sollecitazione che è venuta da Expo: ’nutrire il pianeta, energia per la vita’. L'esposizione
mondiale aveva al centro il tema del cibo e della sostenibilità ambientale e sociale della
produzione alimentare. Non poteva essere altrimenti. Il tema dello spreco ha percorso Expo
in molte forme, anzi in qualche modo quella questione è diventata il tema ineludibile dalla
manifestazione, quella che ha investito le coscienze di milioni di visitatori e che riguarda il
cuore stesso del nostro sistema produttivo e del cibo in primis. Lo spreco, per come lo
stiamo conoscendo dalla sua enormità spaventosa, sempre più al centro degli interessi e
del dibatto dell'opinione pubblica, appare, per dirla in termini psicanalitici, il ’rimosso’ del
nostro sistema produttivo. Lo spreco, prima ancora di essere un fenomeno fisico e
materiale, è l'interrogativo che riguarda quanto, se ancora e se solo possiamo considerare e
misurare un prodotto del fabbisogno umano, come il cibo, per quanto costa anziché per
quanto vale. Se dietro a un fattore vitale come il cibo non si vede altro che il prezzo che lo
tiene sul mercato, non solo l'economia e il territorio che ci sono alle spalle scompaiono, ma
anche la sua ragion d'essere non potrà che rimanere il fattore competitivo di una
convenienza tutta giocata al ribasso del prezzo ed alla maggiore produttività. L'illusione di
un mondo in cui quello che si produce viene consumato si è trasformata nella
consapevolezza amara e crescente che quello che si produce non basta per soddisfare i
bisogni di tutti, anche di coloro che il mercato ha messo fuori gioco e che non raggiunge.
Questa legge ha il merito di guardare il cuore nero del modello produttivo occidentale e
globale, non di trovare una soluzione, ma di trovare una cassetta di attrezzi e di strumenti
per costruire un futuro più sostenibile ambientalmente e socialmente. Il coraggio, ancora
una volta, è di aver guardato a quella dimensione della donazione, che è un ambito in cui le
cose che produciamo e coltiviamo trovano la loro ragion d'essere, al di là ed oltre il loro
valore mercantile. Guardare alla donazione – ed è bello averlo inserito nel titolo – come
ambito relazionale che permette di superare i paradossi del nostro vivere, non significa
affidarsi alla beneficenza benevola, significa riconoscere la forza eversiva di un atto, che
pone la gratuità al centro della relazione umana. Il dono è affermare, contro la necessità,
che gli uomini sono capaci di azioni gratuite. Da questo punto di vista, il provvedimento
prende in esame e mette mano a una serie di semplificazioni che rendono complicato
donare, sul fronte delle comunicazioni da fornire, dei chiarimenti su una serie di indicazioni
sulle etichette dei prodotti, che sembrano pensati solo per vivere sugli scaffali dei
supermercati, ma soprattutto sul fonte dell'ampliamento della platea di coloro che operano
nella donazione. È a quel mondo di associazionismo e di enti del terzo settore che guarda
la legge, in un'ottica di rispetto e di riconoscimento, per un ambito umano così ricco e
articolato che non ha senso imbrigliare con vincoli e paletti. Abbiamo vissuto una società
che era legata alla dimensione del dono e a quella del regalo, scambiato e ricambiato.
Abbiamo vissuto in una società e cultura che ha relegato e ha fatto fuori, eliminato,
sorpassato, tutte quelle culture, che, nella gratuità, nel dono, nella solidarietà e, dunque,
nella gestione e limitazione dello spreco, hanno costruito una comunità. Penso a quelle
culture contadine e all'agricoltura più in generale, relegata per anni a una sorta di settore
produttivo povero e marginale. Non è un caso che questa legge guardi a quella dimensione
in modo decisivo. Il provvedimento, molto articolato, non si tira indietro dall'affrontare anche
altri settori del fabbisogno primario. Penso al tema dei farmaci e a quello degli abiti, affronta
le varie fasi della produzione, della trasformazione, della distribuzione e del consumo di
cibo. Vorrei citare, a titolo di esempio, la possibilità di recuperare prodotti agricoli
direttamente in campo da parte associazioni del terzo settore, che, altrimenti, andrebbero
perduti. È una pratica che era da sempre in uso nelle campagne. Chi ha esperienza della
vita delle aziende agricole ricorda che, in passato, la solidarietà di consentire a chi era in
stato di bisogno di accedere ai propri campi era una pratica abituale. L'agricoltura –
abbiamo dimenticato – ha sempre avuto una vocazione solidale, che le consentiva non solo
di produrre beni, ma di rispondere anche a bisogni sociali. Da questo punto di vista
crediamo importante anche il riconoscimento del tavolo di coordinamento che ha sede
presso il MIPAF. Finora quel tavolo ha gestito risorse statali e comunitarie per favorire
progetti di distribuzioni di derrate agli indigenti. Questo tavolo ha gestito spesso iniziative di
sostegno a comparti in crisi, trasformando quel sostegno in occasioni di solidarietà
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Ufficio legislativo
concrete. Ora quel tavolo è incrementato di componenti della rappresentanza della filiera
produttiva, da rappresentanti delle associazioni, della solidarietà e dalle istituzioni.
Certo
questo modo di lavorare rimanda a una concezione di impresa e dell'economia che il
pensiero economico predominante aveva messo da parte, e che ha molto a che fare con la
nostra storia e con la nostra cultura, penso ad Antonio Genovesi, che da una cattedra di
economia civile rispondeva ad Adam Smith, che in quegli anni pubblicava le sue opere. Il
mercato ha una dimensione mutualistica e comunitaria che la concezione di homo
oeconomicus concentrato sull'egoismo produttivo non basta a spiegare. Figli di quell'idea di
economia civile sono anche la nostra cooperazione, i distretti del made in Italy, la buona
agricoltura. A quell'idea di sinergia tra istituzioni e società civile e impresa, che ora qualcuno
chiama economia circolare, guarda a questo provvedimento. È dunque con grande
soddisfazione che il gruppo del Partito Democratico affronta questo passaggio,
rivendicando il molto lavoro condotto, fuori e dentro il Parlamento, sottolineando anche il
fatto che questa legge è profondamente diversa da quella francese, evocata in questa
discussione. Ci permettiamo di dire che, anziché una scelta paternalistica di uno Stato che
sanziona e prescrive, noi preferiamo un'impostazione che promuove, tutela e riconosce il
già tanto che avviene in questo settore. D'altra parte ci permettiamo di dire che obbligare a
un atto gratuito è una contraddizione in termini. Un grande pensatore del nostro tempo,
Jacques Derrida, in uno splendido libro intitolato Donare il tempo, scriveva che donare
significa aprire un tempo nuovo. Noi non sappiamo se questa legge aprirà tempi nuovi,
siamo sicuri che questa legge è in sintonia con tempi nuovi. Voglio ringraziare tutti i colleghi
per il lavoro condotto, naturalmente a partire dal Partito Democratico, e soprattutto il grande
lavoro della relatrice.
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Ufficio legislativo
PROVVEDIMENTI ALL'ESAME DELL'ASSEMBLEA DELLA CAMERA
(settimana 21 - 24 marzo 2016)
Nel corso della settimana, l'Assemblea della Camera esaminerà i seguenti provvedimenti:
Provvedimento
Contenuto
DECRETO LEGGE N. 18
La Commissione Finanze ha apportato modifiche al decreto-legge 14 febbraio 2016,
n. 18, recante misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito
cooperativo, la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale
relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio.
RIFORMA BANCHE
A.C. 3606 - A
Stato iter: inizio discussione
generale
Si rinvia alle schede dei decreti legge.
Lunedì 21 marzo ore 12,30
COMM.NE ACCOGLIENZA
IDENTIFICAZIONE MIGRANTI
Proposta inchiesta parlamentare sulle modifiche alla deliberazione della Camera dei
deputati 17 novembre 2014, recante istituzione di una Commissione parlamentare
di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione, e trattenimento dei
migranti.
Doc. XXII, n. 62-A
Stato iter: inizio discussione
generale
Lunedì 21 marzo ore 12,30
TRACCIABILITA' PRODOTTI
A.C. 1454, C. 2522, C. 2868, C.
3320-A
Stato iter: inizio discussione
generale
La Commissione Industria ha approvato un testo unificato delle proposte di legge
recanti disposizioni per l'introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti
finalizzato alla tutela del consumatore.
Il provvedimento ha l'obiettivo di migliorare l'accesso alle informazioni che
consentano la tracciabilità dei prodotti al fine di promuovere il diritto all'informazione
dei consumatori e tutelarne gli interessi. Si propone di contribuire a tutelare la salute,
la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori, oltre ad assicurare un livello
elevato di protezione dei consumatori.
Lunedì 21 marzo ore 12,30
RELAZIONE XIV COMM.NE
Doc. LXXXVII-bis, n. 4-A
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita
all'anno 2016, sul Programma di lavoro della Commissione per il 2016 e sul
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea.
Stato iter: inizio discussione
generale
Lunedì 21 marzo ore 12,30
RATIFICHE INTERNAZIONALI
Stato iter: inizio discussione
generale
Accordo Italia-Uruguay sull'attività lavorativa dei familiari conviventi del
personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo (Approvato dal
Senato) (A.C. 3302);
Convenzione tra Italia e Santa Sede in materia fiscale, (A.C. 3329-A);
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Ufficio legislativo
Lunedì 21 marzo ore 12,30
Accordo tra il Italia-Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia
fiscale, (A.C. 3330).
SEDUTE
Lunedì 21 (ore 12,30 con eventuale prosecuzione notturna)
Martedì 22 (dalle ore 10 con eventuale prosecuzione notturna)
interpellanze e interrogazioni
Mercoledì 23 (a.m. e p.m. con eventuale prosecuzione notturna)
interrogazioni a risposta immediata (question time) con trasmissione in diretta televisiva
Giovedì 24 (a.m. e p.m. con eventuale prosecuzione notturna)
La Presidente si riserva di iscrivere all'ordine del giorno delle sedute della settimana l'esame di progetti di
legge di ratifica licenziati dalle Commissioni e di documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni
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Ufficio legislativo
CALENDARIO DELLE COMMISSIONI DELLA CAMERA
(settimana 21 - 24 marzo 2016)
COMMISSIONE
PROVVEDIMENTI
I – AFFARI
COSTITUZIONALI
▫
in referente: pdl istituzione Giornata naz. famiglia; pdl attuazione art. 49 Cost. e indagine
conoscitiva: audizione di esperti.
II - GIUSTIZIA
▫
in referente: ddl riforma magistratura onoraria (approvato dal Senato); pdl furto materiale
appartenente a infrastrutture destinate all'erogazione di energia; pdl esercizio abusivo
professione; pdl procedure demolizione manufatti abusivi e indagine conoscitiva.
II - GIUSTIZIA E
XII - AFFARI SOCIALI
▫
in referente: ddl contrasto fenomeno cyberbullismo (approvato dal Senato).
III - ESTERI
▫
in referente: ratifiche int.li.
IV - DIFESA
▫
in referente: pdl istituzione Giornata naz. vittime civili di guerra.
III - ESTERI E
IV - DIFESA
▫
in referente: pdl partecipazione dell'Italia a missioni internazionali (terza lettura).
V - BILANCIO
▫
▫
pareri alle Commissioni;
pareri schemi d.lgs.
VI - FINANZE
▫ esame risoluzioni.
VII - ISTRUZIONE
▫ in referente: pdl delega Governo redazione testo unico disposizioni sull'attività sportiva; pdl
diffusione libro e promozione della lettura; pdl agevolazioni in favore delle start-up culturali.
VIII - AMBIENTE
▫
in referente: pdl gestione pubblica acque.
IX - TRASPORTI
▫
audizioni.
X - ATTIVITA'
PRODUTTIVE
▫
▫
pareri alle Commissioni;
pareri schemi d.lgs.
XI - LAVORO
▫
▫
indagine conoscitiva disparità trattamenti pensionistici tra uomini e donne;
in referente: pdl accesso anticipato pensionamento lavoratori edili; pdl trattamenti
pensionistici di importo elevato.
XII - AFFARI SOCIALI
▫
in referente: pdl testamento biologico; pdl istituzione registro naz. tumori; pdl accertamenti
diagnostici neonatali obbligatori per prevenzione e cura malattie metaboliche ereditarie.
XI - LAVORO E
XII - AFFARI SOCIALI
▫
in referente: ddl delega contrasto povertà (collegato 2016) e audizioni.
XIII - AGRICOLTURA
▫
in referente: pdl coltivazione e commercio tartufi freschi o conservati destinati al consumo;
pdl coltivazione vite e produzione vino.
XVI - POLITICHE UE
▫
▫
in referente: legge delegazione europea 2015 e audizioni;
pareri alle Commissioni.
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Ufficio legislativo
CONSIGLIO DEI MINISTRI
3 marzo 2016
STATO
ATTUAZIONE
PROGRAMMA
SCHEMA D.LGS.
NUOVO CODICE
APPALTI
STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO
In apertura del Consiglio dei ministri, il Ministro per le riforme costituzionali e per i rapporti
con il Parlamento, ha aggiornato il Governo sullo stato di attuazione del Programma
comunicando l’adozione di 7 ulteriori provvedimenti attuativi, di cui 6 del Governo.
Decreto legislativo - esame preliminare
NUOVO CODICE DEGLI APPALTI E DELLE CONCESSIONI
Attuazione di direttive sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti
pubblici e sulle procedure d’appalto e per il riordino della disciplina vigente in
materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente e del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti, ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo di attuazione delle
direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio
del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici
e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori speciali dell’acqua, dell’energia,
dei trasporti e dei servizi postali, nonché sul riordino della disciplina vigente in materia di
contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Come previsto dalla legge delega del 28 gennaio 2016, n. 11, approvata dalle Camere il 14
gennaio 2016, il Governo recepisce in un unico decreto le direttive appalti pubblici e
concessioni e riordina la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture e contratti di concessione.
Una sola legge, declinata dalle linee guida ANAC e con Cabina di regìa
Il nuovo “Codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione” contiene criteri di
semplificazione, snellimento, riduzione delle norme in materia, rispetto del divieto di gold
plating.
È una disciplina autoapplicativa. Non prevede infatti, come in passato, un regolamento di
esecuzione e di attuazione, ma l’emanazione di linee guida di carattere generale, da
approvare con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti su proposta
dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e previo parere delle competenti commissioni
parlamentari. Le linee guida, quale strumento di soft law, contribuiranno ad assicurare la
trasparenza, l’omogeneità e la speditezza delle procedure e fornire criteri unitari. Avranno
valore di atto di indirizzo generale e consentiranno un aggiornamento costante e coerente
con i mutamenti del sistema. Dove sono stati previsti decreti amministrativi attuativi,
comunque non di natura regolamentare, è stata individuata, nel regime transitorio, la
valenza temporanea di alcune norme del regolamento, relative a contabilità, verifiche e
collaudi, per consentire l’immediata applicabilità della nuova normativa.
Viene poi regolata la Governance, con il rafforzamento dell’ANAC nel sostegno alla legalità,
il ruolo del Consiglio Superiore del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e
l’istituzione della Cabina di regìa presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, quale
organo di coordinamento e monitoraggio.
Il Codice è articolato per processi, di facile consultazione, articolato in sequenza dal
momento in cui si decide una procedura di affidamento a quello finale dell’esecuzione.
Declina la pianificazione, programmazione e progettazione, fasi fondamentali per la
stazione appaltante, le modalità di affidamento, individuando i principi comuni a tutti i tipi di
affidamento: trasparenza, economicità, efficacia, correttezza, tempestività, libera
concorrenza, non discriminazione, applicabilità dei contratti collettivi al personale impiegato
nei lavori, servizi e forniture oggetto dei contratti, applicabilità della legge 241/1990, il RUP,
le fasi delle procedure, i controlli sugli atti di affidamento e i criteri di sostenibilità energetica
21
Ufficio legislativo
e ambientale.
Sono quindi disciplinate le regole procedurali per ogni tipologia contrattuale: appalto,
concessioni, altre tipologie quali quelle in house, contraente generale, strumenti di
partenariato pubblico-privato, ricomprendendo in quest’ultimo il project financing, strumenti
di sussidiarietà orizzontale, il baratto amministrativo. Vengono disciplinati i passaggi:
verifica della soglia comunitaria e requisiti di qualificazione della stazione appaltante,
modalità di affidamento e scelta del contraente, bandi, avvisi, selezione delle offerte,
aggiudicazione, esecuzione, della verifica e collaudo.
Il Codice sviluppa il superamento della Legge Obiettivo attraverso strumenti di
programmazione delle infrastrutture, insediamenti prioritari e l’espresso richiamo
all’applicazione delle procedure ordinarie.
Sul contenzioso, introduce un nuovo rito abbreviato in camera di consiglio sull’impugnativa
dei motivi di esclusione, nonché disciplina i rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale.
Qualità del progetto, della stazione appaltante e degli operatori
Il nuovo sistema è incentrato sulla qualità e consentecausa principale del lievitare dei costi
delle opere pubbliche.
Sono previsti tre livelli di progettazione: il nuovo progetto di fattibilità tecnica ed economica,
il progetto definitivo ed il progetto esecutivo, che viene posto a base di gara.
La nuova forma di progetto di fattibilità rafforza la qualità tecnica ed economica del
progetto. La progettazione deve assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni della
collettività, la qualità architettonica e tecnico-funzionale dell’opera, un limitato consumo del
suolo, il rispetto dei vincoli idrogeologici sismici e forestali e l’efficientamento energetico. Il
nuovo progetto di fattibilità sarà redatto sulla base di indagini geologiche e geognostiche, di
verifiche preventive dell’assetto archeologico, fermo restando che deve individuare il miglior
rapporto tra costi e benefici per la collettività. È stata prevista la progressiva introduzione
Quanto alla scelta del contraente, il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
(che coniuga offerta economica e offerta tecnica), che in precedenza rappresentava solo
una delle alternative a disposizione delle stazioni appaltanti, diviene il criterio di
aggiudicazione preferenziale, nonché obbligatorio per i servizi sociali e di ristorazione
ospedaliera, assistenziale e scolastica e per quei servizi in cui è fondamentale l’apporto di
manodopera nei settori in cui prevale l’esigenza di qualità o di tutela dei lavoratori.
È richiesta la qualificazione sia agli operatori economici, per i quali è prevista una specifica
disciplina, sia alle stazioni appaltanti, secondo standard predefiniti e sistemi premianti che
consentono, progressivamente, di appaltare opere, lavori e servizi più costosi e complessi.
Misure a sostegno della legalità, rafforzamento del ruolo di ANAC
Numerose le disposizioni a sostegno della legalità, partendo dal rafforzamento e
potenziamento del ruolo dell’ANAC nel quadro delle sue funzioni di vigilanza, di
promozione e sostegno delle migliori pratiche e di facilitazione allo scambio di informazioni
tra stazioni appaltanti. L’ANAC è chiamato ad adottare atti di indirizzo quali linee guida,
bandi-tipo, contratti-tipo ed altri strumenti di regolamentazione flessibile, fornendo costante
supporto nell’interpretazione e nell’applicazione del Codice. Viene favorita l’indipendenza
delle commissioni giudicatrici, con la scelta dei componenti delle commissioni da un albo
detenuto dall’ANAC. È prevista una specifica disciplina per i contratti secretati o che
esigono particolari misure di sicurezza, per i quali viene potenziata l’attività di controllo della
Corte dei conti.
Disciplinate le concessioni, superata la garanzia globale, arriva il documento di gara
europeo
Per la prima volta il nuovo Codice, come richiesto dal legislatore europeo, affronta l’istituto
della concessione in modo organico. Viene prevista una disciplina unitaria per le
concessioni di lavori, servizi e forniture, chiarendo che le concessioni sono contratti di
durata, caratterizzati dal rischio operativo in capo al concessionario in caso di mancato
ritorno economico dell'investimento effettuato. Si prevede inoltre, che i soggetti privati,
titolari di concessioni di lavori o di servizi pubblici, già in essere alla data di entrata in vigore
del codice, non affidate con la formula della finanza di progetto o con procedure di gara ad
evidenza pubblica, siano obbligati ad affidare una quota pari all’80% dei contratti di importo
superiore a 150.000 euro mediante le procedure ad evidenza pubblica. Le concessioni già
in essere si adeguano entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Codice. La verifica è
effettuata dall’ANAC e dai soggetti preposti, secondo le indicazioni delle linee guida ANAC.
Il Codice prevede una nuova disciplina del sistema delle garanzie. La vecchia garanzia
globale è eliminata e sostituita da due diverse garanzie, rilasciate contestualmente: la
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Ufficio legislativo
garanzia definitiva, senza possibilità di svincolo, che permane fino alla conclusione
dell’opera e la garanzia extracosti che copre il costo del nuovo affidamento in tutti i casi in
cui l’affidatario viene meno e il maggior costo che viene praticato dal subentrante.
Tra le disposizioni volte a favorire la concorrenza, viene introdotto il Documento di gara
unico europeo, che consentirà un’immediata apertura della concorrenza europea.
Trasparenza e dematerializzazione con le gare elettroniche , banche dati
È previsto il graduale passaggio a procedure interamente gestite in maniera digitale, con
conseguente riduzione degli oneri amministrativi.
Nell’ambito delle misure di trasparenza si prevede infatti il ricorso generalizzato ai mezzi
elettronici di comunicazione ed informazione, la pubblicità di tutte le fasi prodromiche e
successive della gara, che si affianca alla pubblicità degli avvisi e dei bandi di gara. Misure
volte alla razionalizzazione delle banche dati, ridotte a due, quella presso l’ANAC per
l’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo e quella presso il MIT sui requisiti generali di
qualificazione degli operatori economici.
Norme per il Partenariato pubblico privato
Viene disciplinato nel Codice per la prima volta l’istituto del “Partenariato pubblico privato”
(PPP) come disciplina generale autonoma e a sé stante , quale forma di sinergia tra poteri
pubblici e privati per il finanziamento, la realizzazione o la gestione costruire delle
infrastrutture o dei servizi pubblici, affinché l’amministrazione possa disporre di maggiori
risorse e acquisire soluzioni innovative. Si prevede che i ricavi di gestione dell’operatore
economico possano provenire dal canone riconosciuto dall’ente concedente, ma anche da
altre forme di contropartita economica, come l’introito diretto della gestione del servizio ad
utenza esterna. Nell’ambito del PPP rientrano gli “interventi di sussidiarietà orizzontale”,
ossia la partecipazione della società civile alla cura di aree pubbliche o alla valorizzazione
di aree e beni immobili inutilizzati mediante iniziative culturali, interventi di decoro urbano,
di recupero e riuso con finalità di interesse generale. È disciplinato anche il “baratto
amministrativo” per la realizzazione di opere di interesse della cittadinanza, con finalità
sociali e culturali, a cura di gruppi di cittadini organizzati, senza oneri per l’ente.
Programmazione delle opere e superamento della Legge Obiettivo
Il Codice non prevede deroghe alla sua applicazione, ad eccezione dei settori esclusi
esplicitamente dalla direttiva e dei casi di somma urgenza, nei quali si prevede che si
possa disporre l’immediata esecuzione dei lavori entro 200.000 euro per rimuovere il
pregiudizio alla pubblica incolumità.
Con l’eliminazione del ricorso a procedure straordinarie, si prevede il superamento della
Legge Obiettivo riconducendo la pianificazione e la programmazione delle infrastrutture e
degli insediamenti prioritari allo sviluppo del Paese, agli strumenti ordinari quali il Piano
generale dei trasporti e della logistica triennale e il Documento pluriennale di pianificazione
(DPP), di cui al decreto legislativo n. 228 del 2011. Per la redazione del primo DPP, il
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua, avvalendosi della struttura tecnica di
missione, una ricognizione di tutti gli interventi già compresi negli strumenti di pianificazione
e programmazione vigenti e ne attua una revisione (project review). Per migliorare la
capacità di programmazione e riprogrammazione della spesa per le infrastrutture di
preminente interesse nazionale è prevista l’istituzione, al Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, di specifici Fondi. In sede di prima assegnazione delle risorse, sono conservati gli
impegni già assunti e le assegnazioni effettuate con delibera CIPE, fatta salva la possibilità
di riprogrammazione e revoca secondo le modalità e le procedure stabilite con decreto del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze.
Rivisitazione del general contractor e albi per direttori lavori e collaudatori
L’istituto del contraente generale subisce una profonda rivisitazione. Per farvi ricorso la
stazione appaltante dovrà fornire un’adeguata motivazione, in base a complessità, qualità,
sicurezza ed economicità dell’opera. È vietato per il general contractor esercitare il ruolo di
direttore dei lavori. È eliminata la possibilità di ricorrere alla procedura ristretta e a base di
gara sarà posto il progetto definitivo e non più il preliminare.
Cambia anche il sistema di qualificazione che ora viene attribuito all’ANAC. Viene creato
presso il MIT un apposito albo nazionale cui devono essere obbligatoriamente iscritti i
soggetti che possono ricoprire gli incarichi di direttore dei lavori e di collaudatore negli
appalti pubblici aggiudicati con la formula del contraente generale. La loro nomina nelle
procedure di appalto avviene mediante pubblico sorteggio da una lista di candidati indicati
alle stazioni appaltanti in numero almeno triplo per ciascun ruolo. Il MIT disciplinerà le
23
Ufficio legislativo
modalità di iscrizione all’albo e di nomina. Sono escluse da incarichi di collaudo varie
figure, tra cui coloro che hanno svolto o svolgono attività di controllo, verifica, vigilanza e
altri compiti relativi al contratto da collaudare.
Riduzione del contenzioso amministrativo
Al fine di garantire l’efficacia e la celerità delle procedure di aggiudicazione e tempi certi
nella esecuzione dei contratti viene introdotto un rito speciale in camera di consiglio del
Tar. In particolare si prevede che i vizi relativi alla composizione della commissione di gara,
all’esclusione dalla gara per carenza dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico
professionali sono considerati immediatamente lesivi e sono ricorribili innanzi al TAR entro
trenta giorni dalla pubblicazione della composizione della commissione o dell’elenco degli
esclusi e degli ammessi. L’omessa impugnazione di tali provvedimenti preclude la facoltà di
far valere l’illegittimità nei successivi atti della procedura di gara anche con ricorso
incidentale.
Sono poi previsti rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale quali l’accordo bonario, (esteso
anche alle contestazioni per appalti di servizi e forniture, eliminando il ricorso alla
Commissione e prevedendo la conclusione entro 45 giorni), l’arbitrato (prevedendo il solo
ricorso all’arbitrato amministrato nonché l’istituzione di una Camera arbitrale che cura la
formazione della tenuta dell’albo degli arbitri e dei segretari e redige il codice deontologico
degli arbitri camerali), la transazione (nell’impossibilità di ricorrere ad altre soluzioni). Sono
poi inseriti altri rimedi quali il collegio tecnico consultivo (con funzioni di assistenza e non
vincolante, al fine di giungere, nella fase dell’esecuzione, ad una rapida definizione delle
controversie) e i pareri di precontenzioso dell’ANAC (dove l’ANAC esprime parere su
iniziativa della stazione appaltante o di una delle parti su questioni insorte durante la
procedura di gara). Il parere è vincolante e il mancato adeguamento della stazione
appaltante determina la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 euro a 25.000 euro a
carico del dirigente responsabile.
DPR
ABILITAZIONE
SCIENTIFICA NAZ.
PROFESSORI
UNIVERSITARI
Decreto del Presidente della Repubblica – esame definitivo
ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE PER PROFESSORI UNIVERSITARI
Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica concernente il conferimento
dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori universitari
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente e del Ministro dell’Istruzione
dell’università e della ricerca, ha approvato in via definitiva il decreto del Presidente della
Repubblica recante modifiche al DPR del 14 settembre 2011, n. 222, concernente il
conferimento dell’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso al ruolo dei professori
universitari, a norma dell’articolo 16 della legge 30 dicembre 2010, n. 240. Fra le novità
introdotte, la cosiddetta procedura a "sportello" ovvero un sistema di accertamento della
qualificazione scientifica necessaria per accedere alla prima e alla seconda fascia della
docenza universitaria che, una volta attivato, non incontra soluzioni di continuità. Inoltre gli
aspiranti professori potranno presentare la loro candidatura per abilitarsi all’insegnamento
universitario in qualsiasi momento dell'anno e non più solo entro periodi limitati fissati dal
MIUR, come accadeva fino ad oggi. La durata dell’abilitazione passa da quattro a sei anni e
sono state anche riviste le modalità di sorteggio delle commissioni, per garantire una
maggiore rappresentatività dei settori disciplinari.
DELEGHE AI
VICEMINISTRI
DELEGHE AI VICEMINISTRI
Il Consiglio ha approvato le deleghe conferite dai rispettivi Ministri ai Sottosegretari Mario
GIRO, (affari esteri e cooperazione internazionale) e Teresa BELLANOVA, (sviluppo
economico) ai fini dell’attribuzione del titolo di Vice Ministro, a norma dell’articolo 10 della
legge n. 400 del 1988. Il Vice Ministro Riccardo NENCINI è stato confermato nel titolo.
STATO
EMERGENZA
IN CALABRIA
STATO D’EMERGENZA IN CALABRIA
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza degli
eccezionali eventi meteorologici che nei giorni dal 30 ottobre al 2 novembre 2015 hanno
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Ufficio legislativo
colpito il territorio delle Province di Catanzaro, di Cosenza e di Reggio Calabria.
MISURE
ANTIMAFIA
IN CALABRIA
NOMINA
AMBASCIATORE
MISURE ANTIMAFIA IN CALABRIA
Su proposta del Ministro dell’interno ed al fine di consentire il completamento delle
operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state riscontrate forme di
condizionamento da parte della criminalità organizzata, il Consiglio dei ministri ha
approvato la proroga dello scioglimento del consiglio comunale di San Ferdinando (RC), a
norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
NOMINA AD AMBASCIATORE DI MINISTRI PLENIPOTENZIARI
Su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, , il Consiglio
ha approvato la nomina ad ambasciatore dei ministri plenipotenziari Giampaolo CANTINI,
Raffaele TROMBETTA ed Enzo ANGELONI.
LEGGI REGIONALI
LEGGI REGIONALI
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha
esaminato tre leggi delle Regioni.
Gli esami della ratifica ed esecuzione del trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica
italiana e il Governo dello Stato degli Emirati arabi uniti e del Trattato di mutua assistenza giudiziaria
in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati arabi uniti, nonché
del Decreto del Presidente della Repubblica di costituzione del servizio meteorologico nazionale
distribuito predisposto ai sensi dell’articolo 3-bis, comma 4, della legge 24 febbraio 1992, 225, sono
stati rinviati ad una prossima seduta.
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