Il Chiodo n. 313 del 25/03/2016

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Transcript Il Chiodo n. 313 del 25/03/2016

n. 313
Anno 18 – 25 marzo 2016
Periodico di
Mondo Rangers e Millemani
Spedizione in a.p. art.2 CO 20/C L 662/96
Direzione Comm. Genova
“Pasqua: diamo anima alla vita.“
con in Rangers di Campina. C’è tutto un mondo
di Padre Modesto Paris.
Un frase mi ritorna in mente spesso in questi di persone che chiedono di fare del bene. Si
mesi: “Se il seme di frumento non finisce sotto- tratta solo di metterli insieme e farli parlare e
terra e non muore, non porta frutto. Se muore, sognare. Vista la mia nuova ssituazione ho la
fortuna di pensare un pò di
invece, porta molto frutto” Gv
più. Mi ritornano in mente mi12, 24 Me ne sto accorgendo,
della forza di queste parole,
gliaia d’incontri nelle piazze,
che lasciano sempre il cuore a
nel vedere e sentire quello che
mille. Ho pensato anche alle
succede in tutti i gruppi e neltante occasioni mancate perle iniziative. Prendo come ultimo esempio la cena solidale
ché nessuno, nemmeno io, è
al ristorante Montallegro. Un
riuscito a dare “un’anima” a
quella riunione, a quel campo
primo lunedì sera, di marzo.
o a quella festa del volontariaScopo, per la nostra casa a
Rumo. In sole otto ore il tutto
to.Penso anche a quei due gioesaurito. Poi la lunga lista di
vani di Roma che invitano un
attesa. Ma l’emozione forte è
loro amico per ucciderlo. Un
Buona Santa Pasqua
esperto intervistato in TV ha
stata la serata con tante famidetto che in quel gesto cercaglie e un clima casalingo come una volta. Si respirava la
vano la loro morte. Si dare la
gioia di stare insieme. Eroi come sempre, con il morte con la mo
morte dentro. Ecco perché mi è
sorriso, chi ai fornelli chi ai tavoli. Eppure era ri
riuscito il “dare un’anima” alle nostra parole, ai
un lunedì e il giorno dopo c’è la scuola. Una nostri pensieri, alle nostre azioni. Che cosa è
serenità e un entusiasmo mai respirata così for- quest’
quest’anima. E’: “Voi siete il sale della terra;
te. Non parliamo, poi, degli zainetti per il Ca- ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo
merun. Primi il Trentino con 250 zainetti rac- si potrà render salato? A null'altro serv
serve che ad
colti e l’incontro nelle scuole di Rumo, con essere gettato via e calpestato” Matteo 3, 13.
Andrea, uno dei missionari del 5° viaggio a Ba- E’: ““Voi siete la luce del mondo; non può restafut, il 1° di aprile. Anche la chiusura del 20° re nascosta una città collocata sopra un monte,
container per le Filippine è avvenuta: con tanta né si accende una lucerna per metterla sotto il
fatica ma alla fine ci siamo riusciti! C’è la lista moggio” Mt 5, 13. Quando i nostri incontri ssodi attesa anche per Casa Speranza in Romania. no senza sal
sale e luce, lasciano una delusione e
Troppi, sono i giovani Rangers, di tutti i gruppi, tanta indiffere
indifferenza.
(prosegue a pagina 2)
che chiedono di passare la vacanze di Pasqua
Entrò,
vide
e credette.
Come risulta subito anche su facebook o WhatsApp, e ci riempie il cuore quando anche una
piccola iniziativa come una riunione è stata fatta cosa sale e luce, gli abbiamo dato un anima.
Diventa poi normale e ci accorgiamo che gli altri si accorgono e te lo dicono. Le porte si spalancano, le sedie o le panche non bastano. P.
Carlo ci ha chiesto di accogliere al campo di
primavera a Rumo ad aprile un gruppo famiglie
di S. Nicola. Abbiamo superato il traguardo degli zainetti e nemmeno possiamo portali tutti.
Perfino L’Adige ha parlato delle iniziative per il
Camerun della scuola di Rumo. C’è P. Doriano
ora in Camerun che ci scrive spesso e ci tiene a
dire che ci aspetta ad Aprile. A Spoleto ogni
weekend è buono per un’iniziativa, e molte a S.
Rita. Si respira una nuova aria e l’entusiasmo è
ritornato. Anche a Collegno sono finiti su la
Voce del Popolo per un’animazione con lo
spettacolo alla chiesa di S. Massimo con Don
Claudio sulla giornata della disabilità. E il teatro dove è stato fatto Peter Pan è stato costruito
dal mitico P. Cristoforo negli anni settanta. A
Sestri c’è un ritorno di energia nel GRS frutto
di un impegno di anni di responsabili che hanno
creduto con sale e luce alle nuove generazioni.
Ora sono pronte a prendere in mano il gruppo
dando sicuramente una nuova anima. C’è tutto
il mondo di Millemani molto attento a non
darmi problemi. Ci siamo incontrati alla Madonnetta domenica 13 marzo con arrivi da Collegno e da Sestri. Tema è stato la misericordia
nei gruppi. Siamo pronti a presentare la Fondazione Chiamati per gestire la casa a Rumo e decisi a chiudere per il prato sotto sempre a Rumo
per fare poi un campo per i giochi. Ora Il chiodo ha un nuovo collaboratore. E’ P. Angelo il
priore della Madonnetta e S. Nicola. Ora siamo
più tranquilli quando arriva il temporale, il parafulmine è in funzione. L’inverno mite, non ci
ha infreddolito molto. Ora la primavera e tutto
riprende vita. Una Pasqua molto bassa. Ma mai
come quest’anno abbiamo bisogno di Pasqua,
di Resurrezione, di alleluia, di sale e luce, di vita. Cristo Risorto porti a tutti la voglia di misericordia. E’ l’arma rimasta che da anima alla
nostra vita e ne fa un miracolo. Auguri.
Padre Modesto
Conti nua i l sogno della casa:
IBAN:
IT 37 C 08282 35380 0000 11326051
Corrispondente a: Cassa Rurale Di Tuenno - Val Di Non - Banca di Credito Cooperativo - 38020 Rumo (Tn)
PROMEMORIA: Il 5‰-(cinque per mille)
95041760109-“Rangers Sestri”
95062100102-“Mosaico”- Ge. Sestri
95580060010-“Ranger Grmp”-Collegno TO
93015310548-“InsiemeVOLA”-Spoleto PG
La redazione
Si ricorda che il 5‰ versato al Gruppo
Rangers Sestri (GRS) sarà utilizzato per la
casa di Rumo.
In questo numero
Pag.1-Il fondo di P. Modesto
Pag.2-Il fondo di P. Modesto-il 5‰-Iban Rumo
Pag.3-Chiodo chiama martello-Ricordo di Padre Cristoforo
Pag.4-missionari della Misericordia-L’uomo di
Nazareth
Pag.5-Pasqua 2016. Festa di Resurrezione-I Paris, eccezionali, visitano il 20° container
Pag.6-Caro Giovanni
Pag.7- Millemani Mosaico
Pag.8-4 marzo aspettando la festa della donnaPrimavera in Volontariato
Pag.9-Un whatsAppino per il prato
Pag.10-Zainini, zaini, zainoni
Pag.11-Fare pace con il cervello-Il recintoDomenica 13 marzo alla Madonnetta
Pag.12-Salire o non salire sul ducato
Pag.13-Invito alla Madonnetta per pasquetta
Pag.14-Cronache dalla Missione
Pag.15-L’angolo di Nonno Luciano
Pag.16-La vignetta di Silvia e Carlo
2
Chiodo chiama martello!
Nel precedente numero
312
(febbraio
2016), invitando a riflettere sul perché del
titolo “Il Chiodo”, ho
ricordato che questa
rivista mensile vuole,
come un semplice chiodo, unire, sostenere,
pungolare.
Riprendo il discorso parlando del “martello”
indispensabile strumento per piantare e rendere
utili i chiodi. Nel nostro caso il “martello” o
meglio i “martelli” son quanti, nei vari gruppi e
movimenti, svolgono servizio di stimolo, coordinamento, testimonianza, avvalendosi non tanto di una autorità conferita, ma di una autorevolezza conquistata. Essi, come il martello, possono a volte colpire imprudentemente e dolorosamente ma in una società ben ordinata sono
utili e necessari. Ci vogliono. L’esperienza insegna che mentre l’autorità può ottenere comandando e imponendo, solo l’autorevolezza
coinvolge e trascina rispettando in ciascuno il
tesoro della libertà. L’autorevolezza nasce dalle
convinzioni e dalla coerenza, non sempre facile,
e matura nella testimonianza efficace. Possiamo
rallegrarci che nel campo che ci interessa non è
la organizzazione burocratica o gerarchica a
portare avanti iniziative e programmi ma
l’equilibrata collaborazione e interdipendenza
tra molteplici e svariati martelli e chiodi. Ho
detto che la autorevolezza nasce dalla coerenza
alle proprie convinzioni. Sono queste i chiodi
che motivano e sostengono ogni azione. Non
tutti martelli però, basta pensare a quelli insistenti della pubblicità o delle mode, piantano
chiodi validi. I chiodi giusti e stabili, sono quelli che si radicano in noi grazie al martello della
riflessione, del discernimento, del confronto,
della scelta retta e libera. Grazie a tale martello
abbatte la indifferenza, si neutralizza la superficialità, si sconfigge l’egoismo. I credenti in Cristo sanno bene, dove possono trovare tale strumento: nella propria coscienza formata
nell’ascolto della Parola di Dio. Non sempre
però la retta coscienza, vera stazione di riforni-
m
mento che non conosce orario di chiusura, è
consultata e frequentata come si dovrebbe.
La Quaresima e l’anno giubilare della misericordia ci invitano ad entrare e a sostare in essa
per confrontarci con Lui.
Padre Angelo Grande
Ricordo di P. Cristoforo.
Questa mattina
la telefonata.
Erano giorni
che non stava
bene. 92 gli
anni. E portati
sempre bene.
Non è stato
molto capito. Succede alle persone che portano
risultato. Ricordo il 50° di Messa a Sestri in 500
a Messa e poi a tavola! Solo io come frate. I
suoi rac
racconti di S. Massimo a Collegno. La
FIAT che gli dona il terreno poi la costruzione
del grande oratorio, sempre solo, ma alla fine in
tanti al taglio del nastro. Un
Una gita negli anni 70
come seminaristi e lui ad accoglierci con dei
panini con la nutella: che festa per tutti noi. E
poi il film nel suo teatro. I campi a Rumo
Rumo, con
la sua tenda e coperta
coperta, e poi a convincerlo ad
andare a dormire a casa mia in una camera. C
Carattere molto deciso ma dispon
disponibile. I viaggi per
farsi regalare i pigiami, le ca
calze, le lenzuola.
Con un coraggio da leone aaffrontava chiunque e
chiedeva senza difficoltà. Le sue macchine: che
coraggio anche per chi era seduto a fianco o
dietro! Ma il Signore era sempre con lui. O la
Madonna delle Guardia. Va via un pezzo di st
storia di Collegno S. Massimo e anche un pezzo di
storia di Sestri. Lascia molti segni in tante pe
persone che ha incontrato e lo ricordano. Aveva
anche lui la promessa Ra
Rangers. Lo ricordiamo
continuando nella carità concreta fatta
d’incontri e fatti. Lo ricordiamo chiedendo qu
quel
coraggio di fare il bene quando si fa poi per gli
altri. Grande P. Cristoforo ora sei nelle mani di
Uno che guarda il cuore e ne hai sempre avuto
tanto.
Grazie.
P
P. Modesto
3
Missionari della Miseri- L’Uomo di Nazareth.
cordia.
Ti parlo spesso
Per le celebrazioni
de Giubileo della
Misericordia si è
svolto l’evento prodigioso del viaggio del
corpo di San Pio da Pietralcina, evento che
abbiamo seguito con emozionante ansia alla
televisione.
Io, come figlia spirituale e devota sin da ragazza e poi come vice del gruppo di preghiera, ho imparato, sotto la sua guida, ad
amare e far crescere la mia fede in Dio.
Papa Francesco ha voluto in Vaticano, assieme a Lui anche San Leopoldo, essendo
stati, in vita, entrambi dispensatori di Misericordia attraverso il pastorale Sacramento
della riconciliazione.
La folla si è accalcata lungo tutto il percorso in attesa di salutare il passaggio con devoto affetto e le lacrime agli occhi.
Questo gigante di santità, con la grande opera di Casa Sollievo della Sofferenza, è un
ponte di amore caritatevole verso il cielo.
A Roma tutti i pellegrini sono grati al Papa
per quest’avvenimento meraviglioso, capace di suscitare un fiume di fede e nuovi
germogli di cristiani Cattolici con la vocazione di missionari del Vangelo.
Il viaggio arricchisce anche la Chiesa di
Santità, amore, accoglienza e dialogo.
Anna Grassia
A lato, la bella poesia di una collaboratrice del giornalino, scritta per celebrare uno dei momenti più importanti
nella vita di ogni cristiano, la celebrazione del ricordo della Morte e Resurrezione di Gesù.
La redazione
ma non ti chiamo Dio
anche se la divinità
ti appartiene,
ti chiamo Gesù
così con tono confidenziale,
come si fa con un amico
e grido forte il tuo nome
sia quando la gioia
mi sconvolge i pensieri
sia quando il dolore
mi attanaglia e mi spacca dentro.
Tu, Uomo di Nazareth
Ascolti la mia voce e mi dai forza
e la tua misericordia è infinita
per tutta l’Umanità
anche se noi uomini
abbiamo tolto la vita
a Te che ce l’hai data
e Ti crocifiggiamo ancora
quando non abbiamo rispetto
per la vita,
quando Ti chiediamo perdono
noi che non sappiamo perdonare,
quando Ti chiediamo aiuto
noi così sordi
e incapaci di amare.
E viviamo
Apparentemente tranquilli,
nei nostri recinti
noi che abbiamo rimosso
o dimenticato
il disonore del Calvario
che Ti ha flagellato e deriso
per poi inchiodarti sulla croce.
Le mie mani
Sono quelle
che hanno ribattuto i chiodi
su quella montagna
e solo io posso decidere
se farle diventare strumento
di vita o di morte.
Tina Galuppi
4
Pasqua 2016. Festa
di Resurrezione!
Al momento della stesura di questo articoletto,
stiamo nel pieno della Quaresima, i quaranta
giorni dedicati dalla Chiesa a riflettere sulla
qualità della nostra Fede.
Sono anche momenti di digiuno e astinenza a
testimonianza della nostra adesione agli insegnamenti di Gesù.
Domenica sarà la domenica delle palme che ci
ricorderà l’ingresso di Gesù a Gerusalemme,
dando inizio alla settimana che terminerà con la
Santa Pasqua, la celebrazione della Resurrezione dopo la crocifissione sul monte Calvario. e
non la festa delle uova di cioccolato. Una settimana intensa che ogni cristiano non può fingere
di dimenticare, ricca di devozioni suggestive.
Ma c’è anche un altro modo di celebrare la Pasqua, che non è ne alta né bassa, ma quella che
si può vivere tutto l’anno ricordandosi degli altri.
La redazione
Il 20° container per
le Filippine.
Ancora Container:
una storia di venti
anni, una storia di
perseveranza e una
storia d'amore, storia della missione.
A tutti un grande
grazie.
Tre nomi sono scritti sul container, per
tutti gli altri: "i vostri nomi sono scritti in cielo" e solo
Dio sa quanti.
Il bene fatto non va mai perduto.
E' il migliore degli investimenti, per chi lo fa e
per chi lo riceve.
Una preghiera per tutti.
I "PARIS", eccezionali visitano il 20° container.
Padre
Modesto
con il fratello Andrea, nella loro
visita hanno portato due carichi di
cancelleria. Nella
occasione ne ho
approfittato
per
farmi ddare una mano a caricare il container, durante la quale ci siamo anche sporcati i pantal
pantaloni di grasso.
Bisogna chiedere i danni a Tacchino per gli aantifurti invisibili sparsi per il container.
La visita di Padre Modesto mi ha riempito di
gioia, tanto da farmi passare il mal di schiena.
Immenso Padre Modesto sempre allegro e gi
gioioso, è l'unico che è
venuto ad assistere
al rie
riempimento del
container, e ancora,
é l'unico fra gli
Agostiniani con le
scarpe, a essere
sem
sempre
presente
nella buona e nella cattiva sorte.
Grazie, Modesto, padre anche del ventesimo
container, se non c'eri tu, il container non sarebbe mai partito perché è difficile abbattere le
barriere di reticenza che ancora impediscono la
collaborazione fatti
fattiva tra tutte le realtà parrocchiali.
Con il nostro impegno, umilmente ce la me
mettiamo tutta per continuare a costruire come ci
ha insegnato il Padre, anche cercando di pung
pungolare, nella speranza gli animi di fare breccia nnegli animi!
Comunque la provvidenza anche quest'anno ha
fatto il miracolo dando uno smacco ad un incr
incredulo come me.
Ora il container ha pronte le valigie per partire
ed ha prenotato il biglietto di sol
sola partenza.
Buona notte!
Salvatore Montana
P. Luigi
5
Caro Giovanni,
mi permetto
per la prima
volta, dopo
28 anni, di
darti
del
“tu” e lo
faccio attraverso le pagine di questo giornale
che leggevi
con
tanta
attenzione e
interesse: “Il
Chiodo”!
Vorrei approfittare di
questo spazio, visto che non ho trovato il coraggio per farlo in nessun’altro modo, per dirti
semplicemente “grazie” per tutto l’affetto che
mi hai dato e per avermi sempre considerato
come la tua “quarta figlia”. Sei stata una persona veramente speciale, tutta dedita alla famiglia
e ai tuoi figli che ti sono stati sempre vicino fino al tuo ultimo respiro. Per tutti hai sempre
avuto una battuta spiritosa, un complimento,
una storia da raccontare: le parole non ti mancavano di certo! A volte ci sentivamo in imbarazzo per la tua voglia incontenibile di comunicare sempre qualcosa a qualcuno ma ora capisco che, in realtà, quello era un tuo grande dono, era la voglia di stare insieme agli altri, di
renderli partecipi della tua vita! Non ti preoccupavi di quello che gli altri ti potessero dare a
loro volta, perché a te importava solo “regalare”
un pezzetto del tuo vissuto. Eri, al tempo stesso,
un uomo tutto di un pezzo che, difficilmente,
cambiava idea: piuttosto che rivedere le tue
convinzioni, continuavi ad andare dritto per la
tua strada anche a costo di far soffrire chi ti stava intorno perché quello che più contava era esprimere sempre il tuo pensiero senza scendere
a compromessi con nessuno. Questo ti ha reso
sempre molto schietto e anche molto attento agli altri e a quello che ti circondava. “ Di botte
ne ho prese”, dicevi sempre, “ma di battaglie ne
ho messo in piedi tante!” Nonostante tutte le
“battaglie” e le difficoltà della vita, alla fine,
trovavi sempre il modo di far quadrare il cerchio e, pur senza rinunciare al tuo punto di vista, di riappacificarti con chi avevi vicino. Sapevi, infatti, essere dolce e tanto affettuoso e
riuscivi a farti ben volere. Ricordo quando, ancora studentessa universitaria, mi avevi ospitato
nella tua casa di campagna a Pietralavezzara,
non molto apprezzata dal resto della famiglia
perché troppo umida e lontana dal centro, e,
mentre io studiavo per preparare gli esami, tu
mi preparavi il pranzo e la cena cercando di
sdrammatizzare la mia ansia per gli esami con
la tua inseparabile calma e serenità. Subito dopo
ti eri ammalato ed io avevo pensato che fosse
tutta colpa di quella casa , così non ci siamo più
andati! Sono state proprio la tua calma e serenità a caratterizzare la tua vita fino agli ultimi
giorni, quando la tua grande capacità di autocontrollo e la tua alta soglia di sopportazione
del dolore ti hanno messo a durissima prova
senza farti mai perdere quella dolcezza e quel
grandissimo rispetto per gli altri. Ciò che più ti
preoccupava, leggendo i giornali e guardando la
televisione, erano le brutture del mondo, gli episodi di cronaca nera con i giovani come protagonisti, non ti sapevi spiegare come gli esseri
umani potessero arrivare a tanto e i tuoi pensieri
correvano ai tuoi nipoti, soprattutto a Simona,
la più piccola, alla quale raccomandavi sempre
di stare attenta, e a noi di seguirla con molta attenzione. Ci sarebbero da dire tantissime cose
su di te, ma mi fermo qui, non voglio cadere nel
patetico perché è una qualità che non ti si addice, sono sicura infatti che avrai trovato il modo
per fare battute anche lassù . Chi ti ha conosciuto ti porterà sempre nel cuore, nel mio c’è una
voragine immensa, però sono contentissima di
essere stata parte della tua vita e di averti avuto
come punto di riferimento perché se io per te
sono stata come una quarta figlia, tu per me sei
stato come un padre. Ora, in Paradiso, avrai sicuramente cercato Rosetta, questa era la tua intenzione, e lei, nonostante la tua preoccupazione, ti avrà voluto nuovamente al suo fianco!
Grazie di tutto.
Daniela.
6
Millemani Mosaico!!!
Sono trascorsi almeno diciotto anni
da
quando
ho iniziato il mio
avviciUna riunione nella sede storica namento a
di Mosaico.
Millemani Mosaico, la mitica associazione che dopo varie modifiche al nome adesso è semplicemente Mosaico.
Diciotto anni portano indietro nel tempo fino
alla data che coincide con lo spettacolo al teatro
Modena dell’aprile del 98 con la partecipazione
del coro “Canta e Cammina” l’allora coro parrocchiale di San Nicola, quella del gruppo dei
“Cantautori di Dio”, e naturalmente dei giovanissimi Rangers.
Non è stato un cammino facile perché la logica
del mondo Mosaico, se ancora oggi incontra
difficoltà a essere compresa, allora appariva ancora come una proposta rivoluzionaria.
Affermare di voler portare la Chiesa in piazza
pur restando all’ombra del campanile, a quei
tempi suonava quasi come un’eresia.
Altre manifestazioni apparivano tali, come la
Festa del Volontariato, o il giro del sabato sera.
Anch’io a quei tempi pensavo così per via di
una cultura, allora corrente.
Poi ho cominciato a frequentare l’associazione,
non nego con un certo fastidio di fronte a certe
decisioni non facili da accettare, come quella
per la quale ogni cosa andava condivisa, a cominciare da ciò che avanzava dalla pesca alla
scatola, che alla fine delle feste spariva sempre,
non per finire in mani sbagliate, ma per sostenere altre feste del volontariato in altre città.
La chiamavamo “sinergia”.
Le logiche del condividere, del non fare troppi
calcoli stentavano a fare breccia.
Per fortuna già allora c’era sempre la questione
di fondo, quella che condividevo, di non chiudersi all’interno delle mura dell’edificio chiesa.
In questo principio mi ci sono ssempre ritrovato,
da sempre, e questo ha consentito di non allo
allontanarmi nonostante qualche crisi passeggera
conseguenza di quanto sopra.
Adesso mi sento di Mosaico, membro di
un’associazione che a suo tempo è stata in ant
anticipo sui tempi
tempi, e che oggi, sempre di più si trova in sintonia con i concetti pro
proposti dal nostro
Papa Francesco
Francesco.
Principi che, guarda il caso, cozzano anch’essi
contro le barriere rizzate da chi si ostina a non
voler capire che il messaggio di Gesù non è
quello del possesso di beni materiali, ma della
condivisione, del non chiudersi nelle proprie
certezze, aspettando che gli altri si accostino.
L’indicazione è di andare nelle periferie, sporcarsi le mani, odorare di pecora, in altre parole,
di andare dove la gente si trova per testimoniare
che la fede non ha solo l’aspetto di consolidati
rituali, ma può anche essere esercitata semplicemente praticandola nella vita quotidiana
quotidiana.
E questo non significa il rifiuto dei riti storici,
ma di un adeguamento ai tempi per dialogare
con il linguaggio che la gente comprende più
facilmente.
In altri termini, come non è immaginabile fare a
meno della santa Messa domenicale, altrettanto
non lo è rinunciare alle varie attività di contatto
con il mondo esterno, quali possono essere le
varie manifestazioni in pi
piazza o perché no le
cene nei locali parrocchiali aperte a tutti, sove
sovente molto partecipate.
Quanti sono i segnali del Papa che indicano
questa via
via? Sono tantissimi a cominciare dai
simboli sulla sua figura quali le scarpe ordin
ordinarie, l’orologio non di marca e per finire la croce
pettorale non d’oro.
Ma soprattutto la ricerca del contatto, quasi fis
fisico, con le persone comuni, spesso cercate in
quei paesi dove nessuno avrebbe potuto imm
immaginare la presenza di un Papa.
E allora andiamo avanti, così come stiamo facendo da tanti anni, portando avanti tutte le nostre attività
attività, perché se prima dell’avvento di Papa Francesco sapevamo di essere sulla via gi
giusta oggi ne abbiamo la certezza.
Buona Pasqua!
Alberto Veardo
7
4 marzo ... Aspettando
la Festa della Donna!
Metti 7 donne nelle
proprie cucine che
spadellano per due
giorni, della serie
Master Chef o Cucine da Incubo.
Aggiungi la creatività di queste donne con il supporto dei mariti...
diciamolo, per addobbare un salone per renderlo più accogliente possibile, con materiali di recupero. Metti la finalità benefica, perché di volontariato si tratta, a “Rebecca e ai Bambini del
Regina Margherita”. Coinvolgi la comunità, inviti amiche, amiche delle amiche, conoscenti
ecc... Il prodotto finale è… ”Aspettando la festa
della donna”. Una giovane attività nata tre anni
fa, per condividere una serata benefica e divertente, per ritrovare amiche e conoscerne delle
altre, per creare dei legami sociali, delle collaborazioni.
La nostra Associazione “Millemani Insieme per
Condividere“ è formata principalmente da donne e qui è
nata l'idea
di fare un
qualcosa
tutto
al
femminile.
Nata in sordina ma in seguito, trovando una
buona adesione nonché gradimento delle partecipanti, ci ha spinto a proseguire. Ogni anno
con finalità diverse, impronta culturale diversa,
piatti diversi, addobbi ecc..., pure. Posso dire
che nonostante la “fatica” ci si diverte, butti giù
un'idea e vedi che si realizza, e soprattutto ci
unisce anche di più, migliorando la nostra qualità dello stare insieme. Non penso sia sempre
tutto scontato, scopro, nonostante gli anni che
sono in associazione, momenti irripetibili, come
pure stati d'animo, è un'ottima palestra di vita,
credetemi, se si vuole si può migliorare, spesso
non ci si accorge. Nonostante non siamo un
numero esiguo, i caratteri giustamente sono diversi, come pure i punti di vista ma a volte basta un gesto, uno sguardo o una risata, uno
scambio di consigli che servono per spezzettare
il problema del momento o per condividerlo.
Questo articolo è anche frutto di messaggi su
WhatsApp con le donne del gruppo alle quali
mi sono divertita a porre loro la domanda:
Perchè lo facciamo...? La risposta è stata univoca:...”soprattutto una scusa per fare noi qualcosa insieme, che porti alla realizzazione di piccoli obiettivi”,..” perché stiamo bene fra di noi”.
Non vorrei che sia banale nè ripetitivo.
Durante la serata abbiamo voluto, per correttezza, comunicare il ricavato che è stato di 700 euro che andranno a Rebecca e ai bambini del Regina Margherita.
L'attività è stata completamente autofinanziata
dalle donne di Millemani.
Patrizia
Millemani Insieme per Condividere
Primavera In Volontariato.
Non so come né perché, ma appena cominciano
ad uscire fuori le belle giornate, siamo sollecitati a fare cose nuove, a riguardare quello che è
stato fatto fino a quel momento… fare un bilancio; ecco allora che nascono i pensieri sul fatto
che se riusciamo ad essere abbastanza convincenti con le persone che fanno parte del nostro
gruppo cerchiamo di proporre iniziative nuove
e soprattutto riusciamo a mettere in pratica gli
insegnamenti e i principi in cui crediamo.
La cosa positiva è che molta gente si avvicina
alle nostre iniziative così, quasi per curiosità,
ma poi ne rimane colpita e si carica di entusiasmo, tanto da ripresentare attività, anche solo
per il gusto di stare insieme.
Proprio per questo, domenica 3 Aprile, da
un’idea partita anche dai ragazzi, faremo la
prima edizione di una “mini” festa del volontariato che si chiamerà “Primavera In Volontariato.”
Un’occasione per confrontarci anche con le associazioni di volontariato che poi parteciperanno al grande evento di fine Agosto a Villa Redenta. Alla base di tutto c’è il lavoro di squadra,
lavoro di sinergia…
8
E’ un dare e avere e le persone si ritrovano in
questo modo ad aiutarsi reciprocamente.
Sarà una giornata all’insegna del divertimento
con tutte le varie attività che stanno preparando
i Rangers e sarà un modo anche per loro di “catturare” l’attenzione di bambini nuovi.
D’altro canto sarà un’occasione per riflettere su
problemi attuali, visto che si prepara un incontro-dibattito con tutti i gruppi che parteciperanno. L’importante comunque è sempre che riusciamo a capire che è più bello unirsi e darsi
una mano per far esplodere quel mondo fatto
di altruismo e generosità.
Con la consapevolezza che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Simona
Un WhatsAppino x il
prato.
Mi è arrivato un
WhatsAppino
sul cellulare:
“cena solidale +
ospite a sorpresa” per il prato
2 di Rumo.
Tutti al ristorante per una buona causa; seguono i dettagli, gli
orari, le date, le convocazioni, le mansioni, gli
appuntamenti.
Unico requisito richiesto: la voglia di stare inSIeme.
Lunedi 7 marzo, lunedì 11 aprile... fin quando
si potrà, si andrà avanti.
Perchè lunedì: per il semplice motivo che la
persona che... come dire... ci mette la faccia e la
location, al lunedì è in riposo, quindi per tutta la
sera abbiamo
avuto un ristorante, un proprietario (più
parenti), una
cucina,
un
forno, un comico di Colorado a...
diisposizione.
A noi è ttoccata
soolo la mansione e la rresponsaabilità di riempire qu
questo belliss
lissimo ristorante su
sulle alture di
G
Genova; cielo
te
terso,
vento
(que
(quello genovese ti accarezza dolcemente se ti
muovi per una bu
buona causa...), stelle e, importa
tantissimo, parking.
Arrivati al Ristorante ti trovavi “accolto”, con
leegna scoppiettante nel camino, calore umano e
sorrisi dipinti sui volti felici, sia degli altri inv
invitati che dei Rangers che, grazie ad una maglie
maglietta blu regal
regalata da uno sponsor GENOVESE, si
son trasfo
trasformati in perfetti camerieri, barman e
maître di sala
sala; in cucina un gruppo affiatato di
“ragazze” infornavano, iimpiattavano, salavano
e pepavano ogni ben di Dio, tutto sotto la “direzione artist
artistica” del Patron del ristorante che,
grande amico di Mod
Modesto, subito dopo il ritorno
dal Camerun gli av
aveva proposto questo “ciclo”
di ccene solidali.
Farinate, pi
pizze, 2 primi, 2 secondi, contorni,
dolci delle Mill
Millemamme (mamme Millemani),
vino, birra, acqua, caffè, liquorini: questo è
quello che era nel pia
piatto, anche con ripasso finaale, nel migliore “Rangers Style”.
Nell'aria c'era solo ALLEGRIA.
La casa a Rumo è oramai nostra, i pagamenti
quasi tutti completati; la fase due è l'acquisto
del
el prato su cui i Rangers poss
possano giocare, correre, volare, cadere, rialzarsi sempre sotto lo
sguardo attento e vigile dei Responsabili, che
possono tranquillamente “cucinare e sorvegli
sorvegliare” senza muoversi dal Campo.
Le cene si susseguiranno, i comici cambi
cambieranno, gli invitati si riconosceranno, i sorrisi si
moltiplicheranno, ma il motivo per cui saliremo
sulle colline di Genova per stare IInSIeme,con
le gambe sotto il tavolo e le mani pronte a
stringersi, si chiamerà sempre e soltanto FAMIGLIA
MIGLIA, perché è di quello di cui si parla
quando ci si avvicina a Rumo.
Mina Traverso Semino
9
Zainini, zaini e zainoni.
Al ritorno dal Camerun,
febbraio
2015, P. Modesto
l’aveva buttata li,
una battuta come a
volte
capita:
“L’anno prossimo
porteremo ai bambini di Bafut 800
zainetti”.
Dire che in molti
gli abbiano creduto
sarebbe come dire,
una bugia, ma intanto la sfida era
Foto delle scatole con- partita.
tenenti gli zainetti, in Passano alcuni meattesa d’essere inseriti si, e la speranza
nelle valige, per il tra- che se ne fosse disporto in Camerun.
menticato, cominciava a filtrare fino
al momento del suo rilancio con l’ormai famoso
volantino che, immagino, sia arrivato molto
lontano: durante i campi a Rumo, nelle scuole,
nei conventi, nelle chiese, portato a mano, via
e-mail, come inserto di questo giornalino, a voce.
Voglio pensare anche trascritto a mano.
Detto con altre parole, la valanga era partita.
Dopo è stato tutto un susseguirsi d’iniziative
con il contributo di chi ha creduto nella iniziativa, nonostante il lavoro contrario di chi, Padre
Modesto ama chiamare gufi, quelli che: “intanto nelle valige non ci stanno”, “chissà quanto
pesano”, e via dicendo, una difficoltà dopo
l’altra.
Ma intanto gli zaini cominciavano ad arrivare:
dalla Teresina che con il suo impegno ha smosso mezzo Trentino, dalle scuole, dove i genitori
dei Rangers hanno sensibilizzato i vari consigli
di classe, dai bambini del catechismo sensibilizzati dalle catechiste, da Nonno Luciano che si
è consumato le dita a forza di piegare minigru
da regalare a chi avesse contribuito sotto qualsiasi forma all’operazione Camerun, dai com-
mercianti che, chi uno chi due o tre, hanno fatto
il loro dono.
E così via, con una gara benefica che invertendo un trend cronicizzato finalmente porterà in
Africa qualcosa di utile a dei bambini che non
possono permettersi una simile “ricchezza.”
Oops, mi correggo, l’idea degli zainetti è solo
l’ultima in ordine di tempo, perché in realtà segue a ruota a quella dei vestitini, degli astucci
con i colori, quella delle divise scolastiche (in
corso), il contributo economico a favore del
seminario da costruire in loco, e sopra, sopratutto i sostegni a distanza di molti bambini in età
scolare per i quali, ormai da molti anni un nutrito gruppo di famiglie e associazioni si impegna
economicamente per garantire quella istruzione
di base senza la quale, a qualsiasi latitudine non
è pensabile la crescita di una persona. Grazie a
tutti quelli che “hanno dato una mano” e soprattutto ai sei missionari che capitanati da Padre
Modesto porteranno in Camerun quanto raccolto.
Di seguito elenchiamo i nomi di chi ha contribuito alla raccolta, consci di non potere citare
tutti (di questo ci scusiamo) e non per una sorta
di esaltazione (inutile e non richiesta) ma per
dare il segno di quante brave persone esistano,
pronte ad aiutare, basta che ne abbiano la possibilità.
In ordine sparso la provenienza degli zainetti:
250 dal Trentino, 150 da Sestri raccolti da Mosaico, parrocchia e bambini del catechismo, 105
dalle di Suore San Giuseppe, 30 da San Nicola
di Corso Firenze, 60 scuola Mazzini, 30 scuola
San Paolo, 30 da Santuario Madonnetta, 80 dal
laboratorio di cucito della parrocchia di san
Giuseppe di Collegno, 20 procurati da Nonno
Luciano, 30 da benefattori vari.
Un ringraziamento particolare va alla signora
Adriana dell’associazione Mosaico che ha cucito circa 50 zainetti e alle signore Fatima e Elena
del centro cucito, che hanno curato la parte cucita di Collegno. E un grazie superparticolare a
Teresina, dal cui impeto benefico si è salvata
solo una piccola parte del Trentino.
Grazie, grazie a tutti e buon viaggio a Padre
Modesto, ad Andrea e Teresina suoi fratelli, a
Nonno Luciano, a Neda e a Tommasino.
M.S.
10
Fare pace col cervello!!!
Al supermercato che
frequento abitualmente sono stati assegnati
dei sorveglianti che
vigilano sui clienti
per arginare il fenomeno del taccheggio. Solo da questo elemento
potremmo ricavare una prima osservazione:
esiste chi prende i prodotti dai banchi e se li
intasca senza pagarli. Andando avanti nelle
considerazioni, anche applicando tutte le attenuanti dovute alla crisi economica, rubare resta cosa illecita. La sorveglianza è tenuta a segnalare i comportamenti scorretti: potrebbe in
ogni caso dare fastidio essere richiamato pubblicamente e quindi il capo-negozio, con discrezione, chiama in ufficio l’interessato, che è
stato sorpreso nell’atto del taccheggio, esortandolo a deporre la merce non pagata. Tutto passerebbe abbastanza inosservato se non ci fosse
la reazione dell’interessato che, con l’uso di
improperi ad alta voce, non fa altro che richiamare l’attenzione sul fatto. Il culmine però credo di averlo sentito qualche giorno fa quando il
cliente preso sul fatto, andava gridando che “
quello lì” non aveva diritto di intromettersi e
che lui non ci stava a farsi comandare. “Quello
lì” era il sorvegliante che – per un caso - aveva
la pelle nera . Invano il capo-negozio cercava di
portare spiegazioni alla faccenda: la sorveglianza è affidata ad una cooperativa che invia il personale a disposizione a seconda dei turni di lavoro e delle disponibilità; queste persone che
vengono da fuori possono anche scegliere tra
lavorare e chiedere l’elemosina ai lati della
strada, che gli “agenti” inviati avevano tutti requisiti di preparazione richiesti, ecc
Niente da fare: tante le spiegazioni e altrettante
le ricusazioni, fino ad un definitivo “Non verrò
più in questo negozio, dove una “persona per
bene” viene trattata come un ladro per colpa di
“quelli che vengono qui a rubare il lavoro invece di starsene a casa loro”. Non dimentichiamo
che c’era stata una flagranza di furto, segnalata
da un persona preposta alla sorveglianza.
Unico neo
neo, che il ladro era bianco e il sorvegliante di colore.
Pensiamo un poco: prima di parlare accertiam
accertiamoci di avere colle
collegato il cervello (e il cuore)!!!
Rita Musco
Il Recinto.
Tanti hanno fatto la promessa Rangers e conoscono bene il significato
del recinto di amicizia
che il Signore ha voluto
costruire intorno a noi.
E’ un recinto che dura da
trentadue anni, un rrecinto che è capace di allargarsi, stringersi, aallungarsi, aprirsi. E’ un recinto che a volte non perc
percepisci, ma poi
all’improvvi
all’improvviso, magari anche dopo tanti anni, lo
vedi, lo senti, lo tocchi. E’ un recinto che ti stupisce, che ti mette di buon umore, che ti dà la
carica. A volte ci dimentichiamo di Chi ha ccostruito questo recinto ed è per questo che ci m
meravigliamo di quello che è capace di fare. Nel
recinto si sta bene, ci si sostiene a vicenda, si
sta vicino … e nessuno si arrende!
Marco Bajano
Domenica 13 marzo.
Alla Madonnetta.
Provenienti da Collegno e da Sestri assieme al
gruppo locale, Millemani si è riunita alla M
Madonnett
donnetta per una intera giornata all’insegna
dell’
dell’unità d’intenti. Dopo la S.Messa celebrata
nella chiesa del Righi l’incontro è proseguito
nella cappelletta del Santuario per un momento
di riflessione sulle parole di Papa Francesco.
Il pranzo condiviso nella famosa taverna Modi
stipata all’inverosimile è stato il preludio
all’incontro pomeridiano nel quale si è parlato
delle varie imminenze riguardanti l’asso
l’associazione. Fondazione, Campo primavera, nuovo
libro di P.Modesto, cene di autofinanziamento
al Righi, iil film della vita associativa che Guido
intende girare nei prossimi campi estivi sono
stati i temi principali. Ci siamo lasciati nel tardo
pomeriggio con la promessa di rivederci presto.
A.V.
11
“Salire o non salire sul
Ducato: questo è il dilemma”
Un controllo dal meccanico per la Direzione GRM.
Il pulmino/furgone/Ducato è un simbolo
fondamentale all’interno del gruppo Rangers
perché
permette
di
muoversi
in
maniera
più
semplice, veloce e sempre
con un pizzico di “ironia”: rumori, rotture,
avvertimenti…
Quando si arriva a questo punto, bisogna
iniziare ad attivarsi: da noi, alla Madonnetta, si scrive un sms a Luca Lo Giacco, meccanico, e a Isacco, “consulente” fondamentale per le riparazioni. Il secondo step consiste, ovviamente, nel portare a riparare il
mezzo per garantire la nostra sicurezza e
quella dei partecipanti. Dopo questi passaggi, se tutto va bene, il pulmino è pronto per
essere utilizzato.
Questa introduzione, per certi versi bizzarra, e che potrebbe far pensare, per chi mi
conosce, a una “fissa” dovuta alla passione
per la guida, in realtà serve per parlare delle
Direzioni dei gruppi Rangers perché non
sempre i “motori” sono accesi a pieno regime. Per quanto riguarda il mio “orticello”, la Direzione GRM, è proprio così. Ci
sono, spesso, degli strani rumori, specialmente in dirittura della frizione e quindi del
cambio e si tende a rimanere sempre con la
marcia bassa, senza accorgersi che andare
in quinta, e non in seconda, è molto meglio
e, soprattutto, molto più gratificante. Non si
può nascondere che alle riunioni vi siano
molti partecipanti: 30 happiness, 20 happiness più o meno, 15 happiness più, 18 help
ma…conta solo il numero? O c’è di più...?
“C’è di più, c’è di più, in queste mani in
questo cuore c’è il tocco dell’Amore…” –
diceva, qualche anno fa, la canzone finale
di uno spettacolo del GRMP - ed è proprio
vero. I numeri fanno pensare a un enorme
impegno, ed è verissimo, da parte dei responsabili che ogni settimana hanno il coraggio di aprire la porta della sede e di passare un messaggio tenendo ai bambini e ai
ragazzi come se fossero “figli loro”. La difficoltà, però, sta il lunedì sera in cui non si
capisce sempre molto bene se tutti abbiano
chiaramente idea dei “fondamentali” del
nostro “recinto di amicizia che il Signore ha
saputo costruire intorno a noi”.
Avvertita questa mancanza, lunedì scorso
(08 febbraio), siamo andati da un meccanico speciale: il libro dei Rangers. Abbiamo
ripreso lo statuto
selezionando gli
articoli che si rifacevano di più
al nostro stato attuale: li abbiamo
condivisi e connessi alle cose che non vanno. La scelta è stata su questi cinque:
- Art.2 “Chi entra…per libera scelta…”:
non si entra nel gruppo Rangers perché obbligati, per forza, perché mi manda la
mamma perché (o solo perché) c’è un mio
amico… sarebbe troppo poco! A 9 anni uno
può prendere piccole decisioni che sono però grandissime come quella di entrare in un
gruppo più che in un altro. Perché una scelta come questa condiziona un sacco di altre
cose “…”. I motivi per entrare possono essere vari ma i motivi per continuare o per
prendere la promessa devono essere: confrontarsi con gli altri ragazzi, aiutare… per
essere poi aiutati, ma in modo particolare
per trovare un “recinto” dove uno si trova
bene.
- Art.3 “…No rimorchiati…”: non cè posto per questi ragazzi. Anche perché prima
12
o poi si stancheranno di stare nel gruppo.
Solitamente queste persone diventano degli
insoddisfatti perenni: hanno sbagliato in
pieno il modo di vivere. I rimorchiati e gli
stanchi sono i becchini del gruppo Rangers.
- Art.4 “Proposte e attività”: il gruppo va
avanti se ci sono persone che lo tirano. È
pericoloso stare seduti nel gruppo… prima
o poi ti alzerai e uscirai, magari sbattendo la
porta. Ma il gruppo di chi è? Chi lo deve
portare avanti? Io… E allora cosa aspetti a
lanciare quell’attività e portarla avanti? Le
attività sono senza gambe, aspettano le nostre. Il giorno in cui ci dimentichiamo di
trovare nuovi lavori il gruppo chiuderà.
- Art.9 “Divisione è organizzazione”: la
divisione in sottogruppi è per motivi organizzativi e non per dividere il gruppo, anzi.
- Art.15 “Fede Viva, Aperta e Gioiosa»: il
discorso della Fede non lo facciamo perché
abbiamo la sede alla Madonnetta (o a Sestri,
a Spoleto, a Collegno), o perché c’è un prete (così anche lui è contento) perché saremmo veramente dei poverini. Se lasciamo
ad altri questo “settore” riusciremo a fare
ben poco perché ben poche cose avrebbero
senso e mancherebbe la spinta interiore per
stare insieme e per essere contenti. Oggi
fortunatamente non si è obbligati a credere.
Oggi però fortunatamente si è anche capito
che non si può vivere senza affrontare e tentare di risolvere questo problema. Abbiamo
Dio dentro di noi, sia che lo vogliamo, sia
che facciamo finta di non accorgerci. Anche
se è molto difficile. Fede: è quella cosa che
ci fa sentire veri uomini e felici. È un dono?
Certo! Ma basta accoglierlo. Fede è camminare con Dio, anche il sabato sera. La
Fede deve essere: Viva perché va vissuta
momento per momento, Aperta a nuove esperienze per capire e Gioiosa. E se c’è uno
che non crede? Forse quello crede più di
quelli che non hanno problemi perché non
se li sono mai posti. Quindi tutti, almeno in
certi momenti, non
crediamo, quasi tutti
in certe situazioni
non crediamo. E aallora ci deve essere
dispon
disponibilità in tutti a
capire la S. Messa, o
le giornate di ritiro non sono… “tanto così
anche il Signore è sistema
sistemato”. Ma sono
mom
momenti indispensabili per “vivere” gli altri
momenti.
Questa è stata la nostra “revisione”: abbi
abbiamo riflettuto assieme riguardo questi punti
rispecchiandoci in quelle che sono le nostre
difficoltá, che non ci permettono, probabi
probabilmente, di vivere appieno la bellezza che caratterizza la realtà Rangers. Ogni tanto, rile
rileggere lo statuto e le nostre regole serve per far
sí di non dimenticare che, come in tutti gli
ambienti, bisogna seguire certi schemi perché
qualcuno prima di noi li ha pensati, sognati e
messi iin pratica, e ha reputato fosse meglio
cosí. La prova? Il gruppo va avanti da 32 aanni. A gonfie vele. L'essersi fermati un attimo
dalla routine quotidiana porterà a dei ca
cambiamenti? Siamo fiduciosi e positivi. In tanti
sono rimasti soddisfatti da questo lun
lunedì diverso dal solito.
Alle volte é proprio vero che basta partire
da
dalle cose piú semplici, quelle che diamo piú
per scontate. Alle volte é proprio vero che,
come dice qualcuno, "basta poco per divent
diventare supereroi".
Camilla Bajano, Rangers GRM
Invito:
Se lunedi 28 (pasquetta) non avete una meta
per la gita fuori porta, l’invito è per una giornata dedicata all’amicizia da trascorrere insieme alla Madonnetta, all’insegna di “La
Madonnetta come la Val Berlino”. Oltre a stare insieme avremo l’occasione di mangiare
una buona pasta seguita da specialità alla brace, sullo stile di ciò che passa il convento.
Per informazioni telefonare alla redazione.
La redazione
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Cronache dalla Missione.
Carissimi, dopo un pò
più di un mese dall'arrivo a Bafut, nostra
missione in Camerun
voglio darvi alcune
notizie per non lasciarvi preoccupati e
pensierosi. Qui le cose procedono tranquillamente, tanto in parrocchia come anche nel seminario con i nostri 11 seminaristi filosofi.
Questi ultimi sono in un momento di relax, perchè dopo gli esami del primo quadrimestre
stanno usufruendo di qualche giorno di vacanza. Domenica scorsa sono andato insieme a P.
Erwin, il confratello filippino, a celebrare Messa in una cappella... É servito per rendermi ancora più conto che le cose non sono facili...
Penso che abbiamo percorso non più di 20 Km.
per arrivarvi, ma abbiamo impiegato sia all'andata sia al ritorno un'ora e mezza. Strada da
Rally di Dakar. Conforta il fatto di incontrare
persone che percorrono anche loro molta strada
a piedi per partecipare alla Messa. La cappellina, forse 10x5, è scarna, senza intonaco e senza
pavimento, come forse la maggioranza delle loro case, con una copertura molto rimediata. Le
persone sono tranquille e serene... questo é fondamentale. Finita la Messa ci hanno fatto visitare la struttura che stanno preparando per la nuova cappella (20x12) e la Scuola costruita con
l'aiuto delle Associazioni e gruppi missionari
d'Italia. Stiamo iniziando i lavori della costruzione della prima delle tre ali del seminario, il
primo dell'Ordine in Africa, perchè fin'ora siamo in affitto nei locali della Parrocchia.
Il terreno é un po' distante dal centro e c'é bisogno di scavare un pozzo per l'acqua e di portarvi la rete di energia elettrica.
Il coraggio e la buona volontá non mancano,
perché sappiamo di poter contare con la generosità dei nostri amici. Siamo in attesa di ricevere
la visita di un gruppo di persone di Genova e
Torino guidate da P. Modesto nonostante le sue
condizioni di salute. Una preghiera reciproca e
un forte abbraccio a tutti
Fr. Doriano
-L’angolo di Nonno LucianoL’angolo di Nonno Luciano è dedicato alle
attività solidali del Nonno, un caro amico
di “Millemani” di Collegno, Genova e Spoleto oltre al Movimento Rangers. La collaborazione dura da tantissimi anni per questo gli dedichiamo molto spazio sul nostro
giornalino convinti che dalla sinergia non
possono che nascere buoni frutti.
Di seguito alcune esperienze e mail ricevute dal Nonno.
La redazione
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Due recentissime esperienze.
1- Vi racconto, domenica, 21 febbraio 2016, mi
trovavo in piazza per fare laboratorio nel mercatino della città di Pianezza. Qui, oltre al mercatino si festeggiava anche il carnevale. Peccato
che la festa si svolgesse in un’altra piazza lontana dal mercatino con il mio laboratorio. Conseguenza del fatto si son viste pochissime persone, tant’è che alcuni mercanti hanno ritirato
in anticipo le loro merci. Io ho voluto persistere
nell’attesa senza perdere la speranza. Verso sera
è passata una famiglia, composta da Viviana, la
mamma, papà ed una figlia di quattro anni. Sono stato fortunato a insistere, perché questa
mamma è una maestra elementare, che è rimasta entusiasta del mio laboratorio di carta e cartone, ma più di tutto della mia capacità manuale. Così ha pensato di parlarne con le sue colleghe; e da questo fortuito incontro ne è nato un
appuntamento per portare il mio laboratorio in
classe IV della scuola RIGOLA di Venaria Reale.
Ringrazio il SIGNORE che mi ha concesso
queste doti di manualità e creatività, che riesco
a trasformare in concreta Solidarieta’. Rimango
in attesa di e-mail con le vostre opinioni sul mio
lavoro solidale, per pubblicarle sul giornalino
nella nuova rubrica “Dialogando”. parlando di
cose buone.
Così si semina: Pace – Amicizia – Solidarieta’.
Nonno Luciano
14
spi2- Carissimi amici, domenica 13 aprile, P. Sale- Sto lavorando molto a cercare di creare uno sp
sio mi ha concesso il permesso di raccogliere rito di amicizia, unione e rispetto fra loro.
fondi in chiesa per cucire le divise scolastiche Pensavo se fosse possibile fare un lavoro di
per la scuola della Missione in Camerun. Ho gruppo. Ad esempio le stelline… Prendere un
striraccolto 340,00€, distribuendo 58 mini-grù, vaso, scrivere una frase ciascuno su una str
sciolina
e
fare
una
stellina…
Poi
metterle
tutte
simbolo della solidarietà. Questo significa 63
prodivise scolastiche. Sabato 12 aprile, alla messa insieme a rappresentare la classe. Se riesco pr
prefestiva, si sono avvicinati due anziani che vo a farlo da sola questo lavoro. Magari ha un
lavohanno fatto una offerta di 20,00€; dopo si son altro lavoretto facile da proporre loro per lav
fermati a dialogare, permettendomi di scoprire rare in gruppo.
che mi conoscevano molto bene tramite il Ho un’altra richiesta per lei:
Visto la sua età immagino
Chiodo. Dialogando ho capito che
che di storie da raccontare ne
erano amici di P. Modesto. Al terabbia molte.
mine della nostra conversazione, il
L’anno scorso avevo invitato
marito mi ha donato 50,00€ a me
una arzilla e vivace nonnina
personalmente, per aiutarmi nelle
giornalista a parlare della
spese che sto facendo per la solidascuola e della vita di una
rietà. Ringraziandolo per il suo gebambina negli anni ’40.
sto di generosità, ho messo la sua
Poi però mi ha detto che era
offerta assieme a quelle delle divitroppo impegnata, malgrado
se, dicendo che fortunatamente
l’età, e non è venuta.
non ho bisogno di aiuti economici
Mi piacerebbe, fra un origae che ringraziavo il Signore che mi
mi e l’altro, se ci parlasse
dona la salute per continuare. VoNonno
Luciano
con
uno
za
zaianche un po’ della vita di un
glio ringraziare questo signore, per
tempo non così lontano ma
questo gesto di generosità e di vero netto confezionato dal centro
così diverso. Lo proporrei
amore verso chi ne ha bisogno. Il cucito di Collegno.
come laboratorio di immagisuo gesto mi ha trasmesso nuove energie e tanta
ne e di storia. I bambini ne hanno molto bis
bisovolontà di continuare nella mia Solidarietà.
gno.
A tutti, un GRAZIE!!!
Nonno Luciano
Le e-mail Ricevute.
1-Buongiorno, splendido nonno Luciano. Ci
siamo incontrati oggi a Pianezza. Sono la maestra col cappello da jolly e con la bimba di 4
anni.
Volevo farle la richiesta per l’incontro – laboratorio nella scuola Rigola di Venaria.
Ho una classe IV elementare, bimbi di circa 9
anni. Nei prossimi giorni presenterò la richiesta
ai responsabili e per formalizzarla bisogna stabilire una data. Mi piacerebbe che proponesse ai
bambini un laboratorio con una semplice costruzione di origami da portare a casa.
Visto che è una classe che ho preso da sole tre
settimane, li ho trovati molto litigiosi.
Maestra Viviana
2--Buongiorno,
ioo organizzo (ormai poco perché non ho più
tempo) un’associazione di adulti di Torino.
L’ho incontrata oggi a Pianezza mi è piaciuto
molto il suo spirito. Vorrei proporre un incontro
serale (poco prima o dopo cena) o se preferisce
una domenica pomeriggio dopo pranzo, con un
laboratorio per adulti di origami.
In questo caso potremmo raccogliere dei fina
finanziamenti pe
per il suo scopo. Non garantisco grandi cifre, ma se ci fosse un buon afflusso qualche
vestito per gli scolari ci può uscire.
Per questa cosa, se è d’accordo ad offrircela,
possiamo stabilire una data, possibilmente di
venerdì o sabato sera o domenica pomeri
pomeriggio.
Grazie
Gaia
15
Se vuoi dare una mano a:
“Il Chiodo”
Puoi utilizzare il conto post.
C.C.P.62728571
intestato a: Mosaico Chiodo onlus
Sal. Campasso S.Nicola 3/3
16153 Genova
Per saperne di più su:
Millemani e Movimento Rangers:
www.millemani.org
www.movimentorangers.com
Per scriverci:
[email protected]
Il Chiodo n.
n.313–anno 18° - 25/03/2016
Sped. in a.p. art.2 CO 20/c L.662/96
Dir.Comm. Ge
Periodico di: GRS Gruppo Ragazzi Sestri.
Dir. responsabile P.Modesto Paris
Registrazione presso tribunale di Ge n°
23/99 art.5L. 8/2/48 n° 47 il 23/7/99
Redazione
Redazione: Mosaico Sal. Campasso di
S.Nicola 3/3
3/3-16153 Genova, inSIemeVOLA (Sp
(Spoleto), inSIeme X con: (Collegno, To) e Millemani Madonnetta (Ge)
Stamperia: Mosaico Genova
Genova.
Hanno collaborato a questo numero: tutti
coloro che hanno inviato un articolo, impaginato, stampato, piegato, etichettato e
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