oltre 20 milioni di euro di “danno” per aprilia dai mancati versamenti

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COPIA
OMAGGIO
Anno XXXII N.6
24 MARZO - 7 APRILE 2016
OLTRE 20 MILIONI DI EURO DI “DANNO”
PER APRILIA DAI MANCATI VERSAMENTI
DEI TRIBUTI
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 2
24 MARZO - 7 APRILE 2016
AERONAUTICA MILITARE
“UNA STORIA DI AZZURRO… E DI AMICIZIA”
È il progetto della 4ª Brigata (B.T.S.) di Borgo Piave (Latina)
L’evento e si concluderà il 29 maggio con il concerto della banda dell’Aeronautica militare in piazza del Popolo a Latina
Pubblicato un prezioso volume: “Nido d’Aquile – Storia dell’aeronautica in Agro Pontino
di Gianfranco Compagno
“Una storia di azzurro … e di
amicizia” è il progetto, pensato dal generale Giuseppe
Sgamba, comandante della 4ª
Brigata Telecomunicazioni e
Sistemi (B.T.S.) per la Difesa
Aerea e l’Assistenza al Volo
con sede a Borgo Piave (Latina), in via della Chiesuol e
realizzato grazie alla collaborazione e impegno dei suoi
uomini. “L’evento vuole fare
emergere il forte legame esistente tra il territorio pontino e
l’Aeronautica Militare, una
storia iniziata nel 1927 con la
presenza di tre campi di fortuna (Cisterna, Sezze Romano e
Terracina) che garantirono
sicurezza a tutti quei piloti che
sorvolavano i cieli laziali, fino
ad arrivare ai giorni odierni
dove sono presenti due reparti
d’eccezione dell’Aeronautica
Militare (4a B.T.S. e il 70°
Stormo) e come lo stesso agro
pontino è stato importante per
l’Aeronautica Militare con
personaggi contraddistinsi
per abnegazione e coraggio,
figure come quella di Giorgio
Rossi, di Publio Magini,
rispettivamente Comandante e
Pilota Istruttore della scuola di
volo senza visibilità (SVSV) o
di Alessandro Marchetti (nato
a Cori, 16.6.1884 – deceduto il
5.12.1966 ndr) noto progettista e costruttore pontino
entrando nella storia dell’Aeronautica mondiale. Lo scopo
è anche quello di raccontare
un periodo storico dell’agro
pontino e dell’Aeronautica
Militare alle nuove generazioni”. Questo è l’incipit della
brochure realizzata dal tenente
colonnello Massimo Sasso.
Un programma molto articolato, iniziato il 24 novembre
2015 con l’incontro con le
associazioni civili per organizzare l’evento e si concluderà il
prossimo 29 maggio con il
concerto della banda dell’Aeronautica militare in piazza
del Popolo a Latina. Una giornata è stata dedicata alla stampa per illustrare il programma
in generale e in particolare i
prossimi eventi. Giovedì 17
marzo è stato il “Media Day”.
I giornalisti sono stati ricevuti
presso il circolo ufficiali dal
comandante generale Giuseppe Sgamba. L’incontro è stato
introdotto dal maggiore
Domenico Guarino, responsabile della pubblicai informazione e comunicazione, presso
la sala stampa. Il comandate
generale Sgamba dopo aver
dato il benvenuto ha illustrato
alla stampa il centro militare
di Borgo Piave. La 4a Brigata
è un centro di eccellenza tecnologica, responsabile della
manutenzione di tutti i siti
radar e della difesa aerea e di
tutto quelle che sono le radio
assistenze per il volo civile e
militare. I centri dipendenti
vanno dal Veneto a Lampedusa. Il primo compito dell’Aeronautica Militare è garantire
la difesa aerea del territorio
che facciamo con i radar e i
velivoli intercettori. “Non c’è
democrazia senza difesa”. Lo
IL COMANDANTE
Il Generale di B.A. A.A.r.n.n. Nav. Giuseppe SGAMBA è nato a Roma il 22 luglio 1963 e proviene
dai corsi normali dell’Accademia Aeronautica frequentata negli anni 1982 – 1986, con il corso
BOREA IV. Nel 1982 è stato nominato pilota di aeroplano sul velivolo SF-260 e nel 1987 ha conseguito il brevetto di Navigatore presso la base aerea di Mather in California. Nel 1988 ha conseguito l’abilitazione come “Navigatore Militare sul velivolo TORNADO” presso la base aerea di Cottesmore in Gran Bretagna. Sempre nel 1988 è assegnato al 36° Stormo di Gioia del Colle dove opera
sino al 1995. Dal 1995 è trasferito alla Rappresentanza dell’Aeronautica Militare Italiana presso la
Royal Air Force di Cottesmore in Gran Bretagna in qualità di “Istruttore di Volo di Tattiche Operative” (CBOC). Nel 1999 rientra in patria ed è assegnato al 6° Stormo di Ghedi dove ricopre l’incarico
di “Capo Sezione Simulatore di Volo” in seno al GRUPPO ISTRUZIONE OPERATIVA TORNADO. Nel 2001 assume l’incarico di “COMANDANTE DEL 406° GRUPPO SERVIZI TECNICI
OPERATIVI” del 6° Stormo. Nel 2002 viene inviato presso la RAMI di Washington come rappresentante Nazionale nel Team C4I (interoperabilità), in seno al programma Joint Strike Fighter. Nel
2005 rientra in patria e assume l’incarico di responsabile di progetto presso il 4° Reparto dello Stato
Maggiore Aeronautica occupandosi dello Sviluppo ed In -Service del velivolo F2000. Nel 2009 assume l’incarico di Comandante del Reparto Tecnico operativo di Guerra Elettronica che termina a
Luglio 2012. Nel 2012 assume poi l’incarico di Capo Ufficio Sistemi Comando e Controllo della 3a
Divisione in seno al Comando Logistico. Il 24 settembre 2014 ha assunto l’incarico di Comandante
il 4° Reparto Tecnico Manutentivo, Difesa Aerea/Assistenza al Volo/TLC. A far data dal 15 Dicembre 2014, a seguito della ridenominazione dell’Ente, ha assunto l’incarico di Comandante della 4ª
Brigata Telecomunicazioni e Sistemi per la Difesa Aerea e l’Assistenza al Volo. Dal 24 settembre
2014 il Gen. B.A. Giuseppe SGAMBA è anche Comandante del Presidio Aeronautico di Latina. Il
Gen. B.A. SGAMBA è sposato con la Signora Paola MEFFE e ha due figli: Edoardo e Ludovica
scopo dell’incontro è stato
quello di fa conoscere altri
aspetti, altre sfaccettature
della 4ª Brigata B.T.S. Il
Comandante ha sottolineare la
vicinanza con il tessuto sociale, “Non vogliamo essere
conosciuti solo per le “Frecce
Tricolori” o per il servizio
meteorologico, offriamo servizi di soccorso a navi o imbarcazioni in difficoltà, siamo di
supporto alla pubblica incolumità, in collaborazione con la
protezione civile” dice il generale Sgamba. L’Aeronautica.
Interviene anche per singole
emergenze tipo: trasporto
sanitario di organi da trapiantare o trasporto di trapiantandi
verso i centri specializzati.
Oltre gli Stati Uniti, l’Italia è
la seconda nazione per capacita per il biocontemimento di
malati affetti da virus o infezioni (vedi Ebola). In una
recente conferenza stampa il
prefetto di Latina Pierluigi
Faloni ha reso noto che era
stata attivata la procedura
nazionale di trasporto in alto
biocontenimento di un paziente per sospetto caso di ebola.
fortunatamente il soggetto è
risultato negativo al virus. Con
questo spirito sono stati realizzati una serie di eventi culturali per far conoscere quella
che la natura della aeronautica
che si basa su tre concetti fondamentali: “Passione, Etica e
Competenza”. La provincia ha
accolto gli uomini dell’Arma
Azzurra, da circa 60 anni, per
questo motivo si è pensato di
fare conferenze nelle scuole,
per far conoscere meglio la
forza armata dell’aria. “ Una
delle nostre sfaccettature e la
generosità, apparteniamo ad
Gen. B.A. Giuseppe Sgamba
una grande famiglia fortunata
e vogliamo distribuire un po’
di fortuna sul territorio, siamo
persone normali ma anche un
po’ speciali” con queste parole
il generale Sgamba ha terminato il suo intervento. Il dettaglio del programma è stato
illustrato dal tenente colonnello Massimo Sasso, con video
d’epoca e slide. Le attività
illustrate sono: l’assegnazione
di borse di studio, conferenze,
mostra storica, fotografica e
filatelica, giubileo dei militari,
giornate della memoria, incontri con l’arte, conferenze nelle
scuole, giornate della memoria, maratonina azzurra e concerto della banda dell’Aeronautica Militare. Al termine
della giornata il comandante
generale Giuseppe Sgamba ha
fatto un gradito omaggio ai
partecipanti un prezioso volume, dal titolo “Nido d’Aquile
– Storia dell’Aeronautica nell’Agro Pontino” edito da Erald
Editore in collaborazione con
la D’Arco edizioni. Realizzato
anche grazie ad una serie di
sponsor sensibili all’iniziativa.
L’autore del volume è il generale Euro Rossi, già comandante del 70° Stormo, che ha
sede presso l’aeroporto Enrico
Comani di Latina Scalo. Si
tratta di un’edizione fuori
commerci finalizzata alla raccolta di fondi da destinare per
opere benefiche. I primi ricavi
hanno consentito di donare
un apparato elettrocardioiografico mobile all’ospedale di
Latina Santa Maria Goretti.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL
LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 3
La nuova ordinanza della Corte dei Conti prende di mira la “sostanziale indifferenza dei soggetti officiati dei controlli”
OLTRE 20 MILIONI DI EURO DI “DANNO” PER APRILIA
DAI MANCATI VERSAMENTI DEI TRIBUTI
Inseriti 16 Comuni del Lazio per un danno di oltre 28 milioni di euro
di Riccardo Toffoli
Tutti i Comuni colpiti dal
caso
“Tributi
Italia”
dovranno inviare una relazione alla Corte dei Conti
nella quale dovranno indicare gli incassi dei tributi
effettuati da Tributi Italia e
i riversamenti nelle casse
comunali per gli anni 2007,
2008, 2009. Prosegue il
nuovo filone d’indagine
aperto dalla Corte dei Conti
e di cui avevamo già scritto
nei numeri scorsi, sulla
vicenda Tributi Italia aperto
nei confronti di due dirigenti del Ministero dell’Economia la cui responsabilità, per la procura contabile, sarebbe “ricollegata alla
loro manifesta negligenza e
alle omissioni di attività
doverose (emissione di
provvedimenti di decadenza nei confronti della Tributi Italia S.p.a.) nel quadro
delle attribuzioni spettanti
essendo incardinati nella
Direzione Centrale Fiscalità Locale e nella Commissione di vigilanza sull’albo
dei riscossori”. La nuova
ordinanza è stata pronunciata dai magistrati Ivan De
Musso, Marcovalerio Pozzato e Enrico Torri e prevede appunto l’ordine di un
supplemento di istruttoria
per capire quanto effettivamente incassato da Tributi
Italia e quanto è stato effettivamente riversato nelle
casse comunali. Tra i
Comuni, esattamente 16 nel
Lazio, il maggior peso è di
Aprilia. Il nodo riguarda
l’omissione dei versamenti
dei tributi nelle casse dei
Comuni. “Tra i comuni del
Lazio che hanno subito
ingenti danni dall’attività
della Tributi Italia –si legge
nell’ordinanza- vi è anche
quello di Aprilia che alla
data del 22.07.2010 vantava
un credito di 21 milioni 522
mila 180 euro e 74 centesimi”. Secondo la corte: “la
gestione gravemente ano-
mala della predetta società
si è protratta indisturbata
per anni, nella sostanziale
indifferenza dei soggetti
officiati dei controlli interni
alla società e degli organi di
vigilanza esterni”. Per questo motivo è stato avviato
questo nuovo filone d’indagine. Secondo la magistratura il danno totale dei
Comuni del Lazio, ammonterebbe a 28 milioni 634
mila 728 euro e 87 centesi-
mi. “I comuni laziali –continua l’ordinanza- hanno
subito un rilevantissimo
danno, da ricollegare ai
mancati versamenti da
parte del concessionario
Tributi Italia a decorrere dal
2007 (epoca dalla quale la
Direzione Centrale Fiscalità Locale e la Commissione
per la gestione dell’Albo
dei soggetti privati abilitati
a effettuare l’attività di
liquidazione, accertamento
e riscossione dei tributi e di
altre entrate degli enti locali avrebbero potuto adottare
i provvedimenti di decadenza della Tributi Italia)”.
E ancora: “A decorrere
almeno dall’anno 2007
sono giunti alla predetta
Direzione Centrale varie
segnalazioni di enti locali
che denunciavano mancati
versamenti delle riscossioni
effettuate dalla Tributi Italia o sue incorporate e/o
collegate, o gravi irregolarità della sua gestione”. L’elenco parte da una segnala-
zione del Comune di Monte
Sant’Arcangelo (Fg) risalente al 5 marzo 2007. A
seguire tantissimi altri
Comuni come Villarosa
(En), Manfredonia (Fg),
Sannicandro
Garganico
(Fg), Abano, Nettuno (Rm)
e tanti altri. “L’ufficio
inquirente –prosegue l’ordinanza- chiede la condanna dei convenuti, secondo il
criterio di riparto ritenuto
congruo da questo Giudicante, al pagamento in
favore degli enti locali indicati di seguito della complessiva somma di 28
milioni 364 mila 728 euro e
87 centesimi”. Segue l’elenco dei 16 Comuni tra i
quali appunto Aprilia (che
con i suoi 20 milioni, 34
mila 937 euro e 30 centesimi) ha il peso più consistente. Tra i Comuni figurano anche quello di Nettuno
(oltre 5 milioni di euro) e
Civitavecchia (un milione
di euro circa). Zero euro
per Pomezia e Cave.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
La denuncia del Tribunale per i Diritti del Malato di Aprilia in una conferenza stampa sul decreto Lorenzin
“CONFUSIONE SULLE RICETTE. A CHI TOCCA PRESCRIVERE ANALISI E FARMACI?”
Frollano: “Riceviamo nel nostro ufficio continue lamentele di persone mandate dallo specialista dal medico di base,
il quale poi si rifiuta di prescrivere esami e medicinali indicati dallo specialista stesso”
di Riccardo Toffoli
Porre fine alla confusione
generata dal decreto attuativo
del ministro Lorenzin. Questo
il motivo di una conferenza
stampa negli uffici del Tribunale, posti al poliambulatorio Asl
di via Giustiniano giovedì 10
marzo. Presente il nuovo delegato del Tribunale Claudio
Frollano che prenderà il posto
di Teodoro Passeretta. Passeretta non lascia l’attività, ma
affiancherà i nuovi membri
dopo aver fatto tante battaglie
per la sanità apriliana, aver
visto costruire e crescere il
nuovo poliambulatorio. Presenti anche Enrico Caso e
Carlo di Rienzo di Cittadinanzattiva. L’obiettivo delle nuove
direttive è quello di evitare
esami inutili e sprechi. Non
sono previste per ora sanzioni
ai medici. Il 12 febbraio si è
tenuto un vertice con il Ministro Lorenzin proprio sul
decreto “taglia-esami” su alcune criticità poste dai medici. Al
termine dell’incontro, il ministro ha sottolineato che non ci
sarà un superticket per le ricette, né ci saranno sanzioni per i
medici che prescriveranno
ricette “inappropriate” annunciando che solo quando il
nuovo sistema entrerà in regime, sarà avviato il monitoraggio e le “sanzioni” saranno discusse in una conferenza StatoRegioni. Insomma la garanzia
alle cure viene assolutamente
rispettata. Eppure il Tribunale
lamenta una confusione tra
medici di base e specialisti
sulle “ricette”. “C’è tanta confusione sia sul ruolo che sulle
responsabilità di tutti i preposti
ai vari livelli a tutelare la nostra
salute. –dice Frollano- Ci par-
cialista stesso. Dovrebbe almeno dichiarare le motivazioni
della mancata prescrizione. Il
paziente rimane interdetto, non
può accettare che una cura o
delle indagini prescritte da uno
specialista che ha esaminato il
suo caso vengano rifiutate dal
Il nuovo delegato del Tribunale per i Diritti del Malato
di Aprilia Claudio Frollano
lano di budget, di risparmio suo medico di base. In qualche
sulla spesa pubblica, ma abbia- caso si sentono rispondere:” Se
mo la certezza che questa vuole ha la ricetta bianca, può
situazione di instabilità sta gra- pagare il farmaco o l’analisi”.
vando pesantemente sui citta- Il punto però è: “Serve o non
dini. Riceviamo nel nostro serve questo medicinale?” E
ufficio del Tribunale per i qui il medico deve dare esatta
Diritti del Malato, presso la motivazione con scienza e
Asl, continue lamentele di per- coscienza. Questo nuovo
sone mandate dallo specialista approccio va gestito, altrimenti
dal medico di base, il quale poi rischia di essere strumentalizsi rifiuta di prescrivere esami e zato da tutti, pazienti e dottori,
medicinali indicati dallo spe- generando solo confusione.
Anche gli specialisti perché
sembrano solo essere obbligati
a prescrivere su ricetta rosa
solo le necessarie indagini strumentali e non i medicinali. E
perché poi ricade nella discrezionalità del medico di base
prescriverle? Ministero della
Salute, Regioni e medici in
questi giorni sono impegnati
nella revisione dei criteri e
nella circolare esplicativa del
Decreto Appropriatezza. Ma
intanto i cittadini stanno subendo una violazione del diritto
alla salute, costretti a pagare
per curarsi o a rinunciare alle
cure con conseguenze prevedibili. Questa situazione, inoltre,
costringe spesso i pazienti a
recarsi da uno specialista privato, visti i tempi di attesa per
accedere a quelli del SSN. Il
Tribunale per i Diritti del
Malato ha chiesto la sospensione di tale Decreto che ed ha
attivato un Osservatorio per
sostenere tutti coloro che si
imbattono in limitazioni nelle
cure, rinvio al privato, rimpallo di competenze tra medici di
famiglia e specialisti. Si invitano quindi i cittadini a fornire al
Tribunale per i Diritti del
Malato di Aprilia le segnalazioni in merito a tale problematica, per poter migliorare il servizio e tutelare la salute pubblica. La nostra salute deve essere
l’unico obiettivo dei nostri
medici, di base o specialisti,
che devono sentirsi liberi di
poter prescrivere medicinali e
indagini idonei alla cura e alla
prevenzione delle malattie, in
base alle specifiche necessità
individuali del paziente”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Intervista all’assessore all’ambiente Alessandra Lombardi nominata coordinatore del tavolo del comitato referendario contro le trivelle
L’AMBIENTE NON HA COLORE POLITICO”
Molte le liste che hanno aderito al comitato, ma significativa l’assenza di altre
di Riccardo Toffoli
Distinguo, balletti politici, banchetti doppi. Il referendum sulle trivelle ad Aprilia spacca anime e movimenti.
Il primo distinguo arriva dall’Anpi (associazione nazionale partigiani) che con un comunicato a firma del presidente uscente Filippo Fasano fa il primo distinguo:
“teniamo a precisare che l’Associazione Anpi “Vittorio
Arrigoni” di Aprilia non era presente alla riunione a cui
si fa riferimento né ha firmato alcun documento di adesione al Comitato, pur considerando importante per i cittadini lo strumento referendario per continuare a lottare
per l’affermazione dei diritti ai beni comuni, per salvaguardare la qualità del proprio ambiente e della propria
salute non condizionati dalle scelte economiche, per il
rispetto della Carta costituzionale. L’Anpi pertanto si
impegna a sostenere la campagna referendaria per il sì
riservandosi piena autonomia d’azione, strumenti e
metodi di coinvolgimento”. Poi un comunicato congiunto a firma di Rifondazione Comunista di Aprilia e Sinistra Anticapitalista nell’invitare i cittadini a votare sì al
referendum, hanno anche fatto notare che “saranno in
piazza con banchetti informativi durante tutta la campagna referendaria”. Il comitato però, si amplia. Abbiamo
fatto il punto con Alessandra Lombardi della Rete Civica e assessore all’ambiente del Comune di Aprilia che è
stata nominata coordinatore del tavolo.
Cosa vi aspettate da questa campagna referendaria?
“l’obiettivo finale è di indicare al governo quali sono le
intenzioni dei cittadini sull’ambiente. In particolare far
capire al governo che la strada delle fonti energetiche
fossili non è il futuro, ma la fine del nostro paese. Il referendum, se vincerà il sì, farà capire che l’Italia dice basta
alle fonti fossili”.
In effetti però, il quesito referendario è specifico. E’
vero che anche se vince il sì, si continuerà a trivellare
il mare?
“Il referendum eliminerebbe l’autorizzazione infinita
alle autorizzazioni. In pratica ripristinerebbe la scadenza.
Però non si dice che ci saranno almeno 20 nuove altre
autorizzazioni sull’Adriatico che il referendum impedirebbe. Insomma non mi sembrano proprio così le cose”.
Un’altra riflessione riguarda gli incidenti. I sostenitori del no, dicono che gli incidenti sono maggiori con le
petroliere che con gli scavi. E alla fine se non si trivella, ci saranno più petroliere nell’Adriatico.
“Anche questo non è vero. Gli incidenti avvengono proprio sulla trivellazione. Addirittura avvengono incidenti
durante le fasi di ricerca. Ci sono piattaforme che hanno
preso fuoco. Lei immagini cosa succederebbe sull’Adriatico che a differenza degli Oceani è veramente una
pozza di acqua”.
Chi ha aderito finora al comitato?
“Aprilia Possibile, la Rete dei Cittadini, Fare Verde, Sinistra Italiana, L’Altra Faccia della Politica, Aprilia Democratica, Unione Civica, Forum per Aprilia, Legambiente,
Quartiere Agip, La Gogna, Fossignano, La Frusta Politica, il Consiglio dei Giovani e tanti cittadini singoli.
Ricordo per precisione che Arci La Freccia, ex Mattatoio
per intenderci, pur mettendoci a disposizione la logistica,
non ha aderito ufficialmente al comitato. Siamo una
bella realtà che continua a crescere. Molte liste devono
ancora dare la loro adesione ufficiale e aspettano di concludere i doverosi passaggi interni”.
Eppure in questi giorni ci sono state diverse polemiche. Soprattutto perché nel comitato sono entrate
persone e liste apertamente di centrodestra. Come
risponde?
“Rispondo che l’ambiente non ha colore politico. Il colore dell’ambiente è il verde. Intorno ad un tavolo referendario si sono unite delle persone con l’unico scopo di
raggiungere l’obiettivo. Un lavoro molto difficile soprattutto visto il silenzio dei media su questo referendum”.
Come pensa di convincere i cittadini di Aprilia ad
andare a votare? Diranno che il problema per loro è
molto distante.
“Guardi questo già mi è stato detto. Al di là delle trivelle, questo referendum è un chiaro indirizzo al governo
contro le energie fossili e per una politica ambientale
sostenibile. Inoltre è un atto di democrazia. Non si può
fiaccare lo spirito democratico degli italiani, dicendo di
non andare a votare. Spirito democratico che attualmente il referendum è l’unico ancora a rappresentare visto
che il Parlamento non è eletto direttamente dai cittadini”.
20 BICICLETTE IN ARRIVO
AD APRILIA
20 biciclette Ducati vinte dal Comune di Aprilia per una
politica sostenibile. Con grande soddisfazione l’assesso-
re Lombardi annuncia
l’inserimento di Aprilia
tra i comuni vincitori
del bando del Ministero
dell’Ambiente per la
mobilità sostenibile.
“All’inizio il Ministero
ci aveva escluso perché
avevamo poche piste
ciclabili –ci spiega l’assessore- poi invece,
siamo stati inseriti. Le
20 biciclette saranno
utilizzate da dei cittadini conosciuti in città e
presi come modello per
spronare tutti a muoversi in bicicletta in città,
favorendo in questo
modo la riduzione delle
emissioni in atmosfera”.
nella foto l’ass.re
Alessandra Lombardi
IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
Un documento politico Pd-La Penna è in discussione tra i sindaci. Obiettivo: bloccare la vendita del
socio privato di Acqualatina ad Acea comprando le sue quote
LA GESTIONE DELL’ACQUA POTREBBE TORNARE PUBBLICA
Intervista in esclusiva al consigliere provinciale Vincenzo Giovannini: “opportunità unica per una svolta epocale”
di Riccardo Toffoli
“Il Pd uscì dalla maggioranza,
proprio sull’acqua. Il Partito
Democratico ha sempre avuto
una posizione chiara sull’acqua. Siamo sempre stati per la
gestione pubblica dell’acqua. E
questa volta, ce la faremo”.
Così parla il consigliere provinciale Vincenzo Giovannini e
vicesegretario provinciale del
Pd che negli ultimi giorni, indipendentemente dagli attacchi
politici strumentali (piacerebbe
sapere all’opinione pubblica
dove sta il giardino degli aranci
che ha coinvolto una campagna
di raccolta fondi l’anno scorso
tra cittadini), ha condotto una
battaglia insieme alla segreteria
provinciale e alla presidenza
della provincia di Latina per
trovare un accordo unanime
nella conferenza dei sindaci
volto a rendere Acqualatina una
gestione a totale partecipazione
pubblica. Il percorso che è stato
ufficializzato il 15 marzo a tutti
i sindaci negli uffici provinciali, è frutto di un lavoro interno
del Partito Democratico condiviso dall’attuale presidente provinciale Eleonora Della Penna
ed è stato presentato dal sindaco di Formia in quota Pd, Sandro Bartolomeo, da anni paladino e sostenitore dell’acqua pubblica. L’accelerazione sull’acquisto delle quote da parte dei
sindaci (e quindi la trasformazione della società in azienda
pubblica) è dovuta alla volontà
del privato che detiene attualmente il 49% delle quote, di
vendere. E il compratore interessato, è appunto Acea che ha
presentato già uno studio di fattibilità. I sindaci allora, in base
al regolamento, potrebbero
bloccare l’operazione Acea,
decidendo di comperare le
quote del privato. L’incontro
con i sindaci voluto dal presidente Eleonora Della Penna è
stato il primo tassello per arrivare all’approvazione da parte
della conferenza dei sindaci di
un documento per la ripubblicizzazione dell’acqua. Dopo
l’incontro, il presidente della
Provincia ha scritto a Nicola
Zingaretti, governatore del
Lazio per un incontro al fine di
rendere attiva la partecipazione
della Regione a questo progetto, e sostenerlo anche economicamente. Nella prossima conferenza dei sindaci, l’ordine del
giorno Pd-La Penna sarà discusso e se approvato, sarà una
svolta epocale per la gestione
dell’acqua nella provincia di
Latina. Ai lettori del giornale
del Lazio, proponiamo la lettura della bozza del deliberato.
“Di riconoscere –si legge nel
documento- i comuni rientranti nell’ambito dell’Autorità d’Ambito Ato4 Lazio
meridionale Latina, quali
attori principali del processo
di costruzione di un nuovo
modello di gestione del servizio idrico; di avviare un percorso volto ad individuare
una forma di gestione del ser-
vizio idrico integrato che nel
rispetto della normativa
vigente, si basi sull’operatività di un soggetto giuridico di
diritto pubblico con le caratteristiche di azienda condotta
con metodo economico e
orientata al perseguimento
dei principi di efficienza, di
efficacia e di economicità dell’azione amministrativa; di
predisporre entro 30 giorni
uno studio di fattibilità che
sia in grado di evidenziare i
benefici e le opportunità del
passaggio al nuovo modello di
gestione evidenziando le criticità, i possibili rimedi e gli
impatti finanziari sui singoli
comuni dell’Ato4 Lazio meridionale Latina; di consentire
ai comuni dell’Ato4 attraverso l’accesso a tutta la documentazione contabilie-amministrativa disponibile, di
giungere entro 30 giorni ad
una valutazione delle quote
private, eventualmente da
acquistare, commisurata al
valore economico effettivo del
patrimonio sociale nel suo
complesso; di consentire ai
comuni dell’Ato4 Lazio meridionale Latina di costituire
una delegazione con il mandato di esplorare le condizioni di un eventuale accordo
con il socio privato dell’attuale società gestore del servizio
idrico integrato, da comporsi
in base ad un criterio di rappresentatività territoriale”. Il
sindaco di Aprilia Antonio
Terra ha partecipato alla riunione, salendo nelle stanze provinciali insieme a Vincenzo Giovannini condividendo il percorso, salvo poi nel pomeriggio
divulgare un comunicato nel
quale ha accusato il consigliere
provinciale di “incoerenza”.
Non ha però specificato nel
comunicato, se il Comune di
Aprilia sarà presente alla votazione di questa proposta di delibera che appunto rivoluzionerebbe tutta la gestione dell’acqua nella provincia. Sicuramente dovrà consultarsi con i
legali, ma ci auguriamo che il
sindaco voglia comunicare alla
città le sue intenzioni, su un
tema che è ancora molto sentito.
L’INTERVISTA IN ESCLUSIVA AL CONSIGLIERE
PROVINCIALE VINCENZO
GIOVANNINI: “IL SINDACO E’ SMEMORATO”
Abbiamo così chiesto un’intervista, in esclusiva, al consigliere provinciale Vincenzo Giovannini per capirne di più sull’operazione.
Consigliere, partiamo dalla
volontà del privato di vedere le
quote.
“Questa intenzione era emersa
circa tre anni fa. La presentò
l’allora presidente della provincia Armando Cusani che chiese
alla conferenza dei sindaci di
avere il mandato per iniziare la
trattativa. I sindaci ovviamente,
chiesero che la delegazione
fosse più ampia, di certo non
composta unicamente da
Armando Cusani. L’operazione
non ebbe seguito. Infatti come
tutti sanno, le vicende politiche
hanno governato la scena politica provinciale, c’è stato un
rinnovamento della Provincia
che ha portato all’elezione di
Eleonora Della Penna”.
Ma Acea si è dimostrata interessata alle quote?
“Acea ha presentato uno studio
di fattibilità al privato che è
sempre intenzionato a vendere
le proprie quote. Il regolamento
parla chiaro. Il privato deve
chiedere il parere della conferenza dei sindaci che entro 10
giorni dovrà decidere. Per questo non appena ci sarà la proposta, è evidente che il privato
attiverà le procedure previste
dal regolamento e noi dobbiamo essere preparati”.
Il Pd quindi pensa di bloccare
l’operazione Acea, proponendo al privato l’acquisizione
delle quote da parte dei Comuni della provincia?
“Riteniamo che questa sia
un’opportunità unica che ci si
presenta per tornare alla gestione pubblica dell’acqua. E’ chiaro che prima di far questo, è
necessario uno studio di fattibilità sia per il costo delle quote
che saranno a carico del pubblico, sia dei costi della gestione.
Oggi Acqualatina è un carrozzone che ha 400 dipendenti
circa, è una macchina molto
appesantita”.
I bilanci sono in attivo?
“Così viene certificato. Le relazioni parlano anche di miglioramenti consistenti nel servizio,
che ad Aprilia non vediamo. La
nostra città ha bisogno di maggiori investimenti e i sindaci
devono avere coraggio”.
Qual è stato il vostro percorso?
“Il Pd ha fatto un percorso
interno con i suoi sindaci.
Ricordo, ci tengo a dirlo, che il
partito è sempre stato favorevole alla gestione pubblica dell’acqua. Abbiamo fatti incontri
e diverse riunioni dei sindaci, a
cui ha partecipato anche il
nostro consigliere regionale
Enrico Forte. Da queste riunioni, è scaturita la proposta che
oggi sta sul tavolo di tutti i sindaci della provincia e del presidente provinciale che l’ha condivisa”.
Uno scoglio sono i commissari.
Molte realtà importanti della
provincia, come ad esempio
Latina, sono commissariate. Il
dialogo si terrà anche con i
commissari? Si tratta di una
scelta politica che forse un
commissario non si assumerà.
“Questo è uno dei nodi. Abbiamo chiesto che si ricomponga
al suo completo la conferenza
dei sindaci per discutere della
proposta di Acea. Gli incontri
riguarderanno tutti i Comuni
compresi quelli commissariati
ovviamente”.
Certo che aspettare le prossime amministrative è anche
un’arma a doppio taglio. Se a
Roma dovesse vincere il M5S,
la nuova compagine amministrativa potrebbe bloccare l’operazione Acea e dare più
tempo ai sindaci di organizzarsi?
“E’ un’ipotesi che è in piedi. Io
però vorrei fare l’esempio di
e non veritiero. Tratta una questione diversa, totalmente
diversa da quella che stiamo
discutendo, lo fa proprio mentre abbiamo condiviso la mattina stessa un percorso comune
(anche se non faccio parte della
conferenza dei sindaci ma
come vicesegretario provinciale mi sono interessato personalmente di tutta la vicenda) e lo
fa con un attacco personale nei
miei confronti assolutamente
strumentale. Sono rimasto
molto perplesso e mi ha meravigliato molto”.
Facciamo chiarezza. La si
accusa di aver votato una delibera di giunta per il mutuo
Depfa Bank durante l’epoca
Santangelo.
“Il Pd ha fatto tanti errori in
passato. Sicuramente è stato un
errore entrare nella giunta Santangelo, ma il Pd sull’acqua ha
avuto una posizione sempre
coerente con i suoi principi per
l’acqua pubblica. Quella delibera era un inizio di un percorso che, come tutti sanno, ha
portato sull’acqua la caduta
dell’amministrazione Santangelo e la mancata firma di adesione del Comune di Aprilia a
quel mutuo. Questi sono i
fatti”.
Tutti ricordano infatti, che il
Pd di Aprilia fece cadere la
giunta Santangelo proprio sull’acqua. Fu una scelta sofferta?
“Vorrei ricordare quei giorni. Il
19 dicembre 2008 il sindaco
Calogero Santangelo andò a
Il consigliere Vincenzo Giovannini
Latina per il mutuo. Noi gli
avevamo comunicato che se lo
avesse fatto, il Pd sarebbe uscito dalla maggioranza. E così è
stato. Il 21 dicembre mi sono
dimesso da assessore e vicesindaco. Fu la fine della giunta
Santangelo. Lei mi chiede se fu
una scelta sofferta. Quando fai
parte di una maggioranza, è
come essere in una grande
famiglia. Ci partecipi attivamente, porti i tuoi contributi,
cerchi di mandarla avanti. Fino
ovviamente dove è possibile.
Sull’acqua il Pd ha sempre
avuto una posizione chiara.
Non si poteva derogare da un
principio politico. Fu una scelta
sofferta? Assolutamente sì.
Pagammo lo scotto elettorale,
lo sapevamo già, ma oggi Aprilia è svincolata da quel mutuo”.
Frosinone dove Acea ha provato ad inserirsi nella gestione
dell’Ato. I sindaci in maniera
compatta hanno bloccato l’operazione”.
Perché secondo lei Acea non
potrebbe essere un valido partner?
“Noi siamo per la gestione pubblica dell’acqua. Quindi per un
punto di principio. Però vorrei
anche permettermi qualche perplessità su un gestore che ha
una vastità di territorio, compresa Roma che potrebbe far
fatica a gestire tempestivamente gli interventi e quindi, a controllare in maniera proficua il
territorio”.
Veniamo al comunicato del sindaco.
“Ho trovato quel comunicato
inopportuno, tra l’altro parziale
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Quindi se il sindaco le dà dell’incoerente, lei gli risponde
che è “smemorato”? Forse
questo è dovuto al fatto che
Terra all’epoca di Santangelo
non dialogava molto con il
centrosinistra. Era D’Alessio
che aveva un rapporto con voi
“direi proprio che è così. Per
tutto dicembre 2008 e gennaio
2009, ossia da quando siamo
usciti dalla maggioranza, noi
dialogammo con Domenico
D’Alessio. Io lo sentivo spesso,
anche più di una volta al giorno, dando a lui la piena garanzia dell’appoggio a firmare la
sfiducia a Santangelo. Con lui
abbiamo costruito un percorso
politico e sapevamo bene che
dovevamo pagare per gli errori
commessi, ma se fosse ancora
vivo e se avesse fatto un secondo mandato, noi saremo stati
suoi alleati al secondo mandato. Questa è la verità dei fatti.
Ora il Pd di Aprilia ha pagato
per i suoi errori passati e sta
costruendo validi percorsi politici e credibili per la città. E’ un
partito attivo, costruttivo, presente nel risolvere i problemi
dei cittadini e in crescita. Per
questo credibile”.
LA NOTA DEL SINDACO
“Il Consigliere Provinciale del
Partito Democratico Vincenzo
Giovannini, - vi presentiamo il
testo del comunicato diffuso
dal sindaco Antonio Terrasembra essere il nuovo paladino dell’acqua pubblica, ma evidentemente è convinto che i cittadini abbiano scarsa memoria
dei fatti e soprattutto degli atti.
In proposito ritengo, viceversa,
che gli apriliani abbiano buona
memoria dell’accondiscendenza mostrata da certe Amministrazioni locali nei confronti
della società privata. E il riferimento non può che andare ai
lunghi anni dell’Amministrazione Santangelo, durante i
quali lo stesso Giovannini ricopriva l’importante incarico di
Vicesindaco. Ricordo, infatti,
come l’allora Vicesindaco Giovannini abbia approvato a cuor
leggero la delibera di Giunta
comunale n. 211 del 2008, con
la quale il Comune di Aprilia ha
ceduto in pegno le azioni di
Acqualatina come garanzia del
prestito Depfa Bank. Quell’atto
scellerato, tra l’altro illegittimo
perché di competenza del Consiglio Comunale e non della
Giunta, è stato revocato in auto-
bilmente in modo strumentale,
confonda ad arte il concetto di
acqua pubblica con quello di
gestione pubblica del servizio
idrico, e soprattutto quando
confonde una Conferenza dei
Sindaci dell’Ato4 con una
riunione informale qual è quella convocata per oggi dal Presidente della Provincia Della
Penna. Quanto, infine, alla
strillata ipotesi di referendum,
direi che i cittadini si sono già
espressi e a chiare lettere.
Siamo sempre stati disponibili
a discutere ogni ipotesi o soluzione sulla questione acqua,
purché ciò vada a beneficio
della collettiva e soprattutto
Il sindaco Antonio Terra
tutela già nel 2009 dalla nostra
Amministrazione, pochi mesi
dopo l’insediamento del Sindaco Domenico D’Alessio. Questa è la differenza tra chi amministra negli interessi dei cittadini con i fatti e chi invece lo fa
con le chiacchiere e la confusione. È evidente, poi, come il
Consigliere Giovannini, proba-
quando di fronte a noi ci saranno interlocutori corretti. E non
è certo un esempio di correttezza per chi da un lato nega i
nuovi allacci idrici ad Aprilia
adducendo come causa l’insufficienza del depuratore e poi,
dall’altro, non stanzia due
milioni di euro previsti per il
suo ampliamento. Senza consi-
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derare poi la palese illegittimità
della delibera che sospendeva
gli interventi economici sul territorio di Aprilia per via dell’elevata morosità degli utenti.
Una delibera, tra l’altro, superata nei fatti e in merito alla
quale oggi lo stesso Giovannini, stranamente, ci presenta una
mozione che impegna il Sindaco e la Giunta a chiederne la
revoca. Con l’approvazione
dell’aggiornamento del piano
di investimenti deliberati nel
2013, infatti, - inclusi quelli per
il Comune di Aprilia - non è
stata espressa alcuna sospensione degli investimenti deliberati e, pertanto, è evidente il
superamento della delibera n. 7
del 28 giugno 2012. Quanto
sopra è ancora più evidente ove
si consideri che il piano degli
investimenti costituisce elemento utile per la definizione
della tariffa applicabile all’utenza, con l’ovvia conseguenza
che un investimento previsto
nel piano non può essere stralciato per finalità “punitive”
verso un Comune non allineato
al volere dell’Ato, senza apportare una espressa modifica allo
stesso piano e alla conseguente
proposta tariffaria. Non vorremmo che dietro questa accelerazione mediatica del Partito
Democratico sulla gestione dell’azienda idrica si celassero i
soliti interessi di “spartizione”
politica. All’Amministrazione
Civica di Aprilia non interessa
l’aria fritta, non interessa la salvaguardia delle poltrone, tantomeno le lottizzazioni partitiche
di esse. Ci dicano, piuttosto,
quali sono le reali condizioni di
salute della società Acqualatina, cosa dobbiamo comprare e,
soprattutto, quali debiti accollare ancora una volta ai cittadini.
Forse sì che allora sapremo se
la decantata ripubblicizzazione
dell’acqua sarà cosa vera o soltanto il volto travisato dell’ennesima speculazione elettorale”.
8 MILIONI DI EURO DI
MANCATI INVESTIMENTI
Il Pd porterà in discussione nel
prossimo Consiglio comunale
di martedì 22 marzo, una proposta di delibera nella quale
impegna il sindaco a far ritirare
dalla conferenza dei sindaci la
delibera 7 del 28 giugno 2012.
La delibera, per intenderci, che
ha “bloccato” gli investimenti
societari su Aprilia, colpevole
di non pagare le bollette dell’acqua. “Questa delibera ha
fino ad oggi portato secondo i
calcoli che ci sono stati fatti dai
tecnici –spiega Giovannini- un
mancato investimento di 8
milioni di euro”. Se la delibera
non sarà ritirata, i mancati investimenti sulla gestione dell’acqua ad Aprilia potrebbero arrivare nel 2033 a 19 milioni di
euro. “Il mancato investimento
su Aprilia –continua Giovannini- ha delle conseguenze gravissime. Prima di tutto sul
potenziamento del depuratore
di via del Campo, il cui ritardo
sta paralizzando l’edilizia cittadina anche di quella residenziale pubblica con gravi danni
sociali. E’ quindi importante,
visto che ora ci sono tutte le
condizioni per farlo, che il sindaco si presenti in conferenza
dei sindaci e richieda l’annullamento di quella delibera che
potrebbe far già sbloccare 8
milioni di euro di investimenti
congelati. Speriamo che il Consiglio comunale condivida questa importante proposta”.
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Una lettera diffusa a tutti gli imprenditori per sostenere il progetto rientrante nei festeggiamenti dell’ottantesimo anniversario della città
INFIORATA DA RECORD MONDIALE PER APRILIA. MA QUANTO CI COSTI?
Un preventivo di 75 mila euro, mille volontari e 900 mila fiori
di Riccardo Toffoli
Infiorata per l’ottantesimo, bellissimo progetto ma quanto ci
costi e chi paga? Da qualche
anno a questa parte, Aprilia ha
scoperto il piacere dell’infiorata.
Una realtà bellissima che ha tra
le più vicine e le più famose, la
storia e l’esempio di Genzano. A
Genzano l’infiorata si tiene da
oltre due secoli e si estende su
vari riquadri per circa 2 mila mq.
Occorrono la bellezza di 250
mila fiori. Il periodo è giugno e a
Genzano si tiene come consuetudine nella festività del Corpus
Domini. Aprilia ha iniziato a
pensare all’infiorata da qualche
anno, tappezzando di fiori ad
esempio, il sagrato della chiesa
di San Michele in occasione del
Santo Patrono. Ora le cose sembrano si siano ingrandite. E’ nata
un’associazione “Infiorata Città
di Aprilia” che ha presentato un
progetto per l’80esimo anniversario della città e ha scritto a tutti
gli imprenditori di finanziarlo.
“Sono Angelo Tassi –apre la lettera- il presidente della neonata
“Associazione Culturale Artistica e di Volontariato Infiorata
Città di Aprilia” costituitasi dall’incontro di alcuni fedeli delle
parrocchie della vicaria di Aprilia quali San Pietro in Formis,
Maria Madre della Chiesa e Spirito Santo, i quali, ormai da vent’anni, si pongono a servizio
delle proprie comunità infiorando sia in occorrenza delle proprie feste parrocchiali che, da
quattro anni, in onore di San
Michele Arcangelo Patrono
della Città di Aprilia. Proprio
grazie all’infiorata in occasione
di San Michele Arcangelo è nata
una bellissima collaborazione
tra gli infioratori delle parrocchie sopra citate e non solo e
quindi ha preso vita la nostra
associazione”. Il progetto per
l’80esimo anniversario della
città sarebbe quello di creare
un’infiorata da inserire nei Guiness Word Record. Periodo proposto il 26 giugno proprio a
ridosso di quella di Genzano.
“Alla luce del fatto che l’infiorata sembra essere ormai riconosciuta dagli apriliani come una
piacevole tradizione, in collaborazione con il Comune della
Città di Aprilia e i floricultori è
nato un progetto di creare un’infiorata da “Guinness World
Record” la quale ha, tra i vari
obiettivi, quello di valorizzare la
nostra Città spesso tacciata
come dormitorio o solo covo di
criminalità, nel suo ottantesimo
compleanno”. Per far questo si
coinvolgeranno circa mille
volontari, 900 mila steli di fiori
per un tappeto di 3 mila 500
metri quadrati e lungo ben 2
mila 700 metri. Il percorso si
dislocherà per il centro urbano.
Interesserà le due arterie che
portano da piazza Roma a piazza
Benedetto Croce, via dei Lauri e
via dei Mille fino a via Lombardia. Ma quanto costerà il progetto e soprattutto quanto sarà il
contributo comunale? La lettera
presenta un conto di 75 mila
euro di cui 45 mila solo per i
fiori. 8 mila per l’iscrizione e
riconoscimento al Guinness
World Record, mille per il
noleggio dei bagni chimici, 2
mila per il noleggio di torri fari,
5 mila per i panini e acqua ai
mille volontari, 4 mila per il
materiale tipografico, 5 mila per
le magliette ai volontari, 2 mila
500 per la realizzazione di materiale celebrativo, mille per il
francobollo la cartolina e l’annullo postale, altre mille per la
pubblicità radiofonica e 500 per
il servizio di Pronto Soccorso.
Secondo quanto si vocifera, il
Comune potrebbe corrispondere
con un contributo pari a 20 mila
euro. Ricordiamo che per il San
Michele il Comune ha elargito
una somma pari a 35 mila euro e
che tutto il Natale apriliano è
costato circa 27 mila euro
(periodo dall’8 dicembre al 6
gennaio). Vista anche la crisi
economica in atto, come si farà a
recuperare ben 50 mila euro per
l’infiorata da Record mondiale?
IL DIRITTO AL DIVERTIMENTO/IL DIRITTO AD
UNA IDENTITÀ
Tempo fa, nel mezzo delle critiche all’ultima edizione del San
Michele, il Giornale del Lazio
ha pubblicato un mio articolo
dal titolo “il diritto al divertimento” nel quale spiegavo che
ogni uomo ha diritto al divertimento, allo svago, a sentirsi
parte di una comunità. E che
questo “diritto” (che forse
hanno saputo apprezzare molto
di più i nostri nonni appena
usciti dalle atrocità della guerra) non poteva essere ogni volta
offuscato da polemiche. Inoltre
sostenevo che questo “diritto”
andava incoraggiato; che non
sono certo quei pochi spicci
dedicati in un bilancio comunale di oltre 55 milioni di euro, a
fare la differenza sulla qualità
della vita delle persone: servizi
sociali, assistenza, strade e
fogne. Alla fine del resto, come
appunto i nostri nonni ci insegnavano, di fronte ad una salsicciata, ad una serata di ballo o di
fronte ad una luminaria, i problemi quotidiani (e all’epoca
erano davvero tanti! Mandare
avanti una famiglia, ricostruire
la propria casa, dare un futuro
ai propri figli) diventavano più
leggeri. Di
fronte
a
q u e s t o
però, una
riflessione
va sicuramente fatta.
Ed è una
riflessione
sociologica. Aprilia
ha
tante
potenzialità.
La
voglia di
fare, il dinamismo delle persone,
il nobile valore del volontario
fanno della città, una ricchezza
vitale da valorizzare. Cosa
manca allora? Ecco la nuova
parola: l’identità. Anche questo
lo scrivevo privatamente, ma
penso ora sia necessaria una
riflessione pubblica. Aprilia è
notevolmente cambiata rispetto
a tanti anni fa, il paesino agricolo si è prima trasformato in
una città industriale e ora in una
città ad economie diversificate
dove accanto ai prodotti agricoli di qualità (si pensi al Kiwi Igp
o alla produzione di vino) ci
sono le industrie farmaceutiche
e i centri commerciali. Da pochi
abitanti, abbiamo superato i 70
mila. Ecco forse c’è da domandarsi se quelle “tradizioni” che
hanno avuto una storia, anche
gloriosa in passato, nella nostra
città hanno ancora un senso e
meritano di continuare, cioè se
sono e rappresentano ancora la
nostra “identità” di città. Se il
San Michele, il Carnevale, il
Natale Apriliano, per non parlare del Maggio o dell’Aprilia
Estate, rappresentano oggi quel
legame di comunità che ci fa
dire: “siamo apriliani”. Così
come i genzanesi si sentono di
Genzano con la loro infiorata
che va avanti da 200 anni. Dietro al divertimento, del resto, c’è
un senso di appartenenza alla
comunità. Ed è questa la vera
anima della città. Se le nostre
vecchie “tradizioni” non lo rappresentano più, allora è bene
trovare nuove soluzioni e puntare su nuove manifestazioni.
Avere, in sostanza, il coraggio di
cambiare. In città (c’è a chi
piace e a chi non piace) stanno
emergendo nuove realtà, segnali
di cambiamento sociale, che
fanno legame di comunità. Allora se queste nuove realtà, come
appunto l’infiorata, si pensa
possa essere il futuro di Aprilia,
cioè il nuovo collante sociale
identitario, allora ben venga: la
si finanzi e la si sostenga pubblicamente. Se per riflesso, per
mancanza di fondi, dovesse
morire qualche vecchia “tradizione”, pazienza. Sono scelte
che vanno prese e che comunque
hanno bisogno di profonde
riflessioni sociali e culturali per
una città priva al momento di
qualunque identità come appunto Aprilia che non può permettersi di finanziare tutto e che, per
passare su un piano più sociologico, non può sentirsi rappresentata in tutti e tutto.
R.T.
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Andata in scena a piazza Roma domenica delle Palme 20 marzo
APRILIA - 120 FIGURANTI PER LA “PASSIONE VIVENTE”
Per questo terzo appuntamento è nata una nuova associazione che ha come presidente Franco Vuturo
di Riccardo Toffoli
Una bellissima rappresentazione della passione vivente di
Cristo, domenica 20 marzo in
piazza Roma (domenica delle
Palme) ha aperto la settimana
Santa. Quest’anno la Passione
Vivente di Nostro Signore
Gesù Cristo, così è stata chiamata la rappresentazione
patrocinata dal Comune di
Aprilia, ha avuto una sua
nuova regia ufficiale. Infatti è
stata creata un’associazione
apposita, denominata “associazione Passione Vivente” che,
insieme alla ProLoco di Aprilia hanno dato continuità ad
una tradizione che è iniziata tre
anni fa e che è destinata a
diventare una nuova bella realtà della città. Il presidente dell’associazione è Franco Vuturo
che ha realizzato anche la
regia. “Ci siamo costituiti a
novembre –ci dice Franco- e
abbiamo iniziato a lavorare
subito a questo nuovo terzo
appuntamento che vede tra
l’altro la partecipazione del
gruppo storico Romano che ha
vestito i panni dei legionari e
dei romani”. Insieme a Franco
Vuturo, ci sono nel consiglio
direttivo della neonata associazione Giovanni Ubertini come
vicepresidente, Mina Modugno, Ilvo Silvi e Patrizia Pavia.
“Franco e Mina –ci spiega
Patrizia- hanno iniziato a Fos-
signano diversi anni fa, con la
rappresentazione teatrale della
via Crucis. Poi insieme a Verso
la Saggezza, si è iniziato a realizzarla qui. Questo è il terzo
anno”. “Il lavoro è stato molto
– continua Franco Vuturo- ci
siamo riuniti settimanalmente,
anche tre volte a settimana.
Non si è trattato solo di impo-
stare la regia e le recite, ma
anche di lavori artigianali per
la scenografia. È un qualcosa
in continua crescita che ci gratifica”. Questa domenica delle
Palme sono andati in scena ben
120 figuranti, tutti volontari
apriliani, per rappresentare gli
ultimi momenti di vita del Cristo, dal processo alla crocifissione.
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Oltre 500 famiglie in lista d’attesa per una casa popolare. Dal 2008 si parlava della costruzione di un nuovo palazzo e ora la doccia fredda
PALAZZO ATER QUASI ULTIMATO MA ACQUALATINA NON
CONCEDE L’AUTORIZZAZIONE AGLI SCARICHI
Mammucari (Pd): “Acqualatina deve corrispondere 2 milioni e 300 mila euro per l’adeguamento del depuratore di via del Campo”
di Riccardo Toffoli
L’Ater lancia l’allarme:
“Acqualatina non ci consente
l’allaccio in pubblica fognatura per i nuovi appartamenti”. Dopo anni di lotte, esattamente dal 2008 se ne parla, e
con una graduatoria di oltre
500 persone in lista d’attesa,
la costruzione dei nuovi
alloggi da parte dell’Ater
sembrava all’opinione pubblica una mannaia caduta dal
cielo. Il primo permesso a
costruire è stato rilasciato nel
2010, ma solo nel 2015
(ritardo dovuto ad una serie
di contenziosi) i lavori sono
iniziati. E bisogna dire sono
proseguiti con grande rapidità. Permetteranno a 87 famiglie di vivere più serenamente. Metà saranno destinate
alle graduatorie dei servizi
sociali, l’altra metà a canone
calmierato. Ma ora una lettera dell’Ater minaccia seriamente questo percorso.
“Come è noto –si legge nella
missiva- l’Ater di Latina sta
realizzando un edificio di 87
alloggi di edilizia residenziale pubblica in via Londra nel
piano di zona 167 del Comune di Aprilia, attualmente in
corso di ultimazione. Al
riguardo è stata presentata
istanza per l’allaccio in pubblica fognatura presso l’Acqualatina, che allo stato
attuale non intende realizzare
il suddetto allaccio, nonostante abbia dato corso all’istanza ed al relativo pagamento per l’allaccio in questione”. Se non si allaccia
alla pubblica fognatura, non
può essere concessa l’abitabilità e quindi non può essere
dato seguito allo scorrimento
della graduatoria. Con il
rischio, però, molto più serio,
che, una volta ultimato, rimanendo il palazzo disabitato,
possa essere occupato abusivamente. Il nodo del contendere riguarda appunto il
depuratore di via del Campo
che non riesce più a sopportare il peso di tutte queste
nuove costruzioni. I lavori di
ampliamento sembrano procedere a rilento e nel frattempo non si allaccia. “La questione relativa all’adeguamento del depuratore di Via
del Campo –ha tuonato in
una nota stampa il segretario
Pd Alessandro Mammucarie più in generale quella della
realizzazione delle infrastrutture idriche e fognarie necessarie per consentire alla Città
di Aprilia di rispettare gli
indispensabili standard igie-
nico sanitari sta assumendo
contorni non più sostenibili.
La Città di Aprilia per troppi
anni ha pagato un ritardo
nella realizzazione delle
opere che ancora oggi la rilegano in una vera e propria
situazione di inquinamento
ambientale cui si continua a
far finta di non vedere. Non
avere un depuratore in grado
di saper di supportare gli abitanti, non consentire alle abitazioni presenti nel nostro
territorio di poter scaricare i
propri reflui in maniera conforme e non regolamentare
l’uso dell’acqua potabile
sono sinonimi di inquinamento che devono essere
contrastati in ogni modo. La
vicenda della mancata autorizzazione agli allacci degli
80 alloggi costruiti dall’Ater
di Latina, apre una ferita
nella nostra città cui bisogna
la più presto porre rimedio,
in quanto Aprilia non può
permettersi di perdere l’occasione di questi alloggi soprat-
tutto in una situazione di
forte disagio abitativo. La
società Acqualatina non può
esimersi dagli impegni presi
che con riferimento all’adeguamento del depuratore di
Via del Campo sono pari ad
euro 2 milioni 300 mila euro
e che ad oggi non sono ancora stati corrisposti, al contrario di quanto sta facendo la
Regione che in queste ore ha
sbloccato i fondi di sua pertinenza”.
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MUSICA, CUCINA E CULTURA. APRILIA RACCOGLIE E RILANCIA L’EREDITA’ DI GIOACCHINO ROSSINI
APRILIA - AL VIA IL FESTIVAL ROSSINI DELIRIUM
TRIPUDIO DI MUSICA E CUCINA. ECCO GLI INGREDIENTI DEL FESTIVAL
di Antonello D’Alessandro
Sabato 12 Marzo si è tenuta
presso Il Focarile la conferenza
stampa di presentazione del
Festival nazionale “Rossini
Delirium”.Il Festival, dedicato a
Gioacchino Rossini con il patrocinio dal Comune di Aprilia e
della provincia di Latina, sarà un
evento musicale-gastronomico e
si svolgerà tra il 15 e il 17 aprile. Si apre in grande stile con le
due serate presso la chiesa di
San Michele Arcangelo in cui si
eseguiranno gli ultimi capolavori del compositore, tra cui la
Petite Messe Solennelle e lo Stabat Mater e si chiude, dopo altre
tappe interessanti,il 17 Aprile
presso i locali del ristorante Il
Focarile. Qui le musiche di Rossini saranno accompagnate dai
piatti tratti dalla vena culinaria
della maturità Rossiniana, preparati per l’occasione da Marco
Davi e da altri 5 chef di fama
nazionale. Alla conferenza stampa presenti il sindaco di Aprilia
Antonio Terra, l’assessore alla
cultura Francesca Barbaliscia,la
soprano Michela Sburlati, il
maestro Claudio Veneri dell’Accademia dei musici,il maestro
Emanuele Lippi, il direttore del
coro Incontrocanto di Ardea
maestro Emanuela Della Torre,
l’esponente dell’associazione
musicale Kammermusik maestro Riccardo Toffoli e lo chef
Marco Davi. “Quest’evento si va
ad affiancare all’anniversario
della nostra città il quale sicuramente sarà da buon auspicio –ha
detto il sindaco Antonio TerraDopo l’esordio dello scorso
anno il principale obiettivo è trasformare questa manifestazione
in un evento in pianta stabile.
Nostra intenzione è inoltre dotare la città di un auditorium nel
quartiere toscanini il quale possa
ospitare le manifestazioni”. Riccardo Toffoli referente della
Kammermusic e membro del
Comitato Grandi Eventi di Apri-
ministrazione ed al contributo di
tutti. Realizzare questo tipo di
eventi –ha sottolineato- può
costare tra le 30 e le 50 mila
euro. Siamo riusciti a realizzarlo
grazie al contributo di 5mila
euro assicurato dal Comune di
Aprilia dalla quale abbiamo
ricevuto la piena collaborazione”. La soprano Michela Sburlati ha parlato poi del coinvolgimento dei molti ragazzi ed allie-
lia ha spiegato poi: “Il festival
Rossini è un’occasione decisa,
stimolante, porta Aprilia sotto la
luce dei riflettori internazionali e
la promuove. È il riconoscimento di una comunità attiva, arrivata ai suoi 80 anni, la quale ha
affiancato allo sviluppo economico quello culturale. Il Rossini
Delirium prende nome proprio
dall’idea del maestro Sburlati e
verrà ospitato ad Aprilia anche
grazie alla disponibilità dell’am-
vi presenti nel progetto spiegando che “abbiamo molti allievi e
persone qui ad Aprilia con il
quale ci sentiamo a casa. Tutte
queste forze e persone si sono
messe insieme. L’anno scorso si
è creata una sinergia, Ancor di
più quest’anno. È un progetto
voluto veramente, che motiva
tutti fortemente. Nella terza
serata la cucina è cultura, abbiamo messo insieme la musica ed i
sapori di Rossini. Questo ci dà
prova della maturità di un compositore che non si è fermato
solo alla musica. Quello che
spero passi è la gioia con il quale
tutti quanti noi facciamo questo.
Voglio ringraziare principalmente il primo cittadino che rappresenta la città con molta sensibilità”. L’evento sarà un tripudio di
musica e cucina. Un modo anche
per valorizzare i giovani che,
secondo la stessa Sburlati, “sono
ragazzi di grande valore“. Ad
arricchire la manifestazione
musicale la presenza di due pianoforti d’epoca, risalenti al 1865
(i quali restituiscono il suono
conciso di Rossini), gentilmente
concessi dall’accademia dei
Musici in collaborazione con il
museo di Fabriano come spiegato dal maestro Veneri: “Quando
Rossini scelse la sua musica,
prescelse la produzione in cui il
pianoforte diveniva lo strumento
primario per fare musica. Studiare Rossini è una gran prova
perché si tratta di composizioni
difficilissime anche se di certo
entusiasmante. C’è ad un ogni
modo un Rossini meraviglioso,
tutto da scoprire. Altri musicisti
in passato hanno provato a riprodurre i motivi del maestro ma
non ci sono riusciti. Porteremo
all’interno di questo meraviglioso progetto questo pianoforte
proprio così come Rossini prevedeva per la sua musica”. La
collaborazione di Livorno è fon-
damentale per la riuscita. Lo
Stabat Mater infatti, vedrà la
collaborazione del coro Incontrocanto di Ardea e della corale
Domenico Savio di Livorno grazie alla collaborazione con il
festival Sanctae Juliae (dove lo
Stabat è in cartellone per il 9
aprile). Il 15 e il 16 aprile sarà
presente ad Aprilia l’assessore
alla cultura del Comune di
Livorno. A concludere il festival
musicale la serata musicale enogastronomica che si terrà il 17
aprile al Focarile dove lo chef
Marco Davi e altri 5 chef di
livello prepareranno piatti storici
le cui ricette erano custodite proprio dal maestro Rossini. “Il
nostro lavoro coinvolge in
maniera diversa le ricette di Rossini- ha detto lo chef DaviAbbiamo molti grandi nomi a
collaborare con noi. Coinvolti
anche molti giovani promettenti”. All’evento prenderà parte
anche il giovane mastro gelataio
Valerio Esposito. Grande presenza anche quella del coro
Incontrocanto: la direttrice ha
ringraziato i promotori dell’evento per aver pensato a loro ed
ha rinnovato la disponibilità del
proprio coro per rendere la
manifestazione ancor più raffinata. Ha chiuso la conferenza un
intervento dell’assessora Barbaliscia la quale ha illustrato ancora la bellezza del progetto.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Il comitato di quartiere Toscanini chiarisce la posizione. Luciano Poli (presidente): “il Comune non diede mai la liberatoria”
“LA DITTA CHE HA COSTRUITO LA SCUOLA CI
DOVEVA FARE LA PISTA DA BALLO”
Marco Beccari (ex presidente): “il consigliere D’Alessandro ci presentò in quei giorni un progetto
da 2 milioni di euro. La pista non si fece più”
di Riccardo Toffoli
“Quando il comitato fece la
richiesta della pista da ballo a
costo zero, era perché la ditta
che aveva costruito la scuola
Toscanini aveva assicurato
l’intenzione di farla come
opera aggiuntiva prima della
fine del cantiere purché il
Comune di Aprilia gli concedesse la liberatoria. Liberatoria
che non è mai arrivata”. Il presidente del Comitato di Quartiere Toscanini Luciano Poli
torna sull’argomento dei 12
mila euro stanziati dal Comune
per la costruzione di una pista
in cemento al parco Europa, e
tende a chiarire le posizioni del
comitato di quartiere. Siamo
andati a trovare il comitato
sabato 19 marzo mentre stavano preparando una delle tante
cene di autofinanziamento con
le quali riescono a pagare le
attività del comitato e mantenere decoro e pulizia all’interno del quartiere. Luciano Poli
e altri avevano un grembiule
intenti a girare il sugo per la
sera. La sala era attrezzata per
la cena e i tavoli già apparecchiati. “Vorrei precisare –ci
dice subito Poli- che la prima
richiesta che è confluita nella
delibera del 2013, non specificava certo che i costi della
pista da ballo fossero a carico
del comitato. Quella lettera è
stata fraintesa, ma la giunta
sapeva bene e l’assessore ai
lavori pubblici Mauro Fioratti
Spallacci era a conoscenza di
tutta la vicenda. La lettera
nasceva dall’impegno della
ditta che ha realizzato la scuo-
la Toscanini, ad investire due
giornate per costruire una pista
da ballo che da tempo chiedevamo. Il tutto a carico della
ditta, quale diciamo opera
aggiuntiva alla costruzione
della scuola prima che si chiudesse il cantiere. La ditta
in tutti questi anni ci hanno
sempre detto che facevano fatica a stanziare 5 mila euro,
figuriamoci 2 milioni di euro.
E così la pista non si è più
fatta. Forse è stato un caso, ma
la realtà è che la ditta se n’è
andata senza realizzare la pista
ovviamente aspettava la liberatoria dal Comune. Liberatoria
che non è arrivata e così la
ditta ha lasciato il cantiere
senza fare l’opera”. “Quando
chiedemmo al Comune la liberatoria per la ditta –ci continua
l’ex presidente Marco Beccarici è venuto a parlare il consigliere Alessandro D’Alessandro, dicendoci che non andava
bene la collocazione della pista
e ci presentò un progetto da
ben 2 milioni di euro, con i
quali veniva sistemato tutto il
parco. La pista sarebbe stata
un’ellisse e spostata rispetto
alla posizione che chiedevamo
come comitato. Il progetto ci
fece rimanere perplessi perché
da ballo”. “Qualche anno fa
–riprende Poli- abbiamo anche
chiesto al Comune di comprarci delle alberature da un vivaio
apriliano che faceva degli
sconti importanti e avrebbe
reso il parco veramente bello.
Si trattava di 4 mila euro circa.
Ecco, non ci hanno dato neppure quelli, figuriamoci come
si poteva finanziare un progetto da 2 milioni di euro”. Che
fine ha fatto questo progetto, il
comitato non lo sa. Fatto è che
anche gli alberi sono stati piantati dal comitato di quartiere.
Come abbiamo scritto nello
scorso numero, il parco Europa potrebbe essere il secondo
polmone verde della città, ma
l’amministrazione non investe.
E il comitato fa quel che può.
“Abbiamo interpellato un
architetto –continua Poli- per
progettare il parco e salvarlo
dall’abbandono. Abbiamo cercato quindi, di progettare
quanto potevamo e di inserire
delle alberature che nell’arco
di due o tre anni, potessero crescere. Oggi abbiamo due aree
picnic”. Certo il comitato non
può fare l’impossibile. A Via
Londra, davanti alla sede del
comitato di quartiere ci sono
da tre anni parcheggiate due
vetture (in realtà una è un
camioncino) che non si riescono a rimuovere. Allora sia pure
l’assenza di una mano pubblica, ma almeno l’ordinaria
amministrazione?
TRANSENNE IL GIORNO PRIMA. BLOCCATI PARCHEGGI DEL CENTRO
La rabbia dei commercianti e dei cittadini
Transennano un giorno
prima, commercianti e cittadini sul piede di guerra. E’
successo venerdì 18 marzo
quando è stato montato il
primo palco centrale per la
rappresentazione della passione. La mattina sono stati
collocati anche i cartelli indicanti l’ordinanza del dirigente (94 del 16 marzo) nella
quale si intimava la rimozione forzata per la giornata del
20 dalle ore 5 alle ore 23. Poi
sono state posizionate due
transenne lato marciapiede
del portico che hanno avuto il
solo merito di bloccare due
parcheggi per tutta la giornata del venerdì. I commercianti del centro sono montati su
tutte le furie. “E’ possibile
–ci hanno detto- che si devono mettere delle transenne
due giorni prima della validità dell’ordinanza? Come si
possono lasciare due transenne così, tutto il giorno, senza
utilità e bloccando già i pochi
parcheggi della piazza?”. La
stessa domanda è stata posta
da diversi cittadini incuriositi
che hanno iniziato a ipotizzare cosa poteva esserci. Alcuni
hanno detto che le transenne
non riguardavano il divieto di
sosta, altri che sarebbe stato
montato chissà quando un
nuovo palco, altri ancora che
erano stati posizionati lì per
la domenica perché nessuno
lavorava nel week-end. Fatto
sta che il giorno dopo l’arcano è stato svelato ed è stato
montato un secondo palco
proprio dove erano posizionate le transenne. Ma serviva
transennare il giorno prima si
domandano i cittadini?
24 MARZO - 7 APRILE 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
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AL TEATRO EUROPA DI APRILIA
la divertente commedia “3 donne in cerca di guai”
3 DONNE IN CERCA
DI GUAI
CORINNE CLERY BARBARA BOUCHET con la
partecipazione straordinaria di IVA ZANICCHI
Una commedia molto divertente dove sono vincitrici le
donne con la loro forza e la
loro determinazione. Donne
che riescono a risorgere
come Araba Fenice prendendo dal loro passato,
fatto di delusioni e sconfitte,
il vigore per costruire un
delicati comici equilibri
dove i 5 protagonisti sono
continuamente sotto pressione con un finale sorprendente. La risata è assicurata.
In Francia in scena da 5
anni
PREVENDITE
APRILIA:
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nuovo giorno, un nuovo
progetto.
Il retrogusto di questa commedia è la crisi della mezza
età e della solitudine, narrate qui con umorismo e
allegria, dove il piacere
della seduzione è sempre
motivo di autoironia, giocato sempre con gusto, eleganza e grande divertimento.
E’ una commedia sapientemente gestita da un serie di
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
80esimo Anniversario della Fondazione di Aprilia, il 25 Aprile 2016
la scopertura di un monumento rievocativo in Piazza Roma
Ricorre il prossimo 25 aprile,
in concomitanza con la
71esima Festa Nazionale
della Liberazione dal nazifascismo, l’80esimo Anniversario della nascita di Aprilia,
quarto comune di Fondazione dell’Agro Pontino.
Il solco principale della cosiddetta “Città della Terra” fu
tracciato infatti il 25 aprile del
1936, nell’ambito delle ingente operazioni di bonifica della
neonata provincia di Littoria
(oggi Latina).
L’Anniversario, peraltro, coincide con il 70esimo dell’istituzione della Repubblica Italiana.
Per l’occasione, nel corso della
cerimonia istituzionale del 25
aprile, dopo la deposizione
della corona d’alloro al Monumento ai Caduti, sarà inaugurato un piccolo monumento
rievocativo del centro storico
originario di Aprilia, drammaticamente interessato dal
secondo conflitto bellico mondiale ed oggi radicalmente
diverso rispetto alla fondazione. L’opera, realizzata dal
Maestro apriliano Claudio
Cottiga, è un bronzo rappresentante una vista artistica
della cittadella di fondazione
su base di travertino circolare a
livello pavimento. Il monumento sarà posizionato in
Piazza Roma, in un’aiuola
riqualificata dove orientativamente avvenne la posa della
prima pietra della Città e fu
tracciato il solco principale del
quarto comune di fondazione.
Simbolicamente, il bronzo è
perpendicolare alla statua di
San Michele Arcangelo, con lo
sguardo del Santo Patrono
rivolto su di esso.
La manifestazione verrà identificata con un logo simbolico
all’uopo creato e rappresentativo dell’intero programma celebrativo dell’80esimo della
Città di Aprilia; lo stesso 25
Aprile, poi, in collaborazione
con Poste Italiane sarà emesso
uno speciale Annullo filatelico
celebrativo della ricorrenza.
Quest’ultima iniziativa avrà
rilievo internazionale grazie
alla pubblicazione dell’evento
sul sito web istituzionale di
Poste Italiane.
La cerimonia si concluderà in
Aula Consiliare con il consueto intervento delle Autorità
Civili, una rievocazione storica
e la proiezione di un breve
docu-film realizzato per l’occasione dal Comune di Aprilia
e celebrativo della Liberazione, della Fondazione e del
70esimo della Repubblica.
Tra le altre iniziative di rilievo
che nel corso dei mesi seguenti l’Amministrazione promuoverà per l’80esimo, il Concerto
della Banda Nazionale dell’Arma dei Carabinieri (cittadini onorari della Città di Aprilia) anche sulla scorta dell’ampio riscontro ottenuto in occasione delle celebrazioni del
75esimo, e la scopertura in
biblioteca, il prossimo 29 ottobre, di un busto raffigurante il
Maestro Giacomo Manzù, cui
è intitolata la stessa biblioteca
e di cui ricorre quest’anno il
25esimo della scomparsa. L’opera è stata realizzata dal Maestro apriliano Tony Di Nicola,
prematuramente scomparso.
L’Amministrazione
inoltre
intende valorizzare e celebrare
nell’80esimo la ricchezza e la
vivacità delle proprie scuole ed
associazioni, sostenendo manifestazioni musicali, teatrali,
sportive e socio-culturali che,
nell’arco di tempo indicato,
saranno inserite nell’ambito
delle celebrazioni.
Infine, il prossimo autunno,
durante la Rassegna dell’Uva e
del Vino promossa nell’ambito
delle attività di “Aprilia in
Latium”, sarà celebrato il
50esimo Anniversario dell’assegnazione del Marchio Doc al
Vino Aprilia.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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“SERVIZI VIGILANZA EUROPA 2010”- ISTITUTO DI VIGILANZA
FULCRO DELLA SICUREZZA PROFESSIONALE E DELLA PREVENZIONE DEI REATI
Con Autorizzazione Prefettizia n.5911/2012 il Prefetto della Provincia di Latina ha concesso alla “Servizi Vigilanza Europa 2010” di esercitare l’attività di Vigilanza Privata ex Art.134 T.U.L.P.S. (Testo Unico di Leggi della Pubblica Sicurezza - Regio Decreto 18 giugno 1931n.773)
sul territorio della Provincia di Latina (LT) e con estensione Territoriale sulle Provincie di Roma (RM) e Frosinone (RM).
…..”C’era una volta il vigile notturno”…..la Guardia Particolare Giurata
che si dedicava al controllo notturno delle
proprietà e dei beni privati con il fine di
prevenire i reati contro il patrimonio in
danno alle persone. Un servizio semplice,
ma da sempre necessario ed in supporto
alle locali Forze dell’Ordine che ha sempre consentito un capillare controllo del
territorio, per quanto circoscritto e privatistico, ed ha consentito di scongiurare il
rischio dell’evento criminoso verso abitazioni private, attività commerciali, stabilimenti industriali, Enti Privati ed Istituzionali.
La figura della Guardia Particolare Giurata si contraddistingueva, oltre che per la
foggia della divisa, per la dedizione e per
la professionalità con cui svolgeva il suo
ruolo peraltro ancora mai regolamentato
dal punto di vista Istituzionale.
I cittadini, da sempre, hanno apprezzato
l’opera giusprivatistica delle GPG (Guardie Particolari Giurate) che fin dal 1870,
sotto l’egida dell’Ex Garibaldino Giuseppe Lombardi in Padova (PD), cominciarono la loro opera di prevenzione dei reati
in favore dei privati con grande consenso
della cittadinanza che, già illo tempore,
era molto sensibile rispetto al tema della
sicurezza e concepiva la Guardia Giurata
come una figura dedita alla “vigilanza di
quartiere”.
….” i comuni, i corpi morali ed i privati
cittadini possono destinare guardie particolari alla custodia delle loro proprieta’, le guardie giurate devono possedere
i requisiti determinati dal regolamento,
essere approvate dal prefetto e prestare
giuramento davanti al pretore. i loro verbali, nei limiti del servizio a cui sono
destinate, faranno fede in giudizio fino a
prova contraria”…..
Dal 1870 ai giorni nostri il concetto di
sicurezza privata si è evoluto sia sotto il
profilo istituzionale/legislativo che sotto
il profilo tecnico/operativo qualificandosi
ad oggi quale “Vigilanza Sussidiaria” e
conferendo alle Guardie Giurate il ruolo
di “incaricati di pubblico servizio” (limitatamente alla funzione operativa) - cfr.
D.M. n.269/2010 e s.m.i.
L’evoluzione normativa ha richiesto, di
pari passo, anche l’evoluzione e l’aggiornamento di “vision” della sicurezza privata, oggi intesa quale strumento di supporto per la tranquillità dei cittadini in collaborazione e coordinamento con le Forze
dell’Ordine e Le Istituzioni, grazie alla
presenza costante sul territorio di Guardie
Giurate armate ed in divisa con il supporto di adeguate piattaforme tecnologiche
che attraverso impiantistiche di allarme e
videosorveglianza rendano più ampio e
completo l’aspetto gestionale della sicurezza ed assicurino l’immediato riscontro
delle segnalazioni per l’adeguato assolvimento delle procedure.
L’interpolazione tra “storia e moderno”,
tra “esperienza e professionalità” ha
convinto il management a dare vita alla
una nuova realtà di “Servizi Vigilanza
Europa 2010”, Istituto di Vigilanza che
affonda le sue radici nella storica e tradizionale concezione della sicurezza privata nell’interesse dei beni e delle persone
proponendone un concetto assolutamente
moderno e professionale che scaturisce
dalla grande esperienza di settore maturata che viene profusa con dedizione e
cuore nelle attività giornaliere.
….”abbiamo scelto di lavorare con le
persone!!!”….è l’esclamazione che si
ascolta nei corridoi dei modernissimi
uffici dell’Istituto di Vigilanza “Servizi
Vigilanza Europa 2010”, dove le più
moderne tecnologie di sicurezza e le procedure dettate dalla normativa e dalle
Certificazioni di Qualità possedute dall’Istituto (UNI EN ISO 10891:2000. UNI
EN ISO 9001:2008, UNI EN CEI
50518:2014) non possono esistere se non
grazie alla esperta professionalità del
Titolare della Licenza, del Direttore, del
Comandante Operativo, dei sottufficiali,
degli operatori di Centrale Operativa e
delle Guardie Giurate tutte che giornalmente sono presenti in servizio e garantiscono la sicurezza dei Clienti con massimo impegno ed efficienza.
L’Istituto di Vigilanza “Servizi Vigilanza
Europa 2010” fonda il suo “know-how”
sull’elemento umano e ne fa il proprio
valore aggiunto, proponendosi anche il
fine sociale di creare nuovo impiego ed il
fine didattico di impartire specifica formazione nell’ambito della sicurezza a
tutti i propri operatori che seguono regolarmente corsi di aggiornamento professionale in tema di sicurezza sul lavoro
(D.L. 81/08), di normativa specifica
(leggi e regolamenti, codice civile e penale, diritto costituzionale), di capacità operativa (antiterrorismo, sicurezza portuale
ed aeroportuale, tiro a segno dinamico,
antincendio e primo soccorso).
Tutto il personale è regolarmente assunto
secondo il vigente CCNL di categoria ed
inquadrato nei termini di legge, decretato
dalla competente Prefettura, armato e
veste la divisa autorizzata dalla Prefettura
che espone i loghi aziendali a norma
T.U.L.P.S.
L’Istituto di Vigilanza “Servizi Vigilanza
Europa 2010” fornisce a tutti i propri
Clienti, e mensilmente, copia del DURC
emesso dai competenti Enti a comprova
della Regolarità Contributiva ed Assicurativa di tutto il proprio personale, nel
rispetto delle Norme e con il fine specifico di contrastare, anche nell’interesse
della stessa Clientela, l’abusivismo inverato da tutte quelle imprese (se tali possono definirsi) illegalmente ed abusivamente esercenti attività di sicurezza e vigilanza (a tutela dei beni e delle persone??????) che sfruttano i dipendenti ed
evadono gli obblighi normativi sia in termini previdenziali, che assicurativi, che
fiscali.
L’Istituto di Vigilanza “Servizi Vigilanza
Europa 2010” si propone il fine di acquisire la fiducia dei Clienti (pubblici e privati, residenziali, commerciali ed industriali) garantendo loro un operato efficiente e professionale integrato da una
divisa sobria ed assolutamente riconoscibile indossata dalle proprie guardie giurate che si contraddistinguono (come manifestato dagli stessi clienti dell’Istituto
attraverso la sottoscrizione di un questionario di soddisfazione che ha superato la
media dell’8,5 in una scala da “0” a “10”
alla data del 30.09.2015) anche per il
decoro della divisa e l’aspetto formale,
per l’educazione e la disponibilità verso i
Clienti, oltre che per la preparazione professionale.
La versatilità operativa contraddistingue
l’Istituto che si dedica alla Vigilanza Privata nei suoi molteplici aspetti : Piantonamento Fisso ed Antirapina, Antitaccheggio Profilato, Vigilanza Dinamica ed
Ispettiva, Vigilanza Tecnologica con
Teleallarme e Videosorveglianza, progettazione e realizzazione di impianti di
sicurezza, servizi di controllo per manifestazioni aperte al pubblico, sport e spettacolo, servizi fiduciari quali il portierato,
la reception e l’accoglienza dei visitatori
(anche con operatori multilingue ed interpreti), la gestione del centralino e dell’ufficio posta/protocollo, servizi di consulenza aziendale in materia di sicurezza sia
in riferimento alla composizione di specifici capitolati tecnici sia con la redazione
di P.O.S. (Piani Operativi di Sicurezza
supervisionati dal Security Manager
interno all’Istituto e certificato ex UNI
EN ISO 10459:1995) e di D.U.V.R.I.
Le autopattuglie dell’ Istituto di Vigilanza
“Servizi Vigilanza Europa 2010, assolutamente riconoscibili ed a norma
T.U.L.P.S. e D.M.269/2010 percorrono
con fierezza le strade e garantiscono la
continua osservazione del territorio Provinciale nel rispetto della massima propria della Vigilanza Privata…”compito
della Guardia Giurata è quello di osservare e riferire”….in continuo collegamento con la Centrale Operativa che
supervisiona e gestisce l’operato delle
GPG, riceve le comunicazioni di servizio,
acquisisce le segnalazioni di allarme ed
attiva le relative specifiche procedure, si
relaziona con la Clientela per le esigenze
operative, garantisce il monitoraggio dei
sistemi tecnologici, provvede a richiedere
l’ausilio delle Forze dell’Ordine ove
necessario, coordina il Pronto Intervento
delle Pattuglie di zona in relazione alle
segnalazioni di allarme e/o di anomalia
rilevata dalle GPG in servizio.
La Centrale Operativa è il fulcro dell’Istituto di Vigilanza, Giornalmente il
Comandante ed i sottufficiali discutono
gli accadimenti ed il registro delle novità
con il Titolare della Licenza e stabiliscono le linee guida ed il vademecum operativo che viene poi impartito agli operatori di centrale ed alle GPG in servizio
esterno, sia fisso che di pattuglia. La Centrale Operativa invia giornalmente alla
Questura di riferimento eventuali segnalazioni per eventi degni di nota, reati
sventati e/o consumati, segnalazioni di
servizio, targhe e veicoli sospetti, eventi
allarme e relativi interventi, qualora
significativi, soprattutto se correlati ad
obiettivi sensibili quali Istituti Bancari e
Postali, Ospedali, Servizi Pubblici, Enti
ed Istituzioni.
L’Ufficio Tecnico/Commerciale dell’Istituto di Vigilanza “Servizi Vigilanza
Europa 2010” è a disposizione della
Clientela per la consulenza, per compilare un preventivo su progetto e/o capitolato, per effettuare gratuitamente sopralluoghi tecnici ed operativi che consentano di
progettare e costruire un servizio di sicurezza assolutamente personalizzato
modulato sulle reali necessità del Cliente
con il conseguente efficientamento sia
delle operatività specifiche sia dei costi
relativi ai servizi richiesti.
Strutturiamo servizi, capitolati tecnici e
d’appalto, approntiamo elaborati progettuali per la partecipazione a licitazioni
private e gare pubbliche impegnandoci
con tale e tanta dedizione da poter affermare che ogni nostro progetto è un
“pezzo unico ed irripetibile”, “univocamente pensato e plasmato sul Cliente
che in esso stesso si riconosce e ne è
fiero!”
……”Accadde domani”……….un territorio più sicuro, la tranquillità della
Clientela, dei Cittadini, degli Esercenti,
anche grazie all’operato dell’Istituto di
Vigilanza “Servizi Vigilanza Europa
2010”.
Grazie a tutti i lettori per averci dedicato
la Vostra attenzione, tratteremo nuovi
argomenti nella prossima uscita!.
Il Management e Lo Staff tutto di
“Servizi Vigilanza Europa 2010”
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 20
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Il convegno è stato organizzato da: CISAL, CONFEDIR e FEDER.S.P.eV. a Roma presso la sede del CNEL
“LA RIFORMA PREVIDENZIALE E FISCALE
TRA DIRITI FONDAMENTALI E PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ”
All’organizzazione del convegno ha contribuito il dottor Modestino De Marinis, presidente regionale di Feder.S.P.eV.
“I PENSIONATI NON SI DOVREBBERO TOCCARE”
di Noemi Reali
“La riforma previdenziale e fiscale tra diritti fondamentali e principio di proporzionalità”, è il titolo
del convegno che si è tenuto giovedì 17 marzo 2016 presso la
sede il Cnel di Viale David Lubin
a Roma, organizzato dalla CISAL
(Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori). CONFEDIR (Associazione nazionale
dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola) e da
FEDER.S.P.e V (Federazione
Federazione dei Sanitari pensionati(Farmacisti, Medici, Veterinari) e delle loro vedove). Sono stati
invitati relatori d’eccezione: la
professoressa avvocato Emma
Imparato, il professor Andrea
Filippetti, il professor Giuliano
Cazzola, il professor Giuseppe
De Rita, il professore Enrico Giovannini, il professor Giuseppe
Pennisi, il dottor Giovanni Favarin, Segretario generale CISL FP,
il dottor Domenico Proietti,
segretario Confederale UIL il dottor Antonio Zappi, coordinatore
Patto Federativo Tutela Anziani e
il dottor Ivo De Bonitatibus, presidente associazione magistrati in
pensione. Ha concluso il professor Michele Poerio, presidente di
FEDERSPEV. Un nota di denuncia del 18 febbraio del 2016 porta
la firma di Stefano Biasoli e
Michele Poerio della Confedir.
“Come si può affermare che le
future pensioni di reversibilità
non saranno toccate, quando si
ipotizza di condizionarle non al
reddito del superstite, ma all’ISEE della compagine familiare,
includendo financo il reddito
legato all’abitazione di proprietà?”. All’organizzazione del convegno ha contribuito il dottor
Modestino De Marinis, presidente regionale di Feder.S.P.eV.
(2013), nonché presidente della
sezione provinciale di Latina
(2012), che abbiamo incontrato
È una battaglia che deve essere
fatta. Non solo per noi, ma anche
per la pensione di reversibilità
delle vedove dei medici. I pensionati non si dovrebbero toccare,
dato che risale ad un patto di
anni fa per i contributi versati.
Hanno fatto un discorso teorico in
cui trasformare questa pensione
Un momento della conferenza (foto by http://www.confedir.it/pa/)
Dottor Modestino De Marinis (foto di Gianfranco Compagno)
per fare il punto. “Stiamo portando avanti una battaglia contro i
prelievi che hanno fatto sulle pensioni perché sospendono l’ adeguamento dell’Istat che, ogni
anno, dava un piccolo aumento
sulle pensioni in base all’aumento
calcolato del costo della vita. La
Corte Costituzionale ha condannato questo e il Governo nell’agosto scorso ha fatto un’erogazione che ha chiamato bonus. Contro
questa misura è stato fatto un
ricorso dall’Inps, questo ricorso è
stato rivolto alla Corte dei Conti.
di reversibilità in sussidio in questo modo però passa come se lo
stato regalasse dei soldi, ma non è
così perché vi era stato un patto
in passato per cui la vedova doveva ricevere la pensione di reversibilità. Il professor Giovannini ha
detto che tutti i Capi di Stato dell’Onu hanno riconosciuto una
cosa detta dal club di Roma: vi
sarà un periodo di decremento, di
decadimento verso il fallimento.
Bisognerebbe prepararsi per
affrontare questo periodo mettendo nella costituzione il concetto
di resilienza e vulnerabilità.”
sono queste le parole di Modestino De Marinis. Il presidente della
Feder.S.P.eV regionale ha 83
anni. Nato a Monopoli, di famiglia originaria di Avellino, è ad
Aprilia dal 6 gennaio 1963. Laureato a Napoli nel 1958 in corso,
la specializzazione nel 1962 a
Torino. Tutte le scuole elementari
e medie le ha fatte in giro per l’Italia perché il padre era un ufficiale dei carabiniere. Il liceo e
l’università a Napoli. È venuto ad
Aprilia perché degli amici di
Latina gli parlarono di Aprilia
come di una città in via di sviluppo e qui conobbe il dottor Giovanni Sirri, presso la “Clinica
città di Aprilia”, allora in via dei
Garofani. “Nel palazzo Mosca,
adiacente alla clinica, abitavamo
io, il dottor Sirri, il dottor Pietropaoli e il dottor Bianco. Il dottor
Sirri mi disse che aveva bisogno
di assistenti e quindi posso dire
essere nato professionalmente ad
Aprilia con la nascita della clinica, Sirri è forse il personaggio
che ha fatto di più per Aprilia sul
piano sanitario. Sono stato Consigliere comunale dal ‘70 fino al
‘92-’93. Sindaco dall’ 1983 al
1985, succeduto al sindaco Emilio Vescovi.” continua De Marinis. È stato anche assessore alle
finanze, presidente del comitato
locale della USL, presidente all’
azienda dei servizi culturali,
segnatario partito socialista. Presidente del Rotary Club di Aprilia
e di Pomezia, poi delegato della
Croce Rossa di Aprilia. Ha partecipato anche alla costituzione
dell’ Associazione Medica di
Aprilia. “ Attualmente sono presidente onorario dell’Associazione”. Per conto di FEDERSPEV
partecipa alle assemblee di Frosinone e Viterbo. Continuare ad
avere un’attività, qualunque essa
sia, serve a mantenere anche la
lucidità mentale.” questo il consiglio di De Marinis.
24 MARZO - 7 APRILE 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
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La Bella addormentata, un fiore all’occhiello per il Ballet of Moscow con le favolose
e incantate scenografie e costumi e le stupende musiche di P.I. TCHAIKOVSKY
IL 7 Aprile al Teatro Europa di
Aprilia - Unica data nel Lazio
La Bella addormentata è tra i Capolavori Ballettistici dell’ Ottocento, La
Bella Addormentata rappresenta il massimo dell’ espressione classica, in un
clima di astrazione teatrale, con più risalto alla danza pura rispetto alle vicende narrative. Un fiore all’occhiello per il Ballet of Moscow con le favolose e
incantate scenografie e costumi e le stupende musiche di P.I. TCHAIKOVSKY e su coreografie di Marius Petipa, La bella addormentata nel bosco
è considerato uno dei più grandi balletti della Russia imperiale. Questa pro-
duzione del Ballet of Moscow è entusiasmante, Con il suo finale romantico
imballato con tutti i personaggi delle fiabe che si possa immaginare, La Bella
Addormentata adesso è impegnata in un futuro meraviglioso, ora come
prima, quando si addormentò, più di cento anni fa.
I biglietti si possono acquistare presso il Teatro Europa di Aprilia
tel. 06.97650344 - 335.8059019 e sul circuito online www.ciaotickets.com
biglietti da euro 26,00
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 22
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Il nuovo libro di Fabio Isman è stato presentato alla Feltrinelli di Latina mercoledì 9 marzo
“ANDARE PER LE CITTÀ IDEALI”
15 le città citate tra queste le “Città Nuove”: Latina, Sabaudia, Arborea e Fertilia, simile ad Aprilia
“Andare per le città ideali” è il
nuovo libro del giornalista Fabio
Isman, incentrato su un tema che
ha appassionato da sempre cittadini, studiosi e politici in una
ricerca del luogo privilegiato
all’interno del quale collocare le
vite delle persone. Il libro è stato
presentato mercoledì 9 marzo
presso la libreria Feltrinelli di
tra loro, ma più vicini di quanto
non si immagini; come nel caso
di Arborea, Fertilia, Palmanova,
Aquileia e Sabbioneta. Tutte
città, queste, sorte da un disegno
utopico cui anche Latina appartiene, facendola rientrare a pieno
titolo tra le “città ideali” di cui
Fabio Isman tratta in questo suo
saggio. Il giornalista Vittorio
Buongiorno dice che sono ormai
mesi che scrive di urbanistica
alcune testimonianze storiche
della storia delle nostre città. Il
mio obiettivo è cercare di fare
luce sul piano urbano che ci circonda.” Cita poi il primo capitolo del libro di Fabio Isman; il
quale si apre con un riferimento
biblico alla torre di Babilonia, la
torre che tocca il cielo. Subito
dopo interviene la dottoranda in
antropologia Elena Miltiadis,
attualmente occupata con un
Latina. Ha introdotto l’incontro
con l’autore il direttore del
negozio Feltrinelli di Latina
Massimo Bortoletto. Ha moderare la presentazione del libro il
giornalista Vittorio Buongiorno.
Oltre all’autore Fabio Isman, nel
salotto hanno preso posto Elena
Miltiadis, dottoranda in antropologia e l’architetto Matteo
Coluzzi. È intervenuto il consigliere regionale Enrico Forte,
candidato a sindaco di Latina. Il
libro “Andare per le città ideali”
,pubblicato da “Il Mulino”, parla
di luoghi in apparenza lontani
malata e di come parlare di città
ideali da una parta può essere
ossigeno puro, ma dall’altra
questa boccata d’aria gli sembra
solo aria viziata. Per questo
chiede a Matteo Coluzzi, architetto, qual è il suo pensiero sulle
città ideali con particolare riferimento per la città di Latina.
L’architetto Coluzzi afferma:
“Ovviamente è sotto gli occhi di
tutti che un’alienazione non
indifferente nella nostra città c’è
stata. Negli anni scorsi il tema
della dannatio memoriae è stato
predominante per l’estinzione di
dottorato di ricerca triennale e
nello studio della città di Latina.
“Sono andata via da Latina a 17
anni e già prima dell’ università
ho avuto la fortuna di conoscere
l’ antropologia in Canada. Latina
è molto caotica come realtà e
quindi difficile da studiare. Il
tema del viaggio emerge già
dalle prime pagine del libro di
Fabio Isman, che ci porta nelle
varie città di Italia attraverso un
viaggio geografico, ma anche
con un viaggio nel tempo. Il
viaggio è una figura tipica anche
nell’antropologia parchè da sem-
di Noemi Reali
pre gli antropologi hanno viaggiato, allontanandosi per studiare società lontane e diverse. Ho
incontrato il paradosso di stare
ferma in un luogo e viaggiare
oltre i confini delimitati che
avevo considerato.” Nel suo
intervento Fabio Isman parla dei
baroni della Acaya: “Acaya è
uno sputo di luogo nel Salento.
Vi era una rocca e un barone di
Acaya a un certo punto, come
racconta la storia, si
trova a dover finire i suoi
giorni nella fortezza di
Lecce perchè accusato di
troppi debiti.
Questo
luogo bellissimo resta
fino a che arrivano gli
ottomani che si misero a
costruire mura e case.”
Continua poi citando uno
dei sette patrizi: Barbaro
è il suo nome; è lui a
volere una guerra che
dura per quattro mesi. Il
fatto interessante è che la
città si sia adeguata:dalla
piazza per la visibilità
che vi era si facevano gli avvistamenti e per la sua posizione
venne dotata di un’armeria. Il
giornalista Vittorio Buongiorno
prosegue chiedendo l’intervo del
consigliere regionale Enrico
Forte, seduto in prima fila. “Noi
oggi stimo parlando di un viaggio per le città ideali, come noi
siamo in grado,oggi, di creare
un legame tra la città ideale e la
città costruita. Edilizia e urbanistica sono state confuse come se
fossero la stessa cosa, questo è
stato l’errore. Il nuovo testo
unico dell’urbanistica sarà pre-
sentato domani a Latina e c’è un
titolo secondo me straordinario
che è “la cura delle città”.Credo
che la valorizzazione di Latina
sia fondamentale. Non abbiamo
bisogni di musei della città, perché il museo stesso è il centro
urbano di Latina.” afferma Enrico Forte. L’ultima parola viene
lasciata all’autore del libro,
Fabio Isman, che svela alcuni
tratti della sua opera. Cita la
città di Arborea, nata esclusivamente per una società privata
che aveva iniziato già da tempo
a fare bonifica. Da qui il collegamento con la prima città di
fondazione “Mussolinia di Sicilia”, mai costruita e che si chiamerà Mussolina di Sardegna,
oggi Arborea. Un’ultima città,
Fertilia, in Sardegna non terminata. Secondo Fabio Isman l’Italia pullula di città ideali dalla
struttura geometrica regolare,
frutto di visioni laiche o di esoteriche cosmogonie. Le città
ideali per Isman sono quindi:
Terra del Sole, San Leucio, Crespi d’Adda, Solvay, Latina,
Sabaudia, Arborea, Fertilia,
Scarzuola, Palmanova, Aquileia,
Sabbioneta, Pienza e San Martino al Cimino.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
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IMMIGRAZIONE, TRATTA E DISUMANITÀ: MALE TERRIBILE INVISIBILE RACCONTATO SU CARTA
“TRATTATE MALE”, IL FUMETTO SUL TERRIBILE DESTINO DI TANTISSIME IMMIGRATE
PRESENTATO AL CAFFE’ CULTURALE IL LIBRO-SPECCHIO DI UNA TERRIBILE REALTA
di Antonello D’Alessandro
Presentato sabato al caffè culturale di via Grassi Giovan Battista
il fumetto “Trattate male. Sogni
e paure delle più belle del
reame” a cura di Laura Bastianetto e Valerio Chiola, un librospecchio della terribile realtà
della tratta di donne africane e
mediorientali risucchiate nelle
maglie della criminalità organizzata.“Trattate male” è la ricostruzione di un’indagine avviata nel
2007 dal ROS de L’Aquila e del
processo che ha portato a una
sentenza esemplare. Per la prima
volta con la confisca dei beni
sequestrati agli aguzzini: sono
state risarcite 17 donne nigeriane
con una provvisionale immediata
di 50mila euro.“Abbiamo scelto
il graphicnovel e la comunicazione del disegno nell’intenzione
di portare alla luce un problema
di tutti i giorni- hanno spiegato
gli autori- il problema della tratta si deve gestire gradatamente,
non con fredde leggi, non con un
controllo migliore si riuscirebbe
a gestire il problema. Ci vuole un
cambio culturale, un investimento per la crescita delle comunità
in modo che questo fenomeno
non accada più. Questo perché di
solito i criminali puntano sulle
persone ridotte a puro istinto.
Quando si ha a che fare con l’istinto animale ecco che il problema diventa più difficile, le persone promotrici della tratta vanno a
colpire le debolezze, la povertà,
le persone che non hanno più
nulla perdere. La tratta parte da
una cultura completamente
diversa, che quasi non puo’ collimare con il nostro modo di inten-
dere a società.Quello è il cuore
della questione. La cultura: bisogna in qualche modo correggere
i difetti di cultura e promuovere
investimenti che non abbiano a
che fare con leggi che reprimono
a priori. Quella del libro è una
storia simile a molte altre. Le
ragazze hanno storie abbastanza
simili anche se alcune escono
fuori dagli schemi. Tenendo a
mente questo non si possono
prendere decisioni arbitrarie su
chi resta e chi può restare. Si
deve stare attenti: ognuno ha una
propria storia e bisogna valutare
bene. Non ci si può affidare ad
un freddo questionario. Desideriamo portare questi argomenti
nelle scuole perché è in quei
posti che devi andare a spiegare
la realtà. Dal telegiornale non
traspare la vividezza delle cose, a
volte le notizie sono date con
superficialità e inficiate da un
punto di vista troppo soggettivo.
In quanto indirizzato ad un pubblico in prevalenza giovanile
abbiamo adottato la soluzione
del fumetto poiché è appunto un
metodo che funziona: siamo
tempestati di immagini oggi, il
fumetto è un linguaggio molto
sintetico. La cosa difficile è stata
condensare le varie storie e
ridurle a 50 pagine. Non è stato
facile poiché bisognava eliminare elementi fondamentali. Abbiamo deciso di raccontare una storia terribile e crudele. Non ci
interessava mostrare immagini
nude e crudeli, quelle già si
vedono in molte occasioni. Questa storia è una storia vera: vi
sono 17 donne siriane che vivevano in poveri villaggi, spesso
analfabete. C’è un primo
momento dal quale ho voluto far
partire il fumetto, un momento di
primo assoggettamento: il rito
Vodoo. Questo rito è sacro, le
ragazzi ci credono molto, giura-
no e credono fermamente in
quello in cui stanno giurando;
spesso vengono tagliate le
unghie, i peli del pube, è una pratica con una ritualità di un certo
tipo. Le ragazze durante questo
rito giurano di non dire mai nulla
di essere sempre soggette alle
persone che in qualche modo le
intrappoleranno (pena problemi
alla famiglia ed alle persone che
hanno vicino). In realtà a volte
qualcuna di queste ragazze si
apre e dicono addirittura che non
c’è una volontà da parte loro.
Ecco che dunque bisogna lavorare sull’emersione, al far uscire
una ragazza dal silenzio. In questo molto lavoro è fatto dalle
associazioni e le associazioni le
quali si abnegano sempre molto
sotto questo punto di vista. Nel
libro vi sono anche spiegazioni
ed addirittura intercettazioni per
dare dettagli maggiori e punti di
approfondimento al lettore. La
scelta del sottotitolo è un po’
provocatorio poiché le ragazze
destinate alla tratta di solito sono
scelte ad hoc per il paese dove
sono portate e queste devono
essere bellissime”.Graphicnovel
e fumetti hanno più volte raccontato l’immigrazione; grazie alla
molteplicità di linguaggio che gli
è propria, il fumetto riesce a dare
vita alle storie di immigrati e
migranti spesso con occhio più
profondo e sensibile rispetto ad
altri media. Raccontare queste
storie è un modo per dare uno
sguardo a queste terribili realtà;
leggerle, attraverso lo sguardo
caleidoscopico che ci propongono, può essere (anche) un modo
per iniziare a scardinare le nostre
ragioni di “spettatori muti” di
fronte alle stragi che ormai quotidianamente avvengono lungo le
rotte migratorie nel Mediterraneo. E questa è una di quelle piccole-grandi opere che aprono gli
occhi, pongono domande e
lasciano l’amaro in bocca.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 24
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Il convegno sabato 2 aprile presso la sede di viale Europa Aprilia
VILLA SILVANA, “AGGIORNAMENTO IN CARDIOLOGIA: CARDIOCHIRURGIA”
Sarà coordinato dal dottor Stefano Tonioni responsabile dell’ambulatorio di cardiologia di Villa Silvana
A due anni dall’apertura dell’Ambulatorio di Cardiologia organizzato il corso ECM, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Latina
di Nicola Gilardi
Sono passati due anni dall’inaugurazione dell’Ambulatorio di Cardiologia della
Casa di Cura Villa Silvana ed
oggi è in piena attività. Per
celebrarne questo fruttuoso
periodo operativo è stato
organizzato un importante
convegno medico, patrocinato dall’Ordine dei Medici
della provincia di Latina e
che darà diritto ai crediti
ECM per gli addetti ai lavori
del comparto sanitario. L’e-
Villa Silvana in viale Europa
1/3 e prevede un ricco programma di interventi. Ad
organizzare il convegno è
stato il responsabile dell’ambulatorio di chirurgia della
struttura apriliana, il dottor
Stefano Tonioni, che modererà la discussione assieme al
responsabile Business Unit
GVM Point, Giuseppe Rago.
Il programma prevede il saluto di benvenuto da parte della
Direzione Generale ASL di
Latina, del direttore sanitario
di Villa Silvana Siro Simeoni
Dott. Stefano Tonioni
vento organizzato in collaborazione con il gruppo sanitario italiano GVM Care &
Research sarà intitolato
“Update in Cardiologia: Cardiochirurgia”, si terrà sabato
2 aprile presso la sede di
e di Giuseppe Speziale, vice
presidente GVM Care &
Research. Poi sarà il turno
dei relatori: il dottor Mario
Siro Brigiani parlerà di “Indicazioni per la coronarografia”, Stefano Tonioni di “
Indicazione interventistica
cardio-vascolare”, Giuseppe
Nasso di “Pass Aorto-Coronarico: esempi clinici, indicazioni, risultati e video”,
Guido Lembo di “Importanza dell’ecocardiografia nella
valutazione delle valvulopatie”, Giuseppe Speziale di “
Cardiochirurgia mininvasiva
delle valvole”, Saverio Iacopino di “ Chi e quando inviare per lo studio elettrofisiologico” ed infine Massimo
Romano di “Peso prognostico dei fattori di rischio cardiovascolari e l’importanza
della riabilitazione del
paziente cardio-chirurgico”.
L’evento terminerà nella
mattinata con il questionario
ECM e sarà concluso con un
pranzo di lavoro per coloro
che parteciperanno. Lo spirito con il quale è stato organizzato il convegno è quello
di aprire una discussione
costruttiva sul tema della cardiologia, fortemente influenzato dalle nuove tecnologie e
dalle nuove strumentazioni
di diagnostica che però
hanno la necessità di essere
sfruttate nelle modalità
migliori. Il dottor Tonioni ha
un curriculum di spessore e
ricopre numerosi incarichi:
Direttore U.O.C. Pronto Soccorso ed Emergenza cardiologica con Interventistica
Cardiovascolare all’Ospedale San Carlo di Nancy - IDI,
Responsabile del Servizio di
Emodinamica presso l’Istitu-
to Cardiologico Clinico
(GVM) di Roma e Consulente per Emodinamica e Cardiologia Interventistica al
Villa Torri Hospital (GVM)
di Bologna. Tutti i venerdì,
dalle 9 alle 18 è disponibile
presso la Casa di Cura Villa
Silvana, per offrire quei servizi sanitari cardiologici che
la sanità pubblica territoriale
stenta a fornire. Per partecipare al corso è necessario
contattare la Segreteria Organizzativa: Tel. 080.5228024;
E-mail: [email protected].
Foto archivio di Gianfranco
Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 25
La consigliera Carmen Porcelli si fa promotrice in consiglio comunale di una proposta di deliberazione
TOPONOMASTCA, LA GIUNTA TERRA VUOLE RICORDARE GLI ULTIMI DUE SINDACI DECEDUTI
MENTRE IGNORA ALTRI AMMINISTRATORI DECEDUTI NELL’ESPLETAMENTO DEL MANDATO
Intitolare una piazza di Aprilia ai consiglieri comunali Michele Del Prete, Luciano Di Giusto e Mario Fusco deceduti il 30 settembre 1981
di Carmen Porcelli*
La decisione di intitolare una via cittadina, un edificio pubblico o una piazza rappresenta un
argomento di estrema importanza per ogni comunità che si trova a riflettere sul proprio passato. Le leggi che regolano la toponomastica nel nostro Paese sono molto antiche, tanto che
recentemente sono intervenute alcuni decreti e circolari ministeriali che le hanno aggiornate: la denominazione di un luogo o struttura pubbliche sono sottoposte all’approvazione del
Prefetto. Mentre per i personaggi storici protagonisti ad esempio del Risorgimento o della
Resistenza, pur se all’epoca in cui vissero furono raggiunti da sentenze ma all’interno di
momenti storici precisi come una guerra, o di contesti prettamente evolutivi come una
dominazione straniera, per i personaggi politici le sentenze – soprattutto quelle legate alla
corruzione o alla cattiva amministrazione. L’indicazione di massima che dovrebbe essere
seguita resta quella del buonsenso e cioè lasciare che il tempo passi e stemperi le controversie e porti a valutare una figura politica tenuto conto cheper prendere le giuste distanze
nella valutazione di un episodio o di una persona serve il trascorrere del tempo. Le ragioni che spingono una comunità ad intitolare una via o una piazza ad una figura, qualunque
sia il campo nel quale ha operato, non debbono o meglio non dovrebbero mai essere politiche, è questo il motivo per cui sulla toponomastica i Comuni demandano ad una commissione consultiva, composta per lo più da membri esterni, il compito di esprimere pareri su
proposte che possono arrivare anche dai cittadini; l’intitolazione di un luogo pubblico, che
riveste un particolare significato, frequentato da tutti e per questo è giusto che il luogo evochi un personaggio che non deve accendere contestazioni ma creare un senso di appartenenza. A ben vedere, in ragione di queste valutazioni che non sono mie personali ma appartengono proprio a quel buonsenso che dovrebbe ispirare la definizione della toponomastica
in Italia, non solo ad Aprilia, sono rimasta sorpresa
dalla scelta della giunta comunale, in concomitanza
con la ricorrenza degli ottanta anni della fondazione
della città di Aprilia e 79 anni della inaugurazione, di
deliberare l’intitolazione del parco dei Mille all’ex sindaco Luigi Meddi e dell’asilo comunale a Domenico
D’Alessio, per quest’ultimo attivando la procedura
prevista dal Decreto ministeriale del 25/09/1992 in
caso di persona deceduta da meno di dieci anni. Forse
visto il valore della ricorrenza, tenuto conto anche del
fatto che questi due sindaci hanno governato la coalizione (sia pur con qualche modifica) attualmente in
carica, sarebbe stato apprezzabile da parte della giunta o della stessa commissione prendere in considerazione la valutazione di intitolare anche ad altri politici
del passato, alcuni neanche troppo recente, altri luoghi
pubblici. Visto che sono anche altre altri i sindaci e
politici apriliani deceduti nel corso degli anni e ai
quali non è giunto alcun riconoscimento in tal senso,
alcuni per dimenticanza; nonché tra questi politici ci
sono anche consiglieri comunali, alcuni scomparsi
prematuramente, e nell’esercizio del loro mandato. É
per questo motivo che proporrò al prossimo consiglio
comunale di intitolare una piazza cittadina ai consiglieri comunali di Aprilia Michele Del Prete, Luciano
Di Giusto e Mario Fusco deceduti nella sera del 30 settembre 1981 sulla via Aurelia mentre si recavano al
convegno dell’Associazione Nazionale dei Comuni
d’Italia a Viareggio, e tutti e tre rimasti vittime di un
terribile incidente stradale; di intitolare una via cittadina al consigliere comunale eletto nelle elezioni amministrative del 1990, il giovane intellettuale Claudio
Muzi stroncato da un male incurabile il 27 luglio
1992; di intitolare altrettante strutture pubbliche agli
ex sindaci Luigi Savian e Mario Berghi, entrambi fortemente legati al territorio che hanno amministrato
tanto da lasciare prove tangibili della loro gestione
attraverso opere pubbliche e di predisporre tutti gli atti
necessari per intitolare l’aula consigliare a Iolanda De
Quattro, modello femminile d’impegno nel sociale per
le future generazioni.
*Consigliere comunale di opposizione di centrosinistra
Foto - Carmen Porcelli, consigliera comunale
(foto archivio G.Compagno)
31 Marzo 1934 – Buon Compleanno: “ Mamma Pasqua
“.Cara Mamma, qualche Candelina in più sulla Torta.....
Non farà altro, che Illuminare maggiormente il Tuo Viso.
Per la MAMMA Meravigliosa che SEI…
MERITI AMORE E SERENITA’, OGNI GIORNO.
Auguri SPECIALI, per TE Mamma…
Nel Giorno della Tua Festa.Con INFINITO Amore…
Anna, Paolo, Giuliano e Alien.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
L’incontro è avvenuto sabato 19 marzo presso l’Agriturismo “La Piana dell’Erika”
IL PARTITO NAZIONALE LIBERALE DELLA DIASPORA DI ROMANIA SI PRESENTA
Sono intervenuti Victor Ionescu, copresidente Pnl Diaspora di Romania e Ionel Sorin Pirvu presidente Pnl Italia
Alle prossime elezioni amministrative sarà presentata una lista, a guidarla sarà imprenditore Jonny - Ionel Balutoiu
di Nicola Gilardi
La comunità romena si prepara ad avere
una rappresentanza alle elezioni amministrative del 2018. Sabato 19 marzo è stata
presentata la formazione politica, Partito
Nazionale Liberale (PNL) della diaspora
di Romania che ad Aprilia sarà guidata
dall’imprenditore Ionel Balutoiu che da
anni vive e lavora in città. Hanno presenziato i rappresentanti del partito di livello
nazionale di Romania e d’Italia: Victor
Ionescu Copresidente Pnl Diaspora di
mettergli di dare lavoro ad altre persone.
Questa idea si è tradotta, dopo non pochi
sacrifici, nella società Linea J, che nel
tempo si è ingrandita. Non è però un semplice imprenditore, da sempre si è imposto
nel tentativo di avvicinare le due culture,
italiana e rumena, e di farle coesistere
pacificamente attraverso un’integrazione
positiva. Per questo è stata creata nel 2007
l’associazione “Dacia” che aveva appunto
lo scopo di realizzare una pacifica convivenza tra i tanti cittadini romeni impianta-
Victor Ionescu, copresidente Pnl Diaspora di Romania e l’imprenditore Ionel Balutoiu
Victor Ionescu, Ionel Sorin Pirvu, padre Daniel Manea e Jonny- Ionel Balutoiu
Romania; Ionel Sorin Pirvu Presidente tisi ad Aprilia e i cittadini “autoctoni”.
Pnl Italia e Olga Caraus, consigliera Pnl Sposato da 26 anni e con due figli, un
Italia. Ionel Balutoiu è arrivato in Italia maschio ed una femmina, entrambi crenel 1999 dalla Romania, dove aveva sciuti ad Aprilia, arrivati in Italia dopo
un’impresa edile insieme al cognato che aver comprato la prima casa ora stanno
contava più di cento lavoratori. Giunto nel studiando. Da sempre il suo impegno per
nostro paese si è dato da fare per avviare il sociale è stato forte: «Ho fatto dei viaguna nuova società edile che potesse per- gi di beneficenza, una volta abbiamo ripu-
lito il quartiere Toscanini in passato e oggi
c’è un associazione che è attiva nel territorio» ha detto in un’intervista che ci ha
rilasciato. Per le prossime elezioni amministrative ad Aprilia, che si terranno nel
2018, Ionel Balutoiu ha deciso di presentarsi come candidato sindaco della sua
lista: il Partito Nazionale Liberale Romania. «Accoglieremo candidati di qualsiasi
nazionalità. Pensiamo alla creazione di
una coalizione con quei partiti che hanno
con noi una un’affinità di contenuti. Oggi
abbiamo invitato poche persone per conoscerci, proviamo a fare delle cose buone
per Aprilia. Vorremmo fare un’associazione non profit, una sorta di anagrafe per
aiutare i lavoratori romeni e non solo,
mantenendo i rapporti tra imprenditori e
agricoltori che hanno bisogno di operai.
Siamo innamorati di questo paese». Una
delle sue più importanti battaglie è quella
di supportare i tanti cittadini romeni per
bene che vivono ad Aprilia e lavorano sul
territorio rispettandolo: «Ci sono romeni
bravi e romeni cattivi. Servono delle leggi
che puniscano i romeni cattivi, che vengono qui dove le pene non sono così dure».Il
percorso per le prossime amministrative è
ancora lungo, ma l’orizzonte politico si
arricchisce di nuove compagini che possono modificare gli equilibri. La comunità romena è una delle più presenti sul territorio. Sembra quindi giusto che ci siano
degli interlocutori politici che possano filtrare le esigenze della popolazione e che
possano favorire il processo di integrazione sociale.
Jonny - Ionel Balutoiu ringrazia tutti
coloro che vorranno portare il proprio
contributo alla realizzazione di questo
progetto.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
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Mercoledì 30 marzo - ore 21
“Fratto-X” prossimo spettacolo della Stagione Teatrale al Teatro Europa con la
straordinaria performance di Antonio Rezza tra genialità e battute fulminanti
Poeti dell’assurdo, protagonisti di suggestioni
quasi fotografiche e di duetti ai limiti del nonsense
dalla dirompente comicità: questo è Fratto-X di
Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con Antonio
Rezza e Ivan Bellavista, in scena il prossimo 30
marzo alle 21 al Teatro Europa di Aprilia, nell’ambito della Stagione Teatrale promossa dal
Comune di Aprilia e dall’ATCL e organizzata dalla
Compagnia Teatro Finestra.
Rezza abita la scena-scultura di Flavia Mastrella e
stupisce con anomale vicende che sono un condensato di realtà, filosofia e verità incontrastabili.
Tra acutezza logica e una ragione stringente fatta di
criteri matematici che arriva a sfiorare la follia
pura. Una follia fatta di battute fulminanti, forme
buffe sul palcoscenico e sdoppiamenti dall’effetto
esilarante.
Il nonsenso e la furbizia di Petrolini e l’ammiccamento complice di Totò si fondono con una artaudiana volontà distruttiva, stemperato sempre in un
romanesco che non può che essere maldestramente
bonario e un po’ stralunato.
Con Rezza e Mastrella tutto è possibile. Ma bisogna entrare nel loro gioco, nel loro mondo, nel loro
linguaggio. Ed è questo che è profondamente
geniale: il pubblico viene sollecitato continuamente alla reazione.
L’uomo è al centro della grande X sul palcosceni-
co, crocevia delle diverse strade della sua vita. Ma
anche punto di incastro, strozzatura. E l’ansia, presenza incombente dell’uomo contemporaneo,
viene ridicolizzata, nasce e cresce con lui, ma non
come malattia psicologica, bensì come alter ego
imposto dall’esterno per costringere la nostra identità a sdoppiarsi, a perdersi.
Uno spettacolo dalla difficilissima interpretazione
corporea e vocale, per non parlare della grande abilità fisica e diaframmatica di Antonio Rezza.
Antonio Rezza è un performer teatrale capace di
distruggere ogni convenzione scenica: lo dimostra
anche con «Fratto X», spettacolo nato dal lungo
sodalizio creativo con Flavia Mastrella in cui il
protagonista si fonde con gli habitat esistenziali
creati dall’autrice: lenzuoli che si trasformano in
oggetti, dalla bicicletta all’aquilone.
La follia come scheggia creativa, senza luoghi
comuni e con il trionfo della verve comico satirica.
Rezza è come la peste. Ciò che succede in teatro
con Antonio Rezza è devastante, debordante; investe e spazza via tutte le parole che si possano scrivere per descriverlo o commentarlo. Genialità
pura.
Biglietti in prevendita al Teatro Europa (tel.
06.97650344)
Info 347.8561181
Giornata Internazionale della
Donna, la cerimonia di
premiazione delle imprenditrici
della Città di Aprilia
Ha avuto luogo presso l’Aula Consiliare del Comune di
Aprilia, nell’ambito della manifestazione promossa dall’Amministrazione per la Giornata Internazionale della
Donna dell’8 marzo, la cerimonia di premiazione delle
imprenditrici della Città. All’iniziativa hanno preso parte
il Sindaco Antonio Terra, l’Assessore con deleghe alle
Pari Opportunità Eva Torselli, il Vicesindaco Franco
Gabriele, gli Assessori Francesca Barbaliscia, Alessandra Lombardi e Vittorio Marchitti, i Consiglieri
Michela Biolcati Rinaldi, Giovanni Martelli e Ornella
Pistolesi.
Nel corso della prima parte della giornata celebrativa,
grazie agli interventi di Andrea Nardone (Fondazione
Risorsa Donna) e Bianca La Rocca (Sos Impresa) è stato
possibile discutere e approfondire i temi dell’imprenditoria femminile e del microcredito quale opportuna soluzione contro i rischi dell’usura. Le signore Giovanna
Cuomo e Italia Deiana hanno portato la loro testimonianza in fatto di imprese di famiglia trasmesse di generazione in generazione (Latticini Cuomo) e di start up di
impresa femminile.
Nella seconda parte della cerimonia, come detto, sono
state premiate le signore Giovanna Cuomo, Assunta De
Santis, Maria Teresa Prioli, Giuseppina Prioli, Lucia
Prioli, Stefania Grillo, Pia Carucci, Stefania Michelessi, Giuseppa Doria e Michela Molinari con un
manufatto in terracotta raffigurante il logo della Città di
Aprilia realizzato dal gruppo “Le Donne di Via Aspromonte” della Casa Circondariale di Latina.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
L’incontro organizzato dall’associazione Libera sul tema dell’immigrazione e delle nuove barriere
“IL NAUFRAGIO DELLE COSCIENZE. CONTRO L’EUROPA DEI FILI SPINATI”
Per approfondire e riflettere sul tema dell’immigrazione e, in particolare, sull’erezione di nuove barriere reali, geografiche e mentali
100 passi verso il 21 marzo, XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
di Veronica Alessandrini
Un approfondimento ed una
riflessione sul tema dell’immigrazione e delle nuove barriere
(reali, geografiche e mentali)
che stanno disumanizzando
l’Europa attuale, allontanandole dagli ideali e dai principi
che ne avevano ispirato la
nascita. Questo lo scopo dell’incontro intitolato “il naufragio delle coscienze. Contro
l’Europa dei fili spinati” e
organizzato dall’Associazione
“Libera, associazioni nomi e
numeri contro le mafie” – Presidio di Aprilia, lo scorso sabato 12 marzo presso il locale
dell’Associazione Brancaleone. L’iniziativa, che è stata
molto partecipata, si è svolta
nell’ambito dei 100 passi verso
il 21 marzo, XXI giornata
della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. A prendere
parte all’incontro, in qualità di
relatori, sono stati la coordinatrice Presidio Libera di Aprilia
Irene Giusti, il segretario
regionale Flai Cgil di Roma e
Lazio Eugenio Siracusa, l’operatrice legale e collaboratrice della campagna “lasciateCIEntrare” Adelaide Massimi, Adriana Rotili dell’associazione “Senzaconfine” di
Aprilia e Sabrina Iacobucci
dell’associazione “Afroitaliani/e”. Ha presenziato anche
l’apriliano Fabrizio Marras,
coordinatore regionale di Libera. Si è trattato di un incontro
molto partecipato. Ad aprire i
lavori è stata la coordinatrice
Irene Giusti: «Libera quest’anno ha intitolato la giornata del
21 marzo “ponti di memoria e
luoghi d’impegno”. Abbiamo
dunque pensato subito al tema
dell’integrazione, perché la
parola “ponti” per contrasto fa
pensare ai muri che ormai contraddistinguono l’Europa e che
stanno distruggendo tutto ciò
che è stato costruito fino ad
ora. Sicuramente nel futuro i
migranti, non solo politici ma
anche economici ed ambientali, saranno sempre di più e
quindi dobbiamo iniziare a
rivedere il nostro modo di pensare la società. Come Libera
vogliamo inserirci nel percorso
che terminerà con la giornata
della memoria e dell’impegno
del 21 marzo, ricordando le
vittime innocenti tra i migranti». È quindi intervenuto Siracusa, con un focus sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, denso di aneddoti ed
esperienze vissute in maniera
diretta: «Abbiamo faticosamente costruito, insieme ai territorio interessati maggiormente dal fenomeno, un percorso per costruire un disegno
di legge contro lo sfruttamento
lavorativo. Il Parlamento lo ha
molto sfrondato, pur riconoscendo il reato di caporalato e
adesso iniziano a manifestarsi i
primi arresti per questo fenomeno». A seguire Adelaide
Massimi, collaboratrice della
campagna “lasciateCIEntrare”
finalizzata a monitorare l’accoglienza, la detenzione
amministrativa e i rimpatri forzati: «Nel 2015 ci sono stati 1
milione e 200mila richiedenti
asilo in Europa. Si parla di
emergenza, ma in realtà la
situazione era facilmente prevedibile. In realtà l’Italia ha
gestito sempre in modo emergenziale la questione legata
agli sbarchi e ha normalizzato
un sistema assistenziale che
normale non è». In chiusura,
sono state presentate le attività
portate avanti da due associazioni. La prima, Afroitaliani/e,
rappresentata da Sabrinia Iacobucci è nata per rispondere a
tutta una serie di bisogni dei
migranti forzati, che vanno
dall’accompagnamento legale
all’apprendimento della lingua
italiana. La seconda, l’apriliana Senzaconfine, per cui era
presente Adriana Rotili, ha iniziato la propria attività nel
1989, inizialmente per offrire
sostegno linguistico agli stranieri. Nell’ultimo periodo essa
ha lanciato il progetto “Ricordi
di aroma”, incentrato sul confronto tra culture tramite la
gastronomia, con l’organizzazione di cene interculturali.
Foto di Gianfranco Compagno
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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VANESA DI MARTINO CREIDE FESTEGGIA
“I SUOI PRIMI QUARANT’ANNI”
Cittadina apriliana si occupa relazioni internazionali , promozione commerciale e turismo presso l’Ambasciata Argentina di Roma
“Cercavo un posto tranquillo, lontano dai rumori e immerso nella natura. E l’ho trovato qui ad Aprilia”
di Gianfranco Compagno
“I miei primi quarant’anni” è stato best
seller di Marina Ripa di Meana (Marina
Elide Punturieri), pubblicato nel 1984.
adolescenza non conosceva il best seller, ma certamente non avrebbe mai
pensato di festeggiare “I suoi primi quaranta’anni” di vita ad Aprilia, avendo
Ing Emiliano Agosta, dr.Vittorio Taccetti ex ambasciatore Argentina a Roma,
dr.ssa Vanesa Di Martino (foto G.Compagno 2005
Vanesa Di Martino aveva soltanto 8 scelto come residenza la nostra città.
anni, e viveva alla “Fine del mondo” Maria Vanesa Di Martino Creide, 40
per dirla con le parole di Papa France- anni il prossimo 30 marzo (ci scuserà
sco, anzi viveva più a sud di dove veni- per aver rivelato la sua età) è nata nel
va il Papa, in Patagonia regione dove 1976 a Neuquén, città di circa 300mila
finisce il mondo. Vanesa Di Martino, abitanti capoluogo della provincia omosicuramente quando è nata e nella sua nima, la più popolosa della Patagonia
(Argentina). A sud - ovest di Buenos
Aires, dalla quale dista 1.156 chilometri. Vanesa Di Martino, a soli 23 anni si
è laureata nell’università di Belgrano di
Buenos Aires, dal 1999 si occupa di
relazioni internazionali, promozione
commerciale e turismo Argentino in
Europa presso l’Ambasciata Argentina
di piazza dell’Esqulino a Roma. Nel suo
profilo Linkdin si può leggere il percorso professionale, dal 2013 delegata
Europa Ente Patagonia Argentina, dal
2005 è nel consiglio di amministrazione
della
Camera
di
turismo
Argentino/Europea. È stata titolare dell’azienda “Sabor de las Pampas dal
2005 al 2015, azienda importatrice di
carne argentina. Ha lavorato presso la
direzione Europa occidentale del ministero degli Esteri argentino (19961999). Si è occupata della Promozione
degli investimenti nel settore del turismo presso la sede della provincia di
Neuquén Buenos Aires. Laureata presso
l’Università di Belgrano in affari e relazioni internazionali, presso la Pontificia
Università Gregoriana ha frequentato il
corso di etica pubblica. Ha conseguito
la specializzazione in diritto ed economia delle Comunità Europee, presso
Università degli Studi di Roma ‘La
Sapienza’. Vanesa Di Martino ha ed ha
avuto anche esperienze di volontariato e
di impegno civile. È tesoriere del Comitato di Promozione Etica da aprile 2004.
È stata presidente del consorzio di Valle
Carniera, località del comune di Aprilia
a confine con il comune di Ardea. Nel
2009 ha partecipato alle elezioni ammi-
Vanesa Di Martino Creide
nistrative in una lista civica. Abbiamo
colto l’occasione di questo importante
compleanno perché la dottoressa Vanesa Di Martino è una cittadina apriliana,
con un ruolo importante nell’ambito
delle relazioni internazionali. Dal 1999
in Italia e dal 2003 ha scelto di risiedere ad Aprilia. In un’intervista del 2005
ci disse: “Aprilia non è stata la mia scelta, la scelta è stata l’estrema periferia.
Cercavo un posto tranquillo, lontano dai
rumori e immerso nella natura. E l’ho
trovato qui”. È sposata dal 2002 con
l’ingegner Emiliano Agosta “Ground
Segment Manager”, dirigente di alto
livello di Telespazio spa, azienda tra i
principali operatori al mondo nel campo
dei servizi satellitari.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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24 MARZO - 7 APRILE 2016
CONTINUA IL PROGETTO DIVULGATIVO DELL’ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE” SULLA DEPORTAZIONE NEI CAMPI NAZISTI
ENNIO BORGIA SOPRAVVISSUTO A DACHAU INCONTRA I RAGAZZI
DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “A. GRAMSCI” DI APRILIA
“ Alle giovani generazioni il futuro della memoria !”
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
[email protected]
“Non essere mai prepotente,
ascolta, discuti e riconosci
anche le ragioni degli altri.
Vivrai sempre in pace e senza
rancori”. E’ questo il messaggio
che martedì 15 marzo Ennio
Borgia sopravvissuto alla prigionia per motivi politici nel lager
di Dachau ha rivolto ai ragazzi
delle terze classi della Scuola
Media dell’ I.C. “Antonio Gramsci” di Aprilia.
Per Ennio è stato un piacevole
ritorno a proseguimento degli
incontri avvenuti presso lo stesso Istituto negli anni precedenti.
Proposto dall’Associazione “Un
ricordo per la Pace” l’incontro
ha avuto l’approvazione del
Dirigente Scolastico Dott.ssa
Maria Nostro ed è stato organizzato dalla Vice Preside Prof.ssa
Elena Ciriaco.
Anche in questa occasione
Ennio Borgia era accompagnato
dalla moglie Speranza Botticelli
e da Elisa Bonacini presidente di
“Un ricordo per la pace” che nel
2011 scoprì la storia di Borgia
nel corso di ricerche sulla deportazione nei campi nazisti dopo
l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943.
Dopo l’introduzione della Vice
Preside Elena Ciriaco i ragazzi,
preparati dai docenti in maniera
veramente encomiabile, hanno
seguito con attenzione il raccon-
to di Ennio, rivolgendogli numerose domande. E’ intervenuta
anche la Bonacini raccontando
alcuni particolari della prigionia
e ricordando che la televisione
nazionale si è interessata in due
occasioni alla storia di Borgia
realizzando un servizio in tv7 e
in “Chi l’ha visto?” nel quale
aveva rivolto un appello per
avere notizie dei compagni di
prigionia della Baracca 25 che
accoglieva in maggior numero
prigionieri italiani, tra cui molti
ex militari. Tra loro Osvaldo
Fiata, un compagno di prigionia
originario di Roma che morì
pochi giorni prima della liberazione del campo, avvenuta il 29
aprile 1945 per l’intervento della
45a Divisione americana. Furono i fratelli di Osvaldo in quella
occasione a contattare Borgia
tramite la redazione di “Chi l’ha
visto? “. Ne seguì un commovente incontro qualche giorno
dopo presso l’abitazione di Borgia ad Aprilia.
Nei giorni precedenti l’incontro
le classi avevano assistito al
video “Ennio Borgia n°69791 Un sopravvissuto a Dachau”
realizzato dall’Associazione
“Un ricordo per la pace” che nel
2015 ha ottenuto la concessione
del logo ufficiale del 70° Anniversario della Resistenza e della
Guerra di Liberazione rientran-
do nel Programma di
iniziative curato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri –
Struttura di Missione
per gli Anniversari di
interesse nazionale.
Tra gli alunni presenti
anche il gruppo che a
fine gennaio ha partecipato al viaggio della
memoria ad Auschwitz.
Dal 2012 grazie
all’attività divulgativa di “Un ricordo per
la pace” numerosi
sono stati i contatti
con i ragazzi delle
Scuole del territorio
pontino. Dopo decenni di silenzio, nei
quali aveva preferito
non raccontare, Ennio
Borgia è sempre felice ora di potersi confrontare con le giovani generazioni, ed è sempre
un’esperienza diversa e importante che rimarrà indelebile nei
loro ricordi. Sono pochissimi
ormai i testimoni viventi di quel
periodo tragico della nostra storia. Nel corso dell’incontro è
stato rivolto perciò un appello ai
ragazzi, che rappresentano di
fatto “il futuro della memoria”:
attraverso la voce degli ultimi
sopravvissuti passa a loro il
dovere di testimoniare ciò che
tragicamente è avvenuto nel passato affinché non debba mai più
perpetuarsi. Queste importanti
esperienze di confronto e di
conoscenza, favorite dalla sensibilità dei Dirigenti scolastici,
possano contribuire a far maturare nei ragazzi il ripudio della
guerra, l’impulso ad essere sempre promotori della cultura della
pace, dell’accoglienza e della
solidarietà tra i popoli, sradicando ogni forma di pregiudizio
razziale, culturale e religioso.
Con la speranza che le nuove
generazioni si rivelino migliori
di quelle che le hanno precedute.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Applausi per il “destino”
di MARCO TULLIO BARBONI
Presentato con grande successo a Roma il primo libro
del noto regista e sceneggiatore Marco Tullio Barboni,
che inaugura cosi’ un nuovo percorso di vita. Visto
l’entusiasmo con cui e’ stato accolta la sua opera,
siamo certi che e’ nato un nuovo Autore letterario di
sicuro successo.
Marco Tullio Barboni appartiene ad una grande famiglia di “cinematografari”. Suo zio Leonida è stato un
magistrale direttore della fotografia amato da Anna
Magnani e suo padre Enzo, prima operatore alla macchina poi direttore della fotografia ed infine regista con lo
pseudonimo di E. B. Clucher. Lui stesso ha una vita passata in mezzo ai film come autore, sceneggiatore e regista. Al Teatro Le Salette in Roma, lo scorso 9
marzo, e’ avvenuta con grande successo la presentazione al pubblico del suo volume dal titolo “...e lo chiamerai destino” - Edizioni Kappa.
L’ intervista sul palco e’ stata curata da un grande professionista dell’Informazione, ideatore e conduttore di
molteplici trasmissioni : il giornalista Giovanni Masotti, ex corrispondente RAI da Mosca, Londra, Bruxelles e
Parigi e gia’ illustre vicedirettore del TG2 nonche’ ex
vicedirettore di RAI2.
Abbiamo intervistato Marco Tullio subito dopo l’evento romano.
Marco Tullio, tu appartieni ad una famiglia di “cinematografari”. Tuo zio Leonida è stato un magistrale direttore della fotografia amato da Anna Magnani e
tuo padre Enzo, prima operatore alla macchina poi
direttore della fotografia ed infine regista con lo pseudonimo di E. B. Clucher. Tu stesso hai una vita passata
in mezzo ai film come autore, sceneggiatore e regista.
Quanto “pesa”, in positivo ed in negativo, essere membro di una famiglia così importante del cinema italiano?
Da parte mia c’è innanzitutto la consapevolezza di aver
goduto di un grande privilegio. Appartenere ad una famiglia del genere ha comportato la possibilità acquisire un
complesso di conoscenze, di esperienze e di frequentazioni assolutamente uniche. Al di là poi dell’aspetto
meramente professionale, devo essere grato all’universo di avermi dato la possibilità di collaborare a lungo con
mio padre, persona assolutamente straordinaria sia da
punto di vista lavorativo che da quello umano: sempre
animato da un grande entusiasmo per la sua attività, che
fosse di operatore alla macchina o di regista, ma anche
provvisto di una robusta dose di sano, ironico disincanto
nei riguardi di certi meccanismi del cosiddetto “rutilante
mondo della celluloide”; di grande professionalità ma
ancor più di grande creatività e sempre pronto a mettersi
in gioco quando l’intuizione gli sembrava essere quella
giusta. Non avesse avuto simili caratteristiche un film
come “Lo chiamavano Trinità” non sarebbe mai stato
concepito.
“…e lo chiamerai destino”, edito dalle Edizioni Kappa,
è il tuo primo libro. Un libro importante,dotto, molto
particolare. E’ scritto totalmente in forma dialogica: un
esperimento raro che richiede grande sapienza letteraria da parte dell’autore. Quali sono le letture che hanno
ispirato questo lavoro?
Sono state tante, per la verità. Ma se dovessi selezionare
le due più significative che maggiormente hanno ispirato
ed influenzato rispettivamente il contenuto e lo stile direi
senz’altro “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman e
“Due pinte di birra” di Roddy Doyle. Nel primo libro ho
trovato il riferimento alla relazione tra conscio ed inconscio definita come “uno psicodramma con due personaggi...di cui uno è un comprimario che crede di essere il
protagonista”. E’ stato lo spunto che mi ha indotto a raccontarlo, questo psicodramma, e di farlo antropoformizzando, per così dire, i due personaggi al punto di dar loro
un nome: Oscar e Felix, come i protagonisti de “La strana coppia”, la commedia di Neil Simon interpretata, nella
sua versione cinematografica, da Jack Lemmon e Walter
Mattau. Affinché fosse subito chiaro che quel rapporto
veniva, per così dire, rivisitato in chiave narrativa tramite
la vicenda umana di un individuo, in modo da rendere
fruibile ed intrigante quella relazione sottesa alla vicenda
e della quale, sino ad ora, era stata esclusivamente la saggistica ad occuparsi.“Due pinte di birra” mi ha invece
convinto che la struttura dialogica poteva essere la forma
più adatta per raccontare quella relazione in un inedito
faccia a faccia tra Alex il Conscio e Felix l’inconscio: un
confronto serrato e senza esclusioni di colpi dal quale,
perorando ognuno le proprie ragioni, emerge il racconto
di una vita, metafora della vita di ciascuno di noi.
Questo volume possiamo sostenere che sancisce una
deviazione importante nella tua vita professionale. Il
tuo futuro lo vedi sempre più come scrittore di narrativa o come autore teatrale?
Più che deviazione preferirei, casomai, il termine evoluzione. Non si tratta di interrompere un percorso ma semmai di aprirne un altro. Non vedo nessun conflitto, infatti, tra lo sceneggiare una bella commedia o il concepire
una serie televisiva interessante e la scrittura di un libro
come “...e lo chiamerai destino”. Quello che è certo è che
questa esperienza rappresenta indubbiamente una variazione importante motivata dalla volontà di coniugare l’interesse, la passione, la suggestione che certe tematiche
esercitano su di me con il mestiere che ho svolto finora e
che continuo non solo ad amare ma anche a considerare
uno straordinario strumento di diffusione ed informazione. Quello che mi auguro, infatti, è che attraverso le
vicende di Oscar il conscio, di Felix l’inconscio e di
George Martini, cioè della persona nella quale entrambi,
per così dire, risiedono, si inducano lettori che non si
sarebbero mai avvicinati altrimenti a simili argomenti, ad
interrogarsi sulla natura e le caratteristiche delle “entità”
che hanno ispirato i due protagonisti e a
domandarsi quanto il rapporto tra quelle due “entità” ha
influenzato e continua ad influenzare le loro vite e quelle delle persone con cui sono in relazione.
LISA BERNARDINI
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
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Sabato 14 maggio 2016 al Teatro Europa di Aprilia
Cover U – rassegna musicale (9° edizione) - IL CINECONCERTO
Musica, cinema, arte racchiusi in un unico grande
evento! Un Cine-concerto!
…più mostra a tema. In occasione della nona edizione di
Cover U, l’Associazione
Culturale Inversione a U è
lieta di informare che questa
edizione speciale ospiterà il
gruppo delle RanestRane
(www.ranestrane.net), band
fortemente in ascesa nel
panorama musicale italiano
che presenterà il loro ultimo
lavoro ispirato al grande
capolavoro
di
Stanley
Kubrick: 2001 Odissea nello
Spazio. Precisamente presenteranno il disco HAL
secondo capitolo della trilogia che comprende Monolith
uscito nel 2013 e Starchild in
uscita a fine anno 2016. I
dischi già pubblicati sono
stati impreziositi dalle collaborazioni di Steve Hogarth e
Steve Rothery, rispettivamente cantante e chitarrista degli
storici Marillion.
“Le RanestRane sono la più
brillante realtà nell’ambito
del Progressive Rock italiano. Giunti al quarto album,
compongono una nuova
colonna sonora seguendo in
perfetta sincronia le scene
del film, peculiarità che
rende i loro spettacoli dal
vivo un’esperienza totalmente unica”.
Per esigenze tecniche e per
gustare appieno l’effetto
cinema e musica questa edizione di Cover U si terrà
presso il Teatro Europa di
Aprilia sabato 14 maggio
2016 con inizio alle ore
21.00. La manifestazione
sarà arricchita da altri ospiti e
da una esposizione di quadri
e foto che rappresenteranno
una piccola anteprima della
mostra di prossima realizzazione che tratterà gli stessi
argomenti del cine-concerto.
Ci saranno tante altre sorprese tutte da scoprire partecipando all’evento che senza
giochi di parole possiamo
definire unico nella nostra
città.
Si tratta di una vera e proprio
proposta culturale, non solo
musicale. L’intento è di offrire un evento di alta qualità
con l’orgoglio di dimostrare
che eventi di questo tipo possono ben rappresentare la
nostra città. La manifestazione avrà inoltre sicuramente
un effetto aggregativo sia per
i partecipanti che per gli
organizzatori.
Il biglietto d’ingresso costerà
10 euro e servirà oltre che a
coprire i costi della manifestazione a finanziare la
mostra in programma. I
biglietti sono disponibili, ad
Aprilia, presso i seguenti luoghi o esercizi commerciali:
Teatro Europa – C.so Giovanni XXIII n.32, Associazione Ottava Nota – Via delle
Valli n.37, Al Quadrato –
Piazza dei Bersaglieri n.32, Il
Tabaccaio– Via Alcide De
Gasperi n.67, La Libellula
Art & Design – Via Piave n.
41, L’Arabesque – Via Carroceto n.58. Maggiori informazioni sulla manifestazione e
sui titoli d’ingresso sono disponibili consultando il sito
www.inversioneau.it.
Appuntamento dunque sabato 14 maggio 2016 al Teatro
Europa per vivere insieme
questa
avventura
spaziale…quando torneremo
sulla terra non saremo più le
stesse persone…parola di
IAU-2016!
Breve biografia delle Ranestrane
“Il cantante e batterista delle
RanestRane, Daniele Pomo,
è un noto musicista che ha
lavorato con Dionne Warwick, Patty Pravo, Mietta ed
altri artisti, insegna presso
l’istituto di formazione musicale del Saint Louis College
of Music e ha collaborato per
le musiche di fiction televisive per Rai e Mediaset. Il
tastierista Riccardo Romano
è autore di musiche per spettacoli teatrali e attualmente è
anche il tastierista della Steve
Rothery Band, progetto solista del chitarrista dei Marillion. Maurizio Meo al basso
ha lavorato con Bungaro,
Jean Michael Byron dei
primi Toto e Simona Bencini,
mentre il chitarrista Massimo
Pomo ha accompagnato in
tour diversi interpreti come
Tiziana Rivale e Don Backy”
Cosa dicono di loro
“L’idea di “cine-concerto” da
loro proposta è innovativa e
coraggiosa: non il solito
musicare film muti (o ammutoliti), bensì una vera e propria interazione con l’audio
originale della pellicola di
turno, la quale interviene nel
corso dell’esecuzione prestando le battute dei suoi protagonisti nei momenti significativi della sceneggiatura”.
“Apprezzati maggiormente
all’estero, soprattutto in
Giappone,
tecnicamente
dotati, instancabili compositori, il pregio principale dei
RanestRane è di non essere
affatto una copia dei loro
gruppi ispiratori, ma artisti
scrupolosi impegnati a continuare la tradizione del prog
italiano con risultati eccellenti”.
“Quando ci troviamo di fronte ad un brano con voce e
pianoforte di struggente bellezza come Buio Intorno che
descrive l’astronauta David
Bowman in balia del computer Hal disperso nell’universo
e la musica e le parole ci
fanno vivere esattamente
quel momento con quale
genere possiamo confrontarci? Con nessuno. E’ un turbinio di sensazioni, un trasporto emotivo che lascia il
segno, un binomio audiovisivo perfetto che supera
ogni definizione e colpisce
proprio in fondo al cuore.
“Nascondi ciò che è umano e
fragile” … “E ci sarà tempo
in cui, qui sarà solo il buio
intorno a me “
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 34
LA PSICOLOGA RISPONDE
confidente. E’ molto triste e
scoraggiante, per me, tutto
questo. Esiste un modo per
attirare la ragazza che mi
piace anche se non sono il
classico bello?
RODOLFO
Dott.ssa Anna De Santis
(Psicologa - Psicoterapeuta)
IL BRUTTO CHE PIACE
Perché è così importante
essere belli? Sembra che il
così detto bello possa ottenere tutto. Lo so, non è sempre
così, ma io mi sento un
“poveraccio” di fronte ad un
mio amico fisicamente atletico. Lui si sente molto sicuro
di sé, ha un atteggiamento
spavaldo e le donne gli
muoiono dietro. Io, invece,
mi sento un uomo di serie B e
le ragazze nemmeno mi guardano. Ho 25 anni e sono un
po’ cicciotello; ho fatto mille
diete, palestra e massaggi
ma, niente, tutte le mie fatiche non mi hanno dato risultati. Perché tutto di basa
sulla bellezza fisica quando
ci si incontra per la prima
volta con una ragazza che ti
piace? Se sei bello hai la
possibilità e la speranza di
incontrarla di nuovo, altrimenti è tutta fatica sprecata.
Quante delusioni ho ricevuto! Ho provato a fare il “buffone” per farle ridere ed attirare la loro attenzione ma,
sono risultato solo simpatico
e qualche volta anche il loro
Sembra quasi scontato che
bisogna essere belli per attirare l’attenzione delle ragazze. La TV, poi, non fa altro
che proiettarci in mondi fantastici dove tutto è a portata
di mano, ed essere belli è la
regola principale fondata sull’aspetto e la prestanza fisica
ma, nella realtà, non necessariamente essa gioca un ruolo
fondamentale nel conquistarsi le attenzioni dell’altro
sesso. Adesso, Rodolfo, per
venir fuori da questo circolo
“vizioso” in cui si è andato a
cacciare,
deve
contare
soprattutto sul suo portamento e sul suo modo di vestire.
Si costruisca l’immagine di
sé che più le piace e si comporti come il classico bello.
Sì, ha capito bene: si comporti da “bello”. Cosa fa una
persona che si sente bella?
Che tipo di atteggiamento
ha? Cosa pensa di sé? Osservi attentamente il suo amico
e memorizzi ogni sua mossa.
Attenzione, non deve imitarlo ma, le servirà a farle capire che noi siamo ciò che pensiamo di essere. Il portamento è alla base di ogni approccio relazionale, il saper parlare, vestirsi e considerarsi
sempre all’altezza di qualsiasi persona, dona un certo
fascino e ci rende attraenti. Il
“bello” non sempre risulta
attraente e desiderabile, per
questo deve puntare sulla
realizzazione di aspetti particolari ed attraenti di sé che la
renderanno unica nel suo
genere. Adotti atteggiamenti
misteriosi, ma non esageratamente misteriosi, e solleciti
una certa curiosità nella persona che la sta ascoltando.
Frequenti una scuola di
dizione, e perché no anche di
recitazione. Le assicuro che
acquisterà padronanza di linguaggio ed espressività facciale. Il tutto lo faccia come
divertimento, perché tale
deve essere l’approccio alla
vita.
VOGLIA DI CREDERE
Ho 37 anni e sono un uomo
molto responsabile, eppure,
qualche tempo fa, ho sentito
delle voci che provenivano
dal mio registratore. Le spiego: una mia amica mi disse
che se inserivo nel mio registratore una cassetta vergine
e l’avessi incisa del silenzio
della notte, avrei sentito le
voci dei morti. Naturalmente,
io, non ci ho creduto, però,
l’ho fatto. Dopo qualche
tempo che ci provavo ho sentito delle voci strane incise su
quel nastro. Ho avuto delle
forti perplessità, perché la
mia mente si rifiutava di credere a certe cose. La mia
stessa amica mi ha fatto
ascoltare i suoi nastri con
incise le voci, a suo dire, dei
morti. Non nascondo che una
certa paura, incredulità e
una forte suggestione, mi
24 MARZO - 7 APRILE 2016
hanno spinto a non parlarne
con nessuno, ma vorrei un
suo parere su quello che ho
sperimentato. Secondo lei è
solo suggestione? E se sì,
significa che sono una persona debole? Esiste una spiegazione scientifica a tutto
questo?
PAOLO
Possiamo ipotizzare che i
rumori registrati durante la
notte possano creare, in qualche modo, dei suoni incomprensibili che, se ascoltati
con particolare attenzione,
riescono a farci percepire
quello che ci aspettiamo di
ascoltare. Le voci sono dei
suoni che, una volta prodotti,
non finisco lì, al nostro orecchio, ma continuano la loro
propagazione nell’etere. Noi
crediamo che un suono svanisca solo perché il nostro
orecchio non lo percepisce
più, in realtà, se ci allontaniamo dalla fonte di quel suono
e continuiamo a percepirlo ci
accorgiamo, che la propagazione del suono, non dipende
dalla ricezione del nostro
udito. Cosa può succedere se
tutti questi suoni si incontrano? Che tipo di combinazioni
possono nascere? Quali altri
tipi di suoni si possono creare? Questi sono alcuni degli
interrogativi a cui la scienza
cerca di rispondere. Se ascoltiamo i suoni di alcuni antifurti, ci può capitare di percepire delle semplici unioni di
vocali che ci portano a dare
un significato soggettivo a
quel suono: iooiooiooioo,
può sembrare un “io” ripetitivo. Per ogni suono che si per-
Aprilia - Il massaggio infantile a Villa Silvana
L’arte del massaggio infantile è
da sempre praticato dalle
mamme in Africa ed in Asia.In
occidente questa pratica si e’
persa ma ci sono mille buone
ragioni per riscoprirla:
- E’ un mezzo privilegiato per
comunicare con il proprio bambino. Favorisce il legame di
attaccamento rafforzando la relazione genitore-bambino.
- Consente al bambino di prendere coscienza del proprio corpo.
- Migliora la qualità del sonno
favorendo un benefico rilassamento.
- Procura il corretto istaurarsi del
ritmo sonno-veglia.
- Favorisce un generale stato di
benessere del bambino facendolo
sentire sostenuto ed amato.
- Stimola e regolarizza il sistema
cepisce la mente lo trasforma
in qualcosa di comprensibile,
è nella sua natura. Non sarebbe nata la filosofia, altrimenti. Nel suo caso, signor
Paolo, le voci, che ha ascoltato dal registratore, possono
essere i rumori dei vicini, il
loro stesso parlare durante la
notte, è risaputo che di notte
tutto si amplifica. A volte il
nastro magnetico può creare
dei rumori durante la registrazione, o addirittura captare dei suoni trasmessi da
alcune ricetrasmittenti. I
meravigliosi ed enormi radar
che si utilizzano per captare i
rumori dello spazio vengono
definiti
l’orecchio
del
mondo, e lei, nel suo piccolo,
sta cercando di intercettare
quei suoni che, non essendo
stati mai distrutti, vagano
ininterrottamente per finire,
prima o poi, al suo piccolo
orecchio per trasformarli in
ciò che si aspetta di ascoltare.
La suggestione, nel suo caso,
non significa debolezza, ma
voglia che qualcosa accada.
scrivi a- Dott.ssa Anna De
Santis ad Aprilia in via
Mozart 1 (di fronte Conforama) tel. 393.6465283 o
inviare una e-mail al
seguente indirizzo di
posta elettronica: a1
desantis @libero.it
Sono attivi gli incontri di
gruppo CODIP
Per informazioni
347.6465458
393.6465283
www.codip.org
e mail:[email protected]
A Villa Carla l’incontro di poesia in collaborazione
con il coordinamento donne SPI CGIL di Aprilia
In occasione della giornata internazionale della donna,
si è tenuto il 9 marzo nella Residenza Villa Carla l’incontro di poesia in collaborazione con il coordinamento
donne SPI CGIL di Aprilia.
L’incontro ha coinvolto alcuni ospiti della struttura, Lia
circolatorio, muscolare, respiratorio, gastrointestinale ed immunitario.
- Previene le coliche gassose.
La stimolazione tattile della pelle
è da considerarsi nutrimento pari
al cibo: il massaggio non è però
solo tatto, bensì pieno contatto.Il
genitore ascolta, comunica e
rispetta i ritmi del piccolo in uno
scambio sensoriale molto pro-
fondo che rafforza il legame
genitore-figlio.Attraverso il massaggio del proprio bimbo il genitore acquisisce uno strumento
comunicativo semplice e diretto
che rappresenta una preziosa
opportunità di crescita e di conoscenza per entrambi.La pelle del
neonato, con i suoi milioni di terminazioni nervose, fa da filtro,
contiene e protegge, consente
scambi e contatti con gli altri.
Presso Casa di Cura “VILLA
SILVANA” ,sempre attenta alle
esigenze dei propri utenti, sarà
attivo dal mese di Aprile l’ambulatorio per il Massaggio Infantile
curato dalla terapista della Neuropsicomotricita’
Federica
Galiotto, diplomata presso L’
A.I.M.I. (Associazione Italiana
Massaggio Infantile).
Per informazioni e prenotazioni
rivolgersi
al
numero
06/921406510
De Martino e Aldo Lotta,
che hanno esposto le proprie poesie a tutti i presenti, inoltre la Coordinatrice
donne CGIL di Aprilia
Pina Vaccaro e il sig. Carmelo Selvaggio dell’Associazione Nuova Musa di
Aprilia, hanno contribuito
ad arricchire l’incontro
poetico leggendo alcune
delle loro meravigliose
poesie.
Tra i presenti all’appuntamento, la segreteria provinciale CGIL nella persona di Teresa Panpena e
Restituta Rotondi, le quali hanno spiegato ed esposto il
significato della giornata internazionale della donna e
l’Assessore ai Servizi Sociali Eva Torselli.
Il pomeriggio si è concluso con l’offerta a tutti i presenti di un omaggio floreale.
Dott.ssa Maria Tontaro
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 35
CON “ANIMAMENTE” OGNI ISTANTE E’ UN NUOVO INIZIO
Novità ad Aprilia, nasce “Animamente” il primo centro dedicato al coaching, alla crescita personale,
alla terapia di coppia, ed alla consulenza e formazione per aziende e professionisti
Cosa fa la differenza nella
nostra vita? Perchè alcune
persone riescono a raggiungere facilmente i loro obiettivi, mentre altre pur impegnandosi non vi riescono per
niente? E’ possibile vivere
ogni giorno felicemente?
Come sviluppare le qualità e
le capacità che sono dentro
ognuno di noi?
Per dare una risposta a queste
e tante altre domande che ci
poniamo quotidianamente, è
nato “Animamente”, uno
studio professionale dove il
Coach Master in PNL
Francesco De Silvestri, partendo dall’unicità dell’individuo, opera un cambiamento e
una trasformazione che
migliora ed amplifica le
potenzialità di ogni persona.
Ma chi è o cosa è un
Coach? Il Coach è un professionista che attraverso l’uso
di tecniche molto potenti,
consente di valorizzare al
meglio ogni aspetto della
vita, e a scoprire e sfruttare le
potenzialità nascoste dentro
ogni persona. Con il
Coaching imparerai ad accettarti ed apprezzarti, supererai
le paure e affronterai le sfide
della vita con rinnovato entusiasmo.
Ogni istante è un nuovo inizio!!! Lo studio professionale “Animamente” comodo e
Coach Master Francesco De Silvestri
accogliente si trova ad Aprilia nella centrale via Rossetti,
11 per informazioni telefonare al 393.1188157.
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ad assumere il controllo della
tua vita, smetterla di arrenderti alle difficoltà, a rafforzare il pilastro della fiducia
in te stesso, scoprire e abbandonare ciò che ti limita.
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393.1188157
Il modo migliore per essere
altruisti, è avere cura di te
stesso!!!
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 36
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Non si sa se si tratti di un allontanamento volontario, ipotesi a cui non crede
KATIA NON HA PIÙ NOTIZIE DELL SORELLA SARA DAL 6 OTTOBRE 2015
«Vorrei sapere solo se è viva, anche se non volesse più parlarmi, ma almeno sapere che fine ha fatto»
È stata sporta una denuncia di scomparsa presso la stazione dei Carabinieri di Aprilia lo scorso 15 ottobre
di Nicola Gilardi
avuto un attaccamento
molto forte tra loro,
Katia e Sara sono due sorelle apriliane che vivo- anche se negli anni non
no per la strada da ormai cinque anni, nella loro sono mancati i dissenvita hanno avuto molte vicissitudini. Senza una si. Katia ha fatto la
fissa dimora hanno vissuto di espedienti, tra la denuncia di scomparsa
Caritas e in alloggi di fortuna sparsi per il terri- il 15 ottobre scorso,
torio. Un anno fa arrivarono ad occupare i vec- presso la Stazione dei
chi locali già sede del distaccamento della Poli- Carabinieri di Aprilia,
zia Stradale sulla strada Pontina. In quell’episo- ma da allora non si
dio il compagno di una delle due sorelle minac- hanno più notizie. Per
ciò di gettarsi nel vuoto se fossero stati sgom- il momento dorme
brati, ma per fortuna non accadde nulla, anche se insieme al compagno
all’interno di un camper di proprietà di un
amico. «Vorrei sapere
solo se è viva, anche se
non volesse più parlarmi, ma almeno sapere
che fine ha fatto» ha
detto Katia.
Sara
Sara e Katia
loro vennero allontanati comunque. Dietro a
quel gesto c’era la disperazione di non avere un
sostegno da parte dei servizi sociali, che in passato gli tolsero la custodia verso i figli che nel
tempo misero al mondo e che non potevano
accudire. Hanno sempre vissuto assieme.
Dal 6 ottobre Sara si è allontanata. L’ultima
volta è stata vista alla stazione di Aprilia. Katia
ci racconta di averla cercata per tutto il territorio
di Aprilia, nei luoghi che spesso frequentava ed
anche a Roma. C’è chi sostiene di averla visto a
Roma nei pressi della fermata Metro A Subaugusta a Roma. La sorella non crede ad un allontanamento volontario, perché hanno sempre
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 37
“APRILIA SI…CURA”
IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI
VI PRESENTO IL VERO ISLAM DI PACE: CONTRO IL
FONDAMENTALISMO, L’INTEGRALISMO ED IL TERRORISMO
a cura di Sihem Zrelli
Care lettrici e lettori,
oggi voglio parlarvi del traguardo raggiunto dalla nostra comunità mussulmana di Aprilia e
dall’Associazione Donne Tunisino-Arabe Palma del Sud, che
rappresento entrambe, di essere
riusciti a far arrivare la nostra
voce ben oltre i confini italiani,
per far sentire la vicinanza e la
coesione di tutta la comunità
islamica contro il fondamentalismo, l’integralismo e il terrorismo. Gli ultimi tempi sono stati
tristi per tutta la nostra comunità musulmana europea ed internazionale, di fronte ai ripetuti
attacchi terroristici che hanno
colpito l’Europa, la Tunisia ed il
Mondo Arabo in generale. Gli
ultimi attentati ci hanno riportato indietro di tanti anni. Dopo il
2001 abbiamo fatto tante cose,
sul tema del dialogo interculturale, ed abbiamo costruito molte
azioni per spiegarci e capirci
meglio fra musulmani e non
musulmani; ma poi il terrorismo
ci ha riportato ancora al clima
del 2001: i non musulmani ad
avere paura dell’Islam e i musulmani a doversi scusare per qualcosa che non hanno commesso e
che non avrebbero mai potuto
commettere in quanto musulmani. Il fatto che io mi debba scusare o giustificare per un atto commesso da un terrorista è un fatto
enorme. Il doversi sentire in difficoltà per il fatto di professare
una religione che, in quel
momento, per l’atto di un assassino, viene associata al terrore e
alla violenza, è una cosa profondamente ingiusta. È una violenza
per la mia coscienza. Tuttavia
non nego che, in questi giorni,
tanti musulmani hanno paura
non solo del terrorismo ma anche
della gente comune che sta sempre di più puntando il dito contro
di noi, la nostra cultura e le
nostre origini. Tra noi musulmani, sale la paura soprattutto per i
nostri figli, che non sono prepa-
L’Associazione Donne Arabe-Tunisine “Palma del Sud”, in collaborazione con il Consolato tunisino, la comunità musulmana italiana ed internazionale organizza il primo Convegno “Dialogo con l’Islam: vi presento il vero
Islam di pace” con docenti e professori universitari tunisini per conoscere e spiegare l’Islam
rati a difendersi dal pregiudizio,
che non hanno la nostra maturità
e temiamo risposte istintive che
finirebbero per alzare i livelli di
ostilità. Si moltiplicano le
denunce di musulmani e musulmane praticanti, di italiani ed
italiane convertiti all’Islam, che
sono ben identificabili dalla
barba lunga e dal velo che indossano, che vengono presi a male
parole, con sputi e sguardi di
odio ed ostilità. Vedere le persone che vestono in modo diverso e
con le barbe tipiche degli islamici andare in moschea e riunirsi…
fa venire il sospetto. Lo capisco.
Dopo il 2001 e oggi soprattutto
ecco che il sospetto cresce sempre di più. E il fare a volte
impacciato di quella persona
vestita in modo diverso e con la
barba fa pensare che quella persona sia sospetta, nasconda qualcosa, non voglia integrarsi e sia
ostile. Magari è la persona più
buona del mondo. E semplicemente non sa parlare bene italiano o è timida e non ha abbastanza strumenti per un dialogo e
perciò preferisce stare sulle sue.
Ne nasce un circolo vizioso. Noi
abbiamo tutti il dovere di rompere questo circolo vizioso di paura
e di sospetto e dobbiamo aprirci
sempre al dialogo e allo scambio. Proprio così perché la differenza sta proprio nella declinazione di musulmano, perché oggi
c’è chi ha paura dei musulmani.
Se comprendiamo questo, possiamo superare insieme tutta una
serie di pregiudizi di cui siamo
vittime, tutti, e fermare quella
macchina del terrore purtroppo
alimentata negli ultimi anni non
solo contro l’opinione pubblica e
la comunità occidentale, ma
anche contro la parte sana della
comunità musulmana, che rappresenta la stragrande maggioranza dei musulmani. Il fatto è
che noi non dobbiamo giudicare tutte le azioni di tutti coloro
che si professano o si spacciano
per musulmani come se fossero
dettate dalla religione islamica.
Tantissime persone sono scambiate per interpreti dell’Islam
quando con l’Islam invece
hanno in comune a volte solo
l’origine oppure seguono unicamente interessi personali,
economici, politici o militari. In
realtà l’Islam è usato da queste
persone per fini illegittimi e
impropri. Da un punto di vista
della pubblica opinione, se in
Francia i musulmani hanno
assunto ruoli significativi nella
società, qui in Italia siamo ancora pochissimi. Ma la mia voce è
arrivata dove doveva arrivare,
non mi sono fermata e oggi
posso dire di aver ottenuto un
grandissimo risultato di partecipazione e dialogo. Finalmente,
dopo aver lanciato numerosi e
ripetuti appelli, rispetto alla pressione che ha vissuto e vive tuttora la comunità islamica in Italia,
da parte dei media e di taluni
esponenti politici italiani (vedi
un tale Salvini), affinchè si prendesse una posizione netta di condanna nei confronti dei dolorosi
episodi di terrorismo nel mondo,
che in primis fanno sanguinare il
nostro cuore di musulmani di
pace, siamo finalmente arrivati
ad organizzare proprio ad Aprilia, presso la sede della nostra
associazione un momento importante di riflessione, in collaborazione con il Consolato tunisino
ed esperti docenti universitari
di cultura islamica, che si svolgerà in data 26 marzo alle ore
16,30. Il titolo del convegno racchiude tutto il senso del nostro
percorso cominciato dal lontano
2010: “Dialogo con L’Islam”
proprio per rappresentare il volto
del vero Islam di pace. Noi
musulmani siamo i primi ad
avere paura di altri musulmani
che usano la religione per compiere assassinii e altri atti blasfemi, che sono contro la nostra
religione. Non dimentichiamo
che gli esecutori delle stragi sono
e restano degli isolati dalla
nostra comunità, e che se andassero in moschea, in una delle
tante moschee europee, non
potrebbero mai compiere quelle
stragi. Perché nelle moschee non
si predicano la violenza e l’omicidio. Da più parti, ci è stato
chiesto di denunciare ciò che
viene fatto di tremendo in nome
dell’Islam. Questo noi lo facciamo, lo abbiamo sempre fatto e
continuiamo a farlo. Purtroppo
non fa notizia. Finora le nostre
piccole comunità musulmane
locali, non erano attrezzate, non
avevamo gli strumenti adeguati
per poter affrontare questi dibattiti così delicati. A volte molti
musulmani, persone semplici,
non capiscono nemmeno le
vostre domande e quindi non
sanno rispondervi su cose peraltro molto complicate, come l’Islam, il Corano, la Sharia, le sue
interpretazioni, le divisioni nel
mondo islamico. Oggi in Italia ci
sono circa un milione 700 mila
musulmani appartenenti a diverse comunità ma ancora non
abbiamo una rappresentanza
unitaria, e per questo non è facile coordinarsi ed esprimere una
voce unica, ma finalmente le
cose stanno cambiando anche
con il sostegno del Consolato
tunisino e dei suoi rapporti con il
Governo Italiano, voglio far presente, solo come dato su cui
riflettere, che il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella ha
sottolineato più volte come la
Tunisia possa continuare a contare sul pieno sostegno dell’Italia
nella lotta al terrorismo e ad ogni
forma di violenza. Per questo,
oggi anche se lentamente, a piccoli passi, si stanno aprendo
spazi di dialogo e confronto con
i cittadini e le cittadine italiane,
per questo noi come comunità
musulmana sosteniamo la realizzazione delle Consulte per gli
Immigrati che ad oggi sono solo
in poche città, così come quella
dei Centri Interculturali che tuttavia spesso sono autogestiti,
perché l’Istituzione locale di
quel colore politico non vuole
riconoscerli… Noi vogliamo
farci conoscere per quello che
siamo veramente ed essere riconosciuti nella legalità, non
vogliamo imporre la nostra presenza ed il nostro Corano perché
altrimenti si parlerebbe giustamente di una “islamizzazione”
dell’Italia, ma essere accolti e
abbracciati come fratelli e sorelle di un Islam di pace, dialogo e
amore dai fratelli e le sorelle
delle altre religioni.
Partecipata: puliamo cantine e case organizzate dal C.d.Q. Fossignano-Aprilia
Si sono concluse le due giornate di “Puliamo cantine e
case” organizzate dal C.d.Q.
Fossignano-Aprilia, con la
collaborazione del Comune di
Aprilia , il quale ha messo a
disposizione i container. Sono
stati raccolti molti grandi e
piccoli
elettrodomestici,
mobili, materassi, metalli,
carta, plastica, olio vegetale e
minerale, indifferenziato. I
cittadini hanno approfittato di
questa opportunità, piuttosto
che arrivare fino all`ecocentro e/o attendere il ritiro a
domicilo, che, ricordiamo,
non tutte le città hanno e pure
gratuitamente. Sono stati
recuperati alcuni piccoli
mobili e oggetti da parte di
alcuni, per ridargli nuova vita,
quindi abbiamo contribuito a
fare meno rifiuti e riciclare.
Molti i cittadini che ci hanno
chiesto di ripetere queste
giornate più spesso. Sicura-
mente lo faremo, sempre se il
nostro Comune ci metterà a
disposizione i container, ma
siamo certi che non ci saranno problemi. Sicuramente lo
faremo se ci saranno persone
disponibili a collaborare sui
turni, come è accaduto il 12 e
13 marzo. Molte le persone
disponibili. È stato anche un
momento di condivisione e
confronto tra cittadini, che è
la base per far crescere un
quartiere, oltre l`educazione e
senso civico. Alla prossima
pulizia. Il prossimo intervento di questo comitato è: ripulire e riverniciare NUOVAMENTE la pensilina della
fermata dell’autobus di fronte
la farmacia. Se voi che leggerete, avete altre proposte, ce
le potete comunicare, oltre
che, naturalmente, parteciparvi. Grazie sempre e comunque a tutti
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 38
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Comizio o spettacolo teatrale
di Salvatore Lonoce
Cari amici lettori, vi ricordate di quello sketch de La
Smorfia nel quale Lello
Arena con il suo cadenzato
“annunciazzionee, annunciazzionee!” presentava l’apparizione di Massimo Troisi
che impersonava la Madonna.
Ebbene la nostra politica cittadina beneficia da anni di
queste annunciazioni che
preannunciano novità che poi
bene o male si concretizzano
a nostre spese.
Quel che si sta verificando in
questi ultimi tempi però è il
fatto che questo fenomeno
dell’annunciazione viene utilizzato in modo troppo disinvolto sino a creare dei veri
falsi ovvero dei veri stravolgimenti della realtà soltanto
allo scopo di trarne vantaggio
immediato in termini di
sostegno e consenso politico,
e lasciando strascichi che
stravolgono la realtà e la convivenza civile cittadina.
Cari amici, al riguardo mi
domando spesso se ad Aprilia
si conosce la differenza che
c’è tra un comizio e un spettacolo teatrale?
In sostanza quando ci troviamo di fronte ad una notizia
che si dilata oltre misura,
mettendo a fuoco un particolare e, lasciando perdere il
contorno, tutto per attrarre
l’attenzione ed il consenso
conseguente, come reagiamo, sappiamo di essere usati
e coinvolti?!
Ci sono illustri precedenti parlo di Aser, Acqualatina e
Turbogas, eventi serviti per
creare consensi e conseguenti malcontenti in modo artificiale, subdolo, sotterraneo,
tanto da “inacidire” pian
piano proprio i rapporti nella
nostra
collettività.
Cari amici, di casi come questi ce ne sono a iosa, laddove
appunto si parte da un fatto,
lo si dilata, lo si monta come
dico spesso a “majonese” per
creare reazione verso questo
o quel politico precedentemente messo nel mirino.
L’obbiettivo è attaccare il
Sindaco di turno, può tornare
comodo
al
bisogno.
Si badi bene il mio interesse
non è difendere l’amministrazione o il Sindaco Terra,
ma denunciare comportamenti che possono stravolgere la cosa più preziosa per gli
apriliani: l’informazione sui
fatti apriliani.
Da qualche giorno si parla di
depuratore, di sede per un
commissariato, di un ennesimo comitato civico e comincia il coinvolgimento che
attraverso che so Facebook o
altri mezzi di comunicazione,
mette gli apriliani alla conoscenza di questi personaggi;
appaiono le foto, si montano
battage sull’incapacità pubblica; insomma un bel fatto
succulento per sostenere le
proprie tesi e i propri slogan
che ben conosciamo, ma poi
tutto si squaglia come la neve
al sole.
Cari amici lettori, l’altro
giorno ho letto un post su
facebook, segnalatomi da un
amico, nel quale si affermava
che ad Aprilia si è deciso di
spendere diecimila euro per
condurre gli studenti della
Pascoli e della Montegrappa
per un tragitto di poche centinaia di metri, progetto “Pedibus”
Un
fatto
ma
....
La “majonese” incomincia a
LE PERIFERIE E LA RETE FOGNANTE
Numerose recensioni giornalistiche locali, pongono in evidenza la necessità di mettersi
in regola con gli scarichi
fognari “individuali” nelle
zone non servite da pubblica
fognatura,ma nel contempo i
sindaci ritengono opportuno
ottenere i finanziamenti della
Unione Europea visti i
migliaia di chilometri della
rete fognante da eseguire non
solo nelle periferie ma altresì
nei nuovi e costruendi quartieri che caratterizzano ormai la
notevole espansione di Aprilia
. All’uopo la Regione Lazio
pur essendosi dotata della
Legge n. 6 del 2007 avrebbe
dovuto presentare un valido
progetto di accesso ai fondi
europei motivato da improrogabili esigenze ambientali ed
in tal senso i sindaci avrebbero
dovuto fare reiterate pressioni
alla Regione . Ma, di fatto, la
cosa più assurda è che i fondi
non richiesti vanno in economia cioè vengono stornati a
quelle nazioni che ne abbiano
fatto richiesta: la Grecia e la
Turchia. La su indicata legge
si prefigge ciò che alcuni
comuni laziali aspettano da 40
anni :la riqualificazione
ambientale partendo, in primis, dal risanamento igienico
sanitario. Tale risanamento
dovrebbe avere una priorità
nei confronti di quelle periferie che di fatto godono di un
habitat particolare come , ad
esempio, Fossignano di Aprilia che pur essendo penalizzato per l’assenza totale di infrastrutture gode però di un
ambiente ove esiste un ecosistema unico che occorre valorizzare perché ricco di sorgenti naturali prevalentemente
sulfuree e che ancora consente
di ammirare , a pochi chilometri della capitale, una flora
ed una fauna interessante fra
l’altro”
climatizzata”dagli
effetti salubri del vicino mare.
Non a caso è da anni in fase di
progettazione il centro termale
di Fossignano che sorgerà
nell’attuale fonte fra il nucleo
di “Collina Mare” ed imbocco
di via Ampollino, proprio in
prossimità del ribollio delle
affioranti e calde acque sulfuree .Peraltro la zona ha un
andamento plano altimetrico
molto variegato ricco di piante boschive di ogni specie e di
una rete di fossati (esistenti già
in tempi remoti ) che grazie
alle loro pendenze naturali
consentono lo scorrimento
delle acque meteoriche e sulfuree fino all’adiacente torrente “ dell’ Incastro”. E’ proprio in questo habitat naturale
occorrerebbe progettare un
unico collettore fognario che
consentirebbe il recapito finale dei reflui al torrente predetto e quindi il conferimento
al depuratore di Ardea garantendo così l’efficace smaltimento dei liquami dell’intera
area nord- ovest di Fossignano
e conseguentemente preservare il prezioso habitat. Premesso quanto sopra appare d’obbligo la necessità di smaltire,
secondo normativa, i reflui
nel proprio terreno nelle aree
non servite da pubblica fognatura; ma potrebbero essere
meritorie d’attenzione due
considerazioni : (A) I cittadini
“ non serviti” dovranno spendere soldi due volte ; una per
la realizzazione di sistemi
interrati molto onerosi (subirrigazione, imhoff , percolatori ecc.ecc. ) ed una seconda
volta, quando si dovranno
pagare i relativi oneri per ottenere i permessi di imbocco in
fogna , se sarà completata la
rete fognante. Permessi che
invece saranno dati ai residenti di via Le Salzare perché
già beneficiati da un tratto
della rete fognante. Quindi la
mancata richiesta dei fondi
alla U.E. genera anche queste
disparità di trattamento ,come
al solito , a scapito delle periferie ed in controtendenza alle
preziose esortazioni di Papa
Francesco e
recentemente dal nostro Presidente della Repubblica, i quali
sostengono ripetutamente che
il buon governo si vede da
come i politici amministrano
le periferie.( B) Supposto che i
depuratori individuali funzionassero bene, ma potranno
garantire nel lungo periodo il
regolare smaltimento dei
reflui così come da secoli si è
provveduto in tutte le città
dotate di regolare rete fognante e depuratore finale ?Sarebbe invece auspicabile un
sopralluogo da parte di esperti
ambientalisti che potrebbero
rilasciare una obiettiva relazione sul particolare habitat
di Fossignano al fine far comprendere a chi di dovere che
la borgata merita un sicuro
sistema di smaltimento dei
reflui che può essere garantito(l’esperienza lo dimostra)
soltanto da una adeguata rete
fognante. Pertanto si renderebbe necessaria una pausa di
riflessione affinché la Regione possa emanare disposizioni
adeguate alle peculiari caratteristiche ambientali di ciascun comune o, quanto meno,
dare ai cittadini la possibilità
di consorziarsi anche nell’ambito dei singoli agglomerati
periferici , al fine di progettare ed eseguire le opere di
che trattasi. Senza queste premesse le periferie saranno
sempre abbandonate.
Carlo Alcamo
per Fossignano
tel/ 3496850195
montare su un fatto del tutto
marginale, perchè l’obiettivo
non è quello di denunciare un
comportamento, ma utilizzare un comportamento per
ottenere l’obbiettivo di trovare il consenso.
Insomma ancora una volta
presentare un fatto a tinte
fosche montando un polverone oltre misura, la tecnica
ormai è del tutto simile a
quella della reclame dei prodotti di bellezza o di pulizia
della casa: velocità e precisione nell’indicare l’obbiettivo: per indicare che il tuo
bianco è più bianco che di
più
non
si
può?
Cari amici lettori, in sostanza
giocando così dove si andrà a
parare?!
Cari amici lettori, a fare gli
interessi di bottega ovviamente la bottega di qualcuno
e non certo gli interesse degli
apriliani, si resta nell’illusione!
Ecco, cari amici, questi casi
o simili occorrerebbe appuntarseli per poi analizzarli e
valutarli con il proprio senso
critico, ma per la velocità
con cui ci piombano addosso
ritengo che sia molto più
facile che si possa venir
influenzati invece di stigmatizzarli e considerarli ancora
e sempre alla stregua di un
terminale di convenienze,
economiche o politiche.
Aprilia - Le attività culturali
alla RSA San Michele Hospital
Presso la RSA San Michele
Hospital il 25 Marzo 2016
dalle ore 15.00 alle ore 16.00 si
svolgerà la tradizionale Via Crucis a cura del Parroco Don
Gregorio con le tavole delle stazioni create a mano da Gaetano
Fagioli, ospite scomparso da
poco, che tutti conoscevano e stimavano per le sue doti artistiche.
La processione avrà luogo negli
spazi esterni alla struttura e in
caso di mal tempo con un percorso interno.
Inoltre la struttura ha dato il via
ad un di un Progetto Sperimenta di Attività Occupazionale
per pazienti con Decadimento
Cognitivo e disturbi emotivocomportamentali e che pertanto
sono iniziate le attività bi-settimanali dei Laboratori Creativi
di Musicoterapia e Teatroterapia a scopo riabilitativo e
inclusivo per i nostri pazienti
condotte da Elisabetta Ucci e
Alessia Tesone provenienti dall’Università degli Studi Roma
Tre -Corso di Laurea in Scienze della Formazione- all’interno del Progetto Formativo di
Tirocinio per Educatore Professionale coordinato dalla Psicologa dott.ssa Pavino Valentina. Queste ultime durante la
conduzione delle attività saranno
supervisionate dal personale,
compileranno schede di monitoraggio giornaliero delle attività e
somministreranno test costruito
ad Hoc per la valutazione dell’efficacia dell’intervento sul
tono emotivo dei pazienti, prima
– dopo il trattamento.
Al termine del progetto Lunedi
18 Aprile dalle 16:00 alle 17:30
verrà messo in scena dai pazienti lo “spettacolo sensoriale” che
concluderà il percorso sperimentale e verranno resi noti i risultati dell’intervento. Inoltre ad
allietare il pomeriggio una sorpresa per tutti gli ospiti…l’esibizione di danza delle alunne del
Corpo di Ballo dell’insegnante
Giuseppina Zappa
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 39
SOS CRESCITA
EDUCAZIONE FAMIGLIA e SCUOLA
“Mantieni il tuo cuore puro. Anche se
diventerai grande. Anche se non arriverai primo. Spesso gli ultimi sono
quelli che si sono fermati per ammirare lo spettacolo della vita”.
Dott.ssa Cinzia De Angelis
Per porre domande alla
dott.ssa Cinzia De Angelis
inviare una e-mail al seguente
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
Carissima dottoressa,
Sono una mamma di una bambina che il prossimo anno
andrà in prima elementare. Per
paura che rimanga indietro
rispetto ai compagni le ho insegnato già a leggere e a scrivere.
E Marta infatti è bravissima.
Soltanto che la maestra mi ha
consigliato di non forzarla e di
lasciare che impari insieme agli
altri bambini altrimenti corre il
rischio di annoiarsi una volta in
prima elementare. Io non sono
affatto d’accordo con la maestra mentre mio marito si. Mi
interessava sapere il suo parere.
La ringrazio
Vanessa
Carissima Vanessa,
La ringrazio per avermi dato
modo di parlare di questo argomento. Per affrontarlo dovremmo iniziare a riflettere sul significato che ha la scuola per noi e
per i nostri figli oggi. Faccio
questa premessa perché ho speso
gran parte della mia vita professionale ad occuparmi della scuola, sia come insegnante che
come pedagogista esperta nella
didattica speciale e, mi rendo
conto che sia la scuola che il
mondo degli adulti sono profondamente cambiati negli ultimi
C. De Angelis
vent’anni. Cosa ci aspettiamo
dalla scuola? Cosa vogliamo
che faccia per i nostri figli?
Questa è la prima domanda che
ogni genitore deve assolutamente porsi. Nei libri di pedagogia si
legge che la scuola è “la seconda
agenzia educativa della società”.
Questo per ribadire un concetto
semplice ed essenziale ovvero
che la scuola è uno spazio in cui
si educa una persona nella sua
totalità. Troppo spesso il mondo
degli adulti tende a trascurare
gli aspetti emotivi del processo
di apprendimento del bambino a
tutto vantaggio di quelli cognitivi. All’uscita di una scuola le
domande che i genitori più spesso pongono ai loro figli sono:
“che voto hai preso?” “Com’è
andato il compito?” e così via.
Ma la scuola non è soltanto un
voto, una prestazione. La scuola
è quel luogo prezioso nel quale
il bambino impara a conoscersi,
a regolare i suoi stati d’animo, a
stare con gli altri. È uno spazio
che nutre e da cui si nutre per
crescere. E crescere non è un
processo lineare privo di diffi-
coltà. I conflitti e le frustrazioni
sono presenti così come le gioie
e le soddisfazioni. Ed è da questa altalena di emozioni e sentimenti contrastanti che il bambino impara che un voto brutto, un
litigio tra coetanei si possono
gestire e riparare. Ai bambini
imparare piace, li diverte. Il
bambino è portato naturalmente
verso la conoscenza e l’esplorazione. È curioso, attento, attivo.
Ma ad una condizione: che i
suoi tempi siano rispettati e che
le attività proposte siano alla
sua portata. Oggi, invece, abbiamo fretta. E così tanti bambini si
ritrovano a sentirsi “piccoli
geni” nelle prime settimane di
scuola e poi scoprirsi assolutamente “capaci” come gli altri
qualche mese dopo, con tutti i
problemi che una situazione del
genere comporta. È importante
per un bambino sentirsi parte di
una classe che si confronta sui
problemi e su sfide simili. Ed
ugualmente importante è il raggiungimento di un obiettivo
comune. Apprendere è fatica e
gioia da condividere. E questa è
la lezione più significativa per
un bambino. Il ruolo privilegiato
dell’insegnante è quello di dare
ad ognuno ciò di cui ha bisogno
per permettere a tutti i bambini
di farcela. Inoltre, va aggiunto
che il periodo della scuola dell’infanzia non è un tempo vuoto,
un parcheggio colorato per
bambini soltanto perché i bambini giocano. Ricordiamoci
sempre che “il gioco è la più
seria attività dell’’infanzia” e
l’infanzia è un periodo breve. Il
bambino non è un bambino se
non impara giocando. Il Piccolo Principe di A. S. Expery ad un
commerciante di pillole che calmavano la sete e che facevano
risparmiare cinquantatré minuti
a settimana rispose così: “Io se
avessi 53 minuti da spendere,
camminerei adagio adagio verso
una fontana… “. Vi ricordo che
chi volesse approfondire queste
tematiche può iscriversi agli
incontri per genitori scrivendo a
[email protected]
Mariana Iulian e sig.ra Petronela Lazar presso l’agriturismo la Piana dell’Erika con
tantissime persone non solo
rumene lo scorso 13 marzo,
ha organizzato un pranzo con
la musica live.
Con l’ocasione il Partito
Nazionale Liberale Rumeno
ha voluto dare un omagio tramite il sig. Sorin Pirvu –presidente Pnl Italia e il sig.
Ionel Balutoiu – presidente
Pnl Aprilia, regalando alle
donne un mazzo di fiori.
Un grazie va alla dottoressa
Mariana Iulian per tutto che
ha fatto e sta facendo per la
comunità rumena di Aprilia.
…mio pensiero : sarebbe
bello se potessi riunire tutte
le organizzazioni e almeno
una volta all’anno tutte le
chiese ortodosse della zona
di Aprilia e zone limitrofe –
su un terreno “neutro’’ cosi
faccio sin d’ora l’invito a tutti
rumeni di buona fede e ai
loro amici italiani e altre
nazionalita’ di incontrarci
domenica 8 maggio 2016
presso parco zoo delle star
per fare una festa come si
faceva una volta dopo la Pasqua. Accenderemo il fuoco,
faremmo un calcetto qualche
lotta greco-romana sui gonfiabili e per chi non ha avuto
tempo di portare i figli
sarebbe una gioia per fargli
fare un giro sui pony o accarezzare altri animali.
Grazie a tutti – grazie Italia
Quo vadis ?
…Noi rumeni proviamo di mantenere e portare avanti le nostre tradizioni
,rispettiamo le vostre e vogliamo imparare da voi ciò che avete di meglio
“I sogni sono l’ossigeno della
vita.Basta ricominciare a
sognare e di colpo tutto cambia: il mondo si muove, la
giostra gira, la luna ci indica
la strada e le stagioni, l’aria
profuma di buono, il sole
scalda più forte e nei parchi
ecco che rifioriscono i
prati...’’nessuno deve impedirci di sognare come di
amare, di lasciar correre la
fantasia, di accettare la fantasia, di accettare le sconfitte
per poi rialzarci più forti di
prima.
‘’Riscoprendo in noi stessi la
luce avendo anche il coraggio di cambiare, senza vergognarci mai per aver dato o
ricevuto una carezza, o
apprezzato una buona parola.
E’ solo questo che ci
manca.....in un mondo che
saraà sempre bellissimo !!! ‘’
Patto della montagna 1945 messe a parità di paga uguale
per tutti cosi per prima volta
le donne portavano a casa lo
stipendio come i loro compagni di lavoro uomini 119 lire
(tempi belli finchè siamo
diventati schiavi dell’ euro).
Come tutti gli anni per celebrare e ricordare il sacrificio
delle operaie la dott.ssa
Ionel Balutoiu – johnny
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 40
24 MARZO - 7 APRILE 2016
“TERZO SETTORE ED INNOVAZIONE SOCIALE”
Focus su associazionismo, volontariato, cooperazione sociale e responsabilità sociale di impresa
LA RIFORMA DEL WELFARE: DAL WELFARE
STATE AL WELFARE DI COMUNITÀ
Nascono i Supporter delle Reti di Comunità.
A cura della Dr.ssa Emilia
Ciorra Esperta di politiche e
progettazione sociale
Per scrivermi:
[email protected]
Cari amici ed amiche,
come vi ho accennato nell’ultimo nostro appuntamento di
questa rubrica, il nostro Paese,
sta vivendo un periodo di
grande trasformazione, un
tempo di riforme, che investono tutti i settori, non ultimo il
cd. Welfare. Dallo Stato sociale si sta passando alla comunità solidale, con un nuovo
modello di politica sociale da
perseguire. L’Italia è arrivata
tardi e male allo Stato sociale:
solo dalla metà degli anni ’60
si è universalizzata l’assistenza sanitaria, il sistema pensionistico, si sono estesi gli obblighi scolastici, si sono aperte le
Università, si sono affrontate
le situazioni di handicap. Ma
ora lo Stato sociale è ansimante, sia perché è troppo
costoso, sia perché è troppo
burocratico, sia perché è
poco amichevole. Inoltre l’ottica del welfare è sempre stata
orientata al benessere materiale, ma ora la gente aspira ad un
benessere in senso totale, profondo, che vuol dire condurre
una buona vita, un buon stile
di vita, in armonia con la natura, le altre persone, la società,
la propria esistenza. Lo Stato
sociale va quindi ripensato e
vanno modificati i rapporti tra
le istituzioni e i cittadini, in
modo da garantire una maggiore partecipazione della
società civile, secondo i valori
della solidarietà, della coesione sociale e del bene comune.
Questo nuovo modello, la welfare community, si realizza
solo valorizzando il principio
della sussidiarietà, in modo da
operare a livello di rete, in cui
tutti i soggetti collaborano e
interagiscono tra loro. Ma è
indispensabile anche la solidarietà, cioè la ricostruzione di
un tessuto di comunità in cui
tutti si danno una mano. Solo
se tutti, stato e cittadini, ci sen-
importante lo hanno le Istituzioni ed in primis la Regione.
Nel Lazio, ad oggi, per quanto
attiene il WELFARE è stata
depositata la proposta di legge
“Sistema Integrato degli interventi e dei servizi sociali della
Regione Lazio” dell’assessore
tiamo coinvolti, può svilupparsi l’idea di una società che funziona come rete di sostegno.
Ogni rete è fatta da fili e nodi,
e ciascuno di noi è un filo che
si annoda ad altri fili, se mancano questi legami la rete è
spezzata, manca la comunità.
La nuova comunità solidale si
regge sul principio del ricevere
e del restituire: oggi sono io
che aiuto te, perché lavoro e
con i miei contributi ti garantisco la pensione, domani sei tu
che aiuti me, dando il tuo
tempo libero di pensionato per
una delle tante forme di volontariato. E’ in quest’ottica che si
sta muovendo in Italia il movimento delle Reti di comunità,
per generare coesione e convivenza sociale, solidarietà e
benessere sociale comune, per
stimolare le Istituzioni verso il
cambiamento di cd. governance. Il valore aggiunto lo
danno i cittadini, le associazioni, le imprese, che sono i portatori dei bisogni di comunità,
e che sono i motori di questo
cambiamento. Un impegno
alle pol. sociali Rita Visini e
dal Presidente della regione
Zingaretti. Si tratta di una normativa che riformerà l’intera
rete dei servizi sociali regionali, ad oggi regolata dalla lontana legge 38 del 1996. L’obiettivo della riforma è quello di
definire un modello di welfare
regionale più aperto alla partecipazione dei soggetti pubblici
e privati che operano nel sociale, più efficiente ed efficace
sotto il profilo della programmazione, organizzazione e
gestione dei servizi, orientato
ad offrire servizi alla persona,
e più attento ai bisogni delle
persone fragili dal punto di
vista sociale e sanitario. Il welfare diventa plurale “di comunità”: Comuni ed Asl associati
in distretti, Associazionismo,
Cooperazione e Impresa sociale associati nel cd. Terzo Settore avranno una partecipazione sistematica alla programmazione degli interventi per
promuovere la progettualità e
l’innovazione sociale, sulla
base dei bisogni di cui sono
portatori. Pertanto la programmazione diventa partecipata. Il
cd. TERZO SETTORE rivendica oggi una funzione di stimolo e di coordinamento da
parte dei distretti, rivendica
l’individuazione e la formalizzazione di luoghi di coordinamento e di confronto. Il Terzo
settore è ad oggi il primo, per
vicinanza e per rapporto fiduciario con i propri utenti, “rilevatore” dei bisogni emergenti
della comunità, che sono
comunque cd. diritti di cittadinanza, anche quando si tratta
di servizi sociali. Il percorso di
rappresentanza di questi diritti
di cittadinanza rivendica
modalità e tempi di partecipazione del III Settore ai momenti politici e tecnici della pianificazione sociale distrettuale.
Le politiche di welfare e di
diversity necessitano di un network esterno e interno, non
solo per essere diffuse e divulgate, ma anche per ascoltare
cosa si muove all’interno del
nostro territorio e all’esterno
nella società e nelle nostre singole realtà. E questa necessità
di fare rete si sta allargando
anche all’impresa. Non dovrete stupirvi se in un prossimo
futuro troverete imprese aderire ad associazioni, che daranno loro idee, formazione,
benchmarking sui temi della
diversità di genere, sulla disabilità, sull’orientamento sessuale
nel
mondo
del
lavoro. Anche le imprese, in
questa esperienza di apertura
al confronto, che oggi coinvolge solo le più grandi, come
quelle delle telecomunicazioni, dell’energia, porterà a condividere esperienze che si
intrecciano con il tema, delicato ma vitale per il benessere
delle persone, dell’inclusione e
dei servizi che esse non riusciranno a offrire all’interno del-
l’azienda. L’impatto di questi
temi non potrà non influenzare
il bilanciamento vita privata e
lavoro che si pone al centro
dell’attenzione del mondo
industriale e delle politiche e
prassi organizzative del prossimo
futuro.
I tavoli di confronto serviranno per conoscere iniziative di
altre realtà e di posizionare le
stesse aziende all’interno di
un’ipotetica scala del welfare e
della diversity nel nostro
Paese, posizionamento che le
incoraggerà a proseguire nella
strada
intrapresa.
Non ci rendiamo conto del
cambiamento in atto, ma
siamo orientati in una dimensione straordinaria di comunità, sta avanzando il cd People
Caring, in cui le persone cd.
“attive”diventano “supporter”
della dimensione nella quale
agiscono
quotidianamente
(Azienda, Scuola, Ente, Associazionismo). “Scusa mi rammenti cosa significa essere un
supporter? Di cosa si occupa?”. - Mi starete dicendo Allora cerco di spiegarlo con
alcune “parole chiave”. “Supporter” significa sentirsi vicini
ai propri associati, ai propri
colleghi, ai propri cittadini a
360 gradi, considerando le
implicazioni e correlazioni
della stessa con la vita privata.
Perché ognuno di noi è una
persona: uomo, donna, coniuge, genitore, figlio, giovane,
anziano. Ognuno con esigenze
e problematiche differenti a
cui l’associazione, l’azienda
cerca di andare incontro.
Sono persone decise a cambiare la realtà, perché anche un
piccolo contributo personale
conta, e grazie alla presenza
ed alla vicinanza dei supporters alle persone, si appoggerà
e si incoraggerà questo processo di cambiamento.
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 41
L’AVVOCATO RISPONDE
IL CONTO CORRENTE COINTESTATO
Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]
Avv. Margherita Corneli
Mi chiamo Luisa e vivo ad Aprilia, pochi mesi fa è deceduto un
mio anziano zio, vedovo e senza
figli, che viveva con me da circa
dieci anni e che ho accudito sempre io in quanto invalido.
Data la sua difficoltà di movimento aveva cointestato a me il
suo conto corrente dove confluiva
la pensione e sono depositati i
suoi risparmi.
Vorrei sapere se posso legittimamente pretendere la metà delle
somme depositate su detto conto
anche considerando che in tutti
questi anni non ho mai preteso
nulla dallo zio per le spese di
casa, vestiario e medicine che ho
sempre sostenuto in prima persona e che gli altri nipoti (in tutto
siamo cinque), che oggi si affrettano a rivendicare diritti sui beni
dello zio, non lo hanno mai nemmeno invitato ad una cena.
Grazie.
Luisa.
Gentile Luisa,
capisco dalle sue parole che i rapporti con i cugini non sono dei
migliori e le illustro pertanto la
disciplina dei conti correnti cointestati che dovrà essere applicata
nel suo caso.
Le dico subito che, trattandosi di
un conto corrente cointestato, è
caduta in successione la sola quota
di danaro appartenente al cointestatario defunto e cioè a suo zio.
Per quanto riguarda la misura di
detta quota va detto che, a seguito
della stipula di un contratto di
conto corrente bancario, si presume che titolari dell’intera provvista siano, in parti uguali, tutti i
cointestatari del conto compreso,
naturalmente, il contitolare defunto. Nel suo caso, dunque, essendo
un conto intestato a due persone si
presume che la quota di ciascuno
sia pari al 50%. Mi preme sottolineare come a lei, Signora Luisa,
spetti per legge il 50% dell’importo oltre ad una quota sulla parte
dello zio in quanto erede di questo.
Una volta accettata l’eredità, gli
eredi del contitolare defunto
acquisteranno pro parte la titolarità della predetta quota subentrando in questo modo nell’originario
rapporto bancario del correntista
estinto.
Al fine però di meglio disciplinare
i rapporti tra il cointestatario del
conto superstite e gli eredi del
cointestatario defunto è necessario
chiarire, in primo luogo, se alla
morte di uno dei cointestatari del
conto, i suoi eredi o il contitolare
superstite possano immediatamente esigere dalla banca l’intera
provvista e, in secondo luogo,
quali poteri di disposizione vengano riconosciuti ai successori del
contitolare estinto.
E’ fondamentale, per questo, verificare se all’atto della sottoscrizione del conto è stata prevista una
clausola di “firma congiunta”
oppure di “firma disgiunta”.
Vediamo che in presenza della
prima, così come il defunto non
poteva disporre in vita delle
somme depositate senza la collaborazione dell’altro cointestatario,
analogamente quest’ultimo perderà ogni potere di disposizione sulle
giacenze del conto corrente. In
altri termini, né il cointestatario
superstite né gli eredi nuovi cointestatari potranno autonomamente
disporre del danaro presente sul
conto bancario.
Per quanto invece concerne le
liquidazioni parziali spettanti a
ciascun coerede, la Cassazione ha
più volte chiarito che, in tale ipotesi, ognuno di essi avrà diritto alla
propria quota indipendentemente
dal consenso o dalla contestuale
presenza di altri soggetti in quanto, infatti l’esistenza di una pluralità di eredi determinerebbe il sorgere di autonomi rapporti obbligatori con l’istituto di credito
ove sono depositate le somme .
Tuttavia è dato registrare dalla
prassi bancaria che gli istituti di
credito usino, in siffatte ipotesi,
procedere ad un temporaneo blocco del conto corrente interessato al
fine di consentire la preventiva
identificazione degli eredi del
cointestatario defunto. Soltanto
all’esito di tali adempimenti questi
ultimi potranno operare sul conto
bancario ancorché congiuntamente al contitolare superstite.
Molte più problematiche solleva
invece la presenza di una clausola
di firma disgiunta.
In presenza di tale clausola infatti
la capacità operativa del cointestatario superstite sarà caratterizzata
dalla medesima ampiezza che presentava prima del decesso dell’altro cointestatario. Difatti così
come originariamente ciascun
contitolare poteva disporre liberamente di tutte le somme del
conto bancario, similmente il
cointestatario superstite continuerà a godere di tale potere anche
sulla quota astrattamente riferibile
al defunto, salvo il diritto degli
eredi nuovi cointestatari al rimborso delle quote di rispettiva competenza. Rimborso da pretendere
esclusivamente nei confronti del
cointestatario superstite e non nei
confronti dell’istituto bancario che
lecitamente ha consentito qualsi-
voglia operazione.
Le considerazioni esposte valgono
naturalmente anche per gli eredi
del contitolare defunto dal
momento che essi, continuando la
personalitá
giuridica
del
proprio de cuius, analogamente a
quanto accadeva prima dell’evento
morte, avranno il potere di disporre dell’intera giacenza del conto.
L’unica particolarità risiede nella
circostanza per la quale detto potere deve essere esercitato dai coeredi in qualità di “gruppo” ossia soltanto congiuntamente non potendo
trovare esplicazione in forma individuale.
Ciononostante generalmente, la
circostanza or ora descritta non è
di buon grado accettata da banche
o istituti di credito, i quali, temendo di essere trascinati in lunghe
diatribe tra coeredi e cointestatari
viventi, richiedono sempre la compresenza di tutti i contitolari paralizzano in tal modo l’operatività
del conto bancario.
A ciò va peraltro aggiunto che
qualora uno degli eredi comunichi
con lettera raccomandata alla
banca un atto stragiudiziale di
opposizione all’utilizzo disgiunto
del conto bancario, non solo nessuno dei coeredi potrà più disporre delle somme sul conto medesimo, ma neppure l’originario cointestatario potrà fare altrettanto.
Quest’ultimo punto tuttavia si presenta particolarmente dubbio, in
quanto tale limitazione andrebbe
ad incidere su un autonomo diritto
di disposizione.
In ogni caso, deve necessariamente escludersi che il potere di disposizione del cointestatario superstite o degli eredi del contitolare
defunto possa estendersi fino a
ricomprendere la facoltà di appropriarsi definitivamente del danaro
del conto cointestato, impedendo
la liquidazione delle quote di spettanza degli altri contitolari.
È evidente dunque che il cointestatario di un conto bancario a firma
disgiunta, nonostante sia abilitato
ad operare autonomamente su
tutte le somme del conto medesimo, non potrà beneficiare delle
stesse in misura eccedente la propria quota e tale limitazione sarà
operante con riferimento all’intero
svolgimento del rapporto bancario. Non si ravvede infatti alcuna
valida ragione per circoscrivere il
principio di solidarietà al solo
momento della chiusura del rapporto bancario .
Chiarito questo primo aspetto,
vediamo invece cosa potrebbe
accadere se vi fossero contestazioni sulla reale titolarità delle
somme depositate sul conto corrente.
Come abbiamo detto, per legge si
presuppone la titolarità in parti
uguali, ma è sempre possibile,
fornendone una adeguata prova,
dimostrare una situazione difforme da quella derivante dalla cointestazione del conto corrente.
Ben potrebbe quindi capitare che,
anche in presenza di una clausola
di firma disgiunta in ordine agli
atti dispositivi, l’intera provvista
del conto possa appartenere esclusivamente ad uno solo dei cointestatari.
Per tali ragioni alla morte di uno di
essi, una volta indentificati gli
eredi della vicenda successoria, si
rende opportuno individuare in
che percentuale le somme appartenevano al cointestatario estinto
poiché soltanto in tale misura
cadranno in successione.
In altri termini, in assenza di
espresse pattuizioni contrattuali in
merito, uno dei cointestatari o gli
eredi del contitolare defunto
potrebbero agire in giudizio per
rivendicare le somme presenti sul
conto corrente cointestato dimostrando che il saldo attivo del rapporto bancario sarebbe costituito
esclusivamente da versamenti di
somme non riferibili agli altri contitolari o addirittura derivanti da
alienazioni di beni personali di un
singolo contitolare.
L’azione in tal caso intentata sarà,
l’azione di rinvendicazione, caratterizzata dal preventivo accertamento da parte del giudice del
diritto di proprietà sulle somme
richieste e dalla consequenziale
restituzione del bene. La prova
delle circostanze descritte potrà
essere inoltre fornita dal contitolare interessato o dagli eredi del
contitolare deceduto mediante la
ricostruzione di tutte le attività
bancaria inerenti al conto medesimo offrendo in produzione una
comprovante
documentazione
bancaria relativa alle attività inerenti al conto cointestato.
pagina 42
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 43
dalla
Regione
di Bruno Jorillo
APPROVATO IL PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE
Dalla Regione un grande passo in avanti per tutelare i beni paesaggistici naturali, storici e architettonici con norme chiare e semplici per superare l’attuale frammentazione
normativa in materia di paesaggio. Un’innovazione importante che tra le altre cose prevede anche la digitalizzazione e la georeferenziazione di tutte le mappe
18/03/2016 - Approvato il Piano Territoriale Paesistico Regionale, un grande passo in
avanti per tutelare i beni paesaggistici naturali, storici e architettonici e per introdurre
una grande innovazione con la digitalizzazione e la georeferenziazione di tutte le
mappe.
Strumenti moderni per valorizzare il territorio, sia per quanto riguarda il patrimonio
naturale e agricolo sia per quanto riguarda quello storico e naturale. È l’approdo di un
percorso iniziato 17 anni fa, nel 1999, fra Regione Lazio e il Ministero, con il coinvol-
gimento di tantissimi comuni, enti, associazioni e privati. 29 dei 30 Piani Territoriali
Paesistici (PTP) vigenti nella Regione Lazio sono stati inseriti all’interno del PTPR,
consentendo un’ulteriore semplificazione.
Avanti con l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Il Ptpr si avvale di una serie di strumenti, come la Georeferenziazione e digitalizzazione, per evidenziare le diverse nature
dei territori di riferimento; la creazione delle banche dati relative ai vincoli paesaggistici; la progettazione e implementazione continua del database relativo alle informazioni
dei beni del paesaggio; i programmi di valorizzazione dei beni paesaggistici e individuazioni degli ambiti prioritari di intervento. Nell’ambito della programmazione regionale dei fondi per il periodo 2014-2020 l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, le infrastrutture sono solo alcuni delle azioni cardine.
Cura dei territori, delle città e delle bellezze paesaggistiche: ecco quali sono gli ambiti
e gli obiettivi di tutela e cura del territorio grazie al PTPR:
- il paesaggio costiero e i grandi fiumi, con programmi di intervento per la valorizzazione dei paesaggi costieri lacuali e marini
- visuali e luoghi panoramici, con programmi di intervento per il paesaggio relativo alla
valorizzazione paesaggistica delle visuali
- il paesaggio agrario, con programmi di intervento per la tutela e la valorizzazione delle
architetture rurali e del paesaggio agrario. In quest’ultimo caso l’obiettivo è la difesa, il
rafforzamento, ed il sostegno dei territori rurali.
Valorizzazione di aree e siti archeologici. Il Lazio è caratterizzato da una grande diffusione di siti e presenze culturali, luoghi di eccellenza di riconosciuto rilievo nazionale
ed internazionale, dal punto di vista archeologico, architettonico o paesistico: è proprio
su questi che la Regione può concentrare le risorse e le strategie di valorizzazione del
patrimonio.
"Dopo 17 anni la Giunta ha approvato il piano paesistico – lo ha detto il presidente,
Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: finalmente dopo 17 anni diamo certezze contro la
distruzione del paesaggio, per valorizzare il bello, per ridurre la burocrazia e soprattutto introdurre una grande innovazione con la digitalizzazione e la georeferenziazione di
tutte le mappe, per avere strumenti moderni per fermare gli abusi ed essere più decisi e
più forti nella valorizzazione del territorio, sia del patrimonio naturale e agricolo ma
anche quello storico e naturale".
"Il Ptpr disciplina l'uso del territorio di tutta la regione, e quindi dà certezze sia sulle aree
da tutelare sia su quelle da valorizzare. E poi dà ai Comuni certezze su quali luoghi sono
trasformabili”- è il commento di Michele Civita, Assessore Politiche del territorio e
Mobilità, che ha aggiunto: è uno strumento che dà certezze a tutti e poi può, una volta
approvato, semplificare la vita dei cittadini e degli enti locali perché una volta che i
Comuni si adeguano al Piano avranno l'opportunità di dare loro le autorizzazioni”
FITCH CONFERMA LA VALUTAZIONE DEL LAZIO,
AVANTI CON RISANAMENTO E CRESCITA
L’agenzia Fitch ha confermato la valutazione di lungo termine della Regione Lazio a
‘BBB’, quello di breve termine a 'F3' e l’outlook stabile: secondo il giudizio di Fitch, la
Regione Lazio è tra quelle che hanno migliorato il proprio sistema contabile. Il Lazio
ormai è ripartito, la strada è quella giusta e non ci fermeremo
16/03/2016 - L’agenzia di rating Fitch ha confermato la valutazione di lungo termine
della Regione Lazio a ‘BBB’, quello di breve termine a 'F3' e l’outlook stabile: secondo il giudizio di Fitch, la Regione Lazio è tra quelle che hanno migliorato il proprio
sistema contabile. Le fatture sono ora pagate entro circa 60 giorni, un significativo
miglioramento se comparato ai 250 giorni degli ultimi decenni.
Meglio anche l’economia. Un altro punto di forza, sulla base delle stime di Fitch, è l’aumento di circa l’1% dell’economia del Lazio nel 2015 grazie all’industria farmaceutica
e al settore automobilistico che hanno spinto l’export sopra i 20 miliardi. Anche il turismo e il commercio hanno supportato la creazione di nuovi posti di lavoro, l’occupazione ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni con 2,35 milioni di occupa-
ti.Buone prospettive anche per il futuro. Fitch conferma un’ulteriore prospettiva di crescita di circa l’1% nel 2016, sostenendo la crescita delle entrate verso 15 miliardi di euro
nel medio periodo, con un incremento di 1,5 miliardi rispetto ai 13,5 miliardi di euro nel
2013/2014. Per il Lazio, ci sono quindi tutte le condizioni "strutturali" di perseguire il
pareggio di bilancio anche per il futuro.
Positiva anche l’operazione di valorizzazione del patrimonio immobiliare che, insieme
ai fondi comunitari, ha contribuito a finanziare i circa 750 milioni di euro di investimenti
l’anno per i trasporti, gli ospedali e per lo sviluppo economico.
"Fitch promuove la Regione Lazio. Economia +1%, tagli a sprechi, conti in ordine.
Avanti con le riforme per crescere e migliorare la vita delle persone" - lo ha scritto su
Twitter il Presidente, Nicola Zingaretti.
"Siamo soddisfatti del giudizio di Fitch che ha confermato il rating del Lazio - è il commento di Alessandra Sartore, assessore al bilancio, che ha aggiunto: sono cambiate le
condizioni "strutturali" della nostra Regione che ci consentono di fare ripartire l'economia, l'occupazione e i settori strategici per lo sviluppo con una prospettiva ancora positiva di crescita e, al tempo stesso, di mantenimento del pareggio di bilancio. A dimostrazione che è possibile coniugare la salvaguardia delle politiche di bilancio con misure che stimolino la crescita del territorio”- ha detto ancora Sartore.
DISTURBI ALIMENTARI: DALLA REGIONE PIÙ SERVIZI
E PIÙ ATTENZIONE AI MINORI
Nel Lazio queste malattie coinvolgono oltre 211mila persone e non è raro ormai trovare forme di disturbi del comportamento alimentare anche tra bambini e pre-adolescenti.
Proprio per questo con il nuovo decreto la Regione interviene con particolare attenzione per migliorare rete destinata ai minori
I disturbi del comportamento alimentare sono patologie gravi che vanno curate e su cui
tutti devono fare attenzione: l’anoressia nervosa, la bulimia, il disturbo da alimentazione incontrollata possono compromettere seriamente la salute di tutti giorni e il funzionamento di vari organi e vanno tenute sotto controllo. Per questo la Regione ha deciso
di intervenire, nel Lazio queste malattie coinvolgono oltre 211mila persone: 17mila
sono i casi di anoressia, 76mila quelli di bulimia e 117mila i disturbi alimentari di alimentazione incontrollata.
Migliora la rete destinata ai minori. L'età di esordio si è abbassata, non è raro ormai trovare forme di disturbi del comportamento alimentare anche tra bambini e pre-adolescenti. Proprio per questo con il nuovo decreto la Regione ha messo particolare attenzione alla rete destinata ai minori.
Percorsi e rete di strutture a tutti i livelli assistenziali. Crescono gli ambulatori territoriali, che passano da 8 a 12, così da garantirne la presenza di uno per ogni Asl. La rete
dei Centri diurni viene incrementata di 70 posti con la realizzazione di tre nuovi centri
a Roma e uno per ogni provincia. Cresce di 60 posti letto la capacità ricettiva del livello residenziale. Queste disponibilità derivate dal calcolo del fabbisogno saranno utilizzate per avviare una struttura residenziale a Roma, una nell’area nord del Lazio per le
province di Viterbo e Rieti, e una nell’area sud per le Asl di Latina e Frosinone.
Un’innovazione importante: 2 posti di rianimazione nutrizionale al San Giovanni. È la
prima volta che si crea una struttura di questo tipo in Italia per assistere pazienti in coma
o in pericolo di vita. A questi si aggiungono altri 4 posti letto per minori al Bambino
Gesù. Resta invariato il numero dei posti in day hospital: 4 al Policlinico Umberto I, 2
al S. Giovanni Addolorata e 6 all’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 44
ARDEA
“vicenda Cucuzza”: cosa succederà adesso? Intanto la collega
Maria Corrao, dopo una accesa
discussione con il dirigente a
seguito della sentenza emessa
dal Consiglio di Stato dopo
quasi cinque mesi dalla fine del
“dibattimento” dove lo stesso
minacciava denunce e querele,
scrive: “ll’indomani della pubblicazione della sentenza del
Consiglio di Stato sulla “vicenda
Cucuzza”, ad Ardea si sono scatenati commenti e polemiche. La
sentenza, infatti, conferma quanto già dichiarato dai giudici del
Tar, ovvero che viene riconosciuto che la prova scritta sostenuta al concorso da parte del
candidato Giovanni Cucuzza sia
stata in gran parte copiata da
testi editi nel 2006 e nel 2007 (al
punto 12 della sentenza viene
scritto “Ritiene la Sezione che
gli appelli principali del signor
Cucuzza e del Comune di Ardea
vadano respinti, poiché va condivisa la statuizione con cui il
TAR ha ritenuto che il candidato
Cucuzza andava escluso dal concorso, ai sensi dell’articolo 13
del d. P.R. n. 487/1994, avendo
copiato gran parte dell’elaborato
della prima prova scritta”) ma,
nonostante questo, a causa della
rinuncia al posto fatta dal secondo in graduatoria (che si accontenta del solo risarcimento economico. E, a tal proposito, chi
pagherà? Le casse comunali,
ovvero i cittadini? O solo
Cucuzza, di tasca sua?) il dirigente la cui prova andava annullata – come dice l’avvocato del
Comune di Ardea Gabriele Di
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Commenti e polemiche sulla “Vicenda Cucuzza”
Paolo – può restare al suo posto.
“Il Consiglio di Stato ha disposto la reviviscenza degli atti
impugnati in primo grado, vale a
dire che la graduatoria di dirigente dell’area Servizi alla per-
Giovinazzo al posto di dirigente,
ovvero mettere in evidenza che
effettivamente la prova era da
annullare perché frutto di una
copiatura, ravvisando addirittura
la possibilità del plagio, riman-
Il dirigente Giovanni Cucuzza
Il consigliere Luca Fanco
sona del Comune di Ardea è
consolidata e conserva i suoi
effetti giuridici. Quindi, resta
valida e il dirigente può restare
in servizio”, afferma il legale
che nel suo comunicato ammette
solo che Cucuzza abbia fatto una
“prova non originale” e non che
abbia copiato e che quindi andava escluso dal concorso. Il punto
adesso è questo: potrebbe nuocere all’immagine del Comune
di Ardea avere come dirigente
una persona che andava esclusa
dal concorso perché ha copiato il
compito, e quindi si è comportata in maniera non corretta e non
conforme alle regole? Che
“biglietto da visita” può essere
tale precedente? Il Consiglio di
Stato ha fatto quello che la legge
consentiva, vista la rinuncia di
dando al Tar e a Giovinazzo la
parte relativa al risarcimento del
danno e concludendo con un
“Ordina che la presente sentenza
sia eseguita dall’autorità amministrativa”. Vorremmo capire se
ora il Comune (autorità amministrativa che deve eseguire la sentenza?) farà “finta di niente”, se
spiegherà qualcosa ai cittadini
indignati nei confronti di quanto
accaduto, se prenderà qualche
provvedimento a tutela della sua
immagine, che di certo da questa
storia non ne esce molto bene.
Perché, se tutto resta uguale,
“questa storia” insegnerà ai giovani che è inutile studiare e
impegnarsi per essere i più
bravi: basta essere i più furbi. E
che non basta essere “scoperti” a
fare qualcosa di disdicevole per
essere cacciati, quindi – cari
ragazzi – provate pure a prendere qualsiasi scorciatoia, anche
non lecita o comunque non
moralmente accettata, pur di
ottenere quello che volete a discapito degli altri: probabilmente
vi andrà bene. Questo è l’insegnamento che arriva da questa
storia. Che il “docente” di questa
lezione sia lo Stato, il Tribunale
Amministrativo, il Comune o
chiunque altro non importa, in
questo caso abbiamo perso tutti
qualcosa: la fiducia. Da direttore
di questa testata vorrei aggiungere una cosa: la querela a un
giornalista, per diffamazione o
per danno d’immagine, può
essere fatta solo quando ci sono
davvero i presupposti, ovvero la
falsità della notizia. La libertà di
stampa è tutelata dalla legge e
ora, proprio a causa delle troppe
istanze infondate, i giudici
hanno iniziato a “colpire” gli
autori delle “querele facili” che
hanno in realtà solo lo scopo di
intimidire il giornalista (il quale
troppo spesso non ha la copertura economica per sostenere le
spese legali: occorre comunque
nominare un difensore, anche se
poi il giudizio è a lui favorevole
o in caso di archiviazione da
parte del giudice) con condanne
nei confronti del querelante,
come si può leggere in nell’articolo a firma del collega Daniele
Castri pubblicato sul giornale
“Il Caffè” dal titolo: Libertà di
stampa: ora la querela può costare cara a chi la fa”. La collega
Maria Corrao ha ricevuto la solidarietà di tanti cittadini e soprattutto di tanti giornalisti ed associazioni di categoria. Intanto in
merito alla vicenda Luca Fanco
consigliere di Maggioranza ha
protocollato al sindaco ed alla
segretaria comunale Dott.ssa
Marina Inches una diffida ad
adempiere ai sensi dell’Art. 328
del C.P. Vedremo nei prossimi
giorni cosa accadrà.
Luigi Centore
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
ARDEA
pagina 45
L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Tor San Lorenzo Walter
Giustini fa arrestare una coppia di giovani a Tor San Lorenzo
Arrestati in via Modena una
coppia di giovani ladri, dall’ex
comandante della stazione dei
carabinieri di Tor San Lorenzo
Walter Giustini, ormai in pensione. L’ex sottufficiale mentre si
trovava nello studio tecnico di
un suo amico in viale Nuova
Florida, viene chiamato da una
giovane signora di sua conoscenza che gli chiede di accompagnarla a casa per vedere quanto accadeva avendo ricevuto una
telefonata dalla vicina che aveva
visto due giovani, un uomo ed
una donna, parcheggiare una
Nissan bianca, scavalcare il cancello e cercare di forzare la porta
dell’ingresso.
Il luogotenente ormai in pensione, al quale gli amici gli ricordano spesso che “ancora non si è
tolto il vizio di fare il carabiniere”, sale in auto con la giovane
donna e si dirigono verso casa
intanto Giustini chiama subito i
suoi ex colleghi della tenenza di
Ardea per far arrivare rinforzi.
Giunti sul posto entra nell’abitazione e blocca il giovane mentre
la donna si posiziona davanti
l’auto per bloccare la complice
del ragazzo. Giustini ordina al
giovane di bloccarsi e non tentare la fuga, il ragazzo ubbidisce
immediatamente. Intanto l’arrivo della gazzella con due suoi ex
sottordini che dopo aver salutato
il loro vecchio comandante
hanno ammanettato la coppia e
condotto i giovani i caserma
dove sono stati arrestati per
essere processati per direttissima. Nella caserma l’ex comandante è stato salutato con affetto
dai suoi ex colleghi che ben
conoscono il valore del loro ex
comandante. Il luogotenente se
pur in pensione continua a far
Onore all’Arma dei Carabinieri,
che negli anni di servizio gli ha
conferito
diversi
onorificenze ed encomi. Oggi il
pensionato dell’arma Giustini è
molto attivo nel sociale. Saputa
la notizia il sindaco Luca Di
Fiori ha inviato un comunicato
stampa di congratulazioni: : “E’
questa la città che ci piace: fatta
di gente dal profondo senso
comunitario, che aiuta gli altri”
“Al maresciallo in congedo dei
carabinieri, Walter Giustini,
vanno i complimenti di tutta
Massimiliano Gobbi nominato fiduciario Coni
La famiglia del Coni, Comitato olimpico nazionale italiano, si allarga. Massimiliano Gobbi è stato nominato dal presidente del Coni
Lazio, Riccardo Viola, nuovo fiduciario Coni per il Comune di
Ardea. “Cercherò di assolvere con impegno e dedizione il compito
di fiduciario Coni per il Comune di Ardea. Avrò il compito di rappresentare il Coni per assicurare i rapporti con le associazioni sportive e collaborare con l’amministrazione comunale per il perseguimento dei fini istituzionali del Coni”, ha spiegato Massimiliano
Gobbi. “Ho intenzione di favorire - aggiunge Gobbi - i rapporti con
gli organi delle federazioni sportive, delle discipline associate, degli
enti di promozione sportiva, delle associazioni benemerite sportive
esistenti sul territorio di competenza per promuovere la pratica sportiva e collaborare al corretto uso degli impianti sportivi. Il presidente Riccardo Viola ha deciso di affidarmi questa carica per far da collante tra il Coni e le istituzioni locali soprattutto per quanto concerne la promozione dello sport”, conclude Massimiliano Gobbi. “A
Gobbi vanno i migliori auguri dell'amministrazione, consapevole del
grande lavoro che c'è da fare per mettere a sistema le diverse realtà
e per cogliere tutte quelle opportunità che possono essere utili alla
pratica sportiva nella città”, ha detto il sindaco Luca Di Fiori.
l’amministrazione comunale per
aver consentito l’arresto di due
persone intente a rubare in un’abitazione di Nuova Florida. E’ la
testimonianza che carabiniere ci
si sente nel cuore e che la pensione non rompe un legame che
si intreccia con la vita e con il
senso di Stato. E’ questa la città
che ci piace: fatta di gente dal
profondo senso comunitario, che
aiuta gli altri, che non si tira
indietro per il suo senso civico”
- lo dichiara in una nota il sindaco di Ardea Luca Di Fiori. “Ora
il maresciallo è impegnato in
una esperienza politica sul territorio: nonostante le diversità
nelle opinioni quando si tratta di
fatti del genere è proprio la
Comunità tutta, a prescindere
dai suoi colori, a doversi fermare e a dire che è proprio su questo percorso che bisogna proseguire. La città cresce anche
così”. A l’ex comandante la stazione di Tor San Lorenzo è giunta la telefonata del colonnello
comandante il Gruppo Carabinieri Frascati Col. Luciano
Magrini, che nel complimentarsi
per quanto ha fatto nel conse-
Walter Giustini
gnare ai militi di Tor San Lorenzo la giovane coppia di “topi di
villette” gli ha detto: “ dopo aver
letto le sue note di servizio, mi
sono comvinto che lei gli alamari li ha cuciti sulla pelle”
Luigi Centore
La Virgilio di Ardea vola in Germania per il terzo anno
Un gemellaggio lungo tre anni
quello voluto dall’allora sindaco
Martino Farneti, e continuato dal
sindaco Roberta Ucci, e rafforzato dal sindaco Carlo Eufemi, che
ancora oggi come dirigente scolastico dell’istituto di scuola
media “Virgilio” fa rivivere
almeno due volte l’anno con lo
scambio degli studenti che vanno
ospiti di quelli tedeschi e viceversa. Oggi è il caso di dire che questo gemellaggio con i tedeschi
vive soprattutto grazie a Carlo
Eufemi ed ai suoi alunni.
Si e svolta in questi giorni il
gemellaggio tra la scuola media
‘Virgilio’ di Ardea e la Ten –
Brink – Schule della cittadina tedesca di Rielasingen-Worblingen. Il progetto, ormai al suo terzo anno,
prevede uno scambio culturale tra gli studenti dei due paesi e vede la partecipazione degli alunni delle
classe terze del primo Istituto Comprensivo di Ardea. Sedici studenti della Virgilio sono partiti lo scorso giovedì 10 marzo alla volta della cittadina tedesca già gemellata con la città di Ardea.
Ad accompagnarli il Dirigente scolastico Carlo Eufemi, che mantiene i contatti presi fin da quando era
sindaco di Ardea, grazie a lui il gemellaggio è rimasto vivo, con lui ad accompagnare i ragazzi il presidente del Consiglio d’Istituto Nicola Pisani, i docenti Gennaro Conte e Loredana Cangemi. I ragazzi hanno soggiornato presso le famiglie tedesche che hanno aderito all’iniziativa e sono stati accolti
dal Borgomastro di Rielasingen, Ralf Baumert che più volte ha visitato Ardea invitato dall’allora sindaco Carlo Eufemi. Con un’importante cerimonia in Comune alla quale hanno partecipato i ragazzi
delle due scuole, i docenti tedeschi Jerome KriegerKathrin Traub e gli amministratori della cittadina.
La seconda fase, in programma alla fine del mese di aprile, prevedrà l’accoglienza dei giovani tedeschi da parte delle famiglie italiane e tanti appuntamenti organizzati dalla scuola “Virgilio” tra cui
uscite sul territorio e nella vicina Roma. Due settimane intense quelle del gemellaggio che i ragazzi
accolgono sempre con grande entusiasmo, perché permettono non solo l’incontro con tradizioni e culture diverse, ma anche l’instaurarsi di legami duraturi di amicizia e condivisione al di là di ogni confine. La valenza formativa del gemellaggio ha permesso la nascita dell’associazione “European
Friends” per favorire occasioni di scambio anche con altri Paesi e creare una rete di collaborazione tra
alunni, ex alunni, genitori e docenti.
Ai famigliari di Bruno Di Raimo, giungano le condoglianze
mie personali e dei miei familiari. Bruno persona semplice,
scrupoloso e ottimo lavoratore lascia in tutti noi un buon
ricordo degli anni trascorsi sui cantieri di Ardea
Luigi Centore
Auguri a l'amico e collega Giorgio Marcotulli che colpito
da "Ictus" dopo intense cure riuscirà a stare ancora tra noi s
"cazzarare" al bar di Edo a Rio Verde, A lui giungano gli
auguri personali e degli amici del bar. A Giorgio gli è stata
imposta una cura ferrea dovrà per il futuro stare lontano da
"Bacco, Tabacco e Venere" Ta Agli auguri ci aggiungiamo
anche noi del "Il Giornale del Lazio"
IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 46
24 MARZO - 7 APRILE 2016
POMEZIA Trasporto pubblico locale, la Giunta delibera
l’ampliamento e l’integrazione del servizio
Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato ieri l’atto di indirizzo per la realizzazione del progetto sperimentale di
ampliamento e integrazione del trasporto pubblico locale per l’anno 2016. Il progetto prevede un potenziamento del servizio con l’attivazione di tre nuove linee per
una copertura totale di circa 53.000 km in 6 mesi. La
nuova linea A collegherà la stazione di Santa Palomba
con la stazione Colombo di Ostia Lido nei giorni festivi,
escluso il periodo estivo; la nuova linea B collegherà la
LINEA A
Modifica di indici
edilizi: il Tar dà
ragione al Comune
Respinto dal Tar del Lazio ha il 16
marzo scorso il ricorso presentato da tre
cittadini del Comune di Pomezia che
chiedevano l’annullamento della Delibera di Consiglio comunale n. 62 del 29
settembre 2015. La deliberazione in
questione prevedeva (e, stante gli esiti
della sentenza del Tribunale Amministrativo del Lazio, prevede tutt’ora) la
modifica degli indici edilizi delle norme
tecniche di attuazione del Piano di Zona
Comparto D (ex Legge 167/62).
Il giudice ha respinto la domanda di
ricorso “considerato – si legge nell’ordinanza – che sussistono fondati dubbi
circa la sussistenza dell’interesse dei
ricorrenti a ottenere l’annullamento
dell’impugnata delibera”. “Questa
ordinanza dimostra che sulla vicenda
del Comparto D – ha commentato il
Sindaco Fabio Fucci – abbiamo operato
con legittimità e trasparenza. Non è
stato violato alcun diritto, tanto che il
Giudice non ha ritenuto necessario
neanche entrare nel merito del ricorso,
immediatamente respinto. Il Tribunale
ha quindi riconosciuto le nostre ragioni
neutralizzando chi ha tentato di inventare un’inconcludente polemica tesa a
screditare la nostra Amministrazione.
L’abuso è stato commesso e avvallato
durante il precedente Governo cittadino.
Noi abbiamo solo rimediato ai danni
fatti da altri, nel pieno interesse dei
nostri concittadini”. Prevedibilmente la
vicenda potrebbe non finire qui, visto
che i 3 pometini potrebbero rivolgersi al
Consiglio di Stato per far valere le loro
ragioni. Solo nel caso di ulteriore e definitivo diniego si potrà scrivere la parola
fine.
Fosca Colli
[email protected]
La nuova Linea B
La nuova Linea B (vedi Figura 2) collega la Stazione di
Santa Palomba con largo Columella.
Il percorso si sviluppa per circa 18 km lungo via della
Solfarata, via Laurentina, via della Maggiona, via di
Campobello, via Matteotti, via Cavour.
Il servizio sarà esercito per 6 mesi con 12 corse/giorno,
nei giorni feriali dal lunedì al venerdì.
Complessivamente, il servizio sviluppa circa 28.000 km
LINEA C
LINEA B
stazione di Santa Palomba con Pomezia Centro (largo
Columella) dal lunedì al venerdì; la nuova linea C collegherà Torvaianica (piazza Italia) con la stazione Colombo di Ostia Lido, dal lunedì al venerdì.
“Il miglioramento del trasporto pubblico locale è uno
degli obiettivi fondamentali per la nostra Amministrazione – spiega l’Assessore Giuliano Piccotti – Con questo progetto di estensione e integrazione del servizio
vogliamo rispondere in maniera più efficace alle esigenze della Città, in continua crescita demografica ed espansione territoriale, con un’attenzione particolare ai pendolari che si spostano per motivi di studio e lavoro”.
Il ricorso era stato
presentato da 3 residenti
del Comparto D
“Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla nostra
Amministrazione – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci –
che mira a diminuire il traffico urbano e quindi l’inquinamento atmosferico e a migliorare la vivibilità cittadina. Nei prossimi mesi la cittadinanza, in particolare i
pendolari, potranno muoversi con più facilità e beneficiare di uno scambio efficiente tra trasporto locale e trasporto su ferro. Un servizio per la Città e per i cittadini
che ancora una volta potranno vedere investiti in servizi
per tutti i soldi pubblici”.
La nuova Linea A
La nuova Linea A (vedi Figura 1) collega la Stazione di
Santa Palomba con la Stazione Colombo di Ostia Lido.
Il percorso si sviluppa per circa 45 km lungo via della
Solfarata, via dei Castelli Romani, via del Mare, Lungomare delle Sirene e via Litoranea.
Il servizio sarà esercito per 6 mesi con 4 corse/giorno,
solamente nelle giornate festive, con esclusione del
periodo estivo.
Complessivamente, il servizio sviluppa circa 4.500 km
semestrali.
semestrali.
La nuova Linea C
La nuova Linea C (vedi Figura 3) collega piazza Italia,
sita in Torvaianica, con la Stazione Colombo di Ostia
Lido.
Il percorso si sviluppa per circa 16 km lungo la costa,
ovvero lungo il lungomare delle Sirene e la via Litoranea.
Il servizio sarà esercito per 6 mesi con 10 corse/giorno,
nei giorni feriali dal lunedì al venerdì.
Complessivamente, il servizio sviluppa circa 20.800 km
semestrali.
Lo ha disegnato la studentessa Alessia Colangeli
Sportello contro il Gioco d’Azzardo, il logo è di una pometina
Chi cade vittima della dipendenza del gioco di azzardo rovina
non solo la sua vita, ma anche di
tutti quelli che gli stanno attorno, ad iniziare dai suoi familiari.
Un delirio che era già latente in
Italia e che è diventato dilagante
da quando hanno fatto la loro
comparsa i gratta e vinci e le slot
machine. Alzi la mano chi NON
ha mai visto qualcuno buttare
dentro le slot monete su monete
sperando nella combinazione
vincente o chi compra biglietti i
cui nomi evocano fortune
immense quali “Miliardario”…..
Spesso si ha notizie di persone
anziane che bruciano in poche
ore la loro pensione o di disoccupati – ma anche di lavoratori –
che hanno la malata idea che un
gettone o un gratta e vinci gli
potrebbe realmente cambiare la
vita…. e se in effetti fanno una
piccola vincita preferiscono
rigettare tutto per tentare quel
colpo grosso che mai arriverà.
Pomezia, così come Ardea, non
è esente da questa piaga. Ecco
perché si è aperto uno sportello
di ascolto per i dipendenti da
gioco d’azzardo. Il logo premiato per rappresentarlo è stato
disegnato da Alessia Colangeli,
studentessa del Liceo Artistico
di Pomezia. Lei è stata presente
venerdì 18 marzo presso l’aula
consiliare del Comune di Ardea,
in occasione della presentazione
del progetto finanziato dalla
Regione Lazio: lo Sportello ‘No
Slot’. Quest’ultimo è già attivo
sul territorio pometino con l’Associazione Family Time Onlus,
che accoglie le persone in cerca
di aiuto e i loro familiari, orientandole ai servizi socio-sanitari
presenti sul territorio (centri d’ascolto, servizi per le dipendenze
delle Asl, comunità di recupero)
e promuove incontri nelle scuole e nei luoghi di aggregazione
sui rischi della dipendenza da
gioco d’azzardo. Con l’occasione è stato premiato il logo scelto
come più rappresentativo del
progetto contro le ludopatie,
ideato dalla giovane Colangeli.
“Gli studenti di Pomezia continuano a darci grandi soddisfazioni – ha detto il vice Sindaco
Elisabetta Serra – Alessia ha
espresso attraverso la sua arte
grafica il senso pieno di un progetto che vuole contrastare un
fenomeno in continua crescita
come il gioco d’azzardo patologico. Lo Sportello gestito dall’Associazione Family Time è
uno strumento importante, perché non solo fornisce l’ascolto e
il sostegno necessario a chi ha
bisogno di essere aiutato, ma
opera sul territorio informando e
sensibilizzando la cittadinanza,
in particolare i giovani, sui
rischi derivanti dal gioco d’azzardo”.
La sede di Pomezia dello Sportello ‘No Slot’ si trova in località Martin Pescatore in via Prato
12 (sede dell’Associazione
Family Time). Gli operatori
ricevono il venerdì dalle 11.00
alle 13.00 e dalle 17.00 alle
20.00. Info: 392.4765359 [email protected]
Fosca Colli
[email protected]
L’intento è anche quello di contrastare
l’evasione fiscale
Tosap, via libera al nuovo Regolamento
Il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Regolamento TOSAP,
che disciplina le concessioni per l’occupazione permanente o temporanea di suolo pubblico delle attività commerciali (tavolini,
gazebo, ecc) e delle imprese (lavori di edilizia, ecc). Ci sono novità importanti anche sul versante del contrasto all’evasione in caso
di concessioni permanenti: “Il mancato versamento della tassa alle
scadenze stabilite comporta la sospensione dell’atto di concessione o di autorizzazione sino a quando il pagamento non risulti eseguito […] per un periodo massimo di 60 giorni, decorsi i quali
senza che sia intervenuto il pagamento, si procederà alla revoca
del provvedimento” (art. 9).L’assessore Lorenzo Sbizzera ha spiegato che il nuovo Regolamento prevede la suddivisione del territorio in due fasce: il Centro Città, che comprende Pomezia Centro e
la zona centrale di Torvaianica, e le periferie. Se con il vecchio
regolamento le tariffe erano le stesse per tutte le attività commerciali, con l’introduzione delle due fasce le attività che insistono
nelle periferie pagheranno il 70% della tassazione. Una riduzione
che mira a favorire e supportare le attività commerciali che si trovano nelle zone non centrali della città. Soddisfatto il sindaco che
ha sottolineto come si tratti di un regolamento importante che disciplina le occupazioni di suolo pubblico e contrasta in maniera forte
gli evasori e che, alla luce del quadro economico complesso che le
attività commerciali attraversano, vuole da una parte sostenere gli
esercenti che non godono dei vantaggi del ‘Centro Città’ e dall’altra favorire la rete commerciale delle periferie, sempre più abitate
e vissute dalla cittadinanza.
Fosca Colli
[email protected]
IL GIORNALE DEL LAZIO
24 MARZO - 7 APRILE 2016
pagina 47
OPEROSITÀ E LEGALITÀ AL CENTRO DEL PROGETTO DI EUFEMI
ANZIO - NETTUNO “Ci sarà da mettersi subito al lavoro. Nettuno non può più aspettare”
Grande partecipazione questa mattina all’hotel Astura di Nettuno,
per la conferenza stampa aperta al
pubblico del candidato Sindaco
Carlo Eufemi.
“Nettuno è una città che necessita
di essere riorganizzata dalle fondamenta e governata con passione
civile e amore”.
Così ha esordito Eufemi, sottolineando che chi amministra deve
essere un modello positivo per i
cittadini ed essere in grado di
chiamarli a collaborare nell’esclusivo interesse della città.
Con un filmato introduttivo che ha
richiamato i temi e le previsioni
della scorsa tornata elettorale,
Eufemi ha ribadito che non c’è
tempo da perdere: “Bisogna mettersi al lavoro da subito, per questo con la coalizione che mi sostiene abbiamo condiviso il concetto
di operosità come punto centrale
di questa campagna elettorale”.
La candidatura a Sindaco di Eufemi è sostenuta da dieci liste: Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Partito Liberale, Conservatori e Riformisti, Alleanza Nettunese, Rete
civica Nettuno, La Torre, Prima la
Scuola, Con la Gente per Nettuno
e proprio questa mattina si è
aggiunta La Voce del Popolo per
Eufemi Sindaco.
La conferenza è proseguita
lasciando spazio alle domande dei
giornalisti presenti. Tra le questioni sottoposte all’attenzione del
candidato Sindaco anche l’esperienza di Ardea e la stima che i cittadini rutuli nutrono nei confronti
di Eufemi.
“Siamo stati il primo Comune a
essere individuato come laboratorio per la legalità. Ho sempre
detto ai miei cittadini che il poter
affermare che eravamo trasparenti e rispettosi delle regole valeva
più del compimento di un’opera
pubblica”.
Ha continuato Eufemi: “Nei miei
due mandati ad Ardea ho mantenuto una costante vicinanza con
le istituzioni e, allo stesso modo,
ho tenuto un rapporto di collaborazione con i cittadini. La mia
porta è sempre stata aperta e questo è il metodo che applicherò
anche a Nettuno”.
“Dopo tanti anni di amministrazione non mi porto dietro inseguimenti della Magistratura e della
Corte dei Conti perché ho sempre
fatto dell’onestà e della trasparenza il presupposto fondamentale
per poter governare”.
Eufemi ha risposto alle domande
della stampa sottolineando l’importanza del decoro urbano, della
sicurezza e la necessità di tornare
a una normalità amministrativa
andata perduta in questi anni attraverso la trasparenza della pubblica
amministrazione. E ancora il teatro, la questione dei numeri civici, l’apertura di una vertenza con
la società Acqualatina a tutela
degli utenti, la riqualificazione di
importanti aree della città, la
valorizzazione della risorsa
“mare”.
“Ci sono molte criticità a cui far
fronte, come la drammatica questione del bilancio comunale.
Oltre al disavanzo di 20 milioni di
euro, il commissario sta individuando ulteriori debiti fuori bilancio con conseguente aggravamento delle sofferenze di cassa. È
necessario tagliare gli sprechi per
reperire risorse proprie dell’ente e
individuare finanziamenti pubblici
esterni, rimettersi a lavorare sul
serio e, passo dopo passo, rilanciare definitivamente Nettuno. Per
questo servono persone competenti e una squadra che abbia a cuore
la città”.
Le questioni affrontate hanno
lasciato ampio spazio anche al
problema delle opere incompiute,
prima fra tutte il parcheggio di
piazzale Berlinguer che Eufemi
definisce “simbolo della stupidità
Nettuno, Turano inaugura la sede di Noi Con il Cuore a Padiglioni
Presenti Fazzone, Augello, Di Paolo, Priori e Angelilli
Ha fatto il pieno di consensi, il candidato sindaco Rodolfo Turano, nel
tavolo di confronto che ha inaugurato la sede della lista civica “Noi
con il Cuore”, nel quartiere di Padiglione, alla periferia di Nettuno. Al
suo fianco, tanta gente comune ed
alcuni personaggi di spicco della
politica nazionale, regionale e locale. Sono interventi il Senatore Claudio Fazzone (Forza Italia), il Senatore Andrea Augello (Movimento
IDeA), l’On. Pietro di Paolo (Cuori
Italiani) e l’On. Alessandro Priori
(gruppo misto) e ha moderato l’ex
Vicepresidente del Parlamento
Europeo
Roberta
Angelilli.
A prendere la parola per prima
Roberta Angelilli. “Per me - ha
esordito- è un grande onore moderare questo momento di confronto e
presentazione del nostro capitano,
Rodolfo Turano. Prima di entrare
gli ho detto di essere al suo servizio
e sapete cosa mi ha risposto? Che
devo essere al servizio del progetto,
non della sua persona. Questa non
è una campagna politica ma una
campagna per la città. Non dobbiamo guardare al passato ma basarci
sui fatti. Rodolfo è una persona che
punta sulla concretezza. Ciò che
dice fa, e questa squadra è fatta di
persone che vogliono vincere”.
Quindi a fare gli onori di casa è
stato Vincenzo Capolei: “Vorrei
ringraziare questo quartiere che ci
ha sempre dato fiducia, ma il nostro
ringraziamento va anche a questi
ospiti che ci sono vicino. Vogliamo
iniziare dalle periferie e dai loro
problemi, per questo sto portando
Turano tutti i giorni in giro per le
case per capire come è ridotta Nettuno. Spero che ci sia una volata
per Rodolfo Turano sindaco”.
Ospite d’onore il senatore Claudio
Fazzone: “Rodolfo è una persona
straordinaria. Ciò che mi fa più
sorridere - ha attaccato - è che c’è
un candidato sindaco che dice che
non voterà Rodolfo perché non è di
Nettuno, ma lui stesso ha fatto il
sindaco in un’altra città. Dopo aver
perso le scorse elezioni avrebbe
dovuto star seduto in silenzio vicino
a Turano appoggiando la sua candidatura, ma così non è stato. Fare
politica significa capire cosa serve
alla gente e predisporre gli atti
amministrativi necessari per far
vivere meglio la cittadinanza. Dobbiamo lavorare tutti insieme per
difendere la città di Nettuno. Crediamo che Turano sia la persona
migliore per far rinascere la città.
Al di là dei simboli politici”.
Ad aprire un nuovo argomento di
dibattito invece, ci ha pensato
cavalli di razza. Ora bisogna accelerare. Sono a disposizione per
quanto è di mia competenza”.
A spingere l’elezione di Turano,
esaltando le sue doti umane e professionali, è stato poi Pietro Di
Andrea Augello. “All’epoca in cui
facevo l’assessore alla Regione
Lazio fu varata una legge per rilanciare il litorale. Eravamo nel 2004 e
possiamo dire che quelli furono gli
ultimi finanziamenti per il litorale.
Questa caduta di attenzione evidentemente è dipesa anche dagli amministratori del territorio. Queste
sono zone in cui si moltiplicano le
possibilità di sviluppo, ma se guardate ciò che sta accadendo a Roma
capite che il centrodestra del futuro
o ce lo costruiamo da soli o non lo
costruirà nessuno. Abbiamo scelto
Turano per la sua forte personalità
e perché è l’immagine del tipo
‘umano’ che vogliamo riportare al
centro del progetto. Il nostro sogno
è che da questa città nasca un
esempio. Dobbiamo ricostruire con
le nostre mani il futuro. Sono convinto che iniziamo un percorso di
cui sentiremo parlare nei prossimi
anni”.
Sul tema dei finanziamenti si è brevemente soffermata anche Roberta
Angelilli: “Mi metto a disposizione
di Turano per creare un team al
comune per andare a prendere i
fondi comunitari che ci sono d che
non
vengono
utilizzati”.
Brevi saluti dal consigliere metropolitano Alessandro Priori. “È un
piacere essere qui perché sto facendo la campagna elettorale per degli
amici. È in questi tre mesi che si
decide tutto e che devono uscire i
Paolo: “Credo che Rodolfo - ha
spiegato - sia la personalità in
grado di far uscire Nettuno dal tunnel nel quale è entrata. Lo ringrazio
di aver messo a disposizione della
città la sua professionalità e di aver
messo in piedi quel laboratorio di
idee che formerà la nuova classe
politica per far rinascere la città. Il
suo compito sarà quello di dimostrare di essere in grado di guidare
Nettuno. Sarà fondamentale la programmazione in un periodo in cui le
casse dei comuni sono sempre più
vuote”.
Quindi la parola è andata a Rodolfo
Turano: “Dobbiamo ascoltare le
richieste delle persone, sempre
tenendo conto delle leggi, dalle
quali non si può derogare. E poi
tornando a quanto diceva l’onorevole Angelilli, uno dei primi concetti che ho espresso in campagna elettorale era quello di intercettare
quei finanziamenti. Gli amministratori devono interessarsi dei problemi della città, tanto che mi fa male
vedere la nostra sanità quando ci
sono finanziamenti inutilizzati per il
disinteresse degli amministratori.
Così come non posso accettare che
ci siano giovani laureati costretti ad
andare a lavorare in Romania a
500 euro al mese per una società
italiana che ha delocalizzato. Dobbiamo lavorare con il cuore per
essere degni di fare gli amministratori”.
amministrativa”.
“La buca in pieno centro rappresenta la storia di un disastro procedurale. Lo avevamo detto nel
2013, poi dai banchi dell’opposizione. Per questo il primo passo
verso la risoluzione sarà quello di
inchiodare il privato alle sue
responsabilità. Dopo la diffida
fatta dal Commissario Prefettizio
di riavviare i lavori, cosa che la
Park Roi non farà perché non può
fare, occorre ordinare al privato il
ripristino dello stato dei luoghi e
contestualmente risolvere il contratto con rientro dell’area in possesso del Comune. Sarà avviato un
nuovo bando per mettere in concessione nuove aree a raso in
cambio della copertura della buca
da parte di imprenditori che vi
parteciperanno”.
E sull’asta delle case popolari
andata deserta: “Anche di questo
ho parlato durante il mio incontro
con la Dirigenza comunale. Bisogna rivedere le stime e abbassare i
prezzi per l’acquisto per consentire a quella parte di popolazione
più disagiata di poter aderire alla
richiesta d’acquisto”.
UFFICIO STAMPA
CARLO EUFEMI SINDACO
LETTERE AL DIRETTORE
L’odissea di Danilo,
tra disabilità e abbandono
Mi chiamo Danilo Massimi, ho 25
anni, abito a Nettuno in provincia
di Roma e mi sono diplomato nel
2009 presso Istituto Tecnico Industriale Statale Luigi Trafelli. Vengo
subito al dunque: sono un ragazzo
che ha problemi disabilità, in quanto invalido civile (al 74%) a causa
di un ritardo mentale e problemi di
vista. Quando sono uscito dalla
scuola, avevo necessita di lavorare,
ma, nonostante i tanti colloqui realizzati, mai nessuna azienda mi ha
preso in considerazione, anche se le
aziende hanno l’obbligo di assumere un disabile (legge 68).
A Settembre 2010 inizio a lavorare
con una Cooperativa Sociale come
assistente disabile nella scuola per
un anno con un contratto a progetto, ma è solo un’illusione e a Giugno dell’anno successivo, mi mandano via.
Inizia cosi il mio purgatorio: rimango fermo per ben tre anni, fino al
2014, perché nessuna azienda mi
considera viste le mie incapacità
fisiche. Tutto quello che riesco a
fare in tre anni, è un piccolo lavoro
socialmente utile, come giardiniere,
con il comune di Nettuno per tre
mesi.
Poi la speranza. Scopro su internet
l’inizio (dal 1 maggio) del progetto
Garanzia Giovani attivato anche
dalla Regione Lazio, grazie allo
stanziamento di fondi europei, cosi’
decido di iscrivermi e il mese successivo mi chiama il centro impiego per firmare il patto di servizio
promettendomi di trovarmi un
impiego nei successivi quattro
mesi.
Ma i quattro mesi successivi trascorrono con un solo colloquio dal
quale vengo ancora scartato, quindi, stanco di promesse, a Novembre
2014 decido di rivolgermi all’agenzia Gi Group per trovare un tirocinio ma in quattro mesi non ricevo
nulla, nemmeno una proposta,
nemmeno un colloquio. Le aziende
mi scartano sempre per la mia disabilita e anche Gi Group mi abbandona.
Non mi sono mai sentito cosi solo,
quindi cerco di reagire e a Febbraio
2015 chiamo alla Regione Lazio e
faccio un casino. Mi richiama quindi il centro impiego, mi cancella dal
precedente patto di servizio e mi
riscrive per farmene uno nuovo. Mi
propone di andare a fare un colloquio con un supermercato Conad
ma anche li vengo scartato per l’invalidità.Ormai la situazione appare
disperata, il centro impiego mi indica Saip Formazione S.r.l. di Latina,
con la quale a Marzo 2015 comincio un corso di orientamento di otto
ore.
Qualcosa sembra muoversi: a Giugno 2015 inizio un tirocinio con
una cooperativa sociale dentro un
parco pubblico che termina però a
Novembre, sei mesi prima del previsto, a causa del fallimento della
stessa cooperativa. A Dicembre mi
riscrivo con Saip ma nulla… Il problema è sempre lo stesso: sono
invalido. Le aziende non vogliono
persone come me, non mi vogliono
nonostante la legge mi dovrebbe
tutelare, non mi vogliono nonostante i bonus di assunzione che potrebbero prendere, non mi vogliono
nonostante il mio profilo con profilo “alto” dovrebbe consentirmi
facilmente di trovare almeno un
tirocinio da fare.
E siamo a Marzo 2016. Sono ormai
sette anni che cerco lavoro, mi sono
messo in gioco in ogni modo. Credevo che Garanzia Giovani fosse
finalmente un’opportunità concreta
per potermi inserire nel mondo del
lavoro, invece sono ancora qui, in
attesa di una chiamata che non arriva mai e della prossima, inutile,
promessse.
Ogni commento lo lasciamo ai
nostri lettori
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 48
SPORT
24 MARZO - 7 APRILE 2016
Pietro De Simone della società "Progetto Ciclismo
Sorrentino" si aggiudica il "I° Trofeo Carano Garibaldi"
Pietro De Simone appartenente
alla società "Progetto Ciclismo
Sorrentino" si aggiudica il "I°
Trofeo Carano Garibaldi" gara
ciclistica riservata alla categoria
Juniores andata in scena Domenica 20 Marzo in località Carano,
organizzata dalla società sportiva
Pedale Apriliano con la collaborazione della Punto Bici Aprilia.
Un successo di pubblico e di partenti per la manifestazione cha ha
visto al via 152 atleti provenienti
da tutta Italia e una folla accorsa
numerosa lungo il rettilineo di
Via Carano. Una simbiosi organizzativa tra Pedale Apriliano e
Punto Bici che ha portato il "I°
Trofeo Carano Garibaldi" ad
entrare di diritto nella storia del
ciclismo vista la perfetta macchina organizzativa messa in campo.
Ad occupare la seconda piazza
d'onore è stato Piergiorgio Cardarilli appartenente al Team
Coratti, terza piazza per Francesco Pirro Team Ciclistico Campocavallo. Un circuito totalmente
pianeggiante che ha visto numerose fughe di giornata andar via
ma senza un lieto fine vista la
media oraria 42,929 sui 92 km di
distanza percorsi in 2:08:35.
Massimo Saurini patron del
Pedale Apriliano afferma: un
successo meritato, grazie al lavoro svolto da diversi mesi per fare
in modo che tutto riuscisse nel
migliore delle possibilità, e così è
stato una manifestazione da
incorniciare grazie ad una equipe
di oltre cento unità sul tracciato
per garantire la sicurezza della
manifestazione. è doveroso rin-
graziare la Punto Bici Aprilia per
il supporto straordinario dato in
particolar modo Domenico Spadaccia, Alfio Sciuto e Mauro
Parotto. Il G.S.C. Terracina
Desco rappresentanto dal patron
Tiziano Testa e dal consigliere
provinciale Gaetano Senesi, un
ringraziamento di cuore a Gerardo Rotondi e a tutte le forze dell'ordine che hanno operato lungo
il circuito di gara del I° Trofeo
Carano Garibaldi Città di Aprilia.
Classifica Finale del I° Trofeo
Carano Garibaldi Città di Aprilia.
1) Pietro De Simone - Progetto
ciclismo Sorrentino 2) Piergiorgio Cardarilli - Team Coratti
3) Francesco Pirro - Team Campocavallo 4) Gaspare Casalnuovo - Convertini Junior Team
5) Mirko Iafrati - Team Coratti
6) Giuseppe Amato - Palazzago
7) Francesco Giordano - Team
Campocavallo8)
Alessandro
Tovo - Roma Pro Cycling
9) Leonardo Galardini - U.C.
Foligno10) Giuseppe D'apote Grotta san Michele Cagnano
Prosegue l'attività organizzativa
della società ciclistica Pedale
Apriliano con la quarta edizione
del Trofeo Caffè Centrale riservato alla categoria giovanissimi,
che andrà in scena Domenica 10
Aprile a partire dalle ore 09:30
Via Oleandri.
Tredicesima edizione del Torneo Nazionale di Pasqua. La tradizionale kermesse
agonistica, organizzata dalla Virtus Basket Aprilia,dedicata ai bambini
di Dario Battisti
Puntuale come la primavera è
giunta la tredicesima edizione
del Torneo Nazionale di Pasqua.
La tradizionale kermesse agoni-
stica, organizzata dalla Virtus
Basket Aprilia, è dedicata ai
bambini di età compresa tra i 10
e gli 11 anni. Gli oltre 450 bambini in rappresentanza di 32 formazioni maschile e 4 femminile
provengono da diverse regioni
italiane. La manifestazione, che
con il passare degli anni si è ritagliata un importante apprezza-
neo, oltre alla pratica del basket,
sono il senso di condivisione e
di divertimento nel praticare una
affascinante attività sportiva
Frecce Romane sono: Minibasket
Bitritto,
Shoemakers
BkBall, Virtus Basket Aprilia,
Virtus Genova, Basket Sermo-
mento nel panorama del minibasket tricolore, si svolgerà nei
giorni 23, 24, 25 e 26 marzo
negli impianti del pallone tensostatico di via Respighi e degli
istituti scolastici comprensivi
Giacomo Matteotti, Giovanni
Pascoli e Artuto Toscanini. Gli
incontri di qualificazioni dei
giorni si giocheranno, oltre che
ad Aprilia, anche nelle città di
Lanuvio e Anzio. La miriade di
piccoli atleti con le loro sfavillanti divise da gioco tra un palleggio, un tiro libero o una stoppata trasmetteranno agli spettatori emozioni e divertimento in
quanto i perni centrali del tor-
come il basket. Lo scorso anno
si aggiudico il torneo il quintetto
delle Frecce Romane che superarono nell’atto conclusivo della
manifestazione i cestisti toscani
del Mensana Siena. Nell’albo
d’oro del torneo spiccano nomi
gloriosi del basket italiano come
la Virtus Bologna che mise a
segno una doppietta negli anni
2010 e 2011. La Virtus Basket
Aprilia alzò le braccia al cielo in
segno di giubilo nell’edizione
del 2005 quando superò i rappresentanti della Città Futura
Roma. Le società che cercheranno di salire sul gradino più alto
del podio per succedere alle
neta, Smile Basket Ancona, Virtus Bologna, Anzio Basket, Fortitudo, Anagni MMX, Olimpia
Roma, Rignano sull’Arno, Centri Laziali, Rhinos Robbiate,
S.M.G. Latina, Frecce Romane,
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