Mancano infermieri in ospedale

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56 .Alessandria città
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 24 MARZO 2016
I GUAI DELLA SANITÀ
La Croce
rossa
cambia
direttivo
1 Nella sede
di corso Lamarmora si sono
svolte le votazioni per la nomina del consiglio direttivo
del comitato di
Alessandria
della Croce
rossa. Presidente è stato
eletto Marco
Bologna, già
sindaco di Piovera, molto attivo anche nell’ambito della
Protezione civile e che ha
partecipato a
missioni umanitarie; consiglieri sono Patrizia Pastorelli
e Marina Picollo, entrambe di
Alessandria,
che da tempo
sono impegnate con grande
dedizione in
una costante
attività a favore di tante famiglie particolarmente bisognose e Felice
Caprioglio di
Vignale Monferrato. Il Consiglio resta in
carica
per
quattro anni.
Mancano infermieri in ospedale
In alcuni reparti le ferie sono state bloccate perché il personale non è più sufficiente
VALENTINA FREZZATO
ALESSANDRIA
In ospedale gli infermieri sono
in seria difficoltà: in alcuni reparti le ferie sono state bloccate
perché il personale che c’è è
quello che serve, sempre. In altri capita che in un turno ci siano solo tre infermieri per oltre
trenta posti letto, in altri ancora ci si aggiusta (male) con gli
interinali e mancano gli Oss, gli
operatori socio-sanitari, fondamentali per garantire la copertura dei bisogni primari.
Insomma, ciò che stanno
cercando di far capire i sindacalisti del Nursind di Alessandria (trecento iscritti solo dell’ospedale della città, seicento
in tutta la provincia), è che
manca personale. E non si può
più aspettare.
Gli infermieri attualmente in
organico sono 790, a cui si devono aggiungere i 39 «esperti» e i
94 pediatrici (i medici invece
sono 414, dato aggiornato a settembre del 2015). Non bastano.
Quanti ne servirebbero? «È difficile quantificare un numero
preciso - spiega Francesco Pesce si Nursind -: noi parliamo
sempre di infermieri turnisti
che coprono mattina, pomeriggio e notte, poi i festivi. Tenendo conto dell’accordo raggiunto
nel 2015, che prevedeva l’assunzione di 26 persone e che non si
è potuto concretizzare visto il
diniego della Regione, all’incirca potremmo sostenere che i
reparti necessitino come minimo di una sessantina di turnisti, più i cessati dal lavoro per
790
persone
In servizio come infermieri
A questi si sommano
i 39 «esperti»
e i 94 pediatrici
In via
Venezia
L’ingresso
principale
dell’ospedale
Santi Antonio
e Biagio
Michele Rosapane e Francesco Pesce
varie ragioni». Sperate nel mega concorso? «Non sappiamo
ancora nulla, le graduatorie dovrebbero uscire a fine aprile,
ma non è detto che la Regione ci
autorizzi a prendere tanti infermieri quanti ne servono realmente» aggiunge Michele Rosapane, del sindacato.
«Quello che per noi più conta
- sottolineano - è la sicurezza
dei pazienti e dei dipendenti. Ci
interessa anche che chi lavora
possa utilizzare l’accordo per il
regolamento ferie stipulato a fine 2015 che permette loro di
usufruire di quelle del 2016 e di
un terzo delle residue, per assicurare il recupero psico-fisico
necessario». Ci sono infermieri
che hanno più di ottanta giorni
Guglielmo Cercenà ha ceduto a “Naturalia”
la storica gelateria di piazzetta della Lega
venduta. Da oggi riapre, il negozio è esattamente così come
lo ricordiamo a fine stagione
2015, ma il suo futuro è tutto
da riscrivere.
Il nuovo proprietario
Fortunatamente l’ha rilevata
un alessandrino, il «papà» del
progetto Naturalia (ad Alessandria c’è già un suo punto
vendita al quartiere Cristo, in
corso Acqui) che ci terrebbe a
non apparire ma spiega, in poche parole, cosa ha in mente:
«Il nostro obiettivo è custodire la storia di quella gelateria.
Per un anno, andremo a scuola
da Cercenà. Anzi, Naturalia
andrà a scuola da Guglielmo.
Cercheremo di imparare il suo
gelato e lo faremo umilmente,
assimilando anche quella che
è la tradizione, tutto ciò che c’è
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dietro. Vogliamo immergerci
in quello che è il suo mondo
per migliorare noi e per offrire
qualità alla città. Le ricette saranno le sue».
OGGI RIAPRE DOPO L’INVERNO: «LA QUALITÀ RESTA, NON CAMBIA NULLA»
La voce in città girava già da
un po’, almeno da dicembre.
E nonostante il «sono fatti
miei» di Guglielmo Cercenà che ha deciso di non confermare ciò che tutti ormai sapevano e poi addirittura, a
febbraio, di smentire che ci
sarebbe stato un cambiamento - la notizia adesso è
certa: la storica gelateria di
piazzetta della Lega è stata
di ferie arretrate.
Poi fanno qualche esempio di
ciò che i loro colleghi vivono
ogni giorno, reparto per reparto: «In Terapia Intensiva ci sono circa tre infermieri per dieci
pazienti e dovrebbero essere
uno ogni due pazienti. In Chirurgia generale abbiamo tre infermieri per turno per 32 posti
letto, in Neurologia non possono fare ferie perché ci sono solo
dieci infermieri turnisti e tre di
loro, tra l’altro, sono interinali.
È stato tagliato il servizio dell’ambulatorio Apistom, per la
gestione dei pazienti istomizzati, per mancanza di personale:
ora apre solo due giorni a settimana. A Medicina interna c’è
un infermiere ogni 17 pazienti
nel turno del pomeriggio; in
Cardiologia fanno fatica perché
c’è il turno singolo, cioè con un
solo infermiere al pomeriggio e
di notte, per 22 pazienti, in Medicina d’urgenza di notte ci sono due infermieri e i letti sono
trenta». E aggiungono che per
colpa della carenza di personale, molti vengono richiamati per
straordinari ma lavorano gratis, cioè possono solo recuperare quelle ore fatte in più. Ma
quando, visto che il personale
manca sempre?
Sulla questione, «salvano» la
dirigenza: «Siamo arrivati a
punti limite, ma sono conseguenze di una gestione sbagliata durata anni. L’attuale direttrice sta cercando di ovviare, ha
presentato un piano ferie. Ma
molti non possono seguirlo».
La prima stagione
Quindi: non si perde una gelateria in piazzetta della Lega.
Anzi, probabilmente si acquisterà un bar, visto che Naturalia al Cristo propone anche
caffetteria. Ma ci vorrà tempo: per il primo anno, quindi la
prima stagione che parte proprio oggi, tutto rimane così com’è ora. «Esatto - continua il
nuovo proprietario -: non cambierà nulla».
[V. F.]
La gelateria Cercenà, uno dei simboli di piazzetta della Lega
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