Corso per panificatori fa flop «Buttati via 200 mila

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savona
IL SECOLO XIX
GIOVEDÌ
17 MARZO 2016
21
ESPOSTO DELL’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA A PROCURA E CORTE DEI CONTI
Corso per panificatori fa flop
«Buttati via 200 mila euro»
Fondi europei per un progetto che coinvolgeva il Miglio Verde
SAVONA. Scoppia la guerra no stati destinati 54mila euro,
del pane tra l’associazione Pa- per la creazione di un laboranificatori e la cooperativa so- torio con i macchinari del caciale Il Miglio Verde. La presi- so, collocato nei capannoni di
dente dei Panificatori savo- piazzale Amburgo, messi a dinesi, Gina Barabino, ha pre- sposizione del Comune. Gli
sentato un esposto alla altri 154mila erano stati deProcura e alla Corte dei Conti stinati agli altri enti per l’orin cui denuncia presunte irre- ganizzazione e la gestione del
golarità nello svolgimento e, corso.
soprattutto, negli esiti di un
Secondo la Barabino, però,
progetto, destinato a soggetti le cose non sarebbero andate
disagiati, dal titolo “La panifi- come previsto.
cazione come sviluppo del«Purtroppo – dice la presil’inclusione sociale”, svolto dente dei Panificatori, che
nel 2014.
precisa
di
Il progetto,
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Savona,
naro pubblicoinvolgeva,
co: saranno
in primo luole autorità
go, il Miglio Verde, factotum competenti ad accertarlo. Per
del piano, l’Isforcoop per quel quel che sappiamo, entrambi
che riguardava gli aspetti del- gli obiettivi del progetto non
la formazione e i Panificatori sono andati a buon fine: né la
per la docenza. L’obiettivo era formazione dei soggetti svanchiaro: formare dieci panifi- taggiati né l’attività del ramo
catori, scelti dalla cooperati- aziendale del Miglio Verde,
va tra persone al termine di già chiusa a un anno dall’avun percorso detentivo. Quat- vio».
tro di loro sarebbero state imSecondo la Barabino, i dieci
piegate nel nuovo ramo corsistisisonopresentatisolo
aziendale del Miglio Verde, alla prima lezione. «Per il renato in quell’occasione, e fi- sto, facevamo lezione a una o
nalizzato alla produzione di due persone. Tanto che, al terprodotti da forno. Per questo, mine, mi sono rifiutata di firalla cooperativa sociale, era- mare l’attestato che ricono-
sceva il titolo di panificatore.
La mia posizione è a verbale».
E aggiunge: «A quanto è dato sapere, non è stato assunto
nessuno dei corsisti nel nuovo ramo d’azienda del Miglio
Verde, clausola base per la
creazione del laboratorio. Per
di più, da una decina di giorni,
sia il capannone dove il Miglio
Verde produceva il pane, sia il
negozio, in corso Colombo
che porta lo stesso nome, risultano chiusi».
La Barabino è stata, di recente, sentita dalla Finanza di
Savona, che ha aperto un fascicolo, da cui, però, non è trapelato alcun dettaglio.
Nei prossimi giorni potrebbero essere ascoltati altri soggetti. L’amministrazione comunale di Savona fa sapere
che, «pur non essendo oggetto dell’esposto, sarà a disposizione della magistratura per
fare chiarezza e fornire informazioni utili all’indagine».
Dall’Isforcoop la responsabile dei corsi, Isabella Bianchi,
ha precisato che «l’ente di formazione si è occupato solo
della fase organizzativa dei
corsi. Trattandosi di un’utenza svantaggiata, era chiaro
checisarebberostatedifficoltà e assenze: la sfida era proprio il reinserimento».
Panificatori a una fiera con i loro prodotti da forno
IL RESPONSABILE DEL RAMO D’AZIENDA PANIFICAZIONE DEL LA COOP SOCIALE
«Tutte falsità, nulla di irregolare»
Francesco Alice: il forno è rotto; questo il motivo dello stop transitorio
«LA NOTIZIA ci cade addosso
come una tegola». Commenta così la notizia Francesco
Alice, responsabile del ramo
aziendale panificazione del
Miglio Verde.
«Non comprendiamo il
senso e il motivo delle osservazioni che ci vengono presentate nell’esposto, di cui
eravamo, fra l’altro, all’oscuro – dice Alice-. Sono tutte
falsità: i corsi del progetto
erano stati svolti in modo regolare e il ramo aziendale, in
cui lavoravano tre soggetti,
non è fallito. Abbiamo chiuso
da un paio di settimane, poichéilnostrofornoèrotto.Abbiamo un contenzioso aperto
con la ditta, che ci ha venduto
l’attrezzatura, ancora in garanzia. Appena il problema
sarà risolto ripartiremo con
la nostra attività».
Sia il laboratorio, in piazza-
leAmburgo,cheilnegozio,“Il
Miglio Verde”, aperto in corso Colombo, risultano chiusi
e nelle realtà in cui veniva distribuito il pane, prodotto
dalla cooperativa sociale, il
prodotto non è più arrivato.
Una fase transitoria, secondo
Francesco Alice. «La produzione ha avuto degli alti e
bassi, ma ce la siamo sempre
cavata pareggiando e non abbiamo alcuna intenzione di
chiudere. Ripeto, si tratta di
uno stop transitorio, legato al
guasto tecnico».
Non ancora individuata la
data del riavvio. «Non sappiamo ancora quando potremo ripartire. Purtroppo abbiamo un contenzioso aperto, che ci ha rallentato. Sia il
corso, realizzato con fondi
europei, sia il ramo aziendale,però,sonostatisvoltiintotale regolarità».
SUPER-PULIZIA SOLO NELLE STRADE DOVE TRANSITA IL SINDACO
INTERVENTO SULLA VIABILITÀ
I Cinquestelle attaccano. Vignola: «Tutta la città è pulita»
Nuovo ingresso “veloce” per le autobotti in entrata e in uscita
SAVONA. Il Pd si stringe intor-
FEDERICA PELOSI
Barricate Pd a difesa dell’Ata
Via Stalingrado, varco anti-traffico
respinta commissione d’inchiesta al deposito costiero Total Erg
no ad Ata e fa da scudo ai duri
attacchi della minoranza, tanto da far tramontare l’ipoteso
della Commissione d’indagine.
È questo l’esito dell’assise di
ieri pomeriggio, in Comune,
dove i membri della prima
Commissione consiliare hanno votato un “no” deciso alla
creazione della Commissione,
destinata ad approfondire alcuniaspettilegatiall’attivitàdi
Ata, la partecipata di Palazzo
Sisto, che si occupa dell’igiene
urbana.
In particolare, la Commissione avrebbe dovuto approfondire l’episodio, balzato agli
onori della cronaca, dove, in un
ordine di servizio di Ata, compariva una dicitura, che invitava i lavoratori a prestare particolare attenzione al parcheggio dove è solito stazionare il
primo cittadino.
«Convinti che, per il bene
dell’azienda e del Comune, sia
opportuno fare chiarezza su
un episodio estremamente
sgradevole – dice Milena Debenedetti, Cinque Stelle- abbiamo raccolto le firme necessarie per proporre la Commissioned’indagine.Cièsembrata
Netturbino al lavoro
ancor più necessaria, a fronte
delle tre differenti versioni, rese ai giornali e ai cittadini, da
parte dei vertici societari, in risposta all’episodio citato».
Durissime le parole di alcuni
membri dell’opposizione. «Al
di là dell’episodio, che ha danneggiato l’immagine dell’azienda, del sindaco e del Comune – ha detto Massimo
Arecco, Lega Nord- gioverà a
tutti fare chiarezza. Dovrebbe
essere la maggioranza a chiederlo. Fra l’altro mi giungono
voci di un certo malessere tra i
lavoratori di Ata: ribadiamo
l’offerta da parte della Lega di
gratuito patrocinio per qualsi-
asi causa di lavoro».
Di “azione di trasparenza”
ha parlato Ileana Romagnoli,
Fi, che ha auspicato «la voglia
di fare chiarezza che deve
coinvolgere tutti: minoranza e
maggioranza, a partire dalla
giunta».
Affondi anche da Daniela
Pongiglione, “Noi per Savona”:
«Sono molti i quesiti a cui la dirigenza di Ata non ha mai fornito risposte chiare. Resta uno
squilibrio tra il servizio e la tassazione».
Dalla maggioranza, unica
voce fuori dal coro, quella di
Giampiero Aschiero. Per il resto, compatto il Pd. In difesa a
spadatrattadell’operatodiAta
si è espresso il consigliere, Reginaldo Vignola. «La città è pulita e i lavoratori sono contenti.
Vi ricordate come applaudivano la dirigenza, seduti tra il
pubblico,inoccasionedelConsiglio comunale monotematico, dedicato alla partecipata?».
Alla fine il voto che ha sancito il no alla Commisisone. Favorevoli solo Arecco, Debenedetti, Parino, Bussalai, Pongiglione, Romagnoli. Astenuto
Aschiero. Non hanno preso
parte al voto Dario Lavagna e
Piero Santi.
UN VARCO “anti-traffico”
lungo via Stalingrado. E’
quello di accesso al deposito
costiero di TotalErg inaugurato ieri dalla pioggia e da un
via vai di macchine ancor più
intenso lungo l’arteria che
conduce all’autostrada e che,
in particolare nelle prime ore
del mattino, si intasa anche a
causa delle manovre delle
autobotti in entrata e uscita
dall’importante terminal a
due passi dal centro commerciale “Le Officine”.
Il nuovo ingresso - posizionato poco più a levante rispetto a quello “storico”, e
completamente automatizzato – servirà a smaltire più
velocemente l’accesso dei
mezzi pesanti all’interno
della struttura logistica per
lo stoccaggio e la spedizione
di carburanti e lubrificanti:
una sessantina di autobotti
che ogni giorno, in particolare tra le 5 e le 9 del mattino,
passano di qui “esibendosi”
in manovre piuttosto complicate che contribuiscono a
congestionare il traffico lungo via Stalingrado proprio
quando gli automobilisti si
L’inaugurazione del nuovo varco TotalErg
recano al lavoro.
«Ora questi mezzi avranno
a disposizione due varchi:
una ventina sarà dirottata
proprio verso il nuovo ingresso – spiega Francesco
Sommariva, direttore del deposito TotalErg – L’obiettivo
è duplice: migliorare la viabilità, e quindi la sicurezza
stradale dell’area interessata
dal transito di autobotti e autocisterne, così come le operazioni interne al deposito
stesso. Questo investimento
rappresenta un concreto
esempio di positiva integrazione con il territorio e di costruttiva collaborazione con
le istituzioni».
Presenti al taglio del nastro, infatti, il vice sindaco e
aspirante primo cittadino,
Livio Di Tullio, e gli assessori
Paolo Apicella e Sergio Lugaro.
L’entrata appena inaugurata è super moderna: «I
mezzi destinati a rifornire la
retedipuntivenditaTotalErg
posso ora accedere al deposito nelle migliori condizioni
di sicurezza, anche grazie all’utilizzo di un sistema di automazione che consente l’ingresso e l’uscita senza intralciare la circolazione esterna»
conclude Sommariva.