Nuovo Codice/3. Appalti precommerciali più efficaci

Download Report

Transcript Nuovo Codice/3. Appalti precommerciali più efficaci

Nuovo Codice/3. Appalti precommerciali più efficaci con
sanità ed efficientamento energetico
L'Anac è intervenuta con una nota per definire in maniera esatta quali sono le
caratteristiche di questa tipologia di contratti e quando è possibile farvi ricorso senza
aggirare la legge
18 marzo 2016 - Giuseppe Latour
Efficientamento energetico e sanità. Sono questi i due settori nei quali è possibile utilizzare con più efficacia i
cosiddetti appalti precommerciali, gli appalti per servizi di ricerca che risultano esclusi dalle procedure generali del
Codice. È quanto spiega l'Anac nel suo comunicato del 9 marzo 2016. L'Autorità anticorruzione è intervenuta con una
nota per definire in maniera esatta quali sono le caratteristiche di questa tipologia di contratti e quando è possibile
farvi ricorso senza aggirare la legge.
In base alle indicazioni del Codice appalti, infatti, l'Autorità deve vigilare anche sui settori esclusi dal Dlgs n.
163/2006, verificando se questi rispettano comunque i principi imposti dalle regole sui contratti pubblici. In questo
modo si cerca di "evitare che un ricorso distorto agli stessi determini un'illegittima sottrazione degli appalti di servizi
alla disciplina di riferimento". Il comunicato di Cantone, in questo caso, fa riferimento ai servizi di ricerca e sviluppo,
che consistono "in un progresso scientifico ottenuto nei vari campi delle scienze naturali o sociali nelle tre aree della
ricerca e sviluppo, ovvero: ricerca di base, ricerca applicata e sviluppo sperimentale". Gli appalti definiti
precommerciali comprendono alcuni contratti per servizi di ricerca e sviluppo.
"Tali servizi di ricerca e sviluppo – spiega il comunicato Anac - sono svolti per il raggiungimento di uno scopo
obiettivamente e intrinsecamente aleatorio (non deve sussistere certezza dell'effettiva riuscita della ricerca) e non
possono essere diretti alla realizzazione di soluzioni la cui ripetibilità è assicurata dall'esistenza di soluzioni offerte dal
mercato già prima dell'indizione della gara". Hanno, quindi, una natura che li rende molto diversi da un normale
appalto di servizi. "Più precisamente, con l'appalto precommerciale la ricerca è mirata a un progetto altamente
innovativo, più difficile da gestire rispetto a situazioni nelle quali l'elemento della innovatività è presente ma assai
limitato". Quindi, la categoria dell'appalto precommerciale non comprende quei servizi che sono svolti in modo
permanente e funzionale all'esercizio delle attività ordinarie della Pa, come i servizi di consulenza, formazione.
Schematicamente, allora, la procedura di appalto precommerciale non può essere ammessa in alcuni casi: quando
l'appalto risulti finalizzato in prevalenza all'acquisto di forniture o lavori di ricerca e sviluppo; quando il valore dei
prodotti oggetto delle attività di ricerca sia prevalente, cioè superiore al 50% del valore dell'appalto del servizio di
ricerca e sviluppo; quando anche solo uno degli elementi qualificanti i servizi di ricerca e sviluppo oggetto di gara non
sia verificato. Gli ambiti nei quali è possibile utilizzare questa procedura, invece, "sono sicuramente quello sanitario,
per assicurare cure sanitarie di elevata qualità a prezzi accessibili, dell'efficientamento energetico e della lotta contro i
cambiamenti climatici".
L'Anac dà anche indicazioni sulla disciplina applicabile a questo tipo di contratti. Posto che la disciplina sui contratti
pubblici non si applica agli appalti di servizi concernenti servizi di ricerca e sviluppo "diversi da quelli i cui risultati
appartengono esclusivamente all'amministrazione aggiudicatrice", le procedure di aggiudicazione di questi contratti
sono, comunque, sottoposte ai principi generali contenuti nel Codice dei contratti, cioè ai principi di apertura, non
discriminazione, economicità, efficacia, concorrenza, parità di trattamento e imparzialità, trasparenza e pubblicità e
proporzionalità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA