Clicca e stampa il giornalino di Febbraio 2016

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Transcript Clicca e stampa il giornalino di Febbraio 2016

Voce dalla Comunità
GIORNALINO PARROCCHIALE
Anno XV
N. 2/2016
Piazza E. Cesaro, 27 - 80058 TORRE ANNUNZIATA (NA) - Telefono e Fax 0815362771
Responsabile Editoriale: Il Parroco - Redazione: Gruppo Comunicazioni Sociali
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E
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A
I
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Andate per il mondo ….. !
Il “centro del VANGELO”, nuova esperienza della Parrocchia, è una casa nella quale alcune persone, per curiosità o per desiderio di conoscere Gesù, si incontrano periodicamente per ascoltare e confrontarsi con il Vangelo.
Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. LEMMO
L’iniziativa è stata presa in seguito ad una sollecitazione di una parrocchiana che ha colto la bellezza di pregare
insieme nelle case, durante un incontro intorno alla Vergine Maria, nel mese di Maggio ed è stata fortemente sollecitata dal caro parroco don Ciro che ha invitato il responsabile diocesano dei Centri del Vangelo, don Gino PECORARO, i cui incontri ci hanno consentito di avere indicazioni
precise sul modo di incontrare i fratelli con i quali pregheremo.
Sabato 13 Febbraio, poi, il Vescovo - portatore di grazia - Mons. Lucio LEMMO, durante la celebrazione eucaristica vespertina, ha messo in rilievo l’importanza per i cristiani di nutrirsi del Vangelo e realizzare così l’invito di Gesù di andare per il mondo, due a due, per aiutare i fratelli a
sperimentare il Suo Amore.
Con la sua presenza ed il suo mandato il Vescovo ha
messo in rilievo questa funzione missionaria “della Chiesa
in uscita”.
Si è poi creato un momento di vera familiarità con i vari
gruppi che hanno partecipato alla celebrazione e si è sperimentata una semplice ma vera gioia in ciascuno.
Sarebbe bello che questa entusiasmante esperienza di
alcuni fratelli, disponibili a vivere l’Amore del Signore nelle
case - piccole chiese domestiche - fosse condivisa da
altri parrocchiani che potrebbero mettere a disposizione la
propria casa per ospitare gruppetti di una decina di persone.
A. F. G.
Oggi, Domenica, RITIRO PARROCCHIALE
dalle ore 9.30 alle ore 15.00
con il pranzo
Meditazione di
Don Pasquale PADUANO
La prima tappa è quindi l’ascolto della Parola per nutrirsi di essa in modo che divenga vita nuova nella quotidianità a livello individuale e comunitario per poi avere un
risvolto nella vita sociale e dare luogo a quella civiltà dello
Amore per la quale il nostro Maestro ha offerto Se stesso.
Ti aspettiamo!
Durante le ultime settimane di Quaresima dal
7 marzo in poi e il tempo Pasquale Benedizione
delle famiglie nelle loro case.
FEBBRAIO
LECTIONES DIVINÆ
I rapporti a livello diocesano, decanale e parrocchiale, consentono a noi cattolici di vivere insieme momenti importanti della vita liturgica.
In questo periodo di Quaresima e precisamente nei
giorni 15, 22 e 29 febbraio ed il 7 e 14 marzo, si terranno di sera dopo la S. Messa, nella nostra parrocchia
cinque “Lectiones Divinæ” unitamente ai laici ed al
clero dell’Immacolata Concezione e dello Spirito Santo.
La preghiera ci permette di raccomandarci come
figli a Dio, di esprimere tutto il nostro amore, soprattutto
quando siamo una grande famiglia che unisce qualità e
quantità favorendo un cammino spirituale.
Entrando nello specifico, è lecito chiedersi cosa
intendiamo per “Lectio Divina” che viene praticata da
singoli, gruppi e famiglie religiose. Essa è sorta nella
vita monastica medioevale e guida alla lettura biblica in
quattro momenti successivi: la “lettura” (lectio), la
“meditazione” (meditatio), la “preghiera” (oratio) e la
“contemplazione” (contemplatio).
Il testo va letto attentamente per comprendere bene
il messaggio ed i suoi protagonisti, mettendo in luce il
significato dei suoi termini. Nella meditazione urge farsi
protagonisti, applicando a noi stessi il contenuto con lo
scambio tra Bibbia e la vita. Essa mette in azione l’immaginazione, il desiderio per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo.
Il terzo momento è fatto di preghiera, in cui dobbiamo sentirci coinvolti negli episodi che leggiamo. È il
momento di attualizzare le parole di Gesù che si rivolge
a noi adesso. Con la ripetizione delle antifone facciamo penetrare in noi la parola biblica, che nutre e fortifica il nostro spirito.
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Infine la contemplazione significa l’abbandono in
Dio che agisce in noi, e che ci chiede obbedienza, assenso, pace e compiacenza che cambia la vita. È simile
alla liturgia eucaristica quando ci concentriamo sotto
l’azione dello Spirito Santo, ci facciamo dimora del Signore, e ci consegniamo a Lui come un’offerta da purificare e trasformare.
Santa Teresa è la maestra della preghiera contemplativa i cui insegnamenti li troviamo raccolti nel “Libro
de la vida”. Fu dichiarata dottore della Chiesa e merita
di essere presa come esempio nell’orazione.
Il primo incontro tenutosi il giorno 15 febbraio, ha
visto una buona partecipazione di fedeli, attenti alla
catechesi “Rispetto della Natura”. Il relatore Padre
Alex ZANOTELLI prendendo spunto dall’Evangelii Gaudium di Papa Francesco, ha invitato gli astanti a non
accettare, anzi ad opporsi alle iniziative che arrecano
danni enormi, a volte irreparabili all’ambiente, come le
trivellazioni per l’estrazione di petrolio e le centrali nucleari. Le istituzioni politiche hanno il dovere di favorire
la crescita di energie pulite, alternative come la eolica e
la solare. Si è soffermato sull’inquinamento da rifiuti che
non vengono riciclati ma ammucchiati in discariche abusive nonché sui rifiuti speciali riversati in siti ormai
distrutti che adesso vengono appellati “Terra dei fuochi”.
Apriamo gli occhi! Intorno a noi i nostri fratelli
muoiono di cancro; non possiamo ignorare le cose che
ci circondano, ma abbiamo il diritto-dovere di vigilare e
custodire i beni che Dio ci ha donato nella creazione.
Egidio CAIAZZA
Nella speranza della Risurrezione hanno
raggiunto la casa del Padre:
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•
•
LUIGI DI MATTEO
MICHELE CANNAVACCIUOLO
ALMERINDA CUNDARI
«I nostri cari che ci precedono nel segno
della fede non sono assenti, non sono
lontani: sono vicini a noi, ci amano, ci
proteggono dal cielo» (Sant’Agostino).
Santa Teresa di Gesù
FEBBRAIO
La Quaresima nell’ANNO SANTO!
Mercoledì 10 febbraio u.s. con la celebrazione delle imposizioni delle «Ceneri »,
abbiamo iniziato il cammino della Quaresima
in preparazione alla Pasqua, un tempo per
cambiare i nostri cuori.
È la Quaresima dell’Anno Santo della Misericordia. È il tempo migliore per impegnarci
ad essere «misericordiosi come il Padre»,
secondo il motto di questo Giubileo.
Il Giubileo della Misericordia, indetto da
Papa Francesco, ci invita ad andare al cuore
del mistero di Dio, amore misericordioso tanto
forte e potente da poter perdonare, risanare,
far risorgere anche dal peccato più grande.
Proprio all’inizio del suo Messaggio per la
Quaresima di quest’anno Papa Francesco,
riprendendo quanto già auspicava nella Bolla
di indizione del Giubileo, ci chiede con insistenza che «la quaresima di quest’anno giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la
misericordia di Dio» (Misericordiae vultus, 17).
Papa Francesco nel suo messaggio della
Quaresima intitolato: «Misericordia io voglio
e non sacrifici» (Mt 9,13) ci invita a risvegliare le coscienze spesso assopite di fronte al
dramma della povertà. Non è un appello generico quello di Francesco, ma molto concreto: ci invita, infatti, a guardare all’immenso
“dramma della povertà” che oggi più che
mai attanaglia popoli interi: uno “scandaloso
mistero” di iniquità, nel quale si prolunga la
sofferenza di Gesù in Croce. E non intende, il
Papa, solo la povertà di cibo: ricorda anche la
povertà di libertà di quei milioni di cristiani
“che soffrono a causa della loro fede”. E questo in un mondo sempre più tentato di volgere
lo sguardo altrove, chiudendosi in se stesso.
Noi sappiamo che questo è un grande
compito, ma non sarà impossibile da svolgere
se camminiamo su un sentiero sicuro e ben
tracciato. Ed ecco che essere «come il Padre», capaci di perdono, di misericordia e dell’amore più grande, significa per noi essere
«come Gesù», come stiamo cercando di fare
in quest’anno. È Gesù «la via, la verità e la
vita», la persona da imitare in tutte le nostre
azioni e in tutte le nostre scelte. Le sue parole
e i suoi gesti sono l’esempio per noi, sono un
programma di vita, già tracciato per la nostra
felicità. Se sappiamo quindi che cosa dobbiamo fare non ci rimane che metterci all’opera!
Ogni opera è sempre per qualcun altro,
che è per noi il “prossimo”. Si tratta quindi di
riscoprire il comandamento dell’amore: «Amerai il prossimo tuo come te stesso».
È così che agisce Gesù incontrando il suo
«prossimo»; così agisce con la donna peccatrice, con i discepoli che lo hanno seguito e
così fa anche con ciascuno di noi.
Se siamo pronti per compiere questo cammino, allora mettiamoci all’opera
. come
Gesù.
«Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo
per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza
della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza,
riconoscendosi come l’umile serva del Signore» (Papa Francesco).
Auguro di cuore a tutti voi e alle vostre
famiglie all’inizio di questa Quaresima dell’anno giubilare: che possiate fare esperienza
della gioia. Il segreto della gioia è tutto qui:
l’esperienza di essere amati fino al perdono,
l’esperienza di amare fino a compiere le opere di Dio.
Santa Teresa di Gesù
Girolamo SCARPA
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FEBBRAIO
Giubileo della “MISERICORDIA”
GIUBILEO DIOCESANO dei
MINISTRI STRAORDINARI della COMUNIONE
“L’architrave che sorregge la vita della chiesa è la
Misericordia” sono le parole che Papa Francesco scrive
nella bolla Misericordiae Vultus. Ed è proprio alla misericordia di Dio, che Papa Bergoglio dedica un anno
santo, indicendo il Giubileo Straordinario della Misericordia e richiamando ancora più intensamente l’attenzione
dei fedeli e non all’impegno della pratica pastorale in
ogni momento della propria vita più “oggi” che domani in
un periodo negativo che sembra affliggere il mondo più
delle altre volte.
La diocesi di Napoli ha fatto proprio il messaggio
papale e ha subito organizzato un calendario di eventi
dediti alla celebrazione e commemorazione del Giubileo.
Il 30 gennaio, infatti, alle ore 18.00, è stata celebrata
una cerimonia dedicata al passaggio dei Ministri Straordinari della Comunione per la porta Santa della Cattedrale di Napoli.
L’autobus predisposto per il 13° Decanato e guidato
dal diacono Andrea Cirillo con la presenza dei ministri
straordinari della comunione, ha permesso ad un gran
numero di loro di raggiungere il luogo. È stato bello poter partire insieme. L’attesa di raggiungere il Duomo,
l’immaginazione di quello che si poteva provare è stata
così condivisa sin da subito e la trepidazione e la gioia
espressa dai volti di ognuno dei partecipanti ha riempito
l’intero pullman in men che non si dica.
Alla maestosità della facciata del duomo corrispondeva una maestosità rappresentata dal gruppo dei Ministri Straordinari: tantissimi hanno risposto al messaggio
della Chiesa e sono sopraggiunti alle scalinate del duomo pronti a testimoniare con la presenza ancora una
volta la propria conferma a Dio, come fedeli, ma soprattutto come fedeli praticanti e profeti da Lui scelti, perché
“prima di formarci nel grembo materno, ci ha conosciuto
e prima che uscissimo alla luce ci ha consacrato e stabilito profeti delle nazioni”, così come abbiamo potuto ascoltare durante la messa dalla prima lettura dal Libro
del profeta Geremia.
Il passaggio per la porta è stato preceduto da una
preghiera iniziale e dalla lettura del Vangelo sul sagrato.
Questo momento di raccoglimento ha concesso a tutti di
poter mettersi in atteggiamento di ascolto e preparare la
mente e il corpo a vivere nella pienezza ogni singolo
attimo.
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“Come pecore che entrano nell’ovile accolti dal pastore” l’esercito dei Ministri ha fatto il suo passaggio
santo, uniti come gruppo spirituale, che si congiunge
alla Chiesa così armoniosamente come armoniose sono
le membra di un corpo, che seppur distinte le une dalle
altre si uniscono in uno solo.
Sì, siamo l’esercito di Dio, “che con la bocca racconterà la sua salvezza”, perché “Lui è nostra roccia” (Salmo Responsoriale 70-71). La parola di Dio non
sbaglia un colpo e proprio la messa del 30 sera con le
sue letture, il salmo, il Vangelo ce ne dà testimonianza.
La Parola di Dio di quella giornata ascoltata proprio durante la messa e il momento del passaggio vissuto non
hanno fatto altro che rafforzare in ogni Ministro Straordinario la conferma del compito affidato, senza mai dimenticare che sovrana più di tutte tra le virtù che un
uomo di Dio debba coltivare è la Carità.
San Paolo apostolo l’ha scritto nella seconda lettura
ascoltata e il vescovo Gennaro Acampa sottolineato
nella sua meravigliosa omelia: “Se possedessi tanta
fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla”… e allora in questo anno speciale
della Misericordia, noi, Ministri Straordinari della Comunione, porteremo nel cuore non solo il dolce ricordo del
momento condiviso e vissuto, ma la carica della forza di
Dio che ci ha pervaso il cuore, così intensamente come
intenso può essere l’aroma del caffè, che si espande in
ogni stanza di primo mattino e primeggia su qualunque
altro profumo… forte come il gusto del caffè, perché
gustarsi di Dio è una sensazione inimitabile.
Come il caffè dà la carica … Dio è la nostra carica e
non avremmo potuto iniziare il nostro 2016 con sprint
migliore. Che la Fede, la Speranza e la Carità ci accompagnino ogni giorno nella nostra missione!
Santa Teresa di Gesù
Anna CACCAVALE
FEBBRAIO
N. I. P.
(Nuova Immagine di Parrocchia)
In occasione del Santo Natale il progetto che riguarda la nuova immagine di
parrocchia ha pensato di offrire a tutti i
parrocchiani un segnalibro che ci ricorda
che, come figli dell’unico Padre e fratelli
del nostro Signore Gesù Cristo, “siamo tutti fratelli e sorelle tra noi”. “Questo messaggio ci invita” - come scrisse don Tonino
Bello - “a muoverci e ad andare verso l’altro
e, se ci imbattiamo nella fragilità di un
bambino o nel volto spaurito degli oppressi
o nella solitudine degli infelici, a non spaventarci ma a cercare in ognuno il volto del
fratello senza paura” con il desiderio di
condividerne gli affanni e la gioia di camminare insieme.
Nel mese di Gennaio abbiamo vissuto un
momento di fraternità e di gioia con i bambini dell’A.C.R. e tutti gli altri fedeli intorno
ad un grande falò. Come negli anni precedenti, è stato un momento di gioia vissuto
insieme. Abbiamo portato, ciascuno un legnetto, segno della nostra disponibilità a
donare un po’ di tempo e della nostra vita al
bene comune significato dall’unico fuoco intorno al quale, nonostante il vento - forse lo
Spirito che ci spingeva a muoverci e a volare con la Sua Forza - abbiamo fatto un
allegro girotondo che ci ha resi tutti più
felici.
Gli ANIMATORI
Le ricette della nonna
(a cura del gruppo Simeone e Anna)
Casatiello ‘nzogna e pepe
Ingredienti:
8 uova
1 kg. di farina
200 gr. di sugna
350 gr. di criscito
¼ di panetto di lievito
350 ml. di acqua
Pecorino abbondante
Sale e pepe quanto basta
Salame a cubetti
Procedimento:
In una terrina mettere il criscito, il lievito e
un pizzico di sale e sciogliere il tutto con l’acqua tiepida. Passare il tutto con il passaverdure
per evitare grumi. Aggiungere le uova, la sugna e la farina un po’ alla volta. Sbattere bene
con le mani finché non si formeranno bolle
d’aria. Unire il salame e versare il composto in
un recipiente per la cottura precedentemente
unto e infarinato.
A piacere si possono aggiungere delle uova
fresche intere per guarnire.
Far riposare coperto in un luogo non ventilato finché non cresce e iniziano a formarsi
delle bollicine. Cuocere in forno preriscaldato
a 180° per circa 40-45 minuti.
Santa Teresa di Gesù
Antonietta
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FEBBRAIO
2ª parte
Le donne nella genealogia di Gesù
“Rahab”
Nella puntata precedente ci siamo occupati della
“genealogia terrena di Gesù, figlio di Davide, figlio
di Abramo” con cui inizia il Vangelo di Matteo, un
elenco di nomi che l’Evangelista divide in tre gruppi,
ciascuno di 14 generazioni. Ed abbiamo notato che,
tra i nomi degli antenati del primo gruppo, che va da
Abramo a Davide, contrariamente all’uso ebraico di
citare solo nomi di uomini, figurano i nomi di quattro
donne, per di più straniere, e non tutte dalla condotta
esemplare. “Il Cristo non ha sdegnato di nascere da
un ceppo originato dal peccato” è il commento di un
teologo, Mons. Salvatore Garofalo.
Della prima donna della genealogia, Tamàr, che
era cananea e che generò un figlio, Fares, a Giuda,
figlio di Giacobbe, ci siamo già occupati nella prima
puntata, e Fares seguirà il padre nella linea genealogica del Messia.
Dopo Fares, seguono nell’elenco i nomi di cinque discendenti; il nome del quinto è Salmon.
“Salmon generò Booz da Rahab”. Rahab è la seconda donna della genealogia. Rahab, anch’essa cananea, viveva a Gerico al tempo che gli Ebrei, sotto la
guida di Giosuè, stavano per entrare nella “terra promessa”. Osserviamo, intanto, che tra l’epoca di Giacobbe e i suoi figli (XVIII-XVII sec. A.C.) e la conquista di Gerico, verso la fine del XIII secolo (anche
se i dati biblici non sempre permettono di ricostruire
una cronologia precisa), possiamo calcolare all’incirca quattro secoli, per cui cinque generazioni intermedie sembrano troppo poche. Come abbiamo già accennato nella puntata precedente, l’Autore spesso
salta alcuni passaggi intermedi, per conservare il numero simbolico di 14 generazioni per ogni gruppo.
Molte vicende, determinanti per la storia del popolo eletto, si erano verificate in questo spazio di
tempo. Giacobbe, come sappiamo, aveva dodici figli
maschi, fra cui Giuda. Uno di questi, Giuseppe, nato
dall’amatissima Rachele (Giacobbe aveva due mogli,
cosa normalissima per quei tempi), era il prediletto,
ma tale predilezione aveva suscitato l’invidia dei fratelli, che avevano pensato di ucciderlo. Poi, in un
momento in cui pascolavano il gregge lontano dalla
casa paterna, cambiarono idea, e lo vendettero ad
alcuni mercanti arabi, che lo rivendettero come
schiavo in Egitto. E la storia di Giuseppe che, portato
come schiavo in Egitto, avendo interpretato correttamente i sogni del Faraone, diventa primo ministro e
vicerè d’Egitto, è una delle più note dell’Antico Testamento. A quel tempo, regnavano sull’Egitto i Fa-
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raoni di una dinastia straniera, gli Hyksos, o “Re pastori”, che avevano occupato l’Egitto e lo avrebbero
dominato per più di due secoli.
In seguito, Giuseppe si sarebbe riconciliato con i
fratelli, venuti a comprare grano durante una carestia,
e li avrebbe invitati a trasferirsi in Egitto, insieme
con il padre. I discendenti della famiglia di Giacobbe
rimasero in Egitto per circa 400 anni, durante i quali
essi si moltiplicarono e divennero una nazione, la
nazione di Israele.
Ma, all’inizio del XIII sec. (era finito il dominio
degli Hyksos), di nuovo una dinastia egiziana governava il paese. Il nuovo faraone, probabilmente Ramses II (che, peraltro, fu un grande re), della XIX dinastia, “che nulla sapeva di Giuseppe”, cominciò a
ritenere gli Ebrei, che erano divenuti oltremodo numerosi, una minaccia per il suo popolo, e ne iniziò
una sistematica oppressione. E’ a questo punto che
compare sulla scena uno dei più grandi personaggi
della storia, Mosè, cui il Signore affida il terribile
compito di condurre i figli di Israele fuori dall’Egitto. Solo dopo una serie di dolorosissime prove inflitte agli Egiziani, Mosè riuscì ad ottenere dal riluttante
Faraone il permesso di far uscire il proprio popolo
dall’Egitto. Sembra, ma è oltremodo incerto, che in
quel momento regnasse il successore di Ramses II, il
faraone Mernepta, salito al trono nel 1234 a.C..
Iniziava, così, un’altra grande e drammatica avventura per il “popolo eletto”, l’uscita dall’Egitto, o
“Esodo”, che avrebbe portato gli Ebrei a peregrinare
nel deserto per quarant’anni. Loro mèta era la “Terra
Promessa”.
Santa Teresa di Gesù
FEBBRAIO
Alla fine del lungo cammino, gli Ebrei giungevano in una località subito a nord del Mar Morto, alla
sinistra del Giordano, detta “le steppe di Moab”, in
quella che è oggi la Transgiordania, e ivi si accampavano. In quel posto il Giordano ha molti punti in
cui si può passare a guado. A quel punto Mosè ha
compiuto la sua difficile missione. Ma, oramai, egli
non entrerà nella Terra Promessa. La contemplerà
dall’alto del monte Nebo, dove, è salito dopo aver
nominato suo successore Giosuè, un uomo forte e
valoroso. E su quel monte morirà.
Da questo momento inizia la storia di Rahab.
Ora, davanti a Giosuè e ai suoi, dall’altra parte del
fiume, c’è la città di Gerico, circondata da mura (che,
però, secondo le più moderne vedute degli archeologi, basate sulle osservazioni di recenti scavi, erano
già in parte crollate per terremoti precedenti; la zona,
infatti, è fortemente sismica), posizione chiave per la
conquista di Canaan. Per prima cosa, Giosuè mandava segretamente due esploratori al di là del fiume.
Essi andarono a Gerico ed entrarono in casa di una
prostituta chiamata Rahab. La cosa fu riferita al re,
che inviò degli uomini per catturarli. Ma la donna,
accortamente, nascose per tempo i due esploratori e,
quando giunsero gli uomini del re, disse loro :”È vero, sono venuti questi uomini, ma poi, sul far della
sera, sono usciti e non so dove siano andati. Inseguiteli subito, potreste raggiungerli”. E quelli si diressero verso i guadi del Giordano.
Appena chiusa la porta, la donna andò dai due
esploratori, che aveva nascosti sul terrazzo, per farli
fuggire. Ma, inaspettatamente, si rivolgeva a loro con
parole che costituivano un autentico atto di fede nel
Dio degli Ebrei, quasi un profetico anticipo di quella
fede con cui i “gentili” avrebbero, molti secoli dopo,
abbracciato il Cristianesimo. “Io so che il Signore disse loro - ha dato in vostro potere questo paese.
Abbiamo udito come il Signore ha asciugato le acque del Mare dei Giunchi innanzi a voi, quando
usciste dall’Egitto, e il nostro cuore è venuto meno,
e nessuno osa più fiatare innanzi a voi. Perché il
Signore, vostro Dio, è Dio lassù in cielo e qui in
terra”. (un giorno Gesù dirà: “... le prostitute vi precedono nel Regno dei cieli!”). E aggiunse:
“Dunque, giuratemi per il Signore che, come io vi
ho trattato con bontà, così anche voi tratterete con
bontà la mia casa, e lascerete in vita mio padre, mia
madre, i miei fratelli, le mie sorelle, tutto ciò che
appartiene a loro, e che ci scamperete dalla morte….”.
E quelli giurarono a patto che ella mantenesse il
segreto sull’accaduto. E le suggerirono di legare alla
finestra, come segno di riconoscimento, una corda di
filo rosso (forse un ricordo della notte dell’Esodo,
quando le loro case furono segnate col sangue dell’agnello). Poi la donna consigliò loro di andare verso
la montagna e di rimanere ivi nascosti per tre giorni,
finché fossero rientrati gli uomini che li inseguivano.
E li fece scendere dalla finestra con una corda, perché la sua casa era addossata alle mura, e così essi si
ritrovarono subito fuori della città.
Gli esploratori, poi, ritornarono da Giosuè e gli
raccontarono della donna, come li aveva aiutati, e
che quello era il momento opportuno di agire.
Ed eccoci arrivati al celebre racconto della conquista di Gerico. Oltrepassato il fiume, gli uomini
armati e tutto il popolo di Israele, preceduto dall’Arca dell’Alleanza portata dai sacerdoti, marciarono
per sei giorni attorno alla città al suono delle trombe,
così come aveva ordinato a Giosuè un Angelo del
Signore, alcuni giorni prima.
Il settimo giorno, essi fecero di nuovo il giro della città, per sette volte, poi i sacerdoti suonarono le
trombe e il popolo, a un ordine di Giosuè, lanciò un
alto grido. “E le mura della città crollarono”.
Abbiamo già accennato alle moderne vedute degli archeologi sull’episodio. Osserva, a questo proposito, Mons. Salvatore Garofalo: “non si può escludere che il Signore sia intervenuto, direttamente o indirettamente, forse con un terremoto, per provocare
la caduta delle mura”. E il Card. Gianfranco Ravasi,
biblista: “L’autore biblico non scrive un manuale di
storiografia, ma cerca di interpretare il senso religioso degli eventi …”.
La città fu presa e rasa al suolo, e tutti i suoi abitanti (purtroppo!) sterminati. Solo Rahab fu portata
in salvo, secondo la promessa, con tutta la sua famiglia. “… Ed essa è restata in mezzo a Israele fino ad
oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva mandato a Gerico”. E qui termina, nel
libro di “Giosuè”, la storia di Rahab. Ma, dalla genealogia di Gesù, riportata da Matteo, sappiamo che
ella sposò Salmon, della tribù di Giuda, antenato di
Davide, ed entrò così nella linea genealogica del
Messia. Rahab di Gerico, la prostituta!
Santa Teresa di Gesù
dr. Gaetano IOVINO
(continua nel prossimo numero)
7
Agenda di
M A R Z O
► VENERDÌ
04 Ore 12.00/18.00 Adorazione Eucaristica interparrocchiale.
► DOMENICA 06 Ore 18.00 Stazione Quaresimale e Celebrazione Giubilare per l’ottenimento del dono
dell’Indulgenza Plenaria (vedi locandina).
L
UNEDÌ
07
“SUFFRAGIO PARROCCHIALE MENSILE”
►
La S. Messa delle ore 18.00 viene celebrata
in memoria di tutti i fratelli defunti appartenuti alla famiglia parrocchiale.
12 Pellegrinaggio a Roma - Giubileo della Mi► SABATO
sericordia interparrocchiale (vedi locandina).
18 Via Crucis cittadina interdiocesana. Ra► VENERDÌ
duno ore 18.45 in piazza P. Morrone.
► DOMENICA 20 DOMENICA delle PALME e della PASSIONE di
NOSTRO SIGNORE Inizio Della SETTIMANA SANTA - 31ª Giornata
della Gioventù (celebrazione nelle Diocesi)
Celebrazione interparrocchiale di "Torre
Sud" - Ore 10.00 benedizione dei rami di
ulivo - processione verso la chiesa dello
Spirito Santo - all'arrivo celebrazione della
Messa della Passione.
21 Ore 18.45 celebrazione comunitaria della
► LUNEDÌ
penitenza con la partecipazione di diversi
confessori.
22 Ore 19.00 Via Crucis parrocchiale all'interno
► MARTEDÌ
dell'ex ospedale (spazi aperti).
► MERCOLEDÌ 23 Santa Messa Crismale nella Cattedrale di
Napoli - Benedizione degli olii per i sacramenti.
La S. Messa delle ore 18.00 non viene
celebrata La chiesa, nelle ore pomeridiane,
rimane chiusa.
24 Inizio TRIDUO PASQUALE - GIOVEDÌ SANTO
► GIOVEDÌ
SANTO
Ore 10.30 Consegna delle piantine di grano
per l’altare della reposizione.
Ore 18.30 Santa Messa in «CENA DOMINI»,
seguita dall’adorazione del SS. Sacramento.
Ore 22.00 Adorazione Eucaristica comunitaria.
25
ASTINENZA e DIGIUNO
► VENERDÌ
SANTO
Ore 09.00 Celebrazione delle Lodi ed Ufficio
delle Letture
Ore 18.00 Celebrazione della PASSIONE di
nostro Signore Gesù Cristo.
26 Ore 09.00 Celebrazione delle Lodi ed Ufficio
► SABATO
SANTO
delle Letture.
Ore 22.00 Solenne VEGLIA PASQUALE - Lucernario - Liturgia della Parola, Battesimale e Eucaristica.
► DOMENICA 27 PASQUA DI RISURREZIONE
SS. Messe Ore 09.00/10.30/12.00/18.00
28 La Chiesa rimane chiusa per l’intera
► LUNEDÌ
giornata.
ORARIO delle CELEBRAZIONI
SANTE MESSE
FERIALE:
Ore 18.00 Celebrazione S. Messa vespertina.
FESTIVO:
Ore 08.30 - 10.00 - 12.00 (11.50) - 18.00
Terza domenica del mese la S. Messa delle
ore 12.00 viene celebrata in Lingua Latina
Una Comunità che prega
Puoi pregare con la comunità ogni giorno feriale
Ore 17.15 S. Rosario. A seguire i Vespri
Ore 18.00 S. Messa vespertina
Ultimo Martedì, ore 18.00 Celebrazione del
SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE
Ogni Giovedì, ore 18.30 Adorazione Eucaristica
Il Parroco riceve tutti i giorni: ore 17.00/20.00
CATECHESI PARROCCHIALE
2015/2016
SACRAMENTO DEL BATTESIMO
Si celebra ogni quarta Domenica del mese
(prenotarsi in segreteria 15 giorni prima)
CATECHISMO DEI RAGAZZI
Ha luogo il LUNEDÌ ore 17.00 / 18.15
e il Sabato ore 16.30/18.30 nell’ambito dell’A.C.R.
CATECHESI DEGLI ADULTI
Ha luogo il Mercoledì alle ore 18.40
LECTIO EVANGELII
Lettura - Meditazione - Confronto Esistenziale
Ha luogo il: 2° e 4° Venerdì alle ore 19.40
SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE (Cresima)
Il corso di preparazione ha luogo il
Venerdì ore 20.00 e la Domenica ore 11.00
SACRAMENTO DEL MATRIMONIO
Ha luogo il Lunedì alle ore 20.00
La Segreteria Parrocchiale è
aperta nei seguenti giorni e orari:
LUNEDÌ, MERCOLEDÌ e SABATO ore 18.00 / 19.00
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