Reparti scoperti, l`ora delle nomine

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Latina
Il giornale di
VENERDÌ 11 MARZO 2016
Sanità
IL CASO
L’Asl indice un avviso interno: in 18 strutture bisogna sostituire i primari
Reparti scoperti, l’ora delle nomine
I facenti funzione devono ricevere l’incarico. Le scelte al Goretti e Formia
L
’Asl ha indetto un
avviso interno per
il conferimento di
incarichi provvisori in diversi
reparti
rimasti
sprovvisti di un primario.
Il provvedimento riguarda
ben 18 Uoc. Si va dalla Nefrologia e Dialisi, passando per Oculistica, Urologia, Neurologia, Medicina
Urgenza e Neurochirurgia. Interessato non solo il
Goretti ma anche il dea di
I° livello di Formia, dove
gli incarichi verranno attribuiti per Ostetricia Ginecologia,
Ortopedia
Traumatologia, Medicina
Generale, Patologia Clinica e Nefrologia Dialisi.
Nomine previste per la
Neuropsichiatria infantile, la Medicina Generale di
Terracina e Fondi, Assistenza Primaria del Distretto 2, Fragilità e non
Autosufficienza del Distretto 4 e Assistenza Farmaceutica I e II. Va evidenziato che se l’Azienda non
provvede ad avviare le
procedure per la designazione di un nuovo direttore di unità operativa complessa rimasta vacante, il
medico che ha ricoperto
l’incarico di facente fun-
IL PROVVEDIMENTO
zioni ha il diritto a tutte le
voci retributive: all’indennità di incarico di
struttura complessa (ex
art. 40 Ccnl 1998/2001),
alla retribuzione posizione di struttura complessa
(ex art. 39 Ccnl) e alla retribuzione di posizione minima unificata di struttura
complessa per il periodo in
cui ha ricoperto l’incarico.
È quanto ha stabilito la
Corte d’Appello di Roma
(sezione controversie lavoro), con una sentenza
del maggio 2012, che ha
condannato l’Azienda San
Camillo Forlanini al pagamento delle somme dovute a un dirigente medico
che dal 2003 al 2006 aveva
ricoperto l’incarico di direttore di struttura operativa complessa per sostituire
il
responsabile
dell’Uoc andato in pensione. Una sentenza che ha,
in sostanza, ribaltato
quanto stabilito da un precedente pronunciamento
del Tribunale civile di Roma che aveva invece respinto la richiesta del medico a ricevere il trattamento economico spettante in relazione all’incarico assolto riconoscendo
perto per tre anni. Più recentemente il Tribunale di
Campobasso, quale giudice unico del lavoro, ha emesso una sentenza per
quel che concerne il trattamento economico-retributivo dei medici facenti funzione di dirigente
medico di II livello. Il giudice del lavoro, richia-
In ballo posti
di prestigio nel
Dea di II° livello
g
L’ospedale Goretti
solo l’indennità di sostituzione stabilita dal Ccnl.
Alla base della motivazione addotta dalla Corte, c’è
la circostanza che il medico “al di fuori di ogni ipotesi contrattuale ha svolto
per “ordine” del suo superiore, le funzioni proprie
di capo di struttura com-
plessa, senza che il direttore generale, pur formalmente reso edotto di tale
incarico (…) avesse rilevato alcunché di anomalo,
né avesse avviato la procedura di nomina del nuovo
responsabile, né avesse
fatto cessare l’incarico di
supplenza”. Da qui la con-
danna dell’Azienda a pagare quanto dovuto al medico
(opportunamente
quantificato nella sentenza), oltre che gli interessi
legali o rivalutazione monetaria a titolo di differenze retributive tra la qualifica di dirigente sanitario e
l’incarico primaziale rico-
mando un indirizzo giurisprudenziale della Cassazione, relativo ad altre fattispecie, ha riconosciuto
ai medici che svolgono le
funzioni di “primario”,
senza
conferimento
dell’incarico con apposito
provvedimento del Direttore Generale o di quello
sanitario, non solo il diritto all’indennità di sostituzione ex art 18 c. 4 CCNL
della Dirigenza medica,
ma anche il diritto alle differenze retributive tra dirigente medico di II livello
e dirigente medico di I livello, relativamente alla
retribuzione di posizione
(sia fissa che variabile).
Oltre 13 milioni per la fornitura dei prodotti
Laboratorio analisi, ecco l’appalto
Prorogato fino a settembre il servizio alle ditte. Poi la gara
Indetta la gara d’appalto
quinquennale per 13,4 milioni di euro per l’affidamento della fornitura in
service di sistemi riguardanti i laboratori analisi
dei presidi ospedalieri
dell’Asl di Latina. Contemporaneamente per evitare
disservizi l’azienda ha prorogato il contratto con le
attuali ditte fornitrici fino
al 30 settembre. Un passo
Potenziamento in
atto sulla rete
provinciale
in avanti auspicato. Occorre ricordare in chiave generale come lo scorso anno ci
fu l'approvazione del decreto della Regione Lazio
per riformare l'intero sistema dei laboratori di analisi
pubblici, definendone le
funzioni e riorganizzandone la rete. L’Asl lavora per il
potenziamento del laboratorio analisi. “Nell’ambito
g A fianco la sede del distretto
di piazza Celli con i relativi ambulatori
della razionalizzazione dei
laboratori analisi, in cui è
previsto anche un recupero
di risorse, questa Direzione
sta approntando un piano
di riordino della sala prelievi, in particolare per
quella situata a Piazza Celli
a Latina –si affermò nel
2014 in una nota diramata
dalla direzione generaletale intervento, al fine di
migliorare l’offerta ai cittadini, prevede la riorganiz-
zazione del servizio accettazione attraverso nuovi
criteri che porteranno
all’abbattimento della lista
di attesa che oggi si verifica
comunque solo dopo l’esecuzione degli esami diretti
nella capienza possibile da
parte del Laboratorio. Quest’ultima compatibilmente
con il personale disponibile verrà potenziata ulteriormente. Dalla riorganizzazione dei laboratori usci-
rà un miglior servizio all’utenza e al contempo una
razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e
tecnologiche oggi soggette
a frammentazioni e di conseguenza a sprechi”.