Migranti:l`Italia - La Voce d`Italia

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Transcript Migranti:l`Italia - La Voce d`Italia

Premio Nacional de Periodismo
1950
1950
2015
Anni di Storia...
Anno 67 - N° 47
Fondatore Gaetano Bafile
2015
Anni di Storia...
Direttore Mauro Bafile
Deposito legale: 76/0788
Caracas, sabato 12 marzo 2016
La Voce d’Italia
www.voce.com.ve
@voceditalia
Chiusa la via dei balcani si teme che i rifugiati possano intraprendere la rotta dell’Adriatico
Migranti:l’Italia
si prepara all’esodo
L’attenzione puntata sulle coste del Salento e dell’Albania. L’Italia invierà
a Tirana una ventina di poliziotti di frontiera in aiuto al governo albanese
BUFERA NEL PD
D’Alema attacca:
“Dirigenza arrogante”
ROMA - Massimo D’Alema rientra dall’Iran e si toglie un macigno dalla scarpa. In
un’intervista senza peli sulla lingua attacca
Matteo Renzi e tutto il gruppo dirigente Pd
definendolo arrogante e fazioso. E mette in
guardia:
- Non è escluso che il malessere si trasformi
in un altro partito.
(Servizio a pagina 9)
MILANO MAGLIA ROSA
Effetto Draghi,
le borse volano
ROMA - Le borse europee volano, all’indomani delle mosse a sorpresa annunciate dalla Bce che ha portato a zero il costo del denaro, abbassando ulteriormente anche i tassi
sui depositi e prestiti, e ha potenziato il Qe
(da 60 a 80 miliardi di euro).
(Servizio a pagina 9)
BARI - L’allarme ufficialmente non
c’è, ma l’Italia, e la Puglia, suo avamposto più orientale, si preparano per
tentare di frenare e comunque di attutire l’impatto di un temuto flusso massiccio di migranti che, chiusa la via
balcanica, potrebbero intraprendere la
rotta adriatica per arrivare in Europa.
L’attenzione è puntata sulle coste dirimpettaie del Salento e dell’Albania
separate solo da una cinquantina di
miglia percorribili in una sola notte
anche con piccole imbarcazioni. Su
richiesta delle autorità di Tirana, ed
accogliendo per prima l’invito dell’Europa sperando che altri Paesi seguano
l’esempio, l’Italia invierà nei prossimi giorni una ventina di poliziotti di
frontiera per supportare il governo
albanese nei controlli ai confini. Sarà
Tirana a decidere dove dislocare il piccolo contingente italiano.
(Continua a pagina 3)
PER MANCANZA DI POLITICHE PREVENTIVE
“El Zika”, allarme epidemia
(Servizii alle pagine 4 e 5)
VENEZUELA
NELLO SPORT
In pericolo la libertà di stampa in Venezuela?
CARACAS - Quattro anni di prigione
per il suo Direttore, David Natera, e
una multa salata che mette in ginocchio il quotidiano “Correo del Caronì”. Questo il verdetto del Tribunale.
Si chiude (ma solo in parte perchè è
già stato annunciato l’appello alla sentenza) il “Caso del Correo del Caronì”,
dopo quasi 4 anni di “stop & go”.
Natera, condannato per diffamazione
e ingiuria, aveva messo il dito nella piaga denunciado la corruzione crescente
nel complesso industriale di Guayana.
L’indagine del quotidiano coincideva
con l’apertura di un fascicolo della Ma-
gistratura sul cancro della corruzione
nella statale “Ferrominera”.
La sentenza, come giustamente sottolineato da Oscar Murillo, Capo
Redattore del quotidiano del Caronì,
stabilisce un preoccupante precedente
e mette in pericolo la libertà di stampa
nel Paese. Il “Colegio Nacional de Periodistas”, il “Sindicato Nacional de los
Trabajadores de la Prensa”, la “Comisión de Medios” del Parlamento hanno espresso solidarietà al quotidiano
del Caroní e al suo Direttore, David
Natera.
(Servizio a pagina 6)
Europei
e poi Chelsea,
Conte
si riprende
il campo
Giallo sulla morte negli Usa dell’ex ministro di Putin
(Servizio a pagina 10)
Rif. J - 00089287 - 3
DOPO L’AVVELENAMENTO A LONDRA DELL’EX SPIA DEL KGB ALEKSANDR LITVINENKO
Desde 1953
EL UNICO CAL
ZADO
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Calle Bolivia, Edf. Laura, Catia - Caracas
www.calzadoslaura.com e-mail: [email protected]
2
VENEZUELA
sabato 12 marzo 2016 |
Comunicadora social,
cantante, y sobretodo actriz,
Julie Restifo habla
con la “Voce” de su carrera
profesional y de sus proyectos.
El amor hacia sus hijos
que heredaron la pasión
por el teatro y la televisión
RESTIFO, una vida para el teatro
CARACAS - ¿Quén no conoce a Julie Restifo? Comunicadora Social, egresada de la Universidad
Católica Andrés Bello, cantante y, sobretodo, actriz.
La “Voce” pudo conversar
brevemente con la afamada “señora de las tablas”,
quien, junto con su esposo
Javier Vidal, se esmera por
mantener alto el interés
hacia el teatro nacional
- Julie hablanos de tus orígenes como hija de padre
italiano y madre norterteamericana.
- Mis padres se conocieron
en New York porque mi
padre estudío contaduría
alla y vino a vivir a Caracas cuando yo tenía un
año de edad.
- Cómo comenzó tu carrera como actriz, quienes
fueron tus maestros?
- Empecé con el Autoteatro de La Ucab que fundó mi esposo y también
con la Profesora Virginia
Aponte: Nos presentamos
en la Sala Rajatabla y la
Sala Cadafe.
- ¿Cómo fue tu encuentro
con Vidal, tu esposo, hombre de cine y de teatro?
- Pués nos conocimos en
la Universidad Catolica, el
éra mi profesor de radio.
- ¿Cuales fueron tus primeros trabajos como actriz y con qué directores
trabajaste?
- César Bolivar, Alfredo Anzola, Elia Schneider, Ataualpa Lichy y Geyka Urdaneta, solo para nombrar
los más importantes…
- ¿Que sientes como madre al tener Josette y Jan?
- Muy orgullosa de que ellos hayan heredado el talento y el gusto por el teatro, la televisión y el cine.
- ¿Que películas te han gustado más de tu carrera cinematográfica?
- “Homicidio Culposo”,
“Cuidado con lo que
Sueñas”, “Mas allá del Silencio”, una película francesa que se llama “Coplan”
y de mi tío Rodolfo Restifo
la película “Reinaldo”.
- ¿Nos puedes hablar de
tus próximos proyectos?
- Voy a dirigir una obra de
Javier Vidal para el Urban
Couple del nombre “El último trago”.
Alessandro D’Alessandro Galassi
(La Voce d’Italia
Cultura del Tempo Libero)
IL FATTO
www.voce.com.ve | sabato 12 marzo 2016
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DALLA PRIMA PAGINA
Migranti:l’Italia...
La partenza dei nostri sarà preceduta da una riunione che si terrà in
Italia nei primi giorni della prossima settimana tra le autorità albanesi e il Dipartimento della Pubblica
sicurezza. L’incontro servirà a mettere a punto la missione, definirne
i dettagli, stabilire le priorità, individuare i punti di confine che dovranno essere presidiati anche dagli
italiani. Una volta definiti questi
aspetti, partirà una prima aliquota
di pochi uomini che valuteranno
aspetti logistici e tecnici, e successivamente si muoveranno gli altri poliziotti, tutti esperti di polizia delle
frontiere e di falsi documentali.
Sul fronte pugliese, invece, il prefetto di Lecce, Claudio Palomba,
ha riunito i sindaci dei Comuni più
grandi del Salento compresi i due
che per collocazione geografica rappresentano l’approdo più vicino,
Otranto e Melendugno, per preparare un piano di accoglienza.
- Al di là degli allarmi, finora non
abbiamo avuto segnalazioni specifiche in ordine ai numeri che si leggono sulla stampa - ha detto il prefetto
- abbiamo avviato un lavoro di ricognizione delle strutture utilizzabili.
L’obiettivo è predisporre per tempo
un piano di primissima accoglienza
con punti di sbarco dove attrezzare
eventualmente le operazioni di fotosegnalamento e di ricognizione
medica, e anche punti di smistamento per strutture che potrebbero
fungere da prima accoglienza. Difficile dire quanti migranti potremo
accogliere in una fase emergenziale
- ha detto il prefetto -. Andremo ad
individuare strutture che intaccano meno i centri abitati e meno le
strutture turistiche, proprio perché
non vogliamo che un’eventuale
emergenza si ripercuota sul turismo
in arrivo, fermo restando che tutto
ciò non potrà gravare unicamente
sulla Puglia.
Nel Salento, l’unica l’unica struttura di prima accoglienza attiva, è il
centro Don Tonino Bello di Otranto.
- Per evitare problemi, laddove dovessero verificarsi, di pressione di
migranti alle nostre frontiere - ha
detto il governatore pugliese, Michele Emiliano - noi dobbiamo
mandare i traghetti a prenderli.
Non ci sono alternative perché bisogna ridurre la velocità del flusso.
E sulle navi dobbiamo far lavorare
la polizia giudiziaria per capire con
chi abbiamo a che fare.
Intanto a Taranto, è stato completato l’hotspot per l’identificazione di migranti realizzato in un ex
parcheggio del porto. Si estende
su un’area di circa diecimila metri
quadrati con punti di accoglienza,
alloggi prefabbricati per accogliere
300 migranti, tensostruttura, mensa e presidi sanitari.
Dimitris Avramopoulos
richiama i governi affinché
mantengano fede ai loro
impegni e portino sollievo
alla penisola ellenica: “Gli
Stati membri accettino con
urgenza i ricollocamenti”.
Boldrini: “Stop fondi a chi
rifiuta di dare asilo”
Ue, in grecia è
crisi umanitaria
Patrizia Antonini
BRUXELLES - “La crisi umanitaria raggiunge il suo culmine in Grecia. Gli Stati
membri accettino con urgenza i ricollocamenti”. Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos richiama i governi
affinché mantengano fede ai
loro impegni e portino sollievo alla penisola ellenica,
dove dalle coste turche continuano ad arrivare duemila
migranti al giorno, e la situazione nella tendopoli di
Idomeni, alla frontiera con
la Macedonia è al collasso:
nonostante la rotta balcanica
sia chiusa, in 13mila continuano a sperare, mentre affondano nella disperazione e
nel fango.
Ma in Europa la solidarietà scarseggia. Sono 500 le
richieste di ricollocamento
dalla Grecia che ancora non
hanno ricevuto una risposta.
Lo rivelano gli ultimi dati che
le autorità di Atene hanno
comunicato a quelle di Bruxelles. Da settembre ne sono
stati fatti solo 885. Avramopoulos vorrebbe un ritmo di
almeno 6mila al mese. Ma
“da vari Stati membri”, come
Ungheria e Slovacchia, “le
offerte sono pari allo zero”.
La presidente della Camera
Laura Boldrini sollecita a togliere l’accesso ai fondi Ue ai
MIGRANTI
‘Roma e Berlino insieme
per cambiare Dublino’
BERLINO - Thomas de Maiziere non pensa più a un piano
B, come aveva fatto immaginare appena qualche settimana fa: ed è “molto fiducioso” che al vertice Ue di giovedì
prossimo si venga a capo della crisi dei profughi. Siamo
sulla “strada giusta” - afferma in un’intervista esclusiva
all’ANSA -: una soluzione europea coordinata e comune,
con un accordo equo con la Turchia. E con l’Italia il ministro dell’Interno tedesco collabora per cambiare Dublino.
Chiusa la rotta dei Balcani, sussiste il rischio che la penisola sia esposta: ma assodato il ruolo guida italiano verso il
Nordafrica, il compito di gestire i migranti resta europeo.
Non voglio dire che sia una passeggiata, ma sì, sono molto
fiducioso che otterremo un accordo sostenibile e solido per
tutte le parti
Paesi che non rispettano le
loro quote.
- L’Ue - dice - dovrebbe mettere in atto un sistema di condizionalità rispetto all’erogazione dei fondi strutturali.
Di fronte alla possibilità che
si aprano nuove rotte per arrivare in Ue, l’Albania accresce la vigilanza alle sue frontiere con la Grecia e dispone
una sorveglianza non stop. Il
Viminale dal 15 marzo invierà una ventina di poliziotti di
frontiera, per pattugliamenti congiunti, ed il ministro
dell’Interno Angelino Alfano
andrà a Tirana la settimana
prossima per discutere gli
aspetti della cooperazione.
Anche Avramopoulos sarà
nella capitale albanese nei
prossimi giorni.
Il premier bulgaro Boyko Borissov ha inviato una lettera
al presidente del Consiglio
europeo Donald Tusk nella
quale insiste sulla necessità
che Bruxelles miri alla difesa non solo del confine marittimo tra Grecia e Turchia
ma anche a quello terrestre e
marittimo tra Turchia e Bulgaria.
Il ministro della Difesa Nikolaj Nenchev ha invece chiarito che l’esercito sarà impegnato ai confini solo in caso
di emergenza, mentre la costruzione di una barriera di
filo spinato al confine greco
viene considerata come una
misura di ultima istanza. Intanto proseguono i rimpatri
dalla Grecia alla Turchia per
i migranti che non hanno i
requisiti per ottenere la protezione internazionale. Secondo l’agenzia per l’immigrazione di Edirne, ieri ne
sono stati mandati indietro
una novantina.
Sul fronte delle trattative
sull’intesa Ue-Turchia, che
la cancelliera Angela Merkel
più di tutti vorrebbe chiudere al vertice dei leader del
17 e 18 marzo a Bruxelles,
arrivano nuove nubi dalla
Spagna. Tutti i gruppi politici, meno quello del Partido
Popular, hanno bocciato l’accordo di principio siglato la
settimana scorsa, ‘legando’ le
mani del governo di Madrid
al tavolo del prossimo summit. Mentre la presentazione
della comunicazione sulle
proposte per la revisione del
regolamento di Dublino della Commissione Ue, già slittata più volte, visto il clima,
potrebbe tardare ancora.
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VENEZUELA
sabato 12 marzo 2016 |
Un zancudo tiene en jaque
a buena parte de la
población mundial. El
vector ha recorrido
aproximadamente 32
naciones, entre ellas
Venezuela la cual está
viviendo la fase más ardua
de la enfermedad, sin
medicamentos para
combatir los efectos en la
salud del virus
El Zika se extiende,
por falta de prevención
Dairys Berrio
CARACAS - Dolor en las articulaciones, sarpullido, fiebre, hinchazón en manos y pies,
conjuntivitis… Son los síntomas más comunes para determinar que se tiene zika.
Venezuela está siendo golpeada violentamente por este virus insaciable, que hasta
la fecha ha recorrido más de 32 países.
Según estimaciones de médicos locales,
agrupados en la Sociedad Venezolana de
Salud Pública, había más de 400.000 casos
sintomáticos de zika a mediados del mes
de febrero.
El Zika es un virus del genero Flavivirus que
ingresa al cuerpo humano por la picadura
del mosquito Aedes aegypti infectado. Las
hembras de este mosquito son las transmisoras de la infección, pican para absorber
la sangre con la que desarrollan sus crías.
Estos insectos, oriundos de África, al punzar
la piel inyectan su saliva la cual puede contener cuatro tipos de enfermedades: zika,
dengue, chikungunya o fiebre amarilla.
Un mono de experimentación fue el primero en ser infectado de zika. Un equipo de
científicos que estudiaba la fiebre amarilla
en 1947, instaló un mono Rhesus en una
jaula en el bosque de Zika, en Uganda. El
animal se enfermó, y cuando los investigadores analizaron su sangre detectaron la
enfermedad y la llamaron “virus de zika”.
Dos años más tarde, se descubrió el primer
ser humano con la infección en Nigeria.
- La enfermedad - explicó la doctora Jazmín
Duarte, Jefe de Departamento de Epidemiologia del Hospital Domingo Luciani - se
originó en África y viene recorriendo todo
el continente americano. Pasa por una isla
llamada Micronesia, por Chile en América,
y empieza lo que llamamos virus emergente. Es la primera vez que los americanos tenemos contacto con el virus, y Chile es el
primer país de América que toca, en 2014.
Se trata de un vector que en la actualidad
tiene en jaque a buena parte de la población mundial. Brasil, hasta ahora, es el país
más afectado por la epidemia, con más de
un millón de personas contagiadas.
¿Cómo entró el virus a Brasil? Existen algunas conjeturas. Los investigadores Dennis
Fujita y Felipe Scassi del Instituto de Medicina Tropical de Sao Paulo y medios de
comunicación de ese país, plantearon la
hipótesis de que el zika pudiese haber penetrado durante el Mundial de Fútbol de
2014 o a través de viajeros que fueron a la
visita del papa Francisco a Río de Janeiro
en 2013.
“Hubo muchos turistas brasileños también yendo a la isla de Pascua en el mismo
tiempo en que ocurrió la epidemia. Sería
necesario tener una cantidad mayor de
muestras del mundo entero para intentar
determinar de dónde vino realmente”, expresó para BBC Mundo, Fujita.
El mosquito viajero
Hasta la fecha, el vector ha recorrido todos
los países del hemisferio; excepto Canadá,
debido a que sus condiciones climáticas
no favorecen al mosquito, por tratarse de
una nación ubicada en el extremo del continente.
En vista de la expansión voraz de la enfermedad en América Latina, la Organización
Mundial de la Salud (OMS) declaró el lunes 1 de febrero del presente año, al virus
como una emergencia sanitaria global.
“Con esta medida, el organismo de Naciones Unidas pretende contener la expansión
de este virus que ha sido vinculado con miles de casos de microcefalia en Brasil y que
mantiene en alerta a una veintena de países de América Latina” reseñó BBC Mundo.
El zika, no sólo es peligroso por el largo
alcance de la enfermedad hasta el punto
de convertirse en endemia, si no, por estar
asociada a enfermedades aún más complejas y definitivas, como por ejemplo la
microcefalia (desarrollo insuficiente del
cráneo). Aunque esta relación todavía no
ha sido comprobada científicamente, se
sospecha que el virus haya causado más de
4.000 casos de microcefalia en Brasil y 750
en Colombia, según cifras expuestas por
entes de salubridad en ambos países a mediados de enero.
VENEZUELA
www.voce.com.ve | sabato 12 marzo 2016
Venezuela en aprietos
Las personas que contraen la enfermedad, experimentan dolores
agudos en las coyunturas, además
de una serie de malestares que en
algunos casos obliga a la persona
a quedarse en cama. El zika, comentan algunos de los afectados;
es “menos fuerte” que la chinkungunya en cuanto a dolores.
La doctora Duarte expuso que sus
síntomas son:
- Escalofríos, dolor leve a moderado en las articulaciones, malestar
en el cuerpo; en la carne, hiperemia conjuntival (ojos rojos),
erupciones finas; maculo pápular
generalizada que puede producir
prurito en algunas personas. Produce también, edemas; aumento
del volumen de las manos y pies,
dolor de cabeza y vómitos. Lo
más común es que las personas
tengas escalofríos, erupciones e
hiperemia conjuntival, esos son
los síntomas generales de esa enfermedad.
Catalina Riascos de 39 años, quien
forma parte de las personas que
experimentaron la enfermedad en
Venezuela, consternada expresó:
- Para mí fue horrible. Me dio fiebre, dolores de cabeza, dolor en
el cuerpo; sentía que me dolían
los huesos por dentro. Y lo peor,
sin tener qué tomar para aliviar
los dolores. Yo caí en cama por
varias semanas.”
En Venezuela la realidad de la enfermedad, resulta aún más compleja que en Brasil por la escasez
de medicamentos y repelentes
para aplacar o evitar la picadura
del mosquito. Artur Timerman,
un destacado médico infectólogo en São Paulo manifestó para
el portal web de BBC mundo,
que “hasta septiembre u octubre
hubo negligencia (acerca de) la
importancia del zika en Brasil y
por lo tanto se atrasó seis meses
la investigación básica”.
En nuestro país las cifras emitidas
por el Ministerio de Salud (5.221
casos sospechoso hasta mediados
de febrero, de los cuales fueron
confirmados 319, y tres muertes
asociadas al contagio), parecieran
estar lejos de la realidad. Julio Castro, infectólogo del Instituto de
Medicina Tropical de la Universidad Central de Venezuela, afirmó
a la agencia de noticias Reuters,
que los casos de zika podrían
estar en un rango de 240.000 a
500.000 (2 febrero de 2016), al
basar sus cálculos en proyecciones algorítmicas paralelas y boletines de salud que le han llegado.
Duarte, Jefe de Departamento de
Epidemiologia del Hospital Domingo Luciani, estima que el virus
en el país habría empezado a finales del mes de octubre de 2015.
Wilaidys Hernández de 25 años,
originaria de Barlovento, también
manifestó, “lo difícil” que fue para
ella vivir el desarrollo del virus.
- Iba en un carrito por puesto, y
literalmente me iba hinchando de
repente. Me vi las manos y dije:
‘qué me pasa’; pero al verme los
pies, quedé impactada: tenia manos y pies inflamados. Viví todos
los síntomas del zika, por eso supe
que era eso lo que tenía. Pero no
fui al médico, ¿para qué?, si no
hay medicamentos. La pasé así (la
enfermedad), sin tomar nada.”
Zancudos gobiernan
El poco seguimiento y relevancia
que se le dio a la enfermedad al
principio, hizo de ella una verdadera pesadilla para los países afectados. En Venezuela, se evidenció
aún más la poca importancia que
se le dio y que se le da. Las campañas de prevención en los medios de comunicación son casi
nulas. La única arma con la que se
ha atacado al virus, ha sido fumigando esporádicamente algunos
sectores del país.
Sí, se pudo haber impedido que el
zika se propagase tan rápidamente.
Si la población venezolana trabaja
mancomunadamente, aunado a
entes gubernamentales para contrarrestar enfermedades trasmitidas
por mosquitos, no se tendría ninguna de ellas presentes.
Duarte aseguró que por causa del
descuido “el dengue se quedó en
Venezuela”.
- Se pudo evitar la presencia del
mosquito, con la presencia de
todos los sectores ambientales,
con las debidas recolecciones de
basura, con la concientización de
la comunidad quien debe saber
que no puede tener criaderos en
su casa. – enfatizó Duarte
Forma parte de toda una estructura de saneamiento ambiental.
No solo depende de una persona
que diga ‘vamos a tomar medidas’, sino de todos. Organismos
públicos, comunidad organizada,
medios de comunicación, que
son importantes. Todos tenemos
que actuar contra esta enfermedad.
William Barrientos, médico y legislador de la oposición, expresó:
“No hay una campaña educativa
e informativa en la población, no
hay seguimiento del vector”.
El ministro de salud de Colombia,
Alejandro Gaviria, comentó para
BLU Radio:
“La situación del zika en Venezuela puede ser más seria que la
de nuestro país”.
La dificultad aumenta por el hecho de que, a pesar de la magnitud de la enfermedad, las autoridades limitaron por más de un
año la difusión de estadísticas
epidemiológicas.
Por lo cual,
precisar datos concretos con respeto al alcance del zika, inicio, o
consecuencias no ha sido posible.
Las estadísticas no se hicieron públicas hasta el 12 de febrero del
año en curso y estas, según denunciaron los gremios médicos,
son inconclusas.
A mediados del año pasado,
comenzaron a presentarse los
primeros casos del virus del chikungunya, otra enfermedad que
como el dengue es transmitida
por la picada de sancudo. Este
5
virus, en un principio, estaba circunscrito a África y a las islas del
Océano Indico. Al llegar a Venezuela se transforma en una epidemia. Hoy la historia se repite. Las
características
epidemiológicas
son las mismas. No obstante, con
el zika son más severas.
Con los vastos avances en el
mundo de la tecnología, las
ciencias interdisciplinarias o la
científica, por ejemplo, se torna difícil encontrar una explicación lógica de cómo un virus
como el zika puede volverse endémico tan rápidamente. ¿Falta
de prevención? ¿No será acaso
que la medicina olvida ir de lo
micro a lo macro? Quién sabe,
lo cierto es que el mundo está
gravemente afectado por este
nuevo virus, y los venezolanos
sufren las consecuencias por
una enfermedad que transmite
un zancudo de tan solo 7 milímetros.
VENEZUELA
FONDATO NEL 1950
DA GAETANO BAFILE
Direttore
Mauro Bafile - CNP 5.613
bafi[email protected]
Pagina 6 |
A cargo de Berki Altuve
Redazione
Attualità
Angelica Velazco
Romeo Lucci
Yessica Navarro
Arianna Pagano
VIVAS:
MUD pretende
saltarse procedimiento
El jefe de redacción
del impreso, Oscar Murillo,
señaló que la sentencia
contra el medio
de comunicación
y su director es regresiva
en materia de libertad
de expresión
Cultura
Anna Maria Tiziano
[email protected]
Venezuela
Berki Altuve
[email protected]
Sport
Fioravante De Simone
fi[email protected]
Redazione di New York
Mariza Bafile (Responsabile)
Flavia Romani
y presentar firmas planas
Disegno Grafico
Juan José Valente
[email protected]
Redazione Europa
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mabafi[email protected]
Giovanna Chiarilli
[email protected]
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Juan Carlos Bafile
Lorenzo Di Muro
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Emme Emme.
sabato 12 marzo 2016
Condenan a 4 años de prisión
a director del Correo del Caroní
CARACAS- En horas de la madrugada de ayer, el Tribunal
Penal Sexto de Juicio del estado
Bolívar a cargo del juez Beltrán
Javier Lira, condenó a cuatro
años de prisión al director del
diario Correo del Caroní, David Natera por el delito de difamación e injuria.
Natera estaba siendo juzgado
por la cobertura que hiciese sobre los actos de corrupción en
la estatal Ferrominera.
A través de la cuenta en Twitter
@CorreodelCaroni se conoció
que la condena también incluye una multa de 1137 Unidades Tributarias, además de la
prohibición de salida del país
y presentación cada 30 días,
estas medidas son aplicables
porque la pena no llega a cinco años, de lo contrario el juez
hubiese privado de libertad de
forma inmediata.
Se pudo conocer que la parte
acusadora argumentó en que
cualquier medio de comunicación debe esperar la sentencia de un tribunal para poder
informar sobre un caso de corrupción.
El jefe de redacción del Correo
del Caroní, Oscar Murillo, afirmó en contacto telefónico con
Globovisión que la sentencia
contra ese medio de comunicación y su director es regresiva
en materia de libertad de expresión.
Para Murillo el fallo por difamación e injuria crea un precedente nefasto para las libertades y el libre ejercido de la
profesión de los comunicadores y retrotrae a los medios al
Siglo XVIII.
El comunicador señaló que
más de 20 periódicos publicaron la información por la cual
sentenciaron a David Natera
y hasta el presidente Maduro
destituyó al presidente de Ferrominera del Orinoco por el
escándalo de corrupción que
fue denunciado.
Murillo informó que por el
momento la sentencia será
apelada ante la corte respectiva
en el estado Bolívar.
CARACAS- El diputado del bloque oficialista, Darío Vivas, advirtió ayer que la oposición pretende saltarse procedimiento
legal en la solicitud de Referendo Revocatorio al presidente Nicolás Maduro.
“Quieren saltarse la torera, los lazos que se
proponen de la recolección de firmas, de
la validación, de la participación que debe
tener el CNE, un conjunto de normativas
que ya se hicieron y todo procedimiento
que se hizo cuando el presidente Hugo
Chávez, ahora ellos quieren revertirlo con
el fin de evitar aspectos constitucionales
del monto sobre el cual se deben recoger
las firmas y la verificación, ellos pretenden
saltarla de tal manera de poder presentar
firmas chimbas y planas como lo hicieron la última vez a través de la empresa
Súmate”, expresó el parlamentario en el
programa El Desayuno.
Denunció que el bloque de la MUD busca
desconocer las reglas del juego para ponerlas a su favor “porque les queda poco
tiempo”.
Vivas señaló que la oposición al presentar distintos mecanismos se evidencia el
enfrentamiento interno que hay en esta
fracción, “hay una pugna interna entre
ellos, de cada uno de los partidos, cada
uno quiere tener liderazgo, cada uno tiene un candidato presidencial. Hay una
pelea por ponerle la mano al país, a ellos
no le importa lo que está pasando en la
patria, actúan simplemente por interés
particular”.
A su juicio la oposición considera que “la
victoria coyuntural en la Asamblea Nacional les puede ser favorable para otros
eventos, que ya tiene el consenso para
imponer golpe de Estado que puede ser
parlamentario”.
Sobre ello, dijo que la MUD ha intentado
imponerse “como el poder sobre todos
los poderes” y denunció que desconocen
la autoridad constitucional que tienen los
demás poderes para generar un clima
para aprovechar la coyuntura y “generar
estabilización”.
APOYO
Oficialistas y oposición marcharán hoy
CARACAS- Dos marchas se realizarán hoy en la ciudad
de Caracas por parte del oficialismo y la oposición.
La marcha convocada por los afectos al gobierno nacional es en rechazo a la decisión del presidente de
Estados Unidos, Barack Obama, de extender un año
más el decreto en el que declara a Venezuela como
una amenaza.
La movilización partirá a las nueve de la mañana de la
sede de la Compañía Anónima Nacional de Teléfonos
(Cantv), ubicada en la avenida Libertador de Caracas,
desde donde se alzará la voz popular en defensa de la
soberanía y la independencia nacional.
El diputado por el Partido Socialista Unido de Venezuela (Psuv) Darío Vivas informó que la movilización
seguirá por la avenida Universidad, pasará por el Palacio de Miraflores y finalizará en la Plaza O’Leary, en
el centro de la ciudad capital, donde se hará el acto
central.
Por parte de la Mesa de la Unidad Democrática
(MUD) el punto de la concentración será en la avenida Francisco de Miranda de Caracas, para exigir la
renuncia de Nicolás Maduro y apoyar los mecanismos
presentados por la Unidad Democrática.
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Caracas
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PUBBLICITÀ
www.voce.com.ve | sabato 12 marzo 2016
Ambasciata d’Italia
a Caracas
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Consolato Generale d’Italia
a Caracas
COMUNICATO INFORMATIVO
Referendum popolare 17 aprile 2016
1. Con decisione del Consiglio dei Ministri adottata il 10 febbraio è stata determinata la data del 17 aprile 2016 per il REFERENDUM
ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro
dodici miglia dalla costa abbiano la “durata della vita utile del giacimento” (referendum popolare per l’abrogazione del comma 17, terzo
periodo, dell’art. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dell’art.
!
2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).
2. ELETTORI RESIDENTI ALL’ESTERO ED ISCRITTI ALL’AIRE
Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico
elettorale al loro domicilio. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato il Consolato circa il proprio indirizzo di residenza.
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un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune
italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende eser%'#$*%!
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3. ELETTORI TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO (MINIMO TRE MESI)
A partire dalle consultazioni referendarie del 17 aprile 2016 gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano
temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, non#^$$$*Y_`
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pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali ENTRO I DIECI GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE
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revoca entro lo stesso termine) una OPZIONE VALIDA PER UN’UNICA CONSULTAZIONE. Si fa riserva di
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dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure
#>y*k$mento della consultazione elettorale; oppure, essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1
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fornire un apposito modello di opzione che potrebbe essere utilizzato dagli elettori temporaneamente all’estero che intendono ivi esprimere il voto per corrispondenza, non appena disponibile.
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PUBBLICITÀ
sabato 12 marzo 2016 |
Consolato Generale d’Italia
Caracas
esistenza in vita 2016
Nei prossimi giorni saranno nuovamente disponibili presso “Italcambio” i Moduli di Dichiarazione di Esistenza in Vita corrisponw#$*!
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ITALIA
www.voce.com.ve | sabato 12 marzo 2016
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BORSE VOLANO
La “cura Draghi”
convince mercati
MILANO - Le Borse europee rimbalzano all’indomani del pianoDraghi. Sostenute dalla volata delle
banche, principali beneficiarie delle
diverse misure di politica monetaria
adottate dalla Bce con una “maggioranza schiacciante”, secondo le
parole del presidente, l’indice azionario dell’area euro ha guadagnato
il 2,62% (Stoxx 600). Maglia rosa a
Milano (+4,80%), seguita da Francoforte (+3,5%), Parigi (+3,2%) e
Londra (+1,7%).
Insomma, dopo l’incertezza di giovedì le mosse di Francoforte - tassi
zero, riduzione dei tassi su prestiti
e su depositi, accelerazione sul
Quantitative easing, acquisto bond
aziendali e 4 maxi-prestiti Tltro - sono
state accolte con favore dai mercati
in Europa mentre Oltreoceano Wall
Street avanza dell’+1,3%, in attesa
della riunione della Fed di mercoledì
prossimo che dovrebbe lasciare i tassi
invariati.
Gli acquisti massicci si sono visti intanto anche sul mercato dei titoli di
Stato col rendimento del decennale
che è sceso all’1,33%, mentre lo
spread sul Bund si è ristretto a quota
105 punti. Denaro inoltre sul mercato
delle materie prime col petrolio che
ha aperto a New York in forte rialzo
sopra i 38 dollari, segnando un balzo
di oltre il 2%; forte anche l’oro cresciuto dell’1% a 1.284 dollari l’oncia.
Ma a farla da padrone, come detto,
sono state le banche grazie ai nuovi
finanziamenti che arriveranno dalla
Bce.
- Le quattro nuove operazioni di TLtro - spiegano gli analisti del Credit
Suisse - con scadenza a quattro anni
partiranno a giugno e grazie a questo programma gli istituti potranno
ottenere liquidità dalla Bce anche
in presenza di tassi negativi. In altre
parole potrebbero essere pagate per
chiedere prestiti.
Non a caso gli analisti di Deutsche
Bank hanno stimato che queste misure permetteranno una crescita media
dell’utile delle banche europee del
2-2,5%, vale a dire circa 3,2 miliardi
di euro.
- Il buon movimento dei listini con
le banche così euforiche – commentano - ci dice che Draghi ha fatto un
buon lavoro.
- Gli istituti di credito sono i beneficiari primari delle mosse della Bce
che vanno a favorire un po’ tutto
il settore - spiega Vincenzo Longo,
Market Strategist di Ig e mezzo.
In una lunga intervista
al ‘Corriere della sera’
Massimo D’Alema
accusa: “Il Pd in mano
a un gruppetto
di persone arroganti
e autoreferenziali che
ignorano i suoi
fondatori e che sta generando a sinistra
un malessere
che può portare
D’Alema attacca: “Arrogante
gruppo dirigente del Pd “
ROMA - Massimo D’Alema
rientra dall’Iran e si toglie un
macigno dalla scarpa. In un’intervista senza peli sulla lingua
attacca Matteo Renzi e tutto il
gruppo dirigente Pd definendolo arrogante e fazioso. E mette
in guardia:
- Non è escluso che il malessere
si trasformi in un altro partito.
Nello stesso giorno la minoranza Pd si riunisce a Perugia per
lanciare la carica al vertice del
partito, ma nessuno parla di
scissione, anzi, Bersani ironizza:
- Se Renzi se ne vuole andare...
A una settimana dalle primarie
di Roma e Napoli che hanno
acuito la frattura in seno al Pd e
a meno di otto giorni dalla riunione della direzione convocata per fare chiarezza, la minoranza del partito esprime tutta
la sua insofferenza per la gestione del partito, chiede di nuovo
la fine del doppio incarico per
Renzi e del “trasformismo”,
chiede se l’alleanza con Verdini
sia strategica” ma assicura, per
voce di Roberto Speranza:
- Noi siamo stabilmente con
tutti e due i piedi dentro il partito democratico. Conduciamo
la nostra battaglia da dentro il
Pd.
La carica la lancia l’ex premier
con una intervista.
- Il Pd – afferma - è finito in
mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali. Dei fondatori non san-
CENTRO-DESTRA
Bertolaso in bilico
ma il Cav non lo molla
ROMA - A poche ore dall’apertura ufficiale delle cosiddette ‘gazebarie’ per incoronare ufficialmente Guido Bertolaso come sindaco di Roma, nel centrodestra regna il
caos tanto che la candidatura dell’ex numero uno dalla
Protezione Civile appare sempre più in bilico. Scaricato da
Matteo Salvini (“dica pure quello che vuole, ma Bertolaso
non è il mio candidato”), l’ex sottosegretario della Protezione Civile può contare sul sostegno di Giorgia Meloni
ma soprattutto sulla difesa a spada tratta da parte di Silvio
Berlusconi.
Il Cavaliere domani oggi nella Capitale con un unico
obiettivo e cioè mettere in chiaro ancora una volta che
non c’è miglior nome per la Capitale di quello scelto. L’ex
premier andrà in giro per la Capitale per ribadire il sostegno a quello che da sempre è il suo candidato e per chiedere ai romani di fare la stessa cosa.
Il Cavaliere, raccontano i suoi, continua ad essere fortemente irritato dalle continue ‘sparate’ del leader della
Lega Nord, tanto da aver pensato di convocare un’ufficio
di presidenza ad hoc del partito per ribadire ancora una
volta il sostegno all’ex numero uno della Protezione civile.
no che farsene. Ai capi del Pd
non è passato per l’anticamera
del cervello di consultarci una
volta, in un momento così
difficile. Io cosa dovrei fare?
Cospargermi il capo di cenere
e presentarmi al Nazareno in
ginocchio a chiedere udienza a
Guerini?.
Ma il j’accuse di D’Alema non
si limita al leader Pd, investe la
fisionomia stessa del Pd.
- La cultura di questo nuovo
Pd – commenta - è totalmente
estranea a quella originaria.
Insomma, “il partito della Nazione è già fatto, è già accaduto. Ma è un’illusione: una volta
lacerato il centrosinistra, non
viene il partito della Nazione;
viene il populista Grillo.
Gli iscritti se ne vanno e dunque “nessuno può escludere
che, alla fine, qualcuno riesca
a trasformare questo malessere
in un nuovo partito”. Ma su
questa strada, pur con mille
critiche a Renzi, la minoranza
riunita a Perugia frena.
- Da qui parte una iniziativa per
dare più forza al centrosinistra
da dentro il Pd - spiega Bersani.
Quando i giornalisti chiedono
se Roberto Speranza sarà il candidato contro Renzi al congresso del partito risponde:
- Speranza è un giovane fuoriclasse.
I renziani non ci stanno però
a farsi infilzare da D’Alema e
replicano senza mezzi termini:
- Una cosa colpisce dell’intervista di D’Alema: la slealtà nei
confrontidel candidato vincitore delle primarie a Roma
- dice, tra lealtre prese di posizione, un renziano doc come
Ernesto Carbone che allarga la
critica dalla sfida romana allo
scenario nazionale per dire che
“il suo disegno è fin troppo
chiaro: far perdere le amministrative al suo partito. D’Alema
era famoso per la sua arroganza, ora diventa anche sleale. E
pugnala il suo partito.
I renziani sono sicuri che il
premier passerà al contrattacco questa sera quando, intervenendo alla scuola di politica
metterà al muro la slealtà di
alcuni dirigenti. La sinistra, ha
piú volte sostenuto Renzi, è
quella che prova a risolvere i
problemi dei cittadini e a cambiare le cose, non quella che si
chiude nei convegni e perde le
elezioni.
10
MONDO
sabato 12 marzo 2016 |
USA 2016
Dopo l’avvelenamento
a Londra dell’ex spia del Kgb
Aleksandr Litvinenko
e l’uccisione a Mosca
dell’oppositore Boris Nemtsov,
ora è giallo sul decesso
di Mikhail Lesin, uomo chiave
del mondo mediatico russo.
Media: sapeva troppo,
forse aiutava Fbi.
Il Cremlino chiede lumi
Giallo sulla morte negli Usa
dell’ex ministro di Putin
Claudio Salvalaggio
WASHINGTON - Si allunga la
lista delle morti sospette legate in qualche modo al Cremlino. Dopo l’avvelenamento
a Londra dell’ex spia del Kgb
Aleksandr Litvinenko e l’uccisione a Mosca dell’oppositore
Boris Nemtsov, ora è giallo sul
decesso a Washington dell’ex
ministro russo per l’informazione Mikhail Lesin, 57 anni,
uomo chiave del mondo mediatico russo e stretto alleato
del presidente Vladimir Putin. Quando è stato ritrovato senza vita in una stanza
d’albergo il 5 novembre scorso, la famiglia e i media russi
avevano accreditato la tesi
dell’infarto e la polizia americana aveva escluso segni di
effrazione o di delitto.
Ma dopo oltre quattro mesi,
il capo dell’ufficio medico
legale di Washington ha certificato che la sua morte è
stata causata da “forti colpi
alla testa” e che vi sono tracce
di traumi altrettanto forti sul
collo, sul torso, sulle braccia
e sulle gambe. Segni, secondo
una fonte del Nyt, di qualche
sorta di alterco successo prima che rientrasse in albergo.
E ora la polizia indaga se possa essere stato aggredito, confidano gli investigatori, che
però non hanno una lista di
persone sospette, né un possibile movente.
La rivelazione ha indotto il
Cremlino a chiedere agli Usa
“spiegazioni” e “dati ufficiali”, mentre il procuratore generale russo Iuri Caika ha già
sollecitato il ministro della
Giustizia americano Loretta
Lynch a fornire “documenti
e informazioni necessari per
indagare le cause e le circostanze della morte” di Lesin.
I media Usa intanto si tuffano
sul nuovo giallo. Il Nyt sottolinea che manca la spiegazione del timing dell’annuncio
e del perché le conclusioni
mediche abbiano richiesto
NEI GULAG
Dustin Hoffman shock in tv:
“I miei uccisi in Russia”
NEW YORK - Un nodo alla gola che quasi gli toglie il respiro,
un momento di silenzio e poi la voce rotta dal pianto. Protagonista della scena è Dustin Hoffman, ma questa volta non si
tratta di un film, bensì della realtà. Una realtà amara per l’attore
78enne, quella di aver scoperto che la sua famiglia è stata vittima
dell’orrore dei campi di concentramento sovietici agli inizi del
XX secolo. Una scoperta fatta durante la trasmissione in onda su
Pbs, ‘Finding your Roots’ (Alla scoperta delle tue radici) e una verità tenutagli nascosta dal padre. Durante la trasmissione si vede
Hoffman mentre scorre con gli occhi un documento dell’immigrazione americana risalente agli anni ‘30.
“Si certifica - legge - che la persona sopradescritta questo giorno è stata esaminata e trovata affetta dalle seguenti (patologie,
ndr): demenza senile, amputazione dell’estremità’ superiore sinistra, dotata di protesi e ipovedente”. Quella persona era la sua
bisnonna Libba.
- Wow, wow” - esclama Hoffman visibilmente scioccato. Interviene il conduttore:
- E’ chiaro che quando è arrivata a New York, aveva seri handicap fisici, ma questa non l’ha fermata. Questa è l’eroina del tuo
albero genealogico, Libba.
- Perche’ dobbiamo cancellare tutto questo? - commenta a questo punto Hoffman -. Come dici tu, era un’eroina - aggiunge. Poi
scoppia in lacrime. E con la voce rotta continua:
- Oggi le persone mi chiedono: cosa sei? E io rispondo: Sono un
ebreo, e tutti sono sopravvissuti perché io ora sia qui.
Durante lo show, l’attore ha appreso che la sua bisnonna è sopravvissuta a cinque anni trascorsi in un gulag. Il marito e il figlio
furono invece uccisi dalla polizia segreta sovietica dopo lo scoppio della guerra civile nel 1917.
così tanto tempo, dato che
le lesioni sono visibili subito.
Citando i media russi, il giornale ricorda inoltre che Lesin
avrebbe litigato con uno dei
più potenti alleati del presidente russo, Iuri Kovalciuk: il
‘banchiere’ di Putin oggetto
di sanzioni, azionista di maggioranza di Gazprom Media,
da cui Lesin si era dimesso a
fine 2014 invocando motivi
familiari. Alcuni ipotizzano
che se ne sia andato quindi
negli Usa, a Los Angeles, in
una sorta di autoesilio. Strada
percorsa da altri ex insider del
Cremlino caduti in disgrazia.
Ma ardua per uno che “conosceva più di altri il centro
oscuro del sistema”, come ha
osservato la prof.ssa Karen
Dawisha, autrice del libro ‘La
cleptocrazia di Putin’.
Anche per il Washington
Post Lesin era uno che sapeva
troppo sull’ “inner circle” del
Cremlino. E forse, abbozza il
quotidiano facendo eco ad alcune voci, stava aiutando in
qualche modo l’Fbi in indagini a sfondo russo e magari
non è neppure morto ma si
tratta di una messinscena per
proteggerlo, come azzarda il
blogger di opposizione Oleg
Kozyrev. Ci si chiede poi cosa
facesse la vittima a Washington in un hotel di livello medio dell’elegante quartiere di
Dupont circle, dove ritornò
“scompigliato” prima di essere ritrovato morto, come
documentano le videocamere dell’albergo, secondo una
fonte del Nyt.
Le teorie cospirative si spingono forse troppo lontano,
ma resta la certezza di una
morte non per cause naturali
di un uomo che ha vissuto a
lungo tra le più alte sfere del
potere russo: da capo delle pr
del Cremlino e al vertice delle tv statali sotto il presidente
Boris Ieltsin a ministro per i
media e quindi consigliere
per lo stesso settore sotto l’ala
di Putin. Fu in quegli anni
che si fece la fama di ‘bulldozer’, per aver schiacciato e
affidato al controllo presidenziale emittenti del dissenso
come la Ntv dell’oligarca Vladimir Gusinski, e che plasmò
il network in lingua inglese
Russia Today come contraltare russo di Cnn e Bbc. Nel
2009 l’allora presidente Dmitri Medvedev lo silurò per
violazione dell’etica professionale e abuso d’ufficio. Ma
Lesin restò nell’entourage putiniano, prima nel National
Media Group di Kovalciuk, il
più grande gruppo mediatico
privato russo, e poi nel 2013
come capo di Gazprom-Media.
Dopo essersi trasferito a Beverly Hills, era finito nel mirino del senatore repubblicano
Roger Wicker, che aveva chiesto al dipartimento di giustizia di indagare sui suoi ricchi
asset immobiliari in Usa, evocando il sospetto di corruzione e riciclaggio per varie ville
del valore di oltre 30 milioni
di dollari. Anche questa una
possibile pista.
Trump, stop
alla “green card”
NEW YORK - Donald Trump marcia verso la conquista della Florida. E lo fa a suo
modo, lanciando tre promesse che suonano come le ennesime provocazioni: stop
alla carte verde per gli stranieri perché
danneggia i lavoratori americani; stop ai
musulmani che “odiano” gli Stati Uniti
e l’intero Occidente; invio di 20-30 mila
soldati in Medio Oriente per schiacciare
definitivamente l’Isis in una sorta di guerra lampo.
Stavolta a contrastarlo, nell’ultimo dibattito televisivo prima del voto di martedì
15 marzo, non c’era praticamente nessuno: niente insulti sul palco della università
di Miami, niente eccessi verbali, niente
attacchi personali. A regnare è stato il
politicamente corretto, forse per rispondere a chi ha accusato la compagine del
Grand Old Party (Gop) di portare avanti una campagna elettorale volgare e dai
toni violenti.
Un confronto così pacato tra Donald
Trump e i suoi avversari non si era mai visto, a tratti soporifero. Tanto che sui social
media qualche commentatore politico si è
chiesto ironicamente cosa avessero messo
nell’acqua. Lo stesso tycoon, riscopertosi
‘buono’ e capace di assumere un piglio
decisamente più presidenziale, si è meravigliato di tanta civiltà. Difficile dunque
che tale appuntamento possa cambiare
gli equilibri e le sorti del nuovo ‘Super
Tuesday’. Una tornata delle primarie repubblicane che può rivelarsi decisiva per
la nomination. Si vota infatti non solo in
Florida, ma anche in Ohio, Illinois, North
Carolina e Missouri. In totale ci sono in
palio 350 delegati, tutti da assegnare con
la regola del ‘winner-takes-all’, chi vince piglia tutto. E per Trump l’en plein è
dietro l’angolo, forte anche dell’endorsement a sorpresa di Ben Carson, l’ex chirurgo ritiratosi dalla corsa giorni fa e che
porta in dote soprattutto i voti di buona
parte della comunità evangelica.
Secondo i sondaggi Trump è praticamente in testa in tutti e cinque gli Stati al voto
martedì. Poche speranze per Marco Rubio
e John Kasich, che rischiano la figuraccia
nelle rispettive roccaforti (Florida e Ohio)
col risultato di trovarsi definitivamente
fuori dai giochi. A quel punto a contrastare il tycoon rimarrebbe solo il senatore
Ted Cruz, ma anche lui con scarse chance
di prevalere.
Rubio in particolare nelle ultime ore gioca
la carta della disperazione: dipinge Trump
come colui che distruggerà il partito repubblicano, oltre a consegnare la Casa
Bianca a Hillary Clinton. E addirittura invita i suoi sostenitori a non votarlo in Ohio
concentrando le preferenze su Kasich.
Tutto pur di non far vincere il tycoon. Che
si sente così sicuro da essere l’unico sul
palco di Miami a difendere il disgelo con
Cuba voluto da Barack Obama: è ora di
cambiare politica - ha detto - dopo 50
anni ci vuole “un grande accordo”. Con
buona pace dei sue senatori di origine cubana al suo fianco.
SPORT
www.voce.com.ve | sabato 12 marzo 2016
LAZIO
Uefa apre procedura disciplinare
ROMA – L’Uefa ha aperto due procedure disciplinari dopo la
partita di Europa League Sparta Praga-Lazio.
Una decisione in merito verrà presa dalla commissione di disciplina martedì 22 marzo, quindi dopo la gara di ritorno degli ottavi
di finale, prevista a Roma giovedì 17. La Lazio è sotto accusa per
“comportamento razzista, cori illeciti e striscione illecito. Una
procedura disciplinare è stata aperta anche nei confronti del
club ceco per “striscione illecito” e l’impiego di fuochi d’artificio.
11
Abramovich ha scelto
il commissario tecnico azzurro
per la ricostruzione del team
londinese. Perinetti:
“Buono per ogni squadra”
Europei e poi Chelsea,
Conte si riprende il campo
PUGILATO
Dopo oltre 2 anni
torna Cammarelle
ROMA - Evento da non perdere quello di stasera a Roma per
gli appassionati del pugilato. Torna infatti a combattere, dopo
quasi due anni e mezzo di assenza dal ring, il dilettante più
titolato in assoluto della boxe italiana, Roberto Cammarelle.
Il supermassimo che in tre Olimpiadi è salito altrettante volte
sul podio e che ha vinto anche 2 ori e un bronzo ai Mondiali,
affronterà un pari categoria russo nell’ambito del ‘dual match’
Italia-Russia. Non è detto però che quella di stasera sia anche
l’ultima apparizione del 35enne Cammarelle sul ring, perchè
si sta cercando di organizzargli un ultimo match a Milano, la
sua città, da farsi entro fine aprile.
“Voglio salutare con una vittoria e chiudere così - commenta
Cammarelle -. I momenti migliori? Quando ho vinto gli ori
olimpico e mondiale. Il peggiore è il ricordo della sconfitta nella
finale olimpica di Londra, contro Joshua, un verdetto che ho
accettato con dolore. I Giochi di Rio? Mai pensato di andarci”.
ROMA - Chelsea anno zero. A Londra,
Antonio Conte è atteso dalla sfida più
difficile: risollevare le sorti dei ‘Blues’,
mai così in basso dall’arrivo di Roman
Abramovich. Manca ancora l’ufficialità,
ma ormai è un dettaglio trascurabile,
anche la stampa britannica è sicura che
il prossimo allenatore del Chelsea sarà
l’attuale ct dell’Italia.
Da tempo, ormai, le parti hanno trovato l’intesa, sia economica che programmatica. Conte firmerà un contratto
triennale da circa 6 milioni di euro a
stagione e potrà contare su quattro fidati collaboratori (Angelo Alessio, Massimo Carrera, Mauro Sandreani e Gianluca Conte).
Resta solo da capire quando il club londinese romperà gli indugi e ufficializzerà l’accordo. Probabilmente attende che
Conte avvisi la Federcalcio italiana che
anche ieri ha fatto sapere di non avere
alcuna notizia in merito ai possibili impegni futuri del ct. Il mandato dell’attuale tecnico Guus Hiddink scadrà a
giugno, durante gli Europei che saranno l’ultimo impegno di Conte sulla
panchina azzurra. Ha prevalso la nostalgia del campo, degli allenamenti quotidiani, l’ambizione di vivere un’esperienza all’estero. Alla guida di una
squadra che, solo otto mesi fa, vinceva
il titolo della Premier league. Ma che è
sprofondata nel più grigio anonimato:
solo decima in campionato, mestamente già uscita dalla Champions league,
per mano del Paris Saint-Germain. Un
doppio confronto che ha evidenziato la
severa distanza che attualmente separa
il Chelsea dall’élite calcistica continentale. E’ stato lo stesso Hiddink, subito
dopo la sconfitta contro i francesi, a
sottolineare come il Chelsea stia attraversando una fase di transizione.
Eppure, a Stamfgord bridge la prossima
estate non sono attese rivoluzioni, la
scelta di Conte si spiega anche così, con
la volontà di Abramovich di puntare sul
gioco, su un preciso progetto tecnicotattico, più che su nomi roboanti.
Una sfida nella sfida per Conte che si
ritroverà a rivivere attese e incognite
della prima annata in bianconero. Alla
guida di quella Juventus, reduce da due
settimi posti consecutivi, precipitata in
un insolito anonimato, Conte la trascinò allo scudetto, il primo di tre. Salvo
improbabili rimonte, o la vittoria della
Coppa d’Inghilterra, il prossimo anno
il Chelsea resterà fuori dall’Europa, un
danno economico, ma forse anche un
aiuto per il nuovo tecnico. Che avrà
più tempo per trasmetterà il proprio
credo a una rosa che non verrà stra-
CASO MELDONIUM
Wada, 99 positività nell’anno
ROMA - Sono ben 99 i casi
di positività al Meldonium,
la sostanza che è stata fatale
a Maria Sharapova, dall’inizio dell’anno. Lo ha fatto
sapere l’Agenzia mondiale
antidoping.
Il portavoce dalla Wada,
Ben Nichols, ha infatti reso
noto che da quando il farmaco è stato vietato, cioè
dal primo gennaio, “ci sono
stati 99 risultati analitici positivi al Meldonium”. Non
sono però stati resi noti i
nomi degli atleti coinvolti.
Sette dei 16 casi confermati
sono di atleti russi, compresa la Sharapova.
volta. Gli è stato chiesto di rianimare il
Chelsea attraverso il rilancio delle stelle, ora appassite: Oscar, Cesc Fabregas,
Eden Hazard su tutti. Miglior giocatore
d’Inghilterra lo scorso anno, fischiato
nell’ultima pessima esibizione contro il
PSG, Conte si limiterà a chiedere qualche ritocco, in difesa e a centrocampo
(Radja Nainggolan o Arturo Vidal), e il
ritorno di Juan Cuadrado. Il valore aggiunto dovrà portarlo lui stesso.
Sull’arrivo di Conte nella City si è
espresso il ds Giorgio Perinetti, con il
quale l’attuale ct azzurro ha condiviso
le esperienze a Siena e Bari. “Antonio ha detto Perinetti - è l’uomo giusto per
qualsiasi panchina ma, da quello che
so, il suo pallino per ora sono gli Europei: ci tiene a fare bene. Se è pronto per
un’esperienza all’estero? Certo, ormai
vanno tutti. E’ il n. 1 degli allenatori,
il più completo, è in condizioni di fare
bene dappertutto. Se dovesse andare al
Chelsea, come ho letto, è in grado di
adattarsi a una nuova realtà”. “Fa parte
dell’eccellenza italiana degli allenatori
- ha aggiunto -. Non dimentichiamo
che è stato lui a costruire la Juve dei
tre scudetti, gestendo al meglio giovani e campioni. Allegri, poi, è stato
bravo a confermarsi, tutto cominciò
da Conte”.
Il nostro quotidiano
Rutas&
Sabores
Il nostro quotidiano
A cargo de Berki Altuve
12 | sabato 12 marzo 2016
3er. Congreso Internacional X
X DEGUSTACIÒN
Inauguración con
de Destilados y otras Bebidas Sabor
Hatillano
Berki Altuve
CARACAS- “Lo que comenzó como un sueño
hace cinco años, hoy ya ha comenzado a dar
sus frutos”, señala Fidel Barrios, representante
de Congreso Destilados, que este año realizará
el 3er. Congreso Internacional de Destilados
y otras bebidas del 20 al 22 de mayo en las
instalaciones de Lidotel Hotel Boutique Barquisimeto.
Del 20 al 22 de mayo Barquisimeto desbordará
Gastronomía y Cultura Coctelera.
Catas de Chocolate, Café, Cerveza y Vino junto
al desarrollo de tres Rutas Turísticas de Ron, Vino y Cocuy
amenizarán este evento que se proyecta superar el rotundo
éxito experimentado en sus ediciones anteriores
Fidel comenta que la finalidad de este tipo de
eventos es crear una cultura en los consumidores sobre el consumo del ron, así como ya
la tiene el Whisky y el vino en otros países.
Foto cortesía Jesús Rodríguez
Agregó que la industria de destilados genera
ingresos significativos en la economía nacional y en tiempos de crisis es bueno saberlos canalizar para apoyarnos en beneficio del país.
En esta oportunidad más de 17 destacados
conferencistas entre chef, maestros chocolateros y especialistas en las artes culinarias autóctonas de nuestra tierra se darán cita para junto
con expertos del rubro de bebidas y la coctelería conquistar a los asistentes a este evento.
Los visitantes además podrán disfrutar de diversas actividades y pasearse por la zona de
Stands Comerciales para conocer y disfrutar
de primera mano las distintas propuestas del
portafolio de las marcas patrocinantes, con
degustación directa y charlas sobre cada uno
de sus productos. Más de 40 aliados comerciales se darán cita en el encuentro, entre ellos:
Empresas Polar, Cervecería Regional, Destilerías Unidas, Hacienda Santa Teresa, Welling-
X
X
ton, Ron Diplomático, Grand Marnier, Cañaveral, Vodka Stanislaff, Ron Carupano, Tea
Act 1773, Ron Añejo Veroes, William Grant’s,
Topping Lowproof y muchos más.
Por otro lado, como parte de sus actividades
conexas y en pro de incentivar el deporte, se
realizará una Carrera 10K y una Caminata
5K. Además desarrollarán una Cena de Gala
en honor a los maestros roneros de Venezuela.
Información del congreso a través de su web
site www.congresodestilados.com y sus redes
sociales en Twitter e Instagram con su cuenta @CongreDestilado. Whatsapp: +58- 4127822095
GASTRONOMÍA
Irresistibles postres con sabor a manzana
CARACAS- Al igual que te contábamos
hace unos días con el caso de las naranjas, aún quedan unas semanas para
disfrutar de las manzanas en su mejor
momento. Una fruta que, consumida
en estado natural, se convierte en una
de las mejores aliadas de nuestra salud
(fuente de vitamina C, alto contenido
en fibra…) y de la línea (tan solo aporta
unas 55 calorías por cada 100 gramos y
tiene un gran poder saciante). Pero es
que, además, esta fruta milenaria puede dar lugar también a una gama de
postres tan variada como apetecible.
Manzanas asadas
con canela y miel
Ingredientes:
4 manzanas Reineta grandes
80 g de pasas de Corinto
25 g de piñones
50 g de mantequilla
4 c.s. de miel
1 c.c. de canela molida unas ramas de
canela para decorar.
Preparación
Lavar las manzanas, secarlas y descorazonarlas. Precalentar el horno a 170º.
Untar con 10 g de mantequilla una
fuente refractaria. Colocar las manzanas en ella, echar en el hueco de cada
una 10 g de mantequilla, unos piñones,
20 g de pasas y 1 c.s. de miel y espolvorearlas con la canela molida. Verter en
el fondo de la fuente 4 c.s. de agua y
meterla al horno a 170º entre 25 y 30
minutos.
Retirar del horno, repartir en los platos
y decorar con las ramas de canela.
El alcalde del municipio El Hatillo David
Smolansky inauguró el pasado jueves el
Centro Vive El Hatillo Los Naranjos, un
espacio que se reacondicionó para impulsar el encuentro ciudadano a través
de la cultura, el turismo y deporte.
Este lugar, donde funcionó originalmente la capilla de La Rosa Mística y posteriormente el Club de Los Años Dorados,
fue recuperado para que hatillanos y
visitantes puedan disfrutar de una variada y más amplia agenda de actividades,
eventos y talleres que forman parte de
la plataforma integral de Vive El Hatillo.
El alcalde, quien encabezó el acto inaugural, destacó que “a través de la intervención y recuperación de espacios públicos buscamos promover el encuentro y
la cultura ciudadana. Nuestra ciudad de
Caracas, en la que hoy reina la intolerancia y la violencia, pide a gritos este tipo de
espacios para el encuentro. A pesar de los
tiempos turbulentos que estamos viviendo
en Venezuela, qué bueno es ver que acá
en El Hatillo se está dando un ejemplo del
municipio, la Caracas y la Venezuela que
nos merecemos”.
En la programación del Centro Vive El
Hatillo se mantienen las sesiones de aerobics, yoga, zumba, Tai Chi, además de
las clases de pintura y tango. Adicionalmente, en este espacio funciona desde
ahora la sede de la Coordinación de
Deportes del municipio, y se desarrollarán —como parte de la ampliación de la
agenda de actividades del lugar— cineforos, clases de música y asambleas vecinales.
Durante el evento se celebró una nueva
edición de Sabor Hatillano, que contó
con un conversatorio moderado por la
periodista gastronómica Rosanna Di Turi,
y que en esta oportunidad promovió la
“Artesanía Gastronómica: encuentro de
emprendedores”, brindándoles una vez
más la oportunidad a pequeños comerciantes de ofrecer sus diversas propuestas culinarias a los asistentes. Ceviches,
cerdo al estilo cajón, cremas untables
acompañadas de ingredientes gourmet,
los tradicionales churros, además de diversas alternativas artesanales como chorizos, quesos, dulces y cervezas formaban parte de la variedad gastronómica
que se ofreció.
Il nostro quotidiano
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13 | sabato 12 marzo 2016
A cargo de Berki Altuve
La entidad Bancaria hará realidad los proyectos del centro asistencial dedicad a especialidades
pediátricas que beneficiarán a miles de niños, niñas y adolescentes del Zulia
Banesco aporta 2 millones
de bolívares a Hospital de Maracaibo
CARACAS- CARACAS- Como parte de su Programa de Responsabilidad Social Empresarial, Banesco Banco Universal ha destinado
más de 2 millones de bolívares para hacer realidad proyectos presentados por el Hospital de Especialidades Pediátricas de Maracaibo, un centro asistencial público que ofrece atención a miles de
niños, niñas y adolescentes del Zulia y estados cercanos. Este 2
de marzo fue develada una placa en agradecimiento al apoyo de
la entidad financiera al hospital para la ampliación de la sala de
espera de la Unidad de Oncología.
El año pasado, el banco invirtió Bs. 1.729.584,42 para la refacción
y ampliación de la sala de espera de la Unidad de Oncología del
Hospital de Especialidades Pediátricas, uno de sus aliados sociales.
Se trata del principal centro asistencial para niños en la región.
La Unidad de Fisiatría y Rehabilitación del Hospital atiende un
promedio de 1.500 niños mensuales, mientras que el promedio
diario de pacientes atendidos en consulta especializada asciende a
más de 600 pacientes.
En el acto de develación de la placa en reconocimiento por los
aportes de Banesco estuvieron presentes Miguel Ángel Marcano,
presidente ejecutivo de Banesco; el doctor Richard Hill, presidente
de la Fundación Hospital de Especialidades Pediátricas; Janet Perozo de Bermúdez, presidenta de la Sociedad Amigos del Hospital
de Especialidades Pediátricas; y directivos de la entidad bancaria.
“El Hospital de Especialidades Pediátricas de Maracaibo se ha convertido en una referencia no solo regional, sino nacional, por la atención
de calidad que ofrece a los pequeños que provienen de familias de bajos
recursos. Cuentan con una planta física y un personal de primera línea. Desde el año 2010 iniciamos nuestro apoyo al incluirlos entre las
ONG que pueden recibir donaciones vía transferencia en BanescOnline
y luego ampliamos nuestra vinculación con aportes monetarios pues
entendemos el impacto social positivo que tiene este centro asistencial”,
dijo Marcano.
Hill expresó que “este aporte conlleva una gran ayuda para los padres
y los niños que esperan recibir quimioterapia. Más de 12 niños son atendidos diariamente en la Unidad de Oncología. Contar con este espacio
es una alegría para los niños y los padres”.
Gustavo Gónzalez, representante de una paciente, expresó que
“las palabras se quedan cortas para agradecer la posibilidad de recibir
la atención en estos espacios. Esto no solo es un hospital, es una casa.
Queremos agradecer a las instituciones que como Banesco apoyan al
Hospital”.
Por su parte, Bertha Vivas, gerente de Responsabilidad Social de
Banesco, indicó que “para Banesco es importante esta actividad que
está alineada con nuestra estrategia de RSE: contribuir con la salud de
los venezolanos es uno de los pilares fundamentales de nuestra acción
social. La ampliación de la sala de espera se traduce en confort para los
niños que reciben tratamiento, así como para sus familiares”.
INICIATIVA
Clientes de EPA contribuyen
con la capacitación en oficios productivos
CARACAS- Desde el primero de marzo EPA dio inicio a su
nuevo cuatrimestre de recaudación marzo - junio 2016 para
Ayudar es Sencillo, un programa de acción social a través
del cual los clientes pueden realizar aportes voluntarios al
momento de cancelar sus compras.
Para este período, la contribución de los compradores de
la red de tiendas será destinada a diversos proyectos de las
siguientes instituciones: Fundación Vivienda Popular (Caracas
este), Asociación Civil Niños y Niñas Especiales Despertar
(Caracas oeste), Fundación de Apoyo a Personas en Diversidad
FAPEDI (Valencia), Fundación Crumar (Barquisimeto), Casa
de la Mujer Juana Ramírez (Maracay), Fundación Reto Juvenil
(Maracaibo), Fundación Arcanciel (Maracaibo),Fundación
Día de Rojo (Puerto La Cruz), Fundación Proyectando Vida
Funprovida (Maturín), y A.C. Centro de Capacitación Integral
“Jesús de Nazaret” (Punto Fijo).
El monto a recaudar en este lapso de tiempo, a través de
Ayudar es Sencillo, será entregado para la ejecución de los
proyectos presentados por las mencionadas instituciones,
los cuales en esta oportunidad, están enfocados en la
capacitación en oficios productivos para jóvenes y la dotación
y adecuación de talleres ocupacionales.
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PLATAFORMA
Banco Activo ya está en redes sociales
CARACAS- Banco Activo ha creado nuevas plataformas de
comunicación con sus clientes y ha decidido unirse a las redes
sociales. Su objetivo es ser una ventana informativa de los
diversos productos y servicios que ofrecen, y brindarle una mejor
experiencia de usuario.
La creación de comunidades en línea es de suma importancia para
la institución, puesto que les permite crear vínculos de cercanía
y confianza con sus clientes. De acuerdo con estudios, cada
vez son más los usuarios que toman decisiones basándose en la
información que encuentran en las redes sociales.
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